Corso acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Breve storia e principi di funzionamento degli acceleratori Gabriele Chiodini Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Lecce Progetto di ricerca e formazione Rif. PON01_03054 “R.A.I.S.E. Reasearch, Application, Innovation, SErvices in Bioimaging” 1 Introduzione • Molti di voi sono nuovi nel campo degli acceleratori di particelle • Introdurremo solo i concetti basilari • Approccio completamente intuitivo • Chiarire i concetti di fisica, nessuna matematica, nessuna derivazione scientifica rigorosa Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 2 /56 G. Chiodini - Nov 2013 A cosa serve un acceleratore • Nella prima meta’ del ‘900 strutture acceleranti sono costruite per incrementare l’energia cinetica di atomi carichi (ioni) e indurre nuove reazioni nucleari per urto con un bersaglio (radioisotopi artificiali). Fisica Applicata • Nella seconda meta‘ del 900 complessi di accelerazione sono costruiti per raggiungere energie sempre piu‘ alte (energie ultrarelativistiche) e studiare le proprieta‘ infinitesime della materia (particelle sub-atomiche e interazioni fondamentali). Fisica Fondamentale Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 3 /56 G. Chiodini - Nov 2013 Come si accelera una particella Meccanica classica (Newton) • forza=massa x accelerazione: F=ma (non vale per velocita’ prossime alla luce) • momento = massa x velocita’: p=mv Meccanica relativistica (Einstein) m = γ m massa a riposo 0 • • • incremento di p = forza x tempo: Δp=FT (vale sempre) v β = velocita’ relativa a c c γ = p=mv dove m e’ la massa relativistica: 1 1− β2 fattore di dilatazione relativistica β = 1− 1 γ2 Δp=pfinale -piniziale~mΔv+Δmv incremento di p e’ dovuto ad incremento della velocita’ e della massa relativistica La massa relativistica (quindi il momento e l’energia) tende all’infinito per velocita’ prossime alla velocita’ della luce c = 300,000 km/s → la velocita’ della luce e’ un limite invalicabile. In regime relativistico e’ piu’ corretto parlare di aumento di energia che di accelerazione perche’ la velocita’ satura β→1, γ→∞ Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 4 /56 G. Chiodini - Nov 2013 Energia cinetica e relativistica Meccanica classica (Newton) • L’energia cinetica T di una particellla e’ quadratica nella velocita’ e proporzionale alla massa a riposo 2 m0v T= =E 2 Meccanica relativistica (Einstein) • L’energia relativistica E di una particella e’ l’ipotenusa di un triangolo rettangolo avente come cateti la massa a riposo ed il momento relativistico. • L’energia cinetica T e’ definita come differenza tra energia relativistica E ed energia a riposo Esercizio 1 E0=m0c2 m 0c2 E = (m 0 c ) + (pc) 2 2 2 T = E − m 0c2 = E − E 0 pc Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 5 /56 ⎧ E E γ = = ⎪ m 0c2 E 0 ⎪ ⎨ pc ⎪ β= ⎪ E ⎩ G. Chiodini - Nov 2013 Energia potenziale U=mgh,T=0 • La forza di gravita’ e’ pari a F=mg dove g=9.8m/s2 e’ una costante. • Il lavoro L e’ il prodotto forza per spostamento quindi L=Fh=mgh e corrisponde all’energia potenziale U del campo di gravita’ U=mgh/2=T • • U=0,T=mgh Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 L’energia totale E=U+T si conserva L’energia potenziale U=mgh quindi si converte in energia cinetica T=1/2mv2 durante la caduta del corpo v = 2gh 6 /56 G. Chiodini - Nov 2013 Forze e campi elettrici Forze elettriche attrattive e repulsive si manifestano facilmente per strofinio La materia si elettrifica quando gli atomi della materia perdono (+) o acquistano (-) elettroni Il campo elettrico E agisce sulla carica q con la forza elettrica F=qE La carica di un elettrone e’ pari a 1.6E-19 Coulomb Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 7 /56 G. Chiodini - Nov 2013 L’energia elettrostatica e l’elettronvolt (eV) • Il potenziale elettrico V e’ il lavoro fatto dal campo sulla carica unitaria q=1 ed ha le