Corso di Educazione Nutrizionale ITAS “E. Sereni” Ins. Polimeni Rocco Raffaele IL SIGNIFICATO DELLA NUTRIZIONE Modulo 1 L’equilibrio alimentare UNITA’ 1 L’equilibrio alimentare La scelta alimentare personale e l’influenza dei fattori sociali Educazione alla salute Il significato della nutrizione Educazione alla salute • Conoscere il funzionamento dell’organismo (cellule, organi,ecc.); • Sapere quali sono i materiali necessari (alimenti); • Conoscere come varia il fabbisogno alimentare (da persona a persona); • Conoscere, sommariamente, i meccanismi biochimici e fisiologici dello “stato di salute”; La salute ed i suoi aspetti • Aspetto fisico (più evidente); • Aspetto psichico o mentale (capacità di pensare con lucidità e coerenza); • Aspetto emotivo (riconoscere ed esprimere le emozioni in modo adeguato); • Aspetto relazionale(modo di porsi agli altri) • Aspetto spirituale (legato al credo religioso ed al sistema dei valori); I fattori che influenzano la salute • Il benessere dipende dal nostro comportamento; • Un’alimentazione corretta ed uno stile di vita sano contribuiscono ad una buona salute (scelte individuali); • Sulla salute incidono anche fattori ambientali e collettivi (di cui abbiamo minore controllo); • Ognuno crea il proprio stile alimentare; • L’alimentazione-tipo deve nascere da consapevolezze razionali (basate su conoscenze scientifiche); • Si deve prendere in considerazione la gamma di opportunità alimentari messe a disposizione dalla società di oggi; Le cause dell’evoluzione consumistica • L’aumento del potere d’acquisto; • L’influenza dei mass-media; • Riduzione del consumo di cibi cotti e freschi; • La ristorazione industriale (fast-food); • La riduzione dei tempi dedicati ai pasti; • Scomparsa, in molte famiglie di oggi, del rituale del pranzo e della cena; Promozione della salute • Sapere come bisogna comportarsi per rimanere sani; • Conoscere il processo che consente di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e, se possibile di migliorarla, riducendo il rischio di malattie con forme di prevenzione, per raggiungere uno stato di benessere; Regole generali per una corretta alimentazione • Controlla il tuo peso una volta al mese; • In caso di sovrappeso ridurre le entrate energetiche e praticare una maggiore attività fisica; • Non cercare di dimagrire se non ne hai reale bisogno; • In sostanza: attieniti alle linee guida dell’Istituto Nazionale della Nutrizione; Le linee guida LARN • • • • • • Attenti al vostro peso; Più amido e più fibra; Il sale? Meglio poco; Meno grassi e colesterolo; I dolci: come e quanti; Alcool: se si con moderazione. L’EVOLUZIONE ALIMENTARE DELL’UOMO Modulo 1 L’equilibrio alimentare UNITA’ 2 L’uomo primitivo L’uomo del paleolitico L’uomo del mesolitico L’uomo del neolitico Le prime civilta L’uomo moderno L’uomo contemporaneo La ricerca del cibo: importanza nella storia economica e politica di ogni tempo Passaggio dalla vita nomade a quella sedentaria Evoluzione alimentare e della specie LA COTTURA DEGLI ALIMENTI Dalla pratica della caccia alla pratica dell’agricoltura e dell’allevamento La scoperta del fuoco 300.000 anni a.C. Lo sviluppo della conoscenza biochimica degli alimenti I cibi geneticamente modificati • Conoscere le abitudini alimentari e i cibi consumati nelle diverse epoche è importante per capire i complessi meccanismi dell’evoluzione umana; • Il cibo rappresenta una delle molle più potenti della storia economica e politica di ogni tempo; SCALA DEI TEMPI GEOLOGICI • La storia della Terra è registrata nelle rocce; • Nel 1669 Niels Stensen (Stenone) propose il principio di sovrapposizione; • Nacque così la stratigrafia; • E’ stato possibile correlare rocce di età simile, contenenti fossili di flora e di fauna, in regioni anche lontanissime; ACQUISIZIONE SCIENTIFICHE DEL XIX SECOLO • Messa a punto di un’elaborata tavola della storia terrestre; • Le maggiori divisioni si basano sul contenuto di determinati fossili negli strati; • La divisione primaria riguardava la storia della terra in cui i fossili erano rari (Precambriano); • La