Medium voltage products Guida tecnica Criteri di installazione ed esercizio per i quadri elettrici di media tensione Indice 3 1. 4 2. 4 2.1 5 2.2 6 2.3 7 2.4 8 3. 10 4. 12 5. 14 6. Introduzione La normativa di riferimento Condizioni di servizio normali Condizioni di servizio speciali Condensa e inquinamento Vibrazioni, scosse, oscillazioni Le diverse condizioni ambientali e loro impatto sulle condizioni di servizio della cabina elettrica Le scariche parziali Suggerimenti per progettare in modo corretto una cabina elettrica (best practice) Conclusioni 1 2 1. Introduzione I quadri elettrici di media tensione hanno raggiunto oggi livelli molto elevati di affidabilità. La Normativa stringente e l’esperienza maturata con milioni di pannelli installati in tutto il mondo in svariate condizioni di installazione e in ambienti difficili hanno fatto sì che i guasti in esercizio siano eventi percentualmente rari e spesso dovuti al non rispetto delle prescrizioni e ad una non corretta manutenzione. Scopo della guida è analizzare le principali problematiche relative all’ambiente di installazione e dare delle indicazioni all’utente finale in termini di requisiti da fornire al costruttore e misure ed accorgimenti da adottare al fine di garantire il funzionamento corretto delle apparecchiature nel tempo. Fig. 1 Esempio di cabina di media tensione con quadro UniSec 3 2. La normativa di riferimento 2.1 Condizioni di servizio normali La normativa di riferimento per i quadri di media tensione è la Norma IEC 62271-200, High-voltage switchgear and controlgear, Part 200: A.C. metal-enclosed switchgear and controlgear for rated voltages above 1 kV and up to and including 52 kV. Tale Norma richiama spesso, per gli aspetti non specifici dei quadri elettrici, la Norma generale delle apparecchiature e quadri di media tensione ovvero la IEC 62271-1, High-voltage switchgear and controlgear Part 1: Common specifications. Nella IEC 62271-200, al capitolo 9.1 Informazioni da fornire nelle richieste di offerta e negli ordini, si specifica che il richiedente, all’atto di una richiesta di offerta o un ordine di un’installazione di apparecchiatura con involucro metallico, dovrebbe fornire, oltre alle caratteristiche elettriche principali del sistema, anche le condizioni di servizio, se diverse da quelle normali, quali: – minima e massima temperatura ambiente; – l’esposizione anormale a vapore; – umidità; – fumi; – gas esplosivi; – eccessiva polvere o sale; – radiazione termica; – il rischio di terremoti o di altre vibrazioni dovute a cause esterne all’apparecchiatura in consegna. In sostanza, qualsiasi condizione che devii dalle condizioni di servizio normali o che possa influenzare il corretto funzionamento dell’apparecchiatura. Per la definizione di quali siano le condizioni di servizio normali, bisogna far riferimento all’art. 2 della IEC 62271-1. Quest’ultima, per apparecchiature di manovra per interno, definisce i seguenti limiti: – La temperatura dell’aria ambiente non deve superare i 40 °C e il suo valore medio, rilevato su un periodo di 24 h, non deve superare i 35 °C. Valori preferenziali della temperatura dell’aria ambiente minima sono –5 °C, –15 °C e –25 °C. 4 – L’effetto dell’irraggiamento solare può essere trascurato. – L’altitudine non deve superare 1000 m. – L’aria ambiente non deve presentare significative contaminazioni dovute a polvere, fumo, sali, gas o vapori corrosivi o infiammabili. In assenza di prescrizioni specifiche da parte dell’utilizzatore, il costruttore potrà supporre che non ve ne siano. – Le condizioni d’umidità dovranno essere le seguenti: - il valore medio dell’umidità relativa, rilevato su un periodo 24 h, non supera 95%; - il valore medio della pressione di vapore d’acqua, su un periodo di 24 h, non supera 2,2 kPa; - il valore medio dell’umidità relativa, rilevato su un periodo di 1 mese, non supera 90%; - il valore medio della pressione di vapore d’acqua, rilevato su un periodo di 1 mese, non supera 1,8 kPa. In queste condizioni, può manifestarsi occasionalmente condensa per effetto di brusche variazioni di temperatura in periodi di elevata umidità. La Norma indica che per resistere agli effetti dell’umidità