Anno Accademico 2014-2015 Igiene e Medicina di Comunità

Anno Accademico 2014-2015
Igiene e Medicina di Comunità (Seminario)
Prof.ssa Maria Cristina Marazzi
PROGRAMMA IGIENE E MEDICINA di COMUNITÀ Nutrizione e salute Cap 1‐2‐3 (tutto) Cap 4 vitamine idrosolubili Vitamine liposolubili Minerali Cap. 5‐6‐7 (tutto) Cap. 8 Alimentazione anziano Cap. 9 Valutazione antropometrica adulto Cap. 10 Malnutrizione per eccesso Cap. 11 Diabete mellito Osteoporosi Ipertensione Malattie cardiovascolari Tumori Tumori Le grandi transizioni Cap. 2 Cap. 3 Cap. 4 p. 1‐40 p. 41‐43 p. 52 p. 61‐62 p. 75‐106 p. 115‐118 p. 128‐130 p. 141‐145 p. 147‐149 p. 150 p. 151‐153 p. 163‐164 p. 165‐166 dispense sul sito tutto (p.21‐40) p. 53‐62 tutto (p. 67‐87) Ondate di calore dispense sul sito 1
di M.C. MARAZZI, L. PALOMBI, S. MANCINELLI, E. BUONOMO, G. LIOTTA, P. SCARCELLA. Volume di 100 pagine.
Tra i grandi cambiamenti che il ‘900 ha visto realizzarsi si collocano a pieno titolo le transizioni demografica ed epidemiologica.
... La nuova struttura demografica della popolazione porta con sé
una domanda di salute che viene determinata non solo dalla presenza o dall’assenza di patologie specifiche, ma dall’intreccio di
un insieme di fattori psico-fisici ed economico-sociali. È questa la
matrice della terza transizione, quella assistenziale, conseguenza
delle transizioni demografica ed epidemiologica, oggi tema centrale per gli operatori socio-sanitari...
... Negli ultimi decenni il ruolo di questi fattori è risultato appannato da una sanità sempre più orientata verso la specializzazione e
la settorializzazione della formazione, troppo spesso concepita separatamente dal sociale. L’emersione della qualità della vita come
obiettivo dell’intervento sanitario (si pensi, ad esempio, a tanta
parte della geriatria o dell’oncologia) ci restituisce uno sguardo
olistico sulla persona e sulla sua domanda di salute, che necessariamente richiede una formazione aperta all’integrazione tra sociale
e sanitario.
Il presente testo offre una ricostruzione del quadro complessivo
all’interno del quale questi fenomeni avvengono e delle loro conseguenze, nella convinzione che una loro migliore comprensione
costituisca un elemento necessario del curriculum formativo di
medici, infermieri, assistenti sociali, educatori, formatori e più in
generale di tutti coloro che lavorano nel vasto campo dei servizi
alla persona.
BASI DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA
a cura di R. DANIELS, R.N. GRENDELL, F.R. WILKINS.
Volume di 1800 pagine, riccamente illustrato a colori.
Il concetto di “Fondamenti di Infermieristica” nasce dall’esigenza
degli autori che durante la loro lunga esperienza di insegnamento
hanno voluto offrire agli studenti un approccio accurato ed
organizzato dei contenuti, nonché uno strumento per acquisire
maggiore consapevolezza delle proprie abilità rispetto alle
conoscenze teoriche. Il contenuto viene presentato in una cornice
pedagogica che richiama varie modalità di apprendimento per
ciascuno studente. Le procedure mostrate per step all’interno
del testo, sono esempi della metodologia d’apprendimento che
tende ad ottimizzare ciò che viene appreso nel corso della lettura
stessa. Inoltre un’ampia varietà di argomenti che si focalizzano
sulla funzione educativa nei confronti del paziente, sulla ricerca e
sulla risoluzione delle criticità (problem solving), tra le altre cose
favorisce una efficace pratica assistenziale e sviluppa il pensiero
critico del lettore. Il libro ruota attorno alla figura del paziente
in una prospettiva olistica che incoraggia lo studente infermiere
a vedere ogni persona come una risorsa nella promozione alla
salute e al benessere, in aggiunta alla messa a fuoco del bisogno
della prevenzione di malattie e di una gestione efficace di tutti
i livelli di assistenza. L’analisi del caso clinico alla fine di ogni
capitolo fornisce un pratico scenario sintetico per l’applicazione
dei concetti appresi. Le pagine interamente colorate, una
gradevole impostazione visiva delle immagini unitamente a
schede che illustrano i punti essenziali, ed infine ai riferimenti
tutoriali impegnano lo studente ad un uso semplice e immediato
dello strumento. Le informazioni e i processi d’apprendimento,
in connessione con le abilità pratiche dello studente, favoriscono
il ruolo attivo, partecipato e lo sviluppo di una professionalità
assistenziale etica e responsabile.
Marazzi - Palombi - Mancinelli - Buonomo - Liotta - Scarcella
LE GRANDI TRANSIZIONI
Demografica Epidemiologica Assistenziale
Maria Cristina Marazzi
Leonardo Palombi
Sandro Mancinelli
Ersilia Buonomo
Giuseppe Liotta
Paola Scarcella
NUTRIZIONE E SALUTE
Le basi conoscitive per una corretta educazione alimentare
VADEMECUM DELL’INFERMIERE
MANUALE DI TECNICHE E PROCEDURE
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di S.M. NETTINA. Volume di 1262 pagine, illustrato.
a cura di P. LYNN. Volume di 1116 pagine, riccamente illustrato a colori.
Il “Manuale di tecniche e procedure infermieristiche” offre un
buon contributo alla progettazione e realizzazione del piano assistenziale.
Il testo riprende in maniera precisa i fondamenti di base delle
procedure infermieristiche facendo un’analisi dettagliata ed, in
maniera esaustiva, chiarisce per ogni “azione” il suo “razionale”
scientificamente dimostrato.
La struttura del testo è ben orientata all’obiettivo che si pone: aiutare gli infermieri e gli studenti di infermieristica ad apprendere
le procedure cognitive, tecniche, interpersonali ed etico-legali per
un’assistenza efficace e sicura.
Possiede una logica di lettura sequenzialmente ben architettata
dall’Autore, rispettando i diversi bisogni formativi ed i diversi
curricula degli studenti.
L’idea di contestualizzare le procedure con la descrizione di casi
clinici reali, la presenza di icone che focalizzano l’attenzione su
informazioni fondamentali per la stessa procedura, la documentazione delle linee-guida, l’approccio fotografico e le domande per
sviluppare la riflessione critica facilitano l’impatto con l’utilizzo
del testo.
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NUTRIZIONE E SALUTE
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necessarie basi di conoscenze scientifiche che consentono
all’infermiere di progredire ed aggiornarsi nel campo della clinica
in quanto permette di consultare rapidamente tutte le informazioni
da applicare nella quotidianità della pratica professionale.
Le tematiche sono trattate in ordine alfabetico e prendono in
esame in modo schematico, ma non riduttivo, l’aspetto clinico e
l’aspetto assistenziale, con particolare riferimento alla diagnosi
infermieristica, alla valutazione interdisciplinare e alle procedure
infermieristiche da seguire.
Questo testo è uno strumento di studio utile sia agli studenti del
Corso di Laurea Triennale in Infermieristica, Infermieristica
Pediatrica ed Ostetricia, sia agli studenti iscritti ai Master e/o
Perfezionamenti di area clinica, sia agli infermieri che lavorano in
ambito clinico e didattico, perché sviluppa le capacità critiche e le
competenze metodologiche necessarie per ragionare e lavorare in
modo integrato con gli altri operatori.
Si sofferma sugli strumenti conoscitivi per l’attuazione dei
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per una partecipazione attiva dell’infermiere nel percorso clinico
assistenziale del paziente, con continui riferimenti alla quotidianità
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Nutrizione e salute (da studiare) Cap 1‐2‐3 (tutto) Cap 4 vitamine idrosolubili Vitamine liposolubili Minerali Cap. 5‐6‐7 (tutto) Cap. 8 Alimentazione anziano Cap. 9 Valutazione antropometrica adulto Cap. 10 Malnutrizione per eccesso Cap. 11 Diabete mellito Osteoporosi Ipertensione Malattie cardiovascolari Tumori 3
p. 1‐40 p. 41‐43 p. 52 p. 61‐62 p. 75‐106 p. 115‐118 p. 128‐130 p. 141‐145 p. 147‐149 p. 150 p. 151‐153 p. 163‐164 p. 165‐166 Estratto dalla Relazione sullo stato sanitario del paese 2012-2013 (Ministero della
salute, 2014)
Lo stato di salute della popolazione – Cause di morte
La Figura 1.6, che rappresenta la distribuzione percentuale delle cause selezionate nel complesso delle
età, mostra come le malattie cronico-degenerative, legate al processo di invecchiamento, si confermino
principali cause di morte: le malattie del sistema circolatorio e i tumori rappresentano, ormai da anni, le
prime due più frequenti cause di morte, responsabili nel 2011 nel complesso del 68,2% del totale dei
decessi maschili e del 66,4% di quelli femminili; tuttavia, mentre tra gli uomini il peso di queste due
cause di morte praticamente si equivale (34,0% ciascuna), tra le donne le malattie cardiovascolari
sopravanzano di gran lunga i tumori (41,2% vs 25,2%).
Le malattie dell’apparato respiratorio rappresentano la terza causa di decesso, sia per gli uomini sia
per le donne (7,8% e 5,9%, rispettivamente), seguite per gli uomini dalle cause violente (4,7%) e per le
donne dalle malattie endocrine e del metabolismo, incluso diabete mellito (5,1%). Il rapporto tra i
decessi femminili e quelli maschili e pari, complessivamente, a 1,1 quando si considerano tutte le età,
ma arriva a 1,3 tra i più anziani.
Si può anche analizzare la distribuzione delle principali cause di morte, rispettivamente tra uomini e
donne, nel complesso delle età e in tre fasce: bambini/adolescenti (0-14 anni), adulti (15-74) e anziani
(75 anni e oltre).
Le malattie del sistema circolatorio sono la causa principale di morte dopo i 75 anni di età in entrambi i
generi. La maggior parte delle morti per malattie del sistema circolatorio è dovuta alle malattie
ischemiche del cuore (quali l’infarto del miocardio) e alle malattie cerebrovascolari (come l’ictus),
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tuttavia, mentre le cardiopatie ischemiche sono una prerogativa maschile, fra le donne entrambe le
cause di morte sono rilevanti.
I tumori rappresentano la prima causa di decesso nella fascia di età 15-74 anni (46% negli uomini,
53,8% nelle donne). Il tumore del polmone fra gli uomini (la cui mortalità è 87,9 per 100.000) e il tumore
della mammella fra le donne (31,0 per 100.000) sono responsabili del maggior numero di morti causate
da neoplasie; queste due sedi tumorali sono le più frequenti sia tra gli adulti sia tra gli anziani. Seguono
il tumore del colon-retto, sia per gli uomini sia per le donne (36,3 e 21,3 per 100.000, rispettivamente).
I traumatismi e gli avvelenamenti causano 7.726 decessi tra gli uomini e 2.230 tra le donne nella fascia
di età 15-74 anni.
Fra i bambini e gli adolescenti il numero di decessi è di 2.485, principalmente dovuti a condizioni che
originano dal periodo perinatale (38,2%) e da malformazioni congenite e anormalità cromosomiche
(20,2%); i tumori rappresentano la terza causa di morte più frequente (10,5%) e in questo gruppo sono
più frequenti leucemie e altri tumori del sistema linfoematopoietico.
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I tumori
Maria Cristina Marazzi
Paola Scarcella
Fra le malattie cronico-degenerative si comprendono i tumori. I tumori maligni sono neoformazioni di
tessuto caratterizzate dalla presenza di cellule atipiche e da un accrescimento autonomo, afinalistico e
progressivo. Sono quindi neoformazioni, formazioni nuove che si sviluppano e crescono all'interno di un
tessuto altrimenti sano.
