Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento 2.1 Introduzione Lo studio della Power Quality (PQ) può essere riferito all’analisi a regime ed in transitorio dei disturbi che evolvono in un sistema elettrico e che scaturiscono dall’interazione fra le sorgenti di alimentazione ed i carichi. L’interesse verso la PQ è in continua crescita, in relazione non solamente alla semplice proliferazione dei disturbi nel singolo sistema elettrico, ma soprattutto rispetto alle conseguenze di carattere tecnico ed economico che un incremento del livello dei disturbi può comportare in un insieme sempre maggiore di sistemi elettrici interconnessi. Risulta di fondamentale importanza, dunque, non solo determinare la presenza dei disturbi, ma anche individuarne la fonte, ovvero, definire e attribuire le responsabilità della deformazione della tensione. Ad esempio, il vasto utilizzo in 51 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento tutti i processi industriali di sistemi automatizzati e di azionamenti elettrici, oppure, dei sistemi informatici e di illuminazione con lampade fluorescenti nel settore dei servizi e delle utenze domestiche, provoca l’insorgenza di disturbi per i quali è richiesto un miglioramento della fornitura dell’energia elettrica, in termini soprattutto di continuità e qualità. Il malfunzionamento temporaneo di un solo elemento della catena può, infatti, interrompere, nel caso delle industrie, l’intera linea di produzione o, per i centri di elaborazione dati (banche, telecomunicazioni, ecc) l’intera fornitura di servizi. La rilevanza e l’attualità delle tematiche connesse all’individuazione delle fonti dei disturbi nei sistemi elettrici è confermata anche dall’interesse della comunità scientifica internazionale che ha proposto, e sta proponendo, differenti possibili soluzioni a questi problemi. Sebbene ancora non ci sia un accordo univoco su quale possa essere la tecnica più generale ed efficace, la maggioranza di queste concorda nella necessità di eseguire monitoraggi distribuiti della PQ, con lo svantaggio di dover imporre pesanti specifiche riguardo alle caratteristiche metrologiche, con importanti incrementi dei costi degli strumenti impiegati. Sul mercato sono oggi disponibili diversi strumenti in grado di valutare la qualità dell’energia, realizzati in accordo con le specifiche imposte dalle norme di settore (IEC 61000-4-30 ed IEC 61000-4-7, [1,2]), in genere, però, caratterizzati da costi elevati che ne limitano l’applicazione in sistemi di misura distribuiti. Negli ultimi anni, con la liberalizzazione dei mercati energetici e la susseguente regolamentazione della qualità della fornitura, le aziende distributrici devono assicurare la continuità dell’alimentazione e una migliore qualità della 52 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento tensione, al fine di garantire il rispetto delle regole dell’autorità e la soddisfazione del cliente. Il radicale cambiamento che hanno subito le regole che disciplinano il settore elettrico permettono oggi che la produzione di energia sia decentralizzata e aperta a tutti i soggetti interessati e che tutti gli utenti possano scegliere il loro fornitore. La ricerca di competitività da parte delle aziende elettriche impone, quindi, la qualità come fattore determinante e discriminante tra le compagnie: una garanzia di qualità è un potenziale criterio di scelta da parte degli utenti alla ricerca di un fornitore di energia elettrica. È, pertanto, opportuno introdurre tra le prestazioni dei sistemi elettrici (di produzione e di utilizzazione) la Power Quality o qualità del servizio, i cui operatori devono essere incoraggiati a riferire sulle prestazioni del sistema elettrico alle parti esterne, e cioè agli utenti ed alle autorità preposte. Una definizione comunemente accettata di “qualità del servizio” della fornitura energetica comprende i tre aspetti salienti: affidabilità dell’alimentazione; qualità della tensione; diffusione dell’informazione. Gli studi di affidabilità dell’alimentazione sono rivolti prevalentemente alle interruzioni del servizio ed impiegano i modelli probabilistici ed affidabilistici dei sistemi complessi, oltre che