Bioedilizia: costruiamo un futuro sostenibile Attraverso queste pagine web si intende definire e precisare il significato di un edilizia che fonda i propri principi sulla qualità dei materiali per il benessere dell'uomo Dott. in Arch. Renzo Galvan INTRODUZIONE: PERCHE’ EDILIZIA SOSTENIBILE Per edilizia sostenibile intendiamo un edilizia che soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza però limitare le capacità delle generazioni future di soddisfare i loro. Attraverso queste pagine si vuole fare un po’ di chiarezza su di un nuovo modo di fare edilizia (o architettura) che nuovo non è. "In effetti l’uomo ha sempre costruito con i principi di quella che oggi viene denominata bioedilizia (si prendano ad esempio i testi dei grandi architetti del passato: Vitruvio, Palladio, Martini, ecc.); perdendo questi sani concetti edili a seguito della rivoluzione industriale, che pretendeva tempi di lavoro non più umani ma veloci come solo le macchine potevano esserlo." E’ da questo momento che vi è l’abbandono di tecniche naturali e sane che richiedevano tempi di lavoro superiori per l’acquisizione di nuove tecniche tecnologicamente o chimicamente avanzate più veloci e remunerative ma insalubri. "Un semplice ma chiaro esempio di tale regresso (non sempre velocità è sinonimo di qualità) nell’edilizia, lo abbiamo tutti nelleintro1.jpg (76407 byte) nostre abitazioni o in genere in qualsiasi edificio costruito nel dopoguerra; chi di noi infatti non ha alcun problema di muffe o macchie sui muri perimetrali o interni, dovute all’umidità a causa della mancata traspirabilità dei muri stessi, può ritenersi fortunato." L’uso di mattoni cotti industrialmente velocemente ad altissime temperature assieme all’utilizzo di vernici sintetiche, veloci nell’asciugarsi ma meno traspiranti delle vernici naturali, hanno decretato il successo degli imprenditori edili a scapito della salubrità degli ambienti in cui viviamo (malattie respiratorie come asma e allergie varie). Questo sopracitato è solo uno degli innumerevoli problemi a cui l’uomo si adatta ogni qualvolta entra in un edificio, se avrete la pazienza di seguirci nell’intero percorso del sito ne scoprirete anche altri. Attraverso alcuni dati vorremmo far capire quanto ampio e grave sia il problema di un edilizia non ragionata e non pensata per l’uomo che ne usufruisce: bio - bios - vita "- circa il 90% della vita di un cittadino europeo medio viene trascorso in casa o comunque in un edificio (residenza, lavoro, ecc.); " "- l’aria che si respira in casa è circa 2 o 3 volte peggiore di quella che respiriamo all’esterno della casa; " eco - oikos - ambiente "- il 45% dell’energia prodotta in Europa viene utilizzato nel settore edilizio; " "- il 50% dell’inquinamento atmosferico in Europa è prodotto dal settore edilizio; " "- il 50% delle risorse sottratte alla natura è destinato all’industria edilizia; " - il 50% dei rifiuti prodotti annualmente in Europa proviene dal settore edilizio. 2 Attraverso queste pagine cercheremo di spiegare come si può operare o intervenire per migliorare gli edifici in cui viviamo o lavoriamo trascorrendo la maggior parte della nostra vita, sperando di riuscire a sensibilizzare non solo chi abita o vive negli edifici, ma anche chi opera nel campo dell’edilizia (progettisti, imprese edili, imprese per i materiali edili, mobilifici, ecc.). Consapevoli comunque che occorra sensibilizzare ed educare alla nuova edilizia quante più persone possibili affinché si possa cambiare la direzione di un futuro che va verso il completo esaurimento delle risorse rinnovabili. È anche chiaro che non tutti potranno, pur volendolo, modificare o introdurre tutti i principi bioedili all’interno delle proprie case soprattutto per quanto riguarda le tipologie condominiali, ma potranno comunque effettuare alcune graduali migliorie per il benessere abitativo (tinteggiature interne naturali, disgiuntori elettrici per le linee che arrivano alle camere da letto, uso di arredamenti in materiali naturali e privi di trattamenti sintetici che a lungo andare rilasciano negli ambienti sostanze tossiche, ecc.).Con questo vogliamo far capire che quello che ormai è stato costruito si può solo cercare di renderlo meno dannoso per l’uomo, senza per forza doverlo demolire e ricostruire interamente. Occorre quindi raggiungere una sensibilità che va oltre il benessere che possiamo ottenere all’interno delle nostre abitazioni, e che arriva all’esterno delle abitazioni stesse (i benefici ottenuti da un ambiente sano internamente sono annullati in un solo colpo nel momento in cui si esce di casa e si respira una boccata di gas di scarico di un autobus o dal fumo passivo delle sigarette di chi ci sta a fianco). Costruire oggi un edificio senza considerare i principi dell’edilizia sostenibile (o bioedilizia) è come iniziare la produzione di una nuova automobile senza considerare le nuove tecnologie per la sicurezza dell’automobilista e del pedone (airbug, cinture di sicurezza, freni, ecc). 3 LA VISIONE ORIENTALE: FENG SHUI L’antica arte cinese Feng shui (letteralmente Vento e Acqua), ha come obiettivo primario la ricerca per il benessere dell'uomo negli ambienti confinati e non, perseguito attraverso lo studio delle interrelazioni tra la triade Cielo - Uomo - Terra. Anche nella cultura architettonica e paesaggistica occidentale un tempo erano presenti i principi del feng shui (soprattutto in quella araba denominata geomanzia), e confluenti successivamente nella costruzione delle cattedrali romaniche e gotiche. Alcune regole generali sono alla base del Feng shui, ma risulta importante capire al di sopra di ogni cosa la peculiarità e specificità di ogni intervento, di ogni luogo ed edificio in cui si interviene o si progetta ex-novo. Il principio per cui ogni luogo ha un suo carattere da rispettare rappresenta uno degli aspetti fondamentali del Feng shui: l'arte di armonizzare gli spazi in sintonia con l'ambiente circostante e le persone che vi si insediano. Sarà sempre più importante riuscire a coniugare le nuove discipline: Feng shui, architettura bioecologica o sostenibile ed architettura organica. Queste tre pratiche possono costituire la nascita di una nuova cultura e sensibilità ambientale: il rispetto sacrale per il paesaggio, la preoccupazione per la sanità dell'abitare e la considerazione del vincolo che lega indissolubilmente il vivente ed il costruito espresso in forme organiche (considerazione non nuova nel campo dell'architettura). Nel termine Feng shui gli ideogrammi Vento e Acqua hanno un significato molto profondo, in quanto sia singolarmente sia in combinazione rappresentano dal punto di vista formale la manifestazione del flusso dell'energia. "Due dei cardini su cui fonda il feng shui sono: il Qi (soffio vitale) e lo Sha Qi (freccia segreta); il primo rappresenta l'energia che scorre attraverso la natura che occorre raccogliere e accumulare, evitando che ristagni, il secondo invece definisce una minaccia rappresentata da forme rettilinee dirette generalmente verso l'edificio." "Il pensiero di una terra colma di energia (intesa quindi come organismo vivente) non è solo alla base del pensiero taoista da cui deriva il Feng shui, ma anche i nostri antenati (soprattutto nell’Europa del nord dove è