e della condensa elevate si dovrebbero utilizzare apparecchiature di manovra progettate e testate per queste condizioni. Gli effetti, infatti possono essere particolarmente critici quali il cedimento dell’isolamento o la corrosione di parti metalliche. Sempre la Norma suggerisce che la formazione di condensa può essere prevenuta con particolari accorgimenti nella costruzione dell’edificio o dei locali, con opportuna ventilazione e riscaldamento degli ambienti o utilizzando dispositivi deumidificatori. – Le vibrazioni dovute a cause esterne all’apparecchiatura e a sussulti del terreno sono insignificanti in rapporto alle condizioni normali di funzionamento dell’apparecchiatura, in sostanza, le condizioni di servizio normali richiedono che non vi sia rischio significativo di eventi sismici. Anche in questo caso, in assenza di prescrizioni specifiche da parte dell’utilizzatore, il costruttore potrà supporre che non ve ne siano. 2.2 Condizioni di servizio speciali Sempre la norma 62271-1 definisce le condizioni di servizio speciali dando comunque dei livelli normalizzati. In particolare, vengono analizzate le seguenti condizioni: – Altitudine superiore a 1000 m: il livello di tenuta dell’isolamento nominale deve essere moltiplicato per il fattore Ka secondo la seguente formula che non prevede correzioni fino a 1000m: K a = em (H – 1000)/8150 dove: – H è l’altitudine, in metri; – m è una costante e vale: • m = 1 per tensione a frequenza di esercizio, a impulso atmosferico e a impulso di manovra fase-fase; • m = 0,9 per tensione a impulso di manovra longitudinale; • m = 0,75 per tensione a impulso di manovra fase-terra. Per gli apparecchi ausiliari non sono necessarie precauzioni fino a 2000 m. – Inquinamento: per l’installazione in un ambiente inquinato, si dovrebbe specificare il livello di inquinamento. Per l’installazione all’interno, si può fare riferimento alla IEC 60932, oggi sostituita dalla IEC/TS 62271-304. – Temperatura e umidità: per l’installazione in un luogo in cui la temperatura devii significativamente dalle condizioni di servizio normali si possono adottare i seguenti intervalli preferenziali: • -50 °C e +40 °C per climi molto freddi; • -5 °C e +55 °C per climi molto caldi. La Norma sottolinea che in determinate regioni in presenza di venti caldi e umidi, possono verificarsi improvvisi sbalzi di temperatura con formazione di condensa anche all’interno. In condizioni interne tropicali, il valore medio dell’umidità relativa misurato durante un periodo di 24 h può arrivare al 98%. – Vibrazioni, scosse, oscillazioni: dove esiste una qualsiasi condizione anomala, le prescrizioni per l’applicazione particolare dovrebbero essere specificate dall’utilizzatore. Per le installazioni in zone sismiche, l’utilizzatore deve specificare il livello di severità secondo la IEC/TS 62271210. – Velocità del vento: la Norma sottolinea che in alcune regioni possono presentarsi venti di particolare intensità, che l’utilizzatore deve specificare. Questi requisiti si applicano in realtà alle apparecchiature per esterno. – Altri parametri: quando nel luogo in cui si intende installare l’apparecchiatura di manovra e di comando predominano condizioni ambientali speciali fare riferimento alla IEC 60721. Tornando alla Norma IEC 62271-200, questa prescrive che l’apparecchiatura con involucro metallico, destinata ad essere utilizzata in condizioni di servizio più severe delle condizioni normali di servizio, deve essere classificata secondo la IEC/TS 62271-304 con una “classe di progetto” 1 o 2 per dimostrare l’attitudine a sopportare tali condizioni severe. 