2 Re 5-8 La Parola di Geova è vivente *** w05 1/8 p. 9 Punti notevoli del libro di Secondo Re *** CAPITOLO 5 PUNTO SMT – In che modo i giovani possono imitare la fede e il coraggio della ragazzina israelita menzionata in 2 Re 5:1-3? [24 ago., w12 15/2 pp. 12-13 par. 11] 11 Nel X secolo a.E.V. le parole di una ragazzina israelita si rivelarono una benedizione per un lebbroso. La ragazzina era stata catturata da una banda di predoni ed era divenuta una servitrice nella casa del capo dell’esercito siro, Naaman, che era malato di lebbra. Poiché aveva saputo dei miracoli compiuti da Geova tramite il profeta Eliseo, la giovane disse alla moglie di Naaman che se il marito fosse andato in Israele il profeta di Dio lo avrebbe guarito. Naaman si recò in Israele, fu guarito miracolosamente e diventò un adoratore di Geova. (2 Re 5:1-3, 10-17) Se sei giovane e ami Dio come quella ragazzina, egli ti darà il coraggio per dare testimonianza a insegnanti, compagni e altri. *** w14 15/8 pp. 24-25 parr. 12-14 Udiamo la voce di Geova ovunque ci troviamo *** 12 Che dire dell’avidità? Chi è avido spesso si prende indebite libertà e oltrepassa i limiti del comportamento corretto. Dopo essere stato guarito dalla lebbra, Naaman, capo dell’esercito siro, offrì dei doni al profeta Eliseo, che li rifiutò. Ma Gheazi, servitore di Eliseo, bramava quei doni. “Come Geova vive”, si disse, “correrò dietro [a Naaman] e prenderò da lui qualche cosa”. Di nascosto da Eliseo, raggiunse Naaman e mentì spudoratamente al fine di ottenere “un talento d’argento e due mute di vesti”. Per questa azione e per aver mentito al profeta di Geova, l’avido Gheazi fu colpito dalla stessa lebbra di Naaman (2 Re 5:20-27). 13 L’avidità potrebbe iniziare in sordina, ma se non viene contrastata può crescere velocemente sino a sopraffarci. 14 Sia l’orgoglio che l’avidità possono condurre al disastro. Riflettere su come andrebbe a finire una condotta errata ci aiuterà a non permettere che tali tendenze soffochino la voce di Geova (Deut. 32:29). Nella Bibbia, il vero Dio non solo ci indica la giusta via da seguire, ma ci spiega anche quali buoni risultati otterremo camminando in essa e cosa può accaderci se andiamo nella direzione sbagliata. Se il nostro cuore ci spingesse ad accarezzare l’idea di compiere un’azione motivata da orgoglio o avidità, sarebbe davvero saggio pensare alle conseguenze. Dovremmo riflettere su quale effetto tale comportamento errato avrebbe su di noi, sui nostri cari e soprattutto sulla nostra relazione con Geova. *** w13 15/1 pp. 19-20 parr. 12-13 Accostiamoci sempre più a Geova *** 12 Chi ha un concetto distorto del denaro rischia di finire per fare qualcosa di sbagliato (Prov. 28:20). Allettati da promesse di soldi facili e veloci, alcuni hanno acquistato biglietti della lotteria o sono entrati in strutture di marketing piramidale, magari coinvolgendo altri componenti della congregazione. Altri ancora si sono lasciati ingannare da proposte di investimenti finanziari con rendimenti inverosimilmente elevati. Non facciamoci abbindolare a causa della nostra stessa avidità. Usiamo buon senso. Se una proposta ci sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. 