sensibile il rispetto per l’ambiente) erano consapevoli di doversi rapportare quotidianamente con l’organismo vivente natura. Secondo Stephen Skinner (1985), ""il vento e l'acqua insieme esprimono il potere degli elementi che scorrono nell'ambiente naturale." "Questo potere viene espresso e deriva dal flusso dell'energia che scorre non solo sulla superficie, che è stata scolpita dal vento e dall'acqua, ma anche all'interno della Terra"". Possiamo quindi capire come i cinesi considerassero il feng shui non tanto come ramo superstizioso di pratiche rurali, ma come parte dello studio della Terra e dei suoi modelli, sia naturali che artificiali." I simboli che le antiche culture ripropongono frequentemente per la rappresentazione delle forze naturali erano solitamente spirali, serpenti, draghi o comunque sempre rappresentazioni con forme serpeggianti o tortuose. Il feng shui pone risalto alle forme ed ai segni del paesaggio analizzandoli dal punto in cui nascono sino al punto in cui muoiono e determinando in tal modo la loro posizione e orientamento. Uno dei due indirizzi fondamentali della scuola Feng shui è quello della Forma o della Configurazione che studia e analizza i caratteri naturali (montagne, colline, grandi alberi, rocce, vallate, corsi d'acqua maggiori e minori, ecc.) e artificiali (edifici, linee telefoniche, dell'alta tensione, e infrastrutture in genere). "I cinesi hanno un estremo rispetto per il paesaggio al punto da sostenere che se si vuole introdurvi qualcosa di nuovo bisogna evitare di ""infiggere una spina nella sua carne"" e progettare invece una forma che “scorra e fluisca insieme al ritmo della Terra""." Tradizionalmente la cultura architettonica occidentale ha operato (a volte abusandone) con principi e schemi progettuali geometrici e prospettici estremamente rigidi, a differenza della cultura orientale basata su forme sinuose e meandriformi vicine ai principi naturali ed ambientali. 4 Nell'architettura orientale, e soprattutto in quella cinese, non si accede ad un edificio attraversando un viale prospettico, ma camminando su una serie di selci disposte in maniera sinuosa e meandriforme sul prato. La stessa regola è applicata nei giardini dove gli elementi di attraversamento assumono forme e configurazioni a zig zag, regalando ai visitatori continue sorprese e visuali sempre diverse del paesaggio naturale. Molto interessante l’articolo dell’Arch. Stefano Parancola recuperabile attraverso internet: Il verde come elemento di riqualificazione e controllo del microclima "Il geomante deve avere una profonda comprensione di discipline quali l'astronomia, la geografia, la topografia, la geobiologia, la numerologia e l'architettura dell'acqua e del paesaggio. Egli, tiene conto anzitutto del fatto, che, come l'acqua di un fiume, simbolo di vita e prosperità, deve scorrere lenta e fluida per nutrire un territorio, così anche l'energia Qi deve entrare, circolare ed uscire dagli ambienti per renderli vitali. Il rifiuto della linearità è alla base della pratica del Vento e dell'Acqua in un certo senso le linee curve sono tipiche della civiltà cinese, così come le linee e gli angoli retti sono caratteristiche della civiltà occidentale. La stessa logica è ripetuta nel disegno del giardino che differisce dallo schema occidentale, dove si sottolinea il carattere di grandiosa rettificazione geometrica e prospettica della natura, così il giardino cinese sfugge ad ogni regola compositiva, è tutto un succedersi di ""fatti verdi e d'acqua"", localizzati nel giusto equilibrio dei cinque elementi e della teoria dello yin e dello yang (successione di acque lente e veloci, colori tenui e vivaci, luce e ombra…). Un luogo quindi, non è mai isolato, ma fa parte integrante di una configurazione più globale fondata su molti elementi appartenenti al mondo naturale ed artificiale quali: colline, montagne, corsi d'acqua, edifici ed infrastrutture. Per recuperare il significato di ambiente, dobbiamo quindi, concepirlo come una rete di luoghi potenzialmente capaci di sostenere un complesso di interazioni fisiche, emotive, intellettuali e spirituali." 5 L’EDIFICIO E L’IMPATTO AMBIENTALE Se analizziamo meticolosamente lo sviluppo edile di un qualsiasi edificio ci accorgeremmo dei numerosi aspetti ed elementi di cui occorre tenere conto nella Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) dell’edificio stesso, sia esso costruito in città, in campagna o qualunque altro luogo possibile della terra. Una attenta analisi ci fa capire di come l’edificazione di una semplice casa vada ben oltre gli interessi del committente, del progettista, dell’impresa edile, dell’utente finale e degli abitanti del vicinato, ma arrivi ad influire (anche se in piccola parte, ma alla fine gli edifici sono milioni) sull’intero pianeta (pensiamo solo all’inquinamento dovuto ai camion per il trasporto dei materiali occorrenti per l’edificio). Nella Valutazione d’Impatto Ambientale esistono quindi fattori da considerare ancor prima della progettazione dell’edificio; si dovrà porre attenzione soprattutto ai materiali edili da utilizzare e che influiranno nella qualità degli ambienti interni. Progettare tenendo presente la qualità dell'aria interna però non è sufficiente. È necessario infatti riferirsi a discorsi più ampi: la salubrità di una costruzione dipende da molteplici scelte, quali l'orientamento, la localizzazione, le tecniche costruttive, la tipologia edilizia, l'organizzazione funzionale degli spazi in relazione alle attività. La prevenzione del rischio di inquinamento indoor costituisce una precisa responsabilità del progettista il quale (aldilà dei comportamenti più o meno a rischio adottati dagli occupanti) deve perseguire come obiettivo primario di progetto il raggiungimento di una buona qualità dell'aria. Non è possibile infatti perseguire l'obiettivo della qualità dell'aria interna senza considerare i rapporti che si instaurano tra la costruzione e l'ambiente, circostante e globale, ecco perché parliamo di un’architettura sostenibile. E’ necessario quindi integrare nello studio dei materiali da costruzione i requisiti ambientali e trasformare tali requisiti in testi normativi ed eventualmente in manuali d’uso degli spazi interni per chi vive o lavora negli edifici. Fino a questo momento in Italia di bioedilizia si è soprattutto “parlato” a differenza di ciò che è avvenuto nel centro e nord Europa, dove si anche “fatto” e dove sono già numerose le esperienze concrete realizzate e che hanno permesso lo sviluppo di tecniche e materiali per la bioedilizia. Oggi un edificio costruito secondo i principi della bioedilizia ha un costo superiore rispetto a quello di un edificio costruito con i normali principi edili, tuttavia superiore è anche la qualità offerta. Questo non è dovuto tanto all’utilizzo delle diverse tecniche o dei diversi materiali, quanto al fatto che le tecniche ed i materiali bioedili non hanno la stessa richiesta sul mercato rispetto ai materiali edili comunemente in uso. Occorre quindi sensibilizzare la gente sui problemi derivanti dall’inquinamento interno degli ambienti in cui vive cosi che possa scegliere tra un edilizia normale ed una che è attenta alla qualità ed al benessere delle persone (l’aumento della richiesta sul mercato permetterà di abbattere la differenza dei costi tra l’edilizia e la bioedilizia). 