Tutti gli allevatori e appassionati sanno bene che le gabbie dei nostri volatili non
devono essere belle ma bensì buone. Devono essere pratiche, comode da
mantenere, adatte al tipo di volatile contenuto e il più spaziose possibile. Proprio in
relazione a quest'ultima caratteristica molto spesso mi è stato consigliato e sento
spesso consigliare di non mettere null'altro nella gabbia se non il minimo
indispensabile: mangiatoie, beverini, nido e posatoi. E' proprio a partire da questo
consiglio e dalla domanda "è proprio vero che i nostri beniamini amano gabbie
semplici e scarne?" che nasce questo articolo.
ETOGRAMMA, questo sconosciuto!
L'etogramma, letteralmente grammatica del comportamento, lo si potrebbe definire
in modo semplice come il "catalogo" del repertorio comportamentale di un animale;
ossia tutti quei comportamenti, quelle azioni e quelle abitudini che sono proprie di
un animale.
Non permettere ad un animale di sviluppare e di espletare (ossia di mettere in atto e
di compiere in modo completo) il proprio etogramma, significa sottoporre l'animale
ad una condizione forzata di stress e di sofferenza.
Lasciando la sofferenza alla sensibilità e al senso etico e morale di ognuno di voi,
vorrei soffermarmi di più sullo stress, chiarendo subito che lo stress non riguarda
soltanto "la mente" ma impatta in modo diretto e con considerevoli effetti sul fisico.
Senza addentrarmi nell'ambito medico vorrei solo accennare come allo stress (in
senso lato, sia esso fisico o mentale) il corpo degli animali che alleviamo reagisce, tra
le altre, con una risposta neuroendocrina, una risposta immunitaria ed una
comportamentale.
Tenere quindi una gabbia lungo un corridoio dove costantemente un piccolo
esercito di bambini corre su e giù giocando ai pirati non ci farà avere solo degli
animali che vivono male, ma ci farà avere degli esemplari fisicamente malati,
sebbene a volte dall'aspetto sano e normale.
Il nipotino che venendoci a trovare batte violentemente le mani sulla gabbia,
genererà uno stress acuto che, saltando tutti i passaggi inutili ai fini del discorso,
porterà alla liberazione nell'organismo dei nostri soggetti di Glucocorticoidi e a far
svolazzare impaurito il pennuto.
Pochi minuti dopo, sparito il piccolo terrorista, ritorna la quiete sia nella casa che
nell'organismo del nostro amico.
Ma se la situazione avversa persiste nel tempo l'organismo entra in uno stato di
resistenza che porta alla liberazione di neuro ormoni endogeni ; se questo stato
continua l'animale entrerà in uno stato di stress cronico.
Le prime conseguenze dirette sull'organismo dello stress cronico sono:
- Diminuzione delle difese immunitarie
- Diminuzione dell'accrescimento (per i soggetti in sviluppo)
- Diminuzione della fertilità per ambo i sessi
- Diminuzione della massa corporea
Oltre a queste si sviluppano una serie di risposte comportamentali, le più importanti
e frequenti sono:
- Aumento dell'aggressività
- Diminuzione dell'attività sessuale
- Apatia
- Comportamenti maladattativi
Come si può comprendere dunque, far si che gli animali non siano sottoposti a stress
non è solo una questione di etica, ma è anche e soprattutto la prima cura che ogni
allevatore che si rispetti deve prestare ai propri soggetti.
Per analizzare quali sono le principali cause di stress per i nostri piccoli uccellini, ho
deciso di partire dal Brambell Report, ossia un rapporto che il governo britannico
commissionò ad un gruppo di ricercatori e veterinari nel 1965 riguardo al benessere
degli animali da reddito della fattoria (Rapporto che è stato la base per tutte le
normative future sul benessere degli animali).
In questo rapporto furono enunciate le famose cinque libertà che ogni animale
dovrebbe avere.
Partendo da esse cercherò di soffermarmi e di mostrare in che modo possono
riguardare il nostro Diamante Mandarino.
