Programma del 2005 - Campus Internazionale di Musica

“Per i trentacinque anni del Campus”
° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE
Campus Internazionale di Musica
CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS
Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Bruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda
COORDINATORE ARTISTICO
Riccardo Cerocchi
CONTRIBUTO E PATROCINIO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo
Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio
Amministrazione Provinciale di Latina e Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola e Sperlonga
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina
Instituto Cervantes di Roma
Università Pontina
Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
COLLABORAZIONE
RAI Radio Istituto di Studi Musicali “G Petrassi” di Latina
Assindustria Latina
Conservatorio Statale di Musica “O Respighi” di Latina
Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA
Pro Loco di Sermoneta e Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova
SOSTEGNO
SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi Fondazione Cassa di Risparmio di Roma Sidis
International Inner Wheel
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano
AMMINISTRAZIONE
Nicola Astarita Paola Sighinolfi
UFFICIO STAMPA
Andrea Fasano
ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA
Mauro Buccitti
PROGRAMMA GENERALE
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
E MOSTRA DOCUMENTARIA
nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA
CONCERTI
nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA
e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA
TESTIMONIANZE
INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI
Luis de Pablo Libro para el pianista (
)
manoscritto conservato presso l’Istituto “Goffredo Petrassi”
Sono trascorsi trentacinque anni dal primo concerto
che il neonato Campus Internazionale di Musica orga
nizzò a Latina nella saletta dell’ACI avviando la prima
stagione invernale dei concerti Alcuni di quegli anni
rappresentano pietre miliari dello sviluppo
dell’Associazione: dopo la stagione infatti venne il
Festival Pontino poi si organizzarono i Corsi di perfe
zionamento strumentale e interpretazione musicale di
Sermoneta; si avviò il concerto di Capodanno ormai
appuntamento tradizionale quindi qualche anno
dopo si indisse il Premio internazionale “Latina” di
studi musicali che aprì la strada alla fondazione
dell’Istituto “Goffredo Petrassi” di Latina in collabora
zione con la Regione Lazio Recentemente si è porta
to il Festival Pontino nel territorio Aurunco e lo scor
so anno per la prima volta si è allestita una mostra a
carattere documentario sulla vita e sull’opera di
Goffredo Petrassi Dopo Latina è stata esposta nel
Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano Collegati
ad essa si sono organizzati a Milano due concerti in
collaborazione con il Conservatorio stesso e con le
“Serate Musicali”; un terzo concerto si è tenuto a
Torino con il Politecnico della città Con questo sinte
tico e scarno richiamo il Campus ama festeggiare la
propria età
Il Pontino si apre con gli “Incontri internazionali
di musica contemporanea” interamente dedicati alle
opere e alle figure di due “Grandi” dell’odierno pano
rama musicale europeo: Aldo Clementi e Luis de
Pablo Gli Incontri sono articolati in colloqui a più voci
tra autorevoli musicologi e i due compositori in con
certi in mostra documentaria itinerante
Quest’ultima sarà inaugurata nella pinacoteca del
Palazzo della Cultura di Latina per essere trasferita in
autunno presso l’Università di Catania Anticipa gli
Incontri internazionali un concerto coprodotto con il
Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina curato da
