Ministero della Pubblica Istruzione Scuola Statale Secondaria di I grado “don Milani - Colombo” Salita Carbonara 51, Genova – telefono: 0102512660-139 APPUNTI DI EDUCAZIONE FISICA a cura di Paolo Cabella per le classi terze cognome e nome classe Stampato in proprio e distribuito gratuitamente agli alunni della Scuola - Genova 2007 - LA RESISTENZA La resistenza è la capacità di eseguire un lavoro protratto nel tempo sopportando e contrastando gli effetti della fatica. Essa è principalmente connessa all’efficienza dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio. In relazione alla durata e all’intensità della prestazione si usa distinguere due tipi di resistenza: - la resistenza generale, dove l’intensità dello sforzo è modesta, mentre la durata dello sforzo può essere anche molto lunga; in questo caso l’ossigeno che gli atti respiratori riescono ad introdurre nell’organismo è sufficiente a fornire tutta l’energia necessaria all’attività (questo lavoro è detto aerobico); - la resistenza specifica, dove l’intensità dello sforzo può essere abbastanza elevata e, di conseguenza, la durata dell’azione deve essere più limitata; in questo caso l’ossigeno introdotto non è sufficiente a fornire l’energia necessaria che viene fornita da altri complessi meccanismi fisiologici (questo lavoro si definisce anaerobico). La resistenza specifica è legata quindi all’esecuzione di azioni tecniche speciali proprie delle varie discipline sportiva e si combina con altre capacità fisiche quali la velocità e la forza. Distinguiamo quindi: - la resistenza alla velocità: con prestazioni della durata fino a 45 sec. - la resistenza breve: con prestazioni tra i 45 sec. e i 2 min. - la resistenza media: con prestazioni tra i 2 e gli 8 min. - la resistenza lunga: con prestazioni superiori agli 8 min. - la resistenza alla forza. Quando non siamo allenati o affrontiamo uno sforzo troppo intenso l’organismo ha numerose difficoltà per fornire l’energia necessaria all’azione e per smaltire i prodotti di scarto che vengono prodotti dal lavoro muscolare. La combinazione di questi elementi determina tutte quelle sensazioni spiacevoli che chiamiamo comunemente “FATICA” e che ci costringono a fermarci ed ad interrompere il lavoro. La resistenza è quindi la capacità che ci permette di sentire meno la fatica, allenando l’organismo a lavorare con più efficacia e a sopportare meglio lo stress fisico legato al lavoro muscolare e all’attività mentale (concentrazione mentale). 2 L’allenamento migliora le nostre capacità di resistere allo sforzo. Esso permette di “potenziare” il muscolo cardiaco che impara a pompare una maggiore quantità di sangue nelle arterie e, quindi, può progressivamente diminuire il numero delle sue contrazioni (battiti cardiaci) e affaticarsi di meno. Da ciò possiamo dedurre che più siamo allenati ed “in forma” più la frequenza dei battiti del nostro cuore diminuisce. Per misurare la nostra capacità di resistenza possiamo infatti misurare la frequenza del cuore. I battiti cardiaci possono essere rilevati al polso o ai lati del collo (contandoli per la durata di 1 min.) Facciamo una prova: Misura la frequenza dei battiti a riposo, poi esegui una corsa lenta e regolare (sempre con lo stesso ritmo e velocità) per un tempo di tre minuti, quindi rileva nuovamente la frequenza cardiaca, e ripeti la rilevazione anche dopo un minuto di riposo dalla fine dello sforzo; registra i tuoi dati: Frequenza a riposo frequenza dopo 3’ di corsa lenta e regolare frequenza dopo 1’ di riposo frequenza dopo 2’ di riposo Cosa puoi dedurre da questi dati? ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... I fattori che condizionano la resistenza sono: - - - I fattori fisiologici (caratteri morfologici generali del soggetto, caratteristiche biologiche dei muscoli, capacità di utilizzazione dell’ossigeno, capacità di trasformazione dell’energia, efficienza del cuore e del sistema circolatorio e respiratorio); I fattori tecnici (preparazione specifica per il lavoro da svolgere, coordinazione generale, perfetta ed economica esecuzione del gesto tecnico); I fattori psicologici (interesse e motivazione per l’attività fisica, forza di volontà, stimoli esterni). Il modo migliore per