DISOCCUPAZIONE Tra sprazzi di luce e banchi di nebbia Incontro organizzato dall’OCST nella ricorrenza del Primo maggio Vezia, 28 aprile 2016 Rifl i i tra Riflessioni t concetti tti e realtà ltà Fabio B. Losa economista e ricercatore SUPSI Sommario 1. Una questione di fonti e di misure – In termini concettuali – Alcuni spunti empirici 2. Una questione di economia e di politiche – In termini concettuali – Alcuni spunti empirici Alcuni spunti empirici 3. Conclusioni Riferimenti e fonti dati Losa, Bigotta e Gonzalez (2011). Gioie e dolori. Ustat. Losa, Bigotta, Stephani e Ritschard (2012). Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo? Ustat. Origoni e Losa (2009). 26.000 disoccupati in Ticino? Dati, IX, 3, 22‐27. Ustat. B d Bednarz, Garofoli e Losa (2011). Cooperazione transfrontaliera e reti tra imprese. Milano. Franco Angeli. G f li L (2011) C i f li i i Mil F A li Brughelli e Gonzalez (2013). Carenza di lavoro tra i giovani ticinesi, Dati, XIV, 1, 5‐17. Ustat. Stephani e Mulatero (2013). Disoccupazione: Ticino e Lombardia si allineano. Dati, XIII, 1, 35‐43. Ustat. Gonzalez Stephani e Grignola (2015) Ai margini del mercato del lavoro Ustat Gonzalez, Stephani e Grignola (2015). Ai margini del mercato del lavoro. Ustat. Reyneri (2002). Sociologia del mercato del lavoro. Bologna. Il Mulino. Bigotta (2015). Priority to local workers and its consequences on unemployment duration. LIVES working papers. Ginevra. Bigotta (in pubblicazione). The consequences of liberalising migration policies on professional trajectories: a Swiss case study. LIVES working papers. Ginevra. Sartoris (2015). Percorsi dei beneficiari di assistenza sociale. Ustat. Fonti: Ufficio federale di statistica (UST), Segreteria di stato dell’economia (Seco), Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF). 1. Una questione di fonti e di misure Fonti Due fonti nella statistica ufficiale svizzera offronto dati sui disoccupati: • Seco: fonte amministrativa che recensisce i cercatori d’impiego iscritti a un URC in termini di disoccupati iscritti e di cercatori termini di disoccupati e di cercatori d d’impiego impiego non disoccupati. non disoccupati Rilevamento censuario, permette confronti a livello fine (es. intercantonali), frequenza mensile, lunga serie storica. Parziale (chi non ha maturato (chi non ha maturato il diritto alle indennità e chi l e chi l’ha ha esaurito è spesso è spesso non non iscritto, come pure chi non vuole iscriversi o pensa di non aver diritto, giovani e donne in primis), non confrontabile con realtà al di fuori dei confini nazionali, influenzata dalle modifiche della LADI. • RIFOS (Rilevazione sulle Forze di Lavoro in Svizzera): fonte statistica a carattere campionario che copre l’intero ventaglio di statuti sul mercato del lavoro (lato offerta). Stima ff ) Si l’ ff i di disoccupati l’effettivo di di i secondo il d il concetto internazionale i i l (ILO). ( O) Esaustiva in termini di statuti sul mercato del lavoro, consente confronti internazionali, non è direttamente influenzata dalle modifiche della LADI. L’esigua numerosità campionaria limita il dettaglio di analisi (es. Grandi Regioni). Utilizzo La statistica della SECO sui disoccupati iscritti costituisce un ottimo strumento per osservare la congiuntura (logica macroeconomica) e per studiare questioni legate ega e aalla LADI e alle a e a e sue sue modifiche. od c e Le statistiche secondo gli standard ILO (RIFOS) sono la fonte da usare quando si vuole quantificare e analizzare il fenomeno nella sua completezza e nelle sue componenti e, più in generale, quale condizione nel continuum di rapporti con il mondo del lavoro. Inoltre, per tutti i confronti internazionali. Quando i limiti i limiti imposti dalla numerosità dalla numerosità campionaria della RIFOS si fanno della RIFOS si fanno particolarmente stringenti, il ricercatore può, con la necessaria cautela, ricorrere ai dati Seco quali complemento/supporto. Di Di riflesso, qui di seguito ifl i di it approfondiamo f di i i concetti e le misure tti l i secondo d glili standard ILO. Misure 1. Età