8 | ECONOMIA Sabato 1 giugno 2013 il Giornale del Piemonte NUOVE PROSPETTIVE E se la ripresa fosse davvero automatica? Si chiama «vending» il fenomeno legato al commercio tramite distributori a gettoni o simili. Una realtà legata a scuole o luoghi di lavoro, che per il Piemonte (già quarto in Italia per importanza) rappresenta un enorme potenziale di crescita MASSIMILIANO SCIULLO Il «Vending» è un fenomeno in crescita, che potrebbe contribuire alla ripresa economica della nostra regione. Già, ma che cos’è? Si tratta di una di quelle orribili traduzioni anglofone di un oggetto di uso quasi quotidiano come i distributori automatici. Insomma, le classiche «macchinette» che pian piano si stanno collocando in diversi ambiti della nostra vita: dall’ufficio alla scuola, dalla stazione dei treni ad altri luoghi pubblici. Non più quelle di fantozziana memoria: mangia-soldi e sforna-pastrocchi immangiabili. Ormai i distributori automatici vendono più o meno di tutto, come se si fosse in negozio: dai cibi ai libri, ai fiori freschi. E i cibi, a loro volta, non sono più crackers o gallette, ma anche panini, insalate, bevande in bottiglia e in lattina e così via. Un settore che, in questi ultimi anni, ha dimostrato di essere in grado di resistere alla crisi. Le sue armi migliori? Se n’è parlato ieri negli spazi di SOTTOSTIMATO Nonostante i quasi 20 milioni di utilizzatori in Italia, l’80% dei consumatori non ne sa nulla Lingotto Fiere, in occasione di un convegno organizzato da Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica) dedicato a questi argomenti: «Flessibilità, prossimità e un corretto equilibrio tra qualità e prezzo. Questi elementi fanno del Vending un servizio sempre più apprezzato dal consumatore», è stato il parere degli esperti chiamati a pronunciarsi sulla questione. «Dopo oltre 40 anni di esclusivo interesse degli operatori del settore e quasi interamente indirizzato ai consumi nei luoghi di lavoro - hanno aggiunto - oggi la distribuzione automatica è invece un potente strumento a disposizione di un ben più ampio ventaglio di settori economici: bar, ristoranti, alberghi, grande distribuzione e commercio al dettaglio, ma anche industria di marca. Sono alcuni tra i comparti che meglio possono cogliere le opportunità offerte dal Vending». Numeri alla mano, siamo già una sorta di «potenza» a livello nazionale: il Piemon- LE CIFRE 7% Il peso del Piemonte, da solo, nel mercato italiano della distribuzione automatica 100 milioni di euro La soglia di fatturato che il Piemonte ha superato in questo settore 2500 I posti di lavoro stimati grazie allo sviluppo del settore della distribuzione 20 milioni Gli utilizzatori stimati della distribuzione automatica in tutta Italia GIÙ IL GETTONE Il fenomeno del «vending» si muove attorno all’uso dei distributori automatici di prodotti te rappresenta da solo circa il 7% del mercato totale della Distribuzione Automatica italiana, esprimendo un fatturato di oltre 100 milioni di euro e con un’occupazione stimata di circa 2.500 addetti. Numeri che collocano il Piemonte come la quarta regione per importanza in Italia nel settore, preceduta solo da Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Ma quel che rende il potenziale del comparto quasi impossibile da stimare è il gap che resiste ancora intorno alla distribuzione automatica. Se si considera, infatti, che ci sono oltre 20 milioni gli utilizzatori di macchinette automatiche in tutta Italia, il vending è un settore ancora poco conosciuto: sono oltre l’80% i consumatori che ignorano persino il nome dell’azienda che svolge il servizio nel luogo presso il quale si rifornisce. Tuttavia, non mancano alcuni paletti che rendono la vendita automatica qualcosa di ben diverso da un far west: «Esistono temi come la qualità, l’etica commerciale e il consumo consapevole che diventano fondamentali per una corretta conoscenza del settore - è emerso dal convegno - senza dimenticare la certificazione di qualità (TQS Vending) e i capitolati standard necessari per chi vuole lavorare con le Pubbliche amministrazioni e le scuole». CONFARTIGIANATO PIEMONTE A Pavone si discute dell’economia che cambia Un’economia che cambia, all’interno di un mondo che cambia. Ecco perché è il momento di sedersi attorno a un tavolo e discutere: se e come adattarsi. Questo l’obiettivo dell’incontro che si terrà questa mattina, a partire dalle 9.30 e per tutto il corso della giornata, presso il castello di Pavone. Qui si terrà la conferenza organizzativa di Confartigianato Imprese Piemonte, che ha l’obiettivo principale di «armonizzare il modello di rappresentanza rispetto ai profondi mutamenti avvenuti nell’economia, nella società, nella politica, nelle