09/12/15 OGNI PAIO DI CROMOSOMI CONTIENE GLI STESSI GENI NELLO STESSO ORDINE MA NON NECESSARIAMENTE IN FORMA IDENTICA. ALLELI: FORME DIVERSE DI UNO STESSO GENE Daniela Sarnataro GENE: UNITA’ EREDITARIA FONDAMENTALE Origine mutazionale dell’emoglobina S LOCUS: POSIZIONE OCCUPATA DA UN GENE SU UN CROMOSOMA Globuli rossi normali e falciformi Genotipo-Fenotipo Questa sostituzione è responsabile in una forma di globuli rossi presente nell’anemia falciforme Nell’anemia falciforme le cellule diventano più fragili Osservazione del fenotipo • I metodi di indagine del fenotipo sono diversi dipendono dal carattere che si vuole esaminare: Anemia falciforme • fenotipo clinico • fenotipo cellulare (analisi microscopica) • fenotipo molecolare (analisi molecolare) GENOTIPO: costituzione genetica di un individuo, sia riferito ad un singolo gene, sia all’insieme dei suoi geni. FENOTIPO: manifestazione fisica di un carattere genetico, che dipende dal genotipo specifico e dalla sua interazione con l'ambiente CARATTERE: tutte le caratteristiche di un organismo rilevabili con un qualsiasi mezzo di indagine 1 09/12/15 ANALISI MENDELIANA Principi basilari della trasmissione dei geni Non sapendo che…. I geni controllano i caratteri I geni sono localizzati sui cromosomi I geni segregano con i cromosomi (meiosi) La scelta del modello sperimentale da parte di Mendel fu importante ] Gregor Johann Mendel (1822-1884), fu il primo che studiò scientificamente l’eredità biologica; formulò l’ipotesi dell’esistenza di qualche elemento responsabile della trasmissione dei caratteri. Egli formulò i princìpi fondamentali dell'ereditarietà grazie al suo approccio metodologico. ] Pianificò i suoi esperimenti con cura ed intelligenza, scegliendo di studiare solamente differenze ereditarie nette. ] Studiò i discendenti non solo della prima generazione e della seconda, ma anche delle generazioni successive. ] Analizzò i suoi dati in modo tale da rendere la loro valutazione semplice ed oggettiva. Gli esperimenti stessi furono descritti così chiaramente che poterono essere ripetuti e controllati da altri scienziati Numerosi caratteri vennero presi in esame da Mendel 1. le piante di pisello (Pisum sativum) sono facilmente reperibili, coltivabili e si riproducono velocemente e più volte nell'anno. 2. focalizzò la sua attenzione su sette caratteri alternativi e facilmente distinguibili. 3. selezionò linee pure, cioè piante che per autofecondazione davano sempre piante con lo stesso carattere dei genitori AUTOIMPOLLINAZIONE 4. effettuò un'analisi statistica dei risultati ottenuti dei suoi incroci Numerosi caratteri vennero presi in esame da Mendel Mendel studiò 7 coppie di caratteri (contrastanti e ben definiti)della pianta del “pisello odoroso” : • Colore dei fiori: viola o bianco • Posizione dei fiori: assiale o terminale • Colore dei semi: giallo e verde • • Aspetto dei semi: liscio o rugoso Forma dei baccelli: semplice o con strozzature • Colore dei baccelli: baccello giallo o verde • Lunghezza del fusto: pianta alta o nana lavorò su LINEE PURE cioè su una popolazione che si comporta in modo costante per il carattere in studio 2 09/12/15 I primi esperimenti di Mendel prendevano in considerazione un solo carattere alla volta. Si parla allora di incrocio monoibrido: P semi lisci P X PISELLO SEME GIALLO X PISELLO SEME VERDE F1 PISELLO SEME GIALLO F1 PISELLO SEME GIALLO F2 SEME GIALLO inincrocio X SEME GIALLO F1 F1 PISELLO SEME GIALLO SEME GIALLO AUTOIMPOLLINAZIONE 1° Legge di Mendel o Principio della Segregazione Da questi dati Mendel fece le seguenti deduzioni: 1. I caratteri sono determinati da unità ereditarie che chiamò fattori o determinanti, portati dalle cellule germinali I due membri di una coppia genica (alleli) segregano (si separano) l'uno dall'altro durante la formazione dei gameti. 2. Ogni fattore può esistere in due stati alternativi o alleli, responsabili delle due forme del carattere Metà dei gameti contiene un allele, e l'altra metà l'altro allele. 