A10
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Paula Loikala
Sanna Martin
Opi suomea
L’apprendimento della lingua finlandese
Copyright © MMX
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Raffaele Garofalo, 133/A–B
00173 Roma
(06) 93781065
isbn 978–88–548–3053–0
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: febbraio 2010
Indice
9 Introduzione
21 Capitolo I
L’alfabeto, le vocali, i dittonghi, le consonanti, l’armonia vocalica
31 Capitolo II
I pronomi personali. Il verbo essere ‘olla’
35 Capitolo III
Il nominativo. Il partitivo singolare
45 Capitolo IV
L’indicativo presente dei verbi
55 Capitolo V
La particella interrogativa. I suffissi possessivi
61 Capitolo VI
I numerali. La forma negativa
67 Capitolo VII
I casi di luogo
83 Capitolo VIII
Stagioni, mesi e giorni della settimana, espressioni temporali
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Indice
87 Capitolo IX
Il genitivo
91 Capitolo X
L’alternanza consonantica dei verbi
97 Capitolo XI
L’imperativo
99 Capitolo XII
L’imperfetto
105 Capitolo XIII
L’imperfetto negativo. I numeri ordinali
109 Capitolo XIV
L’essivo
111 Capitolo XV
Il translativo
113 Capitolo XVI
L’indicativo perfetto
117 Capitolo XVII
L’indicativo piuccheperfetto
119 Capitolo XVIII
Il primo e il secondo infinito
123 Capitolo XIX
Il terzo infinito, i verbi riflessivi
127 Capitolo XX
Il passivo presente
129 Capitolo XXI
I casi marginali: l’abessivo, il comitativo e l’instruttivo
Indice
131 Capitolo XXII
Il passivo imperfetto
133 Capitolo XXIII
Il passivo perfetto e piuccheperfetto
137 Capitolo XXIV
Il condizionale
141 Capitolo XXV
Gli aggettivi attributivi
143 Capitolo XXVI
La comparazione degli aggettivi
147 Capitolo XXVII
Il tema del plurale
151 Capitolo XXVIII
Gli avverbi
153 Capitolo XXIX
La declinazione dei pronomi
157 Capitolo XXX
Il partitivo plurale dei pronomi. Il genitivo plurale
159 Capitolo XXXI
Participi
163 Capitolo XXXII
La derivazione
165 Capitolo XXXIII
Preposizioni e posposizioni
167 Capitolo XXXIV
Congiunzioni
7
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Indice
169 Capitolo XXXV
Particelle rafforzative ed enclitiche
171 Capitolo XXXVI
Letture
181 Capitolo XXXVII
La reggenza dei verbi
197 Appendice
213 Glossario
239 Bibliografia
247 Appendice grafica
Introduzione
Il finlandese è una delle lingue ufficiali dell’Unione europea, di cui
la Finlandia fa parte dal 1995, nonché una delle lingue del Consiglio
nordico, fondato nel 1952, e del Consiglio nordico dei ministri, creato
nel 1971. Secondo la Convenzione sulle Lingue Nordiche, stipulata dal
Consiglio nordico, tutti cittadini dei paesi membri godono del diritto
di usare la propria lingua madre qualora si trovino ad interagire con
gli organi ufficiali degli altri Paesi nordici. Il Consiglio nordico, con
sede Copenhagen, include Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia,
Svezia e i territori autonomi delle Isole Faroe (Danimarca), Groenlandia (Danimarca) e Åland (Finlandia); è composto da ottantasette
membri scelti dai parlamenti nazionali e svolge un’attività interparlamentare costante, con commissioni che si riuniscono tutto l’anno.
In Finlandia è nota la preziosa attività del Cimo, Centro per mobilità e scambi internazionali, il cui ambito di competenze è costituito
dallo studio della lingua e cultura finlandese all’estero e nel paese.
