05/03/2009 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Corso di Igiene Lezione 1 Salute, igiene, educazione sanitaria, promozione della salute, prevenzione, qualità della vita Prof. P. Cavallo 1 Cosa si intende per salute ? 2 DEFINIZIONE DI SALUTE La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità. (OMS 1948) 3 1 05/03/2009 4 Salute è……………. Esperienza caratterizzata dalla sostanziale assenza di patologie significative e dalla capacità della persona di perseguire i propri obiettivi vitali e di funzionare all’interno dei comuni contesti sociali o di lavoro 1997 Rapporto dello Hastings Center 5 L’ I G I E N E L’Igiene è un ramo della medicina, ed ha come fine il mantenimento inalterato dello stato di salute, fisico e psichico, di un individuo fino al termine del suo ciclo vitale. Obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale è la PREVENZIONE 6 2 05/03/2009 TUTELA DELLA SALUTE La tutela della salute è affidata alla: MEDICINA PREVENTIVA CURATIVA 7 RISULTATI ATTESI Medicina Preventiva Medicina Curativa Risultati meno immediati ma radicali Risultati immediati, ma rivolti al singolo individuo Possono cancellare in maniera definitiva la malattia in una popolazione Ciò non impedisce che gli altri individui di una popolazione non si ammalino 8 EDUCAZIONE SANITARIA Attraverso l’informazione relativa ai problemi della salute e delle malattie, mira a suscitare nella popolazione atteggiamenti e comportamenti, adatti a migliorare la salute ed a combattere le malattie. L’informazione sanitaria deve riguardare : • Le cause delle malattie; • I fattori che danneggiano la salute; • I progressi della medicina preventiva e curativa; • I vantaggi ed i limiti dei singoli interventi. 9 3 05/03/2009 Educare o promuovere la salute? EDUCARE dal latino EDUCARE composto da “E” da, di, fuori e “DUCERE” condurre, trarre. Aiutare con opportuna disciplina a mettere in atto, a svolgere le buone inclinazioni dell’animo e le potenze della mente, e a combattere le inclinazioni non buone: condurre l’uomo fuori dai difetti originali della rozza natura, instillando abiti di moralità e di buona abitudine. PROMUOVERE composto da “PRO” innanzi e “MOVERE” muovere. Far progredire, attivare, provocare; conferire grado e qualità. 10 EDUCARE ALLA SALUTE L’educazione alla salute è orientata all’implementazione di condotte “sane” e condotte da evitare. Sono prevalenti approcci che mirano alla modificazione degli stili di vita. I comportamenti solitamente presi in considerazione dagli stili di vita sono: Attività Fisica Alimentazione Fumo Alcool 11 Modifica degli atteggiamenti Educazione sanitaria Adozione di comportamenti Acquisizione delle conoscenze Salute 12 4 05/03/2009 CAMPI DI INTERVENTO Possono essere i più vari, come : Promozione alla partecipazione ai programmi vaccinazione e di screening Educazione contraccettiva Istruzione delle gestanti e delle madri 13 Promozione della Salute “Per Promozione della Salute si intende il processo che consente alla gente di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, l’individuo o il gruppo deve poter individuare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e modificare l’ambiente o adattarvisi. La salute è, pertanto, vista come una risorsa per la vita quotidiana, non come obiettivo di vita. La salute è dunque un concetto positivo che insiste sulle risorse sociali e personali oltre che sulle capacità fisiche.” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 1986) 14 La promozione della salute è la capacità di condizionare i fattori che la determinano. È un processo che comprende azioni dirette a: • rafforzare le capacità delle persone • cambiare le condizioni sociali, ambientali, fisiche ed economiche •orientare l’offerta dei servizi sanitari 15 5 05/03/2009 MISURA DELLA SALUTE Principali indicatori delle condizioni sanitarie di una popolazione Diretti Indiretti Demografici Mortalità Natalità Fecondità Immigrazione Speranza di vita Durata media della vita Piramide dell’età Indice di vecchiaia e rapporto di dipendenza Socio-economici Sanitari Mortalità per causa Morbosità Anni perduti di vita potenziale Limitazioni funzionali e/o organiche Invalidità permanente Morbilità Disponibilità di beni essenziali (acqua, abitazione adeguata, ecc.) Occupazione – disoccupazione Livello di scolarizzazione Socio – sanitari Diffusione di fattori di rischio di tipo comportamentale: abitudini alimentari inadeguate, uso di sostanze voluttuarie (alcool, tabacco, droga), carenza di attività fisica Alterazioni genetiche Degrado e/o contaminazione ambientale Frequenza di utilizzazione delle strutture assistenziali socio-sanitarie 16 Come si misura lo stato di salute di una popolazione? 