La prima caratteristica è la novità del tessuto tumorale rispetto al normale tessuto all’interno del quale si
sviluppa.
La seconda caratteristica è che queste neoformazioni sono caratterizzate da cellule, che hanno
un'autonomia di accrescimento. Normalmente le cellule di un tessuto si sviluppano in un armonia che è
stabilita geneticamente. Per esempio le cellule di un determinato tessuto si dividono ad intervalli di tempo
ben determinati e questo perché il tessuto mantenga la sua armonia. Invece la cellula tumorale è una
cellula che, a un certo punto, prende uno sviluppo autonomo, che non obbedisce più all'armonia tissutale.
Ad esempio le cellule dei globuli rossi del sangue si sviluppano, si riproducono ogni quattro mesi, ma se c'è
un tumore delle cellule del sangue queste cellule cominciano a svilupparsi in maniera autonoma magari
ogni mese, ogni settimana e invadono l'organismo.
La terza caratteristica è l’afinalismo, ossia la mancanza di finalità. Tutte le cellule hanno una loro finalità.
Per esempio le cellule del sangue, i globuli rossi hanno il compito di trasportare l’ossigeno, i globuli bianchi
di fornire anticorpi, le cellule del fegato di metabolizzare sostanze, le cellule del pancreas di produrre
insulina, ecc. Ogni cellula del nostro organismo ha un fine. La cellula tumorale, no. Quindi non solo si
accresce in modo autonomo, ma perde la finalità quindi perde anche le caratteristiche proprie del tessuto
da cui si origina. Una quarta caratteristica è l'atipia, cioè queste cellule non sono più quelle tipiche del
tessuto ma prendono delle caratteristiche diverse sia dal punto di vista morfologico (quindi della loro
forma), che dal punto di vista metabolico, hanno un metabolismo diverso da quello delle cellule da cui si
sono originate e riproduttivo, poichè le cellule tumorali si riproducono più rapidamente rispetto al tessuto da
cui sono originate. Questa atipia può essere più o meno marcata fino ad essere così spiccata da rendere
difficile capire da quale tessuto si è originata la cellula atipica. Più la cellula è atipica, più è diversa dal
tessuto da cui si è originata, e più può essere considerata maligna, perchè meno risponde a quella che è
l'armonia del tessuto di cui avrebbe dovuto far parte. L'ultima caratteristica è la progressività
dell'accrescimento: queste cellule atipiche tendono ad accrescersi indefinitamente.
Di questa progressione di accrescimento fa parte anche la cosiddetta riproduzione a distanza o quelle
neoformazioni a distanza che comunemente vengono chiamate metastasi, cioè la formazione di nuovo
tessuto tumorale, in punti diversi da quelli originari.
Lo sviluppo del cancro, la cancerogenesi, avviene in due fasi principali: la fase di iniziazione e la fase di
promozione.
La fase di iniziazione è caratterizzata dalla modificazione del materiale genetico, il DNA della cellula.
Questa modifica del DNA è il motivo per cui la cellula assume caratteristiche diverse da quelle del tessuto
di origine. E’ una modificazione strutturale, cioè il DNA non è più lo stesso, il patrimonio genetico non è più
uguale a quello del tessuto di origine. Questo può essere determinato da motivi molto diversi, per esempio
può avvenire anche ad opera di un virus. Infatti ci sono delle ipotesi anche piuttosto solide secondo le quali
alcuni virus possono avere una relazione con i tumori maligni.
Alla base della alterazione del DNA quindi ci possono essere fattori biologici come quelli virali, ma è
possibile che questa modificazione del DNA sia compiuta anche da altri fattori per esempio fattori chimici
che alterano il DNA, come le sostanze contenute nel fumo della sigaretta; oppure fattori di tipo fisico, per
esempio le radiazioni ionizzanti, ecc. Uno dei rischi dei disastri nucleari in cui si disperdono nell’ambiente
sostanze radioattive è proprio un aumento a medio e lungo termine del rischio cancerogeno.
All'inizio della cancerogenesi c’è una cellula che subisce una mutazione. Questo processo nel nostro
organismo avviene continuamente, cioè la fase di iniziazione si produce spessissimo ma se manca la
seconda fase, quella di promozione, queste cellule mutate, con DNA mutato, possono rimanere latenti,
oppure più spesso vengono distrutte da meccanismi immunitari, perché l'organismo le riconosce come
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estranee e le distrugge. Infatti esiste un'immunità non solo nei confronti dei microrganismi patogeni, ma di
tutto ciò che si presenta come antigene. Una cellula mutata si presenta come antigene e quindi può essere
eliminata.
Inoltre fattori alimentari, un'alimentazione corretta, ricca soprattutto di vitamine, come la vitamina A, la C e
la E può avere una azione protettiva nei confronti di fattori cancerogeni.
In ogni caso la fase di iniziazione è sempre necessaria, cioè ci vuole sempre una mutazione del DNA
cellulare per l'innesco della cancerogenesi.
La fase di promozione consiste in uno stimolo del metabolismo e della proliferazione della cellula mutata,
che inizia a riprodursi in maniera anche molto rapida. Infatti una delle alterazioni genetiche più frequenti
nelle cellule tumorali è quella dei geni che regolano l'orologio cellulare, cioè di quelli che regolano la
frequenza delle divisioni cellulari. Lo stimolo alla proliferazione fa sviluppare altre cellule che si dividono e
diventano una neoformazione più o meno grande che si organizza con i propri vasi sanguigni, con
caratteristiche di autonomia, rispetto al tessuto in cui si trova, e di invasività quindi anche di danno rispetto
al tessuto. C’è una prima proliferazione del tessuto stesso e poi anche una proliferazione a distanza, che è
una caratteristica più o meno spiccata dei tumori maligni.
La promozione è dovuta a fattori vari, di ordine per esempio alimentare, di ordine fisico o chimico, oppure
fattori dell’ospite. Per esempio situazione di stress, di debolezza e in generale di scarsa reazione
dell'organismo. La fase di promozione comunque dura a lungo, in genere diversi anni, o addirittura
decenni. Il periodo che intercorre fra l’esposizione allo stimolo iniziale, e la comparsa del tumore vero e
proprio è detto latenza e può durare diversi anni e più frequentemente decenni. Questo periodo di latenza
non equivale al periodo di incubazione, tipico delle malattie infettive.
La prima differenza è che nei tumori è difficilissimo riconoscere il momento dell’iniziazione, anche se in
alcuni casi è stato possibile identificarlo, per esempio nel caso delle radiazioni si è riusciti a vedere quando
inizia l’alterazione del DNA e quanto tempo ci vuole perché questo dia luogo al tumore maligno, quindi a
una neoformazione.
Il cancro è più spesso diagnosticato in età adulta e anziana, ma i cambiamenti della cellula che conducono
al cancro iniziano molto prima e quindi la protezione è utile ad ogni età.
D’altra parte il periodo di latenza varia da alcuni mesi fino a decenni, a differenza del tempo di
incubazione.
Questa estrema variabilità fa del tempo di latenza un tempo molto diverso da quello di incubazione, che è
vero che ha un range (morbillo 14-21 giorni, l’influenza fino a 2 giorni) ma è un range definito.
Durante il periodo di latenza è possibile che l'organismo in qualche modo riesca ad eliminare le cellule
tumorali. Per esempio sono stati trovati dei tumori di piccole dimensioni, incapsulati così da essere
neutralizzati. Ciò è la dimostrazione che durante la fase di promozione del tumore è ancora possibile che
l'organismo reagisca ed elimini questa minaccia e questo dipende molto dai meccanismi immunitari, che
sono molto importanti in tutte le fasi della malattia tumorale.
Non c'è tumore senza le due fasi di iniziazione e di promozione.
Quando il tumore raggiunge dimensioni ragguardevoli, oppure quando, anche se di dimensioni piccole,
colpisce la funzione di un organo, compaiono i sintomi e si ha la malattia tumorale vera e propria.
Epidemiologia dei tumori maligni
Si calcola che in Italia il 30% circa della mortalità sia da attribuire ai tumori maligni. Sono la seconda causa
di morte dopo le malattie cardiovascolari. Si può dire che, in Italia, quasi una persona su tre muore per un
tumore maligno, ma molte di più sono le persone malate. Per fortuna non tutte queste persone muoiono
perché oggi una parte dei tumori maligni è curabile, soprattutto se presi in una fase iniziale, quindi se la
neoformazione viene aggredita in tempi brevi.
I tumori presentano un andamento crescente da Sud a Nord, cioè le regioni del sud sono meno colpite di
quelle del nord, il centro ha una posizione intermedia. In Europa si evidenzia un trend analogo: l’Italia è
meno colpita dei Paesi Scandinavi, così come tutta l'Europa del Sud: Francia meridionale, Spagna,
Portogallo e Grecia sono meno colpiti dei Paesi del Nord Europa.
Questo è legato naturalmente a vari fattori:
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
Il primo fattore è la modifica degli stili di vita, che si sono sempre più diffusi con il benessere delle
società.
 Un altro è l’invecchiamento della popolazione, infatti i tumori aumentano praticamente tutti al
crescere dell’età, quindi più la popolazione è anziana e maggiore sarà la frequenza di tumori.
 Un altro fattore è legato alle possibilità diagnostiche; è chiaro che laddove ci sono possibilità
diagnostiche migliori aumenta la diagnosi di tumori. Questo non vuol dire che ce ne sono di più, ma
che vengono diagnosticati di più.
Anche se corretto per questi fattori, è comunque vero che c’è una maggior frequenza di tumori nelle zone
più ricche, più evolute e non solo perchè in queste zone più evolute, più ricche ci sono più anziani e ci sono
più possibilità diagnostiche.
La differenza è anche legata al fatto che i tumori sono conseguenti a determinate abitudini di vita delle
società in cui c’è maggior benessere. Questi sono dei fattori piuttosto importanti.
Sono i fattori dipendenti dal comportamento personale a cui è attribuibile circa il 70% dei tumori:
 l’uso di tabacco,) (vedi Codice Europeo contro il cancro)
 l’uso di alcool, (vedi Codice Europeo contro il cancro)
 i fattori dietetici (vedi Nutrizione e salute p. 165-166).
Negli alimenti possono essere presenti sostanze, come i pesticidi, gli erbicidi, i fungicidi e tutte quelle
sostante che servono ad eliminare i parassiti dalle piante. Questi composti, assorbiti dalle piante ed
eventualmente dagli animali possono talvolta risultare cancerogeni.
Un secondo gruppo di fattori sono quelli presenti nell'ambiente di vita, come le radiazioni ionizzanti e le
radiazioni ultraviolette (UV), l'inquinamento atmosferico, o altri fattori presenti nell'ambiente di lavoro..
Le radiazioni ionizzanti devono essere comunque limitate anche a scopo diagnostico, cioè bisogna avere
delle cautele nel sottoporsi a tanti esami diagnostici che comportano l'utilizzo delle radiazioni ionizzanti.
Quello a cui dobbiamo badare di più è l’esposizione alle radiazioni ionizzanti, per esempio quelle ad uso
diagnostico che vanno sempre limitate, utilizzando laddove possibile altri sistemi in cui non ci sia la
necessità di ricorrere alle radiazioni ionizzanti. Si tratta di un pericolo per lo più professionale, cioè è legato
a coloro che, per motivi di lavoro, sono a contatto con le radiazioni ionizzanti. Diverse categorie ma
possiamo parlare soprattutto di radiologi e tecnici di radiologia che infatti hanno dei periodi di riposo
superiori a quelli degli altri sanitari. Questi periodi di riposo sono periodi di allontanamento dai fattori
cancerogeni. Si suppone che il riposo rappresenti la possibilità di riparazione delle eventuali lesioni precancerose.
Gli eventi catastrofici, tipo quello di Fukushima o Chernobyl oppure Hiroshima, che rappresenta
l’esplosione della prima bomba atomica alla fine della seconda guerra mondiale sono eventi rari.
L’altro tipo di radiazione è la radiazione ultravioletta (vedi Codice Europeo contro il Cancro).
Possono favorire i tumori alcuni i virus.
