Campania
LA C AMPANI A I N C IFRE
Superficie
Campania
Italia
Popolazione
Campania
Italia
Densità
BENVENUT I I N C AMPANI A
(km2)
Osserva la carta geografica della Campania.
13.595
301.338
4,5%
1. In quale parte dell’Italia si colloca la Campania?
Italia
2. Con quali regioni confina la Campania? Elencale in
senso orario, partendo da nord-ovest.
9,9%
3. Quale mare bagna la Campania? Come puoi definire
le coste della regione (regolari, frastagliate, con o
senza insenature e golfi…)?
2001
5.701.931
56.995.744
Italia
(ab./km2)
Campania
419
Italia
189
UE (a 25 stati)
114
4. Quali sono e dove sono localizzate le maggiori pianure della Campania?
5. Quali sono i maggiori massicci montuosi della regione? Dove sono localizzati?
Province
Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno
6. Dove si trova il Vesuvio? Qual è la sua particolarità?
7. Il territorio della Campania comprende anche delle
isole? Se sì, quali?
Popolazione e lavoro 2002
% 36,6
63,4
Italia
38,1
61,9
UE (a 25 stati)
45,8
54,2
Campania
● Attiva ● Non attiva
Popolazione in cerca di occupazione (disoccupati e in cerca
di primo impiego) e popolazione occupata 2002
Campania
21,2
%
78,8
90,8
9,2
Italia
8,2
UE (a 25 stati)
●
91,8
In cerca di occupazione
●
6,4
%
Italia
5,0
UE (a 25 stati)
5,6
24,4
32,0
28,9
69,2
63,0
65,5
● Agricoltura ● Industria ● Terziario
Prodotto nazionale lordo
per abitante (dollari) 2002
11.303
20.399
17.502
46.754 Lussemburgo
Autovetture
ogni 1000 abitanti 2001
537
582
424
638 Lussemburgo
9. Localizza il Cilento. Descrivi brevemente la conformazione del suo territorio.
10. Quante e quali sono le province in cui si suddivide il
territorio campano? Qual è il capoluogo della regione? Dove è localizzato?
Occupata
Divisione del lavoro 2002
Campania
8. Quale parte della regione è maggiormente popolata? Quali sono i maggiori centri abitati che ne fanno parte?
Consumo energia elettrica
per abitante (kwh) 2001
2.631
4.732
5.463
14.588 Finlandia
Linee telefoniche
ogni 1000 abitanti 2001
333
481
519
783 Lussemburgo
Osserva i grafici e i dati statistici relativi
alla Campania.
1. Quale percentuale di superficie occupa la Campania
rispetto all’Italia intera? Nell’ambito delle regioni italiane, la Campania è «molto estesa», nella media o
«molto piccola»?
2. Qual è la percentuale della popolazione campana rispetto a quella italiana complessiva? Che cosa puoi
osservare riguardo alla densità di popolazione della
Campania?
3. Qual è la percentuale di popolazione occupata in
Campania? È una percentuale maggiore o minore di
quella italiana?
4. Quale informazione puoi ricavare dal dato sul prodotto interno lordo per abitante relativo alla Campania, confrontato con quello medio italiano?
Mortalità nel primo anno di
vita per 1000 nati vivi 2000
Legenda
● Campania
● Italia
● UE ● Valore massimo UE
4,9
4,3
5,0
11,0 Lettonia
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 115
Campania
1. Territorio e clima
1. Un tratto della
costa del Cilento.
2. Pompei, una delle
località italiane più
visitate dai turisti.
Sullo sfondo il
Vesuvio.
La Campania ha un territorio prevalentemente collinoso. I rilievi sono diversi per
natura delle rocce e distribuzione. Da
nord a sud si susseguono in modo irregolare massicci calcarei isolati da conche e
valli; la vegetazione è scarsa e le acque
piovane, infiltrandosi nel suolo, creano fenomeni di carsismo, con caverne e grotte
sotterranee. Le montagne più importanti
sono: i monti del Matese, al confine con il
Molise; l’Appennino Campano, che segna
lo spartiacque tra i fiumi del versante tirrenico e quelli del versante adriatico; i
monti Picentini, che raggiungono la quota
di 1809 m; i monti Lattari, che formano la
penisola sorrentina; i monti Alburni; il
massiccio del Cilento.
