Docente : Maria Letizia Torrisi Il progetto “Da una goccia.... il mare, ha svolto un itinerario educativo didattico relativo ai seguenti obiettivi: • Osservare, analizzare e descrivere gli e le sue caratteristiche. aspetti fondamentali dell’acqua • Individuare le caratteristiche di un liquido. Destinatari del progetto: alunni delle terze, quarte e quinte classi di Scuola Primaria Mappa del percorso 1^ fase Obiettivo- Comprendere le proprietà delle gocce Possiamo noi dividere l’acqua? Come possiamo ridurla in piccolissime particelle? 2^ fase Obiettivo - Scoprire il segreto che tiene coesa una goccia d’acqua. 3^ fase Obiettivo – Scoprire il comportamento delle gocce con soluzioni- miscugli- sospensioni. 4^ fase Obiettivo – Comprendere perchè in altri contesti l’acqua si manifesta sotto forma di fluido 1^ fase Obiettivo - Comprendere le proprietà delle gocce. Possiamo noi dividere l’acqua? Come possiamo ridurla in piccolissime particelle? Nel primo incontro, le insegnanti hanno ripreso delle nozioni, già note agli alunni, relativamente alla sostanza “acqua”, alla composizione della sua molecola e agli stati in cui conosciamo l’acqua. Alla fine di questa breve conversazione, si è proposto ai bambini di cominciare a giocare con l’acqua. Ognuno di loro aveva portato con sé bacinelle, contagocce, lenti d’ingrandimento, cannucce, siringhe e altro materiale povero. Docente: Provate a produrre gocce d’acqua usando ogni tipo di materiale che avete a disposizione e soffermatevi ad osservare sia ad occhio nudo sia con l’ausilio della lente d’ingrandimento. L’esperienza dei bambini è stata libera e le insegnanti venivano invitate ad ascoltare le osservazioni e a guardare gli effetti creati di volta in volta con l’acqua: gocce, spruzzi, rivoli,… Secondo incontro Docente: La volta scorsa avete giocato liberamente con l’acqua, adesso prendiamo alcuni strumenti e proviamo a formare delle gocce. Osservate il comportamento delle gocce, cambiando di volta in volta lo strumento utilizzato; verificate con ulteriori prove, e annotate su una scheda di osservazione quanto avete sperimentato. SCHEDA DI OSSERVAZIONE Prova a prelevare delle gocce d’acqua da un contenitore usando diverse tecniche. SISTEMA ADOTTATO RIUSCITO TIPO DI GOCCIA OTTENUTA La punta del dito Una matita Un chiodo Una cannuccia Un pezzo di spago Un pezzo di carta Un pezzo di stoffa Siringa Contagocce Ogni bambino ha annotato sulla scheda i risultati ottenuti, e, dopo aver ripulito i piani di lavoro, si è passati ad una fase di verbalizzazione. Docente: Tutti gli strumenti che avete usato vi hanno permesso di formare gocce? Tutti i bambini: Alcuni non ci permettono di fare bene le gocce: lo spago, il chiodo e la cannuccia. Docente: Riflettiamo sul perchè questi strumenti utilizzati non favoriscono il formarsi delle gocce. Rita: Lo spago è troppo sottile e galleggia nell’acqua. Giosuè: Immergendolo nell’acqua vaschetta non è facile prendere le gocce. della Alessandro: Dall’acqua della vaschetta non si possono prendere le gocce. Simone: Lo spago è troppo sottile e non si inzuppa bene di acqua. Jonathan: Il chiodo invece non si inzuppa perché è di metallo ed è liscio e quindi l’acqua scivola. Perché quando lo immergo nell’acqua il chiodo trattiene le gocce? Terzo incontro