Sound and Music - Novità discografiche GIUGNO 2011
Steve Reich
Kristjan Järvi dirige la musica orchestrale
del grande compositore americano
Columns - GIUGNO 2011
In questo numero…
Hyperion
CPO
Telarc
Chandos
LSO
Audite
Wigmore Hall
Tactus
Urania
Playa Sound
Linn Records
Analogue Productions
Clearaudio
Esoteric
Hi-Q Records
Impex
OMR
Premium
Pure Pleasure
Speakers Corner
Stochfisch
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25
26
L’intervista
28
David Russell
Servizio novità
27
Più premiati
30
Primo piano
9
STEVE REICH
opere orchestrali
Chorus Sine Nomine,
Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi
AA.VV.
ENCORES DI PABLO CASALS
Alban Gerhardt, violoncello; Cecile Licad, pianoforte
CDA67831 (CD alto prezzo)
D. Potter: Chanson villageoise op.
62 n. 2; Mazurka op. 11 n. 3; Vito
op. 54 n. 5 C. Debussy: Menuet B.
Godard: Berceuse de Jocelyn G.
Sgambati: Serenata napoletana
op. 24 n. 2 E. Lassen: Mit deinen
blauen Augen F. Chopin: Notturno
op. 9 n. 2; Preludio op. 28 n. 15
Goccia d’acqua G. Fauré: Après
un rêve op. 7 n. 1 R. Wagner: To
the Evening Star E. Elgar: Salut
d’amour op. 12 L. Boccherini: Allegro moderato M. de Falla: Nana E. MacDowell: Romanze op. 35 E. Granados: Andaluza op. 37 n. 5 F. Kreisler: Chanson
Louis XIII and Pavane C. Saint-Saëns: Le Cygne (dal Carnevale degli animali);
Allegro appassionato op. 43 P. Casals: Il canto degli uccelli
Questo sensazionale disco del violoncellista tedesco Alban
Gerhardt propone una silloge dei brani con cui Pablo Casals era
solito chiudere i suoi concerti. Considerato uno dei migliori solisti di tutti i tempi, il grande violoncellista spagnolo aveva un
repertorio vastissimo, che comprendeva una serie di bis che il
suo pubblico attendeva sempre con impazienza febbrile. Accanto a una serie di trascrizioni di celebri pagine di compositori del
calibro di Gabriel Fauré, Fryderyk Chopin, Camille Saint-Saëns,
Luigi Boccherini e Richard Wagner, questo disco comprende tre
piccoli gioielli musicali di David Potter, Vito, Chanson villageoise e la Mazurka in sol minore, brani di deliziosa bellezza che
occupano un posto di riguardo nella letteratura per violoncello
e che Gerhardt esegue con straordinaria eleganza e una vitalità
molto coinvolgente. Sotto il profilo stilistico, le interpretazioni
di Gerhardt non scadono mai in un autocompiacimento fine a
se stesso e fanno leva su sonorità di meravigliosa brillantezza
e su un’intonazione assolutamente irreprensibile. In questo disco Gerhardt è accompagnato con grande intelligenza e spiccata
musicalità dalla pianista Cecile Licad, che fa il suo esordio nel
prestigioso catalogo della Hyperion. Con questo disco Gerhardt
e la Licad si dimostrano interpreti di altissimo livello, a proprio
agio sia nei brani dal carattere più estroverso sia nelle pagine
elegiache e meditative.
Alban Gerhardt su HYPERION:
SERGEI PROKOFIEV
CHSA5091
CONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA OP. 58. SINFONIA- CONCERTO OP. 125
A. Gerhardt, violoncello; Bergen Philharmonic Orchestra, A. Litton
CDA67705 (CD alto prezzo)
2
Columns - GIUGNO 2011
AA.VV.
THE BALLAD SINGER
Gerald Finley, baritono; Julius Drake, pianoforte
CDA67830 (CD alto prezzo)
L. van Beethoven: Aus Goethes Faust op. 75 n. 3 C.
Loewe: Edward op. 1 n. 1; Die
wandelnde Glocke op. 20 n. 3
F. Schubert: Erlkönig D328 R.
Schumann: Die Löwenbraut
op. 31 n. 1; Der Schatzgräber
op. 45 n. 1 J. Brahms: Es war
ein Markgraf überm Rhein
WoO33 n. 29 H. Wolf: Der
Feuerreiter G. Mahler: Wo die
schönen Trompeten blasen C. Villiers Stanford: La belle dame sans
merci C. Scott: Lord Randall A. Sullivan: The Lost Chord L. Emanuel:
The Desert C. Porter: The Tale of the Oyster
L’ultima uscita della collaudatissima e pluripremiata accoppiata
composta da Gerald Finley e da Julius Drake prende in esame
i generi letterari e musicali che ispirarono i più grandi protagonisti del Romanticismo tedesco. Per gran parte del XIX secolo i compositori e i poeti di maggior talento videro la ballata
come il collegamento più naturale con la gloriosa tradizione dei
menestrelli medievali. Con la loro spiccata propensione per il
macabro e il carattere visionario dei loro personaggi, le ballate
riuscivano a soddisfare i gusti gotici e tenebrosi del pubblico
romantico. Il programma di questo disco presenta una silloge
dei maggiori capolavori di questo genere, spaziando da opere
famosissime come l’Erlkönig di Schubert a brani virtualmente
sconosciuti ma non per questo meno affascinanti. Accanto alle
opere più significative dei massimi esponenti del Romanticismo
tedesco, questo disco propone alcune celebri ballate della tradizione inglese. Lo straordinario talento per la caratterizzazione
dei sentimenti e l’eccezionale capacità di narrare storie favolose
di Gerald Finley, contribuiscono a rendere il baritono inglese
l’interprete ideale di queste meravigliose perle della letteratura
vocale ottocentesca. Un disco originale e di sorprendente piacevolezza.
B. Dale: Sonata in re minore; Prunella; Night Fancies
Y. Bowen: Miniature Suite
op. 14
Benjamin Dale scrisse la
monumentale Sonata in re
minore quando frequentava
ancora il corso di composizione alla Royal Academy
of Music di Londra e la
dedicò al suo amico Bowen, che la eseguì per la prima volta all’Academy nel 1905
suscitando l’ammirazione del pubblico grazie alla sua struttura
originale e ricca di spunti arditi, alla sua coerenza tematica e
alla sua stupefacente tavolozza timbrica. Sotto il profilo stilistico, in quest’opera Dale riuscì a far coesistere la tradizionale sequenza del movimento lento, dello scherzo e del finale in
una fantasiosa serie di variazioni. Il programma di questo disco
propone altri due brani di Dale, Prunella e Night Fancies, opere di meravigliosa bellezza nelle quali il compositore inglese
adottò una scrittura ricca di sfumature molto vicina alla pittura
impressionista. Il disco si chiude in maniera molto opportuna
con la prima registrazione mondiale della Miniature Suite in do
maggiore di York Bowen, il cui Humoresque venne dedicato
a Dale. L’espressione ricca di sensibilità e la scrittura virtuosistica di quest’opera esaltano le doti di Danny Driver, che si
conferma uno degli interpreti migliori di questo repertorio. La
strepitosa incisione delle sonate di Bowen ha contribuito a lanciare il giovane pianista inglese nell’empireo del concertismo
internazionale e la spontaneità, la passione e il lirismo con cui
ha affrontato questi lavori di incredibile difficoltà sono state recensite in termini entusiastici dalla stampa specializzata di tutto
il mondo. Questo disco pieno di musica elettrizzante è destinato
a consolidarne la fama, trasformandolo da grande promessa in
luminosa realtà.
Danny Driver su HYPERION:
MILI BALAKIREV
OPERE PER PIANOFORTE
Danny Driver, pianoforte
CDA67806 (CD alto prezzo)
Gerald Finley e Julius Drake su HYPERION:
ROBERT SCHUMANN
DICHTERLIEBE E ALTRI LIEDER SU TESTI DI HEINE
Gerald Finley, baritono; Julius Drake, pianoforte
CDA67676 (CD alto prezzo)
BENJAMIN DALE - YORK BOWEN
OPERE PER PIANOFORTE
Danny Driver, pianoforte
CDA67827 (CD alto prezzo)
JAMES MACMILLAN
OPERE SACRE
Jonathan Vaughn, organo
Wells Cathedral Choir, Matthew Owens
CDA67867 (CD alto prezzo)
J. MacMillan: Jubilate Deo; Serenity; Magnificat and Nunc dimittis; Tremunt videntes angeli; On Love; …here in hiding…; Give me
justice; The Lamb has come for us from the House of David; Le
tombeau de Georges Rouault per organo
3
Columns - GIUGNO 2011
Nel corso degli ultimi anni
James MacMillan si è messo in luce per le sue straordinarie opere corali, caratterizzate da una scrittura tanto
originale quanto facilmente
comprensibile e gradevole
all’ascolto. L’aspetto più
qualificante della produzione di MacMillan è costituito dalla straordinaria idiomaticità con cui viene trattata la voce umana, un fatto che a
detta di molti consentirà alle opere del compositore scozzese di
superare il sempre arduo esame del tempo. La maggior parte dei
suoi lavori è pervaso dai dogmi del cattolicesimo, che MacMillan cerca di far coesistere con la vita di ogni giorno. Il programma di questo splendido disco mette in luce la stupefacente varietà della sua musica, spaziando dalla scrittura solenne e
stilisticamente assai complessa del Magnificat and Nunc dimittis
ai toni meravigliosamente intimi di On Love, opera composta da
un MacMillan ancora studente per il matrimonio di uno dei suoi
migliori amici. Il Wells Cathedral Choir dimostra di essere in
forma smagliante, eseguendo queste opere con eleganza e grande partecipazione emotiva. Ascoltando queste interpretazioni
intrise di sensibilità e sorrette da un suono molto luminoso è facile capire cosa abbia spinto alcuni critici a definire questa formazione il coro di cattedrale migliore del Regno Unito. Il disco
si chiude con un lavoro di grandissima difficoltà, Le tombeau de
Georges Rouault, una delle cinque opere scritte da MacMillan
per l’organo, che consente a Jonathan Vaughn di sfoggiare tutto
il suo virtuosismo.
HERBERT HOWELLS
THE WINCHESTER SERVICE
Simon Bell, organo; Winchester Cathedral Choir, A. Lumsden
CDA67853 (CD alto prezzo)
H. Howells: Jubilate Deo “St
Peter ad Vincula”; Thee will I
love; The Winchester Service;
Rhapsody n. 4 per organo;
Come, my soul; Te Deum “St
Mary Redcliffe”; Coventry Antiphon; A Flourish for a Bidding per organo; Antiphon;
The fear of the Lord; Exultate
Deo
I dischi realizzati per la
Hyperion dal Winchester Cathedral Choir sono unanimemente
considerati tra i titoli corali più belli dell’etichetta londinese.
Con questo disco incentrato su uno dei massimi esponenti della tradizione corale inglese del XX secolo l’etichetta londinese
inaugura una nuova collaborazione con il coro di Winchester e
4
con il suo nuovo direttore Andrew Lumsden. Herbert Howells è
considerato uno degli esponenti più autorevoli della musica sacra del XX secolo e se la sua fama postuma è basata soprattutto
sul commovente anthem Like as the Hart e su molte delle opere
da lui scritte tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Va comunque
detto che le opere da lui scritte negli ultimi anni della sua carriera sono pervase dalla stessa bellezza e intensità, come si può notare ascoltando questo splendido disco. Sebbene nel corso degli
ultimi anni molte formazioni corali abbiano evitato queste opere
a causa delle loro non trascurabili difficoltà tecniche, oggi grazie
al Winchester Cathedral Choir la Hyperion rivela al pubblico
una serie di gemme tanto belle quanto ingiustamente dimenticate. Scritto nel 1969, il Winchester Service affonda le radici
nel canto gregoriano e mette in evidenza la sofisticata scrittura
cromatica e l’incredibile ricchezza delle architetture armoniche
di Howells. Il Winchester Cathedral Choir dimostra di possedere una affinità istintiva con lo stile di Howells, sfoggiando una
sensibilità e una precisione fuori dal comune e meravigliose sonorità dai tratti inconfondibilmente inglesi.
JOHANN SEBASTIAN BACH
INTEGRALE DELLE SONATE PER FLAUTO
L. Beznosiuk, flauto; P. Nicholson, clavicembalo
R. Tunnicliffe, violoncello, R. Brown, flauto; E. Kenny, arciliuto
CDD22077 (2 CD al prezzo di 1)
Johann Sebastian Bach
compose le sue sonate per
flauto tra il 1720 e il 1724,
in un’epoca in cui il flauto
dolce stava per essere soppiantato dal più eclettico
traversiere. Questo cofanetto doppio disponibile al
prezzo di un solo CD propone interpretazioni raffinate e
molto eleganti, rese ancor
più attraenti dalle sonorità morbide e vellutate del flauto d’epoca
di Liza Beznosiuk. «Sono sicuro che ascolterò più e più volte
queste splendide interpretazioni» (International Record Review)
«Lisa Beznosiuk conosce benissimo l’arte di prendere il tempo di
respirare, di lasciare in sospeso la frase musicale e di affrontare
con disinvoltura anche i passaggi più virtuosistici» (Répertoire,
Francia) «La Beznosiuk si accosta a queste opere con un approccio impeccabile, con un suono meravigliosamente scuro e una
fluidità che fa sembrare questi brani semplici come la prima lezione di una classe del metodo Suzuki […] Nel complesso si
tratta di una versione attraente e molto autorevole di opere di
importanza fondamentale» (Fanfare, Stati Uniti) «Un ascolto di
rara piacevolezza […] Tra le numerose versioni di queste opere
disponibili sul mercato, questa edizione della Hyperion si colloca
senza dubbio ai primissimi posti della lista» (Goldberg)
BBC MUSIC MAGAZINE PICK OF THE MONTH
Columns - GIUGNO 2011
AA.VV.