Il Papilloma virus aumenta il rischio di certi tipi di cancro del collo dell’utero; i virus dell’epatite
incrementano il rischio di tumori epatici. E’ stata trovata una associazione positiva fra Helicobacter Pylori e
tumore gastrico.
E’ nota una predisposizione ereditaria per alcuni tipi di patologie tumorali quali il cancro del seno e
dell’intestino.
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Traduzione a cura di Maria Cristina Marazzi e Paola Scarcella
CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO
12 modi per ridurre il rischio di cancro
1. Non fumare. Non utilizzare alcuna forma di tabacco
2. Fare in modo che la propria casa sia ”smoke free”. Sostenere tutte le politiche “smoke-free”
nell’ambiente di lavoro.
3. Mantenere un peso corporeo salutare.
4. Avere uno stile fisicamente attivo nella vita di ogni giorno. Limitare il tempo trascorso seduti.
5. Avere una dita sana.
 Mangiare in buona quantità cereali integrali, legumi, vegetali e frutta
 Limitare cibi ad alto valore calorico (cibi ricchi di zuccheri e grassi) ed evitare bevande
zuccherate.
 Evitare carni lavorate; limitare il consumo di carni rosse e di cibi ad alto contenuto di sale
6. Se si beve alcool di qualsiasi tipo, limitarne l’introduzione. Non bere alcool è meglio per la
prevenzione del cancro
7. Evitare l’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini. Usare protezioni solari e non
usare lettini solari.
8. Sul luogo di lavoro proteggersi contro sostanze cancerogene, seguendo le istruzioni per la
salute e la sicurezza.
9. Verificare se si è esposti a radiazioni naturali da alti livelli di radon nella propria abitazione.
Fare in modo di ridurre gli alti livelli di radon.
10. Per le donne:
 l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre. Se possibile allattare il proprio
figlio
 la terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di alcuni tumori. Limitare l’uso della
terapia ormonale sostitutiva
11. Avere cura che i propri figli prendano parte a programmi di vaccinazione per:
 Epatite B (per i nuovi nati)
 Papilloma virus (HPV) (per le ragazze)
12. Partecipare a programmi di screening per i seguenti tumori:
 intestino (uomini e donne)
 seno (donne)
 cervice uterina (donne)
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1. Tabacco
Non fumare. Non utilizzare alcuna forma di tabacco.
Il tabacco è la principale causa globale di malattie prevenibili e di morte.
Il tabacco è la principale causa di cancro. Il fumo è la forma più nociva del consumo di tabacco, essendo alla
base della maggior parte delle malattie legate al tabacco. Il fumo di sigaretta uccide fino a metà dei fumatori
di lunga data.
Ogni anno, l'uso del tabacco provoca circa 6 milioni di morti e più di mezzo trilione di dollari di danni
economici in tutto il mondo. Il tabacco ucciderà fino a 1 miliardo di persone in questo secolo se
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) non è
implementata rapidamente. In Europa, la recente revisione della direttiva sui prodotti del tabacco (2014/40 /
UE) specifica le regole di controllo della produzione, la presentazione e la vendita di tabacco e prodotti affini,
destinate ad armonizzare le differenze tra i paesi in materia di controllo del tabacco e di conseguenza una
migliore tutela della salute pubblica della popolazione.
Una panoramica degli effetti dannosi per la salute provocati dal tabacco è mostrato in Figura 1.
Figura 1: Problemi di salute dovuti al fumo e all’esposizione a fumo passivo
Quali tipi di prodotti del tabacco sono utilizzati in Europa?
Il tabacco può essere fumato, succhiato, masticato, o sniffato. Il fumo di sigaretta è il modo più utilizzato
nell'Unione europea; circa il 28% delle persone di età superiore a 18 anni attualmente fumano e meno
dell'1% utilizza il tabacco in altro modo, tranne in Svezia. Il tabacco è venduto anche come sigari,tabacco
sfuso per sigarette arrotolate a mano o per la pipa, tabacco per narghilè, tabacco da masticare, tabacco che
può essere aspirato o fiutato (tabacco da fiuto, umido o secco).
L'uso del tabacco causa il cancro ? Qual è la percentuale di cancro causata dal fumo?
Sì. L'uso del tabacco è la principale causa di cancro - ed è evitabile. Non c'è alcun modo sicuro di usare
tabacco, e il fumo è il modo più pericoloso per utilizzare tabacco, dal momento che il maggior rischio di
cancro proviene dalla combustione del tabacco o dal fumo di tabacco, perché la maggior parte delle
sostanze tossiche, comprese i cancerogeni vengono create durante il processo di combustione. Il tabacco
provoca diversi tipi di cancro, soprattutto se fumato. Il fumo di tabacco provoca anche il cancro nei non
fumatori che inalano fumo di tabacco da fumatori e nei figli di genitori che fumano.
Il rischio di cancro ai polmoni è 20-25 volte più alto negli uomini e nelle donne che fumano rispetto a quelli
che non fumano. Il rischio aumenta con l'aumento del numero di anni di fumo, con l’aumento del numero di
sigarette fumate al giorno, e in rapporto all’inizio più precoce dell’abitudine al fumo. Si stima che in Europa, il
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fumo causi l’82% dei tumori polmonari. La percentuale di diversi tumori che potrebbero essere prevenuti,
evitando di fumare è indicato tra parentesi nella figura 2.
Figure 2: Tumori causati dal fumo di tabacco e, laddove indicato, da altre forme di uso del tabacco o dal
fumo passivo. Fra parentesi è indicata la percentuale di tumori causati dal fumo di tabacco, calcolato
utilizzando la prevalenza di fumatori in Europa.
Il fumo di tabacco è una causa consolidata di ciascuno dei tumori individuati nella figura2. Inoltre, l'Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro(IARC) ha concluso che c’è una certa evidenza che il fumo di
tabacco aumenta il rischio di cancro al seno (10-30%), sulla base di studi sull'uomo. Inoltre, vi sono prove
limitate che il fumo passivo aumenta il rischio di cancro della laringe e della faringe. In questo contesto,
"limitata evidenza" significa che il fumo di tabacco può provocare il cancro al seno e che l'inalazione di fumo
passivo può provocare il cancro della laringe e della faringe.
Tutte le forme di tabacco causano il cancro?
Sì. Tutte le forme di tabacco causano cancro. Il rischio maggiore deriva da forme combustibili (fumo di
tabacco), dal momento chela maggior parte delle sostanze cancerogene vengono prodotte durante il
processo di combustione.
Quali sono le sostanze cancerogene nel tabacco?
Tabacco e fumo di tabacco contengono molte sostanze che sono note causare il cancro (il termine usato è
"cancerogeni") negli animali da laboratorio e negli esseri umani. Alcuni agenti cancerogeni sono parti naturali
della pianta di tabacco in sé, e alcuni si formano quando il tabacco viene bruciato o durante la lavorazione,
l'invecchiamento, o la conservazione, come il benzene,la formaldeide e le nitrosammine specifiche del
tabacco, per citarne alcuni. Il numero e la quantità di sostanze cancerogene possono variare tra i prodotti del
tabacco a seconda dei paesi. Alcuni tipi tabacco non da fumo possono essere prodotti con una ridotta
concentrazione di nitrosammine specifiche del tabacco - uno dei principali cancerogeni nei prodotti del
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tabacco. L’uso continuo del tabacco, e quindi la continua esposizione a sostanze cancerogene, può portare
allo sviluppo del cancro.
Alcune delle sostanze chimiche presenti nel tabacco e nel fumo di tabacco sono state classificate come
cancerogeni per l'uomo dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), parte
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La Figura 3 evidenzia alcune delle molte sostanze presenti nel fumo di tabacco che causano il cancro in
animali da laboratorio e nell'uomo.
Figure 3: Some cancer-causing substances in tobacco smoke
Ci sono altri fattori che possono modificare il rischio di cancro collegato al fumo? Che cosa accade
se bevo alcol e fumo tabacco?
Sì. Gli effetti nocivi del tabacco sono aumentati dal consumo di alcol e anche in alcune occupazioni che
espongono i lavoratori ad altri agenti noti per causare il cancro (per esempio radon o amianto). Per il
consumo di alcol e il fumo, il rischio di cancro orale, della faringe, laringe, esofago aumenta con l'aumento
del consumo di alcol nei fumatori. Fumare e bere alcolici aumenta il rischio di cancro rispetto al fumo da
solo.
Il fumo del narghilè è fumo sicuro?
No. I fumatori di narghilè inalano sostanze tossiche emesse dal tabacco bruciato (spesso aromatizzato e dal
carbone utilizzato per riscaldare il tabacco, e anche dal fumo passivo. In generale, i fumatori di narghilè
fumano meno frequentemente, ma con maggiore intensità, rispetto ai fumatori di sigarette. Le sessioni
generalmente durano a lungo (20-90 minuti), esponendo i fumatori per un lungo periodo al fumo di tabacco. I
fumatori di narghilè tendono ad inalare il fumo profondamente nei polmoni a causa della maggiore forza
necessaria per aspirare l’aria attraverso l'acqua. L'effetto "freddo" causato dal passaggio del fumo
attraverso l'acqua può indurre un maggior numero di boccate e quindi aumenta l’inalazione di agenti
cancerogeni presenti nel fumo. Il passaggio di fumo attraverso l'acqua non filtra le sostanze tossiche
presenti nel fumo di tabacco.
Un esempio di narghilè è mostrato in Figura 4.
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Posso ridurre il rischio di sviluppare il cancro o di morire di cancro se smetto di fumare? Sì. L'evidenza scientifica dimostra definitivamente che il rischio di cancro diminuisce dopo aver smesso di
fumare a qualsiasi età, ma prima si smette, maggiore è il beneficio.
In media, i fumatori perdono almeno 10 anni di vita rispetto a quelli che non hanno mai fumato. Smettere di
fumare prima dei 40 anni riduce il rischio di morte legato al fumo di circa il 90%. Non è mai troppo tardi per
smettere di fumare; smettere a qualsiasi età riduce il rischio di morte correlata al fumo,rispetto a coloro che
continuano a fumare.
Smettere di fumare ha anche altri benefici per la salute che si possono vedere immediatamente(vedi Figura
5).
Figure 5: Effetti positive sulla salute a breve e lungo termine osservati dopo aver smesso di fumare
Cosa posso fare per smettere di fumare?
Ci sono una serie di cose che i fumatori possono fare per aumentare le loro possibilità di riuscire a smettere
di fumare. Evidenze molto forti mostrano che coloro che utilizzano una combinazione di supporti
farmacologici e comportamentali hanno quattro volte più probabilità di smettere di coloro che non usano
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alcun sostegno. Quelli che usano solo uno di questi sostegni hanno più probabilità di smettere, rispetto a
quelli che non utilizzano alcun supporto.
Le efficaci strategie di sostegno farmacologiche più comunemente utilizzate includono la terapia sostitutiva
della nicotina (NRT), bupropione, vareniclina, e citisina.
La terapia di supporto comportamentale comprende l'assistenza nelle strategie pratiche per la gestione dello
stress, rompendo la dipendenza, guida all'uso dell’NRT, e di gestione del desiderio e dei sintomi di
astinenza. Questo tipo di supporto può essere effettuato faccia a faccia o attraverso canali come il telefono,
il sistema di telefonia mobile SMS, o Internet.
Farmacisti, medici di medicina generale, o di altri operatori sanitari possono facilitare l'accesso a questo tipo
di sostegno.
Un'altra azione che sostiene l'astinenza da fumo è quello di realizzare una casa senza fumo.
Posso ridurre il rischio di cancro se riduco il numero di sigarette fumate?
Sì, questo può ridurre il rischio di cancro, ma il guadagno di salute dipende da altre considerazioni.
La riduzione del rischio dipende se il fumatore compensa la riduzione dell'assunzione di nicotina, cambiando
il modo in cui fuma, come ad esempio inalando più profondamente o facendo più boccate.