unita’ di Energia/ Carica • • • • V=L/q=Fh/q=qEh/q=Eh Pila da 1 Volt Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 Si misura in Volt = Joule/Coulomb L’energia potenziale e’ quindi U=qV E’ conveniente usare come unita’ di misura l’ elettronVolt pari all’energia acquistata da un elettrone in una differenza di potenziale di 1 Volt: 1eV= (e) (1V) = (1.6E-19 C) x (J / C) 1eV=1.6E-19 J 8 /56 G. Chiodini - Nov 2013 Massa elettrone e protone La massa puo’ essere misurata in energia basta moltiplicare per c2 Spesso si scrive m(GeV/c2) me=9.1E-31 kg mec2=9.1E-30 kg (3E8)2(m/s)2=81E-14 J 2 mec /e=81E-14 J / 1.6E-19 C = 50E5 eV = 0.5MeV Mp=1.7E-27kg 1870xme=0.94GeV 1GeV=1000MeV, 1MeV=1000keV, 1keV=1000eV Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 9 /56 G. Chiodini - Nov 2013 Momento elettrone e protone Il momento puo’ essere misurato in energia basta moltiplicare per c Spesso si scrive p(GeV/c) elettrone me=0.5MeV/c2 T=E-E0 100keV 1MeV 10MeV 100MeV β=v/c 0.55 0.943 0.9975 0.999987 γ=m/m0 1.2 3 20 200 protone Mp=1GeV/c2 T=E-E0 1MeV 10MeV 100MeV 1GeV β=v/c 0.0447 0.0197 0.416 0.866 γ=m/m0 1.001 1.01 1.1 2 • Pe r l ’ e l e t t ro n e l ’ e n e r g i a s i trasforma prevalentemente in massa relativistica gia’ a circa 1 MeV • Per il protone l’aumento di velocita’ e’ importante fino a migliaia di MeV Usare formule delle slide 4 e 5 per calcolare la 2a e 3a colonna dalla 1a Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 10/56 G. Chiodini - Nov 2013 Era pre-acceleratori Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 11/56 G. Chiodini - Nov 2013 Sorgenti di particelle Un filamento caldo (K) che funge da catodo in vuoto emette elettroni (-) che vengono accelerati da una differenza di potenziale (Ua) e colpiscono un bersaglio metallico (A) che funge da anodo emettendo raggi X. Il bersaglio e‘ mantenuto a temperatura inferiore a quella di fusione mediante un liquido refrigerante (W). Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Nel 1895 Lenard costruisce il tubo catodico per esperimenti di scattering su gas accelerando elettroni. • Il tubo catodico viene venduto a Rontgen il quale scopre che stava producendo raggi X 12/56 G. Chiodini - Nov 2013 Radioattivita’ naturale La radiazione alfa emessa da una sorgente naturale e’ trasformata in un fascio collimato e diretto verso un sottile foglio d’oro mediante un forellino di una schermatura in piombo. Uno schermo di fluorescenza rivela la deviazione a grandi angoli della radiazione alfa “fotografando” nell’atomo la presenza di un nucleo piccolissimo che contiene pressoche’ tutta la massa (il nucleo atomico). Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 13/56 • Nel 1906 Rutherford bombarda fogli di mica e o ro c o n r a d i a z i o n e naturale alfa di qualche MeV di energia • Nel 1919 Rutherford induce una reazione nucleare sempre con radiazione alfa G. Chiodini - Nov 2013 Era degli acceleratori elettrostatici Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 14/56 G. Chiodini - Nov 2013 Acceleratore elettrostatico Cupola ad elevato potenziale elettrico V Sorgente di ioni estrati da un tubo a scarica Tubo accelerante • Energia finale = Energia iniziale + (carica ione) x V • E’ necessario un generatore di altissima tensione in continua: Base meccanica a massa Bersaglio Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 15/56 • Moltiplicatore di tensione di Cockcroft-Walton • Generatore di Van De Graaff G. Chiodini - Nov 2013 Moltiplicatore di Cockcroft-Walton Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Rutherford spingeva per acceleratori superiori al MeV ma questo era fuori la portata di quei tempi • Nel 1928 Gamov predice che 0.5 MeV potrebbero bastare per indurre reazioni nucleari grazie al effetto tunnel • Nel 1932 Cockcroft and Walton raggiungono 0.7 MeV e splittano l’atomo di litio con protoni accelerati a 0.4 MeV (Li7+p→He4+He4) 16/56 G. Chiodini - Nov 2013 