Luigi Muzzi - Ordine Medici Latina

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Luigi Muzzi
Curriculum vitae
1
Nome e Cognome
Luigi MUZZI
Luogo/Data di Nascita
Siena, 18 Giugno 1973
Codice Fiscale
MZZLGU73H18I726D
Nazionalità
Italiana
Stato Civile
Celibe
Lingue conosciute
Italiano, Inglese
Residenza
Strada di Certosa 79, 53100 Siena, Italy
Domicilio attuale
Via F. Filzi 90, 25123 Brescia, Italy
Telefono
+39+0577+270294
+39+338+7318240
e-mail
[email protected]
Occupazione Attuale
Dirigente Medico di primo livello disciplina Cardiochirurgia - UDA
Cardiochirurgia Spedali Civili Brescia
A. Formazione
1991-1992
Diploma di Maturità scientifica
Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Siena
1992
Iscrizione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Siena
1996-1999
Internato - Studente
Istituto di Chirurgia Toracica, Cardiovascolare e Tecnologie biomediche, Università degli
Studi di Siena
1998
Corso BLS (Basic Life Support) esecutore per categoria B
1998-1999
Laurea in Medicina e Chirurgia con voti 110/110 e lode – Università degli Studi di Siena (tesi
[21.07.1999] sperimentale: Fibrillazione atriale post-cardiochirurgica: verso una nuova ipotesi eziologica )
1999
Internato - Medico
Istituto di Chirurgia Toracica, Cardiovascolare e Tecnologie biomediche, Università degli
Studi di Siena
2
1999
Iscrizione al I anno Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia, Università degli Studi di
Siena
2000
Superamento degli esami annuali con il massimo dei voti ed Iscrizione al II anno della Scuola
di Specializzazione in Cardiochirurgia, Università degli Studi di Siena.
2001
Soggiorno presso la “Unitè de Chirurgie Cardiaque dell’Artois”, Lens-Cedex (France)
2001
Superamento degli esami annuali con il massimo dei voti ed Iscrizione al III anno della
Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia, Università degli Studi di Siena.
2002
Superamento degli esami annuali con il massimo dei voti ed Iscrizione al IV anno della
Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia, Università degli Studi di Siena.
2003
Superamento degli esami annuali con il massimo dei voti ed Iscrizione al V anno della Scuola
di Specializzazione in Cardiochirurgia, Università degli Studi di Siena.
2004
Superamento degli esami annuali della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia con il
massimo dei voti
2003/04
Diploma di specializzazione in Cardiochirurgia con voti 70/70 e lode, Università degli Studi
[23.11.2004] di Siena – (tesi sperimentale: Dismissione enzimatica miocardica e complicanze nella
chirurgia della valvola mitrale)
2005
FebbraioMarzo
Visiting Physician (Cardiovascular Surgeon) presso il Texas Heart Institute at St. Luke’s
Episcopal Hospital – University of Texas, Houston.
Soggiorno presso il “Transplantation and Mechanical Circulatory Support Service” diretto
dal Prof. O.H. Frazier.
B. Posizioni accademiche e professionali
1999
Vincitore del concorso di ammissione alla scuola di specializzazione in Cardiochirurgia Università degli Studi di Siena
1999
Vincitore del concorso di ammissione alla scuola di specializzazione in Cardiochirurgia Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
1999-2004
Specializzando in Cardiochirurgia - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Ist. Chirurgia Toracica,
Cardiovascolare e Tecnologie biomediche, Università degli Studi di Siena.
2000
Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di medico chirurgo, Università degli Studi
di Siena
2002
Partecipazione allo studio sperimentale “Expedition Trial” come co-investigatore presso
l’Istituto di Chirurgia Toracica, Cardiovascolare e Tecnologie biomediche dell’Università
degli Studi di Siena -
3
2002
Ottenimento della dispensa dagli obblighi di leva per Meriti Scientifici
2003
Iscrizione Ordine dei Medici chirurghi di Siena n. 3991 dal 12 Maggio 2003
2004
Concorso per il conferimento di Assegno di Ricerca nell’ area scientifica chirurgica e delle
specialità chirurgiche, settore scientifico disciplinare MED/23, Chirurgia Cardiaca. Università
degli Studi di Siena. Progetto di ricerca: “Costruzione uno score pre-operatorio per la
gestione del rischio in cardiochirurgia”.
2004-2005
Coordinatore scientifico
per lo studio sperimentale “CRAD001A2411” presso il
Dipartimento di Chirurgia Cardiotoracica dell’Università degli Studi di Siena (Centro
Coordinatore per l’Italia). - Policlinico Le Scotte, Università degli Studi di Siena.
