MARZO 2013 dal 17 al 28 ottobre Sala Grande Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA FONDAZIONE di Raffaello Baldini con Ivano Marescotti regia Valerio Binasco PRIMA NAZIONALE in collaborazione con GENDER BENDER FESTIVAL www.genderbender.it 27 ottobre Sala InterAction I-ON spettacolo di Ivo Dimchev in collaborazione con Franz West PRIMA NAZIONALE dal 28 al 29 ottobre Teatro delle Moline PERCHÉ ORA AFFONDO NEL MIO PETTO scritto, diretto e interpretato da Roberto Corradino Info: www.arenadelsole.it 051.2910910 [email protected] 30 ottobre Sala InterAction FOLK-S drammaturgia e coreografia Alessandro Sciarroni una produzione Teatro Stabile delle Marche 2, 3 novembr Sala InterAction ¿HASTA DÓNDE…? di Sharon Fridman PRIMA NAZIONALE POR SAL Y SAMBA di Carles Casallachs 3 novembre Sala Grande STORM END COME coreografia Yasmeen Godder SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE dall’8 all’11 novembre Sala Grande Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Malguion srl OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO con gli Oblivion testi Davide Calabrese e Lorenzo Scuda regia Gioele Dix OTTOBRE 2012 Stagione 2012-2013 dal 14 al 18 novembre Sala Grande Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con Estate Teatrale Veronese OTELLO di William Shakespeare traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Angelica Leo, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Massimo Nicolini, Matteo Alì dal 14 al 17 novembre Sala InterAction Progetto U.R.T. Compagnia Jurij Ferrini con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi RODAGGIO MATRIMONIALE di Tennessee Williams con Jurij Ferrini, Eva Cambiale, Isabella Macchi, Carlo Orlando regia Jurij Ferrini dal 21 al 25 novembre Sala Grande Teatro Stabile di Calabria Teatro Quirino MISERIA E NOBILTÀ di Eduardo Scarpetta con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli e con Gigi De Luca regia Geppy Gleijeses 27 novembre Sala Grande Promo Music OCCIDENTE ESTREMO VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO di e con Federico Rampini regia Antonio Petris dal 5 al 7 dicembre Sala InterAction Les Enfants du Paradis Festival della Narrazione di Arzo - Svizzera Esteuropaovest Festival MATTEI PETROLIO E FANGO di e con Giorgio Felicetti testo teatrale Francesco Niccolini e Giorgio Felicetti dal 6 al 9 dicembre Sala Grande Cardellino srl IL NIPOTE DI RAMEAU da un trattato filosofico di Denis Diderot traduzione e adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini regia Silvio Orlando dal 14 al 16 dicembre Sala Grande Nuovo Teatro e Teatro Stabile dell'Umbria presentano Stefano Accorsi in FURIOSO ORLANDO BALLATA IN ARIOSTESCHE RIME PER UN CAVALIER NARRANTE liberamente tratto da L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto adattamento teatrale e regia Marco Baliani e con Nina Savary dal 18 dic. al 13 gennaio Sala Grande Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna IL MALANNO IMMAGINARIO di Francesco Freyrie liberamente ispirato a Il Malato immaginario di Molière con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei regia Daniele Sala PRIMA NAZIONALE 19, 20 dicembre Sala InterAction Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona PICCOLI CRIMINI CONIUGALI di Éric-Emmanuel Schmitt con Paolo Valerio e Elena Giusti regia Alessandro Maggi dal 17 al 20 gennaio Sala Grande BAM teatro/ Vasquez Y Pepita QUI E ORA di Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea regia Mattia Torre 22, 23 gennaio Sala Grande Teatro del Carretto in AMLETO da William Shakespeare adattamento e regia Maria Grazia Cipriani scene e costumi Graziano Gregori dal 22 gen. al 10 febbraio Teatro delle Moline Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA MARIA DEI DADI DA BRODO testo e regia Marinella Manicardi collaborazione drammaturgica Federica Iacobelli con Marinella Manicardi e Daniele Furlati musiche originali Daniele Furlati 26, 27 gennaio Sala Grande KaraKasa Circus CASA DOLCE CASA SPETTACOLO DI TEATRO ACROBATICO DELL’EUROPA DELL’EST di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena 29, 30 gennaio Sala Grande Teatro Stabile del Veneto Accademia Perduta/ Romagna Teatri OSCURA IMMENSITÀ di Massimo Carlotto tratto dal proprio romanzo L’oscura immensità della morte con Giulio Scarpati, Claudio Casadio regia Alessandro Gassmann dall’1 al 3 febbraio Sala Grande Bags Entertainement OPEN uno show di Daniel Ezralow e Arabella Holzbog coreografie Daniel Ezralow con la DEConstructions Dance Company 5 febbraio Sala Grande Gershwin Spettacoli con il patrocinio di F.A.I. Fondo Ambiente Italiano VANDALI L'ASSALTO ALLE BELLEZZE D'ITALIA di e con Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli 6, 7 febbraio Sala InterAction Associazione Figli d'Arte Cuticchio O A PALERMO O ALL’INFERNO* LO SBARCO DI GARIBALDI IN SICILIA ideazione scenica, drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio Oprante – contastorie: Mimmo Cuticchio Manianti e combattenti: Giacomo Cuticchio, Fulvio Verna, Tania Giordano dall’8 al 10 febbraio Sala Grande Teatro Stabile della Sardegna Teatro Metastasio Stabile della Toscana I FRATELLI KARAMAZOV dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli regia Guido De Monticelli con le compagnie del Teatro Stabile della Sardegna e del Teatro Metastasio Stabile della Toscana 12, 13 febbraio Sala InterAction ALDES in