Relazione tecnica- Parco eolico Trinitapoli – località Chiavicella Grande -
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Premessa
La società Trinitapoli Eolica s.r.l., con sede legale in Foggia, Via Vittime Civili n. 56,
intende
realizzare nel territorio comunale di Trinitapoli, un parco eolico, per 30 aerogeneratori.
L’area interessata dal progetto, dell’estensione di circa 500 ettari, è ubicata a sud-ovest del centro
abitato di Trinitapoli, in località “Chiavicella Grande”, ad una distanza minima dallo stesso di circa 4,9
km ed è censita nel NCT del Comune di Trinitapoli, ai fogli di mappa nn 3-94-95-96-97-98.
Il progetto si pone come obiettivo la realizzazione di un parco eolico nel territorio comunale di
Trinitapoli per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Gli impianti eolici sono dichiarati di pubblica utilità e rappresentano uno dei principali sistemi per
rispettare gli impegni assunti dall’Italia alla firma del protocollo di Kyoto.
La realizzazione di un impianto eolico si pone i seguenti obiettivi:
•
produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, priva di alcuna immissione diretta o
derivata nell’ambiente;
•
valorizzazione di un’area marginale rispetto alle altre fonti di sviluppo regionale con
destinazione prevalente a scopo agricolo e con bassa densità antropica;
•
diffusione di Know-how in materia di produzione di energia elettrica da fonte eolica, a
valenza fortemente sinergica per aree con problemi occupazionali e di sviluppo:
•
occupazione diretta nella fase di realizzazione della centrale sia per le imprese locali che per le
maestranze specializzate in ambito europeo;
•
formazione di tecnici specializzati nell’esercizio e nella manutenzione ordinaria e straordinaria
degli impianti eolici;
•
coinvolgimento dell’indotto locale sia nella fase di realizzazione, installazione ed avviamento
della centrale che nella fase di gestione e manutenzione;
•
aumentare le entrate del bilancio comunale attraverso una royalties annuale legata alla
produzione elettrica.
In questo capitolo verrà descritto sia il percorso progettuale che ha condotto alla scelta della
tipologia di impianto, che alle definitive ubicazioni delle torri, posizionate in funzione della situazione
ambientale esistente.
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L’analisi del progetto comporta le descrizioni delle caratteristiche tecniche dell’impianto, le fasi di
cantiere per la realizzazione dello stesso, le procedure di manutenzione e la programmazione delle
operazioni di dismissione dello stesso al termine della sua vita operativa.
Prima di procedere alla descrizione del progetto, si ritiene opportuno sinteticamente inquadrare
lo stesso nel territorio nel quale si sviluppa, rimandando, per un maggior dettaglio, agli studi riportati
nella RELAZIONE TECNICA GENERALE DELLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A V.I.A (EX ART. 16
L.R. 11/2001).
Inquadramento territoriale
L’ambito territoriale interessato dal progetto si colloca nel comune di Trinitapoli, in Provincia di
BAT.
Nel territorio comunale di Trinitapoli ricadono sia le ubicazioni delle pale che i tracciati dei
cavidotti di interconnessione interna e di collegamento alla sottostazione elettrica. Il cavidotto di
collegamento esterno, della lunghezza complessiva di 1,900 km, che collega la cabina di smistamento
alla sottostazione, procede seguendo la direzione principale lungo alcune arterie stradali esistenti del
territorio.
L’area di intervento, su cui si prevede la realizzazione delle 30 torri eoliche, interessa le località
“Chiavicella Grande“ Masseria Cafagna”, “Masseria Ceglia”, “Postagrande” e “Pende”; si trova a sudovest del centro abitato di Trinitapoli, a circa 4,9 km a Sud-Ovest del centro abitato di Trinitapoli, e a
circa 3,5 Km a Nord-Ovest dell’abitato di S.Ferdinando di Puglia.
L’area in studio ricade nel Foglio 175 “CERIGNOLA” della Carta Geologica d’Italia.
Sotto il profilo specificatamente ambientale, il sito dell’intervento e caratterizzato dalla presenza e
dall’azione dell’uomo: si riconoscono prevalentemente seminativi e colture orticole. Come si evince
dalla lettura della carta di uso del suolo riportata nello studio di Verifica di Assoggettabilità a VIA,
accanto alle colture dominanti sono presenti anche aree ad uliveto e soprattutto a vigneto.