2005
Partecipazione al progetto di ricerca : “ Tecniche cardiochirurgiche e cardiologiche invasive
per l'ottimizzazione della terapia cellulare nello scompenso cardiaco”
2005
Vincitore della selezione pubblica per il conferimento di incarico di pubblico servizio nella
qualifica di Dirigente Medico di primo livello, disciplina Cardiochirurgia - Cardiochirurgia
UDA, Spedali Civili Brescia
C. Riconoscimenti, premi
2002
Vincitore del Premio “Giovani Ricercatori”, con lo studio:
“L’impiego dell’euro-SCORE nella previsione della mortalità dopo chirurgia coronarica.”
Cardiologia Invasiva 2002. Congresso Internazionale sulla Rivascolarizzazione Miocardica.
Abbazia di Spineto-Siena 30 Settembre – 2 Ottobre
4
D. Pubblicazioni
[Impact Factor=IF più recente nell’anno di pubblicazione/last issued]
No. Autori/authors
Titolo/title
Rivista/journal
[*Med-line ^EMBASE indexed]
Medical and ethical issues on
xenotransplantation. The opinion of
the public, patients and transplant
candidates in Italy.
Transpl Proc 2001;
33:1884-85 [*]
0.740
02 Neri E, Toscano Th, Papalia Proximal aortic dissection with
U, Frati G, Massetti M,
coronary malperfusion: presentation,
Capannini G, Tucci E, Buklas management, and outcome.
D, Muzzi L, Oricchio L, Sassi
C
J Thoracic and
Cardiovascular
Surgery 2001;
121:552-560 [*]
2.986
03 Bizzarri F, Scolletta S, Tucci
E, Lucidi M, Davoli G,
Toscano T, Neri E, Muzzi L,
Frati G
Perioperative use of Tirofiban
Hydrochloride Aggrastat) does not
increase surgical bleeding after
emergency or urgent coronary artery
bypass grafting.
J Thorac and
Cardiovasc Surg
2001;122(6):11811185 [*]
2.954
04 Neri E, Civeli L, Benvenuti
A, Toscano T, Miraldi F.
Capannini G, Muzzi L, Sassi
C
Protected iliofemoral venous
thrombectomy in a pregnant woman
with pulmonary embolism and
ischemic venous thrombosis.
Tex Heart Inst J.
2002;
29(2):130-2. [*]
0.430
05 Davoli G, Bizzarri F, Tucci
E, Carone E, Muzzi L, Frati
G, Chiavarelli M.
Double Papillary Fibroelastoma of the Tex Heart Inst J.
Aortic Valve
2004;
31(4):448-9. [*]
0.430
01 Frati G, Frati P, Muzzi L,
Oricchio G, Papalia U,
Yacoub MH
IF
06 Davoli G, Muzzi L, Lucchese Large left atrial myxoma with severe
G, Uricchio N, Chiavarelli M. mitral valve regurgitation
In press: March 2006 0.430
Tex Heart Inst J.
07 Lisi G, Muzzi L, Tucci E,
Martinelli R, Biagioli B,
Chiavarelli M.
Is EuroSCORE up-to-date to predict
cardiac surgery mortality?
Submitted to the
editor:
Ann. Thorac
Surg.
08 Scolletta S, Gregoric I.D,
Muzzi L, Radovancevic B,
Frazier O.H
Non-invasive cardiac output
assessment during mechanical
biventricular support
Submitted to the
editor:
Ann. Thorac
Surg.
5
E. Comunicazioni presentate a Congressi (come speaker-discussant)
No.
Autori/Authors
Titolo/Title
Congresso/Meeting
Rivista,
anno;
vol:pagine
/ Abs ‘
Book
A01
Tripodi A., Capannini G.,
Agricola E. , Mondillo S. ,
Carone E., Muzzi L.,
Maccherini M., Lisi G.,
Davoli G., Bizzarri F.,
Prifti E., Giomarelli L.,
Biagioli B., Sani G.,
Yacoub M..
Ecocardiografia transesofagea
nel monitoraggio
intraoperatorio della “Ross
Operation”
Seminario nazionale di
ecocardiografia clinica
dell’ ANCE.
Siena 20-22 Novembre
1998.
Abstracts’
book,
pg.118.
A02
A. Basile, M. Maccherini, F. Sexual disorder after heart
Diciolla, A. Balistreri, C.
transplantation
Baraldi, D. Bouklas, E.
Tucci, E. Carone, L.
Muzzi, G. Lisi, S. Mondillo,
B. Biagioli, F. Simeone, M.
Caciorgna, M. Toscano.
Roma, 18th Int Congr
Transplantation Soc,
Roma, 27 aug-sept 1
2000 (session 23.01
Xenotransplantation)
Abstracts’
book, Abs
No. 1054
A03
Bizzarri F, Scolletta S, Tucci
E, Davoli G. Toscano T,Neri
E, Muzzi L.,Frati G,
Toscano M.
Perioperative use of Tirofiban
Hydrocloride (Aggrastat)
does not increase surgical
bleeding after
emergency/urgent CABG.