5 2. La normativa di riferimento 2.3 Condensa e inquinamento Come visto nel capitolo precedente, per l’installazione all’interno in un ambiente inquinato, si può fare riferimento alla IEC 60932, oggi sostituita dalla IEC/TS 62271-304, High-voltage switchgear and controlgear – Part 304: Design classes for indoor enclosed switchgear and controlgear for rated voltages above 1 kV up to and including 52 kV to be used in severe climatic conditions. Questa Norma deve essere utilizzata per condizioni di servizio più severe, rispetto a quelle previste dalle Norme IEC 62271-1 e 62271-200, relativamente alla condensa e all’inquinamento; non si applica, invece, ai fenomeni di corrosione. La Norma definisce, relativamente alle diverse condizioni di servizio, le seguenti categorie: C0 Normale assenza di condensa - Ambiente con controllo della (≤ 2 volte all’ anno) temperatura e dell’umidità. - Edificio o locale proteggono il quadro dalle variazioni climatiche esterne giornaliere. CL Condensa poco frequente (≤ 2 volte al mese) - Ambiente senza controllo della temperatura e dell’umidità. - Edificio o locale proteggono il quadro dalle variazioni climatiche esterne giornaliere, tuttavia fenomeni di condensa non possono essere esclusi. CH Condensa frequente (> 2 volte al mese) Inquinamento leggero - Equivale a quanto previsto dalla IEC 62271-1 ovvero non significativamente inquinato da polvere, fumi o gas corrosivi e/o infiammabili, vapori o sale; - Siano presenti precauzioni per contenere l’inquinamento in caso di inquinamento pesante. PH Inquinamento pesante - Non include comunque zone soggette a polvere conduttiva o a fumi industriali che producano depositi conduttivi; - Non siano presenti precauzioni per contenere l’inquinamento o il quadro è in prossimità della fonte di inquinamento. Come esempio di ambienti inquinati la norma suggerisce le seguenti caratteristiche: Per ambienti con inquinamento leggero PL: – aree senza industrie e con bassa densità di case con impianti di riscaldamento; – aree rurali; – aree montane. 6 Per ambienti con inquinamento pesante PH: – aree con industrie non particolarmente inquinanti e/o media densità abitativa con impianti di riscaldamento; – aree esposte al vento proveniente dal mare ma non a ridosso della costa (almeno parecchi km); – aree con alta densità industriale e sobborghi di grandi città con elevata densità di impianti di riscaldamento; – aree prossime al mare. Sulla base della combinazione delle precedenti categorie, la Norma definisce, per le condizioni servizio, tre gradi di severità: Grado 0 C OP L Grado 1 C LP L o C OP H Grado 2 C LP H o C HP L o C HP H dove il Grado 0 corrisponde alle condizioni di servizio normale definite dalla IEC 62271-1. La norma definisce inoltre tre classi di progetto corrispondenti alle tre classi di severità di condizioni di servizio viste sopra: la Classe 0, 1 e 2. Classe di progetto 0 - Nessun test richiesto. - Sufficiente la conformità alla IEC 62271-200 Classe di progetto 1 - Test richiesti - Test di invecchiamento di livello 1 (par. 8.1) - Ambiente senza controllo della temperatura e dell’umidità. - Edificio o locale proteggono in modo minimo il quadro dalle variazioni climatiche esterne giornaliere, quindi i fenomeni di condensa sono frequenti. PL Tutte le suddette aree dovranno essere situate almeno dai 10 ai 20 km dal mare e non esposte a venti dominanti provenienti dal mare stesso - Valutazione dei risultati del test positiva secondo procedura diagnostica (par. 9) Classe di progetto 2 - Test richiesti - Test di invecchiamento livello 2 (par. 8.2) - Valutazione dei risultati del test positiva secondo procedura diagnostica (par. 9) Per quanto riguarda i test di invecchiamento, sono così definiti dalla Norma: Test di invecchiamento Livello 1 Tre test della durata di 7 giorni identici in camera climatica Test di invecchiamento Livello 2 Sette test della durata di 7 giorni identici in camera climatica (o quattro test addizionali rispetto al livello 1) I quadri elettrici sono infine sottoposti ad una valutazione sulla base della seguente procedura diagnostica: 1) non si devono essere verificate scariche distruttive durante i cicli climatici del test di invecchiamento; 2) non si devono essere verificate scariche distruttive durante la procedura di diagnostica che prevede dei test di isolamento in camera climatica; 3) una valutazione sulla meccanica, opzionale, può essere effettuata sulle porte e sugli apparecchi di manovra e protezione considerando ad esempio tempi di manovra, coppie, velocità dei contatti, funzionamento degli interblocchi, e deve dare risultati compatibili con le tolleranze date dai costruttori. 