Gli elementi fissi del paesaggio, quali le siepi, sono quasi del tutto assenti nelle aree sottoposte a
pratiche agricole e sono relegati quasi esclusivamente lungo alcune.
In un panorama di questo genere, l’area oggetto dell'intervento, caratterizzata principalmente da
seminativi e colture orticole, presenta una minore valenza naturalistica rispetto alle aree costiere del
tavoliere. Tale situazione è dovuta all'elevato grado di messa a coltura del territorio favorito dalla buona
profondità del franco di coltivazione.
La mancanza di elementi paesaggistici di pregio viene avvalorata e confermata da quanto emerge
dallo studio del PUTT/P: nell’area non è presente il vincolo paesaggistico.
L’area di studio risulta, infine, idonea allo sviluppo del progetto in esame anche in relazione alla sua
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posizione ottimale rispetto alla viabilità principale.
Descrizione del progetto
L’impianto oggetto di studio si basa sul principio secondo il quale l’energia del vento viene
captata dalle macchine eoliche che la trasformano in energia meccanica di rotazione, utilizzabile per la
produzione di energia elettrica: nel caso specifico il sistema di conversione viene denominato
aerogeneratore.
La bassa densità energetica prodotta dalla singola macchina, per unità di superficie, comporta la
necessità di progettare l’istallazione di più aerogeneratori nella stessa area.
L’impianto sarà costituito dai seguenti sistemi:
•
di produzione, trasformazione e trasmissione dell’energia elettrica;
•
di misura, controllo e monitoraggio della centrale;
•
di sicurezza e controllo.
In particolare, l’impianto di produzione sarà costituito da 30 aerogeneratori, ognuno della
potenza di 3,3 MW ciascuno; questi saranno ubicati nell’area ad sud-ovest del centro abitato di
Trinitapoli, secondo una distribuzione apparentemente casuale, ma che in verità seguirà le condizioni
morfologiche, tecniche e paesaggistiche del sito.
Il parco è progettato per produrre una potenza complessiva massima di 99,00 MW.
La producibilità elettrica netta del sito è di circa 160,00 GWh con 1700 h/anno equivalenti di
funzionamento.
Aerogeneratori
Gli aerogeneratori saranno ad asse orizzontale, costituiti da un sistema tripale, con generatore di
tipo asincrono o sincrono. Il tipo di generatore da utilizzare verrà scelto in fase di progettazione
esecutiva dell’impianto. Le dimensioni previste per la macchina tipo sono: diametro del rotore 104 m,
altezza mozzo 100 m.
La tipica configurazione di un aerogeneratore ad asse orizzontale è la seguente: il sostegno
costituito da una torre tubolare che, in genere, porta alla sua sommità la navicella, costituita da un
basamento e da un involucro esterno; nella navicella sono contenuti l’albero di trasmissione lento, il
moltiplicatore di giri, l’albero veloce, il generatore elettrico e i dispositivi ausiliari.
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All’estremità dell’albero lento, corrispondente all’estremo anteriore della navicella, è fissato il
rotore costituito da un mozzo sul quale sono montate le pale.
Il rotore può essere posto sia sopravento che sottovento rispetto al sostegno. La navicella può
ruotare rispetto al sostegno in modo tale da tenere l’asse della macchina sempre parallela alla direzione
del vento (movimento di imbardata).
L’aerogeneratore tipo REpower 3.3M da 3.3 MW è costituito da un rotore, ad asse orizzontale, azionato
da 3 pale con controllo di apertura. Le pale sono costituite in fibra di vetro rinforzata.
E’ dotato di un sistema di controllo che, in corrispondenza di alta velocità del vento, mantiene la
produzione di potenza al suo valore nominale indipendentemente dalla temperatura e dalla densità
dell’aria, in corrispondenza, invece, di bassa velocità del vento, il sistema a passo variabile e quello di
controllo ottimizzano la produzione di potenza scegliendo la combinazione tra velocità del rotore e
angolo di orientamento in modo da avere il massimo del rendimento e riducono le emissioni di rumore.
Il funzionamento dell’aerogeneratore è continuamente monitorato e controllato da una unità a
microprocessore.