allenare la resistenza generale è la corsa sufficientemente lenta e regolare, protratta per tempi progressivamente sempre più lunghi. L’allenamento più adatto per gli spazi a nostra disposizione è l’interval training, che consiste nel programmare una serie di ripetizioni (minuti di corsa) con altrettanti momenti di recupero (minuti di riposo). Per alcune lezioni faremo questa esperienza annotando i risultati del nostro lavoro (nelle colonne “F” della tabella possiamo segnare la rilevazione della frequenza cardiaca: a riposo, e dopo diversi minuti di recupero, oppure la frequenza registrata dopo l’ultimo tempo di lavoro). DATE DEI CICLI DI LAVORO CICLO 1 numero delle ripetizi oni TEMPO DELLE RIPETIZIONI F a riposo F1 F2 F3 F4 F finale CORSA: 3’ RECUPERO: 3’ 3 CICLO 2 CICLO 3 CORSA: RECUPERO: CORSA: RECUPERO: Alla fine di questo lavoro, quali osservazioni puoi fare ? ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... PROVA LIBERA DI RESISTENZA Per stimolare lo spirito di sacrificio e la perseveranza nel ricercare un obiettivo, può essere organizzato un lavoro speciale. Si corre su un percorso stabilito per un tempo minimo di 7 minuti; allo scadere del tempo minimo ognuno può liberamente scegliere di fermarsi o di continuare a correre. Allo scadere di ogni minuto viene dato un segnale per consentire ai concorrenti di fermarsi se lo desiderano. (Si consiglia un tempo limite massimo di 15' ). data: data: data: minuti di lavoro: minuti di lavoro: minuti di lavoro: PROVA SULLA DISTANZA Un altro sistema di allenamento può essere rappresentato dal percorrere una distanza determinata e fissa nel minor tempo possibile. L’atleta cercherà quindi di aumentare la sua velocità per percorrere sempre la stessa distanza in un tempo inferiore. Esempio: Percorso prima prova seconda prova terza prova mt. 500 Giochiamo con la resistenza. Il gioco consiste nel percorrere una distanza prefissata in un tempo precedentemente determinato; la squadra che riesce a mantenersi il più vicino possibile alla velocità d’esecuzione predeterminata, vince. Esempio: gara a squadre: percorso 1 giro di campo a turno ogni componente esegue il percorso che viene cronometrato tempo predeterminato tempi registrati differenze ad ogni giro alla velocità di 25” 30” per giro 26" 27" 32" 5” 1” 2" 7" tot: 15" 4 gara a squadre percorso tempo predeterminato i miei tempi differenze Tot: LA FORZA. La forza è la capacità che permette di vincere o di opporsi ad una resistenza esterna attraverso la contrazione dei muscoli. La forza dipende dalla contrazione dei muscoli, che, accorciandosi, sviluppa una certa tensione che viene trasmessa, attraverso i tendini, alle ossa che si muovono articolandosi tra loro e determinano lo spostamento di parti o dell’intero corpo. La forza del muscolo dipende direttamente: - dalle sue dimensioni: più grande è il suo diametro più elevato è il grado di forza che riesce a produrre; - dall’attività dei centri nervosi che coordinano il lavoro (cioè dalla quantità di unità motrici impiegate nella contrazione e dalla frequenza degli impulsi nervosi). Distinguiamo generalmente tre tipi di contrazioni muscolari: - la contrazione statica (isometrica) quando il muscolo si contrae per opporsi ad una resistenza che non riesce a vincere, non producendo quindi movimento; - la contrazione dinamica (isotonica) quando il muscolo vince la resistenza, si accorcia e quindi crea movimento; - la contrazione eccentrica quando il muscolo non riesce ad opporsi alla resistenza; in questo caso il muscolo viene allungato dalla forza esterna. 5 Distinguiamo anche tre tipi di forza: - forza massimale: è la forza più elevata che il muscolo o un gruppo di muscoli è in grado di produrre (sollevamento pesi, lotta...) - potenza (forza veloce): è la capacità di utilizzare contemporaneamente la forza e la velocità d’esecuzione (lanci, azioni tecniche dei giochi di squadra...), la contrazione dei muscoli è molto rapida; - forza resistente: è la capacità che permette di sopportare un lavoro muscolare che richiede molta forza nel tempo (canottaggio, ciclismo...) unendo le qualità di forza e resistenza alla fatica. Misuriamo la forza. arti superiori arti inferiori addominali contare i piegamenti sulle