15/07/2012 CORSO DI ANTROPOMETRIA APPLICATA ALLE ATTIVITA’ MOTORIE E ALLO SPORT (3 CFU= 24h) Dott.ssa Alessandra Cappellini LIBRO DI TESTO consigliato 1 15/07/2012 L’ANTROPOMETRIA (O SOMATOMETRIA): è una branca fondamentale dell’antropologia (precisamente dell’antropologia fisica o biologica) che si propone, attraverso misurazioni, di raggiungere una descrizione il più precisa possibile dei fatti; Esempio: CRANIOMETRIA: misura il cranio; OSTEOMETRIA: misura le altre ossa dello scheletro. L’Antropometria si affermò verso la metà del 1800 e fu fondata come disciplina autonoma da Quetelet. ANTROPOMETRIA significa misurazione dell’uomo, sia vivo che morto, e consiste prima di tutto nel misurare le dimensioni del corpo. L’ANTROPOMETRIA è la tecnica per esprimere quantitativamente la forma del corpo. Nel 1947 A.Hrdlicka (Stati Uniti) definì l’ANTROPOMETRIA come: “un sistema di tecniche, l’arte sistematica di misurare l’uomo, il suo scheletro, il suo cervello e gli altri organi, mediante i mezzi e i metodi più adatti”. 2 15/07/2012 Il POTER ESPRIMERE IN PARAMETRI MISURABILI LE CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE INDIVIDUALI CONSENTE DI MISURARE CARATTERI FISICI INDIVIDUALI al fine di: -- VALUTARE LO STATO NUTRIZIONALE -- DETERMINARE LA COMPOSIZIONE CORPOREA -- PRECISARE LA DISTRETTUALITA’ DELLA MASSA GRASSA -- PREDIRE IL RISCHIO DI MALATTIA E DI MORTALITA’ -- CORRELARE L’HABITUS COSTITUZIONALE A PARTICOLARI DISPOSIZIONI MORBOSE -- IDENTIFICARE I SOGGETTI IDONEI A PARTICOLARI ATTIVITA’ SPORTIVE E LAVORATIVE (ANTROPOMETRIA BIOLOGICA O ANTROPOBIOLOGIA) -- In età pediatrica: MONITORARE LO STATO NUTRIZIONALE, I PROCESSI FISIOLOGICI DELLA CRESCITA E LE SUE ALTERAZIONI (ANTROPOMETRIA AUXOLOGICA) -- In Medicina sportiva: INDIVIDUARE LE ATTITUDINI FISICHE VERSO SPECIFICHE ATTIVITA’ SPORTIVE E PERSONALIZZARE, AI FINI DEL RAGGIUNGIMENTO DELLE MIGLIORI PRESTAZIONI AGONISTICHE, LE TECNICHE E LE METODICHE DI ALLENAMENTO (ANTROPOMETRIA SPORTIVA O CHINANTROPOMETRIA) -- In Medicina legale: IDENTIFICAZIONE PERSONALE (ANTROPOMETRIA LEGALE) -- Nell’industria: INDICAZIONE DI CANONI ERGONOMICI PER LA PROGETTAZIONE DEL POSTO DI LAVORO, DEL POSTO DI GUIDA, ETC. Nell’industria dell’abbigliamento: (ANTROPOMETRIA ERGONOMICA) DETERMINAZIONE DELLE TAGLIE CORPOREE Secondo le parti che si studiano CRANIO TESTA TRONCO TORACE BACINO ARTI MANO PIEDE, etc Si parla di: CRANIOMETRIA, CEFALOMETRIA, TRONCOMETRIA, TORACOMETRIA, PELVIMETRIA, CHIROMETRIA, PODOMETRIA, etc. 3 15/07/2012 Basti pensare che non esistono due uomini uguali tra loro, perché ogni individuo presenta interessanti differenze da qualsiasi altro individuo, sia nella forma del corpo sia nelle proporzioni; e inoltre, le caratteristiche misurabili di ogni stesso uomo, tendono a modificarsi dalla nascita alla morte, in salute e in malattia. Ecco quindi che si è sentita la necessità di trovare alcuni mezzi per dare una espressione quantitativa alle variazioni che tali caratteristiche mostrano: L’ANTROPOMETRIA FORNISCE QUESTI MEZZI!!! L’ANTROPOMETRIA è la tecnica per esprimere quantitativamente la forma del corpo. Formano oggetto dell’Antropologia Fisica o Biologica le varie caratteristiche biologiche degli individui e dei gruppi umani, considerati anche in relazione all’ambiente. In particolare le caratteristiche che rivestono un interesse dal punto di vista dell’Antropologia Fisica, sono: caratteri somatici morfologici (ANTROPOSCOPIA E COSTUTUZIONALISTICA) (pigmentari e tegumentari; morfologia dello scheletro e delle sue varie parti; morfologia del corpo umano e delle sue varie parti); caratteri somatici metrici (ANTROPOMETRIA)(osteometrici e somatometrici); caratteri fisiologici (FISIOMETRIA) (metabolismo basale; capacità vitale; pressione arteriosa; pulsazioni; crescita corporea;); caratteri ematologici (gruppi sanguigni; proteine sieriche; emoglobine; enzimi); caratteri citologici, istologici e biomolecolari (studio del cariotipo; dei tessuti; etc); composizione corporea; caratteri patologici; aspetti di carattere biodemografico e popolazionistico (BIOMETRIA) (distribuzione degli individui nelle diverse età; sex ratio; consanguineità; isonimia; isolamento; etc). 4 15/07/2012 BIOMETRIA: è quella parte della statistica che si interessa dei fenomeni biologici collettivi. Il metodo statistico ci permette di conoscere l’entità, le caratteristiche e il comportamento di taluni fenomeni che altrimenti sfuggirebbero ai nostri sensi e ci permette di paragonarli ad altri fenomeni così da scoprire gli eventuali loro rapporti causali. Questa branca della statistica è paragonabile in un certo senso alle lenti di un microscopio, dato che ci permette di vedere cose che ad occhio nudo non vedremmo! Se per esempio si vuole conoscere a quale percentuale ammonta la popolazione sportiva in Italia e come è divisa nei due sessi, ovvero se c’è una prevalenza di uomini sportivi o di donne sportive, l’osservazione comune non è sufficiente a rispondere a tale domanda, ma si ricorre al metodo statistico che prevede di rilevare un gran numero di casi al fine di ricavare un unico valore. Quindi il metodo statistico utilizza una collettività di casi o di unità elementari. La BIOMETRIA quindi è la statistica applicata ai fenomeni collettivi biologici. I metodi usati dall’Antropologia fisica sono diversi, ma solo due sono a lei essenziali IL METODO ISPETTIVO SOMATOSCOPICO O ANTROPOSCOPICO O SOMATOGRAFICO presenta il vantaggio di offrire una simultanea e complessa veduta d’insieme della morfologia del corpo umano e di fornire in tal modo, ad un occhio esperto gli elementi per un corretto orientamento diagnostico. Ha tuttavia il difetto di essere soggettivo e di essere eccessivamente legato all’esperienza e all’intuito dell’osservatore. Viene spesso integrato dalla fotografia Più razionale e di maggior affidamento è invece il METODO ANTROPOMETRICO che, non escludendo l’esame ispettivo, si avvale dell’esatto rilievo di determinate misure del corpo umano e dei loro rapporti di correlazione. QUESTI DUE METODI SONO COMPLEMENTARI TRA LORO 5 15/07/2012 MODIFICAZIONI DIACRONICHE E SINCRONICHE Tutte le caratteristiche appena elencate vengono studiate in relazione alle variabili rappresentate dal sesso, dai gruppi etnici e razziali, dall’ambiente fisico e sociale, nei quali casi vanno a costituire le cosiddette MODIFICAZIONI SINCRONICHE; esse vengono altresì studiate in relazione alla loro base genetica, nelle sviluppo ontogenico (= sviluppo di un singolo individuo) e negli aspetti evolutivi, nei quali casi vanno a costituire le cosiddette MODIFICAZIONI DIACRONICHE. L’ANTROPOLOGIA: è quella parte della biologia che studia l’Uomo dal punto di vista comparato nelle diverse razze e nelle diverse popolazioni, relativamente alle caratteristiche MORFOLOGICHE E FISIOLOGICHE. 