Il sistema di controllo dell’aerogeneratore assolve alle seguenti funzioni:
ƒ
sincronizzazione del generatore elettrico con la rete prima di effettuarne la connessione, in
modo da contenere il valore della corrente di cut-in (corrente di inserzione);
ƒ
mantenimento della corrente di cut-in ad un valore inferiore alla corrente nominale;
ƒ
orientamento della navicella in linea con la direzione del vento;
ƒ
monitoraggio della rete;
ƒ
monitoraggio del funzionamento dell’aerogeneratore;
ƒ
arresto dell’aerogeneratore in caso di guasto;
garantendo, così, l’ottenimento dei seguenti vantaggi:
ƒ
generazione di potenza ottimale per qualsiasi condizione di vento;
ƒ
limitazione della potenza di uscita a 3.3 MW;
ƒ
livellamento della potenza di uscita fino ad una valore di qualità elevata e quasi priva di effetto
flicker;
ƒ
nessun avviamento del motore;
ƒ
possibilità di arresto della turbina senza fare ricorso ad alcun freno di tipo meccanico;
ƒ
minimizzazione delle oscillazioni del sistema di trasmissione meccanico;
L’albero principale trasmette la potenza al generatore tramite un sistema di riduzione. Da questo la
potenza è trasmessa tramite l’accoppiamento a giunto cardanico al generatore. Il sistema frenante
principale è costituito dal blocco totale delle pale mentre quello secondario è un sistema di emergenza a
disco attivato idraulicamente e montato sull’albero del sistema di riduzione.
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Ciascun aerogeneratore può essere schematicamente suddiviso, dal punto di vista elettrico, nei seguenti
componenti:
ƒ
generatore elettrico;
ƒ
interruttore di macchina BT;
ƒ
trasformatore di potenza MT/BT;
ƒ
cavo MT di potenza;
ƒ
quadro elettrico di protezione MT;
ƒ
servizi ausiliari;
ƒ
rete di terra.
Si precisa che, al fine di mitigare l’impatto visivo degli aerogeneratori, si utilizzeranno torri di
acciaio di tipo tubolare , con impiego di vernici antiriflettenti e di colore grigio perla.
Da ogni generatore viene prodotta energia elettrica a bassa tensione (BT) di 690 V e a frequenza
variabile se la macchina è asincrona (l’aggancio alla frequenza di rete avviene attraverso un convertitore
di frequenza ubicato nell’area di cabina).
All’interno di ogni torre l’impianto di trasformazione BT/MT, consentirà l’elevazione della
tensione al valore di trasporto 30kV (tensione in uscita dal trasformatore).
L’energia prodotta verrà vettoriata in prossimità della rete nazionale tramite cavidotti interrati che
saranno ubicati preferibilmente lungo la rete viaria esistente.
La scelta dell’aerogeneratore è una scelta tecnologica che dipende dalle caratteristiche delle
macchine di serie disponibili sul mercato al momento della fornitura, per cui in questa fase viene
preservata la possibilità che il tipo di macchina venga cambiata a causa di eventuali innovazioni
tecnologiche prodotte sino alla messa in opera del progetto.
La macchina prescelta è ad asse orizzontale in cui il sostegno (torre) porta alla sua sommità la
navicella, costituita da un basamento e da un involucro esterno.
All’interno di essa sono contenuti l’albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri
(eventuale), l’albero veloce, il generatore elettrico ed i dispositivi ausiliari.
All’esterno della gondola, all’estremità dell’albero lento, è montato il rotore, costituito da un
mozzo in acciaio, su cui sono montate le tre pale in vetroresina.
La navicella è in grado di ruotare allo scopo di mantenere l’asse della macchina sempre parallelo
alla direzione del vento (imbardata).
Opportuni cavi convogliano al suolo, in un box all’interno della torre in cui è ubicato il
trasformatore BT/MT, l’energia elettrica prodotta e trasmettono i segnali necessari per il controllo
remoto del sistema aerogeneratore.
Dalle informazioni fornite dalla ditta fornitrice è stato possibile sviluppare il seguente quadro tecnico
della singola macchina.
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Le pale sono in fibra di vetro rinforzata con resina epossidica e fibre di carbonio.
Ogni pala consta di due gusci, collegati ad una trave portante.
Gli aerogeneratori di tipo REpower 3.3M o similari sono provvisti di sistema di regolazione del passo;
inoltre lo stesso ottimizza la produzione di energia e i livelli di rumorosità.
A velocità del vento elevate, la produzione di energia viene mantenuta alla potenza nominale.
L’aerogeneratore è dotato di impianto frenante che, all’occorrenza, arresta la rotazione.
