portfolio - Archilovers

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academic works
CV
architecture
academic works
thesis
CV
indice progetti
CV
thesis
ARCHITECTURE
PORTFOLIO
ELISA CANALIS
2013
E-mail: [email protected]
Tel. : 0039 329 4551266
academic works
architecture
INDICE PORTFOLIO
CV
academic works
thesis
INFORMAZIONI PERSONALI
workshop
indice progetti
CV
PORTFOLIO PROGETTI
thesis
CURRICULUM VITAE
academic works
CV
architecture
academic works
thesis
indice progetti
TESI DI LAUREA
01 “Un museo per la collezione Paschetto a Torre Pellice.
CV
CV
thesis
Un percorso espositivo tra arte e territorio”.
02, 03, 08
ARCHITECTURE
PORTFOLIO
LAVORI ACCADEMICI
02 “Rifunzionalizzazione di un’ ex area ferroviaria in ecomuseo
dell’acqua a Rotterdam”.
ELISA CANALIS
03 “Emergency shelters and sanitation. Design of a toilet
building/system in Pakistan ”.
2013
04 “Un nuovo collegio universitario in Piazzale Aldo Moro”.
06
ARCHITECTURE
PORTFOLIO
ELISA CANALIS
2013
05 “Progetto per un sistema ecomuseale del parco fluviale del Po”.
WORKSHOP
E-mail: [email protected]
Tel. : 0039 329 4551266
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01, 04, 05, 07
06 “Padiglione olimpico in Trafalgar Square”.
07 “Arte, architettura, paesaggio per una nuova qualità degli
spazi pubblici nel’area di Barriera”.
08 “Realizzazione della maquette della Bruder Klaus Kapelle di
Peter Zumthor”.
E-mail: [email protected]
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CURRICULUM VITAE
Esperienza professionale
Date
Lavoro o posizione ricoperti
Principali attività e responsabilità
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Tipo di attività o settore
ARCHITECTURE
Date
Lavoro o posizione ricoperti
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Tipo di attività o settore
11/2012 - ad oggi
Collaborazione presso studio di Architettura
Rilievo, progettazione, redazione di elaborati grafici e tecnici nell’ambito di nuove
costruzioni e ristrutturazioni, produzione grafica in Autocad 2D/3D, Photoshop,
Illustrator, InDesign.
Studio Archisbang, Via Silvio Pellico 18, 10125 -Torino.
Studio di progettazione architettonica e design.
09/2011
Collaborazione presso Politecnico di Torino.
Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi, 24 - 10129 Torino.
Settore universitario.
2013
Data di nascita: 14/01/1986
E-mail: [email protected]
Date
Lavoro o posizione ricoperti
Principali attività e responsabilità
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Tipo di attività o settore
10/2008 – 03/2010
Esperienza lavorativa- tirocinio in studio di Architettura.
Approfondimento delle mie competenze in campo progettuale e pratico attraverso
l’utilizzo dei programmi Autocad 2D E 3D, Revit Architecture, Photoshop, Illustrator
per la rappresentazione degli elaborati tecnici di progetto ed approfondimento sulle
fasi di rilievo, sopralluogo e di progetto (nuova costruzione e restauro).
Archi 2 Architetti Associati Di Arch. Alemani Cristina & Arch. Andreta, Via Toselli Pietro, 1/A,10129, Torino (TO).
Studio di progettazione architettonica
Tel. : 0039 329 4551266
Indirizzo: via XXIV Maggio,
10040 Volvera, Torino,
Principali tematiche/Competenze professionali acquisite.
-ITALIA-
Storiche,artistiche, scientifiche, progettuali, tecnologiche, strutturali, saggistiche, grafica 2d e 3d e programmi di rappresentazione.
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2013 Politecnico di Torino
Abilitazione all’esercizio professionale
2012 Politecnico di Torino
Laurea specialistica in Architettura (costruzione) classe N. 4/S
Informazioni
personali
Voto: 110/110 e diritto di pubblicazione.