2.4 Vibrazioni, scosse, oscillazioni Come già visto, per le vibrazioni, scosse e oscillazioni l’utilizzatore deve specificare eventuali condizioni anomale. In particolare, per le zone sismiche, l’utilizzatore deve specificare il livello di severità secondo la IEC/TS 62271-210, High-Voltage Switchgear and Controlgear – Part 210: Seismic qualification for metal enclosed and solid-insulation enclosed switchgear and controlgear assemblies for rated voltages above 1 kV and up to and including 52 kV. La norma definisce due livelli di severità: – livello 1, consigliato per picchi di accelerazioni del suolo/ pavimento fino a 0,5 g; – livello 2, raccomandato per le accelerazioni di picco al suolo/pavimento fino a 1,0 g. La Norma definisce anche la forma dello spettro (o Required Response Spectra, o RRS) che deve essere tale da simulare varie condizioni legate all’intensità, alla profondità e alla distanza dall’epicentro del sisma, al tipo di suolo e alla posizione sopraelevata del quadro, posto ai piani superiori. A seguito dell’effettuazione del test, la Norma definisce due classi di accettazione: – Classe 1: il quadro deve mantenere la propria funzionalità durante e dopo il test. Successivamente potrebbe essere necessaria della manutenzione con sostituzione di alcune parti al fine di garantire il funzionamento nel tempo; – Classe 2: il quadro deve mantenere la propria funzionalità durante e dopo il test. Successivamente non deve essere necessaria alcuna manutenzione. La Norma definisce esattamente i criteri e i controlli da effettuare per attribuire la classe. Come esempio, di seguito vengono presentate le RRS corrispondenti al livello di severità 2 indicate nella Norma. Severity Level 2 (hor.): 40 RRS (hor.) ZPA 1g d=2% (level 2) RRS (hor.) ZPA 1g d=5% (level 2) RRS (hor.) ZPA 1g d=10% (level 2) Horizonthal Acceleration [m/s2] 35 30 25 20 15 10 5 0 0 10 100 Frequence [Hz] Severity Level 2 (horizonthal) – Zero period acceleration (ZPA) = 1 g 7 3. Le diverse condizioni ambientali e loro impatto sulle condizioni di servizio della cabina elettrica Innanzi tutto bisogna considerare che la cabina elettrica non è un ambiente normalmente sigillato verso l’esterno, quindi le condizioni ambientali esterne influiscono pesantemente sulle condizioni ambientali interne. Ad esempio, la pressione dell’aria si può considerare uguale all’interno e all’esterno. Ovviamente anche le condizioni dell’edificio o del locale influiscono sulle condizioni ambientali interne e vanno, quindi attentamente considerate. Relativamente alla temperatura, la trasmissione del calore verso l’interno dovuto all’irraggiamento solare, dipende dai materiali con cui è stato costruito l’edificio ovvero dalla loro conduttività termica. Se i materiali garantiscono un buon isolamento termico, le variazioni di temperatura esterne tra giorno e notte vengono smorzate e, conseguentemente, può essere più difficile la formazione di condensa. Tuttavia le porte sono normalmente di materiale metallico, quindi ottimi conduttori termici; a seconda del loro orientamento possono trasferire all’interno discrete quantità di calore dando luogo a sbalzi termici considerevoli. Parte del calore è, invece, generato all’interno dalle stesse apparecchiature elettriche; tale calore dipende dalla corrente e, quindi, dal carico della cabina. Notevoli variazioni di carico possono conseguentemente generare notevoli sbalzi termici. Dato che la temperatura interna influisce sulla vita delle apparecchiature, si tende sempre a valutare con attenzione la ventilazione naturale o forzata dell’edificio o dell’ambiente. Figura 2: esempio di cabina con infiltrazioni d’acqua dal soffitto 8 Per quanto riguarda l’umidità, la pioggia battente può, oltre che aumentare l’effetto di raffreddamento per evaporazione, causare problemi qualora la sigillatura dei cavi all’ingresso della cabina elettrica non sia adeguata anche nei periodi di piogge abbondanti. Figura 3: esempio di danni esterni da dove l’umidità può infiltrarsi Nel costruire e posizionare canaline e condotti, è necessario considerare il livello della falda nelle diverse stagioni al fine di effettuare la corretta sigillatura dei cavi e impedire l’ingresso dell’acqua che, peraltro, può entrare anche dalle porte e, addirittura, dal basamento dell’edificio