seconda dove erano ben documentati; FORME DI VITA ARCAICHE • Paleozoico (vita antica); • Mesozoico (vita media); • Cenozoico (vita recente), comprendente i periodi Terziario e Quaternario (periodo in cui compare l’uomo); • A queste suddivisioni cronologiche corrispondono suddivisioni di tipo stratigrafico; IL FUOCO • Fin dall’antichità si conoscono due metodi meccanici per produrre il fuoco: lo sfregamento e la percussione; • La diffusione dei fiammiferi è avvenuta nel 1830; • Risale ai tempi antichi far convergere i raggi solari con una lente d’ingrandimento; • Capacità di controllare il fuoco (distinzione tra ominidi e altre specie animali); L’UOMO PRIMITIVO • L’uomo primitivo (25000 anni fa) si cibò di erbe, radici e frutti; • Il fatto più essenziale fu la scoperta e l’utilizzazione del fuoco; • Con la trasformazione degli alimenti in pietanze (processo di cottura) l’uomo si differenziò da tutte le altre specie; • Si alimentò anche per soddisfare le sue esigenze psicosensoriali; L’UOMO DEL PALEOLITICO • L’uomo del paleolitico (prima di 12000 anni a.C.) si procurò gli alimenti con la caccia; • Gli alimenti erano: frutti, radici, erbe, carni di volatili e altri animali, uova; • L’uomo del miolitico (età della renna) visse in Europa 6000-7000 anni a.C.; • L’uomo cacciava e la donna raccoglieva prodotti del suolo e dell’ambiente intorno; L’UOMO DEL MESOLITICO • L’uomo europeo del mesolitico (100005000 a.C.) visse in migliori condizioni di vita (erano finite le glaciazioni); • Il clima si avvicinò a quello attuale; • Fra gli alimenti di quell’epoca si ricordano: i molluschi, gli uccelli ed i mammiferi; L’UOMO DEL NEOLITICO • Nel neolitico (5000-2500 a.C.) l’uomo abbandonò le caverne e costruì capanne; • Addomesticò gli animali rinunciando così alla vita nomade; • Utilizzò il latte, imparando a costruire armi perfezionate cacciò cervi, cinghiali ecc.; • Incrementò la pesca dell’anguilla, del luccio ecc. Utilizzò le reti per pescare; LE PRIME CIVILTA’ • Le prime civiltà rappresentano, con i loro documenti, l’evoluzione storica della alimentazione dell’uomo; • I Greci utilizzarono e prepararono pietanze • Il riso venne introdotto dai Parsi dell’India; • I Babilonesi impiegavano il bue; • Nel 3000 a.C. si iniziò a preparare la birra; • Gli Egiziani usarono 30 qualità di pane; L’UOMO MODERNO E CONTEMPORANEO • La scoperta dell’America (1492) introdusse in Europa il cacao, il mais ecc.; • Lo sviluppo della chimica (Lavoisier XVIII secolo) permise la conoscenza biochimica e funzionale degli alimenti; • L’età contemporanea s’appresta a vivere la rivoluzione delle biotecnologie avanzate • Possibilità di agire direttamente sul DNA; ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI • La scoperta della struttura ad elica del DNA ha rivoluzionato la medicina e l’agricoltura; • Modificando i geni di una pianta o di un animale si può programmare la sintesi proteica; • Molti paesi riceveranno benefici da questa tecnologia; ANIMALI TRANSGENICI • Sono gli animali ottenuti con manipolazione del genoma; • Xenotrapianti tra animali e uomo; • Nel 1992 furono ottenuti maiali transgenici; • Gli animali transgenici possono essere utilizzati per la produzione di farmaci o per motivi sperimentali; CLONAZIONE • Si ha clonazione quando si crea un organismo uguale al precedente; • Embryo-splitting consiste nella divisione di cellule embrionali entro 14 giorni dalla fecondazione; • Trasferimento di nucleo è stata eseguita durante la clonazione della pecora Dolly; ALIMENTAZIONE DEL FUTURO: GLI OGM • Possibilità di alimentare i popoli sottosviluppati; • Per esempio le biotecnologie possono mettere a disposizione antiossidanti, come la vitamina A, per aiutare la metà del pianeta che soffre di malnutrizione; • Il riso arricchito di vitamina A può essere un vero salvavita; I VANTAGGI DEGLI OGM • Si ha una maggior resa produttiva delle coltivazioni; • Si possono introdurre vaccini nella pianta e metterla a disposizione nei paesi in via di sviluppo; • In Europa la maggior parte dell’opinione pubblica è contraria agli OGM mentre negli