Release Manuale 5.20 Operativo CONTABILITÀ Regime Beni Usati Il D.L. 41/1995, conv. in L. 85/1995 prevede un particolare regime (cd. Regime del margine) per la cessione di beni mobili usati e di oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione, acquistati presso privati nel territorio dell’Unione Europea. Il regime ha l’obbiettivo di evitare una doppia tassazione su beni per i quali il rivenditore ha corrisposto in genere un prezzo già comprensivo di IVA che non ha potuto detrarre. Pertanto è soggetta ad IVA solo la differenza (margine) tra corrispettivo di vendita e prezzo di acquisto del bene e dei servizi accessori (inclusa Iva). Tale regime può essere applicato in presenza di particolari requisiti soggettivi, oggettivi e territoriali e prevede l’utilizzo di tre metodi diversi: Ordinario, Forfetario e Globale. In questo manuale sono descritte le impostazioni per la corretta gestione della contabilità in regime beni usati. 2 – Manuale Operativo Indice degli argomenti 1 REGIME BENI USATI ......................................................................................................... 3 1.1 Metodo Ordinario (o analitico)....................................................................................... 3 1.2 Metodo Forfetario (o percentuale) ................................................................................ 3 1.3 Metodo Globale ............................................................................................................ 4 2 IMPOSTAZIONI................................................................................................................... 5 2.1 Variazione della società ................................................................................................ 5 2.2 Struttura Iva .................................................................................................................. 5 2.3 Struttura contabilità....................................................................................................... 8 2.4 Tabella Contabilità: Forfetario Beni Usati ...................................................................... 9 2.5 Tabella IVA ................................................................................................................... 9 2.6 Tabella Contabilità Analitica: Commesse .................................................................... 11 3 INSERIMENTO DEI DOCUMENTI CONTABILI ................................................................ 12 3.1 Prima nota IVA Metodo Ordinario e Metodo ordinario con calcolo globale .................. 12 3.1.1 3.1.2 3.2 Prima nota IVA Metodo Globale ................................................................................. 15 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.3 Flusso Metodo Ordinario ............................................................................................ 19 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.2 4.3 Registrazioni di fine mese ........................................................................................... 20 Stampa della liquidazione ........................................................................................... 21 Consultazione totali Iva ............................................................................................... 21 Flusso Metodo Forfetario ............................................................................................ 23 Flusso Metodo Globale e Ordinario con calcolo Globale............................................. 23 4.3.1 Credito di margine ....................................................................................................... 25 STAMPE DEI REGISTRI E DELLE LIQUIDAZIONI .......................................................... 26 5.1 Metodo Ordinario ........................................................................................................ 26 5.1.1 5.1.2 5.2 5.3 Stampa beni in entrata ................................................................................................ 27 Stampa beni in uscita .................................................................................................. 27 Metodo Forfettario ...................................................................................................... 28 Metodo Globale .......................................................................................................... 29 5.3.1 5.3.2 5.3.3 5.3.4 6 Struttura dei corrispettivi.............................................................................................. 18 Prima nota corrispettivi ................................................................................................ 18 CALCOLO IVA FINE MESE .............................................................................................. 19 4.1 5 Fattura di acquisto e spese / accessori ....................................................................... 15 Fattura di vendita ......................................................................................................... 15 Codici iva non soggetti al regime del margine ............................................................ 16 Prima Nota IVA Metodo Forfetario .............................................................................. 18 3.3.1 3.3.2 4 Fattura di acquisto e spese / accessori ....................................................................... 13 Fattura di vendita ......................................................................................................... 