contare i piegamenti completi disteso a terra con ginocchia braccia a corpo teso eseguiti in sulle gambe eseguiti in 30” piegate e piedi a terra; eseguire 15” massime raccolte successive delle ginocchia al petto, tenendo sollevata la testa da terra; eseguire per 30” numero piegamenti: numero piegamenti: numero delle ripetizioni: somma il numero di piegamenti sulle braccia e sulle gambe alle raccolte addominali e confronta il risultato con i tuoi compagni: femmine sufficiente buono molto buono Il mio risultato: maschi 25 - 34 35 - 44 45 - 54 55 ... sufficiente buono molto buono Generalmente la forza si allena in due modi: - con esercizi a carico naturale, cioè sfruttando il peso del proprio corpo o di parti di esso; - con esercizi a sovraccarico, cioè utilizzando pesi e resistenze esterne (manubri, bilancieri, elastici...). Nel periodo dell’adolescenza è certamente consigliabile l’esercizio a carico naturale, poiché i pesi aggiunti possono essere dannosi per le strutture muscolari ed articolari non ancora pienamente formate. L’utilizzo di pesi minimi può essere opportuno solo in relazione a impegni sportivi di un certo livello e sempre sotto il controllo di insegnanti qualificati. Esperienze di allenamento della forza. Circuit Training. Per ogni stazione conta il numero massimo di ripetizioni che riesci ad eseguire senza fermarti. Di questi valori calcola il 60% per ottenere il numero di ripetizioni che dovrai eseguire in ogni seduta di allenamento. L’insegnante ti consiglierà sul numero di serie più adeguato. Aiutati compilando la seguente tabella: 6 stazioni massimali serie ripetizioni al 60% 1 2 3 4 5 6 7 Per giocare. A coppie ai lati di un cerchio. I componenti la coppia si prendono per mano e tirandosi cercano di far entrare nel cerchio l’avversario almeno con un piede. La prova termina allo scadere dei 30”. Utilizzando il tappetone come un ring, due concorrenti si affrontano stando in ginocchio e esercitando delle spinte sulle spalle dell'avversario. Vince chi riesce a far uscire dal tappeto l'avversario. Inventa un gioco che possa allenare la forza e descrivilo: ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... 7 ALLENAMENTO DELLA FORZA a carico naturale (contrazioni isotoniche e isometriche) Pianificazione dell'allenamento: data 1 2 3 4 5 6 7 esempio 1 serie da 20 rip. 2 serie da 8 rip. 1 serie da 20 rip. 2 serie da 5 rip. per gamba 2 serie da 5 rip. due serie da 30" 2 serie da 10 rip. Legenda: 1. addominali alla spalliera; piedi bloccati al secondo grado; gamba e coscia a 90°; toccare consecutivamente con le mani la spalliera. 2. braccia, da supini sospensioni alla sbarra. 3. flessioni dorsali al plinto, con assistenza, senza superare la linea orizzontale. 4. gambe al tappeto, con assistenza; proni, flessione della gamba sulla coscia contro resistenza fissa offerta dal compagno (blocco dell'arto a 45° circa). 5. addominali al tappeto; supini raccogliere le ginocchia al petto contro la resistenza delle mani; durante la contrazione la testa viene leggermente sollevata dal tappeto. 6. gambe al muro; schiena in appoggio al muro; gamba e coscia a 90°; mantenere la posizione per il tempo indicato (inizialmente si consiglia 30"). 7. alla trave (o panca), flessioni delle braccia da posizione a squadra. Test d'uscita: data 1 - arti inferiori 2 - arti superiori 3 - addominali LA VELOCITA’. La velocità è la capacità di eseguire un’azione motoria nel più breve tempo possibile. Generalmente si parla di rapidità intendendo la capacità di spostare una parte del corpo nel minor tempo possibile, mentre si parla di velocità intendendo la capacità di spostare nello spazio l’intero corpo. La velocità è una qualità fisica fortemente condizionata dalle caratteristiche personali e dal grado di efficienza del sistema nervoso e di quello muscolare. Pertanto due saranno le componenti che influenzeranno la riuscita e la qualità dell’azione motoria: la velocità di reazione del sistema nervoso (tempo di reazione): tempo che intercorre tra lo stimolo e la risposta motoria (ad esempi tra lo sparo dello starter e l'inizio della contrazione muscolare dell'atleta ai blocchi di partenza); 8 la velocità di contrazione del sistema muscolare (rapidità di