Paolo Rotili tenuto dall’Ensemble strumentale del
Conservatorio stesso diretto da Marco Angius con la
partecipazione del flautista Mario Caroli del trombo
nista Filippo Cangiamila e di Sylviane Sapir per la
regia del suono delle musiche per nastro magnetico
incluse nel programma della serata
Roberto Prosseda apre gli Incontri interpretando i più
importanti brani pianistici di Clementi alternati a
brani contrappuntisti di Bach Scarlatti Chopin
Mendelssohn Weber Petrassi e Ligeti Il giorno dopo il
Contempoartensemble diretto da Mauro Ceccanti ese
guirà musiche di Clementi tra cui Vertigo in prima
mondiale e Till Björn in prima italiana
Nelle due giornate dedicate a Luis de Pablo ascoltere
mo in prima italiana dal pianista Ananda Sukarlan
l’integrale dei Retratos y Transcripciones e Acrobacias
Con il Quintetto e Razón Dormida di de Pablo il
Contempoartensemble chiuderà le giornate dedicate
alla musica contemporanea
Può considerarsi “evento” l’esecuzione in prima mon
diale in tempi moderni di una composizione per pia
noforte a quattro mani di Mendelssohn rimasta ine
dita e recentemente scoperta da Roberto Prosseda E’
riservata alla stampa specializzata e si terrà in matti
nata nel giardino di Ninfa con lo stesso Prosseda e
Charles Rosen pianisti Nell’occasione verrà presenta
to il recentissimo CD “Mendelssohn Discoveries” che
Prosseda ha inciso per la Decca
Così inizia la parte “classica” del Festival Pontino Il
giorno successivo da Charles Rosen ascolteremo nel
castello di Sermoneta “l’ultimo Chopin” Sempre a
Sermoneta seguirà un raffinato quanto attraente con
certo per flauto e arpa “Pan e Orfeo” tenuto da
Ursula Holliger e PeterLukas Graf; quindi ascoltere
mo i bellissimi Quintetti in sol magg op di Brahms
e in la magg op di Schubert da interpreti presti
giosi in formazione poco probabile consentita dalla
loro contemporanea presenza in veste di docenti ai
Corsi di Sermoneta: Mariana Sirbu Bruno Giuranna
Rocco Filippini Franco Petracchi e Elissò Virsaladze
Chiuderà il ciclo sermonetano un concerto
dell’Orchestra Filarmonica di Bacau diretta da Ovidio
Balau con affreschi
sinfonici di autori diversi da
^
Gershwin a Dvorák
Nella sala dell’antica Infermeria di Fossanova il
Festival inizierà con il Quartetto Eureka che eseguirà
il K di Mozart e l’op in sol min di Brahms
Seguirà Michail Lidsky pianista virtuoso e interprete
attento al pensiero musicale dell’autore Quindi si
ascolteranno i concerti per fiati di Bach eseguiti
dall’Orchestra da camera Aretusea: sarà delizioso
ascoltare Bach dal flauto di PeterLukas Graf e l’oboe
di Maurizio Marino insieme alla direzione di Claudio
Paradiso Concluderanno il ciclo il famoso clarinetto di
Richard Stoltzman con il quartetto Foné e il pianofor
te di Linda Di Carlo
I concerti del comprensorio Aurunco così inizialmen
te chiamati e ben curati da Roberto Prosseda sono
ormai parte integrante del Pontino
Nei paesi aurunci di Lenola Fondi e Sperlonga si alter
nano musicisti di valore diversi dai più anziani colle
ghi del Festival solo per età Sono le “grandi promes
se” ormai confermate: Cristiana Pegoraro Letizia
Belmondo lo Stark Quartet il duo LorussoZanotti i
Solisti della Scala il duo BandiniChiacchieretta il
gruppo di Kay McCarthy e il duo BorranniFossi Le
musiche che ci proporranno coprono un vasto reper
torio: dal classico al jazz dalla danza alla musica etni
ca Si chiude così il ° Festival Pontino mentre idee e
programmi nuovi affiorano alla mente per essere
inclusi nell’edizione successiva
Ringrazio i consulenti artistici che ci hanno indicato le
vie giuste da seguire e Aldo Clementi per averci con
sentito di riprodurre sulla copertina di questa brochu
re il bellissimo collage che ha sigillato di suo pugno