collaborazione con Fond. Università di Ca' Foscari/ Teatro di Ca' Foscari e Associazione Didee (TO) CARNE TRITA CONCERTO PER VOCE E DANZA progetto, regia, coreografia Roberto Castello interpreti Maria Francesca Guerra Alessandra Moretti Fabio Pagano, Giselda Ranieri Irene Russolillo spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dal 13 al 16 febbraio Teatro delle Moline Biancofango La Corte Ospitale Officina 1011 di Triangolo Scaleno Teatro PORCO MONDO drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani regia Francesca Macrì con Aida Talliente e Andrea Trapani dal 14 al 17 febbraio Sala Grande CTB Teatro Stabile di Brescia Teatro de Gli Incamminati Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli in SERVO DI SCENA di Ronald Harwood traduzione Masolino D'Amico regia Franco Branciaroli dal 20 al 24 febbraio Teatro delle Moline Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna CORPI IMPURI di e con Marinella Manicardi realizzato in collaborazione con Festival Filosofia 2011, Centro di ricerca delle donne di Modena 23, 24 febbraio Sala Grande Teatro de Gli Incamminati Diablogues/ Compagnia Vetrano-Randisi FANTASMI da Luigi Pirandello e Franco Scaldati testo e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Margherita Smedile dal 26 feb. al 3 marzo Sala Grande Teatro Stabile di Napoli Fondazione Campania dei Festival ANTIGONE di Valeria Parrella regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Anita Bartolucci Fabrizio Nevola, Giacinto Palmarini Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano Paolo Serra, Dalal Suleiman 5, 6 marzo Sala Grande Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, BE) in coproduzione con Maribor 2012 (European Capital of Culture - SL) DRUGS KEPT ME ALIVE testo, regia, coreografia Jan Fabre drammaturgia Miet Martens con Antony Rizzi spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dal 4 al 14 aprile Sala Grande Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus LA VITA DI MARIE CURIE MISÊRIA E NUBILTÈ tratto da Il Fuoco del radio. di Nanni Garella Dialoghi con Madame Curie di Simona Cerrato e Luisa Crismani da Eduardo Scarpetta con Marina Pitta e Briana Zaki con Vito, Umberto Bortolani e Nanni Garella regia Irene Ros regia Nanni Garella PRIMA NAZIONALE 12 marzo Sala Grande 11, 12 aprile Sicilia Teatro Associazione Sala InterAction PER NON MORIRE DI MAFIA Fond. Campania dei Festival di Pietro Grasso Napoli Teatro Festival Italia versione scenica Nicola Fano Compagnia Enzo Moscato adattamento drammaturgico TA-KAI-TA* Margherita Rubino EDUARDO PER EDUARDO con Sebastiano Lo Monaco testo e regia Enzo Moscato regia Alessio Pizzech con Isa Danieli e Enzo Moscato dal 7 al 10 marzo Teatro delle Moline Ursa Maior Teatro QUELLA LUCE BLU dal 14 al 17 marzo Sala Grande Fond. del Teatro Stabile di Torino Teatro Stabile del Veneto MACBETH di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée regia Andrea De Rosa dal 15 al 17 marzo Sala InterAction Società per Attori MUMBLE MUMBLE OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE di Emanuele Salce e Andrea Pergolari con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli dal 18 al 21 aprile Sala Grande Agidi srl presenta OPEN DAY di Walter Fontana con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro regia Ruggero Cara dal 19 al 21 aprile Sala InterAction Fond. Salerno Contemporanea Teatro stabile di innovazione ANNA CAPPELLI di Annibale Ruccello con Maria Paiato regia Pierpaolo Sepe dal 20 al 24 marzo Teatro delle Moline Ass. Culturale Le Belle Bandiere BARNUM di e con Elena Bucci al pianoforte Dimitri Sillato 22 marzo Sala Grande Ass. cult. Artisti Riuniti e Palomar in collaborazione con PAV e Teatro della Tosse SIAMOSOLONOI drammaturgia Marco Andreoli con Michele Riondino, Maria Sole Mansutti regia Circo Bordeaux * spettacoli presentati in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DELLE ARTI VISIVE, PERFORMATIVE E MEDIALI ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA MARZO - APRILE 2013. ANNO XVII I N. 2 Spettacoli Formazione Informazioni Drugs Kept Me Alive pag 7 Quella luce blu pag 9 Per non morire di mafia pag 11 Macbeth pag 13 Mumble mumble pag 15 Barnum pag 17 siamosolonoi pag 19 Misêria e nubiltè pag 21 Ta-kai-ta pag 23 Open Day pag 25 Anna Cappelli pag 27 Laboratori teatrali pag 29 Scuola & Teatro pag 31 Informazioni biglietteria pag 33 Staff pag 34 Ringraziamenti pag 35 DIRETTORE RESPONSABILE: BRUNO DAMINI IN REDAZIONE: DONATELLA FRANZONI, FRANCESCA FERRI, GIACOMO GIUGGIOLI, TOMMASO SIMILI LE FOTO DI SCENA DEGLI SPETTACOLI PRODOTTI DALL’ARENA DEL SOLE – TEATRO STABILE DI BOLOGNA SONO DI RAFFAELLA CAVALIERI E LUCA SGAMELLOTTI DIREZIONE E REDAZIONE: VIA INDIPENDENZA, 44 40121 BOLOGNA - TEL. 051.2910.911 WWW.ARENADELSOLE.IT [email protected] IN COPERTINA: ANTONY RIZZI IN “DRUGS KEPT ME ALINE” REGIA DI JAN FABRE (PH WONGE BERGMANN) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6393 DEL 26.01.1995 ph Luca Sgamellotti 5 e 6 marzo SALA GRANDE Drugs Kept Me Alive testo, regia, scenografia Jan Fabre - drammaturgia Miet Martens - con Antony Rizzi musiche Dimitri Brusselmans - costumi Andrea Kränzlin - coordinamento tecnico Geert Van der Auwera TROUBLEYN/JAN FABRE (ANTWERP, BELGIO) in coproduzione con MARIBOR 2012 (EUROPEAN CAPITAL OF CULTURE - SLOVENIA) ore 21 Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee - Danza spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA La mia droga si chiama Jan Fabre Un grande mago del teatro moderno, Jan Fabre – artista tra i più innovativi della scena contemporanea, promotore di una ricerca artistica tesa ad oltrepassare le barriere espressive – affida una pièce sull’estasi e l’abisso ad Antony Rizzi, performer e danzatore che ha lavorato in diversi spettacoli dello stesso Fabre e con altri coreografi di primo piano della danza contemporanea come William Forsythe. Tra danza e teatro, Drugs kept me alive è il monologo di un sopravvissuto, un uomo la cui vita scorre a filo con la morte, che ha tentato ogni possibile via di uscita ma ha deciso di giocare d'azzardo: più la morte si avvicina, più pillole, bustine e miscele gli sono necessarie. Sprofonda così nel magma di ciò che lo tiene in vita: il desiderio logorante di intossicarsi. La sua immaginazione crea fate morgane, miraggi che lo avvolgono dolcemente provocandogli un'immensa felicità. È proprio questa continua intensità a nutrire la sua ossessione fino all’estasi. Ma anche un’altra potente droga kept him alive, lo ha tenuto e continua a tenerlo in vita: il suo sense of humour… «Sono una farmacia danzante!» esclama il performer in uno spazio scenico delimitato da centinaia di boccette di farmaci. Eccentrico e schizzato, con cappello, guanti e scarpe bianchi, accennando passi di danza, Antony Rizzi si presenta al pubblico con il proprio nome e cognome e si racconta, attraverso un linguaggio esplicito e l’enumerazione di droghe, la cui assunzione sembra il rimedio per “riuscire ad ammantare di arte la miseria del mondo”, fino al finale poetico tra centinaia di bolle di sapone. Antony Rizzi (ph Wonge Bergmann) Jan Fabre (Anversa, 1958) è artista visivo, coreografo, regista teatrale e scenografo belga, sempre teso verso una ricerca artistica che oltrepassi le barriere espressive. Diplomatosi all’Istituto di Arti Decorative e all'Académie Royale des Beaux-Arts di Anversa, città natale dove ha diretto i suoi primi spettacoli teatrali nei primi anni 80, nel 1984 presenta alla Biennale di Venezia The power of theatrical madness, spettacolo che connota ancora più chiaramente il suo stile eccessivo e "crudele", e conferma la tendenza totalizzante e interdisciplinare della sua ricerca, sempre tesa a espandere gli orizzonti in ogni disciplina su cui applica la sua visione artistica. Troubleyn/Jan Fabre è la compagnia teatrale, con un’intensa attività internazionale, che vede Fabre nelle vesti di direttore artistico sin dalla sua fondazione nel 1986. 7 dal 7 al 10 marzo TEATRO DELLE MOLINE Quella luce blu LA VITA DI MARIE CURIE tratto da Il Fuoco del radio. Dialoghi con Madame Curie di Simona Cerrato e Luisa Crismani con Marina Pitta e Briana Zaki - con la collaborazione di Marco Mattiuzzo (voce registrata) regia Irene Ros - referente scientifico Francesca Vidotto • URSA MAIOR TEATRO ore 21.15 domenica ore 17 Memorie al radio Premio Nobel per la Fisica nel 1903 insieme al marito Pierre per i loro studi sulle radiazioni, Marie Curie è quasi evocata in questo spettacolo dalla figlia Irene, che asseconda con affetto il suo delirante dialogo con una vecchia radio. Stralci di un’intervista in cui la celebre scienziata rievoca i passaggi cruciali della sua vita lasciando fluire i ricordi della sua ricerca come fosse il racconto di una storia d’amore ma anche sollevando questioni di massima importanza come la responsabilità dello scienziato nei confronti dell’umanità intera. Uno spettacolo ambientato interamente in una cucina, dove gli strumenti domestici diventano evocazioni febbrili di una vita dedicata alla ricerca e illuminata dall'amore per il marito: dall’annuncio della morte del marito inscenato attraverso un coltello piantato in un tagliere, fino alla rappresentazione della fissione nucleare modellata su gnocchi di patate che si sfaldano, della ricerca degli elementi presenti nella materia simboleggiata dalla rottura dei gusci di noce. È l’aspetto umano della scienziata a trasparire, il suo sforzo di abbattere i pregiudizi sull’attività di una donna in un ambiente maschile, diventando quasi un personaggio pirandelliano, che si rivolge agli spettatori e all’autrice con la stessa amarezza dei Sei Personaggi: «E si vorrebbe che adesso, qui, in questo luogo, io, e tu, e altri, rivivessimo in breve tempo le nostre esperienze di anni, profonde, entusiasmanti, faticose. Ah! la fatica! Questo solletica molto la curiosità della gente!» Marina Pitta (ph Tamara Casula) Ursa Maior è un gruppo di professionisti, nato per dare spazio ad artisti appartenenti a diverse aree con diversi percorsi formativi alle spalle, che dal 2002 opera nel campo del teatro allestendo spettacoli per bambini ed adulti, organizzando eventi e proponendo laboratori che si avvalgono delle potenzialità aggregative e formative della pratica teatrale, spesso in collaborazione con diverse istituzioni e realtà culturali. Nel settembre 2008 ha partecipato alla Semifinale del Premio Scenario Infanzia con Ho perso il mio orsacchiotto bianco, percorso sensoriale per bambini da 1 a 3 anni. Cura inoltre la direzione artistica della rassegna “Senza frac nero né cilindro” all’Oratorio S. Filippo Neri della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. 