Ente Morale – Ministero della Pubblica Istruzione

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Petite Messe Solennelle
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Versione originale per quattro soli, coro, due pianoforti e harmonium (1863)
«Bon Dieu - La voilà terminée cette pauvre petite Messe.
Est-ce bien de la musique Sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée Musique?
J’etais né pour l’Opera Buffa, tu le sais bien! Peu de science, un peu de coeur tout est
là.
Sois donc beni, et accorde moi le Paradis»
Gioachino Rossini, Passy, 1863
Buon Dio, eccola terminata questa povera Messa.
Ho fatto della musica sacra o della musica maledetta?
Io ero nato per l'opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un po' di cuore, tutto qui.
Sia Tu dunque benedetto e concedimi il Paradiso
Coro Luigi Gazzotti
Nadia Engheben, soprano
Daniela Pini, mezzosoprano
Paolo Antognetti, tenore
Marco Bussi, basso
Francesco Frudua, pianoforte
Olaf John Laneri, pianoforte
Elisa Montipò, harmonium
Giulia Manicardi, direttore
GIOACHINO ROSSINI
(1792 – 1868)
Petite Messe Solennelle
Versione originale, per soli, coro, due pianoforti e harmonium
KYRIE (coro)
GLORIA
Gloria in excelsis Deo (coro)
Et in terra pax (soli, coro)
Gratias agimus tibi (contralto, tenore, basso)
Domine Deus (tenore solo)
Qui Tollis (soprano, contralto)
Quoniam (basso solo)
Cum Sancto Spiritu (coro)
CREDO
Credo (soli, coro)
Crucifixus (soprano solo)
Et resurrexit (soli, coro)
Et vitam venturi (coro)
OFFERTORIUM (Prélude religieux) (pianoforte solo)
SANCTUS (coro)
O SALUTARIS HOSTIA (soprano solo)
AGNUS DEI (contralto solo, coro)
Materiale audio e info
www.coroluigigazzotti.it/?page_id=1973
Composta a Parigi nel 1863, la PETITE MESSE SOLENNELLE è l’ultimo
lavoro di Rossini. Gli aggettivi compresi nel titolo sono apparentemente
contraddittori e paiono riflettere l’amore di Rossini per il paradosso.
Occorre comunque tener presente che “solennelle” può essere inteso in
senso liturgico quale termine indicante le parti fisse della messa. In ogni
caso “petite” si riferisce al limitato organico vocale e strumentale che
controbilancia così l’ambizione dell’Autore.
Il lavoro è in effetti di ampie proporzioni e presenta un’architettura
formale estremamente chiara. La Messa è simmetricamente
strutturata in 14 numeri e in 2 parti, la prima delle quali termina con la
fine del Gloria mentre la seconda inizia con il Credo.
Chi ancora si attarda a considerare Rossini unicamente come l'arguto creatore di personaggi
comici e di situazioni paradossali, tutto riso e gioia di vivere, potrà restare sorpreso al sapere che,
nelle sue lettere, egli ha manifestato a più riprese un interesse preoccupato per le sorti della
musica sacra, arrivando, per questo, a intrecciare rapporti niente meno che con Pio IX. Le uniche
opere di grande respiro che Rossini ci ha lasciato dopo il ritiro dal teatro a soli 37 anni (una
carriera fulminante, con 37 opere scritte in vent’anni, dal Demetrio e Polibio del 1808 al Guglielmo
Tell del '29) sono, sintomaticamente, due grandi composizioni religiose: lo Stabat Mater scritto fra
il '31 e il '42 e la PETITE MESSE SOLENNELLE del 1863. Si tratta di una Messa Solenne che mette in
musica tutte le parti ordinarie della liturgia, compreso il Credo, con l'aggiunta di un Preludio
religioso e di un’aria per soprano O salutaris Hostia inserita prima dell'Agnus Dei; ma anche di una
Messa piccola, poiché Rossini la destina per la prima esecuzione a "Dodici cantori dei tre sessi,
uomini, donne e castrati: otto per il coro, quattro per soli, totale dodici Cherubini", con il sostegno
di due pianoforti e di un armonium: dunque, piccola e solenne al tempo stesso, non senza un
estremo sorriso del vecchio Maestro che non rinuncia a ironizzare bonariamente sul suo lavoro.
