“U n’estate al mare…” cantava il ritornello di una canzone di qualche anno fa! Ci siamo, dopo dieci mesi di duro impegno nel lavoro, nello studio, nelle occupazioni di casa ecco il meritato riposo. Una sosta, quella della stagione calda, che ci farà sicuramente ricaricare le batterie. Ma in vacanza dal tango mai! Di anno in anno le scelte su dove e come abbinare mare, tango e tintarella proliferano inesorabilmente! In questo numero nella rivista e nella “Holidays Tango Map” allegata, troverete qualche suggerimento su come passare le vostre vacanze tanguere: festival, vacanze tango, raduni o più semplicemente qualche milonga all’aria aperta. Una passeggiata sulla battigia, una mezza giornata di sole, un bagno refrigerante, un po’ di musica (tango ovviamente) che si può ascoltare, con quegli aggeggi infernali nelle orecchie, magari comodamente seduti sulle sdraie in riva al mare sorseggiando un drink oppure provando qualche “ocho” sulla sabbia… Ed in questo clima estivo e vacanziero, ci siamo fatti prendere anche noi dalla voglia di novità presentandovi un nuovo progetto che partirà da ottobre 2012, insieme al numero otto infatti arriverà: “El Tanguero card”. Che cos’è vi chiederete. È una card che permetterà a tutti i possessori di avere delle agevolazioni su corsi di tango, milonghe, vacanze, festival e ancora sconti sull’acquisto di scarpe, abbigliamento, accessori e tanto altro ancora con una lunga lista di esercenti convenzionati che verranno integrati ad ogni numero della rivista con nuove proposte! Troverete tutte le informazioni dettagliate su come avere la vostra “El Tanguero card” sul sito www.eltanguero.it oppure potete richiederle scrivendoci a [email protected]. Cosa aspettate allora? Prenotatela! Ultima novità, ma non per importanza, l’ingresso in redazione di due nuovi collaboratori, Giulia Zimei e Claudio Mirabella al quale diamo un grosso benvenuto, certi di una collaborazione divertente e duratura! Eh si perché nel tango, come in ogni cosa che facciamo, noi ci divertiamo perché altrimenti il piacere dov’è? E allora buon divertimento a tutti e preparatevi per la nuova stagione, ad ottobre festeggiamo i DUE anni della rivista! Helga Corpora e Andrea De Dominicis 30/06/2012 - Versilia Tango Festival (Italy) 14/07/2012 - Vignale Danza Livin' Tango (Italy) 20.21/07/2012 - Sitges Tango Festival (Spain) 31/07/2012 - Livin Tango Brugnato (SP) 24/08/2012 - Senigallia Tango Festival (Italy) 7/09/2012 - Fivizzano Tangoworld Festival (Italy) 29/09/2012 - Pau (France) 6.7/10/2012 - Trapani Tango Festival (Italy) 12/10/2012 - Tango Festival a Montecarlo (France) 13/10/2012 - Sevilla (Spain) 19.20/10/2012 - Palma de Mallorca Tango Festival (Spain) 8/12/2012 - Mantova Tango festival (Italy) 31/12/2012 - Teatro Civico La Spezia Hyperion Orchestra Sinfonica (Italy) 13/04/2013 - Caen (Francia) 17/05/2013 Antwerp Tango Festival (Belgium) www.ensemblehyperion.com [email protected] / +39.338.6623132 TANGO ORQUESTA FROM 1992, 750 PERFORMANCES AROUND THE WORLD. CONCERT, MILONGA, SHOW ETC. MARIANO “CHICHO” FRUMBOLI Y JUANA SEPULVEDA / DIEGO RIEMER “EL PAJARO” Y BELÉN GIACHELLO / FAUSTO CARPINO Y STEPHANIE FESNAU / CESIRA MICELI ...& OTHERS... ORQUESTA HYPERION ENSEMBLE DJS: MARCELO ROJAS / SERGIO CHIAVERINI / LA ROS / MORGAN / ALFREDO PETRUZZELLI / ARIEL YURYEVIC THEO EL GRECO / RADU TANASESCU / MASSIMO “EL PAJARO PLOMERO” / LALIE TOUTTANGO / ALE ‘O SARRACINO GIÓ IL FUZ QUADRAX. 5 EXTRAORDINARY TANGO NIGHTS. TANGO MARATHON: 28HS NON-STOP MILONGA (SAT-SUN). AFTERNOON MILONGA / LIVE MUSIC WITH ORCHESTRA TANGO WORKSHOPS / MILONGA / VALS. EXHIBITIONS EVERY EVENING. w w w. t a n g o w o r l d . i t y) ce) Spain) 92, ND GA, N El Tanguero Rivista periodica trimestrale di cultura tanguera rioplatense a cura dell’Associazione TangoJazz Scaricabile online Abbonamento annuale €20 per 4 numeri Editore Associazione TangoJazz Direttore editoriale Andrea De Dominicis Direttore artistico Helga Corpora Direttore responsabile Luciana Squadrilli Grafica e impaginazione Montag Frazier Redazione [email protected] Pubblicità e abbonamenti [email protected] +39.348.2915008 Collaboratori Giulia Zimei Memè Valerio Scarapazzi Paolino Fierro Anna Mallamo Alberto Valente Jimmy Mongelli Anna Costantini Livio Odierna Fotografo ufficiale: Claudio Mirabella Stampa Tipografia Publish San Giovanni Teatino (CH) Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010 del 21/07/2010 Iscrizione al ROC n°20287 del 08/11/10 www.eltanguero.it C O /eltanguero.tangomagazine Con il patrocinio della Ambasciata Argentina Con il patrocinio della Ambasciata dell’Uruguay Indice il mondo del tango Maestri di tango Marìa y Carlos Rivarola Speciale pag 8 Incredibile doppietta pag 22 A tu per tu con Pablo Garcia pag 34 tango arts Biografie dei tanghi Nostalgias Scultura de tango Susan Puccini Musica pag 36 pag 44 Il cantor pag 20 Facetango pag 28 curiosando News & Pillole Tangueri impossibili Recensioni Voci di tango pag 16 pag 30 pag 42 pag 50 tango agenda Milonghe in Italia Milonghe a Roma pag 56 Pratiche a Roma Lezioni a Roma pag 60 pag 58 pag 62 María y Carlos Rivarola I ncontriamo María e Carlos Rivarola durante una tappa della loro tournèe in Europa. Siamo molto emozionati poiché ci rendiamo subito conto di trovarci davanti ad una delle coppie di tango più famose di sempre. Insieme dal 1975 rappresentano un punto di riferimento assoluto in tutto il mondo. Carlos: Negli anni 30 il tango era in fase calante, fu Juan D’Arienzo per primo a ridare al tango la popolarità. Iniziò nel 1934-1935 dando un forte impulso al movimento tanguero con la sua forma di suonare molto ritmica. Le imprese discografiche chiedevano a Di Sarli, a Troilo ed alle altre orchestre di suonare come D’Arienzo, perché piaceva ai giovani e la gente comprava i suoi dischi. Da allora ci fu un’evoluzione ed un’espansione del tango fino agli anni 40-50 ed ognuno creò il proprio stile. Ma l’idea comune delle orchestre era ispirarsi ai ballerini. Le orchestre suonavano per far ballare, così come i cantanti cantavano per i ballerini ed il ballo è sempre stato unito alla musica. Il padre di Osvaldo Pugliese gli diceva sempre che doveva guardare i ballerini mentre suonava perché, se qualcosa non funzionava sicuramente era colpa dei musicisti. In quell’epoca, fino alla fine degli anni 50, era la cosa più importante! Maria: Poi invece cambiò la maniera di suonare e di arrangiare i brani. Le orchestre non suonavano più per far ballare sulla propria musica ma per essere ascoltati nei salotti e nei teatri. C: Piazzolla per esempio fu un genio, quasi tutti i musicisti lo ammiravano. Prima di lui ci furono molti stili, poi tutti iniziarono ad arrangiare come Astor. Lui però non suonava per i ballerini ma per la gente affinché lo ascoltasse. Anche Pugliese iniziò a comporre pezzi come “A Evaristo Carriego” o “La Mariposa”, dei veri e propri concerti di tango. Oggi questi brani si ballano ma in quegli anni no. Cosa pensate invece delle orchestre contemporanee come per esempio El Arranche, il Sexteto Milonguero, etc.? C: Penso che sia positivo che ci siano tutti questi giovani che suonino tango. Alcune orchestre in particolare hanno molta personalità e si vede che hanno lavorato tanto. Il cammino che credo debbano fare sia quello di ricercare un proprio stile senza perdere la ricchezza delle orchestre di prima, che si ispiravano sempre al popolo, ai ballerini. E poi bisogna suonare tanto! Per esempio nel ‘40 le orchestre suonavano tutto il giorno, nelle radio di mattina, nei cabaret di pomeriggio e la sera nelle milonghe e inoltre registravano dischi, lavorando tutto il tempo suonavano perfettamente e attivavano la creatività. maestri il mondo di tango del tango Scambiamo le prime domande di rito e sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo, dove il galateo viene servito su un piatto d’argento e allora immaginiamo Carlos e Maria ai loro primi passi, camminare sulle note dei tanghi più belli suonate dalle orchestre di un tempo… E proprio parlando delle orchestre Carlos ci racconta un po’ l’evoluzione della musica del tango. Oggi le orchestre suonano principalmente nelle milonghe, e un po’ nei teatri, ma niente più. M: Prima c’era anche più relazione umana, si lavorava insieme musicisti e ballerini e si creava gruppo. Adesso siamo tutti dispersi, una coppia di ballo fa tutto da sola. Non c’era internet ai nostri tempi e ci riunivamo tutti insieme, anche con i musicisti. Oggi siamo uniti da internet ma siamo soli. Con l’interrelazione umana nascevano sempre nuove opportunità, noi abbiamo lavorato molto in gruppo, parlavamo, studiavamo e così abbiamo imparato molto, con il confronto. Avevamo un’ identità ed una personalità. Oggi le coppie lavorano da sole in serie, con abiti perfetti, acconciature perfette ma a volte senza questa relazione fondamentale. E anche per i musicisti era così. “Compartir”: è questo che manca oggi. Con quali grandi orchestre avete ballato e con quali artisti avete collaborato? C: Con Pontier, Leopoldo Federico, Mariano Mores, Osvaldo Pugliese, con il Sexteto Major, con il Sexteto Tango e la cosa bella è che abbiamo incontrato dal vivo questi straordinari musicisti. Poi abbiamo lavorato con Virulazo, con Carlos Copes, con Gloria e Eduardo Arquinbau con cui abbiamo lavorato e imparato molto. Il lavoro insieme trasmette tantissimo. M: Noi siamo stati molto fortunati a lavorare con questa gente, con dei “mostri del tango”. Io ho imparato tantissimo da Maria Nieves per esempio… come pulire le scarpe, come sistemarmi i capelli, stupidaggini, ma se non fossimo state insieme nessuna me lo avrebbe insegnato, queste sono cose che si appren10 dono in teatro, esperienze che ti arricchiscono. Oggi i giovani non hanno questa possibilità. Questo anche probabilmente per un problema economico, realizzare uno spettacolo come “Tango Argentino” oggi come oggi diventa improponibile, chissà nel futuro cosa succederà! Oggi apprezzo tutte queste cose, a quei tempi non me ne rendevo conto . Il Sexteto Major suonava come se fosse un disco sempre allo stesso modo, anche i cantanti perfetti, Maria Graña, Raul Lavié, Goyeneche. Artisti strepitosi… adesso manca uno spettacolo del genere, che rappresenti il tango attuale. “In Italia si sente più il clima di Buenos Aires anche se manca un po’ l’ordine e il senso della circolazione.” Perché lo spettacolo tango argentino secondo voi ha avuto tanto successo? M: Quello spettacolo ha fatto conoscere il tango alla gente. Ha richiamato l’attenzione perché c’erano grandi artisti ed è stato diretto in maniera eccezionale. Non erano coppie tutte bellissime, perfette, alte, ma erano giovani e vecchie insieme, le donne non erano perfette e questo fece sentire alla gente che avrebbero potuto farlo anche loro. E poi nessuna coppia era uguale all’altra ne fisicamente ne come stile di ballo. E anche questo attirò l’attenzione, insieme alla musica, perfetta! Forse manca uno spettacolo nuovo, ci sono tantissimi spettacoli ma sempre con una concezione simile. Nel 1983 era una novità, ma nel 2012 come si potrebbe rinnovare? Tutto dipende da come viene diretto lo spettacolo. Il direttore dello spettacolo è fondamentale per la sua riuscita. In “Tango Argentino”, Claudio Segovia scoprì qualcosa che gli altri non avevano scoperto, la qualità, l’eleganza, i costumi, i musicisti, la luce, tutta una serie di cose che resero eccezionale il lavoro. Ha fatto ballare tutte le coppie insieme nello stesso posto con ognuno le proprie coreografie e questo è stata una cosa eccezionale, ha messo in scena la milonga! Non si era mai visto uno spet- tacolo che non avesse tutte coppie vestite uguali ballando la stessa coreografia. Virulazo lo avete conosciuto nello spettacolo “Tango Argentino”? C: No, lo conoscevamo da prima. Abbiamo lavorato insieme, era incredibile, riusciva ballare anche in una mattonella, mi ricordo che faceva passi larghissimi in spazi piccolissimi. E questa era una qualità, soprattutto quando balli in milonga per non dare calci ad altri. La sua formazione era avvenuta in milonga