Usare la terapia sostitutiva della nicotina (NRT), o altri farmaci, combinati con la riduzione delle sigarette può
aiutare a evitare il fumo compensatorio ed è più probabile che aiuti a smettere di fumare completamente. E’
meglio avere come obiettivo smettere di fumare completamente entro un certo periodo di tempo, dal
momento che smettere di fumare offre i maggiori benefici per la salute. Smettere di fumare a qualsiasi età
riduce significativamente il rischio di morte per tutte le principali malattie legate al fumo, tra cui il cancro,
rispetto a coloro che continuano a fumare.
Il rischio di cancro è determinato non solo dalla periodo di tempo che la persona ha fumato (ad esempio
anni), ma anche dall'intensità del fumo (cioè il numero di sigarette fumate al giorno). L'influenza della durata
del fumo nel determinare il rischio di cancro è più importante della riduzione del numero di sigarette fumate
al giorno. Smettere di fumare è la cosa migliore per ridurre il rischio di cancro.
Che cosa sono le sigarette elettroniche?
Le sigarette elettroniche o sistemi di somministrazione di nicotina elettronici sono dispositivi che non
bruciano o utilizzano le foglie di tabacco, ma invece vaporizzano nicotina, che l'utente inala. Questi prodotti
sono più comunemente noti come e-sigarette e utilizzare le e-sigarette è comunemente indicato
come'vaping'. Anche se alcune sigarette elettroniche sembrano prodotti convenzionali del tabacco(ad
esempio sigarette, sigari, sigaretti, pipe,o narghilè), esse possono essere prodotte in forma di oggetti di uso
quotidiano come penne, chiavette di memoria USB e dispositivi più grandi di forma cilindrica o rettangolare.
Gli altri componenti principali del fluido oltre la nicotina sono glicole propilenico, glicerina vegetale e altri
prodotti chimici. Le sigarette elettroniche sono proposte in una varietà di aromi.
Le sigarette elettroniche sono meno dannose di quelle tradizionali?
Non si conosce la sicurezza a lungo termine. L'uso della sigaretta elettronica non comporta combustione del
tabacco e inalazione di fumo di tabacco, come avviene nella sigaretta tradizionale; pertanto l'uso di sigarette
elettroniche dovrebbe avere un minor rischio di malattia e morte rispetto al fumo di tabacco.
Esiste la preoccupazione che gli aromi possano essere attraenti per i bambini e promuovere l'uso tra i
giovani non fumatori, che l'etichettatura non rifletta il contenuto, che siano commercializzati in modo
inappropriato, e che possano essere utilizzate in luoghi dove è vietato fumare. Bisogna sottolineare che non
sono sicure al 100%.
Che cosa potrebbe accadere quando si tenta di smettere di fumare?
I fumatori possono essere preoccupati per l'aumento di peso quando smettono di fumare. Tuttavia, i benefici
per la salute di smettere di fumare prevalgono sull’aumento dei rischi legati all’incremento di peso, e il peso
può essere gestito a lungo termine.
Il rischio di morte per cause diverse, tra cui il cancro, è più elevato nei fumatori normopeso che in non
fumatori sovrappeso.
Molti fumatori che smettono soffriranno di alcuni effetti fisici e mentali spiacevoli, noti come sindrome da
astinenza, ma questi sono di breve durata e passeranno. Effetti da astinenza possono includere forte
desiderio di fumare, depressione, irritabilità,/aggressività, irrequietezza, aumento dell'appetito, scarsa
concentrazione, stordimento, e disturbi del sonno. La durata è variabile, ma la maggior parte di essi durano
meno di 1-3 mesi. Non tutti soffrono di sintomi da astinenza. Effetti da sospensione sono il risultato del fatto
che i fumatori abituati a dosi regolari di nicotina, quando smettono, hanno bisogno di un adattamento alla
mancanza di nicotina.
Farmaci per smettere di fumare, come ad esempio la terapia sostitutiva della nicotina (NRT), vareniclina, o
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bupropione, possono aiutare durante la sindrome da astinenza, anche se è improbabile che possano
eliminarla completamente. Il supporto comportamentale può aiutare a gestire questi sintomi offrendo
strategie concrete per il fumatore.
Il mio fumo influenza il fumo altrui?
Se rappresentate un modello per altri, allora il vostro fumo è in grado di influenzare il comportamento di
fumare di altre persone intorno a voi. Se fumate, allora è più probabile che gli altri in casa possano fumare
anche loro, soprattutto i giovani influenzati da genitori e fratelli.
Medici, infermieri e altri operatori sanitari sono modelli per i loro pazienti e se fumano, mandano un
messaggio incoerente agli stessi. Gli operatori sanitari dovrebbero quindi essere incoraggiati e aiutati a
smettere di usare il tabacco per promuovere una cultura senza tabacco.
Il fumo è più comune in alcuni sottogruppi di popolazione?
Il fumo è un fattore importante di disuguaglianze sanitarie nella maggior parte dei paesi ad alto reddito. Il
fumo è più comune nei gruppi svantaggiati a livello globale, inclusi quelli con basso livello occupazionale,
educativo, o basso reddito. Ci sono altri gruppi della popolazione che possono essere particolarmente a
rischio, come i senzatetto, le persone con problemi di salute mentale, i prigionieri. In alcuni paesi, le
minoranze etniche possono avere elevati livelli di consumo di tabacco.
E 'importante che siano compiuti sforzi particolari per garantire che gli interventi di controllo del tabacco
raggiungano le popolazioni vulnerabili con uso elevato di tabacco.
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2. Fumo passivo
Rendi la tua casa libera dal fumo .
Sostieni politiche antifumo sul posto di lavoro.
L'esposizione al fumo passivo sul posto di lavoro e a casa è associata a malattie evitabili, tra cui il cancro.
Una panoramica degli effetti dannosi per la salute causati dall’uso del tabacco e dall'inalazione di fumo
passivo è mostrato in Figura 1.
Figura 1: Problemi di salute dovuti al fumo e all’esposizione a fumo passivo
La casa può essere un luogo frequente di esposizione al fumo passivo. In tutta Europa, ci sono differenze
nell'adozione di divieti di fumo in casa, con la prevalenza di case libere dal fumo che vanno dal 31% a più
del 90% a seconda dei paesi. Maggiore protezione dall'esposizione al fumo passivo è desiderabile e
realizzabile per fumatori e non fumatori che evitano di fumare nelle loro case e nelle loro automobili.
In paesi in Europa in cui è ancora consentito fumare sul posto di lavoro, l'adozione di politiche antifumo
complete, come delineato dall'articolo 8 della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Convenzione
quadro sul controllo del tabacco (FCTC), è l'opzione migliore per garantire che tutti i cittadini che lavorano
siano ugualmente e completamente protetti dal fumo passivo. La raccomandazione del Consiglio della
Commissione europea del 30 novembre 2009 sugli ambienti liberi dal fumo, sulla base del WHO FCTCarticolo 8, ha chiesto agli Stati membri l'attuazione di ambienti pubblici e di luoghi di lavoro e trasporti
pubblici liberi dal fumo.
Che cosa è il fumo passivo?
Il fumo passivo (noto anche come " fumo ambientale da tabacco” o come "fumo di altri individui” o
"inquinamento da fumo di tabacco") è il fumo emesso dall'estremità accesa dei prodotti del tabacco,
usualmente in combinazione con il fumo emesso dal fumatore. L'inalazione del fumo altrui da parte dei non
fumatori può essere considerato involontario o fumo passivo.
Il fumo passivo è dannoso per la salute?
L'inalazione di fumo passivo provoca la morte prematura e un certo numero di malattie. Essa provoca il
cancro ai polmoni, malattie coronariche, e malattie respiratorie, e ha un impatto negativo sulle condizioni
come l'asma.
Il personale nei luoghi di lavoro, dove la gente ancora fuma, come ad esempio in bar e ristoranti in alcuni
paesi, è fortemente esposto al fumo passivo. Nel Regno Unito, l'inalazione di fumo passivo si stima che
causi il 14-15% dei casi di cancro al polmone nei non fumatori. Questa frazione può essere maggiore nei
paesi in cui la prevalenza di esposizione al fumo passivo è superiore a questa, per esempio in paesi con alti
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livelli di fumo. Tra le persone che non hanno mai fumato , quelli esposti a fumo passivo hanno un rischio
doppio di sviluppare cancro al polmone rispetto a coloro che non sono esposti al fumo passivo.
Il fumo riduce la crescita del feto. Le donne incinte che fumano danno alla luce bambini che pesano in media
circa 150-250 grammi in meno rispetto a quelli figli di non fumatrici. Il basso peso alla nascita è associato ad
un aumento degli effetti negativi per la salute dei neonati. Il fumo da parte della madre è anche associato ad
un aumentato rischio di della morte improvvisa del lattante (SIDS Sudden Infant Death Syndrome), e di
problemi respiratori e otiti nei bambini.
Il fumo passivo contiene sostanze cancerogene rilasciate nell'aria dalla combustione del tabacco durante il
fumo.
I non fumatori esposti al fumo passivo inalano e metabolizzano sostanze chimiche e cancerogene simili a
quelle inalate dai fumatori. Esempi di queste sostanze chimiche sono sostanze cancerogene come le
nitrosammine specifiche del tabacco e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Studi basati su non fumatori hanno scoperto che coloro che inalano fumo passivo al lavoro e/o a domicilio in
modo continuato, hanno un rischio doppio di sviluppare il cancro al polmone rispetto ai non-fumatori non
esposti.
Quali sono i vantaggi di una casa libera dal fumo?
Le case libere da fumo riducono l'esposizione di adulti e ragazzi al fumo passivo, in particolare di coloro che
sono più vulnerabili come quelli con l’asma o adulti con malattie cardiache o malattie polmonari croniche.
Gli adolescenti che vivono in case in cui è consentito fumare hanno più probabilità di iniziare a fumare
rispetto a quelli che vivono in case in cui è proibito fumare.
I fumatori che vivono in case libere dal fumo fumano meno sigarette al giorno. Le case libere dal fumo
facilitano per coloro che hanno smesso di fumare l’astenersi più a lungo dal fumo.
Case libere dal fumo sono un chiaro messaggio che il fumo è inaccettabile.
Una casa libera dal fumo, in cui nessuno è autorizzato a fumare in nessun momento e in nessuna
circostanza è più efficace nel proteggere i bambini dall'esposizione al fumo passivo piuttosto che restrizioni
parziali. Fumare alla finestra, o sulla porta, non rende la casa libera dal fumo.
Un’ulteriore riduzione dell'esposizione al fumo passivo è realizzabile, non fumando in auto e in altri veicoli
privati in presenza di bambini e non fumatori. Alte concentrazioni di fumo passivo sono stati rilevati in auto,
quando si fuma, e l’apertura dei finestrini non è efficace per eliminare l'esposizione al fumo passivo.
Il mio fumo influenza gli altri?
Se siete un modello per gli altri - per esempio, i vostri figli o i fratelli più giovani - il vostro fumo può
influenzare il comportamento di altre persone intorno a voi riguardo al fumo. Se fumate, allora è più
probabile che gli altri in casa possano anche fumare, soprattutto i giovani influenzati da genitori e fratelli.
Quali sono i vantaggi dell’introduzione di una legislazione che crei un ambiente privo di fumo?
I vantaggi di una legislazione efficace senza fumo sono numerosi:
• Protegge tutti, dai pericoli del fumo passivo.
• Consente di modificare le norme sociali, rendendo il fumo meno accettabile, riducendo in tal modo sia il
fumo, che l'esposizione al fumo di tabacco.
• Porta a una sostanziale riduzione dell'esposizione al fumo passivo, riduce le disuguaglianze di salute
associate con l’esposizione al fumo passivo sul posto di lavoro, provoca un calo immediato del rischio di
malattie cardiache, e migliora i sintomi respiratori in persone esposte sul posto di lavoro.
• Influenza positivamente le imprese (tranne l'industria del tabacco) in molti modi, tra cui il miglioramento
della salute e la produttività dei dipendenti e riduce le rivendicazioni assicurative sulla salute e sui rischi.