Ai fini dell’apprendimento sono utili i corsi di lingua estivi organizzati dal CIMO per gli studenti stranieri di lingua finlandese. L’obiettivo di questi corsi è approfondire le conoscenze acquisite dagli studenti nelle università del loro paese d’origine; le lezioni svolte in lingua
finlandese si basano sulla grammatica, lettura, scrittura, ascolto e conversazione. Inoltre durante i corsi sono organizzate gite e attività di
carattere artistico, musicale e cinematografico. Questi corsi di lingua
durano dalle 3 alle 4 settimane e ricoprono diversi livelli di conoscenza
verificati attraverso i test. Il corso, il materiale fornito e l’alloggio sono
gratuiti e alla fine i partecipanti ricevono un certificato con un giudizio basato sull’esame finale di dieci crediti.
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Introduzione
Il finlandese viene considerato dal punto di vista storico-culturale
facente parte del Nord Europa, ma la differenza linguistica rispetto agli
altri paesi nordici è grande. Il danese, il norvegese, lo svedese e l’islandese sono lingue chiaramente imparentate, pur presentando differenze
fra loro. Il finlandese ha invece radici completamente diverse, e non
presenta affinità né con le lingue germaniche né con quelle slave.
Come è noto, il finlandese, insieme all’ungherese e all’estone appartiene alla famiglia ugro-finnica. è sufficiente analizzare termini di
parentela del lessico quotidiano per constatare come le parole siano
molto diverse rispetto alle lingue indoeuropee: isä ‘padre’, setä ‘zio’,
miniä ‘nuora’, vävy ‘genero’, neiti ‘signorina’, kieli ‘lingua’, pää ‘testa’,
maksa ‘fegato’, silmä ‘occhio’, koivu ‘betulla’, kuusi ‘abete’, maa ‘terra’, joki ‘fiume’, puu ‘albero’.
I contatti con i popoli di lingue indoeuropee sono testimoniati dai
prestiti linguistici presenti nel finlandese moderno; fra i più antichi vi
sono termini di origine indoiranica quali: porsas ‘porco’, vasikka ‘vitello’, mesi ‘miele’, mehiläinen ‘ape’, orpo ‘orfano’, orja ‘schiavo’, jyvä
‘seme’, sarvi ‘corno’, onki ‘amo’, vasara ‘martello’.
Nel periodo baltico antico sono entrati numerosi termini nella lingua attraverso i contatti con gli antenati dei lituani e lettoni: taivas
‘cielo’, heinä ‘fieno’, hammas ‘dente’, kannel (strumento tradizionale a
cinque corde), kirves ‘ascia’, morsian ‘sposa’, seinä ‘parete’, silta ‘ponte’, perkele ‘diavolo’, virsi ‘salmo’.
Gli antichi prestiti germanici hanno conservato la forma arcaica
e sono una testimonianza preziosa per la ricostruzione delle lingue
germaniche: ranta ‘riva’, reuna ‘margine’, kallio ‘roccia’, kana ‘gallina’, kulta ‘oro’, lammas ‘agnello’, rengas ‘cerchio’, saha ‘sega’, kauppa
‘negozio’, kuningas ‘re’.
Attraverso i prestiti slavi sono entrati numerosi termini cristiani
nella lingua: pakana ‘pagano’, risti ‘croce’, pappi ‘prete’, suntio ‘sacrestano’, raamattu ‘bibbia’, kassa ‘cassa’, saapas ‘stivale’, virsta ‘versta’,
majakka ‘faro’, kasari ‘tegame’.
I prestiti linguistici possono indubbiamente essere d’aiuto a chi
deve imparare il finlandese come lingua straniera. In particolare la
terminologia medica di origine greco-latina facilita l’apprendimento degli studenti italalofoni come risulta nel seguente elenco: afasia,
agorafobia, allergia, anatomia, antibiootti, apnea, astma, bakteeri, desinfioida, diabetes, diagnosi, encefalites, epidemia, epilepsia, frenesia,
Introduzione
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hormooni, intoleranssi, krooninen, leukemia, kortisooni, meningites,
nefropatia, neurologia. Paradossalmente, per lo studente italiano il lessico medico di derivazione greco-latina è più comprensibile rispetto
ad uno di madrelingua. Allo stesso modo ai fini dell’apprendimento
i termini filologico-grammaticali sono facilmente riconoscibili per gli
studenti italofoni: fonologia, morfologia, vokaali, konsonantti, diftongi,
subjekti, objekti, verbi, pronomini, filologia, kontrastiivinen, synonyymi. Sono presenti anche numerosi termini musicali di origine italiana:
alto, basso, soprano, tenori, duetto, trio, soolo, maestro, piano, allegro,
andante, mandolino, ballerina.