e questo lo abituò a muoversi e ballare in spazi piccoli, mi meravigliava sempre vederlo muoversi, lui un uomo così grande in spazi così piccoli. Questo dovrebbe essere insegnato dai maestri di tango, a non sollevare i piedi da terra, a distinguere il teatro dalla milonga! È difficile trasmettere a volte questo concetto anche perché tutte le sere in milonga assistiamo a esibizioni che comunque ci propongono “spettacolo”. C: Claro! È proprio questo il punto, la gente vuole fare quello che vede! Anticamente negli anni ‘40 se c’era un ballerino che faceva questo tipo di cose veniva buttato fuori! Anche le donne non accettavano di ballare con uomini che volevano fare “esibizioni” in milonga invece di ballare. Oggi l’organizzatore della milonga non sta più attento a questo,magari leggendo questa intervista la gente capisce, l’esibizione è una cosa, ma il ballo deve essere tranquillo soprattutto quando c’è tanta gente e poco spazio. Ci vuole pazienza e capacità di capire che una volta appreso il passo devo sapere dove, quando, come e con chi posso farlo. Io per esempio non posso ballare con tutte le donne allo stesso modo, devo capire ed adattarmi alla donna, così come la donna deve fare con l’uomo. Voi avete girato il mondo, siete stati in Europa, in America, in Giappone… c’è differenza tra i tangueri di diverse nazionalità? C: È tutto differente: dalla forma di ballare, al modo di mettere la musica, ma è difficile spiegarlo. Gli americani sono molto espansivi nel loro modo di ballare, al contrario dei giapponesi che sono molto timidi e riservati. In Italia si sente più il clima di Buenos Aires anche se manca un po’ 12 l’ordine e il senso della circolazione. In Russia per esempio ballano benissimo, perché le donne sono molto brave e aiutano l’uomo, io penso che la donna sia “il capo” nel tango, al contrario di quello che si pensa jajaja . E tu Carlos il tuo “Capo” quando l’hai conosciuto? C: Lavoravamo insieme in un cabaret con uno spettacolo di tango e folklore argentino. Nel 1972 ci siamo conosciuti e ci siamo sposati nel 1975. Da li in poi abbiamo lavorato sempre insieme, quasi 40 anni! Vivete in giro per il mondo, non vi fermate mai? M: No ci fermiamo, non facciamo più i giri lunghi di una volta. Sei mesi stiamo in giro e sei mesi nella nostra casa a Buenos Aires. Una volta stavamo in giro due anni interi senza tornare, oggi appena possiamo torniamo a casa. Da quando siamo sposati e abbiamo avuto figli torniamo sempre. Parliamo un po’ dei film che avete fatto? C: Il film che ricordo con maggior orgoglio è sicuramente “Tango Bar”. Il film risale al 1986 ed è stato voluto da un produttore argentino che viveva a Puerto Rico. Quando ci chiamò mi disse che voleva simulare una milonga degli anni 40 con ballerini giovani. Gli risposi che era impossibile fare ciò, poiché la gente giovane non poteva ballare come 40 anni addietro. Siamo andati a cercare dei vecchi milongueri e il direttore quando li ha visti ballare rimase meravigliato! Fu così che nel film fece ballare loro la “Cumparsita” inquadrando per quasi tutto il tempo i piedi… così il produttore comprese dov’è la vera interpretazione del tango, nei piedi! È una scena straordinaria, è meravigliosa perché si percepisce l’interpretazione della musica. E poi “Tango” di Carlos Saura, sicuramente uno dei film di tango più famosi al mondo… Si, un’altra bellissima esperienza, è perfino andato all’Oscar insieme al film di Benigni! E noi l’Oscar glielo diamo “ad honorem” consapevoli di aver passato il pomeriggio con un pezzo di storia del tango! Ringraziamo Lora Capodaglio e Fabrizio Calvieri per averci messo in contatto con Carlos e Maria. Helga y Andrea 13 curiosando news & pillole A Roma il Tango… è in Fiesta! È iniziato anche quest’anno “Fiesta” il festival internazionale di musica e cultura Latino-Americana all’interno del Parco Rosati all’Eur con un programma che andrà avanti fino al 16 settembre. Tra le attività parallele al calendario musicale, Fiesta ha riservato un’intera area al Tango Argentino. Dal 17 giugno e per tutta l’estate sarà possibile seguire corsi di tango (tutti i giorni dalle ore 19.00 alle ore 22.00), seguiti da milonghe, esibizioni e concerti dal vivo (martedì, venerdì e domenica) il tutto organizzato da “La Milonga del Rio” e dal suo direttore artistico Alessandro Amici. Alla “Milonga del Rio” si affianca anche la “Milonga del Gusto” ( tutti i giorni tranne il lunedì) c/o la sede del “Gambero Rosso”. Stessa formula lezioni (dal martedì alla domenica, 19.00 – 22.00) più milonga a partire dalle ore 22.00 in una splendida terrazza con possibilità anche di cenare perché si sa… l’appetito vien ballando! 3rd European Tango Championship & Festival Si svolgerà a Roma, dal 1 al 8 luglio, l’EUROPEAN TANGO CHAMPIONSHIP & FESTIVAL. Per una settimana, la città eterna diventerà la subsede ufficiale per l’Europa del ‘Tango Buenos Aires Festival y Mundial de Baile’. Sette giorni di gare, seminari e lezioni tematiche, otto notti di milonga con i migliori DJ, Orquestas Tipicas dal vivo, esibizioni di maestri e giurati, spettacoli a teatro e mostre. Il Festival prenderà il via domenica 1° luglio, nella bellissima e rinnovata Piazza San Silvestro, che per l’occasione si trasformerà in una ‘Milonga’ a cielo aperto. La sede ufficiale del festival sarà il Circolo ARCA, in Via degli Angeli 146: luogo storico per il tango romano. Dal 2 al 8 luglio, nel Salon Monumental Taguera si svolgeranno tutte le principali attività del Festival. Saranno presenti in giuria ballerini argentini di fama mondiale che hanno scritto e continuano a scrivere la storia del Tango: Maria Nieves, Rosa Forte e Carlos Perez, Pancho Martinez Pey, Sol Cerquides e Fernando Gracia. Per info e il programma completo: www.eutango.com. 16 99 abbracci, 99 passi, 99 tanghi Questo lo slogan del L’Aquila Tango Festival che si è svolto dal 18 al 20 maggio a L’Aquila e che ha portato nel capoluogo Abruzzese più di 1000 tangueri da tutto il mondo, la cui energia, passione e voglia di divertirsi hanno dato vita ad un’evento davvero notevole! La città, nonostante le sue ferite ancora non rimarginate, ha accolto tutti i tangueri risplendendo della sua luce più bella! Una prima edizione davvero riuscitissima che ha visto protagonisti maestri di altissimo livello: Ricardo Barrios e Laura Melo, Osvaldo Roldan e Anna Maria Ferrara, Neri Piliu e Yanina Quinones, Oscar Benavidez e Laura Francia. La musica è stata affidata ad Andrea “El Popul”, al più grande dei musicalizador Felix Picherna, ad una selezione dei migliori musicalizador regionali e dulcis in fundo all’Orchesta Tango Spleen che ci ha regalato “tandas” da sogno! Un ringraziamento speciale dai Direttori Artistici, Helga Corpora e Andrea De Dominicis, a tutto lo staff sempre pronto e sempre presente ed un applauso ai vincitori della maratona, 12 ore di tango NO STOP, Lucia Gallucci e Simone Di Domizio! Arrivederci al prossimo anno, per il L’Aquila Tango Festival BIS! www.laquilatangofestival.com 9° Festival Internazionale di Tango al Mare L’associazione Senatango organizza dal 23 al 26 agosto la nona edizione del festival internazionale di tango al mare di Senigallia. Il Festival, nasce per gli amanti del tango, per chi ama ballare bene, con buona musica ed in buona compagnia! Tutti gli artisti presenti, Alejandra Arrué y Sergio Natario, Yanina Quiñones y Neri Luciano Piliu, Erna y Santiago Giachello, Nuria Martinez y Armando Orzuza, oltre ad essere grandi professionisti, sono anche dei maestri eccezionali dalle indiscusse capacità didattiche, in grado di trasmettere la vera essenza di questo meraviglioso ballo d’abbraccio. Oltre agli stage organizzati per tutti i livelli, inoltre, i tangueri potranno partecipare a mini corsi di spagnolo, assaporare profumi e sapori argentini dall’aperitivo alla cena e ancora praticare il tango a bordo piscina nella splendida cornice del Finis Africae! Per info e prenotazioni www.senatango.it curiosando news & pillole Un Thè-Tangò da EVITA Si svolgerà a Roma il 3 e il 4 agosto, all’interno della rassegna Estate Romana “Fontanone al Gianicolo” lo spettacolo dedicato a Eva Peron nel 60° anniversario della sua scomparsa. Lo spettacolo mette in scena un surreale momento in cui nella sua tomba monumental di Recoleta (Buens Aires) Eva Peron, interpretato e diretto da Fatima Scialdone, magicamente rinasce per un pomeriggio e dà un Thè -Tangò, nel perfetto stile parigino dei primi anni del 900. Evita incontrerà e rievocherà i suoi amori e i personaggi della sua vita tra dialoghi, canzoni e tanghi, ironici comici, crude verità storiche, drammatiche, che segnarono la “svolta” sociale e culturale“ del secolo passato, e che fanno di Lei una delle donne più importanti non solo del Sud America ma del Mondo. Il Thè Tangò finirà al levarsi della luna, tra tanghi, battute e milonghe e man mano gli ospiti torneranno alle loro “fredde dimore”. Evita ritrovatasi sola, tra un pensiero del passato e uno sguardo al cielo scomparirà tra le note di un ultimo tango nella notte eterna, sicura della sua immortalità e dell’amore dei suoi “descamisados”. Lo spettacolo prodotto da TangoEventi vede tra gli interpreti Luciano Donda, Cinzia Lombardi, Eduardo Moyano e Mariano Navone. Buenos Aires Tango 2012 Quest’anno torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma una delle più grandi rassegne internazionali di musica, canto e danza dedicata al tango argentino: Buenos Aires Tango, giunto alla quarta edizione. Dal 12 al 21 settembre, le sale, il teatro, la cavea, i foyer, gli spazi all’aperto del Parco della Musica saranno camminati a passo di tango, ospitando alcuni degli artisti più celebri della capitale argentina e non solo. Un programma ricco di concerti, esibizioni, seminari e corsi di ballo, conferenze, mostre, le milonghe in Cavea. Tra gli appuntamenti da non perdere, Racconto Tanguero, serata d’apertura in Sala Sinopoli, di cui saranno protagonisti il formidabile Cuarteto La Bordona, il cantante Juan Villareal e le coppie di ballerini Milena Plebs e David e Alejandro Palo, Horacio Godoy e Magdalena Gutiérrez Calviño e Los Macana (i fratelli Enrique e Guillermo De Fazio). Per visionare il programma completo dell’evento visionare il sito www.auditorium.com 18 Tango e… Mistero… Domenica 23 settembre 2012, alle ore 18.00 presso il Movi&Dance in via Battistelli 3 a L’Aquila, si svolgerà l’evento gratuito “Argentina tra letteratura, tango e teatro” di Nicola Viceconti e Luisa Kuliok organizzato dalla rivista italiana di tango El Tanguero e patrocinato dall’Ambasciata Argentina in Italia. Attraverso i romanzi dello scrittore Nicola Viceconti (vincitore del concorso nazionale InediTo 2012 - Salone del libro di Torino) viaggeremo in Argentina per scoprire le radici del Tango e per riflettere sull’emigrazione, la memoria e l’identità di un paese fortemente connotato da tradizioni e cultura italiana. Ospite d’onore sarà Luisa Kuliok, attrice argentina di fama internazionale, regina indiscussa della telenovelas sudamericana la “donna del mistero”, da anni impegnata a diffondere la causa dei diritti umani. L’evento è arricchito dalla presenza della cantante uruguaiana Ana Karina Rossi, accompagnata dal musicista argentino Jorge Omar Sosa e dai maestri di tango Helga Corpora e Andrea De Dominicis. Gli attori Luisa Kuliok e Fernando Kormick interpreteranno alcuni brani dei romanzi. A seguire, dalle ore 21.00 ci sarà la riapertura stagionale della Milonga di Camila… Il programma completo dell’evento sul sito www.istintotango.it Un intruso nel tango: il cantor musica tango arts Q 20 ualche sera fa passavo musica in una milonga napoletana, all’inizio della serata un amico mi ha chiesto se potevo mettere un bellissimo brano nella versione di Carlos Di Sarli con Roberto Florio del 1957: Soñemos. Un vero capolavoro, tuttavia una resa in pista direi scadente perché il cantante era troppo”invadente” per cui risultava difficile ballarlo. Mi sono chiesto perché tanto più i brani sono recenti, tanto più il cantante prevale rispetto all’orchestra? Ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto che il passare del tempo ha generato diverse forme e stili di interpretazione, ma soprattutto diverse forme di relazione tra il cantante e l’orchestra. Inoltre, tutto ciò non è avvenuto in ordine cronologico, ma per effetto dell’impatto del cantante sul pubblico che continuamente variava. I ballerini, infatti avevano esigenze diverse rispetto al pubblico che frequentava i teatri per vedere una commedia musicale oppure ascoltare un artista. Questa breve storia vuole far conoscere in che modo la voce umana ha contribuito al tango delle origini, evidenziandone qualche simpatico aneddoto. El cantor Nacional Il cantante solista della fine del XIX secolo che perdurò fino agli anni Trenta del secolo successivo, era denominato “cantor nacional”. La ragione del nome è dovuta alla natura del repertorio, in generale folklorico, caratteristico della pianura della provincia di Buenos Aires, costituito da milongas e zambas, e che dal primo Novecento incorpora il “tango milongueado”, con un testo “romanzesco” e quasi sempre anonimo, per arrivare infine in un secondo momento al “tangocanzone”. Carlos Gardel fu certamente non solo il più grande interprete del tango di tutti i tempi, ma anche il più perfetto esempio di ciò che è stato un “cantor nacional”. All’inizio della sua carriera ha, infatti, inciso quindici registrazioni in cui manca un repertorio di tanghi. Da Gardel, a partire dal 1912 e fino a Hugo Del Carril che registrò principalmente sino alla fine degli anni Trenta, tutti i grandi solisti del tango appartenevano alla categoria del “cantor nacional”. Così possiamo inquadrare Ignacio Corsini, Agustin Magaldi, Charlo, ecc. Più tardi, con l’avvento del “tango-cancion” il repertorio dei cantanti cambiò sostanzialmente tanto che il tango cominciò a prevalere in Argentina sugli altri generi musicali. Le tipiche formazioni musicali della guardia vieja, caratterizzati dalla presenza della chitarra, del flauto e del violino, con l’incorporazione del bandoneon prima e poi del pianoforte, diventarono quartetti, quintetti e sestetti, che per segnalare al pubblico che eseguivano esclusivamente tango, aggiunsero al nome della loro formazione due parole “Tipica” e “Criolla”. El cantor “estribillista” A partire dal 1924 da un’idea di Francisco Canaro, sempre alla ricerca di incorporare novità alla sua orchestra, appare il “cantor estribillista” (da estribillo ovvero il ritornello), precursore del “cantante d’orchestra” degli anni Quaranta. Roberto Diaz è il cantante scelto da Canaro per interpretare prima e per poi registrare il tango “Acì es el mundo”. Inizia in tal modo la storia del tango cantato. Il cantor estribillista ebbe un ruolo molto circoscritto e limitato all’interpretazione di una piccola parte del testo, appunto il ritornello, ed un’importanza minima tanto che per molti anni il suo nome non veniva stampato sulle etichette dei dischi, la qual cosa sta facendo letteralmente impazzire i collezionisti di oggi. Allo stesso modo anche il paroliere era relegato ad un ruolo di secondo piano, infatti anche quando appariva il suo nome sulle partiture, questo era stampato con caratteri più piccoli rispetto a quello dell’autore della musica. Alla fine degli anni trenta il cantante estribillista era una realtà affermata, tanto che non era immaginabile un’orchestra che non avesse almeno due cantanti. Osvaldo Fresedo aderì nel 1927 all’innovazione introdotta dal suo collega incorporando l’estribillista Juan Carlos Thorry oltre ad Ernesto Famà. Felix Gutierrez entra nel sestetto di Julio De Caro, Carlos Dante è il primo estribillista della prima formazione di Juan D’Arienzo e Santiago Devin fu contattato dal sestetto di Carlos Di Sarli. Il successo dell’estribillista impose alle case discografiche di contrattare cantanti che operassero in esclusiva per loro, nel linguaggio dell’epoca si chiamavano i “cantanti della casa”, che cantavano per tutte le orchestre che registravano per quell’etichetta discografica. A poco a poco la figura del cantante stava crescendo non solo in campo artistico, ma anche in quello economico ed anche in questo ebbe grande influenza Francisco Canaro, che, oltre ad essere direttore musicale era un importante impresario teatrale, la cui specialità era il musical. Tutta la storia è iniziata con un intruso che ha cercato spazio… il cantor, ma la storia non è finita, ed il bello deve ancora venire. Negli anni Quaranta, il cantor diventerà star indiscussa tanto da caratterizzare fortemente l’orchestra. Il binomio Troilo-Fiorentino, D’Agostino-Vargas ed altri faranno la storia del tango che conosciamo. Paolino Fierro, Salon Baires Napoli Fonte: Gustavo Varela, Mal de tango, Paidos Diagonales, 2005 21 speciale Incontro ravvicinato con i campioni italiani Cinzia Lombardi e Luciano Donda Incredibile doppietta P asseggiando per il labirinto di strade di Trastevere ci rendiamo conto che il fascino di questo quartiere rimane immutato nel tempo, di notte ancor di più. Ed attirati dai suoi vicoli cosi carichi di storia e di carattere ci addentriamo sempre più e raggiungiamo i “campioni” in una trattoria tipica, perché si sa le interviste migliori si fanno a pancia piena, magari dopo un bel piatto di rigatoni cacio e pepe! È davvero un piacere per noi intervistare Luciano e Cinzia, perché prima di essere campioni per noi… sono due cari amici. Ragazzi è la prima volta che ad un campionato la stessa coppia vince in due categorie “Salon” ed “Escenario”. Ci avreste mai creduto? Luciano: Assolutamente no! Ah ah ah! Soprattutto nella categoria Salon! Uscivamo da due esperienze negative, dove ci avevano eliminato e questa volta il nostro obiettivo era solamente quello di passare un turno. E invece… E invece siete arrivati alla vittoria. L.: Si, ma c’è un lavoro dietro di trasformazione che va avanti da due anni, il campionato italiano non è un punto di arrivo, ma un punto di passaggio del percorso che stiamo facendo. Cinzia: Io dico sempre “il meglio deve ancora arrivare”. Per arrivare dove? L.: Non lo puoi sapere, è il gioco della vita di ognuno di noi! C.: Per arrivare dove ti porta la tua determinazione, il tuo amore per le cose che fai. L’obiettivo è crescere, rinnovarsi ,diventare sempre meglio di quello che sei adesso. L.: Avere la curiosità di rinnovarti, la curiosità di metterti in gioco. Nel mio caso, se ci penso, io ero visto come “Donda il milonguero”, ora vengo visto come il “campione di Salon”, sono certo che la gente non ci capisce più nulla… adesso tutti si chiedono chi è Luciano Donda? Infatti ci hai anticipato la domanda… com’è avvenuto questo passaggio, se di passaggio si è trattato da uno stile ad un altro? L: Io credo che sia normale che ad un certo punto senti la necessità di cambiare, la curiosità di cercare, di modificare. Il tango è come la vita, se fai l’impiegato sei destinato a stare là, fermo. Se cambi partner cambiano le cose, nulla può essere uguale a prima. Ogni cosa è cambiamento, ma la scoperta più bella, è sapere che c’è sempre da imparare. Essere allievo per esempio è difficilissimo, io la considero un’arte. Ricevi input da varie persone e poi fai una sintesi e cerchi di incorporare e fare tue tutte le nozioni, secondo me è difficilissimo ci vuole una grande sensibilità. Volete raccontarci a freddo cosa provate oggi e cosa avete provato in quella magica serata? È stata più emozionante la 1° o la 2° proclamazione? Rispondono in coro: La prima! C.: Si perché non ce l’aspettavamo, i risultati parlavano chiaro. Tutte le volte che abbiamo partecipato ad un campionato di Tango Salon finiva 23 sempre male e quindi questa volta non ci credevamo più! E poi anche la seconda proclamazione è stata una sorpresa perché presa la prima coppa, non pensavamo proprio alla seconda… L.: È affascinantissimo quando scandiscono il tuo nome, non importa il punteggio, ma quando ti chiamano e tu sei là e chiamano proprio te… è davvero bello! Io non ho mai vinto niente in vita mia e sono veramente soddisfatto. C.: Sia per vincere che per perdere devi metterti in discussione e noi l’abbiamo fatto, abbiamo accettato la possibilità di poter perdere. Il primo anno che abbiamo partecipato è stato pesante; finita la gara siamo andati da tutti i giurati a chiedere il motivo dell’esclusione e ci siamo messi a lavorare su ciò che secondo loro non andava. L’esperienza della competizione è positiva a mio avviso ma se la guardi da un certo punto di vista. L.: E poi metti a frutto tutto il lavoro svolto, la coreografia di “Arrabal”, il brano con cui abbiamo visto l’Escenario, è la sintesi di due anni di lavoro, di due anni di input, di assorbimento di notizie di elaborazioni e la cosa più bella è che la coreografia l’abbiamo creata da soli! Luciano subito dopo la proclamazione nei camerini ci hai detto una frase… ”Hai visto che vi combina zio Luciano”? L.: ah ah ah… si è vero! Ero euforico dopo l’incredibile doppietta! Qual è il segreto dei campioni? L.: Il segreto, dicono gli argentini è “no hacer nada”. All’inizio non capivo, poi l’illuminazione, quella frase voleva dire “scegli tu quello che fare e fallo”! Noi abbiamo vinto perché nella ronda di spareggio, ci siamo divertiti come pazzi e questo si è visto! Per me quindi il segreto è “disfrutar”, divertiti nel fare quello che fai! Senza analizzare niente, devi vivere il momento! “Ci siamo divertiti come pazzi e questo si è visto” Cos’è cambiato nella vostra vita e soprattutto nel lavoro dopo questo importante successo? L.: Nulla. Vado avanti come facevo prima. Dal punto di vista lavorativo qualcosa è cambiato, però noi siamo sempre gli stessi. Chi ci conosce, sa che è così! Certo ti senti in qualche modo responsabile adesso, il campione è un’unità di “misura”, è come il metro. E questo per noi ci è da stimolo. C.: È bello che una giuria di persone esperte, riconosciute e affermate a livello mondiale ti dia questo attestato di stima e riconosca in te uno degli esempi, ti dà la carica per fare sempre meglio. Ma Cinzia e Luciano non escono vincitori dal nulla, ballate rispettivamente da 22 e 10 anni, insegnate, fate esibizioni e da ormai 10 anni organizzate la Milonga dei Serpenti a Roma. Non v’infastidisce che molte persone hanno cambiato atteggiamento ed attenzioni nei vostri confronti, noi della stampa compresi, “solamente” perché avete vinto una competizione e non per i tanti anni in cui avete dato tanto al tango? L.: Bellissima domanda! Ci vuole una riflessione… ah ah ah ma, siamo in Italia e in Italia funziona che sul carro dei vincitori salgono tutti, quindi tutto è relativo. Ci sono persone che ti salutano e che ti dicono “l’ho sempre pensato che avreste vinto voi!” mhhh bisogna crederci? Gli sorridi e basta ma prendi quello che devi prendere per continuare a crescere. Vogliono tutti l’esibizione? Benissimo! Anche prima ne facevamo, ma non si sapeva in giro, chiaramente adesso le facciamo perché siamo Campioni Italiani. Ma io devo e voglio crescere, voglio studiare e approfondire ancora il mio tango. C.: Questa voglia di approfondimento ci scandisce reciprocamente le giornate,è bellissimo! L.: Ma a 48 anni come puoi pensare che nella vita ti succede una cosa del genere? Ma vi rendete conto? E bravo “zio Luciano”! Si ci rendiamo conto che deve essere una gran bella soddisfazione e se il compito dei Campioni Italiani è quello di diffondere la cultura del tango, di essere il punto di riferimento di qualcuno, siamo certi che queste “Coppe” sono finite in buone mani, in mani generose che arriveranno alla diversità di ogni allievo, affinché ognuno di loro scopra il proprio tango. E doverosi e affettuosi complimenti da parte nostra vanno anche a Giuseppe Bianchi e Sabina Cipolla secondi classificati a soli 6 centesimi di punto nella categoria Tango Salon, e a Francesca Del Buono e Giampiero Cantone secondi classificati nella categoria Tango Escenario. Ringraziamo Barbara Cicero per l’ospitalità durante i campionati Helga e Andrea foto Claudio Mirabella curiosando Fenomenologia della Mirada Dalla mirada sonnambula alla mirada laser! S e dovessi