budget e costo del personale

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SLIDES
8 novembre 2013
Maurizio Pesenti
BUDGET E
COSTO DEL PERSONALE
DI COSA PARLIAMO
1.  GLI ELEMENTI BASE DELLA RETRIBUZIONE
2.  GLI ELEMENTI ACCESSORI DELLA RETRIBUZIONE E LA
CONTRATTAZIONE INDIVIDUALE
3.  GLI ONERI ACCESSORI ALLA RETRIBUZIONE
4.  IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
5.  LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL LAVORO
6.  IL COSTO E IL BUDGET DEL PERSONALE
7.  L’ANALISI DEL BUDGET: SCHEMI A CONFRONTO
8.  I POSSIBILI INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL COSTO
budget e costo del personale
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FACCIAMOCI QUALCHE DOMANDA … (1)
LIVELLI RETRIBUTIVI E PARTE VARIABILE
Le retribuzioni sono mediamente in linea con quelle di mercato, o sono superiori/inferiori?
Qual è la percentuale media del superminimo rispetto alla RAL?
L’azienda ha sottoscritto accordi aziendali? Su quali temi (premi, incentivi, maggiorazioni di
straordinario, indennità specifiche legate alle mansioni ecc.)?
Vi sono usi e/o prassi aziendali? Mensilità aggiuntive, maggiorazioni straordinario migliorative
rispetto al contrattuale, gestione permessi per riduzione orario.
Esistono incentivi e qual è il loro peso sulla RAL? Quali sono i lavoratori interessati? Sono
discrezionali o sono legati a indicatori di risultato?
L’azienda applica la c.d. detassazione dei premi e straordinari?
Quali sono i benefit aziendali concessi ai lavoratori?
GESTIONE STRAORDINARI, ASSENZE, SMALTIMENTO FERIE E PERMESSI
I fenomeni sono misurati e monitorati?
Lo straordinario è giustificato dal carico di lavoro oppure è dovuto alla disorganizzazione? O è una
prassi diffusa per poter guadagnare di più?
Come viene gestito il pagamento dello straordinario? Ore effettivamente svolte o forfetizzato?
Viene pagato lo straordinario effettuato anche ai lavoratori con funzioni direttive?
Qual è la percentuale di smaltimento delle ferie e dei permessi residui?
Qual è il tasso di assenteismo aziendale, generale e suddiviso per reparti/funzioni e categorie?
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FACCIAMOCI QUALCHE DOMANDA … (2)
INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE
L’azienda fa utilizzo di incentivi all’assunzione? Quali e in che misura?
•  Assunzione dalle liste di mobilità.
•  Assunzione di disoccupati di lunga durata.
•  Assunzione di giovani e donne.
•  Assunzione di lavoratori cassaintegrati.
•  Assunzione di apprendisti.
•  Assunzione di lavoratori con contratto di inserimento.
ALTRI ELEMENTI DI COSTO DEL PERSONALE
Qual è il trattamento della trasferta (rimborso spese, indennità, misto) e delle ore viaggio? Vi sono
diversi trattamenti per categorie di lavoratori (operai, impiegati, commerciali)?
Qual è l’inquadramento contributivo aziendale (i.n.p.s.), è corretto rispetto all’attività che facciamo?
Qual è l’inquadramento assicurativo aziendale (i.n.a.i.l.). Stiamo pagando per dei rischi che oggi
non ci sono più?
Quali sono le statistiche di infortunio degli ultimi 5 anni?
L’azienda versa i contributi alle casse assistenziali contrattuali e/o all’ente bilaterale di settore ove
presenti? Quanto ci costano? Che benefici ci danno?
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… E IPOTIZZIAMO DELLE RISPOSTE (1)
LIVELLI RETRIBUTIVI E PARTE VARIABILE
Verificare se ci sono retribuzioni fuori mercato.
Rendere più variabile il costo del lavoro: ridurre, anche solo temporaneamente, il superminimo o i
premi erogati individualmente ai lavoratori. Necessario l’accordo con il dipendente.
Ridurre o rimodulare i premi aziendali. Necessario l’accordo con i sindacati.
Gestire i premi in modo strutturato e non discrezionale, legandoli ad indicatori di risultato.
Applicare la detassazione dei premi e degli straordinari.
Incidere sui benefit concessi (es. cambiare la tipologia di autovettura concessa la dipendente) e
sulla loro gestione (es. riaddebito dell’utilizzo personale del benefit).
GESTIONE STRAORDINARI E ASSENZE
Verificare se lo straordinario è effettivamente necessario o se dobbiamo agire sull’organizzazione
del lavoro, o sulle prassi in uso.
Valutare l’opportunità di ricorrere allo straordinario forfetizzato: analisi costi/rischi e benefici.
Monitorare lo smaltimento delle ferie e dei permessi attraverso una pianificazione annuale e
mensile; il ruolo dei responsabili di funzione; eventuali sistemi di premio.
Verificare se l’assenteismo è su livelli fisiologici. In caso contrario, ipotizzarne le cause,
responsabilizzare i capi, valutare sistemi di premio legati alla riduzione delle assenze.
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… E IPOTIZZIAMO DELLE RISPOSTE (2)
INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE
L’utilizzo delle assunzioni agevolate comporta un notevole risparmio in termini di costo del lavoro
(es. l’assunzione dalle liste di mobilità, anche a termine, riduce di circa il 15% del costo del lavoro a
parità di livello e mansione rispetto ad un’assunzione standard).
ALTRI ELEMENTI DI COSTO DEL LAVORO
Verificare se siamo in linea con la normativa contrattuale o se invece stiamo dando più del dovuto
ai lavoratori. si può ridefinire il trattamento di trasferta garantendo al lavoratore lo stesso importo
ma riducendo il costo.
Inquadramento assicurativo: esame dei rischi assicurati rispetto a quelli effettivi. Possibile richiesta
di riduzione dei tassi di premio assicurativo.
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LA RETRIBUZIONE DIRETTA (1)
Minimo
tabellare
Il minimo tabellare o contrattuale, detto anche paga base, rappresenta il
compenso minimo dovuto dal lavoratore in relazione alla sua qualifica
professionale (livello contrattuale)
L'entità della paga base è fissata dai contratti di categoria
Indennità di
contingenza
Fino al 31 dicembre 1991, la contingenza aveva la funzione di adeguare le
retribuzioni agli aumenti del costo della vita e consisteva in una somma base
uguale per tutti i lavoratori dipendenti e un'altra somma variabile che dipendeva
dal settore e dalla qualifica del lavoratore
Con il protocollo del 31 luglio 1992 le parti sociali hanno preso atto della definitiva
cessazione del sistema della contingenza
Il meccanismo che regolava questa indennità si chiamava scala mobile. A partire
dal 1992 l’indennità di contingenza non costituisce più una voce retributiva
variabile automaticamente e rimane congelata in cifra negli importi in atto al 1°
novembre 1991
In molti contratti l'indennità è ora conglobata nella paga base
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LA RETRIBUZIONE DIRETTA (2)
E.D.R.