14 Registro acquisti .......................................................................................................... 29 Registro Vendite .......................................................................................................... 29 Stampa della liquidazione nei registri vendite ............................................................. 30 Stampa registri di operazioni non soggette al margine ............................................... 30 DICHIARAZIONI (STAMPA COLLEGAMENTI IVA11) ..................................................... 32 6.1 6.2 6.3 6.4 Metodo Ordinario ........................................................................................................ 32 Metodo Globale .......................................................................................................... 33 Metodo Forfetario ....................................................................................................... 34 Metodo Ordinario per agenzie d’asta .......................................................................... 36 CONTABILITA': Regime Beni Usati - 3 1 Regime Beni Usati Il D.L. 41/1995, conv. in L. 85/1995 prevede un particolare regime (cd. Regime del margine) per la cessione di beni mobili usati e di oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione, acquistati presso privati nel territorio dell’Unione Europea. Il regime ha l’obbiettivo di evitare una doppia tassazione su beni per i quali il rivenditore ha corrisposto in genere un prezzo già comprensivo di IVA che non ha potuto detrarre. Pertanto è soggetta ad IVA solo la differenza (margine) tra corrispettivo di vendita e prezzo di acquisto del bene e dei servizi accessori (inclusa Iva). Tale regime può essere applicato in presenza di particolari requisiti soggettivi, oggettivi e territoriali e prevede l’utilizzo di tre metodi diversi: Ordinario, Forfetario e Globale. 1.1 Metodo Ordinario (o analitico) La base imponibile di ogni singola operazione è costituita dalla differenza tra il corrispettivo della vendita (comprensivo di Iva) e il prezzo d’acquisto, incrementato delle eventuali spese di riparazione o accessorie (comprensive di Iva). Nel caso un cui il margine risulti negativo non deve essere calcolata l’IVA; il margine negativo non può essere utilizzato per successive compensazioni e viene quindi perso. L’Iva sulle spese generali e sugli altri costi non direttamente connessi con l’acquisto dei beni usati è detraibile secondo i principi normali. 1.2 Metodo Forfetario (o percentuale) Il Metodo Forfetario prevede l’applicazione di differenti percentuali in base alle categorie dell’operazione. Di seguito riportiamo il dettaglio delle percentuali applicate: • 60% del prezzo di vendita, per le cessioni di oggetti d’arte per i quali il prezzo di acquisto manca, o non è determinabile o non è rilevante; • 50% del prezzo di vendita, per le cessioni di francobolli da collezione o di collezione di francobolli nonché di parti o pezzi di ricambio di automezzi o di apparecchiature elettroniche e di libri di antiquariato; • 50% del prezzo di vendita, per le cessioni di beni da parte di soggetti che operano esclusivamente in forma ambulante; • 25% del prezzo di vendita, per le cessioni di prodotti editoriali di antiquariato ceduti da ambulanti; • 25% del prezzo di vendita, per le cessioni di prodotti editoriali, esclusi quelli di antiquariato; La percentuale forfetaria si ritiene comprensiva di tutti i costi che rientrerebbero nel margine analitico che non sono quindi autonomamente detraibili. 4 – Manuale Operativo 1.3 Metodo Globale Il Metodo Globale è utilizzato per il commercio, non in forma ambulante, dei seguenti beni usati: veicoli usati; monete e altri oggetti da collezione; abiti, biancheria; beni, anche se di generi diversi, acquistati per masse o peso con prezzo indistinto; qualsiasi altro bene con prezzo di acquisto inferiore a 516,46 euro Il margine non viene determinato in relazione ad ogni operazione, ma è pari alla differenza tra l’ammontare delle cessioni e quello degli acquisti, aumentati delle spese di riparazione ed accessorie, complessivamente effettuati nell’arco del mese o del trimestre. Il metodo globale permette, a differenza di quello analitico, di compensare i margini positivi con quelli negativi di ciascun periodo (mese o trimestre). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 5 2 Impostazioni 2.1 Variazione della società Per abilitare le funzioni all’interno della società deve essere abilitato il flag Beni Usati presente nella maschera di Variazione Società. 2.2 Struttura Iva Cartella Struttura IVA Come indicato nel paragrafo relativo alla normativa è possibile gestire i beni usati con tre diverse metodologie. Il tipo di metodo da utilizzare è stato inserito a livello di struttura IVA in modo tale da permettere all’interno della stessa società metodologie diverse (es. globale e analitico) sfruttando l’impostazione delle attività separate. Nella cartella Struttura IVA, se per la società è stata abilitata la gestione dei beni usati, deve essere specificato il tipo di metodo da utilizzare tra le seguenti opzioni: 0 = Non abilitata 1= Metodo Ordinario 2= Metodo Forfetario 3= Metodo Globale 4 = Metodo ordinario con calcolo globale 6 – Manuale Operativo Il metodo Ordinario con Calcolo Globale, non presente nella normativa, è stato inserito per permettere la gestione analitica dei singoli beni mantenendone la tracciabilità con la possibilità quindi di stampare i registri di entrata e di uscita; dal punto di vista del calcolo IVA il metodo si riconduce invece a quello globale. Nel caso in cui venga scelto il metodo globale oppure quello ordinario con calcolo globale e non è mai stata fatta alcuna liquidazione IVA, è possibile inserire il credito di margine da considerare nella prima liquidazione (il campo è stato previsto per le società già attive che iniziano ad usare il programma). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 7 Nel caso in cui venga scelto il metodo ordinario è possibile specificare se l’attività si riferisce ad un’agenzia di vendita all’asta in quanto in sede di stampa dell’iva11 deve essere emesso un particolare prospetto. L’agenzia di asta deve infatti adottare il metodo ordinario in quanto il margine viene calcolato sul singolo bene (le agenzie di vendita all’asta operano sempre con margini positivi). Cartella Giornali IVA Per effettuare le registrazioni contabili appartenenti al regime è necessario codificare dei particolari protocolli in quanto vengono effettuati controlli di coerenza con i codici IVA ammissibili. E’ necessario abilitare quindi il flag Regime Beni Usati (abilitato solo per tipo giornale IVA Clienti, Fornitori e Corrispettivi). 8 – Manuale Operativo 2.3 Struttura contabilità Nella struttura della contabilità (cartella Iva regimi speciali) devono essere definiti i conti che verranno utilizzati per registrare l’IVA a debito e per effettuare lo storno dell’IVA dai ricavi con le registrazioni automatiche di liquidazione IVA di fine mese o trimestre (IFM) generate dalla funzione di calcolo IVA. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 2.4 9 Tabella Contabilità: Forfetario Beni Usati Nel caso del metodo forfetario devono essere definite le categorie che indicano la percentuale per l’individuazione del margine che dovranno essere associate ai codici IVA. La maschera richiede: • Codice Categoria: codice interno • Descrizione: descrizione che sarà riportata nei registri • Percentuale Margine: percentuale da applicare sul venduto per calcolare il margine 2.5 Tabella IVA Nella tabella IVA sono presenti quattro campi necessari per la particolare gestione delle operazioni per il regime. Tipologia beni usati E’ necessario definire un codice IVA per le singole operazioni ammissibili da regime in base ai metodi utilizzati ed assegnare la tipologia in base alla seguente legenda: 10 – Manuale Operativo Aliquota per scorporo beni usati e Formazione Plafond I codici IVA relativi alle vendite devono essere impostati con aliquota uguale a zero in quanto l’IVA è compresa nell’importo. In sede di liquidazione, l’IVA dovrà essere calcolata sul margine, per cui è necessario impostare l’aliquota per lo scorporo. E’ possibile impostare anche delle aliquote uguali a zero nel caso di esportazioni; in questa condizione deve inoltre essere specificato se queste operazioni concorrono alla formazione del plafond in quanto è una distinzione necessaria in sede di stampa IVA11. Categoria Forfetaria Nel caso di vendite in regime forfetario deve essere impostata la categoria forfetaria per la determinazione del margine selezionando il codice dalla tabella precedentemente caricata. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 11 2.6 Tabella Contabilità Analitica: Commesse Nel regime ordinario, il margine deve essere calcolato sul singolo bene, per cui risulta necessario poter indicare il bene nel movimento contabile di acquisto, in quelli di eventuali movimenti per spese accessorie ed in quello di vendita. La gestione dei singoli beni è simile a quella utilizzata per gestione delle commesse di analitica. Nella maschera di gestione della tabella è presente il campo Stato che identifica l’attuale stato del bene. Al momento del caricamento della commessa lo stato non viene valorizzato. Con l’inserimento della fattura di acquisto lo stato passa al valore C – Carico (è possibile inserire la fattura di acquisto solo se lo stato non è valorizzato). Inserendo le fatture di riparazione e accessori lo stato rimane al valore C (è possibile inserire le fatture di riparazione e accessori solo se lo stato è C). Inserendo infine la fattura di vendita lo stato passa al valore S - Scarico (è possibile inserire la fattura di vendita solo se lo stato è S). 12 – Manuale Operativo 3 Inserimento dei documenti contabili Per gestire le registrazioni contabili appartenenti al regime, possono essere utilizzati diversi documenti in base al metodo utilizzato. Metodo Ordinario o Analitico: in prima nota IVA si devono inserire le fatture di acquisto del bene, fatture per spese e accessori e le fatture di vendita. Non è possibile gestire i corrispettivi. Metodo Globale: in prima nota IVA si devono inserire le fatture di acquisto, le fatture per spese e accessori e le fatture di vendita. Non è possibile gestire i corrispettivi. Metodo Forfetario: le vendite devono essere gestite esclusivamente con i corrispettivi; è possibile inserire anche le fatture di acquisto (per questo regime non è necessario l’inserimento, ma la sola conservazione) al fine di gestire i fornitori ma le stesse verranno escluse dal calcolo IVA. 3.1 Prima nota IVA Metodo Ordinario e Metodo ordinario con calcolo globale Per movimentare i beni è necessario dapprima caricarli nell’archivio delle commesse di analitica; successivamente registrare in sequenza, i seguenti movimenti: fattura di acquisto del bene opzionali fatture di spese ed accessori