In caso di ventosità pericolosa per la tenuta meccanica delle pale, l’aerogeneratore dispone di un sistema
in grado di pilotare le pale che vengono portate a posizionarsi in modo da offrire la minima superficie
all’azione del vento; la macchina ovviamente viene arrestata.
Tutte le funzioni dell’aerogeneratore sono monitorate e controllate da un’unità di controllo basata su
microprocessori.
Il sistema di regolazione del passo viene azionato da 3 cilindri idraulici, uno per ciascuna pala. L’unità
idraulica è installata nella navicella e fornisce pressione idraulica sia al sistema del passo che all’impianto
frenante.
I sistemi sono dotati di accumulatori idraulici che garantiscono lo spegnimento in sicurezza in caso di
assenza di rete.
La calotta della navicella rinforzata in fibra di vetro protegge tutti i componenti da pioggia, neve,
polvere, sole, ecc.
L’accesso alla navicella dalla torre avviene attraverso un passaggio centrale. All’interno della stessa è
installato il paranco a catena da 800 kg. Il paranco può essere potenziato per sollevare fino a 9.500 kg.
Tutte le apparecchiature elettromeccaniche del generatore saranno conformi alla direttiva “macchine”,
alle norme CEI e UNI vigenti.
La torre, il generatore e la cabina di trasformazione andranno a scaricare su una struttura di
fondazione in cemento armato del tipo diretto e/o indiretto su pali che verrà dimensionata, in fase
esecutiva, in funzione delle caratteristiche tecniche del terreno rivenienti dalle indagini puntuali eseguite
sui siti di impianto.
La fondazione sarà calcolata in modo tale da poter sopportare il carico della macchina e il momento
prodotto sia dal carico concentrato posto in testa alla torre che dall’azione cinetica delle pale in
movimento.
In funzione dei risultati delle indagini geognostiche, atte a valutare la consistenza stratigrafica del
terreno, le fondazioni verranno dimensionate su platea di forma quadrata, circolare o esagonale su pali.
La forma della platea verrà scelta in funzione del numero di pali che dovrà contenere.
Al plinto sono attestate le file di pali del diametro φ 100/150 cm e della lunghezza compresa tra 16 e
20 m, la profondità del palo varia in funzione della stratigrafia del terreno e della profondità a cui si
trovano i terreni di maggiore resistenza.
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Le verifiche di stabilità del terreno e delle strutture di fondazione saranno eseguite con i metodi ed i
procedimenti della geotecnica, tenendo conto delle massime sollecitazioni sul terreno che la struttura
trasmette.
Le strutture di fondazione saranno dimensionate in conformità alla normativa tecnica vigente.
Il sistema di produzione, trasformazione e trasporto dell’energia elettrica
prodotta
Gli impianti ed opere da eseguire sono quelli sinteticamente sotto raggruppati:
ƒ
rete di distribuzione interna a MT (30 kV) in cavo interrato per la interconnessione degli
aerogeneratori costituenti il parco eolico e per la connessione degli stessi alla cabina di
smistamento. Il progetto e la fornitura dell’impianto elettrico interno agli aerogeneratori,
compreso il trasformatore MT/BT e i quadri a MT in econfigurazione entra-esce, sono di
competenza del fornitore degli aerogeneratori stessi, REpower Systems AG;
ƒ
cabina di smistamento a MT sita nei pressi del parco eolico stesso;
ƒ
linea di vettoriamento a MT (30 kV) in cavo interrato dalla cabina di smistamento
alla
sottostazione;
ƒ
sottostazione di trasformazione AT/MT;
ƒ
rete in fibra ottica tra le torri eoliche con la cabina di smistamento e da questa alla sottostazione.
ƒ
Impianti di messa a terra.
Partendo dalle condizioni al contorno individuate nel paragrafo, si sono studiate le caratteristiche
dell’impianto elettrico con l’obiettivo di rendere funzionale e flessibile l’intero parco eolico.
9 Gli aerogeneratori sono stati collegati con soluzione “entra-esce” raggruppandoli anche in
funzione del percorso delle linee in cavo da installare, evitando sprechi di materiale,
contenendo le perdite ed ottimizzando la scelta delle sezioni dei cavi stessi.
9 La cabina di smistamento a MT è costituita da un sistema di sbarre a tensione nominale 30 kV
ognuna delle quali connesso alle linee provenienti dai sottocampi .