Docente: Riprendiamo dalla domanda che poneva Jonathan la volta scorsa. Jonathan: Io ho chiesto a mio padre e mi ha detto che l’acqua si appiccica comunque al chiodo. Docente: E’ vero quello che ti ha detto papà, perché le gocce di acqua sono dotate di una “forza di adesione”alla superficie degli oggetti. A questo punto ho fatto alla lavagna un semplice disegno del chiodo con attaccata una piccola quantità di acqua e ho indicato con delle freccette la direzione verso cui la forza di adesione dell’acqua spinge su una superficie. LA FORZA DI ADESIONE È LA FORZA CON CUI LE MOLECOLE DEL LIQUIDO ADERISCONO ALLA SUPERFICIE DI UN MATERIALE CON CUI VENGONO IN CONTATTO. Alessia: Maestra, ma nelle gocce che abbiamo fatto con il contagocce o con le siringhe e che erano tonde tonde, c’è la stessa forza nelle molecole? Docente: Dagli esperimenti fatti la volta scorsa siamo portati a pensare che la gocciolina d’acqua sia tenuta insieme da qualcosa simile ad un sacchetto di gomma: la "pelle" dell’acqua. LA FORZA DI COESIONE MANTIENE UNITE LE MOLECOLE DEL LIQUIDO LE UNE ALLE ALTRE. Forza di coesione fra le molecole di acqua Docente: Verifichiamo quanto stiamo affermando con alcuni esperimenti con i quali ci accorgeremo che le molecole che si trovano sulla superficie sono attratte solo verso il basso. Si forma allora una "pellicola elastica" che riesce a sorreggere corpi leggeri. LA FORZA CHE CREA QUESTA PELLICOLA PRENDE IL NOME DI “TENSIONE SUPERFICIALE”. Docente: Prendiamo un bicchierino e riempiamolo fino all’orlo con l’acqua e non facciamola fuoriuscire. Poi con il contagocce o con le siringhe aggiungiamo acqua fino a quando sembra che si stia versando ma noterete che il livello dell’acqua formerà una piccola cupola. Giosuè: Maestra, il livello dell’acqua è più alto del bordo del bicchiere ed è curvo!! Tutti i bambini ottengono lo stesso fenomeno. Docente: Adesso proviamo a mettere sulla superficie dell’acqua un fermaglio, un ago, una moneta. Martina: Ci sono riuscita, maestra, a mettere il fermaglio. Alessia: Maestra, ne ho messi quattro ! LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA SOSTIENE UN AGO E DIVERSI FERMAGLI. LA TENSIONE SUPERFICIALE DELL’ACQUA SOSTIENE UNA MONETA DA 10 LIRE. Quarto incontro Docente: Adesso vediamo cosa succede aggiungendo una goccia di sapone nel bicchiere dove ci sono i fermagli trattenuti in superficie dall’acqua. Rita: Sono caduti nel fondo!! Perché? Docente: UNA SOLA GOCCIA DI SAPONE ROMPE LA TENSIONE SUPERFICIALE E FA PRECIPITARE AL FONDO I FERMAGLI CHE PRIMA ERANO TRATTENUTI IN SUPERFICIE DALL’ACQUA. Docente: Adesso verifichiamo quanto abbiamo visto facendo altri esperimenti. Esperimento- Riempiamo una vaschetta e poi spargiamo sulla superficie dell’acqua un po’ di pepe oppure un po’ di borotalco: questo non va a fondo perchè il suo peso (essendo minimo) è sostenuto dalla tensione dell'acqua. Aggiungete una goccia di sapone liquido, in modo tale che entri in contatto con l'acqua. Alessia: Si è fatto un buco nel pepe e si è spostato rapidamente ed è andato verso il bordo della vaschetta e poi il pepe è andato un po’ a fondo. Jenny: Si è rotta la tensione superficiale. Francesco: Anche il borotalco si è bucato! Il borotalco ricopre lo strato superficiale dell’acqua. Il velo di borotalco si apre non appena introduciamo una goccia di sapone. Il sapone rompe i legami delle molecole che agiscono sulla tensione superficiale. il sapone tende ad occupare tutta la superficie disponibile e la tensione superficiale diminuisce. 