La Campania è una terra instabile,
spesso interessata da fenomeni sismici.
La zona campana più a rischio è quella
appenninica: il tremendo terremoto del
1980 sconvolse le province di Avellino e
di Salerno e interessò anche Napoli, con
un bilancio complessivo di quasi 4000
vittime e gravissimi danni. Al confine
con il Lazio c’è il vulcano spento di Roccamonfina; attorno al golfo di Napoli vi
sono, a nord, i Campi Flegrei (cioè «ardenti»), rilievi vulcanici da cui escono
gas e vapori; a sud il ben noto Vesuvio.
Pozzuoli è interessata da un fenomeno di
lento abbassamento e innalzamento del
suolo (bradisismo negativo e positivo).
Una disastrosa eruzione del Vesuvio
avvenuta nel 79 d. C. sommerse di lava le
città di Pompei, Ercolano e Stabia, che
rimasero per secoli intatte e perfettamente conservate, come «fotografate» in un
momento della vita di tutti i giorni. Gli
scavi, cominciati nel 1748, hanno portato
alla luce una preziosa testimonianza diretta della realtà dell’epoca romana: strade, monumenti, negozi, case ancora arredate, e centinaia di corpi di uomini ucci-
2
A. Nardi / «Bell’Italia», 2003
1
3. Napoli e il suo
golfo in una immagine
da satellite. Possiamo
chiaramente
distinguere, da
sinistra a destra,
le isole di Ischia
e Procida; la città
di Napoli (in verde);
il cono del Vesuvio;
la penisola di
Sorrento con i monti
Lattari e, in basso,
l’isola di Capri.
4. La solfatara
di Pozzuoli, nei pressi
di Napoli.
3
M. Jodice
4
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 116
L. D’Alessandro
Campania
si dal cataclisma, sorpresi nei loro gesti
quotidiani.
La parte pianeggiante è costiera ed è
di natura alluvionale. Si possono distinguere le piane del Garigliano, del Volturno, del Sarno, del Sele. Attorno a Napoli
i terreni sono estremamente fertili, grazie
alle ceneri del Vesuvio; più a nord e più
a sud le piane, un tempo paludose e malariche, sono state risanate da grandi bonifiche.
Le coste (360 km circa) si aprono in
quattro golfi: di Gaeta, ampio, poco profondo e dal litorale sabbioso; di Napoli,
delimitato dai Campi Flegrei a nord e
dalla penisola sorrentina a sud; di Salerno, dal panorama mutevole e suggestivo,
tra i più famosi d’Italia; di Policastro, diviso anche con la Basilicata e la Calabria.
Appartengono alla Campania le belle
isole di Ischia, Procida e Capri.
I fiumi campani hanno subìto l’intervento dell’uomo, che ne ha modificato in
parte il corso per disciplinare e sfruttare
le acque. Oltre al Garigliano, che scorre
al confine con il Lazio, sono importanti il
Volturno (175 km, il maggior fiume dell’Italia meridionale), e il Sele, che alimenta il grande Acquedotto pugliese (di cui
parleremo a p. 126) e riceve le acque del
Tanagro. Tra i laghi: il lago d’Averno, che
occupa il cratere di un antico vulcano; il
Matese, il più grande lago carsico della
penisola; il Fusaro, lungo la costa. Il clima è particolarmente felice nella zona litoranea, con inverni miti ed estati rinfrescate dalle brezze di mare. Nell’interno
la stagione calda porta siccità, tranne che
nelle zone montane, dove le precipitazioni sono più elevate.
e montuose, per la loro configurazione
geografica sono scarsamente popolate.
Da qui gli abitanti si spostano infatti verso la costa, per lo più a Napoli, tanto che
la popolazione del capoluogo è drammaticamente aumentata, peggiorando le
condizioni di vita in città. La provincia di
Napoli ospita oltre 3 milioni di abitanti,
più della metà della popolazione campana totale, con una densità di 2600
ab./km2.
Esiste una minoranza linguistica albanese a Greci (Avellino), abitata da genti
originarie della penisola balcanica.