imprese, a seguito della più grave e prolungata crisi dal dopoguerra ad oggi». A questo riguardo, saranno discusse la prospettive e l’obiettivo del sistema Confartigianato Piemonte per valutare correttamente strumenti ed obiettivi, anche in relazione ai contestuali sviluppi dei lavori della conferenza di programma di Confartigianato nazionale. La «prospettiva» è ciò s’intende diventare, cioè la prima ed insostituibile occasione di ogni piccolo imprenditore per lo sviluppo della sua impresa. L’«obiettivo» significa valutare correttamente ciò che effettivamente viene fatto e, alla luce dei cambiamenti in- tervenuti, quanto sia ancora utile. Sono stati individuati cinque gruppi di lavoro su altrettanti temi di discussione: sindacale/contrattuale, integrazione dei servizi di sistema, organizzazione interna/esterna, mutualità e comunicazione. Ognuno di questi ha provveduto all’elaborazione di una relazione che sarà oggetto di discussio- RIORGANIZZAZIONE L’associazione di categoria vuole riconsiderare sia le prospettive che gli obiettivi della sigla nell’immediato futuro ne durante la conferenza. Il documento di sintesi che emergerà al termine dei lavori costituirà la base per le linee d’azione dei prossimi anni. «Questa conferenza - dichiara il presidente regionale di Confartigianato, Giorgio Felici - è un fondamentale momento di analisi ed elaborazione che proietta la Confartigianato nel prossimo futuro, pronta a cogliere le possibilità di ripresa e di sviluppo». INNOVAZIONE Arriva dal Politecnico la Start Up dell’anno Ancora un riconoscimento per la capacità torinese di fare innovazione. Il merito, questa volta, è della Niso biomed, azienda nata sotto l’ombrello di I3P, l’Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, incoronata ieri pomeriggio «Start up italiana dell’anno», presso il Parco tecnologico di Rovereto. Il premio, ideato da PNICube (l’associazione italiana che riunisce gli incubatori universitari), ha l’obiettivo di dare visibilità alle imprese innovative che nei primi anni di vita hanno raggiunto i migliori risultati economici e qualitativi e al contempo monitorare i risultati ottenuti con le business plan competition e con le attività di incubazione svolte dai soci dell’Associazione. In giuria operatori di fondi di investimento, specia- listi di early-stage financing e manager d’impresa. La «ricetta» torinese che ha colpito nel segno, Niso Biomed, produce e commercializza dispositivi diagnostici per i settori della gastroenterologia e della prevenzione dei tumori, con tecnologie innovative che tra i vantaggi IN TRASFERTA La Niso Biomed è stata premiata al parco tecnologico di Rovereto hanno il miglioramento delle diagnosi, la riduzione dell’invasività, la semplificazione dei processi sanitari (operativi e organizzativi) e l’abbattimento dei costi. Il dispositivo con il quale si sono presenta- ti alla competizione potenzia l’endoscopio per diagnosi in real time durante l’esame gastroscopio di Helicobacter Pylori e l’individuazione dei fattori di rischio neoplastico per tumori allo stomaco e al colon. Tra i benefici ci sono la forte riduzione delle biopsie e esami istologici, il referto in tempo reale, la riduzione liste d’attesa per automazione/velocizzazione della gastroscopia e la riduzione del carico di lavoro dell’anatomia patologica. «È un riconoscimento importante che va a premiare anni di lavoro e investimenti portati avanti dal team imprenditoriale. Ma premia anche la ricchezza delle strategie di incubazione di I3P e dell’intero eco sistema torinese», commenta il presidente di I3P, Marco Cantamessa. SETTORE ENERGIA Rinnovabili, si punta su Israele e territori Palestinesi Niso biomed ha conquistato anche il riconoscimento assegnato dall’agenzia governativa per lo sviluppo economico del consolato britannico grazie al quale potrà partecipare, in Gran Bretagna, ad un «Bootcamp» finalizzato allo sviluppo della strategia di business nel Regno Unito. [MSci] INCUBATORE Alla Cittadella crescono idee di business vincenti Da domani al 5 giugno, sei imprese piemontesi dei settori infrastrutture, ambiente, energia partecipano alla missione in Israele e Territori Palestinesi, volta a individuare opportunità di business in quest’area, con particolare focus sul tema delle energie rinnovabili. La missione è organizzata dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione su incarico della Camera di commercio di Torino, nell’ambito del progetto integrato di Filiera «Infrastrutture e Logistica» in concomitanza con la presenza del sindaco di Torino Piero Fassino e di altre istituzioni piemontesi in Israele e Palestina che presenzieranno ad incontri istituzionali, economici e culturali.