Nella lingua finlandese, dunque, i rapporti grammaticali vengono
espressi attraverso l’aggiunta di suffissi al tema. A questa caratteristica è dovuta la lunghezza delle parole. Ecco alcuni esempi di parole :
kirja/ssa/ni/kin, ‘anche nel mio libro’; composto dal tema kirja, ‘libro’ e dai suffissi –ssa, ‘nel’ (caso inessivo) e -kin, ‘anche’; talo/i/ssa/
ni/kin/ko, ‘anche nelle mie case?’; composto dal tema talo, ‘casa’ cui
è stata aggiunta la caratteristica –i del plurale, la desinenza del caso
inessivo -ssa, il suffisso possessivo di prima persona singolare –ni, il
suffisso –kin (‘anche’) e la particella interrogativa –ko.
In base alla ricca derivazione finlandese si possono formare nuovi
termini conoscendo la funzione dei vari suffissi: onni, che significa
‘fortuna, felicità’.
onneton (onni + -ton, desinenza del caso abessivo), ‘sfortunato, infelice’;
epäonni (epä, prefisso che indica il contrario + onni), ‘sfortuna’;
onneksi (onni + -ksi, desinenza del caso traslativo), ‘per fortuna,
fortunatamente’;
onnetar (onni + -tar, antico suffisso femminile), ‘Fortuna’;
onnistaa, ‘avere fortuna’.
Il finlandese è una lingua diversa, ricca di desinenze e declinazioni.
I casi corrispondono alle preposizioni dell’italiano e sono per lo più
regolari nella forma e nelle funzioni. Il rapporto tra pronuncia e scrittura è molto lineare. L’abbondanza delle vocali contribuisce alla musicalità; si dice che il finlandese risulta una lingua melodiosa. L’accento
principale cade sempre sulla prima sillaba. Un altro elemento che può
sorprendere è la mancanza dell’articolo e del genere grammaticale: la
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Introduzione
terza persona singolare hän significa sia lui che lei. Inoltre nel sistema
verbale, mancano il tempo futuro e il modo congiuntivo.
La declinazione nominale
Per la ricchezza del sistema morfologico che funziona attraverso
l’uso di suffissi che generano relazioni grammaticali, il finlandese ha
una struttura linguistica molto diversa rispetto all’italiano. I casi sono
usati nella declinazione di sostantivi, aggettivi, avverbi, numerali e
nelle forme nominali dei verbi. Inoltre, i casi possono essere retti dai
verbi, dalle preposizioni e dalle posposizioni.
Prima di tutto è utile fare una presentazione dei casi che caratterizza la lingua finlandese così diversa dall’italiano in cui si usano parole
autonome quali preposizioni e particelle al posto dei casi. I casi del
finlandese possono essere divisi in base alla loro funzione e frequenza
in quattro categorie:
– casi grammaticali: nominativo, genitivo, accusativo e partitivo
– casi di luogo: inessivo, elativo, illativo, adessivo, ablativo, allativo
– casi generali: essivo, translativo
– casi marginali: abessivo, comitativo, instruttivo
Complemento oggetto
In finlandese il complemento oggetto può essere rappresentato attraverso due casi: l’accusativo (con desinenze casuali identiche o al
nominativo o al genitivo), o il partitivo. È noto che in finlandese solo
i pronomi personali possiedono la forma dell’accusativo: minut, sinut,
hänet, meidät, teidät, heidät, come anche il pronome interrogativo:
kenet. La regola che vede il nominativo come caso del complemento
oggetto nell’uso con l’imperativo è semplice: Osta kirja! ‘Compra il libro!’. L’uso del nominativo è necessario con la forma passiva: Minulle
on ostettu asunto. ‘Mi hanno comprato un appartamento.’