con la didascalia Esprimo sentita gratitudine anche a
nome dei soci del Campus ai musicisti che in omaggio
alla lunga amicizia e stima hanno sostenuto
l’Associazione in tempi passati e quelli che oggi la
sostengono nel momento difficile che viviamo Molta
riconoscenza agli Enti agli sponsor alle Istituzioni e
ai loro rappresentanti che condividono amano e favo
riscono il nostro lavoro
A tutti auguro buon ascolto
Riccardo Cerocchi
Presidente del Campus Internazionale di Musica
IL CONSERVATORIO E IL CAMPUS PER ALDO CLEMENTI
martedì giugno Latina
Auditorium del Conservatorio “O Respighi”
ore Colloquio a più voci: Dedicato ad Aldo Clementi
Partecipano: Marco Angius Gianluigi Mattietti Sylviane Sapir
ore Incontro con Aldo Clementi a cura di Paolo Rotili
“Dedicato ad Aldo Clementi”
Il concerto in omaggio ad Aldo Clementi nel suo ottantesimo compleanno offre più di uno spunto di riflessione e qualche considerazione a mar
gine I due brani strumentali scelti rappresentano bene due momenti lontani e significativi della produzione di Clementi Ideogrammi del ’
e
Berceuse del entrambi per strumento solista ed ampia compagine cameristica sono infatti momenti rispettivamente del periodo post
strutturalista caratterizzato da una scrittura frastagliata inquieta aspra e dissonante e dell’ultima fase che si potrebbe definire neomodale
nella quale il pannello sonoro realizzato secondo una scrittura rigorosamente canonica nasconde un interesse per la cangianza timbrica Il
ruolo degli strumenti concertanti al di là dell’esito sonoro pare essere lo stesso: innescare l’amplificazione del gesto solistico nel resto dell’orga
nico In Ideogrammi in modo discontinuo frammentato secondo gruppi di ‘risonanze’ timbricamente definiti (il brano è continuamente gioca
to sui gruppi omogenei di ) in Berceuse al contrario in modo ‘fuso’ contemplativo A fianco di questi due importanti lavori del maestro si è
pensato di far conoscere un lato meno frequentato di Clementi la musica elettronica In occasione del cinquantesimo della nascita dello Studio
di Fonologia di Milano ci è sembrato interessante proporre in prima assoluta le ricostruzioni in quadrifonia di lavori dell’epoca affiancando a
Clementi alcuni compositori della sua generazione Ma all’interesse storico in qualche modo didattico della manifestazione si affiancano alcuni
aspetti che ci piace sottolineare e che possono essere forieri di importanti sviluppi Il concerto infatti nasce da una collaborazione tra un’istitu
zione didattica il Conservatorio “Ottorino Respighi” e una associazione musicale il Campus Internazionale di Musica Il fatto può sembrare nor
male un semplice rapporto tra istituzioni presenti sul territorio Al contrario vorrei sottolinearne l’eccezionalità Spesso è difficile nel nostro
Paese collegare la fase della formazione dello studente a quella della sua reale professione artistica Difficile è creare delle strade di comunica
zione tra lo studiare e il lavorare La collaborazione di questa sera nella chiarezza dei ruoli rappresenta bene il tentativo di creare proprio que
sta opportunità Ci piace leggere questa serata dunque anche come un servizio reso ai giovani della provincia di Latina un momento profes
sionalizzante della loro fase di formazione un confronto con l’alto standard artistico rappresentato dai solisti del concerto In questo senso
anche il programma scelto è una sfida: le complesse partiture della musica contemporanea spesso ai margini del repertorio di studio sono oggi
eseguite proprio dai nostri giovani del Conservatorio sfatando alcune leggende sul livello artistico prodotto dalle nostre scuole di musica
Paolo Rotili
I nastri quadrifonici dello Studio di Fonologia Musicale della RAI
Nel per incentivare la produzione di musica elettronica italiana la RAI lanciò l’idea di accogliere una decina di musicisti per realizzare