"Mio ultimo peccato mortale [...] musica sacra o musica dannata? - si domanda Rossini nella
dedica "Al Buon Dio" - io ero nato per l'opera buffa, tu lo sai bene! Un po' di scienza, un po' di
cuore: ecco tutto. Sii Benedetto e accordami il Paradiso". L’organico strumentale pensato da
Rossini corrisponde alla destinazione del lavoro, del tutto privata: la Messa fu eseguita infatti solo
due volte (il 13 e il 14 marzo 1863) a Palazzo Pillet - Will, alla presenza - è vero - del bel mondo
parigino (c'erano Meyerbeer, Auber, Thomas, banchieri, nobili, finanzieri) e ripresa due anni dopo,
nella stessa sede; ma non si parlò di stampa né di altre esecuzioni, vivente Rossini. Ci sarà,
semmai, da notare la presenza di uno strumento come l'harmonium, piuttosto insolita: è evidente
che esso soddisfa la necessità di un timbro "sacro", quale quello dell'organo e, al tempo stesso, è
scelta più preziosa, che preferisce l'eco, il ricordo, allo strumento vero e proprio. Questo rimando
all'organo è uno spiraglio per introdurci a comprendere uno degli aspetti più tipici e originali della
Messa di Rossini: il gusto per l'arcaico. In mezzo all'infuriare del Romanticismo, nel suo volontario
"esilio" parigino, Rossini non ha mai fatto mistero del suo rimpianto per l'età passata, per l'opera
con le prime donne e i castrati, che non cantavano alla maniera del tenori moderni, come “galletti
strangolati”. Scrivendo questo suo testamento artistico-spirituale, libero dal dover pagare
pedaggio alcuno al pubblico dei teatri, Rossini compie delle scelte insolite, volte al recupero di
forme e stili del passato. Ma Rossini non guardava solo a ciò che c'era stato dietro di lui:
silenziosamente attento a tutto ciò che la musica del suo tempo andava producendo di nuovo
(cenni del pianismo di Beethoven, di Chopin, di Schumann si ritrovano nei suoi Péchés, scritti
senza apparente impegno, quasi come divertimenti, passatempi), anche la sua ultima opera sacra
documenta questa profonda conoscenza, soprattutto per quanto riguarda la scrittura pianistica,
che all'arcaismo di qualche modello bachiano unisce assai più sovente moduli di
accompagnamento tipicamente romantici e movimenti ritmici che ammiccano alla danza
ottocentesca per eccellenza, il valzer, come l’O salutaris hostia. Ed anche lo stile vocale ha
abbandonato la florida scrittura belcantistica della sua opera seria: ai cantori non si richiedono
prestazioni di virtuosismo straordinario; anzi, Rossini sembra puntare a un tipo di melodia pudica
e quasi disadorna, delicata o al massimo patetica, sulla linea di tante "cantilene" - toccanti nella
loro semplicità - che aveva saputo disseminare a piene mani in tante sue precedenti opere
teatrali. Con il canto sommesso e struggente del contralto e del coro su Dona nobis pacem, l’opera
si chiude senza alcun tono trionfalistico. La rinascita rossiniana del nostro tempo ha recuperato
questo capolavoro come documento di una religiosità tormentata, genialmente personale, con un
velo di sorriso e quasi di leggerezza, di cui tutti debbono avere la possibilità di acquistare
conoscenza.
LOGISTICA
Organico
Coro (50) a 4 voci suddivise (S1S2 A1A2 T1T2 B1B2)
4 soli vocali (SATB)
3 strumentisti (Pianoforte1, Pianoforte2, Harmonium)
Direttore
Strumentazione
2 Pianoforti a coda da concerto
Harmonium
Esigenze tecniche
Il coro si dispone su 2 file composte di circa 25 elementi ciascuna.
La seconda fila necessita di un rialzo 20 cm.
Indispensabili le sedute per coro e solisti.
Luci piazzate da concerto.
Durata del concerto: 1h e 30m circa, senza intervallo.