Link pubblicazione tesi: http://www.architesi.polito.it/pdf/4334_it_abs.pdf
07/2010-07/2011
Tu/e (Technische Universiteit Eindhoven)
Programma universitario Erasmus in Olanda.
2009 Politecnico di Torino
Laurea triennale in Scienze dell’Architettura e dell’ingegneria edile classe n.4
2005 Liceo Classico G.F.Porporato, Pinerolo
Diploma di Maturità Classica
Capacità e competenze personali.
Madrelingua: Italiana
Altre lingue: Inglese
IELTS certificate livello B2
Frequentato corsi ed esami in inglese durante il programma universitario Erasmus di un anno in Olanda.
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CURRICULUM VITAE
Istruzione e formazione
Capacità e competenze sociali: Buona competenza a lavorare in team di progetto con persone di differente nazionalità acquisita durante
l’esperienza lavorativa e di studio all’estero.
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Capacità e competenze organizzative: Buona capacità di gestire ed organizzare il tempo dedicato alle lezioni, allo studio e al lavoro in
team acquisita durante le diverse esperienze di Workshop e Laboratori di progetto al Politecnico di Torino e alla Tu/e di Eidhoven.
Durante gli studi ho dimostrato, inoltre, di saper conciliare in modo efficace gli impegni universitari con l’esperienza diretta in uno studio
di Architettura e lavori part-time come hostess e cameriera.
Capacità e competenze informatiche: Ottima conoscenza di Windows, degli applicativi del pacchetto Office, di programmi quali Autocad
2D e 3D, Revit architecture, applicativi del pacchetto Adobe (Photoshop, Illustrator, InDesign),3dMax.
Capacità e competenze artistiche: Buona capacità nel disegno a mano libera (schizzi di progetto, concept, schemi e modelli) e nella
produzione di maquette di progetto acquisita durante i Laboratori di progetto universitari.
Altre capacità e competenze: Attitudine alla produzione scritta.
Sport praticati: Pratico da diversi anni pallavolo a livello agonistico. Sono un’appassionata di libri, pittura e viaggi.
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Tesi di laurea
01 “Un museo per la collezione Paschetto a Torre Pellice.
Un percorso espositivo tra arte e territorio”.
Politecnico di Torino. Tesi di laurea. Relatori: A. De Rossi, M.P, Forsans
Questo progetto nasce e si sviluppa a partire dalla collezione di quadri di Paschetto e dai paesaggi
da lui rappresentati, quelli della sua città natia, Torre Pellice, situata nelle valli a Sud-Ovest di Torino, e della storia valdese delle valli. L’importanza di questa collezione e la mancanza di una sede
fissa sono stati l’icipit progettuale per ipotizzare un nuovo edificio museale all’interno del quartiere
valdese di Torre Pellice.
L’edificio diventa elemento in grado di rappresentare e rappresentarsi come elemento di comunicazione tra la collezione stessa e il territorio. Un’architettura autoriflessiva di ciò che contiene e che
vuole rappresentare, attraverso un’ elaborazione di forma e spazi di connessione con l’esistente ma
allo stesso tempo di innovazione.
Tale analisi ha portato ad ipotizzare una sequenza progettuale: i quadri e il paesaggio urbano di
Torre Pellice, l’affaccio su strada che segna il legame tra il nuovo edificio e il quartiere Valdese,
il percorso espositivo a tappe che caratterizza l’articolazione spaziale ed infine il rapporto diretto e
continuo tra la Collezione e la natura delle valli circostanti. Tale sequenza ha portato successivamente a delineare i caratteri della sequenza: regolarità spaziale e semplicità compositiva, percorso
ascensionale fisico-visuale-museale, pesantezza leggerezza dei volumi, articolazione degli elementi
tecnologici, il verde di Paschetto il verde di progetto.
ARCHITECTURE
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Planimetria generale, schema della sequenza e dei caratteri di progetto, vedute assonometriche ingresso museo.