9 Dalle sbarre MT della cabina di smistamento partono tre linee di vettoriamento a MT verso la
sottostazione di trasformazione e consegna. Le linee di vettoriamento sono state dimensionate
per portare la potenza nominale di 30 generatori in modo tale da poter esercire il campo anche
con una linea di vettoriamento guasta o in manutenzione.
9 I percorsi delle linee, illustrati nei disegni, potranno essere meglio definiti in fase costruttiva.
All'atto dell'esecuzione dei lavori, i percorsi delle linee elettriche saranno accuratamente
verificati e definiti in modo da:
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ƒ
evitare interferenze con strutture, travi, parti di altri impianti ed effetti di qualunque
genere;
ƒ
evitare curve inutili e percorsi tortuosi;
ƒ
assicurare una facile posa o infilaggio delle condutture;
ƒ
effettuare una posa ordinata e ripristinare la condizione ante-operam.
La rete elettrica a 30 kV interrata assicurerà il collegamento dei trasformatori di torre degli
aerogeneratori alla cabina di consegna e da questa alla sottostazione. Si possono pertanto identificare
due sezioni della rete a MT:
•
La rete di raccolta dell’energia prodotta costituita dalla linee che collegano i quadri a MT delle
torri con la cabina di smistamento;
•
La rete di vettoriamento che collega la cabina di smistamento con la sottostazione di
trasformazione e consegna in alta tensione;
Ciascuna delle suddette linee, a partire dall’ultimo aerogeneratore del ramo, provvede, con un
percorso interrato, al trasporto dell’energia prodotta dalla relativa sezione del parco fino all’ingresso del
quadro elettrico di raccolta, punto di partenza della linea elettrica di vettoriamento alla sottostazione di
trasformazione AT/MT.
Il percorso di ciascuna linea della rete di raccolta è stato individuato sulla base dei seguenti criteri:
ƒ
minima distanza;
ƒ
massimo sfruttamento degli scavi delle infrastrutture di collegamento da realizzare;
ƒ
migliore condizione di posa (ossia, in presenza di forti dislivelli tra i due lati della strada,
contenendo, comunque, il numero di attraversamenti, si è cercato di evitare la posa dei cavi
elettrici dal lato più soggetto a frane e smottamenti).
La rete di vettoriamento, della lunghezza complessiva di 1,900 km, che collega la cabina di
smistamento con la sottostazione ed è composta di tre linee elettriche, interrate parallelamente nello
stesso scavo, seguendo la direzione principale lungo le strade interne al parco.
Per le reti non è previsto alcun passaggio aereo.
Modalità di esecuzione dell’impianto: il cantiere
In questa fase verranno descritte le modalità di esecuzione dell’impianto in funzione delle
caratteristiche ambientali del territorio, gli accorgimenti previsti e i tempi di realizzazione.
Tenuto conto delle componenti dimensionali del generatore, la viabilità di servizio all’impianto e le
piazzole andranno a costituire le opera di maggiore rilevanza per l’allestimento del cantiere.
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Le piazzole di manovra in fase di cantiere dovranno essere della superficie media di 1.000,00 mq, per
poter consentire l’istallazione della gru e delle macchine operatrici, l’area di assemblaggio torre, l’area di
ubicazione della fondazione e l’area di manovra degli automezzi.
La piazzola adibita allo stazionamento dei mezzi di sollevamento durante l’installazione, sarà realizzata
con:
-
scavo, variabile da 0,40 – 0,60 m, per asportare il terreno vegetale;
-
strato anticapillare dello spessore di cm 20,00 o telo di tessuto geotessile;
-
strato di materiale in misto di cava, esente da materiale argilloso costipato con rullo di peso
adeguato;
-
piano carrabile realizzato con uno strato di misto stabilizzato, costipato e rullato.
In fase di realizzazione delle opere saranno predisposti i seguenti accorgimenti ed opere:
•
Sarà prevista la conservazione del terreno vegetale al fine della sua ricollocazione in sito;
•
Cunette in terra, perimetrali all’area di lavoro e stazionamento dei mezzi, per convogliare le
acque di corrivazione nei naturali canali di scolo esistenti;
•
Per le piazzole di montaggio delle torri, in sede di esecuzione, ove si rendesse necessario,
saranno realizzati fossi di drenaggio a monte delle piazzole stesse .