1. Libertà dalla fame e dalla sete
E' necessario assicurarsi che nelle gabbie non manchino mai acqua e cibo, che non
vi sia competizione per alimentarsi o dissetarsi: disponendo un numero adeguato di
mangiatoie e di beverini o disponendo gli stessi oggetti di dimensioni maggiori (E'
sempre preferibile però che vi siano almeno due fonti di cibo, distanti l'una
dall'altra, soprattutto in gabbie con più di tre/quattro soggetti in età adulta.)
E' necessario che l'acqua sia sempre pulita e fresca: costringere un animale, per
salvarsi dalla disidratazione, a bere da una fonte d'acqua ritenuta da lui non sicura
sottopone lo stesso ad un notevole stress oltre che al rischio di contrarre malattie.
Vi è una maggiore tolleranza per il cibo, sebbene non assoluta.
2. Libertà dalle intemperie e dal "non comfort"
Ogni gabbia deve essere posta al riparo dal freddo e dal caldo eccessivo, dalla
pioggia e dagli agenti atmosferici, dal vento troppo forte, dalla polvere (intesa
soprattutto come la polvere bianca di ghiaia, vialetti, segatura di legno, polveri di
natura edile) da rumori intensi e continui.
Il Diamante mandarino in natura difficilmente dorme "all'addiaccio" (soprattutto se
da solo) per questo dovrebbero essere sempre presenti dei nidi all'interno delle
gabbie, per permettere un ricovero riparato agli uccelli che avranno provveduto a
renderlo confortevole grazie al materiale che avremo loro fornito.
Ricordo a tal proposito che per un animale preda come il Diamante mandarino,
dormire su un posatoio al centro della gabbia, o peggio ancora sul fondo di essa, è
fonte di grande stress e questo, ripetuto ogni notte non porta l'animale ad abituarsi
a questa condizione come si potrebbe credere, ma bensì porta l'animale ad uno
stato di stress cronico. Poiché la situazione avversa è ripetuta e costante nel tempo
potrebbero diminuire le manifestazioni comportamentali di stress, ma non lo stress
in se inteso come stato fisiologico.
Per questo motivo nel caso in cui si sia deciso di togliere il nido per non far iniziare
una covata ad una coppia, che non si vuole giustamente separare, suggerisco di
utilizzare un posatoio come quello sottostante:
Esso permette agli animali di sentirsi riparati (e in ogni caso fornisce loro una
minima protezione da freddo e correnti d'aria) non gli consente inoltre di vedersi,
particolarità che è molto utile ed importante nel caso di grandi gabbie con numerosi
soggetti per ridurre eventuali dispute e per diminuire lo stress che i soggetti
dominanti creano sui soggetti dominati sorvegliandoli costantemente.
3. Libertà dalle malattie e dalle lesioni
Su questo punto non mi soffermerò molto in quanto in parte esula dall'argomento di
questo articolo e sarà eventualmente oggetto di uno specifico articolo.
Uno dei motivi per cui è necessario assicurarsi che le dispute e i conflitti nelle nostre
gabbie siano ridotti al minimo è che "gli attacchi", le beccate e le piume strappate
via sono causa di dolore.
Il dolore non piace a nessuno e crea a tutti, Diamantini inclusi, stress. Psichico e
fisico, con tutte le conseguenze viste sopra. Un soggetto dominato, alla quale spesso
i dominanti strappano le penne o sferrano forti beccate, entrerà molto presto in uno
stato di stress cronico, avrà un crollo delle difese immunitarie e frequentemente una
riduzione della massa corporea e delle generali condizioni di salute dovute al minor
nutrimento, poiché il soggetto tenderà a muoversi di meno, a volare di meno e ad
evitare le situazioni di confronto, come appunto l'approvvigionamento.
Capite bene che se alla situazione sopra descritta si aggiungono un collo lesionato e
delle penne sanguinanti presto si avrà un uccellino infetto, malato e molto
debilitato.
