Giornalino - Istituto Comprensivo Lequile

ISTITUTO COMPRENSIVO LEQUILE
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “SANDRO PERTINI”
Il Corriere della Scuola
Numero unico anno scolastico 2014/2015
EDITORIALE DEDICATO AI GENITORI
Anche quest’anno
ci siamo riusciti!
I cambiamenti della società moderna sono
rapidi e inarrestabili ed il sistema scolastico
non può restare insensibile.
Sono molti i miglioramenti avvenuti
rispetto al passato, ma sono altrettanti i
problemi che sussistono ancora oggi nelle
scuole. Compito della “Buona Scuola” non è
solo formare i cittadini del domani, attivi e
propositivi, ma anche offrire una preparazione
di qualità. La scuola non deve fornire, alla fine
del percorso educativo–didattico, solo un
titolo
di
studio,
ma
deve
offrire
l’equipaggiamento al futuro cittadino per
vivere con consapevolezza.
Bisogna puntare sempre più su una
didattica “per competenze” coniugata alla
valorizzazione del patrimonio culturale e
morale. Questo può essere garantito solo
attraverso docenti preparati e attenti ai
bisogni degli alunni e a una vasta gamma di
servizi. E’ dovere di Noi insegnanti, quindi,
curare la nostra formazione e credere nel
“capitale umano” che ogni anno ci viene
affidato, attivando ogni iniziativa che
garantisca l’educazione, la crescita e la
formazione e ne accresca l’efficacia educativa.
La Scuola Secondaria di I grado “ S. Pertini” si
avvia a rappresentare la sintesi di tutto questo
processo virtuoso in cui si fondono eccellenze
educative e servizi di qualità: rafforzamento
del piano formativo per le lingue straniere,
nozioni basilari sui principi dell’economia,
maggiori competenze digitali, visite guidate e
viaggi d’istruzione sono solo alcuni dei nostri
punti di forza.
La riprova è sia l’incremento delle iscrizioni
in questi ultimi anni e sia i buoni risultati dei
nostri alunni nelle scuole secondarie di II
grado. E’ convinzione comune che la scuola è
l’anima culturale di un paese e ne costituisce la
sua identità creando le basi per lo sviluppo
sociale ed economico del nostro territorio.
L’offerta formativa del nostro Istituto,
nonostante i tagli del Governo, rappresenta
sicuramente un valore aggiunto per il nostro
paese.
Una scuola per tutti, tutti per la scuola, in
una sinergia compatta di forze è il nostro
obiettivo. La crescita del nostro paese inizia
dalla scuola, cuore pulsante della cultura e
motore della formazione di menti positive.
Solo se noi saremo in grado di dare alla scuola
la giusta importanza sapremo crescere.
Prof.ssa Graziella MAZZOTTA
Il saluto del Dirigente scolastico
Anche quest’anno ce l’avete fatta a far pubblicare il nostro giornale.
La vostra tenacia e quella dei vostri insegnanti è commovente. Senza
dare fastidio, con un impegno silenzioso e discreto riuscite ogni anno a
stupirmi e a dimostrarmi quanto la nostra scuola lavora e si impegna per
essere didatticamente moderna e coinvolgente.
Il giornale è una finestra aperta sulla scuola e la società lequilese
perché dimostra cosa siete capaci di fare nonostante le risicate risorse
che possiamo mettere a vostra disposizione.
Quando mi arriva sulla scrivania la richiesta dell’incontro di redazione
in orario extrascolastico non mi sembra vero che tanti di voi hanno
voglia di impegnarsi anche se per questa attività non ci sono voti o altri
vantaggi se non quello di dire: “questo giornale l’ho fatto io”.
Tutti i numeri sono stati preziosi per la documentazione d’istituto
perché in poche pagine sono raccolte le tante iniziative di cui siete
protagonisti e fanno conoscere come la scuola si sia rinnovata nella
didattica e nella socializzazione.
Tutti, grazie a voi, possono toccare con mano ciò che si fa e come
venite stimolati a fare di più e a costruirvi esperienze indimenticabili che
vi accompagneranno sempre.
Approfitto di queste pagine che entreranno in tante case di Lequile
per ringraziare il Sindaco che per il secondo anno consecutivo ci finanzia
questo progetto, per salutare tutte le vostre famiglie e congratularmi
con voi per l’impegno e i vostri docenti per la disponibilità e la
professionalità con cui vi seguono.
Sono orgoglioso di voi! Continuate così, non arrendetevi d’avanti alle
difficoltà e agli inevitabili intoppi fate in modo che la nostra scuola sia
adeguata ai tempi che state vivendo!
Quando a ottobre abbiamo iniziato a
lavorare sul giornale sembrava che quest’anno
tutto dovesse filare liscio e che per dicembre il
nuovo numero sarebbe stato pronto e invece…
ecco che abbiamo dovuto interrompere per le
attività di orientamento delle classi terze, poi
sono arrivate le frenetiche settimane di
chiusura del quadrimestre perciò il susseguirsi
di compiti, interrogazioni e verifiche varie
hanno reso difficile incontrarci e concludere il
nostro lavoro. Ora finalmente gli articoli sono
pronti, le foto selezionate e la nostra idea di
giornale concretizzata. È difficile spiegare il
lavoro che c’è dietro un giornale come il
nostro: la redazione, la raccolta degli articoli, le
diverse idee da concordare e conciliare. Per noi
il giornale è un modo per far conoscere fuori
dalla scuola le nostre iniziative, le nostre idee
e, anche, le nostre capacità.
Questo numero lo abbiamo organizzato
così: la seconda e terza pagina l’abbiamo
voluta
dedicare
al
nostro
progetto
orientamento che coinvolge tutte le classi.
Quest’anno abbiamo avuto modo di
partecipare a due incontri con persone di
Lequile che sono riuscite a realizzarsi
professionalmente. In queste pagine trova
ospitalità anche il resoconto delle “Lezioni di
Economia” tenute agli alunni delle terze.
In questo numero abbiamo voluto dedicare
tutto il paginone ai nostri lavori letterari
pubblicando poesie, racconti e altri testi
realizzati da noi alunni.
La seconda parte del giornale, invece
raccoglie i resoconti delle tante esperienze
vissute da noi alunni sia lo scorso anno che in
questa prima parte dell’anno scolastico,
dedicando uno spazio a qualche battuta
scherzosa per strapparvi qualche sorriso.
Vorremmo chiedervi un favore: leggete il
nostro giornale e dateci suggerimenti così
potremo migliorarlo e renderlo ancora più
bello!
Il Dirigente scolastico
PROF. PAOLO MARCELLO TARANTINI
LA REDAZIONE
Il saluto del Sindaco
Il secondo numero del giornalino curato dagli alunni e dai docenti della Scuola Media “S. Pertini”, ha pubblicato sempre con
il sostegno economico del Comune, mi offre l’occasione per salutare con simpatia il nuovo Sindaco ed il Consiglio dei Ragazzi
che sono stati eletti nella tornata del 29 gennaio u.s. e che fin dall’insediamento hanno dimostrato di aver idee chiare e
proposte per l’Amministrazione Comunale.
Per parte mia, intendo che quanto prima i nostri ragazzi ed il Consiglio inizino le loro discussioni con il coinvolgimento dei
loro coetanei, su alcuni progetti proposti da Unicef e Provincia di Lecce e che riguardano in particolare la tutela dell’ambiente,
solidarietà/parità dei diritti, salute e sicurezza in ambito scolastico, salute/alimentazione e stile di vita, mobilità sostenibile,
comprensione/educazione alle emozioni, oltre alla partecipazione alle Olimpiadi dell’Amicizia.
Come ben si vede, un programma molto nutrito e ben articolato, che non deve comunque intralciare la normale attività
didattica, ma essere occasione di stimolo e di crescita consapevole dei nostri ragazzi.
Intanto mi incuriosisce leggere gli articoli del giornalino e con questi presupposti augurare buona lettura a tutti.
Il sindaco Dott. Antonio CAIAFFA
Abbiamo incontrato…
Un incontro. . . Stellare
A dialogo con Pierangelo Marenaci
Quando qualcuno nomina la parola “incontrare”, si pensa sempre ad un incontro
con l’amico, ma questa parola ha un significato più profondo. Questo termine ci può
fare capire molte cose.
Nella vita quotidiana incontriamo persone
che si sono laureate in medicina, fisica ecc. In
questo caso, incontrarsi con queste persone,
vuole dire fare un confronto, capire i sacrifici e
le esperienze positive e negative; capire la loro
vita, non per essere ficca-naso, ma per sapere
se diventare come loro è veramente quello che
vogliamo.
Pochi giorni fa, insieme alla mia classe, ho
incontrato un signore di Lequile, laureato in
fisica. Si chiama Pierangelo Marenaci, ha 36
anni.