acclarare che la mirada non funziona, credo che per lo choc lascerei il tango e mi darei al merengue. Se dovessi acclarare che, a mia insaputa, una mirada m’ha colpita ed è affondata nel mare dell’indifferenza, mi ritirerei a tanda privata. Se dovessi acclarare che qualcuno, per trarne un qualche vantaggio, m’ha mirada e s’è cabeceato da solo, non esiterei a sporgere denuncia alla magistratura tanguera. In realtà la mirada è uno strumento potente, con un raggio d’azione spaventoso, nello spazio e nel tempo. Ci sono mirade che cominciano anche il giorno prima. Ci sono mirade a innesco lento, che daranno frutti molto tempo dopo. Ci sono mirade retroverse, e persino retroattive. Ci sono mirade preterintenzionali e mirade dolose. Ci sono mirade di rimbalzo, mirade laterali, mirade in calcio d’angolo, mirade di rimessa dal fondo. E mirade di rigore, a dodici passi da uomo nell’area piccola. Una mirada m’è riuscita dalla vetrina d’un ristorante: quel tipo tre ore dopo m’ha invitata. Dopotutto, in quella frazione di secondo avevamo provato un sacco d’abbracci, che restavano nell’aria, lì attorno, impazienti d’essere chiusi e compiuti. La mirada è un riconoscimento istantaneo, una dichiarazione d’intenti, un compromesso, un manifesto programmatico. E non è affatto vero che la fa l’uomo, e la donna può solo cabecear. Come in tutto il resto della vita, la mirada te la devi seminare, concimare e zappuliare da sola, se vuoi che lui abbia l’illusione di produrla, come nuova, apposta per te. Dopotutto, gli uomini vivono di convinzioni, lo sappiamo fin da piccole, ed è meglio lasciargliele tutte. Io, comunque, l’ho scoperto tardivamente, in un festival, attraversando la spaventosa escursione termica d’Ortigia, che è africana di giorno e alpina di notte, coerente come una luna con le sue due metà di fuoco e di gelo, di solitudine e d’abbraccio, di musica e di silenzio. Io, agnella e allevata in un protettorato milonguero dove siamo in tutto quaranta e tra noi non c’è nemmeno più bisogno di guardarci – che c’abbiamo la mirada telepatica o son- o nambula o semiautomatica – non mi sognavo nemmeno di fare qualcosa che non fosse la mia quieta attesa a bordocampo, nel mio scialletto da zia, col tacco che s’agitava nervoso a ogni milonga sprecata. Accanto a me, cento altre donne, bionde more rosse giovani vecchie brave bravissime così così, aspettavano allo stesso modo, gli occhi fissi sulla ronda dove a intervalli regolari passavano sempre le stesse (la greca col profilo greco, la manga, la tatuata, l’optical, l’indiscutibile, l’imponderabile, la foulardata, la sinuosa, la sorellastra di cenerentola, la cenerentola). Dietro di noi, in un altro cerchio mobile, i maschi andavano e venivano come lupi, scrutando il buio e le sedie, sforzando gli occhi e la memoria, prendendo decisioni e ripensandoci. E lì stava l’incaglio. Sarebbe bastato così poco. Sarebbe bastato voltarsi, e guardarsi attorno, e incrociare uno sguardo e sorridere come per dire: io non ti dirò mai di no. Cosa verissima, per giunta. E non perché, dopo un paio d’ore all’addiaccio, una ballerina direbbe sì persino a un sarchiapone, persino a un Sor Pampurio, persino a un papi. Ma perché sì (il tango è una tautologia, ma solo quando è fatto davvero bene). Il lato b della mirada me lo hanno svelato i compagnucci di merende, tangueri rifiniti che pure m’hanno confidato le loro angosce da rifiuto anticipatorio, la loro ansia da presentazione, le loro palpitazioni più virili che mai, non avrei mai sospettato: sotto le camicie da diabolik batte un cuore. Forte della mia inchiesta – una specie di Rapporto Kinsey tanguero – e dopo un apposito forum al tavolo di colazione del mio B&B (tema del giorno: Perché non m’invitano? Forse perché non sono di Tallin?), son approdata in milonga con tutto un piano strategico di fibre ottiche. Non ci crederete, ma ha funzionato. Ho lanciato mirade traccianti che nemmeno a Bagdad la notte dell’attacco americano. Lo scialletto da zia è rimasto sulla sedia, da solo, fino all’alba. Anna Mallamo (Mangino Brioches) Autrice di “Lezioni di Tango raccontate da una principiante” ed. La Città del Sole Giorgia Guardiola foto Claudio Mirabella 27 curiosando tangueri impossibili Astor e Rosa La coppia di ballerini più incredibile dei sette mari. Ci chiamano così. Dopo quattro anni che la Rex Crociere ci ha ingaggiato a bordo delle sue navi per esibirci tutti i giorni nello spettacolo in teatro. Come stasera. Stiamo già a metà del secondo brano, la gente in platea che sottolinea ganchos e boleos con applausi e gemiti di stupore, quando un boato micidiale si sovrappone alla melodia, non facciamo in tempo a spaventarci che il mondo intorno a noi frena di botto. Trascinati dall’inerzia della coreografia, finiamo tutt’e due per terra. Rialziamo le teste, nel teatro regna il buio assoluto. «Che dici, ci hanno visto?» al momento è l’unico dettaglio che mi preoccupa. «Boh» stringi le spalle. «Che è successo?» Passa qualche secondo e sentiamo scricchiolare gli altoparlanti. «Attenzione, prego» sfrigola una voce metallica. «È il comandante Esposito che vi parla.» Il teatro ammutolisce. by Memè «Comunico ai nostri ospiti e al personale di bordo che l’interruzione della corrente è stata provocata da un banale problema tecnico. Il guasto è stato individuato, provvediamo alla riparazione.» Il pubblico in sala accoglie le parole del comandante con un boato di sollievo, qualcuno applaude. «Chiedo scusa per l’inconveniente. Auguro a tutti un buon proseguimento di serata.» Riprendiamo l’esibizione ma verso la fine della milonga succede ancora. La corrente se ne va. Una bolla di silenzio tombale s’impadronisce della platea. Finché la sirena dell’allarme non inizia a strepitare e si accendono le luci d’emergenza. Nel teatro scoppia il caos, tutti schizzano in piedi e si catapultano verso le uscite. Il coreografo dice di sbrigarsi perché la Rex II ha beccato uno scoglio e sta per affondare, che il comandante e il corpo ufficiali stanno già sulle scialuppe e se ci diamo una mossa forse riusciamo a metterci in salvo prima che scoppi il casino. «Che schifo…» scuoti la testa. «Il comandante dovrebbe essere l’ultimo ad abbandonare la nave.» «Sì, sì» mi scappa una risata. «Magari nei romanzi di Giulio Verne.» Il corridoio dei camerini si è trasformato in un imbuto, ci mischiamo nella bolgia. Ma a un certo punto ti fermi. Restiamo a fissarci per un tempo indefinito, poi la risposta la troviamo ognuno nello sguardo dell’altra. Ci prendiamo per mano, risaliamo la corrente fino al teatro. La platea desolata ci accoglie con zero applausi, noi però l’inchino lo concediamo lo stesso. Nessuno ha tolto quel cd, così inizia il brano successivo. Bandoneon, violino e pianoforte battono il tempo all’unisono senza il rischio di arenarsi. Chiudiamo l’abbraccio e partiamo appiccicati. La Rex II nel frattempo si è inclinata di qualche grado in più. E con lei il palcoscenico. Mi costa fatica spingerti lungo la traiettoria, ma che importa. Chi ama il tango, non si sa come, riesce a ballarlo anche in salita. Valerio Scarapazzi, 18.05.2012 30 A tu per tu con Pablo Garcia U na sala da studio elegante e luminosa al quarto piano di un immobile storico a San Giovanni. Tre grandi finestre si aprono su una strada tranquilla in prossimità della Cattedrale, tutto emana storia… e proprio di storia vogliamo parlare con Pablo, della storia del tango, dei suoi progetti, del suo insegnamento. Quando comincia la tua storia con il tango? Sono nel tango da più di 20 anni. Ho pochi ricordi della mia vita prima del tango; gli unici ricorsi che ho sono di danze popolari nel sud dell’Argentina in Patagonia, dove sono nato, la danza ha sempre fatto parte della mia vita. Il tango entrò nelle mie giornate con naturalezza, con la stessa naturalezza di chi passa da una tappa all’altra della vita. È stato come aprire una porta, ad di là della quale ho trovato tutti i maestri che mi hanno avvicinato a questa meravigliosa danza. Mi innamorai irreversibilmente del tango salon quando incontrai il mio gran Maestro e amico, Osvaldo Zotto, che sempre accompagnerà i miei passi nel tango. Negli ultimi anni della sua vita, ho avuto l’onore di essere suo assistente e oggi, dopo più di due anni dalla sua morte, sento di avere il compito di portare avanti l’eredità artistica che mi ha lasciato questo grande ballerino e artista. I miei inizi come ballerino professionista, dopo più di dieci anni di studio e di ricerca, furono come ballerino di tango scenario nella Compagnia “Tango x2” dell’altro mio grande Maestro Miguel Angel Zotto. Il tango scenario professionale è chiaramente differente, a livello di preparazione da ciò che implica uno show di tango in un festival. Con “Tango x 2” è avvenuta la mia crescita professionale, poiché lavorare in uno spettacolo così complesso dove il ballerino è sempre accompagnato da musica, luce, direzione artistica, sce- 34 nografica, costumi e interpretazione aiuta veramente a svilupparsi artisticamente. Da sempre però, da quando a 21 anni ho aperto la mia prima scuola di danza, ho coltivato la passione per l’insegnamento, perché ciascun atto artistico è il risultato di uno studio, che precede la creazione. Per me, insegnare tango è un viaggio dentro questo studio e con ciascun alunno non solo trasmetto quello che mi insegnarono i miei maestri, ma, insieme costruiamo quello che precede un futuro atto artistico. Perché Tango Salon? Per me il tango salon rappresenta la storia e l’evoluzione del ballo del tango, il “filo rosso” che in tutte le epoche con le sue caratteristiche di eleganza, rigorosità, bellezza, equilibrio e con la mescolanza perfetta, tra ragione e sentimento, si sposa nell’armonia, nell’elemento strutturale, coreografico e nell’improvvisazione. Sento che in tutto quello che faccio ci sono le “impronte dei Grandi” che hanno creato questo ballo. Quando una persona sente l’abbraccio del tango, che sia chiuso o aperto, con i petti uniti o nel classico triangolo, deve pense alla storia di questo abbraccio, che è nato con i “Malevos” (i balordi) più di cent’anni fa ed è passato per varie epoche di sviluppo mantenendo le sue caratteristiche sempre rimaste immutate. Tutti questi aspetti, che sono nati con il tango e si sono trasmessi fino ad oggi, sono, per me il tango salon! Penso che non esistono stili differenti, preferisco pensare che esistono diverse caratteristiche che definiscono l’estetica nel ballo del tango espressa diversamente a seconda della personalità del ballerino. Però se il Tango Salon è uno stile, questo è il mio stile! Jajaja… Cos’è più importante per te l’insegnamento o lo spettacolo? L’insegnamento per me è importantissimo, ho appena concluso una prima parte di un progetto di insegnamento che si chiama “Tango Claustro” destinato agli intermedi-avanzati, che vogliono raggiungere in maniera considerevole un livello superiore di ballo! “Tango Claustro” propone ai partecipanti di vivere in tempo reale l’esperienza di lavoro dei professionisti di tango, durante alcuni giorni di seminari e pratica e dentro di uno spazio chiuso, destinato solo allo studio. La tematica include workshops di tecnica individuale, tecnica in coppia e la terza parte destinata alla tecnica strutturale. Il progetto-pilota di “Tango Claustro” che si è svolto nel mese di aprile a Roma, è andato molto bene, l’interesse è stato grande, e sicuramente organizzerò altre due incontri durante l’anno. Per quel che riguarda lo spettacolo, ho ugualmente un progetto molto importante, che inizio quest’anno a Buenos Aires, ossia la creazione di una mia compagnia, con la quale sto progettando la creazione del mio primo show. Sono stato molto fortunato ad avere incontrato un equipe di giovani ballerini professionisti assai talentuosi e che spero presto di avere l’opportunità di presentare in Europa. Insegnamento, una nuova compagnia, lezioni… sei davvero un vulcano infaticabile! Dove potremo venirti a vedere quest’estate? A volte mi piace “staccare” dai miei progetti ed unirmi ai miei compagni ballerini e maestri, allo stesso