3. Le comunicazioni
Per le comunicazioni, il nodo più importante è Napoli: vi passa l’autostrada del
Sole, che attraversa l’intera regione toccando Caserta e Salerno; vi ha origine
l’autostrada che porta a Bari passando
per Avellino; le linee ferroviarie la collegano con Roma, la Basilicata, la Calabria
e la Puglia. Napoli ha l’unico importante
aeroporto della regione (Capodichino) e
un grande porto, il primo in Italia per il
traffico passeggeri. Numerosi i collegamenti tra la costa e le isole.
5. Tipiche barche
colorate in secca sul
litorale di Cetara,
sulla costiera
amalfitana.
2. La popolazione
La Campania è la regione italiana con la
maggior densità di popolazione e il numero di abitanti è in continuo aumento:
l’incremento naturale è superiore a quello
medio italiano, a dispetto dell’intensa migrazione verso il Nord.
L’espansione demografica interessa
però soprattutto Napoli e la sua conurbazione, mentre le zone interne, collinari
5
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 117
M. Mastrorillo / Magnus
Campania
4. Le città e la
qualità della vita
Partenope
Da questo antico
nome deriva
l’aggettivo
partenopeo, che
ancora oggi si usa
per «napoletano».
6. Una veduta di
Napoli dal mare.
In alto dominano
Castel Sant'Elmo
e la Certosa di San
Martino.
Napoli, il capoluogo di regione, ha le
industrie e la popolazione di una grande metropoli moderna, ma presenta
condizioni di vita in alcuni casi ancora
problematiche. La città ha una storia
antichissima: deriva da due colonie greche, Partenope e Neapolis («città nuova»). I romani ne fecero un luogo di villeggiatura e la fama della sua bellezza
percorse i secoli, accrescendosi quando
divenne capitale di tutta l’Italia meridionale e i sovrani l’arricchirono di edifici tuttora ammirati, come la reggia di
Capodimonte. Napoli capitale era il
luogo dove la corte consumava le rendite che provenivano dalla campagna e
una massa sempre maggiore di poveri e
poverissimi si aggirava per le strade. Al
tempo dell’Unità d’Italia la città, con i
suoi 450 000 abitanti, era di gran lunga
la più popolosa dello stato. Da allora ha
continuato a ingrandirsi in modo caotico: sono stati sventrati dei quartieri, se
ne sono costruiti di nuovi senza badare
alla qualità delle abitazioni, con il solo
scopo di far guadagnare i costruttori
(speculazione edilizia), si sono occupati
gli spazi verdi disponibili. Gli impianti
industriali non sono riusciti a dar lavoro a tutti, procurando invece gravi danni all’ambiente. I mali di Napoli devono ancora essere sanati: la disoccupazione, il sovraffollamento (in alcuni
quartieri anche 80 000 abitanti per chilometro quadrato), la carenza di servizi
sociali.
La seconda città per sviluppo industriale e popolazione è Salerno, sede di
un’antichissima università. Caserta, importante mercato agricolo, è celebre per
la magnifica reggia e il parco fatti costruire dai Borbone circa 300 anni fa. Le
due province più interne, Benevento e
Avellino, sono le meno sviluppate dal
punto di vista economico poiché sono
M. Jodice,
6
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 118
TCI
Campania
situate in un’area montuosa, con scarsi
servizi e attività produttive insufficienti.
I capoluoghi sono centri commerciali,
amministrativi e agricoli di importanza
minore.
I problemi tipici delle metropoli industriali sono portati all’estremo nella provincia di Napoli. Vi si riscontrano fenomeni quali il degrado dei centri storici, il
sovraffollamento, l’inquinamento idrico,
atmosferico e dei suoli, il traffico caotico,
l’alto tasso di disoccupazione (oltre il
20% della popolazione attiva), il lavoro
nero e molte attività illegali, la camorra,
bande criminali organizzate. Nel resto
della regione, accanto ai due nuovi parchi
nazionali del Vesuvio e del Cilento-Vallo
di Diano, ricchi di attrattive naturali (sebbene il primo sia molto densamente abitato), vi sono aree profondamente degradate, rovinate dalle costruzioni abusive e
dalla cementificazione: oltre al litorale napoletano, in particolare la costiera amalfitana e la penisola sorrentina.
7. Il magnifico parco
della Reggia di
Caserta.
8. Lo spettacolare
duomo di Amalfi
(IX secolo).