A seguito della cessazione del meccanismo dell’indennità di contingenza, a partire
dal primo gennaio 1993, per tutti i lavoratori del settore privato (con l'esclusione dei
dirigenti), indipendentemente dal contratto applicato e dalla loro qualifica, è stata
prevista l’erogazione di una somma forfettaria a titolo di “elemento distinto della
retribuzione” nella misura di € 10,33 mensili, per 13 mensilità
Salvo diverse indicazioni dei c.c.n.l., questo elemento va escluso dal computo di
calcolo di alcuni istituti, quali: 14^ mensilità, premi di produzione, cottimi,
trattamento per malattia o infortunio, gravidanza, lavoro straordinario, festivo,
notturno, lavoro a turni ed altre indennità previste dalla contrattazione collettiva
In molti contratti l’EDR è ora conglobata nella paga base
Scatti di
anzianità
Consistono in aumenti retributivi stabiliti dalla contrattazione collettiva che
maturano periodicamente in funzione dell'anzianità di servizio del lavoratore presso
la stessa azienda
La disciplina degli aumenti periodici di anzianità è dettata dai c.c.n.l., i quali ne
prevedono le cadenze di maturazione (biennali, triennali), la maturazione in cifra
fissa o in percentuale ai minimi di retribuzione, il numero massimo di erogazioni nel
corso della vita lavorativa
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LA RETRIBUZIONE DIRETTA (3)
TERZO
ELEMENTO
E’ l'importo della retribuzione frutto della contrattazione territoriale (regionale
e/o provinciale), ed è di valore diverso per ogni singola Provincia o Regione
IVC
L’IVC, è un elemento provvisorio della busta paga che viene erogato
dall'azienda nel periodo intercorrente tra la data di scadenza di un c.c.n.l. e il
suo rinnovo (VACANZA CONTRATTUALE), cioè nel periodo in cui il
Contratto Collettivo è scaduto ma non è ancora stato rinnovato
Deriva dall'Accordo Interconfederale del 23 Luglio 1993
Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a 3 mesi dalla data di
scadenza del c.c.n.l., ai lavoratori dipendenti ai quali si applica il contratto
medesimo non ancora rinnovato, è corrisposto a partire dal mese successivo
ovvero dalla data di presentazione delle piattaforme ove succeda, un
elemento provvisorio della retribuzione. L'importo di tale elemento è pari al
30% del tasso di inflazione programmato applicato ai minimi contrattuali
vigenti, inclusa la ex indennità di contingenza
Dopo 6 mesi di vacanza contrattuale, detto importo è pari al 50%
dell'inflazione programmata
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LA RETRIBUZIONE INDIRETTA
Si tratta della retribuzione dovuta al lavoratore, al verificarsi di determinati eventi,
indipendentemente dall’effettiva esecuzione della prestazione lavorativa, ad esempio:
MALATTIA
INFORTUNIO SUL
LAVORO
FESTIVITA’
INFRASETTIMANALI
FERIE (E INDENNITA’
SOSTITUTIVA)
MATERNITA’
OBBLIGATORIA E
FACOLTATIVA
PERMESSI PER
ALLATTAMENTO
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LA RETRIBUZIONE DIFFERITA
CHE COSA E’
Si tratta di elementi generalmente previsti dalla contrattazione collettiva ed
erogati con periodicità annuale
MATURAZIONE DEL
DIRITTO
Il diritto alla corresponsione di tale retribuzione va commisurato al servizio
prestato nel periodo;
-  13° mensilità: 1° gennaio – 31 dicembre
-  14° mensilità (o premio feriale): 1° luglio – 30 giugno (dell’anno
successivo)
PERIODO DI SERVIZIO
UTILE
Ai fini della determinazione degli elementi ultramensili sono utili il periodo di
effettivo servizio e quelli espressamente equiparati dalla legge o dai
contratti collettivi (ad es. il congedo di maternità, l’infortunio, la malattia, le
ferie, …)
ELEMENTI DA
COMPUTARE
Occorre fare riferimento alle previsioni dei c.c.n.l. e della contrattazione
individuale, fermo restando che, in linea generale, devono essere inclusi
nella base di computo tutti gli elementi retributivi che vengono corrisposti al
lavoratore con carattere di continuità
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LA RETRIBUZIONE VARIABILE
CONDIZIONI
Situazioni di pericolo e rischio per la salute del
lavoratore ( lavorazioni nocive)
INDENNITÀ
•  per lavori in galleria
•  di sottosuolo
•  per lavorazioni nocive
Attività svolte al di fuori dell’orario contrattuale di •  compenso per lavoro straordinario
lavoro oppure in orari che compromettono la
•  compenso per lavoro festivo e domenicale
normale vita privata e sociale (lavorazioni legate
•  indennità per turni
all’orario di lavoro)
Lavorazioni legate alle mansioni o alla categoria
• 
• 
• 
• 
Maneggio di denaro con responsabilità per
ammanchi a seguito di errori
•  di reperibilità
Attività svolte presso località disagiate o che
richiedono trasferimenti presso una sede diversa
• 
• 
• 
• 
• 
di funzione (tipica del quadro)
per centralinisti ciechi (art. 4 l. 397/71)
per videoterminalisti
di reperibilità
di disagio
per disagiata sede e di trasporto
di alloggio
di trasferta
estero
Mancato rinnovo del contratto alla data di scadenza •  indennità di vacanza contrattuale
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LAVORO STRAORDINARIO
LAVORO
STRAORDINARI
O
Il lavoro straordinario deve essere calcolato a parte rispetto alla normale
retribuzione e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai contratti
di categoria, i quali possono anche prevedere dei riposi compensativi in aggiunta
alle maggiorazioni
In mancanza della disciplina contrattuale, il ricorso al lavoro straordinario è
demandato all’accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro per un periodo che non
superi le 250 ore annuali
Il compenso per lavoro straordinario, se corrisposto in modo fisso e continuativo
deve essere incluso nella retribuzione da prendere a calcolo per il TFR
LAVORO
NOTTURNO
È considerato lavoro notturno la prestazione effettuata per un periodo di almeno
sette ore consecutive che comprende l’intervallo di tempo tra la mezzanotte e le
cinque del mattino (tra le ore 22 e le ore 5, tra le ore 23 e le ore 6 o tra le ore 24 e
le ore 7)
I contratti di categoria possono stabilire le fasce orarie in cui ha inizio il lavoro
notturno nonché le percentuali maggiorazioni retributive a compensazione di
questa particolare prestazione
LAVORO
FESTIVO
Ai lavoratori retribuiti in maniera fissa (es. impiegati), spetta la normale
retribuzione, di fatto la retribuzione mensile rimane inalterata in quanto calcolata su
tutte le giornate lavorative del mese
Ai lavoratori che sono retribuiti ad ore (es. operai), spetta per la giornata di festività
la retribuzione normale giornaliera (globale di fatto), compreso ogni elemento
accessorio, ragguagliata a un sesto dell’orario settimanale di lavoro
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GLI STRAORDINARI FORFETIZZATI
Le clausole contrattuali che commisurano il compenso per lavoro straordinario a un determinato
numero di ore di straordinario indipendentemente dalla loro effettiva prestazione sono dette
forfetizzazione dello straordinario.
Con riguardo alle clausole di forfetizzazione due sono le questioni che si sono poste in
giurisprudenza:
Quella della legittimità di tali pattuizioni e quella del diritto del lavoratore a un compenso
ulteriore nel caso che le prestazioni di lavoro eccedano il numero di ore comprese nella
forfetizzazione
La giurisprudenza ha dichiarato illecita e quindi nulla una clausola contrattuale che stabiliva
che il lavoro straordinario avrebbe dovuto essere retribuito in una determinata misura
massima, indipendentemente dall’eventuale prestazione in misura maggiore, perché ciò
avrebbe implicato una rinuncia preventiva da parte del lavoratore al compenso per il lavoro
eventualmente prestato oltre tale limite prestabilito
La giurisprudenza non intende negare l’utilizzo dello strumento della forfetizzazione
dello straordinario, ma vuole evitare la predeterminazione di un compenso massimo che
non consenta di retribuire attività straordinarie eccedenti il tetto contrattuale previsto
budget e costo del personale
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I FRINGE BENEFIT
I fringe benefit sono considerati tali solo se creano un’effettiva utilità personale in capo al
dipendente, diversamente rimangono solo “mezzi di lavoro” e come tali non tassabili.
