VITA Giovanni Keplero (Friedrich Johannes Kepler, in italiano anche Giovanni Cheplero) (Weil der Stadt, 27 dicembre 1571 – Ratisbona, 15 novembre 1630) fu un astronomo, matematico e musicista tedesco. Scoprì le leggi che regolano il movimento dei pianeti e che sono chiamate appunto, leggi di Keplero. Nel 1591 intraprese lo studio della teologia a Tubinga, università protestante, dove insegnavano alcuni seguaci del copernicanesimo; tra questi vi era Michael Maestlin, che convinse Keplero della validità delle teorie di Niccolò Copernico. Nel 1594 Keplero divenne insegnante di matematica a Graz (Austria) e accettò un posto di matematico degli stati di Stiria. Tra le sue mansioni c'era quella di fare "pronostici"; gli capitò di prevedere un inverno molto rigido, le rivolte contadine e la guerra con i Turchi. Anche negli anni a seguire non si sottrasse alla stesura di oroscopi. Nell'aprile 1597 sposò Barbara Mühleck, che gli dette due figli ma morì già nel 1611. Sempre nel 1597 pubblicò l'opera Mysterium Cosmographicum, nella quale tentò una prima descrizione dell'ordine dell'Universo. Nel 1599 Tycho Brahe gli offrì un posto come suo assistente, che accettò l'anno dopo. Nel 1601, dopo la morte di Brahe, ne divenne il successore nell'incarico di matematico ed astronomo imperiale a Praga. Nel 1604 osservò una supernova che ancora oggi è nota col nome di Stella di Keplero. Le basi per le sue scoperte astronomiche furono gettate nel 1609, quando pubblicò Astronomia nova, in cui formulò le sue prime due leggi. Alla morte dell'imperatore (1612), Keplero divenne "matematico paesaggistico" a Linz (Austria). Il 15 maggio 1618 scoprì la terza legge che prende il suo nome, che rese nota l'anno dopo nell'opera Harmonice mundi. Keplero appoggiò il modello eliocentrico del sistema solare e partendo da questo per vent'anni provò a dare un senso ai suoi dati. Alla fine giunse a formulare le sue tre leggi sui movimenti planetari che enunciò nelle tavole rudolfine, così chiamate in onore di Rodolfo II d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero. Lo scienziato morì a 58 anni a Ratisbona e venne qui sepolto. La sua tomba si perse quando le truppe di Gustavo Adolfo (impegnate nell'invasione della Baviera durante la guerra dei trent'anni) distrussero il cimitero. OPERE Lo scopo principale del Mysterium cosmographicum non è quello di difendere il sistema Sistema solare copernicano, ma quello di dimostrare che per la secondo Keplero nel creazione del mondo e la disposizione dei cieli Mysterium Dio si è ispirato ai cinque solidi regolari che Cosmographicum hanno goduto di così grande fama da Pitagora e (1596). In seguito Platone in poi: il cubo, il tetraedro( 4 facce), il Keplero dodecaedro ( 12 facce), l'icosaedro (20 facce), abbandonerà questo l'ottaedro( 8 facce). Keplero si interroga sulle modello del sistema cause del numero, delle dimensioni e dei moti solare. delle orbite e sostiene che questa ricerca sia fondata sulla corrispondenza tra i tre "corpi" immobili dell'Universo (Sole, Stelle fisse, spazio intermedio) e Padre, Figlio e Spirito Santo (la Santissima Trinità). Le leggi della struttura del cosmo vengono ricavate circoscrivendo ed inscrivendo le orbite dei pianeti nelle varie figure solide, a partire dalla Terra che è l'unità di misura di tutte le orbite. Nell'Astronomia nova Keplero enuncia due delle tre leggi che portano il suo nome. La terza compare nel Harmonices mundi libri quinque del 1619. Le tre leggi di Keplero rappresentano un modello di descrizione del moto dei pianeti. CONTRIBUTO ALL’ASTRONOMIA PRIMA LEGGE (1608) L'orbita descritta da un pianeta è un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Nella figura a fianco è rappresentata un'orbita ellittica, con indicati i suoi parametri caratteristici: semiasse maggiore (a), semiasse minore (b), semi-distanza focale (c), eccentricità (e). Ciò significa che la distanza dei pianeti dal Sole non è costante, ma varia da un massimo (afelio) ad un minimo (perielio). SECONDA LEGGE (1609) - LEGGE DELLE AREE Il raggio vettore che unisce il centro del Sole con il centro del pianeta descrive aree uguali in tempi uguali. Un raggio vettore spazia aree uguali in tempi uguali. Ecco alcune conseguenze di questa legge: 1. La velocità orbitale non è costante, ma varia lungo l'orbita. Le due aree evidenziate sono infatti uguali e vengono quindi percorse nello stesso tempo. In prossimità del perielio, dove il raggio vettore è più corto che all'afelio, l'arco di ellisse è corrispondentemente più lungo. 