fattura di vendita CONTABILITA': Regime Beni Usati - 13 3.1.1 Fattura di acquisto e spese / accessori In base al protocollo utilizzato durante le registrazioni delle fatture di acquisto, viene riconosciuto dalla procedura l’appartenenza del documento stesso al regime dei beni usati. Nel caso di metodo ordinario vengono accettati codici IVA del tipo 4 (Acq. Beni Ord.) oppure 6 (Acq. Riparazioni/accessori Ord.); qualora venga impostato un codice non valido oppure nel caso nell’anagrafica del fornitore sia presente un codice non valido (che viene automaticamente caricato nelle righe del documento) viene inviato il seguente messaggio bloccante: Devono essere utilizzate causali contabili che hanno configurato la richiesta obbligatoria del codice commessa. Qualora si utilizzi una causale contabile non corretta, viene segnalato il seguente messaggio: Se è stato impostato un codice IVA del tipo 4 (Acq. Beni Ord.) nella lista delle commesse vengono visualizzate solo le commesse con stato nullo (e non ancora inserite nel documento in corso). Se è stato impostato un codice IVA del tipo 6 (Acq. Riparazioni/accessori Ord.) nella lista delle commesse vengono visualizzate solo le commesse con stato C (e non ancora inserite nel documento in corso). La descrizione della commessa selezionata viene caricata in automatico nella colonna Note in quanto dovrà essere utilizzata nella stampa dei registri di entrata e uscita. Per le righe che contengono i codici IVA del tipo 4 e 6 il campo note è un dato obbligatorio. E’ possibile nello stesso documento inserire codici IVA del tipo 4 e 6. Alla conferma le commesse movimentate con il codice IVA del tipo 4 passeranno allo stato C Carico mentre quelle con codice IVA del tipo 6 rimarranno in stato C. Se viene cancellata la registrazione viene ripristinato lo stato nella commessa; per i codici IVA del tipo 4 viene riportato lo stato a nullo mentre per i codici IVA del tipo 6 lo stato rimane a C. 14 – Manuale Operativo 3.1.2 Fattura di vendita In base al protocollo utilizzato durante le registrazioni delle fatture di vendita, viene riconosciuto dalla procedura l’appartenenza del documento stesso al regime dei beni usati. Come già descritto per gli acquisti, la causale del documento deve prevedere l’obbligatorietà del codice commessa. Vengono accettati solo codici IVA del tipo 1 (Vendite Ordinario) Nella lista delle commesse verranno visualizzate solo le commesse con stato C (e non ancora inserite nel documento in corso). Nel caso di gestione delle attività separate viene effettuato il controllo che le commesse di acquisto/vendita appartengano alla stessa attività (in base all’appartenenza dei protocolli nella struttura IVA). Nello stesso documento è possibile inserire la vendita di più commesse. Alla conferma le commesse movimentate passeranno allo stato S (Scarico). Se viene cancellata la registrazione viene ripristinato lo stato della commessa al valore C (Carico). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 15 3.2 Prima nota IVA Metodo Globale A differenza del metodo ordinario non è necessario gestire il singolo bene in quanto il margine verrà calcolato in base alla differenza dei ricavi e i costi del periodo. 3.2.1 Fattura di acquisto e spese / accessori In base al protocollo utilizzato durante le registrazioni delle fatture di acquisto, viene riconosciuto dalla procedura l’appartenenza del documento stesso al regime dei beni usati. Nel caso di metodo globale vengono accettati codici IVA del tipo 5 (Acq. Beni Glob) oppure 7 (Acq. Riparazioni/Accessori Glob); qualora venga impostato un codice non valido oppure nel caso nell’anagrafica del fornitore sia presente un codice non valido (che viene automaticamente caricato nelle righe del documento) viene inviato messaggio bloccante. Il campo note risulta obbligatorio in quanto nel registro di carico rappresenta la descrizione del bene. Sempre per quanto riguarda i registri si presume che la quantità movimentata sia sempre uguale al valore 1: anche nel caso in cui la descrizione del bene sia la stessa è necessario generare più righe di movimenti unitari. 3.2.2 Fattura di vendita In base al protocollo utilizzato durante le registrazioni delle fatture di vendita, viene riconosciuto dalla procedura l’appartenenza del documento stesso al regime dei beni usati. Nel caso di metodo globale vengono accettati codici IVA del tipo 3 (Vendite Globale). Il campo note risulta obbligatorio in quanto nel registro di scarico rappresenta la descrizione del bene. Sempre per quanto riguarda i registri si presume che la quantità movimentata sia sempre uguale al valore 1: anche nel caso in cui la descrizione del bene sia la stessa è necessario generare più righe di movimenti unitari. 16 – Manuale Operativo 3.2.3 Codici iva non soggetti al regime del margine Nel caso di registrazione di una fattura in Prima Nota IVA, con parte di imponibile soggetto al regime del margine e parte non soggetto, gli importi vengono visualizzati nel dettaglio della scrittura in base alla seguente logica: - il codice iva impostato per il regime del margine determina il calcolo dell’imposta in base al metodo globale; il codice iva non assoggettato a regime del margine determina il valore dell’imposta e dell’imponibile senza l’applicazione del regime del margine. Per evitare errori d’imputazione, viene segnalata la presenza di codici iva non soggetti a regime del margine e viene chiesta quindi conferma della scelta attraverso il messaggio: Nella liquidazione del periodo viene riportata l’iva relativa alla parte non soggetta a regime del margine nell’iva vendite o acquisti e, nel rigo apposito, l’imposta derivante dal regime del margine CONTABILITA': Regime Beni Usati - 17 In riferimento all’esempio precedente, viene riportata in liquidazione l’iva vendite relativa al codice non soggetto a regime del margine e, nel campo IVA a debito regime Beni Usati, l’imposta soggetta al margine. 