Situazione della Sanita’ in Piemonte L’ attuale situazione nella regione Piemonte appare abbastanza caotica e di difficile descrizione: la delibera di novembre che indicava con tabelle ( alcune contestate ) la distribuzione delle strutture sanitarie complesse nei vari ospedali suddividendoli in HUB e SPOKE secondo il decreto Balduzzi , basandosi sia sulla popolazione in essere sia sulle prestazioni erogate , produsse una serie di incontri /scontri a livello di amministrazioni locali , di Consiglio Regionale che si sono concretizzate ieri con la presentazione di un ricorso al TAR di circa 40 Comuni della provincia alessandrina . Da questa prima delibera si evinceva l’eliminazione di circa 200 Strutture Complesse e /o il loro declassamento . Non si parlava del destino degli operatori qualsiasi livello. Numerosi pronto soccorso di ospedali medio- piccoli venivano declassati gli ospedali si proponevano come convertiti in strutture con ambulatori e ospedalizzazione di pazienti non dimissibili , ma non in acuzie; alcuni venivano definiti “ in zona disagiata” e pertanto con alcuni servizi inderogabili ( P.S. h24 , medicina, chirurgia a bassa intensità, in qualche caso , ortopedia ,rx). Non venivano dati tempi esecutivi , se non verbalmente , 2,3 anni. Vi fu un brevissimo incontro con i sindacati , mentre la deliberazione passava in IV Commissione, a delibera approvata i sindacati presentarono un documento richiedendo di essere interpellati e discutere l’ applicazione ( 8/01/15) : ad oggi non si è avuta risposta. Il 21 ed il 22 c.m. vi è stato un incontro a Roma al MEF per valutare la congruità di tale delibera con il piano di rientro assegnato alla regione Piemonte ; l’ assessore Saitta affermava di avere ottenuto l’ approvazione di alcune deroghe al piano precedentemente presentato con il mantenimento di alcune SOC , ma non presentava in IV Commissione , che doveva approvare tale variazione alcuno scritto , ma solo una relazione orale, di cui è apparsa una sintesi ( non ufficiale ) su internet(QSPiemonte) . Certo in alcuni casi il trasferimento di casi complessi o necessitanti di particolare esperienza per eventuali urgenze manifestatesi durante gli interventi e/o il numero di casi affrontati nell’ arco dell’ anno poteva consigliare tale opzione : tuttavia non appare al momento considerata o attuata la logistica di trasferimento in estrema urgenza del paziente . E’ ovvio lo sconcerto e il numero di prepensionamenti di questi ultimi mesi di numerosi nostri iscritti di fronte all’ incertezza del futuro e le più fosche previsioni . Per quanto so, su informazioni verbali di dipendenti di vario grado , l’ attuazione di questo Piano sanitario prevede un tempo medio-lungo di 2-3 anni, per cui molti colleghi verranno “accompagnati “ al pensionamento e successivamente vi sarà il cambiamento delle strutture da loro dirette . Il primo ospedale su cui si opererà sarà il complesso della Città della Salute (Molinette , Sant’Anna ,CTO, Pediatrico ) il cui Direttore generale non è in scadenza di contratto ,. Per quanto invece concerne le altre ASL /ASO saranno i D. G. ad aprile con i nuovi Atti Aziendali ad agire. In questa situazione è impossibile attuare un piano di difesa dei nostri Colleghi e le conseguenti azioni anche legali per ristabilire il diritto. Mi auguro di avere a breve documenti ufficiali anche personalizzati al fine di programmare le azioni conseguenti . Torino , 25/01/2015 . Il Presidente Regionale ANPO ASCOTI FIALS Medici Dottor Piergiorgio Pich Firmato in originale