In fase di esercizio, la regimentazione delle acque superficiali, sarà regolata con:
•
cunette perimetrali alle piazzole;
•
piantumazioni di essenze arboree (ginestre selvatiche);
•
manutenzione programmata di pulizia delle cunette e pulizia delle piazzole.
Particolare attenzione sarà riservata alla esecuzione delle cunette perimetrali alle fondazioni delle pale,
che saranno realizzate con canalette in elementi prefabbricati, di facile rimozione e manutenzione.
Le strade di accesso alle aree di cantiere, oltre all’adeguamento della viabilità esistente, nel
progetto è prevista la realizzazione di una nuova viabilità di servizio della larghezza media di 5,00 – 5,50
m. per garantire il transito dei mezzi che trasporteranno le componenti della pala eolica.
Il corpo stradale, così come la porzione della piazzola adibita allo stazionamento dei mezzi di
sollevamento durante l’installazione, sarà realizzato: strato anticapillare dello spessore di 10 m;
fondazione in misto stabilizzato dello spessore compreso tra 40 a 60 cm, e ossatura stradale dello
spessore di 70 cm di materiale lapideo eterogeneo; strato carrabile in pietrisco dello spessore di 10 cm.
Successimene all’installazione degli aerogeneratori la viabilità e le piazzole realizzate verranno ridotte in
modo da garantire ad un automezzo di raggiungere le pale per effettuare le ordinarie operazioni di
manutenzione.
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In sintesi, l’istallazione della turbina tipo in cantiere prevede le seguenti fasi:
1. Montaggio gru.
2. Trasporto e scarico materiali
3. Preparazione Navicella
4. Controllo delle torri e del loro posizionamento
5. Montaggio torre
6. Sollevamento della navicella e relativo posizionamento
7. Montaggio del mozzo
8. Montaggio della passerella porta cavi e dei relativi cavi
9. Sollevamento delle pale e relativo posizionamento sul mozzo
10. Montaggio tubi per il dispositivo di attuazione del passo
11. Collegamento dei cavi al quadro di controllo a base torre
12. Spostamento gru tralicciata. Smontaggio e rimontaggio braccio gru.
13. Commissioning.
In fase di realizzazione delle opere saranno predisposti i seguenti accorgimenti.
Sarà prevista la conservazione del terreno vegetale al fine della sua ricollocazione in sito.
I lavori saranno realizzati in modo da non ostacolare le infrastrutture esistenti (viabilità presente, linea
ferrata, corsi d’acqua presenti, ecc.).
Durante la fase di cantiere verranno usate macchine operatrici (escavatori, dumper, ecc.) a norma, sia
per quanto attiene le emissioni in atmosfera che per i livelli di rumorosità; periodicamente sarà previsto
il carico, il trasporto e lo smaltimento, presso una discarica autorizzata, dei materiali e delle attrezzature
di rifiuto in modo da ripristinare, a fine lavori, l’equilibrio del sito (viabilità, zona agricola, ecc.).
Relativamente all’approvvigionamento di materia prima, si prevede di utilizzare le cave di inerti
autorizzate presenti in zona.
Tempi di esecuzione
Il programma di realizzazione dei lavori sarà costituito da 4 fasi principali che si svilupperanno
nella sequenza di seguito descritta. Si ricorda che i tempi sono indicati a partire dall’operatività della fase
di attuazione del progetto.
I Fase:
puntuale definizione delle progettazioni esecutive delle strutture e degli impianti;
acquisizione dei pareri tecnici degli enti interessati;
definizione della proprietà;
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preparazione del cantiere ed esecuzione delle recinzioni necessarie.
II Fase:
picchettamento delle piazzole su cui sorgeranno le torri
tracciamento della viabilità di servizio e delle aree da cantierizzare;
esecuzione dei cavidotti interni alle aree di cantiere;
esecuzione della viabilità;
III Fase:
esecuzione degli scavi e dei riporti;
realizzazione delle opere di fondazione;
realizzazione dei cavidotti;
istallazione degli aerogeneratori;
realizzazioni e montaggio dei quadri elettrici di progetto;
collegamenti elettrici;
IV Fase:
realizzazione delle parti edilizie accessorie nella stazione MT/AT;
allacciamento delle linee;
completamento definitivo dell’impianto ed avviamento dello stesso;
collaudo delle opere realizzate;
smobilizzo di ogni attività di cantiere.