modo ai tangheri di tutti gli angoli del mondo, durante i festival e gli incontri di Tango. Attualmente, a parte il mio lavoro con organizzatori di eventi a Roma ed in diverse grandi scuole d’Italia, collaboro periodicamente con scuole di tango e organizzatori di eventi e festival d’Europa, in Spagna, Olanda, Inghilterra, Romania e anche con organizzatori di Argentina e Brasile. Quest’estate all’inizio di luglio sarò presente nel Campionato Mondiale Europeo di Tango a Roma, poi nel festival di Narnia, avrò un incontro in Spagna, Olanda e poi Calabria e Malta. Contemporaneamente a questi eventi, sarò molto felice di incontrare tutti i tangheri nelle belle milonghe di Roma e d’Europa. Mentre Pablo ci illustra i suoi impegni estivi, un allievo suona il campanello… un’altra lezione inizia, e siamo già alla fine del nostro incontro. Lo ringraziamo per la sua squisita gentilezza e ci diamo un appuntamento virtuale, sotto il cielo stellato di una delle tante milonghe di questa novella estate! Helga e Andrea 35 Nostalgias musica: Juan Carlos Cobían parole: Enrique Cadícamo biografia tango dei tanghi arts D 36 urante i giorni disgraziati che il mondo stava vivendo a causa della prima guerra mondiale, il gruppo del mitico bandoneonista Eduardo Arolas si esibiva nel cabaret Montmartre della Via Corrientes di Buenos Aires e, se si va a dipanare la matassa dei ricordi, un nome torna alla mente e ad esso va dato un posto di primo piano. Quello del pianista di quel gruppo, un ragazzo di 18 anni, Juan Carlos Cobiàn (1896-1953). Dopo essersi diplomato a pieni voti nel conservatorio Williams, perse la madre, la quale da sempre sperava che lui si dedicasse alla musica classica. La casa gli parve vuota e se ne andò. Aveva già lo spirito del bohemien nella sua anima adolescente. Si guadagnò il pane suonando in un cinema di via Santa Fé, dove adattava ritmi diversi all’avanzare sincopato dei film muti, però con la passione per il tango fino al midollo. Conobbe il bandoneonista Genaro Esposito, “l’italiano”, e frequentò con lui i caffè del lungofiume, in un’avventura dal ritmo binario che sarebbe stato il fuoco della sua vocazione definitiva. Quando Eduardo Arolas lo ascoltò, “l’italiano” rimase senza pianista. E nel cabaret Royal Pigall dapprima e nel Montmartre poi, tutti seppero di che cosa era capace con la tastiera questo “tappetto”. Così lo chiamavano alcuni, usando un modo di dire di Montevideo che poi si usò anche a Buenos Aires. E lui, senza farsi attendere, spuntò con un tanghetto nuovo di zecca, appunto per la circostanza: “Il tappetto” (“El botija”). Però non ci fu per lui un grande interesse come compositore seppur come musicista stava diventando un pezzo da 90 del tango. Perfino il suo luogo di nascita fu oggetto di disputa. Lo credettero porteño, ma non lo era. Lui parlava sempre di Bahìa Blanca. “È di Bahìa”, affermarono. Un giorno lui chiarì le cose. Aveva fatto le elementari a Bahìa Blanca e poi la sua famiglia si era stabilita a Buenos Aires. In realtà era nato a Pigüé, una cittadina della provincia di Buenos Aires. La dichiarazione gli costò il doversi sopportare le prese in giro di alcuni dei suoi compagni, amanti degli sfottò. Lo chiamavano “il contadino Cruz Montiel” e gli canticchiavano un famoso ritornello canzonatorio. Creatore della “pausa con fantasia” Nel 1919, Juan Carlos Cobiàn era ormai una figura di primo livello. Nel periodo in cui il piano consolidava la sua inclusione fondamentale nella “orquestra tipica de tango”, sostituendo la chitarra nella funzione ritmica di accompagnamento, questo ragazzo poco più che ventenne apriva un’altra strada di lirismo strumentale nella melodia portegna. Gli si attribuisce la creazione degli “assoli di piano“ nell’ambito dell’esecuzione orchestrale. È rischioso, a volte, nella vasta galleria di interpreti popolari dell’epoca eroica, illuminati dall’intuizione ma privi di vanità, aggiudicare meriti di creatore a uno specifico di essi. Però si può con certezza accreditare a Cobiàn l’introduzione formale di questa modalità nell’esecuzione, perché i suoi contemporanei certificarono che fu proprio nell’orchestra di Eduardo Arolas che, verso la metà del tango, taceva il bandoneòn del direttore, si spegnevano i trilli dei violini e il piano solista di Cobiàn ricamava una maglia di accordi in contrappunto di note acute e gravi, creando una “pausa fantasiosa” nella realtà sensuale del “canyengue”. Poi viene l’età del servizio militare… E lì altro che “pausa fantasiosa”! Fu un “arresto” in piena regola, perché Juan Carlos si dimenticò che con l’uniforme da soldato bisogna cambiare certe abitudini e obbedire. Il titolo di un altro tango suo (A pan y agua) simboleggia il ricordo delle ore oscure passate nel carcere del reggimento. Dopo aver recuperato gli abiti civili formò diverse orchestre con fortuna alterna. Come compositore aveva al suo attivo titoli di riconosciuto valore: El motivo, La casita de mis vieto, Susheta… Un giorno se ne andò negli Stati Uniti solo con il corpo ma con il tango nell’anima. Andava per imporlo nei grattacieli, forse in un night-club di un trentesimo piano. Era ardua l’impresa, alla fine furono gli altri a imporsi a lui e finì per fare jazz. Di ritorno a Buenos Aires formò e diresse un’orchestra sincopata. Successivamente collaborò in teatri di rivista. Il tango rifiutato Continuò a comporre tanghi. Dando briglia sciolta alla sua inquietudine, fece altre scappate a New York, a Rio de Janeiro ed in diverse città europee. 37 Discografia di Nostalgias Alcune delle incisioni più famose : • Charlo con accompagnamento di chitarre (1936) • Orchestra di Francisco Lomuto con la voce di Jorge Omar (1936) • Orchestra di Miguel Calò con la voce di Alberto Morel (1936) • Orchestra di Miguel Calò con la voce di Roberto Arrieta (1948) • Orchestra di Leopoldo Federico con la voce di Laura Esquivel (1953) • Quinteto di Astor Piazzolla con la voce di Héctor De Rosa (1962) • Edmundo Rivero accompagnato dall’orchestra di Mario Demarco (1966) • Orchestra di José Basso (1970) • Orchestra di Florindo Sassone (1973) • Nelly Vasquez accompagnata dall’orchestra di A. De Paulo (1976) Alcune volte viaggiò con il suo intimo amico e collaboratore, il poeta Enrique Cadìcamo, che, in occasione della morte di Carlos Gardel, scrisse una commedia musicale ispirata alla figura dell’inimitabile “cantor”. Il leitmotiv dell’opera era ovviamente un tango ma all’impresario non piacque e lo rifiutò. Cobián ne compose un altro. La commedia andò in scena e passò senza infamia né lode. L’anno seguente - 1936 - si esibiva Cobiàn in una “boite” della Via Florida alla guida di un piccolo gruppo e lì volle far conoscere alla sua clientela quel tango rifiutato da quell’impresario teatrale ciccione. Il suo cantante Rodrìguez Lesende lo into- nava con una mezza voce e con un concentrato drammatismo: Quiero emborrachar mi corazòn Para apagar un loco amor Que màs que amor es un sufrir. Y aquì vengo para eso A borrar antiguos besos En los besos de otra boca. Passati un paio di mesi, Nostalgias era il cavallo di battaglia dei cantanti e delle cantanti di tango. Il pubblico gli assegnò un favore che ebbe una vitalità incessante. Il suo inserimento in molteplici film servirono a farne una canzone divulgata in tutto il mondo. Scena finale Non poteva mancare il degno sigillo che lasciasse in chiaro la tradizionale disinvoltura degli impresari. Quello del teatro Smart, imbattendosi in Cobiàn una di quelle notti, gli disse: “Che errore, Juan Carlos… Se mi avessi fatto questo tango Nostalgias per la commedia musicale su Gardel, avremmo fatto il boom dell’anno!” Alberto Valente (sulla traccia di un testo di F.G. Jimenez del 1965) 38 39 Una milonga digitale e interattiva per appassionati e professionisti Intervista a Gianni Vascellari, creatore del portale web ballatango.it L’ ultimo album dei Gotan Project, l’ensemble di musicisti franco-argentini famoso in tutto il mondo per la contaminazione tra tango e raffinati beat elettronici, porta il titolo di Tango 3.0. Un nome che si addice particolarmente alla storia e alla personalità di Gianni Vascellari, fondatore e amministratore di ballatango.it, il portale italiano dedicato al Tango Argentino, ai suoi protagonisti e ai suoi eventi. Torinese, di origini venete, 34 anni, di cui dieci passati a carpire i segreti dell’Html e a crearsi una professionalità su internet, sviluppatore web specializzato nello studio di interfacce, Gianni è davvero un “tanguero 2.0” (o forse già “3.0”, restando sulla scia futuribile dei Gotan Project). Sì, perché accanto al web, la seconda grande passione di Gianni è il tango, che ha imparato in anni di lezioni e di applicazioni sul campo - o meglio sulla pista - frequentando le milonghe di Torino e provincia. L’idea di ballatango.it nasce proprio da questa doppia passione e da un’idea, un’esigenza condivisa con l’amico Federico, complice di tanti progetti professionali sul web. Ecco come Gianni la racconta “in prima persona”, nella pagina di presentazione del sito: “Una sera come tante, subito dopo la consueta lezione di tango saliamo in macchina e scatta la domanda: dove si va a ballare? Da 40 buoni internauti cominciamo a fare la nostra ricerca sul nostro smartphone. Il tempo che impieghiamo nel trovare qualche milonga nei meandri della rete ci sembra infinito…in pochi minuti siamo lì a immaginarci questo nuovo progetto. Un anno di duro lavoro, duecentoquaranta revisioni bastano per far capire che questa iniziativa ha occupato la maggior parte del nostro tempo libero...” Ci sembra di capire che “ballatango” ti abbia impegnato molto… Sì, è stato un grosso lavoro pubblicarlo, ma anche oggi passo molte ore del mio tempo a migliorarlo, ampliarlo e farlo conoscere anche perché oltre alla gestione complessiva del progetto mi sono occupato della grafica e dei contenuti in modo maniacale, quasi ci fosse un cliente esterno alla mie calcagna con richieste sempre più serrate. Mi hanno dato una mano i miei partner creativi che hanno capito le mie esigenze e si sono tuffati nell’atmosfera del tango senza aver mai fatto un passo! A loro devo il logotipo di Balla Tango, a cui sono molto legato. Come è stato accolto il sito dalla comunità dei tangueri italiani? Diciamo che all’inizio è stata dura. Abbiamo voluto inserire nell’ambiente tanguero italia- no, molto tradizionalista, qualcosa di innovativo e di tecnologico. Portare un utente a utilizzare un motore di ricerca utilizzando uno “strumento attivo” dove è l’utente stesso a cercare le informazioni che desidera è un passaggio lento e “faticoso”, soprattutto per chi non ha voglia o tempo di provare delle alternative. Ne sono esempi i social network, in Italia sono arrivati a scoppio ritardato ma una volta innescato il meccanismo la loro espansione nello stivale è stata esponenziale. Quando è nato ballatango.it? E quali sono le sue dimensioni attuali? Il sito ballatango.it è stato pubblicato a meta dicembre del 2010, dopo un anno di progettazione e sviluppo. Attualmente sul sito le registrazioni sono più di 2000, tra scuole di ballo, milonghe e musicalizador. Sono stati inseriti circa 4000 eventi, con una crescita media di circa 15 eventi nuovi al giorno. Non sono ancora grandi numeri, ma per un progetto che è online da un anno e mezzo, senza budget né sponsor, mi sembra un buon traguardo. Anche perché siamo in pieno sviluppo e l’interesse di chi ci clicca e si iscrive all’area riservata è in costante crescita. Gestire il sito sta diventando un nuovo lavoro per te? Se vuoi sapere se è già una fonte di reddito, devo confessarti di no! Per il momento si tratta di un progetto autofinanziato (da me) e sostenuto da contributi professionali gratuiti di amici e professionisti, come alcuni giovani program- matori in erba. Il sito è però assolutamente professionale, a partire dal server che lo ospita: per cercare di dare un servizio utile ed efficace. A un anno dal suo lancio, quali sono le prospettive di ballatango.it? Il nostro intento, adesso, è quello di mettere davvero il sito “sulla strada”, di