le tecniche tradizionali di analisi dei sistemi elettrici. Gli studi sulla PQ, riguardanti la qualità della tensione, sono in genere rivolti all’analisi delle deviazioni dalle forme d’onda ideali delle tensioni e delle 53 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento correnti. Tali studi impiegano le tecniche tipiche del tipo di disturbo considerato, derivanti dai metodi generali di analisi dei sistemi elettrici. Gli indici di qualità della tensione sono stabiliti in accordo ai fenomeni che li hanno originati ed alle loro conseguenze. Se in passato la Power Quality è stata spesso considerata come un “dovere” implicito dei gestori del sistema, soprattutto per ridurre i costi legati alla perdita della continuità del servizio di fornitura, oggi gli obiettivi della qualità sono diventati sempre più espliciti sia nei contratti negoziati con i clienti, sia nel concordare gli obiettivi con l'autorità di regolamentazione. A tal proposito, un certo numero di regolamentatori ha già definito, o intende stabilire, degli obiettivi di PQ (ad esempio, la continuità dell’alimentazione e la qualità della tensione, con la facoltà di imporre sanzioni in caso di mancato rispetto) che devono essere soddisfatti dai sistemi di fornitura energetici e quelli che, invece, devono essere rispettati dagli utenti con le loro immissioni in rete di inquinamento armonico. Per poter raggiungere gli obiettivi prefissati, però, è essenziale che le parti interessate concordino sul metodo da utilizzare per la raccolta e l’analisi dei dati di PQ. Ai distributori, in sostanza, si richiede non solo di monitorare le loro prestazioni in termini di PQ, ma anche di prevederle, al fine di evitare costi aggiuntivi per la qualità inadeguata della fornitura ai loro clienti o per il mancato rispetto dei livelli minimi di prestazione inclusi nei contratti con essi negoziati. 54 Capitolo 2 2.2 La Power Quality e le normative di riferimento Le normative vigenti Il crescente interesse verso la PQ ha incentivato negli ultimi anni la formulazione di nuovi standard e/o raccomandazioni con vincoli sempre più stringenti sui livelli di emissione dei disturbi riguardanti la compatibilità elettromagnetica. Sia la IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) che la IEC (International Electrotechnical Commission) hanno, infatti, realizzato alcuni standard attinenti a tale problematica. La normativa IEC 61000-X-Y affronta il tema della compatibilità elettromagnetica ed è divisa nelle seguenti parti: parte 1 - generalità (principi fondamentali, definizioni, terminologia); parte 2 - ambiente (descrizione e classificazione dell’ambiente); parte 3 - limiti (di emissione e di immunità); parte 4 - tecniche di prova e di misura; parte 5 - linee guida per l’installazione e l’attenuazione; parte 6 - norme generiche; parte 9 – miscellanea. Le sezioni di maggior interesse ai fini della PQ sono: IEC 61000-4-30 “Metodi di misura della qualità della potenza”, dove vengono definiti i metodi di misura dei vari parametri che caratterizzano la qualità della potenza elettrica fornita o scambiata in un determinato punto della rete di trasmissione e distribuzione; IEC 61000-4-7 “Guida generale per le misure di armoniche ed interarmoniche e relativa strumentazione, applicabile alle reti di 55 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento alimentazione ed agli apparecchi ad esse connessi”, dove viene definita la strumentazione ed i metodi necessari per misurare, per frequenze fino a 9 kHz, le componenti armoniche ed interarmoniche prodotte dagli apparati connessi alle reti di distribuzione dell'energia elettrica a 50 ed a 60 Hz; IEC 61000-3-2 “Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso ≤ 16 A per fase)”, dove sono definiti i limiti, in condizioni specifiche di prova, delle correnti armoniche immesse nella rete pubblica di distribuzione a bassa tensione dai carichi elettrici ed elettronici. Le principali norme della IEEE che si occupano della PQ sono: IEEE 1159-1995 “Recommended practice for monitoring electric PQ”, dove sono definiti la terminologia usata nella PQ, l’impatto della PQ sulla rete e sui carichi degli utenti e la misura del fenomeno elettromagnetico; IEEE 1159.3-2003 “Recommended practice for the transfer of PQ data”; IEEE 519-1992 “Recommended practices and requirements for harmonic control in electrical power systems”; IEEE Trial-Use 1459-2000 “Definitions for the measurement of electric power quantities under sinusoidal, non-sinusoidal, balanced, or unbalanced conditions”. 