3. I membri delle diverse coppie alleliche si separano (cioè segregano) durante la formazione delle cellule germinali e si combinano nuovamente al momento della fecondazione Ciascun gamete porta solo un singolo allele di ogni gene; la progenie deriva dalla combinazione casuale dei gameti prodotti dai due genitori. Interpretazione di Mendel dei risultati di un incrocio monoibrido: la segregazione PISELLO SEME GIALLO X PISELLO SEME VERDE GG gg F1 F1 F2 F2 SEME VERDE à3/4 SEME GIALLO ¼ SEME VERDE P x semi grinzosi P X Aa Aa PISELLO SEME GIALLO Gg F1 PISELLO SEME GIALLO Gg X SEME GIALLO Gg fenotipo: 3:1 SEME GIALLO Gg genotipo: 1:2:1 SEME VERDE gg Aa Aa Porpora 3 F1 PISELLO SEME GIALLO Gg F3 F2 SEME GIALLO GG AA F2 Bianco 1 1/4 delle piante F2 sarà AA perché la probabilità di A è ½ per i gameti maschili di F1 e ½ per quelli femminili : 1/2x1/2= 1/4 2/3 1/3 Porpora AA aa Bianco Segregazione 3:1 AA 1/3 Porpora Porpora Aa Aa aa aa 2/3 Segregazione 3:1 Bianco Bianco 3 09/12/15 L’IPOTESI DI MENDEL: (in termini moderni) -I fattori responsabili della trasmissione ereditaria dei caratteri sono unità discrete (geni) che compaiono in coppie, esistono in forme alternative (alleli) e si separano (segregano) durante la formazione dei gameti. -Ogni pianta è provvista di due unità responsabili per ogni carattere, ognuna proveniente da ciascun genitore. Le linee pure contengono una coppia di fattori identici (genotipo omozigote). -Le piante della F1 contengono entrambi i fattori, uno per ciascuno dei fattori alternativi (genotipo eterozigote), dei quali uno dominante (maschera l’espressione dell’altro) e il secondo recessivo GENOTIPO OMOZIGOTE: quando un individuo possiede 2 alleli identici di un certo gene sui cromosomi omologhi GENOTIPO ETEROZIGOTE: quando un individuo possiede 2 alleli differenti di un certo gene sui cromosomi omologhi DOMINANTE: quando il carattere risulta evidenziabile sia nell’omozigosi che nell’eterozigosi (es. semi gialli GG, Gg) ß RECESSIVO: quando il carattere risulta evidenziabile solo nell’omozigosi (es. semi verdi gg) ß Mendel concluse che: -Incroci tra individui che differiscono tra loro in quanto omozigoti per due alleli diversi (AA e aa) dello stesso gene danno origine ad una progenie (F1) costituita da individui identici tra loro tutti eterozigoti (Aa) -Incroci tra eterozigoti F1 (Aa x Aa) danno origine ad una progenie (F2) in cui compaiono genotipi diversi in rapporti definiti e costanti: ¼ omozigote per un allele (AA) ¼ omozigote per l’altro allele (aa) ½ eterozigote (Aa) QUADRATO DI PUNNET E SCHEMA RAMIFICATO Rappresentazione semplificata delle possibili combinazioni gametiche per calcolare le frequenze attese dei possibili genotipi. ½A ½a ½A ¼ AA ¼ Aa ½a ¼ Aa ¼ aa GENITORI: Aa X Aa F2: ¼ AA ½ Aa (¼ Aa + ¼ Aa) ¼ aa Il quadrato di Punnett ha lo scopo di calcolare le frequenze attese dei possibili genotipi. 4 09/12/15 Reincrocio Un reincrocio è un incrocio tra un individuo di genotipo ignoto, che manifesta generalmente il fenotipo dominante, e un individuo omozigote recessivo. Un reincrocio è effettuato allo scopo di determinare il genotipo sconosciuto. I fenotipi della progenie del reincrocio rivelano il genotipo dell’individuo in esame. Se l’individuo di cui vogliamo sapere il genotipo (e che presenta fenotipo dominante P=purple): - omozigote - eterozigote X PP pp P p Tutti Tutti Pp X fenotipo genotipi meiosi gameti possibili genotipi possibili • Se l’individuo che si vuole testare è omozigote dopo il testcross la progenie presenta tutta il fenotipo dominante. pp Pp p P p ½Pe½p Tutti • Se l’individuo è eterozigote metà della progenie avrà fenotipo dominante e l’altra metà recessivo ½ Pp e ½ pp fenotipi possibili 100 % 50% e 50% Mendel effettuò anche una serie di incroci in cui erano implicate contemporaneamente due paia di caratteri: 9 3 3 1 5 09/12/15 NO INCROCIO FRA PIANTE CHE DIFFERIVANO PER DUE CARATTERI Diibrido NO (P) giallo liscio SSYY x verde grinzoso ssyy (F1) SsYy giallo liscio (quattro tipi di gameti ciascuno con una frequenza di ¼) Nella F2 ottenne quattro combinazioni diverse dei caratteri: Giallo liscio 315 9/16 Giallo grinzoso 101 3/16 Verde liscio 108 3/16 Verde grinzoso 32 1/16 Questi quattro tipi di semi