I PIU’ COMUNI
TRATTAMENTO FISCALE
Automobile a uso promiscuo
Imponibile pari al 30% dell’importo corrispondente a una
percorrenza convenzionale di 15.000 km calcolato sulla base del
costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle ACI
Beni o servizi ceduti gratis o a prezzo
agevolato ai dipendenti
Se beni prodotti dall’azienda è imponibile il prezzo mediamente
praticato al grossista dalla stessa azienda, altrimenti il valore
normale (in entrambi i casi nulla è imponibile se di valore inferiore
a 258,23 euro nel periodi di imposta, altrimenti è completamente
imponibile)
Concessione prestiti di durata
superiore a 12 mesi
E’ imponibile il 50% della differenza tra l’interesse calcolato con il
TUR alla fine di ciascun anno e l’interesse praticato
Fabbricati concessi in locazione, in
uso o in comodato
Differenza tra la rendita catastale del fabbricato aumentata di tutte
le spese inerenti il fabbricato stesso, comprese le utenze non a
carico dell’utilizzatore e quanto corrisposto per il godimento del
fabbricato stesso
Utilizzo promiscuo del telefono
cellulare
È imponibile il valore normale
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TRASFERTE IN ITALIA E ALL’ESTERO
Il compenso per la trasferta è generalmente stabilito dalla contrattazione collettiva ed assume
carattere di indennità (oltre ovviamente alle ulteriori competenze eventualmente maturate quali
straordinari, rimborsi spese, ecc).
RIMBORSO
TRASFERTA ITALIA
TASFERTA ESTERO
Analitico
Sono esenti le spese documentate e riferite
a vitto, alloggio, viaggio o trasporto. Ulteriori
spese non documentate (purché
analiticamente attestate dal dipendente)
sono esenti fino a un importo giornaliero di €
15,49
Sono esenti le spese documentate e riferite
a vitto, alloggio, viaggio o trasporto. Ulteriori
spese non documentate (purché
analiticamente attestate dal dipendente)
sono esenti fino a un importo giornaliero di
€ 25,82
Forfettario
Esente fino a € 46,48 giornalieri al netto
delle spese di viaggio e trasporto
Esente fino a € 77,47 giornalieri al netto
delle spese di viaggio e trasporto
Misto
- 
- 
- 
Con rimborso analitico e fornitura
gratuita del vitto o dell’alloggio è esente
fino a € 30,99 giornalieri
Con rimborso analitico del vitto e
dell’alloggio è esente fino a € 15,49
giornalieri
- 
Con rimborso analitico e fornitura
gratuita del vitto o dell’alloggio è esente
fino a € 51,65 giornalieri
Con rimborso analitico del vitto e
dell’alloggio è esente fino a € 25,82
giornalieri
budget e costo del personale
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LA DETASSAZIONE PER IL 2013
L’Agenzia delle Entrate, con circolare 11E/2013, ha fissato i seguenti principi:
•  le somme incentivanti già corrisposte alla data del 13 aprile 2013 (data di entrata in vigore del
d.p.c.m.) sulla base di accordi già sottoscritti, dovevano essere depositati alla DTL entro il 13
maggio 2013;
•  l’imposta sostitutiva del 10% si può applicare anche alle erogazioni previste da accordi
precedenti se questi ultimi sono conformi ai principi fissati dal d.p.c.m.: in tal caso la
detassazione può retro agire al 1° gennaio 2013, legittimando le somme agevolate
corrisposte ai lavoratori prima dell’entrata in vigore del d.p.c.m. Se il datore di lavoro non
ha applicato la tassazione agevolata (perché ne attendeva la pubblicazione), può, con
l’elaborazione delle prime buste paga successive alla circolare 11E/2013, assoggettare le
somme al 10% recuperando, attraverso la compensazione, le maggiori ritenute versate. Se vi
è stata, nel frattempo, una cessazione del rapporto di lavoro, non essendo possibile
riconoscere la fiscalità agevolata, il datore si limiterà a immettere le registrazioni sul Cud,
seguendo le istruzioni, in modo tale che il lavoratore potrà recuperare in via del tutto
autonoma la tassazione più favorevole;
•  l’erronea applicazione della tassazione agevolata applicata su erogazioni prive dei requisiti
richiesti dal d.p.c.m. comporta l’obbligo per il datore di versare la differenza tra quanto già
versato e quanto dovuto a titolo di IRPEF, con l’applicazione delle sanzioni e degli interessi;
•  la detassazione trova applicazione nei confronti dei lavoratori che nell’anno precedente
hanno avuto un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro e il limite massimo
su cui è possibile applicare l’aliquota del 10% è pari a 2.500 euro lordi.
budget e costo del personale
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DECONTRIBUZIONE: LE REGOLE DOPO LA RIFORMA
È necessaria la sottoscrizione di un accordo territoriale o aziendale di secondo livello
È necessario che l’accordo di secondo livello venga depositato a cura del datore di lavoro
presso la Direzione provinciale del lavoro entro i 30 giorni successivi alla stipula
(probabilmente tale requisito non si sostanzia in un mero evento pubblicistico ma dovrebbe
permettere una verifica e controllo da parte della DPL stessa)
Le erogazioni finalizzate agli aumenti di efficienza, produttività è qualità debbono essere
incerti sia nella corresponsione che nell’ammontare. Tale disposizione segno uno spaccato
profondo rispetto a molte voci detassabili
L’agevolazione contributiva non spetta ai d.d.l. che non abbiano rispettato i minimi retributivi del
contratto collettivo di riferimento
Il datore di lavoro deve essere in possesso delle condizioni per il rilascio del DURC interno (art.
1, comma 1175, l. 296/2006)
La misura dell’agevolazione è pari al 25% sulla contribuzione a carico azienda e al 100% della
contribuzione a carico lavoratore (che dovrà essere tassata)
Il beneficio è riconosciuto su domanda del datore di lavoro una volta che l’Inps ha emanato il
decreto attuativo nel quale consegna le istruzioni per formulare le istanze. Qualora l’ammontare
dell’imponibile contributivo accertato sia inferiore al minimale e non sussista una delle cause
che determinano l’esclusione del minimale, i contributi devono essere calcolati sul valore
minimale corrispondente (messaggio Inps 29 gennaio 2008, n. 2085)
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GLI ONERI DEL COSTO DEL LAVORO
DOMANDE
Qual è l’inquadramento contributivo aziendale (Inps), è corretto rispetto all’attività che facciamo?
Qual è l’inquadramento assicurativo aziendale (Inail). Stiamo pagando per dei rischi che oggi non
ci sono più?
Quali sono le statistiche di infortunio degli ultimi 5 anni?
L’azienda versa i contributi alle casse assistenziali contrattuali e/o all’ente bilaterale di settore ove
presenti? Quanto ci costano? Che benefici ci danno?
