Il prossimo appuntamento della rassegna “Musica, cibo per l’anima” si terrà GIOVEDÌ 25 GIUGNO, ORE 18 PALAZZO MORIGGIA | MUSEO DEL RISORGIMENTO Via Borgonuovo 23 CONFERENZA “I WOL BOTHE DRYNKE AND ETEN OF A CAKE”: MANGIARE E BERE CON CHAUCER E I PELLEGRINI DI CANTERBURY Giovanni Iamartino Docente di Letteratura Inglese Medievale Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti “If music be the food of love, PLAY ON” a Milano dal LEZIONE-CONCERTO all’ Mito e antichità nell’opera dei maestri francesi e fiamminghi nell’autunno del Medioevo COMUNE DI MILANO | CULTURA Polo Musei Storici e Musei Archeologici Servizio Musei Storici Comunicazione e Organizzazione T. +39 02 884 62330 - 45924 [email protected] www.civicheraccoltestoriche.mi.it CIVICA SCUOLA DI MUSICA CLAUDIO ABBADO FONDAZIONE MILANO® Comunicazione – Ufficio stampa T. +39 02 971524 – 339 8530339 [email protected] www.fondazionemilano.eu/musica 18 giugno 2015, ore 18.00 Civico Museo Archeologico Corso Magenta 15 Claudia Caffagni, liuto, direzione Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado Giulia Grata, voce, organo portativo Jung Min Kim, liuto Kairi Kosk, voce, organo portativo Jonatas Luis Monteiro, voce, organo portativo Chiara Pederzani, voce, organo portativo Jennifer Talavera, voce a cura di: in collaborazione con: Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Immagine: Stamperia Remondini, La musica, fine XVIII secolo, Bassano del Grappa, acquaforte colorata a mano, particolare. Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, Milano. un progetto di: 5 GIUGNO 8 OTTOBRE 2015 Ensemble di Musica Medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado È il risultato di un progetto didattico che da anni viene portato avanti sotto la guida di Claudia Caffagni. Si tratta di un gruppo di giovani musicisti, provenienti da diverse esperienze musicali, da diversi paesi del mondo, uniti dall’interesse per la ricerca rivolta a un repertorio medievale ancora molto da esplorare, che ha il fascino di parlare un linguaggio in grado di comunicare ancor oggi © Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus emozioni e di raccontare una parte importante della nostra storia.in Italia e all’estero. Ha inciso per alcune delle più importanti case discografiche, fra cui Deutsche Grammophon, Naïve e Decca. Claudia Caffagni ©Simone Bartoli Ha iniziato lo studio del liuto sotto la guida del padre all’età di tredici anni. Ha proseguito poi con Jacob Lindberg, con il quale ha conseguito il diploma in “Lute performing” presso il Royal College of Music di Londra nel 1989. Ha continuato gli studi presso la Schola Cantorum Basiliensis con Hopkinson Smith. Allo pratica dello strumento ha affiancato lo studio approfondito delle fonti, dei trattati e delle notazioni, concentrando in seguito il proprio interesse sul repertorio medievale. Tra il 1991 e il 1992 ha partecipato a una serie di masterclass su Hildegard von Bingen e sull’improvvisazione strumentale medievale, tenute da Barbara Thornton e Benjamin Begby. Nel 1986 è stata fra le fondatrici dell’ensemble laReverdie, un gruppo tra i più importanti su scala internazionale che si dedica allo studio e all’interpretazione del repertorio medievale. Con laReverdie svolge un’intensa e regolare attività concertistica e discografica. Nel 2008 ha cantato come solista nel progetto dell’ensemble Accordone “Vivifice Spiritus Vitae Vis” composto da Guido Morini e inciso per l’etichetta belga Cypres. Nel 1994 ha conseguito con il massimo dei voti e la lode la Laurea in Architettura presso lo IUAV di Venezia, con una tesi dal titolo Il temperamento in musica e in architettura: la Schola Riccatiana, successivamente pubblicata nel volume Le Architetture di Orfeo (Editore Casagrande-Fidia-Sapiens, Milano-Lugano, 2011). Sullo stesso argomento è stato pubblicato, per la casa editrice Olschki, il suo intervento al convegno tenuto alla Fondazione Cini di Venezia nel 2010 dedicato a Giordano Riccati. Ha pubblicato recentemente, per la rivista Marcianum, II/2012, l’articolo “Omaggio a Johannes Ciconia. Marco Marcum imitaris: un modello per i mottetti di Ciconia”. Dal 2001 al 2006 ha insegnato Prassi esecutiva della musica antica al Conservatorio di Trieste. Dal 2003 è docente ai Corsi Internazionali di Musica Antica di Urbino; dal 2007 insegna Musica Medievale presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano e liuto medievale e Frühe Notationskunde presso la Staatliche Hochschule für Musik di Trossingen. PROLOGO MITOLOGICO E PROGRAMMA Guillaume de Machaut (1300ca.