CORO LUIGI GAZZOTTI - Modena
L’Associazione corale Luigi Gazzotti, fondata nel 1923 e istituita dal 1956 come
Ente Morale dello Stato, è ancora oggi una delle più vivaci realtà culturali della
città di Modena. Il coro dell’Associazione, distribuito in diversi organici, ha sempre
mantenuto un’attività concertistica intensa e di qualità. Tra le partecipazioni degli
ultimi anni: Glasgow 1990 su invito del Consolato Italiano, Die Ruinen von Athen di
Beethoven per le stagioni ufficiali di Ferrara e Treviso (1994), stagione 1996 degli
Amici della Musica di Modena, festeggiamenti per il 75° anniversario dalla propria
fondazione (1998), Festival Internazionale delle Bande Militari, IX centenario di
fondazione del Duomo di Modena (1999), inaugurazione ciclo Arabesque (2003),
Festival internazionale Cori a Palazzo – Mantova (2003), Giornate Europee della
Cultura ebraica (2004, 2005, 2006, 2010), IX centenario della traslazione di San Geminiano (2006),
Festival Imola in Musica (2008, 2010). Dal 1996 organizza con il Comune di Modena il festival
internazionale I Luoghi Sacri del Suono, che propone ai più alti livelli concerti di musica sacra nelle
chiese cittadine. Alcuni titoli entrati nel repertorio del coro dal 2000: Haydn Theresien-Messe, NelsonMesse e Kleine Orgelmesse, Rossini Stabat Mater e Petite messe solennelle, Saint-Saens Oratorio di
Natale, Fauré Requiem, Dvorak Messa in re maggiore e Te Deum, Britten Rejoice in the Lamb e A
Ceremony of Carols, Purcell Funeral sentences, Mozart Davide penitente e Messa in do minore,
Handel Dixit Dominus e Laudate Pueri, Brahms Ein Deutsches Requiem, Vivaldi Gloria e Magnificat,
Bernstein Chichester Psalms, Castenuovo-Tedesco Romancero gitano. Ha collaborato con Cappella
Teatina di Bologna per produzioni barocche dirette da G. Paronuzzi, B. Manfredini e G. Manicardi,
con Vratza Philharmonic Orchestra, Ensemble Guidantus, Orchestra Filarmonica Emiliana e più
recentemente con Arte Resoluta Ensemble e Orchestra Alighieri di Ravenna.
Tra i solisti con cui ha collaborato figurano William Matteuzzi, Angelo Manzotti, Sergio Foresti,
Roberta Mameli, Daniela Pini, Paola Cigna, Sonia Ciani. Nel febbraio 2009 ha concepito con la Banda
Osiris un originale spettacolo-concerto denominato Fuori dal Coro, che ha debuttato al Teatro Storchi
di Modena con grande riscontro di pubblico e critica. Sempre nel 2009 ha inaugurato il nuovo centro
Europe Direct di Modena e nel dicembre dello stesso anno ha eseguito A Ceremony of Carols di
Britten e i Chichester Psalms di Bernstein. Ha inaugurato l’edizione 2010 del festival I Luoghi Sacri del
Suono con un’applaudita esecuzione della Petite Messe Solennelle di Rossini, replicata per Imola in
Musica 2010 e nella stagione 2011 del Teatro De André di Casalgrande (RE). Il 22 novembre 2010 ha
inaugurato con grande successo un nuovo appuntamento musicale per la città di Modena, I Concerti
di Santa Cecilia, eseguendo il ciclo Romancero gitano di Castelnuovo-Tedesco. Per la seconda
edizione è stato concepito un progetto che sotto il titolo evocativo ULTRAVOX ha proposto un’inedita
commistione di suono e movimento. Nel dicembre 2010 ha chiuso a Carpi il festival La Musica Sacra
nella Terra dei Pio. Il progetto nato nel 2004 per il recupero e la riproposta del repertorio musicale
della Sinagoga di Modena, sviluppato e approfondito negli anni, ha avuto la sua ultima realizzazione
nella Giornata della Memoria 2011, per la stagione teatrale di San Felice sul Panaro, in una
particolare realizzazione multimediale. Ha recentemente partecipato con successo a produzioni ERT
de La traviata di Verdi e dell’Elisir d’amore di Donizetti. Nel maggio 2012 ha inaugurato il festival
Cororgano di Udine e nello scorso luglio ha partecipato allo spettacolo inaugurale del parco
archeologico Novi Ark di Modena. Ha recentemente inaugurato una collaborazione con i Musici
dell’Accademia Filarmonica di Bologna con cui ha eseguito il Requiem di Fauré. Dal 2001 il Coro ha
avviato con Giulia Manicardi un lungo percorso di crescita artistica e musicale.