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La suddivisione degli ambienti, dettata dalle necessità di un museo e dalla suddivisione tematica dei quadri, viene rielaborata formalmente con l’intento di ricreare
un percorso in salita che unisca tutti gli spazi in modo uniforme.
L’articolazione su vari livelli degli ambienti museali porta all’enfatizzazione del
motivo ascensionale, motivo che si riscontra anche nella struttura stessa dei
volumi che compongono l’edificio.
Altro principio compositivo che ha caratterizzato l’ edificio è stato la leggerezza
e la pesantezza dei volumi progettuali, strettamente legato allo studio dell’articolazione degli elementi tecnologici a questi connessi.
Osservando il museo dall’esterno tale concetto di leggerezza e pesantezza viene
subito percepito attraverso la conformazione del nuovo edificio: la manica principale su strada, caratterizzata dalla C materica in calcestruzzo, è radicato al suolo;
un rapporto diretto tra costruito e il verde, in cui la costruzione sembra quasi
nascere dal terreno e ne diventa parte.
Il muro in calcestruzzo diventa elemento centrale simbolo di presenza materica e
interpretativa in rapporto con i quadri ed il paesaggio.
Gli elemento che conferiscono leggerezza e si distaccano dalla matericità dei muri sono la
vetrata trasparente della hall e le due maniche inclinate che, attraverso una struttura reticolare a sbalzo che si ancora ai due elementi strutturali in calcestruzzo armato, rimangono
sollevate da terra.
Il progetto del verde e dei nuovi percorsi è stato sviluppato in base alla creazione di una griglia
che tiene in considerazione il paesaggio delle valli, gli edifici esistenti, le aree verdi e i percorsi
pedonali e carrai esistenti per elaborare una suddivisione del terreno in fasce verticali caratterizzate anch’esse da livelli di quota differenti.
Le differenti fasce verdi che si vanno a creare si distinguono per la presenza di aree boschive,
aree lasciate solamente a prato ed aree per il parcheggio. Il nuovo percorso pedonale è pensato per collegare tutte le varie fasce orizzontalmente fino ad arrivare alla parte retrostante del
nostro progetto, anch’essa lasciata a verde per enfatizzare il rapporto tra natura e costruito.
Sezione manica espositiva e particolare
tecnologico di facciata
Schema del verde di progetto
Spaccato assonometrico percorso espositivo
Sezione trasversale, pianta e prospetto manica principale
Prospetto laterale
Viste delle aree museali e del verde di progetto
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Schema distributivo dei pilastri e del sistema di vasche di fitodepurazione
Lavori accademici
02 “Aesthetics of sustainability:
02 “Rifunzionalizzazione
di un’ ex arearifunzionalizzazione
ferroviaria in eco- dell’ex
ferroviaria
di Rotterdam in ecomuseo.
museoarea
dell’acqua
a Rotterdam”.
Technische Universiteit Eindhoven. Masterproject.
Piante area espositiva
Il sistema di racclta dell’acqua piovana
Planimetria progettuale
ARCHITECTURE
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Schemi delle funzioni e
della distribuzione
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Prospetto laterale
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L’area d’intervento si trova nella città di Rotterdam, in Olanda,
caratterizzata dalla presenza di un collagamento ferroviario in disuso. L’idea progettuale si è basata, pertanto, sulla riconversione
di quest’ultimo in un nuovo progetto sostenibile attraverso la creazione di un’area pubblica coperta e di un ecomuseo in cui il riutilizzo dell’acqua piovana diventa oggetto principale dell’intervento e della nuova architettura. La copertura in cls, mediante una
forma curvilinea ed uniforme, crea un sistema di pilasti a cono
che, oltre ad avere una funzione strutturale, diventano vasche
di raccolta d’acqua piovana e di fitodepurazione. Si crea così
una piazza coperta il cui percorso viene scandito dala presenza
dell’acqua fino ad arrivare al vero spazio espositivo, caratterizzato da una facciata vetrata autoportante, che racchiude lo spazio
mantenedo però un continuo rapporto tra esterno ed interno, e
da un unico pilastro centrale aperto collegato alla copertura in
cui l’osservatore può vedere il ciclo dell’acqua piovana.