Stati Uniti si usano da 20 anni; CONTROLLI NECESSARI • Nel 2005 l’Unione Europea ha ribadito che non si sono concretizzati rischi dal 1986 al 2001 (periodo di osservazione); • Grava sempre la necessità di valutare il rischio-beneficio (principio di precauzione); • In Italia il 17/06/2004 è stato costituito il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA); IL MANGIARE Modulo 1 L’equilibrio alimentare UNITA’ 3 IL MANGIATORE SOCIO-CULTURALE IL SIGNIFICATO DEL TERMINE MANGIARE IL BINOMIO TRA ALIMENTAZIONE E SALUTE LA SCELTA DI UNA DIETA GIUSTA MANGIO BENE: SONO SANO USI SIMBOLICI DEI CIBI NELLE DIVERSE CULTURE COSA INDICA IL VERBO MANGIARE ? • Tutte le definizioni riassumono l’atto di trasportare qualcosa dal di fuori al di dentro del proprio corpo; • In tal senso il cibo possiede natura benigna; • Coloro che mangiano avrebbero, per nutrirsi, soltanto delle ragioni fisiologiche giustificate dalla filogenesi; IL MANGIATORE FISIOLOGICO • Per il mangiatore “mangiare” coinvolge anche la mente, inserita in un dato contesto, ne riflette i valori sociali, morali e religiosi; • La società scandisce i ritmi e i modi del mangiare; • Il mangiatore socio-culturale utilizza un cibo pregustato e pre-pensato per lui; LA CHIMICA DEL SANGUE • Alla base della fame c’è un cambiamento nel livello di glucosio nel sangue; • I diabetici mangiano troppo perché privi di insulina necessaria al passaggio del glucosio nelle cellule del corpo; • “Fattore di sazietà” è l’ormone colecistochinina, prodotto dall’intestino tenue subito dopo un pasto; SONO QUELLO CHE MANGIO • Mangiando ci si nutre anche di ricchezza o di povertà, di mascolinità e di femminilità ed infine di salute o di malattia; • Il dolce e l’amaro sono connotati come “femminile” e “maschile”; • La scelta del cibo è connotazione femminile, visto che è lei che cucina; IL SISTEMA NERVOSO E GLI ORMONI GASTROINTESTINALI • Un controllo è operato dai livelli di glicemia • Durante il pasto si avviano le secrezioni digestive che servono per la trasformazione dei cibi ingeriti; • Una parte della regolazione dipende dall’intestino, man mano che il cibo procede le stimolazioni si verificano a valle mentre a monte c’è inibizione; MANGIO BENE: SONO SANO • Da una ricerca risulta che la scelta di un modo sano di mangiare, da parte dei giovani, è determinato dagli effetti estetici anziché salutistici; • Il mangiatore moderno è portato a pensare che nutrendosi del “buono” (secondo i dettami della società) diventi egli stesso “buono”; FABBISOGNI NUTRIZIONALI DELL’ORGANISMO UMANO • Le esigenze plastiche sono soddisfatte da acqua, proteine, vitamine, sali minerali, lipidi e glucidi; • Le esigenze energetiche richiedono soprattutto glucidi e grassi e solo marginalmente proteine; • Il fabbisogno energetico giornaliero è determinato da quello basale e da quello delle attività. Si misura in calorie. I CIBI SANI NELL’IMMAGINARIO • Ci sono due tipi di salute, una psicologica e l’altra fisica; • I cibi riflettono l’esistenza di tre dimensioni: il naturale, il tradizionale e l’esotico; • Le pratiche alimentari sono difficili da cambiare e, per durare a lungo, devono essere insegnate nell’arco della vita dell’individuo; IL BINOMIO ALIMENTAZIONE SALUTE • Nella scelta dei cibi giocherebbero un ruolo prevalente due componenti: quella cognitiva e quella affettiva; • Anche il mangiare con persone care, è risaputo, contribuisce al benessere psicologico; • Il mangiare è sempre più richiamato nel vortice dell’ambiguità alimentare; I LARN • LARN significa Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti; • I LARN sono fissati dall’Istituto Nazionale per la Nutrizione che ha messo a punto delle tabelle dove vengono indicate le quantità di nutrienti per non incorrere in carenze; I PRINCIPI NUTRITIVI Modulo 2 I fattori dell’equilibrio Unità 4 GRASSI O LIPIDI IL COLESTEROLO LE VITAMINE ORGANICI PROTEINE ACQUA E ALCOOL INORGANICI I PRINCIPI NUTRITIVI DEGLI ALIMENTI SALI MINERALI CARBOIDRATI O GLUCIDI LA FIBRA ALIMENTARE Funzione plastica Funzione energetica Funzione regolatrice I PRINCIPI NUTRITIVI • La funzione energetica viene svolta sopratutto da carboidrati e lipidi; • La funzione plastica viene svolta principalmente dalle proteine e dai lipidi, secondariamente dai carboidrati; • La funzione regolatrice viene svolta da vitamine e sali minerali. PRINCIPI NUTRITIVI ORGANICI: le proteine • Sono costituite da aminoacidi; • Le proteine ematiche, come l’albumina, sono importanti per l’osmosi e per il trasporto di sostanze (lipidi,trigliceridi,ecc.) • Le proteine vengono demolite durante la digestione e nel fegato gli AA vengono smistati in tutte le cellule; • Per creare tutte le proteine che abbisognano si richiedono 20 AA. • Le nostre cellule si fabbricano da sé la maggior parte degli AA, ma 8 di essi provengono dagli alimenti (essenziali); • Le proteine che contengono gli aminoacidi essenziali sono dette “nobili”; • Le proteine di origine animale contengono tutti e 8 gli AA essenziali e perciò classificate “ad elevato valore biologico”. • Le proteine di origine vegetale contengono quantità insufficienti di AA essenziali e perciò “a basso valore biologico”; • I legumi sono di “medio valore biologico” perché mancano degli AA solforati; • Quando i legumi vengono consumati insieme ai cereali, che contengono detti AA, si mettono al pari delle proteine animali. • I fabbisogni di proteine variano con l’età e, anche, dall’attività sportiva praticata; • I fabbisogni sono espressi come grammi di proteine/kg peso corporeo/die; • Nel bambino di 10 anni è di 1,5 gr/kg/die e si riduce progressivamente all’aumentare dell’età sino al valore di circa 1 gr/kg/die a 18 anni. CONSIGLI : consumo di proteine • Consumare regolarmente pane, pasta, riso senza eccedere nei condimenti; • Mangiare quotidianamente frutta e ortaggi e far rientrare nella dieta i legumi; • Nella cottura delle verdure non prolungarla troppo e non immergerle in troppa acqua perché si perdono le vitamine e i sali minerali. Usare la pentola a pressione. Gli AA essenziali • Aromatici ( da proteine); • Basici (Fonti buone: legumi, prodotti di latteria, carne, pesce); • A catena ramificata; • Contenenti zolfo (riso, granturco e frumento); • Acidi grassi essenziali (grassi vegetali, germe di grano, grassi vegetali per pasticceria). I LIPIDI • Fonte di energia per l’organismo, contengono carbonio,idrogeno e ossigeno; • Sono costituiti da miscele di trigliceridi; • I trigliceridi sono costituiti da glicerina a cui sono legati tre acidi grassi; • Gli a. grassi sono saturi (unico legame) e polinsaturi (legame doppio che si ripete); • Il tipo di acido grasso legato alla glicerina influisce sul valore nutritivo del lipide; • Ci sono lipidi che contengono a. grassi essenziali (polinsaturi) svolgendo ruoli al pari delle vitamine (acido linoleico, contenuto nell’olio di semi di mais); • Grassi polinsaturi sono in oli vegetali e pesce, nella carne ci sono a. grassi saturi; • Costituiscono un deposito da cui attingere; • Veicolano le vitamine liposolubili; • Il loro fabbisogno dipende dal clima e dall’età (30% dell’energia totale giornaliera nell’adolescenza sino a 20 anni); • Presentano un elevato indice di sazietà (sensazione di maggior pienezza perché permangono nello stomaco più a lungo). Classificazione biologica dei lipidi • Lipidi di deposito (materiale di riserva energetica, diminuiscono durante le diete ipocaloriche); • Lipidi strutturali (sono parte integrante delle membrane cellulari, non diminuiscono durante diete ipocaloriche); • Lipidi di trasporto ( la forma in cui i lipidi vengono trasportati nel sangue). IL COLESTEROLO • E’ precursore di molti ormoni, della vitamina D e dei sali biliari; • Si trova negli alimenti di origine animale ma è anche sintetizzato dall’organismo; • Solo il 10-15% del colesterolo circolante proviene dalla dieta, il resto è endogeno; • I livelli di colesterolo ematico totale sono del 5% più elevato nella donna. • Il limite è di 180 mg/dl sino a 20 anni; • Il colesterolo HDL protegge ed è più elevato nelle persone attive, non fumatori; • Il colesterolo LDL non protegge ed è più elevato nei sedentari e fumatori; • L’arteriosclerosi