Il complemento oggetto può essere espresso dal genitivo singolare
(accusativo-genitivo) quando si tratta di un sostantivo concreto e determinato:
Introduzione
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Näen valon. ‘Vedo la luce.’
Avaamme ikkunan. ‘Apriamo la finestra.’
Il nominativo plurale viene usato quando si tratta di oggetti concreti e determinati:
Ostin kirjat. ‘Ho comprato i libri.’
Il partitivo dovrebbe essere usato come caso dell’oggetto quando
esprime una quantità indefinita:
Join maitoa. ‘Ho bevuto del latte.’
La forma negativa richiede l’uso del partitivo:
En ole lukenut sitä artikkelia. ‘Non ho letto quell’articolo.’
è importante sottolineare che la scelta del complemento oggetto è
basata sulla semantica del verbo. Con i verbi risultativi, in cui l’azione
viene portata a compimento ed è dunque finita, il complemento oggetto va all’accusativo, mentre con i verbi non risultativi, in cui l’azione
non è compiuta, il complemento oggetto va al partitivo, si confronti:
Luen lehden. ‘Leggo il giornale.’
Luen lehteä. ‘Sto leggendo un giornale.’
Dal punto di vista semantico è più semplice apprendere l’uso del
partitivo come complemento oggetto in base alla reggenza del verbo;
i verbi che esprimono sentimenti reggono il partitivo:
Vihaan sinua. Rakastan sinua. Ajattelen häntä. Kaipaan häntä. En voi sietää sinua.
Voinko auttaa sinua?
‘Ti odio.’
‘Ti amo.’
‘Penso a lei.’
‘Mi manca.’
‘Non ti sopporto.’
’Posso aiutarti?’
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Introduzione
Casi di luogo
Dal punto di vista metodologico è utile ricorrere a una classificazione dei verbi per comprendere la funzione dei casi di luogo. I verbi
infatti possono essere divisi in due gruppi: quelli che indicano stabilità: cioè uno stato in luogo e quelli che indicano movimento che può
essere inteso come avvicinamento o allontanamento. Attraverso l’indicazione della reggenza del verbo l’apprendimento può essere notevolmente semplificato: imparando il verbo nel suo contesto semantico
si riesce ad usare il caso giusto.
L’inessivo, corrispondente sostanzialmente alle preposizioni ‘in’ o
‘a’ dell’italiano, non crea particolari difficoltà: Huoneessa on kaksi poikaa. ‘Nella camera ci sono due ragazzi.’
La reggenza del verbo può aiutare a memorizzare questo caso:
Kävimme viime kesänä Italiassa. ‘Siamo stati in Italia l’estate scorsa.’
Si deve dunque ricordare che i seguenti verbi sono retti dall’elativo, mentre in italiano si usa una preposizione che indica uno stato in
luogo: Ostimme olutta kaupasta. ‘Abbiamo comprato della birra in negozio.’ Luin lehdestä... ‘Ho letto sul giornale...’ Näimme televisiosta...
‘Abbiamo visto alla televisione…’
Analogamente è utile tener presente le regole di reggenza del verbo
anche per il corretto uso dell’illativo:
Maija jätti avaimet laukkuun. ‘Maija ha lasciato le chiavi nella borsa.’
Jäätkö jouluksi Helsinkiin? ‘Rimani a Helsinki per Natale?’
Unohdin laukun kirjastoon. ‘Ho dimenticato la borsa in biblioteca.’
Vastaan puhelimeen. ‘Rispondo al telefono.’
Sostanzialmente anche l’adessivo come l’inessivo esprime uno stato in
luogo, ma su una superficie o nelle vicinanze di qualcosa o qualcuno:
Lautanen on pöydällä. ‘Il piatto è sul tavolo.’