6 Il luogo (Genius Loci): Nel momento in cui si decide di costruire un edificio si sa già anche quale sarà il luogo dove lo stesso verrà edificato; si sarà già effettuata una lottizzazione (raramente con criteri di bioedilizia) e si conosceranno i vari indici di edificabilità nonché i regolamenti edilizi per quella determinata area. Tutto questo rende molto difficile una progettazione attenta al benessere delle persone che utilizzeranno l’edificio, una progettazione cioè che venga a patti con il Genius loci ovvero capire e sfruttare i vantaggi offerti dal territorio, dell’orientamento del lotto, da ciò che sta attorno al nostro futuro edificio, dai venti prevalenti, dal clima, ecc. al fine di evitare spese per disastri funzionali o territoriali ma anche di guadagnare in qualità di vita e risparmio energetico. È molto importante, ancor prima di proporre progetti sulla carta privi di qualsiasi contesto ambientale, analizzare il luogo dove si insedierà l’edificio al fine di sfruttarne al massimo i vantaggi territoriali, climatici, geologici, affiancando alla figura del geometra o dell’architetto altre figure: geologo, urbanista, e soprattutto parlare con le persone che hanno abitato per anni quel territorio e lo conoscono meglio di chiunque altro. Il progetto infine, non deve essere frutto della fantasia del progettista, con ambienti che, seppur esteticamente apprezzabili, risultano poi invivibili e poco funzionali per chi ne usufruirà, ma devono essere il frutto di una attenta analisi delle esigenze di vita e degli usi che ne farà l’occupante, mentre attualmente spesso le abitazioni vengono ultimate senza il minimo contatto con il futuro inquilino e quindi vendute, con conseguenti spese per successive modifiche. 7 L’ORIENTAMENTO DELL’EDIFICIO Orientare un edificio in funzione della radiazione solare è importantissimo. Per gli edifici già costruiti non è sempre possibile risolvere il problema di un errato orientamento, ma si può cercare comunque di ottimizzare l’orientamento esistente. La luce ed il calore emanati dal sole agiscono sul benessere di tutto il nostro organismo scandendo il trascorrere delle giornate e delle stagioni. La funzionalità di un edificio è simile a quella di una pianta: forma e sviluppo dipendono interamente dall’ambiente circostante, dal clima e dal rapporto con il sole nei paesi nordici solitamente si utilizzano ampie vetrate o serre che sfruttano il calore gratuito del sole, mentre nei caldi paesi del sud si ricorre a muri abbastanza spessi o a soluzioni schermanti che permettano una buona difesa dal caldo opprimente. La forma, il colore e l’orientamento dell’abitazione costituiscono elementi fondamentali nel raggiungimento del “guadagno termico”, cioè nel mantenimento di un equilibrio costante della relazione: calore in entrata – calore in uscita. Dove possibile occorre evitare la climatizzazione artificiale massimizzando l’utilizzo dell’energia solare come fonte di calore e di luce ma anche di fresco, come ad esempio il sistema del muro di Trombe. Le forme geometriche regolari risultano le migliori offrendo un buon rapporto fra volume e superficie esterna. Un buon esempio per l’orientamento delle nostre zone può essere questo: una forma rettangolare allungata lungo l’asse estovest, con la zona giorno del nostro edificio rivolta a sud; tale sviluppo permette di avere una illuminazione naturale sufficiente per tutta la giornata, ottenendo inoltre un miglior guadagno termico e una buona ventilazione. La facciata a nord andrà protetta se possibile con alberi o un pendio. Per proteggere l’abitazione dall’eccessivo caldo estivo si può proteggere l’ingresso e parte della facciata con pergolati di piante rampicanti. La posizione delle stanze di un edificio permette di raggiungere l’ottimizzazione del risparmio energetico ed il benessere di chi vive e utilizza gli ambienti interni. Solitamente l’orientamento che si cerca di avere in ogni edificio è: Sud: zone prevalentemente dedicate alle attività del giorno (ingresso, soggiorno, pranzo, cucina); 8 - Est: l’orientamento ad est risulta ottimo per il posizionamento della zona notte, in quanto i primi raggi solari migliorano la qualità batteriologica dell’aria della stanza (“rigenerandola”) e permettendo un risveglio ideale grazie ai colori arancio-oro che invadono la stanza; - Ovest: ideale per zona studio, grazie alle tonalità del sole pomeridiano e al tramonto; - Nord: spazi di servizio e ambienti che non richiedono molta luce (scale, ripostigli, dispense, corridoi, servizi igienici), posizionandoli in modo da creare uno scudo tra gli spazi caldi della zona giorno e la parete rivolta a settentrione (che generalmente risulta essere la più fredda). 9 I MATERIALI Prima di spiegare brevemente le caratteristiche dei materiali naturali più utilizzati in bioedilizia, occorre capire quali sono i principi che permettono di definire un materiale sostenibile e quindi bioedile. Un materiale è sostenibile se nell’intero ciclo della sua vita, dalla culla alla tomba, la valutazione del suo impatto ambientale è ridotta ai minimi termini. In altre parole un materiale risulta tanto più sostenibile quanto minore è il dispendio di energia da un lato e la produzione di rifiuti dall’altro durante tutte le fasi della sua vita (estrazione materie prime di cui è costituito, cicli di lavorazione intermedi, imballaggio, trasporto e distribuzione, applicazione, uso e consumo, eventuale riciclaggio o riutilizzo, dismissione o smaltimento finale). Questa valutazione dei materiali risulta tanto più difficile quanto maggiori sono le fasi che accompagnano gli stessi materiali, occorre giungere ad una sorta di certificazione che permetta di riconoscere i materiali sostenibile da quelli che invece, attraverso la produzione, la distribuzione e lo smaltimento, recano un danno all’ambiente. In alcuni paesi europei esistono già delle certificazione per i materiali edili più idonei al fine di ridurre l’impatto ambientale, in Italia siamo ancora in ritardo ma attraverso la sensibilizzazione, e possibili finanziamenti statali, si arriverà ad una certificazione di qualità edile (benessere per chi abita negli edifici e non adattamento passivo ad un edificio malsano). Un buon punto di partenza per una certificazione dei materiali sostenibili si può avere seguendo alcuni principi guida: - Basarsi su quanto è già stato sperimentato (soprattutto nell’Europa del centro-nord) e fare un ecobilancio dei materiali e delle tecniche. - Mantenere i cicli chiusi, cioè imparare dalla natura progettando il riciclaggio globale. ? Utilizzare materie prime ed energie rinnovabili, garantendo la continuità dello sviluppo. - Risparmiare energia nelle fasi di estrazione, produzione e distribuzione attraverso controlli mirati. - Risparmiare risorse attraverso una valutazione delle materie prime da usare. - Favorire il regionalismo preferendo l’utilizzo dei materiali locali (geograficamente e culturalmente). - Valutare esattamente le necessità tralasciando il superfluo. - Utilizzare le energie e i ritmi del luogo in cui si costruisce, assecondando la natura e non contrastandola (Genius loci). Vediamo ora alcuni dei materiali più usati (abusati) nell’edilizia comune e altri meno utilizzati o sconosciuti ma ideali per una edilizia sostenibile. CEMENTO: In bioedilizia si sconsiglia l’uso di questo materiale a causa delle sue caratteristiche fisicotecniche: - mantiene a lungo l’umidità; - ha scarsa traspirabilità; - ha elevata conducibilità; - è facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici (richiedendo complesse e dispendiose opere di isolamento termoacustico e l’utilizzo di additivi chimici specifici a forte impatto ambientale); 10 - difficoltà di smaltimento una volta in disuso. Il cemento armato oggi, per motivi normativi e pratici, è consigliato per la realizzazione di fondazioni e di alcuni elementi strutturali. In bioedilizia si consiglia quindi l’uso di cemento puro, in cui si certifichi l’assenza di radioattività e la non additivazione, durante la produzione, di materie qualitativamente inferiori in quanto provenienti da altre lavorazioni industriali, oppure con prodotti chimici di sintesi (anche durante la fase di confezionamento del calcestruzzo). Molto interessanti risultano essere i blocchi per muratura realizzati con cemento unito a elementi diversi, come fibre di legno mineralizzate, argilla espansa o polvere di alluminio, quando è certificata la qualità del cemento questi blocchi raggiungono ottimi risultati dal punto di vista dell’accumulo termico, della coibenza, della traspirabilità e della resistenza al fuoco. FERRO: una forte presenza di componenti metalliche all’interno di un edificio può avere due effetti negativi sulla salute dell’uomo: - effetto Faraday, ovvero squilibrio che può giungere sino all’annullamento del campo elettromagnetico naturale proveniente dal suolo; - effetto antenna, o elettrosmog cui si è giunti dopo il massiccio aumento di cavi per l’alta tensione, trasmettitori radio e tv, installazioni radar, ponti radio per telefonia cellulare, ecc. Secondo alcuni studi, le alterazioni del campo elettromagnetico naturale e l’aumento dello stress elettromagnetico prodotto da fonti artificiali determinano disturbi al regolare funzionamento cellulare degli organismi viventi fino ad arrivare a veri e propri processi di degenerazione cellulare. In bioedilizia è quindi consigliato l’uso di tondini di ferro ad aderenza migliorata e ad alta resistenza in maniera tale da ridurne la quantità necessaria alla sicurezza statica dell’edificio. ARGILLA: questo materiale è largamente disponibile nel territorio ferrarese e da sempre impiegato. L’argilla è un materiale con notevoli caratteristiche di traspirazione (permeabilità al vapore) e di isolamento acustico, nonché di assorbenza ed inerzia termica. Se ben utilizzato costituisce uno tra i migliori materiali per la bioedilizia. Se ben dimensionato nei muri interni dell’edificio infatti accumula calore e lo cede successivamente per irraggiamento (lo stesso principio naturale per cui riceviamo calore dal sole), riesce inoltre ad equilibrare l’umidità relativa dell’aria interna (queste caratteristiche sono presenti soprattutto nell’argilla cruda, cioè semplicemente essiccata, e non cotta in fornace ad alte temperature). Anche per l’argilla è necessario richiedere una certificazione di qualità perché spesso viene prodotta mescolandola con materie seconde e di sintesi o in caso di porizzazione (processo per la creazione di piccoli pori nel materiale) con additivi non vegetali o minerali ma derivati dalla sintesi petrolchimica (prodotti contrari ai criteri della sostenibilità ambientale). PIETRA: materiale largamente utilizzato in passato, oggi occorre ridurre il suo utilizzo in quanto, pur essendo un materiale naturale, la sua estrazione da cave causa gravi impatti ambientali, è pertanto consigliato un uso ridotto e per fini puramente decorativi. Inoltre è sconsigliato questo materiale se contenente un alto grado di radioattività naturale, come nel caso dei graniti o delle pietre di origine vulcanica (ad esempio il tufo largamente utilizzato nelle antiche costruzioni meridionali). LEGNO: con l’argilla fa parte di quei materiali base per la costruzione bioedile. Infatti è la materia prima più rinnovabile disponibile da sempre anche se, soprattutto in Italia, il suo uso si è ridotto fortemente negli ultimi decenni a causa dell’impoverimento del patrimonio forestale. Il legno risulta essere un materiale idoneo alla creazione di luoghi di abitazione vitali ed equilibrati. I suoi pregi sono: ottima resistenza meccanica, forte potere termocoibente, grande igroscopicità e quindi ottima capacità di regolare l’umidità relativa degli ambienti, alta temperatura superficiale (negli ambienti in cui è utilizzato si ha una maggiore sensazione di calore rispetto ai comuni materiali). 11 Il legno nella bioedilizia dovrà essere utilizzato nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale cercando di utilizzare preferibilmente quello di produzione locale, scegliendo tra le varie specie quelle a rapido accrescimento come il pino, il pioppo, l’abete, la robinia ecc. Deve inoltre provenire da foreste produttive dove si opera attraverso il taglio selettivo o da attività di riciclaggio. Occorre dunque evitare l’utilizzo di tutti quei legnami esotici (provenienti genericamente da deforestazioni incontrollate) che hanno sicuramente procurato un disastroso impatto ambientale solo durante la fase di trasporto (per mare e per terra) dal luogo di nascita a quello di utilizzo. Questi sopra indicati rappresentano i principali materiali utilizzati nel campo edile e bioedile, ma esistono numerosi altri materiali che possono essere più o meno naturali e che servono per rifinire gli edifici (finiture superficiali, coperture, pavimentazioni e rivestimenti, isolanti: vegetali, animali e minerali). 12 INQUINAMENTO INDOOR I fattori che condizionano la qualità dell'aria negli spazi che abitiamo sono molti più di quelli che potremmo credere. L’aria che respiriamo all'interno delle nostre abitazioni è ovviamente l'aria proveniente dall’esterno ma spesso “peggiorata” di alcuni elementi che la rendono qualitativamente inferiore in quanto l'aria esterna si miscela con le sostanze che vengono prodotte all'interno. Ad inquinanti di origine chimica o di tipo radioattivo, si aggiungono gli inquinanti di origine biologica. Se teniamo conto poi che rispetto al passato tale miscela resta maggiormente “imprigionata” negli ambienti dei nostri edifici grazie ai nuovi prodotti per ridurre gli sprechi energetici, che hanno di fatto diminuito la ventilazione ed il ricircolo di aria negli ambienti interni, il risultato è una miscela nociva al benessere dell’uomo. Altri tre fattori vanno a sommarsi a questo quadro definendo un generale peggioramento delle condizioni di vita indoor: una minore attenzione dei progettisti nei confronti dei tradizionali problemi di igiene edilizia, nonché diverse abitudini di vita della popolazione che tende a trascurare le normali operazioni di pulizia e, contemporaneamente, abusa di prodotti di largo consumo che diminuiscono la qualità dell’aria inquinandola (per esempio deodoranti per l'ambiente, insetticidi, ecc.). Molteplici sono i danni alla salute causati dagli inquinanti interni: sensazioni di malessere, fenomeni allergici, depressioni stati d’ansia, stress, sensibilizzazione alle sostanze