È emigrato a Monaco Di Baviera per motivi
di lavoro, è sposato e ha due figli. Dopo essersi
laureato, si è specializzato in astro fisica ed è
andato a lavorare nell’azienda spaziale “ESA”.
In questa azienda si costruiscono satelliti.
Pierangelo si occupa o meglio si occupava, dato
che ha cambiato azienda, del settore
progettazione.
Da un po’ di tempo sta lavorando con AIRBUS occupandosi della progettazione di
un “cannocchiale” più potente di quelli esistenti. Il loro obiettivo è riuscire a vedere
la nascita della Terra. Questo, è possibile perché gli scienziati hanno studiato che
nello spazio, più la distanza è maggiore, più si va indietro nel tempo, perciò
mandando il microscopio il più distante possibile si potrà vedere il “Big-Bang”.
Le informazioni che ci ha dato sono state veramente tante, mi ha sorpreso sapere
che nello spazio, non essendoci la gravità, per far muovere i satelliti sfruttano il
magnetismo dei Pianeti, indirizzandoli in discesa… (non sono brava come lui a
spiegare…).
Siamo stati più di un’ora ad ascoltare le sue spiegazioni cercando di comprendere
tutto anche perché spiegava così chiaramente che sembrava propria di chiacchierare
di cose di tutti i giorni. Secondo me Pierangelo è una di quelle persone dalle quali
bisogna prendere esempio. Lui ci ha consigliato di studiare e imparare bene l’inglese
perché è la lingua del mondo del lavoro.
Con lui abbiamo avuto la possibilità di parlare un po’ della sua vita a Monaco e ci
ha confidato che non essere del posto, comporta mole conseguenze, ma con volontà
ci si adatta ovunque, ci ha consigliato di andare a vivere almeno per un po’ all’estero
allontanandoci dal nostro piccolo mondo, dai nostri amici, dalla nostra famiglia,
acquisendo così un’esperienza straordinaria. Io personalmente voglio essere come
lui.
Da sempre immagino e sogno sul fatto che possa diventare dottoressa, studiare,
andare all’università, conseguire la laurea in medicina, quindi vivere all’estero.
Vedere che è possibile fare questo mi ha dato una grande carica. Noi ragazzi
stiamo vivendo l’adolescenza, (la mia prof. ama dire “adolescemenza”). in questa
fase della nostra vita commettiamo errori e sottovalutiamo le nostre capacità e le
nostre peculiarità.
L’incontro con persone come Pierangelo ci permette di comprendere bene la
strada da intraprendere e di riflettere sulle aspettative di lavoro. Il futuro è nelle
nostre mani.
Noi tutti dobbiamo ringraziare la scuola perché attraverso questa didattica aperta
ci concede una grande occasione di conoscere e crescere consapevolmente.
Lequile ha il suo musicista
La musica come scopo di vita è una riflessione che ancora non avevo fatto, anche
perché non mi era mai capitato di parlare a tu per tu con una persona che non solo ama
la musica, ma è la parte principale della sua vita: Stefano Guarascio è un pianista
ventisettenne che ha frequentato la nostra stessa scuola secondaria. Il suo amore per la
musica è nato da una pianola regalatagli a Natale quando aveva 6 anni, da quel
momento la sua vita ha avuto uno scopo.
Ascoltare le sue parole è stato molto importante perché ho avuto modo di capire le
passioni, quelle vere possono farti superare ogni ostacolo e fatica. Pensavo che la vita di
chi studia musica fosse tranquilla e serena invece ho scoperto che per poter raggiungere
alti risultati è necessario non solo esercitarsi sullo strumento che si studia, ma anche su
tutti gli altri aspetti culturali perché non è pensabile che un grande musicista non sappia
nulla di tutto il resto. Infatti Stefano non solo ha frequentato il conservatorio “ Tito
Schipa” di Lecce, ma anche il Liceo Scientifico riuscendo a raggiungere i due traguardi
con alte valutazioni. Adesso sta frequentando il secondo anno del conservatorio di S.
Cecilia a Roma.
Molte sono le cose del suo “racconto di vita” che mi hanno profondamente colpito e
fatto riflettere, tra queste il fatto che si è esibito in tante parti del mondo, imparando
lingue e culture diverse. Il suo viaggio preferito è stato quello fatto in Giappone, dove ha
avuto anche la possibilità di assistere ad alcune lezioni e vedere come, sin dall’età di 3
anni, i bambini giapponesi vengano iniziati alla musica. In Giappone la musica è
valorizzata davvero e ai bambini viene insegnata tanto quanto gli viene insegnato a
parlare perché la musica è considerata come un altro mezzo di comunicazione. Mi ha
fatto piacere constatare come l’incontro con questo nostro concittadino abbia riempito
di gioia non solo noi ragazzi, ma anche i nostri insegnanti, infatti la prof. Bonocore di
musica non riusciva a trovare un posto adeguato perché non voleva perdere una virgola
dell’intervista, la prof. Lorella Petrelli ha trovato un valido sostenitore per ribadire
ancora una volta quanto sia importante studiare l’inglese e tutti gli altri insegnanti che
hanno preso spunto per ricordarci che senza impegno non si realizzano i propri sogni.
Nei giorni seguenti abbiamo avuto modo di continuare a conoscere Stefano
attraverso il video dei suoi concerti che ci hanno fatto capire cos’è la bravura.
Come lequilese sono
contento e orgoglioso di
sapere che tanti nostri
compaesani sono riusciti a
distinguersi
toccando
traguardi altissimi.
Spero di poter, anch’io
fare
qualcosa
di
importante per il mio
paese.
Francesco LOFARI
Da Lequile a … per amore della musica
Dialogo con Stefano Guarascio
Il sistema scolastico giapponese prevede sei anni di elementari, tre di scuole
medie e tre di superiori, in tutti questi dodici anni fra le materie studiate vi è anche la
musica. Nel XX secolo un violinista giapponese, Shinichi Suzuki, propose un metodo
innovativo per l'educazione musicale il cosiddetto metodo Suzuki. Il metodo Suzuki
parte dal presupposto che tutti, fin dall'infanzia, siano dotati di un talento, che si
sviluppa in base all'ambiente, in cui si cresce perciò per ottenere una buona
educazione musicale è indispensabile che la famiglia stimoli il bambino ad entrare in
contatto con la musica fino dai 3-4 anni. Altra particolarità di questo metodo è il
ridimensionamento degli strumenti musicali che devono essere proporzionati al
corpo del bambino, inoltre il metodo prevede non solo l'esecuzione dei brani ma
anche molte ore di ascolto affinché la musica entri a far parte in modo del tutto
naturale della vita bambino che riesce a ripetere e memorizzare quanto ascoltato.
Stefano è nato a Lequile e ha 27 anni. Con il suo piano, fa innamorare le persone della
musica, soprattutto della musica classica. A molti lequilesi sembrerà strano, ma lui ha
frequentato proprio la scuola S. Pertini di Lequile.
La sua passione per la musica è nata quasi per caso, quando i genitori gli hanno
regalato per Natale una tastiera. Questo “giocattolo” ha permesso di esprimere subito i
suoi talenti infatti riusciva a riprodurre suoni e melodie senza conoscere quasi nulla di
musica.
Da qui inizia il suo percorso che lo porterà a studiare al liceo musicale di Lecce e a
perfezionarsi presso la prestigiosa accademia di Santa Cecilia.
Finita la terza media si è iscritto al liceo scientifico “De Giorgi” di Lecce cercando di
conciliare l’impegno del piano forte con studi cosi impegnativi.
I suoi pomeriggi erano divisi tra ore e ore di esercizi alla tastiera (per quattro cinque
ore) e ore di studio sui libri (altre tre quattro ore).
Tutti questi sacrifici sono oggi ripagati dai successi e riconoscimenti che sta
ottenendo. Per lui è molto più facile esprimersi attraverso la musica che non con le
parole. Grazie alla musica e alla sua bravura Stefano ha potuto viaggiare in tutto il
mondo: in Australia,
Giappone, Turchia, Romania… Molto bella è stata l’esperienza vissuta in Australia
dove ha partecipato a un concorso e da regolamento non si poteva battere le mani
durante le esecuzioni. Nonostante ciò a metà del suo brano il pubblico presente ha
applaudito contravvenendo al regolamento.
L’esperienza del Giappone è stata altrettanto fantastica perché ha avuto modo di
conoscere una realtà bellissima per la musica.
Francesco LOFARI
(CONTINUA A PAG. 8)
Michela PETRIGLIANO
Musica nelle scuole giapponesi
L'insegnamento della musica in Giappone
Il Corriere della Scuola
2
Consiglio comunale dei ragazzi
Il nuovo Sindaco dei ragazzi si presenta
Nel presentarmi in questo giorno, per me speciale, porgo innanzitutto il mio saluto alle autorità presenti, in
particolare al Sindaco dott. Antonio Caiaffa e all’Amministrazione Comunale tutta, al Preside e a tutti i docenti che con
pazienza ed entusiasmo ci stanno accompagnando in questa esperienza formativa.
