“U
n’estate al mare…” cantava il ritornello di una canzone di qualche anno fa!
Ci siamo, dopo dieci mesi di duro impegno nel lavoro, nello studio, nelle
occupazioni di casa ecco il meritato riposo. Una sosta, quella della stagione
calda, che ci farà sicuramente ricaricare le batterie. Ma in vacanza dal tango mai!
Di anno in anno le scelte su dove e come abbinare mare, tango e tintarella proliferano
inesorabilmente! In questo numero nella rivista e nella “Holidays Tango Map” allegata, troverete
qualche suggerimento su come passare le vostre vacanze tanguere: festival, vacanze tango,
raduni o più semplicemente qualche milonga all’aria aperta.
Una passeggiata sulla battigia, una mezza giornata di sole, un bagno refrigerante, un po’ di
musica (tango ovviamente) che si può ascoltare, con quegli aggeggi infernali nelle orecchie,
magari comodamente seduti sulle sdraie in riva al mare sorseggiando un drink oppure provando
qualche “ocho” sulla sabbia…
Ed in questo clima estivo e vacanziero, ci siamo fatti prendere anche noi dalla voglia di novità
presentandovi un nuovo progetto che partirà da ottobre 2012, insieme al numero otto infatti
arriverà: “El Tanguero card”.
Che cos’è vi chiederete. È una card che permetterà a tutti i possessori di avere delle agevolazioni
su corsi di tango, milonghe, vacanze, festival e ancora sconti sull’acquisto di scarpe,
abbigliamento, accessori e tanto altro ancora con una lunga lista di esercenti convenzionati
che verranno integrati ad ogni numero della rivista con nuove proposte!
Troverete tutte le informazioni dettagliate su come avere la vostra “El Tanguero card” sul sito
www.eltanguero.it oppure potete richiederle scrivendoci a [email protected].
Cosa aspettate allora? Prenotatela!
Ultima novità, ma non per importanza, l’ingresso in redazione di due nuovi collaboratori, Giulia
Zimei e Claudio Mirabella al quale diamo un grosso benvenuto, certi di una collaborazione
divertente e duratura! Eh si perché nel tango, come in ogni cosa che facciamo, noi ci divertiamo
perché altrimenti il piacere dov’è?
E allora buon divertimento a tutti e preparatevi per la nuova stagione, ad ottobre festeggiamo
i DUE anni della rivista!
Helga Corpora e Andrea De Dominicis
30/06/2012 - Versilia Tango Festival (Italy)
14/07/2012 - Vignale Danza Livin' Tango (Italy)
20.21/07/2012 - Sitges Tango Festival (Spain)
31/07/2012 - Livin Tango Brugnato (SP)
24/08/2012 - Senigallia Tango Festival (Italy)
7/09/2012 - Fivizzano Tangoworld Festival (Italy)
29/09/2012 - Pau (France)
6.7/10/2012 - Trapani Tango Festival (Italy)
12/10/2012 - Tango Festival a Montecarlo (France)
13/10/2012 - Sevilla (Spain)
19.20/10/2012 - Palma de Mallorca Tango Festival (Spain)
8/12/2012 - Mantova Tango festival (Italy)
31/12/2012 - Teatro Civico La Spezia Hyperion
Orchestra Sinfonica (Italy)
13/04/2013 - Caen (Francia)
17/05/2013 Antwerp Tango Festival (Belgium)
www.ensemblehyperion.com
[email protected] / +39.338.6623132
TANGO ORQUESTA FROM 1992,
750 PERFORMANCES AROUND
THE WORLD. CONCERT, MILONGA,
SHOW ETC.
MARIANO “CHICHO” FRUMBOLI Y JUANA SEPULVEDA / DIEGO RIEMER “EL PAJARO” Y BELÉN
GIACHELLO / FAUSTO CARPINO Y STEPHANIE FESNAU / CESIRA MICELI ...& OTHERS...
ORQUESTA HYPERION ENSEMBLE
DJS: MARCELO ROJAS / SERGIO CHIAVERINI / LA ROS / MORGAN / ALFREDO PETRUZZELLI / ARIEL YURYEVIC
THEO EL GRECO / RADU TANASESCU / MASSIMO “EL PAJARO PLOMERO” / LALIE TOUTTANGO / ALE ‘O SARRACINO
GIÓ IL FUZ QUADRAX.
5 EXTRAORDINARY TANGO NIGHTS.
TANGO MARATHON: 28HS NON-STOP MILONGA (SAT-SUN).
AFTERNOON MILONGA / LIVE MUSIC WITH ORCHESTRA TANGO WORKSHOPS / MILONGA / VALS.
EXHIBITIONS EVERY EVENING.
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ND
GA,
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El Tanguero
Rivista periodica trimestrale
di cultura tanguera rioplatense
a cura dell’Associazione TangoJazz
Scaricabile online
Abbonamento annuale €20
per 4 numeri
Editore
Associazione TangoJazz
Direttore editoriale
Andrea De Dominicis
Direttore artistico
Helga Corpora
Direttore responsabile
Luciana Squadrilli
Grafica e impaginazione
Montag Frazier
Redazione
[email protected]
Pubblicità e abbonamenti
[email protected]
+39.348.2915008
Collaboratori
Giulia Zimei
Memè
Valerio Scarapazzi
Paolino Fierro
Anna Mallamo
Alberto Valente
Jimmy Mongelli
Anna Costantini
Livio Odierna
Fotografo ufficiale:
Claudio Mirabella
Stampa
Tipografia Publish
San Giovanni Teatino (CH)
Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010
del 21/07/2010
Iscrizione al ROC n°20287
del 08/11/10
www.eltanguero.it
C
O
/eltanguero.tangomagazine
Con il patrocinio della
Ambasciata Argentina
Con il patrocinio della
Ambasciata dell’Uruguay
Indice
il mondo del tango
Maestri di tango
Marìa
y Carlos Rivarola
Speciale
pag 8
Incredibile doppietta
pag 22
A tu per tu
con Pablo Garcia
pag 34
tango arts
Biografie dei tanghi
Nostalgias
Scultura de tango
Susan Puccini
Musica
pag 36
pag 44
Il cantor
pag 20
Facetango
pag 28
curiosando
News & Pillole
Tangueri impossibili
Recensioni
Voci di tango
pag 16
pag 30
pag 42
pag 50
tango agenda
Milonghe in Italia
Milonghe a Roma
pag 56
Pratiche a Roma
Lezioni a Roma
pag 60
pag 58
pag 62
María
y Carlos Rivarola
I
ncontriamo María e Carlos Rivarola durante una tappa della loro tournèe in Europa.
Siamo molto emozionati poiché ci rendiamo
subito conto di trovarci davanti ad una delle
coppie di tango più famose di sempre. Insieme
dal 1975 rappresentano un punto di riferimento
assoluto in tutto il mondo.
Carlos: Negli anni 30 il tango era in fase calante,
fu Juan D’Arienzo per primo a ridare al tango la
popolarità.
Iniziò nel 1934-1935 dando un forte impulso al
movimento tanguero con la sua forma di suonare molto ritmica. Le imprese discografiche
chiedevano a Di Sarli, a Troilo ed alle altre orchestre di suonare come D’Arienzo, perché piaceva
ai giovani e la gente comprava i suoi dischi. Da
allora ci fu un’evoluzione ed un’espansione del
tango fino agli anni 40-50 ed ognuno creò il proprio stile.
Ma l’idea comune delle orchestre era ispirarsi ai
ballerini. Le orchestre suonavano per far ballare,
così come i cantanti cantavano per i ballerini ed il
ballo è sempre stato unito alla musica. Il padre di
Osvaldo Pugliese gli diceva sempre che doveva
guardare i ballerini mentre suonava perché, se
qualcosa non funzionava sicuramente era colpa
dei musicisti. In quell’epoca, fino alla fine degli
anni 50, era la cosa più importante!
Maria: Poi invece cambiò la maniera di suonare e
di arrangiare i brani. Le orchestre non suonavano
più per far ballare sulla propria musica ma per
essere ascoltati nei salotti e nei teatri.
C: Piazzolla per esempio fu un genio, quasi tutti
i musicisti lo ammiravano. Prima di lui ci furono
molti stili, poi tutti iniziarono ad arrangiare come
Astor. Lui però non suonava per i ballerini ma per
la gente affinché lo ascoltasse. Anche Pugliese
iniziò a comporre pezzi come “A Evaristo Carriego” o “La Mariposa”, dei veri e propri concerti di
tango. Oggi questi brani si ballano ma in quegli
anni no.
Cosa pensate invece delle orchestre contemporanee come per esempio El Arranche, il Sexteto
Milonguero, etc.?
C: Penso che sia positivo che ci siano tutti questi giovani che suonino tango. Alcune orchestre
in particolare hanno molta personalità e si vede
che hanno lavorato tanto. Il cammino che credo
debbano fare sia quello di ricercare un proprio
stile senza perdere la ricchezza delle orchestre
di prima, che si ispiravano sempre al popolo, ai
ballerini. E poi bisogna suonare tanto! Per esempio nel ‘40 le orchestre suonavano tutto il giorno,
nelle radio di mattina, nei cabaret di pomeriggio
e la sera nelle milonghe e inoltre registravano dischi, lavorando tutto il tempo suonavano perfettamente e attivavano la creatività.
maestri
il mondo
di tango
del tango
Scambiamo le prime domande di rito e sembra
davvero di essere tornati indietro nel tempo,
dove il galateo viene servito su un piatto d’argento e allora immaginiamo Carlos e Maria ai loro
primi passi, camminare sulle note dei tanghi più
belli suonate dalle orchestre di un tempo…
E proprio parlando delle orchestre Carlos ci racconta un po’ l’evoluzione della musica del tango.
Oggi le orchestre suonano principalmente nelle milonghe, e un po’ nei
teatri, ma niente più.
M: Prima c’era anche più relazione
umana, si lavorava insieme musicisti
e ballerini e si creava gruppo. Adesso siamo tutti dispersi, una coppia di
ballo fa tutto da sola. Non c’era internet ai nostri tempi e ci riunivamo tutti
insieme, anche con i musicisti. Oggi
siamo uniti da internet ma siamo soli.
Con l’interrelazione umana nascevano
sempre nuove opportunità, noi abbiamo lavorato molto in gruppo, parlavamo, studiavamo e così abbiamo imparato molto, con il confronto. Avevamo
un’ identità ed una personalità. Oggi
le coppie lavorano da sole in serie, con
abiti perfetti, acconciature perfette ma
a volte senza questa relazione fondamentale. E anche per i musicisti era
così. “Compartir”: è questo che manca
oggi.
Con quali grandi orchestre avete ballato e
con quali artisti avete collaborato?
C: Con Pontier, Leopoldo Federico, Mariano
Mores, Osvaldo Pugliese, con il Sexteto Major,
con il Sexteto Tango e la cosa bella è che abbiamo incontrato dal vivo questi straordinari
musicisti.
Poi abbiamo lavorato con Virulazo, con Carlos
Copes, con Gloria e Eduardo Arquinbau con
cui abbiamo lavorato e imparato molto. Il lavoro insieme trasmette tantissimo.
M: Noi siamo stati molto fortunati a lavorare
con questa gente, con dei “mostri del tango”.
Io ho imparato tantissimo da Maria Nieves
per esempio… come pulire le scarpe, come
sistemarmi i capelli, stupidaggini, ma se non
fossimo state insieme nessuna me lo avrebbe
insegnato, queste sono cose che si appren10
dono in teatro,
esperienze che
ti arricchiscono. Oggi i giovani non hanno
questa possibilità. Questo
anche probabilmente per un problema economico, realizzare uno spettacolo come “Tango Argentino” oggi
come oggi diventa improponibile, chissà nel futuro cosa succederà! Oggi apprezzo tutte queste
cose, a quei tempi non me ne rendevo conto .
Il Sexteto Major
suonava
come
se fosse un disco
sempre allo stesso modo, anche i
cantanti perfetti,
Maria Graña, Raul
Lavié, Goyeneche. Artisti strepitosi… adesso manca uno spettacolo del genere, che rappresenti il tango attuale.
“In Italia si sente più il clima di
Buenos Aires anche se manca un po’
l’ordine e il senso della circolazione.”
Perché lo spettacolo tango argentino secondo
voi ha avuto tanto successo?
M: Quello spettacolo ha fatto conoscere il tango alla gente. Ha richiamato l’attenzione perché
c’erano grandi artisti ed è stato diretto in maniera
eccezionale. Non erano coppie tutte bellissime,
perfette, alte, ma erano giovani e vecchie insieme,
le donne non erano perfette e questo fece sentire
alla gente che avrebbero potuto farlo anche loro.
E poi nessuna coppia era uguale all’altra ne fisicamente ne come stile di ballo. E anche questo
attirò l’attenzione, insieme alla musica, perfetta!
Forse manca uno spettacolo nuovo, ci sono
tantissimi spettacoli ma sempre con una concezione simile. Nel 1983 era una novità, ma nel
2012 come si potrebbe rinnovare?
Tutto dipende da come viene diretto lo spettacolo. Il direttore dello spettacolo è fondamentale
per la sua riuscita. In “Tango Argentino”, Claudio
Segovia scoprì qualcosa che gli altri non avevano
scoperto, la qualità, l’eleganza, i costumi, i musicisti, la luce, tutta una serie di cose che resero
eccezionale il lavoro.
Ha fatto ballare tutte le coppie insieme nello
stesso posto con ognuno le proprie coreografie e
questo è stata una cosa eccezionale, ha messo in
scena la milonga! Non si era mai visto uno spet-
tacolo che non avesse tutte coppie vestite uguali
ballando la stessa coreografia.