2.3 Norma IEC 61000-4-30 - Metodi di misura della qualità della potenza La norma IEC 61000-4-30 (Edition 2.0, 2008-10) definisce i metodi di misura e di interpretazione degli indici di PQ nei sistemi di alimentazione a corrente 56 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento alternata a 50Hz ed a 60Hz, al fine di ottenere, indipendentemente dallo strumento utilizzato, risultati attendibili, ripetibili e comparabili. I parametri di PQ considerati nella norma sono: la frequenza, i buchi di tensione, le sovraelevazioni di tensione, le interruzioni, le armoniche ed interarmoniche di tensione, le armoniche ed interarmoniche di corrente, lo squilibrio tra le fasi, il flicker, le tensioni transitorie, i segnali trasmessi sulla rete, le variazioni rapide di tensione. Può essere prevista, in base allo scopo della misura, solo la determinazione di un sottoinsieme di tali parametri. I metodi per la misura delle armoniche ed interarmoniche di corrente e di tensione vengono invece definiti in modo dettagliato dalla IEC 61000-4-7. 2.3.1 Organizzazione delle misure In figura 2.1 è mostrata l’intera catena di misura suggerita dalla norma IEC 61000-4-30. La grandezza elettrica da misurare può essere direttamente accessibile o accessibile attraverso trasduttori di misura, la cui incertezza non è considerata dalla norma. Figura 2.1 - Catena di misura. 57 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento La IEC 61000-4-30 definisce i metodi di misura sia per i sistemi monofase che per quelli polifase, ma non impone la scelta dei valori elettrici da misurare. La misura di tensione può essere fatta tra fase e neutro, tra due fasi, o tra neutro e terra. La corrente può essere misurata su ciascun conduttore, inclusi i conduttori di terra e di neutro. La norma definisce tre classi di prestazione per ogni parametro misurato. La prestazione di Classe A è consigliata quando sono necessarie misure precise, per esempio, per applicazioni contrattuali, per dirimere controversie o per verificare la conformità alle norme, ecc. La prestazione di Classe S è, invece, consigliata se si vuole realizzare uno strumento a basso costo, per il quale non è richiesto un basso livello di incertezza, utilizzabile, per esempio, per indagini statistiche, per risolvere problemi, ecc. I metodi per la Classe B, infine, non sono raccomandati per la progettazione di nuove strumentazioni (questa classe sarà rimossa nella nuova edizione della presente norma). Lo strumento di misura, tuttavia, può avere diverse classi di prestazione per i vari parametri misurati. La frequenza di campionamento e la banda passante dello strumento devono essere tali da rispettare l’incertezza di ciascun parametro. 2.3.2 Misura dei disturbi della tensione Di seguito vengono descritti i metodi proposti dalla norma per misurare i più importanti indici di Power Quality e l’incertezza che deve avere lo strumento al 58 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento variare del parametro misurato, per un sistema elettrico con un’alimentazione con frequenza pari a 50 Hz. Frequenza industriale Per strumenti con prestazione di Classe A la frequenza si calcola effettuando il rapporto tra il numero di periodi interi contati in 10s e la durata complessiva dei periodi interi inclusi nei 10s. Ciascun intervallo di tempo inizia sempre su un tempo assoluto di orologio di 10s±20ms e tale intervallo non deve mai sovrapporsi a quello precedente. Sono comunque accettati anche altri metodi che forniscono gli stessi risultati, come ad esempio la convoluzione. Per evitare passaggi multipli per lo zero le armoniche ed interarmoniche possono essere attenuate. L’incertezza di misura deve essere Δf±10 mHz, nel range 42,5 -57,5 Hz. Per la prestazione di Classe S il metodo di misura della frequenza è uguale alla classe A ma l’incertezza