Giovanni Maciocco Presentazione di Pasqual Maragall i Mira, candidato alla Laurea magistrale honoris causa in Pianificazione e politiche per la città l'ambiente e il paesaggio nell’Università degli Studi di Sassari. Magnifico Rettore, Colleghi, Autorità, Cari Studenti, Signore e Signori, sono particolarmente lieto di presentare, a nome della Facoltà di Architettura, la proposta di conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Pianificazione e politiche per la città l'ambiente e il paesaggio all’On. Presidente Pasqual Maragall i Mira. Pasqual Maragall è una personalità politica di riconosciuta fama internazionale, che si è dedicato alle politiche per la città facendone un centro permanente della sua azione e della sua riflessione teorica. Il progetto per la città è un fuoco che questo uomo illustre tiene continuamente acceso alimentandolo con la sua passione intellettuale e umana. Perché soltanto attraverso il progetto, quasi come un’ansia febbrile, possiamo evitare che la convivenza, come ci ricorda il sociologo Richard Sennett, si trasformi in una sorta di tregua basata sulla reciproca indifferenza. Una reciproca indifferenza tra gli abitanti che sembra caratterizzare le città travolte dalla globalizzazione, ma che Maragall ha saputo contrastare attraverso politiche urbane che rendono concreto e palpabile quello che Saskia Sassen chiama "una politica del globale che passa attraverso la specificità del locale". Ma Maragall ha compreso, molto prima che questa eminente studiosa lo dimostrasse, che questo specifico locale è la città, perché è la città il luogo dove i fenomeni si materializzano e per questo possono essere affrontati. Per questo il progetto viene inteso come sonda per capire i problemi sociali, ma anche una fiducia nella qualità della città come mezzo per raggiungere la dignità urbana. I luoghi urbani, più di altri riferimenti, stanno sempre più diventando infatti i distintivi identitari, rispetto ai quali i nuovi gruppi giovanili nelle grandi città sembrano riconoscersi. Il locale specifico è, per Maragall, Barcellona, la città di cui è stato Sindaco per 15 straordinari anni, dal 1982 al 1997. È la città dove è nato il 13 gennaio 1941, terzo di otto figli e nipote del famoso poeta spagnolo Joan Maragall, suo nonno paterno; è anche la città dove già da giovane manifesta la sua inclinazione al progetto come azione effettiva 1 dispiegando il suo impegno politico nel Fronte di Liberazione antiFranco. Si instaura in Maragall fino dal periodo giovanile una compresenza permanente delle attività di studio e della pratica politica che sembrano indicare una predestinazione di Maragall verso una concezione dell’urbanistica come mondo di relazioni tra sapere esperto e sapere comune, tra tecnica e politica, che implica un mutamento al quale non si può far fronte con le posizioni autonome, distaccate delle politiche territoriali consuetudinarie, perché occorre entrare nella sfera dell'azione effettiva, dell'etica, della legittimazione sociale, di quelle categorie che ci consentono di rapportarci al senso comune, all’intelligenza collettiva delle popolazioni delle città, che rappresenta l’ultima e forse più rilevante questione pratica di ogni strategia urbana. La traiettoria di costruzione del suo sapere esperto si sviluppa attraverso gli intensi e qualificati studi di Legge ed Economia all’Università di Barcellona tra il 1957 e il 1964 - che gli consentono di entrare a far parte del governo municipale come economista - l’insegnamento di Teoria economica all’Università di Barcellona e il Master of Arts alla New School University di New York, dove vive tra il 1971 e il 1973. Nei suoi studi la città è immanente e la sua tesi dottorale che ha per titolo “I prezzi del suolo urbano. Il caso di Barcellona (1948-1978)”, fa presagire in modo emblematico la lungimiranza e la concretezza con cui Maragall si occuperà di un problema cruciale delle grandi città oggi: la necessità morale di dare forma ed equità sociale alla contraddizione tra la riqualificazione urbana e l’allontanamento dei gruppi sociali più deboli a causa dell’incremento della rendita urbana conseguente alle politiche di rinnovamento della città. Questa attenzione alla città, che ha sempre come punto di osservazione privilegiato la crescita sociale, continua a caratterizzare la sua azione politica anche nella fase fondativa del Partito Socialista della Catalogna nel 1974, alla quale partecipa con ardore assumendo proprio una particolare responsabilità per la politica comunale. La sua capacità di penetrazione analitica nei problemi per poter trarre elementi di sviluppo operativo, continua ad alimentarsi attraverso l’attività scientifica e didattica che coltiva con impegno ad alti livelli. Nel 1978 è infatti ricercatore e professore invitato alla John Hopkins University a Baltimora, che più tardi gli conferirà il dottorato onorario. Sono gli anni che preparano la sua esperienza di pianificazione urbanistica di Barcellona, che è diventata celebre nella comunità 2 internazionale per la sua originale modernità e che ne ha sviluppato la gloriosa storia urbanistica proiettandola su un orizzonte ambientale. La data di inizio può essere fatta corrispondere al