18 – Manuale Operativo 3.3 Prima Nota IVA Metodo Forfetario Nel metodo forfetario gli acquisti relativi ad operazioni del regime non vengono presi in considerazione in quanto per il margine viene calcolato direttamente sulle vendite applicando una percentuale. Se la società necessita la registrazione delle fatture di acquisto al fine gestire le partite dei fornitori è possibile inserire dei movimenti utilizzando il solo codice IVA del tipo 8 (Acq. Forfetario); questo codice non verrà considerato nel calcolo della liquidazione. 3.3.1 Struttura dei corrispettivi Nel metodo forfetario le vendite vengono inserite attraverso la funzione di prima nota corrispettivi. Se il protocollo collegato alla causale contabile è stato abilitato al regime speciale nella struttura è possibile inserire solo codici IVA del tipo 2 (Vendite Forfetario). 3.3.2 Prima nota corrispettivi L’inserimento dei corrispettivi avviene con le modalità standard. Considerando che i codici IVA di vendita hanno aliquota uguale a zero (in quanto l’IVA viene poi calcolata sul margine), la descrizione della colonna riporta l’imposta con la percentuale di scorporo definita sul codice IVA in modo tale che l’utente possa attribuire correttamente i valori nella colonna precedente (Imponibile). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 19 4 Calcolo IVA fine mese Come già indicato nei paragrafi precedenti in base al tipo di metodo utilizzato per la gestione dei beni usati, impostato nella struttura IVA, viene effettuato un differente calcolo per le operazioni IVA appartenenti al regime. 4.1 Flusso Metodo Ordinario Vengono considerate i movimenti IVA relativi a fatture clienti per i codici IVA del tipo 1 (Vendite Ordinario). In base al codice commessa collegato alla riga vengono ricercati tutti i movimenti di acquisto (codici IVA di tipo 4 - acquisti e 6 - vendite) che hanno la stessa commessa anche negli esercizi precedenti. Viene quindi calcolato il margine sottraendo al valore presente nel movimento di vendita la somma dei valori (costi al lordo di IVA) presenti nei movimenti di acquisto. Se il margine è inferiore o uguale a zero non viene considerato (ne produce un credito di costo) mentre se è positivo viene calcolata l’IVA effettuando lo scorporo in base all’aliquota per scorporo definita per il codice IVA di vendita. Il valore complessivo dell’IVA verrà quindi indicato a video nel campo Iva a debito regime beni usati. 20 – Manuale Operativo 4.1.1 Registrazioni di fine mese Se nel periodo è presente un importo IVA a debito per il regime, viene emesso in automatico un movimento che effettua lo storno dell’IVA dai ricavi in quanto le vendite erano state emesse comprensive di IVA in cui sono utilizzati i conti precedentemente definiti nella Struttura Contabile (conto IVA a debito beni usati e conto ricavi storno IVA). Nella registrazione che riepiloga l’IVA a debito, viene inserita una riga con l’importo dell’IVA per il regime, utilizzando il conto IVA a debito beni usati definito in Struttura Contabile. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 21 4.1.2 Stampa della liquidazione La stampa della liquidazione è stata modificata per indicare l’importo dell’IVA a debito per il regime 4.1.3 Consultazione totali Iva Nella maschera di consultazione totali IVA è riportato il valore dell’IVA a debito calcolata nel periodo. 22 – Manuale Operativo La relativa stampa riporta l’IVA a debito per il regime. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 23 4.2 Flusso Metodo Forfetario Vengono considerati i movimenti contabili con codice IVA del tipo 2 (Vendite Forfetario) raggruppandoli in base alla categoria forfetaria ed all’aliquota di scorporo definite nella tabella IVA. I movimenti contabili relativi agli acquisti con codice IVA del tipo 8 ( Acq. Forfetario) vengono esclusi dalla liquidazione. Al termine della estrazione viene calcolato il margine per la singola categoria/aliquota applicando la percentuale definita nella tabella delle categorie forfetarie. Dai singoli margini viene calcolata l’IVA in base all’aliquota di scorporo e quindi il totale IVA del periodo. 4.3 Flusso Metodo Globale e Ordinario con calcolo Globale Per quanto riguarda le vendite si considerano i movimenti contabili dell’intero periodo con codice IVA del tipo 3 (Vendite Globale) e quindi calcolati i totali raggruppati per aliquota IVA in base all’aliquota di scorporo presente in tabella IVA. Per quanto riguarda gli acquisti si considerano i movimenti contabili dell’intero periodo con codice IVA del tipo 5 (Acq. Beni Glob.) e 7 (Acq. Riparazioni/accessori Glob.). Nel caso in cui esista una sola aliquota di scorporo per la vendita il margine viene calcolato sottraendo i costi. Nel caso di più aliquote invece bisogna distribuire il margine globale per le varie aliquote in modo proporzionale. Riportiamo qui di seguito un esempio pratico: B A Ammontare dei costi annotati nel mese Ammontare corr. delle cessioni annotati nel mese - cessioni al 20% - cessioni al 10% - cessioni al 4% 100.000 300.000 150.000 90.000 60.000 Il margine globale è pari