RISPOSTE
Verificare se siamo in linea con la normativa contrattuale o se invece stiamo dando più del dovuto
ai lavoratori. si può ridefinire il trattamento di trasferta garantendo al lavoratore lo stesso importo
ma riducendo il costo.
Inquadramento assicurativo: esame dei rischi assicurati rispetto a quelli effettivi. Possibile richiesta
di riduzione dei tassi di premio assicurativo.
budget e costo del personale
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L’INQUADRAMENTO PREVIDENZIALE
REGOLE PER UNA CORRETTA CONTRIBUZIONE
In materia di inquadramento previdenziale il disposto dell’art. 2, comma 215, l. 662/1996 e la
giurisprudenza hanno stabilito che:
•  la classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali va effettuata esclusivamente sulla
base dei criteri previsti dall’art. 49 l. 88/1988, che prevede l’inquadramento sulla base
della natura dell’attività esercitata dal datore di lavoro, individuando a tal fine una serie
di settori ai quali ricondurre le attività economiche (industria, artigianato, agricoltura,
terziario, credito assicurazione e tributi, attività non economiche svolte da organismi privati
– attività varie);
•  la qualificazione dell’attività di impresa deve essere valutata unitariamente alla
natura dell’attività effettivamente esercitata, senza alcuna rilevanza di classificazioni
di attività economiche predisposte dall’Istituto centrale di statistica (ISTAT),
richiamate invece per altri fini (es. Camera di Commercio);
•  la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi di previdenza e
assistenza sociale non può essere inferiore all'importo delle retribuzioni stabilito da leggi,
regolamenti, contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali,
qualora ne derivi una retribuzione d'importo superiore a quello previsto dal contratto
collettivo.
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GLI ONERI ASSICURATIVI
REGOLE PER IL PAGAMENTO DEI PREMI INAIL!
Il meccanismo per la quantificazione dei premi dovuti dai datori di lavoro in favore dell’Inail si
fonda sulla tariffa; in pratica l’importo che si deve pagare il datore di lavoro è pari, per ciascuna
lavorazione, al tasso previsto dalla tariffa applicato alla retribuzione imponibile dei lavoratori che
svolgono la suddetta lavorazione. Il tasso di tariffa varia a seconda della pericolosità della
mansione svolta e del rischio professionale che il lavoratore corre"
COME RIDURRE IL PREMIO INAIL
Oscillazione del tasso per prevenzione infortuni: modello OT 24 risparmio e costi per raggiungere
gli standard richiesti: una valutazione di costi certi ed benefici certi.
Lavoratori - anno
Riduzione del premio
fino a 10
30%
da 11 a 50
23%
da 51 a 100
18%
da 101 a 200
15%
da 201 a 500
12%
oltre 500
7%
Le voci di tariffa alle quali l’azienda è assicurata sono corrette oppure non rispecchiamo più la
tipologia e modalità di svolgimento dell’attività? Gli effetti della variazione della classificazione
assicurativa
budget e costo del personale
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RETRIBUZIONE UTILE AL TFR
Il trattamento di fine rapporto si calcola con riferimento ad una quota della retribuzione dovuta per
ciascun anno (la quota di competenza calcolata applicando un divisore convenzionale pari a 13,5)
da assoggettare a rivalutazione annuale secondo un tasso collegato all'andamento dell'indice
ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati
L'art. 2120 c.c. precisa che la retribuzione annua da prendere in considerazione ai fini del t.f.r.
comprende tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in
dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con l'esclusione di quanto è
corrisposto a titolo di rimborso spese.
I contratti collettivi di lavoro stipulati sia a livello nazionale che aziendale possono derogare
all'indicato criterio posto dal legislatore, anche in senso meno favorevole per il lavoratore,
indicando gli elementi della retribuzione da assumere come base di calcolo del t.f.r.
LA RETRIBUZIONE UTILE AI FINI DEL CALCOLO
Retribuzione di
fatto
Scatti di
anzianità
Elemento
economico
territoriale
Indennità di
funzioni
Straordinario
continuativo
Superminimi
Indennità di
maneggio
denaro
Indennità
sostitutiva del
preavviso
Mensilità
aggiuntive
Premio di
fedeltà e
provvigioni
Ferie e permessi
non goduti,
festivià
Maggiorazion
e per turno
notturno
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RIVALUTAZIONE DEL FONDO ACCANTONATO
L'accantonamento, con esclusione della quota maturata nell'anno, è incrementato, su base
composta, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5% in
misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai
ed impiegati, accertato dall'ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente.
Per i rapporti che si risolvono nel corso dell'anno il tasso fisso dell'1,50% viene riproporzionato in
ragione dei mesi lavorati (0,125% per ciascun mese).
L'incremento dell'indice ISTAT è quello risultante nel mese di cessazione del rapporto di
lavoro rispetto a quello di dicembre dell'anno precedente.
Se il rapporto di lavoro si risolve entro il giorno 14 viene utilizzato il coefficiente di rivalutazione
relativo al mese precedente; se la risoluzione del rapporto interviene invece dopo il giorno 14 dovrà
essere utilizzato il tasso di rivalutazione relativo al mese di cessazione.
CALCOLO DEL T.F.R. MATURATO
L'ammontare del t.f.r. maturato al 31 dicembre di ogni anno deve essere contabilizzato a quella
data e comunicato al lavoratore. L'ammontare del t.f.r. maturato è dato:
•  dall'importo maturato al 31 dicembre dell'anno precedente;
•  dalla rivalutazione netta di tale importo e delle rivalutazioni nette a partire dal 1/1/2001;
•  dalla quota di competenza maturata nell'anno appena concluso.
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FACCIAMOCI QUALCHE DOMANDA …
Si fa il budget del costo del personale e, quindi, il costo del personale è oggetto di controllo?
Ci sono dei reparti/funzioni che sembrano sovradimensionati e quindi poco produttivi? Oppure, al
contrario, reparti/funzioni dove il carico di lavoro sembra eccessivo?
Come sono gestite le punte di intensità lavorativa? Quali strumenti sono utilizzati per rendere più
flessibile l’impiego di personale?
Qual è il tasso di turnover aziendale, anche con riferimento ai singoli reparti/funzioni e alle diverse
categorie di lavoratori?
E DIAMOCI DELLE RISPOSTE …
Possiamo fare interventi mirati su singoli reparti o ruoli, anche definendo meglio l’organizzazione
del lavoro e i processi.
Possiamo intervenire temporaneamente facendo ricorso ad ammortizzatori sociali quali la cigs, la
cigo e i contratti di solidarietà.
Possiamo gestire le problematiche sulla solidarietà in materia di retribuzioni, contributi, premi Inail
e oggi anche dell’Iva.
Possiamo ad esempio gestire i dati del magazzino o la gestione amministrativa del personale:
confronto tra i costi fissi del personale e gli altri costi di funzionamento (es. software, licenze,
macchinari) rispetto ai costi variabili della terziarizzazione (costo per collo movimentato; costo per
cedolino). La valutazione dei livelli di servizio nelle varie ipotesi.
Possiamo valutare soluzioni organizzative e contrattuali quali flessibilità dell’orario di lavoro,
contratti a termine, contratti di somministrazione, assunzioni a termine dalla mobilità, voucher.
budget e costo del personale
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INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE
DOMANDE
L’azienda fa utilizzo di incentivi all’assunzione? Quali e in che misura?
•  Assunzione dalle liste di mobilità.
•  Assunzione di disoccupati di lunga durata.
•  Assunzione di giovani e donne.
•  Assunzione di lavoratori cassaintegrati.