chimiche e persino diverse forme tumorali. Tra i fattori che partecipano alla costituzione della miscela inquinante indoor possiamo indicare: - la presenza di persone, animali, piante (batteri, escrezioni corporee, residui del ricambio naturale); - le attività svolte negli ambienti (fumare, cucinare, ecc.); - gli impianti di riscaldamento/raffrescamento; - i materiali per la costruzione; - i materiali e prodotti per le finiture; - i materiali di arredo e corredo; - i prodotti di largo consumo (composti organici volatili). Esistono poi due diverse qualità dell’aria interna agli edifici variabile in funzione del rapporto persona/mq Ambienti poveri = ristrettezza degli spazi e sovraffollamento, fonti di combustione aperte tipo stufe, camini e bracieri, materiali degradati, ecc. Ambienti ricchi = condizionatori, inquinanti per lo più di tipo chimico, fenomeni di adsorbimento: nuovi materiali, moquette e rivestimenti murari. Diverse anche le condizioni all’interno tra edifici vecchi ed edifici nuovi: nei primi i fattori di rischio sono relativi al degrado dei materiali (polveri e fibre) e alla presenza di umidità; nei nuovi o appena rinnovati i problemi nascono dall'utilizzo di prodotti di finitura che non hanno ancora completato l'emissione di sostanze chimiche inquinanti (vernici, pitture, adesivi, mobili nuovi) e, molto frequentemente, da una eccessiva sigillatura e un isolamento termico inadeguato (un vecchio detto recita:“il cattivo falegname rende sana la casa”) Vediamo ora alcuni tra i principali fattori inquinanti che possono essere presenti negli edifici. Radon Il radon è un gas naturale radioattivo e purtroppo risulta essere inodore e incolore quindi difficilmente controllabile senza i giusti strumenti. Si produce dal decadimento dell’uranio, è un gas che si trova nel sottosuolo soprattutto dove sono presenti giacimenti di natura vulcanica e nelle falde idriche. È estremamente dannoso per la salute in quanto cancerogeno. Negli ambienti interni la presenza di tale gas è dovuta alle emissioni provenienti da alcuni materiali edili i cui componenti ne siano ricchi (graniti, porfidi, intonaci, cemento) o dalla filtrazione attraverso il pavimento, dalle fessure e dagli scarichi nel caso in cui il sottosuolo del terreno edile ne sia ricco. Non esistono rimedi efficaci al 100% per risolvere l’inquinamento da Radon ma alcuni accorgimenti ne possono ridurre drasticamente la presenza (nel caso in cui venga rilevata 13 dopo essersi rivolti per i controlli ad addetti del settore o alle aziende sanitarie locali) negli ambienti interni. Le regole base sono: - favorire il ricambio di aria (con ventilazione naturale); - isolare il piano terreno con materiali impenetrabili al gas sigillando le possibili fessure lungo il perimetro del pavimento. Nel caso in cui esita un intercapedine è bene installare una ventola che permetta l’espulsione del radon all’esterno; - non associarvi il fumo da tabacco. Campi elettromagnetici Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha fatto si che ognuno di noi usi una quantità notevole di elettrodomestici, prodotti dell’elettronica o telefonia cellulare. Tutto ciò ha portato ad un aumento dei campi elettromagnetici all’interno degli edifici e una proporzionale diminuzione di benessere per l’uomo. Per risolvere o ridurre i danni procurati dai campi elettromagnetici occorre osservare alcune regole basilari: - adeguare gli impianti elettrici alle normative vigenti (L. 46/90) e frazionare i circuiti elettrici dell’impianto tramite l’installazione di disgiuntori di energia (indicati soprattutto nelle zone notte in modo da sostituire la nociva corrente alternata con quella continua a basso voltaggio); - ridurre al minimo l’uso di apparecchiature elettriche, soprattutto nelle camere da letto. Composti organici volatili Spesso indicati con la sigla COV, sono un insieme di sostanze tra cui la formaldeide, le cloramine, i fenoli e i composti organici del cloro. Nelle abitazioni tali sostanze vengono rilasciate da alcuni materiali edili (isolanti e coibenti a base di ureaformaldeide), dai leganti e collanti per il legno e dai componenti degli arredi, dalle vernici, dai detersivi a base di candeggina, trementina, acetone e ammoniaca, dagli oggetti in materiale plastico e termoplastico, dai tubi in PVC, dai tappeti, ecc. L’esposizione a tali sostanze possono generare vari disturbi alla salute e intolleranze risultando comunque tutti cancerogeni. Rimediare a all’inquinamento prodotto da tali sostanze risulta abbastanza difficile in quanto ormai sono moltissimi i prodotti utilizzati per la casa che li contengono; occorre perciò porre attenzione alle etichette indicanti i componenti chimici e attenersi alle indicazione per il corretto uso del prodotto (in alcuni casi la dicitura exterior grade indica una minore emissione di formaldeide da parte del prodotto). Pesticidi I pesticidi sono sostanze inquinanti comunemente contenuti in insetticidi, termicidi, fungicidi, topicidi e disinfettanti vari (se si pensa un attimo a quanti di questi prodotti utilizziamo quotidianamente si ha un idea del problema: da una stima è risultato un uso di prodotti contenenti pesticidi in circa sette case su dieci). Esistono comunque soluzioni alternative all’uso di pesticidi basate sulla prevenzione o riduzione dei problemi causati da alcuni microrganismi ad esempio: - se il legname utilizzato nelle costruzioni edili non entrasse in contatto diretto con il suolo sarebbe difficilmente attaccato dalle termiti, o il posizionamento del legname usato per il riscaldamento distante dalla casa eviterebbe la diffusione dei parassiti in esso contenuti); - una fertilizzazione sana, un equilibrato innaffiamento e una buona aerazione dei prati o delle piante permetterebbe una notevole riduzione dei trattamenti a base di pesticidi; - il lavaggio frequente degli animali domestici e delle foglie delle piante d’appartamento e l’uso di pesticidi biologici, può diminuire l'uso di pesticidi nocivi. Un po’ di legislazione. Anche se non menzionati esistono numerosi altri agenti inquinanti i cui effetti sono ancora per molti aspetti oggetto di controversia nell’ambito scientifico. La cosa migliore da fare resta comunque la prevenzione e l’adozione di misure precauzionali (in termini di legge o per una propria sensibilità al problema) atte a diminuire o evitare l’immissione di inquinanti nell’ambiente sia interno che esterno agli edifici. Ecco alcune leggi che si occupano di salvaguardare la salute dell’uomo non solo all’interno delle abitazioni ma anche nei luoghi di lavoro: 14 - la legge fondamentale che recepisce in Italia le cinque Direttive comunitarie in materia di prevenzione salute e sicurezza è il D.Lgs. n. 277 del 15.8.91. Questo testo affianca tre problematiche chimiche-biologiche che riguardano la salute dei lavoratori esposti: il rumore, il piombo metallico e l'amianto. - la legge n. 257 del 27.3.92 impone, a partire dal marzo del 1993 (con una proroga di un anno per i manufatti in lastra o in tubi a base di cemento) la cessazione dell'estrazione, dell'importazione, della commercializzazione e della produzione di manufatti di amianto in qualsiasi percentuale. - il D.Lgs. 626, e successive modificazioni, risulta di particolare importanza per