a 200.000,00 (300.000 – 100.000) Per calcolare i singoli margini bisogna calcolare il rapporto tra le vendite dell’aliquota e quelle globali; quindi si moltiplica per il margine globale. Sui singoli margini verrà calcolata l’IVA. Rapporti percentuali Aliquota 4% = (60.000/300.000) x 200.000 = 40.000 (scorporo) = 1.538,47 24 – Manuale Operativo Aliquota 10% = (90.000/300.000) x 200.000 = 60.000 (scorporo) Aliquota 20% = (150.000/300.000) x 200.000 = 100.000 (scorporo) = 5.454,54 = 16.666,67 Iva da versare = 23.659,68 CONTABILITA': Regime Beni Usati - 25 4.3.1 Credito di margine Nel caso in cui nel periodo il margine risulti negativo non deve essere versata l’IVA, mentre il margine viene riportato come costo per il periodo successivo. Prima liquidazione In questo caso è possibile inserire nella Struttura IVA il credito di margine (solo se non esistono liquidazioni); questo valore verrà quindi sommato ai costi del periodo influendo quindi sul calcolo del margine. Se nel periodo il margine risultasse ancora negativo il valore viene memorizzato nella liquidazione del periodo. Successive liquidazioni In questo caso ai costi del periodo viene sommato l’eventuale credito di costo memorizzato nella liquidazione del periodo precedente. Se il risultato della liquidazione presenta un credito di margine viene visualizzato il valore nella maschera di calcolo IVA e stampato nella liquidazione. Il valore del credito di costo è consultabile e modificabile nella funzione di consultazione totali IVA (è possibile variare il valore per permettere l’utilizzo del nuovo modulo a società che utilizzano la procedura, ma che gestivano manualmente il calcolo). 26 – Manuale Operativo 5 Stampe dei Registri e delle liquidazioni 5.1 Metodo Ordinario Considerando che il registro dei beni usati prevede di indicare nella stessa riga sia gli estremi dell’acquisto sia quelli della vendita, non è possibile gestire tale specifica in modo automatico; è quindi necessario provvedere manualmente alla compilazione del registro stesso. Ricordiamo che le cessioni devono essere registrate nei registri il giorno successivo e gli acquisti entro 15 giorni, ma comunque non oltre la data di cessione. Vengono messi a disposizione, quindi, i report che riepilogano i beni in entrata ed in uscita al fine di dare la possibilità di effettuare controlli soprattutto per quanto riguarda i beni che saranno oggetto del calcolo della liquidazione. Si accede alla funzione dal Menù Contabilità in entrata e uscita: Contabilità Analitica Stampa beni usati Devono essere impostati i seguenti parametri: • Data di inizio e fine: periodo di stampa. Se non si imposta nulla vengono fissate le date di inizio e fine periodo. • Tipo stampa: dalla maschera è possibile attivare la stampa dei beni in entrata e quella dei beni in uscita. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 27 5.1.1 Stampa beni in entrata Vengono considerati i movimenti contabili relativi agli acquisti per l’attività (in caso di attività separate) che hanno movimentato i codici IVA del tipo 4 (acquisti ordinario) in ordine di data di acquisto. In base al codice della commessa collegata alla riga del movimento si risale alle altre registrazioni con la stessa commessa ma con codice IVA del tipo 6 (accessori ordinario); la ricerca avviene anche all’esterno del periodo in quanto le fatture di spese ed accessori sono sicuramente consecutive a quella di acquisto. La quantità del bene viene stampata sempre con il valore fisso uguale a 1. La natura del bene corrisponde alle note di riga del movimento di dettaglio. La stampa conterrà quindi per ogni bene sicuramente la riga relativa all’acquisto ed eventuali righe per le fatture di spese ed accessori per le quali verrà stampato il valore ed il relativo protocollo. Per ogni bene nella colonna totale viene calcolata la somma della fattura di acquisto e delle relative spese. 5.1.2 Stampa beni in uscita Vengono considerati i movimenti contabili relativi alle vendite per l’attività e del periodo che hanno movimentato i codici IVA del tipo 1 (vendite ordinario) in ordine di data di vendita. In base al codice della commessa collegata alla riga del movimento si risale alle altre registrazioni che hanno movimentato i codici IVA degli acquisti (tipo 4 e 6); gli acquisti devono essere ricercati in tutto l’archivio contabile in quanto si possono riferire a periodi ed esercizi precedenti la vendita. Nell’ultima colonna viene calcolato il margine sottraendo al prezzo di vendita la fattura di acquisto e le spese accessorie. 28 – Manuale Operativo 5.2 Metodo Forfettario Il Medoto Forfetario prevede la stampa del registro corrispettivi differente dal registro normale in quanto è necessario stampare le informazioni inerenti al regime. Nella prima sezione vengono riportate le singole registrazioni dettagliate con il valore dell’aliquota di scorporo della categoria forfetaria. Al termine vengono riportati i totali suddivisi per categoria/aliquota sui quali viene calcolato il margine applicando la percentuale della categoria e quindi l’IVA tramite il metodo dello scorporo. Oltre ai totali di periodo vengono calcolati i totali progressivi. E’ possibile riportare nella stampa anche il calcolo della liquidazione del periodo. CONTABILITA': Regime Beni Usati - 29 5.3 Metodo Globale Il Metodo Globale prevede la stampa dei registri vendita e acquisti differenti dai registri normali in quanto è necessario stampare le informazioni inerenti al regime. 