Inoltre, i costi sono ridotti dalla riduzione dei prodotti di rifiuto del fumo nei luoghi di lavoro, dal mantenere
degli ambienti per fumatori. Politiche antifumo non causano un calo nelle attività commerciali di ristoranti e
bar.
• Riduce il consumo di sigarette tra i fumatori e dà loro una maggiore occasione di smettere di fumare con
successo.
• Riduce il consumo di tabacco tra i giovani.
• Conduce ad avere casa libere dal fumo.
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3. Mantenere un peso corporeo ideale
C'è una forte evidenza che le persone possono ridurre il rischio di cancro, adottando comportamenti
alimentari sani e di stili di vita salutari. Nelle popolazioni europee, le persone che seguono uno stile di vita
sano che rispetti le raccomandazioni per la prevenzione del cancro hanno un rischio stimato di cancro
inferiore del 18% rispetto alle persone il cui stile di vita e il peso corporeo non soddisfano le
raccomandazioni. Tale riduzione del rischio corrisponde ad uno stile di vita sano che comprende: avere un
peso corporeo normale (indice di massa corporea [BMI] tra 18,5 e 24,9 kg / m2) e evitare gli alimenti che
favoriscono l'aumento di peso, come le bevande zuccherate e i fast food; essere moderatamente attivi per
almeno 30 minuti al giorno; allattare al seno (per le donne); mangiare per lo più cibi di origine vegetale;
limitare l'assunzione di carne rossa; evitare carni trasformate; e limitare il consumo di bevande alcoliche.
Ho un rischio maggiore di sviluppare il cancro se sono in sovrappeso?
Sì. All’aumento del grasso corporeo aumenta la probabilità di sviluppare alcuni tipi di cancro: - quelli
dell'intestino (colon e retto), reni, esofago, pancreas e cistifellea, e, inoltre nelle donne, quelli del seno (nelle
donne in post-menopausa), della mucosa uterina (endometrio), e dell’ovaio.
L’eccesso di grasso corpo aumenta il rischio di cancro molto probabilmente promuovendo l’infiammazione e
livelli crescenti di una serie di fattori di crescita e ormoni, che a loro volta stimolano la crescita delle cellule
tumorali.
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4. L'attività fisica
Essere fisicamente attivi nella vita quotidiana. Limitare il tempo che passi seduto.
C'è una forte evidenza che le persone possono ridurre il rischio di cancro, adottando comportamenti
alimentari sani e di stili di vita salutari. Nelle popolazioni europee, le persone che seguono uno stile di vita
sano che rispetti le raccomandazioni per la prevenzione del cancro hanno un rischio stimato di cancro
inferiore del 18% rispetto alle persone il cui stile di vita e il peso corporeo non soddisfano le
raccomandazioni. Tale riduzione del rischio corrisponde ad uno stile di vita sano che comprende: avere un
peso corporeo normale (indice di massa corporea [BMI] tra 18,5 e 24,9 kg / m2) e evitare gli alimenti che
favoriscono l'aumento di peso, come le bevande zuccherate e fast food; essere moderatamente attivi per
almeno 30 minuti al giorno; allattare al seno (per le donne); mangiare per lo più cibi di origine vegetale;
limitare l'assunzione di carne rossa; evitare carni trasformate; e limitare il consumo di bevande alcoliche.
Quali tipi di tumore possono essere prevenuti dall’attività fisica?
Essere fisicamente attivi riduce il rischio di tumori del grosso intestino (colon-retto), e nelle donne del seno e
della mucosa uterina (endometrio), qualunque sia il peso corporeo. Questi sono tra i tumori più comuni in
Europa. L'attività fisica aiuta anche a contenere l'aumento di peso - che avrà un ulteriore effetto sulla
riduzione dei rischi di questi e di altri tipi di cancro, tra cui rene, pancreas, esofago e tumori della cistifellea.
Di quanto posso ridurre il mio rischio di cancro essendo fisicamente attivo?
È stato stimato che il rischio di cancro è inferiore di circa il 4% in persone che sono moderatamente attive
per almeno 30 minuti al giorno (o almeno 150 minuti alla settimana) rispetto a persone con bassi livelli di
attività fisica (meno di 15 minuti al giorno).
Fattori comportamentali, come ad esempio una dieta sana, un normale peso corporeo, e l'attività fisica,
tendono ad essere presenti insieme nelle stesse persone, ed è difficile separare gli effetti indipendenti. Il più
grande vantaggio della salute si ottiene con uno stile di vita sano.
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5. Alimentazione
Avere una dieta salubre
• Mangiare molti cereali integrali, legumi, verdura e frutta.
• Limitare alimenti ad alto contenuto calorico (cibi ricchi di zuccheri o grassi) ed
evitare le bevande zuccherate.
• Evitare carni lavorate; limitare la carne rossa e gli alimenti ad alto contenuto di
sale.
C'è una forte evidenza che le persone possono ridurre il rischio di cancro, adottando comportamenti
alimentari sani e di stili di vita salutari. Nelle popolazioni europee, le persone che seguono uno stile di vita
sano che rispetti le raccomandazioni per la prevenzione del cancro hanno un rischio stimato di cancro
inferiore del 18% rispetto alle persone il cui stile di vita e il peso corporeo non soddisfano le
raccomandazioni. Tale riduzione del rischio corrisponde ad uno stile di vita sano che comprende: avere un
peso corporeo normale (indice di massa corporea [BMI] tra 18,5 e 24,9 kg / m2) e evitare gli alimenti che
favoriscono l'aumento di peso, come le bevande zuccherate e fast food; essere moderatamente attivi per
almeno 30 minuti al giorno; allattare al seno (per le donne); mangiare per lo più cibi di origine vegetale;
limitare l'assunzione di carne rossa; evitare carni trasformate; e limitare il consumo di bevande alcoliche.
Che cosa è una dieta sana?
Una dieta sana è consumare la giusta quantità e varietà di alimenti che forniscono tutte le calorie (energia) e
le sostanze nutrienti per soddisfare le esigenze del vostro corpo. Questo permetterà di crescere e svilupparsi
normalmente durante l'infanzia, e di mantenere le normali funzioni dell’organismo in età adulta, in modo da
raggiungere la vecchiaia con un livello minimo di malattia e disabilità.
La giusta quantità e la varietà di cibi e le bevande saranno diverse da persona a persona a seconda dell'età,
della taglia corporea e dello stile di vita. Mentre alcune persone hanno esigenze particolari, come gli atleti o
le persone con determinate condizioni mediche, per la maggior parte di noi il giusto equilibrio di diversi
alimenti e bevande è abbastanza simile.
Ci sono diversi modi per raggiungere il bilancio dietetico. Ciò può essere illustrato in modi diversi a seconda
delle abitudini alimentari in diversi paesi.
Una dieta sana è principalmente costituita da alimenti vegetali, con abbondanza di frutta e verdura, alcuni
legumi come fagioli e piselli, e pane integrale e altri alimenti ricchi di amido come pasta e riso
Inoltre, modeste quantità di carne magra, pollame o pesce, e prodotti lattiero-caseari a ridotto contenuto di
grassi, o alternative vegetariane possono essere inclusi. Altri alimenti è importante che siano inclusi in
quantità modeste in una dieta sana, come alcuni oli vegetali (ad esempio, olio di oliva e di semi), noci e
semi. Se richiesto, aggiungere poco sale. Per evitare l'aumento di peso, gli alimenti ad alto contenuto
calorico, come dolciumi, torte e snack non dovrebbero essere mangiati troppo spesso o in grandi quantità.
L'alcol è meglio evitarlo del tutto per prevenire il cancro. Anche i prodotti commerciali altamente trasformati
che sono ricchi di grassi animali e zuccheri (come "fast food" e bevande zuccherate) dovrebbero essere
evitati il più possibile.
Oltre alla giusta varietà degli alimenti, è importante mangiare la giusta quantità di cibo - questo si ottiene
meglio controllando il peso su base settimanale (o la circonferenza vita di volta in volta, per esempio una
volta al mese).
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6. Alcool
Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane l'assunzione. Non bere alcolici è meglio
per la prevenzione del cancro.
C'è una forte evidenza che le persone possono ridurre il rischio di cancro, adottando comportamenti
alimentari sani e di stili di vita salutari. Nelle popolazioni europee, le persone che seguono uno stile di vita
sano che rispetti le raccomandazioni per la prevenzione del cancro hanno un rischio stimato di cancro
inferiore del 18% rispetto alle persone il cui stile di vita e il peso corporeo non soddisfano le
raccomandazioni. Tale riduzione del rischio corrisponde ad uno stile di vita sano che comprende: avere un
peso corporeo normale (indice di massa corporea [BMI] tra 18,5 e 24,9 kg / m2) e evitare gli alimenti che
favoriscono l'aumento di peso, come le bevande zuccherate e fast food; essere moderatamente attivi per
almeno 30 minuti al giorno; allattare al seno (per le donne); mangiare per lo più cibi di origine vegetale;
limitare l'assunzione di carne rossa; evitare carni trasformate; e limitare il consumo di bevande alcoliche.
Bere alcolici è una causa del cancro?
Sì. Non c'è dubbio che bere alcool può causare almeno sette tipi di cancro: quelli della bocca, dell’esofago,
della gola (faringe e laringe), del fegato, del grosso intestino (colon e retto), e della mammella.
Il consumo di qualsiasi quantità di alcol aumenta il rischio di cancro. Più alcool si beve, più alto è il rischio di
sviluppare il cancro. Ridurre il consumo o - meglio ancora - evitare l'alcool completamente, contribuirà a
ridurre il rischio di cancro.
Perché bere alcolici provoca il cancro?
Ci sono diversi motivi per cui bere alcool provoca il cancro. È probabile che diversi tumori siano causati in
modi diversi, ad esempio:
◦ Etanolo e l'acetaldeide: l’alcool (etanolo) viene trasformato nel nostro corpo in una sostanza chimica
chiamata acetaldeide. Sia l'etanolo che l’acetaldeide sono sostanze cancerogene.
◦ La cirrosi epatica: l'alcool danneggia le cellule del fegato e può causare una malattia chiamata cirrosi
epatica. La cirrosi aumenta la probabilità di sviluppare il cancro del fegato.
◦ Ormoni: l'alcool può aumentare i livelli di alcuni ormoni, come gli estrogeni. Alti livelli di estrogeni
aumentano il rischio di cancro al seno.
Che cosa accade se bevo alcool e fumo?
La combinazione di fumo e alcool è particolarmente pericolosa, e il rischio di cancro combinato da queste
due esposizioni è particolarmente elevato. Bere alcol rende più facile per i tessuti della bocca e della gola
l’assorbimento delle sostanze chimiche cancerogene contenute nel fumo di tabacco. Questo è uno dei motivi
per cui le persone che bevono e fumano moltiplicano il danno tissutale e hanno un rischio particolarmente
elevato di tumori della bocca e della gola (tratto respiratorio superiore) e dell'esofago.
Quanto è una bevanda standard?
Di norma, una bevanda standard contiene circa 10-12 grammi di alcool puro (vedi Figura 1).
Figura 1: Misure standard di birra, vino e liquori, che contengono ciascuno circa 10­12 grammi di alcol puro. Da sinistra a destra: 10-12 g di alcol puro sono contenuti in 280-330 ml di birra, 150-180 ml di champagne,
30-40 ml di whisky o altri superalcolici, 60-80 ml di liquore, e 100-120 ml di vino rosso.
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7. Esposizione al sole / UV
Evitare troppo sole, soprattutto per i bambini. Utilizzare protezioni solare. Non
utilizzare lettini solari.
La radiazione solare contiene la luce che noi possiamo vedere e la radiazione infrarossa, che sentiamo
come calore, così come la radiazione ultravioletta invisibile (UV). La radiazione solare ottica è essenziale per
il pianeta Terra (ad esempio per la fotosintesi) e per gli esseri umani.
La radiazione UV di lunghezza d'onda molto corta (UV-C) è completamente assorbita dallo strato di ozono
nella parte superiore dell’atmosfera, ma alcuni dei raggi UV a lunghezza d'onda corta (UV-B) e a lunghezza
d'onda lunga (UV-A) raggiungono la superficie terrestre. La radiazione UV-B è necessaria per la sintesi della
vitamina D a livello della cute; però le radiazioni UV-B e UV-A causano danni alla pelle che, a lungo termine,
possono condurre a tumori della pelle.