renderlo più umano e più partecipato, avvicinandoci agli utenti in modo informale e diretto Le idee che abbiamo sono molte ma per prima cosa vorremmo dare presto un servizio ad alto valore aggiunto agli addetti ai lavori: insegnanti di ballo, musicalizador fino ai gestori di milonghe. Ci piacerebbe diventare nel web un punto di riferimento autorevole per tutti gli appassionati di tango, con un focus su chi si dedica seriamente e professionalmente al tango e alla sua diffusione sul territorio nazionale. Helga e Andrea curiosando recensioni libro • Tango Argentino Piccolo breviario per i suoi ballerini di Patricia Müller Ottantuno “detti” in cui scopriamo il codice d’onore dei ballerini porteῆos del Tango Argentino, los Viejos Milongueros, la cui età si aggira intorno a 70-80 anni. Il loro comportamento rispecchia i concetti di cui si parlava già nell’antica Cina. “Il Tango e il T’ai Chi Chuan (che tradotto vuol dire: la strada dell’armonia dell’energia universale attraverso un’applicazione pratica) sono arti del corpo che si fondono e si confondono apprendendo il senso di equilibrio e di totalità che il T’ai Chi Chuan insegna e che il Tango esige. “La consapevolezza dei movimenti derivanti dalla pratica del T’ai Chi Chuan si unisce in modo naturale nell’abbraccio del tango, rendendo il tutto ancora più magico” (C. Scozzari). Il libro, vuole dare delle indicazioni, tracciare dei segni. “Così funziona il Tango: nel ballare stai con i piedi per terra. Nel ballare in coppia raccogliti profondamente nel tuo cuore. Nel seguire il flusso della ronda sii gentile e cordiale. Nel comunicare ballando, sii sincero. Nel guidare e seguire, sii onesto e nell’insegnamento, sii capace. Nel ballare il Tango, bada a cogliere il momento opportuno! Nessuna lotta – nessuna colpa!” ( 8° Detto – P. Müller). Una sorta dinvademecum comportamentale del Viejo Milonguero che tutti dovrebbero leggere perché “Il Tango del Viejo Milonguero è acuto, ma non offende. Il Tango del Viejo Milonguero è ballare senza fatica” (81° Detto – P. Müller) Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.kidojo.it/tangoargentino. Il libro è in vendita alla Feltrinelli oppure acquistabile su internet: ilmiolibro.kataweb.it DVD • Tango “Milonguero Nuevo” di Gustavo Rosas e Gisela Natoli vol. 2 Questo DVD didattico di tango argentino vuole essere una proposta di studio che combina elementi di tango nuevo con il tango tradizionale. Gustavo e Gisela infatti hanno basato il loro stile personale proprio su questo connubio e si caratterizzano per la loro versatilità, plasticità, eleganza, sensualità e simpatia. Le indicazioni tecniche e didattiche fornite in questo DVD dettagliatamente spiegate da Gustavo e Gisela vengono divise per argomenti ed eseguite in una delle milongas più antiche e prestigiose di Buenos Aires: la sala da ballo Sin Rumbo! In particolare vengono affrontati i seguenti temi: giros, lapices, enrosques, sacadas, colgadas, volcadas, boleos, pasadas. Le lezioni raccolte nel DVD, rivolte ad intermedi ed avanzati hanno una durata complessiva di circa 90 minuti e sono realizzate in lingua castellano con possibilità di sottotitoli in inglese e francese. All’interno del DVD ci sono anche registrazioni di alcune esibizioni di Gustavo e Gisela. Ordinabile via internet direttamente dal sito www.gustavoygisela.com.ar scultura tango de tango arts Susan Puccini Nasce a Roma. Affascinata da tutto ciò che esprime vitalità, libertà, passione, ha trovato nel Tango Argentino tutto quello che ha sempre cercato di trasmettere con le sue opere: energia,movimento, gioia di vivere! Da qui l’ispirazione… nelle sue sculture cerca di mettere in evidenza l’energia enfatizzando e accentuando la muscolatura in modo da creare luci e ombre; i suoi ballerini si guardano, si amano, sono totalmente abbandonati in questo dialogo del corpo. “Nel tango – ci racconta Susan – il dialogo e la complicità sono molto importanti, l’intesa come vero e proprio linguaggio, guardando una coppia ballare secondo me si intuisce quanta passione e sensibilità c’è in ognuno di loro, ed io ho cercato di cogliere quei momenti”. Le opere sono realizzate in argilla tipo S.Sepolcro (rossa) e Chamotte (bianca) sono tutti pezzi unici, sono plasmate interamente senza armatura interna studiando i baricentri ed i volumi anche in posizioni asimmetriche. Le dimensioni sono di circa 50 cm di larghezza per 30/45 cm di altezza. Per contattare l’artista scrivere a: [email protected] 45 Tango, musica ed esperienze emozionali Quando il tango aiuta a stare meglio psicotango curiosando Dalla musicoterapia alla tangoterapia 46 Il concetto che la musica è semplicemente l’arte di rendere gradevoli i suoni al nostro udito, risulta sempre più riduttivo alla luce dei recenti studi sugli effetti positivi che la musica stessa produce negli esseri umani. Si va infatti progressivamente delineando la consapevolezza che l’arte dei suoni è quella che, rispetto alle altre arti, riesce più direttamente ed efficacemente a metterci in comunicazione con la parte più delicata della nostra mente: la parte emotiva. Il linguaggio musicale è espresso con delle forme che prescindono dalla consueta elaborazione cosciente e, per questo, spesso raggiunge livelli più profondi della psiche ed in modo più immediato di quanto non riesca al semplice linguaggio verbale. La potenza emotiva e l’effetto liberatorio della musica, in comunicazione diretta con il nostro mondo interiore, riescono a dare nuovi stimoli positivi alla mente, favorire nuove spinte motivazionali e creative e, sciogliendo le tensioni, a migliorare la percezione di noi stessi. È ormai certezza scientifica, derivata da diversi studi sperimentali, che il nostro organismo reagisce alle varie forme musicali come ad una sostanza psicoattiva. Le applicazioni cliniche di questi studi fanno ormai della musica un eccellente strumento terapeutico di supporto ed integrazione ad altre tecniche più tradizionali. Nella Musicoterapia e nella Terapia attraverso i movimenti della danza, sotto la guida di un terapeuta addestrato, sono stati ad esempio rilevati effetti positivi su rilassamento, creatività, piacere e auto-espressione e riportati un’influenza sulla riduzione del dolore e sui sentimenti di isolamento che spesso si accompagnano a malattie gravi. Più di un odore o di un’immagine, il suono di una musica riesce a far riaffiorare quelle parti di un vissuto che ognuno di noi conserva in sé, permettendo così di elaborarne le emozioni. Risulta certamente semplice a tutti comprendere come l’effetto liberatorio delle emozioni o anche il solo sciogliere le tensioni giornaliere, può modificare radicalmente il normale stato d’animo di una persona, consentendo un uso migliore di molte delle capacità personali. È inoltre ormai nota l’influenza della musica nello sviluppo emotivo, spirituale e culturale di ogni individuo. La musica infatti è un mezzo di eccellenza per orientare i propri sentimenti, organizzare idee, sviluppare criteri di opinione, dunque, “comunicare”. La musica quale “arte del cuore”, permette una trasmissione di sensazioni quando le parole che possediamo non sono sufficienti a esprimere le emozioni più profonde o di più difficile definizione non solo verso gli altri ma soprattutto nel contatto diretto con noi stessi. In tal senso può permetterci di chiarire idee, concetti, desideri e bisogni di cui solo in parte siamo consapevoli. Attraverso l’arte dei suoni, la musica è dunque comunicazione del nostro pensiero intimo.Esalta le azioni e le passioni liberandoci da confini, appagandoci. Riportando quanto detto all’argo- mento principale di questa pubblicazione, siamo infine personalmente convinti che il tango contenga aspetti ritmici, emotivi e relazionali ai quali è molto difficile sottrarsi o rimanere insensibili. La stragrande maggioranza dei tanghi argentini sono espressi con un tempo ritmico di cadenza più o meno a 60 di metronomo, cioè intorno ai 60 click al minuto. Questa è una misura ritmica che ci è, anche se in modo oramai inconsapevole, intimamente e fortemente familiare. Il battito degli orologi che ci accompagnano da sempre per l’intera durata delle nostre giornate, ma soprattutto la pulsazione del nostro corpo regolato con i battiti del cuore… Insomma il battere di questo tempo musicale regola già sempre le nostre esperienze ed è presente nel nostro organismo fin dalla nascita. La Tangoterapia: curare attraverso la musica e la danza del tango La Tangoterapia, secondo il metodo Trossero, “È un sistema integrato che utilizza gli strumenti del tango: la sua musica, la sua poesia, la sua filosofia, i suoi codici, la sua cultura e in par ticolar modo il suo approc- 47 cio al ballo, che promuovendo un’esperienza emozionale particolare ci avvicina ad una più profonda conoscenza della psiche, consente la diagnosi, il trattamento e la ricerca. È un metodo terapeutico catalizzatore per lo sviluppo personale e l’esplorazione delle risorse psicologiche veicolata dal ballare il tango”. Federico Trossero psichiatra di formazione psicoanalitica, dell’Università di Rosario, autore del volume Tangoterapia edito nel 2006 da Coquena Ediziones ha messo a punto una psicoterapia a mediazione corporea attraverso la musica e i movimenti base del tango argentino ed ha applicato questa tecnica nel campo della salute mentale e in casi di patologie croniche invalidanti. Uno dei pilastri di questo metodo è l’elaborazione delle dimensioni sensoriali, percettive, propriocettive e cognitive la cui integrazione aiuta la capacità di comprensione delle persone e supporta una maggiore integrazione individuale e sociale. Si tratta di una modalità psicoterapeutica in cui è profondamente impegnata la mediazione corporea. Si stimola lo sviluppo di intense esperienze personali e dell’espressività attraverso il movimento del corpo nella danza, così entra in gioco la dimensione piena di un linguaggio plastico, drammatico e corporale. La prima forma di comunicazione umana avviene attraverso la nostra pelle e il nostro 48 apparato muscolo-scheletrico. Il corpo ci fornisce un linguaggio che ha una dimensione simbolica di squisita ricchezza. Se si considerano anche i fenomeni di interazione sociale, il tango è per eccellenza un ballo sociale e questo ci consente di mettere a punto degli interventi terapeutici proprio in questa area che così frequentemente è colpita in diversi quadri psicopatologici. Per la complessità del percorso terapeutico, il metodo Trossero integra riferimenti concettuali provenienti da diverse discipline quali la psicoterapia di gruppo, lo psicodramma, la sociologia, la psicoanalisi. Altri modelli teorici che fanno riferimento a questo sviluppo, sono i lavori di Spitz sulla deprivazione affettiva e del contatto fisico, quelli di Bowlby che individuano nel contatto una fonte di riconoscimento reciproco. Le strutture cerebrali stesse, deputate a supportare la vita emozionale, per essere attivate richiedono stimoli corporali precoci. Studi recenti hanno dimostrato che la stessa struttura biologica può modificarsi, per il solo fatto di ballare il tango e benefici del ballo del tango in pazienti con Parkinson, ipertensione arteriosa e depressione. Dal punto di vista della struttura psicologica, ballare il tango facilita lo sviluppo emozionale e conoscitivo e delle capacità espressive del corpo. Attraverso il tango la persona crea un contatto intimo con gli aspetti più profondi del proprio mondo in- teriore. Sul piano sociale si crea una forte connessione con il partner nel ballo e gli altri ballerini del gruppo. Lo sviluppo di maggiori capacità di integrazione sociale favorisce infine lo sviluppo di abilità comunicative, e il ballo del tango rappresenta uno strumento ideale per promuovere questo sviluppo. Si tessono reti sociali attraverso l’incontro con se stessi e con gli altri. Si tratta, dunque, di un’occasione di perfetta integrazione psico-fisica e sociale che rende possibile l’instaurarsi di intensi fenomeni inter e intrapersonali. Dal punto di vista della tecnica il metodo Trossero segue