6 15/07/2012 ANTROPOLOGIA AUXOLOGICA STUDI TRASVERSALI: servono per monitorare delle modificazioni sincroniche STUDI LONGITUDINALI: servono a monitorare le modificazioni diacroniche AUXOLOGIA: l'auxologia è una specialità medica che studia e cura la crescita fisica della persona nell'età evolutiva (etimologia: dal greco «auxáno», "accrescere“ con il suffisso «-logia» "studio scientifico"). Si tratta di una scienza medica di altissimo profilo, che coinvolge molte specialità mediche (pediatria, endocrinologia, fisiologia, epidemiologia, neurologia) e non (dietologia, antropometria, ergonomia, economia, socioeconomia, antropologia, igiene, sociologia), con lo scopo di studiare le capacità di crescita e sviluppo di un essere umano nei diversi ambienti, considerando tutti i possibili fattori. 7 15/07/2012 l’Antropometria è usata anche in campo sportivo (ANTROPOMETRIA SPORTIVA O CHINANTROPOMETRIA) per lo studio “dell’Homo sportivus” al fine di valutarne le modificazioni dell’aspetto morfologico indotte dall’attività sportiva. IL RAGAZZO SUBIRA’ DELLE MODIFICAZIONI DELLE SUE MISURE CORPOREE DOVUTE ALL’ACCRESCIMENTO; L’ATTIVITA’ FISICA SPORTIVA INDURRA’ INEVITABILMENTE DELLE MODIFICAZIONI SULLE STRUTTURE E QUINDI SUI VALORI ANTROPOMETRICI DEL RAGAZZO. L’ANTROPOMETRIA, SIA DELL’INDIVIDUO IN FASE DI CRESCITA SOMATICA SIA DEL SOGGETTO SPORTIVO, COINVOLGE COSI’ INTIMAMENTE IL SOGGETTO, LO STRUMENTO E IL MISURATORE IN UNA SITUAZIONE INTERATTIVA, CHE L’OPERATORE TENTA COSTANTEMENTE DI STANDARDIZZARE PER MISURARE LA SOLA IMPORTANTE MODIFICAZIONE: QUELLA DEL SOGGETTO. NB: CARTELLA ANTROPOMETRICA SEMPRE FIRMATA!!!!!!!! 8 15/07/2012 La conoscenza della distribuzione e dei valori medio-normali dei parametri quantitativi in una popolazione può rivelarsi utile anche in svariati campi: dalle selezioni attitudinali, militari e sportive, all’industria vestiaria, alle tecnologie realizzate negli ambienti artificiali (abitazione, lavoro, etc). Queste ultime applicazioni formano propriamente l’oggetto dell’Ergonomia, una nuova disciplina che va affermandosi per le accresciute esigenze di sicurezza e di benessere nello svolgimento delle attività lavorative e, più in generale, nei problemi di interfacia dell’uomo con l’ambiente artificiale (uomo-macchina, uomo-posto di lavoro, etc.); considerare le forme corporee dell’organismo significa perseguire la costruzione della macchina in funzione dell’uomo, dandogli una nuova dignità nel mondo meccanicistico che lo circonda (binomio uomo-macchina, macchine più razionali a “misura d’uomo”). ERGONOMETRIA 9 15/07/2012 LA PRESA DI PRECISIONE L’oggetto, di solito piccolo e qualche volta fragile, è collocato tra i polpastrelli delle dita che si dispongono attorno all’oggetto conformemente alla sua forma. In questa classe di presa possono esserne identificati alcuni tipi: 1) PRESA A PINZA (O OPPOSIZIONE TERMINALE):le punte dei polpastrelli, o a volte le estremità delle unghie, sono usate per prendere piccoli oggetti come uno spillo. Questa è la più fine e la più precisa di tutte le prese di precisione e di conseguenza è facilmente disturbata nei traumi della mano. 2) OPPOSIZIONE SUBTERMINALE: le superfici palmari del dito pollice e del dito indice (o un altro dito) vengono in contatto come quando sostengono una penna, o un figlio di carta. 3) OPPOSIZIONE SUBTERMINO-LATERALE (O PRESA A CHIAVE): il polpastrello del pollice pressa contro il fianco di una qualsiasi delle falangi di un altro dito. 4) ADDUZIONE TRA DUE DITA: usualmente tra l’indice e il medio, con il pollice che non prende parte alla presa, come per sostenere una sigaretta. OPPOSIZIONE TERMINALE (PRESA A PINZA) OPPOSIZIONE SUBTERMINALE PRESA PALMARE PRESA AD UNCINO 10 15/07/2012 PRESA A PINZA PRESA SUBTERMINOLATERALE O PRESA A CHIAVE PRESA SUBTERMINALE OPPOSIZIONE SUBTERMINALE ADDUZIONE TRA DUE DITA 11 15/07/2012 LA PRESA DI POTENZA Prese in cui entra in azione tutta la mano. Possono essere evidenziate due modalità di presa di potenza: 1) PRESA PALMARE: è la più potente!!!!La mano intera si avvolge attorno all’oggetto, il cui asse lungo viene a giacere lungo la doccia palmare, con il pollice che agisce come un sostegno e le dita sono chiuse attorno all’oggetto. Il volume dell’oggetto determina la forza della presa, che è massimale quando il pollice può ancora toccare il dito indice. 2) PRESA AD UNCINO: l’oggetto è tenuto fermamente tra la superficie palmare delle dita flesse, senza che il pollice vi prenda in alcun modo parte 12 15/07/2012 13 15/07/2012 ENTRAMBI I TIPI DI PRESA: A PINZA E PALMARE 14 15/07/2012 PRESE PRESA DI FORZA PRESA A PINZA PRESA DI FORZA Vengono denominate SINCRONICHE quelle SCIENZE ANTROPOLOGICHE che studiano l’organismo umano da vari punti di vista, cioè secondo diverse specializzazioni scientifiche, in qualsiasi momento della vita, sia dell’individuo sia di un gruppo umano e perfino dell’intera specie. Per esempio si può affrontare uno studio dell’individuo, del gruppo umano o della specie dal punto di vista delle forme corporee, tanto esterne quanto interne, e ciò costituirà il campo di studio dell’Anatomia. L’Anatomia viene poi vivificata dalla Fisiologia che studia e considera i vari organi nel loro dinamismo e quindi nelle funzioni specifiche. Quando lo studio, sia morfologico sia funzionale, verte specificamente sulle differenze fra gli individui e perciò rispettivamente sulle differenze tra i diversi TIPI FISICI e fra i vari TEMPERAMENTI UMANI si parla allora di ANTROPOLOGIA COSTITUZIONALISTICA o semplicemente COSTITUZIONALISTICA. Il dinamismo vitale che riguarda la mente è oggetto di studio della PSICOLOGIA che si occupa sia del comportamento esterno, sia cosciente che incosciente, nella vita sociale, sia del complesso dinamismo interiore, fino all’inconscio. In analogia a quanto si è detto riguardo alla COSTITUZIONALISTICA, quando la psicologia si occupa del differenziamento a livello degli individui, si parla dell’oggetto di studio dell’ANTROPOLOGIA CARATTERIOLOGICA o semplicemente della CARATTERIOLOGIA, che si occupa appunto dei diversi caratteri. Storicamente la CARATTERIOLOGIA si è sviluppata da varie conoscenze ed intuizioni, a sfondo empirico, nel campo della FISIOGNOMICA (ricorda Cesare Lombroso) tendente a dedurre le tendenze dominanti della psiche individuale dalle fattezze soprattutto del volto. 