la prevenzione dei danni causati dall'inquinamento dell'aria interna recependo otto direttive europee in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro. In particolare il Titolo II recepisce la direttiva Cee 654/89 che riguarda le prescrizioni minime di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e stabilisce i requisiti minimi. Altezza, cubatura e superficie dei locali, illuminazione, aerazione e controllo delle condizioni termiche costituiscono alcune delle richieste, sostenendo la necessità, per disporre di un ambiente salubre, di definirne le caratteristiche di base. Per quanto riguarda i Composti Organici Volatili e i contaminanti biologici le uniche indicazioni sono contenute nel - D.Lgs. 626: il Titolo VII, Protezione dagli agenti cancerogeni e il Titolo VIII Protezione da agenti biologici introducono due rischi nuovi per la legislazione italiana. Anche queste disposizioni si riferiscono specificamente ai luoghi di lavoro, mentre non è ancora stato affrontato a livello centrale il tema della protezione di tutta la popolazione. Effettivamente, dettare norme sulla qualità dell'aria non è facile, in quanto la qualità dell'aria dipende da una serie innumerevole di fattori, che vanno dalla localizzazione, ai criteri di progetto, alla scelta dei materiali e delle tecniche esecutive, ai comportamenti degli abitanti. Anche se è possibile stabilire, dopo una attenta analisi, alcuni valori e fattori che permettano il controllo degli ambienti, risulta molto più difficile definire soglie di accettazione non nocive alla salute dell’uomo, soprattutto per carenza di informazioni statistiche (dosi/effetti degli inquinanti) e per la varietà dei soggetti coinvolti. Occorrerà comunque agire sia sulle fonti (controllo dei prodotti e degli impianti) che sulla diluizione degli inquinanti (aerazione, cubatura dei locali) al fine di avviare una corretta procedura che porti ad una specifica normativa in merito alla qualità dell’aria negli edifici. 15 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO Ottenere una situazione di benessere termico all’interno di un ambiente significa operare sia sulla qualità del calore prodotto che sulla sua quantità. Per raggiungere il comfort termico, il corpo umano privilegia lo scambio di calore per irraggiamento rispetto a quello per convezione e per conduzione. Purtroppo la maggior parte dei sistemi di riscaldamento presenti nelle case o in altri edifici, invece, utilizzano lo scambio per convezione, cioè scaldano soprattutto l’aria che ci circonda; ciò aumenta la circolazione delle polveri, la secchezza dell’aria, e i consumi di combustibile. Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati i generici termosifoni (radiatori), composti da elementi cavi in ghisa, acciaio o alluminio, disposti in più colonne, nei quali circola acqua calda ad una temperatura tra i 60° e 80° C. Solitamente posizionati sotto le finestre, i vari elementi si scambiano a vicenda calore per irraggiamento, scaldando l’aria che li circonda ed innescando un moto convettivo; solo una piccola parte del calore viene trasmessa per irraggiamento dalla superficie rivolta verso l’ambiente. L’aria all’interno di ambienti dove si utilizzano termosifoni assume un moto circolare (l’aria riscaldata si muove verso l’alto e man mano che la stessa si raffredda si sposta verso il basso); purtroppo questo movimento facilità anche il movimento di batteri e polveri presenti nell’ambiente creando un vero e proprio “aerosol” batterico. Una volta capito il problema si è cercato di risolverlo attraverso la commercializzazione di corpi scaldanti piatti detti anche piastre radianti realizzati in acciaio o in alluminio che trasferiscono più del 50% del calore per via radiante. Nei radiatori a piastra circola acqua calda a temperature inferiori ai 60° C, in questo modo si riducono sensibilmente i moti convettivi d’aria e il sollevamento delle polveri. I radiatori a piastra si possono installare al posto dei tradizionali termosifoni senza ingenti modifiche all'impianto esistente. Di recente produzione poi (ma l’idea, incompresa nel suo funzionamento, si era avuta nell’immediato dopoguerra) i convettori a battiscopa, formati da uno o due tubi (in genere di rame) nei quali circola acqua calda, circondati da una fitta serie di alette; il tutto, racchiuso in un profilo di alluminio, dello spessore di circa 3 cm. Dopo un attento calcolo della richiesta di calore per il benessere dell’ambiente considerato vengono installati, nella misura necessaria, lungo le pareti esterne al posto del battiscopa o al limite leggermente incassati riducendone la sporgenza. Prima di mettere in opera il convettore è buona norma rivestire con una fascia isolante e riflettente la striscia di parete che lo ospiterà, riducendo così le perdite verso l’esterno. Il sistema di trasferimento di calore è di tipo convettivo/radiante (ma la convezione è diversa, nel funzionamento, rispetto al termosifone): l’aria scaldata dalle lamelle sale e lambisce le pareti, sotto le quali si è posizionato il sistema a battiscopa, fino ad un’altezza di circa 2 metri, senza coinvolgere nel movimento tutta l’aria della stanza (soprattutto dell’aria e del pulviscolo depositati sul pavimento). 16 La superficie della parete raggiunge una temperatura di 30°C alla base e 20°C alla sommità e scalda per irraggiamento l’ambiente prospiciente. L’aria interna ha una temperatura al suolo di circa 20°C e 16/18° C a 2 metri riducendo le perdite di calore verso l’alto. La temperatura dell’acqua in circolazione relativamente bassa (45° in media, 60°C nelle giornate più rigide) migliora il rendimento dell’intero impianto. Inoltre le basse temperature richieste per l’acqua passante dai tubi a battiscopa fa si che questi sistemi possano essere alimentati con acqua calda proveniente da pannelli solari. Le uniche limitazioni di tali impianti derivano dalla difficoltà di poter essere installati in quegli ambienti che non hanno un adeguato isolamento termico (a meno che non si proceda a lavori che migliorino le capacità termoisolanti dell’edificio o incrementando notevolmente la dimensione dei convettori con relativo aumento degli ingombri e dei costi di installazione). Inoltre, se alle pareti in cui è presente il convettore vengono addossati mobili di altezza rilevante il buon funzionamento del sistema viene compromesso. Esiste poi un nuovo sistema a pannelli radianti sia a parete che a pavimento: si tratta di serpentine in rame o materiale plastico nelle quali circola acqua ad una temperatura tra i 30 45°C (inferiore di circa la metà rispetto a quella utilizzata nei termosifoni), che vengono incorporate nello strato di intonaco che riveste pareti e soffitti o nel sottofondo dei pavimenti. Il riscaldamento anche in questo caso avviene per irraggiamento, le superfici riscaldate dalle serpentine irraggiano persone e cose e scaldano molto meno l’aria. Si ottiene così un comfort termico migliore con pareti calde (25 - 30°C) e aria più fresca (16 - 18°C circa). Questi sistemi risultano ideali per la qualità ed il benessere interno in quanto non coinvolgendo l'aria non sollevano polvere e soprattutto non la "abbrustoliscono" (i termosifoni raggiungendo alte temperature - circa 80°- innestano un processo di carbonizzazione del pulviscolo che alla fine respiriamo per il movimento dell’aria innestato per convenzione dal nostro sistema di riscaldamento, rendendo l’aria estremamente secca). Altri vantaggi di questi sistemi sono la minor dispersione di calore verso l’esterno grazie alle basse temperature dell’acqua e un riscaldamento dell’ambiente in breve tempo dal momento dell’accensione dell’impianto grazie alla bassa inerzia termica. Sono inoltre particolarmente vantaggiosi quando si devono riscaldare ambienti con grande volume, consentendone l'alimentazione con pannelli solari. 