N.b.: In condizioni normali e di benessere una ferita viene molto spesso ben
sopportata dall'organismo che reagisce in maniera pronta ed efficiente! In
condizioni di malessere invece, ferite anche molto lievi possono essere fatali, perché
l'organismo non è in grado di reagire.
4. Libertà di manifestare il proprio etogramma
5. Libertà da paura ed ansia
Un tenero gattino di due mesi che si sdraia in veranda e si ubriaca di raggi di sole... a
qualche passo dalla gabbia dei nostri Petto arancio, oltre che una splendida
immagine da cartolina è anche una terribile situazione per i poveri pennuti. Le
cotecolamine (adrenalina e noradrenalina) vengono fatte girare a volontà nel sangue
e fanno giustamente il loro lavoro, Il cuore batte veloce, molto più veloce del
normale, i capillari periferici vengono costretti, la pressione sanguigna aumenta...
Oltre a questo banale ma spero efficace esempio ecco fonti di ansia, paura e dunque
stress per i volatili, che spesso ignoriamo.
Particolari oggetti svolazzanti, come può essere ad esempio una busta di plastica in
cui buttiamo gli scarti dei semi, attaccata vicino alle gabbie, con un poco di vento
diventa un temibile mostro sbrana volatili!
Ancor di più oggetti iridescenti e luccicanti, come alluminio da cucina, pendagli
appesi, lattine che rotolano, specchi che fanno particolari giochi di luce, tendine a
corde svolazzanti, lucine lampeggianti e quant'altro abbia movimenti reali o
apparenti accentuati, spesso bruschi e repentini crea ansia e paura, dovuto ad un
naturale istinto di sopravvivenza e di conservazione, che porta tutti gli animali preda
a fuggire al minimo segnale, reale o presunto, della presenza di un predatore.
Ho già accennato e fatto riferimenti alla questione in altri punti di questo articolo
ma lo ritengo molto importante e mi soffermerò ancora.
Le relazioni intraspecifiche e le dinamiche di gruppo sono molto spesso una fonte di
stress, molto difficile da notare.
Quante volte al parco avete visto due cani "discutere animatamente" ? E' necessario
stabilire una gerarchia per gli animali, sempre, anche tra due soli individui. Gli
animali prima di arrivare allo scontro vero e proprio si minacciano a vicenda e
solitamente uno dei due si rende conto di essere fisicamente inferiore o di non
avere sufficiente esperienza e si sottomette. Se fossero liberi, senza guinzaglio o reti
i cani litigiosi al parco non arriverebbero quasi mai allo scontro vero, che
metterebbe uno dei due in gravi condizioni, il tutto si risolverebbe molto
velocemente con ringhi e minacce, qualche graffio e qualche morsetto nelle dispute
più accese. Tutto questo però è molto evidente, molto ben percepibile e
riconoscibile dai padroni.
Nei nostri Diamantini diventa molto più arduo e difficile riconoscere eventuali
comportamenti e atteggiamenti minatori, o quando la gerarchia si è già instaurata,
vessatori.
Estrema cautela e attenzione va posta quando si introduce un nuovo soggetto in una
gabbia in cui vi è un gruppo stabile, di medie dimensioni (dai tre ai quindici/venti
soggetti )Esso infatti dovrà non solo adattarsi al nuovo ambiente, situazione già di
per se non facile per l'animale che sicuramente mangerà anche meno degli altri, ma
subire anche gli avvertimenti e le imposizioni di tutti i soggetti dominanti.
L'osservazione, lunga e scrupolosa, delle gabbie è spesso l'unico vero strumento che
si ha a disposizione.