criteri operativi standardizzati. I corsi solitamente si articolano in due moduli: uno dedicato al ballo del tango e un altro in cui si mette in atto la pratica psicoterapeutica. Data l’esperienza originale di Trossero e considerato che il tango è seguito con passione particolare nella cultura italiana ed ha avuto il riconoscimento dall’UNESCO che nel 2009 lo ha inserito tra i patrimoni universali dell’umanità, si è pensato di istituire presso l’Ospedale Sant’Andrea, Università Sapienza di Roma, con la direzione scientifica della dott.ssa Anna Costantini, un progetto di Tangoterapia presentato in una conferenza presenziata nel luglio 2011 dall’Ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia e dal Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il progetto prevede da un lato la formazione in Tangoterapia per professionisti della salute mentale e cultori del tango argentino e dall’altro l’inserimento della Tangoterapia come terapia complementare nella riabilitazione psicofisica di pazienti oncologici. Dopo le prime interessanti esperienze pilota del 2011 il primo Corso regolare di Tangoterapia di 25 ore condotto dal Prof Trossero si è svolto dall’11 al 15 giugno di quest’anno, rivolto a psicoterapeuti e cultori del tango. Sono previste in futuro esperienze formative annuali e la possibilità di utilizzare questa tecnica anche nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale. Anna Costantini e Livio Odierna …la parola ai nostri lettori Un tango… Mandateci le vostre storie, le vostre poesie, idee, vissuti nel tango, sul tango... e per il tango. Le più belle saranno pubblicate! Potete mandare il vostro contributo a: [email protected] OGGETTO: “Voci di tango” Quadro dell’artista Paola Scialpi C TE di Rita Salvatore …gocce di emozioni, spazi infiniti ed eterni di un’estasi che dura pochi istanti… ma che accarezza il cuore e lo avviluppa in un abbraccio incantato che tutto travolge e lascia riposare l’anima commossa. Su www.eltan g uero.it potrete leg gere il nuo vo racconto d i Mario Ab bati “Ultimo tan go a Ro tratto dal lib ma” ro La donna ch e ballava il tango in senso orari o edito da Terre Somm erse voci di tango curiosando T DI L a par ( esc DA ( poss o CORSI ESTIVI PRIMI PASSI LEZIONI DIMOSTRATIVE GRATUITE CON TERESA e CLAUDIO PER I NUOVI CORSI 2012 / 2013 TUTTI I GIOVEDI DI LUGLIO E AGOSTO 24 – 25 – 26 – 27 SETTEMBRE ORE 20,00 a partire da giovedì 5 luglio ( esclusa la settimana di ferragosto) DALLE 20 ALLE 21,30 ( possibile cambio del giorno al lunedì a seconda delle iscrizioni) Casa del Tango Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale Via dei Gordiani 401/413 00177 Roma ( Zona Prenestina) Claudio - 347 1372407 Pino - 331 3725008 [email protected] LA PRATICA DEL SABATO RIPRENDERA’ IL 29 SETTEMBRE ALLE 18,30 milongueando …in Puglia C orreva l’estate del 2002 e Ostuni, ad agosto, era gremita di vacanzieri. I più provenivano dalle regioni fredde del nord. La Città Bianca, così denominata, per il suo biancore, tinteggiato in tutto il Borgo Antico a cucuzzolo della cittadina, splendeva ancor più irradiata da luci, sempre bianche ad effetto. Noi, quasi ai primordi del tango - eravamo ‘’nati’’ a Bari’ a fine anni ‘90, ed i tango festival erano pochissimi in Italia, ma anche in Europa - avevamo solo un problema: trovare soluzioni per ballare con altri tangueri, diversi dal qual centinaio, mas o meno, che in quegli anni si erano formati. L’idea di mettere su una milonga in agosto ad Ostuni nasce proprio per soddisfare le nostre aspetta- tive e per praticare tango anche in estate nella nostra terra. Parlo al plurale maestatis, ma in effetti, i compagni di tango ad agosto sono tutti in vacanza. Fuori regione. Solo, ma speranzoso mi attivo per cercare una location adatta. Forse San Pugliese, San Biagi, San Troilo, San Fresedo ed altri hanno dato un aiutino! Scopro una milonga perfetta, sempre borgo antico, in un vicoletto chiuso dove ci si poteva anche sedere comodamente su poltroncine e sorseggiare fra una tanda e l’altra dell’ottimo vino locale, Negramaro e Primitivo. Era, a fine serata, il compenso che il barbuto professore (un giovane veramente professore e aperto a tutte le novità sonore) mi regalava in segno di gratitudine per avergli riempito il locale di martedì. E tutti i martedì era affollata. Sì, soprattutto da vacanzieri n Puglia per le ferie tanto agognate. Ero a mille! La prima milonga estiva in Puglia e per di più praticavi e socializzavi con nuovi tangueri. Il massimo della soddi- o sfazione e delle emozioni che solo il tango ti dà nell’avventura del ricercare e poi ballare con partner sconosciuti’’. Forte di questi risultati un anno dopo nasce Tangostunivacanze (per cinque edizioni in un castello vicino il mare a dir poco suggestivo). Un evento di 7 giorni con maestri argentini. Lezioni, milonghe tutti i giorni, ma anche lezioni di pizzica (la ritmata e frenetica danza popolare pugliese conosciuta anche come taranta) escursioni con tangobus per visitare gli angoli più belli del territorio, ma anche per le mitiche milonghe in piazzette di centri storici e degustazioni di prodotti tipici. Tangostuni continua ancora, siamo alla decima edizione sempre fedeli alla collaudata formula iniziale: tanto tango e conoscenza anche delle eccellenze di questa terra (il mare, paesaggi arcaici, architetture spontanee come i trulli di Alberobello o le cummerse di Locorotondo, sapori e cibi tradizionali tramandati da antiche ricette contadine, provenienti anche dalla cultura contaminata da oriente e occidente) Ieri, invasa da saraceni, turchi, svevi, e molte altre etnie, che hanno lasciato un segno indelebile nei superbi castelli e fortini sparsi dal Gargano a Capo di Leuca nel Salento; oggi abbiamo un’altra ‘’invasione’’ :la popolazione tanguera. Non turisti ma veri viaggiatori, sempre alla scoperta di location nuove, di odori e sapori naturali, di milonghe in lugar storici, di emozioni nuove in una terra dove l’accoglienza e l’ospitalità è sacra e ha radici lontane! È la Puglia, quindi, la protagonista principale di queste kermesse. Questa bella, ospitale, ‘saporita‘ regione è stata completamente presa d’assalto da festivals, tangovacanze, raduni ecc… E per i tangueri è sempre, comunque un festival di milonghe: da Barletta, passando per Trani, Bari, Polignano, Capitolo, Locorotondo, Selva di Fasano, Taranto e Lecce è sempre un ‘’movimento’’ di Tango. Quasi tutti i giorni la nostra “dose” viene consumata. Probabilmente San Pugliese, San Biagi e tutti i “santi tango” rinnovano il miracolo, la Puglia è veramente terra di tango! E, molto importante anche bene! Entonces… Jimmy Mongelli Associazione culturale Tangoholiday Puglia Ballare bene: dove e perché? Pensieri liberi di un milonguero qualunque C’ è un’arte che l’amante delle vita notturna nelle milonghe, il cosiddetto milonguero, oltre ovviamente il saper ballare, deve imparare presto: La scelta della giusta milonga! La possiamo considerare appunto un’arte, data la variegatissima offerta che oggi ci troviamo davanti, tra milonghe tradizionali, milonghe elettroniche, milonghe in piazza, milonghe popolari, milonghe gratuite, milonghe all’aperto, milonghe grandi, milonghe piccole, festival, raduni, maratone, milonghe X e chi più ne ha più ne metta... Questa proliferazione di spazi dove ballare, è sicuramente un segno positivo, un indice di crescita del nostro amato tango, ma il nostro amico milonguero potrebbe trovarsi disorientato, o perlomeno confuso e faticare a trovare la sua identità tanguera. Ci sono gli abituè, quelli che il sabato cascasse il mondo ho il mio tavolo prenotato alla milonga delle milonghe, i modaioli che non si perdono un evento straordinario neanche sotto minaccia, i curiosi sempre alla ricerca di una nuova milonga che, se minuscola e semisconosciuta è anche meglio, i risparmiatori 54 che prediligono le milonghe gratuite o i flash mob per i quali va bene anche se si balla sul nudo asfalto, basta che non gli chiedete un prezzo d’ingresso, i “casuali” e/o principianti che vanno in milonga solo se trascinati dagli amici e solo se, c’è “il mio maestro che si esibisce” ed infine c’è il “milonguero-milonguero”, che desidera, povero lui, solamente ballare e possibilmente ballare bene. E già, almeno che non hai un bel gruzzoletto e minimo 15 giorni per prendere un’aereo qualsiasi e volare, destinazione Buenos Aires, non è sempre facile al giorno d’oggi andare in milonga e ballare con soddisfazioni. Dove si va stasera? È una domanda quasi quotidiana per i milongueri più incalliti… magari cerco su un social network qualche amico/a almeno mi assicuro qualche tanda… ma può bastare per passare una belle serata di tango? Ovviamente ballare bene è una questione relativa, ma non sempre è solo dato dalla bravura dei ballerini e delle ballerine presenti, qualità, seppur necessaria non esaustiva purtroppo. La musica, la location e l’ordine sono altre caratteristiche indispensabili per la riuscita di una serata in milonga e non per ultimo il rispetto. Già forse è il rispetto che dovremmo cercare, o forse ritrovare, e qualche volta anche pretendere, ma prima di tutto mostrarlo noi in prima persona nei confronti degli altri. • Rispetto deve avere il gestore del locale nei confronti del miloguero che paga l’ingresso del biglietto, nel fornirgli un locale adeguato, con una buona pista, un buon impianto audio, un buon musicalizador, un numero di partecipanti alla serata non eccessivo alla sopravvivenza. E forse qualche volta ricordare alla sala di aver rispetto per poter offrire rispetto. Una volta a Buenos Aires c’erano i “guardapista” che vigilavano e mandavano a casa chi non osservava la ronda o alzava le gambe da terra. Altri tempi direte voi, certo, siamo nel ventunesimo secolo! Eppure oggi qualche milonga porteña li ha rimessi in pista, così scherzosamente per rendere un tributo al passato o forse è una provocazione? • Rispetto devono avere i ballerini, ricordare che un tacco nel polpaccio fa male, e fa ancor più inalberare non ricevere neanche una scusa dopo averlo incassato. E ricordare che la ronda non è solo quella di compleanno, bensì l’usanza di ballare in senso antiorario, senza sorpassi o feroci tagli trasversali della pista. • Rispetto dovrebbe avere chi non balla, ricordando che il chiacchiericcio ad alta voce a bordo pista suona come il fastidioso rombo di un aereo mentre si cerca di ascoltare la musica, perché sì signori il milonguero sente la musica, è per lui vitale, per improvvisarci sopra. Non si accontenta infatti di percepirla solamente e ripeterci in continuazione sopra l’ultimo passo studiato a lezione. • Rispetto dovrebbero avere tutti i maestri, dal più grande e blasonato al giovane emergente, dall’argentino all’italiano fino all’ultimo improvvisato maestro. Dovrebbero ricordarsi che gli alunni li guardano sempre in pista e si sa il maestro è sempre il maestro, se lui fa un voleo alto in una pista piena di gente vorrà dire che è così che si fa, se lo vede tagliare la pista con una bella diagonale ci metterà un attimo a diventare un ballerino disordinato anche lui… vai poi a spiegargli che tu hai sempre il controllo della situazione! • Rispetto dovrebbero avere i DJ o musicalizador se preferite. Certo non è facile il loro mestiere, chiamati come sono a dover rispondere ai gusti di tutti: organizzatori, presenti, gusti personali, moda. Ma dovrebbero pur sempre tener presente che mettere un brano di Pugliese dopo uno di D’Arienzo, non fa del bene alla pista e di Felix Picherna il grande, c’è né uno, non valgono le imitazioni. Il tango elettronico poi, è bellissimo, ma senza esagerare. Si dovrebbe sempre tener presente che il tango nasce molto prima dell’elettronica ed uno strumento acustico riesce ad arrivare dritto al cuore molto più di un suono campionato al computer. Ma si sa come in tutte le cose della vita è l’esperienza a fare da padrone, ed ogni milonguero incallito ha la sua da raccontare, da crescere e maturare. Ed allora andiamo a fare esperienza…andiamo a ballare!ndiamo a fare esperienza… andiamo a ballare! Andrea