FRANCIS POULENC
MY SPIRIT HATH REJOICED
VOYAGE À PARIS
Christopher Dearnley, organo
St Paul’s Cathedral Choir, John Scott
Felicity Lott, soprano; Graham Johnson, pianoforte
CDH55366 (CD medio prezzo)
CDH55402 (CD medio prezzo)
T.T. Noble: Evening Service op. 6 H. Howells: Gloucester Service H. Murrill:
Magnificat e Nunc dimittis
in mi maggiore B. Harwood: Morning, Communion
and Evening Service op. 6
H. Darke: Complete Service in fa maggiore H. Whitton Sumsion: Magnificat e
Nunc dimittis in sol maggiore G. Dyson: Evening Service in re maggiore
«Le interpretazioni di queste deliziose opere sono assolutamente
superbe» (Fanfare, Stati Uniti)
GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE
PIERRE DE LA RUE
OPERE SACRE
Christopher Wilson, Shirley Rumsey, liuti
Gothic Voices, Christopher Page
F. Poulenc: Voyage à Paris; Deux Mélodies de Guillaume
Apollinaire
(Montparnasse;
Hyde
Park); Bleuet; Voyage;
Hôtel; Trois Poèmes de
Louise
Lalanne
(Le
présent; Chanson; Hier);
Tel jour telle nuit (Bonne
journée; Une ruine coquille
vide; Le front comme un
drapeau perdu; Une roulotte couverte en tuiles; À toutes brides;
Une herbe pauvre; Je n’ai envie que de t’aimer; Figure de force
brûlante et farouche; Nous avons fait la nuit); Tu vois le feu du
soir; Métamorphoses (Reine des mouettes; C’est ainsi que tu es;
Paganini); Colloque; Deux Poèmes de Louis Aragon (C; Fêtes
galantes); Priez pour paix; À sa guitare; Toréador; Nous voulons une petite soeur; Les chemins de l’amour
«Questo disco vi incanterà. Migliore del mese» (Hi-Fi News)
«Caldamente raccomandato» (BBC Record Review).
CDH55296 (CD medio prezzo)
P. de La Rue: Missa De
Feria; O Domine, Jesu
Christe; Pater de celis
Deus; Regina celi; Missa
Sancta Dei genitrix; Salve
regina
Con questo disco il gruppo
diretto da Page fa un passo
avanti di un secolo rispetto
al suo repertorio consueto
con risultati a dir poco stupefacenti. Pierre de la Rue fu uno degli autori più prolifici del
XV secolo, potendo vantare al suo attivo almeno 29 messe attribuibili con ragionevole certezza, tra le quali spiccano la Missa
De Feria e la Missa Sancta Dei Genitrix, considerate da molti
addetti ai lavori tra le opere sacre migliori dell’ultimo scorcio
del XV secolo. La musica di de la Rue presenta numerose citazioni da opere di altri autori, un grande senso coreografico e
una spiccata propensione per le voci gravi. Oltre alle due messe,
questo disco propone il Pater de celis Deus, considerato da molti studiosi il mottetto più vasto e grandioso di de la Rue, caratterizzato da una elaborata scrittura contrappuntistica a tre parti e
da un meraviglioso canone a sei voci, e altri tre mottetti eseguiti
come intavolature di liuto in edizioni realizzate da Christopher
Wilson per questo disco.
ANTON BRUCKNER
INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 1
Sinfonieorchester Basel, Mario Venzago
CPO777615 (2 CD alto prezzo)
A. Bruckner: Sinfonia n.
4 in mi bemolle maggiore
(ultima versione del 187980); Sinfonia n. 7 in mi
maggiore
Ogni volta che Mario
Venzago pone mano a un
progetto di ampio respiro
si può scommettere che
ne verrà fuori qualcosa di
straordinario. Nel 2010
questo è accaduto con la registrazione delle sinfonie di Robert Schumann e da allora sia il pubblico sia gli addetti ai
lavori attendono con spasmodica impazienza l’uscita dell’integrale delle sinfonie di Bruckner, che Venzago ha affrontato con un approccio radicalmente nuovo. «Questa nuova
integrale si pone l’obiettivo di dimostrare che Bruckner non
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Columns - GIUGNO 2011
scrisse la stessa sinfonia per nove volte (come si sente dire
spesso), ma che in ognuna di esse è contenuto un messaggio
preciso, per esprimere il quale il compositore di Linz concepì
principi sempre nuovi e immagini sonore in costante evoluzione. Per questo motivo, ho deciso di eseguire le nove sinfonie con un’orchestra di dimensioni, cultura e tradizioni molto
diverse. Al pari di ogni interpretazione musicale, il progetto
A Different Bruckner coglie un momento particolare. Queste
registrazioni cercano di mettere in evidenza gli aspetti più
caratteristici di ogni sinfonia, ma lo stesso criterio viene applicato anche alla struttura complessiva di ciascun lavoro,
enfatizzando la linea melodica che pervade queste sinfonie
nella tradizione di Franz Schubert (che si pone in netto contrasto con la scrittura massiccia e intrisa di pathos che molti
tendono ad associare alle sinfonie di Bruckner), la propensione per il rubato, i passaggi dai toni più liberi e le sezioni dai
tratti sacri e rituali». Ve lo possiamo garantire: la CPO vi ha
preparato un’esperienza d’ascolto imperdibile.
CARL ORFF
EIN SOMMERNACHTSTRAUM
Solisti, Andechser Festspielchor
Andechser ORFF-Akademie des Münchner Rundfunkorchesters
Christian von Gehren
CPO777657 (2 CD alto prezzo)
C. Orff: Ein Sommernachtstraum Schauspiel
con musica sulla traduzione della commedia di William Shakespeare realizzata da August Wilhelm
Schlegel
Nel 1964 a Stoccarda venne eseguita per la prima
volta la versione definitiva
di Ein Sommernachtstraum
di Carl Orff, opera ispirata al Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare. Quest’opera è il frutto di un lavoro
durato oltre mezzo secolo, nel corso del quale Orff si era dedicato con impegno alla commedia del Bardo, scrivendone due
edizioni e ben quattro versioni. In Ein Sommernachtstraum
Orff si era posto l’obiettivo di far coesistere la musica, la declamazione, la recitazione teatrale e l’allestimento scenico in
una maniera completamente innovativa che si ponesse in linea
con il gusto dell’epoca, spingendosi al tempo stesso oltre le
forme tradizionali della musica di scena e dell’opera teatrale.
Per questa vera e propria impresa Orff decise di basarsi sulla
traduzione tedesca fedele e priva di tagli realizzata da August
Wilhelm Schlegel. Sotto il punto di vista strutturale, quest’opera non presenta motivi dominanti in grado di guidare l’ascoltatore nel dipanarsi della vicenda ma una imponente architettura
sonora, che contiene una musica di straordinaria varietà, che
6
spazia dai temi individuali a brani molto elaborati come arie,
danze e sezioni orchestrali. Questa splendida edizione è stata
realizzata in collaborazione con il Festival Orff di Andechs e
vede protagonista un eccellente cast vocale accompagnato con
brillantezza e fantasia dalla Andechser ORFF-Akademie des
Münchner Rundfunkorchesters diretta da un ispirato Christian
von Gehren.
CHRISTIAN SINDING
OPERE PER VIOLINO E ORCHESTRA
Andrej Bielow, violino
NDR Radiophilharmonie, Frank Beermann
CPO777114 (2 CD alto prezzo)
C. Sinding: Concerto n. 3 per
violino e orchestra op. 119;
Leggenda per violino e orchestra op. 46; Romanza per violino e orchestra op. 100; Concerto n. 1 per violino e
orchestra op. 45; Concerto n. 2
per violino e orchestra op. 60;
Suite per violino e orchestra
op. 10; Abendstimmung per
violino e orchestra op. 120
Sebbene oggi sia ricordato dal grande pubblico quasi esclusivamente per il brano pianistico Frühlingsrauschen (oltre che per
le splendide registrazioni della sinfonie disponibili nel catalogo
della CPO), Christian Sinding è uno dei pochi compositori norvegesi attivi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo a essere
riusciti ad affermarsi al di fuori del suo paese natale. A differenza di Edvard Grieg, dopo aver portato a termine i suoi studi al
Conservatorio di Lipsia Sinding non si legò indissolubilmente
alla tradizione popolare norvegese e ai suoi particolari stilemi
per prendere le distanze dall’impostazione accademica che gli
era stata impartita, ma durante la sua permanenza a Monaco di
Baviera si schierò al fianco dei Nuovi Tedeschi e al linguaggio
musicale di Richard Wagner. Sinding mantenne un grande interesse per il violino per tutta la durata della sua carriera, come
dimostrano i suoi tre grandi concerti e le quattro pagine più brevi che scrisse per violino e orchestra. Queste splendide opere
pervase da una vena melodica irresistibilmente romantica ci
vengono proposte dalla CPO nell’interpretazione ricca di personalità del giovane Andrej Bielow, accompagnato con slancio
e vitalità da una NDR Radiophilharmonie in forma smagliante
diretta da un ispirato Frank Beermann.
ADRIEN FRANÇOIS SERVAIS
OPERE PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA
Wen-Sinn Yang, violoncello
Münchner Rundfunkorchester, Terje Mikkelsen
CPO777542 (CD alto prezzo)
Columns - GIUGNO 2011
A.F. Servais: Souvenirs
de Spa per violoncello e
orchestra op. 2; Fantasia
per violoncello e orchestra; Fantaisie et Variations brillantes sur la Valse de Schubert per
violoncello e orchestra op.
4; Le Barbier de Séville
per violoncello e orchestra op. 6; Concerto in si
minore per violoncello e orchestra op. 5
«Il più grande compositore di opere per violoncello del nostro secolo»: con questa frase un giornale di Colonia intitolò
l’articolo che annunciava la morte improvvisa di AdrienFrançois Servais, un giudizio suffragato anche da Berlioz e
da Rossini, che si spinse al punto da definirlo «il Paganini del
violoncello». Servais ebbe anche il merito di rivoluzionare
la tecnica del violoncello, spalancando a questo strumento
prospettive virtuosistiche fino ad allora inimmaginabili. Con
ogni probabilità Servais fu anche il primo violoncellista a
suonare utilizzando sempre il puntale, un’innovazione che
diffuse in ogni parte del mondo sia durante le sue lunghe
tournée sia tramite i suoi allievi. Le sue opere sono pervase da un fascino romantico e da una sofisticata ironia e impongono ai loro interpreti difficoltà tecniche di ogni genere,
come si può notare ascoltando Souvenir de Spa op. 2, una
fantasia composta nel 1844 con la quale il giovane Pablo Casals ridusse al silenzio un arrogante successore di Servais al
posto di professore di violoncello al Conservatorio di Bruxelles. La strepitosa performance di Wen-Sinn Yang conferma
un detto molto diffuso qualche decennio fa, secondo cui «in
confronto, la scrittura virtuosistica delle Variazioni Rococò di
Ciaikovsky è un gioco da ragazzi».
GEORGE ONSLOW
INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE - VOLUMI 3 E 4
Trio Cascades
CPO777232 (2 CD medio prezzo)
G. Onslow: Trio per archi
e pianoforte op. 20; Trio
per archi e pianoforte op.
3 n. 1; Trio per archi e
pianoforte op. 14 n. 1;
Trio per archi e pianoforte
op. 26; Trio per archi e
pianoforte op. 14 n. 3;
Trio per archi e pianoforte
op. 3 n. 3
Gli ultimi due volumi
dell’integrale dei trii per archi e pianoforte di George Onslow
dimostrano al di là di qualsiasi dubbio quanto fosse doverosa
la rivalutazione di questa musica di volta in volta virtuosistica, espressiva, drammatica, intima, sensibile e assolutamente
impeccabile sotto l’aspetto dello stile. I lavori presentati in
questi due dischi sfoggiano un’incredibile ricchezza di idee
melodiche e - in più di un’occasione - un sorprendente cromatismo. Fin dalle prime battute dell’Allegro energico con
cui si apre il Trio n. 7 op. 20 appare evidente che nel 1822
Onslow era già entrato pienamente in una fase nella quale
il pianoforte era passato da semplice accompagnatore del
violino e del violoncello a strumento concertante a tutti gli
effetti, a cui erano affidate parti di notevole virtuosismo. In
quest’opera, definita spesso «brano da salotto», il compositore dà libero sfogo al suo stile brillante, che emerge soprattutto
nei movimenti veloci. «I tre componenti del Trio Cascades
conoscono alla perfezione lo stile con cui eseguire le opere di
Onslow, sfoggiando al tempo stesso un’eleganza impalpabile
e una sensibilità profondamente sentita» (klassik.com ottobre
2007, a proposito del secondo volume dell’integrale).