13 Quando mettiamo al primo posto “il regno e la Sua giustizia”, Geova benedice i nostri ragionevoli sforzi di procurarci da vivere (Matt. 6:33; Efes. 4:28). Non vuole che ci addormentiamo all’adunanza perché veniamo da ore e ore di straordinario o che, mentre siamo in sala, la nostra mente sia occupata da questioni economiche. Sono in molti nella società attuale a credere che l’unico modo per assicurarsi un futuro sereno e magari godersi la vita più avanti sia quello di buttarsi a capofitto nel fare soldi. Spesso queste persone spingono i propri figli a inseguire lo stesso obiettivo materialistico. Gesù mostrò che tale punto di vista è irragionevole. (Leggi Luca 12:15-21.) Forse ci viene in mente Gheazi, che pensò di poter assecondare la propria avidità e al tempo stesso continuare ad avere l’approvazione di Geova (2 Re 5:20-27). *** w11 15/7 p. 29 par. 5 Siete entrati nel riposo di Dio? *** 5 Non è facile accettare consigli da un essere umano imperfetto, per quanto possa darceli amorevolmente e con tatto. Ciò nonostante, come indica Galati 6:1, Geova comanda a coloro che sono spiritualmente qualificati di ‘cercare’ di ristabilirci, e di farlo “con uno spirito di mitezza”. Se reagiamo positivamente, diverremo ancora più desiderabili agli occhi di Dio. Fatto curioso, quando preghiamo non abbiamo difficoltà a riconoscere che siamo imperfetti, ma se qualcuno ci fa notare una nostra specifica mancanza tendiamo a giustificarci, a minimizzare il problema, a mettere in dubbio i motivi di chi ci ha dato il consiglio o a trovare da ridire sul modo in cui ce lo ha dato. (2 Re 5:11) E se la persona che ci dà il consiglio tocca un tasto particolarmente sensibile — il comportamento di un nostro familiare, il nostro abbigliamento, il nostro aspetto, la nostra igiene personale o qualche tipo di svago che a noi piace, ma che Geova odia — potremmo reagire in maniera piuttosto negativa, con nostra stessa sorpresa e con dispiacere della persona che ci ha dato il consiglio. Di solito, però, quando ci calmiamo, riconosciamo che il consiglio era appropriato. *** w08 15/6 p. 10 par. 18 Cose dalle quali dobbiamo fuggire *** 18 Vi vengono in mente esempi biblici di persone la cui relazione con Dio fu rovinata dall’“amore del denaro” o dall’amore di cose non essenziali che si comprano con il denaro? (Gios. 7:11, 21; 2 Re 5:20, 25-27) Paolo esortò Timoteo: “Tu, uomo di Dio, fuggi queste cose. Ma persegui giustizia, santa devozione, fede, amore, perseveranza, mitezza di temperamento”. (1 Tim. 6:11) Per sopravvivere al prossimo giorno dell’ira è indispensabile seguire questo consiglio. *** w08 15/2 pp. 9-10 par. 14 Camminate nelle vie di Geova *** 14 Secoli dopo, una ragazzina israelita fu presa prigioniera da una banda di predoni siri e divenne una servitrice nella casa del comandante militare siro Naaman, che era afflitto dalla lebbra. Poiché aveva sentito parlare dei miracoli che Dio aveva compiuto tramite il profeta Eliseo, la ragazzina disse coraggiosamente alla moglie di Naaman: ‘Se il mio signore andasse in Israele, il profeta di Geova lo guarirebbe dalla lebbra’. Naaman andò quindi in Israele e fu guarito miracolosamente. (2 Re 5:1-3) Che ottimo esempio trovano in quella ragazzina i giovani che confidano in Geova per avere il coraggio di dare testimonianza a insegnanti, compagni e altri! *** w06 1/4 pp. 6-7 Capire la Bibbia: Come potete riuscirci? *** Naaman, un comandante militare siro, fu uno che trovò difficile ricevere istruzioni da una persona modesta. Per guarire dalla lebbra andò da Eliseo, un profeta di Geova. Ma Geova si servì di un servitore per comunicare a Naaman cosa doveva fare per guarire. Il messaggio e il modo in cui fu trasmesso misero alla prova l’umiltà di Naaman, che in un primo momento rifiutò di ubbidire alla parola del profeta di Dio. Poco dopo cambiò atteggiamento e fu