e Helga 55 milongueando tango agenda in Italia ABRUZZO San Romualdo 33 – Tel. 348.2622770 L’AQUILA – La milonga di Camila… Domenica (luglio e settembre) 21.00 – 02.00 @ Movi dance, Tel. 348.2915008 NAPOLI – Milonghetta della Tangheria Giovedi (nel mese di luglio) 21.00 – 1.30 @ Galleria Umberto I (citof.1002), Tel. 081.426097 MONTESILVANO (PE) – Milonga Unicentro Martedì 22.00 - 2.00 @ Unicentro, via Nilo, 30, Tel. 085.4685663 NAPOLI – Ilva porteña Venerdi 22.30 @ Via Coroglio, 90 – Tel. 328.4736289 TORTORETO LIDO/ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) – Teratango Mercoledi (a settimane alterne nei 2 posti) 22.00 @ Chalet Quattropalme/ Lidi Aurora, Tel. 389.9626444 SILVI MARINA (TE) – El Beso Giovedi 22.30 @ Enigma Dinnerafterdinner, Via Nazionale Adriatica Nord, Tel. 320.9403420 PESCARA – La milonga di Elsiano Venerdi 22.00 – 02.00 @ Chalet Le Naiadi, Viale della Riviera 172, Tel. 328.2840183 PESCARA – La Milonga sul Mare Sabato 22.30 @ Stabilimento balneare HAWAII, Viale della Riviera Nord, Tel. 320.9403420 PESCARA – Pasion Tanguera Domenica 22.30 – 02.00 @ Kidland, via Ravasco 7, Tel. 348.8979928 MONTESILVANO COLLE (PE) – tango@vizievirtù Domenica 21.00 @ contrada barco 9, Tel. 393.0803730 CALABRIA CASTROLIBERO (CS) – Casita Calabriatango Sabato @ contradada Motta 10, Tel. 346.5865159 CAMPANIA NAPOLI – Quater T.A.G. Lunedi 21.30 @ via Barbagallo 115, Fuorigrotta Tel. 081.19570369 NAPOLI – Salon Baires Giovedì 21.00 – 02.00 @ Club Imperial, Via 56 POZZUOLI (NA) – Madras porteño Sabato 22.30 @ Via Fascione, 4 – Tel. 328.4736289 LOMBARDIA Agrate Brianza (MB) – Milonga Hierba Buena Martedì @ Cascina Offellera “LA FATA VERDE”, Via Talete 2 – Tel. 333.3645823 SARDEGNA CAGLIARI – El Abrazo Martedì 21.00 @ DopoLavoro Ferroviario, viale la Plaia 23, Tel. 328.4020662 TOSCANA FIRENZE – Brozzi sotto le stelle Martedi 21.00 @ Via di Brozzi, 312 – Tel. 392.9782200 PISA – Milonguita gratuita all’SMS Mercoledì 21.00 – 24.00 @ Anfiteatro del complesso Museale San Michele degli Scalsi, viale delle Piaggie, Tel. 333.1159677 Tirrenia (PI) – Milonguita campera Sabato 22.00 - 2.30 @ Parco Sportivo Tirrenia, Via Pisorno al Km 4, Tel. 333.1159677 UMBRIA PERUGIA – Milonga del Anochecer Venerdì 19.30 - 00.30 @ via XX Settembre 134 (Parco della Pescaia) Tel.348.8762534 TODI (PG) – Milonga a Todi…d’estate! Lunedi (+ un sabato al mese) 21.30 – 03.00 @ terrazza caffè della Consolazione, Via Abdon Menecali, 1via – Tel. 338.5281307 Immagine: Pescara a MILONGA AI PORTICI P.zza Augusto Imperatore 22.30 – 02.00 339.7637711 www.tangocontemporaneo.com LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ SABATO LA MILONGA DEL RIO Di Alessandro Amici 22.00 – 04.00 c/o Parco Rosati (Eur) Via delle Tre Fontane, 24 346.3481823 LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici 22.00 – 02.00 Via Enrico Fermi 161 346. 3481823 QUERER 22.00 – 02.00 p.le Adenauer 12 (EUR) (o via Ciro il Grande 10) 348.3862271 LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici 22.00 – 02.00 Via Enrico Fermi 161 346.3481823 IL GIARDINO DEL TANGO LA TANA DEL TANGO (chiuso dal 29 luglio al 4 settembre) 22.30 – 03.00 via degli Olimpionici 7 333.1881716 LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici 22.00 – 02.00 Via Enrico Fermi 161 346. 3481823 LA MILONGA DEL RIO LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici Di Alessandro Amici 22.00 – 04.00 22.00 – 02.00 c/o Parco Rosati (Eur) Via delle Via Enrico Fermi 161 Tre Fontane, 24 346. 3481823 346. 3481823 LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici 22.00 – 02.00 Via Enrico Fermi 161 346. 3481823 CORALLO BEACH (Ostia) 22.00 – 02.00 Lungomare A. Vespucci, 112 [email protected] UNA MILONGA SUL MARE 22.00 - 02.00 Via Zanardelli, 76 Anzio (Roma) 347. 3649296 IL GIARDINO DEL TANGO MILONGA DI TANGUEDIA (chiuso dal 29 luglio al 4 settembre) 22.30 – 03.00 via degli Olimpionici 7 333.1881716 DOMENICA LA MILONGA DEL GUSTO Di Alessandro Amici 22.00 – 02.00 Via Enrico Fermi 161 346. 3481823 LA MILONGA DEL RIO Di Alessandro Amici 22.00 – 04.00 c/o Parco Rosati (Eur) Via delle Tre Fontane, 24 346. 3481823 SAN SALVADOR 21.00 – 02.00 Via dell’Oceano Atlantico 271 339.8209385 ELETTROTANGO@BAR IL GIARDINO DEL TANGO (chiuso dal 29 luglio al 4 settembre) Milonga itinerante 335.5913434 22.30 – 02.30 c/o Il Giardino del Tango www.elettrotangobar.com via degli Olimpionici 7 333.1881716 LA MILONGA DEI SERPENTI ESTATE (solo luglio) 22.00 – 01.00 Via Portuense 543 339. 2346185 TANGUERA BRUJA (luglio) 22.00 – 05.00 via Appio Claudio 115 346 1411095 ELETTROTANGO@BAR Milonga itinerante 335.5913434 www.elettrotangobar.com IL GIARDINO DEL TANGO LA MILONGA DE LA GRAN FLAUTA (chiuso dal 29 luglio al 4 settembre) 22.30 – 03.00 via degli Olimpionici 7 333.1881716 IL GIARDINO DEL TANGO MILONGA DELL’ABBRACCIO (chiuso dal 29 luglio al 4 settembre) 22.30 – 03.00 via degli Olimpionici 7 333.1881716 MIO TANGO (fino al 4 Agosto) 22.00 - 02.00 Via Filoteo Alberini 53 329.9170544 MILONGA CAMPERA (7 – 21 Luglio – 18 Agosto– 1° settembre) 22.30 - 03.00 Via Presciano 33 (Lanuvio) 360. 602693 www.tangoaroma.com milonghe tangoa roma agenda Le informazioni riportate verranno ricompilate da zero nel prossimo numero in uscita ad ottobre 2012. Si pregano gli interessati, già presenti o non all’interno della rivista, di voler comunicare entro e non oltre il 10 settembre i giorni, luoghi e orari di: lezioni, pratiche e milonghe per il trimestre ottobre-dicembre 2012 al seguente indirizzo: [email protected] 59 pratiche tango agenda ed eventi a roma MARTEDI’ PRATICA di Tango (fino a fine luglio) 22.30 – 01.00 con Marco Evola e Paola Palaia c/o ”Teatro della Basilica di San Pancrazio” Piazza San Pancrazio, 7 (Monteverde) 333. 1219840 GIOVEDI’ PRATICA DI TANGO (19 e 26 luglio) 20.00 – 22.00 con Giulia Zimei e Maurizio Bovini c/o Il Giardino del Tango via degli Olimpionici 7 [email protected] 3385213943 DOMENICA PRATICA (24 giugno e 29 luglio) 20.00– 21.00 con Mariano Navone c/o Barrio Via di Pietralata 135 PRATICA (1 e 17 luglio) 18.30– 20.30 con Mariano Navone c/o Il Giardino del Tango via degli Olimpionici 7 TANGO EVENTI presenta: 7 Luglio 15 Settembre “Notti di Tango sotto le stelle di Roma” “Notti di Tango sotto le stelle di Roma” V edizione di Terrazzo del Palazzo dei Congressi (Roma EUR) INGRESSO LIBERO VI edizione di Piazza Vittorio, Roma INGRESSO LIBERO Tutti i dati riportati sulla tango agenda sono stati forniti (aggiornati al trimestre in corso) dai diretti interessati. I dati verranno ricompilati da capo dal prossimo numero. Chi non aggiornerà i dati verrà cancellato. La redazione non è pertanto responsabile di eventuali cambiamenti e/o inesattezze. 60 PA = Principianti Assoluti • P(1/2) = Principianti(livello1 o 2) • I(1/2) = Intermedi (livello 1 o 2) • A = avanzati • T(U/D) = Tecnica (uomo/donna) • M = Milonga tango agenda lezioni a roma LUNEDI CENTRO 17.30 – 19.00 – V. Arenillas e L. Elias P/I Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) 19.00 – 20.30 – V. Arenillas e L. Elias P Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) 20.30 – 22.00 – V. Arenillas e L. Elias PA Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) NORD 17.30 – 19.00 – V. Arenillas e L. Elias P/I Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) 19.00 – 20.30 – V. Arenillas e L. Elias P Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) 20.30 – 22.00 – V. Arenillas e L. Elias PA Via Vittorio Veneto 7 (dal 10 settembre) SUD 19.00 – 20.30 R. Castrucci e A. Leoni P Via delle Tre Fontane 24 20.00 – 21.15 – S. Colli e F. Serrano P2/I1 Viale di San Paolo 12 (dal 17 settembre) 20. 00 – 21.30 – M. Agrimi e D. Rosa P Via dei Cessati Spiriti 89 (da settembre) 20.30 – 22.00 R. Castrucci e A. Leoni I Via delle Tre Fontane 24 20.30 – 22.00 – M. Straccali PA Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al 31 agosto) 21.15 – 22.30 – S. Colli e F. Serrano P1 Viale di San Paolo 12 (dal 17 settembre) 21.30 – 23.00 – M. Agrimi e D. Rosa I Via dei Cessati Spiriti 89 (da settembre) MARTEDI CENTRO 16.30 – 17.30 – V. Arenillas y L. Elias T Via Vittorio Veneto 7 (dal 11 settembre) 17.30 – 19.00 – V. Arenillas y L. Elias I Via Vittorio Veneto 7 (dal 11 settembre) 19.00 – 20.30 – V. Arenillas y L. Elias P/I Via Vittorio Veneto 7 (dal 11 settembre) 20.15 – 21.30 – R. Buoni e M. Massimetti P Via Ruggero Lauria 22 (da settembre) 21.30 – 22.45 – R. Buoni e M. Massimetti I Via Ruggero Lauria 22 (da settembre) NORD 20.00 – 21.00 – M. Bovini e G. Zimei P Via A. Avoli 3° (da settembre) 20.00 – 21.30 – L. Capodaglio y F. Calvieri PA Via Emilio Zago 1 (no agosto) 20.00 – 21.15 – S. Colli e F. Serrano P1 Via delle Milizie 40 (dal 18 settembre) 21.00 – 22.00 – M. Bovini e G. Zimei P Via A. Avoli 3° (da settembre) 21.15 – 22.30 – S. Colli e F. Serrano I2 Via delle Milizie 40 (dal 18 settembre) 21.30 – 23.00 – L. Capodaglio e F. Calvieri I/A Via Emilio Zago 1 (no agosto) 21.30 – 23.00 –F. Fusaro e E. Zangara PA Via di Casal Boccone 102/b (no agosto) EST 19.30 – 21.00 – A. Frugante e G. Zacchia P2 Via Cupa 5 (da settembre) 21.00 – 22.30 – A. Frugante e G. Zacchia I/A Via Cupa 5 (da settembre) SUD 13.00 – 14.00 – M. Straccali PA Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al 31 agosto) 19.00 – 20.30 M. Alvarez e S. Amato P Via delle Tre Fontane 24 20.30 – 22.00 M. Alvarez e S. Amato I Via delle Tre Fontane 24 21.00 – 22.30 – L. Donda e C. Lombardi A via dell’Oceano Atlantico 271 (no agosto) 21.00 – 22.15 – M. Straccali PA Via della Marranella di Marina 46 (no dal 14 al 31 agosto) MERCOLEDI NORD 20.00 – 21.30 – L. Capodaglio PA Via Emilio Zago 1 (no agosto) 20.00 – 21.30 – F.Calvieri I Via Nomentana 858 (no agosto) 21.30 – 23.00 – L. Capodaglio e F. Calvieri I Via Emilio Zago 1 (no agosto) SUD 19.00 – 20.30 D. Montaῆo e N. Ochoa P Via delle Tre Fontane 24 20.00 – 21.30 V. Arenillas e L. Elias P Via della Molletta 3 (dal 12 settembre) 20.30 – 22.00 D. Montaῆo e N. Ochoa I Via delle Tre Fontane 24 21.00 – 22.30 – M. Agrimi e D. Rosa P Via Giuseppe Libetta 1/a (da settembre) 21.30 – 23.00 V. Arenillas e L. Elias I Via della Molletta 3 (dal 12 settembre) 19.30 – 20.30 – G. Zimei P Via Assisi 33 (da settembre) GIOVEDI NORD 18.20 – 20.00 – M.Bovini e G. Zimei P Via degli Olimpionici 7 (da settembre) 20.00 – 21.15 – L. Capodaglio e F. Calvieri P Via degli Olimpionici 7 (no agosto) 21.00 – 23.00 –F. Fusaro e S. Mosca Via di Casal Boccone 102/b (no agosto) EST 20.00 – 21.30 – C. Conte e M. T. Crescini PA Via dei Gordiani 401/413 SUD 13.00 – 14.00 – M. Straccali PA Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al 31 agosto) 19.30 – 20.45 – M. Agrimi e D. Rosa P Via delle 3 Fontane 24 20.00 – 21.00 – L. Donda e C. Lombardi PA via Portuense 543 (no agosto) 20.45 – 22.00 – M. Agrimi e D. Rosa I Via delle Tre Fontane 24 20.15 – 21.30 – R. Buoni e M. Massimetti P Via Assisi 33(da settembre) 21.00 - 22.00 – L. Donda e C. Lombardi I/A via Portuense 543 (no agosto) 21.00 – 22.15 – M. Straccali I Via della Marranella di Marina 46 (no dal 14 al 31 agosto) 21.30 22.45 – R. Buoni e M. Massimetti A Via Assisi 33(da settembre) OVEST 19.00 – 20.00 – S. Colli PA Via Mazzacurati 63 (dal 20 settembre) 20.00 – 21.15 – S. Colli P2/I1 Via Mazzacurati 63 (dal 20 settembre) VENERDI EST 20.30 – 22.00 – L. Capodaglio e F. Calvieri P Via Filarete 7 (no agosto) SUD 19.00 – 20.30 M. Navone e M. Proetto P Via delle Tre Fontane 24 19.00 – 20.00 – M. Straccali I Via Anton da Noli 12 (no dal 14 al 31 agosto) 20.30 – 22.00 M. Navone e M. Proetto I Via delle Tre Fontane 24 19.00 – 20.30 – G. Zimei P Via Assisi 33 (da settembre) SABATO SUD 19.00 – 20.30 L. Gatti e D. Demofonti P Via delle Tre Fontane 24 20.30 – 22.00 L. Gatti e D. Demofonti I Via delle Tre Fontane 24 DOMENICA EST 16.30 – 18.00 – A. Frugante e G. Zacchia PA Via Cupa 5 (da settembre) SUD 19.00 – 20.30 G. Guarnieri e G. Perea P Via delle Tre Fontane 24 20.30 – 22.00 G. Guarnieri e G. Perea I Via delle Tre Fontane 24 . . o) na 46 (no Mas- et- et- o e F. M. 14 al M. mofonti mofonti e G. . Perea P . Perea I