17 DEMOGRAFIA La dinamica demografica ovvero l’evoluzione delle componenti naturali (nascite o morti) o sociali (immigrazioni ed emigrazioni) che modificano la consistenza e la struttura di una popolazione rappresenta un elemento di valutazione estremamente importante per affrontare il tema dello stato Sanitario di un Paese. EQUAZIONE FONDAMENTALE Pt0 = n - m + (i – e) P t0 popolazione nel tempo t con 0 n nascite m decessi (i – e) saldo migratorio i immigrazioni; e emigrazioni 18 6 05/03/2009 19 20 21 7 05/03/2009 Fattori che influenzano lo stato di salute,mortalità e spesa sanitaria FATTORI Contributo potenziale alla riduzione della mortalità Ripartizione della spesa sanitaria Biologici 7% 6,9% Ambientali 19% 1,6% Stili di vita 43% 1,5% Servizi sanitari 11% 90% Piano sanitario regionale Emilia Romagna 1999-2001 22 DETERMINANTI DI SALUTE 23 I determinanti della salute (M O D I F I C A B I L I) 24 8 05/03/2009 PREVENZIONE = Attività che ha il compito di promuovere la salute e prevenire le malattie intervenendo sull’intera comunità. 25 IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Demografia Epidemiologia Statistica Sanitaria Sociologia Programmazione MEDICINA DI SANITA’ PUBBLICA Prevenzione delle malattie Promozione della salute 26 Malattie infettive ⇒ Malattie cronico-degenerative Miglioramento delle condizioni nutrizionali Incremento delle difese immunitarie specifiche (vaccinazione) Miglioramento delle condizioni ambientali Miglioramento delle condizioni di vita Disponibilità di farmaci BENESSERE 27 9 05/03/2009 PREVENZIONE La prevenzione può essere attuata attraverso tre livelli che sono : PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA TERZIARIA 28 PREVENZIONE Norme di legge Tecniche pubblicitarie PREVENZIONE PRIMARIA (“Prevention of occurrence”) RIMUOVERE I FATTORI CAUSALI E DI RISCHIO POTENZIARE LE DIFESE PREVENZIONE SECONDARIA (“Prevention of progression”) MODIFICA DI COMPORTAMENTO Educazione sanitaria Informazione Motivazioni Servizi adeguati Pressione sociale Ambiente naturale Ambiente sociale Ambiente di lavoro MODIFICHE AMBIENTALI IDENTIFICARE I SOGETTI A RISCHIO DIAGNOSI PRECOCE RIABILITAZIONE PREVENZIONE TERZIARIA RECUPERO SOCIALE QUALITA’ DELLA VITA 29 PREVENZIONE PRIMARIA La prevenzione primaria ha lo scopo di proteggere i soggetti sani annullando o riducendo il rischio di malattia. Si può svolgere secondo tre indirizzi : • Inattivazione o rimozione dell’agente causale; • Risanamento e protezione ambientale; • Aumento delle difese individuali e adozione di uno stile di vita favorevole al mantenimento della salute 30 10 05/03/2009 PREVENZIONE PRIMARIA A volte l’intervento su uno di questi tre fattori è sufficiente ad eradicare la malattia. Ad esempio bonificando l’ambiente ( depurazione acque ) si ha la riduzione delle infezioni legate al ciclo fecale – orale, che si trasmettono tramite l’acqua inquinata. In altri casi non è sufficiente intervenire su uno solo dei tre fattori, ma bisogna agire su tre fronti, come nel caso della Tubercolosi . 31 PREVENZIONE SECONDARIA Consiste nella individuazione e nella correzione di condizioni di rischio o di stati patologici in fase preclinica presenti in persone apparentemente sane. Si tratta di una prevenzione imperfetta in quanto è verosimile che un danno, anche se in fase iniziale, si è gia realizzato. Si basa essenzialmente sullo “Screening” delle persone portatrici di fattori di rischio o con processi patologici in fase preclinica. 32 PREVENZIONE TERZIARIA Prevenzione terziaria o Riabilitazione. Buona parte delle malattie croniche mostrano la tendenza alla progressione ed alla invalidità. L’insieme degli interventi di ordine medico e sociale finalizzati al riadattamento psicologico e fisico, rientrano nell’ambito degli interventi di prevenzione terziaria o riabilitativa. 