Perché è importante evitare l'eccessiva esposizione al sole?
La radiazione solare contiene la radiazione ultravioletta non visibile (UV). Questa radiazione UV provoca
danni alla pelle che, a lungo termine, possono condurre a tumori della pelle. Il cancro della pelle nelle
popolazioni di tutto il mondo prevalentemente con la pelle chiara è drammaticamente aumentato negli ultimi
decenni. L'incremento si presume sia dovuto principalmente alle tendenze di moda, a un cambiamento negli
stili di vita con maggiori attività all'aria aperta, e a comportamenti che portano ad una eccessiva ricerca del
sole, come il desiderio di una pelle abbronzata, e anche l'uso di fonti artificiali di UV, come i lettini solari.
Ci sono diversi tipi di cancro della pelle. Il melanoma (il cosiddetto "cancro nero della pelle") proviene dai
melanociti, cellule produttrici di pigmento, e anche se è il tipo meno comune, è il più aggressivo, con
prognosi infausta se diagnosticato tardi.
Oltre il melanoma, ci sono due tipi principali di cancro della pelle: il carcinoma basocellulare (BCC) e il
carcinoma a cellule squamose (SCC) ("cancro bianco della pelle"). BCC è il tumore più frequente nelle
popolazioni di pelle chiara di tutto il mondo. BCC solo raramente si diffonde (metastatizza), ma può
verificarsi in zone esposte del corpo, come il viso. SCC è meno comune, ma può essere fatale una volta che
il tumore si è diffuso prima di essere diagnosticato.
L'esposizione alle radiazioni UV ha molti effetti negativi sulla vostra pelle, dei quali i più immediati sono
l’abbronzatura o l’ustione.
Che vuol dire “esposizione eccessiva” al sole?
Tutta l'esposizione al sole provoca qualche danno alla pelle. Solitamente, l’organismo è in grado di riparare
il danno. Tuttavia, se il danno è grave, questo diventa sempre più difficile.
E 'difficile dare una definizione precisa di "troppo sole", perché questa dipende da caratteristiche personali
come il tipo di pelle, dalla potenza del sole, e dalla vostra posizione (Indice UV; UVI). La quantità di danni
aumenta con la durata di esposizione al sole, e il danno sarà più grave se l'esposizione avviene quando il
sole è molto forte, ad esempio intorno a mezzogiorno, durante le ore più calde del giorno (ad esempio tra
11:00 e 15:00) e nei mesi estivi. Ad esempio, con un UVI di 6, che è facilmente raggiungibile a mezzogiorno
in primavera e in estate, una persona con tipo di pelle 1 o 2 soffrirà di scottature in 10-15 minuti.
Se si va fuori al sole, è necessario assicurarsi di proteggere le parti più frequentemente esposte del corpo,
come il viso, il collo e le mani. Se sei “bruciato” dal sole, sicuramente sei stato esposto più di quanto sia
sicuro. Tuttavia, anche se non ti sei “bruciato”, potresti essere stato esposto eccessivamente. Scottature
frequenti, soprattutto durante l'infanzia e l'adolescenza, sono correlate ad un marcato aumento del rischio di
sviluppare il cancro della pelle più tardi nella vita. Ma tutte le esposizioni ai raggi ultravioletti (UV), a qualsiasi
età, aumentano il rischio di cancro della pelle.
Perché è particolarmente importante per i bambini e per i giovani evitare l'eccessiva esposizione al
sole?
Evitare un'eccessiva esposizione al sole è importante a tutte le età.
Tuttavia, più precocemente la pelle è stata esposta, maggiore è il tempo in cui il danno potrà accumularsi.
Inoltre, le cellule staminali nello strato superiore della pelle dei bambini (che sono le cellule che possono
essere responsabili per il cancro della pelle) sono più vicine alla superficie della pelle rispetto agli adulti,
rendendo i bambini più sensibili alla esposizione ai raggi ultravioletti (UV) . Inoltre, durante l'infanzia e
l'adolescenza, i tessuti del corpo sono in crescita e in rapido sviluppo. A causa di questa rapida crescita, le
cellule nei giovani sono ancora più vulnerabili ai danni derivanti dal sole. Gli adulti (genitori, familiari,
insegnanti, ecc) dovrebbero aiutare i bambini ad evitare troppo sole.
Per i bambini fino a 1 anno di età, si raccomanda di evitare l'esposizione diretta ai raggi solari, ad esempio
riparandoli all’ombra quando sono all'aperto.
22
Quando il sole è più forte?
La quantità di raggi ultravioletti (UV) del sole che raggiunge la superficie terrestre, e di conseguenza l'indice
UV, dipende da diversi fattori, i più importanti dei quali sono l’ora del giorno e la stagione.
La radiazione UV è di solito più forte per alcune ore intorno a mezzogiorno e meno forte durante le prime ore
della mattina e nel tardo pomeriggio/ sera (vedi Figura 1).
Figura 1: Profilo giornaliero della luce solare .
In estate, circa il 20-30% del totale della radiazione solare UV giornaliera è ricevuta fra le 11:00 e le 13:00, e
il 75% fra le 9:00 e le 15:00. Le variazioni stagionali di radiazione UV che raggiunge la superficie terrestre
sono sostanziali nelle regioni temperate, ma molto minori in prossimità dell’'equatore.
Altri fattori importanti che influenzano la forza di radiazione UV sulla superficie terrestre sono:
◦ latitudine geografica (le dosi UV annuali diminuiscono con l'aumentare della distanza dall'equatore).
◦ altitudine (in generale, ogni aumento di 300 metri di altitudine aumenta la capacità della luce solare di
provocare ustioni di circa il 4%).
◦ riflesso superficiale (a causa di neve, acqua) (la neve riflette fino al 85% dei raggi UV, e l’acqua di circa 510%;la radiazione UV riflessa può danneggiare la pelle coma la radiazione UV diretta).
◦ nuvolosità (la quantità di cui la radiazione UV che raggiunge la superficie terrestre è ridotta dalle nuvole,
dipende dallo spessore, dalla densità, e dalla forma delle nuvole).
L’inquinamento atmosferico (come le nuvole, lo smog in città per l'inquinamento atmosferico modificano la
quantità di radiazione UV che raggiunge la superficie terrestre).
Che cosa è l'indice UV? Il Global Solar UV Index, o indice UV, esprime la quantità /intensità della radiazione ultravioletta (UV) solare
misurata o prevista in un luogo particolare in un particolare giorno. In molti paesi, è riportato nelle previsioni
meteo del giorno, soprattutto in estate, per informare l'opinione pubblica circa l'intensità del sole e il livello
delle misure di protezione solare necessarie. Molte previsioni meteo su Internet includono informazioni
sull'indice UV. Nella figura 2, sono spiegati i diversi livelli dell’indice UV e forniti consigli corrispondenti per le
misure di protezione necessarie.
Figura 2: L’indice UV
23
Ci sono persone a maggior rischio per il sole? E’ importante il tipo di pelle, il colore dei capelli, o il
colore degli occhi?
Sì. Le persone con la pelle chiara si bruciano più facilmente sotto il sole rispetto alle persone con la pelle
scura. Più la pelle è sensibile al sole, più è importante proteggerla dagli effetti nocivi del sole. Di solito, si
distinguono sei tipi differenti di pelle. Il tipo di pelle è la caratterizzazione della sensibilità della pelle ai raggi
ultravioletti (UV). Alcune caratteristiche che possono aiutare nel definire il tipo di pelle sono riportate di
seguito, e ordinate dalla più sensibile alla meno sensibile:
• 1. La pelle si brucia molto facilmente, e mai, o quasi mai, si sviluppa l'abbronzatura.
• 2. La pelle si brucia facilmente, e si abbronza lentamente.
• 3. La pelle non si brucia facilmente, e si abbronza.
• 4. La pelle non si brucia quasi mai, e si abbronza facilmente (tipo di pelle del Mediterraneo).
• 5. La pelle non si brucia, è una pelle naturalmente scura (tipo di pelle delle popolazioni asiatiche).
• 6. La pelle non si brucia mai, è naturalmente una pelle di colore scuro (tipo di pelle delle popolazioni
africane).
Figura 3: Tipi di pelle
Colore naturale della
pelle
Tipo
Sensibilità UV
La pelle si brucia molto
facilmente, e mai, o
quasi mai, si sviluppa
l'abbronzatura più a
rischio di cancro della
pelle
Massimo rischio di cancro
della pelle
+++
La pelle si brucia
facilmente e si
abbronza lentamente
Elevato rischio di cancro
della pelle
Marrone chiaro, pelle
olivastra con capelli
scuri e occhi marroni o
verdi.
++
La pelle non si brucia
facilmente, e si
abbronza.
Elevato rischio di cancro
della pelle
Marrone, occhi marroni
e capelli scuri.
+
La pelle non si brucia
quasi mai e, si
abbronza facilmente.
(tipo di pelle delle
popolazioni del
Mediterraneo)
A rischio di cancro della
pelle
Marrone scuro, occhi
marroni e capelli scuri.
+/-
La pelle non si brucia
mai, una pelle
naturalmente più scura
(Pelle tipo delle
popolazioni Asiatiche)
I tumori della pelle sono
relativamente rari, ma
quelli che insorgono,
sono spesso diagnosticati
tardivamente, ad uno
stadio più pericoloso.
Profondamente
pigmentata, dal
marrone scuro al nero,
occhi marrone scuro e
capelli neri.
-
La pelle non si brucia
mai, pelle naturalmente
di colore scuro (tipica
delle popolazioni
Africane)
I tumori della pelle sono
relativamente rari, ma
quelli che insorgono,
sono spesso diagnosticati
tardivamente, ad uno
stadio più pericoloso.
Molto chiara, bianco
pallido, capelli di colore
chiaro o rossi, spesso
lentigginoso
++++
I
Tipo
Rischio di cancro della
pelle
Chiara, pelle bianca,
capelli chiari, e occhi
azzurri o marroni.
Alcuni possono avere
anche capelli scuri.
II
Tipo
III
Type
IV
Tipo
V
Tipo
VI
24
Source: IARC
Altri fattori importanti legati ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro della pelle sono:
• Il numero di nei (nevi) sulla pelle (un numero elevato aumenta il rischio di melanoma) e la presenza di nevi
di aspetto atipico.
• Storia di cancro della pelle nei genitori o nel soggetto stesso.
• Pelle già danneggiata dall'eccessiva esposizione ai raggi UV (pelle che ha macchie per l’ età, che ha perso
la sua elasticità, che è molto rugosa).
• Immunosoppressione artificiale, cioè uso di farmaci che riducono le difese immunitarie a seguito di un
d'organo.
Il colore dei capelli e il colore degli occhi è legato al tipo di pelle. Ad esempio, le persone, con gli occhi
azzurri e i capelli rossi sono di solito più sensibili alle radiazioni UV di quelle con i capelli neri, e gli occhi
marroni.
25
8. Inquinanti
Sul luogo di lavoro, proteggersi dalle sostanze cancerogene seguendo le istruzioni
per la salute e la sicurezza.
Ci sono molte migliaia di sostanze artificiali o naturali nell'ambiente, anche nei luoghi di lavoro, alcune delle
quali sono potenziali causa di cancro. Molte di queste sostanze sono prodotti chimici.
Ridurre l'esposizione a sostanze cancerogene dipende da una combinazione di azioni e di politiche dei
governi per la protezione dei cittadini dalle sostanze nocive, e anche dalle azioni e responsabilità degli
individui nel seguire i consigli. Il controllo delle sostanze chimiche cancerogene trovate sul luogo di lavoro,
nell’ambiente generale, o in casa richiede entrambi i tipi di azione. I governi devono definire le politiche e
mettere in atto i regolamenti (ad esempio i limiti di protezione, le zone di sicurezza, il divieto di sostanze
chimiche) e controllare il rispetto di tali norme; produttori industriali o altre industrie devono adattare i loro
processi per conformarsi alle normative; e i datori di lavoro devono prevedere misure di protezione per i
propri lavoratori (ad esempio, dispositivi di protezione).
