GERIATRIC EMERGENCY MEDICINE
EMERGENZE-URGENZE NEL PAZIENTE ANZIANO
TRIAGE NEI
PAZIENTI FRAGILI
DAVIDE BONI
Infermiere Az. Osp. Univ. Policlinico di Modena
Consigliere Gruppo Formazione Triage
Verona, 16-17 maggio 2014
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EMERGENZE-URGENZE NEL
PAZIENTE ANZIANO
TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
TRIAGE:
Definizione delle priorità di trattamento
dei pazienti sulla base della loro gravità
clinica, del rischio evolutivo e delle
risorse disponibili
Gruppo Formazione Triage
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Verona, 16-17 maggio 2014
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PAZIENTE ANZIANO
TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
FRAGILITA’ I°
Sindrome biologico-clinica caratterizzata da
diminuzione delle riserve e di resistenza ad
eventi stressogeni, conseguente al declino
di molteplici sistemi fisiologici, che si
manifesta in una aumentata vulnerabilità ad
eventi avversi.
Disabilità e
Non autosufficienza
Fried et al, J. Gerontology, 2004
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FRAGILI
FRAGILITA’ II°
Stato dinamico che colpisce un individuo
che sperimenta perdite in uno o più
domini funzionali (fisico, psichico,
sociale), causate dall’influenza di più
variabili che aumentano il rischio di
risultati avversi per la salute”.
Gobbens e Coll. (2010)
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FRAGILI
CHI SONO I PAZIENTI FRAGILI AL TRIAGE?
ANZIANI
PORTATORE
DI HANDICAP
BAMBINI
SOGGETTI
FRAGILI
DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO
DONNE IN STATO DI
GRAVIDANZA
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DISABILITA’
VITTIME DI ABUSI E
VIOLENZE
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TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
Difficoltà nella raccolta delle informazioni
PAZIENTI FRAGILI
AL TRIAGE:
LE CRITICITA’
PRINCIPALI
Segni e sintomi non sempre chiari ed
evidenti
Necessità di protezione
Necessità di rispetto della riservatezza
Difficoltà nella gestione dell’attesa
Difficoltà nella gestione degli
accompagnatori e familiari
Necessità di identificare i pazienti fragili
anche nei momenti di caos e
sovraffollamento
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FRAGILI
GLI INGREDIENTI FONDAMENTALI
PER UN BUON TRIAGE
MODELLO
METODO
STRUMENTI
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FRAGILI
MODELLO DI RIFERIMENTO
TRIAGE GLOBALE
Approccio globale, alla persona e ai suoi familiari tale da
garantire una valutazione completa e professionale,
secondo una metodologia definita basata sulla raccolta di
dati clinici, sulla considerazione di elementi situazionali e
sulle risorse disponibili.
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METODO
CODICI
ACCOGLIENZA E
PRESA IN CARICO
Pazienti
Pazienti
VALUTAZIONE
DECISIONE
Pazienti
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FRAGILI
Pazienti
ATTIVAZIONE DI
PERCORSI:
-CLINICI
- ASSISTENZIALI
- DIAGNOSTICI
- TERAPEUTICI
FAST TRACK
SEE AND
TREAT
PROCEDURE
BREVI
INTERVENTI ASSISTENZIALI
GESTIONE DELL’ATTESA
TRIAGE
RIVALUTAZIONE
GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
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FRAGILI
STRUMENTI
•SCHEDA DI TRIAGE
•PROTOCOLLI
•PROCEDURE
•SCALE DI
VALUTAZIONE
•SISTEMI DI VERIFICA
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TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
RACCOMANDAZIONE 15
Ministero Salute febb. 2013
…si sottolinea, inoltre, l’opportunità che nella predisposizione
di procedure/protocolli di triage, si faccia specifico
riferimento a fasce di popolazione in condizioni di
fragilità, disabilità, emarginazione sociale…
…particolare attenzione deve essere posta alla
rivalutazione del paziente/utente in attesa, in particolare
dei soggetti in condizioni di fragilità e/o disabilità…
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FRAGILI
ASPETTI CLINICI
•Presentazione complessa del paziente
•Presentazione atipica di malattie comuni
•Effetto confondente della comorbilità
•Polifarmacoterapia in media 4-5 farmaci
•Deficit cognitivi, uditivi, visivi
• Differenze nei valori di normalità dei test ematochimici
• Assorbimento più lento dei farmaci e tendenza
all’accumulo
• Meccanismi di compenso meno efficienti
• Riduzione della forza muscolare e della massa ossea
• Diminuita peristalsi
• Ridotta filtrazione renale
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FRAGILI
ASPETTI PSICOSOCIALI
• Solitudine
• Emarginazione sociale
• Abbandono
• Difficoltà economiche
• Mancanza di care giver
• Impossibilità di gestione domiciliare da parte della
famiglia
• Assistenza domiciliare affidata ad una badante
• inadeguato supporto sociale
• maltrattamento (fisico/psicologico)
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FRAGILI
COSA SI PUO’ FARE AL TRIAGE?