di misura ammessa è Δf±50 mHz, nel range 42,5 -57,5 Hz. Per la prestazione di Classe B il costruttore deve indicare sia l’algoritmo utilizzato per la misura della frequenza che l’incertezza Δf. Ampiezza della tensione di alimentazione Per la prestazione di Classe A il valore efficace della tensione (Urms) deve essere misurato in intervalli temporali, ciascuno di 10 periodi, contigui e non sovrapposti. La Urms include, per definizione, sia le armoniche che le 59 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento interarmoniche. L’incertezza di misura deve essere ΔU±0,1%Udin. Per la prestazione di Classe B il costruttore deve indicare l’intervallo temporale utilizzato e l’incertezza di misura deve essere ΔU±0,5%Udin. 2.3.3 Misura dei disturbi della corrente Nella misura degli indici di PQ la misura della corrente può essere utile a determinare le cause di alcuni eventi come la variazione dell’ampiezza di tensione, un buco di tensione, un’interruzione od uno squilibrio. L’analisi della forma d’onda della corrente può suggerire quale tipo di dispositivo e quale azione di tale dispositivo (ad esempio l’avvio di un motore, la messa in tensione di un trasformatore o la commutazione di un condensatore) può aver causato l’evento in esame. La misura delle armoniche ed interarmoniche di corrente può essere utile per caratterizzare il carico collegato alla rete. La norma fornisce una guida per la misura di questi parametri. Ampiezza della corrente Il costruttore o l’utilizzatore deve specificare quale sia la corrente efficace di fondo scala. Per la prestazione di Classe A il valore efficace della corrente viene misurato in intervalli temporali, ciascuno di 10 periodi; contigui e non sovrapposti. L’incertezza di misura deve essere ΔI±0,1% del fondo scala. 60 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Nei sistemi monofase vi è un singolo conduttore di corrente da misurare, nei sistemi trifase ci sono tre valori di corrente e la misura del conduttore di terra è facoltativa. Per le prestazioni di Classe B e S il costruttore deve indicare l’intervallo temporale utilizzato e l’incertezza di misura per la Classe B deve essere ΔI±2,0% del fondo scala, ΔI±1,0% del fondo scala per strumenti di classe S. 2.3.4 Aggregazione di misure su intervalli temporali Le aggregazioni sono molto utili per evitare che lo strumento di misura debba memorizzare una grande quantità di dati. Nella tabella 2.1 vengono suggerite le aggregazioni da utilizzare al variare dei parametri considerati e viene fornita un’indicazione sul minimo periodo di valutazione degli indici. Per la prestazione di Classe A l’intervallo temporale di base per la misura dei parametri della tensione di alimentazione, delle armoniche, interarmoniche e dello squilibrio delle terne è pari a 10 periodi per sistemi di potenza a 50 Hz. L3 misure su 10 periodi devono essere risincronizzate ogni RTC (Real-Time Clock) tick ed, inoltre, le aggregazioni vengono eseguite usando la radice quadrata della media aritmetica dei valori da aggregare al quadrato. Gli intervalli temporali di misura vengono aggregati nel modo seguente: intervallo di 150 periodi (3s) - si aggregano 15 intervalli temporali di 10 periodi; intervallo di 10 minuti (30000 periodi) - si considerano tutti gli intervalli di 10 periodi inclusi nei 10 minuti, compreso l’ultimo intervallo anche se 61 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento supera l’estremo superiore dell’intervallo di tempo di 10 minuti; la prima misura dei 10 periodi deve essere sincronizzata ad ogni inizio dei 10 minuti; l’inconveniente di tale tecnica è che può accadere che alcuni dati, agli estremi dei 10 minuti, appartengano a due aggregazioni; intervallo di 2 ore (360000 periodi) - si aggregano i 12 intervalli di 10 minuti. La classe S prevede gli stessi intervalli temporali della Classe A e anche in questo caso le misure su 10 periodi devono essere risoncronizzate ogni 10 minuti tramite un colpo dell’RTC. Per la prestazione di classe B il costruttore deve indicare il numero e la durata degli intervalli di aggregazione. Il periodo di valutazione degli indici di PQ dovrebbe essere almeno di una settimana in modo da valutare