brani di musica elettronica presso lo Studio di Fonologia Musicale I compositori avevano la possibilità di trascorre due o tre settimane presso lo
studio erano pagati e dovevano lasciare le loro produzioni in proprietà all’azienda I compositori che non sempre erano in grado di utilizzare le
apparecchiature dello studio erano assistiti da tecnici tra cui il famoso Marino Zuccheri oggi scomparso che sapeva sempre suggerire le solu
zioni tecniche adatte alla realizzazione delle loro idee musicali dando anche man forte nella realizzazione effettiva dei brani Il concerto in
omaggio ad Aldo Clementi propone la diffusione di Collage opera elettronica del Maestro realizzata presso lo Studio di Fonologia nel grazie alla sopraccitata iniziativa Oltre a questo brano saranno diffuse altre cinque produzioni di compositori che hanno frequentato lo studio
nel medesimo periodo: Divertimento (
) di Niccolò Castiglioni Ricercare elettronico (
) di Roman Vlad Recitativo (
) di Camillo
Togni Quartetto III (
) di Franco Donatoni e Serenata III (
) di Bruno Maderna Sono tutti lavori quadrifonici disponibili oggi su sup
porti digitali grazie alle attività di ricupero operate dalla Rai di Milano in collaborazione con le Edizioni Suvini Zerboni Oggi a anni dalla
creazione dello Studio di Fonologia e dopo anni dalla sua chiusura cresce sempre più l’esigenza di riscoprire e conoscere meglio le prime
opere della musica elettronica italiana E’ importante sviluppare iniziative atte alla preservazione la rivalutazione e la divulgazione di questo
patrimonio musicale La diffusione dei nastri quadrifonici rientra in questo obiettivo e conclude un percorso didattico attivo finalizzato alla
conoscenza della musica italiana della secondo metà del XX secolo a cura delle classi di Composizione e di Musica Elettronica del Conservatorio
di Latina In effetti durante l’anno gli studenti hanno potuto partecipare ad una serie di seminari riguardo alla storia la tecnologia e i compo
sitori dello studio Si sono cimentati nell’analisi dei pezzi di questo concerto svolgendo inoltre un lavoro d’indagine sulle tecniche compositive
ricostruendo alcuni brani le cui partiture sono state gentilmente messe a disposizione dalle Edizioni Suvini Zerboni simulando le operazioni
svolte sui nastri con le tecniche e gli strumenti digitali di oggi La rievocazione del periodo storico dello Studio di Fonologia ha permesso di illu
strare la specificità tutta italiana e l’altissimo livello delle ricerche e delle produzioni in esso svolte
Sylviane Sapir
ALDO CLEMENTI Collage per nastro magnetico
La composizione elettronica Collage risale al E’ stata la
prima esperienza elettronica di Clementi che in quegli anni
aveva dato con diverse pagine strumentali una originale e
coerente adesione allo strutturalismo Su questa composizio
ne l’autore ha scritto:
«Il problema del rapporto coi precedenti lavori strumentali:
dato il “mezzo” quanto mai differente: sollecitazioni strane e
nuove: gradite: accettate quindi come una realtà da non
rigettare Il modo di “montare” compositamente degli “avveni
menti” musicali creati in antecedenza (anzi il modo come
farne scaturire il montaggio) è dello stesso tipo dei precedenti
lavori strumentali
Il titolo e l’omonima tecnica adoperata sono dovuti all’aver
ideato il lavoro mediante piani compositivi indipendenti
(senza relazioni né di parentela né costruttive) e successiva
mente sovrapposti: ciò che dà luogo ad assorbimenti o evi
denze intersecazioni o isolamenti volutamente ed assoluta
mente impreveduti Gli inconvenienti acustici e quindi di
risultato di tale trattamento sono scontati e accettati in par
tenza»
Aldo Clementi
NICCOLÒ CASTIGLIONI Divertimento per nastro magnetico