15 15/07/2012 Vengono denominate DIACRONICHE quelle SCIENZE ANTROPOLOGICHE che considerano tempi diversi, sia per quanto riguarda l’intera specie umana sia per quanto concerne i diversi soggetti singoli. La nostra specie, nel suo travagliato divenire, dalle prime forme con vari attributi scimmieschi, che risalgono a vari milioni d’anni or sono, a quelle più evolute dei tempi recenti, è oggetto di studio della PALEANTROPOLGIA O ANTROPOLOGIA DELL’ANTICO: gli studiosi che vi si dedicano ricercano soprattutto reperti scheletrici del passato al fine di poter ricostruire la storia biologica dell’umanità. Anche la GENETICA si occupa di uno studio distribuito nel tempo, in quanto per condurre una ricerca in tal campo bisogna considerare almeno due generazioni. Ai nostri giorni la genetica ha raggiunto livelli di altissima specializzazione, fino alla cosiddetta INGEGNERIA GENETICA. Passando a considerare i singoli individui, se ne possono considerare i caratteri differenziali nei diversi momenti della vita, ovvero della relativa parabola della vita. Si avranno così altre branche scientifiche d’ordine diacronico, quali l’EMBRIOLOGIA (prima della nascita), l’AUXOLOGIA (riguardante specificamente l’età evolutiva, cioè dalla nascita fino alla fine dell’accrescimento) e la GERONTOLOGIA che considera gli ultimi tempi della vita o dell’età involutiva, spesso distinti in pre-senescenza e senescenza, detta comunemente vecchiaia. PRINCIPALI SCIENZE ANTROPOLOGICHE APPLICATE L’ANTROPOLOGIA PEDAGOGICA si occupa dei soggetti in età evolutiva, più specificamente nell’età scolare. Questa scienza valendosi anche della costituzionalistica e della caratterologia, permetterebbe al docente di mettere in evidenza le caratteristiche differenziali dei singoli soggetti, facilitando grandemente il processo educativo e culturale. L’ANTROPOLOGIA CLINICA prende in esame, sulla base di un’amplissima casistica medica, le varie correlazioni fra tipi fisici e patologie differenziali, perciò può essere di grandissimo aiuto sia nella diagnosi che nella prognosi relative a singole malattie. La conoscenza precoce, in correlazione costituzionalistica, delle più probabili tendenze patologiche di ciascun soggetto, permette una concreta e ragionevole prevenzione differenziata. L’ANTROPOLOGIA CRIMINALE è quella branca che considera le tendenze criminali quali conseguenze d’impulsi a matrice genetica sia quali reazioni abnormi dei singoli individui alle varie sollecitazioni che vengono dalla nostra società. 16 15/07/2012 MALATTIA IPOCINETICA/SPORT PER TUTTI Indirizzare una persona verso quelle attività motorie che più si addicono alle sue caratteristiche morfologiche, fisiche e psichiche individuali, non è un compito facile, soprattutto se si tratta di persone in età evolutiva! Per la Medicina dell’educazione fisica e dello sport il misurare i caratteri fisici di un individuo, dall’età evolutiva in poi, assume un valore predittivo per la selezione attitudinale in molte attività sportive; ovvero permette di valutare le dimensioni e le proporzioni somatiche “predisponenti”, ma anche quelle “da esercizio” degli atleti delle diverse discipline sportive, nonché consente di correlare valori antropometrici e valori funzionali evidenziando la loro importanza o meno nel condizionare la riuscita in uno sport. In questi ultimi anni nei paesi altamente industrializzati è sorto un problema che ha attirato l’attenzione di chi è preposto alla salute pubblica. Il problema riguardava le conseguenze negative derivate dalla scarsa attività fisica dovuta alla civiltà della macchina e alla civiltà dei consumi. L’insieme delle conseguenze fisio-patologiche, che la ridotta attività fisica determina a vari livelli, ha fatto sorgere una malattia causata appunto dalla mancanza di movimento: la cosiddetta MALATTIA IPOCINETICA. In totale si trascorrono “staticamente” circa 20 ore delle 24 di cui è composto un giorno, cioè i 4/5 della giornata! L’individuo subisce tutte le situazioni descritte cadendo in una vera e propria patologia che determina la malattia del secolo: L’IPOCINESI ovvero LA MANCANZA DI ATTIVITA’ FISICA. 17 15/07/2012 MALATTIA IPOCINETICA I danni della civiltà industriale sono in costante aumento e, sia i medici sia i sociologi, concordano nell’attribuirne la causa: ---- alla diminuzione di occasioni di “far moto”; ---- alla ridotta attività ludica, soprattutto nei bambini nell’età prescolare; ---- all’esiguo numero di ore dedicate all’educazione fisica nelle scuole; ---- alla ridotta attività motoria dell’uomo moderno, a cui tutto è reso più facile dall’intervento della meccanicizzazione e dall’alta tecnologia che riduce l’impegno muscolare dell’uomo in tutti i settori della vita, da quella professionale a quella privata. La malattia ipocinetica si manifesta in un individuo sedentario per la mancanza di attività fisica, cattive abitudini di vita e accumulo di stress psicofisici, delineando un soggetto di tipo astenico, ipotonico e, nella maggior parte dei casi, in soprappeso. Tale malattia agisce su tutti gli apparati e i sistemi del nostro organismo indebolendoli e mettendoli a rischio di alcune patologie tipiche dell’età senile (cardiopatie, insufficienza respiratoria, alterazioni metaboliche e ormonali, malattie ossee e neuro-psicologiche). L’apparato muscolo-legamentoso perde il tono, la forza e la resistenza muscolare, si riduce l’elasticità del tessuto muscolare e delle strutture tendinee. L’apparato cardiovascolare registra una scarsa irrorazione sanguigna in tutti i distretti muscolari e un affaticamento del cuore dovuto al mancato apporto della pompa muscolare per il ritorno venoso, con conseguente innalzamento della frequenza cardiaca a riposo e la comparsa di tachicardia. Nell’apparato respiratorio il primo sintomo è la ridotta capacità vitale a causa della scarsa stimolazione dei polmoni ; di conseguenza si ha un aumento del volume residuo. La struttura ossea viene interessata dalla riduzione della sua densità e una più rapida demolizione delle cellule con la comparsa di fenomeni degenerativi come l’osteoporosi. Dal punto di vista endocrino e metabolico si ha un generale rallentamento del metabolismo basale con un aumento del colesterolo totale, in particolare dell’LDL (il colesterolo cattivo) a discapito dell’HDL (il colesterolo buono); si registra una ridotta capacità di utilizzare il glucosio, il tutto con un conseguente squilibrio della massa corporea (più grassa e meno magra) portando il soggetto soprappeso. In ultimo il sistema neuro-sensoriale fa sì che la malattia ipocinetica modifichi il tono “umorale” della persona, facendola così cadere in stati di ansia e depressione. 