È romano, ha 21 anni, una passione ancestrale per il cinema e la

COMUNICATO STAMPA
“UNA CANZONE IN CUI CREDERE – PRIMO PREMIO FRIULADRIA” AL ROMANO ROUTY MIURA
MENZIONE SPECIALE DI EDOARDO BENNATO AI VICENTINI GOODBYE VISA
GRANDE SUCCESSO PER LA PRIMA EDIZIONE DEL CONTEST DEL FESTIVAL BIBLICO E RADIO VIGIOVA
Vicenza, 4 dicembre – È romano, ha 21 anni, una passione ancestrale per il cinema e la
filosofia e ha creduto in una canzone che parla di viaggi della speranza e senso di
appartenenza, tanto da farla partecipare a “Una canzone in cui credere – Primo premio
Friuladria”. E ha fatto bene, perché Gianmaria Aletti, in arte Routy Miura, con il brano
“Casa mia” è il vincitore, davanti a Erika Biavati, seconda classificata con ‘Non mangio la
pizza con le mani’ e il gruppo 6emezzo, sul terzo scalino del podio con ‘Specchi di fiducia’,
della prima edizione del contest musicale dedicato a cantautori emergenti, band e gruppi
tra i 18 e i 35 anni, lanciato e promosso dal Festival Biblico di Vicenza e ideato da Radio
ViGiova con il sostegno di FriulAdria, la banca che è anche partner del Festival.
Una prima edizione nata come una sfida per lanciare un messaggio di speranza e che è
subito diventata un punto di riferimento per tanti giovani cantanti di talento che si sono
misurati sul tema della fiducia dando musica e parole a sentimenti, emozioni o fatti
realmente accaduti. La dimostrazione è che sono stati ben 106 i brani pervenuti alla
segreteria del contest di Radio Vigiova da tutte le parti d’Italia. Molto alta la qualità dei
pezzi, tanto che, tra questi, Edoardo Bennato ha ritenuto di dare una menzione speciale a
"Feather" della band vicentina Goodbye Visa, perché, giocando col testo, il big giurato lo
ha definito: "It's only rock & Roll but I liked". Per il vincitore Routy Miura, invece, un
songbook da realizzare al BEE.Studios, ovvero un pacchetto completo di registrazione con
missaggio e mastering del brano per un totale di 3 giorni di lavoro in studio, creazione di
un videoclip “making of”, shooting fotografico mirato e la realizzazione del concept di un
cofanetto di presentazione discografica. Il cantante e il brano verranno premiati e
presentati ufficialmente in occasione della prossima edizione del Festival Biblico che si terrà
dal 22 maggio al 2 giugno 2014.
“Casa mia nasce in una notte – spiega Routy - al ritorno da teatro, dopo aver assistito a un
monologo recitato da una ragazza africana, sorella di un ragazzo che in uno dei tanti viaggi
della speranza non ce l’aveva fatta. Una volta a casa ho sentito forte l’esigenza di scrivere
questo testo ed era come se, nel mio pensiero, fosse il ragazzo stesso a dettarmi le parole.
È stata una cosa strana e naturale insieme, nessun verso costruito a tavolino, questa
canzone la sento molto forte dentro di me.” Cresciuto tra Guccini e De Andrè, Beatles e
Eminem, studente di Filosofia, Routy Miura ha superato gli altri qualificati 14 finalisti con il
suo rap che lancia un tema sociale molto forte ma attutisce la rabbia con la speranza:
“Anche se velata dalla nostalgia – racconta l’artista che sta per pubblicare il suo primo
album/mixtape dal titolo ‘ITACA’ - nella mia canzone la speranza si intravede e il sogno di
una terra e persone amiche, alla fine, diventa il sogno di tutti, non solo degli immigrati. Ho
creduto molto in questa canzone e sono onorato che anche i giurati ci abbiamo creduto. Ho
ascoltato tutti i brani finalisti ed erano tutti belli perché avevano qualcosa di vero da dire e
questo è importante perché è pieno il mondo di artisti che non hanno niente da dire ma
puntano solo al business. Mentre la musica, come tutte le passioni sane, è colei che ti fa
vivere, che ti fa sperare e sognare, ma solo se è vera, se parte dal cuore”. ‘Casa mia’ ha
messo d’accordo tutti i 10 giurati tra cui critici, giornalisti e artisti come, appunto, Edoardo
Bennato e Patrizia Laquidara, che ha commentato così il brano: “trovo che Routy Miura sia
riuscito a toccare in maniera non retorica un tema molto delicato e attuale affrontandolo in
maniera matura, convincente e autentica sia come autore che come interprete”. Anche
Giorgiana Cristalli, giornalista Ansa e da anni inviata a San Remo, ha sottolineato la forza
del messaggio: “Routy è un giovane talento e il suo è un rap di denuncia ma non di rabbia
fine a se stessa. Testo che parla di un tema di forte attualità, le migrazioni, e dei problemi e
drammi connessi all'esigenza di abbandonare la propria terra, la propria casa, le proprie
radici personali e culturali. Nel pezzo c'è il dolore, ma anche la luce, la speranza, una
preghiera. La libertà di andare, di fuggire, la speranza di riuscire”.
Molta soddisfazione per questa prima edizione arriva anche dagli organizzatori. “I numeri di
quanti hanno partecipato – spiega Don Ampelio Crema, presidente del Festival Biblico per
la Società San Paolo - indicano la bontà della proposta e l’ascolto dei pezzi finalisti e del
vincitore manifestano una buona qualità delle proposte giunte alla giuria. Per il Festival
biblico il contest rivela che è possibile coinvolgere la gioventù sui grandi temi e sulle grandi
domande che la Bibbia ci offre. Dobbiamo avere noi il coraggio di parlare ai giovani con i
loro linguaggi e nelle modalità più consone a loro e non pretendere che assecondino il
nostro modo di comunicare”.
“L’idea di promuovere insieme al Festival Biblico una iniziativa di riferimento per i giovani ha avuto
successo – ha dichiarato il presidente di FriulAdria Antonio Scardaccio – Apprezzabile, in
particolare, la positività delle canzoni pervenute, da cui traspare un’incoraggiante voglia di superare
le difficoltà dell’attuale momento storico facendo leva su valori autentici come la solidarietà”.
Per ascoltare tutte le canzoni finaliste si può visitare il sito www.unacanzoneincuicredere.it
o www.festivalbiblico.it
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