lavorativa 0‐14 15‐74 Età lavorativa over 74 74 Misure (RIFOS) 1. Età lavorativa 2. Statuto lavorativo 0‐14 15‐74 Età lavorativa Disoccupato Occupato over 74 Non attivo Misure (RIFOS) 1. Età lavorativa 2. Statuto lavorativo LLe persone che hanno lavorato h h l t almeno un'ora contro remunerazione nel corso della settimana di riferimento f Disoccupato Occupato Non attivo Le persone che non sono né occupate né disoccupate. LLe persone non occupate nel corso t l della settimana di riferimento, in ricerca attiva di un posto di lavoro e disposte ad iniziare un'attività. p Limiti: (1) Una tripartizione che ingabbia una realtà articolata e complessa. sottoccupati scoraggiati occupati a tempo parziale che dichiarano di voler lavorare di più. persone che dichiarano di non aver lavoro, di essere disposte a lavorare entro tempi b i brevi, ma di non essere di alla ricerca. Disoccupato Occupato Non attivo Limiti: (1) Una tripartizione che ingabbia una realtà articolata e complessa. sottoccupati scoraggiati + lavoro gratuito (es. stagisti); … Disoccupato Occupato Non attivo La domanda di fondo è la seguente: quale gruppo o aggregato rappresenta più fedelmente il fenomeno della disoccupazione? Secondo Reyneri (2002), al fine di quantificare, analizzare o monitorare il fenomeno disoccupazione “occorre partire dal motivo per cui la disoccupazione si studia, quindi costruire delle ipotesi interpretative e soltanto allora predisporre le categorie concettuali prima e statistico‐operative poi con cui definire la disoccupazione e poterla misurare.” Infatti, come dice bene Garonna “l’occupazione e la disoccupazione non esistono ex ante, ma solo ex post rispetto agli intendimenti dell’economista, ai suoi obiettivi di t l t i tt li i t di ti d ll’ it i i bi tti i di ricerca.” Alcuni esempi: Alcuni esempi: • Politica economica di crescita visione ampia • Politica sociale e rischi di esclusione out gli iscritti • Soddisfazione della domanda di lavoro immediata Soddisfazione della domanda di lavoro immediata cruciale è la disponibilità cruciale è la disponibilità • Tensione tra insider e outsider e quindi rapporti di concorrenza cruciale è il criterio della ricerca Limiti: (1) Una tripartizione che ingabbia una realtà articolata e complessa. sottoccupati scoraggiati + lavoro gratuito (es. stagisti); … Disoccupato Occupato Non attivo (2) La mancanza della visione dinamica: traiettorie di vita lavorativa e flussi. (3) Un’osservazione che difetta della dimensione qualitativa dei rapporti con il lavoro: flessibilizzazione, precarizzazione, ecc. Alcuni spunti empirici (i) Disoccupati i.s.l. (dati 2014) Disoccupati iscritti (Seco) Disoccupati iscritti (Seco) 6.810 (tasso: 4.2%) Ustat (2015) S tt Sottocupati: ti occupati ti a tempo parziale t i l che h dichiarano di hi di l lavorare di voler l di iù di più. Scoraggiati: persone che dichiarano di non aver lavoro, di essere disposti a lavorare entro tempi brevi, ma di non essere alla ricerca. (ii) Flussi e aspetti qualitativi • In Ticino, la probabilità di uscire dalla disoccupazione per rientrare nel mondo del lavoro appare inferiore a quella nazionale, specialmente durante le fasi di ripresa economica. • La durata della disoccupazione influisce negativamente sulla probabilità di rientro e sulla propensione alla ricerca di lavoro. I giovani cadono in disoccupazione più di frequente ma vi restano invischiati per periodi più brevi. Stranieri e formazione primaria sono invece ai vertici delle classifiche sia sul breve che sul lungo periodo. • Un evento disoccupazionale d l di lunga d l d durata ( (specialmente l quando d si conclude con l d l’estinzione del diritto alle indennità) (Losa et al. 2012): • Determina una perdita di forza lavoro, solo parzialmente viene recuperata nel tempo • Ha effetti Ha effetti sulla composizione dell dell’offerta offerta di lavoro di lavoro con perdita con perdita di occupazioni di occupazioni standard standard a favore di forme non standard (indipendenti, . • E’ spesso seguita da frequenti e cospicue ricadute: una fragilizzazione delle traiettorie. • II