I Quartieri di Jesi

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Posterna
Porta San Floriano, attuale Porta
Garibaldi, postierla, chiesa di San
Floriano. La devozione e l’ importanza
che il popolo Jesino dava a San
Floriano è evidente in questa parte della
città. Vi si trovavano infatti, una attigua
all’altra, una piazza, una chiesa, una
porta, ed infine un borgo fuori dalle
mura, presso l’attuale salita di via
Garibaldi, tutte dedicate al santo. La piazza era molto più
grande dell’attuale piazza Federico II e disposta in senso
longitudinale, vi si tenevano i festeggiamenti al Patrono del
Contado di Jesi con la presentazione dei Palli e con i
giochi. La chiesa che vi si affacciava era il perno della vita
ecclesiastica della città, ed è indicata come parrocchia sino
alla fine del 1400. Vista l’impossibilità di usare il nome di
San Floriano per indicare un punto preciso della zona,
venivano indicati altri riferimenti, il più usato era la
pusterla (o postierla) dell’attuale palazzo Battaglia,
restaurata ed usata oggi come via di risalita da via N.
Sauro a piazza Ghislieri.
San Benedetto
Porta Cicerchia, oggi chiusa, chiesa
di San Benedetto. Porta Cicerchia
veniva
usata
come
passaggio
pedonale visto il notevole dislivello
tra la strada esterna rispetto alla via
interna alle mura,
posta ad est
collegava la zona di san Savino con la
zona “a valle” interna alle mura, detta
di San Benedetto dal nome della
chiesa che nel medioevo si trovava presso la via omonima.
Porta Cicerchia venne chiusa nel 1836 per evitare che il
morbo del colera da Ancona si propagasse in città
Santa Croce
Porta San Martino, oggi arco del
Magistrato e chiesa di Santa Croce.
Già dal 1072 si parla della chiesa di
Santa Croce che il Monastero di Fonte
Avellana possedeva nel campo di
Mussicciano fuori porta San Martino,
detta poi porta della Rocca ed oggi
Arco
del
Magistrato.
Area
corrispondente all’attuale piazza della Repubblica. La
chiesa, probabilmente retta da una piccola comunità di
monaci Camandolesi, godeva di notevoli beni, nel suo
interno veniva conservato un importante archivio. Tale
chiesa era ancora presente nel 1473, in seguito venne
ricostruita all’interno delle mura per renderla più sicura e
protetta, ma non ebbe molta fortuna, pur avendo una buona
rendita cadde in disuso alla fine del 1500.
San Pietro
Porta valle, (Porta Pesa) chiesa di San
Pietro. La zona detta “a valle” è la più
antica e popolare della città, può essere
considerata il primo vero e proprio
“Rione” di Jesi. La chiesa di San Pietro è
una delle più antiche della città, si fa
risalire
al
periodo
Longobardo,
originariamente aveva l’ingresso verso
costa Baldassini, è una delle tre parrocchie presenti
all’interno delle mura nel 1500. In seguito all’incendio del
1720 fu ricostruita con le forme attuali. L’estensione delle
abitazioni oltre porta valle, era condizionata dalla presenza
del vallato, scavato nel 1303, che rendeva la zona non
molto salubre.
Gruppo arcieri storici “San Floriano”
La Leggenda di San Floriano
Il nostro gruppo si è formato nel
1999 all’interno dell’Associazione
“Palio di San Floriano”, grazie
all’interesse di alcuni amici per gli
arcieri inglesi, veri maestri
nell’utilizzo dell’arco nel XIII°
secolo, che costituiscono nostro
punto di riferimento, sia per il loro
mitico arco lungo, sia per il periodo
storico cui ci ispiriamo. La buona
preparazione storica ed atletica
hanno permesso già dal primo anno
di dimostrare, in spazi ristretti,
come venivano impiegati in
battaglia gli arcieri medievali,
unico corpo regolare degli eserciti.
Il buon livello di abilità nel tiro di
precisione maturato ci ha spinto a misurarci in tornei
con altri gruppi della regione, consolidando l’amicizia
e scambiando esperienze.
Da alcuni anni il “Palio di San Floriano” viene
assegnato, durante l’omonima rievocazione storica
nella prima settimana di maggio, al termine della gara
tra gli arcieri abbinati ai comuni della Vallesina.
Aperto a quanti sono interessati all’arco ed a ciò che
rappresentava nel medioevo, il gruppo, composto da 20
elementi maschili e femminili, partecipa attivamente a
rievocazioni e manifestazioni storiche.
La corsa con il diavolo
Un leggenda racconta del
giovane Floriano e del suo
carro, con il quale, nel nome
del Signore, riusciva a
superare ogni ostacolo della
natura; il Diavolo innalzava
montagne
e
scagliava
macigni ma non riusciva a
fermarlo.
Decise così di sfidarlo in
una corsa a piedi da
Fabriano a Jesi, il primo
arrivato
avrebbe
fatto
suonare le campane in segno di vittoria. Floriano accettò,
con agilità, passò subito in testa, e mentre correva tracciava
numerosi segni di croci a terra che il suo avversario era
costretto ad aggirare rallentando la corsa. Adirato, Il
diavolo innalzò dinanzi a lui il monte Murano, certo di
fermarlo, ma Floriano con un ultimo segno della croce,
invocando il Signore, lo divise in due formando il monte
Revellone e la Gola della Rossa,
e via di corsa verso Jesi, mentre
il suo rivale fu costretto a
scalare stremato il monte.
L'arrivo a Jesi non poteva che
essere una festa, annunciata
dallo spontaneo suono di tutte le
campane. Il punto di arrivo
venne chiamato Porta San
Floriano (oggi porta Garibaldi)
in suo onore. A Jesi è usanza,
ancor oggi, suonare
le
campanelle di coccio, il 4 di
maggio di ogni anno, festa del
Santo.
Gruppo
Arcieri
Palio di San
Floriano
Jesi
Gruppo Arcieri “Palio di San Floriano”
Piazza B. Pontelli 60035 Jesi (AN)
Via Rossi 42/B JESI
Tel / Fax 0731 203698
Cell. 333 4019334
www.paliodisanfloriano.com
www.webalice.it/giuliano.paolorossi/
info: [email protected]
info:[email protected]
Via Rossi 42/B JESI
Tel / Fax 0731 203698
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