primo dicembre del 1982 quando Maragall succede a Narcis Serra come Sindaco di Barcellona. Da questo giorno prende avvio la sua meravigliosa avventura urbanistica. Non attraverso grandi opere (anche se era il periodo delle grandi opere, come i grand travaux mitterandiani a Parigi: ricordiamo che il concorso internazionale per l’Opera Bastille è del 1983, quindi contemporaneo), ma con piccoli progetti per grandi effetti, quasi una declinazione urbanistica dell’espressione miesiana less is more. Tra le sue prime significative azioni come Sindaco è infatti l’avvio di un processo di miglioramento urbano che comprende la creazione di una serie di piccoli progetti con interventi di riqualificazione paesaggistica, opere d’arte e cafè all’aperto, che rianimano significativamente la vita della città: una microurbanistica diffusa che motiva i cittadini alla riqualificazione nelle aree di relazione degli interventi. Nonostante sia stato realizzato a un costo molto basso, questo tipo di opere, realizzate con investimenti sostanzialmente interni del programma del Sindaco, ha svolto una funzione catalizzatrice per altri interventi ed è quello che ha enormemente migliorato l’ambiente di Barcellona e innalzato significativamente lo status della città. L’occasione per il grande passo di Barcellona verso lo status di grande città europea inizia a delinearsi nel 1986, quando la capitale catalana viene scelta per ospitare i Giochi Olimpici del 1992, di cui, nella sua qualità di Sindaco, presiede il Comitato Organizzatore. Maragall comprende pienamente che è cambiato il concetto di strategia urbana e che la dimensione ambientale ha mutato anche simbolicamente i destini delle città. La città di Barcellona aveva costruito la sua immagine sul piano di Ildefonso Cerdá, ideato nel 1859 e informato – cito Françoise Choay ai “caratteri distintivi della nuova civilizzazione che sono il movimento e la comunicazione”. Cerdá fonda il suo piano sull’interconnessione di due maglie ortogonali di scala differente: una griglia maggiore (la Gran Via, la Diagonal, il Parallel, la Meridiana) attraversata da diagonali e destinata al grande traffico territoriale, e una griglia minore destinata al piccolo traffico locale i cui isolati con il loro spigolo tagliato e il loro centro aperto costituiscono l’elemento urbano di base, sorta di unità di vita e di vicinato, e definiscono oggi l’immagine del corpo centrale della città di Barcellona. 3 Nasce qui, in questa vicenda storica, la parola urbanistica, urbanizacion nell’espressione spagnola, come neologismo coniato da Cerdá, primo teorico dell’urbanistica moderna come disciplina scientifica a sé, che inaugura la storia gloriosa di Barcellona come caposaldo disciplinare del progetto della città. Maragall continua e sviluppa questa storia con una grande capacità innovatrice chiamando a far parte, come coordinate della sua costruzione urbanistica, i grandi segni del suo sistema ambientale: il Collserola, (il sistema collinare a monte) i due fiumi, il Besòs e il Llobregat che ne definiscono gli orizzonti nord-orientale e sudoccidentale, e la fascia costiera, nella quale la città, liberata dal parco merci ferroviario, ritrova nelle grandi spiagge il suo ambiente naturale e insieme un formidabile centro di convivialità urbana. Sul solco dell’urbanistica pragmatica di Cerdá, Maragall non delinea una forma compiuta di città, ma, integrando la griglia spaziale ottocentesca, individua nei grandi segni del sistema ambientale le strutture generative, le coordinate che consentono alla città di svilupparsi senza scomporsi. Pensando alla Barcellona cerdiana, si pensa comunemente alla ortogonalità della sua trama planimetrica, che richiama le città cosiddette ippodamiche. Ma se approfondiamo lo sguardo su Mileto, la prima delle città ippodamiche, la sua ricchezza urbana non è data soltanto dalla sua ortogonalità, ma dal gesto che Ippodamo compie nell’ancorare la città, attraverso una sequenza di spazi pubblici imperniata sull’agorà, al Porto dei Leoni e al Porto del Teatro, le due insenature che fondano il sistema ambientale della città. Nella costruzione urbanistica di Barcellona, Maragall sembra proprio aver scoperto la vera essenza della città ippodamica, che è il legame costitutivo con il luogo e i segni fondamentali della sua struttura ambientale. Dopo la città di prima generazione, fondata sulla doppia maglia cerdiana, nasce quindi quella che possiamo definire la Barcellona di seconda generazione, una vera metropoli europea. I Giochi del ’92 aiutano dunque Barcellona a ridefinirsi come una delle grandi città d’Europa. Una mossa cruciale per l’architettura è l’invito di Maragall a Oriol Bohigas (MBM Arquitectes) per la redazione del Master Plan del Villaggio Olimpico, durante l’elaborazione del quale Maragall sovrintende personalmente ai complessi processi politici e di pianificazione per l’apertura di Barcellona verso il mare. Ed è alla capitale catalana che con un gesto straordinario e inedito il Royal Institute of British Architects (RIBA) assegna nel 1999 la prestigiosa Gold Medal, la medaglia d’oro dell’architettura, un riconoscimento che per la prima volta viene assegnato a una città, 4 invece che a un individuo. La