•  Assunzione di apprendisti.
RISPOSTE
L’utilizzo delle assunzioni agevolate comporta un notevole risparmio in termini di costo del lavoro
(es. l’assunzione dalle liste di mobilità, anche a termine, riduce di circa il 15% del costo del lavoro a
parità di livello e mansione rispetto ad un’assunzione standard).
Rossi Mario
Assunzione ordinaria
Bianchi Beppe
Assunzione dalle liste di mobilità
RAL
15.000 euro
RAL
15.000 euro
COSTO contributi
(32,08%)
4.812 euro
COSTO contributi (10%)
1.500 euro
COSTO premi
inail (4/000)
60 euro
COSTO premi inail (4/000)
60 euro
TFR
1.036 euro
TFR
1.036 euro
COSTO TOTALE
17.596 euro
COSTO TOTALE
20.908 euro
Risparmio costo del lavoro
15,84%
budget e costo del personale
pagina 26
IL COSTO DEL LAVORO
budget e costo del personale
pagina 27
LA DETERMINAZIONE DEL COSTO
Il costo standard e costo evoluto
•  Periodi nei quali manca la prestazione del Lavoratore, giustificata da eventi o cause tutelate o
meno dalla Legge, dalla Contrattazione Collettiva o da accordi individuali.
•  Riduce la disponibilità verso la produzione pur incidendo nei costi orari.
Le assenze dal posto di lavoro
• 
Ferie
• 
Permessi Ex-festività
• 
Festività infrasettimanali
• 
Permessi per riduzione orario di lavoro
• 
Permessi sindacali
• 
Permessi per motivi di studio
• 
Malattie, Maternità, Infortuni, ecc.
Il costo standard evoluto: le ore produttive
Le ore contrattuali c.d. lavorabili, al netto delle ore di assenza dal posto di lavoro determinano le
ORE EFFETTIVE sulle quali calcolare il C.M.O. (Costo Medio Orario)
budget e costo del personale
pagina 28
IL COSTO EVOLUTO
Le ore produttive: esempio
budget e costo del personale
pagina 29
COSTO MEDIO ORARIO
Retribuzione oraria lorda contrattuale: 2.115,15 : 168
Retribuzione oraria lorda effettiva: (2.115,15 + 390) : 168
Costo orario calcolato sulla media delle ore lavorabili: 4.178,77 : 131,75
Costo orario a carico azienda: 31,7174 – 14,9116
Percentuale maggiorazione: 31,7174 x 100 / 14,9116 - 100
budget e costo del personale
pagina 30
ELEMENTI DEL BUDGET
ELEMENTI DI COSTO DIRETTO
ELEMENTI DI COSTO INDIRETTI
Istituti retributivi periodici
Altre spese del personale
Istituti retributivi variabili
Irap
Elementi retributivi differiti
Costi di sicurezza (DPI)
Fringe Benefits
Costi di struttura
Oneri sociali
Formazione
ELEMENTI DI COSTO DI STRUTTURA
oneri di utilità sociale
Servizi di trasporto collettivo
servizi logistici e generali
organizzazione aziendale
Amministrazione
Direzione generale
Servizio di mensa
Servizi di pulizie
Pianificazione e controllo
Spaccio aziendale
Manutenzioni
Finanza
Sportello bancario
Servizi logistici vari
Ufficio legale
Assistenza sociale integrativa
Sistemi informatici
Servizi sanitari integrativi
Direzione del personale e
organizzazione
budget e costo del personale
pagina 31
IL PROCESSO DI COSTIFICAZIONE
a) Proiettare sul periodo:
•  le retribuzioni correnti;
•  gli incrementi retributivi (dal momento dell’effettiva decorrenza) per minimi, scatti di
anzianità, premi produzione, superminimi e passaggi di livello;
•  le rettifiche da apportare per assenteismo (stimato su base storica);
•  i contributi da conteggiare e le agevolazioni contributive sugli elementi retributivi.
b) Valorizzare incrementi o decrementi dei contributi e relative agevolazioni.
c) Determinare il TFR da accantonare o da trasferire.
d) Introdurre i costi di incremento organici (INCREMENTO).
e) Dedurre le quote dei costi di periodo non lavorato per i dipendenti che risolveranno il rapporto di
lavoro (DECREMENTO).
f) Valorizzare costi per eventuali interventi di CIG/mobilità (MANTENIMENTO/AMMORTIZZATORI
SOCIALI).
g) Ripartizione del costo del personale a seconda delle esigenze aziendali e del controllo di
gestione:
• 
costo del singolo dipendente (c. matricolare);
• 
costo per qualifica o mansione;
• 
costo per unità operativa (c. CdC);
• 
costo per direzione, reparto, ecc. (c. CdR);
• 
costo per “commessa”, per cantiere o presidio di capitolato
budget e costo del personale
pagina 32
CALENDARIO AZIENDALE (1)
budget e costo del personale
pagina 33
CALENDARIO AZIENDALE (2)
È la programmazione dell’attività delle risorse presenti all’interno dell’Azienda che consente di
definire, in un anno, il numero di giornate e di ore lavorabili.
Può essere pianificato avendo riguardo tutta l’Azienda o anche per settori o qualifiche
Cosa contiene
Giorni lavorabili da
calendario (GC)
Sono le giornate teoricamente lavorabili in ciascun mese a
seconda dell’orario di lavoro (su 5 o 6 giorni a settimana)
Festività cadenti durante la
settimana (FS)
Si tratta delle giornate di festività che cadono durante la settimana
lavorativa (es. giovedì 2 giugno 2011)
Giorni di ferie (FE)
Sono le giornate di ferie stabilite dall’Azienda
Giorni di permesso (PR)
È la stima dei giorni di permesso che si ipotizza verranno richiesti
Totale ore lavorabili (GL)
GL = GC – FS – FE – PR
Assenteismo
È la percentuale di assenteismo in Azienda , che può variare a
seconda della qualifica dei lavoratori
Totale giorni/ore
effettivamente lavorabili
Si tratta delle ore lavorabili, decurtate dell’assenteismo aziendale
budget e costo del personale
pagina 34
SCHEMA BUDGET (1)
DATI ANAGRAFICI E CONTRATTUALI
Si tratta dei dati anagrafici/contrattuali riferiti al personale (cognome e nome, c.d.c., qualifica e
livello, data di assunzione), che consentono di visualizzare/rielaborare il budget avendo a
riferimento:
•  il centro di costo
•  la qualifica professionale
•  il livello di inquadramento
•  la data di assunzione
•  …
budget e costo del personale
pagina 35
SCHEMA BUDGET (2)
ORARIO DI LAVORO
Divisore contrattuale
Va indicato il divisore orario stabilito dal c.c.n.l. e che consente di determinare l’ammontare della
retribuzione oraria (retribuzione lorda mensile / divisore contrattuale = retribuzione lorda oraria).
Percentuale orario di lavoro
Va indicata la percentuale dell’orario di lavoro (100% in caso di tempo pieno, …% in caso di part time) al
fine di riproporzionare gli istituti contrattuali e retributivi all’eventuale minor orario di lavoro.
Maggiorazione lavoro straordinario
Vanno indicate le maggiorazioni previste dal c.c.n.l. per il lavoro straordinario (es. 25% - 40%).
Ore di lavoro straordinario
Vanno indicate le ore di straordinario che si presumono verranno svolte nell’anno n e n + 1, avendo a
riguardo lo storico aziendale e l’andamento della produzione.
budget e costo del personale
pagina 36
SCHEMA BUDGET (3)
FERIE E PERMESSI ANNO …….