Maggiori informazioni
www.coroluigigazzotti.it
GIULIA MANICARDI - direttore
Nata a Modena, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio “A.
Pedrollo” di Vicenza sotto la guida del M° F. Scala.
Si è laureata con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto di
Musicologia dell’Università di Parma.
Ha conseguito il diploma accademico di II livello in Direzione d’Orchestra
con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G.B. Martini” di
Bologna sotto la guida del M° L. Acocella.
Ha frequentato i corsi di perfezionamento dell’Accademia Internazionale
Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola tenuti da Maestri quali: N.
Magaloff, L. Berman, A. Lonquich, B. Petrushansky, J. Demus, S. Fiorentino.
Ha inoltre studiato pianoforte con il M° M. T. Carunchio.
Ha studiato composizione con i Maestri C. Giacomini, C. Landuzzi e tecnica vocale con il M° G. Visintin.
Ha partecipato in formazione cameristica a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, conseguendo
significativi premi e riconoscimenti.
In ambito concertistico, sia come solista che in formazioni cameristiche, ha al suo attivo numerose
collaborazioni con cantanti in campo liederistico ed operistico.
Ha tenuto corsi di alta formazione per attori presso ERT-Emilia Romagna Teatro e collabora come consulente
musicale con vari gruppi di teatro.
Ha frequentato corsi di Direzione d’Orchestra con i Maestri V. Tchiftchian (Accademia di Sofia), Dorel Pascu
(Accademia Nazionale di Bucarest), Michael Beck (Bergische Musikschule).
Ha ottenuto il diploma di merito ai corsi di perfezionamento dell’Istituto “A. Benvenuti” di Conegliano.
Nel 2004 ha ottenuto il Diploma ai Wiener Meisterkurse di Vienna sotto la guida del M° S. Mas Conde.
Ha frequentato il corso di Direzione d’orchestra presso la Musikhochschule di Lucerna, tenuto dal M° Bernard
Haitink in collaborazione con Luzerner Sinfonierochester (Lucerna 2007).
Ha tenuto concerti con varie formazioni strumentali tra cui l’Orchestra Sinfonica Giovanile di Bucarest,
l’Orchestra Sinfonica Festivale di Plovdiv (BG), l’Orchestra Sinfonica Veneziana, Ensemble Cappella Teatina di
Bologna, l’Orchestra Filarmonica Emiliana, l’Ensemble Guidantus, AdM Ensemble, Vratza Philharmonic
Orchestra (BG), Arte Resoluta, Orchestra Alighieri di Ravenna.
Dal 2001 è Direttore Musicale stabile del Coro dell’Associazione “Luigi Gazzotti” di Modena, con cui ha
effettuato produzioni di musiche di G.Fauré (Requiem), A. Dvorak (Messa in Re e Te Deum), F. Poulenc
(Mottetti), A. Vivaldi (Gloria e Magnificat), H. Purcell, B. Britten (Festival Te Deum), F.J. Haydn (Nelson-Messe),
A. Scarlatti (Dixit Dominus), G.F. Handel (Dixit Dominus, Laudate Pueri), W.A. Mozart (Davide Penitente,
Grande Messa in do min.), J. Brahms (Ein Deutsches Requiem), L. Bernstein (Chichester Psalms), G. Rossini
(Petite Messe Solennelle). Dal 2010 è Direttore Musicale dell’Orchestra Arte Resoluta, progetto nato in
collaborazione con la violinista Renata Spotti. Dal 2010 tiene laboratori sulla vocalità presso La Casa
Encendida di Madrid.