18 15/07/2012 MALATTIA IPOCINETICA/SPORT PER TUTTI Per questo motivo qualche anno fa, quasi per reagire alla tendenza che l’uomo aveva verso l’immobilismo muscolare, apparve come un consiglio o un invito lo slogan “lo sport per tutti”; è chiaro come sia importante che tutti intraprendano un’attività fisica, MEGLIO SE A LIVELLO COMPETITIVO!!!!!!! Si scarica l’aggressività e ci si abitua alla vittoria e alla sconfitti!!!!! SPORT= MOVIMENTO + AGONISMO + COMPONENTE COMPONENTE MORFOLOGICA PSICOLOGICA E CAPACITA’ FISIOLOGICHE MEDICINA APPLICATA ALLO SPORT ANTROPOLOGIA ANTROPOLOGIA PEDAGOGIA PSICOLOGIA AUXOLOGIA COSTITUZIONALISTICA INTERNA SOMATOMETRIA 1) ANTROPOMETRIA COMPOSIZIONE CORPOREA INTERMEDIA ESTERNA FISIOMETRIA 2) ANTROPOSCOPIA 3) PSICOLOGIA 4) ENDOCRINOLOGIA:la dottrina delle Costituzioni è strettamente legata alle nozioni basilari della moderna endocrinologia in quanto le ghiandole endocrine svolgono un ruolo particolare nel determinare l’accrescimento e il tipo costituzionale dell’individuo, tanto che gli ormoni sono stati anche classificati in base alla loro AZIONE MORFOREGOLATRICE. 19 15/07/2012 ANTROPOMETRIA ESTERNA: consiste nell’ispezione metrica esterna, praticata sul vivente o sul cadavere, per determinare lo sviluppo assoluto e relativo dell’organismo in toto e nelle sue parti ANTROPOMETRIA INTERMEDIA: riguarda specialmente le misurazioni sullo scheletro (SCHELETROMETRIA) ed ha a lungo costituito la parte prevalente delle ricerche antropometriche eseguite su popolazioni estinte ANTROPOMETRIA INTERNA: consiste essenzialmente nella valutazione quantitativa, nel cadavere e nel vivente (indirettamente attraverso radiografia etc.), del volume dei vari visceri e organi interni, prevalentemente a scopo clinico per stabilire le anomalie di costituzione e a scopo antropologico per determinare le caratteristiche dei vari gruppi umani. 20 15/07/2012 Non è sufficiente che un individuo si avvicini ad uno sport, ma è necessario che da esso venga appagato nelle sue esigenze psicomotorie. Non è necessario diventare campioni in un determinato sport, ma è necessario che l’individuo trovi nello sport che pratica l’appagamento motorio e lo sfogo. SE NON ESISTE UN GIUSTO CONNUBIO INDIVIDUO-SPORT PRESCELTO, IL DIVORZIO E’ INEVITABILE. Il soggetto infatti verrà sempre meno attratto verso quello sport, e gradatamente se ne allontanerà. Indirizzare un individuo verso il “suo” sport, non significa volerne fare un campione, ma significa che da esso l’individuo deve trarre una motivazione ed un incentivo per continuare, divertendosi, la sua attività motoria, ottenendone in tal modo un appagamento psico-fisico. KYUDO Il Kyudo o “ Via dell’arco”,chiamato anche “Zen in piedi”, è considerato in Giappone come una disciplina tra le più nobili,volta al superamento di sé, del bersaglio e dell’arco,per accedere al proprio vero essere. Impegnandosi nelle diverse fasi del tiro (Hassetsu),grazie alla conduzione del respiro, alla concentrazione su “hara”, si rivelano nuove possibilità di liberazione e di padronanza di sé e delle proprie energie. 21 15/07/2012 KYUDO "Ci vuole tranquillità per richiamare la forza interiore che fa muovere la freccia". KYUDO 22 15/07/2012 Nadia Comanenci, XXI Olimpiade Montreal 1976 Nadia Comanenci con 9 punti in meno!!! La campionessa olimpionica e del mondo Nadia Comanenci (nasce nel 1961 Romania, ginnastica) è la prima ginnasta della storia a ricevere un “10”. Nella gara delle parallele assimetriche ottiene il primo 10.0 (il punteggio massimo) mai assegnato alle Olimpiadi. Al termine della prova alle parallele asimmetriche, a Nadia Comanenci venne assegnato un punteggio di 1,00. Al pubblico sconcertato venne presto spiegato che, non essendo mai stato assegnato un punteggio pari a 10 (reale risultato della ginnasta) il computer non era stato programmato per restituire quel risultato, visualizzandone dunque uno errato. In totale, vince 3 ori, 1 argento, 1 bronzo. Nell’osservare le perfette evoluzioni della giovanissima Nadia Comanenci non abbiamo di certo pensato di avere assistito alla fase conclusiva di una evoluzione iniziata parecchi anni prima, evoluzione di due entità variabili: -- IL SOGGETTO CHE LA ESEGUIVA -- I MOVIMENTI CHE ERANO STATI ESEGUITI In altre parole è esistito un binomio: INDIVIDUO IN FASE DI ACCRESCIMENTO GESTI GINNICI GRADATAMENTE APPRESI ED ESEGUITI dal più semplice a quello più coordinato ed impeccabilmente eseguito. Il risultato ottenuto è derivato dalla perfetta conoscenza della evoluzione dinamica dell’organismo che ha permesso di dosare gradatamente i carichi di lavoro in funzione dei continui mutabili rapporti delle dimensioni corporee. Abbiamo pertanto assistito ad una PERFETTA FUSIONE DI DUE ELEMENTI DINAMICI 23 15/07/2012 Ecco quindi che è necessario conoscere non solo la quantità di lavoro richiesto da un dato insieme di movimenti e la loro modalità di esecuzione, ma è necessario conoscere alla perfezione anche lo sviluppo di un organismo durante l’età evolutiva. Chiaramente si parla di sviluppo inteso: -- sotto il profilo antropometrico: statura, peso, indici, lunghezza, diametri, biomeccanica; -- sotto il profilo dello sviluppo dell’apprendimento dell’attività motoria. Infatti durante l’età evolutiva l’organismo ha un periodo critico per l’apprendimento e pertanto può reagire positivamente o negativamente quando ad esso viene presentato un movimento; per questo motivo, anche la più vasta ed approfondita conoscenza dei movimenti che compongono l’atto motorio necessario ad eseguire una determinata attività sportiva, non è sufficiente se non si conosce “il momento” dell’organismo su cui viene applicato. Ecco pertanto che: SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO Prevedere l’effetto di un tale abbinamento non è certo facile, ma la meta a cui si deve tendere è, non tanto di ottenere dei buoni risultati, quanto di non creare dei danni all’organismo in via di accrescimento, tenendo sempre presente che: IL SOLO FINE CHE DEVE PREFIGGERSI CHI SI DEDICA AI GIOVANI CHE INTRAPRENDONO UN’ATTIVITA’ MOTORIA DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA, E’ IL LORO SVILUPPO EUMORFICO. 