è determinata anche da fattori ereditari, dal fumo, dalla ipertensione,sedentarietà, alcool, ecc. Patologie neoplastiche: i carcinogeni ambientali • La dieta abituale rappresenta uno dei principali fattori di rischio del cancro. Può portare al cancro in tre modi: 1. Per la presenza nel cibo di un carcinogeno; 2. Per un’alimentazione abituale ipercalorica e iperlipidica; 3. Per l’assenza nella dieta di fattori protettivi o insufficiente presenza. CONSIGLI UTILI • Moderare la quantità di grassi animali; • Usare i grassi da condimento preferibilmente crudi (limitare la frittura); • Preferire le carni magre; • Preferire il latte scremato (mantiene il Ca); • Scegliere formaggi con pochi grassi; • Consumare più pesce (non contiene colesterolo). I CARBOIDRATI O GLUCIDI • Sono i costituenti principali degli alimenti di origine vegetale; • Forniscono più della metà delle calorie per il fabbisogno giornaliero; • Sono composti da carbonio, idrogeno e ossigeno; • Vengono distinti in monosaccaridi, oligosaccaridi e polisaccaridi. • Il glucosio è il glucide che si trova nel sangue; • E’ contenuto nella frutta e nei vegetali; • Esso è essenziale per le cellule nervose e per i globuli rossi; • I glucidi costituiscono la sorgente di energia di più pronta ed economica utilizzazione a livello di tutti i tessuti. • La porzione glucidica serve per lo sviluppo di una normale flora batterica intestinale; • I glucidi non utilizzabili (fibra) servono per la peristalsi intestinale; • Ogni volta che l’apporto alimentare dei carboidrati supera il fabbisogno metabolico, essi vengono utilizzati per la sintesi dei grassi e accumulati come tali. LA CARIE DENTARIA • Il cibo ricco di zuccheri semplici è il principale fattore di rischio (soprattutto se si mangiano caramelle e dolciumi molli); • La somministrazione di fluoro (1-3 mg al giorno) aumenta la resistenza dello smalto all’attacco dell’acido; • La principale misura preventiva risiede nella detersione dei denti (spazzolino). CONSIGLI UTILI • Tener conto della quantità e della frequenza del consumo di alimenti dolci; • Preferire prodotti da forno (biscotti, ecc.); • Fare uso moderato di prodotti da spalmare • Limitare l’uso di prodotti ad alto contenuto di saccarosio: caramelle, torrone, ecc.; • Ricordarsi che è una buona regola lavarsi i denti (soprattutto dopo aver mangiato dolci). LA FIBRA ALIMENTARE • La fibra grezza, formata da cellulosa, non è digeribile (perché non possediamo l’enzima per degradarla); • E’ essenziale per la formazione della massa fecale, stimola la peristalsi, evita la fermentazione del cibo,produce sazietà; • I componenti della fibra si dividono in non idrosolubili e idrosolubili. FIBRE NON IDROSOLUBILI • Vengono parzialmente degradate dai batteri della flora intestinale; • Attivano la motilità dell’intestino, sviluppano gas; • Riduzione dei tempi di transito del cibo; • Sono utili nella stipsi, nella diverticolosi, nella patologia emorroidaria, nella prevenzione del cancro del colon. FIBRE IDROSOLUBILI • Riducono l’assorbimento di glucidi, lipidi e colesterolo; • Modulano la risposta glicemica nei diabetici; • La fibra assorbe calcio, ferro, zinco e causa la formazione di sali dell’acido fitico; • L’acido fitico è presente nella crusca; • La quantità raccomandata di fibra è 30 g/die. PATOLOGIE GASTROENTERICHE • Chi consuma cibi con poche fibre, col tempo, si provoca la stipsi che porta, molto frequentemente, alla diverticolosi; • I cibi ricchi di scorie (vegetali)sono salutari per il buon funzionamento della macchina intestinale; • Frutta e verdura sono il rimedio sia preventivo che curativo della stipsi e delle sue conseguenze. Principi nutritivi inorganici: I SALI MINERALI • Le sostanze minerali non apportano energia(come acqua,vitamine e fibra); • Si trovano allo stato solido nello scheletro e nei denti; • Partecipano a processi cellulari vitali, come la regolazione dell’equilibrio idrosalino e l’attivazione di numerosi cicli metabolici. • Il calcio e il fosforo costituiscono le ossa e sono contenuti nel latte e derivati da esso; • Se vengono