AA.VV.
MUSICA BAROCCA DALL’ECUADOR
Ensemble Villancico, Peter Pontvik
CPO777568 (CD medio prezzo)
J. Hortuño: Vamos todos
a ver Anonimo: Oy nuestra reyna del cielo; Muy
hermosa es María; Una
tonadilla nueva; Sagales a
prisa; Atención a la fragua amorosa; Canción de
un negro al Niño Dios;
Curi muyito; El negro
José; Oygan que da; Ese
viril con pan; Tono triste
para oración; Canción de una pastorita al Niño Dios G.
Fernández Hidalgo: Salve Regina M. Blasco: De uno en
uno vayan entrando; Ventezillo traviesso; La chacona me
piden, vaya G. Pillajo: Al sol de la tierra y el cielo
Presentando questo disco, il direttore dell’ensemble svedese
Villancico Peter Pontvik ha affermato: «Non è sicuramente
un fatto usuale imbattersi in musica del XVI secolo che non
sia mai stata eseguita dai tempi in cui venne scritta». Nel corso di un viaggio di studio in Ecuador compiuto da Pontvik nel
2006 due musicologi locali lo aiutarono a consultare i manoscritti di alcune opere sacre dalla scrittura polifonica molto
elaborata contenute nel Codex Ibarra. Pontvik trascrisse alcune delle opere più belle contenute in questo prezioso manoscritto, che la CPO presenta in prima registrazione mondiale
in questo splendido disco. Il Codex Ibarra ci ha tramandato
solo pochi nomi di compositori - tra cui quelli di Manuel
Blasco e di Joseph Hortuño - per cui la maggior parte delle
opere eseguite è di autore anonimo. Sotto il profilo stilistico,
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Columns - GIUGNO 2011
il Codex Ibarra è caratterizzato da una straordinaria varietà,
spaziando da Oygan que da, un brano di autore anonimo ancora legato alla scrittura rinascimentale, a Vamos todos a ver,
un’opera di Hortuño dai tratti inconfondibilmente barocchi.
Il programma di questo disco comprende anche alcuni villancicos, melodie semplici e incantevoli che esprimono con
grande eleganza l’eterogenea composizione etnica del popolo ecuadoriano. In questo senso, questo disco costituisce
una gradevole e interessantissima addizione alla discografia
delle opere barocche dell’America Latina sinora disponibili
sul mercato.
ISAAC ALBÉNIZ
OPERE PER CHITARRA
David Russell, chitarra
TELCD32712 (CD alto prezzo)
I. Albéniz: Torre Bermeja; Granada; Zambra
Granadina; Cádiz; Preludio; Rumores de la Caleta; Córdoba; Cataluña;
Capricho Catalán; Cuba;
Tango; Pavana; Zorzico;
Minueto a Sylvia; Zambra-Capricho
Spaziando dai vivaci brani
tratti dai Doce Piezas Caracteristicas e dai pittoreschi Cantos de España alle incantevoli danze ispirate a temi gitani come la Zambra Granadina,
questo disco presenta i brani più belli di Isaac Albéniz, tra cui
alcuni lavori scritti in origine per altri strumenti. Composta
nel 1886, la Suite Española n. 1 è uno dei primi brani caratteristici scritti da Albéniz. Il compositore scrisse che Granada
è «una serenata, romantica fino al parossismo e triste fino alla
disperazione, immersa nel profumo dei fiori, nell’ombra dei
cipressi e nella neve della Sierra […] Volevo esprimere la
Granada araba, una città ricca di arte, bellezza ed emozioni».
Albéniz scrisse le sette cartoline musicali dei Recuerdos de
Viaje a Madrid tra il 1886 e il 1887 ispirandosi allo stile delle
danze tradizionali spagnole. Rumores de la Caleta si riallaccia al modello della malagueña, una danza dalle movenze
delicate originaria di Málaga. Questo splendido disco va ad
arricchire il vasto catalogo di Russell dedicato al repertorio
tradizionale per chitarra, che tra le altre cose comprende titoli di grande interesse incentrati sulle opere del chitarristacompositore paraguaiano Agustín Barrios Mangoré, dello
spagnolo Federico Moreno Torroba, i tre concerti per chitarra
(Concierto de Aranjuez, Fantasía para un Gentilhombre e
Concierto para una Fiesta) di Joaquín Rodrigo e il recente
Art of the Guitar.
8
AA.VV.
FIESTA CRIOLLA
Württembergische Philharmonie Reutlingen; G. Castagna
CHAN10675 (CD alto prezzo)
Questo imperdibile disco
propone una elettrizzante
silloge di opere orchestrali
- tutte in prima registrazione mondiale! - scritte da
compositori argentini, peruviani, brasiliani e colombiani nella prima metà del XX
secolo. Ascoltandolo, farete
fatica a non abbandonarvi
ai loro coinvolgenti ritmi
afro-cubani, alle evocative sonorità della tradizione creola e alla
magia del tango. Allontanandosi dai cliché più conosciuti, il
poco noto Milongón Festivo di Astor Piazzolla sfoggia una sorprendente commistione di stili, nella quale il classico tango argentino si fonde con influenze di Stravinsky, di Bartók e dei
grandi maestri del jazz dell’epoca. Commissionato dal figlio di
Piazzolla, l’arrangiamento per grande orchestra presentato in
questo disco è opera di Gabriel Castagna e non prevede l’impiego del bandoneon. In questo disco la tradizione popolare sudamericana incontra anche l’impressionismo, come si può notare
nelle due opere del compositore argentino Manuel Gomez-Carrillo, mentre Congada di Francisco Mignone si ispira in maniera
evidente alle danze afro-brasiliane e Teodoro Valcárcel presenta
il suo fascinoso stile peruviano in Concierto indio, un’opera per
violino e orchestra di rapinosa e sorprendente bellezza. La Württembergische Philharmonie Reutlingen è considerata una delle
migliori orchestre tedesche, molto apprezzata sia in Germania
sia all’estero. In questo disco è guidata da Gabriel Castagna, un
direttore di notevole talento che nel corso degli ultimi anni si è
esibito con molte orchestre negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone.
Gabriel Castagna su CHANDOS:
ASTOR PIAZZOLLA
ASTOR PIAZZOLLA
OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1
OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 2
CHAN10049 (CD alto prezzo) CHAN10419 (CD alto prezzo)
STEVE REICH
opere orchestrali
Chorus Sine Nomine,
Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi
PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
CHSA5091 (SACD alto prezzo)
(prezzo consigliato - fino al 31.07.2011)
S. Reich: Three Moviments; The Desert Music
Il compositore americano Steve Reich è uno dei pionieri del
minimalismo musicale. Basata sui testi del poeta americano
William Carlos Williams (1886-1963), The Desert Music è
con ogni probabilità l’opera per coro e grande orchestra più
importante composta da Reich nel corso degli ultimi anni.
Questo imponente affresco sinfonico ha tratto ispirazione anche dai viaggi compiuti da Reich nel Deserto del Mojave, nelle
White Sands e forse ad Alamagordo, la cittadina del New Mexico sulla quale aleggiano ancora le sinistre ombre delle armi
segrete di distruzione di massa che vi vennero sperimentate.
Un’altra opportunità di scrivere un’opera per grande orchestra venne offerta a Reich quando la Saint Louis Symphony
Orchestra gli commissionò i Three Moviments, un lavoro di
ampio respiro che fu eseguito per la prima volta a Saint Louis
nell’aprile del 1986 da Leonard Slatkin. Come in The Desert
Music, anche nei Three Moviments la corposa compagine di
archi è divisa in due sezioni collocate alla destra e alla sinistra del direttore in modo da creare quell’effetto antifonale
che rappresenta uno degli aspetti più caratteristici dello stile
di Reich. Dopo aver ascoltato la magnifica interpretazione di
Kristjan Järvi, Reich l’ha definita «incisiva, diretta e intensa»,
affermando poi che «questa registrazione dei Three Moviments è la migliore che ho ascoltato fino a questo momento.
The Desert Music è eseguita con un ricco suono orchestrale,
che comunque non pregiudica la resa dei dettagli. Kristjan
Järvi, la Tonkünstler-Orchester e Sine Nomine si accostano
alle mie opere con una precisione ritmica e un tono rilassato
che si pongono perfettamente in linea con il loro stile. Tanti
complimenti e un caloroso ringraziamento a tutti».
Kristjan Järvi su CHANDOS
LEONARD BERNSTEIN
mass
Randall Scarlata, Company of Music, Tölzer Knabenchor;
Chorus Sine Nomine; Absolute Ensemble,
Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi
CHSA5070 (2 SACD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone)
FRANZ SCHMIDT
das buch mit sieben siegeln (1935-37)
Solisti, Wiener Singverein,
Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi
CHSA5061 (2 SACD alto prezzo)
Columns - GIUGNO 2011
MIKLÓS RÓZSA
LISZT
IN PROMOZIONE
INTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI - VOLUME 2
Jennifer Pike, violino; Paul Watkins, violoncello
BBC Philharmonic Orchestra, Rumon Gamba
SU CHANDOS
CHAN10674 (CD alto prezzo)
Vol. 2
CHAN10375
Vol. 3
CHAN10417
Vol. 4
CHAN10490
Vol. 5
CHAN10524
Prezzo consigliato al pubblico - fino al 31.06.2011
Vol. 1
CHAN10341
M. Rózsa: Variazioni su un
canto popolare ungherese op.
4; La figlia del vignaiolo op.
23a; Notturno ungherese op.
28; Concerto per violoncello
e orchestra op. 32
Miklós Rózsa è conosciuto
soprattutto per le sue colonne sonore, grazie alle quali
ottenne 13 nomination agli
Oscar e tre vittorie con A
Double Life, Ben Hur e Spellbound di Alfred Hitchcock. Oltre
alle colonne sonore, Rózsa scrisse però anche parecchi lavori
orchestrali, tra i quali si distinguono alcuni concerti di pregevole
fattura. Il Concerto per violoncello e orchestra op. 32 è un’opera
dai toni cupi, selvaggi e a tratti addirittura brutali. Quest’opera è
suddivisa in tre tempi, un primo movimento dall’incedere deciso e trascinante, un Andante dai toni introspettivi e un vigoroso
Finale che chiude il concerto in maniera molto brillante. Solista
di questo concerto è Paul Watkins, considerato da molti critici
uno dei migliori violoncellisti inglesi, collaboratore stabile delle
principali orchestre del Regno Unito e protagonista per ben sei
volte dei BBC Proms. Da poco diventata artista esclusiva Chandos, la violinista Jennifer Pike ci offre una splendida interpretazione delle Variazioni su un tema popolare ungherese op. 4,
un’opera comprendente un tema e 14 variazioni caratterizzata da
una scrittura orchestrale estremamente ricca. Rózsa prescrisse
di eseguire queste variazioni senza pause, un fatto che richiede
al solista un’espressività e un virtuosismo assolutamente fuori
dal comune.
Già disponibile:
MIKLÓS RÓZSA
INTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI - VOLUME 1
BBC Philharmonic Orchestra, Rumon Gamba
CHAN10488 (CD alto prezzo)
JOHANN SEBASTIAN BACH
VARIAZIONI GOLDBERG
Steven Devine, clavicembalo
CHAN0780 (CD alto prezzo)
Opere per Piano e Orchestra
CHAN10371 (3CD)
10
Le Goldberg di Johann Sebastian Bach sono considerate tra le serie
di variazioni più ispirate e stilisticamente perfette di tutti i tempi e
una delle composizioni più ambiziose mai scritte per il clavicembalo.
Columns - GIUGNO 2011
In questo disco vengono
presentate nella splendida
interpretazione di Steven
Devine su un clavicembalo
a due manuali realizzato nel
2000 da Colin Booth su un
modello di Fleischer del
1710. Le Variazioni
Goldberg iniziano con
un’Aria ornamentata di meravigliosa semplicità, intorno alla quale Bach costruisce una serie di trenta variazioni che
spaziano dai toni più estroversi a una pacata e serena introspezione. Lo straordinario livello artistico di quest’opera non è dovuto tanto alla sua lunghezza, quanto alla sua incredibile varietà
di stili e di affetti e alla continua riproposizione dell’Aria iniziale
che contribuisce a garantirne una rigorosa coerenza espressiva.
Secondo quanto ci è stato tramandato, le Variazioni Goldberg
sarebbero state commissionate a Bach dal barone von Keiserling, ambasciatore russo alla corte di Dresda, per trascorrere in
maniera più serena le sue inquiete notti insonni e il loro nome
deriverebbe da quello del clavicembalista di Keiserling, che le
avrebbe eseguite per la prima volta. In ogni caso, il capolavoro
bachiano fu pubblicato nel 1741, mentre Goldberg era nato nel
1727 per cui - a meno che non fosse dotato di un talento più
unico che raro - è più probabile che il sommo Cantor lipsiense
lo abbia scritto per suo figlio primogenito Wilhelm Friedemann
e che ne abbia donato una copia al giovane Goldberg solo in un
secondo tempo. Quale che sia l’origine di quest’opera, nessuno
può metterne in dubbio l’assoluta eccellenza. Secondo quanto
detto da Steven Devine, le Variazioni Goldberg sono «una meravigliosa serie di movimenti di danza, nei quali si alternano effusioni di passionalità e brillanti spunti virtuosistici, tutti basati su
un’Aria di incredibile semplicità».