sanato. (2 Re 5:9-14) Con la Bibbia incontriamo una difficoltà simile. Forse apprendiamo che per guarire in senso spirituale e morale dobbiamo cominciare a vivere in modo diverso. Avremo l’umiltà di lasciare che qualcuno ci insegni cosa fare? Solo chi è disposto a farsi ammaestrare riuscirà a capire la Bibbia. *** w05 15/2 pp. 15-16 par. 13 Siate fieri di essere cristiani! *** 13 Otto secoli più tardi, una ragazza israelita prigioniera, che divenne schiava del generale siro Naaman, non dimenticò la sua identità come adoratrice di Geova. Quando le si presentò l’occasione, diede un’eccellente e intrepida testimonianza a favore di Geova identificando Eliseo come profeta del vero Dio. (2 Re 5:1-19) Anni dopo, il giovane re Giosia, pur vivendo in un ambiente corrotto, attuò riforme religiose a lungo termine, riparò il tempio di Dio e ricondusse la nazione a Geova. Era fiero della sua fede e del suo modo di adorare. (2 Cronache, capitoli 34, 35) A Babilonia, Daniele e i suoi tre compagni ebrei non dimenticarono mai la loro identità come servitori di Geova e mantennero l’integrità anche di fronte a pressioni e tentazioni. È evidente che erano orgogliosi di essere servitori di Geova. — Daniele 1:8-20. *** w05 15/6 p. 25 par. 11 Giovani, lodate Geova! *** 11 La Bibbia mostra che spesso i giovani sono molto efficaci nel lodare Geova. C’era ad esempio una ragazza israelita che era stata presa prigioniera dai siri. Con coraggio diede testimonianza alla sua padrona in merito al profeta di Geova, Eliseo. In seguito alle sue parole fu compiuto un miracolo e fu data una poderosa testimonianza. (2 Re 5:1-17). *** w05 1/8 p. 9 par. 2-p. 10 par. 4 Punti notevoli del libro di Secondo Re *** 5:15, 16: Perché Eliseo non accettò il dono di Naaman? Eliseo rifiutò il dono perché riconobbe che aveva compiuto il miracolo di guarire Naaman non con il proprio potere ma con quello di Geova. Non gli sarebbe neppure passato per la mente di trarre profitto dall’incarico affidatogli da Dio. Oggi i veri adoratori non cercano di trarre un guadagno personale dal servizio di Geova. Prestano ascolto all’esortazione di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. — Matteo 10:8. 5:18, 19: Naaman chiedeva forse perdono perché doveva partecipare a un atto religioso? Il re siro evidentemente era vecchio e debole per cui doveva appoggiarsi a Naaman. Quando il re si inchinava nel culto di Rimmon, si inchinava anche Naaman. Comunque Naaman lo faceva in modo meccanico, all’unico scopo di sostenere il re e non per rendere adorazione. Quindi chiedeva a Geova di perdonarlo perché assolveva questo dovere di natura civile. Poiché gli credeva, Eliseo gli disse: “Va in pace”. 5:3. La ragazzina israelita aveva fede che Dio può compiere miracoli ed ebbe anche il coraggio di parlare della sua fede. Giovani, vi sforzate di rafforzare la vostra fede nelle promesse di Dio e di trovare il coraggio di parlare della verità a insegnanti e compagni di scuola? 5:9-19. Non mostra l’esempio di Naaman che i superbi possono imparare a essere umili? — 1 Pietro 5:5. 