Salento, la cultura e la danza di un popolo con "Il ritmo che cura” Martedì 01 Gennaio 2013 12:00 Musica e danza, parole, filmati, riflessioni sul tarantismo e sul male di fabbrica, favole e leggende, sapori tipici del Salento. Di tutto un po’ per presentare le tante anime del Salento e del suo popolo in una rassegna che ha occupato un long week end romano di dicembre a cura del cantautore e percussionista U’ Papadia, e dell’insegnante di pizzica Francesca Malerba, salentini doc, con la collaborazione della casa editrice Kurumuny di Ester Ippolito La "pizzica de core" e la scoperta di cosa si cela dietro questi passi e questo ritmo. La cultura ancestrale del tarantismo e la vita contadina del Salento battuto dal sole e dal vento filtrate attraverso rari filmati antropologici che raccontano storie vere. La forza delle leggende e delle favole e la malattia moderna delle fabbriche. Questi i temi al centro di una serie di appuntamenti musicali e non che hanno riempito la piazza di Roma ai primi di dicembre scorso presentati, in collaborazione con Kurumuny edizioni, dal cantautore e percussionista U’ Papadia (ultimo successo La Peronospera), e dall’insegnante di pizzica Francesca Malerba , salentini doc che proseguono nella loro mission di insegnare passi di danza ma anche la cultura del popolo salentino attraverso il corso “ Il ritmo che cura. U’ Papadia e Malerba sono infatti gli ideatori di questo corso di danza e percussioni che prevede anche la scoperta del senso vero della pizzica che fino a 20 anni fa, quando questa area salentina era ancora fuori dai circuiti turistici, si ballava come danza di piazza e terapia musicale per i tarantati. Con questa nutrita rassegna U’Papadia e Malerba hanno rafforzato ulteriormente questo impegno culturale a latere delle lezioni, impegno che si è rivelato “ premiato”, visto il successo della iniziativa e l’afflusso e interesse del pubblico. 1/3 Salento, la cultura e la danza di un popolo con "Il ritmo che cura” Martedì 01 Gennaio 2013 12:00 Musica, male di fabbrica e favole La rassegna si è articolata su vari piani prendendo il via dalla musica di U’Papadia che ha riproposto nel primo incontro il suo canto di ribellione, con le sue sonorità tradizionali e innovative, contro la Peronospera , malattia attuale diffusa in Salento che mina la volontà degli uomini e induce alla rassegnazione (Sottocasa d’ Andrea a San Lorenzo). Fabbrica e salute al centro dell’incontro presso il Cantiere ( via Gustavo Modena), con la presentazione del libro “Gli invisibili: vivere e morire all’Ilva di Taranto”, di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno (ed. Kurumuny) seguito dallo spettacolo teatrale “Venticinquemila granelli di sabbia” dell'attore e regista Alessandro Langiu , una piece che ha messo in scena la vita di alcuni giovanissimi negli anni 70 a Taranto. Dalla dura realtà alla fantasia con la presentazione all’Hula Hoop del Pigneto del libro di fiabe “ Come fece, come non fece” (ed. Kurumuny) di Luigi Chiriatti (nella foto in alto con Malerba e U'Papadia) ,ricercatore della storia orale, scrittore, fondatore della casa editrice Kurumuny, che ha offerto un modo particolare per entrare nelle pieghe del mondo salentino, attraverso una raccolta di fiabe “fatte di immagini, luoghi, atmosfere, suoni di paesi e città, voci di uomini e di animali, odori antichi di case umili o profumi esotici di sfarzosi castelli, di malìe e incantamenti alla controra. Immagini lontane, nel tempo e nello spazio, di principi e principesse che vivono e rivivono tra gli ulivi contorti e tra gli spinosi fichi d’India”. Le favole del libro fanno parte di un lavoro di ricerca e documentazione sulla cultura orale salentina condotto dall’autore, con la registrazione delle fiabe sul campo direttamente dalla viva voce dei narratori in dialetto salentino e la trascrizione libera delle stesse. Un libro per bambini ma anche per gli adulti “ che possono svegliare i ricordi custoditi in un angolo della memoria e ritrovare il tempo in cui furono bambini attraverso la fascinazione di un racconto” . 2/3 Salento, la cultura e la danza di un popolo con "Il ritmo che cura” Martedì 01 Gennaio 2013 12:00 Gran finale in musica, ovvero ilmusica nuovo spettacolo GuitArmando, “Mercati Generali” di ‘Ui tra Papadia e città romano sull’onda della musica, producendo l’incontro unprotagonisti salentino un momenti esilaranti e degli commoventi”. Come èspettacolo stato sottolineato, si trattato di " “ enella un due dormono questo viaggio ragazzi ignare. divertente alla fine Mentre sono che tre: i il congiunge racconti anni la è ’70, siambientato intrecciano due la notte mondi ildiversi, con lavoro, le notte note il Salento ilche lavoro e con vive edel ileRoma, ritmo, lavora, popolo..." guidato veri mentre dai le sognie di di Antropologia visiva per Tarantismo Infine, ultimo appuntamento (Officina Culturale aldelle Quadraro) dedicato