Concerto di Natale
JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
dedicato ai giovani dell’Abruzzo
Aula di Montecitorio
lunedì 14 dicembre 2009
con il contributo di
Camera dei deputati
Camera dei deputati
PROGRAMMA DEL CONCERTO
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, una delle più antiche
istituzioni musicali del mondo, ha potuto sviluppare negli ultimi
anni, grazie agli spazi del nuovo Auditorium, una intensa attività
rivolta ai minori e alla formazione dei giovani. Oltre ad una serie di
concerti volti a formare i nuovi ascoltatori, si è voluto anche curare
la formazione professionale. In questo ambito è stata creata, oltre
al Coro di Voci Bianche che nelle sue varie sezioni comprende circa
trecentocinquanta bambini, la JuniOrchestra, che accoglie bambini
e ragazzi dai 4 ai 17 anni (fino a 18 per alcuni strumenti) e che
colma una grave lacuna nella vita musicale italiana, allineandoci
alla tradizione di altri grandi Paesi.
I giovani, provenienti da livelli sociali diversi e suddivisi in
varie sezioni a seconda del grado di avanzamento, crescono e
sviluppano il loro talento grazie all’ausilio di un corpo di docenti
particolarmente qualificato. Nata nel 2006, la JuniOrchestra è
divenuta in appena tre anni una meravigliosa realtà che affianca
al processo di formazione una ricca e qualificata serie di impegni
pubblici, non solo nei concerti dell’Accademia al Parco della
Musica, ma anche in molte altre città italiane. È anche spesso
invitata per occasioni benefiche o istituzionali come i concerti al
Quirinale e in Piazza del Campidoglio alla presenza del Capo dello
Stato, o come quello che si è svolto per la Camera dei deputati,
nella prestigiosa cornice dell’Aula di Palazzo Montecitorio, il cui
ricordo è affidato a questo DVD.
Nell’occasione desidero ringraziare InfoCamere per avere reso
possibile la realizzazione di questa preziosa testimonianza.
Direttori
Antonio Pantaneschi
Simone Genuini
Specialista Archi per l’Infanzia
Cristina Caldera
Michele Novaro
Inno Nazionale Italiano
testo di Goffredo Mameli
Gioachino Rossini
Sinfonia da La gazza ladra
Johannes Brahms
Danze ungheresi nn. 1 e 5
Edvard Grieg
Danza norvegese n. 1 - op. 35
Georges Bizet
Aragonaise, Intermezzo, Toreador
da “Carmen”
Alberto Ginastera
Malambo, danza finale
dal balletto “Estancia”
Bruno Cagli
Gioachino Rossini
(Pesaro 1792 – Passy de Paris 1868)
Sinfonia da La gazza ladra
Tra le pagine più significative e universalmente ammirate della Gazza ladra (1817)
resta la Sinfonia di straordinaria originalità e freschezza inventiva con gli iniziali rulli
di tamburo seguiti dall’elettrizzante Maestoso marziale, in cui il discorso musicale
assume toni e accenti strumentali ritmici di trascinante vivacità e di piacevoli effetti
strumentali, sino alla stretta finale realizzata con una tecnica infallibile e di grande
presa emotiva sul pubblico. Lo stesso Rossini raccontò poi, con quel suo stile
ironico ed estroso, in che modo compose questo pezzo così emblematico della
sua produzione: «Ho scritto l’Ouverture della Gazza ladra il giorno della prima
rappresentazione sotto il tetto della Scala, dove fui messo in prigione dal direttore,
sorvegliato da quattro macchinisti che avevano l’ordine di gettare il mio testo dalla
finestra, foglio a foglio ai copisti, i quali aspettavano abbasso per trascriverlo…
nessuna cosa eccita più l’estro come la presenza di un copista che aspetta il vostro
lavoro e l’ansia di un impresario che si strappa a ciocche i capelli. Al tempo in Italia
tutti gli impresari erano calvi a trent’anni…».