Sono Lorenzo Festa alunno della prima C della Scuola Secondaria di primo grado “S. Pertini” di Lequile che
quest’anno ha avuto il privilegio di essere eletto Sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi.
Oggi è una giornata importante per me, perché finalmente posso iniziare a realizzare uno dei miei sogni: diventare
parte attiva delle iniziative che riguardano il mio paese.
Per questa opportunità, che mi è stata data, intendo ringraziare: i compagni di scuola che mi hanno scelto come loro
rappresentante, il sindaco e l’amministrazione Comunale di Lequile che ha fortemente promosso questa iniziativa con
l’intento di avvicinare noi ragazzi alle istituzioni e al rispetto della legalità.
Spero di meritare la vostra fiducia e di non deludere le vostre aspettative, e spero anche di riuscire ad affiancare il
sindaco Caiaffa nelle occasioni in cui riterrà di volermi coinvolgere insieme a tutto il consiglio.
Sono consapevole della responsabilità che mi sono assunto e mi impegno a sostenere fortemente, insieme ai
componenti del Consiglio, le proposte indicate nel programma presentato durante la mia candidatura, come:
- Più attenzione ai momenti di aggregazione, attività sportive, lezioni sulla sicurezza e sulla legalità;
- Miglioramenti delle aree adiacenti alle scuole e acquisto di nuovi arredi esterni per una fruizione più ottimale degli spazi (lezioni all’aperto, momenti ricreativi);
- Più attenzione e sensibilità per l’ambiente circostante;
- Valorizzazione delle tradizioni e della storia locale per conoscere sempre di più il nostro Paese.
Mi impegnerò, inoltre, ad essere d’esempio e di stimolo affinché tutti i miei compagni e tutte le persone comprendano che le
cose pubbliche sono beni di tutti e per questo vanno rispettate, preservate e mantenute. Cercherò, infine di sensibilizzare i miei
compagni al rispetto delle regole di convivenza civile e al rispetto della legalità, affinchè nella nostra Scuola non si verifichino atti
di prepotenza e vengano sempre rispettati gli spazi comuni. Con l’aiuto di tutti Voi e con il prezioso contributo dei consiglieri
anche noi ragazzi diventeremo veri protagonisti del nostro paese rendendolo vivo e moderno.
Concludendo, vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ai miei genitori per avermi sostenuto con il loro affetto, a loro voglio
dedicare questo giorno speciale.
Grazie ancora a tutti Voi.
Lorenzo FESTA
Il saluto del Vicesindaco
Sono Valeria Rollo e dal 29 gennaio ricopro la carica di vicesindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi di
Lequile. Ringrazio i compagni che mi hanno votato, l’amministrazione comunale e il sindaco perché ci hanno
offerto la possibilità di organizzare questa esperienza di “cittadinanza attiva”, il dirigente scolastico e le
professoresse che ci hanno spronato a partecipare e ci hanno trasmesso entusiasmo facendoci comprendere
l’importanza di partecipare attivamente a tutte le esperienze. Cercherò insieme al sindaco dei ragazzi e alla giunta
comunale di rendere ancora più bello il nostro territorio e la nostra nuova scuola. l’entusiasmo non mi manca e ho
tanta voglia di essere veramente protagonista di ciò che accade intorno a me.
Valeria ROLLO
Gli alunni dello scorso anno ci raccontano la loro esperienza nelle scuole superiori
Piccoli cambiamenti …
Dopo tre meravigliosi anni passati nelle scuole medie eccoci finalmente arrivate al liceo!
Gli anni che abbiamo trascorso nella vecchia scuola racchiudono vari momenti unici e speciali, ricchi di lezioni di vita che
ci hanno formato e che ci hanno permesso di crescere e maturare. Ed è proprio grazie a questi tre anni che, adesso, stiamo
riuscendo ad affrontare al meglio la nuova esperienza liceale che abbiamo deciso di intraprendere.
In questo passaggio stiamo vivendo molti cambiamenti: compagni nuovi, con i quali instaurare nuove amicizie;
professori diversi che hanno un metodo e un modo di relazionarsi con noi alunni differente rispetto alle professoresse delle
medie, che ormai erano e sono legate e affezionate a noi ragazzi. Per questo cambiamenti siamo state lentamente abituate
anche tramite gli esami che abbiamo dovuto sostenere che ci hanno dato “una spinta in più” per sfidarci con noi stesse e il
nostro nuovo inizio!
Nonostante tutto quello che attualmente stiamo vivendo sia molto positivo, non possiamo nascondere che ci manca
tantissimo ciò che ci siamo lasciati alle spalle: rivedere i soliti visi, conoscersi con tutti fino in fondo, parlare tranquillamente
di qualsiasi cosa con tutti i professori … in poche parole ci manca di sentirci “a casa”!
Adesso, le scuole superiori sono la nostra “nuova casa”, nella quale passeremo buona parte della nostra vita; ma
naturalmente le differenze tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo sono consistenti: di questo ne
eravamo già consapevoli quando abbiamo partecipato ai vari stage e open day che la scuola ci aveva proposto.
Abbiamo riflettuto molto consapevolmente sulla scelta che avremmo dovuto compiere, perché è una delle scelte più
importanti della nostra vita e quindi è necessario scegliere correttamente, per poi vivere in modo sereno il proprio futuro Il
“benvenuto” da parte della scuola è stato intenso e caloroso, ci siamo sentite ben accolte e a nostro agio e subito dopo
abbiamo iniziato subito ad affrontare la nostra nuova avventura scolastica.
È un’avventura piena di difficoltà, questo non si può negare, che bisogna affrontare con impegno e costanza, per poi
rimanere soddisfatti dei risultati ottenuti. L’importante è non scoraggiarsi davanti ai primi ostacoli: come voti più bassi e
argomenti più difficili; bisogna saper reagire e soprattutto credere in se stessi per superare al meglio ciò che non va …
Noi nel nostro primo mese di scuola, lo abbiamo sperimentato e stiamo iniziando a capire quanto sia necessario
mantenere e non perdere il passo soprattutto con le nuove materie, inoltre è fondamentale relazionarsi non solo con i
professori a anche con i nuovi compagni che pian piano diventeranno parte integrante della propria vita sociale e di cui non
riuscirai a farne a meno!
Concludiamo dicendo che è sempre affascinante fare nuove esperienze che permettono a noi stesse di metterci in gioco
e che ci aiutano a costruire dei ricordi … che in futuro ripensandoci ci faranno sorridere; esattamente come quei ricordi
delle scuole medie, che ci hanno fatto crescere, che ci appartengono … e ci emozionano!
Maria Pia MARTINA e Sara MARGIOTTA
3
I ragazzi
protagonisti della vita politica
Per la seconda volta, noi alunni dell’Istituto
Comprensivo, siamo stati chiamati a eleggere i
nostri rappresentanti del Consiglio Comunale dei
Ragazzi.
Gli insegnanti ci hanno spiegato che l’obiettivo
di questa iniziativa è quello di educarci a essere
protagonisti del territorio e di sperimentare le
regole di convivenza civile e democrazia.
Tutto si è svolto nella massima serenità: sono
state presentate le liste, i candidati hanno svolte
la loro campagna elettorale e il 29 gennaio si sono
svolte le elezioni alla presenza di due incaricati del
comune (ci sarebbe piaciuto organizzare noi
ragazzi di terza media il seggio elettorale).
A votare erano tutti i ragazzi di scuola
secondaria e quelli di quarta e quinta primaria.
Eletti sono risultati: sindaco Lorenzo Festa,
vicesindaco Valeria Rollo, consiglieri (in ordine
alfabetico) Cassone Laura, Leone Alberto, Lettere
Ludovica, Mano Jacopo, Mazzotta Andrea, Poto
Elena, Sambati Azzurra, Tondo Stella.
Sappiamo che hanno un ruolo rappresentativo
e che accompagneranno il sindaco nelle
manifestazioni ufficiali. Lo scorso Consiglio
Comunale dei Ragazzi non ha avuto modo di fare
gran che, speriamo che i nuovi eletti possano
contribuire a migliorare il nostro paese con
piccole, ma significative iniziative.
BUON LAVORO RAGAZZI! IMPEGNATEVI
MOLTO
Edoardo RUSSO
Il Corriere della Scuola
Noi scrittori e poeti
La scuola è sempre coinvolta in concorsi letterari che invitano, noi
ragazzi, a esprimere le emozioni.
Quest’anno ci è piaciuto molto partecipare al concorso “SCRITTORI DI
CLASSE” perché ha permesso alle classi di costruire delle storie partendo da
alcuni INCIPIT di scrittori famosi.