Virulazo lo avete conosciuto nello spettacolo
“Tango Argentino”?
C: No, lo conoscevamo da prima. Abbiamo lavorato insieme, era incredibile, riusciva ballare
anche in una mattonella, mi ricordo che faceva
passi larghissimi in spazi piccolissimi. E questa
era una qualità, soprattutto quando balli in milonga per non dare calci ad altri.
La sua formazione era avvenuta in milonga e
questo lo abituò a muoversi e ballare in spazi piccoli, mi meravigliava sempre vederlo muoversi, lui
un uomo così grande in spazi così piccoli.
Questo dovrebbe essere insegnato dai maestri di
tango, a non sollevare i piedi da terra, a distinguere il teatro dalla milonga!
È difficile trasmettere a volte questo concetto
anche perché tutte le sere in milonga assistiamo
a esibizioni che comunque ci propongono “spettacolo”.
C: Claro! È proprio questo il punto, la gente vuole
fare quello che vede!
Anticamente negli anni ‘40 se c’era un ballerino
che faceva questo tipo di cose veniva buttato
fuori! Anche le donne non accettavano di ballare
con uomini che volevano fare “esibizioni” in milonga invece di ballare.
Oggi l’organizzatore della milonga non sta più
attento a questo,magari leggendo questa intervista la gente capisce, l’esibizione è una cosa, ma
il ballo deve essere tranquillo soprattutto quando c’è tanta gente e poco spazio. Ci vuole pazienza e capacità di capire che una volta appreso
il passo devo sapere dove, quando, come e con
chi posso farlo. Io per esempio non posso ballare
con tutte le donne allo stesso modo, devo capire ed adattarmi alla donna, così come la donna
deve fare con l’uomo.
Voi avete girato il mondo, siete stati in Europa,
in America, in Giappone… c’è differenza tra i
tangueri di diverse nazionalità?
C: È tutto differente: dalla forma di ballare, al
modo di mettere la musica, ma è difficile spiegarlo. Gli americani sono molto espansivi nel loro
modo di ballare, al contrario dei giapponesi che
sono molto timidi e riservati. In Italia si sente più
il clima di Buenos Aires anche se manca un po’
12
l’ordine e il senso della circolazione. In Russia
per esempio ballano benissimo, perché le donne
sono molto brave e aiutano l’uomo, io penso che
la donna sia “il capo” nel tango, al contrario di
quello che si pensa jajaja .
E tu Carlos il tuo “Capo” quando l’hai conosciuto?
C: Lavoravamo insieme in un cabaret con uno
spettacolo di tango e folklore argentino. Nel
1972 ci siamo conosciuti e ci siamo sposati nel
1975. Da li in poi abbiamo lavorato sempre insieme, quasi 40 anni!
Vivete in giro per il mondo, non vi fermate
mai?
M: No ci fermiamo, non facciamo più i giri lunghi
di una volta. Sei mesi stiamo in giro e sei mesi nella nostra casa a Buenos Aires. Una volta stavamo
in giro due anni interi senza tornare, oggi appena
possiamo torniamo a casa. Da quando siamo sposati e abbiamo avuto figli torniamo sempre.
Parliamo un po’ dei film che avete fatto?
C: Il film che ricordo con maggior orgoglio è sicuramente “Tango Bar”. Il film risale al 1986 ed
è stato voluto da un produttore argentino che
viveva a Puerto Rico. Quando ci chiamò mi disse
che voleva simulare una milonga degli anni 40
con ballerini giovani. Gli risposi che era impossibile fare ciò, poiché la gente giovane non poteva
ballare come 40 anni addietro.
Siamo andati a cercare dei vecchi milongueri e il
direttore quando li ha visti ballare rimase meravigliato! Fu così che nel film fece ballare loro la
“Cumparsita” inquadrando per quasi tutto il tempo i piedi… così il produttore comprese dov’è la
vera interpretazione del tango, nei piedi! È una
scena straordinaria, è meravigliosa perché si percepisce l’interpretazione della musica.
E poi “Tango” di Carlos Saura, sicuramente uno
dei film di tango più famosi al mondo…
Si, un’altra bellissima esperienza, è perfino andato all’Oscar insieme al film di Benigni!
E noi l’Oscar glielo diamo “ad honorem” consapevoli di aver passato il pomeriggio con un pezzo di storia del tango!
Ringraziamo Lora Capodaglio e Fabrizio Calvieri
per averci messo in contatto con Carlos e Maria.
Helga y Andrea
13
curiosando
news & pillole
A Roma il Tango… è in Fiesta!
È iniziato anche quest’anno “Fiesta” il festival internazionale di musica e cultura Latino-Americana
all’interno del Parco Rosati all’Eur con un programma che andrà avanti fino al 16 settembre. Tra le
attività parallele al calendario musicale, Fiesta ha riservato un’intera area al Tango Argentino. Dal 17
giugno e per tutta l’estate sarà possibile seguire corsi di tango (tutti i giorni dalle ore 19.00 alle ore
22.00), seguiti da milonghe, esibizioni e concerti dal vivo (martedì, venerdì e domenica) il tutto organizzato da “La Milonga del Rio” e dal suo direttore artistico Alessandro Amici. Alla “Milonga del Rio” si
affianca anche la “Milonga del Gusto” ( tutti i giorni tranne il lunedì) c/o la sede del “Gambero Rosso”.
Stessa formula lezioni (dal martedì alla domenica, 19.00 – 22.00) più milonga a partire dalle ore 22.00
in una splendida terrazza con possibilità anche di cenare perché si sa… l’appetito vien ballando!
3rd European Tango Championship & Festival
Si svolgerà a Roma, dal 1 al 8 luglio, l’EUROPEAN TANGO CHAMPIONSHIP & FESTIVAL. Per una
settimana, la città eterna diventerà la subsede ufficiale per l’Europa del ‘Tango Buenos Aires Festival y Mundial de Baile’.
Sette giorni di gare, seminari e lezioni tematiche, otto notti di milonga con i migliori DJ, Orquestas
Tipicas dal vivo, esibizioni di maestri e giurati, spettacoli a teatro e mostre.
Il Festival prenderà il via domenica 1° luglio, nella
bellissima e rinnovata Piazza San Silvestro, che per
l’occasione si trasformerà in una ‘Milonga’ a cielo
aperto.
La sede ufficiale del festival sarà il Circolo ARCA, in
Via degli Angeli 146: luogo storico per il tango romano. Dal 2 al 8 luglio, nel Salon Monumental Taguera si svolgeranno tutte le principali attività del
Festival.
Saranno presenti in giuria ballerini argentini di fama mondiale che hanno scritto e continuano a
scrivere la storia del Tango: Maria Nieves, Rosa Forte e Carlos Perez, Pancho Martinez Pey, Sol Cerquides e Fernando Gracia. Per info e il programma completo: www.eutango.com.
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99 abbracci, 99 passi, 99 tanghi
Questo lo slogan del L’Aquila Tango Festival che si è svolto dal 18 al 20 maggio a L’Aquila e
che ha portato nel capoluogo Abruzzese più di 1000 tangueri da tutto il mondo, la cui energia, passione e voglia di divertirsi hanno dato vita ad un’evento davvero notevole! La città,
nonostante le sue ferite ancora non rimarginate, ha accolto tutti i tangueri risplendendo
della sua luce più bella!
Una prima edizione davvero riuscitissima che ha visto protagonisti maestri di altissimo livello: Ricardo Barrios e Laura Melo, Osvaldo Roldan e Anna Maria Ferrara, Neri Piliu e Yanina
Quinones, Oscar Benavidez e Laura Francia.
La musica è stata affidata ad Andrea “El Popul”, al più grande dei musicalizador Felix Picherna, ad una selezione dei migliori musicalizador regionali e dulcis in fundo all’Orchesta Tango
Spleen che ci ha regalato “tandas” da sogno!
Un ringraziamento speciale dai Direttori Artistici, Helga Corpora e Andrea De Dominicis, a
tutto lo staff sempre pronto e sempre presente ed un applauso ai vincitori della maratona,
12 ore di tango NO STOP, Lucia Gallucci e Simone Di Domizio! Arrivederci al prossimo anno,
per il L’Aquila Tango Festival BIS! www.laquilatangofestival.com
9° Festival Internazionale di Tango al Mare
L’associazione Senatango organizza dal 23 al 26 agosto la nona edizione del festival internazionale di tango al mare di Senigallia. Il Festival, nasce per gli amanti del tango, per chi ama ballare
bene, con buona musica ed in buona compagnia!
Tutti gli artisti presenti, Alejandra Arrué y Sergio Natario, Yanina Quiñones y Neri Luciano Piliu,
Erna y Santiago Giachello, Nuria Martinez y Armando Orzuza, oltre ad essere grandi professionisti, sono anche dei maestri eccezionali dalle indiscusse capacità didattiche, in grado di
trasmettere la vera essenza di questo meraviglioso ballo d’abbraccio.
Oltre agli stage organizzati per tutti i livelli, inoltre, i tangueri potranno partecipare a mini corsi
di spagnolo, assaporare profumi e sapori argentini dall’aperitivo alla cena e ancora praticare il
tango a bordo piscina nella splendida cornice del Finis Africae! Per info e prenotazioni
www.senatango.it
curiosando
news & pillole
Un Thè-Tangò da EVITA
Si svolgerà a Roma il 3 e il 4 agosto, all’interno della rassegna
Estate Romana “Fontanone al Gianicolo” lo spettacolo dedicato
a Eva Peron nel 60° anniversario della sua scomparsa.
Lo spettacolo mette in scena un surreale momento in cui nella
sua tomba monumental di Recoleta (Buens Aires) Eva Peron,
interpretato e diretto da Fatima Scialdone, magicamente rinasce per un pomeriggio e dà un Thè -Tangò, nel perfetto stile
parigino dei primi anni del 900.
Evita incontrerà e rievocherà i suoi amori e i personaggi della
sua vita tra dialoghi, canzoni e tanghi, ironici comici, crude verità storiche, drammatiche, che segnarono la “svolta” sociale e
culturale“ del secolo passato, e che fanno di Lei una delle donne
più importanti non solo del Sud America ma del Mondo. Il Thè
Tangò finirà al levarsi della luna, tra tanghi, battute e milonghe
e man mano gli ospiti torneranno alle loro “fredde dimore”. Evita ritrovatasi sola, tra un pensiero del passato e uno sguardo
al cielo scomparirà tra le note di un ultimo tango nella notte
eterna, sicura della sua immortalità e dell’amore dei suoi “descamisados”. Lo spettacolo prodotto da TangoEventi vede tra
gli interpreti Luciano Donda, Cinzia Lombardi, Eduardo Moyano
e Mariano Navone.
Buenos Aires Tango 2012
Quest’anno torna all’Auditorium Parco della
Musica di Roma una delle più grandi rassegne
internazionali di musica, canto e danza dedicata al tango argentino: Buenos Aires Tango,
giunto alla quarta edizione.
Dal 12 al 21 settembre, le sale, il teatro, la cavea, i foyer, gli spazi all’aperto del Parco della
Musica saranno camminati a passo di tango,
ospitando alcuni degli artisti più celebri della
capitale argentina e non solo. Un programma
ricco di concerti, esibizioni, seminari e corsi di
ballo, conferenze, mostre, le milonghe in Cavea. Tra gli appuntamenti da non perdere, Racconto Tanguero, serata d’apertura in Sala Sinopoli, di cui saranno protagonisti il formidabile
Cuarteto La Bordona, il cantante Juan Villareal
e le coppie di ballerini Milena Plebs e David e
Alejandro Palo, Horacio Godoy e Magdalena
Gutiérrez Calviño e Los Macana (i fratelli Enrique e Guillermo De Fazio). Per visionare il programma completo dell’evento visionare il sito
www.auditorium.com
18
Tango e… Mistero…
Domenica 23 settembre 2012, alle ore 18.00
presso il Movi&Dance in via Battistelli 3 a
L’Aquila, si svolgerà l’evento gratuito “Argentina tra letteratura, tango e teatro” di Nicola
Viceconti e Luisa Kuliok organizzato dalla rivista italiana di tango El Tanguero e patrocinato
dall’Ambasciata Argentina in Italia.
Attraverso i romanzi dello scrittore Nicola
Viceconti (vincitore del concorso nazionale InediTo 2012 - Salone del libro di Torino)
viaggeremo in Argentina per scoprire le radici
del Tango e per riflettere sull’emigrazione, la
memoria e l’identità di un paese fortemente connotato da tradizioni e cultura italiana.
Ospite d’onore sarà Luisa Kuliok, attrice argentina di fama internazionale, regina indiscussa della telenovelas sudamericana la
“donna del mistero”, da anni impegnata a diffondere la causa dei diritti umani.
L’evento è arricchito dalla presenza della cantante uruguaiana Ana Karina Rossi, accompagnata dal musicista argentino Jorge Omar
Sosa e dai maestri di tango Helga Corpora e
Andrea De Dominicis. Gli attori Luisa Kuliok
e Fernando Kormick interpreteranno alcuni
brani dei romanzi.
A seguire, dalle ore 21.00 ci sarà la riapertura
stagionale della Milonga di Camila… Il programma completo dell’evento sul sito
www.istintotango.it
Un intruso nel tango:
il cantor
musica
tango
arts
Q
20
ualche sera fa passavo musica in una
milonga napoletana, all’inizio della serata un amico mi ha chiesto se
potevo mettere un bellissimo brano nella versione di Carlos Di Sarli con Roberto
Florio del 1957: Soñemos. Un vero capolavoro,
tuttavia una resa in pista direi scadente perché il
cantante era troppo”invadente” per cui risultava
difficile ballarlo.