stesso qualora mal progettato o deteriorato. Figura 4: esempio di cubicoli cavi con presenza d’acqua L’umidità relativa, dipendendo dalla temperatura, può quindi variare notevolmente per le cause suddette e causare condensa sopra tutto nei punti più freddi dell’edificio. Si ricorda, a tal proposito, il processo che porta alla condensa del vapore acqueo contenuto nell’aria. Innanzi tutto, quando, per un certo valore di temperatura e pressione, il contenuto d’acqua è massimo si dice che l’aria è satura. Il rapporto tra la quantità d’acqua presente nell’aria e la quantità contenuta nell’aria satura a parità di condizioni viene detta umidità relativa. Poiché quest’ultima varia, a parità di pressione, dalla temperatura ne consegue che, al diminuire della temperatura e a parità d’acqua contenuta nell’aria, l’umidità relativa aumenta. A valori elevati di umidità relativa basta, quindi, anche una piccola diminuzione di temperatura per causare condensa. Bisogna in realtà sottolineare che la temperatura da considerare è quella dell’aria vicina all’oggetto considerato ma, soprattutto, che è fondamentale la temperatura dell’oggetto stesso. Ecco perché la condensa è più frequente nei punti o sugli oggetti più freddi della cabina, ad esempio vicino al pavimento o sulle pareti metalliche o vicino alle zone meno coibentate quali finestre e prese d’aria. Fig. 5:esempio di cabina con notevole deposito di polveri e altri agenti inquinanti Purtroppo un’elevata umidità relativa, così come la contemporanea presenza di agenti inquinanti quali polveri e sali, influisce negativamente sul fenomeno delle scariche parziali, superficiali e corona; questo fenomeno può portare con il tempo a scariche distruttive sugli apparecchi elettrici e sul quadro. 9 4. Le scariche parziali La scarica parziale, per definizione, è una scarica elettrica che interessa solo parzialmente il dielettrico esistente tra due conduttori. Anche se mette in gioco piccole quantità di energia, tuttavia causa un lento ma progressivo deterioramento del materiale dielettrico e può portare con il tempo ad una scarica distruttiva per il dispositivo o il quadro elettrico interessato dal fenomeno. Le scariche parziali possono essere di natura diversa: interna, superficiale e per effetto corona. Le scariche interne sono dovute alla presenza, all’interno del dielettrico, di piccole cavità o vacuoli che normalmente si formano durante i processi di produzione del prodotto. All’interno dei vacuoli è presente aria o gas con una costante dielettrica minore di quella del materiale isolante circostante; il campo elettrico nei vacuoli è quindi maggiore e può superare la rigidità dielettrica del gas interno dando luogo ad una scarica elettrica. Le successive scariche possono avvenire per tensioni inferiori e progressivamente deteriorare il materiale fino alla scarica distruttiva finale. Per quanto riguarda l’interazione con le condizioni ambientali della cabina, le scariche superficiali sono quelle più importanti in quanto agevolate dalle condizioni superficiali stesse per la presenza di umidità mista ad agenti inquinanti (sali, fumi, polveri, ecc.). Le scariche superficiali si manifestano in presenza di una elevata componente del campo elettrico parallela alla superficie, spesso innocua per il materiale isolante ma tale da provocare ripetute scariche in aria in prossimità della superficie stessa. Tale scarica porta al degrado dello strato superficiale dell’isolante lasciando una traccia visibile (o tracking) che progredisce con una velocità che dipende anche dall’umidità e dall’inquinamento fino ad arrivare alla scarica elettrica completa e distruttiva. Il terzo caso, anch’esso importante nel nostro caso, sono le scariche per effetto corona. Tali scariche si formano in aria in presenza di campi elettrici elevati, in particolare in corrispondenza di punte o spigoli acuti e nei così detti punti tripli ovvero nei punti di giunzione tra conduttore, dielettrico e aria e producono ozono O3. Negli ambienti inquinati, sono presenti gas contenenti ossidi d’azoto prodotti dalle combustioni di combustibili fossili in presenza di aria. Alle elevate temperature raggiunte nella combustione, parte