Ecco i due racconti, con i rispettivi disegni elaborati da noi e inviati.
non abbiamo vinto ma è stato molto bello partecipare perché abbiamo
fatto da giuria per gli altri racconti e ci siamo sentiti protagonisti. Ora
aspettiamo con ansia la seconda fase con la speranza di poter vincere un
po’ di materiale didattico.
Malik e la palla Gino
Era da solo, nel nulla.
Proprio mentre la paura stava iniziando ad avere il vantaggio sentii un boato
seguito da un lampo e un turbine d’aria che fece cadere un pallone che si
muoveva e sorrideva.
Lui era scioccato. La palla lo fissò.
Malik disse: “Chi sei tu?!” la palla rispose: “Sono il pallone che ti aiuta sempre a
fare goal!”
Malik rimase qualche attimo attonito: “Allora è solo merito tuo se faccio
goal?”. “No” disse la palla. “Io ti do soltanto l’aiuto per fare goal, sto attenta a
seguire la rotta che tu mi dai perché so che ci tieni molto a far felice tuo padre!”.
“Sì lo so, ma purtroppo il calcio non è la mia passione, io amo l’atletica
leggera”.
“Strano io ti vedo giocare sempre bene!” disse il pallone parlante.
“Si perché mi riesce facile giocare e quando gioco bene tutti intorno a me sono
felici. Dentro il mio cuore sento che il calcio non è il mio sogno!”.
“Ma dai ora sei nel sogno e puoi fare tutto ciò che vuoi, ora ti eserciterò!”.
“Aspetta come ti chiami?” disse Malik.
“Mi chiamo Gino”
Incominciarono a giocare. Mentre giocavano Malik si accorse che in lontananza
c’era un uomo che correva e si muoveva agilmente, lo osservarono a lungo mentre
correva instancabilmente lungo la pista. Si allontanò dal pallone, ma quel
misterioso uomo era scomparso.
Il pallone lo raggiunse e gli chiese: “Malik che cosa fai lì? Torna a giocare!”
Malik rispose: “No niente , avevo visto soltanto un gattino passare” mentendo,
anche se era sicuro che qualcosa non stava andando nel verso giusto, dentro di se
aveva un brutto presentimento. Pensava chi poteva essere quell’atleta! Il sogno a
questo punto divenne veloce e inspiegabile: da prima si ritrovò in ospedale
accanto ad un atleta che si era fratturato una gamba, poi vicino ad uno malato di
cuore. Il tempo non si contava più. Malik si sentiva confuso e agitato per ciò che
stava vivendo. Non riusciva più a ritrovare Gino il pallone parlante che l’aveva
cacciato in tutto questo guaio. Sempre nella frenesia del sogno riconobbe l’atleta
che aveva visto correre nel campo, inseguendolo gli chiese: “Io ti ho già visto in un
enorme campo dove correvi molto velocemente però ad un certo punto sei
scomparso”
Il ragazzo rispose: “Ah si ,
sono scomparso perché sono
solo un sogno…”. Malik senza
arrendersi
chiese:
“Ma
l’atletica leggera è il tuo vero
sogno?” Lui rispose: “Si a me
piace tantissimo e la pratico
da quando ero piccolo, anche
perché mio padre se ne è
andato via mentre faceva
una gara di corsa e per
questo volevo seguire il suo
sogno che non era del tutto
realizzato.
Spero che tutti i ragazzi riescano a seguire i loro veri sogni! Solo cosi la vita
sarà fantastica!”….
… “Malik sveglia! Malik sveglia!” era la mamma che dolcemente lo
riportava alla realtà. Malik ripassò tutto il sogno. Non riusciva a
comprendere sino in fondo che cosa era accaduto e se quel sogno poteva
insegnargli qualcosa.
Come ogni mattina si lavò, si preparò e andò a scuola. Quel giorno non
riuscì a seguire molto le lezioni: la palla parlante, l’ospedale, l’atleta gli
tornavano in mente anche se sempre più confusi e lontani perché c’era
anche la domanda “come posso realizzare il mio sogno senza ferire chi mi
vuole tanto bene?”.
(Continua a pag. 8)
Il Corriere della Scuola
Si può vincere senza fare la guerra
Lo spiritello scomparve, ma nelle orecchie di Artrid rimasero quelle parole.
Artrid promise di vendicare suo padre e tutti gli altri divinatori che erano morti per un
pregiudizio. Per raggiungere il suo obiettivo aveva bisogno di armi e amici per combattere.
Ricordò che proprio suo padre gli aveva parlato del
villaggio dei divinatori, Xenth. Non conosceva la strada e
la delusione stava iniziando a prender il sopravvento
quando apparve un folletto che si offrì di
accompagnarlo. Il viaggio durò alcuni giorni, ma furono
come un sogno perché si sentivano trasportati da un
vento leggero. Proprio quando Artrid e sua madre non
avevano più forze ecco che si ritrovarono davanti a un
portone, bussarono e il portone si aprì lentamente .
Dietro il pesante portone e le spesse mura comparve
una grande vallata e un villaggio dove regnava felicità e
allegria. Il paesaggio era però avvolto da una nebbia
apparentemente sottile.
Nessuno faceva caso a loro, sembrava
fossero diventati invisibili.
La madre di Artrid si accorse che
molte di quelle persone le aveva
conosciute e all’improvviso ricordò che
lei aveva vissuto proprio lì, perché non
ricordava nulla di questa città? Perché i
ricordi affioravano solo ora? Le domande
iniziarono ad affollare la mente quando,
n folletto le si avvicinò e le sussurrò:
“tranquilla, succede sempre così a chi va
vivere fuori.
È un modo per proteggerci”. La mamma smise di pensare, anche perché era tutto chiaro.
Con l’aiuto del folletto radunarono gli abitanti di Xenth e raccontarono che cosa era
accaduto. I divinatori ascoltarono con attenzione.
Era una storia che avevano sentito tante volte, tutti erano spaventati, per questo si erano
rifugiati li perché volevano vivere in pace. Avevano capito chiaramente che ora erano
minacciati da chi continuava a considerarli nemici. Era giunto il momento di far capire a tutti
che ciò che loro vedevano e sentivano non era una minaccia, ma poteva essere un aiuto per
tutti. Decisero di aiutare Artrid e la madre, per una volta dovevano agire come tutti gli altri
uomini e dimostrare con la forza le loro ragioni. Presero le armi, formarono una carovana
formata da folletti e divinatori. Chi li osservava da lontano vedeva solo pochi uomini che
avanzavano con passo deciso ma senza odio o desiderio di vendetta.
Che strano, come può un bambino fare tutto ciò! È sfuggito un particolare, dove vivono i
folletti il tempo non c’è. Tutto è diverso! Il mondo, che corre veloce ha diviso i suoi abitanti
in piccoli e grandi e ha fatto in modo che solo i grandi possano decidere di fare le guerre e
cosa si deve distruggere. Negli altri mondi non è così tutti sono parte e le differenze quasi
non esistono. Lo strano esercito di Artrid raggiunse la città dalle “arcigne mura”.
Il divinatore si avvicinò ad Artrid e disse:” Noi siamo persone pacifiche, prima di
combattere vogliamo tentare di accordarci pacificamente”.
In quel momento si aprirono le porte della
città e uscì un gruppo di giovani uomini . Artrid
li guardò e si accorse che tutto era cambiato
anche lui non era più un bambino, il tempo era
passato senza che lui se ne accorgesse. Si
trovarono l’uno davanti all’altro: Filip e Artrid.
Si osservarono a lungo. Artrid cercò negli occhi
di Filip quel ragazzino tanto arrogante e
presuntuoso che lo aveva sfidato e umiliato.
“Io sono il re di questa città, - disse Filip
- combatti con me se hai coraggio, ti avrei
dovuto uccidere insieme a tuo padre.
Qui non c’è posto per i divinatori e i folletti. Non hai ancora detto basta alle favole? Qui
facciamo sul serio”.
Artrid capì che non poteva scatenare una
guerra, ma doveva essere lui a sacrificarsi perché
tutti potessero vivere in pace. Accettò la sfida e
propose di andare a combattere vicino al fiume,
i due gruppi si schierarono lungo le rive e Artrid
con Filip diedero vita a un duro duello.
In silenzio calò lungo tutta la valle,
neppure gli uccellini cinguettavano più.
(continua a pag.8)
4
Noi scrittori e poeti
È successo in classe
Professoressa: “ragazzi vi assicuro che
nessuno mai è morto perché ha studiato
grammatica. Non ho mai letto un articolo
che parlava di alunni morti per la
spiegazione. Se trovate un articolo del
genere non spiegherò più”. Cinque minuti
dopo…
Santi a scuola
Prego san Donato che il professore si sia
ammalato
Prego santa Teresa che non ci sia una
verifica a sorpresa
Prego san Armanno che il prof manchi per
un anno
Prego san Pasquale che ci sia un assemblea
sindacale
Infanzia
POESIA SULLA NUOVA SCUOLA:
Nuova scuola nuove emozioni
Settembre 2014 inizia una nuova avventura.