Moltiplicatore di tensione Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 17/56 • Diodi D1 e D2 conducono corrente solo nella direzione della freccia • Le capacita’ elettriche C1 e C2 si caricano attraverso i diodi alla tensione massima • Tensione di uscita somma delle tensioni ai capi dei c o n d e n s a t o r i Vout=VC1+VC2=2VINP • n stadi Vout=2nVINP G. Chiodini - Nov 2013 Cockroft-Walton al FNAL di Chicago Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • • Il trasformatore AC di qualche kV non e’ mostrato • Gli ioni negativi sono passati nel tubo in alto a sinistra verso il generatore di Cockroft-Walton di 0.75MV • Il generatore di Cockroft-Walton e’ sulla sinistra con una cupula nella parte alta • • • Le capacita’ sono gran parte dei cilindri verticali blu Nella struttura cubica gli elettroni sono aggiunti ad atomi di idrogeno per formare ioni negativi I diodi sono i cilindri diagonali Le sfere metalliche ed i toroidi evitano la formazione di effetti corona e scariche tra i punti di connessione 18/56 G. Chiodini - Nov 2013 Generatore di Van de Graaff • Nei primi anni ‘30 Van de Graaff costruisce il suo generatore di alta tensione che raggiunge i 1.5 MV • Questi generatori possono operare fino a 10 MV a forniscono fasci stabili, altamente direzionali e con bassa dispersione di energia Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 19/56 G. Chiodini - Nov 2013 Tandem Van de Graaff E = V + zV Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 20/56 • Il raddoppio di energia si raggiunge con una idea molto intelligente: cambiare segno di carica alle particelle accelerate e usare un secondo generatore di polarita’ opposta • Questi generatori possono operare fino a 10 MV a forniscono fasci stabili, altamente direzionali e con bassa dispersione di energia G. Chiodini - Nov 2013 Limite acceleratori elettrostatici Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Il limite dei generatori elettrostatici e’ di 10 MV oltre i quali si hanno b re a k d o w n e l e t t ro s t a t i c i d e g l i isolamenti elettrici e non si puo’ aumentare l’energia mettendoli in cascata piu’ volte • Il campo elettrico statico e’ conservativo e non puo’ essere usato per incrementare l’energia mediante passaggi multipli 21/56 G. Chiodini - Nov 2013 L’era dei “veri” acceleratori Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 22/56 G. Chiodini - Nov 2013 Acceleratori lineari e circolari Circolari Lineari ma con impiego di campi variabili nel tempo Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 23/56 G. Chiodini - Nov 2013 Acceleratori lineari 1.Catena di strutture identiche. 2.Campi elettrici variabili nel tempo per non aumentare il potenziale elettrico tra una struttura e l’altra Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 24/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il Linac di Wideroe - + E=0 E=0 + - E=0 E=0 +→− −→+ +→− E<0 E>0 E<0 + - Il fascio estratto e’ a pacchetti. Solo le particelle sincrone sono accelerate (slide successiva) Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Nel 1924 Ising propone di usare campi elettrici variabili tra tubi conduttori cavi consecutivi (tubi di drift) per incrementare l’energia oltre la massima tensione elettrica presente nel sistema (“vero” acceleratore). • Nel 1928 Wideroe dimostra il principio d i I s i n g c o n u n o s c i l l a t o re d i radiofrequenza di 1 MHz di frequenza e 25 kV di ampiezza per accelerare ioni di potassio a 50 keV 25/56 G. Chiodini - Nov 2013 Condizione di sincronia E(t) = E 0 cos(2π ft) + E = E0 - + vT L= 2 modo π - t0 v0 T L0 = 2 - + E = E0 - + t2=t0+T/2 v1T L1 = 2 + - + Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 E = E0 - t2=t0+T v2 T L2 = 2 26/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il Linac di Alvarez L = vT • I tubi a drift sono limitati a frequenze non superiori a 10 MHz e poi diventano antenne e disperdono energia