dell’azoto e dell’ossigeno contenuti nell’aria si combinano tra loro per formare NO, il radicale monossido di azoto: Figg. 6 e 7: esempio di scarica superficiale e di scarica distruttiva Tanto maggiore è la temperatura della fiamma, tanto maggiore è la quantità di NO prodotta. Rapidamente il monossido di azoto viene ossidato dall’ossigeno a biossido di azoto NO2. Entrambi NO e NO2 vengono chiamati ossidi d’azoto NOx. Ora, in presenza di umidità, l’ozono si combina con l’acqua formando il radicale ossidrile OH: O 3 → O 2 + O* O* + H2O → 2OH Per arrivare, infine, alla formazione di acido nitrico: OH + NO2 → HNO3 N 2 + O2 → 2 NO 10 L’acido nitrico aggredisce i materiali metallici circostanti corrodendoli e formando depositi conduttivi che facilitano la scarica superficiale. L’ozono stesso, inoltre, provoca il degrado progressivo degli isolanti polimerici fino ad arrivare per tracciamento alla scarica completa. Anche in questo caso, quindi, il fenomeno è agevolato dalla presenza di umidità e di agenti inquinanti. Gli isolanti polimerici, ed in particolare le gomme insature, sono particolarmente esposti all’azione degradante dell’ozono che è in grado di innescare reazioni che portano alla rottura delle catene polimeriche. La suscettibilità agli attacchi cresce con l’aumentare nella struttura chimica del numero dei doppi legami carbonio-carbonio poiché essi sono la sede delle reazioni con l’O3. O O R 1 R 3 R1 R3 O Si possono produrre due effetti: rottura della catena di atomi di carbonio o collegamento trasversale tra catene di atomi di carbonio. Nel primo caso, spezzandosi le lunghe sequenze di carbonio, il materiale diventa più fluido e perde resistenza alla tensione. Nel secondo caso si ha la formazione di legami tra catene parallele e ciò porta ad una minor elasticità e ad una maggior fragilità. Entrambi gli effetti danno luogo al fenomeno genericamente denominato invecchiamento. La presenza di umidità e di agenti inquinanti è in ogni caso rilevante nell’accentuazione dei fenomeni sopracitati e, conseguentemente, dei loro effetti negativi sulle apparecchiature. Nel grafico seguente, tratto da un test effettuato su un’apparecchiatura rientrata da un’installazione, è evidente la correlazione tra umidità relativa e livello di scariche parziali (fonte EA Technology). 3 C = C C C R2 R4 R2 O R4 %RH, Temperature 100 10 90 9 80 8 70 7 60 6 50 5 40 4 30 3 20 2 10 1 0 0 Level of Ultrasonic Activity 29/03/200503/04/200508/04/200513/04/200518/04/200523/04/200528/04/200503/05/200508/05/200513/05/2005 00:0000:0000:0000:0000:0000:0000:0000:0000:0000:00 Date °C %RH Ultrasonic 11 5. Suggerimenti per progettare in modo corretto una cabina elettrica (best practice) Con riferimento alla Norma IEC 61936, Power installations exceeding 1 kV a.c. – Part 1: Common rules, tutto il capitolo 7.5 è dedicato ai requisiti per gli edifici adibiti a cabine elettriche. La Norma sottolinea che le aree contenenti apparecchiature elettriche devono impedire l’ingresso dell’acqua e rendere minimo il rischio di condensa. I materiali utilizzati per i muri, i soffitti e i pavimenti non devono consentire né venire danneggiati da infiltrazioni d’acqua. In particolare i materiali che costituiscono il rivestimento esterno dell’edificio dovranno essere in grado di sopportare agenti atmosferici quali pioggia, sole, venti contenenti sostanze aggressive, ecc. La Norma specifica che le condizioni climatiche all’interno dell’edificio devono essere definite e certe tramite raffreddamento, riscaldamento, deumidificazione, ventilazione (così detti sistemi HVAC) o adeguata progettazione dell’edificio stesso. In generale è preferibile l’utilizzo di ventilazione naturale; in caso di ventilazione forzata è raccomandato il monitoraggio del sistema. In ogni caso, le aperture di ventilazione è consigliabile non siano poste di fronte o nelle vicinanze dei quadri di MT e devono prevenire l’ingresso di corpi estranei o parassiti. Fig. 8: esempio di aperture di ventilazione con grata 12 Va posta attenzione, nella scelta dei sistemi HVAC, di non introdurre nella cabina elettrica impurità o sostanze chimicamente aggressive tali che potrebbero compromettere il buon