Cercate di notare quando cambiate i semi ed introducete quelli nuovi, chi è il primo
che si lancia senza timore sulla mangiatoia e quello che invece esita, aspetta,
osserva. Spesso poi il primo soggetto si sposta per gustarsi i semi a lui più graditi,
spostando gli altri, anche senza alcun contatto, ma si nota in modo chiaro che uno o
più si muovono in modo indipendente e gli altri si spostano e saltellano nei buchi
liberi di conseguenza. Solitamente, sebbene non sia un dogma, i soggetti dominanti
sono quelli più grandi di dimensioni e dal piumaggio più lucido, pulito, folto e ben
tenuto; il contrario per i dominati.
Il Diamante mandarino è un uccello gregario e dall'indole pacifica, non sono così
frequenti i casi di lesioni intraspecifiche ma neanche così rare come si potrebbe
erroneamente pensare.
Se in ripetute osservazioni si nota un soggetto che è evidentemente sottomesso e si
nota che questa situazione incide molto sulle attività che esso compie (ad esempio
vola molto meno degli altri, sta sempre fermo sul posatoio, resta molto tempo sul
fondo della gabbia, mangia meno degli altri, si nutre soltanto quando è solo alla
mangiatoia, si nutre prevalentemente dei semi caduti sul fondo) allora sarebbe
opportuno, se possibile, spostarlo in un altra gabbia con un compagno ovviamente,
l'ideale sarebbe del sesso opposto ma potrebbe andare benissimo anche un
soggetto dello stesso sesso più giovane o dal carattere più docile.
Ho volutamente saltato il quarto punto per trattarlo alla fine, in quanto punto di arrivo
di questo articolo.
I nostri uccellini dunque dovrebbero essere liberi di poter espletare il proprio
etogramma, di poter mettere in atto tutti quei comportamenti che sono propri della
loro specie. Come possiamo rendere possibile ciò? Lasciando la gabbia spoglia e
vuota? Personalmente ritengo che la strada da seguire sia un'altra cioè quella di
inserire nella gabbia degli arricchimenti ambientali ossia particolari oggetti che
hanno l'obiettivo di arricchire l'ambiente artificiale nella quale vivono gli animali per
migliorare le condizioni di comfort e di benessere o per permettere loro di espletare
il proprio etogramma.
Purtroppo questo aspetto è molto spesso totalmente trascurato ed ignorato, molto
spesso si pensa che un uccello che abbia il fondo pulito, acqua fresca e semi della
migliore marca sia felice e soprattutto sano...
Le aziende del settore non ci aiutano molto in questo ed ecco dunque che bisogna
darsi da fare e arrangiarsi da soli. Qui di seguito ora illustrerò gli arricchimenti
ambientali che inserisco nelle mie gabbie e che ritengo molto utili, ne spiegherò lo
scopo e dove necessario la realizzazione.
Premessa: di arricchimenti ambientali ne ho pensati, costruiti e provati a decine.
Questi che propongo in questo articolo sono solo quelli che ritengo validi ed efficaci,
di cui ho potuto constatare in modo chiaro ed inequivocabile il risultato e l'efficacia
grazie a numerose osservazioni. Per dovere scientifico e correttezza d'informazione
riporto alcune informazioni: Le osservazioni le ho fatte su un totale di quaranta
soggetti, di età diverse e di sessi diversi, provenienti dal mio allevamento, da negozi,
da altri allevatori ed amici.
I soggetti sono stati prevalentemente stabulati in gabbie da 120cm ( Una gabbia per
una coppia riproduttrice o una gabbia per sei soggetti ) per alcune prove ed
osservazioni sono state volutamente utilizzate anche gabbie da 40/60/90 cm di
lunghezza, per diminuire lo spazio ed accentuare alcuni comportamenti; tutte le
gabbie utilizzate hanno il cassetto di fondo estraibile ricoperto di carta, senza griglia.
I soggetti osservati sono stati stabulati in quattro luoghi differenti per caratteristiche
e sono stati sempre nutriti tutti allo stesso modo: stesso misto semi sempre
disponibile a volontà integrato con spighe di panico, pastoncino sempre disponibile
tutto l'anno, integrazione di vitamine e minerali in gocce nel beverino, osso di seppia
sempre disponibile, erbe fresche o congelate una volta a settimana (Tarassaco
officinale e Salvia officinale ).