9. Benevento: l'arco
di Traiano (141 d. C.),
monumento simbolo
della città.
7
8
L. Romano
9
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 119
M. Jodice,
TCI
Campania
LE ATT I V I TÀ ECONOM I CHE
Caserta
Benevento
pomodori
Avellino
legumi
Napoli
Salerno
pomodori
Caserta
Colture prevalenti
Frumento
Benevento
Avellino
Vite
Napoli
Olivo
Frutta
Salerno
Agrumi
Ortaggi
Patate
Tabacco
Pesca
Bovini
Ovini, caprini
Prevalente utilizzo del suolo
Boschi, foreste, arbusteti
Prati e pascoli
Aree agricole
Aree incolte e improduttive
Principali settori industriali
Siderurgia, metallurgia
Tra la costa napoletana e le zone interne vi è
una grande disparità di risorse, che condiziona
lo sviluppo della Campania; tutte le attività più
produttive, nell’agricoltura e nell’industria, si
concentrano nelle piane costiere.
AGRICOLTURA
La mitezza del clima,
la fertilità del terreno,
la possibilità di irriga-
re i terreni, fanno dell’agricoltura campana
una delle più ricche
d’Italia. Nelle piane
del Garigliano, del Vol-
Meccanica, autoveicoli
Elettrotecnica, elettronica, informatica
Chimica, petrolchimica
Tessile, abbigliamento, calzature
Legno, carta, editoria
Aree industriali
Alimentari
turno e del Sele si praticano colture intensive e specializzate: ortaggi (pomodori, melanzane, cavolfiori, pe-
peroni) e frutta (ciliegie, albicocche e pesche). Nei territori interni del Sannio e dell’Irpinia si producono
V. Sciosia / «In Viaggio», 2003
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 120
cereali o frutta di collina (uva, noci, nocciole); è abbastanza diffuso anche l’allevamento ovino e caprino.
M. Mastrorillo / Magnus
Campania
INDUSTRIA
Il settore industriale
è il più sviluppato di
tutto il Mezzogiorno,
ma è spesso limitato
a imprese di grandi
dimensioni, mentre
sono rare le piccole
e medie industrie.
I complessi industriali sono concentrati
nel Napoletano, a Pomigliano d’Arco (stabilimenti della FIATAlfa Romeo e della
Remington); e poi
cantieri navali, raffinerie di petrolio, industrie conserviere
e pastifici. La lavorazione, spesso ancora
artigianale, del cuoio
e delle pelli, del corallo, della madreperla,
del legno (intarsio)
e della ceramica sono
le attività più diffuse
nelle province di
Avellino e Benevento,
le meno sviluppate
economicamente,
e nel Salernitano.
M. Jodice
TERZIARIO
Nel terziario, una cospicua parte della popolazione attiva è legata alla pubblica amministrazione. Tradizionale fonte di reddito per la Campania è
anche il turismo. Sebbene gli alberghi e i
servizi risultino talora
insufficienti e i paesaggi, stupendi, siano
in molti casi deturpati
da costruzioni abusive
e inquinati da indu-
strie, il litorale e le
isole esercitano sempre un notevole richiamo, e così pure le zone archeologiche: i
templi greci di Paestum, le città romane
di Pompei, Ercolano e
Stabia. Le zone interne, da sempre escluse
dai flussi turistici,
stanno superando il
tradizionale isolamento e si propongono come realtà alternative
alle zone costiere.
«Bell’Italia», 2000
M. Jodice / «Bell’Italia», 2001
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 121
Campania
I L PUNTO DELLA SI TUAZI ONE
● Che cosa hai imparato
● Collega e confronta
1.
1.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
Vero o falso? Dopo aver individuato le affermazioni sbagliate, correggile.
La Campania ha un territorio
V ❏
F
❏
prevalentemente pianeggiante.
Sul territorio campano si estendono
V ❏
F
❏
molti laghi.
V ❏
F
Le province economicamente
❏
più sviluppate sono quelle di Napoli
e Avellino.
Le principali isole che fanno parte
V ❏
F
❏
della Campania sono Ischia, Capri,
Ponza e Ventotene.
Il Volturno, il maggiore fiume dell’Italia ❏
V ❏
F
meridionale, scorre interamente
in Campania.
