Geografia della Campania

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GEOGRAFIA DELLA CAMPANIA
La Campania è la seconda regione più popolata d'Italia. Napoli è il capoluogo di regione e
terza città italiana, con 1 milione di abitanti. Le altre province sono Salerno, Caserta,
Benevento ed Avellino. Nell’area intorno a Napoli vi sono altri grossi centri, vicini ai 100.000
abitanti, come Giugliano in Campania, Torre del Greco, Casoria, Pozzuoli.
Dal punto di vista economico bisogna distinguere la zona costiera, attorno al napoletano, e
quella interna. Lungo il litorale hanno luogo tutte le maggiori coltivazioni, ortaggi, frutta,
uva, olivi. Nell'interno si ha invece la predominanza di cereali. Nella Piana del Sele si
concentra l'allevamento di bufali.
L'industria è presente in vari settori (sempre con notevole differenza fra le due aree),
soprattutto: meccanico, chimico e dell'abbigliamento.
Napoli è uno dei principali porti italiani. Importante è poi il turismo, grazie alle bellezze
naturali ed artistiche presenti in varie parti della regione.
La Campania è una regione collinare (50%), montuosa (35%); solo il 15% è pianeggiante.
Il Clima mite, è marittimo lungo la fascia
costiera e fino ai piedi dell'Appennino,
dove prende carattere di continentalità,
con piogge e freddo invernali.
L’Appennino campano–lucano, sezione
della dorsale appenninica italiana, si
estende nell’interno, ed è caratterizzato
da una serie di massicci moderatamente
elevati, come il Matese (monte Miletto
(2.050 m), i monti Picentini (monte
Cervialto, 1.809m), il Cilento (monti
Alburni, 1.742m e monte Cervati, 1.899
m).
Chiuse tra i monti si trovano le conche di
Benevento e di Avellino, la Valle Caudina,
il Vallo di Diano.
L’Antiappennino comprende rilievi modesti, che precedono l’Appennino, e si estende tra
questo e il mar Tirreno; comprende vulcani quiescenti, come il Vesuvio, i Campi Flegrei, e
vulcani spenti come il Roccamonfina.
Sulla costa tirrenica si affacciano le fertili pianure alluvionali del Volturno, del Sarno, del
Sele.
La linea costiera (360 km) è articolata in golfi e penisole. Da nord a sud si succedono i golfi
di: Gaeta, Napoli, Salerno e Policastro. La Penisola Sorrentina è percorsa dai monti Lattari
che separano il golfo di Napoli da quello di Salerno. Le isole campane sono: Ischia, Capri e
Procida, Vivara, Nisida.
Per quanto riguarda l’idrografia (insieme di corsi d’acqua e laghi), i fiumi principali sono il
Volturno (175 km), col suo affluente Calore Irpino; il Sarno; il Sele, con gli affluenti Calore
Lucano e Tanagro. L'Ofanto nasce in Campania, ma scorre poi verso la Puglia, e solo la riva
sinistra dell'ultimo tratto del fiume Garigliano appartiene alla Campania. Oltre al lago
appenninico del Matese, di origine carsica, e al lago craterico d'Averno, ci si sono in
Campania alcuni laghi costieri: laghi di Patria, Fusaro, Miseno e Lucrino.
La Campania è una regione ad alto rischio
idrogeologico, cioè per alluvioni e frane, dovuto in
parte a fattori naturali, come la prevalenza di rilievi
rispetto alle pianure, la naturale franosità dei terreni,
la persistenza di corsi d’acqua a regime torrentizio, le
piogge molto concentrate nella stagione invernale; e in
parte a fattori antropici, quali il disboscamento, la
riduzione della superficie agricola, l’edificazione
selvaggia. Anche il cambiamento climatico attuale
contribuisce al peggioramento della stabilità dei rilievi e
ai fenomeni alluvionali. (Frana di Sarno del 1998)
Molto noto è poi il rischio vulcanico, dovuto alla presenza di alcuni vulcani molto pericolosi,
seppure oggi ritenuti quiescenti. Essi sono soprattutto: il Vesuvio e i Campi Flegrei (eruzione
del 79 d.C., eruzione del Monte Nuovo del 1538).
Il rischio sismico è particolarmente elevato
nelle regioni interne attraversate dalla catena
appenninica, di origine recente e non ancora
del tutto assestata nei movimenti tettonici.
Si ricorda tra i più terribili sismi il terremoto
dell’Irpinia del 1980.
Realizzare una presentazione e inserirla nella piattaforma Edmodo (cartella della classe) sul
rischio in Campania, esaminando i seguenti eventi:
1) La frana di Sarno e Quindici
2) Il terremoto dell’Irpinia del 1980
3) L’eruzione del Monte Nuovo
La presentazione deve essere composta da 6 slide circa, deve contenere brevi testi, immagini
significative e correlate ai testi
(Segue approfondimenti su vulcanismo vesuviano e flegreo).
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