GEORGE ENESCU
QUARTETTI PER ARCHI E PIANOFORTE
Schubert Ensemble
CHAN10672 (CD alto prezzo)
G. Enescu: Quartetto n. 1
per archi e pianoforte op.
16; Quartetto n. 2 per archi
e pianoforte op. 30
George Enescu fu un musicista dal talento tanto vasto
quanto multiforme, mettendosi in evidenza come virtuoso di violino, direttore
d’orchestra, pianista, organista, violoncellista, nonché
baritono tutt’altro che disprezzabile. Purtroppo, il genio musicale e l’incredibile ecletticità di Enescu finirono per oscurare la sua
eccellente attività di compositore. Nel corso della sua carriera,
Enescu scrisse cinque sinfonie, un’opera lirica e un gran numero
di lavori cameristici, tra i quali spiccano i due quartetti per archi e pianoforte proposti in questo disco. Purtroppo, anche nel
mercato discografico di oggi queste opere continuano a contare
un numero molto limitato di incisioni, restando ai margini del
repertorio anche delle stagioni concertistiche. Uno dei paradossi dello stile di Enescu è costituito dal fatto che, nonostante le
precise indicazioni vergate sulle edizioni di tutte le sue opere
cameristiche, la sua scrittura dà a molti l’impressione di essere quasi improvvisata. Questo aspetto appare particolarmente
evidente nei due quartetti per archi e pianoforte. Sotto il profilo
stilistico, queste opere si inseriscono nel solco della tradizione
tardo romantica, ma vantano solide fondamenta legate al XX
secolo. Con la loro scrittura elaborata, virtuosistica e molto originale, i due quartetti di Enescu rivelano diversi elementi propri
degli stili di Mahler, Wagner, Fauré e Ravel, un fatto che non gli
impedisce però di rimanere legati a filo doppio alle inconfondibili sonorità della musica popolare romena. Per quanto riguarda
l’aspetto tecnico, si tratta di lavori estremamente complessi, un
fatto che non può stupire nessuno, essendo stati scritti dal maestro di Yehudi Menuhin, Arthur Grumiaux, Ida Haendel e altri
violinisti passati alla storia per il loro straordinario virtuosismo.
I membri dello Schubert Ensemble dimostrano di conoscere
molto bene queste opere, che nel corso del 2010 hanno eseguito
hanno eseguito più volte in tutte le principali sale da concerto
inglesi e straniere.
FLORENT SCHMITT
OPERE VOCALI
Susan Bullock, soprano
São Paulo Symphony Orchestra and Choir, Yan Pascal Tortelier
CHSA5090 (SACD alto prezzo)
F. Schmitt: Psaume 47 op. 38;
La Tragédie de Salomé op. 50;
Le Palais hanté op. 49
Triste destino quello di
Florent Schmitt. Infatti, se
in vita fu considerato un
compositore di alto livello e
un critico molto autorevole,
la sua produzione cadde nel
più totale oblio subito dopo
la sua morte. Le tre opere
presentate in questo disco sono tutte molto rappresentative per
motivi diversi, per la loro vitalità ritmica, la loro orchestrazione
ricca e molto variegata, il fantasioso impiego delle armonie tradizionali e - nel caso di Le Palais hanté e di La Tragédie de Salomé - per l’esplorazione del lato più oscuro dell’animo umano.
Il Salmo n. 47 per soprano, coro, organo e orchestra di Schmitt
venne eseguito per la prima volta nel 1906. Il franco successo
ottenuto da questo lavoro spinse Schmitt a scrivere diverse altre
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Columns - GIUGNO 2011
opere di grandi dimensioni, tra cui La Tragédie de Salomé, oggi
considerata uno dei brani più significativi del compositore francese. Scritto per una formazione strumentale piuttosto modesta,
il balletto originale venne eseguito per la prima volta al Théâtre
des Arts di Parigi, ma in seguito Schmitt lo rimaneggiò radicalmente, abbreviandone la durata e aumentando sostanzialmente
l’organico. Le Palais hanté è basato su una poesia tratta dal racconto La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe. La
maggior parte dei racconti di Poe è basata sulla convinzione che
tutte le cose del mondo siano effimere e che - per quanto buone
e stabili possano sembrare - il Male sia sempre pronto a colpire
dietro l’angolo. Nella sua opera Schmitt riesce a esprimere efficacemente il senso di implacabilità del destino che pervade la
poesia con uno stile che ricorda quello di Liszt. Questo SACD
vede assoluta protagonista la São Paulo Symphony Orchestra
and Choir diretta da Yan Pascal Tortelier, artista esclusivo della
Chandos, per la quale nel corso degli anni ha registrato parecchi
dischi salutati con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo.
FRANZ JOSEPH HAYDN
LE STAGIONI
Miah Persson, Jeremy Ovenden, Andrew Foster-Williams
London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis
ROBERT SCHUMANN
TRII PER ARCHI E PIANOFORTE
Schweizer Klaviertrio
AUD92654 (SACD alto prezzo)
R. Schumann: Trio n. 1 per
archi e piano op. 63; Trio n. 2
per archi e piano op. 80
Composti entrambi nel
1847, i trii per archi e pianoforte di Robert Schumann costituiscono due dei
principali caposaldi della
letteratura cameristica del
XIX secolo, vantando una
scrittura densa e molto
elaborata, nella quale i tre strumenti si trovano su un piano di
sostanziale parità, e una vena melodica dai tratti inconfondibilmente romantici. La lettura dello Schweizer Trio - formazione
che per la Audite ha già realizzato una splendida edizione dei
trii di Mendelssohn - possiede il giusto slancio espressivo e
una maliosa cantabilità che fanno emergere l’anima del grande
compositore di Zwickau e - anche grazie a una qualità sonora di
assoluta eccellenza - va legittimamente a collocarsi tra le registrazioni di riferimento di queste splendide opere.
LSO0708 (2 SACD basso prezzo)
Dopo lo straordinario successo ottenuto con la Creazione, oratorio che aveva
contribuito a consolidare
la sua fama in ogni angolo
d’Europa, Haydn si lasciò
convincere dal barone
Gottfried van Swieten a
mettere in musica un altro
lavoro di ampio respiro,
questa volta basato sulla
poesia di carattere pastorale The Seasons di James Thomson.
Questo progetto diede nuove e inaspettate energie all’ormai
anziano compositore di Rohrau, che realizzò uno dei suoi più
grandi capolavori tratteggiando con musica di sublime bellezza lo scorrere delle stagioni dal punto di vista di tre contadini. Un nuovo trionfo per la London Symphony Orchestra
diretta da Sir Colin Davis, che si conferma uno degli interpreti più affidabili del repertorio corale del Classicismo inglese.
Da parte sua, la LSO Live ci aggiunge una qualità sonora di
incredibile trasparenza, che vi farà dubitare seriamente che si
tratti di una registrazione live.
12
JOHN BLOW
VENUS AND ADONIS
Sophie Daneman, Roderick Williams, Elin Manahan Thomas
The Theatre of the Ayres, Elizabeth Kenny
WHLive0043 (CD medio prezzo)
J. Blow: Cloe found Amintas
lying; Ground per violino e
basso continuo; Venus and
Adonis M. Lambert: Vos
mépris chaque jour me causent mille alarmes R. de
Visée: Chaconne
Dopo una lunga e onorata
carriera da liutista, Elizabeth Kenny dimostra di
essere una direttrice con i
fiocchi, come si può notare da questa splendida edizione di Ve-
Columns - GIUGNO 2011
nus and Adonis di John Blow, considerata da molti musicologi
la prima opera di quella tradizione inglese che avrebbe portato
prima al di poco posteriore Dido and Aeneas di Henry Purcell e
qualche decennio più tardi agli straordinari capolavori di Georg
Friedrich Händel e di Thomas Augustine Arne, uno degli autori
più amati dagli inglesi per aver scritto Rule Britannia, una delle
principali icone dell’orgoglio britannico. Il programma di questo
bellissimo disco è completato dalla incantevole cantata pastorale
Cloe found Amintas lying e dalla deliziosa Vos mépris chaque
jour me causent mille alarmes del quasi sconosciuto Michel
Lambert, che consentono di scoprire un lato pressoché inedito
del repertorio vocale secentesco. Come sempre, l’accurata registrazione live della Wigmore Hall esprime la vitalità e l’immediatezza tipica dei concerti dal vivo.
GIOVANNI SGAMBATI
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE - VOLUME 3
Francesco Caramiello, pianoforte
TC841903 (CD alto prezzo)
G. Sgambati: Quattro Pezzi
di seguito op. 18; Fogli volanti op. 12; Romanza in la
maggiore per pianoforte; Serenata dalla Prima Sinfonia
op. 16; Scherzo dal Quartetto
op. 17 per pianoforte a quattro mani; Fantasie alpestri
Sebbene oggi sia finito ai
margini del grande repertorio concertistico, Giovanni
Sgambati fu uno dei pianisti italiani di maggior talento della seconda metà del XIX secolo, mettendosi in evidenza come enfant
prodige all’età di appena sette anni, perfezionando i suoi studi
con Franz Liszt e stringendo amicizia con Richard Wagner, che
lo apprezzò al punto di aiutarlo a fare stampare le sue prime
composizioni. Il terzo volume di questa serie di grandissimo
interesse della Tactus consente di gettare luce su un ambito ancora poco conosciuto del panorama musicale italiano del XIX
secolo, vale a dire quello che non faceva capo al melodramma.
Ne è protagonista Francesco Caramello, pianista di grande talento ed ecletticità, che riesce a esprimere nel modo migliore
l’originalissima scrittura di Sgambati. Una serie da non perdere
assolutamente di vista.
BARBARA STROZZI
ARIETTE A VOCE SOLA OP. 6
Tadashi Miroku, controtenore; Silvia Rambaldi, clavicembalo
TC616901 (CD alto prezzo)
B. Strozzi: Non pavento
(Amante fedele); Compatite (Amante segreto); Desistete (Soliloquio alli suoi
pensieri); Respira mio
core (B.D. che batte il focile); Risolvetevi pensieri
(Val esser costante); Lilla
dici ch’io non t’amo (A
Lilla che si dole ch’io non
l’amo); Non ti doler cor
mio (Barbara crudeltà); Filli mia che mi ferì (Instabilità di
Filli); Che si può fare?
Figlia adottiva - ma probabilmente anche naturale - del celebre poeta veneziano Giulio Strozzi, Barbara Strozzi fu una
delle compositrici di maggior talento del XVII secolo. Apprezzata per la sua meravigliosa voce sopranile, la Strozzi rivelò ben presto una spiccata propensione per la composizione, dando alle stampe ben otto raccolte di lavori vocali basati
in gran parte sui versi del padre. Nelle Ariette a voce sola op.
6 pubblicate nel 1657 la Strozzi esplora il tema dell’amore
arcadico con una sincerità d’accenti che la strappa dall’artificiosità dell’epoca e le consente di esprimere sentimenti in
grado di commuovere ancora oggi. Protagonisti assoluti di
questo disco di sorprendente bellezza sono il giovane controtenore giapponese Tadashi Miroku e la clavicembalista Silvia
Rambaldi, che si confermano interpreti di grande raffinatezza
del repertorio secentesco.
GIACOMO PUCCINI
MANON LESCAUT
Renata Tebaldi, Mario Del Monaco
Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma
Francesco Molinari-Pradelli
URWS125
(2 CD al prezzo d 1 CD medi prezzo)
G. Puccini: Manon Lescaut G. Verdi: Duetti da
Il trovatore, La forza del
destino, Aida e Otello
Nonostante le dimensioni
ipertrofiche raggiunte negli ultimi anni dal mercato
discografico, la discografia del capolavoro giovanile di Puccini continua a
essere piuttosto esigua e
le edizioni di riferimento si contano sulla punta delle dita di
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Columns - GIUGNO 2011
una sola mano. Stranamente, l’edizione del 1954 con Renata
Tebaldi e Mario Del Monaco registrata a Roma dalla Decca
è assente da tempo dal mercato. Si tratta di un fatto davvero
inspiegabile, visto che la Tebaldi è stata una delle Manon più
significative del Novecento e per molti critici addirittura la
più importante. La sua interpretazione dell’eroina di Prevost
raggiunge livelli di bellezza e di sensualità che la Callas e
la Albanese sono riuscite appena a sfiorare, se non altro per
la straordinaria bellezza del timbro vocale. Del Monaco, al
contrario, è spesso stato discusso per l’eccessiva enfasi che
conferisce al personaggio di De Grieux, ma nessuno può sottovalutare l’eccezionale potenza della sua voce e la grande
espressività del fraseggio. In ogni caso si tratta di un’edizione storica, favolosamente registrata e magnificamente
diretta da Francesco Molinari-Pradelli, che rimane un punto
di riferimento imprescindibile della discografia pucciniana.