nello spazio. A queste frequenze ed ad alta energia la lunghezza dei tubi diventa proibitiva • Nel 1946 Alvarez avvolge i tubi a drift i n u n a C av i t a ’ R F R i s o n a n t e alimentata da una Sorgente RF di Alta Potenza ed Alta Frequenza esterna che genera onde elettromagnetiche di 200 MHz (Tecnologia Radar della II Guerra Mondiale) condizione di sincronia: modo 2π Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 27/56 G. Chiodini - Nov 2013 Onde elettromagnetiche E(t, z) = E 0 cos(2π t x − 2π ) T λ Frequenza Lunghezza d’onda f=10MHz → T=100ns f=200MHz → T=5ns f=3GHz → T=0.33ns 1 f= T c λ = = Tc f → → → λ=30m λ=1.5m λ=0.1m Un’onda elettromagnetica nel vuoto e’ costituita da campi elettrici e magnetici variabili sinusoidalmente nel tempo e nello spazio ed ortogonali alla direzione di propagazione. NB: In una cavita’ risonante il campo elettrico acquista una componente parallela alla direzione di propagazione e quindi puo’ accelerare una particella carica. Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 28/56 G. Chiodini - Nov 2013 Velocita’ di fase E(t, z) = E 0 cos(2π La velocita’ di fase e’ determinata dal moto apparente della cresta dell’onda. t x − 2π ) T λ 2π t 2π x − T λ 2π t 2π x 2π (t + Δt) 2π (x + Δx) − = − T λ T λ Δt Δx Δx λ = → = T λ Δt T fase = cos tan te = ϕ = t t + Δt x E(t, z) = E 0 cos(2π − 2π ) T λ vfase t Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 Δx = =c Δt NB: In una cavita’ risonante la velocita’ di fase vfase dell’onda elettromagnetica e’ inferiore a c e quindi e’ possibile accelerare una particella soddisfacendo la condizione risonante vparticella= vfase . E in una guida d’onda? 29/56 G. Chiodini - Nov 2013 Limitazione del Linac • L’impiego della radiofrequenza permette di avere sempre potenziale nullo ai due estremi dell’acceleratore evitando il breakdown del sistema • Questo permette di mettere in cascata un numero illimitato di tubi a drift spaziati da gap di accelerazione • Il linac diventa impraticabile a energie troppo alte perche’ la lunghezza diventa irrealistica Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 30/56 G. Chiodini - Nov 2013 Acceleratori circolari 1.Impiego di campi variabili nel tempo per ottenere aumento di energia lungo orbite chiuse 2.Necessita deflessione in piu’ regioni fino ad ottenere orbite chiuse Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 31/56 G. Chiodini - Nov 2013 Campo magnetico Spira di corrente equivale ad aghetto magnetico • Il campo magnetico B e’ generato da una corrente elettrica macroscopica (bobina) o microscopica (domini ferromagnetici dei materiali) ed e’ ad essa ortogonale • Il campo magnetico generato da una spira (o un magnete) si manifesta come una forza agente su un’altra spira (o altro magnete) • I poli di una spira (o di un magnete) si respingono (attraggono) se generati da correnti aventi verso uguale (opposto) • I poli di una spira (o di un magnete) non possono essere separati (non esistono monopoli magnetici) quindi la forza magnetica agente su una spira (o su un magnete) tende a farla ruotare (come l’ago di una bussola). La Terra e’ un grande magnete che interagisce con l’aghetto magnetico e lo orienta da nord a sud Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 32/56 G. Chiodini - Nov 2013 Forza elettrica e magnetica agenti su una particella carica carica v E • La forza elettrica e’ parallela al campo elettrico e solo la componente parallela alla velocita’ puo’ accelerare la carica • la forza magnetica e’ ortogonale alla velocita’ ed al campo magnetico, quindi non puo’ accelerare la carica • In regime relativistico v=c e la forza magnetica diventa molto efficiente nella deflessione Felettrica = qE v B Fmagnetica = qvB Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 33/56 G. Chiodini - Nov 2013 Moto circolare uniforme Una particella di massa m che compie un moto circolare uniforme di raggio ρ con una velocita’ tangenziale v e’ soggetta ad una accelerazione verso il centro pari a a=v2/ρ (accelerazione centripeta). La legge della forza di Newton implica necessariamente che ad una accelerazione centripeta corrisponda una Forza centripeta = massa x accelerazione centripeta v Fcentripeta = ma centripeta 2 v =m ρ ρ Fcentripeta Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 m v2 a= ρ 34/56 Fcentriguga = −ma centripeta Fcentripeta + Fcentriguga = 0 G. Chiodini - Nov 2013 Moto circolare uniforme in campo magnetico Forza centripeta = Forza di magnetica Fcentripeta = qvB Forza centrifuga = -Forza centripeta −Fcentrifuga v2 pv = ma = m = ρ ρ p = ρB q pv = qvB ρ p(GeV / c) rigidita’ magnetica = 0.3ρ(m)B(T) z p cp / e p(eV / c) p(GeV / c) p(GeV / c) −9 = ρB → = cρB → = cρB → = cρB ⋅10 → = 3 ⋅10 8 ⋅ ρB ⋅10 −9 q q/e z z z q=ze cioe’ z e’ la carica in unita’ della carica dell’elettrone Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 35/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il Ciclotrone Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Nel 1929 Lawrence progetta il famoso ciclotrone: un linac avvolto su se stesso • Nel 1931 il suo studente Livingston ne costruisce uno dimostrativo accelerando ioni di idrogeno fino a 80 keV • Nel 1932 Lawrence ne costruisce uno accelerando protoni fino a 1.25 MeV e splitta gli atomi 36/56 G. Chiodini - Nov 2013 Ciclotrone Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 37/56 • Un elettromagnete genera un campo magnetico che fa ruotare le particelle cariche. • Su due contenitori cavi a forma di D e’ applicata una tensione alternata sincronizzata con l’arrivo delle particelle cariche. • Ad ogni passaggio delle particelle cariche tra i due D queste vengono accelerate. • Le particelle cariche immesse dalla sorgente al centro tra i due D spiraleggiano fino ad essere estratte e inviate sul bersaglio. G. Chiodini - Nov 2013 Condizione di sincronia del ciclotrone Periodo di rivoluzione 2πρ 2πρ 2πρ m T= = = = 2π v p / m qρB / m qB Frequenza di rivoluzione 1 1 qB f= = T 2π m In regime non relativistico f e’ costante e la particella accelerata Il fascio estratto e’ a rimane sincrona con la pacchetti. Solo le particelle radiofrequenza (adatto per protoni sincrone sono accelerate. e non per elettroni) Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 38/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il betatrone Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 • Nel 1923 Wideroe progetta il betatrone scoprendo la famosa regola 2 a 1 il suo prototipo non funziona • Nel 1940 Kerst reinventa il betatrone e lo costruisce per elettroni fino a 2.2 MeV • Nel 1950 kerst costruisce il betatrone piu‘ grande del mondo per elettroni fino a 300 MeV 39/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il betatrone • Un elettromagnete pulsato genera un campo magnetico variabile che fa ruotare le particelle cariche. • Le particelle cariche circolano in un tubo circolare avvolgendo poloidalmente il campo magnetico variabile • Il campo magnetico guida mantiene le particelle in orbita circolare e il campo magnetico medio accelera le particelle per induzione magnetica • Il campo medio ed il campo guida devono soddisfare la regola 2:1 per mantenere le particelle sincrone (principio di Wideroe) Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 40/56 G. Chiodini - Nov 2013 Legge di induzione magnetica di Lenz B=campo MAGNETICO ESTERNO VARIABILE nel tempo Il lavoro del campo elettrico lungo una curva chiusa C di lunghezza L e’ pari alla velocita’ di variazione del flusso magnetico Φ che attraversa la superfice S Φ max BmaxS V = EL = − =− T T C=curva chiusa S=superfice sottesa da C E=campo elettrico indotto L’alternatore converte energia meccanica in energia elettrica V=− Il campo elettrico indotto dal campo magnetico variabile e’ ortogonale ad esso e in grado di accelerare una particella carica lungo la