i parametri sia nei giorni lavorativi che festivi. Periodo minimo di valutazione Tecniche di aggregazione Frequenza industriale una settimana 10 s Ampiezza della tensione di alimentazione una settimana 10 min Fliker una settimana 10 min Parametro da misurare Buchi / sopraelevazioni di tensione un anno Interruzioni di tensione un anno Squilibrio della tensione di alimentazione una settimana 10 min o 2 ore Tensioni armoniche una settimana 10 min per valutazione settimanale o 3 min per valutazione giornaliera Tensioni interarmoniche una settimana 10 min per valutazione settimanale o 3 min per valutazione giornaliera Tensione dei segnali nella rete sulla tensione di alimentazione un giorno 62 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Tabella 2.1 - Aggregazione dei dati secondo la IEC 61000-4-30. 2.3.5 Verifica dell’implementazione Prima che un nuovo strumento con prestazione di Classe A venga immesso sul mercato è necessario eseguire delle prove per verificare che l’implementazione usata sia corretta. Nella sezione 6 della IEC 61000-4-30, per ciascuna grandezza misurata, si raccomandano delle procedure di prova per verificare l’incertezza degli strumenti. L’incertezza per strumenti di classe A può essere valutata nel seguente modo: scegliere una grandezza misurata; mantenere tutte le altre grandezze nello stato di prova 1, come mostrato nella tabella 2.2; Grandezza di Stato di prova 1 influenza Stato di prova 2 Stato di prova 3 Frequenza fnom ± 0,5 Hz fnom –1 Hz ± 0,5 Hz fnom +1 Hz ± 0,5 Hz Ampiezza della tensione Udin ± 1% Fliker Pst < 0,1 Squilibrio 0% a 0,5% di Udin Armoniche 0% a 3% di Udin Determinato da fliker, squilibrio, armoniche, interarmoniche Pst= 1 ± 0,1 modulazione rettangolare a 39 variazioni al minuto Fase A 0,73% ±0,5% di Udin fase B 0,80% ± 0,5% di Udin fase C 0,87% ± 0,5% di Udin Tutti gli angoli di fase 120° 10% ± 3% di Udin 3° Determinato da fliker, squilibrio, armoniche, interarmoniche Pst= 4 ± 0,1 modulazione rettangolare a 110 variazioni al minuto Fase A 1,52% ± 0,5 di Udin fase B 1,40% ± 0,5% di Udin fase C 1,28% ± 0,5% di Udin Tutti gli angoli di fase 120° 10% ± 3% di Udin 7° a 63 Capitolo 2 Interarmoniche 0% a 0,5% di Udin La Power Quality e le normative di riferimento a 0° 180° 5% ± 3% di Udin 5° 5% ± 3% di Udin 13° a a 0° 180° 5% ± 3% di Udin 29° 5% ± 3% di Udin 25° a a 0° 0° 1% ± 0,5% di Udin a 1 % ± 0,5% di Udin a 7,5 fnom 3,5 fnom Tabella 2.2 - Stati di prova al variare della grandezza di influenza (prestazione per strumenti di classe A). verificare l’incertezza della grandezza misurata in 5 punti nell’intervallo della grandezza di influenza; ripetere la prova mantenendo tutte le altre grandezze nello stato di prova 2, come mostrato nella tabella 2.2; ripetere la prova mantenendo tutte le altre grandezze nello stato di prova 3, come mostrato nella tabella 2.2. Per la prestazione di classe B non è necessario eseguire queste prove. 2.4 Norma IEC 61000-4-7 La norma IEC 61000-4-7 è una guida generale per le misure di armoniche e interarmoniche, applicabile alle reti di alimentazione ed agli apparecchi ad esse connessi. Essa definisce la strumentazione per valutare le emissioni armoniche ed interarmoniche con componenti spettrali fino a 9 kHz, nei sistemi di alimentazione a corrente alternata a 50 Hz od a 60 Hz. La strumentazione per la misura delle frequenze superiori alla gamma delle frequenze armoniche (2 kHz) fino a 9 kHz è definita dalla norma in maniera provvisoria. Di seguito verranno considerati sistemi di alimentazione a 50 Hz. 64 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Per gli strumenti destinati alla misura di componenti armoniche la norma propone due classi di precisione. Gli strumenti di Classe I sono consigliati per le misure di emissione, mentre quelli di Classe II sono raccomandati per indagini generali e quando si vogliono realizzare strumenti a basso costo. In figura 2.2 è riportata la struttura generica di uno strumento per la misura delle armoniche. Tale struttura è da considerare solo come riferimento; lo strumento realizzato potrebbe, infatti, anche non comprendere alcuni blocchi né prevedere alcune uscite indicate in figura. Lo strumento