Utilizzando al massimo la capienza dei due dischi è stato
possibile aggiungere al secondo CD un bonus di oltre 45
minuti con lunghi duetti verdiani tratti da Il trovatore, La
forza del destino, Aida e Otello eseguiti dalla Tebaldi e da
Del Monaco.
E perfetta lo è soprattutto
per l’eccezionale qualità del
suono e per la disciplina del
pubblico. Per il resto i nomi
del cast vocale non hanno
bisogno di presentazione,
dal Falstaff ineguagliato di
Tito Gobbi all’incantevole
e perfetta Nannetta di Mirella Freni, senza dimenticare le eccezionali interpretazioni che Renato Capecchi e Fedora Barbieri danno di Ford e
di Quickly. Una pubblicazione da ascoltare e collezionare!
WOLFGANG AMADEUS MOZART
DON GIOVANNI
Cesare Siepi, Cesare Valletti, Fernando Corena
Leontyne Price, Birgit Nilsson, Wiener Philharmoniker
Erich Leinsdorf
URN124 (3 CD al prezzo di 1 CD alto prezzo)
GIACOMO PUCCINI
TURANDOT
Birgit Nilsson, Giuseppe Di Stefano, Leontyne Price
Wiener Philharmoniker, Francesco Molinari-Pradelli
URNWS123
(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)
Impossibili da raccogliere
in studio di registrazione
per questioni contrattuali
con le rispettive case discografiche, Birgit Nilsson, Giuseppe Di Stefano
e Leontyne Price cantano
insieme in questa favolosa
registrazione viennese del
1961. Una pubblicazione
che riteniamo sempre indispensabile nella discografia di Puccini.
GIUSEPPE VERDI
FALSTAFF
T. Gobbi, R. Tebaldi, R. Capecchi, F. Barbieri, M. Freni
Orchestra e Coro Teatro di San Carlo di Napoli, M. Rossi
URNWS121
(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)
Tra i tanti personaggi verdiani registrati per Decca da Renata
Tebaldi manca quello di Alice del Falstaff. Numerose edizioni dal vivo hanno ovviato a questa mancanza, ma solo questa
preziosa testimonianza fissata su disco nel 1961 a Napoli raggiunge a nostro giudizio la perfezione.
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W.A. Mozart: Don Giovanni C. Debussy: La Mer
M. Ravel: Suite n. 2 da
Daphnis et Chloé
Nella vastissima discografia del Don Giovanni di
Mozart da diversi anni è
stranamente assente questa
straordinaria edizione nata
dalla collaborazione tra la
RCA Victor e la Decca. Si trattava infatti di una cooperazione
che prevedeva l’utilizzo di interpreti legati da contratti in esclusiva di entrambe le etichette, come Leontyne Price (RCA) e Cesare Siepi (Decca), e di cantanti senza contratti esclusivi come
Birgit Nilsson. Ne nacque, sotto la direzione di Erich Leinsdorf,
un cast vocale irripetibile. Basta infatti scorrere la distribuzione
delle parti per rendersi conto del livello leggendario di questo
cast e delle possibilità offerte a questo capolavoro di Mozart. In
effetti le due interpreti femminili dispongono di strumenti vocali che conobbero pochi confronti nel Novecento. Siepi è stato
uno dei più grandi Don Giovanni della storia del disco, mentre
le caratterizzazioni di Don Ottavio e di Leporello di Valletti e
Corena sono addirittura emblematiche, raggiungendo vertici
forse mai superati. In conclusione, una delle edizioni davvero
leggendarie di quest’opera, e per di più con una qualità sonora
che unisce i pregi della spazialità stereofonica della RCA e il
dettaglio strumentale della Decca. Un autentico monumento a
un’epoca che in discografia equivale al Rinascimento italiano. Il
terzo CD contiene un prezioso bonus: la registrazione di La Mer
di Debussy e la Suite n. 2 di Daphnis et Cloé di Ravel nell’interpretazione di Erich Leinsdorf, tratta dalle rarissime produzioni
Capitol del 1957.
Columns - GIUGNO 2011
estate
Sound and Music
David
Russell
SPANISH MUSIC FOR CLASSICAL GUITAR
SONIDOS LATINOS
RUSSELL PLAYS BARRIOS MANGORÉ
RUSSELL PLAYS TORROBA
TELCD32712
TELCD31979
TELCD80373
TELCD80451
RODRIGO: CONCERTO DE ARANJUEZ
MESSAGE OF THE SEA
RUSSELL PLAYS GIULIANI
RUSSELL PLAYS BAROQUE MUSIC
TELCD80459
TELCD80492
TELCD80525
TELCD80559
15
Columns - GIUGNO 2011
REFLECTIONS OF SPAIN
RUSSELL PLAYS BACH
AIRE LATINO
SPANISH LEGENDS
TELCD80576
TELCD80584
TELCD80612
TELCD80633
RENAISSANCE FAVORITES
THE ART OF THE GUITAR
AIR IN A G STRING
FOR DAVID
TELCD80659
TELCD80672
TELCD80693
TELCD80707
2 CD set
BACH
CONCERTI BRANDEBURGHESI
Brandenburg Consort
Roy Goodman
CDAD22001
16
MOZART
CORELLI
Simon Whistler The Salomon Quartet
CDAD22005
Brandenburg Consort
Roy Goodman
CDAD22011
QUINTETTI PER ARCHI,
K515, K593, K516, K614
CONCERTI GROSSI OP. 6
SPOHR
I QUATTRO DOPPI QUARTETTI
Academy of St Martin-in-theFields, Chamber Ensemble
CDAD22014
Columns - GIUGNO 2011
STRAUSS
HANDEL
MENDELSSOHN
BALAKIREV
INTEGRALE DELLE OPERE PER FIATI
MESSIAH
OPERE PER ORGANO
SINFONIE E POEMI SINFONICI
London Winds
Michael Collins
CDAD22015
Solisti, The Sixteen Choir
& Orchestra, Harry Christophers
CDAD22019
John Scott
CDAD22029
The Philharmonia
Evgeni Svetlanov
CDAD22030
BRITTEN
SCHARWENKA
CORELLI
ALBINONI
ARRANGIAMENTI DI CANTI POPOLARI
INTEGRALE
DELLE OPERE CAMERISTICHE
Convivium
CDAD22047
Locatelli Trio
CDAD22048
Lorna Anderson, Regina Nathan
Jamie MacDougall, Malcolm
Martineau
CDAD22042
Lydia Mordkovitch
Levon Chilingiria, Seta Tanyel
CDAD22046
SONATE PER VIOLINO OP. 5
SONATE A CHIESA OP. 4
HANDEL
BORTKIEWICZ
TARTINI
BOYCE
THE TRIUMPH OF TIME AND TRUTH
OPERE PER PIANOFORTE
IL TRILLO DEL DIAVOLO
TRIOSONATE
Solisti, The London Handel
Orchestra, Denys Darlow
CDAD22050
Stephen Combs, pianoforte
CDAD22054
Elizabeth Wallfisch
Locatelli Trio
CDAD22061
The Parley of Instruments
Peter Holman
CDAD22063
LOCATELLI
SONATE OP. 4
VIVALDI
BERLIOZ
L’ENFANCE DU CHRIST
BEETHOVEN
Elizabeth Wallfisch
The Raglan Baroque Players
CDAD22064
David Watkin, The King’s Consort
CDAD22065
Corydon Singers & Orchestra
Matthew Best
CDAD22067
Leopold String Trio
CDAD22069
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLONCELLO
TRII PER ARCHI
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Columns - GIUGNO 2011
estate
Sound and Music
Nei migliori negozi o sul sito www.soundandmusic.com
Sound and Music srl
Via Mazzarosa, 105 55100 Lucca - Italia - Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115 - [email protected]
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Columns - GIUGNO 2011
H. SCHERCHEN DIRIGE BEETHOVEN, MENDELSSOHN E GRIEG
Orchestre varie, Hermann Scherchen, direttore
URNWS122
(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)
Ludwig van Beethoven (17701827): Egmont; Le creature di
Prometeo Felix Mendelssohn
(1809-1847): Sogno di una notte
di mezza estate Edvard Grieg
(1843-1907): Peer Gynt
Pubblicate una sola volta
nel 1993, queste registrazioni di eccezionale qualità
stereofonica delle musiche
di scena scritte per l’Egmont, Le creature di Prometeo, il Sogno di una notte di mezza
estate e il Peer Gynt sono assolute rarità nel quadro della stessa
discografia di Scherchen. Dal punto di vista del repertorio sono
poi tra le pochissime che realizzano il concetto stesso di musiche di scena nel vero senso della parola, ossia di musiche al
servizio di una voce recitante. La musica, per quanto conosciuta,
sembrerà diversa e assumerà una forza che la sola esecuzione
orchestrale non può darle.
Residente nei pressi del
Lago Taupo, in Nuova Zelanda, l’ensemble Nga Tamariki O Tongariro esegue
in questo disco un’antologia
di composizioni antiche e
moderne che riflettono l’anima dei maori, con lo scopo
di preservare e diffondere le
suggestive tradizioni di questo popolo di guerrieri, oratori e poeti. Ancora oggi i maori si riuniscono nel marae, una casa
che rappresenta il cuore della vita comunitaria e un importante
centro culturale che permette ai maori di tenere in vita le loro tradizioni. Inoltre, il marae è anche un luogo religioso e spesso è teatro di cerimonie molto suggestive. Il termine maori “haka” significa danza, di cui ci sono stati tramandati numerosi generi.
Esistono haka cantati dai tratti gioiosi, altri dai toni bellici e improntati alla vendetta e altri ancora danzati senza armi. I danzatori
mostrano la lingua, strabuzzano gli occhi e agitano selvaggiamente il corpo. Alcuni di essi sfoggiano orgogliosamente tatuaggi sul
viso in tutto e per tutto simili a quelli che portavano nell’antichità
i grandi capi dei maori. Le donne si esibiscono nella danza dei poi,
un genere riservato esclusivamente a loro, che viene accompagnato dal canti tradizionali che esaltano la dolcezza della vita.
EGITTO
DANZE EGIZIANE DEL VENTRE
CONGO
BOLINGO
Hussein El Masry, Saad Gade, Abdel Hamid, Esmat Abbass
Farouk Gade, Maguid Sourour, Abdalla, Safwat Sourour
Kevin Mfinka
PSSA141217 (CD basso prezzo)
PSSA141218 (CD basso prezzo)
Originario della Repubblica
del Congo, Kevin Mfinka
fa coesistere armoniosamente nei brani presentati
in questo disco la tradizione
con la modernità, utilizza
strumenti come il ngoma, la
sanza, le chitarre, i bassi e i
sassofoni e inserisce gli elementi stilistici che ha incontrato nel corso dei suoi numerosi viaggi all’estero, scelte che gli hanno permesso di creare
uno stile estremamente evocativo.
NUOVA ZELANDA
CANTI MAORI
Nga Tamariki I Tongariro
PSSA141216 (CD basso prezzo)
Questo disco realizzato sotto la supervisione di Hussein El Masry rende omaggio alla danza del ventre,
un’arte che affonda le sue
radici ai tempi dei faraoni e
che El Masry reinterpreta in
maniera autentica, rifuggendo dai cliché esotici e
facendo ricorso a musicisti
e a cantanti di alto livello.
Come ha scritto Assia Guemra «Nell’antico Egitto, civiltà fiorita
oltre 3000 anni fa, la danza orientale faceva parte integrante delle tradizioni culturali e religiose e rivestiva una grandissima importanza. In effetti, i faraoni danzavano per divinità come Amon
Ra per garantire la regolare marcia del sole e le sacerdotesse per
Hathor, dea della fertilità, della musica e della danza. Allora la
danza del ventre era sinonimo di vita, di morte e di resurrezione,
mentre oggi ha perso queste caratteristiche, pur continuando a
essere una delle icone dell’arte egiziana e una delle principali
espressioni della sua identità culturale».
19
Columns - GIUGNO 2011
FERNANDO SOR
OPERE DELLA MATURITÀ
William Carter, chitarra
JOHNNY GRIFFIN
INTRODUCING JOHNNY GRIFFIN
LINNCKD380 (SACD alto prezzo)
F. Sor: Tre Études op. 29;
Morceau de concert op. 54;
Leçon op. 31 n. 16; Mazurka
op. 43 n. 4; Valzer op. 32 n. 2;
Le Calme, caprice pour guitar seul op. 50; Tre Études
op. 60; Tre Études op. 35;
Leçon op. 31 n. 23
Il celebre chitarrista William Carter presenta in questo disco una fascinosa raccolta di lavori di Fernando Sor, che fa seguito alla registrazione
dedicata alle opere giovanili del grande virtuoso e compositore
spagnolo pubblicata dalla Linn nel 2010 e accolta con unanime
entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, ottenendo tra le altre cose anche un prestigioso Gramophone Choice. Le
opere composte da Sor nell’ultima fase della sua carriera presentano una scrittura molto elaborata e irta di difficoltà tecniche in
grado di mettere a dura prova anche i solisti di maggior talento.