Mi sono chiesto perché tanto più i brani sono
recenti, tanto più il cantante prevale rispetto
all’orchestra?
Ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto che il
passare del tempo ha generato diverse forme
e stili di interpretazione, ma soprattutto diverse
forme di relazione tra il cantante e l’orchestra.
Inoltre, tutto ciò non è avvenuto in ordine cronologico, ma per effetto dell’impatto del cantante
sul pubblico che continuamente variava. I ballerini, infatti avevano esigenze diverse rispetto al
pubblico che frequentava i teatri per vedere una
commedia musicale oppure ascoltare un artista.
Questa breve storia vuole far conoscere in che
modo la voce umana ha contribuito al tango
delle origini, evidenziandone qualche simpatico
aneddoto.
El cantor Nacional
Il cantante solista della fine del XIX secolo che
perdurò fino agli anni Trenta del secolo successivo, era denominato “cantor nacional”. La ragione
del nome è dovuta alla natura del repertorio, in
generale folklorico, caratteristico della pianura della provincia di Buenos Aires, costituito da
milongas e zambas, e che dal primo Novecento
incorpora il “tango milongueado”, con un testo
“romanzesco” e quasi sempre anonimo, per arrivare infine in un secondo momento al “tangocanzone”.
Carlos Gardel fu certamente non solo il più
grande interprete del tango di tutti i tempi, ma
anche il più perfetto esempio di ciò che è stato
un “cantor nacional”. All’inizio della sua carriera ha, infatti, inciso quindici registrazioni in cui
manca un repertorio di tanghi. Da Gardel, a partire dal 1912 e fino a Hugo Del Carril che registrò
principalmente sino alla fine degli anni Trenta,
tutti i grandi solisti del tango appartenevano alla
categoria del “cantor nacional”. Così possiamo
inquadrare Ignacio Corsini, Agustin Magaldi,
Charlo, ecc.
Più tardi, con l’avvento del “tango-cancion” il
repertorio dei cantanti cambiò sostanzialmente
tanto che il tango cominciò a prevalere in Argentina sugli altri generi musicali.
Le tipiche formazioni musicali della guardia
vieja, caratterizzati dalla presenza della chitarra, del flauto e del violino, con l’incorporazione
del bandoneon prima e poi del pianoforte, diventarono quartetti, quintetti e sestetti, che per
segnalare al pubblico che eseguivano esclusivamente tango, aggiunsero al nome della loro
formazione due parole “Tipica” e “Criolla”.
El cantor “estribillista”
A partire dal 1924 da un’idea di Francisco Canaro, sempre alla ricerca di incorporare novità
alla sua orchestra, appare il “cantor estribillista”
(da estribillo ovvero il ritornello), precursore del
“cantante d’orchestra” degli anni Quaranta.
Roberto Diaz è il cantante scelto da Canaro per
interpretare prima e per poi registrare il tango
“Acì es el mundo”. Inizia in tal modo la storia del
tango cantato.
Il cantor estribillista ebbe un ruolo molto circoscritto e limitato all’interpretazione di una
piccola parte del testo, appunto il ritornello, ed
un’importanza minima tanto che per molti anni
il suo nome non veniva stampato sulle etichette
dei dischi, la qual cosa sta facendo letteralmente impazzire i collezionisti
di oggi.
Allo stesso modo anche il paroliere
era relegato ad un ruolo di secondo
piano, infatti anche quando appariva il
suo nome sulle partiture, questo era stampato con caratteri più piccoli rispetto a quello
dell’autore della musica.
Alla fine degli anni trenta il cantante estribillista
era una realtà affermata, tanto che non era immaginabile un’orchestra che non avesse almeno
due cantanti.
Osvaldo Fresedo aderì nel 1927 all’innovazione
introdotta dal suo collega incorporando l’estribillista Juan Carlos Thorry oltre ad Ernesto Famà.
Felix Gutierrez entra nel sestetto di Julio De
Caro, Carlos Dante è il primo estribillista della
prima formazione di Juan D’Arienzo e Santiago
Devin fu contattato dal sestetto di Carlos Di Sarli.
Il successo dell’estribillista impose alle case discografiche di contrattare cantanti che operassero in esclusiva per loro, nel linguaggio
dell’epoca si chiamavano i “cantanti della casa”,
che cantavano per tutte le orchestre che registravano per quell’etichetta discografica.
A poco a poco la figura del cantante stava crescendo non solo in campo artistico, ma anche
in quello economico ed anche in questo ebbe
grande influenza Francisco Canaro, che, oltre ad
essere direttore musicale era un importante impresario teatrale, la cui specialità era il musical.
Tutta la storia è iniziata con un intruso che ha
cercato spazio… il cantor, ma la storia non è finita, ed il bello deve ancora venire. Negli anni
Quaranta, il cantor diventerà star indiscussa
tanto da caratterizzare fortemente l’orchestra.
Il binomio Troilo-Fiorentino, D’Agostino-Vargas
ed altri faranno la storia del tango che conosciamo.
Paolino Fierro, Salon Baires Napoli
Fonte: Gustavo Varela, Mal de tango,
Paidos Diagonales, 2005
21
speciale
Incontro ravvicinato con i campioni italiani
Cinzia Lombardi e Luciano Donda
Incredibile doppietta
P
asseggiando per il labirinto di strade di
Trastevere ci rendiamo conto che il fascino di questo quartiere rimane immutato nel tempo, di notte ancor di più.
Ed attirati dai suoi vicoli cosi carichi di storia e di
carattere ci addentriamo sempre più e raggiungiamo i “campioni” in una trattoria tipica, perché
si sa le interviste migliori si fanno a pancia piena, magari dopo un bel piatto di rigatoni cacio
e pepe!
È davvero un piacere per noi intervistare Luciano e Cinzia, perché prima di essere campioni per
noi… sono due cari amici.
Ragazzi è la prima volta che ad un campionato
la stessa coppia vince in due categorie “Salon”
ed “Escenario”. Ci avreste mai creduto?
Luciano: Assolutamente no! Ah ah ah! Soprattutto nella categoria Salon! Uscivamo da due
esperienze negative, dove ci avevano eliminato
e questa volta il nostro obiettivo era solamente
quello di passare un turno. E invece…
E invece siete arrivati alla vittoria.
L.: Si, ma c’è un lavoro dietro di trasformazione
che va avanti da due anni, il campionato italiano
non è un punto di arrivo, ma un punto di passaggio del percorso che stiamo facendo.
Cinzia: Io dico sempre “il meglio deve ancora arrivare”.
Per arrivare dove?
L.: Non lo puoi sapere, è il gioco della vita di
ognuno di noi!
C.: Per arrivare dove ti porta la tua determinazione, il tuo amore per le cose che fai. L’obiettivo è
crescere, rinnovarsi ,diventare sempre meglio di
quello che sei adesso.
L.: Avere la curiosità di rinnovarti, la curiosità di
metterti in gioco. Nel mio caso, se ci penso, io
ero visto come “Donda il milonguero”, ora vengo
visto come il “campione di Salon”, sono certo che
la gente non ci capisce più nulla… adesso tutti si
chiedono chi è Luciano Donda?
Infatti ci hai anticipato la domanda… com’è avvenuto questo passaggio, se di passaggio si è
trattato da uno stile ad un altro?
L: Io credo che sia normale che ad un certo punto senti la necessità di cambiare, la curiosità di
cercare, di modificare. Il tango è come la vita, se
fai l’impiegato sei destinato a stare là, fermo. Se
cambi partner cambiano le cose, nulla può essere uguale a prima. Ogni cosa è cambiamento, ma
la scoperta più bella, è sapere che c’è sempre da
imparare. Essere allievo per esempio è difficilissimo, io la considero un’arte. Ricevi input da varie
persone e poi fai una sintesi e cerchi di incorporare e fare tue tutte le nozioni, secondo me è
difficilissimo ci vuole una grande sensibilità.
Volete raccontarci a freddo cosa provate oggi
e cosa avete provato in quella magica serata?
È stata più emozionante la 1° o la 2° proclamazione?
Rispondono in coro: La prima!
C.: Si perché non ce l’aspettavamo, i risultati parlavano chiaro. Tutte le volte che abbiamo partecipato ad un campionato di Tango Salon finiva
23
sempre male e quindi questa volta non ci credevamo più! E poi anche la seconda proclamazione
è stata una sorpresa perché presa la prima coppa, non pensavamo proprio alla seconda…
L.: È affascinantissimo quando scandiscono il tuo
nome, non importa il punteggio, ma quando ti
chiamano e tu sei là e chiamano proprio te… è
davvero bello! Io non ho mai vinto niente in vita
mia e sono veramente soddisfatto.
C.: Sia per vincere che per perdere devi metterti in discussione e noi l’abbiamo fatto, abbiamo
accettato la possibilità di poter perdere. Il primo
anno che abbiamo partecipato è stato pesante;
finita la gara siamo andati da tutti i giurati a chiedere il motivo dell’esclusione e ci siamo messi
a lavorare su ciò che secondo loro non andava.
L’esperienza della competizione è positiva a mio
avviso ma se la guardi da un certo punto di vista.
L.: E poi metti a frutto tutto il lavoro svolto, la
coreografia di “Arrabal”, il brano con cui abbiamo
visto l’Escenario, è la sintesi di due anni di lavoro,
di due anni di input, di assorbimento di notizie di
elaborazioni e la cosa più bella è che la coreografia l’abbiamo creata da soli!
Luciano subito dopo la proclamazione nei camerini ci hai detto una frase… ”Hai visto che vi
combina zio Luciano”?
L.: ah ah ah… si è vero! Ero euforico dopo l’incredibile doppietta!
Qual è il segreto dei campioni?
L.: Il segreto, dicono gli argentini è “no hacer
nada”. All’inizio non capivo, poi l’illuminazione,
quella frase voleva dire “scegli tu quello che fare
e fallo”! Noi abbiamo vinto perché nella ronda di
spareggio, ci siamo divertiti come pazzi e questo
si è visto! Per me quindi il segreto è “disfrutar”,
divertiti nel fare quello che fai! Senza analizzare
niente, devi vivere il momento!
“Ci siamo divertiti come
pazzi e questo si è visto”
Cos’è cambiato nella vostra vita e soprattutto
nel lavoro dopo questo importante successo?
L.: Nulla. Vado avanti come facevo prima. Dal
punto di vista lavorativo qualcosa è cambiato,
però noi siamo sempre gli stessi. Chi ci conosce,
sa che è così! Certo ti senti in qualche modo responsabile adesso, il campione è un’unità di “misura”, è come il metro. E questo per noi ci è da
stimolo.
C.: È bello che una giuria di persone esperte, riconosciute e affermate a livello mondiale ti dia questo attestato di stima e riconosca in te uno degli
esempi, ti dà la carica per fare sempre meglio.
Ma Cinzia e Luciano non escono vincitori dal
nulla, ballate rispettivamente da 22 e 10 anni,
insegnate, fate esibizioni e da ormai 10 anni
organizzate la Milonga dei Serpenti a Roma.
Non v’infastidisce che molte persone hanno
cambiato atteggiamento ed attenzioni nei
vostri confronti, noi della stampa compresi,
“solamente” perché avete vinto una competizione e non per i tanti anni in cui avete dato
tanto al tango?
L.: Bellissima domanda! Ci vuole una riflessione… ah ah ah ma, siamo in Italia e in Italia funziona che sul carro dei vincitori salgono tutti,
quindi tutto è relativo. Ci sono persone che ti
salutano e che ti dicono “l’ho sempre pensato
che avreste vinto voi!” mhhh bisogna crederci?
Gli sorridi e basta ma prendi quello che devi
prendere per continuare a crescere. Vogliono
tutti l’esibizione? Benissimo! Anche prima ne
facevamo, ma non si sapeva in giro, chiaramente adesso le facciamo perché siamo Campioni
Italiani. Ma io devo e voglio crescere, voglio studiare e approfondire ancora il mio tango.
C.: Questa voglia di approfondimento ci scandisce reciprocamente le giornate,è bellissimo!
L.: Ma a 48 anni come puoi pensare che nella
vita ti succede una cosa del genere? Ma vi rendete conto?
E bravo “zio Luciano”! Si ci rendiamo conto che
deve essere una gran bella soddisfazione e se
il compito dei Campioni Italiani è quello di diffondere la cultura del tango, di essere il punto di
riferimento di qualcuno, siamo certi che queste
“Coppe” sono finite in buone mani, in mani generose che arriveranno alla diversità di ogni allievo,
affinché ognuno di loro scopra il proprio tango.
E doverosi e affettuosi complimenti da parte
nostra vanno anche a Giuseppe Bianchi e Sabina Cipolla secondi classificati a soli 6 centesimi
di punto nella categoria Tango Salon, e a Francesca Del Buono e Giampiero Cantone secondi
classificati nella categoria Tango Escenario.
Ringraziamo Barbara Cicero per l’ospitalità durante i campionati
Helga e Andrea
foto Claudio Mirabella
curiosando
Fenomenologia della Mirada
Dalla mirada sonnambula alla mirada laser!
S
e dovessi acclarare che la mirada non
funziona, credo che per lo choc lascerei il tango e mi darei al merengue.
Se dovessi acclarare che, a mia insaputa, una mirada m’ha colpita ed è affondata
nel mare dell’indifferenza, mi ritirerei a tanda
privata.
Se dovessi acclarare che qualcuno, per trarne
un qualche vantaggio, m’ha mirada e s’è cabeceato da solo, non esiterei a sporgere denuncia alla magistratura tanguera.