traiettoria chiusa NB: Il verso del campo elettrico e’ tale da creare eventualmente una corrente che si oppone alla variazione del campo che lo ha generato ΔΦ max = −2π fBmaxSsin(2π ft) Δt Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 41/56 G. Chiodini - Nov 2013 Rapporto 2:1 Accelerazione 2 Φ max Bmedio πρ E poloidale 2πρ = = max T T eBmedio max ρ p = Fpoloidale T = eE poloidale T = 2 Rotazione T p = eρBguida Bguida 1 medio = Bmax 2 •Il fascio durante l’estrazione e’ continuo •T e’ dell’ordine dei ms Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 42/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il sincrotrone Molto spazio per iniezione, esperimenti, estrazione, radiofrequenza ... grazie alla “focalizzazione forte” dei quadrupoli (prossima lezione). Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 43/56 • Nel 1943 Oliphant unisce tre concetti: accelerazione con risonatori, frequenza variabile, campi magnetici guida pulsati. • 1 9 4 4 M c M i l l a n a n d Ve k s l e r indipendentemente propongono il sincrotrone con Stabilita’ di Fase • Nel 1946 Goward and Barnes sono i primi a costruire un sincrotrone in UK • Nel 1952 diversi gruppi inventano la Focalizzazione Forte • Nel 1956 MURA in US propongono lo Stacking per aumentare l’intensita’ dei fasci • Nel 1961 Touschek realizza il primo collisionatore elettroni-positroni (e+-e-) ad anello singolo G. Chiodini - Nov 2013 Deflessione particelle cariche v h µ0 nI B= h V E= h dove μ0=4π10-7H/m, n=numero di spire, I corrente nelle spire, h altezza del traferro L V potenziale e E campo elettrico verticale Deflessione magnetica Deflessione elettrostatica Dipolo magnetico a forma di C impiegato come campo guida delle particelle lungo il sincrotrone (ottimo in regime relativistico) Piatti carichi (V~200kV) usati per iniettare fasci nel sincrotrone (ottimi a bassa energia) vh mvh qET qVL θ= = = = v mv mv mv2 h p(GeV / c) = 0.3ρ(m)B(T) rigidita’ magnetica z Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 vh << v θ 44/56 G. Chiodini - Nov 2013 Ciclo di sincrotrone p(GeV / c) = 0.3ρ(m)B(T) z •Il fascio e’ a pacchetti •T e’ dell’ordine delle ore o giorni Orbita circolare RF ↑ B↑ 2π v f fr = = ρ n RF=OFF B=costante Condizione di sincronia: la frequenza f della radiofrequenza deve essere un multiplo intero n della frequenza di rotazione fr NB: si dice sincrotrone perche‘ la frequenza f delle cavita’ deve essere aggiustata durante l’accelerazione per soddisfare alla condizione di sincronia, inoltre anche il campo magnetico B deve aumentare in fase di accelerazione per mantenere le particella in orbita. Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 45/56 G. Chiodini - Nov 2013 Elettrosincrotone di Frascati (1959-1975 elettroni a 0.4-1 GeV) 4 dipoli→“focalizzazione debole” Pochissimo spazio per iniezione, esperimenti, estrazione, radiofrequenza ... Ci vuole una “focalizzazione forte” → quadrupoli (prossima lezione). Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 46/56 G. Chiodini - Nov 2013 Classificazione • • Forza conservativa elettrostatica EL = V Acceleratori elettrostatici • • • Cockcroft Walton Van De Graaff Tandem Forza ponderomotrice d’induzione elettromagnetica BmaxS V = EL = − T Acceleratori con campi elettrici variabili • • Acceleratori a induzione • Betatrone Acceleratori a radiofrequenza • • • Linac Ciclotrone Betatrone: Unbunched E poloidale Sincrotrone Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 47/56 Risonatore: Bunched E assiale G. Chiodini - Nov 2013 Applicazioni non HEP • • • Sorgente di luce di sincrotrone • • • • • • Spettroscopia di massa atomica • • • Driver per fusione nucleare inerziale Sorgente di neutroni per spallazione Produzione di isotopi Radiografie X Terapie contro il cancro Impiantazione ionica Metallurgia di superfice Sterilizzazione cibi e materiali Reattori a fissione assistiti da acceleratori (ADS) Inceneritore di