3^ fase Obiettivo – Scoprire il comportamento delle gocce con soluzioni- miscugli- sospensioni Quinto incontro L’insegnante scrive alla lavagna le parole SOLUZIONI- MISCUGLI- SOSPENSIONI e invita i bambini a preparare sul tavolo tutte le sostanze che ognuno ha portato per effettuare gli esperimenti: - bottiglie piene di acqua naturale - bicchieri trasparenti - cannucce per mescolare - zucchero - sale - farina - olio - caffé - alcool - vino - cacao Disposto tutto il materiale, l’insegnante chiede ai bambini di segnare sui bicchieri trasparenti il nome della sostanza che di volta in volta sarà introdotta nell’acqua. 1° esperimento: Mettiamo lo zucchero dentro l’acqua e mescoliamo bene. Dopo l’insegnante chiede: -Lo zucchero è visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono di NO. 2° esperimento : Mettiamo il sale dentro l’acqua. L’insegnante chiede: Il sale è visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono di NO. ACQUA E SALE ACQUA E ZUCCHERO 3° esperimento : Mettiamo la farina dentro l’acqua. Docente: La farina è visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono di SI. L’insegnante pone adesso una domanda: Che differenza c’è tra zucchero e acqua e tra farina e acqua? Alessandro:Le particelle della farina si vedono, mentre lo zucchero non si vede più. L’insegnante rimanda i bambini alle tre parole scritte alla lavagna all’inizio dell’incontro: SOLUZIONI- MISCUGLI- SOSPENSIONI. ACQUA E FARINA Docente: Quando una sostanza si scioglie nell’acqua e non è più visibile come si chiama questo tipo di “intruglio”? Alessia – Si chiama miscuglio. L’insegnante invita i bambini a riflettere sul significato delle parole nella lingua italiana, cioè cosa comunemente si intende con le tre parole scritte alla lavagna. Robert: Una sospensione è una cosa che sta in aria. Alessandro: Un miscuglio è un insieme di cose, disordinate e di vario tipo. Allora quando lo zucchero e il sale non si vedono più si chiama SOLUZIONE. ACQUA E ALCOOL L’insegnante precisa che si chiama SOLUZIONE l’insieme di due sostanze (acqua - sale, acqua - zucchero, acqua - alcool, acqua – aceto), in cui non sono più visibili le sostanze che sono state mescolate all’acqua. LE SOLUZIONI SONO, QUINDI, MISCUGLI OMOGENEI FORMATI DA DUE O PIÙ COMPONENTI. IL COMPONENTE PRESENTE IN QUANTITÀ MAGGIORE È DETTO SOLVENTE, L’ALTRO (O GLI ALTRI) SI CHIAMA SOLUTO. ACQUA E ACETO Docente: Annotiamo sul quaderno questo schema che ci fa comprendere semplicemente le diverse tipologie di soluzioni liquide. Soluzioni liquide Soluzioni liquido- solido Soluzioni liquido - gas H2O + zucchero H2o + sale Acqua minerale H2O + CO2 Schiuma del mare Soluzione liquido - liquido Acqua + alcool Acqua + aceto Vino Giosuè – Allora , maestra, l’acqua e la farina formano un miscuglio!! Docente – IN UN MISCUGLIO LE SOSTANZE MANTENGONO CARATTERISTICHE PROPRIE. Adesso continuate ad unire le altre sostanze ( bicarbonato, caffé, cacao) e registrate su una tabella a quale tipologia essi appartengono. SOSTANZA MISCUGLI SOLUZIONI ACQUA + ZUCCHERO X ACQUA + SALE X ACQUA + FARINA BIANCA X ACQUA + BICARBONATO X ACQUA + CAFFE’ X ACQUA + CACAO X ACQUA + ACETO X ACQUA + ALCOOL X ACQUA + OLIO SOSPENSIONI X 4° esperimento - Mettiamo il bicarbonato dentro l’acqua. - E’ visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono che è un miscuglio, perché al fondo rimane sempre qualche particella che non si scioglie. 