In realtà la mirada è uno strumento potente,
con un raggio d’azione spaventoso, nello spazio e nel tempo.
Ci sono mirade che cominciano anche il giorno prima. Ci sono mirade a innesco lento, che
daranno frutti molto tempo dopo. Ci sono mirade retroverse, e persino retroattive. Ci sono
mirade preterintenzionali e mirade dolose. Ci
sono mirade di rimbalzo, mirade laterali, mirade in calcio d’angolo, mirade di rimessa dal
fondo. E mirade di rigore, a dodici passi da
uomo nell’area piccola.
Una mirada m’è riuscita dalla vetrina d’un ristorante: quel tipo tre ore dopo m’ha invitata.
Dopotutto, in quella frazione di secondo avevamo provato un sacco d’abbracci, che restavano nell’aria, lì attorno, impazienti d’essere
chiusi e compiuti.
La mirada è un riconoscimento istantaneo,
una dichiarazione d’intenti, un compromesso,
un manifesto programmatico. E non è affatto vero che la fa l’uomo, e la donna può solo
cabecear. Come in tutto il resto della vita, la
mirada te la devi seminare, concimare e zappuliare da sola, se vuoi che lui abbia l’illusione di produrla, come nuova, apposta per te.
Dopotutto, gli uomini vivono di convinzioni, lo
sappiamo fin da piccole, ed è meglio lasciargliele tutte.
Io, comunque, l’ho scoperto tardivamente, in
un festival, attraversando la spaventosa escursione termica d’Ortigia, che è africana di giorno e alpina di notte, coerente come una luna
con le sue due metà di fuoco e di gelo, di solitudine e d’abbraccio, di musica e di silenzio.
Io, agnella e allevata in un protettorato milonguero dove siamo in tutto quaranta e tra noi
non c’è nemmeno più bisogno di guardarci
– che c’abbiamo la mirada telepatica o son-
o
nambula o semiautomatica – non mi sognavo nemmeno di fare qualcosa che non fosse
la mia quieta attesa a bordocampo, nel mio
scialletto da zia, col tacco che s’agitava nervoso a ogni milonga sprecata. Accanto a me,
cento altre donne, bionde more rosse giovani
vecchie brave bravissime così così, aspettavano allo stesso modo, gli occhi fissi sulla ronda
dove a intervalli regolari passavano sempre le
stesse (la greca col profilo greco, la manga, la
tatuata, l’optical, l’indiscutibile, l’imponderabile, la foulardata, la sinuosa, la sorellastra di cenerentola, la cenerentola). Dietro di noi, in un
altro cerchio mobile, i maschi andavano e venivano come lupi, scrutando il buio e le sedie,
sforzando gli occhi e la memoria, prendendo
decisioni e ripensandoci.
E lì stava l’incaglio.
Sarebbe bastato così poco.
Sarebbe bastato voltarsi, e guardarsi attorno,
e incrociare uno sguardo e sorridere come per
dire: io non ti dirò mai di no. Cosa verissima,
per giunta. E non perché, dopo un paio d’ore
all’addiaccio, una ballerina direbbe sì persino
a un sarchiapone, persino a un Sor Pampurio,
persino a un papi. Ma perché sì (il tango è
una tautologia, ma solo quando è fatto davvero bene).
Il lato b della mirada me lo hanno svelato i
compagnucci di merende, tangueri rifiniti che
pure m’hanno confidato le loro angosce da
rifiuto anticipatorio, la loro ansia da presentazione, le loro palpitazioni più virili che mai,
non avrei mai sospettato: sotto le camicie da
diabolik batte un cuore.
Forte della mia inchiesta – una specie di Rapporto Kinsey tanguero – e dopo un apposito forum al tavolo di colazione del mio B&B
(tema del giorno: Perché non m’invitano? Forse perché non sono di Tallin?), son approdata
in milonga con tutto un piano strategico di
fibre ottiche.
Non ci crederete, ma ha funzionato.
Ho lanciato mirade traccianti che nemmeno
a Bagdad la notte dell’attacco americano. Lo
scialletto da zia è rimasto sulla sedia, da solo,
fino all’alba.
Anna Mallamo (Mangino Brioches)
Autrice di “Lezioni di Tango raccontate da
una principiante” ed. La Città del Sole
Giorgia Guardiola foto Claudio Mirabella
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curiosando
tangueri impossibili
Astor e Rosa
La
coppia di ballerini più incredibile dei
sette mari. Ci chiamano così. Dopo
quattro anni che la Rex Crociere ci
ha ingaggiato a bordo delle sue navi
per esibirci tutti i giorni nello spettacolo in teatro. Come stasera. Stiamo già a metà del secondo
brano, la gente in platea che sottolinea ganchos
e boleos con applausi e gemiti di stupore, quando un boato micidiale si sovrappone alla melodia,
non facciamo in tempo a spaventarci che il mondo
intorno a noi frena di botto. Trascinati dall’inerzia
della coreografia, finiamo tutt’e due per terra. Rialziamo le teste, nel teatro regna il buio assoluto.
«Che dici, ci hanno visto?» al momento è l’unico
dettaglio che mi preoccupa.
«Boh» stringi le spalle. «Che è successo?»
Passa qualche secondo e sentiamo scricchiolare gli
altoparlanti.
«Attenzione, prego» sfrigola una voce metallica. «È
il comandante Esposito che vi parla.»
Il teatro ammutolisce.
by Memè
«Comunico ai nostri ospiti e al personale di bordo
che l’interruzione della corrente è stata provocata
da un banale problema tecnico. Il guasto è stato individuato, provvediamo alla riparazione.»
Il pubblico in sala accoglie le parole del comandante con un boato di sollievo, qualcuno applaude.
«Chiedo scusa per l’inconveniente. Auguro a tutti un
buon proseguimento di serata.»
Riprendiamo l’esibizione ma verso la fine della milonga succede ancora. La corrente se ne va.
Una bolla di silenzio tombale s’impadronisce della platea. Finché la sirena dell’allarme non inizia a
strepitare e si accendono le luci d’emergenza. Nel
teatro scoppia il caos, tutti schizzano in piedi e si
catapultano verso le uscite. Il coreografo dice di
sbrigarsi perché la Rex II ha beccato uno scoglio
e sta per affondare, che il comandante e il corpo
ufficiali stanno già sulle scialuppe e se ci diamo una
mossa forse riusciamo a metterci in salvo prima che
scoppi il casino.
«Che schifo…» scuoti la testa. «Il comandante dovrebbe essere l’ultimo ad abbandonare la nave.»
«Sì, sì» mi scappa una risata. «Magari nei romanzi
di Giulio Verne.»
Il corridoio dei camerini si è trasformato in un
imbuto, ci mischiamo nella bolgia. Ma a un certo
punto ti fermi. Restiamo a fissarci per un tempo indefinito, poi la risposta la troviamo ognuno nello
sguardo dell’altra. Ci prendiamo per mano, risaliamo la corrente fino al teatro. La platea desolata
ci accoglie con zero applausi, noi però l’inchino lo
concediamo lo stesso. Nessuno ha tolto quel cd,
così inizia il brano successivo. Bandoneon, violino e
pianoforte battono il tempo all’unisono senza il rischio di arenarsi. Chiudiamo l’abbraccio e partiamo
appiccicati. La Rex II nel frattempo si è inclinata di
qualche grado in più. E con lei il palcoscenico. Mi
costa fatica spingerti lungo la traiettoria, ma che
importa. Chi ama il tango, non si sa come, riesce a
ballarlo anche in salita.
Valerio Scarapazzi, 18.05.2012
30
A tu per tu con Pablo Garcia
U
na sala da studio elegante e luminosa
al quarto piano di un immobile storico a San Giovanni.
Tre grandi finestre si aprono su una
strada tranquilla in prossimità della Cattedrale,
tutto emana storia… e proprio di storia vogliamo parlare con Pablo, della storia del tango, dei
suoi progetti, del suo insegnamento.
Quando comincia la tua storia con il tango?
Sono nel tango da più di 20 anni.
Ho pochi ricordi della mia vita prima del tango;
gli unici ricorsi che ho sono di danze popolari
nel sud dell’Argentina in Patagonia, dove sono
nato, la danza ha sempre fatto parte della mia
vita.
Il tango entrò nelle mie giornate con naturalezza, con la stessa naturalezza di chi passa da
una tappa all’altra della vita. È stato come aprire
una porta, ad di là della quale ho trovato tutti i
maestri che mi hanno avvicinato a questa meravigliosa danza. Mi innamorai irreversibilmente
del tango salon quando incontrai il mio gran
Maestro e amico, Osvaldo Zotto, che sempre
accompagnerà i miei passi nel tango.
Negli ultimi anni della sua vita, ho avuto l’onore
di essere suo assistente e oggi, dopo più di due
anni dalla sua morte, sento di avere il compito
di portare avanti l’eredità artistica che mi ha lasciato questo grande ballerino e artista.
I miei inizi come ballerino professionista, dopo
più di dieci anni di studio e di ricerca, furono
come ballerino di tango scenario nella Compagnia “Tango x2” dell’altro mio grande Maestro
Miguel Angel Zotto.
Il tango scenario professionale è chiaramente
differente, a livello di preparazione da ciò che
implica uno show di tango in un festival. Con
“Tango x 2” è avvenuta la mia crescita professionale, poiché lavorare in uno spettacolo così
complesso dove il ballerino è sempre accompagnato da musica, luce, direzione artistica, sce-
34
nografica, costumi e interpretazione aiuta veramente a svilupparsi artisticamente.
Da sempre però, da quando a 21 anni ho aperto la mia prima scuola di danza, ho coltivato la
passione per l’insegnamento, perché ciascun
atto artistico è il risultato di uno studio, che precede la creazione.
Per me, insegnare tango è un viaggio dentro
questo studio e con ciascun alunno non solo
trasmetto quello che mi insegnarono i miei maestri, ma, insieme costruiamo quello che precede un futuro atto artistico.
Perché Tango Salon?
Per me il tango salon rappresenta la storia e
l’evoluzione del ballo del tango, il “filo rosso”
che in tutte le epoche con le sue caratteristiche
di eleganza, rigorosità, bellezza, equilibrio e con
la mescolanza perfetta, tra ragione e sentimento, si sposa nell’armonia, nell’elemento strutturale, coreografico e nell’improvvisazione.
Sento che in tutto quello che faccio ci sono le
“impronte dei Grandi” che hanno creato questo
ballo.
Quando una persona sente l’abbraccio del tango, che sia chiuso o aperto, con i petti uniti o
nel classico triangolo, deve pense alla storia di
questo abbraccio, che è nato con i “Malevos” (i
balordi) più di cent’anni fa ed è passato per varie
epoche di sviluppo mantenendo le sue caratteristiche sempre rimaste immutate.
Tutti questi aspetti, che sono nati con il tango
e si sono trasmessi fino ad oggi, sono, per me
il tango salon! Penso che non esistono stili differenti, preferisco pensare che esistono diverse
caratteristiche che definiscono l’estetica nel ballo del tango espressa diversamente a seconda
della personalità del ballerino. Però se il Tango
Salon è uno stile, questo è il mio stile! Jajaja…
Cos’è più importante per te l’insegnamento o
lo spettacolo?
L’insegnamento per me è importantissimo, ho
appena concluso una prima parte di un progetto di insegnamento che si chiama “Tango
Claustro” destinato agli intermedi-avanzati, che
vogliono raggiungere in maniera considerevole
un livello superiore di ballo!
“Tango Claustro” propone ai partecipanti di vivere in tempo reale l’esperienza di lavoro dei
professionisti di tango, durante alcuni giorni di
seminari e pratica e dentro di uno spazio chiuso, destinato solo allo studio. La tematica include workshops di tecnica individuale, tecnica
in coppia e la terza parte destinata alla tecnica
strutturale.
Il progetto-pilota di “Tango Claustro” che si è
svolto nel mese di aprile a Roma, è andato molto bene, l’interesse è stato grande, e sicuramente organizzerò altre due incontri durante l’anno.
Per quel che riguarda lo spettacolo, ho ugualmente un progetto molto importante, che inizio
quest’anno a Buenos Aires, ossia la creazione di
una mia compagnia, con la quale sto progettando la creazione del mio primo show.
Sono stato molto fortunato ad avere incontrato un equipe di giovani ballerini professionisti
assai talentuosi e che spero presto di avere l’opportunità di presentare in Europa.
Insegnamento, una nuova compagnia, lezioni… sei davvero un vulcano infaticabile! Dove
potremo venirti a vedere quest’estate?
A volte mi piace “staccare” dai miei progetti ed
unirmi ai miei compagni ballerini e maestri, allo
stesso modo ai tangheri di tutti gli angoli del
mondo, durante i festival e gli incontri di Tango.
Attualmente, a parte il mio lavoro con organizzatori di eventi a Roma ed in diverse grandi
scuole d’Italia, collaboro periodicamente con
scuole di tango e organizzatori di eventi e festival d’Europa, in Spagna, Olanda, Inghilterra,
Romania e anche con organizzatori di Argentina
e Brasile.
Quest’estate all’inizio di luglio sarò presente
nel Campionato Mondiale Europeo di Tango a
Roma, poi nel festival di Narnia, avrò un incontro in Spagna, Olanda e poi Calabria e Malta.
Contemporaneamente a questi eventi, sarò
molto felice di incontrare tutti i tangheri nelle
belle milonghe di Roma e d’Europa.
Mentre Pablo ci illustra i suoi impegni estivi, un
allievo suona il campanello… un’altra lezione
inizia, e siamo già alla fine del nostro incontro.