funzionamento dell’apparecchiatura. Qualora ve ne fosse la necessità bisognerà, quindi, adottare opportuni filtri o scambiatori di calore. I muri della cabina, qualora priva del trasformatore MT/BT, dovranno avere una conducibilità termica da 0,3 a 3 W·K-1·m-1 tale da isolare termicamente la cabina. Dato che le porte di accesso sono uno dei punti di maggior scambio termico con l’esterno, si dovrà porre attenzione all’orientamento e alla scelta del materiale e della finitura. Come prima cosa, la cabina elettrica deve essere stagna all’ingresso dell’acqua con particolare attenzione al pavimento e al tetto. Ciò implica non solo una costruzione secondo criteri moderni di tenuta all’acqua, ma anche di verificare, prima della costruzione, il livello della falda nei vari periodi dell’anno e il comportamento del terreno e del territorio quando soggetti ad abbondanti piogge. In generale, possiamo dire che una corretta valutazione delle condizioni ambientali deve basarsi su una serie di dati storici secondo la più opportuna base temporale in relazione alla grandezza in esame (giornaliera, mensile, stagionale, …). Infatti, il sopraluogo prima dell’installazione, andando ad esaminare una situazione specifica, potrebbe non essere esaustivo nella determinazione della compatibilità ambiente–prodotto. A seguito di questa analisi, la cabina elettrica dovrà essere, se necessario, opportunamente sopra elevata. Qualora fosse posta a livello del terreno, dovranno essere previste opportune canalizzazioni di drenaggio dell’acqua piovana per evitare che questa penetri all’interno della cabina elettrica. Particolare attenzione andrà, quindi, posta ai vani delle porte di accesso per evitare gocciolamenti sulla porta e accumuli d’acqua sulla soglia. Gli ingressi dei cavi dovranno essere sigillati per impedire infiltrazioni d’acqua, d’aria inquinata o parassiti. I cunicoli cavi dovranno essere coperti per evitare che umidità e aria inquinata possano penetrare nell’ambiente interno. Se si prevede che ci possa essere un accumulo d’acqua all’interno del cunicolo cavi, è bene prevedere un pozzetto di accumulo dell’acqua con una pompa di estrazione attivata dal livello dell’acqua. Particolare attenzione va posta nel caso in cui la cabina abbia il pavimento sopraelevato rispetto al solaio, quindi con ampio spazio dedicato ai cavi di potenza e ausiliari, dove l’aria esterna può insinuarsi. Se il pavimento non è opportunamente sigillato, è facile avere condensa nella parti inferiori delle apparecchiature di MT. Fig. 10: esempio di cabina di MT con quadro UniGear Fig. 9: ingresso cavi sigillato I punti d’ingresso per polvere, fumi o gas corrosivi e/o infiammabili, vapori o sale sono la struttura stessa della cabina se deteriorata e le porte di accesso. Rendere impermeabile il rivestimento esterno agli agenti inquinanti è sicuramente il punto di partenza. Le porte andranno dotate di sistemi di richiusura per evitare che rimangano aperte dopo l’ingresso del personale. Un’ulteriore barriera può essere costituita da un’anticamera subito dopo la porta di accesso alla cabina elettrica. Tenere l’ambiente interno in leggera sovrappressione rispetto all’ambiente esterno grazie all’azione del sistema HVAC può rendere più difficile l’ingresso degli agenti inquinanti all’interno della cabina. E’ importante anche utilizzare opportuni filtri sulle prese di aspirazione. I pavimenti dovrebbero comunque essere trattati in modo da minimizzare il depositi di polvere e facilitarne la pulizia. Più specificamente per il quadro elettrico, qualora sia inevitabile un’elevata umidità relativa per lunghi periodi è bene inserire nelle Product Technical Requirement opportuni riscaldatori anti-condensa nei compartimenti cavi e interruttore delle varie unità funzionali del quadro. L’edificio dovrebbe essere dotato di igrostati e termostati per far scattare un allarme in caso di condizioni climatiche critiche o meglio ancora di registratori di temperatura e umidità per verificare l’andamento di questi due parametri in vari punti dell’edificio, durante il giorno e nelle varie stagioni. Figg. 11 e 12: esempio di porta d’accesso e controllo della guarnizione La periodica manutenzione