rifiuti Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 48/56 G. Chiodini - Nov 2013 High Energy Physics (HEP) Nei bersagli fissi l’intesita’ e’ l’elevata perche’ il bersaglio e’ molto denso. Gran parte dell’energia e’ persa in energia cinetica di rinculo del bersaglio fisso. Nei collisionatori particelle di carica e momento opposto si scontrano e tutta l’energia e’ a disposizione dell’interazione (nuove particelle pesanti mai create fino ad ora). L’intensita’ e’ minore perche’ il bersaglio ora e’ un fascio poco denso. Nei collisionatori circolari (anello singolo o doppio anello) e’ possibile accumulare piu’ carica (stacking) mediante iniezioni multiple e far collidere piu’ volte sempre gli stessi fasci. Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 49/56 G. Chiodini - Nov 2013 Targetta fissa e collisionatori E 2 finale =m 2 finale +p 2 finale →m 2 finale =E 2 finale −p 2 finale Massa sistema finale dopo la collisione ⎧ 2 2 2 2 ⎪ E finale = E iniziale = E1 + E 2 = m1 + p1 + m 2 + p 2 Conservazione energia relativistica ⎨ p finale = p iniziale = p1 + p 2 Conservazione momento relativistico ⎪⎩ Dopo l’urto Prima dell’urto m1 , E1 , p1 m2 , E2 , p2 = 0 1 >>m1 ,m 2 m finale ⎯E⎯⎯⎯ → 2 E1m 2 Targetta fissa p finale = p1 m1 , E1 , p1 m 2 = m1 , E 2 = E1 , p 2 = −p1 m finale = E1 + E 2 Collisionatore p finale = 0 Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 50/56 G. Chiodini - Nov 2013 Frontiera dell’energia e dell’intensita’ L’intensita’ dei fasci si misura in corrente (I) ed a parita’ di potenza (W) e’ piu’ alta in macchine di piu’ bassa energia (E)→ W(Watts)=E(Volts)xI(Ampere) L’energia aumentata un fattore 10 ogni 10 anni Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 51/56 G. Chiodini - Nov 2013 LHC: Il piu’ potente acceleratore del mondo Il Large Hadron Collider al CERN di Ginevra e’ collocato a 200 metri sotto terra, ha un circonferenza di 27 km, accelera due fasci di protoni in direzioni opposte in due anelli distinti fino ad energie di 7000 GeV ed ha quattro punti di interazione con altrettanti esperimenti. Scoperta del bosone di Higgs a 126 GeV di massa (premio nobel 2013 ai teorici che lo ipotizzarono 40 anni fa per spiegare la massa delle particelle elementari e dei mediatori della forza elettrodebole). Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 52/56 G. Chiodini - Nov 2013 Complesso di accelerazione del CERN LHC:450→7000GeV SPS:26→450GeV BOOSTER:50MeV→1.4GeV PS:1.4→26eV LINAC:50MeV Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 53/56 G. Chiodini - Nov 2013 Il rivelatore ATLAS muone adroni elettrone fotone B p Higgs p LHC e’ il microscopio e ATLAS e’ l’occhio Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 54/56 G. Chiodini - Nov 2013 Scoperta del bosone di Higgs Accumulo di eventi corrispondenti al decadimendo del bosone di Higgs in due fotoni Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 Evento ricostruito in cui l’Higgs decade in 4 muoni 55/56 G. Chiodini - Nov 2013 Perche’ le alte energie (HEP) L’acceleratore e’ il piu’ potente strumento mai costruito La risoluzione spaziale dipende dalla lunghezza d’onda λ della radiazione impiegata h h hc / e hc / e(m) 1.24 ⋅10 −6 (m) λ= = = = = p E/c E/e E(eV) E(eV) Occhio umano Cellula = 10-6 m Luce naturale 10-9m molecola d acqua 10-10m atomo di idrogeno elettrone fotone 10-15m gluone protone < 10-18m quark Energia =1V J ⋅s Costante di Planck determina le proprieta’ ondulatorie della materia La famiglia di particelle e forze elementari ora completa dopo la scoperta nel 2012 a LHC del bosone di Higgs a 126 GeV di massa. Premio Nobel 2013 ai teorici che lo goccia d acqua ipotizzarono 40 anni fa per spiegare la massa delle particelle elementari (quark e leptoni) e dei mediatori della forza elettrodebole. 10-3m Microscopio h = 6.63 ⋅10 −34 Energia=1TeV ? Mar 3-4 2004 Acceleratori normalconduttivi e superconduttori: Lezione 1 56/56 G. Chiodini - Nov 2013