17 Ottimi anche per il raffrescamento degli ambienti in quanto, facendo circolare acqua fredda (13 - 15°C), si ottiene un abbassamento della temperatura nell’ambiente senza dover condizionare tutta l’aria, occorre però installare un deumidificatore che eviti la condensa sulle pareti dell'umidità estiva. Anche se abbiamo detto che tali sistemi possono essere a parete a pavimento o a soffitto il posizionamento ideale per tutti i sistemi a pannelli radianti è a parete. Infatti le superfici verticali in un ambiente sono quelle che hanno un maggiore scambio radiante con il corpo umano (il quale ha appunto uno sviluppo verticale). Purtroppo l’installazione a parete presenta più vincoli: come già detto per i convettori a battiscopa, è inutile mettere un pannello radiante dietro mobili molto alti (armadi, librerie, ecc.); occorre prestare attenzione nell’appendere quadri e simili, potendo in tal modo danneggiare i tubi (problema risolvibile spegnendo l’impianto ed attaccando alla parete una cartina termocromatico che individua con precisione dove è il tubo e forare lontano dallo stesso). Installando invece i pannelli radianti a pavimento o a soffitto si hanno rendimenti leggermente inferiori, ma è garantita la completa fruibilità di ogni spazio della casa. Importantissimo poi per l’impatto ambientale è il fatto che questi sistemi, se ben ottimizzati, permettono un risparmio di energia fino al 40% ed un ammortamento della spesa nell’arco di qualche anno. 18 ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO La quantità annua di energia che il sole fornisce alla terra e di circa 10 24 Joule mentre il consumo energetico annuo mondiale è stimato attorno ai 10 20 Joule, questo significa che si ha un surplus energetico annuo di 10 4 Joule. In poche parole la quantità di energia che il sole fornisce alla terra è 10.000 volte più grande dell'energia consumata ogni anno dalle attività dell'uomo sull’intero pianeta. Se consideriamo che l'efficienza media dei sistemi fotovoltaici attualmente utilizzati (comprensiva delle perdite di impianto) sia pari a 1% e, ragionando per assurdo, ricoprissimo l'intera superficie del pianeta con pannelli fotovoltaici, otterremmo una quantità di energia 100 volte superiore al consumo annuo totale. Tutto questo ci può far capire che se riuscissimo ad utilizzare una superficie pari ad un centesimo della superficie terrestre saremmo in grado di raggiungere (teoricamente) l'autosufficienza energetica (si tratta comunque di una superficie vastissima di 600.000 kmq pari a circa 2 volte la superficie dell'Italia) e a patto che i consumi energetici rimangano costanti nel tempo. Sul fatto che i consumi energetici del pianeta resteranno costanti nel tempo vi sono due pareri scientifici completamente discordi: - da un lato c'è chi sostiene che i consumi energetici cresceranno a causa dell'aumento della popolazione e del raggiungimento di un livello di benessere generalmente più alto; - dall’altro chi invece ritiene che i consumi energetici diminuiranno in quanto tutti gli impianti tecnologici utilizzati dall'uomo tenderanno a migliorare molto la loro efficienza. È anche vero che per il nostro utopistico esempio abbiamo considerato come unica fonte rinnovabile il fotovoltaico (vista anche la recente tendenza ai finanziamenti per questo nuovo sistema) che converte energia solare in energia elettrica, mentre in molti casi sarebbe più conveniente convertire l'energia solare in calore con un'efficienza nettamente più alta (per esempio nel riscaldamento di aria o acqua utilizzati negli edifici). E' molto più conveniente utilizzare il sole anche per illuminare naturalmente gli ambienti in cui viviamo (durante il giorno ovviamente) ed utilizzare l'energia elettrica trasformata in luce solo nei momenti indispensabili. Oltre all'energia solare esistono poi altre fonti rinnovabili ma concentrate come l'idroelettrico, le biomasse, la geotermia che possono generare energia con alti rendimenti. Se si riuscisse a coordinare l’utilizzo di tutte queste forme di energia rinnovabile assieme ad altre quali il vento e le maree possiamo capire che raggiungere l'autosufficienza energetica con fonti rinnovabili non è poi un'ipotesi così lontana dalla realtà. Alcuni dati indicano che in Europa il 14,3% dell'energia prodotta deriva da fonti rinnovabili, di cui il 14,2% di tipo idroelettrico, mentre solo il restante 0,1% è generato da fotovoltaico ed eolico. Secondo studi recentemente effettuati da importanti istituti di ricerca, esiste in Europa la possibilità tecnica ed economica di raggiungere entro la fine del 2005 il 50% della produzione energetica attraverso fonti rinnovabili. 19 Sarà una banalità ma il sole non solo è una sorgente rinnovabile e pulita, ma è anche democratica in quanto a disposizione di tutti gratuitamente e con una erogazione non controllabile da alcun ente o industria, ecco perché occorrono idee in grado di sviluppare tecnologie che ne sfruttino l’enorme potenziale energetico. 20 LE LIVING MACHINES RECUPERO E RIUTILIZZO ACQUE LURIDE Le Living Machines (letteralmente macchine viventi) sono microambienti artificiali dove l'acqua inquinata (ovviamente non in maniera eccessiva) attraversa un percorso graduale di numerosi bacini (o comunque segue un percorso dal flusso di intensità variabile) depurandosi e rigenerandosi grazie all'azione di diverse specie di piante ed organismi viventi (piante di palude, pesci, lumache zooplankton) contenuti e distribuiti lungo tutto il percorso che si sciluppa all'interno di una serra riscaldata dai raggi solari. Visitando questi sistemi si può credere di essere all'interno di una serra e l'odore delle piante e dei fiori difficilmente può far immaginare di trovarsi in un impianto per la depurazione delle acque luride. Sostanzialmente la Living Machine incorpora e accellera i processi che la natura usa per purificare l'acqua (ecco un grande esempio di come l'uomo abbia imparato e sfruttato in maniera sostenibile gli insegnamenti della natura). Il liquame viene pompato nel primo serbatoio, dove subisce il primo stadio di depurazione poi passa in cascata nei successivi tutti differenti per tipo di piante, pesci e altro utilizzati, fino a quando viene ripulito da tutti i batteri, sostanze organiche e altri microorganismi. Le Living Machines sono biologicamente diverse e possono trattare un'ampia varietà di acque inquinate, a seconda del clima possono essere usate in serra o all'aria aperta. I sistemi convenzionali oggi utilizzati per il trattamento delle acque inquinate usano prodotti chimici che contaminano il fango che rimane come residuo, le Living Machines, invece sono completamente naturali, e permettono di riutilizzare il fango residuo come ottimo concime organico, inoltre il loro costo per le spese di realizzazione è inferiore di circa il 10-15 % rispetto ai sistemi convenzionali, sono equivalenti come costi di gestione, e producono il 65% in meno di fanghi residui, i quali non contenendo inquinanti chimici possono essere utilizzati in agricoltura. L'acqua depurata ottenuta a fine ciclo è sufficientemente pulita per essere riutilizzata per l'irrigazione o per gli scarichi dei WC. Finora sono stati realizzati impianti di questo tipo per utenti industriali ma sono in corso programmi pilota che applicano questa tecnica anche a piccole città. 