24 15/07/2012 E’ compito dunque del Medico specialista in Medicina dello Sport, dopo aver valutato il soggetto, sia sotto il profilo antropometrico che psico-fisico, esprimere non solo un giudizio di idoneità generica, ma anche informare l’aspirante atleta delle doti da lui possedute e dare un indirizzo su quelle attività motorie per le quali il suo fisico è maggiormente adatto. IL MIGLIOR RENDIMENTO ATLETICO DA PARTE DI UN SOGGETTO E’ CONDIZIONATO DA UNA INFINITA’ DI FATTORI DIVERSI. Infatti è noto che la performance è influenzata da una complessità di fattori: CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE (espresse dalle dimensioni e proporzioni del soma); EFFICIENZA FUNZIONALE DEI VARI ORGANI E APPARATI; COMPONENTE PSICOLOGICA; ALLENAMENTO (metodo e intensità); CONDIZIONI CONTINGENTI. NON E’ DUNQUE FACILE ESPRIMERE UN GIUDIZIO “A PRIORI” NELLA SELEZIONE DEI GIOVANI DA AVVIARE ALLE VARIE ATTIVITA’ SPORTIVE, ANCHE PERCHE’ DURANTE L’ETA’ EVOLUTIVA DUE PRINCIPALI FATTORI LA COMPONENTE MORFOLOGICA E LA COMPONENTE FISICA SONO IN CONTINUA TRASFORMAZIONE. 25 15/07/2012 Già gli antichi Greci asserivano che un individuo, secondo il suo aspetto morfologico, era più adatto ad intraprendere un determinato sport piuttosto che un altro e ciò rappresentava il presupposto per il successo. Anche se essi non facevano accenno alla componente psicologica, è chiaro come già presso questo antico popolo ci fosse una visione esatta del connubio individuo-sport prescelto. Sempre presso gli antichi Greci Filostrato Flavio affermò che “se si vuole tornare vincitori dai Giochi olimpici, è necessario che ogni atleta «venga costruito» per lo sport che pratica” La locuzione latina Mens sana in corpore sano (lett. una mente sana in un corpo sano) contenuta nel verso 355 delle Satire di Giovenale, noto poeta romano contemporaneo di Tacito, è volta a mostrare la vanità dei valori o dei beni (ricchezza, fama, onore...) che gli uomini cercano con ogni mezzo di ottenere. Solo il sapiente vero si rende conto che tutto ciò è effimero e, talvolta, anche dannoso. Con poche parole l'autore dimostra che la felicità nella vita si fonda su valori essenziali: chi possiede un corpo e una mente sani, ha ancora ben poco da desiderare. La felicità, come il successo, dipende in massima parte dall'efficienza di questi beni. Chi non ha una mente saggia, capace di guidare, difficilmente prenderà la via giusta e chi ha un corpo debole non sarà mai capace di procedere e resistere a lungo sulla via, perché accade nel corpo quello che accade nella mente. Quindi l’uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la sanità dell'anima e la salute del corpo. Nell'uso moderno si attribuisce invece a questa frase un senso diverso, intendendo che, per aver sane le facoltà dell'anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo. 26 15/07/2012 Qual è il limite fra la qualità funzionale dei sensi o degli arti rispetto alla mente? Fino a che punto la mente di un atleta condiziona il risultato della competizione? Il campione olimpico di lancio del giavellotto Steve Backley nel suo libro "La mente vincente,“ riporta l'esempio di un ostacolista il cui addestramento mentale era così simile a quello fisico da produrre questo drammatico effetto. E' molto comune per i campioni sportivi allenarsi su piste e palestre mentali. In una particolare occasione, Backley stesso si storse una caviglia a sole quattro settimane dall'inizio delle gare e rimase immobile per due settimane - di solito un grave svantaggio per un atleta a quel punto della stagione. Dalla sedia su cui era immobilizzato, tuttavia, durante quelle due settimane lanciò mentalmente il giavellotto migliaia di volte. All'inizio gli era difficile visualizzare i lanci mentali senza che la sua caviglia lo costringesse a zoppicare! Tuttavia, egli scoprì che concentrando la sua immaginazione sul lato indenne del corpo, poteva visualizzare i dettagli di lanci fluidi, spesso tecnicamente perfetti. Come risultato, al termine delle due settimane di convalescenza, poté riprendere l'allenamento fisico dal punto in cui l'aveva lasciato prima dell'incidente. IMMAGINAZIONE MENTALE DEL MOVIMENTO: utilizzata dagli atleti durante l’allenamento e il perfezionamento delle loro prestazioni. Raffigurazione mentale del gesto atletico. O CORTECCIA PREMOTORIA COORDINAZIONE RISPOSTE MOTORIE APPRESE 27 15/07/2012 Campioni si nasce o si diventa? Il talento è un bene che si possiede dalla nascita, poi sta a ciascuno di noi scoprirlo e non disperderlo in altre occasioni; è una qualità che va allenata con forza e dedizione, spirito di sacrificio, coraggio e intelligenza. Lo sport non è imposizione, ma piacere che può portare alla felicità solo attraverso un uso mentale sapiente. La componente psicologica fa amare un determinato sport, ma è la componente biomeccanica che ne determina la scelta. Il talento sportivo non è un bene universale, ma specifico. Un campione di salto non sarà mai un campione nel calcio. Campioni si nasce e poi si diventa, se…... 28 15/07/2012 TAPPE FONDAMENTALI DELLA STORIA DELL’ANTROPOLOGIA Lo sviluppo dell'Antropologia come scienza non è stato progressivo, ma ha subito variazioni a seconda delle condizioni storiche e sociali. Filosofi e scienziati si interrogavano sulla natura dell'uomo già nell'antichità classica, ma tali indagini si basano per lo più su speculazioni di carattere storico o metafisico. Argomentazioni che in pratica sono rimaste invariate fino alla classificazione di Linneo (1707-1778) prima, e alla teoria dell'evoluzione di Darwin (1809-1882) poi. lo svedese Linneo è una figura centrale nella Storia Naturale del Settecento in quanto, nella sua opera sviluppò e mise ordine nei vari tentativi di classificazione precedenti dei viventi. Nel fare questo si basò sull’osservazione delle strutture presenti negli organismi animali e vegetali e, individuati alcuni caratteri significativi degli organismi, fu in grado di dividere animali e piante secondo categorie, dalla più vasta, il Regno, alla più circoscritta, la Specie. Per esempio: REGNO Animalia TIPO Chordata CLASSE Mammalia ORDINE Primates FAMIGLIA Hominidae GENERE Homo SPECIE Sapiens TAPPE FONDAMENTALI DELLA STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (1) --L’Antropologia come corpo di dottrine autonomo si è venuta formando negli ultimi tre secoli, a partire da Georges Louis Buffon (1707-1788), considerato da Paul Topinard (antropologo,1830-1911) come il fondatore dell’Antropologia moderna. Ma osservazioni e documenti di interesse antropologico risalgono al primo e al secondo millennio a.C. e si incrementano nel corso dei secoli. 