Lo ringraziamo per la sua squisita gentilezza e ci
diamo un appuntamento virtuale, sotto il cielo
stellato di una delle tante milonghe di questa
novella estate!
Helga e Andrea
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Nostalgias
musica: Juan Carlos Cobían
parole: Enrique Cadícamo
biografia
tango
dei tanghi
arts
D
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urante i giorni disgraziati che il
mondo stava vivendo a causa
della prima guerra mondiale, il
gruppo del mitico bandoneonista Eduardo Arolas si esibiva nel cabaret
Montmartre della Via Corrientes di Buenos
Aires e, se si va a dipanare la matassa dei
ricordi, un nome torna alla mente e ad esso
va dato un posto di primo piano. Quello del
pianista di quel gruppo, un ragazzo di 18
anni, Juan Carlos Cobiàn (1896-1953).
Dopo essersi diplomato a pieni voti nel
conservatorio Williams, perse la madre, la
quale da sempre sperava che lui si dedicasse alla musica classica. La casa gli parve
vuota e se ne andò. Aveva già lo spirito del
bohemien nella sua anima adolescente. Si
guadagnò il pane suonando in un cinema
di via Santa Fé, dove adattava ritmi diversi
all’avanzare sincopato dei film muti, però
con la passione per il tango fino al midollo.
Conobbe il bandoneonista Genaro Esposito, “l’italiano”, e frequentò con lui i caffè
del lungofiume, in un’avventura dal ritmo
binario che sarebbe stato il fuoco della sua
vocazione definitiva.
Quando Eduardo Arolas lo ascoltò, “l’italiano” rimase senza pianista. E nel cabaret Royal Pigall dapprima e nel Montmartre poi,
tutti seppero di che cosa era capace con
la tastiera questo “tappetto”. Così lo chiamavano alcuni, usando un modo di dire di
Montevideo che poi si usò anche a Buenos
Aires. E lui, senza farsi attendere, spuntò
con un tanghetto nuovo di zecca, appunto
per la circostanza: “Il tappetto” (“El botija”).
Però non ci fu per lui un grande interesse
come compositore seppur come musicista
stava diventando un pezzo da 90 del tango.
Perfino il suo luogo di nascita fu oggetto di
disputa. Lo credettero porteño, ma non lo
era. Lui parlava sempre di Bahìa Blanca. “È
di Bahìa”, affermarono.
Un giorno lui chiarì le cose. Aveva fatto le
elementari a Bahìa Blanca e poi la sua famiglia si era stabilita a Buenos Aires.
In realtà era nato a Pigüé, una cittadina
della provincia di Buenos Aires. La dichiarazione gli costò il doversi sopportare le
prese in giro di alcuni dei suoi compagni,
amanti degli sfottò. Lo chiamavano “il
contadino Cruz Montiel” e gli canticchiavano un famoso ritornello
canzonatorio.
Creatore della “pausa con
fantasia”
Nel 1919, Juan Carlos Cobiàn era ormai una figura di
primo livello. Nel periodo in
cui il piano consolidava la sua
inclusione fondamentale nella “orquestra tipica de tango”, sostituendo la
chitarra nella funzione ritmica di accompagnamento, questo ragazzo poco più che
ventenne apriva un’altra strada di lirismo
strumentale nella melodia portegna.
Gli si attribuisce la creazione degli “assoli
di piano“ nell’ambito dell’esecuzione orchestrale.
È rischioso, a volte, nella vasta galleria di
interpreti popolari dell’epoca eroica, illuminati dall’intuizione ma privi di vanità, aggiudicare meriti di creatore a uno specifico
di essi. Però si può con certezza accreditare
a Cobiàn l’introduzione formale di questa modalità nell’esecuzione, perché i suoi
contemporanei certificarono che fu proprio
nell’orchestra di Eduardo Arolas che, verso
la metà del tango, taceva il bandoneòn del
direttore, si spegnevano i trilli dei violini e
il piano solista di Cobiàn ricamava una maglia di accordi in contrappunto di note acute e gravi, creando una “pausa fantasiosa”
nella realtà sensuale del “canyengue”.
Poi viene l’età del servizio militare… E lì altro che “pausa fantasiosa”!
Fu un “arresto” in piena regola, perché Juan
Carlos si dimenticò che con l’uniforme da
soldato bisogna cambiare certe abitudini e
obbedire.
Il titolo di un altro tango suo (A
pan y agua) simboleggia il ricordo delle ore oscure passate nel carcere del reggimento.
Dopo aver recuperato gli
abiti civili formò diverse
orchestre con fortuna alterna.
Come compositore aveva al
suo attivo titoli di riconosciuto
valore: El motivo, La casita de mis
vieto, Susheta…
Un giorno se ne andò negli Stati Uniti solo
con il corpo ma con il tango nell’anima.
Andava per imporlo nei grattacieli, forse in
un night-club di un trentesimo piano. Era
ardua l’impresa, alla fine furono gli altri a
imporsi a lui e finì per fare jazz. Di ritorno
a Buenos Aires formò e diresse un’orchestra sincopata. Successivamente collaborò
in teatri di rivista.
Il tango rifiutato
Continuò a comporre tanghi. Dando briglia sciolta alla sua inquietudine, fece altre
scappate a New York, a Rio de Janeiro ed in
diverse città europee.
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Discografia di Nostalgias
Alcune delle incisioni più famose :
• Charlo con accompagnamento di chitarre (1936)
• Orchestra di Francisco Lomuto con la voce di Jorge Omar (1936)
• Orchestra di Miguel Calò con la voce di Alberto Morel (1936)
• Orchestra di Miguel Calò con la voce di Roberto Arrieta (1948)
• Orchestra di Leopoldo Federico con la voce di Laura Esquivel (1953)
• Quinteto di Astor Piazzolla con la voce di Héctor De Rosa (1962)
• Edmundo Rivero accompagnato dall’orchestra di Mario Demarco (1966)
• Orchestra di José Basso (1970)
• Orchestra di Florindo Sassone (1973)
• Nelly Vasquez accompagnata dall’orchestra di A. De Paulo (1976)
Alcune volte viaggiò con il suo intimo amico e collaboratore, il poeta Enrique Cadìcamo, che, in occasione della morte di
Carlos Gardel, scrisse una commedia musicale ispirata alla figura dell’inimitabile “cantor”. Il leitmotiv dell’opera era ovviamente
un tango ma all’impresario non piacque e
lo rifiutò.
Cobián ne compose un altro. La commedia andò in scena e passò senza infamia né
lode. L’anno seguente - 1936 - si esibiva
Cobiàn in una “boite” della Via Florida alla
guida di un piccolo gruppo e lì volle far conoscere alla sua clientela quel tango rifiutato da quell’impresario teatrale ciccione.
Il suo cantante Rodrìguez Lesende lo into-
nava con una mezza voce e con un concentrato drammatismo:
Quiero emborrachar mi corazòn
Para apagar un loco amor
Que màs que amor es un sufrir.
Y aquì vengo para eso
A borrar antiguos besos
En los besos de otra boca.
Passati un paio di mesi, Nostalgias era il
cavallo di battaglia dei cantanti e delle cantanti di tango. Il pubblico gli assegnò un
favore che ebbe una vitalità incessante. Il
suo inserimento in molteplici film servirono a farne una canzone divulgata in tutto
il mondo.
Scena finale
Non poteva mancare il degno sigillo che lasciasse in chiaro la tradizionale disinvoltura
degli impresari. Quello del teatro Smart,
imbattendosi in Cobiàn una di quelle notti,
gli disse: “Che errore, Juan Carlos… Se mi
avessi fatto questo tango Nostalgias per la
commedia musicale su Gardel, avremmo
fatto il boom dell’anno!”
Alberto Valente
(sulla traccia di un testo
di F.G. Jimenez del 1965)
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Una milonga digitale e interattiva
per appassionati e professionisti
Intervista a Gianni Vascellari, creatore del portale web ballatango.it
L’
ultimo album dei Gotan Project, l’ensemble di musicisti franco-argentini
famoso in tutto il mondo per la
contaminazione tra tango e raffinati beat elettronici, porta il titolo di Tango 3.0.
Un nome che si addice particolarmente alla
storia e alla personalità di Gianni Vascellari,
fondatore e amministratore di ballatango.it, il
portale italiano dedicato al Tango Argentino,
ai suoi protagonisti e ai suoi eventi.
Torinese, di origini venete, 34 anni, di cui dieci
passati a carpire i segreti dell’Html e a crearsi
una professionalità su internet, sviluppatore
web specializzato nello studio di interfacce,
Gianni è davvero un “tanguero 2.0” (o forse
già “3.0”, restando sulla scia futuribile dei
Gotan Project). Sì, perché accanto al web, la
seconda grande passione di Gianni è il tango,
che ha imparato in anni di lezioni e di applicazioni sul campo - o meglio sulla pista - frequentando le milonghe di Torino e provincia.
L’idea di ballatango.it nasce proprio da questa doppia passione e da un’idea, un’esigenza
condivisa con l’amico Federico, complice di
tanti progetti professionali sul web.
Ecco come Gianni la racconta “in prima persona”, nella pagina di presentazione del sito:
“Una sera come tante, subito dopo la consueta lezione di tango saliamo in macchina
e scatta la domanda: dove si va a ballare? Da
40
buoni internauti cominciamo a fare la nostra
ricerca sul nostro smartphone. Il tempo che
impieghiamo nel trovare qualche milonga nei
meandri della rete ci sembra infinito…in pochi
minuti siamo lì a immaginarci questo nuovo
progetto. Un anno di duro lavoro, duecentoquaranta revisioni bastano per far capire che
questa iniziativa ha occupato la maggior parte del nostro tempo libero...”
Ci sembra di capire che “ballatango” ti abbia
impegnato molto…
Sì, è stato un grosso lavoro pubblicarlo, ma
anche oggi passo molte ore del mio tempo
a migliorarlo, ampliarlo e farlo conoscere anche perché oltre alla gestione complessiva del
progetto mi sono occupato della grafica e dei
contenuti in modo maniacale, quasi ci fosse un
cliente esterno alla mie calcagna con richieste
sempre più serrate. Mi hanno dato una mano
i miei partner creativi che hanno capito le mie
esigenze e si sono tuffati nell’atmosfera del
tango senza aver mai fatto un passo! A loro
devo il logotipo di Balla Tango, a cui sono molto legato.
Come è stato accolto il sito dalla comunità
dei tangueri italiani?
Diciamo che all’inizio è stata dura. Abbiamo
voluto inserire nell’ambiente tanguero italia-
no, molto tradizionalista, qualcosa di innovativo e di tecnologico.
Portare un utente a utilizzare un motore di ricerca utilizzando uno “strumento attivo” dove è
l’utente stesso a cercare le informazioni che desidera è un passaggio lento e “faticoso”, soprattutto per chi non ha voglia o tempo di provare
delle alternative. Ne sono esempi i social network, in Italia sono arrivati a scoppio ritardato
ma una volta innescato il meccanismo la loro
espansione nello stivale è stata esponenziale.
Quando è nato ballatango.it? E quali sono le
sue dimensioni attuali?
Il sito ballatango.it è stato pubblicato a meta
dicembre del 2010, dopo un anno di progettazione e sviluppo. Attualmente sul sito le
registrazioni sono più di 2000, tra scuole di
ballo, milonghe e musicalizador. Sono stati inseriti circa 4000 eventi, con una crescita media
di circa 15 eventi nuovi al giorno.
Non sono ancora grandi numeri, ma per un
progetto che è online da un anno e mezzo,
senza budget né sponsor, mi sembra un buon
traguardo. Anche perché siamo in pieno sviluppo e l’interesse di chi ci clicca e si iscrive
all’area riservata è in costante crescita.
Gestire il sito sta diventando un nuovo lavoro per te?
Se vuoi sapere se è già una fonte di reddito,
devo confessarti di no! Per il momento si tratta
di un progetto autofinanziato (da me) e sostenuto da contributi professionali gratuiti di amici
e professionisti, come alcuni giovani program-
matori in erba. Il sito è però assolutamente professionale, a partire dal server che lo ospita: per
cercare di dare un servizio utile ed efficace.
A un anno dal suo lancio, quali sono le prospettive di ballatango.it?
Il nostro intento, adesso, è quello di mettere
davvero il sito “sulla strada”, di renderlo più
umano e più partecipato, avvicinandoci agli
utenti in modo informale e diretto
Le idee che abbiamo sono molte ma per prima cosa vorremmo dare presto un servizio ad
alto valore aggiunto agli addetti ai lavori: insegnanti di ballo, musicalizador fino ai gestori
di milonghe.
Ci piacerebbe diventare nel web un punto di
riferimento autorevole per tutti gli appassionati di tango, con un focus su chi si dedica seriamente e professionalmente al tango e alla
sua diffusione sul territorio nazionale.
Helga e Andrea
curiosando
recensioni
libro • Tango Argentino
Piccolo breviario per i suoi ballerini
di Patricia Müller
Ottantuno “detti” in cui scopriamo il codice d’onore dei ballerini porteῆos
del Tango Argentino, los Viejos Milongueros, la cui età si aggira intorno
a 70-80 anni. Il loro comportamento rispecchia i concetti di cui si parlava
già nell’antica Cina. “Il Tango e il T’ai Chi Chuan (che tradotto vuol dire: la
strada dell’armonia dell’energia universale attraverso un’applicazione pratica) sono arti del corpo che si fondono e si confondono apprendendo il
senso di equilibrio e di totalità che il T’ai Chi Chuan insegna e che il Tango
esige. “La consapevolezza dei movimenti derivanti dalla pratica del T’ai
Chi Chuan si unisce in modo naturale nell’abbraccio del tango, rendendo
il tutto ancora più magico” (C. Scozzari).