5° esperimento - Mettiamo il cacao dentro l’acqua. - E’ visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono che è un miscuglio. 6° esperimento - Mettiamo il caffé dentro l’acqua. - Il caffé è visibile nell’acqua? Tutti i bambini rispondono che è un miscuglio. ACQUA E CAFFE’ ACQUA E CACAO Adesso – dice il docente – uniamo l’olio con l’acqua. E’ visibile nell’acqua? Manuela – L’olio sta in superficie, quindi è una sospensione e anche se mescolo l’olio ritorna in superficie. Docente - Il miscuglio è una sostanza che si mescola all’acqua e in parte non si scioglie ed è quindi visibile. IN UNA SOSPENSIONE, LA SOSTANZA NON SI MESCOLA MINIMAMENTE CON L’ACQUA, ANZI RIMANE SOSPESA IN ESSA. ACQUA E OLIO 3^ fase Obiettivo – Scoprire il comportamento delle gocce con soluzioni- miscugli- sospensioni 5° incontro Docente: Adesso rifacciamo gli esperimenti con le gocce utilizzando i preparati che abbiamo realizzato. Proviamo a formare gocce con le soluzioni , con i miscugli e con le sospensioni e annotiamo in una tabella la forma, la convessità della goccia (evidente o non evidente) e la tensione superficiale (evidente o non). Verifichiamo se il liquido si comporta come l’acqua semplice. SOSTANZA ACQUA DISTILLATA ACQUA + ZUCCHERO ACQUA + FARINA BIANCA ACQUA + ALCOOL ACQUA + ZUCCHERO ACQUA + BICARBONATO ACQUA + CAFFE ACQUA + OLIO ACQUA DI MARE ACQUA + SAPONE FORMA CONVESSITÀ DELLA GOCCIA (EVIDENTE O NON EVIDENTE) TENSIONE SUPERFICIALE (EVIDENTE O NON) 4^ fase Obiettivo – Comprendere perchè in altri contesti l’acqua si manifesta sotto forma di fluido. Docente: Osserviamo il formarsi una goccia al rallentatore: la goccia piano piano si ingrossa, finché non raggiunge una certa misura ben precisa e allora improvvisamente cade. Proviamo a disegnare le varie forme della goccia mentre si forma e cade. Docente: Nei vostri disegni sembra che l’acqua sia tenuta sospesa in un sacchetto e che il sacchetto si stacchi quando il peso del contenuto aumenta oltre il suo limite di resistenza. Ma quando apriamo un po’ di più il rubinetto, come vediamo uscire l’acqua. Jonathan: Esce di seguito. Docente: Facciamo un esperimento: prendete un piatto oppure sul ripiano del tavolo e con il contagocce fate scendere una goccia, poi ad essa aggiungete tante altre gocce fino a quando vedrete che la goccia diventa grossa ma .. Cosa succederà? Tutti i bambini eseguono l’esperimento. Robert: Maestra, la goccia è diventata grossissima, ma con questa goccia, la gocciolona si è spaccata, si è allargata ed è scivolata tutta l’acqua sul tavolo. Docente: LA GOCCIA SI È TRASFORMATA IN FLUIDO PERCHÉ AUMENTANDO LE DIMENSIONI DELLA GOCCIA, LA TENSIONE SUPERFICIALE NON RIESCE A SOSTENERNE IL PESO. Nello stato liquido le molecole possono muoversi entro certi limiti: se una particella si sposta, il suo posto viene subito preso da un’altra. QUESTE SONO LE FORME CON CUI CONOSCIAMO L’ACQUA COME FLUIDO