Il programma di questo disco comprende alcune delle opere più
famose di Sor, le cui raffinate sonorità piaceranno sicuramente
agli ascoltatori di oggi come erano state apprezzate dal raffinato
pubblico cosmopolita che assisteva alle esibizioni del chitarrista
spagnolo all’inizio del XIX secolo. In questo disco Carter utilizza una prassi esecutiva sviluppata dallo stesso Sor, che prevede
di suonare con la punta delle dita, un sistema che consente di
ottenere un suono di indimenticabile intimismo. «Questo disco
propone alcune delle migliori interpretazioni chitarristiche che
mi sia mai capitato di ascoltare» (Gramophone) «Nulla può
oscurare la suggestiva bellezza della chitarra di Carter» (The
Times).
William Carter su LINN:
FERNANDO SOR
OPERE GIOVANILI
LINNCKD343 (SACD alto prezzo)
EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE (MAGGIO 2010)
SANTIAGO DE MURCIA
LA GUITARRA ESPAÑOLA
LINNCKD288 (SACD alto prezzo)
EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE (AGOSTO 2007)
AA.VV.
LA GUITARRE ROYALE
LINNCKD185 (SACD alto prezzo)
CRITICS’ CHOICE - GRAMOPHONE (2005)
20
Johnny Griffin, sax tenore; Wynton Kelly, pianoforte
Curly Russell, basso; Max Roach, batteria
ASBN1533 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)
Mil Dew; Chicago Calling;
These Foolish Things; The Boy
Next Door; Nice and Easy; It’s
Allright With Me; Lover Man
Ironicamente,
quest’album intitolato Introducing
Johnny Griffin non vede il
grande Johnny nel ruolo di
leader, ma gli valse comunque una grande attenzione
da parte sia del pubblico sia
dei critici. Presto definito “il sassofonista più veloce del mondo”, Griffin fu anche un interprete di notevole originalità. Con il
concreto supporto del pianista Wynton Kelly, del bassista Curly
Russel, del batterista Max Roach, Griffin esegue brani indimenticabili come “Mil Dew”, “Chicago Calling”, “These Foolish
Things”, “The Boy Next Door”, “Nice and Easy”, “It’s Allright
With Me” e “Lover Man”. Registrato nell’aprile del 1956 dal
leggendario Rudy van Gelder su un nastro monofonico da un
quarto di pollice, questo disco nella stampa su doppio vinile a
45 giri costituirà una sorpresa anche per il più incallito degli
audiofili.
ART TAYLOR
A.T.’S DELIGHT
D. Burns, tromba; P. Chambers, basso; W. Kelly, pianoforte
A. Taylor, batteria; S. Turrentine, sax tenore; C. “Potato” Valdez, conga
ASBN84047 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)
Syeeda’s Song Flute; Epistrophy; Move; High Seas; Cookoo
and Fungi; Blue Interlude
Fin dai tempi in cui era
una delle colonne del Bud
Powell Trio, il batterista
Art Taylor è stato uno degli artisti di spicco della
celebre casa discografica
americana Blue Note. Sebbene sia l’unico disco che
reca in copertina il suo nome nelle vesti di leader, A.T.’ Delight
è uno degli album jazz più significativi dei primi anni Sessanta.
Columns - GIUGNO 2011
Per realizzare questo disco che presenta una serie di splendidi
brani di Coltrane, Monk, Denzil Best e Kenny Dorham, Taylor
mise insieme un quintetto di altissimo livello con Dave Burns
e Stanley Turrentine in primo piano, sostenuti di tanto in tanto
dalle congas di Carlos “Potato” Valdez. Un disco di grande bellezza di un batterista di eccezionale talento ci viene riproposto
con la straordinaria qualità sonora della Analogue Productions.
CAT STEVENS
TEA FOR THE TILLERMAN
ASLP9135 (LP da 200 grammi)
Where Do the Children Play?;
Hard Headed Woman; Wild
World; Sad Lisa; Miles from
Nowhere; But I Might Die Tonight; Longer Boats; Into
White; On the Road to Find
Out; Father and Son; Tea for
the Tillerman
Tea for the Tillerman è considerato uno degli album
più belli di Cat Stevens e
uno dei dischi più significativi dei primi anni Settanta. Negli
undici brani di questo disco il grande cantautore inglese riesce
nell’impresa di far coesistere una gradevolezza d’ascolto in grado di conquistare folle oceaniche con una scrittura elegante e
raffinata, che sfuma spesso nell’arte pura, anche grazie a toni
pacati e dolcemente riflessivi. Fatta eccezione per alcune sezioni
in cui Stevens è accompagnato da una formazione di archi, i brani di questo disco vedono la voce accompagnata da appena tre
strumenti, un’immagine sonora di meraviglioso intimismo, che
ci viene restituita con incredibile realismo dalla perfetta rimasterizzazione effettuata dagli ingegneri del suono della Analogue
Productions.
AA.VV.
THE PERCUSSION RECORD
O-Zone Percussion Group
CLE83058 (LP da 180 grammi)
Jazz Variants; A Time for Jazz; Highlife; Atticus; Suite for
Drumset; Conflict of Interest; Rondo Barock; La Bamba
L’O-Zone Percussion Group è composto da percussionisti di
grande talento della Indiana University della Pennsylvania, che
si stanno distinguendo in un repertorio estremamente variegato
che abbraccia il jazz, il rock e il pop anche grazie al ruolo di
primaria importanza rivestito in questi generi da strumenti a percussione di ogni genere.
Come si sa, la batteria è stata una delle componenti più
importanti del jazz e del
rock fin dagli esordi, mentre il vibrafono si è imposto
in ambito jazzistico grazie a
una serie di virtuosi del calibro di Lionel Hampton e
lo xilofono ha conosciuto il
suo periodo di gloria nei
primi decenni del XX secolo in coincidenza con la fioritura del ragtime. A questo nucleo si
aggiungono un gran numero di strumenti etnici originari soprattutto dell’Africa e dell’America Latina, che nel corso degli anni
diedero un contributo tutt’altro che trascurabile all’evoluzione
del jazz. Questa spettacolare espressione di energia e di fantasia
ci viene proposta dalla Clearaudio con un suono di incredibile
realismo, che vi darà l’impressione di trovarvi nel bel mezzo dei
musicisti.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N. 23 E N. 26
Friedrich Gulda, pianoforte
Orchestre Reale del Concertgebouw di Amsterdam
Nikolaus Harnoncourt, direttore
ESS90051 (SACD alto prezzo)
Wolfgang Amadeus Mozart
(1756-1791): Concerto n. 26 in
re maggiore per pianoforte e
orchestra K.537 Concerto
dell’Incoronazione; Concerto
n. 23 in la maggiore per pianoforte e orchestra K.488
Prendete un pianista originale e fuori dai soliti schemi come Friedrich Gulda
e uno dei padri riconosciuti del movimento filologico che ha
portato alla riscoperta del repertorio antico su strumenti originali
come Nikolaus Harnoncourt, aggiungete un’orchestra di livello
internazionale come quella del Concertgebouw di Amsterdam
e avrete un’esecuzione dei concerti di Mozart indimenticabile, lontana anni luce da quell’accademismo stantio che si sente sempre più spesso nelle sale da concerto di tutto il mondo
e fresco e agile come lo aveva sicuramente pensato il grande
Salisburghese. Non c’è che dire, la Esoteric sa scegliere benissimo le grandi interpretazioni da includere nella sua imperdibile
collana di rimasterizzazioni storiche. E la qualità sonora? Beh,
21
Columns - GIUGNO 2011
quella la lasciamo scoprire a voi. Ascoltare per credere! Registrazione Warner effettuata il 21-23 settembre del 1983 presso il
Concertgebouw di Amsterdam.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
CONCERTI
J.P. Rampal, flauto; L. Laskine, arpa; J. Lancelot, clarinetto
Orchestre de Chambre J.F. Paillard; J.F. Paillard
ESS90052 (SACD alto prezzo)
W.A. Mozart: Concerto
per flauto, arpa e orchestra
K.299; Concerto per clarinetto e orchestra K.622
A partire dagli anni Sessanta e per oltre due decenni il
flautista classico più ferrato
tecnicamente, carismatico
sotto l’aspetto interpretativo, autorevole sotto il profilo stilistico e godibile per il nitore e la pura bellezza del suono
è stato il francese Jean-Pierre Rampal, considerato da molti il
non plus ultra del suo strumento insieme al suo quasi coetaneo
Severino Gazzelloni. Se il grande solista di Roccasecca si dedicò soprattutto al repertorio novecentesco, Rampal si concentrò
soprattutto sulla produzione del XVIII secolo, a cui dedicò un
gran numero di registrazioni pubblicate dalla Erato. La Esoteric
ripropone molto opportunamente l’incantevole Concerto per
flauto e arpa di Mozart che vede Rampal affiancato da Lily Laskine e accompagnato dall’orchestra da camera di Jean-François
Paillard, un altro dei grandi protagonisti del panorama classico
di quegli anni. Il programma di questo disco è completato da una
sublime lettura del Concerto per clarinetto e orchestra, eseguito da Jacques Lancelot sempre con l’orchestra di Paillard. Nel
complesso si tratta di un disco dal sapore di altri tempi, che anche grazie all’eccezionale rimasterizzazione effettuata dai tecnici della Esoteric - vi farà tornare beatamente tornare indietro
di mezzo secolo. Registrazione Warner effettuata nel giugno del
1963. Ingegnere del suono: Daniel Madeleine Producer: Michel
Garcin
FELIX MENDELSSOHN - MAX BRUCH
CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA
Y. Menuhin, violino; Philharmonia Orchestra, E. Kurtz, W. Susskind
HIQLP004 (LP da 180 grammi)
F. Mendelssohn: Concerto per violino e orchestra op. 64 M.
Bruch: Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 26
22
Questo splendido disco, che
abbina due dei concerti per
violino e orchestra più famosi della letteratura del
XIX secolo, ci offre la possibilità di apprezzare uno
Yehudi Menuhin poco più
che quarantenne all’apice
dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Il
Concerto di Mendelssohn
fu registrato dalla EMI nel 1958 presso il mitico Studio 1 di
Abbey Road, mentre quello di Bruch venne inciso nella celebre
Kingsway Hall di Londra nel 1956, agli albori della stereofonia
e oggi ci vengono riproposti dalla HI·Q Records Supercuts in
una accuratissima rimasterizzazione realizzata a partire dai master originali della casa discografica inglese. Stampato su vinile
da 180 grammi, questo LP si colloca ai vertici assoluti dei cataloghi audiophile e viene presentato con una veste grafica che ricalca alla perfezione quella originale.
EDWARD ELGAR - RALPH VAUGHAN WILLIAMS
OPERE PER ORCHESTRA D’ARCHI
Allegri String Quartet, Sinfonia of London
Sir John Barbirolli, direttore
HIQLP005 (LP da 180 grammi)
Edward Elgar (1857-1934):
Introduzione e Allegro per archi op. 47; Serenata in mi minore per archi op. 20 Ralph
Vaughan Williams (18721958): Fantasia su un tema di
Thomas Tallis; Fantasia su
Greensleeves
Il programma di questo celebre disco fu registrato il
10 e l’11 maggio del 1962
presso la Kingsway Hall di Londra, a parte la Fantasia su un
tema di Tallis di Ralph Vaughan Williams, che venne incisa
una settimana più tardi nel vasto spazio acustico della Temple
Church della capitale inglese. Quest’ultima sala venne suggerita dal compositore e direttore americano Bernard Herrmann,
intimo amico sincero e di Barbirolli fin dai tempi in cui il grande Sir John si trasferì a New York per perfezionare i suoi studi.
Nel sito web di Herrmann si legge come «Herrmann insistette
affinché quest’opera venisse fissata su disco in un edificio in
pietra e non in un freddo studio di registrazione». Per questo
motivo Herrmann suggerì Temple Church. Le sessioni di registrazione ebbero inizio a mezzanotte per evitare il rumore del
traffico. Secondo Ursula Vaughan Williams, vedova del celebre
compositore inglese, «in quell’occasione i cappotti, le custodie
degli strumenti, le valigie e i thermos di bevande calde vennero
Columns - GIUGNO 2011
ammassate senza troppi riguardi accanto alle pitture e alle statue
dei crociati. Bernard era presente per ascoltare l’esecuzione e
la qualità della registrazione e da tutto questo derivò una delle versioni più belle mai realizzate di quest’opera». Realizzato
dal leggendario producer Victor Olof e dagli ingegneri Harold
Davidson e Neville Boyling (Fantasia su un tema di Tallis),
questo splendido LP è stato rimasterizzato a partire dai master
originali della EMI nei mitici Studios di Abbey Road. Stampato
su vinile da 180 grammi, questo LP si colloca ai vertici assoluti
dei cataloghi audiophile e viene presentato con una veste grafica
che ricalca alla perfezione quella originale. «Nell’introduzione
e nell’Allegro Sir John rivela in maniera più che evidente il suo
grande amore per questa partitura con un’interpretazione autorevole e perfettamente calibrata. La Serenata è pervasa da un’atmosfera calda e passionale, che peraltro non pregiudica per nulla
la tranquilla serenità dell’opera» (Gramophone).