Le osservazioni sono state fatte in modo diretto o tramite riprese video e fotografie.
Tutti coloro che desiderano maggiori informazioni a riguardo possono contattarmi
all'indirizzo e-mail.
Realizzazione: creare un piccolo mazzolino di cordini,nastrini o spago saldamente
ancorati, di lunghezze diverse, diametri diversi e di colori diversi (ma non
eccessivamente accessi ed escludendo la gamma cromatica del rosso) ed
appenderlo o sul bordo della gabbia a qualche centimetro dal fondo o esattamente
sopra un posatoio.
Scopo: permette agli uccelli di manifestare comportamenti naturali e simula il
compiere attività quali strappare foglie e fili d'erba per foderare il nido; permette
l'utilizzo del becco, fa "lavorare" gli uccelli che cercano con forza di strappare e
portar via i fili.
Note ed effetti: dove utilizzato è stata notata una sensibile diminuzione delle rapine
di piume che spesso i genitori compiono nei confronti dei novelli per foderare il
nido, sebbene non fosse stato dato alle coppie altro materiale da costruzione. Viene
utilizzato in particolar modo dai maschi che cercano di portare via del materiale per
la costruzione e diminuiscono così il tempo impiegato nel manifestare
comportamenti aggressivi.
Suggerimento: Per le coppie che intendete far deporre e riprodurre, provate a
realizzare un mazzolino con fili più lunghi e bloccato da elastici stretti: esponendo ai
volatili solo la parte più corta ed essendo i fili solamente stretti da elastici essi
riusciranno a portarli via, faticando, tirando e lavorando un po', proprio come
farebbero in natura. Come materiale consiglio di utilizzare lo spago.
Esempio di vaschetta. Questa è in plastica per uso alimentare,
di dimensioni contenute: circa 12cm per lato
Maschio nella vaschetta con paglia e foglie di Salvia officinale
Realizzazione: Prendete una piccola scatoletta di plastica e mettete al suo interno
un po' di terra, possibilmente di quella nei sacchetti che si utilizza di solito per i fiori,
in quanto più "pulita" e generalmente priva di insetti, larve, spore ed altro. N.b.: la
terra deve essere assolutamente non fertilizzata!
Scopo: come nel caso precedente, permette agli uccellini di camminare su un
terreno "realistico e naturale" di ricercare il cibo, di beccare e scavare.
Note ed effetti: Sebbene a volte sia stato ignorato completamente da quale
soggetto, altri invece hanno trascorso davvero molto tempo a compiere attività
sopra di esso. Ho potuto constatare più di una volta come in gabbie di soli maschi
dove vi erano accentuati scontri fossero in particolar modo i maschi dominanti a
beccare ed utilizzare lo spazio di terra messo a disposizione, ignorando
completamente durante tali attività i soggetti fino a prima attaccati. Quanto detto è
ancor più vero se si seguono i consigli sotto riportati.
Suggerimento: Prima di mettere la terra all'interno della gabbia io personalmente la
bagno con mezzo litro d'acqua nella quale ho introdotto una decina scarsa di gocce
dei classici antiparassitari dei cani, le fialette che quasi tutti conoscono, da mettere
sul collo dei nostri amici a quattro zampe. Una volta bagnata e mischiata bene la
terra lasciarla asciugare bene un paio di giorni prima di introdurla in gabbia. In
alternativa è possibile spruzzare bene la terra con prodotti appositi per l'ornitologia,
come ad esempio il Neo Foractil.
In entrambi i casi suggerisco se possibile di mettere la vaschetta con la terra nel
forno a microonde a massima potenza per un paio di minuti: questo processo
eliminerà gran parte di eventuali uova, larve o adulti di insetti e altri piccoli
organismi.