trascurati nella dieta si incorre nell’osteoporosi e nel rachitismo; • La carenza di ferro provoca anemia; • Il ferro è contenuto nella carne rossa, uova, legumi, alcune verdure; • Lo iodio è presente nel pesce. Patologie osteoarticolari: L’OSTEOPOROSI • E’ frequente negli anziani; • Dipende dall’alimentazione e dall’esercizio fisico; • Per prevenirla bisogna assumere per tutta la vita almeno 1200 mg di calcio al giorno, e un certo tenore di attività fisica ( che induce le ossa a fissare il calcio ); • Se non si previene è inevitabile con l’età. CONSIGLI UTILI • Limitare l’uso di sale a tavola; • Nella preparazione dei cibi sostituire il sale con erbe e spezie aromatiche; • Preferire il sale iodato; • Consumare di rado alimenti molto salati, quali cibi in salamoia o sotto sale, insaccati, snack salati, ecc. LE VITAMINE • Regolano e coordinano il metabolismo cellulare (bioregolatori); • Le vitamine liposolubili, ossia solubili nei grassi, sono la A,D,E,K; • Le vitamine idrosolubili, ossia solubili in acqua, sono quelle del gruppo B, acido folico, niacina, acido pantotenico, biotina, la vitamina C. VITAMINE LIPOSOLUBILI • Possono accumularsi nell’organismo e costituire pertanto una forma di riserva; • Se assunte in eccesso possono determinare fenomeni di tossicità; • La provitamina A si trova nelle verdure, il retinolo nel latte e derivati, la D nell’olio di fegato di merluzzo, la E (tocoferolo) in semi, verdure, margarina e la K in verdure. VITAMINE IDROSOLUBILI • Non si accumulano nell’organismo; • Sono presenti in tutti gli alimenti; • Le ipovitaminosi si riscontrano negli anziani; • Le avitaminosi si riscontrano nei paesi del terzo mondo; • La cottura prolungata è nociva. ADDITIVI CHIMICI • Sono sostanze chimiche che possono essere aggiunte agli alimenti con lo scopo di garantirne delle caratteristiche; • Sono prive di potere nutritivo; • Nelle dosi previste non costituiscono pericolo per il consumatore; • Sono: conservanti,coloranti,aromatizzanti, addensanti, gelificanti, stabilizzanti, emulsionanti. Acqua e bisogno idrico • E’ indispensabile per la vita dell’uomo; • L’ organismo ne contiene il 75% nel bambino e 60% nell’adulto; • Si distingue in intracellulare ed extracellulare; • E’ il mezzo entro cui si svolgono tutte le reazioni metaboliche; • Svolge funzione di trasporto dei nutrienti. • Con la sudorazione si ha una rilevante perdita di calore; • L’acqua persa va ripristinata; • Il bisogno idrico complessivo è di 2,5 litri al giorno, di cui:introdotta con gli alimenti tra 770-1000 ml/die, che si forma nell’organismo dai nutrienti 200-300 ml/die • Gli alimenti contribuiscono all’apporto di acqua . • ENTRATE: • Bevande ml 1000; Alimenti ml 1200; Ossidazioni ml 300= Totale ml 2500 • USCITE: • Urine ml 1500; Cute(sudorazione) ml 600; Polmoni(respirazione) ml 300; Feci ml 100 = Totale ml 2500. ALCOOL E ALIMENTAZIONE • L’etanolo è contenuto in quantità differenti nelle bevande alcoliche; • Si definisce“grado alcolico”la quantità di ml di etanolo presente in 100 ml di bevanda; • Viene assorbito per diffusione nel tenue e una discreta percentuale nello stomaco; • Solo il 5% viene eliminato a livello renale e polmonare, il resto viene metabolizzato. • Contribuisce alla copertura del fabbisogno energetico; • Svolge un’intensa e specifica azione farmacologica sul sistema nervoso; • Oltre una certa dose risulta tossico; • Interferisce con svariati farmaci, provocando reazioni indesiderate; • Dosi consigliate:300 ml per l’uomo e 200 ml per la donna (vino o birra). • E’ assolutamente vietato il suo consumo abituale nei giovani al di sotto di 18 anni e nelle donne in gravidanza; • Perché può provocare l’intossicazione del feto; • Per gli adulti un bicchiere a pasto, ha un effetto benefico per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. CONSIGLI UTILI • Non bere alcolici se si ha meno di 16/18 anni; • Non eccedere nel consumo di alcolici, in quantità elevata hanno azione depressiva, rallentano l’attività intellettiva, provoca disturbi all’acuità visiva; • Non bere nessun alcolico durante la