Il libro, vuole dare delle indicazioni, tracciare dei segni. “Così funziona il
Tango: nel ballare stai con i piedi per terra. Nel ballare in coppia raccogliti
profondamente nel tuo cuore. Nel seguire il flusso della ronda sii gentile
e cordiale. Nel comunicare ballando, sii sincero. Nel guidare e seguire, sii
onesto e nell’insegnamento, sii capace. Nel ballare il Tango, bada a cogliere il momento opportuno! Nessuna lotta – nessuna colpa!” ( 8° Detto – P.
Müller). Una sorta dinvademecum comportamentale del Viejo Milonguero
che tutti dovrebbero leggere perché “Il Tango del Viejo Milonguero è acuto, ma non offende. Il Tango del Viejo Milonguero è ballare senza fatica”
(81° Detto – P. Müller)
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.kidojo.it/tangoargentino.
Il libro è in vendita alla Feltrinelli oppure acquistabile su internet: ilmiolibro.kataweb.it
DVD • Tango “Milonguero Nuevo”
di Gustavo Rosas e Gisela Natoli
vol. 2
Questo DVD didattico di tango argentino vuole essere una proposta di
studio che combina elementi di tango nuevo con il tango tradizionale.
Gustavo e Gisela infatti hanno basato il loro stile personale proprio su
questo connubio e si caratterizzano per la loro versatilità, plasticità, eleganza, sensualità e simpatia.
Le indicazioni tecniche e didattiche fornite in questo DVD dettagliatamente spiegate da Gustavo e Gisela vengono divise per argomenti ed eseguite
in una delle milongas più antiche e prestigiose di Buenos Aires: la sala da
ballo Sin Rumbo!
In particolare vengono affrontati i seguenti temi: giros, lapices, enrosques,
sacadas, colgadas, volcadas, boleos, pasadas.
Le lezioni raccolte nel DVD, rivolte ad intermedi ed avanzati hanno una
durata complessiva di circa 90 minuti e sono realizzate in lingua castellano
con possibilità di sottotitoli in inglese e francese.
All’interno del DVD ci sono anche registrazioni di alcune esibizioni di Gustavo e Gisela.
Ordinabile via internet direttamente dal sito www.gustavoygisela.com.ar
scultura
tango
de tango
arts
Susan Puccini
Nasce a Roma. Affascinata da tutto ciò che
esprime vitalità, libertà, passione, ha trovato
nel Tango Argentino tutto quello che ha sempre cercato di trasmettere con le sue opere:
energia,movimento, gioia di vivere! Da qui
l’ispirazione… nelle sue sculture cerca di mettere
in evidenza l’energia enfatizzando e accentuando la muscolatura in modo da creare luci e ombre; i suoi ballerini si guardano, si amano, sono
totalmente abbandonati in questo dialogo del
corpo. “Nel tango – ci racconta Susan – il dialogo e la complicità sono molto importanti, l’intesa come vero e proprio linguaggio, guardando una coppia ballare secondo me si intuisce
quanta passione e sensibilità c’è in ognuno di
loro, ed io ho cercato di cogliere quei momenti”.
Le opere sono realizzate in argilla tipo S.Sepolcro
(rossa) e Chamotte (bianca) sono tutti pezzi unici, sono plasmate interamente senza armatura
interna studiando i baricentri ed i volumi anche
in posizioni asimmetriche. Le dimensioni sono di
circa 50 cm di larghezza per 30/45 cm di altezza.
Per contattare l’artista scrivere a:
[email protected]
45
Tango, musica ed
esperienze emozionali
Quando il tango aiuta a stare meglio
psicotango
curiosando
Dalla musicoterapia alla tangoterapia
46
Il concetto che la musica è semplicemente
l’arte di rendere gradevoli i suoni al nostro
udito, risulta sempre più riduttivo alla luce
dei recenti studi sugli effetti positivi che la
musica stessa produce negli esseri umani.
Si va infatti progressivamente delineando la
consapevolezza che l’arte dei suoni è quella
che, rispetto alle altre arti, riesce più direttamente ed efficacemente a metterci in comunicazione con la parte più delicata della
nostra mente: la parte emotiva. Il linguaggio musicale è espresso con delle forme che
prescindono dalla consueta elaborazione
cosciente e, per questo, spesso raggiunge
livelli più profondi della psiche ed in modo
più immediato di quanto non riesca al semplice linguaggio verbale.
La potenza emotiva e l’effetto liberatorio
della musica, in comunicazione diretta con
il nostro mondo interiore, riescono a dare
nuovi stimoli positivi alla mente, favorire
nuove spinte motivazionali e creative e, sciogliendo le tensioni, a migliorare la percezione di noi stessi.
È ormai certezza scientifica, derivata da diversi studi sperimentali, che il nostro organismo reagisce alle varie forme musicali come
ad una sostanza psicoattiva. Le applicazioni cliniche di questi studi fanno ormai della
musica un eccellente strumento terapeutico
di supporto ed integrazione ad altre tecniche più tradizionali. Nella Musicoterapia e
nella Terapia attraverso i movimenti della
danza, sotto la guida di un terapeuta addestrato, sono stati ad esempio rilevati effetti
positivi su rilassamento, creatività, piacere
e auto-espressione e riportati un’influenza
sulla riduzione del dolore e sui sentimenti di
isolamento che spesso si accompagnano a
malattie gravi.
Più di un odore o di un’immagine, il suono
di una musica riesce a far riaffiorare quelle
parti di un vissuto che ognuno di noi conserva in sé, permettendo così di elaborarne
le emozioni. Risulta certamente semplice a
tutti comprendere come l’effetto liberatorio
delle emozioni o anche il solo sciogliere le
tensioni giornaliere, può modificare radicalmente il normale stato d’animo di una persona, consentendo un uso migliore di molte
delle capacità personali. È inoltre ormai nota l’influenza della musica
nello sviluppo emotivo, spirituale e culturale di ogni individuo. La musica infatti è un
mezzo di eccellenza per orientare i propri
sentimenti, organizzare idee, sviluppare criteri di opinione, dunque, “comunicare”. La
musica quale “arte del cuore”, permette una
trasmissione di sensazioni quando le parole che possediamo non sono sufficienti a
esprimere le emozioni più profonde o di più
difficile definizione non solo verso gli altri
ma soprattutto nel contatto diretto con noi
stessi. In tal senso può permetterci di chiarire idee, concetti, desideri e bisogni di cui
solo in parte siamo consapevoli. Attraverso l’arte dei suoni, la musica è dunque comunicazione del nostro pensiero
intimo.Esalta le azioni e le
passioni
liberandoci
da confini, appagandoci.
Riportando
quanto detto all’argo-
mento principale di questa pubblicazione,
siamo infine personalmente convinti che il
tango contenga aspetti ritmici, emotivi e relazionali ai quali è molto difficile sottrarsi o
rimanere insensibili. La stragrande maggioranza dei tanghi argentini sono espressi con
un tempo ritmico di cadenza più o meno a
60 di metronomo, cioè intorno ai 60 click al
minuto. Questa è una misura ritmica che ci è,
anche se in modo oramai inconsapevole, intimamente e fortemente familiare. Il battito
degli orologi che ci accompagnano da sempre per l’intera durata delle nostre giornate,
ma soprattutto la pulsazione del nostro corpo regolato con i battiti del cuore…
Insomma il battere di questo tempo musicale regola già sempre le nostre esperienze
ed è presente nel nostro organismo fin dalla
nascita.
La Tangoterapia: curare attraverso la
musica e la danza del tango
La Tangoterapia, secondo il metodo Trossero, “È un sistema integrato che utilizza gli
strumenti del tango: la sua musica, la sua poesia, la sua filosofia, i suoi
codici, la sua
cultura e in
par ticolar
modo il
suo approc-
47
cio al ballo, che promuovendo un’esperienza emozionale particolare ci avvicina ad una
più profonda conoscenza della psiche, consente la diagnosi, il trattamento e la ricerca.
È un metodo terapeutico catalizzatore per
lo sviluppo personale e l’esplorazione delle
risorse psicologiche veicolata dal ballare il
tango”.
Federico Trossero psichiatra di formazione
psicoanalitica, dell’Università di Rosario,
autore del volume
Tangoterapia edito nel 2006 da Coquena Ediziones
ha messo a punto
una psicoterapia a
mediazione corporea attraverso
la musica e i movimenti base del
tango argentino
ed ha applicato
questa tecnica nel
campo della salute mentale e in
casi di patologie
croniche
invalidanti.
Uno dei pilastri di
questo metodo è
l’elaborazione delle dimensioni sensoriali, percettive,
propriocettive e
cognitive la cui integrazione aiuta la
capacità di comprensione
delle
persone e supporta una maggiore integrazione individuale
e sociale. Si tratta di una modalità psicoterapeutica in cui è profondamente impegnata la mediazione corporea. Si stimola lo
sviluppo di intense esperienze personali e
dell’espressività attraverso il movimento del
corpo nella danza, così entra in gioco la
dimensione piena di un linguaggio plastico,
drammatico e corporale.
La prima forma di comunicazione umana
avviene attraverso la nostra pelle e il nostro
48
apparato muscolo-scheletrico. Il corpo ci
fornisce un linguaggio che ha una dimensione simbolica di squisita ricchezza. Se si
considerano anche i fenomeni di interazione sociale, il tango è per eccellenza un ballo
sociale e questo ci consente di mettere a
punto degli interventi terapeutici proprio in
questa area che così frequentemente è colpita in diversi quadri psicopatologici.
Per la complessità del percorso terapeutico, il metodo Trossero
integra riferimenti
concettuali provenienti da diverse
discipline
quali
la psicoterapia di
gruppo, lo psicodramma, la sociologia, la psicoanalisi. Altri modelli
teorici che fanno
riferimento a questo sviluppo, sono
i lavori di Spitz
sulla deprivazione affettiva e del
contatto
fisico,
quelli di Bowlby
che
individuano
nel contatto una
fonte di riconoscimento reciproco.
Le strutture cerebrali stesse, deputate a supportare
la vita emozionale,
per essere attivate
richiedono stimoli
corporali precoci.
Studi recenti hanno dimostrato che la stessa struttura biologica può modificarsi, per il
solo fatto di ballare il tango e benefici del
ballo del tango in pazienti con Parkinson,
ipertensione arteriosa e depressione.
Dal punto di vista della struttura psicologica, ballare il tango facilita lo sviluppo
emozionale e conoscitivo e delle capacità
espressive del corpo. Attraverso il tango
la persona crea un contatto intimo con gli
aspetti più profondi del proprio mondo in-
teriore. Sul piano sociale si crea una forte
connessione con il partner nel ballo e gli
altri ballerini del gruppo.
Lo sviluppo di maggiori capacità di integrazione sociale favorisce infine lo sviluppo
di abilità comunicative, e il ballo del tango
rappresenta uno strumento ideale per promuovere questo sviluppo. Si tessono reti
sociali attraverso l’incontro con se stessi e
con gli altri.
Si tratta, dunque, di un’occasione di perfetta integrazione psico-fisica e sociale che
rende possibile l’instaurarsi di intensi fenomeni inter e intrapersonali.
Dal punto di vista della tecnica il metodo
Trossero segue criteri operativi standardizzati. I corsi solitamente si articolano in due
moduli: uno dedicato al ballo del tango e
un altro in cui si mette in atto la pratica psicoterapeutica.
Data l’esperienza originale di Trossero e
considerato che il tango è seguito con passione particolare nella cultura italiana ed
ha avuto il riconoscimento dall’UNESCO
che nel 2009 lo ha inserito tra i patrimoni
universali dell’umanità, si è pensato di istituire presso l’Ospedale Sant’Andrea, Università Sapienza di Roma, con la direzione
scientifica della dott.ssa Anna Costantini,
un progetto di Tangoterapia presentato in
una conferenza presenziata nel luglio 2011
dall’Ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia e dal Preside della Facoltà di
Medicina e Chirurgia. Il progetto prevede
da un lato la formazione in Tangoterapia
per professionisti della salute mentale e
cultori del tango argentino e dall’altro l’inserimento della Tangoterapia come terapia
complementare nella riabilitazione psicofisica di pazienti oncologici. Dopo le prime
interessanti esperienze pilota del 2011 il
primo Corso regolare di Tangoterapia di 25
ore condotto dal Prof Trossero si è svolto
dall’11 al 15 giugno di quest’anno, rivolto
a psicoterapeuti e cultori del tango. Sono
previste in futuro esperienze formative
annuali e la possibilità di utilizzare questa
tecnica anche nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
Anna Costantini e Livio Odierna
…la parola ai nostri lettori
Un tango…
Mandateci le vostre storie, le vostre poesie, idee,
vissuti nel tango, sul tango... e per il tango.
Le più belle saranno pubblicate!
Potete mandare il vostro contributo a:
[email protected] OGGETTO: “Voci di tango”
Quadro dell’artista Paola Scialpi
C
TE
di Rita Salvatore
…gocce di emozioni,
spazi infiniti ed eterni
di un’estasi che dura pochi
istanti…
ma che accarezza il cuore e
lo avviluppa in un abbraccio
incantato
che tutto travolge e
lascia riposare l’anima commossa.
