Dottorato di Ricerca in Ingegneria e Architettura Relazione sull’attività svolta nel primo anno del corso di Dottorato e programma delle attività previste per il secondo anno Dottorando: Enrico Dalla Pietà Ciclo: XXXI Curriculum: Architettura Supervisore: prof.ssa Sara Basso Tema di ricerca: Il ruolo delle associazioni per i diritti civili nella produzione di città La scelta di questo tema di ricerca si sviluppa dall’esperienza di vita e lavoro svolta all’interno della baraccopoli di Posadas (barrios San Jorge e Sesquicentenario), capitale della regione di Misiones, nord est dell’Argentina. A Posadas, e in territori fragili come questo, le associazioni (ONG e onlus) hanno un ruolo decisivo nei processi di stabilizzazione economica ed urbanistica degli insediamenti informali; l’aver vissuto e operato a stretto contatto con questa realtà mi ha spinto ad interrogarmi proprio sul rilevante contributo che i terzi soggetti (associazionismo e altro), figure non tradizionalmente preposte alla pianificazione urbanistica, possono avere nei processi di produzione di città. Queste associazioni si occupano principalmente di diritti umani e civili confrontandosi, però, continuamente con la dimensione spaziale di questi diritti, con la loro traduzione in spazi che verranno poi vissuti, abitati, trasformati all’interno della trama della città, finendo inevitabilmente per modificarla, adattandola ai bisogni di chi quegli spazi li vive ogni giorno. In questo modo, le associazioni di questo tipo, si qualificano come soggetto terzo, rispetto alle tradizionali figure che operano nella pianificazione urbana (l’ente pubblico/privato e il pianificatore/professionista), agendo in situazioni diverse, adattando gli strumenti al contesto in cui operano e gli obbiettivi alle vertenze che caratterizzano quel contesto. Questi soggetti diventano, pertanto, non solo attori nella pianificazione urbana -sia ex-novo sia quando si tratta di rigenerazione del consolidato- ma anche focalizzatori di tutte quelle vertenze, necessità e richieste che dalla popolazione dovrebbero giungere negli ambienti istituzionalmente incaricati della pianificazione urbana, sociale ed economica dei territori. Piazzale Europa 1 - 34127 Trieste P. I.V.A. IT 00211830328 - C.F. 80013890324 Tel. +39 040 558 8092 / 8093 / 3836 Fax. +39 040 558 3836 http://www.dicar.units.it Finalità della ricerca è dunque indagare quale peso abbiano questi soggetti (associazionismo e altro) nella modifica dello spazio urbano e architettonico entro cui operano, nella produzione di città; indagando, allo stesso tempo, cosa la disciplina possa apprendere dalle loro modalità di intervento, prendendo in considerazione in che modo -la stessa disciplina- possa confrontarsi con tali soggetti. Attività svolta nel primo anno Il primo anno è stato dedicato alla delimitazione del campo di ricerca, procedendo lungo due direzioni: la prima orientata ad una ricostruzione dello stato dell’arte nella disciplina, la seconda a proseguire e sistematizzare il lavoro sul campo, continuando a vagliare ed individuare i casi studio attraverso un lavoro di sistematizzazione critica dei risultati delle attività svolte a Posadas e l’individuazione di casi studio da porre a confronto. La ricostruzione dello stato dell’arte risponde ad una domanda: Come, sino ad ora, ci si è avvicinati al tema dell’informalità, nella disciplina? Si è deciso, dunque, di adottare un approccio di tipo contestuale, privilegiando l’attenzione per il tema dell’informalità, inteso come contesto mutevole in cui le azioni, dirette e indirette, dei soggetti terzi possono portare a processi di produzione di città. Una prima periodizzazione ha permesso di individuare tre macroperiodi caratterizzati da un diverso modo di porsi rispetto alla questione dell’informalità sociale e urbana. - Il primo periodo, individuabile nel