Programma degli eventi presso il teatro Palladium nell’ambito di In Altre Parole 2015 festival internazionale di drammaturgia contemporanea X edizione a cura di Pino Tierno curatore scientifico Simone Trecca responsabile artistico Ferdinando Ceriani responsabile organizzativo David Campora 27 ottobre / 4 novembre 2015 Teatro Palladium – Teatro Argentina – Casa delle Traduzioni Associazione Platea in collaborazione con Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere Teatro Palladium Teatro di Roma Roma Capitale‐Biblioteche di Roma e il sostegno di Instituto Cervantes Roma Ufficio Culturale Ambasciata d’Israele Roma Centro Sperimentale di Cinematografia Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito Info: [email protected]; [email protected] Ufficio Stampa: Graziella Travaglini 338.7123707 ‐ 06.96525116 In Altre Parole – X edizione Sette Paesi, sei lingue, un’unica passione: quella per il teatro e le sue parole… Prosegue l’esplorazione della nostra rassegna fra le drammaturgie più interessanti e vive del panorama mondiale. L’obiettivo resta quello di presentare ogni anno, ad un pubblico di addetti ai lavori ma anche di appassionati, testi contemporanei capaci di interpretare il presente e noi stessi. Ma ci muove anche il desiderio di favorire il confronto tra autori, traduttori e pubblico per stimolare e accrescere l’incrocio di idee, fantasie, visioni, sia intorno alle tematiche sollevate dai testi, sia sul senso dello scrivere e tradurre teatro, oggi. PROGRAMMA 2015 (PALLADIUM) Mercoledì 28 ottobre 2015, ore 20:30 Il bambino sogna, di Hanoch Levin Con Afrodita Compagnia: Mohammad Alimalouf, Ilenia Cipollari, Federica Flavoni, Maurizia Grossi, Azizallah Haidari, Mario Migliucci, Adriano Saleri, Stefano Viali – a cura di Claudia Della Seta Giovedì 29 ottobre 2015, ore 20:30 Cliff (Il dirupo), di Alberto Conejero Con Paolo Briguglia – a cura di Ferdinando Ceriani Venerdì 30 ottobre 2015, ore 20:30 Il buio e il miele (Profumo di donna), di Giovanni Arpino Con Massimo Venturiello e gli allievi dell’Officina delle Arti Pasolini e del Centro Sperimentale di Cinematografia – A cura di Marco Belocchi Sinossi delle opere e Bio degli autori IL BAMBINO SOGNA Hanoch Levin (Israele) traduzione di Claudia Della Seta Con Afrodita Compagnia: Mohammad Alimalouf, Ilenia Cipollari, Federica Flavoni, Maurizia Grossi, Azizallah Haidari, Mario Migliucci, Adriano Saleri, Stefano Viali Un bambino, una madre impotente, un viaggio disperato e una insperata salvezza: la vana lotta per raggiungere la "terra promessa"; è la lotta di una famiglia, ma è anche la lotta di un popolo, dell'umanità tutta. È solo l'epoca storica, d'altronde, a decidere se si è soccorritori o soccorsi, migranti o residenti. In quella che è una fotografia, oggi tristemente attuale, del dramma dell'immigrazione, Levin dà voce al silenzioso dolore delle vittime più innocenti: i bambini. In bilico tra una sopravvivenza costantemente minacciata e una realtà che sono incapaci di comprendere, essi si ritrovano scaraventati nel tempestoso mare dell'esistenza, quello stesso mare in cui migliaia di anime, prima di loro, sono ancora sommerse. HANOCH LEVIN Hanoch Levin, uno dei maggiori drammaturghi israeliani, è nato a Tel Aviv dove ha studiato filosofia e letteratura. Inizialmente si è dedicato alla poesia, per poi concentrarsi sul teatro. Diventato drammaturgo residente al Cameri Theatre a Tel Aviv, ha lavorato anche per Habimah, il teatro nazionale israeliano. Levin ha scritto circa 50 