Nähdään torilla tai asemalla. ‘Ci vediamo al mercato o alla stazione.’
Odotan sinua bussipysäkillä. ‘Ti aspetto alla fermata dell’autobus.’
Asun maalla. ‘Abito in campagna.’
È importante tener presente che si usa l’adessivo anche per indicare il possesso in combinazione con il verbo olla ‘essere’ alla terza
Introduzione
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persona singolare dell’indicativo: Matilla on uusi tietokone ‘Matti ha
un computer nuovo’. Si ricorda che il verbo viene coniugato alla terza
persona singolare anche quando gli oggetti posseduti sono più di uno:
Minulla on ideoita ‘Ho delle idee’.
L’ablativo esprime un moto da luogo come in Tampereelta ‘da Tampere’ o maalta ‘dalla campagna’, ma può anche esprimere la provenienza da una persona: Tulen Eilalta. ‘Vengo da Eila’.
I seguenti esempi mostrano dunque alcuni verbi che reggono
l’ablativo:
Etsimme Leenaa kaikkialta. ‘Abbiamo cercato Leena dappertutto.’
Sinulta varastettiin laukku. ‘Ti è stata rubata la borsa.’
L’allativo esprime un moto a luogo oppure possiamo dire un moto
di avvicinamento a qualcosa o a qualcuno:
Menen illalla asemalle. ‘Vado alla stazione di sera.’
Sirpa tuli kaupungille. ‘Sirpa è venuta in città.’
Anna se minulle. ‘Dammelo.’
È utile ricordare che l’allativo è retto dai seguenti verbi:
Asia ei kuulu sinulle . ‘Non sono affari tuoi.’
Annan kirjan Maijalle. ‘Do il libro a Maija.’
Kerron sinulle salaisuuden. ‘Ti racconto un segreto.’
Casi generali
Il caso chiamato translativo esprime uno stato raggiunto o da raggiungere. L’uso dei seguenti verbi illustra la funzione del translativo:
Anna tuli surulliseksi. ‘Anna si fece triste.’
Olet tullut vanhaksi. ‘Sei diventato vecchio.’
Opiskelen tulkiksi. ‘Studio per diventare interprete.’
Il caso essivo può esprimere uno stato, una condizione o una professione come nei seguenti esempi:
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Introduzione
Olin viikon sairaana. ‘Sono stato malato per una settimana.’
Hän on Oulussa lääkärinä. ‘È medico a Oulu.’
Sinuna en tekisi noin. ‘Se fossi in te non farei così.’
Le forme nominali del verbo
Il finlandese è caratterizzato da due tipi di forme nominali dei verbi: aggettivali, cui appartengono due participi nella forma attiva e passiva al tempo presente o passato, o sostantivali cui appartengono i cinque infiniti. Gli infiniti con funzione sostantivale vengono usati come
complemento di un altro verbo oppure possono corrispondere ad una
frase subordinata. Gli infiniti sono quattro. Quando gli infiniti corrispondono alle forme sostantivali dei verbi italiani l’apprendimento
non crea problemi, ma quando corrispondono a una frase subordinata è più difficile comprendere la loro funzione.
Gli infiniti
Il primo infinito non crea problemi, perché è simile all’infinito italiano. Tuttavia in finlandese esistono due forme dell’infinito: una breve e una lunga. Analizziamo la forma breve che spesso è preceduta da
un altro verbo come, per esempio, alkaa, aikoa, ecc.:
Alan opiskella suomea. ‘Comincio a studiare finlandese.’
Aion tulla. ‘Ho intenzione di venire.’
L’uso dei verbi modali uniti ad altri verbi richiede una costruzione
con il primo infinito:
täytyy
pitää
tulla
olla
osata
voida
saattaa
‘dovere’
‘dovere’
‘dovere’
‘avere’
‘sapere’
‘potere’
‘potere’
Introduzione
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Alcuni esempi d’uso:
Minun täytyy herätä aikaisin. ‘Devo svegliarmi presto.’