Niccolò Castiglioni realizzò Divertimento al termine del un anno particolarmente felice che aveva portato la sua musi
ca al successo in tre grandi rassegne europee: il Festival SIMC
a Colonia le giornate di Donaueschingen e il Festival di
Venezia Come tanti altri compositori in quegli anni
Castiglioni fu invitato allo Studio di Fonologia di Milano per
ché potesse far pratica con le apparecchiature elettroniche e
preparare un nastro che sarebbe poi stato diffuso per radio
Due settimane furono il tempo a sua disposizione sotto il
controllo del tecnico Marino Zuccheri; il risultato del lavoro
insieme all'imminente opera radiofonica Attraverso lo spec
chio dove però le nuove tecnologie hanno un ruolo per lo più
decorativo in una partitura fondamentalmente acustica dove
va restare la sua unica esperienza elettronica Divertimento è
il primo brano di Castiglioni in cui gli elementi del gioco e del
l'allegrezza si portano in primo piano conquistando tutta la
scena; il titolo in questo senso è una dichiarazione d'intenti
Si comincia con frammenti di rumore bianco filtrato dalle
spiccate suggestioni onomatopeiche; su questo sfondo fa la
sua apparizione la figura principale del brano una serie di
grappoli di suoni sinusoidali che ricordano da vicino le analo
ghe macchie sonore di Tropi Come già nel brano per ensem
ble le figure musicali si infittiscono via via e nell'arco di un
paio di minuti si fanno concitate e inafferrabili circondate da
21 giugno
MARTEDÌ ore Latina Teatro Ridotto
CONCERTO A CURA DI PAOLO ROTILI
“Dedicato ad Aldo Clementi”
ENSEMBLE STRUMENTALE DEL
CONSERVATORIO “O RESPIGHI”
Sara Natalizi Laura Papa flauti Antonio Fraioli Giuseppe Gentile Michele Secci
Giulia Santibianchi clarinetti in si bem Maribel Orozco Hurtado
Daniele Danieli clarinetti bassi Dario Volante Simone Alessandrini
Roberto Guadagno Sara Romagnoli sassofoni Daniele Cherubino
Beatrice Mazza trombe Filippo Cangiamila Giuseppe Saltarelli tromboni
Alessandro Bruccoleri xilofono Rodolfo Rossi vibrafono Giuseppe Salvagni percussioni
Paolo Saginario pianoforte Tiberio Di Fiori contrabbasso
MARCO ANGIUS
MARIO CAROLI
FILIPPO CANGIAMILA
SYLVIANE SAPIR
direttore
flauto
trombone
regia del suono
ALDO CLEMENTI (
)
* Collage per nastro magnetico (
)
’”
NICCOLÒ CASTIGLIONI (
)
* Divertimento per nastro magnetico (
)
’”
ROMAN VLAD (
)
* Ricercare elettronico per nastro magnetico (
)
’”
ALDO CLEMENTI
Berceuse per fiati e trombone obbligato ()
’
CAMILLO TOGNI (
)
* Recitativo per nastro magnetico (
)
’
FRANCO DONATONI (
)
* Quartetto III per nastro magnetico (
)
’”
BRUNO MADERNA (
)
* Serenata III per nastro magnetico (
)
’”
ALDO CLEMENTI
Ideogrammi N per flauto solista e strumenti (
)
*Prima audizione delle versioni originali a quattro piste riversate in digitale
’
un riverbero sempre crescente finché non si perdono in una
specie di vortice Il tutto infine rientra nei ranghi e la musica
si ripiega di nuovo su se stessa
Divertimento fu trasmesso alcune volte in sala o per radio a
partire dal e qualche anno dopo fu incluso (insieme a
brani elettronici di Bruno Maderna e Aldo Clementi) fra le
musiche di scena per uno spettacolo di mobiles di Calder inti
tolato Work in Progress andato in scena all'Opera di Roma
nel e poi ripreso nel Alfonso Alberti
ROMAN VLAD Ricercare elettronico per nastro magnetico
Ho composto il Ricercare elettronico nell’inverno del La
prima audizione pubblica del lavoro ha avuto luogo nell’ambi
to del Festival di Venezia dello stesso anno
Era il periodo nel quale dall’avanguardia postweberniana si
levava il postulato di dar luogo all’epifania di una musica
nuova realizzata sia con strumenti tradizionali sia e soprat
tutto con i mezzi elettroacustici di recente conio Si propu