Attualmente collabora con il M° L. Acocella in qualità di assistente. Nella stagione 2011/12 ha diretto La
traviata di G. Verdi ed Elisir d’amore di G. Donizetti nei teatri di Cesena, Pesaro, Correggio, Mirandola,
Chiavari e Salsomaggiore, con la regia di Paolo Panizza nelle produzioni di Opera Futura.
Da dicembre 2011 dirige l’Orchestra I Musici dell’Accademia Filarmonica di Bologna.
www.giuliamanicardi.com
NADIA ENGHEBEN - soprano
Si è brillantemente diplomata presso il conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia nel 1993.
Ha debuttato nel ruolo di Corilla nell' opera Le convenienze e inconvenienze teatrali di G.
Donizetti, allestita al teatro Franciscanum di Brescia. Nel 1995, in Finlandia, ha riscosso
consensi di pubblico e critica nell'interpretazione dello Jefte di Carissimi. Una vasta attività
concertistica la vede impegnata in Italia e all'estero, sia come solista sia come membro di
gruppi corali ed ensemble vocali di fama internazionale. Canta ne "Il Concerto delle Dame"
diretto dal M° Silvio Baracco, nella corale "Ars Nova" diretta dal M° Mario Tononi e
"Athestis Chorus" diretto dal M° Filippo Maria Bressan, collaborando, con quest'ultimo,
anche a produzioni con l'orchestra RAI di Torino, dirette da Maestri di chiara fama, quali J. Tate, E.
Imbal. Nel repertorio solistico si evidenziano le esecuzioni dei Carmina Burana di Carl Orff, la Petite
Messe Solennelle di G. Rossini, e la Sinfonia n. 9 di L. van Beethoven, eseguita con l'Orchestra
Toscanini dell'Emilia Romagna. Dal 1998, collabora con il Coro Filarmonico e con il Coro del Teatro
alla Scala di Milano, con i quali ha eseguito opere e concerti sinfonici diretti da illustri Maestri, tra
questi: Riccardo Muti, Valery Gergiev, Roberto Gabbiani, Salvatore Accardo.
DANIELA PINI – mezzosoprano
Laureata in lettere presso l’Università di Bologna con tesi di laurea in Storia della musica,
ha studiato canto con il M° Angelo Bertacchi di Modena. Ha debuttato nel 1998 nel ruolo
di Isabella ne L’Italiana in Algeri di G. Rossini e di Dorabella in Così fan tutte di W.A.
Mozart. Nel 1999 ha cantato al Teatro Massimo di Palermo nella produzione Alahor in
Granata di G. Donizetti. Oltre ad aver cantato in vari teatri nazionali alcune prime assolute
tra cui Ser Marcantonio di S. Pavesi, La cabrera di G.E. Dupont e Une éducatione manquée
di E. Chabrier, ha interpretato con grande successo il ruolo di Angelina ne La cenerentola di
G. Rossini al Teatro Comunale di Bologna, e successivamente a Trieste, Francoforte e in molti altri
teatri europei, e il ruolo di Rosina ne Il barbiere di Siviglia al Filarmonico di Verona e allo Stadttheater
di Stoccarda.E’ stata interprete nel Tancredi di G. Rossini a Trieste, Osaka e Tokyo, riscuotendo un
grandissimo successo. Ha cantato inoltre nella prima mondiale de Gli Amici di Salamanca di F.
Schubert (Laura) al Teatro Comunale di Bologna e a Genova nel Candide di L. Bernstein. Ha lavorato
con direttori quali R. Abbado, Y. Temirkanov, D. Oren, D. Renzetti, R. Frizza, P. Arrivabeni, K. Martin,
J.C. Casadesus, C. Scimone, N. Luisotti, G. Grazioli, J.C. Spinosi, M. Mariotti, D. Callegari e con
numerosi registi di fama internazionale tra cui: G. Vick, G. Lavia, D. Fo, L. Wertmuller, P.L. Pizzi, M.