Una variante che ho utilizzato in seguito con ottimi risultati è quella di introdurre
una vaschetta con tanti piccoli pezzetti di legno, o altro materiale (plastica ad
esempio) dentro alla quale mettere ogni tanto semini molto appetitosi e graditi dai
miei ospiti che mancano completamente all'interno del misto semi. Gli uccelli come
è facilmente immaginabile, devono faticare un po' per riuscire a raggiungere i
semini, devono becchettare e spostare i pezzetti di legno; si viene così a ricreare
quella situazione naturale di ricerca del cibo. Ho utilizzato anche vaschette miste con
terra, pezzetti di legno e semini...forse sono proprio le migliori.
Ad una sola coppia in cova ho provato anche a nascondere, lasciandone solo piccoli
pezzetti in vista, spezzoni di spago nella terra: il maschio li ha cercati ed estratti tutti
con molta perizia e pazienza.
Durante le stagioni fredde, collocate la vaschetta al sole ed essa, assorbendo calore
dai raggi solari, sarà un ottimo posto dove vedrete soffermarsi i soggetti infreddoliti.
Segnalo per correttezza d'informazione che in un solo caso, una femmina ha
deposto due uova sulla terra. Uova che sono state poi abbandonate, in quanto la
femmina ha nuovamente deposto nel nido preparato dal maschio. Generalmente se
sono presenti dei nidi all'interno della gabbia, non vi è ragione per cui dovrebbero
preferire deporre sulla terra.
Giovani pulli in attività
Coppia in attività, con pullo che impara
Realizzazione: Arrotolate della carta abrasiva, intorno ad un ramo di legno di
diametro non inferiore ai 2cm e fissatela con dei cordini, degli elastici o per una
tenuta più salda e duratura con delle fascette da elettricista. La carta abrasiva che
ho utilizzato è a grana medio - grossa, nello specifico una 50
Scopo: Sebbene questo posatoio modificato non abbia effetti sul comportamento
degli uccelli all'interno della gabbia, esso aiuta a ricreare artificialmente la normale
usura alla quale sono sottoposte le unghie del Diamante mandarino in natura,
durante gli innumerevoli atterraggi sui rami, i saltelli sui sassi, sulla terra e su altri
terreni accidentati. Previene l'eccessiva crescita e conseguente deformazione delle
unghie e rinforza i tessuti del piede, rendendoli più resistenti e più spessi,
prevenendo così note malattie ed infezioni che spesso colpiscono questa zona molto
sensibile dei nostri amici. Il diametro deve essere molto generoso proprio per
questa motivazione, per far si che il piede non riesca a cingere neanche metà del
ramo, ma che resti solo leggermente flesso su di esso.
Ho osservato più volte soggetti fregarsi brevemente il becco su questo posatoio,
azione che non ho osservato sui tradizionali posatoi in plastica.
Soggetti di una stessa nidiata, divisi in due gruppi (tre e tre) mi hanno permesso di
vedere e osservare che il trio tenuto nella gabbia con questo posatoio avevano dopo
diversi mesi non solo le unghie più corte, ma anche più robuste, ciò dovuto al
continuo consumo e ricrescita del tessuto.
Note: Per testare in modo empirico che esso non desse fastidio in qualche modo ai
miei soggetti, ho provato a disporlo in alcune gabbie molto grandi e in una voliera, in
un angolo isolato, privo di qualsiasi interesse (senza cibo, acqua e null'altro che
potesse portare gli uccelli ad andarci) e ciò nonostante è stata utilizzato tanto
quanto gli altri posatoi, senza differenze sostanziali.
Suggerimento: La carta abrasiva può tranquillamente essere lavata , disinfettata e
lasciata asciugare.