5:20-27. Costa caro comportarsi in modo disonesto! Riflettendo sui dispiaceri e sulle conseguenze tragiche dell’avere una doppia vita la eviteremo. *** w99 1/2 pp. 3-4 Il prezzo dell’orgoglio: Quanto è alto? *** Naaman era lebbroso. Sperando nella guarigione, si recò a Samaria pensando che sarebbe stato ricevuto da Eliseo. Invece il profeta gli mandò a dire tramite il suo servitore di bagnarsi sette volte nel fiume Giordano. Naaman si offese per il trattamento e il consiglio ricevuti. Perché il profeta non gli era andato incontro e non gli aveva parlato di persona invece di mandare un servo? Per di più, qualsiasi fiume della Siria valeva quanto il Giordano! Naaman era accecato dall’orgoglio. Il risultato? Buon per lui, accettò il consiglio di essere più saggio. “Allora egli scese e si tuffava nel Giordano sette volte secondo la parola dell’uomo del vero Dio; dopo di che la sua carne tornò come la carne di un ragazzino e divenne puro”. — 2 Re 5:14. A volte anche solo un pizzico di umiltà fa ottenere grandi benefìci. *** w99 15/4 p. 29 Domande dai lettori *** Alcuni cristiani che lavorano in ospedale hanno dovuto valutare il fattore dell’autorità. Un medico può avere l’autorità di far somministrare medicinali o terapie a un paziente. Anche se il paziente fosse consenziente, come potrebbe un medico cristiano che ne ha l’autorità prescrivere una trasfusione di sangue o eseguire un aborto, sapendo cosa dice la Bibbia al riguardo? Viceversa, un’infermiera dell’ospedale può non avere tale autorità. Mentre svolge il suo lavoro di routine, un medico potrebbe dirle di eseguire un test o un’analisi del sangue per qualche scopo o di assistere una paziente che è lì per un aborto. In armonia con l’esempio riportato in 2 Re 5:17-19, l’infermiera potrebbe concludere che, non essendo lei quella che ha l’autorità di prescrivere una trasfusione o di eseguire un aborto, può rendere ai pazienti un servizio umano. *** w99 15/6 pp. 21-22 parr. 11-12 Imparate a conoscere il vostro Creatore *** 11 La Bibbia può anche aiutarci a conoscere meglio il Creatore nel senso che rivela il modo in cui agì e reagì con l’antico Israele. Prendete l’episodio di Eliseo e di Naaman, capo dell’ostile esercito siro. Mentre leggete questo racconto in 2 Re capitolo 5, noterete che una ragazzina israelita prigioniera esortò Naaman, che era lebbroso, a recarsi in Israele per essere guarito da Eliseo. Naaman ci andò aspettandosi che Eliseo compisse qualche rito mistico muovendo le mani da una parte all’altra per guarirlo. Invece Eliseo gli disse di bagnarsi nel fiume Giordano. I suoi subalterni dovettero convincere Naaman a fare come gli era stato detto, e, quando lo fece, Naaman fu sanato. Allora offrì a Eliseo dei doni preziosi, che il profeta rifiutò. In seguito un servitore di Eliseo raggiunse di nascosto Naaman e, mentendo, riuscì a farsi dare alcuni oggetti di valore. Per la sua disonestà fu colpito dalla lebbra. È un racconto affascinante, umano, da cui si può davvero imparare. 12 In maniera avvincente il racconto indica che il grande Creatore dell’universo non è così in alto da non poter guardare con favore a una ragazzina, atteggiamento ben diverso da quello comune in molte culture odierne. Indica pure che il Creatore non mostra parzialità verso una particolare razza o nazione. (Atti 10:34, 35) Fatto interessante, anziché aspettarsi che le persone ricorrano a formule ritualistiche — cosa comune fra i “guaritori” del passato e del presente — il Creatore dimostrò meravigliosa sapienza. Sapeva come guarire la lebbra. Manifestò anche perspicacia e giustizia non permettendo che l’inganno del servitore riuscisse. Ancora una volta, tutto ciò non è coerente con la personalità di Geova descritta a Mosè? Seppur breve, questo racconto biblico ci fa capire molte cose sulla personalità del Creatore! — Salmo 33:5; 37:28. *** w96 15/9 p. 20 par. 14 Possa Geova ricordarsi favorevolmente di voi *** 14 Se avete figli e impartite loro una sana istruzione