33 11 05/03/2009 Gli Stili di Vita come fattori di malattia “l’adozione di stili di vita il più possibile orientati alla buona salute riduce in misura importante il rischio di sviluppare malattie croniche”. Dunque di tutti i determinanti della salute, gli stili di vita sono tra quelli più facili da controllare e insieme tra i più importanti per l’influenza che hanno sulla nostra salute. Diane Wilson, USA. Da: “Lifestyle Factors and the Prevention Movement” www.pitt.edu/~super1/lecture/lec4231/006.htm 34 Fattori condizionanti il benessere Genetici Ambientali Educativi Obiettivi individuali 35 Fattori genetici Il patrimonio genetico condiziona l’obiettivo di benessere di ciascun individuo. Difficile è determinare quanto incide sulla salute e sulla qualità di vita di una persona. 36 12 05/03/2009 Fattori ambientali Insieme di quei fattori e quelle influenze esterne, fisiche, chimiche,biologiche e sociali, che esercitano un effetto significativo ed apprezzabile sulla salute umana. O.M.S. 1972 37 Educazione al benessere Istruzione pubblica Familiare Istituzioni Lavoro Associazioni 38 Obiettivi individuali Attività lavorativa Attività nel tempo libero Attività fisica Abitudini Posizioni e posture 39 13 05/03/2009 Fattori di rischio Un ostacolo al raggiungimento del benessere psicofisico sono i fattori di rischio in particolar modo quelli legati ai disturbi cardiovascolari. 40 Fattori di rischio per malattia cardiovascolare Fattori di rischio primari: indipendenti da altre variabili: es. fumo Fattori di rischio secondari: rilevanti in presenza di fattori primari: es. familiarità Modificabili con lo stile di vita Non modificabili 41 Fattori non modificabili Familiarità Età avanzata Si tratta di fattori secondari la cui incidenza può essere modificata da uno stile di vita attento 42 14 05/03/2009 Fattori di rischio modificabili Primari: fumo diabete colesterolo totale alto colesterolo LDL alto colesterolo HDL basso ipertensione arteriosa 43 Fumo Si definisce fumatore chi fuma regolarmente ogni giorno oppure ha smesso da meno di 12 mesi. Anche una sola sigaretta al giorno 44 Diabete Il prelievo deve essere eseguito a digiuno da almeno 12 ore Deve essere venoso, non capillare Viene definito diabetico colui che presenta almeno 2 misurazioni settimanali superiori a 126 mg/dl 45 15 05/03/2009 Colesterolo La determinazione deve essere effettuata in laboratori sottoposti a controlli di qualità Il prelievo va eseguito a digiuno da almeno 12 ore Deve essere venoso 46 Pressione arteriosa Deve essere misurata 2 volte a distanza di alcuni minuti, il valore rilevato è la media dei due valori Importante è la standardizzazione della procedura di misurazione Alcuni punti importanti: bracciale ad altezza cuore, braccio dx a 45° rispetto al tronco, persona ed operatore seduti, palpare prima il polso radiale, gonfiare 30-40 mmhg sopra la scomparsa del polso, sgonfiare, rigonfiare il manicotto e poi sgonfiare lentamente alla velocità di 2 mmhg per secondo fino ad udire il primo tono e l’ultimo corrispondenti alla pressione sistolica e diastolica, non posizionare il fonendoscopio sotto il manicotto. 47 Fattori di rischio secondari modificabili Inattività fisica Obesità Trigliceridi alti Alterata risposta allo stress 48 16 05/03/2009 49 Ruolo dell’esercizio fisico Può contrastare o controllare: Il diabete L’ipercolesterolemia L’ipertensione arteriosa Il sovrappeso 50 OBIETTIVO FINALE È la sostituzione di : Comportamenti nocivi e irrazionali CON Comportamenti Favorevoli alla salute Occorre adottare opportuni metodi educativi che riguardino: •la chiarezza del messaggio educativo; •Il suo adeguamento alle componenti psicologiche e sociali della popolazione a cui esso è diretto; •La scelta dei mezzi di comunicazione 51 17 05/03/2009 Definizione di “Health Related Quality of Life” (HRQoL) “La percezione soggettiva che un individuo ha della propria posizione nella vita, nel contesto di una cultura e di un insieme di valori nei quali egli vive, anche in relazione ai propri obiettivi, aspettative, preoccupazioni. Riguarda, quindi, un concetto ad ampio spettro, che è modificabile in maniera complessa dalla percezione della propria salute fisica e psicologica-emotiva, dal livello di indipendenza, dalle relazioni sociali e dalla interazione con il proprio specifico contesto ambientale” (WHOQOL Group, 1995) 52 Quindi… … la HRQoL è una definizione complessa del concetto di salute, composta da più variabili diverse, ma interdipendenti, riconducibili a quattro domini: 1. Stato fisico e abilità funzionali; 2. Stato psicologico e benessere; 3. Interazioni sociali; 4. Stato economico e/o