Prospetto e sezione trasversale dell’area espositiva
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Particolare di facciata della vetrata strutturale dell’ecomuseo
Lavori accademici
03 “Emergency shelters and sanitation.
Design of a toilet building/system in Pakistan”.
Technische Universiteit Eindhoven. Masterproject.
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L’area d’intervento si trova in un villaggio vicino alla
città di Karachi,a sud del Pakistan, in cui viene richiesto dalla comunità la progettazione di nuovi bagni
pubblici e di un sistema di riutilizzo dell’acqua piovana e dello smaltimento delle acque nere e degli scarichi garantendo il livello di igiene comune e tenendo
in considerazione le frequenti innondazioni provocate
dal periodo monsonico.
Si tratta, infatti, di un’area caratterizzata da forti piogge nei mesi di Luglio ed Agosto in cui si calcola un
quantità d’acqua pari circa a 255 mm per mese e
che produce danni al sistema di smaltimento dei rifiuti organici non essendoci un sistema fognario e
provocando, così, epidemie nel villaggio.
L’idea progettuale si è basata, quindi, sulla costruzione di due bagni, uno per le donne l’altro per gli
uomini, il cui design tenesse in considerazione l’importanza dell’igiene attraverso sistemi di ventilazione naturale e di raccolta dell’acqua piovana depurata
direttamente all’interno del nuovo edificio, la possibilità di utilizzare materiali locali quali il legno e di
pannelli di plastica e di un sistema di raccolta degli
scarichi che garantisse una facile manutenzione ed
evitasse la fuoriuscita dei liquidi durante il periodo
delle piogge attraverso una chiusura automatica.
Piante, prospetti e sezioni delle due tipologie di bagno con annesso sitema di raccolta
e depurazione dell’acqua
Solar water plant system (Still & pump)
Areazione naturale grazie
ad un sistema di ricircolo
dell’aria dal basso verso
l’alto attraverso fessure
nelle pareti che permettono
di mantenere fresca l’aria
interna.
Un sistema caratterizzato
da una galleggiante che
chiude automaticamente
la tanica al riempirsi del
contenitore
Basso livello - tappo galleggia nella tanica
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La protezione agli agenti atmosferici è garantita
dall’utilizzo del legno per
la struttura e di pannelli in
materiale plastico per la copertura .
Buon isolamento della pavimentazione che è mantenuta sopraelevata dal terreno
per evitare la risalita e l’entrata dell’acqua all’interno
del bagno.
Quando il livello aumenta
il tappo segue il livello dei
liquidi
Sistema di chiusura mediante gancio per evitare
contatto.
Sistema basato sul principio
dell’assorbimento e purificazionedell’acqua degli alberi.
Questo sistema può utilizzare acqua sia piovana che proveniente
dal sottosuolo, purificandola in
modo naturale, senza utilizzo di
energia.
Sfruttando infatti le proprietà
capillari delle fibre naturali ( il
sistema utilizzato dalle piante),
questo sistema assorbe l’acqua
delle falde e nello stesso tempo
la purifica. Infatti, un pannello in
plastica posto sulla copertura nel
nuovo bagno, attraverso una fibra
quale la liuta, assorbe l’acqua o
dal terreno o dalla tanica di raccolta della pioggia portandola,
attraverso il principio della capillarità, all’interno dei pannelli che,
posti ai raggi solari, producono
condensa e purififica l’acqua che
viene utilizzata per i bagni.
Un sistema che sfrutta materiali
locali e del tutto naturale.
Un wc senza utilizzo di acqua
che permette di raccogliere direttamente gli scarichi in una tanica
posta sotto, senza possibilità di
contatti per evitare epidemie, che
può essere realizzato in legno o in
lamiera.