testi; il suo lavoro comprende commedie, tragedie e testi satirici. Ha pubblicato inoltre cinque raccolte di racconti e poesie, oltre ad un libro per bambini. Ha ricevuto numerosi premi teatrali sia in Israele che altrove, il più importante dei quali al Festival di Edimburgo, e i suoi lavori sono stati rappresentati in tutto il mondo. È morto nel 1999. CLIFF (IL DIRUPO) Alberto Conejero (Spagna) traduzione di Simone Trecca Con Paolo Briguglia – a cura di Ferdinando Ceriani Nel 1961 Montgomery Clift viene nominato all'Oscar per la quarta ed ultima volta. Sono passati appena cinque anni dal tragico incidente che gli ha sfigurato il volto e spalancato le porte dell'alcol e della depressione. Dopo aver abbandonato la carriera cinematografica, l'attore di Omaha prepara il ritorno sulla scena teatrale con "Il Gabbiano" di Cechov, ultima occasione di riscatto nei confronti della vita. Il suo tormento è scandito dai drammi che ne hanno segnato gli ultimi anni, l'alcol, la bellezza perduta, l'omosessualità faticosamente nascosta. E sullo sfondo risuona l'eco dei nomi più illustri dell'epoca, da Brando a Dean fino alla Taylor, capostipiti di una generazione di ribelli che accompagnano e condividono l'inesorabile declino di una leggenda. ALBERTO CONEJERO Alberto Conejero è nato a Jaén nel 1978. Laureato in Regia Teatrale presso la Real Escuela Superior de Arte Dramático, dopo il dottorato alla Universidad Complutense de Madrid ha completato la sua formazione come drammaturgo a fianco di autori quali Juan Mayorga, José Luis Alonso de Santos e Alejandro Tantanian. Dal 2008 insegna Scrittura Drammatica presso la Escuela Superior de Arte Dramático de Castilla y León. Ha insegnato e tenuto conferenze sulla drammaturgia europea contemporanea in Spagna, Ungheria, Grecia, Cile, Argentina e Uruguay. Ferdinando Ceriani Paolo Briguglia IL BUIO E IL MIELE (PROFUMO DI DONNA) Giovanni Arpino (Italia) elaborazione drammaturgica di Pino Tierno Con Massimo Venturiello e gli allievi dell’Officina delle Arti Pasolini e del Centro Sperimentale di Cinematografia Uno studente di Economia beneficia di un permesso premio dal servizio di leva per assistere il capitano in pensione Fausto Consolo, rimasto cieco a causa di un'esplosione. Il giovane, ribattezzato "Ciccio" al pari di tutti gli sventurati che si succedono nell'ingrata mansione, accompagna, tra vessazioni e rimproveri, lo scontroso capitano a Napoli per raggiungere il suo amico Vincenzo. Il viaggio, che vedrà i due far tappa prima a Genova e poi a Roma, risulterà per il ragazzo un’occasione di crescita e consapevolezza e costringerà il tormentato capitano a mettersi a nudo per affrontare i propri demoni, laddove qualsiasi speranza di salvezza sembrava apparentemente essere rifiutata. GIOVANNI ARPINO Giovanni Arpino, scrittore e giornalista, nasce a Pola nel 1927. Si laurea in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi su Esenin nel 1951 e l'anno successivo esordisce nella letteratura con il romanzo Sei stato felice, Giovanni. Vincitore di molti premi, tra cui il Premio Strega nel 1964 con L'ombra delle colline, il Premio Moretti d'oro nel 1969 con Il buio e il miele, il Premio Campiello nel 1972 con Randagio è l'eroe e il Super Campiello nel 1980 con Il fratello italiano, è autore di romanzi, drammi, racconti, epigrammi e novelle per l'infanzia. Nel 1980 comincia una collaborazione con il quotidiano milanese Il Giornale, scrivendo di cronaca, costume e cultura. Muore a Torino nel 1987. Massimo Venturiello