29 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (2) --Pitture tombali egiziane del Medio Impero: risentono dell’importanza che gli Egiziani davano alle PROPORZIONI CORPOREE, tanto da porre dei CANONI ANTROPOMETRICI DI ARMONIA E DI BELLEZZA (canone del dito medio) --Erodoto (484-406 a.C.) grande storico; lunghi viaggi, indagini mirate a capire come una certa popolazione avesse assunto le sue caratteristiche attuali e perché un certo popolo avesse certe fattezze fisiche, e non altre; inoltre, delineando un confronto tra i crani degli Etiopi e i crani degli Egiziani, per primo prospettò l’importanza dell’ambiente nel determinare la variabilità umana. --Il ruolo dell’ambiente come causa di variabilità è stato considerato poi da Ippocrate di Coo (460-377 a.C.) le cui ipotesi circa l'origine del colore di pelle e capelli saranno riprese nel 1700 da Buffon. Per Ippocrate, padre della medicina laica, basata sull’osservazione e non sull'intuizione come la medicina sacerdotale, le differenze tra Asiatici ed Europei sono da imputarsi a ragioni ambientali. Fu lui il primo a descrivere la deformazione cranica di certe caste caucasiche, che in suo onore fu poi chiamata macrocefalia ippocratica. CANONE EGIZIANO basato sulla lunghezza del dito medio, 19a parte del corpo, terza parte della testa e del collo, ottava parte dell’arto superiore e decima parte dell’arto inferiore. questa lunghezza è data dalla distanza tra la settima e l’ottava linea. LUNGHEZZA DEL DITO MEDIO 30 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (3) --Aristotele (384-322 A.C) può essere considerato il padre dell’antropologia; fu proprio lui infatti ad indicare lo studio dell'uomo col termine "antropologia". Egli definì l'uomo un "animale razionale", facendo risaltare da una parte le sue similitudini con gli altri animali, e dall'altra distanziandolo per alcune particolarità. Soprattutto, l'uomo è un "bipede pensante", concentrando in questa definizione due caratteristiche prettamente umane: il bipedismo e il cervello più grande (volume dell’encefalo) tra gli animali relativamente alla massa corporea. Inoltre l'uomo può emettere suoni articolati ed ha una propria volontà. Tra l’altro Aristotele considerò anche le proporzioni tra le diverse parti del corpo in età successive della vita e fece osservazioni antropologiche circa l'ereditarietà e la distribuzione dei peli. STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (4) Qualche decennio più tardi in età romana il grande anatomico Claudio Galeno (131-210 d.C) fondatore della medicina sperimentale gettò le basi dell’Anatomia Umana, con approfondimenti sulle comparazioni tra animali e uomini estendendole anche agli organi interni e con osservazioni valide sul funzionamento di tali organi. Egli infatti inaugurò la dissezione delle scimmie, non potendosi ancora praticare quella sui cadaveri umani. Con Galeno quindi lo studio anatomico comincia ad avvalersi della osservazione diretta dei visceri interni (egli notò che gli organi di una scimmia erano disposti in modo simile all'uomo) e inoltre viene richiamata l’attenzione su aspetti biotipologici attraverso la descrizione dei temperamenti anche se, lo studio dell'uomo su basi fisiologiche (Antropologia somatica) rimase separato dallo studio dell'anima (Antropologia psicologica), a sottolineare come la divisione tra l'essere umano e il resto del mondo animale sia un caposaldo della visione scientifica del tempo. Lo studio dell'uomo ebbe una battuta d'arresto durante il Medioevo. Gli studi antropologici ebbero un nuovo impulso durante il Rinascimento. 31 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (5) --Le opere di antropometria nacquero con l’esigenza degli artisti di formulare dei validi rapporti fra le parti del corpo; si pensi ad esempio a Leonardo da Vinci (1452-1519) il quale raffigurò inserito ed inscritto, rispettivamente in un quadrato e in una circonferenza, lo stesso copro umano. In particolare, a Leonardo da Vinci (1452-1519) si devono notevoli contributi all’anatomia umana, in cui le intuizioni estetiche si fondono con le conoscenze scientifiche. Egli ci ha lasciato disegni anatomici molto curati, in cui l'estetica si fonde con la conoscenza della meccanica del corpo umano e che vennero costruiti sulla base di osservazioni dirette rese possibili dalla pratica delle dissezioni anatomiche. --I contributi di Leon Battista Alberti (1404-1472) furono notevoli: egli ideò uno strumento detto "diffinitore" usato per misurare le dimensioni di una statua o di una persona. Si compone di un "orizzonte", cioè una tavola circolare suddivisa in gradi, da una "linda", il regolo mobile fissato all'orizzonte, e da uno o più "piombi" che cadono perpendicolarmente alla linda. Gli studi antropologici ebbero un nuovo impulso durante il Rinascimento. In particolare, Leonardo da Vinci (1452-1519) ci ha lasciato disegni anatomici molto curati, in cui l'estetica si fonde con la conoscenza della meccanica del corpo umano. 32 15/07/2012 IL DIFFINITORE DI LEON BATTISTA ALBERTI (1404-1472) E’ uno strumento per misurare le varie parti del corpo (statua o figura umana viva). E’ formato da un “orizzonte” (tavola circolare con la circonferenza divisa in gradi), dalla “linda” (regolo diritto, orizzontale, mobile, fissato con un estremo al centro dell’orizzonte) e dal “piombo” (uno o più fili a piombo che cadono a squadra dalla linda o sul pavimento o sulla figura umana). STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (6) --Lo sviluppo dell’anatomia del corpo umano ebbe un notevole sviluppo con Andrea Vaesalio (1513-1594) professore di Anatomia a Padova, Bologna e Pisa; egli corresse l’anatomia di Galeno fondata sull’osservazione del cadavere delle scimmie, ridisegnando l’anatomia del corpo umano basandosi sull’osservazione diretta del cadavere. Egli ha lasciato anche alcune osservazioni sulle varietà etniche delle forme del cranio. --L'antropometria si slega dai canoni artistici nel XVII secolo grazie a Joannes Sigismundus Elsholz (1654-1734) che, nello Studio Padovano, diede il nome di antropometro al primo strumento creato per le misurazioni del corpo umano. 