Johannes Brahms
(Amburgo 1833 – Vienna 1897)
Danze ungheresi nn. 1 e 5
Brahms ebbe inizialmente la sua celebrità con le ventuno Danze ungheresi per
pianoforte a quattro mani, conosciute in tutto il mondo in svariate trascrizioni,
principalmente per orchestra. Lo schema formale delle Danze ungheresi è tripartito
(A-B-A), cioè fra l’introduzione e la ripresa del tema principale è inserito un episodio
di carattere contrastante, che serve a variare il clima espressivo nel rapporto tra
momento lirico e impianto ritmico. È musica piacevole e distensiva, scritta con
chiarezza melodica e un raffinato gusto armonico, non privo di stacchi virtuosistici
di indubbio effetto sonoro in cui è presente l’indiscussa abilità del compositore nel
saper rispettare la freschezza e la spontaneità del primitivo idioma delle melodie
tzigane. Per il programma odierno sono state scelte la Danza n. 1 (Allegro molto)
ispirata ad una spigliata czàrdas di Sarkozy e intrisa di suoni quanto mai gradevoli
e fluttuanti nei loro impasti timbrici, e la Danza n. 5 (Allegro. Vivace) caratterizzata
dall’estrosa cantabilità di gusto slavo.
Edvard Grieg
(Bergen 1843 - 1907)
Danza norvegese n. 1 op. 35
Le Danze norvegesi furono composte da Grieg nel 1881; successivamente il
compositore ne approntò una versione per pianoforte. Sono caratterizzate da una
scrittura che risente fortemente degli elementi folkloristici, tipici di buona parte
della sua produzione. La Danza norvegese n. 1 è in forma tripartita, con una sezione
centrale dai toni intensi, lirici, incorniciata da due sezioni dai toni maggiormente
descrittivi. Grieg, come sappiamo, si era più volte cimentato con la composizione
di musiche di scena: la Danza norvegese n. 1 riecheggia infatti talune atmosfere
proprie delle musiche di scena per Peer Gynt, arricchita sapientemente con una
strumentazione spumeggiante e travolgente.
Georges Bizet
(Parigi 1838 - Bougival, Parigi 1875)
Aragonaise, Intermezzo, Toreador da “Carmen”
Non di rado accade che studiando la storia della musica ci si trovi a constatare
che opere di indubbio valore, se non addirittura autentici capolavori, siano state
apprezzate dal grande pubblico solo dopo diverse rappresentazioni: tale è la sorte
toccata alla Carmen, l’opera più famosa di Bizet, accolta con generale freddezza alla
sua prima rappresentazione del 3 marzo 1875; solo nei mesi successivi al debutto
il pubblico tributò all’opera il meritato successo, accogliendola in modo trionfale.
La freschezza e la genuinità delle melodie che caratterizzano la Carmen ne hanno
fatto una delle opere più popolari e amate: questo il motivo per cui alcuni brani sono
entrati anche nel repertorio sinfonico. Quelli eseguiti dall’Orchestra sono tra i più
conosciuti in assoluto. Nell’Aragonaise l’incedere ritmico e la ricchezza melodica
conferiscono al brano il caratteristico colore iberico che caratterizza tutta l’opera;
segue lo spumeggiante ed esuberante Toreador, con il suo ritmo incalzante e con
la ricca strumentazione che propone temi più volte ripresi all’interno dell’opera.
Alberto Ginastera
(Buenos Aires 1916 – Ginevra 1983)
Malambo, danza finale dal balletto “Estancia”
Alberto Ginastera viene considerato il massimo compositore argentino di ogni
tempo e il balletto Estancia è l’opera più popolare e rappresentativa del periodo
nazionalista del compositore. Commissionato dall’American Ballet Caravan,
la prima rappresentazione in forma di balletto ebbe luogo il 19 agosto 1952, al
Colón di Buenos Aires; argomento di Estancia non è la descrizione realistica ma
il simbolismo delle pampas e il mito del gaucho, che tanta parte hanno nella
letteratura argentina e che in Ginastera hanno trovato il migliore interprete in
campo musicale. In Malambo, nell’ultimo quadro dell’opera, esplode frenetico il
ritmo di una danza per soli uomini: una prova di machismo che viene vinta da chi
resta in piedi per ultimo.
JUNIORCHESTRA
ORGANICO
La “JuniOrchestra” dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
è la prima orchestra di bambini e ragazzi creata nell’ambito
delle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Nata nel 2006
per volontà di Bruno Cagli, Presidente - Sovrintendente
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è attualmente
composta da 200 strumentisti, suddivisi in due gruppi a
seconda della fascia d’età.
I ragazzi vengono avvicinati al più grande repertorio sinfonico
ed eseguono musiche che spaziano da Rossini, a Mozart,
ˇ
Vivaldi, Cajkovskij,
Bartók, Puccini, Beethoven e molti altri.
Oltre a ciò, i giovani musicisti si cimentano nel repertorio
cameristico seguiti da insegnanti di grande esperienza fra cui
spiccano i Professori dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia. L’esperienza d’orchestra rappresenta una
grande occasione per imparare a suonare con gli altri, ad
ascoltare e ad ascoltarsi, condividendo il meraviglioso mondo
della Musica.