Lo stesso vale per i posatoi in legno, io personalmente una volta ogni 30/40gg li
rimuovo e li lascio una notte intera a bagno in uno dei prodotti classici per la
disinfezione della casa e delle superfici tipo Lisoform o Bioform o un qualsiasi altro
disinfettante: a tal proposito vi rimando alla pagina del sito Prodotti per l’igiene e la
pulizia dei nostri allevamenti
Dettaglio. Con i disegni e le frecce ho goffamente cercato di mettere in evidenza come sia
importante scegliere un ramo di diametro sufficientemente generoso da permettere al
piede dell'animale di essere leggermente ricurvo (non deve essere piatto) e da non
permettergli di avvolgerlo con le dita. Si nota così che la punta delle unghie è quella che
fa presa sul posatoio e che dunque, in modo naturale, sarà soggetta ad usura e limatura
regolare. Se le dimensioni sono state scelte in modo accurato tutta la pianta del piede e
il lato inferiore delle dita toccherà il posatoio e dunque beneficerà del suo effetto.
Realizzazione: Qualche gamberetto essiccato, i classici Gammarus per tartarughe o
pesci per intenderci, da buttare in gabbia.
Scopo: Rendere attivo ed impegnare il Diamante mandarino. Inoltre sono un'ottima
fonte alimentare, molto ricca in proteine. Quelli che utilizzo io nello specifico hanno
il 40% di proteine, il 3% di chitina, il 5% di calcio e il 9% di fosforo, inoltre sono ricchi
in carotenoidi e non da ultimo il loro costo è davvero molto contenuto.
Note: Non sono in grado di quantificare in modo preciso la quantità che utilizzano o
che hanno effettivamente mangiato i soggetti che li avevano a disposizione, posso
comunque dire che inserivo appositamente gamberetti secchi integri per notare
eventuali beccate e la maggior parte di essi li ritrovavo poi in due o tre pezzi, segno
evidente che è stata svolta dell'attività. Ho provato anche a lasciarli in una piccola
mangiatoia ed effettivamente è stata utilizzata, mi è capitato più volte di vedere
portar via dalla mangiatoia alcuni gamberetti. Personalmente però li ritengo più
efficaci sul fondo.
Ulteriori suggerimenti: Per ultimo ci sono alcuni piccoli trucchi che io utilizzo e che
voglio condividere con voi lettori.
- Utilizzo un misto semi privo di semi di panico, questo perché preferisco
somministrare le spighe ai volatili e lasciare che almeno in parte possano riprendere
quello che sarebbe il loro naturale comportamento.
-Le spighe le somministro subito dopo aver effettuato la regolare pulizia del fondo
della gabbia, delle mangiatoie, del cambio dei beverini ecc. così che il piccolo
spavento per le pulizie sia subito soppiantato da un cibo appetitoso e gradito
- In estate per tenere lontani insetti e zanzare dalle mie gabbie preparo delle
"tisane" con le foglie secche o vecchie che tolgo dai miei bellissimi gerani e con
foglie e scorze di limone. Metto tutto prima a macerare in una bottiglia di acqua
naturale chiusa al buio per alcuni giorni e poi faccio brevemente bollire. Il tutto
inserito in un classico spruzzino diventa un ottimo repellente, naturale, economico e
abbastanza efficace. Con esso in particolare spruzzo il nido durante il giorno, così
che con il caldo secchi e asciughi in fretta ma rimanga l'odore e l'essenza tanto
fastidiosa alle zanzare.
CONCLUSIONI
Oltre ai piccoli suggerimenti sopra mostrati, che non hanno la pretesa o il fine di
insegnare niente a nessuno, ma bensì di condividere consigli e trucchi che trovo
personalmente utili; ci tengo a ribadire ancora una volta, a costo di apparire noioso,
il vero messaggio di questo articolo: ponete bene attenzione al comportamento e
"alla qualità della vita" dei vostri Diamantini, perché non sono sufficienti buoni
mangimi per avere animali sani e forti. I danni all'organismo dovuti da stress sono
molto difficili da osservare o notare e spesso dunque si attribuisce in modo errato la
causa di malattie ad altri fattori, più facilmente visibili.
Consapevole di essere incapace a fare fotografie, spero con questo piccolo articolo
di aver fatto cosa gradita a qualcuno.
Chiunque desiderasse contattarmi può scrivermi a:
[email protected]
Grazie,
Vittorio Cascella