azione) cioè il tempo che intercorre tra l'arrivo dello stimolo nervoso e l'inizio della contrazione muscolare. Nel determinare questi tempi di reazione avranno grande importanza la predisposizione genetica, la memoria delle esperienze motorie precedenti, il perfezionamento della tecnica. La velocità di contrazione muscolare dipende dalla costituzione del muscolo scheletrico, dalla qualità e quantità della innervazioni di cui è dotato e dal numero di fibre bianche1 che lo compongono. Anche queste caratteristiche sono indubbiamente di natura costituzionale, pertanto la loro variazione in funzione dell’allenamento è praticamente nulla. Ne consegue quindi che la velocità è una qualità poco allenabile a differenza della resistenza e dalla fora. Quindi, in conclusione, si potrebbe dire che si è “veloci” quando: - i processi di trasmissione e di conduzione dell’impulso nervoso sono molto veloci, - si raggiunge una elevata frequenza degli stimoli nervosi, - si attivano il maggior numero di fibre muscolari bianche, - si raggiunge una ottimale alternanza tra contrazione e decontrazione. La velocità tuttavia è allenabile in rapporto alla dipendenza da alcuni fattori quali la coordinazione e la tecnica, la mobilità articolare, la forza muscolare e la resistenza alla velocità. Distinguiamo: la velocità di reazione (prontezza di riflessi); la velocità di esecuzione, cioè la capacità di eseguire un’azione singola in modo rapido, come ad esempio in un salto o nel lancio di un attrezzo; la velocità di traslocazione (velocità di spostamento), come ad esempio nei cento metri. Esempi per esercitare la velocità di reazione. 1) Scatto breve di otto metri partendo al segnale da posizioni diverse (da seduti, da proni, in ginocchio...). Verranno utilizzati diversi segnali (uditivi, visivi, tattili). 2) A coppie cercare di colpire le mani del compagno poste in contatto sopra alle proprie. 3) In piedi davanti al muro ad una distanza di due metri, lanciare contro il muro la palla e riprenderla per 30” contando il numero di prese. Esempi per esercitare la velocità di esecuzione. 1) Andatura in skip sul posto per 10”. 2) Saltelli alla corda. 3) Saltelli laterali lungo una linea. 1 I muscoli scheletrici sono composti da fibre muscolari disposte parallelamente tra loro che possono essere di due tipi: fibre rosse, lente, forti e resistenti (e che possono essere sviluppate con l'allenamento); fibre bianche, veloci (il cui numero è determinato dal patrimonio genetico). 9 4) Salto in lungo con tre passi di rincorsa. Esempi per esercitare la velocità di spostamento. 1) Corsa a navetta su una distanza di 5 metri. Eseguire quattro percorsi per un totale di 20 metri cronometrando il tempo impiegato. il mio tempo: Registra i tuoi dati e confrontali con quelli dei compagni: 2) Corsa veloce su 30 metri lineari. Cronometra il tempo impiegato. Registra i tuoi dati e confrontali con quelli dei compagni: il mio tempo: 3) Palla avvelenata individuale. Un gruppo di ragazzi gioca ed un numero pari rimane ad osservare. Nessuno viene eliminato: chi viene colpito deve eseguire cinque piegamenti sulle gambe per riprendere a giocare. Ad ogni osservatore è abbinato un giocatore. Chi osserva conta il numero di volte che il giocatore a lui abbinato entra in possesso della palla e quante volte viene colpito, in un tempo di gioco di 2 minuti. 4) Circuit trainig per la rapidità motoria: pallavolo. Il lavoro viene organizzato in quattro stazioni: palleggio alto: il giocatore si sposta di fronte a due compagni posti alla distanza di quattro metri rispondendo in palleggio ai loro lanci; schiacciata: il giocatore schiaccia la palla a rete, indietreggia di due metri e ripete la schiacciata: bagher uno: il giocatore si sposta di fronte a due compagni posti alla distanza di quattro metri rispondendo in bagher ai loro lanci; bagher due: il giocatore corre da un compagno all’altro posti alla distanza di cinque metri rispondendo in bagher ai loro lanci. Per ogni allievo il lavoro ad ogni stazione ha la durata di 20”. Le mie prestazioni: stazioni prestazioni palleggio in 20” ho eseguito palleggi schiacciata in 20” ho eseguito schiacciate bagher uno in 20” ho eseguito bagher bagher due in 20” ho eseguito bagher 10