Budapest, Hungary
50th International
Congress of the
European Society for
Cardiovascular Surgery,
June20-23, 2001
(Cardiac Oral sessionCoronary I - 21.06)
Cardiovasc.
Surgery;
June 2001,
Vol. 9,
Suppl. 1
Pg. 60
A04
L.Muzzi, E.Tucci,
R.Martinelli, G.Lisi., M.
Maglioni, S.Scolletta,
M.Chiavarelli
L’impiego dell’Euroscore
nella previsione della
mortalità dopo chirurgia
coronarica.
Cardiologia Invasiva
2002.
Congresso Internazionale
sulla Rivascolarizzazione
Miocardica. Siena,
Abbazia di Spineto-30
Settembre – 2 Ottobre
A05
Muzzi L., Lisi G., Tucci E., L’impiego dell’Euroscore
Maglioni M., Scolletta S.,
nella previsione della
Chiavarelli M.
mortalità operatoria.
“XXI Congresso
Nazionale della Società
Italiana di Chirurgia
Cardiaca onlus - XXVIII
Congresso Nazionale
della Società Italiana di
Chirurgia Toracica”.
Roma, 23-27 Novembre
6
Abstracts’
book
pag.81;
n°36
2002 – Palazzo dei
Congressi-EUR
A06
Lisi G., Muzzi L.,
Martinelli R.,Tucci E.,
Arcieri L., Chiavarelli M.
Euroscore for mortality and
morbidity prediction in valve
replacement surgery.
A07
G. Davoli, L. Berti, S. Bichi, Best treatment for associated
F. Bizzarri, G. Capannini, L. carotid and coronary artery
Muzzi, M. Chiavarelli
disease.
The 53rd ESCVS
International congress
Ljubljana, June 2-5,
2004.
Interactive
Cardiovasc.
and Thorac
Surgery
June 2004,
Vol. 3,
Suppl. 1
Pg. S79
A08
Muzzi L., Carone E.,
Bizzarri F., CortesMorichetti M., Carpentier
A., Chachques JC., Frati G.
Association of bioartificial
myocardium and cellular
cardiomyoplasty for
myocardial support and
regeneration
The 55th ESCVS
International congress
St Petersburg, May 1114, 2006, Russia
Accettato
per
comunicaz.
orale
A09
Capannini G, Muzzi L,
Focardi M, Pierli C,
Chiavarelli M
Left-sided graft for
interrupted aortic arch and
acquired mitral regurgitation
The 55th ESCVS
International congress
St Petersburg, May 1114, 2006, Russia
Accettato
per
presentaz.
A10
Davoli G, Muzzi L,
Lucchese G, Uricchio N,
Chiavarelli
Large left atrial myxoma with The 55th ESCVS
severe mitral valve
International congress
regurgitation
St Petersburg, May 1114, 2006, Russia
Accettato
per
presentaz.
A11
Piccoli P., Bottio T., Negri
A., Bisleri G., Muzzi L.,
Muneretto C.
Heart valve surgery in very
high risk population. A
preliminary experience in
awake patients
The 55th ESCVS
International congress
St Petersburg, May 1114, 2006, Russia
Accettato
per
comunicaz.
orale
A12
Bisleri G., Piccoli P., Negri
A., Bottio T., Muzzi L.,
Muneretto C.
Endoscopic radial artery
harvesting: a simplified
technique combining a
resterilizable retractor with
different vessel sealing
systems
The 55th ESCVS
International congress
St Petersburg, May 1114, 2006, Russia
Accettato
per
comunicaz.
orale
7
WSCTS 13th World
Congress
November 1-5, 2003
Hotel del Coronado, San
Diego, California
F. Partecipazioni a Corsi / Congressi
 IV Meeting on Heart Failure
Siena 24 Settembre 1998
 Seminario nazionale di ecocardiografia clinica dell’ ANCE.
Siena 20-22 Novembre 1998.
 11° Convegno AIRT – Associazione InterRegionale Trapianti
Siena 18-19 Febbraio 2000
 V Meeting on Heart Failure
Siena 1 Settembre 2000
 Chirurgia Cardio-Toracica mini-invasiva: Una filosofia emergente
Siena 21 Maggio 2001
 VI Meeting on Heart Failure
Siena 26 Ottobre 2001
 VI CARACT – Corso Autunnale di Rianimazione ed Anestesia Cardio-toracica
Siena 22-24 Novembre 2001
 VI CARACT – Corso di Ecocardiografia
Siena 22 Novembre 2001
 Materiali e Metodi in Cardiochirurgia.
Siena 8 Aprile 2002.
 Cardiologia Invasiva 2002.Congresso Internazionale sulla Rivascolarizzazione Miocardica.
Abbazia di Spineto-Siena 30 Settembre – 2 Ottobre 2002.