Nel mio cuore ho emozione ma anche un po’ di paura,
Nuovi compagni e nuovi professori ho conosciuto
Sono troppo felice non l’avrei mai creduto.
La prof Talesco di scienze e matematica
È inutile dirlo, è troppo simpatica!
Don scardino di religione
Ci insegna ad amare Dio con fede e passione;
La prof Pisanò di epica e italiano
Che con le sue storie ci fa andare con la mente lontano.
Ma non è finita … ce ne sono ancora
Di professori che ci allietano l’ora:
La prof Martina e la prof Petrelli ci insegnano inglese e
francese
Per viaggiare e per poter parlare in ogni paese;
La professoressa Delle Noci di arte è creativa e fantasiosa
Riesce a far disegnare ogni cosa.
Di motoria la prof. Guida, bella e attraente
Ci fa divertire frequentemente.
La musica ce l’insegna la prof Buonocore:
Starei ad ascoltarla ore ed ore;
La prof. Serio di storia e geografia
Dimostra che il passato dell’uomo ed il mondo sono
magia.
Viene poi la prof. Gabellone di approfondimento
È una materia che mi piace già me lo sento.
La prof. Serafino di tecnologia
Si è già guadagnata l’ammirazione mia.
Un saluto a tutti e un ringraziamento
Prometto d’impegnarmi in ogni momento.
Con i ragazzi di quinta elementare della scuola di via San
Cesario e di quella di Dragoni, abbiamo realizzato un breve
laboratorio didattico per farli famigliarizzare con la Scuola
Secondaria di Primo Grado.
Punto forte del laboratorio è stata la realizzazione di alcune
poesie/filastrocche realizzate in classe e durante la visita
In un giorno come tanti
In un giorno come tanti
ci siamo divertiti insieme tutti quanti.
Siamo saliti sul pulmino, ognuno sulla sua sedia
e pian piano siamo arrivati alle scuole media.
Si i ragazzi della seconda classe ci aspettavano
e tante nuove attività nel frattempo ci illustravano.
In seguito all’illustrazione
abbiamo attaccato i nostri nomi sull’albero del cartellone.
E dopo che l’albero abbiamo riempito
in un'altra stanza altre informazioni ci hanno fornito.
Insieme alle professoresse una canzone abbiamo trasformato
che poi tutti insieme abbiamo cantato.
Divisi in gruppi ci siamo divertiti
e altri versi sono stati costruiti.
Laura CASSONE
Ricordo un po’ la mia infanzia,
cose brutte, cose belle ,
mi appartengono.
Sono ricordi senza senso,
perché ricordo la fine,
ma non l’inizio.
Ricordo i giochi, le feste, i bambini.
Non c’è niente più.
Sorridevo al mondo,
perché lui girava soltanto intorno a me.
Avevo paura di ciò che guardavo,
avevo paura quando dormivo,
cadevo e mi rialzavo,
giocavo e chiudevo gli occhi.
Sofia MAZZOTTA
Negli occhi di un bambino
Negli occhi di un bambino la felicità è la cosa più bella!
I loro sogni al di là delle nuvole,
nel cielo profumo di amicizia vera,
che fa prendere i bambini per mano
e fa battere il cuore pian piano.
In cerca di un tesoro andavamo,
l’amore calmava il loro cuore
che con un gesto, un abbraccio, un sorriso
rendeva i bambini felici !
Negli occhi di un bambino la felicità è la cosa più bella!
Iris VALENTINI
La lettura
Leggere, oggi, è molto importante. Con tutta questa tecnologia molti preferiscono passare il tempo davanti ad uno
schermo piuttosto che leggere un buon libro. Devo ammettere, però che quando ero piccolina non amavo i libri, li vedevo
come una cosa inutile. Ma, col tempo mi sono appassionata sempre di più. Pian piano che leggevo un libro avevo bisogno
di leggerne un altro. Sembravo una specie di calamita. Ora ho capito che la lettura ha un valore speciale. Quando
incominci a leggere un libro, incominci anche ad acculturarti, studi e impari. È come incontrare un “maestro”.
Io, quando sono immersa nella lettura, mi sento parte della storia è come se intorno a me tutto si fermasse, io lascio la
vita reale per entrare in un altro mondo.
Grazie alla lettura si possono fare viaggi verso paesi sconosciuti, la direzione cambia ogni volta che si vuole! La lettura
è un privilegio dell’uomo, quando incominci a sfogliare le pagine entri in un universo parallelo: pian piano cresci e
incominci a pensare da adulto, riesci a superare ostacoli … anche i più grandi.
Con il libro raggiungi una ricchezza infinita che puoi avere solo tu! Leggere è come avere un potere, lo utilizzi sempre
nel percorso della tua vita. La lettura riesce ad avviarti sulla via della felicità, della saggezza e della creatività. Quando
leggi un libro sei a contatto con idee diverse dalle tue, le parole ti comunicano qualcosa di nuovo e innovativo che ti
aiutano ad aprire la mente. Molti considerano la lettura come un obbligo piuttosto che vederlo come un piacere, ma un
libro ti coinvolge, ti suscita nuove emozioni, ti allena la mente. Io, considero un libro come un amico che riesce a
prenderti la mano per insegnarti cose diverse, ti accompagna per tutto il tuo percorso. Io e il libro siamo un tutt’uno, ci
completiamo, è per questo che non posso non leggere, infatti la lettura è un bisogno dell’uomo, non si può fare a meno!
Imparare è un processo che dura tutta la vita, allora perché non riuscire a cogliere la positività, la saggezza che i libri ci
tramandano e farla veramente nostra? La lettura non è altro che la sabbia che serve per completarci, grazie al libro non
riusciamo a pensare, riusciamo a creare un nostro pensiero. Il libro ci permette di arrivare fino ai nostri sogni.
5
Oggi è stata una bella giornata
Oggi è stata una bella giornata
perché alla mia nuova scuola sono andata.
Ci hanno accolto con allegria
gentilezza e simpatia.
Pensa un po’ cosa ci hanno regalato:
un video di avventure da loro preparato.
Abbiam cantato, abbiam parlato
ed un sorriso ci hanno lasciato.
Siamo andati in compagnia,
alle scuole medie che allegria.
Abbiamo visto con un video la loro organizzazione
e cantato anche una canzone.
Abbiamo lavorato insieme,
conosciuto nuovi professori
che saranno i nostri prossimi guidatori.
Mi è piaciuto il loro modo di lavorare
E non vedo l’ora di iniziare.
Il Corriere della Scuola
Per riflettere un po’
Retrospettiva sull’estate!!!
Per me l’estate 2014 è iniziata un po’ più
tardi per problemi familiari,ma l’importante è
che sia iniziata!
Durante le mattinate sono andata a mare
con la mia famiglia al completo e ci siamo
divertiti tanto: abbiamo fatto le lotte in acqua,
tuffi, scavato pozzi sulla spiaggia, giocato a
pallavolo e racchette e tante cose altre…
Nei pomeriggi ho fatto un po’ di compiti e
poi sono stata con le mie cugine più grandi, con
le quali faccio qualsiasi cosa, senza di loro non
saprei proprio cosa fare! Poi finalmente ad
Agosto sono partita ad Ischia: ho preso il
pullman a Lecce che mi ha portata a Napoli; da
lì ho preso un aliscafo e sono arrivata ad Ischia…
dovevo solo trovare l’albergo! Sinceramente
non era vicino al porto, per questo abbiamo
dovuto prendere un taxi per arrivare.
Se andate ad Ischia fate attenzione ai taxisti
perché sono sfrenati alla guida! Il nostro hotel
era però al centro di Ischia, quindi eravamo
vicine a tutto perciò la sera abbiamo potuto
godere le bellezze di questa incantevole isola. I
primi giorni mi sentivo un po’ sola, andavo in
piscina, ma non conoscevo nessuno, finché un
giorno urtai per sbaglio una ragazzina, che a
primo impatto mi sembrava piccola, ma poi ho
scoperto mia coetanea e abbiamo fatto
amicizia.
Le amicizie estive sono sempre le più belle
perché si condividono le gioie delle vacanze e
della libertà che solo l’estate ci regala! Il suo
nome è Federica e ha undici anni, ma deve fare
la seconda media, proprio come me! (meglio
così!) In piscina ci divertivamo moltissimo,
facevamo gare di nuoto, verticali, capriole, gare
di apnea e gare di chi toccava per prima il
fondo, e quando non se ne accorgeva il bagnino,
facevamo furtivamente qualche tuffo. Nel
pomeriggio andavamo di nuovo in piscina,
facevamo
insieme
qualche
massaggio
rilassante, o giravamo per l’hotel quando il
tempo era brutto.