Per la realizzazione dell’impianto è previsto un tempo complessivo prossimo di circa 18 mesi.
Sistema di gestione e di manutenzione dell’impianto
Un parco eolico in media ha una vita di 20÷25 anni, per cui il sistema di gestione, di controllo e di
manutenzione ha un peso non trascurabile per l’ambiente in cui si colloca.
La ditta concessionaria dell’impianto eolico provvederà a definire la programmazione dei lavori di
manutenzione e di gestione delle opere che si devono sviluppare su base annuale in maniera dettagliata
per garantire il corretto funzionamento del sistema.
In particolare, il programma dei lavori dovrà essere diviso secondo i seguenti punti:
-
manutenzione programmata
-
manutenzione ordinaria
-
manutenzione straordinaria
La programmazione sarà di natura preventiva e verrà sviluppata nei seguenti macrocapitoli:
-
struttura impiantistica
-
strutture-infrastrutture edili
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-
spazi esterni (piazzole, viabilità di servizio, etc.).
Verrà creato un registro, costituito da apposite schede, dove dovranno essere indicate sia le
caratteristiche principali dell’apparecchiatura sia le operazioni di manutenzione effettuate, con le date
relative.
La manutenzione ordinaria comprenderà l’attività di controllo e di intervento di tutte le unità che
comprendono l’impianto eolico.
Per manutenzione straordinaria si intendono tutti quegli interventi che non possono essere
preventivamente programmati e che sono finalizzati a ripristinare il funzionamento delle componenti
impiantistiche che manifestano guasti e/o anomalie.
La direzione e sovrintendenza gestionale verrà seguita da un tecnico che avrà il compito di monitorare
l’impianto, di effettuare visite mensili e di conseguenza di controllare e coordinare gli interventi di
manutenzione necessari per il corretto funzionamento dell’opera.
Piano di dismissione dell’impianto
Al termine della vita utile dell’impianto, dovrà essere prevista la dismissione dello stesso e la
restituzione dei suoli alle condizioni ante-opera.
Quest’ultima operazione comporta, nuovamente, la costruzione delle piazzole per il posizionamento
delle grù e il rifacimento della viabilità di servizio, che sia stata rimossa dopo la realizzazione
dell’impianto, per consentire l’allontanamento dei vari componenti costituenti le macchine. In questa
fase i vari componenti potranno essere sezionati in loco con il conseguenti impiego di automezzi più
piccoli per il trasporto degli stessi.
Verrà demolita, se necessario, anche la sottostazione ed infine, sarà eliminata la viabilità di servizio e
rinaturalizzati i siti.
L’unica opera che non prevede rimozione è rappresentata dalle fondazioni, che saranno demolite
superficialmente per almeno 150 cm e ricoperte con terreno vegetale. In tal modo non saranno più
visibili e sarà possibile, anche in corrispondenza delle stesse, il recupero delle condizioni naturali
originali.
Vincoli
L’area interessata dal parco eolico non è soggetta ad alcun tipo di vincolo.
Modalità di intervento e costruttive
Strade
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Al campo eolico si accede attraverso la viabilità esistente (strade provinciali, Comunali e poderali),
mentre l’accesso alle singole pale avviene su viabilità di servizio da realizzare.
La sezione stradale ha larghezza carrabile di 5,50 metri e banchine laterali di 0,50 m (TAV. A08).
Dette dimensioni sono necessarie per consentire il passaggio ai mezzi di trasporto dei componenti il
gruppo palo-elica-aerogeneratore.
Il corpo stradale sarà realizzato secondo le seguenti modalità:
- Sezione in sterro:
-
scavo, variabile da 0,40 – 0,60 m, per asportare il terreno vegetale;
-
strato anticapillare dello spessore di cm 30,00 o telo di tessuto geotessile;
-
strato di misto di cava, esente da materiale argilloso costipato con rullo di peso adeguato;
-
piano carrabile realizzato con uno strato di misto stabilizzato, costipato e rullato.
- Sezione in rilevato
-
strato anticapillare dello spessore di cm 30,00 o telo di tessuto geotessile;
-
rilevato stradale eseguito con misto di cava esente da materiale argilloso costipato e rullato;
-
piano carrabile realizzato con uno strato di misto stabilizzato, costipato e rullato.