spirituale, Dio si ricorderà favorevolmente di voi. Questo insegnamento sarà loro utile, come lo fu per la piccola israelita fatta prigioniera dai siri ai giorni di Eliseo, profeta di Dio. Divenne la servitrice della moglie di Naaman, capo dell’esercito siro, che era lebbroso. Per quanto giovane, la ragazzina disse alla sua padrona: “Se solo il mio signore fosse davanti al profeta che è in Samaria! In tal caso lo guarirebbe dalla sua lebbra”. Grazie alla sua testimonianza, Naaman andò in Israele e alla fine seguì le istruzioni di Eliseo di bagnarsi sette volte nel fiume Giordano, e fu guarito dalla lebbra. Inoltre Naaman divenne adoratore di Geova. Come dovette esserne entusiasta quella ragazzina! — 2 Re 5:1-3, 13-19. *** w99 15/9 pp. 16-17 parr. 2-5 Geova richiede troppo da noi? *** 2 Naaman, comandante militare siro, aveva la lebbra, ma fu informato che in Israele c’era un profeta di Geova che poteva guarirlo. Così Naaman e il suo seguito si recarono in Israele e infine giunsero alla casa del profeta di Dio, Eliseo. Invece di andare incontro al distinto visitatore, Eliseo mandò un servo a dirgli: “Ti devi bagnare sette volte nel Giordano perché la tua carne ti ritorni; e sii puro”. — 2 Re 5:10. 3 Se Naaman avesse ubbidito alla richiesta del profeta di Dio sarebbe stato sanato da una malattia ripugnante. Geova gli stava dunque chiedendo troppo? No. Eppure Naaman non voleva fare ciò che Geova gli aveva chiesto. “Non sono l’Abana e il Farpar, i fiumi di Damasco, migliori di tutte le acque d’Israele?”, disse in tono risentito. “Non mi posso bagnare in essi e certamente essere puro?” Allora Naaman se ne andò via infuriato. — 2 Re 5:12. 4 Qual era in effetti il problema di Naaman? La richiesta non era certo troppo difficile da soddisfare. I suoi servitori gli dissero con tatto: “Se il profeta stesso ti avesse proferito una cosa grande, non la faresti? Quanto più, quindi, giacché ti ha detto: ‘Bagnati e sii puro’!” (2 Re 5:13) Il problema stava nell’atteggiamento di Naaman. Pensava di non essere stato trattato con l’onore che meritava e che gli era stato chiesto qualcosa che a quanto pare egli giudicava inefficace e umiliante. Tuttavia Naaman accettò l’assennato consiglio dei suoi servitori e si immerse sette volte nel Giordano. Immaginate la gioia che provò quando “la sua carne tornò come la carne di un ragazzino e divenne puro”! Fu pieno di gratitudine. Decise pure che da quel momento in poi non avrebbe adorato altro dio che Geova. — 2 Re 5:14-17. *** w91 15/7 pp. 24-25 Giovani cristiani, siate fermi nella fede *** In molte scuole, le attività extrascolastiche teoricamente sono facoltative. In realtà, però, insegnanti e studenti fanno molta pressione sui singoli perché partecipino a tali attività. Una cristiana ventenne trovò un buon sistema per far fronte a queste pressioni. Essa dice: “Ho fatto la pioniera ausiliaria per tutto il periodo della scuola superiore. Tutti sapevano che ero troppo impegnata con le mie attività religiose per partecipare ad altre cose”. La sorella minore di questa Testimone fece la stessa cosa. Alcuni giovani cristiani, quando finiscono la scuola, passano direttamente dal servizio di pioniere ausiliario, che svolgono durante gli anni della scuola, all’attività di pionieri regolari, ovvero proclamatori del Regno a tempo pieno. Non sottovalutate mai i buoni risultati della vostra condotta eccellente e della vostra coraggiosa testimonianza. Anziché starvene zitti, perché non dimostrate che siete fermi nella fede parlando con rispetto ma allo