33 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (7) --L’Antropologia come corpo di dottrine autonomo si è venuta formando negli ultimi tre secoli, a partire da Georges Louis Buffon (1707-1788), considerato da Paul Topinard (antropologo,1830-1911) come il fondatore dell’Antropologia moderna. Per Buffon esistono solo differenze di quantità tra gli uomini, che sono riuniti in un'unica specie, mentre esistono differenze di qualità con le altre specie animali; queste variazioni di aspetto sono da mettere in relazione a situazioni geografiche e storiche particolari. Quindi: MANCA ANCORA IL CONCETTO DI RAZZA Buffon pubblicò le misurazioni effettuate dal conte Filiberto Gueneau di Montbeillard, da considerare come l’autore del primo studio longitudinale sull’accrescimento, dato che misurò la statura di suo figlio (1759-1777) nella varie fasi della sua crescita (PRIMO STUDIO AUXOLOGICO). STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (8) Se poi si vuole considerare l’Antropometria come scienza a sé si ritiene che il conte Filiberto Gueneau di Montbeillard sia da considerare come l’autore del primo studio longitudinale sull’accrescimento, dato che misurò la statura di suo figlio (1759-1777) nella varie fasi della sua crescita e i suoi risultati vennero poi pubblicati in un’opera di Georges Louis Buffon (1707-1788). Anche se Filiberto Gueneau di Montbeillard non fa menzione delle tecniche adottate per la misurazione della statura, è sicuramente da annoverare tra i precursori dell’antropometria. Gli antropologi che seguirono usarono l’antropometria per studiare le origini dell’uomo, ma non si posero il problema delle varie tappe del suo accrescimento e del suo sviluppo; pertanto le loro ricerche si basavano su studi trasversali. 34 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (9) Sino al periodo del Rinascimento non troviamo l’uso della parola “antropologia” proposta da Aristotele. Il termine “ANTROPOLOGIA” fu introdotto da Immanuel Kant nel 1798 per indicare le scienze che si occupano delle natura umana. L’Antropologia sorse come scienza verso la metà del 1700 con le opere di Giovanni Federico Blumenbach (1752-1840) e di Immanuel Kant (1724-1804). STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (10) Furono essenzialmente di tipo descrittivo le fondamentali ricerche di Federico Blumenbach (1752-1840), che considerò vari caratteri fisici e psichici dell’uomo, anche in rapporto agli ambienti di vita e nel differenziamento in razze, tra l’altro con una pregevole raccolta di osservazioni su crani di varie popolazioni. Federico Blumenbach inaugura il metodo descrittivo e comparativo assieme, largamente adottato nell’antropologia moderna. In particolare egli considera sia i caratteri fisici (esterni ed interni), sia psichici sia patologici nella descrizione delle diverse razze, di cui propone una classificazione. Inoltre egli dedicò una particolare attenzione alla craniologia nello studio dell’uomo. Per lo studio della morfologia cranica propose la norma verticalis, che consiste nell’osservarli dall’alto senza mandibola 35 15/07/2012 NORMA FRONTALIS NORMA TEMPORALIS NORMA VERTICALIS NORMA BASILARIS 36 15/07/2012 NORMA OCCIPITALIS linea orizzontale hh; linea di profilo pf; angolo profilo P, L lunghezza del rettilineo, larghezza massima BB; JB la più grande distanza tra l'arcata zigomatica 37 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (11) Furono essenzialmente di tipo descrittivo come quelle del Blumenbach anche le opere le opere di Paolo Mantegazza (1831-1910) e di Giuseppe Sergi (1841-1936). 38 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (12) Con l’incremento delle conoscenze, insieme alla più ampia impostazione problematica, si delinearono sempre meglio campi e metodi della ricerca differenziale fra l’Antropologia e l’Etnologia (che si occupa dello studio degli usi e dei costumi dei popoli, ovvero delle civiltà). Ad esempio infatti, nel 1885 Paul Topinard distinse un’Antropologia propriamente detta o zoologica da una Etnografia, studio generale e particolare dei popoli. Anche nell’opera di Rudolf Martin (1967,primi decenni del XX sec.) si considera un’Antropologia fisica o somatologica (propose tecniche e metodologie antropometriche relative allo scheletro e al vivente) e un’Antropologia psichica quale sinonimo di Etnologia. Mentre si passava dalle prime fasi di studio, ovvero quelle più empiriche e descrittive, alle successive più propriamente scientifiche, emerse l’esigenza di stabilire dei confini, almeno d’orientamento, fra vari argomenti analoghi ma propri, cioè oggetti di studio da parte di scienze diverse: così la razza venne definita come un’unità biologica (zoologica), rappresentata da caratteri antropologici trasmissibili ereditariamente, l’etnia invece rappresenta un’unità linguistica, storica, culturale coincidente con la definizione di popolo. STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (13) Nel secolo XIX con il progresso delle scienze anche gli studi antropometrici acquistarono sempre maggiore spazio e interesse. Ormai l’Antropologia si configura come corpo dottrinale proprio e autonomo. E’ in questo secolo che vengono istituite le prime cattedre di Antropologia nelle Università. In vari Paesi europei gli studi antropologici acquistano nuovo fervore e sorgono le prime Società Antropologiche. 