Anche gli individui possono contribuire ad un ambiente più sano, ad esempio, contribuendo a diminuire
l'inquinamento atmosferico, utilizzando meno l’auto. Come raccomandazione per le persone per prevenire il
cancro, è essenziale seguire le istruzioni di sicurezza e salute sul luogo di lavoro.
Altri punti importanti sono: (I) i tumori di origine professionale sono prevenibili, il che sottolinea che la
protezione dei lavoratori è fondamentale e ciò deve essere sostenuto e richiesta dal mondo del lavoro; (II)
molte norme sono in vigore, che hanno ridotto l'esposizione a molte delle sostanze cancerogene, ma c'è
ancora spazio per migliorare.
26
9. Le radiazioni
Verificare se si è esposti a radiazioni naturali da alti livelli di radon nella
propria abitazione. Fare in modo di ridurre gli alti livelli di radon.
Il radon è un gas radioattivo naturale che può causare l'esposizione a radiazioni in casa.
Che cosa è la "radiazione"? Quali tipi di radiazioni ci sono?
La radiazione è energia sotto forma di onde o particelle. La radiazione può essere diviso in due tipi principali:
radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Le radiazioni che hanno abbastanza energia per rompere i legami
chimici e creare ioni vengono indicate come "radiazioni ionizzanti". Danneggiando il DNA di una cellula,
possono causare mutazioni, che, se trasmesse alle successive generazioni di cellule, possono anche
portare al cancro o ad altri effetti nocivi per la salute. Le radiazioni ionizzanti esistono sotto forma di
particelle, come particelle alfa o neutroni, o sotto forma di raggi, come raggi gamma o raggi X.
Siamo tutti esposti a diverse quantità di radiazioni ionizzanti provenienti da diverse fonti, sia naturali
(radiazione cosmica o terrestre) sia artificiali (ad esempio, applicazioni mediche, energia nucleare, ricaduta
test di armi nucleari molti anni fa). Le radiazioni ionizzanti sono usate a scopo diagnostico e terapeutico.
L'esposizione individuale alle radiazioni ionizzanti dipende da diversi aspetti della vostra vita, ad esempio
dove si vive, se avete ricevuto radiazioni nell’ambito di una procedura medica, e se il vostro lavoro prevede
l'esposizione a radiazioni; esposizioni tipiche a radiazioni sono descritte più avanti.
La radiazione ottica comprende luce, la radiazione infrarossa e quella ultravioletta (UV). Le radiazioni UV
possono danneggiare le cellule viventi e causare il cancro della pelle.
Le radiazioni non ionizzanti non hanno abbastanza energia per danneggiare il DNA nello stesso modo delle
radiazioni ionizzanti, ma provocano un trasferimento di energia ai tessuti, ad esempio mediante il calore.
Così funzionano i forni a microonde. Le radiazioni non ionizzanti sono composte di campi elettrici e
magnetici, ad esempio le microonde e le onde radio, e di campi a bassa frequenza generati dagli
elettrodomestici e dalle linee elettriche.
Che cosa è il radon? Quali tipi di cancro può causare?
Il radon è un gas radioattivo naturale che è presente nella crosta terrestre. Il radon è parte di una lunga
catena di decadimento radioattivo che inizia con l'uranio, presente nelle rocce e nel suolo da quando si è
formata la Terra. Il radon non può essere rilevato dagli esseri umani perchè non ha colore o odore, ma può
essere misurato per la sua radioattività. Alcune case hanno alte concentrazioni di radon, specialmente
quelle costruite in zone in cui l'uranio è naturalmente presente nel suolo e nelle rocce. Radon può anche
essere presenti in materiali da costruzione e nell’acqua potabile, ma nella maggior parte dei casi, questi
causano una esposizione a radiazioni molto minore del radon emesso dal suolo.
Mentre radon in sé è un gas, i suoi prodotti di decadimento radioattivo non lo sono, e si attaccano alle
particelle di polvere nell'aria. Respirando i prodotti di decadimento, la radiazione emessa può danneggiare i
polmoni.
L'esposizione al radon aumenta il nostro rischio di cancro ai polmoni. Il rischio supplementare è
proporzionale alla concentrazione di radon nell'aria che respiriamo e alla durata dell'esposizione al radon.
27
10a. L'allattamento al seno
L'allattamento al seno riduce il rischio di cancro della madre.
Se è possibile, allattare il bambino.
L'allattamento al seno è un particolare tipo di comportamento sano.
Quanto posso ridurre il rischio di cancro al seno allattando?
Le donne che allattano i loro bambini per periodi prolungati hanno un minor rischio di sviluppare il cancro al
seno in età avanzata, rispetto alle donne che non allattano.
Più a lungo una donna allatta, più è protetta contro il cancro al seno. La riduzione del rischio è circa il 4% per
ogni cumulativi 12 mesi di allattamento (ottenuti sommando i periodi in cui una donna ha allattato ogni
bambino), oltre ad una riduzione del rischio di cancro al seno legata direttamente all’aver avuto un bambino.
Inoltre, è importante sottolineare che il latte materno è il miglior alimento per bambini e porta molti benefici
per la salute.
In che modo l'allattamento al seno aiuta a ridurre il rischio di cancro?
Il meccanismo per l'effetto protettivo dell’allattamento non è del tutto chiaro. Gli effetti benefici possono
essere spiegati con modificazioni della struttura del seno e con un minor tempo di esposizione agli ormoni
nella madre.
28
10b. La terapia ormonale
La terapia ormonale sostitutiva (HRT) aumenta il rischio di alcuni tumori. Limitare
l'uso della terapia ormonale sostitutiva.
La terapia ormonale sostitutiva è un tipo specifico di farmaci ormonali solitamente prescritto per i sintomi
della menopausa nelle donne.
Devo essere preoccupata di prendere la terapia ormonale sostitutiva per i sintomi della menopausa?
Se possibile si dovrebbe evitare o limitare l'uso di terapia ormonale sostitutiva.
Le donne che soffrono gravemente di sintomi della menopausa possono discutere se prendere la terapia
ormonale sostitutiva con il proprio medico. L'uso di terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di tumori
della mammella, endometrio e ovaio.
I modelli di rischio per il cancro dipendono dal tipo di terapia ormonale sostitutiva (solo estrogeni o farmaci
estrogeno-progestinici combinati), e se la donna è stata sottoposta o meno a isterectomia. Alcuni studi
hanno dimostrato che l'eccesso di rischio di cancro al seno associato alla terapia combinata estrogenoprogesterone in menopausa si verifica dopo alcuni anni di trattamento e resta elevato per almeno cinque
anni dopo l'interruzione della terapia estro-progestinica, anche se il rischio inizia a calare rapidamente, poco
dopo l'interruzione del trattamento. Quindi, se si avvia la terapia ormonale sostitutiva, il trattamento deve
essere preso per il più breve tempo e alla dose più bassa possibile per controllare i sintomi della
menopausa. La terapia precisa dovrebbe essere discusso con il medico prima di iniziare il trattamento.
L’uso di contraccettivi orali aumenta il rischio di cancro?
I contraccettivi orali, composti da estrogeni e progestinici, possiedono proprietà sia preventive del cancro
che cancerogene. Poiché i contraccettivi orali sono utilizzati da individui sani qualsiasi decisione di utilizzare
questi farmaci dovrebbe essere basata su una valutazione approfondita del profilo di rischio del singolo
paziente. L'uso di contraccettivi orali è associato ad un piccolo aumento del rischio di tumori della mammella,
della cervice, e del fegato; Tuttavia, l'uso di questi farmaci protegge anche contro il cancro endometriale e
ovarico. Pertanto, dal punto di vista di cancro, non può essere data una chiara raccomandazione.
29
11. Le vaccinazioni e le infezioni
Avere cura che i propri figli prendano parte a programmi di vaccinazione per:
 Epatite B (per i nuovi nati)
 Papilloma virus (HPV) (per le ragazze)
Poche persone associano le infezioni con il cancro, ma quasi un quinto di tutti i tumori nel mondo sono
causati da agenti infettivi, tra cui virus e batteri. Tra le più importanti infezioni associate a tumori ci sono i
papillomavirus umani (HPV) che possono causare tumori della cervice uterina e anali, nonché una frazione
di cancro orale; il virus dell'epatite B (HBV) e il virus dell'epatite C (HCV), che possono provocare il cancro al
fegato; e l’Helicobacter pylori, che è un batterio che può provocare il cancro dello stomaco.
Il Virus dell'immunodeficienza umana (HIV) non causa tumori direttamente, ma le persone con l’HIV hanno
un maggior rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, perché il loro sistema immunitario è indebolito.
I vaccini sono il modo più efficace per prevenire alcune di queste infezioni. Vaccini altamente efficaci contro
l’HBV sono disponibili da diversi decenni e la maggior parte dei paesi include la vaccinazione HBV nei
programmi di vaccinazione dell'infanzia; la vaccinazione è anche molto efficace nel prevenire l'infezione da
HPV che causa la maggior parte dei cancri cervicali.
30
12. Screening
Partecipare a programmi di screening per i seguenti tumori:
 intestino (uomini e donne)
 seno (donne)
 cervice uterina (donne)
Alcuni tipi di tumore possono essere identificati e trattati prima che causino sintomi. Cercare di identificare il
cancro, o le condizioni che possono portare al cancro, in persone che non hanno sintomi si chiama
screening. L'obiettivo principale dello screening per il cancro è quello di prevenire la morte per cancro. Lo
screening può anche permettere l'uso di metodi di trattamento meno gravi se il tumore è rilevato abbastanza
precocemente. Per alcuni tipi di cancro, come il cancro del collo dell'utero e il cancro dell’ intestino, lo
screening può effettivamente impedire al cancro di svilupparsi.
Nell'Unione europea, lo screening è raccomandato per i tumori dell'intestino, della mammella e del collo
dell'utero, quando offerto come parte di un programma organizzato con risorse adeguate per l'alta qualità. I
programmi di screening del cancro al seno sono attualmente stabiliti nella maggior parte dei paesi
dell'Unione Europea, e quelli per il cancro dell’intestino e del collo dell'utero sono disponibili in molti paesi.
Linee guida complete che coprono tutti gli aspetti degli screening per il cancro dell’intestino, del seno e del
collo dell'utero sono state sviluppate da esperti e pubblicate dalla Commissione Europea. Queste linee guida
europee forniscono principi guida e protocolli dettagliati, norme e raccomandazioni che, se seguite,
assicurano che servizi di screening di alta qualità vengano forniti alla popolazione, 31
di M.C. MARAZZI, L. PALOMBI, S. MANCINELLI, E.
BUONOMO, G. LIOTTA, P. SCARCELLA. Volume di
180 pagine.
Gli autori, consci che l’alimentazione può essere un fattore
rilevante di salute e benessere, hanno messo a frutto la loro
duplice formazione, di igienisti e di esperti in nutrizione, per
fornire a un pubblico più vasto, studenti e interessati a un
approccio più consapevole all’alimentazione, le conoscenze
essenziali sull’argomento: le “basi conoscitive”, appunto, per
una corretta educazione alimentare.
Il libro è rivolto in primo luogo agli studenti frequentanti i
corsi di laurea triennale, sia di area sanitaria (scienze infermieristiche, scienze motorie, ecc.) che di area non sanitaria
(corso di laurea in scienze dell’educazione e della formazione, in servizio sociale, in psicologia e altri). Ma è utile anche
ai futuri medici per arricchirne la formazione professionale.
Il volume si rivolge anche ad una platea non esclusivamente accademica: in sintonia con gli sviluppi delle conoscenze
contemporanee, si muove nell’orizzonte della “salute globale”, la “Global Health”, per contribuire, a livello internazionale, alla formazione di personale sanitario chiamato non
solo a svolgere compiti clinici, ma anche ad educare alla
salute con un approccio olistico e meno frammentato.