travasi travasi verso l verso l’assistenza assistenza sociale di persone di persone che terminato il diritto alle indennità LADI LADI sono importanti. L’incremento dei beneficiari di assistenza registrato dal 2010 è dovuto in primis ai disoccupati (Gonzalez et al. 2015). • Tra le domande le domande di assistenza di assistenza chiuse cresce ll’importanza importanza dell dell’uscita uscita verso l verso l’impiego impiego (26% sul (26% sul periodo 2003‐14 contro 17% per il 2003‐2006); chi esce verso il mondo del lavoro denota una durata di mediana delle prestazioni tra le più contenute (8,9 mesi) (Sartoris 2015) • Le forme di occupazione p non standard interessano oggi gg 2/3 degli / g occupati. p 2. Una questione di economia e di politiche Economia • • • • • Politica Congiuntura Modello di specializzazione (crescita più o meno labour intensive) Posizione (la frontiera) (l f ) Allineamento tra domanda e offerta (skill mismatch) … • • • • • Libera circolazione delle persone Revisioni della LADI RI‐Locc Formazione … Disoccupato Occupato Non attivo Alcuni spunti empirici (iii) Frontiera e libera circolazione • La difficile congiuntura è all’origine di un forte incremento della disoccupazione in Lombardia e in Piemonte (2014: 378.000 risp. 225.800). Simile la situazione nella regione del Lemano con quasi 260.000 disoccupati nel Rhones‐Alpes. • La soppressione della priorità nazionale ha esposto maggiormente la forza di lavoro residente nelle regioni di frontiera alla concorrenza dei frontalieri. Alcuni nostri lavori dimostrano i seguenti effetti a livello a livello nazionale: • Una contrazione dell’impiego residente nelle zone di frontiera (‐41.000 posti pari a ‐ 1.5%). I perdenti sono gli svizzeri (donne e uomini) e fronte di un incremento per le donne straniere residenti (Losa et al. 2012). ( ) • Un’allungamento della durata media di disoccupazione (+10,4 giorni pari a +7,5%). I più colpiti sono le regioni latine e le persone relativamente più vulnerabili (donne, giovani, stranieri). Chi dispone invece di una formazione terziaria registra una riduzione della durata (Bigotta 2015). • Una minore probabilità di reinserimento lavorativo dopo un periodo di disoccupazione (specialmente donne e bassa formazione, ecc.), e una maggiore la probabilità b bili à di ricadere di i d ( (Bigotta, in pubblicazione). bbl ) (iv) Sviluppo economico e occupazione • Nel periodo 1985 – 2008 il modello di specializzazione dell’economia ticinese ha proseguito nel suo cammino di de‐industrializzazione e ha delineato una crescente “elvetizzazione” elvetizzazione . Le principali differenze rispetto al modello nazionale sono: • La maggior presenza relativa di impieghi nelle costruzioni e nei servizi finanziari. • La minor presenza nelle industrie a medio‐alta tecnologia e nei servizi tecnologici. • Uno sviluppo nell’ultimo decennio caratterizzato da una forte progressione dell’occupazione in Ticino, a beneficio soprattutto di una componente frontaliera, oggi sempre più impiegata anche in nuovi comparti economici. • La globalizzazione e la rapidità con cui si sviluppa il progresso tecnologico determinano una continua rigenerazione dei disequilibri tra domanda e offerta di lavoro in termini di profili richiesti dalle aziende e competenze offerte dalla persone. 3. Conclusioni Raccomandazioni • Usare la RIFOS per analisi (microeconomiche) del mercato del lavoro. • Analizzare per sottocomponenti e integrare una visione esaustiva (e longitudinale) così da includere longitudinale) così da includere i flussi. flussi • Integrare questioni relative alla qualità dell’occupazione. • Osservare congiuntamente g domanda e offerta di lavoro in una logica g di “piccola economia aperta”. Informazioni Tre ricerche SUPSI in fase di avvio: 1. Analisi dei fenomeni di lavoro gratuito. 2. Valutazione della 4. revisione della LADI. 3 3. Progetto Interreg sull sull’allineamento allineamento tra domanda e offerta e offerta di lavoro di lavoro in in termini di profili di competenze. Fabio B. Losa Email: fabio losa@supsi ch Email: [email protected]