Figure professionali «Edilizia sostenibile» TECNICO CERTIFICATORE AMBIENTALE GREEN JOBS – Formazione e Orientamento TECNICO CERTIFICATORE AMBIENTALE Certificare dal punto di vista ambientale un edificio vuol dire valutare, oltre alle sue prestazioni energetiche, anche altre caratteristiche che possono influire sul suo impatto ambientale diretto e indiretto. Alcune di queste caratteristiche, ad esempio la tipologia dei materiali utilizzati (che possono essere eco-compatibili o eco-sostenibili) sono legate alle scelte costruttive, altre invece sono legate all’uso delle risorse non solo energetiche, ad esempio l’uso dell’acqua potabile o la qualità ambientale indoor. Nel definire la qualità ambientale di un edificio si considerano anche gli impatti che esso può generare per il suo utilizzo, in alcuni casi nell’intero ciclo di vita: il campo di valutazione quindi considera anche il suo intorno, ad esempio la disponibilità di servizi (dalla farmacia al supermercato, dai parchi pubblici ai luoghi di aggregazione), ma anche la sua collocazione in relazione ai servizi di trasporto pubblici disponibili. La sostenibilità dell’edificio, quindi, valorizza non solo le sue caratteristiche intrinseche ma anche il suo rapporto con il contesto territoriale nel quale viene inserito, in altri termini si valorizza la sostenibilità dell’abitare. Dal punto di vista operativo la valutazione della sostenibilità ambientale viene misurata sulla base di un protocollo di sostenibilità elaborato da un ente terzo. All’interno di un protocollo, normalmente suddiviso in aree tematiche (ad esempio sostenibilità del sito, gestione delle acque, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità ambientale interna, ecc.) ci sono dei requisiti minimi che devono essere rispettati e dei crediti che, una volta sommati, contribuiscono a generare il punteggio complessivo e, da questo, il livello di qualità ambientale raggiunto. I protocolli di certificazione ambientale disponibili ed utilizzati sia a livello nazionale sia a livello internazionale seguono tutti più o meno lo stesso schema, tuttavia le varianti introdotte in ciascuno di essi rendono impossibile un confronto. Di protocolli ne esistono molti e questo è di per sé un problema, in Italia, tuttavia, si stanno affermando due famiglie protocolli: i protocolli ITACA, gestiti dalle regioni che lo hanno adottato con il supporto di Iisbe Italia o direttamente da Iisbe Italia, e i protocolli LEED che fanno riferimento a GBC (Green Building Council) Italia. Un recente protocollo di certificazione ambientale è stato proposto dall’Agenzia Casaclima, si tratta del protocollo Casaclima Nature. Meno diffuso degli altri, almeno a livello nazionale, è il protocollo BREAM BRE Environmental Assessment Method ovvero “metodologia di valutazione ambientale del BRE”). Il tecnico certificatore ambientale è la figura professionale che analizza un edificio, esistente o sulla base di un progetto, valutandone la sostenibilità sulla base di un protocollo di riferimento. 2 Tecnico Certificatore Ambientale Conoscenze, competenze e capacità Quella del certificatore ambientale è una attività tecnica multidisciplinare. Il tema della sostenibilità legata al processo edilizio (progettuale, realizzativo ma anche gestionale), infatti, implica la conoscenza di molti aspetti che toccano le diverse aree che sono poi oggetto dei criteri di valutazione contenuti nei protocolli. La preparazione tecnica di base di un progettista di edifici e/o di impianti, le classiche figure professionali del geometra, del perito industriale o edile, dell’architetto e dell’ingegnere, è indispensabile ma spesso non sufficiente per svolgere questo tipo di attività. Da qui la necessità di integrare le conoscenze di base, ma anche quelle accumulate con l’esperienza, con i corsi di informazione che vengono proposti, o comunque coordinati e certificati, dai vari enti che gestiscono i protocolli. La certificazione ambientale per certi versi è molto simile, come impostazione, alla certificazione energetica: esiste un protocollo di riferimento, esistono delle regole che devono essere applicate ed esistono degli obiettivi che devono essere raggiunti e valutati analiticamente. Al pari della certificazione energetica, la certificazione ambientale è una valutazione di terza parte, nel senso che il soggetto certificatore deve essere assolutamente indipendente rispetto al processo progettuale, costruttivo e gestionale dell’edificio. La certificazione, inoltre, è oggettiva in quanto valuta le caratteristiche dell’edificio a prescindere dalle modalità con le quali l’edificio stesso viene utilizzato. Le competenze del certificatore ambientale, tuttavia, devono essere necessariamente molto più ampie rispetto a quelle del certificatore energetico che focalizza i suoi interessi soltanto nella gestione dell’energia. Normalmente i certificatori ambientali che decidono di dedicarsi prevalentemente a questo tipo di attività sono in grado di gestire più protocolli, questo implica la conoscenza specifica di ognuno di essi. 3 Tecnico Certificatore Ambientale Ambito e processi di lavoro La scelta di progettare e realizzare un edificio caratterizzato da una elevata qualità ambientale non spetta naturalmente al certificatore che si limita ad applicare il protocollo, ma spetta al progettista (e a monte al costruttore o committente). Anche il progettista, quindi, deve conoscere il protocollo di certificazione in quanto le scelte progettuali, oltre a rispettare i requisiti minimi richiesti, sono finalizzate al raggiungimento di un punteggio che consenta di ottenere un certo tipo di valutazione. Il certificatore ambientale svolge una serie di funzioni che possono essere così sintetizzate: esamina il progetto in tutti gli aspetti che interferiscono con le aree di valutazione verificando il rispetto dei requisiti minimi e valutando il punteggio massimo raggiungibile; si confronta con il progettista nel caso in cui emergano delle incongruenze e, con il progettista, trova le migliori soluzioni per superarle, mantenendo comunque la terzietà (nel senso che è il progettista comunque che decide); compila le checklist per la valutazione preliminare; effettua i sopralluoghi periodici in cantiere, assicurandosi che la realizzazione sia coerente con il progetto e che quindi gli assunti progettuali vengano rispettati; raccoglie tutta la documentazione attestante la scelta dei materiali, le caratteristiche dei materiali e dei sistemi, i collaudi, ecc.. trasmette le checklist, unitamente alla documentazione raccolta, all’ente di certificazione che una volta valutati i documenti rilascia l’attestato di certificazione ed eventualmente la targa che attesta il raggiungimento di determinati obiettivi. Quello descritto è un tipico processo di certificazione ambientale. Il termine certificatore può essere in alcuni casi fuorviante in quanto spesso la certificazione viene rilasciata dall’ente e non dal soggetto. Il suo ruolo rimane comunque fondamentale in quanto, da profondo conoscitore del protocollo, agevola l’intero processo. 4 Tecnico Certificatore Ambientale Percorsi formativi Se tralasciamo la formazione di base, che deve essere tecnica, il percorso formativo si configura come un percorso di approfondimento relativamente al protocollo di certificazione per il quale intende specializzarsi. E su questo punto ogni protocollo detta di fatto le proprie regole. Per quanto riguarda la famiglia dei protocolli riconducibili al modello ITACA la situazione è assolutamente variegata, infatti le regioni italiane che lo hanno recepito (con alcune varianti rispetto allo schema base), adottano regole diverse. Nelle Regioni Puglia e Marche, se non sussistono i requisiti di idoneità è necessario frequentare un corso, comunque non eccessivamente impegnativo in termini di tempo, ed è necessario superare un esame. In queste due regioni il certificato ambientale viene rilasciato direttamente dal certificatore abilitato che viene inserito in un elenco regionale. In altre Regioni, ad esempio la Toscana, l’Umbria, il Lazio ed