Gasparon, D. McVicar, L. Ronconi, H. De Ana. Del repertorio sacro ha già cantato lo Stabat Mater di
G.B. Pergolesi e la Petite Messe Solemnelle e lo Stabat mater di G. Rossini, il Requiem di Mozart e la
Missa solemnis in re maggiore di Beethoven eseguita con il Coro Santa Cecilia di Roma. Ha avuto
grande successo con La Pietra del Paragone al Teatro Regio di Parma (Baronessa Aspasia) e al Teatro
Verdi di Sassari (Clarice), in Faust (Siebel) al Teatro Regio di Parma, in Madama Butterfly (Suzuky) a
Tokyo e Nagoya, in Viaggio a Reims (Melibea) al Teatro Reale di Bruxelles, Ariodante (Polinesso) a
Francoforte. Recentemente ha interpretato con grande consenso di pubblico e critica il ruolo di
Isabella ne L’Italiana in Algeri al Teatro Comunale di Bologna, Cherubino in Nozze di Figaro alla
Suntory Hall di Tokyo, Medoro in Orlando furioso a Edimburgo e Annio ne La Clemenza di Tito al
Teatro Regio di Torino. I suoi prossimi impegni prevedono: Alcina a Francoforte, L’Italiana in Algeri a
Trieste, Cenerentola a Seattle.
PAOLO ANTOGNETTI – tenore
Ha studiato tromba presso il Conservatorio G. Puccini di La Spezia diplomandosi nel
1992 con il massimo dei voti. Ha conseguito nel 2006 il compimento inferiore di canto
con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Riva del Garda. Ha collaborato con
varie formazioni orchestrali fra le quali: Ottoni di Verona, Orchestra da camera
“L’Offerta Musicale” di Venezia, Orchestra Giovanile di Pistoia, Accademia Bisentina,
Orchestra “Festival Pucciniano”, Orchestra del Teatro di Como, Maggio Musicale
Fiorentino. Ha vinto l’audizione presso il Teatro dell’Opera di Genova”Carlo Felice”,
collaborandovi a contratto. Ha vinto il concorso presso Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe
Verdi”, con la quale ha collaborato per due anni. Ha inciso un CD di musiche di Alessandro Casella con
l’Ochestra “Festival Di Villa Marigola”, direttore il maestro G. Garbarino. Ha iniziato gli studi di canto
nel 1994 sotto la guida della Sig. ra Giovanna Canetti, ha proseguito il perfezionamento con il
maestro Giuliano Ciannella, il maestro William Matteuzzi, il maestro Sergio Bologna. Attualmente
studia con la Sig.ra Fiorenza Marchiori. Ha vinto l’audizione per il Coro del Maggio Musicale
Fiorentino lavorandovi per quattro anni (dal ’95 al 98). Nel 1999 ha vinto il concorso presso il Coro
del Teatro Comunale di Bologna rimanendovi fino al 2003. Collabora dal 2006 con il Coro del Teatro
alla Scala di Milano. Ha debuttato nei ruoli principali delle opere: L’elisir d’amore di G. Donizetti, Il
Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Don Giovanni di W.A. Mozart, I Capuleti e Montecchi di V. Bellini,
Pagliacci di R. Leoncavallo (Arlecchino), Rigoletto di G. Verdi. Svolge un’intensa attività concertistica
in Italia e all’estero. Ha eseguito lo Stabat Mater di G. Rossini con l’orchestra C. Coccia di Novara.
Terzo classificato al concorso internazionale di canto lirico “Schio 2005” terza edizione. Vincitore del
concorso “voci nuove per la lirica 2005” di Milano.
MARCO BUSSI - basso
Inizia giovanissimo lo studio del canto nella Scuola comunale di educazione musicale
“Vassura Baroncini” e nel 2008 si diploma a pieni voti nel corso superiore di Canto lirico
presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara. Perfeziona lo studio
della tecnica vocale con Giuliano Ciannella, Paolo Coni e William Matteuzzi. Collabora a
progetti con associazioni corali in Emilia Romagna nell’ambito della musica operistica e sacra,
anche in qualità di solista: Nelson Messe e Missa Brevis S. Johannes de Deo di J. Haydn, Davidde
Penitente e Grande messa in do minore di W. A. Mozart, Messa in re maggiore e Te Deum di A.