di misura preso in considerazione nella IEC 61000-4-7 è basato sull’uso della trasformata discreta di Fourier (DFT), utilizzando un algoritmo rapido denominato trasformata veloce di Fourier (FFT). Ciò ha lo scopo di definire strumenti di riferimento che diano risultati riproducibili indipendentemente dal segnale di ingresso, ma non esclude l’utilizzo di altri metodi ad esempio l’uso di banchi di filtri, l’analisi attraverso il metodo delle ondulazioni (wavelet), ecc. 65 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Figura 2.2 - Struttura generica dello strumento di misura secondo la IEC 61000-4-7. Lo strumento è costituito inoltre da: circuiti di ingresso sia di tensione che di corrente con filtri anti-aliasing; convertitori analogico-digitali; unità di campionamento e memorizzazione; unità di sincronizzazione e di adattamento delle finestre; un processore DFT per fornire i coefficienti della DFT. Le specifiche per strumenti che si basano su metodi alternativi devono indicare la gamma di incertezze provocata dai fattori di influenza. L’incertezza deve comunque essere tale da soddisfare le prescrizioni indicate nella tabella 2.3 per strumenti di Classe I e nella tabella 2.4 per strumenti di Classe II, dove Inom e 66 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Unom sono rispettivamente la corrente nominale la tensione nominale dello strumento di misura; Um e Im sono i valori misurati. Misura Tensione Corrente Potenza Condizioni Um ≥ 1% Unom Um < 1% Unom Im ≥ 3% Inom Im < 3% Inom Pm ≥ 150 W Pm < 150 W Errore massimo ± 5% Um ± 0,05 Unom ± 5% Im ± 0,15% Inom ± 1% Pnom ± 1,5 W Tabella 2.3 - Precisione per le misure di tensione, corrente e potenza (Classe I). Misura Tensione Corrente Condizioni Um ≥ 3% Unom Um < 3% Unom Im ≥ 10% Inom Im < 10% Inom Errore massimo ± 5% Um ± 0,15% Unom ± 5% Im ± 0,5% Inom Tabella 2.4 - Precisione per le misure di tensione, corrente e potenza (Classe II). 2.4.1 Il raggruppamento delle armoniche e delle interarmoniche Le armoniche ed interarmoniche oltre ad essere utilizzate singolarmente possono essere raggruppate. Il calcolo della distorsione armonica totale di gruppo THDG e della distorsione armonica totale di sottogruppo THDS viene effettuato attraverso dei valori efficaci delle armoniche che tengono in conto anche il contenuto energetico di alcune linee spettrali adiacenti alle armoniche. 67 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento Attraverso il processo di raggruppamento, in un gruppo o in un sottogruppo, vengono riunite in un unico valore più componenti spettrali prese all’uscita della DFT (uscita 1 di figura 2.2). Il valore efficace di un gruppo di armoniche Gg,n si calcola secondo la formula seguente: G g ,n 4 C k2 5 C2 C k2 i k 5 2 2 i 4 (2.1) ed è la radice quadrata della somma dei quadrati del valore efficace di un’armonica Ck e delle componenti spettrali ad essa adiacenti comprese nella finestra temporale. La Gg,n così calcolata tiene in conto la somma dei contenuti energetici dell’armonica n con quelli delle linee spettrali ad essa vicine. I valori agli estremi della finestra temporale vengono dimezzati perché si considera che metà del valore energetico della linea spettrale ricade nella finestra temporale in questione, l’altra metà ricade nella finestra temporale adiacente. Il valore Gg,n deve essere calcolato senza discontinuità su 10 periodi. In figura 2.3 sono evidenziate le linee spettrali appartenenti al gruppo armonico n+2. Figura 2.3 - Gruppo armonico n+2. Il valore efficace di un sottogruppo di armoniche Gsg,n si calcola secondo la formula seguente: 68 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento 1 Gsg ,n C 2 k i i 1 (2.2) ed è la radice quadrata della somma dei quadrati del valore efficace di un’armonica Ck e delle due componenti spettrali adiacenti Ck-1 e Ck+1. La Gsg,n così calcolata tiene in conto la somma dei contenuti energetici dell’armonica n con quelli delle due linee spettrali immediatamente adiacenti ad essa. Nel caso in cui ci sia una fluttuazione della tensione di rete, l’energia delle componenti armoniche può diffondersi alle componenti interarmoniche ad essa adiacenti. Con la formula (2.2) si ottiene