- Area di cantiere e di montaggio pale
-
scavo, variabile da 0,40 – 0,60 m, per asportare il terreno vegetale;
-
strato anticapillare dello spessore di cm 20,00 o telo di tessuto geotessile;
-
strato di materiale in misto di cava, esente da materiale argilloso costipato con rullo di peso
adeguato;
-
piano carrabile realizzato con uno strato di misto stabilizzato, costipato e rullato.
Per la viabilità esistente (strade provinciali, comunali e poderali), ove fosse necessario allargare la
sezione stradale per adeguarla a quella di progetto, si eseguiranno le modalità costruttive in precedenza
previste, con la sola variante del piano viabile, che sarà realizzato con conglomerato bituminoso.
Scavi dei cavidotti
La profondità dello scavo per l’alloggiamento dei cavidotti e dei cavi, varia da un minimo di 1,10 m. ad
un massimo di 1,50 m.
La larghezza degli scavi è in funzione del numero di cavi da posare a dalla tipologia di cavo e varia da
0,50 m a 0,90 m.
I cavi, poggiati sul fondo, saranno ricoperti da uno strato di base realizzato con sabbia vagliata con
spessore variabile da 20,00 cm a 50,00 cm e riempimenti successivi di terreno vegetale e materiale di
scavo compattato.
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Relazione tecnica- Parco eolico Trinitapoli – località Chiavicella Grande -
Lo strato terminale di riempimento degli scavi realizzati su viabilità comunale e provinciale, sarà
realizzato con misto granulare stabilizzato e conglomerato bituminoso per il piano carrabile.
Cabina di smistamento
Il manufatti sarà costituito da struttura monolitica autoportante completamente realizzata e
rifinita nello Stabilimento di produzione del Costruttore.
L’armatura interna del fabbricato dovrà essere totalmente collegata elettricamente per creare una gabbia
di Faraday a protezione dalle sovratensioni di origine atmosferica ed a limitazione delle tensioni di
passo e contatto. Il fabbricato dovrà avere caratteristiche di resistenza che lo rendano idoneo alla posa
anche in zone sismiche di prima categoria (S=12) fino ad una altitudine di 1.500 m s.l.m., secondo le
prescrizioni previste dalla normativa antisismica vigente.
Le pareti esterne dovranno essere prive di giunzioni e trattate con rivestimento che garantisca il perfetto
ancoraggio sul manufatto, l’impermeabilizzazione, l’inalterabilità del colore e la stabilità agli sbalzi di
temperatura.
Il vano cavi è realizzato tramite basamento di fondazione a vasca preforato.
Gli ingressi dei cavi dovranno essere tamponati in modo da impedire l’ingresso dell’acqua e di animali.
Nei cunicoli, la sistemazione dei cavi entranti nei quadri deve garantire il raggio minimo di curvatura.
Il fabbricato sarà dotato di un sistema di griglie di areazione.
Si allega alla presente elenco puntuale degli aerogeneratori con indicazione posizionamento
georiferiti nel sistema di riferimento cartografico ufficiale italiano Gauss-Boaga fuso est.
Bari, lì luglio 2009
I progettisti
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Relazione tecnica- Parco eolico Trinitapoli – località Chiavicella Grande -
ALLEGATO “A”
COORDINATE AEROGENERATORI
GAUSS BOAGA
X / EST
Y / NORD
A1
2603969,361
4573523,556
A2
2604844,531
4573473,761
A3
2605602,543
4573860,371
A4
2604363,92
4573842,72
A5
2604781,883
4574301,304
A6
2605242,093
4574219,686
A7
2603076,04
4573725,075
A8
2603020,549
4574273,226
A9
2603007,62
4574859,635
A10
2602985,647
4575367,16
A11
2602972,26
4575871,77
A12
2602947,217
4576375,463
A13
2603506,973
4574023,639
A14
2603434,936
4574679,53
A15
2603435,007
4575226,588
A16
2603410,187
4575731,54
A17
2603405,467
4576243,836
A18
2603856,147
4574281,903
A19
2603869,552
4574844,402
A20
2603893,292
4575439,485
A21
2603892,862
4575966,332
A22
2604290,116
4574601,516
A23
2604298,745
4575141,718
A24
2604543,214
4575869,14
A25
2604772,91
4574715,025
A26
2604790,142
4575408,444
A27
2605157,278
4575063,757
A28
2605192,34
4575697,097
A29
2605586,15
4575356,342
A30
2606059,884
4575495,605
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