39 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (14) Un notevole contributo alla definizione e allo sviluppo degli studi antropologici fu dato da Paul Broca (1824-1880) antropologo e anatomico che dette un rilevante apporto all’osteometria, in particolare alla craniologia; egli chiamò “indice cefalico” il rapporto centesimale tra la larghezza e la lunghezza del cranio, per valutare le forme craniche in modo da assegnare un solo numero alla forma del cranio o alla testa del vivente: (DOLICOCEFALA o TESTA LUNGA e BRACHICEFALA o TESTA CORTA) ed inoltre introdusse la classe intermedia dei MESOCEFALI. STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (15) Paul Broca contribuì allo sviluppo dell'Antropologia ideando nuovi strumenti e nuove metodologie; decodificò dei punti antropometrici, nonché i piani di riferimento usati durante le misurazioni. Sempre di Paul Broca sono le prime scale cromatiche con cui si classificano i caratteri pigmentari (o qualitativi) degli individui, cioè il colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Nel 1870 fu universalmente adottata la tecnica di Broca sulla Antropometria Antropologica, tuttavia gi antropologi convennero che per compiere degli studi antropometrici era di fondamentale importanza la standardizzazione delle tecniche e dei procedimenti antropometrici 40 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (16) Sempre intorno alla metà del 1800 anche gli studi antropometrici sul vivente acquistarono una loro configurazione e metodologia di analisi statistica. Una prima rigorosa impostazione scientifica dell’antropometria si deve al belga Lambert Adolphe Jacques Quetelet (1796 –1874) che nel 1871 indicò l’importanza e il valore delle misurazioni sistematiche del corpo umano per scoprire le leggi specialmente dell’accrescimento corporeo, segnalando l’esistenza di frequenze (numeri di soggetti) simmetriche, per una popolazione uniforme, delle diverse misure, per es. la statura intorno al valore medio. Più recentemente, nei primi decenni del XX sec. un notevole impulso all’Antropologia venne da Rudolf Martin (1967) (Zurigo) che propose tecniche e metodologie antropometriche relative allo scheletro e al vivente che sono oggi di comune impiego nelle ricerche antropologiche. STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (17) In Italia l’interesse per gli studi antropologici si è sviluppato nel XIX sec. Ad opera di vari studiosi, talvolta provenienti da altre aree disciplinari della biologia, come l’Anatomia e la Zoologia, i quali hanno contribuito allo sviluppo autonomo dell’Antropologia. Tra questi illustri studiosi si ricordano Paolo Mantegazza (1831-1910), Giuseppe Sergi (1841-1936), Fabio Frassetto (1876-1953), Sergio Sergi (1878-1972) e poi Venerando Correnti, che dedicandosi soprattutto all’antropometria del vivente, propose nuovi metodi di valutazione dei dati auxologici (fondati sull’elaborazione degli auxogrammi) e di antropometria sportiva 41 15/07/2012 STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (18) Durante il XIX secolo la storia dell’Antropometria fu caratterizzata dall’isolazionismo della Germania, ma diversi furono i tentativi di unificare le Scuole di Antropometria (Parigi 1870; Mosca 1892) finchè nel 1912 a Ginevra nel Congresso Internazionale fu finalmente stipulato una “accordo internazionale per l’unificazione delle misurazioni antropometriche che devono essere fatte sui soggetti viventi”. In questo Congresso furono stabiliti i principi generali di misurazione e le definizioni dettagliate di 49 misurazioni. Fu concordato per esempio, di misurare il lato sinistro del corpo, tranne che per la misurazione dell’altezza acromiale e di quella trocanterica; invece ancora oggi molti studi, specialmente nel campo della nutrizione, sono condotti esaminando il lato destro del corpo. In ogni modo è regola generale che qualunque scienziato, nel riferire i risultati di studi che implichino dati antropometrici, indichi con meticolosa precisione i metodi di misurazione e gli strumenti usati. STORIA DELL’ANTROPOLOGIA (19) L’antropometria auxologica inglese studiò l’accrescimento con Harpenden; Tanner e Whitehouse trovando che gli strumenti fino a quel momento utilizzati fossero ingombranti e faticosi da usare per otto ore al giorno, disegnarono la “serie Harpenden” degli strumenti antropometrici, che sono stati accettati in quasi tutto il mondo per la loro precisione, consistenza e facilità d’uso. Anche in Italia vennero svolti lavoro inerenti l’antropometria dell’accrescimento somatico per esempio da Giuseppe Sergi. In Italia il primo ad aver compiuto studi antropometrici su soggetti che praticavano attività sportive (antropometria sportiva) fu Venerando Correnti. Suo è lo studio sulla valutazione dei caratteri morfologici su gruppi di giovani sportivi e quello sugli atleti olimpionici. Egli condusse anche studi antropometrici sull’accrescimento umano, infatti a lui si deve la proposta di nuovi metodi di valutazione auxologica fondati sull’elaborazione degli auxogrammi. Inoltre egli condusse uno studio comparativo di alcune dimensioni e proporzioni somatiche in gruppi di sportivi praticanti specialità diverse. 42 15/07/2012 ETA’ EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi: -- l’età evolutiva o dell’accrescimento -- la maturità relativamente stazionaria -- l’età involutiva o del declino In genere viene proposta la seguente classificazione dell’età evolutiva: 1. PERIODO NEONATALE 2. PRIMA INFANZIA (turgor primus) (dal 1° al 15° giorno di vita) (dal 16° giorno al 2° anno di vita) 3. SECONDA INFANZIA O FANCIULLEZZA O ETA’ DEL GIOCO (proceritas prima) (dai 2 ai 6 anni) 4. TERZA INFANZIA O ETA’ SCOLARE (turgor secundus) (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni) 5. PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) 6. ADOLESCENZA (fino al termine dell'accrescimento somatico: 21 anni per la femmina e 25 per il maschio) SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO 43 15/07/2012 ETA’ EVOLUTIVA: si suole comunemente dividere la parabola vitale in tre grandi periodi: -- l’età evolutiva o dell’accrescimento -- la maturità relativamente stazionaria -- l’età involutiva o del declino 1. PERIODO NEONATALE 2. PRIMA INFANZIA (turgor primus) 3. SECONDA INFANZIA O FANCIULLEZZA O ETA’ DEL GIOCO O ETA’ PRESCOLARE (proceritas prima) 4. TERZA INFANZIA O ETA’ SCOLARE O PUERIZIA (turgor secundus) 5. PUBERTÀ 6. ADOLESCENZA O PERIODO POST-PUBERALE (proceritas tertia) N.B.: Classificazione dell’età evolutiva : (dal 1°al 15°giorno di vita) (dal 16°giorno al 2°anno di vita) (dai 2 ai 6 anni) (dai 6 anni alla crisi puberale: 10-12 anni) (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) (fino al termine dell'accrescimento somatico: 21 anni per la femmina e 25 per il maschio) La PUBERTÀ (dai 10-12 anni ai 15-17 anni) a sua volta si divide in: PERIODO PRE-PUBERALE (proceritas seconda) PERIODO PUBERALE O PRE-ADOLESCENZA (turgor tertius) [Quando si parla di TURGOR ci si riferisce ad un prevalente sviluppo trasversale cioè in grossezza. Quando si parla di PROCERITAS si intende una crescita prevalente in statura]. Dopo l’adolescenza si parla di: GIOVINEZZA O PERIODO PRE-ADULTO: dai 21 anni ai 25 anni MATURITA’: dai 25 anni ai 65 anni VECCHIAIA: dai 66 anni in poi SIA L’ATTIVITA’ MOTORIA CHE L’INDIVIDUO DEBBONO ESSERE ADEGUATI L’UNO ALL’ALTRO 44