Latina Il giornale di LUNEDÌ 7 NOVEMBRE 2016 Cultura DEBUTTO VINCENTE 27 ARTE E SOLIDARIETA’ LUNGO LA STORIA Sabato 12 novembre il Gruppo Tetrale Goretti va in scena al Liceo Manzoni di Latina con un omaggio ad Amatrice Prosegue anche oggi l’escursione sulla via Francigena “Cammini nel Lazio”. Tappa col tratto tra Sermoneta e Norma Grande successo per la prima nazionale di “Millevoci Napoletane” al teatro Europa Napoli, la musica e i colori Giò Di Sarno racconta la sua passione e quell’impegno che la lega al format di Gianni Turco di FABRIZIO GIONA L a musica napoletana nel cuore e nell’anima, l’attaccamento alla sua terra e quella voglia intramontabile di calcare la scena, di sentire il contatto con il pubblico e di condividere insieme a lui le melodie classiche della tradizione musicale partenopea. Giò Di Sarno è un fiume in piena, di energia positiva e voglia di esprimersi, e come tutte le donne veraci lo dimostra in ognioccasione, consapevoledi ciò che è e che fa. Non deve stupire allora se sabato sera, sul palco del teatro Europa di Aprilia, la cantautrice napoletana è stata la regina incontrastata di una serata di grande spettacolo. La protagonistaindiscussa di uno show musicale ideato da Gianni Turco oramai 12 anni fa per la televisione, ma che ora approda sulla scena italiana in una formula tutta nuova, dedicata esclusivamente ai classici napoletani. Parliamo di “Millevoci napoletane”, una suggestiva carrellata delle più belle melodie della musica partenopea interpretata da ventitrè noti artisti del panorama nazionale, che al teatro Europa hanno davvero dato il meglio di sè e confermato quanto la musica di Napoli continui imperterrita a calamitare, indistintamente, il cuore di g La cantautrice napoletana Giò Di Sarno tutti. Tre ore di puro intrattenimento in compagnia di ben quaranta antiche melodie del panorama classico, eseguite da alcuni tra gli interpreti del genere più richiesti e apprezzati da spettatori e critica: Antonello Rondi, Daniela Minniti,Daphne Barillaro,Edoardo Guarnera, Fausto Cigliano con Gianluca Marino, Flavio Fierro, Franco Malapena, Gianni Davoli, Giò Di Sarno, Grazia Guerra, i Cimarosa, i Romans, i Santo Cali- fornia, Lorenza Bettarelli, Luigi Libra, Mariella Guarnera, Mario Maglione con Michele Cordova e Andrea Bonetti, Nunzio Milo e Riccardo Antonelli. E poi lei, Giò Di Sarno, presentatrice, interprete e madrina d’eccezione, il valore aggiunto in una kermesse che ha letteralmente stregato il pubblico pontino. “Lacanzone classicanapoletana non muore mai, sono melodie intramontabili – commenta la Di Sarno – Non acaso nellospettacolo aveteavuto modo di ascoltare una canzone del 1500, ripresa poi nel 1700. Nel repertorio partenopeo (questa è la sua forza) ci sono canzoni indimenticabili per melodia e per parole. Perchè quando prima ci si innamorava e si decideva di scrivere una canzone, uscivano fuori dei capolavori che oggi è impossibile avere. Oggi si fa il copia-incolla della frase di tizio e di caio ma poi poco esce fuori dall’anima. Forse perchè è già stato detto tutto, ma rimane il fatto che la musica napoletana, quella vera, è di tutta altra pasta”. E l’entusiasmodel pubblico – sabato sera come nelle altre occasioni che l’hanno vista protagonista – ne sono la conferma. “Per chi ha la sensibilitàdicapire leparoledi una canzone e le musiche, che sono vere opere d’arte e non quattro note messe in fila, non ci pensa due volte e viene a teatro”. Quelteatro chela DiSarno sta conquistando oramai da tempo al fianco di Nunzio Milo. “Da anni portiamo in scena “Cantanapoli”, di cui ora sono diventata anche produttrice. Uno spettacolo incredibile, in cui gli attori entrano ed escono dal palco senza nemmeno che il pubblico se ne possa accorgere, intento ad ascoltare 50 canzoni della tradizione napoletana e ad ammirare i ben 180 costumi di scena realizzati da Giuseppe Tramontano (titolare di una sartoria importante di Sorrento). È uno show nato sotto una buona stella e mi auguro di rimetterlo in piedi per l’anno prossimo”. Ma oltre alla passione per la musica napoletana, la Di Sarno viaggia parallelamente lungo un percorso cantautoriale ben definito, ultimamente tornato alla luce con la produzione dell’album “La libertà di amare”: “Questo è il disco dell’anima mia, lo definisco così, fatto con passione, come faccio tutte le cose in cui credo! L’ho inciso un paio di anni fa ma non l’ho mai fatto uscire. L’ho tenuto per me e ora penso di portarlo in cinque carceri italiane: ho decido di regalare questo progetto e la mia musica a chi si trova in una situazione di disagio”. Un impegno che la vede sempre e comunque sulla scena. Un plauso alla passione e al suo talento. CHRISTIAN MANZI E I RAGAZZI DEL SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO DI LATINA CONQUISTANO CANALE 5 Su You Tube sta sfiorando le 100mila visualizzazioni e a Latina è diventato oramai un tormentone. Ma l’inno del 118, realizzato dall’infermiere Christian Manzi, sabato sera ha valicato i confini provinciali e ha debuttato in prima serata su Canale Cinque all’interno del talent show “Tù sì que vales”, condotto da Belen Rodriguez e Simone Rugiati. Inutile dire che l’esibizione è stata un trionfo: i giurati Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Teo Mammucari, hanno valutato positivamente l’impegno di questi giovani ragazzi, apprezzando in particolar modo lo spirito che ha dato vita a questa canzone. L’obiettivo, come spiegato anche dall’ideatore, è quello di far conoscere il più possibile il soccorso sanita- L’inno del 118 protagonista a “Tù sì que vales” rio in emergenza e far capire alle persone l’impegno e la passione di chi dedica la sua vita ad aiutare il prossimo. Il progetto, infatti, ha lo scopo principale di sensibilizzare tutti al primo soccorso, attraverso il canale della musica e del divertimento: dell’inno non sono state scritte solo le parole, ma è stato tradotto in un simpatico video musicale, realizzato grazie alla collaborazione dei fratelli Alessandro e Francesco Cosentino e del dj Andrea Bruzzese degli Absolut. La clip, girata interamente a Latina con la partecipazione di numerosi operatori del 118, è stata prodotta attraverso l’autofinanziamento e realizzata senza nessun fine di lucro, bensì – come già detto – al solo scopo di sensibilizzare le persone ad una professione davvero particolare: in poco più di tre minuti viene spiegato cosa fa l’equipaggio di un’ambulanza in azione ma soprattutto lo spirito necessario per operare in simili situazioni, perché come spiegano gli stessi operatori “per essere un vero professionista del soccorso bisogna saper aiutare, trasmettendo sempre allegria e felicità, per un risultato migliore!”. Un orgoglio pontino sotto i riflettori della ribalta nazionale, un orgoglio che si nutre giorno dopo giorno attraverso l’impegno, la passione e l’amore per il prossimo.