ABSTRACT In questa mia tesi intendo descrivere innanzitutto cosa è accaduto nei vari atelier di arteterapia in cui ho portato a termine i miei tirocini durante la formazione di Risvegli, esperienze che mi hanno messa in contatto con vari tipi di realtà: post-trauma (adolescenti, adulti, anziani), anziane ospiti di una R.S.A. (autosufficienti e non) e bambini della neuropsichiatria infantile. Da questi tre ambiti, mettendo a fuoco alcuni casi, descriverò cosa emerge nei loro lavori artistici, nati in un ambiente protetto quale l’atelier di arteterapia; riportando i loro elaborati, descriverò dove e come questi si mettano in relazione con tematiche legate alla memoria, es.: danni cerebrali, confabulazione, amnesia, racconto di sé, rimozione, ecc. Più in generale descriverò alcuni aspetti teorici del complesso sistema mnemonico, del suo funzionamento e di cosa accade in caso di deficit. Con il mio scritto intendo sostenere: - l’importanza dell’arteterapia come espressione e racconto di sé (del proprio mondo interiore, delle proprie paure, della nostra storia personale, dei nostri affetti, dei nostri ricordi); - il funzionamento della nostra memoria, in buona parte formato da immagini, che emergono di conseguenza anche nel lavoro di arteterapia; - il valore dei ricordi, del loro recupero e quanto sia importante mantenere in buona salute il nostro sistema-memoria, anche per tutte le altre funzioni, e nei casi in cui questa capacità venga meno, l’importanza di permettere comunque il racconto dei pochi frammenti rimasti; - l’importanza in arteterapia del rispetto per i tempi e le modalità anche nell’esprimere ricordi intimi e a volte dolorosi. Intendo infine dimostrare, che anche in un lavoro di arteterapia libero e spontaneo, possono emergere temi legati alla memoria. L’arteterapia, e il relativo elaborato artistico, sono uno strumento che rende visibile l’invisibile, dove individuare elementi del livello del funzionamento del sistema mnemonico e sono di grande importanza per i pazienti che sperimentano tale processo, in quanto danno loro la possibilità di lasciare una traccia della loro storia, che è unica. INDICE ABSTRACT .................................................................................................. p a g . 1 LA MEMORIA FRA SCIENZA E STORIA .................................................. Cenni storici .......................................................................................... Le aree cerebrali della memoria .......................................................... Tipi di memoria ..................................................................................... Modelli di memoria ............................................................................... Oblio e amnesie ................................................................................... Sostanze psicotrope e memoria ........................................................... pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 3 5 6 8 9 10 MEMORIA COME STORIA PERSONALE .......................................... Memoria ed emozione ......................................................................... Ricordare ............................................................................................. Cancellare i ricordi .............................................................................. pag. pag. pag. pag. 12 13 13 14 REMINESCENZA E ANZIANI ............................................................. Una visione sulla terza età di Simone de Beauvoir ...................................... Anziano con capacità cognitive intatte ......................................................... Sospetto di Alzheimer .............................................................................. Demenza senile .............................................................................. Farmaci ..................................................................................................... pag. pag. pag. pag. pag. pag. 16 18 19 20 21 22 ESITI DI EVENTI TRAUMATICI ............................................................. Ictus - Lesioni dell'emisfero cerebrale destro – emiplegia sinistra e neglect Ictus - Lesioni dell'emisfero cerebrale sinistro – emiplegia destra e afasia Aneurisma .............................................................................................. Trauma cranico ...................................................................................... pag. pag. pag. pag. pag. 26 26 28 29 29 TRAUMA PSICHICO – Abuso all’infanzia ...................................... p a g . 32 I CASI STUDIO Arte Terapia nel Reparto di Riabilitazione post-trauma ........................ Il caso Blu - “L'artista dell'orto” .............................................................. Il caso di Giacinto - “L'artista interrotto” ................................................ Il caso di Rosso - “L'operaio che perde tempo” .................................... Il caso di Primula - “Primula non lo sa, ma è un’artista!” ....................... pag. pag. pag. pag. pag. 41 44 47 50 54 Arte Terapia in R.S.A. ........................................................................ Il caso di Viola - “L’uomo col fascìno” ............................................ Il caso di Margherita - “La casa con la sedia” ....................................... Il caso di Orchidea - “Tracce danzanti” .................................................. pag. pag. pag. pag. 60 62 73 84 Arte Terapia in neuropsichiatria infantile ............................................. p a g . 