Un pomeriggio abbiamo fatto anche un
bagno in piscina sotto la pioggia ed è stato
fantastico! La sera stavamo in terrazza per
conoscerci sempre di più, giocavamo nel parco
giochi come i bambini piccoli o scendevamo in
paese con le nostre famiglie per gustare i
prodotti tipici del posto: abbiamo mangiato una
sera i babbà al rum e le sfogliatelle ed erano
buonissimi! Insieme ne abbiamo combinate
tante, ad esempio quando ci siamo infiltrate
nella sauna con l’intenzione di restarci dentro,
ma dopo neanche un minuto siamo state
costrette ad uscire per il troppo caldo, oppure
quando siamo inciampate e siamo finite su una
macchina spaventando a morte il conducente,
oppure quando in un negozio stavamo vedendo
le magliette e avevamo sotto gli occhio un
cartello con scritto “NON TOCCARE” perciò ci
hanno sgridate… con lei non mi sono mai
annoiata! Come tutte le vacanze anche la mia è
finita, è arrivato il giorno della partenza! Devo
dire che quella settimana è passata in fretta,
troppo in fretta, perché adesso mi manca, e non
so quando la rivedrò di nuovo, e se la rivedrò.
Non ci siamo salutate perché lei aveva il
traghetto prima di me ed è uscita prestissimo
dall’albergo, il nostro non è stato un “addio”,
ma un “arrivederci” perché il ricordo di questo
incontro non potrà essere cancellato.
Vivrò tante altre esperienze e incontrerò
tante altre persone, per ognuno di loro ci sarà
sempre un posto speciale perché l’estate è
magica!
Beatrice CARICATO
Il Corriere della Scuola
Materie a confronto
Proviamo a riflettere sulle varie materie che in una settimana si alternano nelle
aule scolastiche. Noi della secondaria di I grado settimanalmente studiamo:
Matematica, Scienze, Italiano (grammatica e antologia), Storia, Geografia, Inglese,
Francese, Arte, Musica, Tecnologia, Educazione Fisica, Religione .
Ogni alunno ha le sue preferenze, ci sono materie che studiamo di più e materie
che studiamo in modo più superficiale. Capita spesso di parlare con i/le compagni/e
sull’importanza e l’utilità di ciò che studiamo. Molte cose le sentiamo lontane e ci è
difficile coglierne l’importanza.
A volte alcune materie le sentiamo meno utili per il proseguo degli studi e per
questo tendiamo a svolgerle più superficialmente rispetto ad altre. Nel gruppo delle
materie “trascurate” c’è religione, musica, arte, tecnologia; mentre materie come
italiano, matematica , lingue straniere, ecc.. richiamano tutta la nostra attenzione e
siamo portati a studiarle meglio perché sappiamo che queste conoscenze ci servono
in tutti gli indirizzi scolastici. Non pensate che mi sia dimenticata dell’Educazione
Fisica, ma, come ben sapete, è la materia più amata da noi studenti e su di lei non c’è
altro da dire se non “vogliamo più ore di Ed. Fisica”. Noi siamo fortunati perché i
nostri insegnanti ci stimolano molto e cercano di farci capire che oggi è
importantissimo avere delle conoscenze di base su tutto e non solo sulla professione
che si intende intraprendere però questo non basta a farci impegnare di più. Abbiamo
provato a riflettere tra di noi ragazzi per cogliere gli aspetti più interessanti delle
materie oggetto del percorso scolastico. Ecco alcune riflessioni:
• Come lo studio della storia ci mostra la nascita, la crescita e lo sviluppo
dell’umanità nel corso dei millenni anche lo studio dell’arte ci aiuta a capire
l’evoluzione dell’uomo attraverso i suoi gusti artistici e architettonici.
• La musica è anch’essa una forma d’arte che nasce con l’uomo e che attraverso
essa socializza , comunica e trasmette emozioni.
• La religione ci aiuta a riflettere su Dio e la sua Opera e a capire tanta storia del
nostro paese.
Da ciò si capisce come tutte le materie scolastiche abbiano uguale importanza,
perché oltre ad essere tutte collegate tra loro, tutte insieme ci danno quelle nozioni
che ci saranno utili per proseguire bene sia nel proseguo degli studi che nella vita di
tutti i giorni.
Francesca BUTTAZZO
Un pensiero per gli adolescenti senza adolescenza
L’adolescenza costituisce il periodo della vita durante il quale l’individuo affronta
profonde trasformazioni fisiche e psicologiche che sviluppano la sua personalità e lo
avviano al riconoscimento del suo ruolo di adulto nella società cui appartiene. Secondo gli
articoli 1 e 2 della convenzione sull’infanzia e sull’adolescenza, tutti gli Stati dovrebbero
impegnarsi a garantire ad ogni fanciullo, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di
lingua e di religione i diritti che gli spettano. Ma questa fase della vita non è uguale per
tutti i ragazzi, nel senso che non tutti vivono serenamente la loro adolescenza. In alcune
parti del mondo, come in India, Afghanistan, Kenya i bambini sono costretti a lavorare
come adulti nelle cave, nei campi e nelle fabbriche. E che dire di quei bambini che già a 9
anni sanno usare le armi? I bambini soldato fanno la guerra come i grandi e molti
subiscono gravi menomazioni fisiche, ma anche abusi da parte dei soldati stessi. Tutto
questo non dovrebbe accadere, né per razzismo, né per questioni etniche, né per religioni.
Nelle guerre non ci sono mai vincitori, le guerre lasciano solo perdenti e vittime delle quali
per metà sono bambini innocenti. La situazione delle ragazze è ancora più difficile perché
si aggiunge lo sfruttamento sessuale che in molte parti del mondo si attua. La situazione
nei paesi musulmani è ancora più complessa perché alle ragazze è negata anche
l’istruzione, hanno proibito alla donna di lavorare, sono stati bruciati i libri e la musica è
stata vietata. Le donne non possono uscire scoperte ma devono indossare il burqa e
devono essere accompagnate da un uomo. Altra piaga sociale è quella delle spose
bambine. Nel mondo ce ne sono oltre 60 milioni e il giorno delle loro nozze arriva tra i 12 e
i 14 anni e a volte anche prima; il marito è quasi sempre un anziano mai conosciuto prima,
e gli viene imposto dalla famiglia. Mi ritengo fortunata di essere nata in un paese libero
dove posso esprimere i miei pensieri e le mie emozioni senza aver paura di qualcuno che
mi faccia del male.
Ilaria MACCHIA
I miei amici dell’estate:
ricordi, esperienze, emozioni,
avventure
Quest’estate per me è stata piena
di emozioni ed esperienze!
Ho trascorso delle giornate
fantastiche e indimenticabili. Sono
stata con gli amici, amiche e familiari
e con loro mi sono divertita un
mondo. Come sempre ogni estate è
unica e questa è una di quelle!
Le vacanze sono i giorni preferiti
da tutti ed io non ne dubito affatto.
Quasi tutte le sere sono uscita con le
mie amiche e sono andata in una
piazzetta piena di giochi e altri
ragazzi. Giocavamo un sacco e ci
godevamo tutti i bei momenti.
Ad agosto è stato il mio
compleanno ed è stato per me un
giorno
molto
speciale.
L’ho
festeggiato in pizzeria e ho ricevuto
tanti regali uno più bello dell’altro ma
quello a cui ho tenuto di più sono
state le mie amiche che sono sempre
state al mio fianco! Tuttavia si sa che
le vacanze estive sono fatte
soprattutto per andare al mare e
prendere il sole. Io sono andata tutte
le domeniche e a volte anche in
settimana anche co una mia amica
con cui mi sono divertita un mondo!
Nella giornata di S. Lorenzo, in
serata, sono andata in spiaggia con
amici e parenti e abbiamo mangiato
sulla riva del mare. E’ stato stupendo
vedere il mare di sera, con la luna che
rifletteva sull’acqua. Si dice che in
quel giorno cadono le stelle beh…io
non ne ho viste!! Bensì ho ammirato
le stelle cadenti nei giorni seguenti.
Erano fantastiche. Sono stati pochi i
momenti in cui le ho viste così ho
espresso molti desideri nella speranza
che si avverassero.
Un’altra bellissima serata è stata
quella di ferragosto. L’ho trascorsa
con i miei parenti e amici cenando
insieme. Scherzavamo e ridevamo ed
è la cosa più bella che si possa fare.
Sono state tante le giornate speciale e
stupende… come quella in cui ho fatto
“pic-nic” con i miei familiari
osservando i fuochi d’artificio. Che bei
momenti… vorrei riviverli ogni giorno!