dello stato dell’edificio e dei punti critici evidenziati è comunque necessario per mantenere il controllo dell’ambiente interno alla cabina elettrica, ad esempio, verifica dello stato dell’edificio (soprattutto tetto e muri esterni), pulizia delle canaline di scolo dell’acqua piovana, stato delle griglie di ventilazione e delle sigillature dei cavi, stato delle guarnizioni di porte e finestre, stato della pulizia e presenza di corpi estranei, ecc. Poiché il piano di manutenzione delle apparecchiature presente nelle Istruzioni per l’installazione, l’esercizio e la manutenzione si riferisce a condizioni ambientali normali, in condizioni speciali il piano di manutenzione va ritarato nella periodicità e nella tipologia dei controlli e degli interventi secondo quanto concordato con il costruttore. 13 6. Conclusioni Come abbiamo visto la normativa si limita a definire i limiti per le condizioni di servizio ma non suggerisce delle contromisure per limitare gli effetti negativi sulle apparecchiature elettriche in funzione delle diverse cause e della loro intensità. Il primo passo, comunque, è prendere atto delle condizioni di servizio e, nel caso siano più severe del normale, comunicarle ai costruttori per definire i limiti e, se possibile, le eventuali soluzioni. Ulteriori provvedimenti, che possono essere applicati all’edificio della cabina elettrica, derivano dall’esperienza e da buone pratiche costruttive. Di seguito riassumiamo quanto descritto, in modo propositivo ma non esaustivo, nei paragrafi precedenti; i provvedimenti indicati non rappresentano una specifica costruttiva ma sono semplicemente una guida tecnica a supporto degli specialisti che dovranno scegliere e dimensionare le migliori soluzioni in base alle specifiche situazioni. Condizioni di servizio Causa Possibili provvedimenti Normale (par 2.1) - Nessuna causa particolare - Nessun provvedimento particolare Grado severità 0 Speciale (par 2.2) - Ventilazione naturale - Temperatura e umidità Grado severità 1 e 2 - Materiali esterni dell’edificio a prova d’acqua e di agenti inquinanti; - Soffitto e pareti coibentati (conducibilità termica da 0,3 a 3 W•K-1•m-1) - Sistema HVAC per raffreddamento, riscaldamento, deumidificazione, ventilazione - Porte isolate termicamente, colore chiaro e orientate correttamente; - Evitare accumuli d’acqua sulla soglia - Corretto posizionamento in altezza della cabina in funzione del livello della falda, delle precipitazioni e delle caratteristiche del terreno - Canalizzazioni esterne di drenaggio - Solaio e pavimento sopraelevato stagni - Ingressi cavi sigillati - Pozzetto di raccolta d’acqua e pompa d’evacuazione automatica nel cunicolo cavi - Riscaldatore anticondensa almeno negli scomparti cavi - Installazione di igrostati e termostati nell’edificio e controllo dell’andamento nel tempo - Manutenzione periodica delle apparecchiature e dell’edificio internamente ed esternamente - Agenti inquinanti (polveri, sali, vapori, fumi, ecc.) - Mantenere l’ambiente interno in sovrappressione tramite il sistema HVAC con filtri sulle prese di aspirazione - Ingressi cavi sigillati - Porte con richiusura automatica - Anticamera tra porta d’accesso e locali interni - Pavimenti trattati per facilitare la pulizia - Manutenzione periodica delle apparecchiature e dell’edificio internamente ed esternamente - Vibrazioni, scosse, oscillazioni - Edificio antisismico - Quadro ed apparecchiature antisismiche 14 ABB S.p.A. Electrification Products Division Medium Voltage Products Via Friuli, 4 I-24044 Dalmine Tel.: +39 035 6952 111 Fax: +39 035 6952 874 e-mail: [email protected] ABB AG Calor Emag Medium Voltage Products Oberhausener Strasse 33 Petzower Strasse 8 D-40472 Ratingen D-14542 Glindow Phone: +49(0)2102/12-1230 Fax: +49(0)2102/12-1916 E-mail: [email protected] www.abb.com Dati e immagini non sono impegnativi. In funzione dello sviluppo tecnico e dei prodotti, ci riserviamo il diritto di modificare il contenuto di questo documento senza alcuna notifica. © Copyright 2016 ABB. All rights reserved. 1VCP000630 - Rev - it - 2016-05 - (Guida tecnica - Criteri di installazione ed esercizio per i quadri elettrici di media tensione) (gs) Contatti