Giornalismo radiotelevisivo Prof. Francesco Giorgino Un modo per considerare la funzione dell’informazione (volontaria e dichiarata, oppure non intenzionale e latente) nella costruzione dei significati, della determinazione nell’agire comunicativo (Habermas) e nell’agevolazione dell’incrocio fra testi e contesti. UOMO NARRANTE LETTERATURA DEL POST-MODERNISMO SOGGETTIVITA’/OGGETTIVITA’/OBIETTIVITA’ Paradigma ontologico e strutturale del giornalismo •SOGGETTIVITA’: Esperienza pervasiva della mediazione culturale •OGGETTIVITA’: Fedeltà assoluta nella rappresentazione all’oggetto •OBIETTIVITA’: (Tuchman) “Rituale strategico, adozione di procedure atte a garantire la conformità dell’attività giornalistica e una serie di regole, formali o informali”. 3 REGOLE: SEPARAZIONE DEI FATTI DALLE OPINIONI (es: nel giornalismo anglosassone c’è la distinzione tra “News” e “Features”) 1. 2. INDICAZIONE DELLE PROVE A SOSTEGNO DELLE PROPRIE TESI: tutto ciò che influenza l’opinione pubblica necessita di prove (Falsificazionismo popperiano) 3. TRASPARENZA SULLE FONTI E VERIFICA DELLE STESSE: obiettivo qui è mettere il pubblico in condizione di ricostruire le tappe che hanno portato alla elaborazione della notizia. NUOVI E VECCHI CONDIZIONAMENTI (McQuail) EDITORI NEW MEDIA FONTI GIORNALISTA OLD MEDIA INSERZIONISTI PUBBLICITARI NUOVI MODELLI GIORNALISMO PUBBLICO (citizen journalism, data journalism, brand journalism, all news) ASSEDIO SINCRONIZZATO POLITICA ECONOMIA CULTURA SOCIETA’ Parola chiave : ALLARGAMENTO Si passa da: l’UTOPIA della INFORMAZIONE PER TUTTI (cultura del popolo e per il popolo) alla UTOPIA della INFORMAZIONE DA PARTE DI TUTTI (tutti avvertono il dovere di partecipare attivamente alla ricostruzione della realtà) Forte rilevanza assunta dai new media Ciò presuppone dunque un giornalismo partecipativo che parta dal basso RISCHI DEL GIORNALISMO PARTECIPATIVO MODIFICA IRREVERSIBILE ALL’UNIDIREZIONALITà DELL’INFORMAZIONE CODICE ETICO vs INTERESSI PERSONALI TRAINING E SELEZIONI RIGOROSE vs INFORMAZIONI “FAI DA TE” CREDIBILITA’ vs SCARSA ATTENDIBILITA’ Il caso “LA VANGUARDIA” (Barcellona 2004) Pubblica inondazione in Russia e non Tsunami 3 MODELLI 1. MARKET MODEL 2. ADVOCACY MODEL 3. TRUSTEE MODEL Stabilisce una relazionalità del giornalismo con la democrazia sulla base della capacità di governare i condizionamenti del pubblico e del mercato Riferimento alla figura dell’avvocato, il rappresentante di un punto di vista. In questo modello si rinvia alla stampa di partito Giornalismo come “cane da guardia” (watchdog) del potere. Il giornalista è il depositario della verità per salvaguardare i diritti dei cittadini ALTRI MODELLI TRADIZIONALI DI GIORNALISMO 4 MODELLI 1. NEW JOURNALISM (Tom Wolfe, 1973) ANNI ’60- APPLICA 3 CONCETTI per realizzare una sorta di reazione al meanstream press (Rizzuto): • Affermazione della alla nozione di obiettività iper-soggettività del giornalista; attacco • Analisi problemi, oltre che narrazione della realtà e nascita di punti di vista diversi rispetto a quello dominante e maggioritario, con possibilità di maggiori spazi all’opposizione; . Attenzione ai particolari e a volte taglio specificatamente letterario: si introducono tecniche di scrittura proprie della fiction e del romanzo ALTRI MODELLI TRADIZIONALI DI GIORNALISMO 4 MODELLI 2. GIORNALISMO INVESTIGATIVO (Steve Weinberg): ANNI 70. Prende spunto dal new journalism, anzi ne rappresenta un’evoluzione. Ci si riconnette al right to know dei cittadini americani. Consacrazione nello scandalo Watergate 3.GIORNALISMO INTERPRETATIVO ANNI 90: esperienza di intertestualità tra testi mediali. Drammatizzazione dei contenuti tipica della tv. Cinismo (colui che ha le risposte) versus scetticismo (colui che pone domande). Nascita infotainment e anchorman. Giornalismo market oriented 4. PUBLIC o CIVIC JOURNALISM Il cane da guardia diventa soggetto attivo, OPINION MAKER (Davis Merrit): non solo segnalazione di problemi, ma soluzioni. Rapporto fra giornalista e contesto in