21 Una Living Machine ben progettata riesce a trattare 300.000 litri di acque luride al giorno che mediamente produce una popolazione di circa 2000 persone. Tra i progetti pilota utilizzanti Living Machines ne esiste uno in fase di realizzazione a Padova all'interno del Quartiere Savonarola nel recupero di alcuni edifici ATER. 22 GLOSSARIO Architettura Bioecologica: dove intendiamo Architettura = arte del costruire, Bio = favorevole alla vita (dal greco Bios = Vita), Eco = in equilibrio con l'ambiente (dal greco Oikos = Ambiente), Logica = intelligente/razionale (che impara dalla natura senza sopraffarla). Architettura dell'Acqua: arte e tecnica della progettazione e realizzazione di manufatti edilizi che dialogano con l'elemento acqua valorizzandolo e al tempo stesso rispettandolo (corridoi d'acqua, fontane, Flowforms a balaustra, sistema per la raccolta acqua piovana e riutilizzo, giardini d'acqua, sistemi di captazione per infiltrazione, fitodepurazione, ecc.) Bioedilizia o Architettura Sostenibile: arte del costruire che soddisfa i bisogni dell'attuale generazione senza limitare le capacità delle generazioni future di soddisfare i loro, costruendo edifici che possano essere ripensati e riutilizzati da più generazioni senza dover ricorrere alla demolizione ed alla totale ricostruzione. Biomasse: è un termine che riunisce molti materiali, di natura estremamente eterogenea. Con alcune eccezioni, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica. Sono da escludere, infatti, le plastiche e i materiali fossili, anche se rientrano nella chimica del carbonio. La biomassa rappresenta la forma più sofisticata di accumulo dell'energia solare. Questa, infatti, consente alle piante di convertire la CO2 atmosferica in materia organica, tramite il processo di fotosintesi, durante la loro crescita. Bio-urbanistica: disciplina che studia le manifestazioni, le condizioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città, considerando il territorio come un organismo vivente, in cui vige il rispetto della chiusura dei cicli naturali delle risorse (acqua, aria energia, ecc); un organismo che inspira (acqua, cibo, combustibile, energia) ed espira (scarichi fognari, rifiuti solidi, emissioni atmosferiche inquinanti). Cromoterapia: l'utilizzo di colori per fini terapeutici e psicoterapeutici; è scientificamente provato che determinati colori o luci colorate provocano nei soggetti ad esse sottoposti effetti terapeutici, psichici e fisici (ad esempio in un individuo timido e chiuso l'ingresso in un ambiente interamente colorato di rosso stimola il dialogo e l'espansività, o gli stessi colori rosso e bianco possono darci, a parità di temperatura in un ambiente, una diversa sensazione di calore, maggiore nel caso del rosso e minore per il bianco). Flowforms: contenitori a forma di petalo o comunque riprese da disegni floreali presenti in natura ed utilizzati per rivitalizzare l'acqua piovana e reflua: l'acqua incontra sul proprio lieve percorso a cascata alcuni ostacoli che le permettono la riossigenazione dando contemporaneamente una sensazione di benessere e rilassatezza alle persone circostanti. Benessere derivante dalla ionizzazione dell'ambiente in cui si rivitalizza l'acqua; il fenomeno è lo stesso che avviene durante un temporale, l'aria presenta una maggiore quantità di ioni negativi che riequilibrano il nostro organismo dandoci una piacevole sensazione di benessere (soprattutto nelle persone vittime di allergie). Genius loci: questo termine deriva da una credenza degli antichi romani secondo i quali ogni essere indipendente aveva il suo genius (spirito guardiano). Questo spirito accompagnava i popoli e i luoghi dalla loro nascita sino alla loro morte determinandone caratteristiche ed essenze. Gli antichi capirono (purtroppo al contrario di noi contemporanei) che si doveva rispettare il genius del luogo dove ci si intendeva stabilire al fine di goderne i benefici e non incorrere in prevedibili catastrofi o disgrazie (ad esempio odierne alluvioni, esondazioni, frane di terreni, cambiamenti climatici, ecc.). 23 Geotermia: come indica la parola stessa (terra-calore) è la possibilità pratica di sfruttare l'enorme quantità di calore contenuta nella terra. Tale opportunità è legata alla condizione che si concentrino in una stessa area sia la fonte di calore, che la copertura impermeabile e che in quella zona si instauri anche una circolazione profonda di acqua meteorica (falda acquifera). Si forma così un campo geotermico, all'interno del quale si possono trovare, a seconda della temperatura e della pressione esistenti, vapore, oppure acqua calda (accompagnati da quantità variabili di gas e di sali minerali), che è possibile utilizzare per la produzione di energia geotermoelettrica. Inquinamento indoor: "la presenza nell'aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell'aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità" (Ministero dell'Ambiente Italiano, 1991). Le fonti principali di contaminanti indoor sono: i materiali da costruzione, gli impianti di riscaldamento (condizionamento, cottura dei cibi ecc.), gli arredi, i rivestimenti (pitture murali, vernici, pavimenti ecc.), l'utilizzo di prodotti per la manutenzione e la pulizia (detersivi, insetticidi ecc.), l'utilizzo degli spazi ed il tipo di attività che vi si svolge ed infine l'aria che arriva dall'esterno dell'edificio e che può essere più o meno inquinata. Ioni: atomi o molecole che hanno acquisito una carica elettrica attraverso il guadagno o la perdita di un elettrone. 24 BIBLIOGRAFIA • AA.VV., "Bioarchitettura un'ipotesi di bioedilizia" ed. Maggioli, 1989, Rimini; • AA.VV., "Architettura Bioecologica", Edicom, 1996, Monfalcone (GO); • AA.VV, (a cura di Marco Sala), "Recupero edilizio e bioclimatica", Gruppo editoriale Esselibri Sistemi Editoriali, 2001, Napoli; • Alexandre Remi, "Geobiologia", ed. Red, 1989, Como; • Audisio Bartolomeo, "Le case moderne e la salute", Ed. AAM Terra Nuova, 1991, Palermo; • Bonfiglioli S., "L'architettura del tempo", 1990; • Bressa Giuliano, "Come proteggersi dall'inquinamento", Toxicology Consultant, 1996, Padova • Capriolo Gigi, "Casa e salute", Ed. Sonzogno, 1996, Milano; • Cavaglieri Rossanna, "Arredamento & salute", Ed. Meb, 1988, Padova; • Congzhou C., "I giardini cinesi", ed. 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Maggioli. 26 LINKS http://www.anab.it/ http://www.bioarchitettura.it/ http://www.mybestlife.com/ambiente/index.html http://www.bioedil.com/ http://ecohome.org http://www.enea.it/ http://www.archibio.com/ http://www.wofs.com/ http://www.bioediliziaitalia.org/ 27