una precisione maggiore nella valutazione della tensione dell’armonica n nel caso in cui si verifichi tale fluttuazione proprio perché nel raggruppamento vengono considerate le due componenti armoniche ad esse adiacenti. In figura 2.4 sono evidenziate le linee spettrali appartenenti al sottogruppo armonico n+2. Figura 2.4 - Sottogruppo armonico n+2. Anche le interarmoniche, oltre ad essere rappresentate singolarmente, possono essere raggruppate. Il valore efficace di un gruppo interarmonico Cig,n si calcola secondo la formula seguente: 9 Cig ,n 2 k i C i 1 (2.3) 69 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento ed è la radice quadrata della somma dei quadrati del valore efficace delle componenti spettrali comprese tra l’armonica n e l’armonica n+1. Un gruppo interarmonico è formato da un raggruppamento delle componenti spettrali nell’intervallo compreso tra due componenti armoniche consecutive. Questo raggruppamento fornisce un valore complessivo per le componenti interarmoniche comprese tra due armoniche discrete, includendo gli effetti delle fluttuazioni delle componenti armoniche. In figura 2.5 sono evidenziate le linee spettrali appartenenti al gruppo interarmonico n+2. Figura 2.5 - Gruppo interarmonico n+2. Il valore efficace di un sottogruppo interarmonico Cisg,n si calcola secondo la formula seguente: 8 Cisg ,n C 2 k i i2 (2.4) ed è la radice quadrata della somma dei quadrati del valore efficace delle componenti spettrali comprese tra l’armonica n e l’armonica n+1, escludendo le componenti spettrali direttamente adiacenti alle armoniche n ed n+1. In questo modo si riducono, nel calcolo del valore efficace, gli effetti dovuti alle fluttuazioni di ampiezza ed agli angoli di fase delle armoniche Cn e Cn+1. 70 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento In figura 2.6 sono evidenziate le linee spettrali appartenenti al sottogruppo interarmonico n+2. Figura 2.6 - Sottogruppo interarmonico n+2. 2.4.2 Calcolo della distorsione armonica Di seguito vengono illustrate le formule per il calcolo della distorsione armonica totale, distorsione armonica totale di un gruppo, distorsione armonica totale di un sottogruppo, distorsione armonica parziale ponderata. La distorsione armonica totale, THD, si calcola con la formula seguente: H G THD n n 2 G1 2 (2.5) dove Gn indica il valore efficace della componente armonica, G1 il valore efficace della componente fondamentale, H l’ordine di armoniche prese in considerazione. Per le tensioni il simbolo G è sostituito da U, mentre per le correnti è sostituito da I. La distorsione armonica totale di un gruppo, THDG, si calcola con la formula seguente: G THDG gn n 2 G g1 H 2 (2.6) 71 Capitolo 2 La Power Quality e le normative di riferimento dove Ggn è il valore efficace del gruppo di armoniche, Gg1 il valore efficace del gruppo della fondamentale, H l’ordine di armoniche prese in considerazione. La distorsione armonica totale di un sottogruppo, THDS, si calcola con la formula seguente: G THDS sgn n 2 Gsg 1 H 2 (2.7) dove Gsgn è il valore efficace del sottogruppo delle armoniche, Gsg1 è il valore efficace del sottogruppo della fondamentale, H l’ordine di armoniche prese in considerazione. La distorsione armonica parziale ponderata, PWHD, si calcola invece con la formula seguente: H max G PWHD n n n H min G1 2 (2.8) dove Gn è il valore efficace di un gruppo di armoniche, G1 è il valore efficace del gruppo della fondamentale, n è l’ordine armonico e varia tra l’ordine Hmin e l’ordine Hmax. Tale concetto viene introdotto per consentire la possibilità di specificare un singolo valore limite per l’aggregazione delle componenti armoniche di ordine superiore. 2.5 Riferimenti bibliografici 72 Capitolo 2 [1] La Power Quality e le normative di riferimento IEC 61000-4-30, "Electromagnetic Compatibility (EMC) – Part 4: Testing and Measurement Techniques – Section 30: Power Quality Measurement Methods” – IEC, 2003. [2] International standard IEC 61000-4-7 “Electromagnetic Compatibility Testing and Measurement Techniques – General Guide on Harmonics and Interharmonics Measurements and Instrumentation, for Power Supply Systems and Equipment Connected thereto,” 2002. 73