5.3.1 Registro acquisti Vengono stampati i dettagli dei movimenti contabili relativi ai codici IVA del tipo 5 (acquisti) e 7 (spese ed accessori) Per i codici del tipo 5 viene stampata fissa la quantità uguale al valore 1, mentre per il tipo 7 è omessa in quanto non si tratta di beni. Per i codici del tipo 5 viene stampato il campo note del movimento, mentre per il tipo 7 viene stampata la ragione sociale del fornitore. Per i codici del tipo 5 il valore del movimento viene stampato nella colonna Prezzo d’acquisto, mentre per il tipo 7 nella colonna Spese di Rip/Acc. Alla fine della stampa viene calcolato il totale dei movimenti. 5.3.2 Registro Vendite Vengono stampati i dettagli dei movimenti contabili relativi ai codici IVA del tipo 3 (vendite). La quantità viene fissata al valore 1. Nella colonna Natura e Qualità dei beni vengono riportate le note della riga documento. Nella colonna Aliquota IVA % viene riportata la percentuale di scorporo collegata al codice IVA. 30 – Manuale Operativo 5.3.3 Stampa della liquidazione nei registri vendite Nella stampa della liquidazione se è valorizzata l’IVA a debito per il regime beni usati, viene riportata una nuova riga che movimenta la colonna del debito. Al termine della sezione relativa alla liquidazione viene prodotto un prospetto di dettaglio che riepiloga i margini raggruppati per aliquota di scorporo. 5.3.4 Stampa registri di operazioni non soggette al margine Qualora siano stati registrati acquisti/vendite (con il metodo globale), comprendenti anche operazioni non soggette al regime del margine, dalla funzione di Stampa Registri nuova modalità, in coda al consueto registro dei beni usati CONTABILITA': Regime Beni Usati - 31 viene stampato un ulteriore registro, che riporta sia le operazioni soggette al margine sia quelle imponibili Nella colonna Imponibile è presente il valore dell’imponibile soggetto ad iva (come nei consueti registri iva), mentre se la voce si riferisce all’acquisto e alla vendita di beni usati verrà presentato il valore di vendita e di acquisto del bene. Nella colonna Imposta viene presentato il valore dell’iva delle operazioni non soggette al margine. Per le operazioni soggette al regime del margine, invece, sarà indicata la dicitura ‘Rif. Beni Us.’: per queste operazioni, pertanto, si dovrà fare riferimento al registro dei beni usati, in quanto il metodo di calcolo dell’iva segue il regime speciale. Nel prospetto di riepilogo saranno presenti i totali delle sole registrazioni con valori non soggetti al regime del margine. Nel caso in cui non siano presenti in prima nota iva dei movimenti con codici iva misti, il secondo registro non sarà elaborato, ma saranno stampate solo le operazioni soggette al regime del margine. 32 – Manuale Operativo 6 Dichiarazioni (stampa collegamenti iva11) Il prospetto relativo alla stampa di controllo IVA 11 è differenza rispetto al normale prospetto di stampa in quanto deve riportare le informazioni inerenti al regime dei beni usati. Il prospetto C sezione 1 riporta i dati dei metodi ordinario, forfetario e globale ed il prospetto D sezione 2 riporta i dati per le agenzie d’asta. Qui di seguito riportiamo l’elenco dei dati, suddivisi in base al metodo utilizzato, che devono essere indicati nella Stampa Collegamenti IVA11. 6.1 Metodo Ordinario I dati da indicare sono i seguenti: • Rigo 1: indicare l’ammontare complessivo dei corrispettivi, al lordo dell’imposta, relativi alle operazioni effettuate (imponibili e non) rientranti nel particolare regime, comprendendovi anche le cessioni effettuate nei confronti di soggetti comunitari (che, in effetti, sono considerate operazioni all’interno dello Stato) e le cessioni di beni non assoggettate all’IVA perché aventi margine zero (nell’ipotesi in cui i costi,calcolati per ogni operazione, risultino uguali o superiori al corrispettivo di vendita) • Rigo 2: indicare i margini lordi relativi ad operazioni imponibili. Il relativo ammontare deve essere desunto dal registro dei corrispettivi, nel quale devono essere annotati, ad ogni liquidazione periodica, i margini lordi distinti per aliquota. I margini, al netto dell’IVA, e la relativa imposta devono essere invece compresi nel quadro VE, suddivisi tra le rispettive aliquote; • Rigo 3: indicare i margini relativi alle operazioni non imponibili di cui agli articoli 8, 8-bis, 71 e 72, che concorrono alla formazione del plafond. Il relativo dato, che deve essere desunto dall’apposito registro previsto dal comma 2 dell’art. 38 del D.L. 41, deve essere compreso nel rigo VE30 • Rigo 4: occorre comprendere: • i corrispettivi relativi alle altre operazioni non imponibili (art. 38-quater) il cui margine non concorre alla formazione del plafond; • la restante parte dei corrispettivi, relativi sia alle operazioni imponibili (rigo 2) sia alle operazioni non imponibili (rigo 3). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 33 6.2 Metodo Globale I dati da indicare sono i seguenti: • Rigo 10: indicare i corrispettivi, relativi alle operazioni imponibili, comprensivi dell’imposta, suddivisi tra le varie aliquote applicate; • Rigo 11: indicare i corrispettivi relativi a tutte le operazioni non imponibili effettuate, che concorrano oppure no alla formazione del plafond; • Rigo 12: indicare l’ammontare degli acquisti e delle spese di riparazione e accessorie effettuati in relazione alle operazioni imponibili di cui al rigo 10. Si precisa, altresì, che nel rigo 12 non devono essere compresi i costi relativi alle esportazioni e ad altre operazioni non imponibili, in quanto tali costi non concorrono alla formazione del margine globale; • Rigo 13: indicare l’importo dell’eventuale margine negativo, dalla dichiarazione IVA relativa all’anno precedente; • Rigo 14: indicare il margine complessivo lordo relativo alle operazioni imponibili di cui al rigo10. Il relativo importo si ricava per differenza tra l’ammontare complessivo dei corrispettivi di cui al rigo 10 e la somma degli importi risultanti nei righi 12 e 13; I margini, al netto dell’IVA, e la relativa imposta devono essere invece compresi nel quadro VE, suddivisi tra le rispettive aliquote; • Rigo 15:, alternativo rispetto al precedente rigo 14, indicare l’importo del margine negativo, che si determina nell’ipotesi in cui la somma degli importi risultanti ai righi 12 e 13 risulti superiore all’ammontare complessivo dei corrispettivi di cui al rigo 10. • Rigo 16: indicare i margini lordi, relativi alle operazioni imponibili, in base alle aliquote applicate. A tal proposito, si ricorda che la suddivisione del margine complessivo lordo tra le varie aliquote deve effettuarsi sulla base dei rapporti percentuali tra i corrispettivi parziali, relativi a ciascuna aliquota, e il totale dei corrispettivi. Si chiarisce che i rapporti percentuali devono essere calcolati arrotondando i risultati alla seconda cifra decimale e determinando la percentuale relativa al corrispettivo di maggior ammontare per complemento a 100 rispetto alla somma delle altre (cioè, sottraendo tale somma dal valore 100). • Rigo 17: indicare i margini relativi alle operazioni non imponibili di cui agli articoli 8, 8-bis, 71 e 72, che concorrono alla formazione del plafond. Si chiarisce che tali margini sono da determinare in via analitica, non concorrendo alla formazione del margine globale; • Rigo 18: indicare: • i corrispettivi relativi alle altre operazioni non imponibili (art. 38 quater), il cui margine non concorre alla formazione del plafond; • la restante parte dei corrispettivi, relativi sia alle operazioni imponibili (rigo 10) che alle operazioni non imponibili (rigo 17). Il relativo ammontare è ottenuto dalla differenza tra l’ammontare complessivo dei corrispettivi (somma dei righi 10 e 11) e la somma dei righi 14 e 17. 34 – Manuale Operativo I contribuenti che applicando il regime del margine con il metodo globale, hanno realizzato nelle prime liquidazioni periodiche un margine lordo positivo evidenziando, pertanto, una maggiore IVA dovuta, mentre nelle ultime liquidazioni hanno evidenziato, invece, un margine negativo, devono comunque far riferimento, al fine di determinare la base imponibile lorda, o in alternativa il margine negativo, alle risultanze contabili relative a tutto l’anno. 6.3 Metodo Forfetario I dati da indicare sono i seguenti: • Rigo 1: indicare i corrispettivi relativi alle operazioni imponibili, al lordo dell’IVA, suddivisi tra le varie aliquote applicate; • Rigo 2: indicare i corrispettivi relativi a tutte le operazioni non imponibili effettuate, indipendentemente se concorrano oppure no alla formazione del plafond; • Rigo 3: indicare i margini lordi relativi alle operazioni imponibili, ripartiti in base alle aliquote applicate. Tali margini devono essere riportati nella sezione 2 del quadro VE in corrispondenza delle varie aliquote, suddividendo l’importo tra imponibile e imposta; • Rigo 4: indicare i margini relativi alle operazioni non imponibili, di cui agli articoli 8, 8-bis, 71 e 72, che concorrono alla formazione del plafond. Tale importo deve essere compreso nel rigo VE30. • Rigo 4: indicare: • i corrispettivi relativi alle altre operazioni non imponibili (art. 38-quater), il cui margine non concorre alla formazione del plafond; • la restante parte dei corrispettivi, relativi sia alle operazioni imponibili (rigo 1) sia alle operazioni non imponibili (rigo 2). CONTABILITA': Regime Beni Usati - 35 Il relativo importo è ottenuto dalla differenza tra l’ammontare complessivo dei corrispettivi (somma dei righi1 e 2) e la somma dei righi 3 e 4. 36 – Manuale Operativo 6.4 Metodo Ordinario per agenzie d’asta I dati da indicare sono: • Rigo 1: Va evidenziato l’ammontare dei corrispettivi dovuti dagli acquirenti dei beni e relativi ad operazioni imponibili e non imponibili rientranti nel regime del margine. L’importo va indicato al lordo di IVA. • Rigo 2: In tale rigo vanno riportati gli importi complessivi corrisposti dall’agenzia di vendita all’asta ai committenti. • Rigo 3: Va indicato l’ammontare complessivo dei margini lordi ottenuti dalla differenza tra rigo 1 e rigo 2. Per motivi di maggior semplicità di calcolo, in sede di dichiarazione annuale il margine viene determinato globalmente su tutte le operazioni (totale corrispettivi meno costi). Operando in tal modo si raggiunge comunque lo stesso risultato ottenibile con il margine analitico; infatti dalle cessioni di vendite all’asta non scaturiscono margini negativi. • Rigo 4: Va indicato l’ammontare complessivo dei margini lordi relativi ad operazioni imponibili. • Si dovranno determinare anche i margini netti e le relative imposte (mediante lo scorporo) in quanto dovranno essere compresi nel quadro VE sez 2 in base all’aliquota applicabile. • Rigo 5: Vanno indicati i margini relativi ad operazioni non imponibili che costituiscono plafond (art 8, 8-bis,71 e 72) • L’importo deve essere compreso anche nel quadro VE, rigo VE30. • Rigo 6: Va indicato l’importo risultante dalla differenza tra (rigo 1 – (rigo 4 + rigo 5). Deve essere compreso nel rigo VE32.