Su
www.eltan
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TUTTI I GIOVEDI
DI LUGLIO E AGOSTO
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SETTEMBRE
ORE 20,00
a partire da giovedì 5 luglio
( esclusa la settimana di ferragosto)
DALLE 20 ALLE 21,30
( possibile cambio del giorno al lunedì
a seconda delle iscrizioni)
Casa del Tango
Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale
Via dei Gordiani 401/413 00177 Roma ( Zona Prenestina)
Claudio - 347 1372407
Pino - 331 3725008
[email protected]
LA PRATICA
DEL SABATO
RIPRENDERA’
IL 29 SETTEMBRE
ALLE 18,30
milongueando
…in Puglia
C
orreva l’estate del 2002 e Ostuni, ad
agosto, era gremita di vacanzieri. I
più provenivano dalle regioni fredde del nord. La Città Bianca, così
denominata, per il suo biancore, tinteggiato
in tutto il Borgo Antico a cucuzzolo della cittadina, splendeva ancor più irradiata da luci,
sempre bianche ad effetto.
Noi, quasi ai primordi del tango - eravamo
‘’nati’’ a Bari’ a fine anni ‘90, ed i tango festival erano pochissimi in Italia, ma anche in
Europa - avevamo solo un problema: trovare soluzioni per ballare con altri tangueri,
diversi dal qual centinaio, mas o meno, che
in quegli anni si erano formati.
L’idea di mettere su una milonga in
agosto ad Ostuni nasce proprio
per soddisfare le nostre aspetta-
tive e per praticare tango anche in estate
nella nostra terra.
Parlo al plurale maestatis, ma in effetti, i
compagni di tango ad agosto sono tutti in
vacanza. Fuori regione. Solo, ma speranzoso mi attivo per cercare una location adatta. Forse San Pugliese, San Biagi, San Troilo,
San Fresedo ed altri hanno dato un aiutino!
Scopro una milonga perfetta, sempre borgo antico, in un vicoletto chiuso dove ci si
poteva anche sedere comodamente su poltroncine e sorseggiare fra una tanda e l’altra
dell’ottimo vino locale, Negramaro e Primitivo. Era, a fine serata, il compenso che il
barbuto professore (un giovane veramente
professore e aperto a tutte le novità sonore) mi regalava in segno di gratitudine per
avergli riempito il locale di martedì.
E tutti i martedì era affollata. Sì, soprattutto
da vacanzieri n Puglia per le ferie tanto agognate. Ero a mille! La prima milonga estiva
in Puglia e per di più praticavi e socializzavi con nuovi tangueri. Il
massimo della soddi-
o
sfazione e delle emozioni che solo il tango ti
dà nell’avventura del ricercare e poi ballare
con partner sconosciuti’’.
Forte di questi risultati un anno dopo nasce
Tangostunivacanze (per cinque edizioni in un
castello vicino il mare a dir poco suggestivo).
Un evento di 7 giorni con maestri argentini.
Lezioni, milonghe tutti i giorni, ma anche lezioni di pizzica (la ritmata e frenetica danza
popolare pugliese conosciuta anche come
taranta) escursioni con tangobus per visitare gli angoli più belli del territorio, ma anche
per le mitiche milonghe in piazzette di centri
storici e degustazioni di prodotti tipici.
Tangostuni continua ancora, siamo alla decima edizione sempre fedeli alla collaudata
formula iniziale:
tanto tango e conoscenza anche delle eccellenze di questa terra (il mare, paesaggi
arcaici, architetture spontanee come i trulli
di Alberobello o le cummerse di Locorotondo, sapori e cibi tradizionali tramandati da
antiche ricette contadine, provenienti anche
dalla cultura contaminata da oriente e occidente)
Ieri, invasa da saraceni, turchi, svevi, e molte altre etnie, che hanno lasciato un segno
indelebile nei superbi castelli e fortini sparsi
dal Gargano a Capo di Leuca nel Salento;
oggi abbiamo un’altra ‘’invasione’’ :la popolazione tanguera. Non turisti ma veri viaggiatori, sempre alla scoperta di location
nuove, di odori e sapori naturali, di milonghe in lugar storici, di emozioni nuove in
una terra dove l’accoglienza e l’ospitalità è
sacra e ha radici lontane! È la Puglia, quindi, la protagonista principale di queste kermesse. Questa bella, ospitale, ‘saporita‘ regione è stata completamente
presa d’assalto da festivals, tangovacanze,
raduni ecc… E per i tangueri è sempre, comunque un festival di milonghe: da Barletta, passando per Trani, Bari, Polignano,
Capitolo, Locorotondo, Selva di Fasano, Taranto e Lecce è sempre un ‘’movimento’’ di
Tango. Quasi tutti i giorni la nostra “dose”
viene consumata. Probabilmente San Pugliese, San Biagi e tutti i “santi tango” rinnovano il miracolo, la Puglia è veramente
terra di tango!
E, molto importante anche bene! Entonces…
Jimmy Mongelli
Associazione culturale
Tangoholiday Puglia
Ballare bene: dove e perché?
Pensieri liberi di un milonguero qualunque
C’
è un’arte che l’amante delle vita notturna nelle milonghe,
il cosiddetto milonguero, oltre ovviamente il saper ballare,
deve imparare presto:
La scelta della giusta milonga!
La possiamo considerare appunto un’arte, data la variegatissima offerta che oggi ci troviamo davanti, tra milonghe tradizionali, milonghe
elettroniche, milonghe in piazza, milonghe popolari, milonghe gratuite,
milonghe all’aperto, milonghe grandi, milonghe piccole, festival, raduni, maratone, milonghe X e chi più ne ha più ne metta...
Questa proliferazione di spazi dove ballare, è sicuramente un segno
positivo, un indice di crescita del nostro amato tango, ma il nostro amico milonguero potrebbe trovarsi disorientato, o perlomeno confuso e
faticare a trovare la sua identità tanguera. Ci sono gli abituè, quelli che il
sabato cascasse il mondo ho il mio tavolo prenotato alla milonga delle
milonghe, i modaioli che non si perdono un evento straordinario neanche sotto minaccia, i curiosi sempre alla ricerca di una nuova milonga
che, se minuscola e semisconosciuta è anche meglio, i risparmiatori
54
che prediligono le milonghe gratuite o i flash
mob per i quali va bene anche se si balla sul
nudo asfalto, basta che non gli chiedete un
prezzo d’ingresso, i “casuali” e/o principianti
che vanno in milonga solo se trascinati dagli amici e solo se, c’è “il mio maestro che si
esibisce” ed infine c’è il “milonguero-milonguero”, che desidera, povero lui, solamente
ballare e possibilmente ballare bene.
E già, almeno che non hai un bel gruzzoletto e minimo 15 giorni per prendere un’aereo
qualsiasi e volare, destinazione Buenos Aires,
non è sempre facile al giorno d’oggi andare in
milonga e ballare con soddisfazioni.
Dove si va stasera? È una domanda quasi quotidiana per i milongueri più incalliti…
magari cerco su un social network qualche
amico/a almeno mi assicuro qualche tanda…
ma può bastare per passare una belle serata
di tango?
Ovviamente ballare bene è una questione relativa, ma non sempre è solo dato dalla bravura dei ballerini e delle ballerine presenti,
qualità, seppur necessaria non esaustiva purtroppo.
La musica, la location e l’ordine sono altre
caratteristiche indispensabili per la riuscita
di una serata in milonga e non per ultimo il
rispetto.
Già forse è il rispetto che dovremmo cercare,
o forse ritrovare, e qualche volta anche pretendere, ma prima di tutto mostrarlo noi in
prima persona nei confronti degli altri.
• Rispetto deve avere il gestore del locale nei
confronti del miloguero che paga l’ingresso
del biglietto, nel fornirgli un locale adeguato, con una buona pista, un buon impianto
audio, un buon musicalizador, un numero
di partecipanti alla serata non eccessivo alla
sopravvivenza. E forse qualche volta ricordare alla sala di aver rispetto per poter offrire
rispetto. Una volta a Buenos Aires c’erano i
“guardapista” che vigilavano e mandavano a
casa chi non osservava la ronda o alzava le
gambe da terra. Altri tempi direte voi, certo,
siamo nel ventunesimo secolo! Eppure oggi
qualche milonga porteña li ha rimessi in pista, così scherzosamente per rendere un tributo al passato o forse è una provocazione?
• Rispetto devono avere i ballerini, ricordare
che un tacco nel polpaccio fa male, e fa ancor
più inalberare non ricevere neanche una scusa dopo averlo incassato. E ricordare che la
ronda non è solo quella di compleanno, bensì
l’usanza di ballare in senso antiorario, senza
sorpassi o feroci tagli trasversali della pista.
• Rispetto dovrebbe avere chi non balla, ricordando che il chiacchiericcio ad alta voce
a bordo pista suona come il fastidioso rombo di un aereo mentre si cerca di ascoltare la
musica, perché sì signori il milonguero sente
la musica, è per lui vitale, per improvvisarci
sopra. Non si accontenta infatti di percepirla
solamente e ripeterci in continuazione sopra
l’ultimo passo studiato a lezione.
• Rispetto dovrebbero avere tutti i maestri,
dal più grande e blasonato al giovane emergente, dall’argentino all’italiano fino all’ultimo
improvvisato maestro. Dovrebbero ricordarsi
che gli alunni li guardano sempre in pista e si
sa il maestro è sempre il maestro, se lui fa un
voleo alto in una pista piena di gente vorrà
dire che è così che si fa, se lo vede tagliare
la pista con una bella diagonale ci metterà
un attimo a diventare un ballerino disordinato anche lui… vai poi a spiegargli che tu hai
sempre il controllo della situazione!
• Rispetto dovrebbero avere i DJ o musicalizador se preferite. Certo non è facile il loro
mestiere, chiamati come sono a dover rispondere ai gusti di tutti: organizzatori, presenti,
gusti personali, moda. Ma dovrebbero pur
sempre tener presente che mettere un brano
di Pugliese dopo uno di D’Arienzo, non fa del
bene alla pista e di Felix Picherna il grande,
c’è né uno, non valgono le imitazioni. Il tango
elettronico poi, è bellissimo, ma senza esagerare. Si dovrebbe sempre tener presente che
il tango nasce molto prima dell’elettronica
ed uno strumento acustico riesce ad arrivare
dritto al cuore molto più di un suono campionato al computer.
Ma si sa come in tutte le cose della vita è
l’esperienza a fare da padrone, ed ogni milonguero incallito ha la sua da raccontare, da
crescere e maturare. Ed allora andiamo a fare
esperienza…andiamo a ballare!ndiamo a fare
esperienza… andiamo a ballare!
Andrea e Helga
55
milongueando
tango agenda
in Italia
ABRUZZO
San Romualdo 33 – Tel. 348.2622770
L’AQUILA – La milonga di Camila…
Domenica (luglio e settembre)
21.00 – 02.00 @ Movi dance,
Tel. 348.2915008
NAPOLI – Milonghetta della Tangheria
Giovedi (nel mese di luglio) 21.00 – 1.30 @
Galleria Umberto I (citof.1002),
Tel. 081.426097
MONTESILVANO (PE) – Milonga
Unicentro
Martedì 22.00 - 2.00 @ Unicentro,
via Nilo, 30, Tel. 085.4685663
NAPOLI – Ilva porteña
Venerdi 22.30 @ Via Coroglio, 90 –
Tel. 328.4736289
TORTORETO LIDO/ROSETO DEGLI
ABRUZZI (TE) – Teratango
Mercoledi (a settimane alterne nei 2 posti)
22.00 @ Chalet Quattropalme/
Lidi Aurora, Tel. 389.9626444
SILVI MARINA (TE) – El Beso
Giovedi 22.30 @ Enigma
Dinnerafterdinner, Via Nazionale
Adriatica Nord, Tel. 320.9403420
PESCARA – La milonga di Elsiano
Venerdi 22.00 – 02.00 @ Chalet Le Naiadi,
Viale della Riviera 172,
Tel. 328.2840183
PESCARA – La Milonga sul Mare
Sabato 22.30 @ Stabilimento balneare
HAWAII, Viale della Riviera Nord,
Tel. 320.9403420
PESCARA – Pasion Tanguera
Domenica 22.30 – 02.00 @ Kidland,
via Ravasco 7, Tel. 348.8979928
MONTESILVANO COLLE (PE) –
tango@vizievirtù
Domenica 21.00 @ contrada barco 9, Tel.
393.0803730
CALABRIA
CASTROLIBERO (CS) – Casita
Calabriatango
Sabato @ contradada Motta 10,
Tel. 346.5865159
CAMPANIA
NAPOLI – Quater T.A.G.
Lunedi 21.30 @ via Barbagallo 115, Fuorigrotta Tel. 081.19570369
NAPOLI – Salon Baires
Giovedì 21.00 – 02.00 @ Club Imperial, Via
56
POZZUOLI (NA) – Madras porteño
Sabato 22.30 @ Via Fascione, 4 –
Tel. 328.4736289
LOMBARDIA
Agrate Brianza (MB) – Milonga Hierba
Buena
Martedì @ Cascina Offellera “LA FATA
VERDE”, Via Talete 2 – Tel. 333.3645823
SARDEGNA
CAGLIARI – El Abrazo
Martedì 21.00 @ DopoLavoro
Ferroviario, viale la Plaia 23,
Tel. 328.4020662
TOSCANA
FIRENZE – Brozzi sotto le stelle
Martedi 21.00 @ Via di Brozzi, 312 – Tel.
392.9782200
PISA – Milonguita gratuita all’SMS
Mercoledì 21.00 – 24.00 @ Anfiteatro del
complesso Museale San Michele degli
Scalsi, viale delle Piaggie, Tel. 333.1159677
Tirrenia (PI) – Milonguita campera
Sabato 22.00 - 2.30 @ Parco Sportivo Tirrenia, Via Pisorno al Km 4, Tel.