9 12 marzo SALA GRANDE Per non morire di mafia di Pietro Grasso - versione scenica Nicola Fano - adattamento drammaturgico Margherita Rubino con Sebastiano Lo Monaco - regia Alessio Pizzech - musiche Dario Arcidiacono scene Giacomo Tringali - costumi Cristina Darold - luci Luigi Ascione - canti tradizionali Clara Salvo SICILIA TEATRO ASSOCIAZIONE ore 21 Spettacolo in opzione nell’abbonamento InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Conversazione in Sicilia di Alessio Pizzech Non un semplice spettacolo ma un ritratto, un’indagine emotiva, una discesa nel cuore vibrante del lucido pensiero di un uomo che ha dedicato e sta dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine per il trionfo della legalità. Lo immagino in una stanza. Lui è lì al suo tavolo, forse sta lavorando, forse, stanco, sta pensando, forse sta tenendo una lezione, quello che è certo è che lo spettatore si trova partecipe di una riflessione sorprendente per la sua vitalità intellettuale. Il tempo dello spettatore è lo stesso del protagonista sul palcoscenico. Il tempo della finzione corrisponde perfettamente allo sviluppo dell‘intera pièce che si dipana così tra il momento didattico, quello comico e quello che definirei tragico nel senso antico della parola. Il protagonista/attore narra i tempi moderni come l’aedo cantava la guerra di Troia e ci invita alla speranza, al valore supremo e antico del rispetto della legge dello stato ma guidato da una più profonda legge morale. Un uomo/attore che dialoga con sé stesso e con il pubblico. Un dialogo lucido in cui i segni tracciati sulla lavagna diventano il concretizzarsi di un percorso di pensiero che scava nella memoria che fa della storia il proprio strumento di orientamento. Un pensiero assolutamente urgente e necessario che viaggia sul delicato binario della contraddizione. Un aspetto, quest’ultimo, che trova la sua sintesi nel senso del dovere, forte e al quale rispondere con una profonda e sana morale individuale. Sebastiano Lo Monaco (ph Margherita Mirabella) Il nostro protagonista si stacca così dalla vicenda squisitamente autobiografica e diviene teatralmente simbolo di un nuovo cittadino. L’istante si allarga a un gioco di sottile ironia che colora talora la narrazione e il protagonista / narratore si pone al centro di una rivoluzione copernicana che ribalta la visione più praticata della mafia e del malessere sociale che avvolge il nostro paese. Come un nuovo Galileo, ci offre un nuovo telescopio per scrutare l’universo che ci circonda: ci permette di sapere. Il monologo rispecchia una condizione di solitudine del personaggio in cui i pochi segni scenici raccontano il mondo che egli evoca ripercorrendo la propria vita tra il personale e il professionale. 11 dal 14 al 17 marzo SALA GRANDE Macbeth di William Shakespeare - traduzione Nadia Fusini - regia Andrea De Rosa con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée, Ivan Alovisio, Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea - spazio scenico Nicolas Bovey e Andrea De Rosa - costumi Fabio Sonnino - luci Pasquale Mari - suono Hubert Westkemper FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO e TEATRO STABILE DEL VENETO "CARLO GOLDONI" ore 21 domenica ore 16 Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro Un’ombra in cammino Giuseppe Battiston (ph Bepi Caroli) Giuseppe Battiston, uno dei più apprezzati e talentuosi interpreti del panorama cinematografico e teatrale italiano, vincitore del premio Ubu 2009 come migliore attore per Orson Welles’ Roast, veste ora i panni di Macbeth, spettacolo che conclude proprio all’Arena del Sole la sua tournée. Andrea De Rosa dirige quella che è la più breve tra le tragedie shakespeariane, musicata da Giuseppe Verdi e al centro di famose trasposizioni cinematografiche firmate da registi del calibro di Orson Wells, Akira Kurosawa e Roman Polanski. Una messinscena in chiave contemporanea, sottolineata anche dall'ambientazione – un interno in puro stile novecento –, che accentua l’elemento psicologico e al contempo orrorifico della tragedia, con scene forti debitrici del cinema di David Cronenberg. Macbeth è uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano. Il contrasto tra pensiero e azione, la percezione di essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti, la disperazione, il conflitto tra ambizione e senso di giustizia, l’essere preda di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi: questi sono i termini per l’identificazione con la nostra parte più oscura, il nostro demone personale. Stretta tra la determinazione nell’essere motore di violenza e i frammenti di una dolcezza che emerge da un tempo lontano, il personaggio di Lady Macbeth, fragile e compassionevole, crolla quando ha finalmente ottenuto il titolo di regina, incapace di uscire da una nevrosi che la renderà una figura speciale agli occhi di Sigmund Freud nel suo celebre saggio del 1916. «Quando h l ll d ll’ d ho lavorato rato alla messa in scena dell’opera di Giuseppe Verdi, nel 2008 – scrive Andrea De Rosa –, mi tornava spesso in mente la frase di un filosofo che diceva che, tra tutti i mali, il peggiore che si possa immaginare è quello che i nostri desideri si avverino. Ho capito il senso di questo paradosso solo di fronte a Macbeth. Quello che le streghe gli rivelano è il suo desiderio più nascosto e inconfessabile. Il suo tragico destino è legato indissolubilmente all’avverarsi di quel desiderio. Lontano da qualunque anacronistica tentazione psicanalitica, penso che sia lì, nel dire i propri sogni e desideri, che il lato oscuro di Macbeth prende forma (nella raffinata indagine psicologica medievale si fa chiaro che nei sogni non si agisce, ma si viene agiti). È lì che il lato più misterioso dell’esistenza si affaccia, in forma di visione, di felicità, di terrore». 