gravidanza. Utilizzazione e risintesi di ATP • L’energia per la contrazione muscolare è fornita dalla reazione di scissione dell’ATP in ADP e fosforo ad opera dell’ATPasi; • L’ATP è presente nei muscoli tale da consentire sforzi per 1-2 secondi, per proseguire l’attività è necessario rigenerarlo tramite il CP(creatinfosfato) muscolare(via anaerobica alattacida), o del glicogeno(via anaerobica lattacida), o del glucosio, grassi e aminoacidi (via aerobica). Fonti energetiche del corpo umano • Glicogeno muscolare ed epatico permettono di sostenere sforzi continuativi d’intensità medio-elevata per circa 2 ore; • I grassi consentono attività non intense per tempi illimitati; • Per quanto riguarda le proteine sono la fonte meno utilizzata a fini energetici tranne quando c’è carenza glucidica. SUBSTRATI UTILIZZATI A FINI ENERGETICI IN CORSO DI ESERCIZIO Composti Glucidi fosforici ATP CP Lipidi Protidi Glicogeno muscolare Trigliceridi Aminoacidi Glicogeno epatico Glucosio ematico Acidi grassi Corpi chetonici Massima durata di fornitura energetica dei differenti substrati SUBSTRATO ATP DURATA al carico massimale 1-2 secondi CP 3-4 secondi Glicolisi anaerobica 80 secondi Metabolismo aerobico Glicogeno e glucosio 100 minuti Acidi grassi illimitato Caratteristiche delle vie metaboliche bioenergetiche Sistema Metabolismo Erogazione Substrati di energia utilizzati ATP prodotto (quantità) Anaerobico Anaerobico alattacido Molto rapida ATP-CP Molto limitata Anaerobico Anaerobico lattacido Rapida Glicogeno muscolare Limitata Aerobico Lenta Glicogeno, glucosio, ac. grassi. Illimitata Aerobico I 7 GRUPPI ALIMENTARI Modulo 2 I fattori dell’equilibrio Unità 5 PRIMO GRUPPO Carne,pesce,uova TERZO GRUPPO Cereali e tuberi SECONDO GRUPPO Latte,yogurt, formaggi I SETTE GRUPPI DI ALIMENTI QUINTO GRUPPO Grassi da condimento SESTO E SETTIMO GRUPPO Ortaggi e frutta QUARTO GRUPPO Legumi I 7 GRUPPI DI ALIMENTI • Ogni gruppo comprende alimenti tra loro equivalenti nutrizionalmente; • Tale suddivisione è solo pratica; • Il numero di gruppi varia nei Paesi; • E’ consigliabile che uno o più alimenti di uno stesso gruppo siano presenti nell’alimentazione quotidiana. PRIMO GRUPPO: CARNE, PESCE, UOVA • Forniscono proteine di elevato valore biologico, acidi grassi saturi, glicogeno, ferro e vitamine del gruppo B; • Bambini, adolescenti, donne in gravidanza dovrebbero mangiare ogni giorno 2 porzioni di questi alimenti, per gli altri 1; • Le ragazze dovrebbero mangiare anche alimenti ricchi in ferro, come il fegato. SECONDO GRUPPO: LATTE, YOGURT, FORMAGGI • Forniscono calcio, fosforo, proteine di elevato valore biologico, grassi saturi, vitamine del gruppo B, vitamine liposolubili • Bambini, adolescenti e donne gravide, ogni giorno, dovrebbero mangiarne almeno 2-3 porzioni; • Il fenomeno di intolleranza al latte è dovuto al lattosio che accelera la peristalsi intestinale. TERZO GRUPPO: CEREALI E TUBERI • Forniscono la quota principale di glucidi, amido, proteine di medio valore biologico, vitamine B1, sali minerali e fibra grezza; • Ogni persona dovrebbe mangiarne 2-3 porzioni al giorno; • Maggiore è l’impegno fisico, più sarà necessario introdurne; • Si consiglia un’attenta lettura delle etichette nutrizionali delle merendine. QUARTO GRUPPO: LEGUMI • Tutti questi alimenti forniscono glucidi, proteine di medio valore biologico, ferro e sali minerali, vitamine del gruppo B, fibra; • Una porzione di 80-100 gr. di legumi, associata ad una del terzo gruppo, può sostituirne una del primo gruppo; • E’ necessario consumare insieme i legumi ed i cereali per ottenere migliori benefici. QUINTO GRUPPO: GRASSI DA CONDIMENTO • Forniscono lipidi e vitamine liposolubili (A,D,E,K), acidi grassi polinsaturi (linoleico, linolinico, arachidonico); • Quest’ultimi indispensabili nella composizione della struttura cellulare; • E’ consigliabile fare un uso moderato di grassi a chi conduce vita sedentaria; • Preferire una riduzione dei grassi di origine animale. SESTO E SETTIMO GRUPPO: ORTAGGI E FRUTTA • Assicurano un sufficiente apporto di vitamina A e vitamina C, sali