Paulan pitää mennä kouluun. ‘Paula deve andare a scuola.’
Meidän tulee palauttaa kirjat. ‘Dobbiamo restituire i libri.’
Osaan hiihtää ja uida. ‘So sciare e nuotare.’
Leena saattaa auttaa minua. ‘Leena può aiutarmi.’
Esiste anche una forma lunga del primo infinito che si ottiene con
l’aggiunta al tema della caratteristica dell’infinito cui si aggiunge la desinenza del translativo (-kse) più il suffisso possessivo. Esprime scopo,
supposizione o confronto, ad esempio: sanoakseni ‘per dire’.
Nei seguenti esempi sostituisce la subordinata:
Olen Suomessa oppiakseni kielen. (Olen Suomessa, että oppisin kielen.) ‘Sono in Finlandia per imparare la lingua.’
Hän otti lasin voidakseen juoda. (Hän otti lasin, jotta voisi juoda.)
‘Ha preso il bicchiere per poter bere.’
Muistaakseni sinulla on tentti huomenna. (Muistan, että sinulla on
tentti huomenna.) ‘Per quanto mi ricordo, tu hai l’esame domani.’
Il secondo infinito, corrispondente al gerundio italiano, viene declinato all’inessivo e può sostituire una frase subordinata: ollessani
‘mentre ero’, lukiessamme ‘mentre leggiamo’.
Opiskellessani italiaa. (Kun opiskelen italiaa.) ‘Mentre studio italiano.’
Ollessani Italiassa. (Kun olen Italiassa.) ‘Mentre sono in Italia.’
Il caso instruttivo non pone particolari difficoltà ed è usato in modo
analogo al gerundio italiano con funzione di subordinata implicita,
detta appunto gerundiva, per lo più con valore modale o temporale.
Ad esempio, hymyillen ‘sorridendo’, sanoen ’dicendo’, nauraen ’ridendo’: Mikä laulaen tulee se viheltäen menee. Lett.: ‘Ciò che viene
cantando, se ne va fischiando.’, ossia: ciò che otteniamo con troppa
facilità, se ne va altrettanto facilmente.
Istuin lukien kirjaa. ‘Stavo seduta leggendo il libro.’
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Introduzione
Leena palasi itkien kotiin. ‘Leena tornò a casa piangendo.’
Menin juosten asemalle. ‘Andavo correndo alla stazione.’
Il terzo infinito può essere declinato nei seguenti casi: inessivo, elativo, illativo, adessivo, abessivo e instruttivo. Si forma con il tema della
terza persona singolare del verbo al grado forte aggiungendo -ma-/mä- e la desinenza del caso in questione:
Inessivo: -ma-/-mä– + -ssa/-ssä:
Olin kaupassa ostamassa maitoa. ‘Ero al supermercato a comprare
del latte.’
Olitko jo nukkumassa, kun soitin sinulle? ‘Stavi già dormendo
quando ti ho telefonato?’
Hanna istui lukemassa kirjastossa. ‘Hanna era seduta in biblioteca
a leggere.’
Elativo: -ma-/-mä– + -sta/-stä:
Tulin vasta illalla opiskelemasta. ‘Sono venuto soltanto la sera dopo
aver studiato.’
Tulimme keittiöstä pesemästä astioita. ‘Siamo venuti dalla cucina
dove abbiamo lavato piatti.’
Opettaja kielsi lapsia menemästä ulos. ‘L’insegnante ha vietato ai
bambini di andare fuori.’
Illativo: -ma-/-mä– + -an/-än:
Menen keittiöön tekemään ruokaa. ‘Vado in cucina a cucinare.’
Matkustamme Suomeen opiskelemaan. ‘Andiamo in Finlandia a
studiare.’
Illalla rupesi satamaan. ‘Alla sera è cominciato a piovere.’
Adessivo: -ma-/-mä– + -lla/-llä:
Matkustamalla oppii paljon muista kulttuureista. ‘Viaggiando si impara molto di altre culture.’