Però non potevo certo pensare solo al
divertimento.
Molto spesso la mattina mi sono
dedicata ai compiti assegnati per le
vacanze. Purtroppo non ne avevo
molta voglia, come tutti in fondo, ma
la scuola si rispetta ed è quello che ho
sempre fatto. Ancora oggi qualche
giorno prima dell’inizio della scuola mi
impegno per essere preparata al
massimo per l’inizio della seconda
media.
Sono emozionata, ma allo stesso
tempo un po’ in ansia, perché non so
cosa mi aspetterà quest’anno! Ma
ovviamente metterò tutto il mio
impegno per avere buoni risultati.
Non vedo l’ora di rivedere i miei
compagni di classe. Ora aspetto con
ansia quest’inizio ma terrò con m e i
bei ricordi delle vacanze!
Sofia MICELLA
6
Qualche riflessione
Torneo Carnevale di Gallipoli
Venerdì 13 febbraio gli alunni della scuola media si sono recatati presso il campo sportivo comunale di Lequile per
disputare una delle prime partite del XII torneo carnevale di Gallipoli organizzato dall’ Unicef, dal comune di Gallipoli e
non solo. Protagonisti di questo torneo sono ragazzi di undici/dodici anni delle più famose squadre di calcio italiane,
finlandesi, ucraine, russe, lettoni, argentine e anche i consigli comunali e i rispettivi sindaci dei ragazzi dei comuni di
Calimera, Casarano, Collepasso, Copertino, Gallipoli, Lequile, Maglie, Martignano, Nardò, Otranto, Poggiardo, Racale,
Santa Maria di Leuca, San Donato di Lecce, Sogliano Cavour, Taviano, Taurisano e Tricase ospitando nei loro stadi i vari
team.
Appena arrivati nello stadio le due squadre insieme all’ arbitro ci hanno accolto e si è data subito parola al sindaco
dei ragazzi che ha augurato una buona partita nella massima sicurezza, lealtà e rispetto delle regole. Successivamente è
stato dato il calcio d’inizio e la partita è iniziata! Dagli spalti per tutto il corso della partita un grandissimo tifo
incoraggiava le due squadre: Prato e Taras Taranto.
Nei primi trenta minuti il Prato ha segnato due goal e la debolezza del Taranto si faceva sentire, ma nel secondo
tempo, incoraggiata dai tifosi è riuscita a reagire però non è bastato perché la forza e la potenza del Prato era
nettamente superiore che arrivò anche il terzo goal a fine partita.
A partita ormai finita, le due squadre invitate del consiglio comunale dei ragazzi di Lequile hanno partecipato a un
terzo tempo dove le famiglie e i ragazzi dei due team potevamo unirsi in segno di fratellanza anche se “nemici” in
campo per far risaltare ancora di più l’ aspetto fondamentale di questo torneo. Questo torneo si è concluso il 17
febbraio con la finalissima Inter-Juventus nello stadio di Gallipoli che ha decretato vincitore per 6-1 la squadra dell’Inter.
Valeria ROLLO
Il centro sportivo Lequile
Una bellissima esperienza
Lo sport più praticato da noi ragazzi è senza dubbio
il calcio. Quasi tutti amiamo giocare con i nostri amici
tirando calci ad un pallone, a volte ci basta una pallina
di carta per immaginare di essere in uno stadio davanti
a una porta, pronti a fare goal, molto più bello è però,
giocare in un vero campo, con una vera squadra, con
un allenatore che ti aiuta a perfezionare le tecniche di
gioco, per questo volevo parlare del Centro Sportivo
Lequile, realtà del nostro territorio.
In prima media, la scuola, a noi ragazzi di prima media e
quinta elementare ci ha dato la bellissima opportunità di
approfondire la lingua inglese attraverso un corso
pomeridiano, durato 30 ore.
La nostra esperta che ci ha accompagnato in
quest’esperienza, è stata molto d’aiuto, come la nostra
tutor.
In quest’esperienza, abbiamo approfondito la lingua
inglese, attraverso giochi, canzoni e vari approfondimenti.
Nelle 30 ore non abbiamo solo approfondito sulla lingua
inglese ma soprattutto nelle ultime lezioni abbiamo
preparato una recita di fine corso e abbiamo ampliato le
nostre conoscenze su Lequile. Abbiamo utilizzato alcune
ore per uscire dall’ambito scolastico del pon, per uscire e
vedere alcune cose del paese, che alcuni di noi non
conoscevano. Dopo esserci attrezzati con macchinetta
fotografica e fogli per appunti, ci siamo incamminati
insieme all’esperta, la quale non conosceva il nostro paese,
e alla nostra tutor per andare “alla scoperta” del nostro
paese.
Il complesso situato a sud del paese, alla fine della
zona artigianale, è stato da poco ristrutturato ed è in
continuo miglioramento e allargamento. La struttura è
“storica” per il nostro paese perché ha ospitato
generazioni di ragazzi appassionati di calcio, infatti
basta chiedere del campo della “Cummenna” per
ascoltare storie di tornei e partite che si sono giocate
in questo spazio.
Per molti anni questa struttura è stata
abbandonata perciò era impraticabile e tutta
malandata.
Da qualche anno invece è stata completamente
rimessa a nuovo adeguandola alle nuove esigenze.
Una delle cose che colpisce di più è il campo di
gioco, completamente in erba sintetica, è tra i migliori
della provincia; gli spogliatoi sono grandi, il materiale
di allenamento buono, lo staff tecnico, gli allenatori e
preparatore atletico seguono i ragazzi nelle varie fasce
d’età, dal settore primi calci a quello degli allievi,
passando per i pulcini, gli esordienti ed i giovanissimi,
questo favorisce l’interesse dei ragazzi che si divertono
durante la pratica sportiva.
Nel mese di Febbraio il campo sportivo ha ospitato
due gare del XII torneo carnevale di Gallipoli, coppa
Santa Maria di Leuca, una manifestazione
internazionale della categoria esordienti che ha visto la
partecipazione di 24 formazioni e tra queste anche tre
dell’Europa dell’Est ed una sudamericana proveniente
dall’Argentina.
Alessio BURSOMANNO
7
Durante le nostre passeggiate, abbiamo notato sia
aspetti positivi ma anche aspetti negativi come: sporcizia
per terra, mura dipinte e rovinate da scritte soprattutto
volgari. Anche con questi difetti, noi cittadini vogliamo e
cercheremo di migliorare il nostro paese perché come
disse il direttore della banca, proprio l’anno scorso alla
presentazione del primo giornalino scolastico, intitolato
“corriere della scuola”, dobbiamo vivere il nostro paese,
infatti disse: “non cambiate paese, ma cambiate IL PAESE!
Lecce, è molto simile a Lequile per quanto riguarda sia
gli aspetti negativi che quelli positivi. Per questo a noi
dispiace sapere che la nostra provincia non è stata eletta
capitale della cultura 2019, per questo noi nel nostro
piccolo paese ci impegneremo a far capire agli adulti ma
anche alle generazioni future che il paese è la nostra
grande casa e va rispettata come qualcosa che ci
appartiene e che mai abbandoneremo!
Michela PETRIGLIANO
Valeria ROLLO
Visita al Quotidiano di Lecce
Tra i tanti argomenti che trattiamo con le insegnanti
di Italiano c’è anche il giornale: come si costruisce e
come è formato. Per concretizzare i tanti discorsi
teorici, il 17 novembre, le classi seconde della Scuola
Secondaria di I grado, di Lequile, hanno visitato “Il
Quotidiano di Lecce”.
Ad accoglierci è stata una giornalista che ci ha
presentato il loro luogo di lavoro.
Il primo argomento che abbiamo affrontato è stato
il lavoro del giornalista perché eravamo incuriositi del
fatto che alle 9 del mattino non c’era ancora nessuno
negli uffici.
La nostra guida ci ha spiegato che in un giornale il
lavoro inizia abitualmente verso le 11.00, il primo
compito che svolgono è leggere alcuni giornali per
vedere chi ha scritto la notizia migliore il giorno prima,
chi ha ottenuto foto o testimonianze più originale e chi
ha trattato meglio la notizia.
Poi ognuno si occupa della propria pagina e c’è un
gran movimento per avere notizie e informazioni su
fatti di cronaca.
Alcune volte sono fortunati e riescono ad avere
informazioni immediate dalle forze dell’ordine e da
persone che informano il giornale di ciò che è accaduto
(chiamando o scrivendo loro un e-mail).