periodo di fine anni ’40 e inizio ’50, è caratterizzato dalla violenta repressione del fenomeno informale, attraverso un approccio teorico e pratico indirizzato alla rimozione dei caratteri socialmente inaccettabili dell’informalità, individuati nelle baraccopoli e nei loro abitanti, attraverso un’opera massiva di rilocalizzazione. - Il secondo periodo, a partire dai movimenti del decennio ’70, è caratterizzato dalla comprensione dei fenomeni e delle dinamiche presenti all’interno di questi territori fragili, determinando lo sviluppo di approcci maggiormente legati all’auto-aiuto e alla ricerca di un ordine all’interno delle sezioni informali delle città, con azioni mirate, attuando programmi di rivalutazione della situazione ambientale delle principalmente, sulla sistemazione formale del problema. 2/8 baraccopoli, focalizzandosi, - Il terzo periodo è caratterizzato da un approfondimento della componente sociale e civile all’interno della progettazione architettonica e urbana in questi territori, iniziando a riconoscere nei soggetti terzi, dei soggetti attivi e propositivi nella progettazione urbana. Oltre a questa periodizzazione, a partire dai fondamentali testi di Lefebvre, Il diritto alla Città e La Produzione dello Spazio,si sono individuate diverse tendenze, trasversali rispetto ai diversi periodi storici analizzati, riconducibili a diversi approcci al tema dell’informalità urbana e sociale. L’insieme degli approcci più prettamente teorici è contraddistinto dalla “contrapposizione” di tre posizioni: - La prima riguarda un atteggiamento definibile come catastrofista -caratterizzato dalla paventata minaccia della crescita incontrollata del modello informale; - La seconda è descrivibile come positivista-estetizzante, caratterizzata, infatti, dall’elogio dell’intraprendenza e della libertà dei cosiddetti poveri urbani; - La terza posizione si concentra sulla considerazione della land tenure, la proprietà della terra, come punto focale dell’atteggiamento rispetto alla questione dell’informalità urbana. Le tendenze che, diversamente, hanno avuto e continuano ad avere delle ricadute e delle applicazioni pratiche, oltreché delle strutture teoriche, sono principalmente due: - Il sistema costruito intorno alle teorie legate all’auto-aiuto nelle situazioni informali, caratterizzato dalle tecniche proprie dell’autocostruzione e della cosiddetta “Freedom to build”; - L’approccio definito come slum upgrading, il miglioramento, spesso solamente formale e “geometrico”, della situazione abitativa delle baraccopoli urbane. Questo lavoro di analisi critico-teorica si è affiancato al riconoscimento di casi studio rappresentativi delle situazioni indagate, approfondendo tale analisi con esplorazioni e indagini sul campo, confrontandosi con il contesto e intervistando i soggetti che hanno una posizione privilegiata quali osservatori e attori all’interno dell’ambito di ricerca. Il lavoro svolto lungo queste due linee di ricerca ha permesso di delineare una prima struttura della tesi, articolata nelle tre parti: Prima parte: Restituzione critica dello stato dell’arte, con individuazione delle tematiche e loro evoluzione negli anni mettendone in evidenza criticità e punti di forza (Diritto alla Città e Diritto alla vita urbana / Autorganizzazione / Slum Upgrading / Progettazione partecipata). 