sono attesi nella proporzione 9:3:3:1 2a Legge di Mendel Assortimento Indipendente Afferma che i geni che controllano caratteri diversi si distribuiscono in modo indipendente l’uno dall’altro durante la produzione dei 9 3 gameti 3 1 La meiosi è la base dell’assortimento indipendente 6 09/12/15 INCROCIO A TRE FATTORI poliibrido Genitore A Semi lisci SS Semi gialli YY Fiori porpora CC Dall’incrocio (o autofecondazione) degli ibridi di F1 otterremo 8 classi fenotipiche così suddivise: Genitore B Semi grinzosi Semi verdi Fiori bianchi Ci sono 64 combinazioni degli 8 gameti materni, ma questi corrispondono a solo 27 differenti genotipi. Se c’è dominanza i 27 genotipi si riducono ad 8 fenotipi differenti. ss yy cc F1 SsYyCc lisci/ gialli/porpora triibrido (triplo eterozigote) Se le tre coppie di geni si assortiscono indipendentemente il triibrido produrrà 8 tipi di gameti tutti con la stessa probabilità Per ogni gene la probabilità di ciascuno dei due tipi di gameti è ½. Se i tre geni si assortiscono indipendentemente la probabilità di ciascun tipo di gamete sarà ½ x ½ x ½ = 1/8 SYC SYc Syc SyC syC sYC sYc syc Gli esperimenti di Mendel stabilirono tre principi genetici di base: 1) Alcuni alleli sono dominanti, altri recessivi 2) Durante la formazione dei gameti, gli alleli differenti segregano l’uno dall’altro 27/64 9/64 9/64 9/64 3/64 3/64 3/64 1/64 SYC SYc SyC sYC syC sYc Syc syc SsYyCc x SsYyCc Qual è la probabilità del genotipo SsyyCc? ½ Ss ¼ yy ½ Cc dunque 1/16 9:3:3:1 = (3+1)2 27:9:9:9:3:3:3:1 = (3+1)3 n caratteri = (3+1)n Alla F2 ci sono 2n classi fenotipiche, dove n è il numero di coppie alleliche in eterozigosi che si distribuiscono in modo indipendente Inoltre il numero delle classi genotipiche è 3n dove n è il numero di coppie di alleli in eterozigosi che si distribuiscono in modo indipendente. 3) Geni diversi assortiscono indipendentemente RIASSUMENDO Secondo Mendel: 1. I determinanti dei caratteri sono elementi materiali discreti e non divisibili, che passano di generazione in generazione attraverso i gameti 2. La presenza nei gameti di una delle due forme alternative (alleli) è dovuta all’assortimento indipendente, ed è quindi casuale 3. L’incidenza numerica dei singoli genotipi per ogni generazione è determinata dal calcolo delle probabilità 4. Conoscendo un genotipo e i rapporti di dominanza fra gli alleli si può prevedere il fenotipo. Le leggi di Mendel sono sempre corrette? • ASSOCIAZIONE TRA GENI – Geni associati • INTERAZIONE FRA ALLELI DELLO STESSO GENE – Dominanza incompleta – Codominanza – Alleli letali • INTERAZIONE TRA GENI DI COPPIE ALLELICHE DIVERSE – Geni complementari – Epistasi (recessiva, dominante, doppia dominante) – Soppressione 7 09/12/15 Dominanza incompleta Dominanza completa Colore del fiore in Mirabilis jalapa (bocca di leone) Pisello seme liscio fenotipo eterozigoti x seme rugoso tutti seme liscio P rosso x bianco F1 rosa rosa F2 x 1: bianco : 2 rosa : 1 rosso I rapporti fenotipici sono uguali ai rapporti genotipici. EREDITA’ DEI GRUPPI SANGUIGNI Codominanza NELL’UOMO I GRUPPI PRINCIPALI SONO: A,B,AB,0 Gruppi sanguigni nell’uomo: sistema AB0 IAIA oppure IAi IBIB oppure IBi I AI B ii SISTEMA A PIU’ ALLELI (A,B,0) gruppoA gruppoB gruppo AB gruppo 0 Ricev Don AB A B 0 AB si no no no A si si no no B si no si no 0 si si si si GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO AB GRUPPO 0 (omozigote AA oppure eterozigote A0) (omozigote BB oppure eterozigote B0) (eterozigote AB) (omozigote 00) VI E’ INOLTRE IL GRUPPO Rh AB: accettore universale, 0: donatore universale 8 09/12/15 Le leggi di Mendel sono sempre corrette? • ASSOCIAZIONE TRA GENI – Geni associati • INTERAZIONE FRA ALLELI DELLO STESSO GENE – Dominanza incompleta – Codominanza – Alleli letali • INTERAZIONE TRA GENI DI COPPIE ALLELICHE DIVERSE – Geni complementari – Epistasi (recessiva, dominante, doppia dominante) – Soppressione 9 09/12/15 10 09/12/15 Epistasi: (= che sta al di sopra) L'epistasi di fatto è una sorta di panacea con cui i genetisti della scorsa generazione spiegavano qualsiasi stranezza "inspiegabile"! Il concetto di