Dvorak, Ein Deutsches Requiem di J. Brahms, Dixit Dominus e Laudate Pueri Dominum di G. F.
Haendel, Chichester Psalms di L. Bernstein, Petite Messe Solennelle di G. Rossini. ). Nel febbraio 2007
ha debuttato in giappone nel ruolo di Escamillo nella Carmen di G. Bizet (Nagoya Theatre e Toyota
Theatre). Nel 2008 canta come protagonista nel Gianni Schicchi di G. Puccini a Nagoya e ne La Serva
Padrona di G.B. Pergolesi al Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Rasi di Ravenna, Teatro Comunale di
Imola, “Imola in Musica”, “Festival Buffalago” e in varie località lombarde. Presso il Teatro Alighieri di
Ravenna, nell’ambito della manifestazione “Giovani in Musica 2008”, si è esibito in concerti di musica
da camera ed operistica di autori russi, cicli liederistici di A. Dvorak e J. Brahms e cantate di A. Vivaldi.
Risulta vincitore del II° concorso “Nausica Opera International” di Parma con presidente di
commissione il M° M. Pertusi. Nel 2009 debutta nel ruolo di Pimpinone nel Pimpinone di T. Albinoni
al Teatro Comunale di Ferrara ed al festival “Buffalago 2009” nei comuni del Lago di Garda. Nel 2010
sarà impegnato in produzioni della Semele di G.F. Haendel a Berlino, della Dirindina di D. Scarlatti a
Ferrara e di Orfeo di C. Monteverdi a Santander con l'ensemble “la Venexiana”.
FRANCESCO FRUDUA - pianoforte
Si diplomato a pieni voti in pianoforte a Pesaro e in Musica Vocale da Camera a
Parma. Dopo alcuni anni di attività come solista, si è poi dedicato
principalmente alla musica da camera in duo con diversi strumenti (violoncello,
flauto, sassofono), perfezionandosi col M° Bruno Canino al “Campus
Internazionale di Musica” di Sermoneta e col M° Pier Narciso Masi al Corso
triennale di Musica da Camera dell’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola.
Nel 1992 vince il 2° premio al Concorso Nazionale di Musica da Camera A.M.A. Calabria. Dal 1989 al
1995 ha organizzato ed eseguito una serie di concerti per il Comune di Imola con particolare
interesse per la musica vocale (tra questi, nel 1993 la Petite Messe Solennelle di G. Rossini). Nel 1995
ha conseguito il Diploma per Maestro di Teatro presso l’Accademia ACIS di Milano col M° U. Finazzi
del Teatro “G. Donizetti” di Bergamo, il Diploma di Maestro Sostituto al Corso Internazionale di
Perfezionamento “Spazio Musica” di Orvieto col M° G. Pisani del Teatro alla Scala di Milano ed è stato
selezionato come partecipante effettivo alla Masterclass del M° L. Magiera e del soprano R.
Kabaiwanska a Bologna. Sempre nel 1995 ha collaborato con il soprano Adelisa Tabiadon al Corso di
Tecnica ed Interpretazione Vocale presso l’Accademia di Torre Molina (Piacenza) e come Maestro
Rammentatore col Teatro Mancinelli di Orvieto ne La Cambiale di Matrimonio di G. Rossini. Nel mese
di febbraio 1997 ha tenuto due conferenze nell’ambito degli incontri “Fuori dal palcoscenico” della
stagione di prosa 1996/97 del Teatro Comunale di Imola: “La strana voce”, lezione-concerto sulla
tecnica vocale, e “Maria Callas e le sue epigone”. Nello stesso anno, in duo con il soprano Valentina
Domenicali, è risultato vincitore all’XI Concorso Nazionale di Musica da Camera di S. Pietro in Vincoli
(Ravenna) ed è stato selezionato come partecipante effettivo alla Masterclass sul Lied tenuta dal M°
Irwin Gage a Firenze. Collabora con numerosi cantanti e strumentisti e svolge intensa attività
concertistica sia in formazioni concertistiche che come accompagnatore. Dal 1997 collabora con il
Teatro Comunale “E. Stignani” di Imola nella programmazione di concerti e nell’allestimento di opere
liriche al pianoforte. Dal 2000 è docente presso la Scuola Comunale di Musica “Vassura-
Baroncini” di Imola.