La densità media della popolazione
V ❏
F
❏
campana è la più alta d’Italia.
V ❏
F
Napoli è un nodo di comunicazioni
❏
di grande importanza.
La Campania è la regione più
V ❏
F
❏
industrializzata dell’Italia meridionale,
ma non si sono sviluppate le piccole
e medie imprese.
V ❏
F
L’agricoltura campana è molto sviluppata ❏
e si coltiva una grande varietà di prodotti.
In Campania vi sono molte
V ❏
F
❏
importantissime testimonianze
delle antiche civiltà greca e romana.
● Come parlano i geografi
1.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Definisci brevemente i seguenti termini o
espressioni, cerca all’interno del testo dove se
ne parla e per ognuno di essi costruisci una frase
che lo contenga.
Fenomeni sismici.
Incremento naturale della popolazione.
Mortalità infantile.
Bradisismo.
Lavoro nero.
Partenopeo.
Nei due disegni, ogni quadratino rappresenta
1 punto in percentuale. Il primo disegno evidenzia come è ripartito il territorio in Italia (ad
esempio: 35% montagna = 35 quadratini grigi).
Il secondo disegno è lasciato in bianco: utilizzando i colori della legenda, indica la ripartizione
percentuale del territorio in Campania (i dati
sono a p. 114).
Montagna
Collina
Pianura
Confronta ora i due grafici e commentali brevemente.
2.
Abbina i nomi e i termini elencati qui sotto con
le spiegazioni fornite in basso.
a.
Procida.
b.
Campi Flegrei.
c.
Bradisismo.
d.
Sele.
e.
speculazione edilizia.
1.
Costruzione incontrollata di edifici senza rispetto
per le norme di sicurezza e urbanistiche.
2.
Area formata da antichi vulcani ormai spenti, dal
cui terreno fuoriescono gas e vapori.
3.
Isola a ovest del golfo di Napoli, presso Ischia.
4.
Lento movimento di innalzamento o abbassamento della superficie terrestre.
5.
Fiume dal quale si alimenta l’Acquedotto pugliese.
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 122
Campania
3.
a.
b.
c.
d.
e.
Rispondi alle domande seguenti.
La Campania ha un’alta densità di popolazione?
Ricordi quale regione italiana ha la densità minore?
In Campania vi sono vulcani attivi? Che cosa si
intende con questa espressione? Dove sono presenti, in Italia, dei vulcani attivi?
In Campania vi sono delle minoranze linguistiche? Ricordi in quali regioni esistono importanti
minoranze linguistiche?
Quali sono le principali vie di comunicazione che
attraversano la Campania? Quali le maggiori autostrade? Con quali altre regioni mettono in comunicazione?
Napoli può essere considerata una metropoli?
Motiva la tua risposta. Quali altre città italiane
hanno un’importanza paragonabile a Napoli?
2.
Piemonte
1.
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Veneto
Trentino-Alto Adige
Friuli-Venezia Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
a.
b.
● Gli strumenti della Geografia
Riporta i dati, in percentuale, relativi al numero
di addetti all’industria nelle regioni italiane (i
dati sono nelle pagine iniziali di ogni regione).
3.
Inserisci nella cartina muta della Campania
i nomi geografici elencati in basso.
Sardegna
Rispondi ora alle domande seguenti.
Quale posizione occupa la Campania in confronto alle altre regioni?
Quali regioni hanno una percentuale di addetti
all’industria superiore a quella della Campania?
Nella tabella viene indicata la densità di popolazione di ogni regione italiana. Dopo aver commentato i dati, traccia un grafico utile a rappresentarli in modo chiaro.
Regione
Densità di popolazione (ab./km2)
Piemonte
166
Valle d’Aosta
▲
290
Lombardia
379
Veneto
246
Trentino-Alto Adige
69
Friuli-Venezia Giulia
151
Emilia-Romagna
180
Toscana
152
Umbria
98
Marche
152
Lazio
297
Abruzzo
117
Molise
Vesuvio Benevento Ischia Caserta Volturno
monti Lattari Cilento Capri Avellino
Salerno golfo di Policastro Sele Irpinia
Terra di Lavoro golfo di Napoli
37
Liguria
72
Campania
419
Puglia
208
Basilicata
60
Calabria
133
Sicilia
193
Sardegna
© Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 123
68