stesso tempo con coraggio? Questo è ciò che fece una ragazzina israelita che era stata presa prigioniera ed era finita nella casa del generale siro Naaman. (2 Re 5:2-4) Grazie all’iniziativa di questa ragazzina, il nome di Geova fu lodato. Mostrando una fede simile, anche voi potete onorare Dio e aiutare altri a schierarsi come lodatori del suo nome. *** w81 1/7 pp. 18-19 Conviene reprimere il proprio orgoglio *** Molti esempi biblici dimostrano che è saggio reprimere il proprio orgoglio, per esempio quando ci viene dato un consiglio. Un caso è quello di Naaman, capo dell’esercito siro, che era affetto da lebbra. Il suo orgoglio fu ferito quando il servitore di Eliseo gli disse di immergersi sette volte nelle acque del Giordano per essere guarito. Naaman disse orgogliosamente che i fiumi di Damasco erano superiori al Giordano. Comunque soffocò il suo orgoglio e si lasciò convincere dai suoi servi a seguire le istruzioni di Eliseo. Così facendo, Naaman guarì dalla lebbra. Gli convenne senz’altro reprimere il proprio orgoglio. (II Re 5:11-14) Lo stesso vale per noi. Facciamo bene a soffocare il nostro orgoglio quando riceviamo un consiglio saggio che va contro le nostre inclinazioni. CAPITOLO 6 *** w13 15/8 p. 30 Eliseo vide carri di fuoco, e noi? *** Benché a Dotan fosse circondato dai nemici, Eliseo mantenne la calma perché aveva forte fede in Geova. Anche noi abbiamo bisogno di tale fede. Preghiamo perciò per avere lo spirito santo di Dio, in modo da manifestare sia la fede che gli altri aspetti del frutto dello spirito (Luca 11:13; Gal. 5:22, 23). Quanto accadde a Dotan, inoltre, diede a Eliseo una valida ragione per confidare in Geova e nei suoi eserciti invisibili. Dio mise in campo schiere angeliche per circondare la città e i suoi assedianti. Poi, colpendo i nemici con la cecità, salvò miracolosamente Eliseo e il suo servitore (2 Re 6:17-23). In quel momento critico, come anche in altre situazioni, Eliseo esercitò fede e ripose la sua completa fiducia in Geova. Anche noi vogliamo confidare in Geova Dio come fece Eliseo (Prov. 3:5, 6). Se lo faremo, “Dio stesso ci mostrerà favore e ci benedirà” (Sal. 67:1). È vero che il popolo di Geova non è circondato da cavalli e carri di fuoco letterali, ma può comunque contare sulla sua protezione, non solo oggi ma anche in futuro durante la “grande tribolazione” (Matt. 24:21; Riv. 7:9, 14). Fino ad allora dobbiamo sempre ricordare che “Dio è per noi un rifugio” (Sal. 62:8). *** w07 15/3 p. 23 parr. 10-11 Angeli: In che modo influiscono sull’umanità? *** 10 Un’eccezionale manifestazione del sostegno angelico si ebbe ai giorni di Eliseo il profeta. Eliseo si trovava a Dotan, una città d’Israele. Un giorno il suo servitore si alzò di buon’ora e quando guardò fuori vide che la città era circondata da cavalli e carri da guerra. Il re di Siria aveva inviato un grosso contingente militare per catturare Eliseo. Come reagì il servitore? Spaventato, forse addirittura preso dal panico, gridò: “Ohimè, mio padrone! Che faremo?” Dal suo punto di vista non c’era alcuna speranza. Ma Eliseo rispose: “Non aver timore, poiché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”. Cosa intendeva dire? — 2 Re 6:11-16. 