gnava una radicale rottura col passato per dar luogo ad una
vera e propria creatio ex nihilo Per conto mio ero profonda
mente interessato alla sperimentazione e all’uso dei nuovi
mezzi di produzione sonora senza indulgere però alla velleita
ria utopia di un totale distacco dalla tradizione la quale
secondo me doveva essere incessantemente innovata ma
non rescissa Nel caso del Ricercare elettronico l’intenzione di
mantenere un “contatto” con la tradizione è implicito nello
stesso titolo Originariamente il “ricercare” corrispondeva alla
seguente definizione che ne danno i dizionari: “composizione
in forma libera che prendeva origine dal motetto (senza reso)
e si sviluppava ad imitazioni generalmente a canone” Oltre a
svilupparsi in virtù di procedimenti canonici il Ricercare elet
tronico prende anch’esso origine da un brano vocale nel senso
che la costellazione seriale che ne informa le strutture è
mutuata dalla mia “Terza Cantata” Le ciel est vide Il titolo
esatto del lavoro dovrebbe essere dunque: “Ricercare elettro
nico sopra una serie di Le ciel est vide” La materia sonora che
tale serie viene qui ad organizzare è però di natura esclusiva
mente elettronica Oltre ai suoni sinusoidali il materiale sono
ro del Ricercare elettronico risulta dall’elaborazione in diverse
guise di dodici mescolanze di sette toni sinusoidali ciascuno di
altrettante mescolanze di tredici suoni sinusoidali non tempe
rati e dell’ordine dei quarti di tono di dodici diverse strisce di
rumore bianco filtrato cioè di dodici diversi rumori colorati
A differenza degli altri compositori che lavoravano con me
nello Studio di Fonologia della RAI di Milano prima di proce
dere alla realizzazione concreta dell’opera la misi in partitura
Non in una partitura pentagrammata e con la consueta arma
tura di chiavi e di segni ritmici Si trattava invece di una parti
tura realizzata per mezzo di diagrammi numerici Sulle ordina
te orientate verso l’alto sono segnate le altezze delle entità
sonore in un ambito che va da Hertz a Hertz (con la
sola eccezione di un rumore bianco il cui limite inferiore scen
de fino a hertz) Le frequenze sono segnate in scala logarit
mica: un millimetro corrisponde ad un quarto di tono Nel
sistema delle ordinate inferiori sono segnate le intensità (in
decibel) Sulle ascisse orizzontali sono indicate le durate
secondo una scala ( : ) per cui ad ogni millimetro della par
titura corrisponde un centimetro del nastro magnetico sul
quale gli eventi sonori vengono registrati sicché data una
velocità di scorrimento dei nastri di centimetri per secondo
millimetri segnano la durata di un secondo Per la notazio
ne sono stati usati quattro colori diversi corrispondenti a
quattro diverse piste magnetofoniche ovvero a quattro canali
che esigono per l’esecuzione quattro altoparlanti da disporsi
nei quattro angoli della sala d’ascolto (in assenza di un’ideale
sala sferica) L’ascoltatore dovrebbe sentirsi circondato dai
suoni Per realizzare il Ricercare ne dettavo ogni particolare al
tecnico del suono Marino Zuccheri il quale comandava le
macchine
Avevo scelto questo procedimento il quale richiedeva la for
mulazione preventiva di una partitura completa per impadro
nirmi meglio della inedita materia e soprattutto per permet
tere una futura nuova realizzazione quando i nastri originali
si sarebbero smagnetizzati Ciò rende possibile di sottrarre l’o
pera all’inevitabile consunzione del materiale di supporto
Roman Vlad
ALDO CLEMENTI Berceuse per fiati e trombone obbligato
“Una composizione canonica attorno a un tema a zigzag”
Aldo Clementi
(Il pezzo è stato scritto nel per il Festival di Nuova Consonanza)
CAMILLO TOGNI Recitativo per nastro magnetico
E’ all’inizio degli anni Sessanta che il catalogo di Camillo Togni
svela la presenza di un brano elettronico Recitativo compo