IMPEX RECORDS
DAVE BRUBECK QUARTET
TIME FURTHER OUT - MIRO REFLECTIONS
IMP6002 (LP da 180 grammi)
It’s a Raggy Waltz; Bluette;
Charles Matthew Hallelujah;
Far More Blue; Far More
Drums; Maori Blues; Unsquare Dance; Bru’s Boogie Woogie; Blue Shadows in the Street
Come si può capire dal titolo di questo imperdibile
disco disponibile esclusivamente nel catalogo della
Impex Records, nei nove
brani in programma il Quartetto di Dave Brubeck si spinge decisamente oltre i suoi peraltro ragguardevoli mezzi tecnici ed
espressivi, scrivendo una pagina molto luminosa nella storia del
jazz degli ultimi decenni. L’altissima qualità dell’interpretazione
trova riscontro nello straordinario livello della qualità sonora, ottenuta grazie alla perfetta rimasterizzazione realizzata da George
Marino presso lo Sterling Mastering Studio a partire dai master
analogici originali e alla stampa su vinile da 180 grammi.
DMITRI SHOSTAKOVICH - MAURICE RAVEL
OPERE ORCHESTRALI
New York Philharmonic Orchestra
Leonard Bernstein, pianoforte e direttore
IMP6004 (LP da 180 grammi)
D. Shostakovich: Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 102
M. Ravel: Concerto per pianoforte e orchestra
A distanza di oltre vent’anni
dalla morte, Leonard Bernstein è ancora celebrato
come uno dei direttori più
originali e carismatici della
seconda metà del XX secolo e come autore di una serie di opere come West Side
Story entrate nella storia
della musica. Pochi, però, si
ricordano che il grande
Lennie fu anche un pianista di grande talento e un interprete
sempre pronto a valorizzare i lavori dei compositori contemporanei. Questo straordinario disco sembra fatto apposta per restituire a Bernstein la sua immagine più autentica, presentando due
celebri concerti novecenteschi che lo vedono impegnato sia
come solista sia come direttore. Di particolare importanza è il
Secondo Concerto di Dmitri Shostakovich, che Bernstein presentò per la prima volta al pubblico newyorkese nel 1958 (in
piena Guerra Fredda!) e incise l’anno successivo per la Columbia. Date queste premesse, dobbiamo essere davvero grati alla
Impex, che ripresenta questa memorabile registrazione in una
lussuosa edizione numerata nella accuratissima rimasterizzazione effettuata partendo dai master analogici originali da George
Marino presso gli Sterling Sound.
BOBBY DARIN
LOVE SWINGS
MOFI1-005 (LP da 150 grammi)
Bobby Darin non ha mai
voluto essere conosciuto
solo per il fatto di aver dato
veste musicale al grande
successo “Splish Splash”.
Ben deciso a entrare
nell’empireo dei vocalist
val fianco di mostri sacri
come Frank Sinatra e Tony
Bennett, questo cantante
originario del Bronx ha fatto di tutto per imporsi nella maniera più autorevole possibile
negli standard pop più conosciuti. Il frutto migliore di questo
costante impegno è costituito da Love Swings. Diviso sotto l’aspetto dei contenuti in due parti, questo straordinario album del
1961 rappresenta il vero capolavoro di Darin, un disco molto
gradevole ed eseguito con grande eleganza che esprime con
grande sensibilità gli stati d’animo di un inguaribile romantico e
23
Columns - GIUGNO 2011
vede Darin cesellare con sublime raffinatezza ogni frase. Un
nuovo titolo imperdibile della OMR.
STEVIE WONDER
TALKING BOOK
MOFI1-009 (LP da 150 grammi)
You Are The Sunshine of My
Life; Maybe Your Baby; You
and I; Tuesday Heartbreak;
You’ve Got It Bad Girl; Superstition; Big Brother; Blame It
on the Sun; Lookin’ for Another
Pure Love; I Believe (When I
Fall in Love It Will Be Forever)
Tra il 1971 e il 1976 Stevie
Wonder realizzò un’impresa quasi incredibile, pubblicando sei degli album più attraenti, toccanti e geniali della sua
carriera. Scritto e realizzato nei mesi in cui il suo matrimonio
stava naufragando, il commovente Talking Book è con ogni probabilità il principale capolavoro di questa serie di dischi. Nei
dieci brani di questo album Wonder riuscì non solo a riconquistare la sua fiducia nei confronti dell’amore, ma inserì anche
commenti politici, messaggi che spaziano dalla vita privata
all’ambito pubblico e affermazioni ottimistiche e seppe esorcizzare le cupe frustrazioni legate alla fine della sua storia sentimentale. Negli anni Settanta vennero realizzati ben pochi dischi
dai toni così intensi e dai contenuti così profondi. Rimasterizzato
con il celebre impianto della Mobile Fidelity e stampato presso
la RTI, questo nuovo titolo in edizione numerata della MoFi Silver Label ripropone questo celebre album del 1972 con il suono
più caldo, trasparente e naturale che si sia mai ascoltato. Da non
farsi assolutamente sfuggire!
BETTE MIDLER
THE DIVINE MISS M
linconico e naturalmente portato alla nostalgia e al rimpianto,
che trova piena espressione in una serie di ballate dai tratti molto
intensi. In ogni caso, questo album non è per nulla deprimente,
perché anche nei brani più meditativi la Midler riesce sempre a
trovare uno spunto di sincero entusiasmo e di abbandono gioioso. Da tutto questo deriva un disco di stupefacente bellezza,
che segnò la nascita di una diva e che molto opportunamente
la OMR ci ripropone con l’altissima qualità dei suoi LP da 180
grammi.
JAMES TAYLOR
JT
MUDSACD2070 (SACD alto prezzo)
Your Smiling Face; There We
Are; Honey Don’t Leave
L.A.; Another Grey Morning;
Bartender’s Blues; Secret O’
Life; Handy Man; I Was Only
Telling a Lie; Looking for
Love on Broadway; Terra
Nova; Traffic Jam; If I Keep
My Heart Out of Sight
Disco più venduto di James
Taylor dai tempi del suo capolavoro dei primi anni Settanta Sweet Baby James, JT venne
pubblicato nel 1977 e si aggiudicò la bellezza di ben tre Dischi
di Platino, un fatto che gli consentì di essere uno degli album più
fortunati e venduti del cantautore americano, anche grazie a una
scrittura che fa coesistere in maniera molto efficace il country,
il blues e il rock. Questo album - il primo di Taylor pubblicato
dalla Columbia - lo catapultò sotto le luci della ribalta e contribuì
in maniera determinante a renderlo la voce più autorevole del
panorama folk e rock di quegli anni. Rimasterizzato a partire
dal master analogico originale, questo SACD ibrido della OMR
possiede un calore, un’immediatezza e un intimismo nettamente
superiori a quelli di tutte le ristampe precedenti.
MOFI1-011 (LP da 180 grammi)
The Divine Miss M, l’album
brillante e pieno di energia
con cui Bette Midler nel
1972 esordì nel panorama
discografico internazionale,
consentì alla cantante americana di mettere in evidenza da un lato la sua incontenibile
personalità
e
dall’altro il lato intimo e
meno incline alle smancerie
che avrebbe preso il sopravvento negli anni della piena maturità.
In questo disco è possibile apprezzare il suo temperamento ma24
PREMIUM
AA.VV.
THE HI-FI SOUND OF AN ORCHESTRA
The Royal Philharmonic Orchestra
PRM27824 (CD alto prezzo)
Questo nuovo disco della Premium propone una piacevolissima
antologia di evergreen arrangiati per orchestra, che spazia dal
solenne barocco del Canone di Johann Pachelbel all’incantata
Music of the Night del Fantasma dell’Opera di Andrew LloydWebber e dalla celeberrima Summertime di George Gershwin
Columns - GIUGNO 2011
alle cinematografiche Over the Rainbow e As Time Goes By.
Un’antologia in grado di
soddisfare gli ascoltatori di
tutti i gusti, la cui ricchissima tavolozza timbrica e
l’ampia escursione dinamica vengono riprodotte dai
tecnici Premium Records
con incredibile realismo.
AA.VV.
AUDIOPHILE PERCUSSIONS
Gabrielle Roth, The Mirrors
PRM27851 (CD alto prezzo)
Secondo molti addetti ai lavori non esisterebbe nessuno strumento migliore delle
percussioni per mettere alla
prova un impianto hi-fi o hiend. In effetti, per riprodurre in maniera davvero realistica il timbro di un
tamburo, di un triangolo, di
una marimba o di uno degli
innumerevoli strumenti che rientrano nelle categoria delle percussioni è necessario disporre di una catena senza pecche, che
con dischi di questo genere danno sempre il meglio di sé. Questo
nuovo disco della Premium consente da un lato di testare il proprio impianto (e magari di fare un figurone con gli amici!) e
dall’altro di ascoltare musica di sorprendente bellezza. Un’occasione da non farsi sfuggire!
Tutti gli artisti presenti in
questi dischi potevano già
contare al loro attivo diversi
dischi (alcuni, come Otis
Rush e Junior Wells, avevano anche ottenuto discreti
successi nelle classifiche
del R&B), tuttavia questi
dischi spalancarono loro le
porte di un pubblico nuovo
- e prevalentemente bianco
- molto propenso ad acquistare dischi. Anche il “Today!” che
compare nel titolo non è per nulla esagerato. Questa serie tratteggia un quadro molto preciso del panorama blues di Chicago e dei
brani che si potevano ascoltare nella Città del Vento verso la
metà degli anni Sessanta. Anziché registrare album interi (che
Charters non era in grado di produrre per ragioni sia economiche
sia legali), ogni artista prese parte a una sessione, nel corso della
quale vennero registrati da quattro a sei brani, che confluirono in
tre dischi ognuno dei quali dedicato a tre gruppi diversi. Grazie
a questi dischi il blues conquistò improvvisamente una maggiore rispettabilità e si emancipò dalla immagine di cugino povero
del jazz a cui era stato associato fino a quel momento, trasmettendo un’impressione più vitale e brillante. Il blues si trovò così
di fronte orizzonti - anche commerciali - fino ad allora quasi
impensabili, che dimostrano una grande vitalità ancora oggi.
Questi dischi contribuirono a cambiare la vita anche ai musicisti
che vi avevano preso parte. Un cofanetto che non può assolutamente mancare nella collezione di nessun appassionato di blues
che si rispetti.
JIMMY SMITH
BASHIN’ THE UNPREDICTABLE JIMMY SMITH
Jimmy Smith
AA.VV.
CHICAGO/THE BLUES/TODAY!
J.B. Hutto; J. Wells; O. Spann; O. Rush; J. Cotton
Johnny Shines Blues Band; Johnny Young’s South Side Blues Band
H. James; Big Walter Horton’s Blues Harp Band
con Memphis Charlie Musselwhite
PPVSD79216/18 (3 LP da 180 grammi)
Nei primi mesi del 1966 lo storico del blues Samuel Charters raccolse in tre LP una serie di registrazioni nuove con lo scopo di
tracciare qualche lineamento della storia di questo fascinoso genere musicale. Battezzati con il nome collettivo Chicago/The Blues/
Today!, questi dischi suscitarono grande scalpore nel panorama
del rock di quegli anni.
SC-VER8474 (LP da 180 grammi)
Walk on the Wild Side; Ol’ Man
River; In a Mellow Tone; Step
Right Up; Beggar for the
Blues; Bashin’; I’m an Old
Cow Hand (from the Rio Grande); Bashin’; Ol’ Man River
Oggi gli appassionati di
jazz ricordano Jimmy
Smith soprattutto per le sue
spettacolari performance
all’Hammond B-3, che
contribuirono a rendere sempre più popolare questo organo
25
Columns - GIUGNO 2011
elettrico e che nel 2005 spinsero il National Endowment for the
Arts a tributargli il NEA Masters Jazz Award, il riconoscimento
più prestigioso previsto per i jazzisti americani. Nella sua vasta
discografia spicca Bashin’: The Unpredictable Jimmy Smith,
un album registrato in studio nel 1962 che vide Smith al fianco
della big band di Oliver Nelson. Il programma comprende sette
brani molto famosi - con le versioni alternative di “Bashin” e
di “Ol’ Man River” - che ci vengono restituiti dalla Speakers
Corner con la sua consueta qualità sonora.
DAVID MUNYON
PRETTY BLUE
David Munyon, voce e chitarra; Ian Melrose, chitarra acustica,
chitarra elettrico, dobro, low whistle; Lutz Möller
Fender Rhodes; Dagmar Wirtz, corista
Hans-Jörg Maucksch, basso, percussioni
Grischka Zepf, basso elettrico; Bernd Junker, batteria
SFCD6072 (CD alto prezzo)
Jimi’s Guitar; Mercy in Her
Eyes; World Love; Pretty
Blue; I Want Your Love; On
the Autobahn; Hollywood
Town; Carolina Song; Drive
to L.A.; Atlanta; Rock’n’Roll
Things; Lover Hold Me Now
La produzione di David
Munyon è contenuta in
un corposo volume ormai
entrato nella leggenda,
che contiene oltre 500 canzoni originali.Per questo attesissimo
nuovo disco realizzato in studio sono state scelte con estrema
cura 12 delle canzoni migliori, caratterizzate da uno stile estremamente vario che spazia dal blues, al folk, al rock ai ritmi
americani. Queste canzoni dai contenuti profondi e spesso autobiografici ripercorrono alcuni degli eventi più importanti della
vita movimentata di Munyon. Ogni canzone è un vero gioiello,
che brilla luminoso grazie ai sentimenti profondamente radicati
nell’animo di David. Un disco assolutamente imperdibile, che
non mancherà di conquistare anche gli appassionati dai gusti più
esigenti.