Si tratta dei ratei che consentono di valorizzare, al fine del costo, gli oneri finali per ferie e permessi
maturati e non goduti dal lavoratore. Vanno indicati:
•  il residuo delle ferie e dei permessi al 1° gennaio dell’anno n
•  le ore di ferie e di permesso che verranno maturate nel corso dell’anno n secondo le
previsioni del c.c.n.l.
•  le ore di ferie e di permesso, pianificate nel calendario aziendale, che si presume verranno
utilizzate dai lavoratori nell’anno n
budget e costo del personale
pagina 37
SCHEMA BUDGET (4)
ELEMENTI RETRIBUTIVI CONTRATTUALI E INDIVIDUALI
Vanno inseriti gli elementi retributivi contrattuali mensili (paga base, contingenza, edr, scatti di
anzianità, ….), individuali (superminimo individuale, assegno ad personam, straordinari
forfetizzati) e gli eventuali fringe benefit (auto, alloggio) e il numero delle mensilità contrattuali
stabilite dal c.c.n.l.
La somma di tutti gli elementi retributivi percepiti, moltiplicata per il numero di mensilità contrattuali,
determina il totale degli elementi retributivi contrattuali e individuali.
budget e costo del personale
pagina 38
SCHEMA BUDGET (5)
ELEMENTI RETRIBUTIVI VARIABILI
Vanno inseriti i valori degli eventuali elementi retributivi variabili annui quali, ad esempio, il premio
preferiale collettivo o gli una tantum individuali o collettivi.
La quantificazione del lavoro straordinario viene determinata con la seguente formula:
•  retribuzione mensile lorda / divisore contrattuale = paga oraria
•  paga oraria + maggiorazione lavoro straordinaria = paga oraria lavoro straordinario
•  paga oraria lavoro straordinario x numero di ore annue presunte = quantificazione lavoro
straordinario
budget e costo del personale
pagina 39
SCHEMA BUDGET (6)
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI CONTRATTUALI (1)
Base imponibile Inps e Inail
E’ data dalla somma di tutti i valori percepiti dal lavoratore a titolo di retribuzione (elementi
retributivi contrattuali e individuali + elementi retributivi variabili) e dall’eventuale differenza delle
somme riconosciute a titolo di trasferta che eccedono i limiti di esenzione previsti dalla normativa.
Percentuale di contributi Inps e tasso Inail
Si tratta delle aliquote poste a carico del datore di lavoro e che variano a seconda della qualifica
(dirigenti, impiegati, operai) e dell’esposizione al rischio nell’esecuzione della prestazione
lavorativa (Inail).
budget e costo del personale
pagina 40
SCHEMA BUDGET (7)
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI CONTRATTUALI (2)!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
!
Contributo azienda previdenza integrativa!
è data dalla somma di tutti gli elementi retributivi contrattuali mensili, moltiplicata per 12 mensilità e per
la percentuale a carico azienda prevista dal c.c.n.l. "
!
Contributo Previndai per dirigenti!
Si tratta della previdenza integrativa prevista per i dirigenti. La base imponibile sulla quale applicare le
aliquote è la stessa per il calcolo della contribuzione Inps e Inail."
!
Contributo FASI per dirigenti!
È il contributo a carico azienda per ciascun dirigente in servizio stabilito in misura fissa e che viene
versato con cadenza trimestrale."
budget e costo del personale
pagina 41
SCHEMA BUDGET (8)
TFR
•  La retribuzione utile per il calcolo del TFR è quella erogata a titolo non occasionale
•  È calcolato applicando un divisore convenzionale (13,5) ad una quota della retribuzione dovuta
per ciascun anno (quota di competenza)
•  Il fondo accantonato in azienda è da assoggettare a rivalutazione annuale secondo un tasso
collegato all’andamento dell’indice ISTAT
budget e costo del personale
pagina 42
SCHEMA BUDGET (9)
VALORIZZAZIONE ONERI
Ai fini del calcolo del costo azienda è necessario operare la seguente operazione:
A)  Valorizzazione del costo azienda delle ferie e permessi non goduti al 31.12 (controvalore
economico + contributi Inps + contributi Inail)
-!
B) Valorizzazione del costo azienda delle ferie e permessi non goduti al 01.01 (controvalore
economico + contributi Inps + contributi Inail)!
=!
COSTO AZIENDA = A – B!
budget e costo del personale
pagina 43
SCHEMA BUDGET (10)
SPESE GESTIONE
Vanno inseriti i dati relativi alle spese di gestione del personale.
Mensa
Vanno indicati i giorni lavorabili nel corso dell’anno (ricavabili dal calendario aziendale) e l’importo
del contributo giornaliero mensa a carico dell’Azienda.
Trasferte
Vanno inserite le giornate di trasferta presunte (Italia e estero) con l’importo della relativa indennità
giornaliera prevista in Azienda (attenzione ai limiti di esenzione contributiva).
budget e costo del personale
pagina 44
SCHEMA BUDGET (11)
SVILUPPO COSTO (1)
È l’elaborazione finale del budget, ossia la definizione del costo che l’Azienda presumibilmente
sosterrà per l’anno n + 1.
Costo annuo
È dato dalla somma di tutti gli elementi che compongono il costo del lavoro e quindi: retribuzione
contrattuale e individuale + elementi retributivi variabili + contributi previdenziali e contrattuali + Tfr
+ valorizzazione oneri + spese di gestione.
Costo mensile
È il costo medio mensile ottenuto dividendo il costo annuo per 12 mensilità.
budget e costo del personale
pagina 45
SCHEMA BUDGET (12)
SVILUPPO COSTO (2)
Costo giornaliero
È la stima del costo azienda di una giornata di lavoro effettivamente lavorata.
Si ottiene dividendo il costo annuo per il numero di giornate lavorabili nell’anno determinato dal
calendario aziendale.
Costo orario
È la stima del costo azienda di un ora di lavoro effettivamente lavorata.
Si ottiene dividendo il costo annuo per il numero di ore lavorabili nell’anno determinato dalla
pianificazione del calendario aziendale.
"
budget e costo del personale
pagina 46
ANALISI PER QUALIFICA
DIRIGENTI
7
QUADRI
12
IMPIEGATI
117
OPERAI
93
-
20
40
60
NR. DIPENDENTI
80
100
120
budget e costo del personale
pagina 47
ANALISI PER ANZIANITA’ DI SERVIZIO
> 35 anni
30 - 35 anni
25 - 30 anni
20 - 25 anni
15 - 20 anni
10 - 15 anni
5 - 10 anni
0 - 5 anni
0
10
20
30
40
50
60
70
budget e costo del personale
pagina 48
COSA EMERGE DALL’ANALISI (1)
PRESENZA ECCESSIVA DI FIGURE IMPIEGATIZIE E DIRIGENZIALI
Impatti
•  Necessità di intervenire rapidamente sulle figure dirigenziali.
•  “Facile” individuazione dei primi esuberi, in quanto alcune situazioni di eccesso di organico
risultano subito evidenti.
PRESENZA DI UNA PERCENTUALE SIGNIFICATIVA DI PERSONALE “ANZIANO” CON
ELEVATA ANZIANITÀ DI SERVIZIO (18% CON PIÙ DI 25 ANNI)
Impatti
•  Possibilità (da verificare) di uscite volontarie per persone vicine alla pensione.