13 dal 15 al 17 marzo SALA INTERACTION Mumble mumble OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE di Emanuele Salce e Andrea Pergolari con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli SOCIETÀ PER ATTORI ore 21.30 domenica ore 16.30 Chi è di scena Emanuele Salce è un doppio figlio d’arte: il suo padre naturale è Luciano Salce, attore di oltre 50 film, autore teatrale e televisivo ma soprattutto regista di Fantozzi, Il federale e La voglia matta, mentre quello adottivo è stato Vittorio Gassman, secondo marito della madre Diletta D’Andrea, con cui è cresciuto. In Mumble mumble questo “orfano” d’arte – secondo un più appropriato aggiornamento –, si racconta al pubblico, vero e immaginario, facendo i conti con i propri padri e con la sua professione, tra realtà e fantasia, documentazione e finzione. Nella solitudine di un camerino improvvisato, nella più profonda provincia italiana, si consuma l’autodafé di un non più giovane attore, impegnato a sperimentare la spericolata messinscena di un importante testo letterario, sperando nel conforto della presenza anche di un solo spettatore. Con il controcanto ironico di un personaggio guida, ora confessore ora giudice ora filosofo, si intrecciano così considerazioni sul teatro, l’arte e la vita, facendosi strada progressivamente il percorso iniziatico di un attore che rifiuta di essere tale e che, per confessarsi, sceglie la strada più radicale: l’esorcismo delle proprie paure che sfocia in una memoria d’amore e di morte sempre più incontrollabile, grottesca, tragicomica, assurda, eppure terribilmente vera. Tante storie, tanti piccoli personaggi, tanti ambienti, tanti volti sfilano in un caleidoscopio di ricordi, fra l’Italia e l’Australia, funerali e disavventure amorose, raccontati con la leggerezza acuta e ironica tipica della “commedia all’italiana”, per approdare ad 15 Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee Emanuele Salce una pacificazione finale che è solo l’inizio di un nuovo percorso di vita. «Dato per disperso fino alla metà degli anni Novanta circa, riapparve fra stupore e disappunto, come attore a fianco del patrigno Vittorio Gassman. Da allora, per ragioni ancora ignote, insiste a calcare le scene». Così si descrive Emanuele Salce nella nota biografica della monografia Luciano Salce. Una vita spettacolare (Edilazio 2009), che con Andrea Pergolari ha dedicato al padre a vent'anni dalla sua scomparsa. Classe 1966, esordisce davanti alla macchina da presa a 16 anni, proprio con Vittorio Gassman, nell’emblematico Di padre in figlio. Ha poi interpretato film di Ettore Scola, Pupi Avati e Ricky Tognazzi e diretto i documentari dedicati alle figure paterne La lunga strada e L’uomo dalla bocca storta. dal 20 al 24 marzo TEATRO DELLE MOLINE Barnum di e con Elena Bucci - al pianoforte Dimitri Sillato cura del suono, registrazioni e live electronics Raffaele Bassetti - luci Loredana Oddone scene e macchinismo Giovanni Macis - scene e costumi Nomadea installazioni Claudio Ballestracci • ASSOCIAZIONE CULTURALE LE BELLE BANDIERE ore 21.15 domenica ore 17 Il circo della vita di Elena Bucci Barnum è il circo nel quale stiamo. Niente dolce malinconia, niente facili applausi. Barnum è il circo sempre diverso nel quale ci esibiamo, attraverso numeri messi a punto con precisione e fanfaroneria, con studiata esperienza e meticoloso ingegno o con l’arte dell’improvvisazione: la vertiginosa sequenza dei salti mortali che vanno dalla nascita all’adolescenza alla maturità, passando per le capriole dell’innamoramento e il passaggio nel cerchio di fuoco delle relazioni, la clownerie involontaria di fronte ai mutamenti veloci del nostro tempo, l’ammaestramento paziente di noi stessi e delle persone che ci stanno intorno per giungere a uno spettacolo di divertita e divertente armonia. Barnum è un carrozzone nomade vagante nel presente e che soltanto apparentemente è abbarbicato a una terra o a una città. In realtà viene da lontano portando nel dna personaggi sconosciuti e di certo presto partirà per destinazione ignota. (…) Barnum è una scusa per scrivere senza essere scrittrice, cantare senza essere cantante e danzare senza essere danzatrice. Barnum è la lanterna magica delle immagini indelebili che mi hanno reso quello che sono e dove risuonano il mio dialetto e le parlate e i canti impigliati tra i miei ricordi. Barnum è il luogo dove posso parlare compiutamente la mia lingua mista, fatta di parole, suoni inventati, canto e danza e di qualcosa d’altro che non so quando tutto questo non basta a dire il sentimento. Elena Bucci (ph Lilith Grassi) Barnum è la mia musica. (…) In questo caleidoscopio di avvenimenti dolorosi e gioiosi, minuscoli o decisivi, delineo un filo che mi riporta alla mia inventata biografia: una vita che, pur partendo da elementi della memoria e degli incontri, si trasforma in iperbolica avventura. Mi è più facile così, attraverso la lente del grottesco e del canto, raccontare dei particolari che mi commuovono, dei fallimenti, delle vittorie, della misteriosa tessitura dell’esistenza. Barnum è un infinitamente piccolo, dal quale trovo la forza di guardare l’infinito. E poi, senza fare nomi di persone che non lo vorrebbero, è una dedica ai maestri che ci stanno abbandonando. 