un forte deficit di rappresentanza dei decisori tradizionali Branded content • • • • • Le differenze fra il giornalismo e il marketing Pubblicità e advertising Le distorsioni della pubblicità La Carta dei doveri del giornalista economico Il brand journalism Marketing e Informazione: il legame è la comunicazione Giornalismo Marketing • Informazioni complete • Fornite in piena libertà ed autonomia (possibilmente) e rispettando i soggetti coinvolti • Richiamare l’attenzione • Sedurre il potenziale acquirente (condurre a se’) Marketing e Informazione: esperienza interconnessa Marketing Giornalismo • Il marketing ha bisogno delle comunicazioni di massa per espletare la sua funzione • Ha bisogno del marketing per vendere i suoi prodotti L’altro significato della parola «pubblicità» Pubblicità (ancora legato al vecchio concetto di sfera pubblica) Advertising (nel linguaggio anglosassone, termine più vicino al marketing che alla trasparenza delle istituzioni politiche) Le risposte dell’Ordine dei giornalisti La carta Informazione e Pubblicità (14 aprile 1988) Protocollo d’intesa sottoscritto da Odg e agenzie pubblicitarie 1) Riconoscibilità dell’emittente del messaggio o del committente 2) Evitare confusione fra competenze e professionalità di tipo giornalistico e quelle di marketing – I GIORNALISTI NON POSSONO RICHIEDERE O RICEVERE COMPENSI CHE POSSONO DERIVARE DA QUESTA CONFUSIONE Comitato di Vigilanza (composto da rappresentanti dell’Odg e delle agenzie pubblicitarie) che si riunisce almeno tre volte l’anno per guardare i casi critici La carta dei doveri del giornalista del 1993 La distinguibilità fra informazione e pubblicità e la incompatibilità fra informare e fare pubblicità, salvo per iniziative sociali e culturali, religiosi, umanitari, sindacali, artistici, senza intenti speculativi. Il giornalista non assume incarichi e responsabilità con l’esercizio autonomo della professione, né può prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale. È importante distinguere la funzione dell’editore, da quella del giornalista e da quella dell’inserzionista pubblicitario e dall’agenzia pubblicitaria (i diversi attori in gioco) Gli attori del rapporto marketing/giornalismo : ruoli ben distinti Editori Giornalisti Inserzionisti pubblicitari Agenzie pubblicitarie Gli editori Editori puri • Portatori esclusivamente di interessi in ambito editoriali • O in modo monomediale o in modo multimediale Editori non puri • Editori che sono portatori di interessi politici • Editori che sono portatori di interessi commerciali, imprenditoriali Branded Content Nasce dall’esigenza delle aziende di comunicare i contenuti al pubblico target in modo diverso dalla pubblicità classica, a causa dei tagli agli investimenti pubblicitari Si ricorre allo storytelling giornalistico che si connota anche per la sua maggior credibilità rispetto alla pubblicità L’esempio di Buzzfeed : si può parlare di un vero e proprio genere giornalistico (il branded journalism)? Articoli sponsorizzati dal brand (non necessariamente aventi ad oggetto il brand) Comunicazione e non informazione Branded Content: contenuti più complessi di quelli relativi alla semplice comunicazione del brand Contenuti informativi Contenuti di intrattenimento Contenuti pedagogici Fattori che hanno fatto nascere e sviluppare il branded content (J. Sassoon) La crisi economica e l’impossibilità per le aziende di investire come prima in pubblicità e con gli strumenti classici della comunicazione di impresa Pubblico ha fatto cadere le riserve ideologiche che aveva nei confronti di contenuti prodotti direttamente dalle aziende Sviluppo dei social media che ha creato le condizioni in termini di fruizione e di partecipazione idonee ad avvicinare il pubblico target senza la complessità propria del periodo della comunicazione di massa Disponibilità delle Tv a mandare in onda contenuti branded realizzato fra l’altro a costi molto ridotti Branded marketing Content marketing • È un’azione finalizzata a promuovere