•  L’applicazione dei criteri della mobilità tende a salvaguardare queste figure.
•  Peso sulla gestione finanziaria del tfr nel caso di uscite.
LIVELLO MEDIO DELLE RETRIBUZIONI ELEVATO
Cause
•  Livelli di inquadramento mediamente alti.
•  Superminimi individuali elevati.
Impatti
•  Spazio per rilevanti risparmi sui costi.
•  Necessità di verificare la natura del superminimo per valutare gli spazi di una sua riduzione
tramite contrattazione.
budget e costo del personale
pagina 49
CURVA RETRIBUTIVA PER LIVELLO
6.000
5.532
5.000
4.000
3.683
3.447
3.099
3.000
3.195
2.301
2.051
2.000
2.143
2.286
1.921
1.582
1.650
1.721
1.472
1.000
-
2
3
4
5
5S
6
7
budget e costo del personale
pagina 50
COSA EMERGE DALL’ANALISI
FORMA “ANOMALA” DELLA CURVA RETRIBUTIVA (CURVA CON DETTAGLIO PER LIVELLO)
Cause
•  Sovrapposizioni di classi.
•  Ampiezza eccessiva di certe classi.
GESTIONE NON EQUILIBRATA DELLA POLITICA RETRIBUTIVA E DI SVILUPPO
Cause
•  Numero eccessivo di livelli elevati (soprattutto tra gli impiegati) à livello probabilmente
utilizzato come strumento di ricompensa in sostituzione di altre leve più corrette.
•  Superminimi elevati con retribuzioni di uno specifico livello a volte superiori a quelle del
livello successivo à utilizzo del superminimo come strumento di ricompensa in sostituzione
del riconoscimento di un livello superiore.
FACCIAMOCI ALCUNE DOMANDE
La curva retributiva dovrebbe essere crescente (al crescere del livello di inquadramento, cresce
la retribuzione): i punti della curva in cui tale andamento crescente non è presente sono in
qualche modo giustificati?
In generale, il quadro delle retribuzioni riflette la presenza di regole di gestione della politica
retributiva (anche implicite e non formalizzate) o denota gestioni ad personam?
L’ampiezza di certe classi (altezza del rettangolo e quindi differenza tra RAL max e RAL min) è
giustificata?
budget e costo del personale
pagina 51
SUPERMINIMO PER LIVELLO
VALORE TOTALE MENSILE LORDO: € 13.179 (al 31.12.2012)
Reparto
n. dipendenti
% con
superminimo
massimo
% superminimo
superminimo (€)
rispetto a ral
*
superminimo
medio (€) *
AE2
20,00
5%
€
16
1%
€
16
AE3
15,00
20%
€
370
13%
€
216
AE4
3,00
100%
€
300
13%
€
225
AS1
13,00
23%
€
150
6%
€
95
AS2
14,00
86%
€
444
12%
€
228
AS3
1,00
100%
€
100
6%
€
100
AS4
7,00
100%
€
1.713
35%
€
942
AC1
1,00
100%
€
199
11%
€
199
AC2
5,00
100%
€
277
9%
€
164
AC5
2,00
100%
€
705
22%
€
553
81,00
47%
17%
€
347
Totale
* Valori mese
budget e costo del personale
pagina 52
STRAORDINARIO PER LIVELLO
VALORE TOTALE MENSILE LORDO (STIMA SUI DATI ANALIZZATI): € 15.348
Livello
% con
media
n° max
n.
almeno 1 h mese per individuale
dipendenti
strd
persona (h)
(h)
importo
importo
% str. su ral
medio per
massimo
media
persona* individuale*
AE2
20,00
80%
17,69
29,50
€
174
€
310
12 %
AE3
15,00
100%
22,66
44,17
€
254
€
488
17 %
AE4
3,00
100%
11,72
15,33
€
153
€
207
9%
AS1
13,00
100%
18,36
31,50
€
214
€
361
14 %
AS2
14,00
86%
16,54
37,00
€
220
€
509
12 %
AS3
1,00
100%
9,00
9,00
€
116
€
116
7%
AS4
7,00
57%
17,00
42,00
€
294
€
558
12 %
AC1
1,00
0%
AC2
5,00
100%
18,60
28,33
€
260
€
418
14 %
AC5
2,00
50%
13,83
13,83
€
272
€
272
14 %
18,27
44,17
€
219
€
558
13 %
Totale
81,00
* Valori mese
budget e costo del personale
pagina 53
SUPERMINIMO PER REPARTO
VALORE TOTALE MENSILE LORDO: € 13.179
Reparto
N.
dipendenti
% con
superminimo
Media
individuale (€) *
% rispetto
alla ral
Totale annuo
(€)
Produzione
54
35 %
€ 157,50
9%
€ 38.902
Amministrativo
17
94 %
€ 590,31
26 %
€ 122.783
Imballaggio
7
14 %
€ 15,66
1%
€
204
Tecnico
3
67 %
€ 363,12
16 %
€
9.441
81
47 %
€ 346,82
17 %
€ 171.330
Totale
* Valori mese
budget e costo del personale
pagina 54
STRAORDINARIO PER REPARTO
VALORE TOTALE MENSILE LORDO (STIMA SUI DATI ANALIZZATI): € 15.348
Reparto
% con
Media mese
N.
almeno 1 h per persona
dipendenti
strd
(h) *
N° max
individuale
(h) *
% su
ral
Totale annuo
(€)
Produzione
54
93%
18,99
44,17
13 %
€
141.579
Amministrativo
17
76%
15,69
42,00
12 %
€
40.269
Imballaggio
7
86%
18,14
28,83
13 %
€
14.827
Tecnico
3
33%
16,83
16,83
12 %
€
2.272
81
88%
18,27
13 %
€
198.937
Totale
* Valori mese
budget e costo del personale
pagina 55
SCENARI DI RIDUZIONE DI COSTO (1)
L’incidenza percentuale media del superminimo sulla RAL, così come il valore medio, a livello di reparto,
sono coerenti con l’importanza del reparto all’interno dell’organizzazione e con la «qualità» delle
risorse?
Ci sono valori massimi di superminimo troppo elevati? E’ possibile ridurre il superminimo?
Possibili aree di intervento:
SUPERMINIMO
I superminimi assorbibili sono disponibili e possono formare oggetto di transazione o rinuncia.
Quando si parla di retribuzione, ancorché di superminimi assorbibili, bisogna tenere in considerazione
quanto previsto dall’art. 2103 c.c. che stabilisce il principio di irriducibilità della prestazione e sancisce
le NULLITA’ di qualsiasi accordo tra le parti che violi detto principio. Principio che ha tuttavia delle
ECCEZIONI: quando l’emolumento è collegato a certe modalità c.d. estrinseche della prestazione (es.
straordinario forfetizzato, indennità di cassa) è possibile eliminare la voce retributiva se viene meno
la ragione per cui quell’emolumento è riconosciuto.