3/8 Seconda parte: Individuazione ed esposizione delle buone pratiche, nazionali e internazionali, attraverso un’analisi dei casi studio documentali (ricavati dalla ricerca illustrata nella prima parte). Terza parte: Illustrazione delle esperienze personali nei contesti dei casi studio, Posadas (San Jorge) e Venezia (Giudecca), raccontandone le caratteristiche comuni e divergenti, coadiuvando l’esposizione attraverso un’analisi dell’evoluzione del fenomeno, dei soggetti coinvolti, degli aspetti positivi e negativi delle esperienze del passato, così come i possibili effetti a lungo termine, attraverso un ragionamento critico sulle strategie e un confronto con i soggetti istituzionali e la società civile. - Partecipazione a seminari, incontri, workshop, congressi, convegni Gorizia, 13 gennaio 2016 Seminario - Lo sguardo urbano delle scienze sociali. Quale dialogo con il progetto?. Giuseppe Scandurra (Università degli Studi di Ferrara). Presso UNITS, Gorizia. Trieste, 11 febbraio 2016 Seminario - Project Cycle Management, elementi di Progettazione di base. Elisabetta Boglich (UNITS); Gian Carlo Chiominto (UNITS). Presso UNITS, Trieste. Venezia, 01 marzo 2016 Conferenza internazionale - Istanti di Città, Africa Kinshasa-Leopoldville. Manlio Michieletto (Université de Kinshasa, RDC); Giuseppe Macaluso e Pietro Manaresi (Università degli Studi di Ferrara); Alexis Tshiunza e Kaleka Émérite (Université de Kinshasa, RDC). Presso IUAV, Venezia. 4/8 Torino, 06-07 maggio 2016 Incontro - Tavolo nazionale di Architetti Senza Frontiere per valutazione progetti/azioni nazionali ed internazionali nell’ambito della cooperazione. Architetti Senza Frontiere Veneto (onlus); Architettura Senza Frontiere Piemonte (onlus); Architetti Senza Frontiere Italia (onlus), Architettura Senza Frontiere Abruzzo (onlus); Architetti Senza Frontiere Toscana (onlus). Torino. Padova, 24 maggio 2016 Conferenza - Presentazione rapporto annuale Medici Senza Frontiere “Fuori Campo” sull’accoglienza non istituzionale. Giuseppe De Mola (Medici Senza Frontiere). Presso Casa Don Gallo, Padova. Venezia, 28 maggio 2016 Incontro - Venezia, si scrive autonomia si legge partecipazione. ASC (Associazione); Re-Biennale (Associazione); Rural Studio (Auburn University, Alabama). Venezia. Venezia, 15 luglio 2016 Conferenza internazionale - URBAN AGE “Shaping Cities”. Ricky Burdett (Direttore LSE); Alejandro Aravena (Elemental, Cile); Rahul Mehrotra (Harvard University); Kunlé Adeyemi (Leone d’argento Biennale Architettura 2016); Jo Coenen (IBA Parkstad); Philipp Rode (Direttore esecutivo LSE); Jagan Shah (Direttore Istituto Nazionale Affari Urbani, India); Julia King (Ricercatore urbanista, Londra - Delhi); Rozana Montiel (Architetto, Città del Messico); Ilan Shohat (Sindaco di Safed, Israele); Jo Noero (Cape Town University); Amica Dall (Direttore Assemble Architects, Londra); Max Schwitalla (Studio Schwitalla, Berlino); Sean Anderson (Curatore MoMA, New York); Andy Altman (Fivesquares Development, Washington); Sue Parnell (Cape Town University); Ed Glaeser (Harvard University); Kees Christiaanse (ETH, Singapore - Zurigo); Jose Castillo (Architetto, Città del Messico); Henk Ovink; Stefano Recalcati (Arup); Julia Black (LSE); Ivo Daalder (Presidente Consiglio Affari Globali, Chicago); Enrique Penalosa (Sindaco di Bogotà); 5/8 Jennifer Musisi (Kampala Capital City Autority); Ilaria Boniburini (Witwatersrand University); Joan Clos (Direttore esecutivo UN-Habitat). Presso 15. Biennale Internazionale di Architettura, Venezia. - Attività didattica Ferrara, 25-26-27-28 novembre 2015 Workshop Internazionale - Limiti Urbani. Ideazione e coordinamento del laboratorio (Lab_B) che aveva come tema lo studio e lo sviluppo di risposte partecipate all’informalità economica e sociale del quartiere San Jorge a Posadas, Argentina. Con interventi di Marcello Balbo (IUAV); Camillo Boano (The Bartlett University, DPU); Mariana De Souza Rolim (Mackenzie University); Benedetta Fontana (ISPI); Alfredo Alietti (Università degli Studi di Ferrara); Romeo Farinella (Università degli Studi di Ferrara). Presso Università degli Studi di Ferrara, Ferrara. Verona - Villafranca, novembre 2015 Workshop - Green Pallet, progetto Comunità Europea “A Possible World”. Coordinamento di workshop in merito ai temi del riciclo dello spazio urbano e della cittadinanza attiva partecipata. Presso