contenuti relativi al Brand che creino valore al brand stesso Branded content • Il risultato dell’azione posta in essere nel content marketing Da Company a Media Company? Your Brand, The Next Media Company di Michael Brito Perché le aziende sono sempre più impegnate a produrre contenuti simili a quelli che fanno le media company? Perché le media company producono contenuti sempre e in modo reiterato con processi produttivi ben identificati 1) Perché le media company sanno fare contenuti capaci di attirare l’attenzione del pubblico e anche di fare sharing (condivisione) Le cause e gli effetti di tutto ciò sono: a) la disintermediazione b) la disponibilità ad assumere un approccio più culturale e meno commerciale in senso stretto Branded Content: e la fedeltà al brand? Non sempre i contenuti della strategia Branded Content sono vicinissimi o vicini alle caratteristiche intrinseche del Brand Alcuni casi di discussione: Mont Blanc e la sua idea del «fascino del secondo» / Hjundai e la sua idea di «regeneration» attraverso la contaminazione dei generi musicali / l’azienda greca Lacta (cioccolato) e il film sull’amore ritrovato Le dieci situazioni in comune fra content marketing e giornalismo 1 Esci dell’edificio (per verificare il feedback del consumatore e del pubblico dei newsmedia) La piramide rovesciata (la regola delle 5 W nel giornalismo e la logica del contesto generale prima di tutto nel marketing) Nutshell paragraf (riassunto dell’articolo in poche parole prima che l’attenzione cali) Con l’attacco ci si gioca tutto (serve in entrambi i casi a catturare l’attenzione) Eliminare il superfluo (efficacia, intensità e praticità del testo, in entrambi i casi) Le dieci situazioni in comune fra content marketing e giornalismo 2 Importanza della qualità della fonte (delle informazioni e dei contenuti) Scrivi di ciò che conosci, ma non di te stesso Privilegia la logica della precisione Trova il tuo obiettivo (un contenuto su tutto è un contenuto su niente) Legittimo prendere ispirazione da altri ma restando autonomi CARATTERISTICHE: DILATAZIONE NOTIZIE DEL TEMPO DA DEDICARE ALLE MAGGIORE NUMERO DELLE NOTIZIE NECESSITA’ DI ASSICURARE CONTINUO ED IMMEDIATO UN ANDAMENTO ARCHITETTURA DI FLUSSO: VIOLAZIONE AL TABU’ DELLA RIPETIZIONE LOOP ORGANIZZAZIONE SEMPRE PRONTA PER LA MESSA IN ONDA E NON HA BISOGNO DI PERMESSI ATTRAVERSO UNA STRAORDINARIA ESPLORAZIONE DEL PIANETA SEGUENDO IL FILO DEI FUSI ORARI GLOCAL E AUMENTO DEI BISOGNI DICONOSCENZA USO COSTANTE DELLA DIRETTA COINCIDENZA TELEVISIVO EFFETTO DI MEDIAZIONE TRA TEMPO VERITA’ REALE NON SI E TEMPO ELIMINA LA EFFETTO DELLE ALL NEWS ANCHE SULLA GERACHIA NON TRATTENERE LO SPETTATORE PER VEDERE LA SUCCESSIVA EDIZIONE MA FAR SINTONIZZARE IL NUMERO PIU’ ALTO DI PERSONE IN QUELLA EDIZIONE PRESENZA DEGLI APPROFONDIMENTI INSERIMENTO DEGLI ESPERTI NEL NEWSMAKING ALCUNE DATE 1980 CNN (Cable News Network). Esperienza solo nazionale, volontà di Ted Turner 1985 CNN INTERNATIONAL Esperienza internazionale, inizialmente ricevuta essenzialmente negli alberghi di lusso. 1989 SKY NEWS Fondata da Rupert Murdock in Inghilterra nasce per 1991 LA GUERRA DEL GOLFO: • la CNN è la prima tv a trasmettere in diretta le immagini del conflitto; Peter Arnett è il corrispondente da Baghdad. 1996 FOX NEWS Competitor della CNN. Il suo editore è Rupert Murdock proprietario, oltre che di numerosi giornali, anche di Sky e Fox News. La Fox News è considerata portavoce del Partito Repubblicano. 1999 RAI NEWS 24 All News della Rai basata convergenza tra tv e internet 2003 SKY TG 24 Emanazione di SKY News in Italia su una CARATTERISTICHE DEL MODELLO ALL NEWS Da una fase di scarsità dell’offerta informativa del trentennio generalista (anni ‘40’70) si passa a quella che U. Eco definisce, in contrapposizione alla “paleotelevisione”, “neotelevisione” (dagli anni ‘80 ad oggi) Circolarità delle informazioni: logica del LOOP, del flusso, propria del modello all news, contrapposta alla linearità del palinsesto delle tv generaliste.