 Live Teleconference “ Techniques in Valve Repair”
Roma 22 Novembre 2002, Ospedale S. Camillo
 “XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca onlus - XXVIII Congresso
Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Toracica”.
Roma 23-27 Novembre 2002
 XI Congresso della Società Italiana di Ricerche Cardiovascolari (S.I.R.C.)
Latina 23-25 Settembre 2004
 “XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca onlus”
Bologna 6-9 Novembre 2004
 Nuovi aspetti terapeutici nel trattamento della Fibrillazione Atriale
Brescia 23 Gennaio 2006
8
G. Attività scientifica
G1. Attività scientifica-linee di ricerca
1999-2000 Meccanismi molecolari alla base delle aritmie sopraventricolari
Collaborazione con il Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Firenze
(Laboratorio di Elettrofisiologia Cardiaca) ad un programma di ricerca sulle isoforme
recettoriali della serotonina presenti a livello cardiaco e sui potenziali effetti aritmogeni da
essa mediati.
Gli effetti della Serotonina a livello cardiaco sono conosciuti da molti anni. Già da quando si
iniziò ad utilizzarla routinariamente per scopi sperimentali ci si accorse, infatti, che era capace
di indurre una accelerazione della frequenza cardiaca tramite dei meccanismi recettoriali
sconosciuti. Dall’assunzione che il tessuto atriale contenesse lo stesso tipo di recettori presenti
nel Nodo S-A, circa venti anni or sono, fu iniziata una ricerca volta a spiegare la natura degli
effetti cronotropi della Serotonina. Numerosi frammenti di tessuto atriale, prelevati da pazienti
sottoposti ad interventi cardiochirurgici, hanno dunque costituito il modello sperimentale
utilizzato per analizzare tali effetti. Studi effettuati su cellule atriali umane isolate hanno
dimostrato che la Serotonina oltre ad effetti crontropi ed inotropi e capace di indurre eventi
aritmici a livello atriale. Questo fenomeno sembra dovuto ad un sovraccarico di Calcio
intracellulare ed in effetti in molti modelli animali un aumento intracellulare di questo ione
provoca un rilascio spontaneo dello stesso dal Reticolo Sarcoplasmatico cui conseguono Post
Depolarizzazioni Tardive (DAD), sviluppo di foci ectopici e fibrillazione. La Serotonina
provoca l’incremento del Calcio intracellulare agendo sui recettori 5-HT4. Essi operano
tramite un sistema accoppiato alla adenilato ciclasi che conduce all’attivazione di una chinasi
cAMP dipendente la quale fosforila una serie di proteine implicate nel meccanismo di
eccitazione-contrazione. Tra di esse c’è il canale del calcio di tipo L, la cui attivazione,
analogamente a quella indotta da agonisti beta adrenergici quali l’Isoprenalina , comporta un
aumento della corrente ICa. E’ possibile infatti l’esistenza di una via comune tra sistema
serotoninergico e -adrenergico come emerso anche da altri dati sperimentali che hanno
mostrato come la responsività dei recettori 5-HT4 risulti incrementata nelle cellule atriali
provenienti da pazienti in terapia cronica con -bloccanti. In tali preparati cellulari si osserva,
infatti, un netto aumento sia degli effetti inotropi sia di quelli aritmogeni della Serotonina,
Nelle miocellule atriali, è stata inoltre accertata la presenza della corrente Pace-Maker If,
(responsabile della Fase di Depolarizzazione Diastolica Lenta) e l’interferenza che la
Serotonina , sempre tramite i recettori 5-HT4, può apportare al suo potenziale di attivazione.
La Serotonina è in grado di modificare, con un pattern dose-dipendente, la curva di attivazione
della corrente If, spostandola verso valori meno negativi rispetto a quelli altrimenti necessari.
Entrambi questi effetti contribuiscono alla potenziale aritmogenicità della Serotonina; infatti
sia il sovraccarico intracellulare di Calcio sia l’eventuale presenza di una fase di
Depolarizzazione Diastolica Lenta (dipendente da If), possono favorire l’induzione di
potenziali d’azione spontanei. Nell’uomo tali recettori si localizzano esclusivamente a livello
atriale, e quindi tali fenomeni (presenza di attività spontanea) potrebbero rappresentare
l’evento “trigger” per lo scatenamento di aritmie sopraventricolari. Più recentemente sono
state identificate e clonate 4 isoforme recettoriali della sottoclasse 5-HT4 denominate h5-HT4
a,b,c,d. Le prime tre isoforme vengono espresse da Atrio , Cervello e Apparato
Gastrointestinale; la variante ultrabreve h5-HT4d si rinviene solo a livello intestinale , mentre
Polmoni e Ventricoli non mostrano la presenza di alcun tipo di recettore. La rilevanza
fisiologica e le eventuali implicazioni patologiche di queste restrizioni nell’espressione delle
differenti isoforme, resta tuttavia da accertare.