Mapet e Vacutug sono i due maggiori esempi di macchinari utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti
organici provenienti dalle latrine
in taniche attraverso l’utilizzo di
pompe meccaniche o di un sistema manuale. Le taniche collegate a tali macchinari vengono poi
svuotate in taniche più grosse che
vengono poi trasportate nell’apposita area di smaltimento.
Per i villaggi occorre, però, un sistema che permetta lo smaltimento in loco senza costi di trasporto.
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Planimetria generale di progetto
Lavori accademici
04 “Un nuovo collegio universitario in Piazzale Aldo Moro”.
Politecnico di Torino. Unità di progetto. Prof. A. Baietto, S. Belforte
ARCHITECTURE
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L’area analizzata ed oggetto d’intervento è limitrova a Palazzo Nuovo, sede
universitaria nella città di Torino, zona attualmente occupata dal Piazzale
Aldo Moro e dal basso fabbricato in cui si trovano le aule universitarie.
La progettazione si è rivolta alla costruzione di un collegio universitario e
della mensa, tenendo conto delle prescrizioni urbanistiche dell’area e degli
edifici limitrofi, oltre che la distribuzione interna del giardino, di pertinenza
sia del collegio stesso che del pubblico.
Entrambi i fronti sono allineati a via Verdi e via San Ottavio, riprendendo il
filo degli edifici.
La manica, che presenta una forma a C, si caratterizza per una volumetria
materica ( in laterizio rosso-arancione), scansita da numerose aperture e
da arretramenti centrali delle balconate, che producono un effeto di “pienivuoti” sull’intera facciata.
L’angolo tra le due vie principali è, invece, caratterizzato dalla presenza di un
volume vetrato che, attraverso la sua maggior altezza e diversa tecnologia
utilizzata, sottolinea la rilevanza dell’ingresso principale e dell’affaccio sulla
principale area di transito pedonale.
L’edificio è alto 15 metri e all’ultimo piano presenta un loggiato coperto da
una sola falda inclinata sorretta da pilastri in acciaio che sottolineano una
relazione costante tra la materialità del laterizio e la leggerezza degli elementi
puntiformi in acciaio,
Il prospetto su via Verdi si connette al muro preesistente dell’edificio limitrofo, attraverso una soluzione d’integrazione sia per i materiali che per la
forma.
Per l’interno dell’isolato si è ipotizzato un grande giardino pubblico separato
in due aree mediante una griglia metallica che segue il profilo del prospetto
interno del collegio, scansita da numerose aperture in corrispondenza delle
finestre per permettere la delimitazione delle area di sola pertinenza del collegio mantenendo un affaccio libero per la visuale sia interna che esterna.
La parte sud-est è caratterizzata da un fabbricato a due piani per gli uffici
simmetrico agli edifici esistenti creando così una corte.
Pianta piano tipo del collegio studentesco
2013
Viste assonometriche e rapporto con il contesto
E-mail: [email protected]
Riferimenti progettuali
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Prospetto e sezione longitudinale del collegio
Scemi della distribuzione delle aree e dell’impianto di progetto
Lavori accademici
Schema planometrico
05 “Progetto per un sistema ecomuseale del parco fluviale del Po”.
Politecnico di Torino. Unità di progetto. Prof. C.Occelli, R.Palma.
Planimetria di progetto e rapporto con il contesto
ARCHITECTURE
L’area d’intervento si trova nella città di Chivasso, nella zona limitrova all’imbocco del Canale Cavour, elemento dal grande valore paesaggistico legato al parco fluviale del Po e architettonico, attraverso
l’importanza delle costruzioni a questo annesse. Considerando l’intero comprensorio fluviale come una città tra le città, il canale rappresenta la sua spina dorsale, in cui le diramazioni collegano i vari
oggetti che gli sorgono vicino e costituiscono un incentivo per lo
sviluppo socio-economico, industriale, commerciale del territorio.