1) Riconoscere una situazione di fragilità (fondamentale è la raccolta
delle informazioni INTERVISTA - OSSERVAZIONE)
2) Identificare durante la valutazione del paziente aspetti, segni,
sintomi che possano ricondurre a situazioni di abuso,
maltrattamento, violenza (considerare gli aspetti forensi della
situazione che si presenta)
3) Riconoscere una richiesta d’aiuto mascherata come bisogno
clinico ( spesso emerge un quadro di solitudine, abbandono o
emarginazione)
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FRAGILI
COSA SI PUO’ FARE AL TRIAGE?
4) Attivare risorse che inseriscano il paziente in un percorso di
valutazione e gestione multidisciplinare (la fragilità trova una
risposta adeguata in competenze specialistiche che spesso vengono
attivate tardivamente)
5) Consentire un’attesa protetta in un ambiente idoneo (per
prevenire i rischi di disorientamento, delirio, cadute, allontanamento..)
6) Garantire sorveglianza e rivalutazione in attesa della visita
medica (per mantenere la presa in carico, per continuare a ricevere
informazioni, per identificare precocemente peggioramenti clinici o
comportamenti inadeguati)
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FRAGILI
COSA SI PUO’ FARE AL TRIAGE?
7) Adeguare i tempi d’attesa alla situazione di fragilità
Far entrare prima il paziente
non vuol dire fare la scelta
migliore
Corretta valutazione dei bisogni e
delle priorità
Attivazione del percorso diagnostico
terapeutico assistenziale più idoneo
alla situazione
DAVIDE BONI
• Giusto paziente
• Giusto posto
• Giusto motivo
• Giusto tempo
• Giusta assistenza
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FRAGILI
Attenzione a non creare confusione
I codici di priorità
argento
rosa
Codici che identificano percorsi
diagnostico terapeutici ed assistenziali
azzurro
viola
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FRAGILI
Nella valutazione del grado di fragilità dell’anziano
esistono in letteratura diverse scale:
ADL – Activities of Daily Living
IADL – Instrumental Activities of Daily Living
ISAR- Identification of Seniors At Risk)
TRST- Triage Risk Screening Tool
SONO APPLICABILI IN TRIAGE?
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Verona, 16-17 maggio 2014
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FRAGILI
L’INTRODUZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI LAVORO DEVE
SEMPRE ESSERE BILANCIATA SULLE EFFETTIVE RISORSE
MESSE IN CAMPO
OLTRE ALLA SCALA DI VALUTAZIONE DELLA FRAGILITA’
NELL’ANZIANO HO ANCHE:
DOLORE TORACICO
CHEST PAIN
DOLORE
VAS - NRS
DISTURBI NEUROLOGICI CINCYNNATI SCORE
OLTRE A TUTTI GLI ALTRI PAZIENTI DA VALUTARE E
QUELLI IN ATTESA DA RIVALUTARE.
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FRAGILI
PARENTE – FAMILIARE – CARE GIVER
PROBLEMA O RISORSA?
• spesso fondamentale per il reperimento delle informazioni
• aiuta a ridurre il disorientamento
• durante l’attesa può sorvegliare e comunicare peggioramenti
• diventa filtro e traduttore nella comunicazione difficile
• possono essere determinanti nell’identificazione della fragilità
IN MOLTI CASI SE GESTITI IN MODO ADEGUATO SI
TRASFORMANO DA PROBLEMA A RISORSA
DAVIDE BONI
Verona, 16-17 maggio 2014
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TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
IN CONCLUSIONE
?
1) E’ importante identificare già al triage la presenza di
fragilità per un accoglienza, una valutazione ed un avvio di
percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali mirati alla
situazione.
1) Infermiere di triage con competenze avanzate
“formazione di base + formazione specifica + esperienza”
2) Strumenti per la valutazione delle possibili fragilità (score
specifici, rapidi e facilmente applicabili)
DAVIDE BONI
Verona, 16-17 maggio 2014
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FRAGILI
IN CONCLUSIONE
?
4) Ambienti idonei all’attesa in sicurezza
5) Protocolli per l’attivazione delle risorse nella gestione
delle fragilità
6) Sorveglianza e rivalutazione continua
7) Competenze per identificare e segnalare il sospetto di
abusi e maltrattamenti
8) implementazione di procedure per la raccolta e
trasmissione delle informazioni dei pazienti provenienti
dai centri territoriali, case di riposo, centri diurni ecc..
DAVIDE BONI
Verona, 16-17 maggio 2014
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TRIAGE NEI PAZIENTI
FRAGILI
Il Gruppo Formazione Triage, insieme ad
altre società scientifiche, è presente al
tavolo ministeriale per lavorare alla stesura
delle nuove linee guida sul triage nelle quali
è posta particolare attenzione alla gestione
delle fragilità al triage e alla formazione
dell’infermiere in questo campo specifico
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
Davide Boni
DAVIDE BONI
Realizzato con il prezioso contributo di
Daniele Marchisio
Verona, 16-17 maggio 2014