E’ infatti presumibile che le differenti risposte evidenziatesi nei vari studi in situ dei recettori
5-HT4 derivino dalla predominanza funzionale di una particolare isoforma. A livello atriale,
9
ad esempio, gli effetti aritmogeni 5-HT4-mediati della Serotonina potrebbero derivare dalla
predominanza di una particolare variante recettoriale. Da queste osservazioni deriva lo scopo
dello studio che ha l’obbiettivo di ricavare informazioni sulla distribuzione dei vari sottotipi
recettoriali a livello dell’atrio umano e stabilire se esista una qualche relazione tra
espressione relativa delle isoforme ed insorgenza di eventi aritmici.
2003-2004 Valutazione pre-operatoria del rischio in Cardiochirurgia
La valutazione e gestione del rischio in Cardiochirurgia è un campo di studio di grande
attualità che stà assumendo importanza crescente nella comunità scientifica nazionale ed
internazionale. L’esigenza di quantizzare il rischio operatorio si è progressivamente sviluppata
e per definire la gravità del candidato chirurgico si sono diffusi diversi sistemi a punteggio
(scores di rischio) fin dagli inizi degli anni ’80. L’obiettivo è di stabilire un profilo di rischio
del paziente adulto da sottoporre a intervento cardiochirurgico, ed in base a questo profilo,
prevederne il rischio in termini di mortalità e/o morbilità.
La costruzione di tali sistemi di “risk-scoring” rappresenta un chiaro esempio di come
l’applicazione in campo medico di una scienza matematica quale la statistica possa contribuire
a migliorare i risultati ottimizzare la gestione delle risorse e, non ultimo, creare i presupposti
per analizzare e confrontare l’attività dei singoli centri cardiochirurgici
Gli scores utilizzati in passato erano stati derivati da studi nordamericani o europei nazionali
su datasets raccolti nel corso di anni. Da alcuni anni è stato sviluppato uno score di rischio
cardiochirurgico (Euro-SCORE), attualmente adottato dalla Società Italiana (SICCH) e dalla
Società Europea di Cardiochirurgia (EACTS) come score ufficiale per la valutazione preoperatoria del rischio. Negli ultimi anni c’è stato un grande impulso all’adozione
dell’EuroSCORE che oggi consente di confrontare la qualità delle prestazioni offerte dai vari
centri cardiochirurgici italiani ed europei.
I vari modelli di valutazione del rischio vengono sviluppati e validati su estese popolazioni di
pazienti operati, tuttavia essi possono risultare poco accurati quando applicati a casistiche
limitate in quanto la distribuzione dei pazienti in determinati livelli di punteggio puà risultare
diversa. Va poi tenuto presente che oltre ai parametri preoperatori selezionati, risulta
importante tutta una serie di variabili difficilmente valutabili, quali l’esperienza dell’equipe
chirurgica, e fattori intraoperatori non previsti dallo studio originale. Su questa base appare
importante validare e se necessario calibrare adeguatamente lo SCORE sulla popolazione e
sull’esperienza del centro che lo adotta.
Per tale motivo è nata la necessità di analizzare e verificare il potere discriminante e la
calibrazione dell’EuroSCORE nella Nostra popolazione in relazione anche alle differenti
procedure chirurgiche. L’analisi dei dati dell’Università degli Studi di Siena è stata
presentata dal Dr. Muzzi in congressi nazionali ed internazionali (A04,A05,A06) ed è
l’oggetto di un lavoro scientifico (07)
2004
Analisi delle complicanze e significato della dismissione enzimatica miocardica
dopo chirurgia della valvola mitralica.
Dopo chirurgia della valvola mitrale, non è raro osservare dismissioni enzimatiche
miocardiche che potremmo definire superiori alla norma. Nonostante ciò, solitamente non si
assiste ad un parallelo impegno del paziente sul piano clinico-emodinamico. Dunque il
significato di queste dismissioni enzimatiche resta in parte oscuro e spesso ci si trova di fronte
al dubbio se sia o meno presente un danno di tipo ischemico.