Abessivo: -ma-/-mä– + -tta/-ttä:
Tulimme sisään hänen huomaamattaan. ‘Siamo entrati senza che se
ne accorgesse.’
Introduzione
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Il quarto infinito è sempre alla forma attiva e viene declinato al
nominativo e al partitivo. La caratteristica al nominativo è -minen e
al partitivo -mis-. In alcune espressioni idiomatiche il quarto infinito
viene usato con il suffisso possessivo:
Tupakoiminen kielletty. ‘Vietato fumare.’
Minulla on paljon tekemistä. ‘Ho molto da fare.’
Paoloon ei ole luottamista. ‘Non c’è da fidarsi di Paolo.’
Sinne ei ole menemistä. ‘Non si deve andare là.’
Leena lukee lukemistaan. ‘Leena continua a leggere.’
I participi
La difficoltà dei participi è costituita dal fatto che sono declinati come i
nomi al singolare e al plurale e in tutti i casi; essi vengono usati come soggetto, aggettivo attributivo, complemento predicativo e possono corrispondere a una frase subordinata. Quando gli infiniti corrispondono alle
forme sostantivali dei verbi italiani l’apprendimento non crea problemi,
ma quando corrispondono a una frase subordinata gli studenti incontrano difficoltà sia nella loro formazione, sia nel loro uso.
Il participio presente ha la forma sia attiva sia passiva formata con
la caratteristica -va, -vä aggiunta al tema del verbo. Si usa come soggetto, aggettivo attributivo e complemento predicativo e si declina come
gli altri nomi nell’imperfetto, nel perfetto e nel piuccheperfetto:
Sohvalla istuva nainen lukee kirjaa. ‘La donna che sta seduta sul
divano legge un libro.’
Pihalla leikkivät lapset ovat iloisia. ‘I bambini che giocano nel cortile sono allegri.’
Tiedän hänen tulevan (Tiedän, että hän tulee). ’So che viene.’
Lontoosta tulevassa koneessa oli paljon matkustajia. ‘Nell’aereo che
è venuto da Londra c’erano molti passeggeri.’
Possiamo notare come il participio presente passivo sia tradotto in
italiano con “da” e il verbo all’infinito:
Ostettava lehti. ‘Il giornale da comprare.’
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Introduzione
Onko sinulla jotain sanottavaa? ’Hai qualcosa da dire?’
è comprensibile che il significato attivo possa creare perplessità da
parte degli studenti come nei seguenti esempi:
Matti sanoo tulevansa huomenna. ‘Matti dice di venire domani.’
Leena luulee olevansa viisas. ‘Leena crede di essere saggia.’
Va evidenziato che con il verbo olla il participio presente passivo
viene usato come un imperativo impersonale:
Sinunkin on tultava kanssani. ’Anche tu devi venire con me.’
La formazione del participio passato passivo non crea difficoltà,
ma è necessario far notare che il significato nella frase subordinata
può essere attivo:
Talvella auringon laskettua tuli heti pimeä. ‘D’inverno dopo che il
sole fu tramontato cominciò a diventare buio subito.’
Questo complemento di tempo comporta in italiano l’uso di un
tempo che indica azione continuativa o ripetuta: un imperfetto o un
presente storico (tramontava /cominciava o comincia/tramonta), altrimenti occorre cambiare l’espressione temporale e emtterne una
compatibile con un’azione puntuale.
Lentokoneen saavuttua Helsinkiin näin heti Maisan. ‘Quando l’aereo arrivò a Helsinki vidi subito Maisa.’
Il participio agente viene formato con la caratteristica -ma, -mä seguita dal suffisso possessivo:
Kutomani villapusero on sinulle liian pieni. ‘La maglia che ho fatto
è troppo piccola per te.’
Oliko lukemasi kirja mielenkiintoinen? ’Era interessante il libro
che hai letto?’
Italiassa ottamamme kuvat ovat kauniita. ‘Le foto che abbiamo fatto in Italia sono belle.’