17 22 marzo SALA GRANDE siamosolonoi drammaturgia Marco Andreoli - con Michele Riondino, Maria Sole Mansutti regia Circo Bordeaux - scene Fabrizio Darpino - trucco e costumi Eva Nestori disegno luci Luigi Biondi - musiche Teho Teardo ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTI RIUNITI per PALOMAR in collaborazione con PAV e TEATRO DELLA TOSSE ore 21 Duello in cucina di Michele Riondino Una cucina. E nella cucina un tavolo, qualche sedia, un piccolo albero di Natale, un frigorifero. E sul frigorifero, seduta come si mettono a sedere le bambole, una bambola. Di pezza. Che si chiama Ada. E poi c’è qualche macchia di sangue. E la mano di un uomo morto che sbuca da una lenzuolo arancione. E infine c’è Savino, che stringe i pugni, distoglie lo sguardo e pensa; pensa a quanto tempo gli rimanga per mettere ogni cosa al suo posto. siamosolonoi è un piccolo romanzo di formazione, un rapido bildungsroman, nel cui spettro si comprimono e si consumano l’elaborazione di un lutto, la verità di una colpa, il senso segreto dell’abbandono. Ada, come ogni gioco riempito di anima, vive e interpreta i personaggi, i desideri e le paure che smarginano dalla testa di Savino. Ecco che allora, in questa cucina da pulire e riordinare, si scatenano duelli fatali e vendette violente, messinscene nere o leggere da morire, racconti di ambasciatori d’altri tempi o di madonne diseredate. Ma una stanza del genere deve contenere anche la vita quotidiana, così come solo la mente di un bambino abbandonato può desiderarla: nient’altro che un piccolo mondo infinito nel quale preparare il pranzo e guardare la tv, nel quale allevare mille figli, uno diverso dall’altro, nel quale ci si stringe la mano o ci si scopre gelosi per il solo gusto di farlo. Questo racconto articolato, dall’andamento sinusoidale, prodigo di immagini e di alternanze, non è altro che la metafora di un percorso umano di privazione e di liberazione, di conquista e di sconfitta. Un per- Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee ph Giuseppe Di Stefano corso - va da sé - necessario quanto inevitabile; perché taglia, senza fraintendimento alcuno, la superficie chiara e delicata della coscienza individuale. Il tempo, la memoria, la percezione del reale: sono queste le variabili distorsive che alimentano e consumano l’amore patologico, possessivo, infantile che unisce Savino alla sua bambola Ada. (…) Un uomo e una donna: eccoli, dopotutto, i fuochi ineludibili su cui si tende l’ellisse di questo lavoro. In un confronto che al tempo stesso vuole essere spietato e dolcissimo e che trova nella parola e nell’azione la sua pretesa universalità. Senza per questo voler mai dichiarare né il vinto né il vincitore. 19 dal 4 al 14 aprile SALA GRANDE Misêria e nubiltè di Nanni Garella da Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta regia Nanni Garella - con Vito, Umberto Bortolani, Carolina Cangini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Mariarosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi e la partecipazione straordinaria di Nanni Garella - scene e costumi Antonio Fiorentino - luci Gigi Saccomandi – musiche originali Leonildo e Marco Marcheselli NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA e ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS PRIMA NAZIONALE Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee Teatro col Sorriso In opzione Abbonamento InterAction Note di Nanni Garella ph Raffaella Cavalieri ore 21 - domenica ore 16 lunedì riposo La lingua teatrale italiana, a differenza di altre lingue neolatine, possiede un altissimo grado di convenzionalità; è meno parlabile di altre lingue europee, meno elastica, meno espressiva. La ragione di questa debolezza risiede molto probabilmente nella genesi stessa dell’italiano come lingua, oltre che nella frammentazione politica dell’Italia dalla caduta dell’impero romano all’unità. (…) E la nostra letteratura ha sempre rapporti diretti o indiretti, comunque molto stretti e fondanti, con i dialetti. È una particolarità tutta italiana quella della nascita e dello sviluppo di una lingua nazionale che non riesce a sciogliere, per così dire, i suoi nodi dialettali. Non a caso molti grandi autori teatrali italiani hanno scelto, grosso modo, due strade nell’uso della lingua: o il dialetto tout court (Ruzante, Goldoni, Scarpetta, De Filippo) o una sorta di costruzione/traduzione dalle lingue dialettali (Verga, Svevo, Pirandello, Alfieri). La lingua del Teatro deve per necessità essere comprensibile, diretta, parlabile; ed è naturale che gli attori e gli autori teatrali affondino le mani nel loro retroterra linguistico popolare, nelle parole e nei modi di parlare della loro infanzia o dell’infanzia dei loro personaggi. (…) È il caso di questa nuova edizione di Miseria e nobiltà: un’opera tradotta in lingua bolognese da una commedia in lingua napoletana, a sua volta tratta da una commedia francese. Da anni il tema delle diversità attraversa il mio lavoro: diversità come handicap fisico o psichico, diversità come povertà ed emarginazione, ma anche diversità linguistica. (…) Immagino quel mondo quando