11 Eliseo sapeva che delle schiere angeliche erano presenti per sostenerlo. Il suo servitore, però, non vedeva nulla. Così “Eliseo pregava e diceva: ‘O Geova, apri i suoi occhi, ti prego, affinché veda’. Immediatamente Geova aprì gli occhi del servitore, così che vide; ed ecco, la regione montagnosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco tutt’intorno a Eliseo”. (2 Re 6:17) Allora il servitore riuscì a vedere le schiere angeliche. Grazie all’intendimento spirituale anche noi possiamo essere consapevoli del fatto che gli angeli, sotto la guida di Geova e di Cristo, danno sostegno e protezione ai servitori di Geova. *** w04 15/12 p. 18 par. 4 Vi lasciate aiutare da Geova? *** 4 Gli angeli aiutano i servitori di Geova odierni? Certamente. È vero che oggi non appaiono in modo visibile per liberare i veri adoratori dal pericolo. Anche nei tempi biblici gli angeli intervenivano raramente in questo modo. Gran parte del loro operato era invisibile agli occhi umani, proprio come oggi. Nondimeno sapere che gli angeli erano pronti a sostenerli incoraggiava molto i servitori di Dio. (2 Re 6:14-17) Abbiamo buoni motivi per sentirci allo stesso modo. *** w98 15/6 p. 13 parr. 5-6 Apprezzate l’organizzazione di Geova? *** 5 Eliseo pregò che gli occhi del suo servitore si aprissero. Cosa avvenne? “Immediatamente Geova aprì gli occhi del servitore, così che vide; ed ecco, la regione montagnosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco tutt’intorno a Eliseo”. (2 Re 6:17) Sì, vide le schiere celesti, gli eserciti angelici che attendevano di proteggere il servitore di Dio. Ora poteva capire perché Eliseo era tanto fiducioso. 6 Ci capita a volte di avere un problema simile a quello del servitore di Eliseo? Siamo inclini a vedere solo l’aspetto fisico delle situazioni che minacciano noi o l’opera cristiana in certi paesi? In tal caso possiamo aspettarci di essere illuminati da una visione speciale? No, perché abbiamo qualcosa che il servitore di Eliseo non aveva: un intero libro contenente molte visioni, la Bibbia, che può permetterci di acquistare intendimento riguardo all’organizzazione celeste. Questa Parola ispirata ci fornisce anche dei princìpi guida per correggere il nostro modo di pensare e di vivere. Tuttavia dobbiamo fare uno sforzo per ricercare il discernimento e coltivare apprezzamento per la disposizione di Geova. Possiamo fare questo mediante lo studio personale, la preghiera e la meditazione. — Romani 12:12; Filippesi 4:6; 2 Timoteo 3:15-17. *** w98 15/6 p. 18 par. 5 L’organizzazione di Geova sostiene il nostro ministero *** 5 Satana ha usato ogni mezzo a sua disposizione per cercare di fermare l’opera di testimonianza dei fratelli di Cristo e dei loro leali compagni. Eppure, come dimostrano tantissime esperienze, né minacce, né intimidazioni, né violenza fisica, né prigioni, né campi di concentramento, né la morte stessa hanno messo a tacere i testimoni di Geova. Ed è sempre stato così in tutta la storia. Più volte sono state loro di incoraggiamento le parole di Eliseo: “Non aver timore, poiché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”. Una ragione è che gli angeli fedeli sono molto più numerosi delle orde del Diavolo! — 2 Re 6:16; Atti 5:27-32, 41, 42. *** w01 1/2 p. 11 parr. 11-12 Avete fatto vostra la verità? *** 11 Un chiaro esempio di come la preghiera aiutò un servitore di Dio spaventato e dubbioso si trova in 2 Re 6:11-18. Il servitore di Eliseo era privo di discernimento spirituale. Non riusciva a capire che a sostenere il profeta di Dio, accerchiato dall’esercito siro, c’erano delle schiere celesti. Impaurito il servitore gridò: “Ohimè, mio padrone! Che faremo?” Come rispose Eliseo? “Non aver timore, poiché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”. Ma come convincere il servitore? Non poteva vedere le schiere celesti. 