Gli autori, forti di una esperienza più che decennale in questo
senso, hanno scritto questo testo pensando anche al grande
gap di conoscenze sanitarie dei pazienti dell’Africa Sub-Sahariana ed alla necessità di una “alfabetizzazione alla salute”
così decisiva in tale contesto.
La formazione di formatori chiamati ad entrare in contatto
con le popolazioni locali per una efficace educazione alimentare rappresenta infatti, secondo una abbondante letteratura
scientifica, il primo e più importante presidio per contrastare
molte cause evitabili di malattia.
L’UNICO LIBRO SULL’ECG
DI CUI AVRAI BISOGNO
a cura di R. ANTONELLI INCALZI. Volume di 860 pagine, riccamente illustrato a colori.
... È evidente la particolare dignità della laurea in scienze
infermieristiche e in questa prospettiva di una formazione
nella medicina interna applicata alle scienze infermieristiche.
Infatti è proprio questa la branca che maggiormente offre al
prossimo infermiere una visione ampia, direi completa del
paziente nell’articolarsi dei problemi che ne condizionano in
ambiti diversi lo stato di salute.
Tutto ciò si riflette nell’organizzazione di questo testo che,
pur rispettando scrupolosamente la libertà degli autori che vi
hanno contribuito, offre in tutti i capitoli che lo compongono
una struttura tipo che parte con l’informazione di base finalizzata all’acquisizione di quelle competenze fondamentali
per la conoscenza della malattia e del malato, non quindi una
generica informazione ma neppure una formazione di tipo
medico bensì un livello intermedio di conoscenza che renda
il futuro infermiere realmente conscio del problema alla cui
risoluzione contribuirà.
... È proprio questa l’ambizione del nostro testo: far sì che
l’infermiere realizzi al meglio le indicazioni ricevute dal
medico ma al tempo stesso le completi, contribuisca a determinarle e le arricchisca in virtù di una competenza specifica
e di un metodo peculiare di approccio al paziente che il suo
ruolo di assoluta importanza nell’assistenza medica in tutti
gli ambiti richiede e giustifica al tempo stesso.
La nuova edizione italiana del testo di Nettina riesce a fornire un’accurata spiegazione alle molteplici problematiche
assistenziali, che la professione infermieristica si pone negli
elaborati processi di nursing che il paziente impone...
I contenuti teorici sono abilmente trasformati e tradotti nella
parte applicativa, in modo da offrire la possibilità al lettore
di compararli e di avere la risposta, quasi in tempo reale alla
visione.
La veste tipografica segue un filo logico di ragionamento e
utilizzo della memoria che facilita l’apprendimento e il ricordo visivo, legato all’utilizzo di forme diverse di grafica e
scrittura, che evidenziano gli argomenti e il tratto del lessico
che più abbisogna di attenzione...
...Tutto il testo è corredato di esempi, spesso messi in evidenza in appositi riquadri nei diversi capitoli o, secondo il caso,
evidenziati da un titolo in grassetto.
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Questa edizione offre una serie di revisioni e di miglioramenti: una nuova tavolozza completa di colori per rendere i
modelli, le illustrazioni e i tracciati più chiari che mai; nuovi
casi clinici per potenziare una delle caratteristiche più importanti del libro: quella di inserire tutte le nozioni nel loro corretto contesto clinico (ti troverai proprio nel mezzo di situazioni cliniche reali) e di rendere le informazioni utilizzabili;
ampliamento delle sezioni riguardanti tematiche in cui nuovi
sviluppi hanno consentito di approfondirne la comprensione, quali la fibrillazione atriale, la sindrome del QT lungo,
la sindrome da ballooning apicale ed altre ancora; maggiore
chiarezza dove richiesta, nuovi tracciati che contribuiscono
a far luce sui punti che stiamo cercando di far capire anche
mediante sintesi e semplificazione, quando possibile.
Maria Cristina Marazzi
Leonardo Palombi
Sandro Mancinelli
Ersilia Buonomo
Giuseppe Liotta
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di S.M. NETTINA. Opera in due volumi, di 1960 pagine,
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Le grandi transizioni (da studiare) Cap. 2 Cap. 3 Cap. 4 tutto (p.21‐40) p. 53‐62 tutto (p. 67‐87) 33
Ondate di calore
cura di:
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Le ondate di calore
Le ondate di calore (in inglese heat-waves) sono condizioni meteorologiche estreme che si
verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate, al di sopra dei
valori usuali, che possono durare giorni o settimane.
La terribile esperienza in Europa del 2003 ha mostrato, senza equivoci, come un’ondata di
calore non prevista possa portare esiti letali e gravi danni alla salute della popolazione; in
Italia almeno ottomila persone anziane sono decedute come causa diretta dell’ondata di
calore dell’estate del 2003: si trattava principalmente di anziani soli, di età superiore a 75
anni e con patologie concomitanti.
La prevenzione degli effetti negativi delle onde di calore è possibile: ci sono evidenze che
alcuni interventi preventivi possano ridurre considerevolmente l’impatto di questi
fenomeni. E’ importante riferirsi a situazioni previsionali ben documentate; ad esempio,
sapere in anticipo che l’ondata di calore sta per arrivare, permette di mirare in maniera
ottimale gli interventi preventivi verso le persone a rischio più elevato.
L’effetto delle ondate di calore, infatti, è relativamente immediato, con una latenza di 1-3
giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura ed il conseguente
incremento del numero dei decessi ed inoltre le ondate di calore, cui è associato il maggior
numero di decessi sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano agli inizi
della stagione estiva quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di
adattamento fisiologico al caldo.
Purtroppo le previsioni meteorologiche indicano, a grandi linee, che negli anni futuri, le
temperature estive saranno elevate ed il fenomeno delle ondate di calore diventerà più
frequente con gravi rischi per la salute delle persone molto anziane o fragili per condizioni
di salute, solitudine o altro.
Questo rende necessario sia affinare i metodi di previsione di questi rischi, sia prepararsi
in maniera adeguata e tempestiva per sviluppare interventi specifici in tale ambito.
L'isola di calore
Nelle grandi città il clima è più caldo rispetto alle zone rurali vicine. Il fenomeno è detto
“isola di calore” (urban heat island) è dovuto soprattutto al maggior assorbimento di
energia solare da parte delle superfici asfaltate e del cemento degli edifici
Nelle grandi città la temperatura, sia in estate che in inverno, è più alta rispetto alle zone
rurali vicine.
Per una città di medie dimensioni si calcola che tra centro e zone rurali, ci siano tra gli
0.5°C e i 3°C di differenza.
In condizioni di elevata temperatura e umidità, le persone che vivono nelle città hanno un
rischio maggiore di mortalità rispetto a coloro che vivono in ambiente suburbano o rurale.
Il fenomeno, noto con il nome di “isola di calore” (urban heat island), è dovuto soprattutto
al maggior assorbimento di energia solare da parte delle superfici asfaltate e del cemento
34
degli edifici. In estate, nelle ore più assolate, le strade e i tetti delle case possono
raggiungere spesso temperature superiori a 60-90°C. Inoltre, il suolo urbano presenta una
scarsa capacità di trattenere acqua; ne consegue una minore evaporazione, con minore
raffreddamento della temperatura in prossimità del terreno.
Ma altre condizioni contribuiscono ad aumentare la temperatura nell’aria, come l’emissione
di gas dai mezzi di trasporto e dalle ciminiere delle fabbriche, la produzione di calore
artificiale dagli impianti di condizionamento e riscaldamento, la scarsità di alberi o
comunque di copertura vegetale.
L’effetto isola modifica anche alcuni parametri meteorologici: i fenomeni temporaleschi, ad
esempio, risultano essere aumentati del 10-15% rispetto ad ambienti rurali, mentre il
vento, per la presenza delle abitazioni, risulta diminuito (in condizioni di brezza) del 2030%.
RISCHI PER LA SALUTE
Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della
temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni
fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il
sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente.
La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare
diversi organi vitali e il cervello stesso.
Chi è più a rischio?
Le persone anziane hanno condizioni fisiche generalmente più compromesse e
l’organismo può essere meno efficiente nel compensare lo stress da caldo e
rispondere adeguatamente ai cambiamenti di temperatura; tra questi chi soffre di
malattie cardiovascolari, respiratorie croniche, di insufficienza renale cronica, di
malattie neurologiche è a maggior rischio.
Le persone non autosufficienti poiché dipendono dagli altri per regolare
l’ambiente in cui si trovano e per l’assunzione di liquidi
I neonati e i bambini piccoli per la ridotta superficie corporea e la mancanza di
una completa autosufficienza, possono essere esposti al rischio di un aumento
eccessivo della temperatura corporea e ad una disidratazione, con possibili
conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.
Chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta può
disidratarsi più facilmente degli altri.
I problemi di salute legati al caldo possono presentarsi con sintomi minori, come crampi,
lipotimia ed edemi, o di maggiore gravità, come il colpo di calore, la congestione, la
disidratazione.
CRAMPI
Sono causati da uno squilibrio elettrolitico, dovuta alla perdita di liquidi, oppure derivano
da
una
insufficienza
venosa,
spesso
associata
ad
edema
alle
caviglie.
Le persone possono presentare, oltre ai crampi anche altri sintomi come cefalea,
stanchezza e affaticamento, e vanno reidratate con una abbondante assunzione di acqua.
EDEMA
L’edema è la conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata, che causa un
ristagno di sangue nelle estremità inferiori che,
provoca un travaso di liquidi
nell’interstizio. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di
tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso. Si tratta comunque di un
sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco.
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LIPOTIMIA
La lipotimia (svenimento) è caratterizzata da un’improvvisa perdita della coscienza. La
causa è un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche
con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue al cervello.
Lo svenimento può essere prevenuto se, ai primi sintomi, quali vertigini, sudore freddo,
offuscamento visivo o secchezza delle fauci, si fa assumere al paziente una posizione
distesa, con le gambe sollevate rispetto al cuore.
STRESS DA CALORE
E' un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con un senso di leggero disorientamento,
malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione,
oliguria (scarsa produzione di urine), confusione, irritabilità. La temperatura corporea può
essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Se non viene
diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore.
Il trattamento d’urgenza consiste nello spostare la persona in un ambiente fresco e
reintegrare i liquidi mediante bevande ricche di sali minerali e zuccheri.
COLPO DI CALORE
E' la condizione più grave e rappresenta una condizione di emergenza vera e propria. Il
ritardato
o
mancato
trattamento
può
portare
anche
al
decesso.
Il colpo di calore avviene quando la fisiologica capacità di termoregolazione è
compromessa e la temperatura corporea raggiunge valori intorno ai 40°C. Si può
presentare con iperventilazione, insufficienza renale, edema polmonare, aritmie cardiache,
sino allo shock accompagnato da delirio che può progredire sino alla perdita di coscienza.
Il colpo di calore richiede, specie se colpisce neonati od anziani, l’immediato ricovero in
ospedale.
CONGESTIONE
La congestione è dovuta all'introduzione di bevande ghiacciate in un organismo
surriscaldato, durante o subito dopo i pasti.
L'eccessivo afflusso di sangue all’ addome può rallentare o bloccare i processi digestivi.
I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico.
DISIDRATAZIONE
La disidratazione è una condizione che si instaura quando la quantità di acqua persa
dall’organismo è maggiore di quella introdotta.
Normalmente si assumono circa 1,5 litri di acqua al giorno, grazie allo stimolo della sete.
L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando:
 è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature
ambientali
 si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea
 una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza.
I sintomi
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principali sono:
sete
debolezza
vertigini
palpitazioni
ansia
pelle e mucose asciutte
ipotensione
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EFFETTI SULLA PRESSIONE ARTERIOSA
Le persone ipertese e i cardiopatici, soprattutto se anziani, ma anche molte persone sane,
possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel
passare dalla posizione sdraiata alla posizione in piedi (ipotensione ortostatica).
In questi casi, è consigliabile:
 evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che
potrebbe causare anche perdita di coscienza
 non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in
posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima
di alzarsi in piedi.
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