In realtà numerosi studi hanno dimostrato come anche il miocardio atriale possegga isoforme
enzimatiche enaloghe a quelle presenti nel miocardio ventricolare. Per tali ragioni non è da
escludere che, in assenza di altri criteri clinici e strumentali suggestivi di ischemia miocardica,
un rialzo enzimatico dopo chirurgia della mitrale possa essere legato solamente all’estensione
delle incisioni atriali. Allo scopo di verificare questa ipotesi sono stati selezionati tre gruppi di
pazienti ed analizzati i dati pre, intra e post operatori. I tre gruppi erano nell’ordine: (a)
10
pazienti a basso rischio sottoposti a chirurgia coronaria isolata in circolazione extracorporea,
(b) pazienti sottoposti a chirurgia mitralica isolata con accesso parasettale Sn (incisione
limitata) e (c) con accesso settale superiore esteso (incisione estesa). L’analisi dei dati ha
dimostrato che in generale, in assenza di complicanze ischemiche perioperatorie la
dismissione enzimatica miocardica dopo chirurgia mitralica è maggiore rispetto a quella
osservata dopo chirurgia coronarica. Inoltre, a parità di variabili pre ed intra-operatorie,
l’accesso settale superiore esteso determina un dismissione enzimatica significativamente
maggiore rispetto a quella osservata con l’accesso parasettale Sn. Tutto ciò senza comportare
una maggior incidenza di complicanze o prolungamento della degenza post-operatoria. In
termini di complicanze, l’unica differenza con significatività statistica tra i due accessi all’atrio
sinistro, come già dimostrato da precedenti lavori scientifici, risiede nella maggior incidenza
post-operatoria di disturbi del ritmo che tuttavia sono per la maggior parte transitori.
Dai risultati di questo studio sono derivati importanti dati che si sono rivelati utili per
l’interpretazione clinica dei rilievi ematochimici e per la gestione ottimale di tali pazienti.
2005
Tecniche medico-chirurgiche di assistenza ventricolare per il trattamento dello
Febbraio- scompenso cardiaco terminale
Marzo
Il trattamento dello scompenso cardiaco è un settore medico-assistenziale di grande
importanza e con un importante impatto sulla spesa sanitaria. Le casistiche più recenti
mostrano infatti un continuo incremento delle patologie cardiovascolari che ne sono alla base
ed un progressivo aumento delle prestazioni sanitarie in termini di numero di ricoveri e costi
necessari per le relative terapie.
D’altra parte, in campo di terapia chirurgica, negli anni si è assistito ad una progressiva
riduzione della disponibilità di organi a fronte del crescente numero di candidati al trapianto
cardiaco. Ciò ha creato i presupposti per lo sviluppo di opzioni chirurgiche alternative.
Soprattutto nell’ultimo decennio, lo sviluppo tecnologico ha permesso di perfezionare sistemi
di assistenza ventricolare per la terapia chirurgica dello scompenso cardiaco terminale.
Attualmente sono disponibili per uso clinico differenti tipi di devices che vengono utilizzati in
base alle necessità, agli scopi e alla durata del supporto necessario per il paziente. Si tratta di
sistemi paracorporei o totalmente impiantabili capaci di generare flussi pulsatili (generati da
pompe pneumatiche) o continui (generati da pompe centrifughe o pompe assiali).
Esistono, tuttavia, ancora numerose problematiche relative all’utilizzo di questi sistemi, quali
ad esempio la durata limitata e le molteplici potenziali complicanze legate al loro utilizzo.
La ricerca scientifica in questo campo è quindi in continuo sviluppo con l’obiettivo di ottenere
devices di dimensioni sempre più ridotte, con ridotta usura (come ad esempio i più recenti
sistemi a levitazione magnetica) e a bassa incidenza di complicanze per il paziente.
I molteplici e peculiari aspetti di questo campo medico-assistenziale sono stati approfonditi
durante il soggiorno presso il “Transplantation and Mechanical Circulatory Support
Service” - Texas Heart Institute at St. Luke’s Episcopal Hospital (University of Texas,
Houston) diretto dal Prof. O.H. Frazier. Durante tale periodo sono stati approfonditi gli
aspetti clinico-chirurgici legati alle tecniche di impianto dei differenti sistemi di assistenza
ventricolare, alla gestione post-operatoria ed al trattamento delle complicanze legate alle
peculiarità dei differenti sistemi di assistenza. Questo ha riguardato oltre ai sistemi di
assistenza meccanica attualmente approvati per uso clinico anche dei modelli ancora in fase di
sperimentazione animale dei quali il Texas Heart Institute è uno dei principali centri mondiali
impegnati nello sviluppo.
11
G2. Partecipazione a progetti di ricerca come Unità Operativa coordinata
2002
Partecipazione allo studio sperimentale : “Expedition Trial”
Partecipazione allo studio come co-investigatore presso l’Istituto di Chirurgia Toracica,
Cardiovascolare e Tecnologie biomediche dell’Università degli Studi di Siena.
Il “Trial Expedition” è uno studio randomizzato in doppio cieco (placebo Vs Cariporide),
multicentrico e multinazionale che ha coinvolto 250 centri mondiali.
Si è trattato di Trial di III fase (preceduto dal trial “Guardian”) sugli effetti del Cariporide, un
inibitore della pompa Na/H, al fine di valutarne gli effetti protettivi su eventi mortali ed IMA
non fatale in pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica in circolazione
extracorporea.
2004-2005 Partecipazione allo studio sperimentale : “CRAD001A2411”.