12 “Eliseo pregava e diceva: ‘O Geova, apri i suoi occhi, ti prego, affinché veda’. Immediatamente Geova aprì gli occhi del servitore, così che vide; ed ecco, la regione montagnosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco tutt’intorno a Eliseo”. In quel caso Geova fece vedere al servitore gli eserciti celesti che proteggevano Eliseo. Oggi, comunque, non dovremmo aspettarci lo stesso tipo di aiuto divino. Tenete presente che il servitore del profeta non aveva la Bibbia completa da studiare per poter rafforzare la sua fede. Noi l’abbiamo. Se ne facciamo buon uso, la nostra fede può essere rafforzata in modo simile. Per esempio, potremmo riflettere sui vari racconti che descrivono Geova nella sua corte celeste. Questi racconti non lasciano spazio a dubbi sul fatto che Geova ha effettivamente un’organizzazione celeste che oggi sostiene i suoi servitori nell’opera di istruzione mondiale. — Isaia 6:1-4; Ezechiele 1:4-28; Daniele 7:9, 10; Rivelazione 4:1-11; 14:6, 7. CAPITOLO 7 *** w09 15/8 p. 28 Non fatevi distrarre in questo “giorno di buone notizie” *** Mentre nascondevano gli oggetti di valore, i lebbrosi pensarono alla vicina città di Samaria stretta nella morsa della fame e cominciarono a provare rimorsi di coscienza. Quindi si dissero l’un l’altro: “Ciò che facciamo non è giusto. Questo giorno è un giorno di buone notizie!” Si affrettarono perciò a tornare a Samaria e riferirono la buona notizia. — 2 Re 7:1-11. Anche noi viviamo in quello che può essere definito “un giorno di buone notizie”. Indicando un aspetto straordinario del “segno . . . del termine del sistema di cose”, Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:3, 14) Come dovrebbero influire su di noi queste parole? L’euforia per ciò che avevano trovato aveva temporaneamente fatto dimenticare ai lebbrosi la sorte di Samaria. Si erano concentrati su ciò che potevano ottenere. Potrebbe accadere qualcosa di simile anche a noi? La “penuria di viveri” fa parte del segno composito che contraddistingue il periodo conclusivo del sistema di cose. (Luca 21:7, 11) Gesù avvertì i suoi discepoli: “Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita”. (Luca 21:34) Come cristiani dobbiamo stare attenti a non permettere che le preoccupazioni della vita di ogni giorno ci facciano perdere di vista il fatto che viviamo in “un giorno di buone notizie”. CAPITOLO 8 *** w93 1/8 p. 20 parr. 21-22 Nessuno corrompa le vostre utili abitudini *** 21 Tutti noi abbiamo bisogno di compagnia. Dobbiamo però riconoscere che le persone con cui stiamo abitualmente insieme possono influire su di noi, in bene o in male. Fu così per Adamo ed è stato così per tutti coloro che sono vissuti nel corso dei secoli. Per esempio, Giosafat, un buon re di Giuda, godeva del favore e della benedizione di Geova. Ma dopo aver permesso al figlio di sposare la figlia di Acab, re di Israele, Giosafat cominciò a frequentare Acab. Per poco quella cattiva compagnia non gli costò la vita. (2 Re 8:16-18; 2 Cronache 18:1-3, 29-31) Scegliere amicizie sbagliate può essere altrettanto pericoloso per noi. 22 Facciamo quindi tesoro dell’amorevole consiglio di Paolo che troviamo in 1 Corinti 15:33. Non sono solo parole che abbiamo udito così spesso da poterle ripetere a memoria. Rispecchiano l’affetto paterno che Paolo aveva per i fratelli di Corinto e, per estensione, anche per noi. E senza dubbio esprimono un consiglio che il nostro Padre celeste ci dà perché desidera che i nostri sforzi siano fruttuosi. — 1 Corinti 15:58.