333.1159677
UMBRIA
PERUGIA – Milonga del Anochecer
Venerdì 19.30 - 00.30 @ via XX Settembre
134 (Parco della Pescaia) Tel.348.8762534
TODI (PG) – Milonga a Todi…d’estate!
Lunedi (+ un sabato al mese) 21.30 –
03.00 @ terrazza caffè della Consolazione,
Via Abdon Menecali, 1via –
Tel. 338.5281307
Immagine: Pescara
a
MILONGA AI PORTICI
P.zza Augusto Imperatore
22.30 – 02.00
339.7637711
www.tangocontemporaneo.com
LUNEDI’
MARTEDI’
MERCOLEDI’
GIOVEDI’
VENERDI’
SABATO
LA MILONGA DEL RIO
Di Alessandro Amici
22.00 – 04.00 c/o Parco Rosati (Eur)
Via delle Tre Fontane, 24
346.3481823
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
22.00 – 02.00
Via Enrico Fermi 161
346. 3481823
QUERER
22.00 – 02.00
p.le Adenauer 12 (EUR)
(o via Ciro il Grande 10)
348.3862271
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
22.00 – 02.00
Via Enrico Fermi 161
346.3481823
IL GIARDINO DEL TANGO
LA TANA DEL TANGO
(chiuso dal 29 luglio al 4 settembre)
22.30 – 03.00
via degli Olimpionici 7
333.1881716
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
22.00 – 02.00
Via Enrico Fermi 161
346. 3481823
LA MILONGA DEL RIO
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
Di Alessandro Amici
22.00 – 04.00
22.00 – 02.00
c/o Parco Rosati (Eur) Via delle Via Enrico Fermi 161
Tre Fontane, 24
346. 3481823
346. 3481823
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
22.00 – 02.00
Via Enrico Fermi 161
346. 3481823
CORALLO BEACH (Ostia)
22.00 – 02.00
Lungomare A. Vespucci, 112
[email protected]
UNA MILONGA SUL MARE
22.00 - 02.00
Via Zanardelli, 76 Anzio
(Roma)
347. 3649296
IL GIARDINO DEL TANGO
MILONGA DI TANGUEDIA
(chiuso dal 29 luglio al 4 settembre)
22.30 – 03.00
via degli Olimpionici 7
333.1881716
DOMENICA
LA MILONGA DEL GUSTO
Di Alessandro Amici
22.00 – 02.00
Via Enrico Fermi 161
346. 3481823
LA MILONGA DEL RIO
Di Alessandro Amici
22.00 – 04.00
c/o Parco Rosati (Eur) Via delle
Tre Fontane, 24
346. 3481823
SAN SALVADOR
21.00 – 02.00
Via dell’Oceano Atlantico 271
339.8209385
ELETTROTANGO@BAR
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiuso dal 29 luglio al 4 settembre)
Milonga itinerante
335.5913434
22.30 – 02.30 c/o Il Giardino del Tango
www.elettrotangobar.com
via degli Olimpionici 7
333.1881716
LA MILONGA DEI SERPENTI ESTATE
(solo luglio)
22.00 – 01.00
Via Portuense 543
339. 2346185
TANGUERA BRUJA
(luglio)
22.00 – 05.00
via Appio Claudio 115
346 1411095
ELETTROTANGO@BAR
Milonga itinerante
335.5913434
www.elettrotangobar.com
IL GIARDINO DEL TANGO
LA MILONGA DE LA GRAN FLAUTA
(chiuso dal 29 luglio al 4 settembre)
22.30 – 03.00
via degli Olimpionici 7 333.1881716
IL GIARDINO DEL TANGO
MILONGA DELL’ABBRACCIO
(chiuso dal 29 luglio al 4 settembre)
22.30 – 03.00
via degli Olimpionici 7
333.1881716
MIO TANGO
(fino al 4 Agosto)
22.00 - 02.00
Via Filoteo Alberini 53
329.9170544
MILONGA CAMPERA
(7 – 21 Luglio – 18 Agosto– 1° settembre)
22.30 - 03.00
Via Presciano 33 (Lanuvio)
360. 602693
www.tangoaroma.com
milonghe
tangoa roma
agenda
Le informazioni riportate verranno ricompilate da zero nel prossimo numero in
uscita ad ottobre 2012. Si pregano gli interessati, già presenti o non all’interno
della rivista, di voler comunicare entro e non oltre il 10 settembre i giorni, luoghi
e orari di: lezioni, pratiche e milonghe per il trimestre ottobre-dicembre 2012 al
seguente indirizzo: [email protected]
59
pratiche
tango
agenda
ed eventi a roma
MARTEDI’
PRATICA di Tango
(fino a fine luglio)
22.30 – 01.00
con Marco Evola e Paola Palaia
c/o ”Teatro della Basilica di San
Pancrazio”
Piazza San Pancrazio, 7 (Monteverde)
333. 1219840
GIOVEDI’
PRATICA DI TANGO
(19 e 26 luglio)
20.00 – 22.00
con Giulia Zimei e Maurizio
Bovini
c/o Il Giardino del Tango
via degli Olimpionici 7
[email protected]
3385213943
DOMENICA
PRATICA
(24 giugno e 29 luglio)
20.00– 21.00
con Mariano Navone
c/o Barrio
Via di Pietralata 135
PRATICA
(1 e 17 luglio)
18.30– 20.30
con Mariano Navone
c/o Il Giardino del Tango
via degli Olimpionici 7
TANGO EVENTI
presenta:
7 Luglio
15 Settembre
“Notti di Tango sotto
le stelle di Roma”
“Notti di Tango sotto le stelle di
Roma”
V edizione di
Terrazzo del Palazzo
dei Congressi (Roma EUR)
INGRESSO LIBERO
VI edizione di
Piazza Vittorio, Roma
INGRESSO LIBERO
Tutti i dati riportati sulla tango agenda sono stati forniti (aggiornati al trimestre
in corso) dai diretti interessati. I dati verranno ricompilati da capo dal prossimo
numero. Chi non aggiornerà i dati verrà cancellato. La redazione non è pertanto
responsabile di eventuali cambiamenti e/o inesattezze.
60
PA = Principianti Assoluti • P(1/2) =
Principianti(livello1 o 2) • I(1/2) = Intermedi (livello 1 o 2) • A = avanzati • T(U/D) =
Tecnica (uomo/donna) • M = Milonga
tango
agenda
lezioni a roma
LUNEDI
CENTRO
17.30 – 19.00 – V. Arenillas e L.
Elias P/I
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
19.00 – 20.30 – V. Arenillas e L. Elias P
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
20.30 – 22.00 – V. Arenillas e L.
Elias PA
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
NORD
17.30 – 19.00 – V. Arenillas e L.
Elias P/I
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
19.00 – 20.30 – V. Arenillas e L. Elias P
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
20.30 – 22.00 – V. Arenillas e L.
Elias PA
Via Vittorio Veneto 7 (dal 10
settembre)
SUD
19.00 – 20.30 R. Castrucci e A.
Leoni P
Via delle Tre Fontane 24
20.00 – 21.15 – S. Colli e F. Serrano
P2/I1
Viale di San Paolo 12 (dal 17
settembre)
20. 00 – 21.30 – M. Agrimi e D.
Rosa P
Via dei Cessati Spiriti 89 (da
settembre)
20.30 – 22.00 R. Castrucci e A. Leoni I
Via delle Tre Fontane 24
20.30 – 22.00 – M. Straccali PA
Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al
31 agosto)
21.15 – 22.30 – S. Colli e F. Serrano
P1
Viale di San Paolo 12 (dal 17
settembre)
21.30 – 23.00 – M. Agrimi e D. Rosa I
Via dei Cessati Spiriti 89 (da
settembre)
MARTEDI
CENTRO
16.30 – 17.30 – V. Arenillas y L. Elias T
Via Vittorio Veneto 7 (dal 11
settembre)
17.30 – 19.00 – V. Arenillas y L. Elias I
Via Vittorio Veneto 7 (dal 11
settembre)
19.00 – 20.30 – V. Arenillas y L.
Elias P/I
Via Vittorio Veneto 7 (dal 11
settembre)
20.15 – 21.30 – R. Buoni e M.
Massimetti P
Via Ruggero Lauria 22 (da settembre)
21.30 – 22.45 – R. Buoni e M.
Massimetti I
Via Ruggero Lauria 22 (da settembre)
NORD
20.00 – 21.00 – M. Bovini e G.
Zimei P
Via A. Avoli 3° (da settembre)
20.00 – 21.30 – L. Capodaglio y F.
Calvieri PA
Via Emilio Zago 1 (no agosto)
20.00 – 21.15 – S. Colli e F. Serrano
P1
Via delle Milizie 40 (dal 18 settembre)
21.00 – 22.00 – M. Bovini e G.
Zimei P
Via A. Avoli 3° (da settembre)
21.15 – 22.30 – S. Colli e F. Serrano I2
Via delle Milizie 40 (dal 18 settembre)
21.30 – 23.00 – L. Capodaglio e F.
Calvieri I/A
Via Emilio Zago 1 (no agosto)
21.30 – 23.00 –F. Fusaro e E. Zangara
PA
Via di Casal Boccone 102/b (no
agosto)
EST
19.30 – 21.00 – A. Frugante e G.
Zacchia P2
Via Cupa 5 (da settembre)
21.00 – 22.30 – A. Frugante e G.
Zacchia I/A
Via Cupa 5 (da settembre)
SUD
13.00 – 14.00 – M. Straccali PA
Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al
31 agosto)
19.00 – 20.30 M. Alvarez e S. Amato P
Via delle Tre Fontane 24
20.30 – 22.00 M. Alvarez e S. Amato I
Via delle Tre Fontane 24
21.00 – 22.30 – L. Donda e C.
Lombardi A
via dell’Oceano Atlantico 271 (no
agosto)
21.00 – 22.15 – M. Straccali PA
Via della Marranella di Marina 46 (no
dal 14 al 31 agosto)
MERCOLEDI
NORD
20.00 – 21.30 – L. Capodaglio PA
Via Emilio Zago 1 (no agosto)
20.00 – 21.30 – F.Calvieri I
Via Nomentana 858 (no agosto)
21.30 – 23.00 – L. Capodaglio e F.
Calvieri I
Via Emilio Zago 1 (no agosto)
SUD
19.00 – 20.30 D. Montaῆo e N.
Ochoa P
Via delle Tre Fontane 24
20.00 – 21.30 V. Arenillas e L. Elias P
Via della Molletta 3 (dal 12 settembre)
20.30 – 22.00 D. Montaῆo e N.
Ochoa I
Via delle Tre Fontane 24
21.00 – 22.30 – M. Agrimi e D. Rosa P
Via Giuseppe Libetta 1/a (da
settembre)
21.30 – 23.00 V. Arenillas e L. Elias I
Via della Molletta 3 (dal 12 settembre)
19.30 – 20.30 – G. Zimei P
Via Assisi 33 (da settembre)
GIOVEDI
NORD
18.20 – 20.00 – M.Bovini e G. Zimei P
Via degli Olimpionici 7 (da settembre)
20.00 – 21.15 – L. Capodaglio e F.
Calvieri P
Via degli Olimpionici 7 (no agosto)
21.00 – 23.00 –F. Fusaro e S. Mosca
Via di Casal Boccone 102/b (no
agosto)
EST
20.00 – 21.30 – C. Conte e M. T.
Crescini PA
Via dei Gordiani 401/413
SUD
13.00 – 14.00 – M. Straccali PA
Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al
31 agosto)
19.30 – 20.45 – M. Agrimi e D. Rosa P
Via delle 3 Fontane 24
20.00 – 21.00 – L. Donda e C.
Lombardi PA
via Portuense 543 (no agosto)
20.45 – 22.00 – M. Agrimi e D. Rosa I
Via delle Tre Fontane 24
20.15 – 21.30 – R. Buoni e M.
Massimetti P
Via Assisi 33(da settembre)
21.00 - 22.00 – L. Donda e C.
Lombardi I/A
via Portuense 543 (no agosto)
21.00 – 22.15 – M. Straccali I
Via della Marranella di Marina 46 (no
dal 14 al 31 agosto)
21.30 22.45 – R. Buoni e M. Massimetti A
Via Assisi 33(da settembre)
OVEST
19.00 – 20.00 – S. Colli PA
Via Mazzacurati 63 (dal 20 settembre)
20.00 – 21.15 – S. Colli P2/I1
Via Mazzacurati 63 (dal 20 settembre)
VENERDI
EST
20.30 – 22.00 – L. Capodaglio e F.
Calvieri P
Via Filarete 7 (no agosto)
SUD
19.00 – 20.30 M. Navone e M.
Proetto P
Via delle Tre Fontane 24
19.00 – 20.00 – M. Straccali I
Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al
31 agosto)
20.30 – 22.00 M. Navone e M.
Proetto I
Via delle Tre Fontane 24
19.00 – 20.30 – G. Zimei P
Via Assisi 33 (da settembre)
SABATO
SUD
19.00 – 20.30 L. Gatti e D. Demofonti
P
Via delle Tre Fontane 24
20.30 – 22.00 L. Gatti e D. Demofonti
I
Via delle Tre Fontane 24
DOMENICA
EST
16.30 – 18.00 – A. Frugante e G.
Zacchia PA
Via Cupa 5 (da settembre)
SUD
19.00 – 20.30 G. Guarnieri e G. Perea P
Via delle Tre Fontane 24
20.30 – 22.00 G. Guarnieri e G. Perea I
Via delle Tre Fontane 24
.
.
o)
na 46 (no
Mas-
et-
et-
o e F.
M.
14 al
M.
mofonti
mofonti
e G.
. Perea P
. Perea I