-1377) Quant Theseus, Hercules et Jason / Ne quier veoir la biaute d’Absalon (ballade) Paris, Bibliothèque Nationale, fonds nouv. acq. français 6771 (Reina Codex), ff. 54v-55 Madrigale in onore di Lazzaro Guinigi (rappresentante della casata di Lucca) in visita da Giangaleazzo Visconti, 1399. Lucca, Archivio di Stato 184 (Mancini Codex), ff. 82v-83 Magister Piero (fl. 1340-1360) Con bracchi assai (caccia) Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 26, f. 92v Gilles Binchois (1400ca.-1460) De plus en plus se renouvelle (rondeau), f. 67v Johannes Ciconia (1370ca.-1412) Una panthera in compagnia de Marte Guillaume Du Fay (1397-1474) Se la face ay pale (ballade), ff. 53v-54 Gilles Binchois Amours et souvenir de celle (rondeau), f. 72 Guillaume Du Fay La belle se siet au piet de la tour (chanson), f. 31 Je me complains piteusement (ballade), f. 18 Guillaume Du Fay Ma belle dame je vous pri (rondeau), f. 139v Resvelons nous resvelons amoureux (rondeau), f. 34v Fonte musicale Oxford, Bodleian Library, MS. Canon. Misc. 213 Gilles Binchois Jamais tant que je vous revoye (rondeau), ff. 9v-10 Introduce Eleonora Rocconi Docente di Civiltà Musicale Greca e Romana Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Echi dell’Antico [*] Guillaume de Machaut (Reims, ca. 1302 - ivi, 1377) è il primo compositore ad emergere dall’autunno del Medioevo con uno spiccato profilo individuale, da lui stesso coltivato curando la raccolta dei suoi lavori poetico-musicali in 32 lussuosi codici manoscritti. Per gran parte della vita fu canonico della cattedrale di Reims, dove istituì un suffragio musicale per sé e il fratello: la Messe de Notre Dame. Questa è la prima intonazione integrale e firmata dell’ordinarium Missae, realizzata in parte secondo la tecnica “isoritmica” propria dell’Ars Nova: un disegno ritmico che ricorre in costanti sovrapposizioni e cangianti formule melodiche. Il suo stato clericale non gli vietò peraltro di dedicarsi ad una vasta produzione d’amor cortese (chansons, lais, virelais, ballades e rondeaux), nonché ad un fluviale poema, Le voir dit, nel quale registrò un senile idillio con la giovanissima damigella Péronne d’Armentières. Non è musica di facile presa: compatta e incalzante, dominata dall’armonia di quarte, quinte e altre acide dissonanze da cui l’orecchio ben temperato rifugge, quando invece non le assapori come fascino di un sound così arcaico da rasentare l’avanguardia. Solo l’arte degl’interpreti, oggi come già all’epoca, può ravvivarla con fioriture e sfumature guidate dall’esperienza del cantare insieme. Da Le voir dit proviene la doppia ballade a quattro voci Quant Theseus, dove un grave apparato di erudizione enciclopedica, fondato sul repertorio delle Metamorfosi ovidiane e della Bibbia, è usato a fini di galanteria: l’autore non si cura di contemplare gli dei, gli eroi e i saggi dell’antichità, qui citati in lungo corteo secondo il modello retorico degli exempla, purché gli sia dato godere la presenza dell’amata. Di Johannes Ciconia (Liegi, ca. 1370 - Padova 1412) possediamo un corpus di composizioni politiche che ne traccia l’attività di comunicatore al servizio dei rissosi potentati italiani: Papa Bonifacio IX, i Visconti di Milano, i Carraresi di Padova, la Repubblica di Venezia. Una panthera in compagnia de Marte, madrigale a tre voci, evoca la mitica fondazione di Lucca ad opera di quella strana coppia divina e ferina. Il testo loda la prosperità e il buon governo della città toscana, nell’intento d’indurre il suo signore Lazzaro Guinigi ad allearsi con Giangaleazzo Visconti in funzione antifiorentina; la musica alterna lunghi accordi tenuti a fioriture melismatiche increspate da sincopi e terzine. Il vertice fra i due signori, tenutosi a Pavia sul finire del 1399, non portò fortuna al Guinigi, che il 15 febbraio 1400 moriva pugnalato dal fratello Antonio. Sempre alla corte milanese rimandano due intonazioni di Con bracchi assai e con molti sparveri, dal codice Panciatichiano 26 di Firenze. Autori due toscani: Giovanni da Cascia e Magister Piero, ma la scena si svolge sulle rive dell’Adda durante una caccia alla quaglia interrotta da un temporale, proprio come la bufera che in Virgilio favorisce il connubio di Enea e Didone. Solo che qui non si tratta di una regina, ma di una pastorella presso cui il poeta insinua di aver “ricoverato” il proprio “uccello” (sic), tema classista già caro alla lirica provenzale. La forma musicale è quella della “caccia”, genere non limitato alla poesia venatoria, bensì indicante un canone a due voci con l’aggiunta di un basso indipendente, vocale o strumentale, che ne imita qualche frammento. Carlo Vitali [*] Degli altri autori in programma si tratterà nella nota di sala per il concerto di mercoledì 1 luglio 2015