OLAF JOHN LANERI - pianoforte
Termina brillantemente gli studi a Verona e quindi si perfeziona in Italia e all’estero per poi conseguire
la qualifica di Master all’Accademia Pianistica di Imola. Dopo diverse vittorie in competizioni nazionali,
nel 1998 vince la cinquantesima edizione del prestigioso concorso F. Busoni di Bolzano (II premio ‘con
particolare distinzione’; I premio non assegnato); nel 2001 ottiene il II premio al World Music Piano
Master di Montecarlo. Delle sue Variazioni sopra un tema di Paganini di J. Brahms, unica esecuzione di
un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il Cinquantesimo del concorso Busoni, A. Cohen
scrive nell’International Piano :”la migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentita”. E’ presente in
rinomate stagioni e festival in Italia e in Europa sia come solista che con orchestra e tiene numerosi concerti
nei più prestigiosi teatri e per le più importanti istituzioni musicali. E’ stato invitato a suonare
all’inaugurazione della Biblioteca Sala Borsa di Bologna e a Berlino per la chiusura della mostra dedicata ai
disegni (per la prima volta riuniti) di Botticelli sulla Divina Commedia di Dante. Il suo repertorio comprende
l’intero corpus delle 32 Sonate di Beethoven, alcune già incise per l’etichetta Blue Music. Dopo l’esecuzione
di quindici sonate in quattro recital al Festival Musica in Villa di Santa Margherita Ligure per le celebrazioni
beethoveniane, sta per completarne l’intero ciclo in otto concerti per il Circolo della Musica di Bologna.
L’interpretazione del Concerto per pianoforte e orchestra n.2 di J. Brahms con i Berliner Symphoniker in Italia
e alla Sala Grande della Philharmonie di Berlino, gli hanno procurato l’invito dell’orchestra e del suo direttore
Lior Shambadal a tornare nel 2010 alla Philharmonie con il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di P.I.
Tchaikovskij e una tournée in Sud America per il 2009.
ELISA MONTIPO’ – harmonium
Nata nel 1984, si diploma a pieni voti in pianoforte presso l’Istituto Musicale
Pareggiato A. Peri di Reggio Emilia nella classe del M° Charlotte Lootgieter. Presso il
medesimo istituto consegue nel 2007 anche il Diploma Accademico di II livello. Si
perfeziona con Ennio Pastorino e Riccardo Risaliti (Accademia Musicale di Perugia e
di Treviso). Nel 2005 vince una borsa di studio presso l’Alta Accademia Musicale di
Bydgoszcz (Polonia), perfezionandosi con Jerzy Godziszewski e W. Ronowska. Ha
frequentato il corso per maestri collaboratori tenuto da Paola Molinari e Mirella
Freni presso la scuola “Bel Canto” di Vignola, dove tuttora è accompagnatore ai
corsi di canto. In qualità di maestro sostituto lavora presso il Teatro Comunale di
Modena, per il Festival Puccini di Torre del Lago, per i teatri del Circuito AsLico e
per il Teatro del Giglio di Lucca, collaborando con importanti cantanti e direttori d’orchestra. E’
pianista accompagnatore per le classi di canto ed arte scenica dell’Istiituto Musicale A. Peri di Reggio
Emilia. Come solista e in complessi cameristici ha tenuto concerti in numerose città italiane e
all’estero (Francia, Germania, Polonia, Spagna, Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca).
CONTATTI
ASSOCIAZIONE CORALE LUIGI GAZZOTTI
Ente Morale – Ministero della Pubblica Istruzione
Via Marianini 81 – 41123 MODENA
www.coroluigigazzotti.it
email:
[email protected]
[email protected]
Alberto Castelli (Presidente, Direttore artistico)
[email protected]
347 23 93 271
Giulia Manicardi (Direttore musicale)
[email protected]
347 77 59 621
Alberto Ascari (Vicepresidente, Amministratore)
[email protected]
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Alessandra Presutti (Segretario)
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340 38 74 467
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