penso a Miseria e nobiltà. Un mondo affamato, disperato, violento; e allo stesso tempo vitale, ricco di fantasia e di speranze. E cerco di ascoltare il suono caotico di una lingua popolare, di un dialetto vivo, non ancora appiattito dall’italiano televisivo. È una lingua lessicalmente povera, un po’ sgangherata, inascoltata dalla letteratura contemporanea, eppure così piena di significati imprevedibili, di parole sonore come musica. Ho tentato più volte, nei miei spettacoli, di rivitalizzare la lingua teatrale italiana attraverso la grande tradizione dialettale (Arlecchino, Ista laus, Campiello, Il medico dei pazzi) cercando di rintracciare, nel calderone linguistico del nostro paese, una tessitura comune di parole, una radice della nostra identità nazionale. Miseria e nobiltà mi dà occasione di continuare questo lavoro sulla lingua dialettale, in particolare quella bolognese, che non mi appartiene per nascita, ma che ho imparato ad ascoltare e ad amare. 21 11 e 12 aprile SALA INTERACTION Ta-kai-ta EDUARDO PER EDUARDO testo e regia Enzo Moscato con Isa Danieli e Enzo Moscato scena Tata Barbalato - costumi Giuliana Colzi - luci Donamos FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL - NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA e COMPAGNIA ENZO MOSCATO ore 21.30 23 Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA Per Eduardo di Enzo Moscato Tà-kài-Tà (“Questo e Quello”, in greco antico ), non è un testo “da” ma “su” Eduardo De Filippo. Non è un racconto né una sorta di sinossi riepilogativa della sua vicenda artistica ed umana. Così come non si basa – né vuole farlo – su alcun dato biografico “scientifico” o storicamente fondato sulla vita, interiore ed esteriore, che a lui è toccato “veramente” di condurre. È piuttosto un periplo immaginario, fantastico, (e quello della fantasia è l’unico dono “vero”, forse, che un drammaturgo, un fingitore d’emozioni e vita, può fare a un altro drammaturgo, un altro fingitore d’emozioni e vita, io credo) intorno ai pensieri e ai sentimenti – ante e post mortem – che possono avergli sfiorato, per un attimo, l’anima ed il cuore. (…) DEL DIPARTIMENTO DELLE ARTI VISIVE, PERFORMATIVE E MEDIALI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA nell’ambito del progetto ENZO MOSCATO. PER EDUARDO a cura di Marco De Marinis mercoledì 10 aprile, ore 21, Laboratori delle Arti RITORNANTI di e con Enzo Moscato e con Giuseppe Affinito regia Enzo Moscato a seguire I NCONTRO CON M IMMO C UTICCHIO coordina Marco De Marinis ingresso libero La ragione principale della scrittura di questo testo è che davvero esso, in questo momento e in tutta Europa, se non in tutto il mondo, è l’unico lavoro su Eduardo De Filippo scritto non da Eduardo di Filippo. (…) Omaggio originale, creativo, non conformista che ho inteso dedicare alla figura di Luisa (“Luisella”) De Filippo, secondogenita di Eduardo, morta bambina nell’ ultimo scorcio degli anni 50. Quasi simbolo e metafora di quel breve vento di rinnovamento che carezzò Napoli dopo la seconda guerra mondiale. Enzo Moscato e Isa Danieli (ph Francesco Squeglia) dal 18 al 21 aprile SALA GRANDE Open Day di Walter Fontana - con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro - regia Ruggero Cara scene e disegno luci Paolo Baroni - costumi Rosanna Monti AGIDI SRL ore 21 domenica ore 16 A scuola di vita Dopo i recenti trionfi cinematografici e il successo teatrale di Miss Universo, Angela Finocchiaro torna a collaborare con Walter Fontana, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo, già al fianco della Gialappa’s Band in Mai dire gol e di Aldo Giovanni e Giacomo. Al suo fianco sulla scena Michele Di Mauro, attore torinese che ha lavorato in teatro con registi del calibro di Massimo Castri, Gabriele Vacis, Valter Malosti, Giampiero Solari e Valerio Binasco. Il tutto per la regia di Ruggero Cara, tra i fondatori dello storico Teatro del Sole, attore di cinema e teatro, dove ha lavorato con Gabriele Salvatores, Leo de Berardinis, Nanni Garella, Moni Ovadia e Roberto Andò, e che torna a dirigere Angela Finocchiaro dopo La stanza dei fiori di china nel 1987 e il grande successo de La misteriosa scomparsa di W nel 1994. Open Day è uno spettacolo ironico e tagliente, nato da una domanda che riguarda tutti noi: come si guarda al futuro quando non sai bene come comportarti col presente? Al centro della vicenda i tormenti di una famiglia alle prese con una figlia adolescente. Una madre e un padre, separati da tempo, mediamente tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta, si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è. Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo di sottile follia. Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro Teatro col Sorriso ph Masiar Pasquali Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perché il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini. 25 dal 19 al 21 aprile SALA INTERACTION Anna Cappelli, uno studio di Annibale Ruccello - con Maria Paiato regia Pierpaolo Sepe scene Francesco Ghisu - costumi Gianluca Falaschi - luci Carmine Pierri FONDAZIONE SALERNO CONTEMPORANEA TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE ore 21.30 domenica ore 16.30 La follia della normalità di Pierpaolo Sepe Maria ed io abbiamo deciso di continuare a studiare le possibilità di messa in scena del monologo. Dopo il lavoro su Erodiade di Giovanni Testori, abbiamo pensato di affrontare Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Il testo è insidioso e pieno di trabocchetti. Il delirio naturalistico e minimale, ambientato in una miserabile Italietta degli anni Sessanta, a una lettura poco attenta può sembrare scarsamente dotato di una vena originaria limpida e necessaria; ma a uno sguardo più accorto non sfugge la mostruosa e depravata sottocultura piccolo-borghese che invade ogni respiro del dramma, incarnandosi in una donnina in apparenza docile e insignificante. L’intelligenza dell’autore sta nel nascondere, dietro la follia della normalità, un processo culturale drammatico che ha vissuto il nostro paese: la protagonista del dramma porta in sé la miseria degli anni in cui divenne importante avere piuttosto che essere. Il principio del possesso, che ancora guida le nostre vite, si affermò ingoiando tradizioni culturali nobili e preziose. Fu in quegli anni che Pasolini urlò il dolore di chi avvertiva il pericolo che la sua stessa opera potesse perdere forza poetica e politica a causa di una dispersione drammatica di senso e di una tentazione di immoralità capitalistica. Fu in quegli anni che perdemmo l’onore. Fu in quegli anni che nacquero i cannibali, i padri della cultura odierna. Il nostro studio segna un primo approccio a questo dramma complesso e dal significato profondo e doloroso. È l’oscuro scrutare di Ruccello che cercheremo di restituire con adesione intellettuale ed emotiva. (…) Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee Maria Paiato (ph Pepe Russo) Nato a Castellammare di Stabia (NA), Annibale Ruccello, ha rivolto subito il suo interesse verso la cultura popolare della Campania e al lavoro di ricerca di Roberto De Simone con la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Inizia a recitare presso la fondazione del Teatro del Garage di Gennaro Vitiello, dove esordiscono anche altri noti artisti come Mario Martone e Enzo Moscato. Nel 1978 fonda la cooperativa Il carro e comincia a scrivere e a mettere in scena i suoi primi lavori teatrali, ispirati in gran parte a materiali della cultura popolare. Tra i suoi lavori, il capolavoro del 1985 Ferdinando, commedia con la quale vince due premi IDI, Anna Cappelli e Mamma: piccole tragedie minimali. Muore ritornando da Roma in un drammatico incidente automobilistico sull'autostrada Roma – Napoli. Negli ultimi anni si assiste a una riscoperta e valorizzazione del suo repertorio e all'affermazione di Ruccello come una delle voci più interessanti e originali del teatro italiano della seconda metà del XX secolo. 27 I laboratori dell’Arena del Sole sono rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professionale o - perché no? come un piccolo lusso che si concede chi ama il teatro GENNAIO 1 Laboratori 29 GENNAIO 1 Scuola & Teatro con il contributo di Impegno e Creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti L’attività di promozione culturale dell’Arena del Sole rivolta alle giovani generazioni, una realtà permanente che sempre più si consolida e si arricchisce di progetti e di idee, mette insieme iniziative volte a valorizzare il ruolo che l’educazione teatrale può svolgere nella scuola. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli messi in scena dai ragazzi delle scuole di Bologna e provincia che giunge quest’anno alla 27ª edizione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all’interno degli istituti scolastici attraverso un’offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facilitare i processi di socializzazione, l’integrazione fra differenti culture e abilità, per conseguire maggiore consapevolezza espressiva e migliore capacità di fruizione degli spettacoli. I mestieri del teatro Una proposta formativa dedicata alla scoperta delle professionalità necessarie per l’allestimento di uno spettacolo portando direttamente il teatro nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei segreti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmente a uno spettacolo serale. Alza la voce Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvicinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di attori professionisti. Laboratorio di lettura espressiva per insegnanti Questo laboratorio è rivolto agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative, incrementando la padronanza della propria voce anche come strumento indispensabile a rendere piacevole ed accattivante la propria proposta didattica. Questa attività si propone di offrire strumenti per trasmettere le competenze acquisite agli studenti. Visite a teatro Continuano con successo le visite guidate al teatro rivolte a gruppi di studenti, con percorsi formativi all’interno dello spazio e dell’attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludono in palcoscenico dove un tecnico di produzione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte. Facebook, YouTube, Twitter e Instagram Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno utilizzati anche strumenti di comunicazione come Facebook, Twitter, YouTube e Instagram, nella convinzione che il rapporto tra giovani e teatro passi anche per i nuovi media, particolarmente utilizzati e frequentati dalle nuove generazioni. Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950 [email protected] 31 GENNAIO 1 Informazioni 33 GENNAIO 1 Staff 34 GENNAIO 1