2. Ne segue che la velocità orbitale è massima al perielio ( distanza minima dal Sole) e minima all'afelio ( distanza massima dal Sole). Per l'orbita, la velocità al perielio è circa 3 volte la velocità all'afelio. TERZA LEGGE (1619) I quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti ( cioè del tempo richiesto per percorrere l’orbita ) sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite. Quindi un pianeta più vicino al Sole ha un periodo di rivoluzione minore rispetto ad un pianeta più lontano. Infatti il periodo di rivoluzione più breve è quello di Mercurio, il più lungo è quello di Plutone. Questa legge è valida anche per i satelliti che orbitano intorno ai pianeti. LIMITI DI VALIDITÀ DELLE LEGGI DI KEPLERO Mentre le prime due leggi furono enunciate in un classico libro di astronomia, la terza, invece, fu inserita in un testo che si occupava anche di musica e di astrologia e che era denso di temi pitagorici. Keplero, convinto che Dio fosse anche un musico, sostenne l'idea che la musica e il sistema solare fossero manifestazioni della stessa armonia quasi come se le posizioni dei vari pianeti, similmente ai tasti di un pianoforte, dovessero corrispondere alle note. IMPORTANZA DI KEPLERO Le tre leggi del movimento dei pianeti sono il principale contributo di Keplero all'astronomia e alla meccanica. Keplero le derivò in parte studiando le osservazioni di Tycho Brahe. Newton avrebbe più tardi verificato la validità di queste leggi alla luce della teoria della gravitazione universale. Per la prima volta nella storia della scienza, Keplero elimina dall'astronomia le sfere celesti e ipotizza per i pianeti un moto diverso da quello circolare. Keplero fu capace pure di dedurre le sue leggi sui pianeti senza conoscere le esatte distanze dei pianeti dal Sole, poiché le sue analisi geometriche richiedevano solo il rapporto tra le rispettive distanze dal Sole. Keplero è una figura collocata tra Galilei e Newton: la sua "modernità" consiste nella ricerca delle variazioni quantitative delle forze che agiscono nello spazio e nel tempo e nel parziale abbandono del punto di vista animistico. La terza legge permette di stabilire la velocità del corpo celeste una volta stabilita l'orbita e viceversa. Si era scoperta una legge che non regolava semplicemente i moti dei pianeti nelle proprie orbite, ma si stabiliva un rapporto tra la velocità dei corpi che si muovono in orbite differenti. Galilei si congratulò con lui per avere accolto il copernicanesimo ma non si pronunciò sul resto. Cartesio lo riconobbe come il suo primo maestro di ottica, non considerando il resto come degno di attenzione. Solo dopo che Newton si servì delle leggi di Keplero, queste vennero accettate dalla comunità scientifica, ma non prima degli anni Sessanta del Seicento. RICONOSCIMENTI La comunità scientifica gli ha dedicato l'asteroide 1134 Kepler, un cratere lunare di 31 km di diametro, un cratere sul pianeta Marte di 233 km di diametro e una cresta di 15 km di lunghezza su Fobos (uno dei due satelliti di Marte). Link utilizzati 1. Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, padre della scienza moderna ... Biografia - Galilei e la scienza - Galilei e l'arte - Note it.wikipedia.org/wiki/Galileo_Galilei - Copia cache - Simili 2. Il Sidereus Nuncius (che si potrebbe tradurre in italiano Annuncio sugli astri) è un trattato di astronomia scritto da Galileo Galilei e pubblicato il 12 ... Il trattato - Edizioni e traduzioni - Note - Bibliografia it.wikipedia.org/wiki/Sidereus_Nuncius 3. 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