La microstoria nella storia globale
venerdì 4 marzo 2011 ore 15
Aula seminari – Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell'Economia
Viale Allegri, 9 Reggio Emilia
Istoreco e l’Istituto mantovano di storia contemporanea – in collaborazione con la Scuola di
dottorato in scienze umanistiche dell'UniMoRe – hanno organizzato per venerdì 4 marzo 2011, alle
ore 15, presso l'Aula seminari della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell'Economia, Viale
Allegri, 9 – Reggio Emilia un incontro sul tema «Storia locale, storia globale. Il contributo della
microstoria» che vedrà la partecipazione di Maurizio Bertolotti, collaboratore dell’Istituto
mantovano di storia contemporanea, e Giovanni Levi dell’Università di Venezia. Ne discutono con
loro Andrea Rapini dell’Università di Reggio Emilia e Mirco Carrattieri di Istoreco
L'incontro vuole fare il punto su una delle più importanti esperienze storiografiche degli ultimi
decenni, analizzandone il contributo specifico al problema delle scale di analisi nella storia
contemporanea.
Con questa iniziativa Istoreco si propone di avviare un Seminario permanente su Storia locale –
Storia globale, che possa rappresentare un punto di riferimento nazionale su questo tema
nell'ambito delle attività della rete Insmli.
Scheda
Che cos’è la microstoria
Per la MICROSTORIA la ricerca in scala ridotta è considerata la chiave per proporre una gerarchia delle rilevanze
diversa e opposta a quella tradizionale. La riduzione di scala può risolversi, ad esempio, in una biografia individuale
come il caso studiato da Carlo Ginzburg dedicato al mugnaio Menocchio (Il formaggio e i vermi, 1976), condannato
come eretico dall'Inquisizione, la cui visione del mondo dimostra la tesi, argomentata in polemica con l'opinione
tradizionale, della circolarità (non dell'opposizione o dell'incomunicabilità) tra cultura "alta" e cultura "bassa”.
Infatti, la MICROSTORIA è
un genere storiografico nato in polemica con le "grandi narrazioni" dello sviluppo
storico (marxismo, liberalismo ecc.), con le periodizzazioni convenzionali per epoche (età medievale, moderna,
contemporanea) e soprattutto con l'uso di categorie generali (stato, mercato, sviluppo economico ecc.) incapaci di
render conto, secondo questi studiosi, delle permanenze e dei mutamenti storici concreti.
Insieme al citato Ginzburg anche Giovanni Levi, relatore al presente seminario, è un esponente importante di questo
genere storiografico avendo diretto, tra l’altro, la collana "Microstorie" della casa editrice Einaudi. La storiografia
francese delle "Annales", la nuova storia sociale britannica, l'antropologia economica e, più di recente, l'antropologia
simbolica sono i riferimenti culturali più accreditati.
«Al di là di questi aspetti comuni, tuttavia, – scrive il rimpianto Nicola Gallerano – è possibile rilevare tendenze diverse
tra i cultori della microstoria: c'è chi privilegia la ricerca di tipo qualitativo e la storia delle mentalità e chi si impegna in
una mappatura serrata del territorio o dei soggetti sociali oggetto di ricerca grazie a tecniche statistico-quantitative; chi
non rinuncia a tracciare linee di intersezione tra il particolare e il generale e chi rinvia a una fase successiva la
definizione del nesso con la storia tradizionale. Se si sconta l'enfasi con cui la microstoria viene presentata da molti suoi
cultori come proposta esclusiva di accesso al passato, indubbia è l'alta qualità media di queste ricerche e notevole il
contributo portato all'autoriflessione degli storici sul proprio lavoro e sui rapporti con le altre scienze sociali».
GIOVANNI LEVI (Milano, 1939), professore ordinario di Storia moderna, ha insegnato nelle Università di Torino,
Viterbo e Venezia e in numerose università straniere (Francia, Spagna, Argentina, Messico, Stati Uniti). Ha diretto la
collana Microstorie (Einaudi) e la rivista "Quaderni storici". Ha scritto, tra l'altro, L'eredità immateriale, 1985; Centro e
periferia di uno stato assoluto, Torino, Rosenberg, 1985. Ha curato, con Jean-Claude Schmitt, Storia dei giovani, 1994.
Sta lavorando a una storia del consumo in età moderna.
MAURIZIO BERTOLOTTI (Mantova 1950) è autore di saggi sulla storia della stregoneria europea e su altri aspetti
della cultura delle classi popolari. Si è inoltre occupato di storia del movimento operaio italiano. Per Einaudi ha scritto il
libro Carnevale di massa 1950 (1991), uscito nella collana Microstorie.
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