m., acqua; • Glucidi semplici di pronta utilizzazione; • Contengono molta fibra grezza; • Si consiglia che almeno una volta al giorno venga consumato un alimento crudo di questo gruppo in una quantità di 100-150 gr. IL MODELLO ALIMENTARE MEDITERRANEO Modulo 3 La mia dieta Unità 6 La prima colazione in Europa Mediterraneo: Italia,Grecia, Spagna,Francia paesi settentrionali dell’Africa e del vicino Oriente I protagonisti della tradizione alimentare Mediterranea: olio d’oliva, pasta,pane,vino, legumi, frutta, ortaggi La pasta asciutta “Regina del Mediterraneo” IL MODELLO ALIMENTARE MEDITERRANEO Effetti positivi del M.A.M. sulla salute Effetto della cottura sul valore nutritivo degli alimenti LE BASI STORICHE • Il M.A.M. nasce da una tradizione che resiste da secoli nei Paesi Mediterranei; • Dal dopoguerra ad oggi le abitudini alimentari italiane hanno abbandonato modelli tradizionali per passare a scelte tipiche di una società opulenta (modelli alimentari d’importazione); • Il risultato è stato quello di aumentare l’incidenza di alcune malattie. I PROTAGONISTI DELLA TRADIZIONE ALIMENTARE MEDITERRANEA • I protagonisti della M.A.M. sono: olio d’oliva, pasta, pane, vino, legumi, frutta e, tra gli ortaggi,il pomodoro; • Questi prodotti, ben combinati fra loro, con l’aggiunta di una giusta quantità di prodotti animali (carne, pesce, uova, formaggi) assicurano un’alimentazione equilibrata; • Pane e pasta assicurano la giusta quantità di carboidrati complessi. • Altra caratteristica del M.A.M. è la frequente presenza di legumi, verdure, frutta e grassi vegetali; • Come carni si usano il pollo, coniglio, maiale magro, tacchino, ecc. • Si consumano il pesce e le uova; • Si tende a concepire piatti “unici” con minore assunzione di calorie. LA PASTA ASCIUTTA “REGINA DEL MEDITERRANEO” • Raccomandata come primo piatto; • La paternità della pasta se la contendono tutti i popoli dell’area mediterranea e non; • Il merito di aver creato la pasta asciutta spetta di diritto ai Napoletani che inventarono la salsa di pomodoro; • Può essere utilizzata come piatto “unico” se abbinata sapientemente. VALIDITA’ E CONVENIENZA DEL M.A.M. • Ha preso consistenza intorno al ’70; • Quando le “malattie del benessere” iniziavano a prendere piede; • Oggi si pensa che la dieta và vista non solo sotto l’aspetto quantitativo ma anche sotto quello qualitativo; • Il M.A.M. si avvicina al modello di nutrizione ideale. CONSIGLI PRATICI PER SEGUIRE IL MODELLO ALIMENTARE MEDITERRANEO OGNI GIORNO • Suddividere l’alimentazione giornaliera in 4-5 momenti; • Consumare giuste razioni di pasta; • Accompagnare il pasto preferibilmente con il pane (non con grissini o crackers); • Ricordarsi di usare frequentemente i “piatti unici” ; • Preferire come condimento l’olio d’oliva. • Sostituire con frequenza la carne bovina con le “carni alternative”; • Se si deve ricorrere al fast-food, farlo in maniera “mediterranea”; • Consumare pesce con regolarità; • Completare abitualmente il pasto con verdura e frutta fresca; • Accompagnare i pasti con una modica quantità di vino. EFFETTI POSITIVI DEL M.A.M. SULLA SALUTE • Scarsa quantità di grassi animali, abbondano i grassi monoinsaturi; • Presenza di fibre alimentari; • Prevalenza degli zuccheri complessi sui semplici; • Controllo della quantità calorica giornaliera • Uso di aromi e condimenti non grassi. EFFETTO DELLA COTTURA SUL VALORE NUTRITIVO DEGLI ALIMENTI • Serve per rendere più sicuro (molto spesso) microbiologicamente l’alimento; • Aumentarne la digeribilità; • Aumentare la disponibilità di alcuni nutrienti; • Estenderne la conservabilità; • Evitare le trasformazioni fatte dagli enzimi; • Migliorarne l’appettibilità. LA DIETA Modulo 3 La mia dieta Unità 7 •Età •Sesso •Clima •Tipo di lavoro svolto •Fabbisogno calorico •Fabbisogno nutritivo LA DIETA NELLE DIVERSE ETA’ •Gravidanza e allattamento •Infanzia •Adolescenza •Età adulta •Età senile DISTRIBUZIONE DEI PASTI NELL’ARCO DELLA GIORNATA DIETA Significato del termine I TRUCCHI CHE AIUTANO A MANTENERE IL PESO LA DIETA DI MANTENIMENTO LA DIETA DELLO SPORTIVO