citazione del premio enfatizza il contributo illuminato di Pasqual Maragall all’armatura architettonica e urbanistica di Barcellona e all’opera che egli e Oriol Bohigas, tra gli altri, hanno compiuto sulla rigenerazione della città e nelle Olimpiadi di Barcellona. Il Forum Universale delle Culture 2004 è un’altra tappa cruciale dell’impegno urbanistico di Maragall in questa città. Ma il suo sguardo intellettuale vola con agilità su quote diverse spostandosi dalla città al territorio, all’Europa. La sua attività politica come Presidente del Consiglio delle Municipalità e delle Regioni d’Europa (1991-1997) e come uno dei principali promotori della rete delle Eurocities gli consente di portare nella città i significati delle politiche regionali e, reciprocamente, conferire un senso profondo di urbanità alle politiche europee. Questo carattere del suo impegno urbano, anche quando le scale di riferimento cambiano, è ribadito durante il suo mandato come Presidente della Generalitat de Catalunia, al quale viene chiamato dal Parlamento Catalano il 16 Dicembre 2003. Durante questo mandato, che vede molti nuovi cambiamenti e tempestose negoziazioni sul nuovo Statuto dell’Autonomia per la Catalogna, uno dei progetti cardinali del suo governo è l’approvazione e l’applicazione della Llei de Barris (Legge dei Quartieri). Attraverso questa legge, con la guida brillante di Oriol Nello, si stanno fondando, e sono tuttora attivi, progetti locali di recupero o miglioramento di aree in via di degrado nelle città, per raggiungere una dignità urbana, nel senso di rendere possibile la crescita sociale. La malattia di Alzheimer che gli è stata diagnosticata in forma iniziale nel 2007 non intacca la sua propensione al progetto, che lo spinge a dedicare il resto della sua vita alla lotta contro questa malattia varando, nell’aprile 2008, la Fondazione Pasqual Maragall per la ricerca sull’Alzheimer e le patologie neurodegenerative, fondazione della quale è vicepresidente la signora Maragall, Diana Garrigosa, alla quale rivolgiamo con ammirazione il nostro saluto. Pasqual Maragall incarna lo stato febbrile che è connaturato al progetto. È lo stato di veglia continua del progetto che per la sua natura conoscitiva non consente il sonno, un sonno che non arriva mai come nel “Libro dell'inquietudine di Bernardo Soares” di Fernando Pessoa, che è un'enorme insonnia. È infatti work in progress senza soluzione, processo di esplorazione continua della realtà e della sua possibile evoluzione, che ha bisogno dell’energia vitale che è connessa all'abitare un luogo specifico, luogo che è, per Maragall, la sua patria, Barcellona. 5 Nella sua ricerca c’è una ininterrotta progettualità che è connaturata alla condizione umana, e che fa sì che ogni esperienza progettuale, anche la più minuta, sia convertita in un'azione che faccia emergere il senso di questa trama indescrivibile di relazioni tra lo spazio e la vita, che è la città. E ci è gradito ricordare proprio nella giornata di oggi, come il celebre “elogio di Barcellona” del Don Chisciotte di Cervantes, il primo romanzo moderno, abbia in un certo senso inaugurato, come ci ricorda Felix De Azua, il sopravvento della parola rispetto all’immagine iconica nella descrizione della città e la sua consacrazione definitiva come territorio naturale del romanzo. D'ora innanzi la simpatia tra lo spazio urbano e lo spazio narrativo porterà a una comunione tale che sarebbero incomprensibili uno senza l'altro. Londra è Dickens, come San Pietroburgo è Dostoievsky, Parigi è Balzac e Madrid è Galdós. Quelle città che non hanno prodotto un corpo narrativo sono città con immagine, ma senz'anima. Proprio la parola, strumento principe della politica, è stata adoperata, messa in opera, in senso proprio, da Pasqual Maragall per narrare il futuro di Barcellona, un futuro che ha tenacemente costruito trasformando la parola in azione effettiva e creando così un legame inseparabile tra sé e questa grande città europea come una rara e preziosa comunione intellettuale e affettiva. ----------------- Per quanto fin qui illustrato: nella considerazione che l’Urbanistica e la Pianificazione Territoriale sono nate per costruire e mantenere le condizioni tecniche, politiche, culturali, economiche e sociali che fanno della città un bene pubblico; 6 nella considerazione che l’Urbanistica e la Pianificazione Territoriale sono un crocevia di discipline e di competenze diverse e richiedono la volontà politica di costruire una visione del futuro condivisa ed equa; nella considerazione della qualità e del carattere innovativo delle politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio, alle quali è intrinsecamente legata la chiara fama internazionale di Pasqual Maragall; questa Facoltà di Architettura dell'Università di Sassari, che ha sede ad Alghero, con delibera del Consiglio di Facoltà del 9 dicembre 2009 – approvata dal Senato Accademico il 28 luglio 2010 e dal Ministero dell'Università e della Ricerca con Nota n. 3279 del 7 settembre 2011 - ha proposto la candidatura dell’On. Presidente Pasqual Maragall i Mira per il conferimento della Laurea Magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città l’Ambiente e il Paesaggio. 7