Dopo aver letto raccolto tutte le informazioni,
scrivono il loro articolo. La giornalista che era con noi si
occupava del “Quotidiano Online” e ci ha fatto vedere
come costruiscono la prima pagina del giornale
partendo proprio dalla nostra visita al quotidiano. Lei
(che aveva alcuni anni di esperienza lavorativa) aveva
molte idee sui titoli da scrivere, e ci ha fatto notare che
scrivendoli sul computer essi diventano rossi se sono
troppo lunghi e verde se sono giusti. Ci ha detto infine
che la giornata di un giornalista finisce tardi perché
sino all’ultimo momento potrebbero arrivare notizie
importanti da pubblicare immediatamente.
Oltre a questi aspetti molto tecnici sulle varie
notizie da pubblicare, abbiamo scoperto che ci sono
delle agenzie che comunicano in tempo reale ciò che
avviene in tutto il mondo, la più importante Agenzia è
l’ANSA che è possibile consultare on-line e che ha
notizie da tutto il mondo.
Le nostre domande sono state veramente tante e di
diverso genere e hanno trovato nelle parole della
giornalista valide risposte.
Il rientro a scuola è stato tranquillo, ma ognuno di
noi è tornato un po’ più giornalista, chi sa, se ora che
abbiamo osservato più da vicino questo mondo,
qualcuno farà di questa esperienza il suo mestiere!
Rachele MILO
Il Corriere della Scuola
Visite guidate…
Piccoli arcieri d’oro…
ITINERARIO
VISITE
CLASSI
COINVOLTE
Lequile
Roma
Roma
IIA-IIB
Lequile
Umbria o Toscana
Perugia e dintorni
IIIA-IIIB
Lequile
Trani-Castel Del Monte
Trani-Castel Del
Monte
IA-IB-IC
Lequile
Torre Guaceto
Torre Guaceto
IA-IB-IC
Lequile
Acaya
Castello di Acaya
I A-B-C
Lequile
Lecce
Sede Quotidiano
IIA-IIB
Lequile
Lecce
Teatro Koreja
Tutte le classi
Lequile
S. Maria al Bagno
Museo della Memoria
IIIA- III B
Lequile
Surbo
Ipercoop
Classi II e III
Lecce
Lequile
Teatro Don Bosco
IIIA-IIIB
Lequile
Calimera
Museo delle Scienze
Naturali
IIA-IIB
Risultato storico quello ottenuto da piccoli campioni
di tiro con l’arco dell’Asd Arcieri Valle della Cupa di
Lequile a Rimini per il Campionato Nazionale Indoor di
tiro con l’arco.
I dodicenni salentini Francesco Quarta, Giovanni
Battista e Andrea Vari hanno ottenuto la medaglia d’oro
nella categoria Ragazzi del Campionato a Squadre.
In particolare Andrea Vari ha conquistato anche
l’ottavo posto nella gara individuale categoria Ragazzi
Divisione Arco Olimpico.
Bravi ragazzi ! In bocca al lupo!
Continuazione delle pag. interne
Continua da pag. 2
Continua da pag. 4
Da Lequile a… per amore della musica
Si può vincere senza fare la guerra
In Giappone tutti imparano da piccoli ad ascoltare la musica e a ricevere un’adeguata
educazione musicale.
Da Stefano abbiamo imparato molte cose: per inseguire i propri sogni e affermarsi nella
vita non ci vuole solo passione ma anche costanza, impegno, buona volontà e bisogna
credere in quello che vuole fare.
Se si vuole avere successo occorre dare molta importanza alle cose che piace fare, non
bisogna arrendersi davanti alle difficoltà ma spingersi sempre oltre.
Ascoltando Stefano abbiamo imparato ad amare la musica soprattutto quella classica,
ascoltando tutti i generi musicali per poter capire e conoscere le varie espressioni. Tra i tanti
consigli che Stefano ci ha dato c’è anche quello di studiare le lingue soprattutto l’Inglese
perché è indispensabile conoscerlo per poter andare in altri paesi.
Un’altra insegnamento ricevuto è quello di pensare che non è solo andando in televisione
che si diventa famosi, ma facendo bene ciò che amiamo di più.
Stefano è per noi un esempio perché è riuscito a realizzare il suo sogno studiando
faticosamente. Conoscere persone cosi e importante perché ci fanno guardare da una
prospettiva diversa il nostro futuro e rendono più realistiche la domande “che cosa faremo da
grandi e come saremo da grandi”.
Classe I C
La lotta fu dura, ma proprio quando Artrid stava avendo la meglio su Filip, gli
abitanti della città dalle “mura rosse” avanzarono e urlando chiesero di fermare la
lotta. Tra la folla avanzò una bellissima ragazza; Artrid riconobbe subito Edith e
tornò alla mente il loro primo incontro. Edhit parlò a tutti dicendo: “Sono anni che
i divinatori vengono impiccati sulla torre più alta perché loro hanno un dono che
noi non abbiamo. Sanno vedere ciò che i vostri occhi non vedono.
Da quando ti sei proclamato re ci fa assistere a questi tristi spettacoli senza che
niente cambi!
Il nostro paese è buio, freddo e triste. È giunta l’ora di cambiare. Non ti
vogliamo più come re, vogliamo vivere in pace ed essere amici con tutti”. Ci fu un
momento di grande silenzio poi tutti lasciarono le armi e urlarono a Filip di andare
via. Qualcuno dalla folla urlò “Edith devi essere tu la nostra regina”, si elevò un
urlo di gioia e come per incanto comparve una corona. Per la città dalle “mura
rosse” cominciò una nuova era.
Edith e Artrid si erano ritrovati , insieme si impegnarono a riportare il sorriso
nella città e a far vivere in pace tutt i cittadini. Nella città continuarono ad esistere
chi credeva e chi non ci credeva, ma questo non era più un problema.
Classe I sez. C
Continua da pag.4
Malik e la palla Gino
Ecco aveva deciso avrebbe trovato il coraggio di parlare con la mamma e papà e avrebbe spiegato loro qual era il suo
tormento. Tornato a casa chiese ai suoi genitori di parlare. Stranamente anche il padre disse che voleva parlare con lui perché
aveva dato un passaggio in auo alla sua amica Rosalba che gli aveva fatto capire tante cose.
Insieme parlarono degli allenamenti, del calcio, ma parlarono soprattutto della sua vita futura.
Malik per la prima volta ebbe il coraggio di dire tutto quello che pensava, disse: “In realtà il calcio non è lo sport che amo di
più, lo so che gioco bene e che tu, papà, sei contento quando gioco bene e faccio vincere la mia squadra: il mio vero sogno è
l’atletica leggera!”
Il padre era un po’ deluso e un po’ emozionato nel sentire Malik parlare così. Per nascondere la sua emozione si alzò e andò
in giardino a pensare.
Malik si avvicinò a suo padre e gli chiese: “sei arrabbiato con me?” Il padre rispose: “No, sono soltanto sorpreso che non me
l’abbia detto prima”. La mamma, che aveva assistito alla scena dalla cucina, intervenne “dicendo che il prima e il dopo solo
piccole congiunture che la cosa importante è aver finalmente fatto chiarezza. Malik si asciugò le lacrime e disse: “Ora mamma
posso inseguire il mio sogno!?”. E lei rispose : “si, tesori mio, ti dovrai impegnare al massimo per ottenere ciò che vuoi!”. Anche
il padre gli parlò: “Malik io voglio solo la tua felicità. Non importa cosa farai io sarò sempre al tuo fianco a condividere le gioie,
ma anche le delusioni, le amarezze e i sacrifici”.
Dopo aver sentito quella frase Malik saltò di gioia e incominciò a correre per tutta casa per la felicità. Dal giorno successivo
iniziarono gli allenamenti di atletica leggera. Sempre più spesso il tragitto scuola-casa e casa palazzetto dello sport lo
percorreva con Rosalba che aveva suggerito al papà di Malik di osservare meglio la strada che il figlio voleva percorrere…
…e Gino, l’ospedale, l’atleta del sogno… DAI siamo seri i sogni veri sono solo quelli che nascono in noi e che abbiamo il
coraggio di realizzare!
Classe IIB
Il Corriere della Scuola
REDAZIONE:
Buttazzo Francesca, Bursomanno Alessio, Lezzi
Barbara,
Lofari Francesco, Macchia Ilaria,Macchia Lorenzo,
Macchia Nicolò,Milo Rachele, Pellegrino Mirko,
Petrigliano Michela, Provisionato Marco, Rollo
Valeria,
Russo Edoardo
HANNO COLLABORATO:
Caricato Beatrice, Cassone Laura, Festa Lorenzo,
Margiotta Sara,Martina Mariapia, Mazzotta Sofia,
Micella Sofia, Valentini Iris
SUPPORTO TECNICO:
Petrigliano Michela, Rollo Valeria
DOCENTI:
Gabellone V., Lettere C.,
Mazzotta G., Serio R.C.
STAMPA:
CARTOGRAFICA ROSATO - LECCE
Il giornale è stato finanziato da:
Amministrazione comunale di Lequile
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