al in Tarantismo eLaa altri della rassegna nell’ambito “Cinquanta anni di antropologia visiva” sempre aDe cura di Luigi Sotto profondità iChiriatti. riflettori da ilintrodotta fenomeno del tarantismo nelle campagne Salento e cura. studiato in Ernesto Martino negli questa che orchestrine del tarantismo, veniva anni “malattia”, 50, guarita domiciliari e approfondito “piaga” dall’incessante cheda andavano che Luigi poi affliggeva da Chiriatti, ritmo antropologi nelle musicale, ilfatti case mondo autore ecammino violino, storici contadino deltarantate volume , organetto per eprima cercare a soprattutto portare tamburelli, di dare questa quello un senso delle femminile, storia eriti “Morso D’amore, Viaggio nel Tarantismo Salentino”, nelSalento esperienze stata quale proposta lo e scrittore un al excursus pubblico salentino di tutti ripercorre gli studi ildiffuso suo sul tarantismo verso ladel “verità”, ee dopo presentando De Martino, le è sue dal collettivo attraverso sole ed nella dei espressa cappella filmati di raro San donne interesse Paolo tarantate aèpoi che fine hanno nella giugno solitudine evidenziato alla ricerca delle la della loro sofferenza case e Cecilia di attraverso questa guarigione: terra il pizzica, rito (inedito) 1961, diine Gianfranco Mingozzi; d’amore, 1981, di liberazione Annabella La ,Taranta, in cui siMangini, narra la storia di cultura una che si“ volte curava cantando; Stendalì, 1960, dedicato familiari, di alla lamentazione funebre delle donne sud a sola protezione e conforto del lutto dei arsa Cecilia presente regista, fotografa in sala qualità documentarista di ospite d’onore. che ha più collaborato con Pier Paolo Pasolini, e una sala edalle in piediilCon commento di Francesca Malerba in riferimento apiena questa serata -tarantata a non bbiamo ma valore anche sale dimostrato ...” ascoltare che igente contenuti... la Se noiosa, aMorso raccontarli edel che ilda sono pubblico Luigi non Chiriatti ama esolo ieMiscuglio rave Mangini,il di “Il ritmo che cura”, il ilcorso di Malerba elegata U’Papadia 2012/2013 L’obiettivo del corso di danza salentina e21,30-22,30 percussioni “Il ritmo che cura” ballare, è Oltre di in anche che sempre racconti Salento, danzavano all’insegnamento che suonare esplicato, di quando questo eOggi cantare viveva ritmo ovvero della vissute, tra la tecnica, pizzica la occasioni gente “somministrato” per per la recuperare giorni comune danza di festa, per popolare presente emolto eliminare alle ilnon senso donne era verrà l’atmosfera che ballata ilmetro di veleno, edi aggregazione la infatti pizzica sui uomini contestualizzata reale per palcoscenici. aveva liberarsi affetti èveleno”, efar cui spensieratezza. fino dal imparare dal questo Ricordando aTarantismo male. per ritmo mezzo a fasidi “Il essere ritmo liberatori. tribale dalle vessazioni ea ipnotico Tarantismo eveniva la èle ancora danza è molto presente sparito, ma alla l’esigenza terra hanno “eliminare ancora oggi ilin la caratteristica e20 dianni -“liberarsi affermano Malerba e U’Papadia ,obbligatoria. invitando tutti partecipare a momenti particolari. Per seguire iesperienze corsi: Martedì 18:00-20:00 Tamburello Circolo Gianni Bosio, via Sant’Ambrogio 4 (centro, Largo di Torre Argentina) Mercoledì 19:00-20:30 Corso di Pizzica (tamburello, canto ritmico, danza) Via Libera Officina Culturale -questi via Furi 25 -momenti Roma -98 Furba Giovedì turno I:ininterrottamente 20,15-21,15 turno II: (solo LA CAVA Associazione Culturale -tenendo via degli Scipioni 237 -agli Roma -dal metro Lepanto Una domenica al mese Stage di pizzica-Lezioni singole edei tematiche, non èvicino prevista laPiramide/stazione prova ,prenotazione MOCOBO Ostiense). centro culturale, Pellegrino Matteucci (Metro Il pizzica, permette si metodo concluderà ovvero di di cominciare insegnamento con del una sincronismo danza adanza) cimentarsi basato nella corpo/tamburo, ronda sulla con la con comprensione danza tamburello tramite già dopo la immediata suonato percezione il Porta primo incontro. del vivo. “fisica” principio Ogni deldella ritmo lezione e [email protected] –è via 3386814889 per restare aggiornati su FB: https://www.facebook.com/groups/102956089763961/ IFrancesca maestri Umberto Papadia: progetto “Ammaraciccappa” 2004 Galeazzi, Mainieri, al in 2011.Vanta folk Hector Ambrogio rock Zazou. “La (Al cantautore collaborazioni Sparagna, Qantarah-2007), Svolge eNando attività percussionista con (2010). didattica Citarella, nomi è stato Fondatore illustri percussionista da salentino, Uccio italiani Aloisi, del 15eha gruppo anni. internazionali, Arakne recentemente e vocalist elettro-world Mediterranea, di tra Teresa pubblicato i più noti: De Mike Sio ilLucilla dal Malerba: e stage varie sedi aPeronospera” nata Roma a eGalatina studia diverse (Le), balla danze laoltre pizzica “etniche” da da quando oltre 10 era anni. piccola. Tiene corsi 3/3