In qualità di “Study-coordinator” presso il Dipartimento di Chirurgia Cardiotoracica
dell’Università degli Studi di Siena (Centro Coordinatore per l’Italia)
A seguito del cardiotrapianto i pazienti vengono sottoposti ad una terapia immunosoppressiva
aggressiva al fine di ridurre al minimo la possibilità di rigetto dell’organo.
Classicamente il regime terapeutico adottato viene definito di “Triplice Terapia” ad indicare le
tre classi di immunosoppressori utilizzate che sono: un inibitore della calcineurina, un inibitore
della mitosi ed un cortisonico. Tali farmaci espongono tuttavia ad un aumentato rischio di
infezioni opportuniste ed insorgenza di patologie neoplastiche che, insieme al rigetto
dell’ organo, rappresentano le principali cause di decesso a medio e lungo termine. Oltre a
questi aspetti, tali farmaci sono gravati anche da importanti effetti collaterali a livello di vari
sistemi ed apparati dell’organismo.
Lo studio CRAD001A2411 è uno studio randomizzato multicentrico, multinazionale sulla
“non-inferiority” dell’ Everolimus (Certican®) associato a bassi dosaggi di Ciclosporina
rispetto all’ associazione MMF (Mofetile-Micofenolato) – Ciclosporina a dosaggio standard
nella terapia immunosoppressiva dopo trapianto cardiaco. Il sinergismo di azione tra
everolimus e ciclosporina, già verificato su pazienti sottoposti a trapianto renale, potrebbe
permettere una riduzione dei livelli plasmatici terapeutici di quest’ultima determinando un
miglioramento in termini di effetti collaterali.
Scopo dello studio è l’analisi e la comparazione degli eventi di rigetto acuto d’organo (ISHLT
grade ≥ 3A) e degli effetti collaterali a livello renale in coorti di pazienti trattati con i due
differenti protocolli di immunosoppressione.
2005
Partecipazione al progetto di ricerca : “Tecniche cardiochirurgiche e cardiologiche
invasive per l'ottimizzazione della terapia cellulare nello scompenso cardiaco”
Partecipazione in qualità di personale extra-universitario. Il progetto di ricerca, che avrà una
durata di 24 mesi, è stato
presentato ed approvato dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca per l’anno 2005.
Lo scompenso cardiaco nei paesi industrializzati è una patologia ben nota ed ha un notevole
impatto economico sui sistemi sanitari nazionali. Le stime più recenti riportano nei soli Stati
Uniti d’America circa 5 milioni di pazienti affetti da tale condizione patologica. Se è vero che
il miglioramento delle terapie ha di fatto abbattuto le percentuali di mortalità non si è assistito
ad un parallelo decremento delle ospedalizzazioni che, al contrario, sono in continuo aumento
con un costo annuo stimato in 15 miliardi di dollari. Per tali ragioni negli ultimi anni un
numero sempre maggiore di gruppi di ricerca si è dedicato all’ottimizzazione degli aspetti
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clinico –assistenziali riguardanti i pazienti con scompenso cardiaco in fase terminale.
Le terapie mediche e l’interventistica in campo elettrofisiologico (pace-makers per la
risincronizzazione ventricolare e defibrillatori impiantabili) hanno determinato un sensibile
miglioramento della prognosi dei pazienti, tuttavia questa tipologia di trattamento rimane un
palliativo e molte delle patologie cardiovascolari ancora evolvono in scompenso congestizio.
Allo stato attuale l’unico trattamento “definitivo” disponibile è rappresentato dal trapianto
cardiaco ma la sua effettiva applicabilità è limitata dalla scarsità degli organi e dai conseguenti
stretti criteri di inclusione nelle liste di attesa. I sistemi di assistenza ventricolare
rappresentano un settore di studio in grande evoluzione tuttavia il loro utilizzo non rappresenta
al momento una effettiva alternativa al trapianto a causa dei non risolti limiti in termini di
durata dell’assistenza, di complicanze e, non ultimo dei costi di tale opzione terapeutica. Lo
xenotrapianto non trova ancora applicabilità clinica in ragione di motivi etici e di sicurezza dei
pazienti stessi. In questo contesto la terapia cellulare si candida come possibile alternativa per
la rigenerazione cardiaca. L’obiettivo della cardiomioplastica cellulare è quello di riparare il
miocardio danneggiato mediante l’impianto di cellule con capacità angiogeniche e
miogeniche. Tali cellule vengono isolate dal midollo osseo, dal sangue periferico o dal
muscolo scheletrico. La ricerca in campo di trapianto cellulare deve ancora dimostrare la sua
efficacia e soprattutto devono essere individuati i meccanismi dei suoi effetti benefici sulla
funzionalità cardiaca. E’ inoltre necessaria una ottimizzazione e standardizzazione delle
procedure di trapianto cellulare, un miglioramento della sopravvivenza cellulare, ed una
standardizzazione delle sue indicazioni elettive.