SARA K.
IN THE GROOVE (THE BEST OF SARA K.)
SFLP8011 (LP da 180 grammi)
26
Studio Side: I Can’t Stand
the Rain (Hell or High Water); Sizzlin’ (Made in the
Shade); Curtain Calls (Hell
or High Water); Streetlight’s On (Hell or High
Water); Don’t I Know You
From Somewhere? (Made
in the Shade) Live Side:
Stop Those Bells (Live in
Concert); Water Falls (Live
in Concert); (Would You) Break My Heart (Live in Concert);
Gypsy Eyes (Solo Live); What Matters (DVD Nautilus Tour
2002)
In questo attraente LP - supporto che notoriamente possiede due
facciate - Sara K presenta due diversi aspetti della sua fascinosa
personalità artistica. Il lato A comprende cinque bellissime registrazioni realizzate in studio, dove Sara K è accompagnata da un
gran numero di musicisti dagli stili, dagli strumenti e dalle idee
diversissimi: tra gli strumenti che duettano con la voce di Sara
meritano di essere citati l’arpa, il quartetto d’archi, la fisarmonica, il basso acustico, la tuba e il pianoforte. Il lato opposto presenta invece cinque brani registrati nel corso di concerti solistici
live che consentono di apprezzare l’inconfondibile voce di Sara
accompagnata dal timbro tanto fragile quanto suggestivo della
sua chitarra a quattro corde.
AA.VV.
STOCKFISCH RECORDS - SAMPLER VOLUME 4
Artisti vari
SFSA4011 (SACD alto prezzo)
Nel quarto volume dell’acclamata serie “Closer to the
Music” della Stockfisch
Records possiamo ascoltare
le più recenti registrazioni
di artisti già noti agli audiofili affezionati all’etichetta
audiophile tedesca, come
Sara K., Allan Taylor, Eugene Ruffolo e David Munyon, ma anche di nuovi talenti come l’olandese Dennis Kolen, Paul O’Brien o l’irlandese
Beoga, gli austriaci Carl & Parissa e il tedesco Beo Brockhausen. Naturalmente su tutti vigila l’orecchio attento di Gunther
Pauler, l’ingegnere del suono che sovrintende a tutte le registrazione della Stockfisch Records.
SERVIZIO NOVITÀ
TUTTI I DISCHI IN ARRIVO NEL TUO NEGOZIO DI FIDUCIA
Analogico:
Speackers Corner
SC-PH2920 (2 LP)
Speackers Corner
SC-VER8474
Hi-Q Records
HIQLP004
Clearaudio
CLE83058
Stockfisch
SFLP8011
OMR
MOFI1-009
Pure Pleasure
PPVSD79216-18
Impex
IMP6004
OMR
MUDSACD2070
Stock Fisch
SFSA4011
OMR
MUDSACD2062
Digitale:
Premium
PRM27851
LINN
AKD386
L’intervista:
David Russell
Sulla musica spagnola esiste ancora un diffuso pregiudizio
secondo il quale non sarebbe altro che l’espressione di
un’oleografia di maniera incentrata su stereotipi come
le corride, il flamenco, il sole e il mare. Nessuno vuole
negare l’esistenza di questi elementi - cavallo di battaglia,
peraltro, di migliaia di agenzie di viaggi - tuttavia la
tradizione musicale spagnola non si può certo limitare
a questo. Tra i musicisti che si stanno impegnando
attivamente per restituire alla musica spagnola la dignità
che le compete spicca sicuramente David Russell. Nato
a Glasgow, David si è trasferito a Minorca a cinque anni,
dove ebbe la possibilità di ascoltare artisti del calibro di
Andrés Segovia e Julian Bream che gli fecero scoprire
la magia del repertorio chitarristico spagnolo. Questa
passione maturò nel corso degli anni insieme all’amore
per il paese iberico, al punto che oggi David risiede
stabilmente in Galizia e - come siamo venuti a sapere
da fonti riservate - è un tifoso sfegatato del Celta Vigo,
squadra che milita nella Segunda División della Liga
di calcio spagnola. In occasione dell’uscita del nuovo
disco di Russell dedicato a Isaac Albéniz - compositore
immancabile nelle innumerevoli compilation di “musica
d’atmosfera” spagnola - abbiamo deciso di rivolgergli
qualche domanda per sfatare una volta per tutte i luoghi
comuni che ancora gravano sul patrimonio musicale
iberico.
Maestro Russell, sebbene sia stato un compositore
molto prolifico, Isaac Albéniz continua a essere
conosciuto da molti - troppi - appassionati per la
celeberrima Ibéria e pochissimi altri brani. Ci può
dare qualche breve notizia sulla sua produzione e
sul suo stile?
Tra i numerosi compositori che hanno attinto al repertorio
della musica popolare spagnola, Isaac Albéniz è con ogni
probabilità l’autore più attento a esaltare la melodia e,
con Enrique Granados, quello che riuscì a tradurla meglio
in un linguaggio classico “colto”. Certo, come dice lei
oggi Albéniz è conosciuto soprattutto per le sue opere di
ampio respiro, prima tra tutte Ibéria, tuttavia non bisogna
di Giovanni Tasso
trascurare i suoi lavori di minori dimensioni, molti dei
quali si adattano alla perfezione alla chitarra.
Come può essere definito Albéniz in relazione
con i principali compositori attivi tra la fine del
XIX e l’inizio del XX secolo come Manuel de Falla,
Enrique Granados e Moreno Torroba?
Tra i compositori che ha citato, Manuel de Falla è
probabilmente il più innovativo, mentre Torroba compositore della generazione successiva - trasse
ispirazione per la maggior parte delle sue opere dal
passato. Granados e Albéniz ebbero l’opportunità di
conoscersi a Barcellona e sono convinto che finirono per
influenzarsi reciprocamente. D’altra parte erano entrambi
pianisti di grande talento.
Il programma di questo disco presenta una serie
di opere scritte in un ampio lasso della purtroppo
breve carriera di Albéniz. Con quali criteri ha
elaborato la scaletta dei brani in programma?
In un disco precedente [Reflections on Spain, ndr] avevo
già registrato alcuni dei brani più famosi di Albéniz
come Sevilla e Asturias, mentre per questo nuovo titolo
mi ero posto l’obiettivo di incidere tutte le pagine che
mi sembravano adatte per la chitarra, prime tra tutte le
meravigliose Granada e Córdoba.
A proposito delle opere che esegue in questo
disco, alcune di esse non furono composte per la
chitarra, per quanto vi si adattino alla perfezione.
Questo fatto ha spinto alcuni - compreso il
sottoscritto - a ritenere che Albéniz le abbia scritte
pensando a questo strumento. Lei cosa ne pensa?
Sono completamente d’accordo. Albéniz concepì tutte le
sue opere per pianoforte, ma la chitarra ne esprime lo
spirito in maniera meravigliosa.
Nelle opere più evocative come Alhambra emerge
in maniera molto nitida qualche elemento della
tradizione moresca. In che modo Albéniz rese
omaggio alle tre culture - cristiana, islamica ed
ebrea - che forgiarono l’identità spagnola nel
corso dei secoli?
Le caratteristiche salienti di queste tre culture trovano
piena espressione in brani come Granada e Córdoba,
dedicati a città di straordinaria bellezza che videro la
coesistenza di questi tre popoli. Questo fatto appare
evidente soprattutto a Córdoba, dove si trova una
meravigliosa moschea trasformata in cattedrale cattolica
immersa in un suggestivo quartiere ebraico della città
vecchia, un’immagine che si può percepire chiaramente
nella scrittura di Albéniz.
Quali sono state le principali scelte interpretative
che ha adottato nella realizzazione di questo
disco?
Ogni volta che mi accingo a realizzare la trascrizione
di un’opera scritta per un altro strumento cerco in ogni
modo di far sì che appaia il più naturale possibile sulla
chitarra. Naturalmente, ogni strumento possiede qualità
peculiari che non possono essere tradotte in toto su
un altro strumento, tuttavia credo di essere riuscito a
esprimere bene il pensiero di Albéniz sulla chitarra.
Nei prossimi mesi il distributore Sound and
Music presenterà al pubblico italiano tutta la
Sua vasta discografia pubblicata dalla Telarc a
un prezzo particolarmente conveniente. Tra tutti
questi dischi, che spaziano dalle opere di Johann
Sebastian Bach a quelle di Joaquín Rodrigo, ne
esiste uno a cui è particolarmente affezionato?
Non mi sento di anteporre un disco a un altro, perché
ognuno di essi ha richiesto un anno di accurato lavoro e
mi ha permesso di immergermi nella produzione di autori
meravigliosi. Ricordo molto bene la genesi di ogni disco e
mi ritengo davvero fortunato per aver avuto la possibilità
di registrare così tanti titoli per un’etichetta del calibro
della Telarc».
Per finire, ci può rivelare i suoi progetti futuri con
la Telarc e se ha in programma di tenere concerti
in Italia?
Tra qualche mese registrerò un nuovo disco dedicato
al repertorio barocco. Tra il XVII e il XVIII secolo vennero
scritte numerose opere di straordinaria bellezza, che
sono sempre felice di eseguire. Per quanto riguarda
i concerti, sono appena tornato dall’Italia. Mi piace
moltissimo suonare per il pubblico del Suo paese, che si
è sempre dimostrato molto accogliente ed entusiasta nei
miei confronti. Spero di poter tornare molto presto.
Columns - GIUGNO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA GIUGNO 2011
BENJAMIN BRITTEN
Robert Murray, tenore
Paul Watkins, violoncello
BBC Philharmonic Orchestra
Edward Gardner
CHAN10658 (CD alto prezzo)
LEOPOLD STOKOWSKI
DIRIGE KHACHATURIAN
E SHOSTAKOVICH
The Symphony of the Air
Stokowski Symphony Orchestra
Leopold Stokowski
URNWS114 (2 CD a prezzo speciale)
STEVE REICH
PIOTR ILIC CIAIKOVSKY
KUNIKO PLAYS REICH
LE GRANDI SINFONIE
OPERE ORCHESTRALI
Kuniko, percussioni
LINNCKD385 (SACD alto prezzo)
30
THE ROMANTIC PIANO
CONCERTO - VOLUME 53
M. REGER - R. STRAUSS
Marc-André Hamelin, pianoforte
Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin
Ilan Volkov
CDA67635 (CD alto prezzo)
K. FLAGSTAD INTERPRETA
WAGNER E STRAUSS
Hallé Orchestra
Kirsten Flagstad, soprano
Sir John Barbirolli
Orchester der Städtischen Oper Berlin
URNWS119
Georges Sébastian
(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo) AUD23416 (2 CD al prezo di 1)
GIUSEPPE VERDI
IL TROVATORE
F. Corelli, E. Bastianini,
F. Barbieri, M. Parutto,
Orchestra e Coro dell’Opera
di Roma, O. de Fabritiis
URNWS115 (2 CD al prezzo di 1)
Columns - GIUGNO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
GRAMOPHONE Editor’s Choice MAGGIO 2011
JOSEPH SUK
HENRYK GÓRECKI
FRANZ SCHUBERT
ASRAEL
I TRE QUARTETTI PER ARCHI
DIE SCHÖNE MÜLLERIN
Czech Philharmonic Orchestra
Sir Charles Mackerras
SU4043 (CD alto prezzo)
Royal String Quartet
CDA67812 (2 CD al prezzo di 1)
Christopher Maltman, baritono
Graham Johnson, pianoforte
WHLive0044 (CD medio prezzo)
FRANZ LISZT
INTEGRALE DELLE OPERE
PER PIANOFORTE
Leslie Howard, pianoforte
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(98 CD + CD bonus a prezzo speciale)
31
Columns - GIUGNO 2011
David
Russell
Tutta la discografia
del grande chitarrista scozzese
in promozione a euro 12,90
(promozione valida fino al 30.09.2011)
ISAAC ALBENIZ
SPANISH MUSIC FOR CLASSICAL
GUITAR
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SONIDOS LATINOS ............................TELCD31979
RUSSELL PLAYS BARRIOS MANGORÉ ..TELCD80373
RUSSELL PLAYS TORROBA................TELCD80451
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MESSAGE OF THE SEA ......................TELCD80492
RUSSELL PLAYS GIULIANI .................TELCD80525
RUSSELL PLAYS BAROQUE MUSIC ....TELCD80559
REFLECTIONS OF SPAIN ....................TELCD80576
RUSSELL PLAYS BACH ......................TELCD80584
AIRE LATINO ....................................TELCD80612
SPANISH LEGENDS ...........................TELCD80633
RENAISSANCE FAVORITES .................TELCD80659
THE ART OF THE GUITAR ..................TELCD80672
AIR IN A G STRING.............................TELCD80693
FOR DAVID ........................................TELCD80707
Sound and Music Columns - GIUGNO 2011