Manifesto del Futurismo, «Le Figaro», 1909 […] Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. […] Thomas Mann, Pensieri di guerra, novembre 1914, in Scritti storici e politici, trad. it. Milano 1957 Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Era l'inaudito, potente e passionale serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non aveva conosciuto. [...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria dell'anima sulla maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L'anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell'imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l'elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?. Giovanni Papini, Amiamo la guerra, «Lacerba», II, 12, 1914 Finalmente è arrivato il giorno dell'ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima dell'anime1 per la ripulitura della terra. Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne. Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre. E' finita la siesta della vigliaccheria, della diplomazia, dell'ipocrisia e della pacioseria. I fratelli sono sempre buoni ad ammazzare i fratelli! i civili son pronti a tornar selvaggi, gli uomini non rinnegano le madri belve. Non si contentano più dell'omicidio al minuto. Siamo troppi. La guerra è una operazione malthusiana.2 C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita. Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivano ai diti delle mani e dei piedi messi insieme. E codesta perdita, se non fosse anche un guadagno per la memoria, sarebbe a mille doppi compensata dalle tante centinaia di migliaia di antipatici, farabutti, idioti, odiosi, sfruttatori, disutili, bestioni e disgraziati che si son levati dal mondo in maniera spiccia, nobile, eroica e forse, per chi resta, vantaggiosa. Non si rinfaccino. a uso di perorazione, le lacrime delle mamme. A cosa possono servire le madri, dopo una certa età, se non a piangere. E quando furono ingravidate non piansero: bisogna pagare anche il piacere. E chissà che qualcuna di quelle madri lacrimose non abbia maltrattato e maledetto il figliolo prima che i manifesti lo chiamassero al campo. Lasciamole piangere: dopo aver pianto si sta meglio. Chi odia l'umanità - e come si può non odiarla anche compiangendola? - si trova in questi tempi nel suo centro di felicità. La guerra, colla sua ferocia, nello stesso tempo giustifica l'odio e lo consola. "Avevo ragione di non stimare gli uomini, e perciò son contento che ne spariscano parecchi". La guerra, infine, giova all'agricoltura e alla modernità. I campi di battaglia rendono, per molti anni, assai più di prima senz'altra spesa di concio. Che bei cavoli mangeranno i francesi dove s'ammucchiarono i fanti tedeschi e che grasse patate si caveranno in Galizia quest'altro anno! E il fuoco degli scorridori3 e il dirutarnento4 dei mortai fanno piazza pulita fra le vecchie case e le vecchie cose. Quei villaggi sudici che i soldatacci incendiarono saranno rifatti più belli e più igienici. E rimarranno anche troppe cattedrali gotiche e troppe chiese e troppe biblioteche e troppi castelli per gli abbrutimenti e i rapimenti e i rompimenti dei viaggiatori e dei professori. Dopo il passo dei barbari nasce un'arte nuova fra le rovine e ogni guerra di sterminio mette capo a una moda diversa. Ci sarà sempre da fare per tutti se la voglia di creare verrà, come sempre, eccitata e ringagliardita dalla distruzione. Amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai finché dura. La guerra è spaventosa - e appunto perché spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi. _________________________________________________________________ 1la decima dell’anime:: un cospicuo tributo di vite umane. 2 un’operazione malthusiana: l'economista inglese Thomas Roben Malthus (1766-1834) sostenne la necessità di una limitazione delle nascite per risolvere la contraddizione tra incremento delle nascite e inadeguatezza delle risorse e dei mezzi di sussistenza. 3 scorridori: soldati mandati in avanscoperta. 4 il dirutamento: la distruzione. la rovina. Filippo Tommaso Marinetti, Il bombardamento di Adrianopoli, 1924 (per ascoltare la lettura della poesia dalla voce di Martinetti http://www.fareletteratura.it/2012/02/21/video-marinetti-legge-zang-tumb-tumb/) ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido violenza ferocia regolarita questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia furia affanno orecchie occhi narici aperti attenti forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m. della fucileria Giù giù in fondo all'orchestra stagni diguazzare buoi buffali pungoli carri pluff plaff impen narsi di cavalli flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiiii... scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac [ LENTO DUE TEMPI ] Sciumi Maritza o Karvavena croooc-craaac grida delgli ufficiali sbataccccchiare come piatttti d'otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciak [ PRESTO ] ciaciaciaciaciaak su giù là là intorno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe vampe vampe vampe vampe vampe ribalta dei forti dietro quel fumo Sciukri Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò Ibrahim Rudolf allò allò attori ruoli echi suggeritori scenari di fumo foreste applausi odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati odore di salnitro odore di marcio Timmmpani flauti clarini dovunque basso alto uccelli cinguettare beatitudine ombrie cip-cip-cip brezza verde mandre don-dan-don-din-bèèè tam-tumb- tumb tumb-tumb-tumb-tumb-tumbtumb Orchestra pazzi bastonare professori d'orchestra questi bastonatissimi suooooonare suooooonare Graaaaandi fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli rumori più piccoli minutisssssssimi rottami di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri quadri Fiumi Maritza Tungia sdraiati Monti Ròdopi ritti alture palchi logione 2000 shrapnels sbracciarsi esplodere fazzoletti bianchissimi pieni d'oro Tumb tumb 2000 granate protese strappare con schianti capigliature tenebre zang-tumb-zang-tuuum tuuumb orchesta dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio tenuta nell'alto cielo pallone sferico dorato sorvegliare tiri parco aeroatatico Kadi-Keuy BILANCIO DELLE ANALOGIE (1» SOMMA ) Marcia del cannoneggiamento futurista colosso-leitmotif-maglio-genio-novatore-ottimismo fame-ambizione ( TERRIFICO ASSOLUTO SOLENNE EROICO PESANTE IMPLACABILE FECONDANTE ) zang-tuumb tumb tumb (2» SOMMA ) difesa Adrianopli passatismo mi nareti dello scetticismo cupole- ventri dell'indolenza vigliaccheria ci-penseremo-domani nonc'è-pericolo non-è-possibile a-che-serve dopotutto-me-ne-infischio consegna di tutto lo stock in stazione-unica = cimitero ( 3» SOMA) intorno ad ogni obice-passo del colosso-accordo cadere del magliocreazione del genio-comando correre ballo tondo galoppante di fucilate mitragliatrici violini monelli odoridi-bionda-trentenne cagnolini ironie dei critici ruote ingranaggi grida gesti rimpianti (ALLEGRO AEREO SCETTICO FOLLEGGIANTE AEREO CORROSIVO VOLUTTUOSO ) (4» SOMMA ) + bombardamento + orchestra + passeggiaita-del-coloso + offiintorno a Adrianopoli cina allargarsi cerchi concentrici di riflessi plagi echi risate bambine fiori fischi-di-vapore attese piume profumi fetori angoscie ( INFINITO MONOTONO PERSUASIVO NOSTALGICO ) Questi pesi spessori rumori odori turbini molecolari catete reti corridoi di analogie comcorrenze e sincronismi offrirsi offrirsi offrirsi offrirsi in dono ai miei amici poeti pittori musicisti e runositi futuristi zang-tumb-tumb-zang-zang-tuuumb tatatatatatatata picpacpam pacpacpicpampampac uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ZANG-TUMB TUMB-TUMB TUUUUUM