93 Il caso di Indaco – sospetto abuso ..................................................... p a g . 94 ARTE E MEMORIA ............................................................................. p a g . 107 Arte Terapia e memoria ....................................................................... p a g . 108 CONCLUSIONI .......................................................................................... p a g . 111 BIBLIOGRAFIA ...E ALTRO ........................................................................ p a g . 114 ABBECEDARIO .......................................................................................... p a g . 118 CONCLUSIONI Come le immagini che emergono nei sogni, anche quelle che vengono prodotte nel lavoro di arteterapia, possono essere considerate come un’elaborazione simbolica dei nostri vissuti e dei nostri ricordi. La mente umana immagazzina le esperienze sotto forma di sensazioni, in base agli stimoli che arrivano dall’esterno e che passano attraverso i sistemi di udito, olfatto, gusto, vista e tatto. Accade così nei sogni e nell’arteterapia, che emergano dei flashback apparentemente privi di senso, ma che possiamo considerare delle metafore di ciò che è rimasto delle nostre esperienze, che siano consce o inconsce e che riguardino eventi piacevoli o spiacevoli. A volte i racconti grafici che nascono nell’atelier sono esplicitati dal racconto verbale dell’autore, altre volte testimoniano difficoltà di rappresentazione in seguito a traumi di tipo fisico o emotivo, e il conseguente sforzo di recupero del proprio sé. Le immagini che emergono in arteterapia, possono essere rappresentazioni esplicite di un ricordo o metafore di un vissuto più nascosto. L’Arteterapia è un mezzo e un metodo importante per sostenere questi tipi di percorsi e di processi, in quanto ci può dare un senso di continuità, lasciando una traccia visibile che ci appartiene ed è racconto e memoria. Lo stesso Jung era affascinato dai processi della memoria umana e dai fenomeni di disturbo della memoria. Comprendendo la memoria comprendiamo la nostra esperienza della continuità del Sé. Jung approfondì i suoi interessi per il problema della memoria alla fine anche nelle sue teorie dell’inconscio collettivo (1916) e degli archetipi (1919) individuando tre componenti nella personalità umana, l’Io, l’inconscio personale e l’inconscio collettivo. L’Io è la struttura che nasce intorno ai 3/4 anni e assomiglia all’idea generale che ognuno ha di se stesso e contiente la percezione, i ricordi e tutto ciò che ci permette di comunicare con la realtià. L’Io è in continua formazione e non è mai un prodotto compiuto. L’inconscio personale contiene dei ricordi che sono andati perduti, percezioni che non sono abbastanza potenti da raggiungere la coscienza o elementi non ancora maturi per affiorare a livello cosncio. L’inconscio personale non è molto profondo, tanto è che alcuni suoi elementi possono essere recuperati alla coscienza. L’inconscio collettivo si contraddistingue per una maggiore profondità, contiene elementi impersonali (collettivi) comuni a tutte le persone detti archetipi (es: i mandala). Essi sono rappresentazioni rintracciabili in fantasie, sogni, fiabe, ecc. Sono una specie di memoria dell’umanità a cui il singolo uomo può attingere per lo sviluppo della propria personalità. La vita della mente è in gran parte memoria, essa ci rende capaci di relazionarci con gli altri, ci rende quello che siamo e ci dà il senso di dove siamo stati. La memoria è un intreccio tra mente e corpo ch dà alla nostra vita un senso di continuità. Secondo Paul Ricoeur “abbiamo bisogno della memoria come progetto per affrontare il futuro”. Secondo Loach “la memoria è la base dell’identità personale. Quasi ogni nostro comportamento o discorso dipende dall’azione efficace e senza intoppi dei nostri sistemi mnestici”. Anche se molti particolari svaniscano dalla nostra memoria per sempre, i sistemi mnestici riescono a mantenere le linee generali del nostro passato ed a registrare avvenimenti importanti che ci sono accaduti, questo ha permesso anche l’evolversi della specie. Desidero chiudere questa mia “immersione” nel mondo della memoria e di quello che le ruota intorno con alcune preziose considerazioni tratte dal “L’ombrello a colori” di Attilia Cossio e Vera Zilzer: “La radice delle nostre scelte è antica, si forma in noi, si ripropone ad episodi nel tempo, si modifica con gli eventi, ma si riafferma nella sua peculiarità non appena le si dà spazio. Le libere associazioni ci consentono di fare emergere questi collegamenti che dal presente ci riportano indietro, verso la radice del nostro tempo. L’arte-terapeuta vuole cercare quello spazio confortevole di ognuno, che a partire da un momento della vita, ha dato senso al nostro esistere. In arte-terapia la libera associazione si sviluppa nel gesto, con le sensazioni che il gesto evoca, con l’uso di un materiale, con il sentimento richiamato da un colore o da un chiaroscuro. L’arte-terapeuta aspetta prima di agire e crea spazi e luoghi ove si possano inventare o ripetere giochi utili per regredire verso i momenti più dolci da ricordare: regressione come sentimento positivo e non involutivo, alla ricerca di un momento di benessere infantile e di riapertura alla vita e agli altri …un piccolo ricordo dell’infanzia rende felici”.