base risulta chiaro: se un carattere ha potere (sta sopra) ad un altro, sarà lui a decidere se il secondo carattere sarà visibile, indipendentemente dal fatto che questo (il carattere che "sta sotto") abbia uno o più alleli possibili. Se noi abbiamo tre alleli che conferiscono code rispettivamente bianche, rosse o nere al geco leopardino, la presenza di un allele che non fa produrre la coda vanifica tutti gli altri! In questo caso quindi l'allele "che comanda" non codifica per il medesimo carattere dell'allele che subisce l'epistasi. Anche altri esempi già citati sono di fatto riconducibili all'epistasi: le rare raganelle blu sono invariabilmente femmine perchè la perdita del pigmento giallo va di pari passo con l'espressione di un allele letale per il maschio. 11 09/12/15 PATOLOGIE MULTIFATTORIALI Infarto Diabete Malattia di Alzheimer Cardiopatie congenite Schizofrenia La codominanza è un evento genetico che si riscontra quando due alleli si manifestano entrambi in modo completo, e quindi entrambi sono riconoscibili negli eterozigoti, dal punto di vista del fenotipo. La codominanza si manifesta negli individui diploidi o poliploidi. Un individuo diploide (come l'uomo) è dotato di un doppio assetto cromosomico, i due cromosomi di una stessa coppia cromosomica porteranno due alleli (uno per ogni cromosoma) per uno stesso gene. Gli alleli possono essere uguali e dominanti (omozigote dominante), uguali e recessivi (omozigote recessivo) o diversi (eterozigote). Nell'eterozigote un allele (dominante) può prevalere sull'altro (recessivo) ed il fenotipo è determinato solo da un allele (quello dominante). In alcuni casi la dominanza può non essere completa ed in altri casi si può manifestare la codominanza: entrambi gli alleli si manifestano nel fenotipo. Un esempio è il sistema sanguigno AB0, che è costituito da 3 alleli (Ia Ib e i), la cui combinazione determina 4 fenotipi (gruppi sanguigni): tipo A (Ia-Ia o Ia-i), B (Ib-Ib o Ib-i), 0 (i-i) ed AB (Ia-IB). Ia e Ib sono dominanti su i e codominanti fra loro. Ogni allele specifica per un antigene (gli individui A avranno l'antigene A, i B l'antigene B, gli 0 nessun antigene e gli AB entrambi) che verrà riconosciuto da un anticorpo (tenendo presente che generalmente un individuo non produce anticorpi contro se stesso). Così un individuo A avrà l'antigene A, se il suo sangue viene trasferito in un individuo B, questo riconoscerà l'antigene come estraneo e svilupperà una azione immunitaria. I globuli rossi verranno agglutinati portando ad insufficienza nell'azione di alcuni organi ed anche la morte. Gli individui AB esprimono entrambi gli antigeni (codominanza) e quindi non sviluppano anticorpi, per questo sono detti accettori universali. 12 09/12/15 Trasmissione dei geni ed espressione fenotipica Colore del grasso nei conigli colore bianco 1. Come agiscono i geni per dare quel determinato fenotipo? G 2. Negli eterozigoti un allele impedisce l’espressione dell’allele alternativo? F1 3. Possiamo trovare un meccanismo che spieghi la dominanza e la recessività? F2 Come agiscono i geni per dare quel determinato fenotipo? Quando un coniglio mangia piante verdi, nei processi digestivi si ha la scomposizione di certi coloranti gialli xantofilla ad opera di un enzima presente nel fegato. Dalla degradazione derivano composti incolori e quindi il fenotipo bianco del grasso. Se questo enzima manca, la xantofilla rimane inalterata, si accumula nel grasso che avrà la colorazione gialla. colore giallo YY x yy Yy x Yy YY 1/4 bianco Yy 2/4 bianco bianco yy 1/4 giallo L Perché negli eterozigoti un allele impedisce l’espressione della sua alternativa? viene prodotta una quantità di enzima J Nell’eterozigote sufficiente a determinare la scomposizione di tutta la xantofilla ingerita. Quindi gli eterozigoti contengono metà enzima rispetto agli omozigoti M Consegue che, se cambiamo il nostro approccio all’aspetto del fenotipo in osservazione, quantità di enzima versus colore del grasso, l’allele Y non è dominante sull’allele y perché l’eterozigote Yy è distinguibile dall’omozigote YY per la quantità di enzima. 13