Liceo Ginnasio Statale S. Maffei e Liceo Scientifico Statale E. Medi, Verona - Villafranca. Gorizia, 07-09 giugno 2016 Seminario - Progettazione Urbanistica I A.A. 2015-2016. Tutoraggio nell’ambito del seminario conclusivo del Laboratorio di Progettazione Urbanistica I, prof.ssa Paola Di Biagi - prof.ssa Sara Basso. Presso UNITS, Gorizia. - Attività all’estero Posadas, settembre-ottobre 2015 Soggiorno e attività di cooperazione internazionale presso le sedi della ONG Jardin de Los Ninos nelle baraccopoli della città di Posadas, Argentina (barrios San Jorge e Sesquicentenario). 6/8 Nell’ambito delle attività di supporto tecnico allo sviluppo architettonico e urbano dei territori fragili della città, si è parallelamente iniziato un lavoro di ricerca volto all’individuazione delle cause e dei processi di consolidamento di un quartiere (San Jorge) interessato da insediamenti spontanei e da problematiche inerenti ad una società ed economia informali. L’attività di confronto, sopralluogo e ricerca documentale ha compreso, inoltre, una serie di interviste con figure e soggetti rilevanti nell’ambito della pianificazione urbana e sociale, a tutti i livelli, dalle associazioni coinvolte agli abitanti, agli enti statali e universitari: DN. Jorge Oscar Atencio (Coordinatore, Programma di Regolamentazione dell’occupazione dello spazio pubblico, Municipalità di Posadas); Laura Vera (Delegata per il quartiere San Jorge, Municipalità di Posadas); Lic. Juan Carlos Descotte (General Manager, IPRODHA - Istituto Provinciale di Sviluppo Abitazionale); Lic. Alicia Del Piano (Programma di inclusione lavorativa, IPRODHA); Ing. Eduardo Anibal Paniego (Sviluppo abitativo progressivo, IPRODHA); Lic. Gisela Elizabeth Spasiuk (Decana Facoltà di Scienze Umane e Sociali, UNAM); Arch. Fernando Juan Dasso (Vice Decano Facoltà di Architettura, UCSF); Arch. Carlos Alberto Borio (Professore di Urbanistica, UCSF, Presidente Ordine Architetti della Provincia di Misiones); DN. Emilio Marchi (Presidente, Jardin de Los Ninos, ONG); Arch. Ado Raul Soalri (Sviluppo e Pianificazione urbana, Jardin de Los Ninos, ONG); Ilaria Cappellari (Responsabile Area Sociale, Jardin de Los Ninos, ONG); Enrico Bertocco (Responsabile Area Microcredito, Jardin de Los Ninos, ONG); Hector Louis Hernandez (Cooperativa di Lavoro San Francisco); Anastacia Borges (Presidente barriale del quartiere di San Jorge); Mabel Martinez (Residente di seconda generazione, quartiere di San Jorge). Programma delle attività previste per il secondo anno Per la continuazione dell’attività di ricerca si prevede di proseguire con una ulteriore analisi -e corrispondente approfondimento- dei diversi casi studio documentali attraverso la ricerca e la consultazione di fonti storiche e contemporanee. A questa attività si intende affiancare l’individuazione e l’approfondimento di casi studio valutabili in prima persona in quanto scenari contemporanei, in continua evoluzione e modifica. L’attività per il secondo anno sarà poi indirizzata a definire con più precisione la struttura della tesi di ricerca. 7/8 In parallelo con il delinearsi della struttura definitiva della tesi, nel corso del secondo anno si intende continuare attivamente la scrittura dei testi e dei brani che comporranno l’elaborato finale. Concordemente con quanto svolto in questo primo anno, si proseguirà con la presenza ad eventi e attività legate al tema di ricerca, in modo da approfondire lo studio del tema di ricerca attraverso ulteriori indagini sul campo, interviste a testimoni privilegiati ed esperienze dirette. Il 24 settembre 2016 sarò presente come relatore alla tavola rotonda “Convivial City” facente parte del ciclo Turning tables_Reporting from the Education Front_Biennale Architettura 2016, presso Palazzo Da Mora, Venezia. Firma del dottorando Firma del Supervisore (per presa visione) 8/8