il Piemonte, la frequenza di un corso non è obbligatoria, basta possedere i requisiti di un comune progettista con l’iscrizione all’Albo professionale. In questi casi il certificatore si chiama “esperto” e la certificazione vera e propria la rilascia l’ente preposto (normalmente un ente regionale come l’ARPA). Esiste poi la possibilità di ottenere una abilitazione nazionale frequentando i corsi promossi dall’Isbe, tuttavia è sempre necessario fare riferimento alle regole regionali (attraverso i siti ufficiali). Ben diversa invece è la situazione nel mondo LEED. Le figure di riferimento per il sistema di certificazione LEED sono quelle del LEED Accredited Professional (LEED AP) e del LEED Green Associate. Per ottenere queste qualifiche è necessario sostenere un esame per la valutazione delle competenze, inoltre, è possibile certificare le proprie competenze presso l’Ente statunitense Green Building Council Institute (GBCI). Il LEED Green Associate è il primo livello per ottenere delle credenziali nel processo LEED mentre il LEED AP è una figura altamente competente nel processo di certificazione LEED degli edifici, il cui compito è quello di guidare il team di progettazione e costruzione all’ottenimento della certificazione LEED. L'esame per Green Associate è meno dettagliato di un esame per LEED AP ma copre quei concetti generali che sono contenuti in tutti i sistemi LEED. Il sito di GBCI afferma che l'esame Green Associate è indirizzato a quei professionisti che vogliono dimostrare di avere una conoscenza dell'edilizia sostenibile in ambiti non tecnici. Questo esame è quindi principalmente pensato per fornitori di prodotti e materiali, studenti, agenti di commercio, persone a servizio del cliente e per coloro che non hanno le credenziali idonee per poter diventare LEED AP. 5 Tecnico Certificatore Ambientale Percorsi formativi Per poter sostenere questo esame non sono richiesti requisiti particolari, tuttavia GBCI si raccomanda che i candidati abbiano comunque una minima preparazione su LEED e sui green building ottenuta attraverso corsi di formazione, volontariato o esperienza lavorativa in ambito di sostenibilità ambientale prima di sostenere l’esame. L’esame si svolge interamente in lingua inglese e sono previste 100 domande a risposta multipla, via telematica, per un tempo totale di due ore a disposizione. Una volta ottenuto il titolo di LEED Green Associate per ottenere l'ammissione all'esame di LEED AP occorre soddisfare il requisito di aver avuto un'esperienza in un progetto registrato LEED. Una volta ottenuta l'ammissione all’esame è possibile specializzarsi in uno dei seguenti ambiti: Builiding Design & Construction; Interior Design & Construction; Existing Building: Operation & Maintenance; Homes; Neighborhood Development. Tutte le specializzazioni sopra elencate hanno dei manuali di riferimento che vengono utilizzati sia quando si vuole certificare un edificio LEED che per sostenere l'esame. Anche questo esame si svolge interamente in lingua inglese e sono previste 100 domande a risposta multipla via telematica per un tempo totale di due ore a disposizione. Si può scegliere inoltre di sostenere in un'unica sessione entrambi gli esami per un totale di 4 ore di esame e 200 domande a risposta multipla. 6 Tecnico Certificatore Ambientale Tendenze rispetto al mondo del lavoro Il mercato della certificazione ambientale è solo all’inizio, quindi non è possibile elaborare ad oggi delle prospettive occupazionali. Gli edifici certificati o in fase di certificazione LEED in Italia sono meno di 200, e anche gli edifici certificati ITACA non sono molti. Si tratta tuttavia di una “fotografia” della situazione attuale, una situazione che cambierà sicuramente nei prossimi anni anche in relazione alla ripresa del mercato dell’edilizia. Le cose non vanno ovviamente allo stesso modo negli altri Paesi dove la consapevolezza rispetto alle tematiche ambientali è maggiore, ma soprattutto il mercato immobiliare ha ben recepito il maggior valore di un edificio dotato di