L’idea progettuale di dare a tale area questo nuovo valore attraverso
la progettazione di un asse ciclo-pedonale che collega questa zona
con il parco fluviale e una maggiore rilevanza dell’aspetto paesaggistico e turistico ha portato alla ridefinizione degli assi di collegamento e di rifunzionalizzazione degli oggetti architettonici limitrofi,
come ad esempio i due caselli ex sede di un fabbrica. Un progetto
che propone la collocazione in tale edificio di un ecomuseo del Canale Cavour e del paesaggio fluviale attraverso le predisposizione di
una nuova funzione attraverso una nuova distribuzione degli spazi e
dei collegamenti pedonali.
Pianta piano seminterrato ecomuseo
PORTFOLIO
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Pianta piano rialzato ecomuseo
Sezione trasversale del collegamento
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Prospetto principale e laterale dellìecomuseo
Pianta piano primo ecomuseo
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Workshop
shop
area
06 “Padiglione olimpico in Trafalgar Square”.
administration
Technische Universiteit Eindhoven. Workshop.
cafeteria
info service
service
area
Il padiglione si divide in due parti:
l’info point con il negozio e l’amministrazione e l’area caffetteria.
Il monitor per la visione dei giochi
olimpici è situato in posizione tale da
permettere una buona visuale sia dalla caffetteria che dalla piazza.
ARCHITECTURE
PORTFOLIO
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diven se visua erse ango
facade of National Gallery
div
diver
natural square connguration
( shape, different levels and distribution)
combination on the urban
and architectonical references
Reinterpretation of the place
in the pavilion
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Prospetto della caffetteria
Vista assonometrica padiglione informativo
Sezione della caffetteria
Prospetto del padiglione informativo
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Sezione longitudinale dei due padiglioni espositivi
Particolari tecnologici della facciata in
pietra pomice e legno.
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Workshop
07 “Arte, architettura, paesaggio per una nuova qualità degli spazi
pubblici nel’area di Barriera”.
Politecnico di Torino. Workshop. Prof. L. Balzanella, R. Maspoli.
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Workshop
08 “Realizzazione della maquette della Bruder Klaus Kapelle di
Peter Zumthor”.
Technische Universiteit Eindhoven. Workshop.
ARCHITECTURE
PORTFOLIO
La realizzazione della maquette della Bruder Klaus Ka- Prima fase: realizzazione modello 3d, schizzi e studio del metodo costruttivo
pelle di Zumthor in scala 1:10 è stata caratterizzata da
diverse fasi che hanno ripercorso l’iter progettuale vero
e proprio con cui è stata realizzata la chiesa nella realtà.
La prima fase si è basata sull’analisi e lo studio dell’edificio esistente e sulle tecniche costruttive utilizzate
dall’architetto, costituendo successivamente un modello
3d e schizzi progettuali per identificare le varie tappe di
realizzazione del modello a partire dalla struttura in legno
fino alla realizzazione della parte materica.
Dopo aver indicato le fasi di realizzazione e reperito i
materiali utilizzati anche nell’edificio, legno e cemento,
è iniziata la fase di costruzione della struttura principale
con la base e i pali di legno opportunamente dimensionati e collocati nella giusta posizione.
Dopo aver concluso la prima struttura si è poi passati alla creazione e alla posa delle casseforme, studiato
la giusta quantiità di pigmentazione, sabbia, pietrisco e
acqua utilizzata da Zumthor per il concrete e riempito e
pestato quest’ultimo per renderlo compatto.
Si è seguito lo stesso procedimento dell’architetto attraverso l’utilizzo di 24 layers- casseforme differenti di
concrete per avere lo stesso effetto di facciata.
Al completamento del monolite si è poi passati, come
per Zumthor, alla rimozione della struttura in pali di legno
bruciandola e creando, così, lo stesso effetto di fuligine
sul concrete all’interno della chiesa.
Terza fase: realizzazione delle casseforme e dei layers in concrete
Seconda fase: realizzazione degli schizzi e della struttura di pali lignei.
Quarta fase: rimozione della struttura in legno interna (bruciata)
Trasporto e rifiniture finali
ELISA CANALIS
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