La “JuniOrchestra” ha debuttato con successo il 12 giugno
2006 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
loghi a colori per fondi scuri
La “JuniOrchestra” è sostenuta dal gioco del Lotto-Lottomatica
loghi a colori per fondi chiari
VIOLINI I
Elena Arcari, Damiano Barreto, Andrea Bologna, Nicola Bossone, Azzurra Cavicchia, Clarissa Elisabeth
Centurioni, David Fong, Giulia Garibbo, Marco Gennarini, Chiara Giovagnoli, Maria Vittoria Iannucci,
Francesco Lo Giudice, Federico Piccotti, Leonardo Ranucci, Tommaso Rocca, Lea Sabatini, Simone
Tozzi, Valeria Vignaroli
VIOLINI II
Sofia Bandini, Elena Barbuti, Vittoria Benedetti, Cezara Georgia Buzila, Marta Campana, Federico Crea,
Enrico Massimiliano Cuculo, Lorenzo D’Orazi, Andrea Fazio, Valerio Feliziani, Flora Gilmartin, Virginia
Granata, Maddalena La Rocca, Isak Lenza, Carlotta Libonati, Gabriele Liscia, Clarissa Lorenzatti,
Alessandro Manes, Elisa Maria Mannucci, Cristina Meneghini, Irene Moretti, Flavia Paoloni, Veronica
Parsi, Elena Pavoncello, Silvia Pedone, Flavia Peronaci, Sofia Presta, Rebecca Raimondi, Marta
Siragusa, Teodora Titi, Lorenzo Versini, Vittoria Vignaroli
VIOLE
Emma Ascoli, Irene Callieri, Giulia Canuto, Aurelia Capaccio, Viola Centi, Alessandro Cinque, Gabriele
Ciociola, Ginevra D’Angelo, Ludovica D’Auria, Valeria Fabbri, Maddalena Fogacci Celi, Daniel Gandolfi,
Gaia Giancola, Letizia Giardini, Claudio Laureti, Costanza Luppi, Francesca Massimeo, Matteo Mizera,
Giulia Moretti, Valentina Meriggi, Flavia Panini, Adelaide Pizzi, Emanuele Ruggero, Martina Santarone,
Emanuele Savagnone, Roxana Urbani
VIOLONCELLI
Valerio Barbieri, Gabriele Cecchetti, Catherine Cetera, Simone Chiominto, Silvia Esposito, Andrea
Genovese, Nathan Gilmartin, Ludovica Luppi, Daniel Mizera, Altea Narici, Laura Pascali, Alice Paupini,
Erica Piccotti, Alice Romano, Damiano Storino, Nil Venditti
CONTRABBASSI
Giacomo Albenga, Alessia Ciambella, Francesco D’Orazi, Marko Lenza, Giovanni Mormina, Cristina
Paupini
FLAUTI
Gloria Ammendola, Daria Balzano, Camilla Colicchia, Aurea Cordici, Cecilia De Angelis, Matteo Del
Monte, Laura Di Meo, Marta Fernando, Maddalena Mastrostefano
OTTAVINO
Cecilia Quondamstefano
OBOI
Fabio Massimo Ciani, Elena Fazio, Riccardo Pantaneschi, Arianna Trippini
CLARINETTI
Aldo Botta, Lorenzo De Virgiliis, Federico Manuti, Leonardo Marchese, Lucio Meneghini, Giulia
Tamborino, Livia Pancioni, Lorenzo Zanisi
FAGOTTI
Andrea Cellacchi, Virginia D’Angelo, Matteo Mirarchi, Francesco Pantaneschi
CORNI
Andrea Marchionne, Massimiliano Picca
TROMBE
Federico Alfani, Matteo Gualandi, Gabriele Paggi, Vincenzo Pantalone, Giulia Pasini
TROMBONI
Daniele Di Stefano, Luca Innarella, Nicola Terenzi
ARPE
Ludovica Marsili, Valentina Verrillo
PERCUSSIONI
Flavio Di Fausto, Giulia Mazzilli, Giuseppe Piraino, Luca Pomponi, Federico Teolis
Prodotto da: Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Camera dei deputati, Segreteria generale
Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico
Riprese audio video: Rai - Radiotelevisione Italiana
Foto: Riccardo Musacchio e Flavio Ianniello
Postproduzione, authoring, grafica: Nuovi Valori Editore Srl - Roma