certificazione ambientale. Il trend delle certificazioni ambientali è comunque in crescita anche se attualmente il mercato non è in grado di garantire. Investire in formazione in questo settore è certamente utile, purché, almeno in questa fase transitoria, si considerino anche altre attività parallele che possano garantire il quotidiano fin da subito, ad esempio quella del tecnico certificatore energetico. Le competenze relative alla certificazione ambientale sono comunque molto apprezzate dagli studi professionali, dalle società di ingegneria e dalle imprese di costruzione, consapevoli del fatto che ciò che si realizza di nuovo richiede requisiti prestazionali sempre maggiori, ma anche per motivi più pratici: in alcune regioni il raggiungimento di livelli di sostenibilità minimi certificati è obbligatoria per gli edifici pubblici o ad uso pubblico ed in alcuni casi è possibile ottenere degli incentivi volumetrici se la qualità ambientale è elevata. 7 Tecnico Certificatore Ambientale Aspettative retributive Il tecnico certificatore ambientale può lavorare come singolo professionista oppure all’interno di una struttura organizzata, ad esempio Società d’Ingegneria o Società di servizi. Nel primo caso le aspettative economiche dipendono ovviamente dal numero di attestati di certificazione emessi e non è possibile fare una stima visto che le situazioni possono essere molto differenti. Se dipendente, inquadrato come Specialista di area tecnica, il suo stipendio annuo, in termini di minimi contrattuali, è di circa 28.300 euro lordi. Indirizzi utili specifici Sito ufficiale di Iisbe Italia: http://www.iisbeitalia.org/ Sito ufficiale Agenzia Casaclima http://www.agenziacasaclima.it Sito ufficiale i BREEAM http://www.breeam.org/ Istituto Nazionale Bioarchitettura http://www.bioarchitettura.it/ 8 Tecnico Certificatore Ambientale Master Riportiamo un elenco di Master nei quali il tema della certificazione ambientale è trattato Master Ridef Energia per Kyoto Politecnico di Milano www.ridef.it/ Master in Efficienza energetica e Università degli Studi di Roma Sapienza fonti energetiche rinnovabili – EFER www.masterefer.it Master in Ecosostenibilità ed efficienza energetica per l’architettura Master in Sustainable Architecture Master CasaClima Università di Camerino http://master.bicomega.it/efficenzaenergetica-4ed/ IED – Istituto europeo di design http://www.ied.it/torino/scuola-design/corsimaster/sustainable-architecture/DRC1122E LUMSA– Libera università Maria SS. Assunta Roma http://www.agenziacasaclima.it/it/formazione/ formazione/master-casaclima/322-0.html Master in Architettura bioecologica e innovazione tecnologica per l’ambiente – Abita Università degli studi di Firenze www.centroabita.unifi.it/CMpro-v-p-144html Master in Architettura bioecologica e tecnologie sostenibili per l’ambiente Università degli studi di Roma Sapienza http://www.uniroma1.it/didattica/master/archi tettura-bioecologica-e-tecnologie-sostenibilil%E2%80%99ambiente Master in Territorio e architettura sostenibili– Tas Politecnico di Milano www.tas.polimi.it Master in Processi costruttivi sostenibili Università Iuav di Venezia http://www.iuav.it/Didattica1/master/master--I/ABC-Archit/ Master in Gestione delle risorse ambientali: acqua, suolo, rifiuti ed energia Università del Salento www.unisalento.it/ Master in Integrated Design for Energy Efficiency – IDEE Università degli studi di Trento http://www.ing.unitn.it/masteridee/ Master in Manager dei sistemi di gestione dell’energia, certificazione Csad – Centro studi ambientali e direzionali energetica, risparmio energetico, http://www.csad.it energie rinnovabili. 9 Tecnico Certificatore Ambientale CREDITI • Materiale a cura del progetto La.Fem.Me – Lavoro Femminile Mezzogiorno – Italia Lavoro S.p.A. • Rielaborazione a cura del progetto Increase Fonti: • Politecnico di Milano – Dipartimento ABC Immagini: - Foto copertina: 1. James Monkeyyatlarge; 2. Fil.al; 3. Simada 2009 • Aggiornamento Ottobre 2013 • Per informazioni – [email protected] [email protected]