L'Europa e la filosofia tedesca da "Alcune riflessioni sulla filosofia dell’Hitlerismo” -emerge un'ideologia 'del corpo incatenato' - Etre rivé [inchiodato] (Levinas, 1933) [https://www.amazon.it/Alcune-riflessioni-sulla-filosofia-dellhitlerismo/dp/8874624336] Nell’Introduzione alla Metafisica (ultimo appello al Nazionalsocialismo) politica è per H. 'faccenda comune' - riconosce l'errore del Rettorato egli rimane in provincia (rifiuta la cattedra di Berlino per due volte) poiché lì trova la sua dimensione di pensiero in “L’Europa e la filosofia” - H. e Gadamer [https://books.google.it/books/about/L_Europa_e_la_filosofia.html?id=FFWaAAAACAAJ&redir_esc=y] trattiamo la conferenza dal titolo “L’Europa e la filosofia tedesca” (H.) Roma, Aprile 1936 anno del distacco di H. dalla politica “Non c’è filosofia che non sia filosofia tedesca" | all’interno dell'ambito europeo Il momento storico europeo (1936) è un out-out: la distruzione o la salvezza dell'Europa Affinché vi sia salvezza: preservazione dei popoli europei dall'influsso asiatico (bolscevismo) superamento del loro sradicamento e frammentazione Heimatlos (uomo/popolo sradicato) - senza patria -> tutto ciò che è inautentico, tutto ciò che è ordinario Unheimlich - non radicato, spaesato -> condizione autentica dell’uomo contemporaneo (NON uomo della tecnica!) "È però necessario un mutamento all’interno dell'Esserci" (Dasein) -> cambiamento che non può avvenire per una forza cieca che procede verso un futuro indeterminato (critica al Nazismo) ma soltanto attraverso un confronto creativo con tutta la storia precedente È un momento in cui tutto viene a decidersi (clima IIWW), ‘tutto’ sta per le scienze dello spirito, per le scienze naturali e per la posizione dell’uomo nel cosmo antropocentrismo è ancora attuale, oppure cambia? Nel Nazionalsocialismo assistiamo a una radicalizzazione delle domande della filosofia borghese, dell’esistenzialismo NB: H. NON è un esistenzialista Critica: “L'informarsi dell’ordine costituito, la scienza del pensare, l’interiorità della fede - tutto ciò non si lascia più curare (sorgen) come ambito di compiti di una cultura e non si lascia più collocare in un sistema culturale già presente” (H.) Il fatto politico, l’opera d’arte e l'informarsi dell’ordine costituito non reggono più nella configurazione sociale attuale ciò che precede la decisione è lo spaesamento, ma nel momento in cui avviene la decisione v’è patria, e quindi essere (decido = ho patria = sono) La cultura e il sistema della cultura sono produttori di valori - danno delle regole, sono normative -> l’Esserci (attività del pensiero, della filosofia) toglie i tre momenti descritti da questa cornice (produzione culturale assiologia - valoriale) ma li trasla in qualcos'altro -> nel momento della decisione, la produzione culturale viene meno "La grandezza di un’esistenza storica (Dasein) consiste nel fatto che il conflitto tra il fare e il sapere, tra l’agire e il credere, tra il sapere e l'operare, non sia soffocato nel livellamento, ma che sia conservato affinché sia realmente sostenuto" -> fondamento di questo nuovo pensare (nuova esistenza storica) è il conflitto senza fine tra il fare e il sapere ciò che rimane constante come uno dei due termini del conflitto è il sapere perdendo il conflitto, perdiamo il senso dell’esistenza storica Dove vi è la conflittualità tra essenze, appare qualcosa di maggiore e diverso dalle essenze stesse; l’essere non si nasconde nel nulla, ma ha la sua apparizione con il conflitto Un popolo può sapere ciò che esso è solamente se sostiene la pura conflittualità del suo 'operare essenziale' (=operare senza forma, puro operare) “sostenere, prendere sulle proprie spalle” segnalano essere è dynamis e non energheia la verità di un popolo e la sua esistenza storica emergono solo se il popolo sostiene questa pura conflittualità il conflitto fa sì che il popolo possa giungere in prossimità dell’origine (NON raggiungere l’origine = metafisica), un suolo stabile su quale è possibile il radicamento -> ogni popolo si radica poiché ha un’origine diversa (“Difficilmente abbandona il proprio luogo chi abita vicino all’origine”, Hörderlin) La svolta della storia europea è quella delineata dal Nazionalsocialismo, oppure ha bisogno di essere diversa? Che ruolo svolge la filosofia in essa? La filosofia non ha mai fondato un popolo (filosofia superflua) ma la filosofia è ostacolo alla politica, ai valori, alla scienza, alla tecnica - e proprio in ciò consiste la sua destinazione la filosofia è il mio ostacolarti la filosofia è nel dire lo stesso sempre alla stessa maniera, dove quello ‘stesso' è l’abisso e il fondamento dell'essere abisso = fondamento La filosofia per H. è il dire che si interroga sul fondamento dell’essere, come essere del fondamento di tutte le cose. -> Physis nome dell’essere (non natura, bensì lo schiudersi e il mostrarsi) <- fenomenologia di H. -> quest’essere è il con-sistere che si mostra (physis stessa radice di phaos, illuminare; essere=mostrare, non porre in essere) -> alla stessa maniera, all’essere appartiene il recedere nel nascondimento (noi non vediamo l’essere, manca l'aletheia) così l’essere si difende dalle forze ostili che lo vogliono dimenticare | Eraclito: "l’essere ama nascondersi"