H. Attività clinico-chirurgica cardiovascolare
La formazione nell’ ambito della patologia cardiovascolare di interesse chirurgico è avvenuta presso l’ U.O.
di Cardiochirurgia del Policlinico “S. Maria alle Scotte” (Azienda Ospedaliera Universitaria Senese) a
partire dall’ anno 1997.
Per quanto concerne la formazione Clinica, sono state apprese le conoscenze scientifiche ed acquisita
esperienza riguardo alle problematiche relative alla gestione pre e post-operatoria del paziente
cardiochirurgico. Nello specifico sono state apprese le basi per una corretta valutazione pre-operatoria ed
indicazione alla chirurgia secondo le attuali linee guida. Sono stati altresì acquisiti i principi di gestione
intensivistica post-operatoria in relazione alle peculiarità del paziente cardio-operato.
Il training chirurgico ha permesso l’acquisizione delle basi tecniche e metodologiche inerenti alle procedure
cardiochirurgiche dell’adulto e a parte di quelle congenite non complesse. Ciò ha permesso l’acquisizione di
autonomia e padronanza delle tecniche di istituzione e conduzione del by-pass cardiopolmonare con diverse
metodiche di cannulazione artero-venosa e protezione miocardica, nonché l’apprendimento delle tecniche di
prelievo dei condotti venosi ed arteriosi (con tecnica peduncolata e scheletrizzata) per la rivascolarizzazione
miocardica. La presenza, nell’ Istituzione, del programma di trapianto cardiaco ha inoltre offerto la
possibilità di acquisire importanti basi scientifiche e tecniche sulla gestione dei pazienti con cardiopatia
terminale e sulle metodologie di supporto meccanico comprendenti i sistemi di assistenza mono e
biventricolare esterna ed il cuore artificiale totalmente impiantabile.
Per quanto concerne il trapianto cardiaco sono state acquisite le basi scientifiche e fisiopatologiche inerenti la
valutazione e selezione dei candidati, le tecniche chirurgiche riguardanti le procedure di prelievo,
conservazione ed impianto dell’organo oltre al follow-up ed ai principi della terapia immunosoppressiva
applicata ai pazienti cardiotrapiantati. Il tema della terapia chirurgica dello scompenso cardiaco e delle
metodiche di assistenza ventricolare è stato successivamente approfondito nei mesi di Febbraio e Marzo
2005 durante il soggiorno presso il “Transplantation and Mechanical Circulatory Support Service” Texas Heart Institute at St. Luke’s Episcopal Hospital (University of Texas, Houston) diretto dal Prof.
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O.H. Frazier. Durante tale periodo sono stati approfonditi gli aspetti clinico-chirurgici ed assistenziali legati
all’utilizzo dei differenti sistemi di assistenza ventricolare approvati per utilizzo clinico ed anche dei modelli
ancora in fase sperimentale dei quali il Texas Heart Institute è uno dei principali centri mondiali impegnati
nello sviluppo.
La parallela frequenza del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’ adulto diretto dal Prof. J. Coselli ha inoltre
permesso di approfondire e perfezionare le conoscenze sul trattamento delle patologia dell’aorta toracica. In
modo particolare sono state apprese le tecniche di approccio chirurgico al paziente con patologia
aneurismatica del tratto toraco-addominale, le tecniche di cannulazione e conduzione del by-pass sinistro e le
metodiche di prevenzione del danno midollare e viscerale.
Dall’ Ottobre 2005 il Dr. Muzzi presta servizio presso la UDA–Cardiochirurgia degli Spedali Civili di
Brescia diretta dal Prof. C. Muneretto. L’attività chirurgica svolta nel centro ha permesso l’acquisizione di
tecniche innovative relative alla cardiochirurgia dell’adulto. In particolar modo sono state apprese le tecniche
chirurgiche di approccio mini-invasivo sternotomico e minitoracotomico video-assistito e le relative
metodologie di cannulazione e protezione miocardica, le tecniche di prelievo endoscopico dei condotti
arteriosi per la rivascolarizzazione miocardica, le metodiche di ablazione endoscopica della fibrillazione
atriale ed i principi della chirurgia in analgesia epidurale a paziente sveglio in respiro spontaneo. L’attività
chirurgica ha inoltre riguardato il trattamento chirurgico ed endovascolare delle patologie acute e croniche
dell’aorta toracica.
Il Dr. Muzzi ha preso parte a circa 1000 procedure di cardiochirurgia maggiore con funzione di primo aiuto,
comprendenti interventi per patologie coronariche, valvolari, procedure di espianto ed impianto cardiaco,
impianto di devices di assistenza ventricolare, interventi per patologie acute e croniche dell’aorta toracica ed
interventi di chirurgia vascolare periferica.
Data
Dr. Luigi Muzzi
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