STRAORDINARIO
La riduzione degli straordinari è possibile solo attraverso una maggiore produttività delle persone,
ottenibile a parità di modello organizzativo (le persone lavorano mediamente meglio, con maggiore
efficienza, riducendo gli sprechi di tempo) o a seguito di una sua modifica (il cambiamento organizzativo
permette una maggiore produttività). È evidente che tale tipo di intervento richiede un’analisi sul campo
per comprendere le cause che generano prestazioni straordinarie e, quindi, le possibili soluzioni.
budget e costo del personale
pagina 56
SCHEMA DI SINTESI
OBIETTIVO
RIDUZIONE
DELLA
RETRIBUZIONE
SENZA
MODIFICA
DELLA
MANSIONE
RIDUZIONE
DELLA
RETRIBUZIONE
CON MODIFICA
DELLA
MANSIONE
OGGETTO
MODALITA’
La modalità di svolgimento della mansione
(es. indennità di turno/sottosuolo,
straordinario forfetizzato, cassa)
Non è necessario l’accordo con il
lavoratore
La durata della prestazione lavorativa (es.
trasformazione del contratto da FT a PT)
Necessario l’accordo con il lavoratore
La qualità del lavoro del dipendente (es.
Necessario l’accordo con il lavoratore e la
indennità di ruolo, di anzianità, superminimo
sottoscrizione in sede protetta (2113 c.c.)
AD PERSONAM)
La remunerazione pattuita tra le parti al
momento dell’assunzione (es. superminimo
assorbibile)
Necessario l’accordo con il lavoratore
Attribuzione di mansioni superiori per le
quali spetta una retribuzione tabellare
superiore ma vengono meno alcune
indennità
Proposta unilaterale del datore di lavoro
Attribuzione di mansioni inferiori con
riduzione della retribuzione
Necessario l’accordo con il lavoratore e la
sottoscrizione in sede protetta (2113 c.c.)
budget e costo del personale
pagina 57
LA MODIFICA DEL C.C.N.L. (1)
LE REGOLE
Libertà nella scelta del contratto collettivo. Il contratto collettivo, come i contratti in generale, ha forza
di legge tra le parti (art. 1372), e quindi tra gli iscritti alle associazioni stipulanti. Un’azienda può
scegliere se iscriversi o non iscriversi a un’associazione di categoria, ma se si scrive, è obbligata ad
applicare il contratto stipulato dalla propria associazione. Possono pertanto rilevarsi 3 diversi
comportamenti:
•  il datore di lavoro aderente all’associazione sindacale firmataria di un contratto deve applicare il
contratto nei confronti di tutti i dipendenti, anche non iscritti alle contrapposte OO.SS. stipulanti;
•  il datore di lavoro non iscritto ad alcuna associazione stipulante è obbligato ad applicare il contratto
collettivo a cui faccia rinvio, anche generico, nel contratto individuale;
•  il datore di lavoro non iscritto è obbligato ad applicare il contratto collettivo del quale abbia
spontaneamente applicato il contenuto.
PROBLEMATICHE
Diritti quesiti
I rapporti di lavoro sono parzialmente condizionati anche dall'insorgenza dei diritti acquisiti. Si tratta di
elementi dovuti ai lavoratori in conseguenza di prestazioni già rese, ad esempio, per l'avvenuto decorso
del periodo temporale di maturazione degli scatti di anzianità, oppure per l‘assegnazione di
elementi individuali premiali (superminimo individuale). Essi risultano immodificabili da successive
variazioni della contrattazione applicabile al rapporto, che possono determinare effetti solo in relazione
ai diritti di prossima maturazione.
Pertanto la sostituzione del c.c.n.l. produrrà i suoi effetti solamente in relazione alle mere aspettative,
ossia «i diritti attesi in quanto disciplinati dalla contrattazione collettiva, ma non ancora ascrivibili al
patrimonio individuale perché non si è verificata l'occasione che ne produce l'insorgenza, mentre non
determina alcuna conseguenza sui diritti già maturati».
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LA MODIFICA DEL C.C.N.L. (2)
Usi e prassi aziendali
La presenza di usi o prassi aziendali, cioè di comportamenti unilaterali del datore di lavoro senza alcuna
fonte negoziale reiterati nel tempo nei confronti dei lavoratori (es. maggiorazione per lavoro straordinario
superiore rispetto a quanto previsto dal c.c.n.l.), può comportare la persistenza di obblighi di contenuto
economico e/o normativo anche successivamente alla sostituzione del c.c.n.l. applicato.
Appartenenza del datore di lavoro all’associazione sindacale di categoria
L’applicazione di una diversa disciplina collettiva sarà legittima solamente qualora venisse a cessare il
rapporto associativo. Tale disdetta produrrà i suoi effetti solamente alla successiva scadenza del
contratto di categoria vigente al momento della disdetta.
LE SOLUZIONI
Accordi di armonizzazione
Si tratta di accordi sindacali con l’obiettivo di mediare tra i contenuti del c.c.n.l. di provenienza e quello di
destinazione, prevedendo l’applicazione graduale della nuova regolamentazione collettiva. Solitamente
viene garantito il precedente trattamento economico complessivo integrando la nuova retribuzione
minima contrattuale con l’erogazione di un superminimo.
•  Impatto immediato rispetto al personale neo-assunto.
•  Graduale risparmio di costo rispetto al personale in forza.
Provvedimento unilaterale
Applicazione forzosa della nuova contrattazione collettiva. Necessari alcuni accorgimenti operativi per
evitare rivendicazioni da parte del personale in forza.
•  Impatto immediato rispetto sia al personale in forza che ai neo-assunti.
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GLI EFFETTI DEL RECESSO
Il recesso unilaterale del datore di lavoro di un accordo aziendale a tempo indeterminato è
legittimo ove non ne derivi la lesione della retribuzione adeguata ex art. 36 Cost.; pertanto,
nell'ipotesi in cui il lavoratore si dolga dell'abolizione di una voce retributiva per effetto della
disdetta dell'accordo contrattuale che la prevedeva, e pretenda il suo ripristino, invocando la
lesione dell'art. 36 Cost., non può limitarsi a dedurre la natura retributiva dell'emolumento
soppresso, ma deve allegare la lesione del "minimo costituzionale" e fornire al giudice gli elementi
comparativi della situazione retributiva prima e dopo la modifica, al fine di consentire il giudizio sul
rispetto del principio costituzionale.
Pertanto sarà necessario verificare, per ogni istituto contrattuale previsto dalla precedente
contrattazione aziendale, se il suo riconoscimento sai collegato alla qualità e professionalità del
lavoro svolto, ovvero vada a premiare l’anzianità aziendale (in giurisprudenza l'anzianità è
assimilata alla professionalità del lavoratore).
Elementi Non riducibili
Elementi Riducibili
Premio di anzianità
Maggiorazioni di turno
Maggiorazione di rendimento
Previsioni migliorative in merito ad aspettative,
permessi, banca ore e ferie
Indennità di ruolo chiave
PDR aziendali; Bonus aziendali
Assegno di anzianità
indennità di sede disagiata
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I FRINGE BENEFIT (2)
MODIFICA DEL FRINGE BENEFIT: può l’azienda modificare la qualità del benefit erogato al
dipendente? E’ possibile affidare al lavoratore una vettura diversa da quella fino ad oggi utilizzata?
(es. da una Audi A4 a una Fiat Croma)?
MODIFICA MODALITA’ DI GESTIONE DEL FRINGE BENEFIT: può l’azienda modificare la
modalità di gestione del fringe benefit trattenendo al lavoratore la quota relativa all’utilizzo ad uso
privato del benefit?
REVOCA DEL FRINGE BENEFIT
E’ possibile revocare il benefit precedentemente concesso al lavoratore?
Se la revoca è determinata da una scelta aziendale di ridefinizione delle politiche di gestione del
benefit può essere revocato ma al lavoratore dovrà essere corrisposto oltre alla normale
retribuzione un importo a titolo di superminimo non assorbibile pari al valore convenzionale del
fringe benefit revocato.
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