professionale. (Cramer et al., 1998) 53 HRQoL e individuo Stile di vita individuale (pratiche e modelli di comportamento durevoli) Condizioni di vita e lavoro Individuo: ciascuno di noi Condizioni generali, socioeconomiche, culturali ed ambientali Influenze sociali e della comunità 54 18 05/03/2009 Qualità della vita da diversi punti di vista Funzione biologica (importante per il medico/operatore sanitario) Salute fisica e mentale Ruolo sociale Importanti per il paziente! HRQoL complessiva 55 I problemi della sanità pubblica L’assistenza sanitaria (e socio-sanitaria) è diventata un elemento socialmente atteso ed irrinunciabile per la società civile occidentale, perché: 1) La popolazione sta invecchiando; 2) Le attese della popolazione crescono; 3) Le tecnologie promettono sempre di più. 56 La limitazione delle risorse Per assicurare una risposta adeguata a queste crescenti risorse i governi e gli enti finanziatori debbono decidere come usare le limitate risorse di cui dispongono per ottenere il massimo beneficio possibile. Risorse limitate sono non solo il denaro (strutture, attrezzature, ore-uomo), ma anche la competenza professionale, la capacità di usare le risorse e l’esperienza operativa. 57 19 05/03/2009 HRQoL e assistenza sanitaria Risorse umane Durata della vita Trattamento sanitario (o sociosanitario) Denaro Strutture, attrezzature ESITO (outcome) Qualità della vita 58 Misurare i trattamenti sanitari Lo si può fare mediante: - Misure clinico-epidemiologiche (mortalità, eventi clinici, misure fisiologiche); - Misure umanistiche (sintomi, qualità della vita, scale di benessere); - Misure economiche (spesa sanitaria, ore di lavoro perso, costi per la famiglia). 59 HRQoL come strumento di scelta “I finanziatori di assistenza che decidono sull’efficiente allocazione di risorse debbono essere in grado di considerare sia i miglioramenti nella qualità della vita prodotti da un trattamento, e il relativo impatto sulla durata di vita, che il costo richiesto per ottenere questi risultati.” (Levine et al., 2002) 60 20 05/03/2009 Come misurare la HRQoL? A mezzo di QUESTIONARI. Il loro uso in medicina si è svolto in 4 fasi. 1) Valutazione di malattie croniche (Karnowski et al., 1948); 2) Psichiatria, specie depressione (anni ’50-’60); 3) Strumenti generici: SF-36, NHP (anni ’70-’80); 4) Strumenti specifici, potenziamento della statistica, misure interattive e individualizzate (anni ’90-oggi). 61 Valore scientifico delle misure di HRQoL Le misure di HRQoL vanno verificate secondo tre criteri, derivati dalla psicometria: 1) reliability: attendibilità, cioè oggettività della misura; 2) Validity: validità, cioè corrispondenza tra dato prodotto ed entità da misurare; 3) Sensitivity-to-change: sensibilità al cambiamento, cioè capacità di registrare i cambiamenti dell’entità in esame. 62 Limiti e problemi • Il contesto sociale, culturale, economico e tecnologico cambia di continuo; • Purtuttavia, esistono delle regolarità, cicliche o lineari, nelle preferenze e scelte degli individui, Quindi: La validazione deve essere condotta di continuo, e gli strumenti di validazione vanno migliorati di continuo. 63 21 05/03/2009 Tipi di approccio alla misura 1. Percezione del dolore o del sintomo: fisico (dolore, fastidio), emotivo (paura, frustrazione, disagio), cognitivo (memoria, concentrazione); 2. Funzionalità fisica: mobilità, attività domestiche, capacità lavorativa; 3. Profili di salute: scale più o meno complesse (SF-36, NHP). 64 Esempio: il NHP Nottingham Health Profile: un questionario composto da 38 domande a risposta dicotomica (si/no). E’ stato messo a punto negli anni ’70 partendo da una serie di interviste raccolte nella popolazione inglese dall’Università di Nottingham. 65 Dimensioni studiate dal NHP Il NHP indaga queste dimensioni: 1. Sonno 2. Energia 3. Mobilità fisica 4. Reazioni emotive 5. Dolore 6. Isolamento sociale 66 22 05/03/2009 Altro esempio: l’EQ-5D Messo a punto da una cooperazione europea (EuroQOL Group) dopo una revisione di altri strumenti esistenti. Composto da 5 domande con tre livelli di risposta (nessun problema, qualche problema, molti problemi) ed una scala “a termometro” per esprimere la propria salute del momento su una scala 0-100. 67 Dimensioni studiate dall’EQ-5D 1. 2. 3. 4. 5. 6. Mobilità cura di se stessi Attività usuali Dolore/fastidio Ansia/depressione Salute nel suo complesso 68 23