sto nel su richiesta della RAI la cui elaborazione avvenne
presso lo Studio milanese di Fonologia Musicale La prima ese
cuzione si tenne il aprile del al Festival di Venezia
Presenza unica nel comporre di Togni che in quegli stessi anni
lavorava ai pezzi su testi dei poeti prediletti Trakl e il francese
Charles d’Orlèans la mente già protesa al teatro di Blaubart
scandagliando una idea vocale e un timbro strumentale intar
siati tra velluti espressionisti e filigrane clavicembalistiche
L’autore ricordava di avere composto Recitativo in un breve
lasso di tempo una ventina di giorni sull’impulso di una lettu
ra I sequestrati di Altona di J P Sartre scrittore che lo aveva
affascinato sin dal decennio precedente Il titolo nacque dalla
scena finale del dramma Leggendo queste righe esplicative
stese da Togni nel in occasione di una esecuzione brescia
na ci si rende conto di come l’interesse verso il mezzo elettro
nico fosse proiettato alla chiarificazione del proprio percorso
dodecafonico in ambito strumentale: «Mi avvidi subito che
l’approccio con il mezzo elettronico riscuoteva in me un vivis
simo interesse e la sua importanza era tale da estendersi
anche al campo della musica strumentale […] Basai la com
posizione sul suono sinusoidale cioè prodotto da valvole elet
tromagnetiche e come tale privo di armonici Al problema
del "timbro" […] detti una soluzione "sintetica" cioè artificia
le consistente nella aggiunta ad ogni suono sinusoidale di
altri sei suoni sinusoidali (cioè "puri" privi di armonici) che lo
accompagnano sempre sintetizzando così il problema del
"timbro" con quello della così detta "formazione specifica"
della musica pancromatica Con queste entità di suoni è
morfologizzato tutto il pezzo non solo ma è scavalcato il
problema del temperamento tradizionale dell’ambito di un’ot
tava che dai tempi di Bach è suddivisa artificialmente in dodi
ci semitoni […]»
Il pezzo che dura minuti si compone di tre piccole sezioni
ciascuna preceduta da un episodio introduttivo Ogni sezione
utilizza un numero di frequenze scelte secondo una diversa
scala "cromatica" che non coincide mai con quella tradizionale
temperata nel modo seguente:
I sezione Entro lo spazio determinato dal rapporto armonico
di e ; un totale cromatico di frequenze (all’intervallo
Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano
minimo costante di / di tono); tre possibilità di trasporto su
registro diverso del totale cromatico fondamentale
II sezione Spazio stabilito dal rapporto armonico :; un
totale cromatico di frazioni di tono (l’intervallo minimo è
quello di / di tono); una sola possibilità di trasporto
III sezione Campo determinato dal rapporto armonico di e
; frequenze (secondo l’intervallo costante di / di
tono); nessuna possibilità di trasporto su registro diverso
Come alla base delle tre sezioni sta una struttura armonico
timbrica (così si può definire la formazione specifica di sette
suoni in quanto percepita come una fusione di colore) fonda
ta sull’elementare e univoco suono sinusoidale così per cia
scuno dei tre episodi introduttivi l’autore ha fatto ricorso al
suono bianco sempre diversamente manipolato «[…] ma pur
costantemente "sentito" come totalità generalizzante come
presenza e come tendenza "uniforme" […] Orizzonte dialetti
co che può aiutare a circoscrivere e precisare la intenzionalità
drammatica del pezzo […]»
Daniela Cima
FRANCO DONATONI Quartetto III per nastro magnetico
Il Quartetto III per nastro magnetico è stato composto su
commissione della Radiotelevisione Italiana realizzato presso
lo Studio di Fonologia di Milano ed è la mia prima composi
zione elettronica Il titolo si riferisce a procedimenti composi
tivi che coinvolgono il lavoro in tutti i suoi aspetti: dall’orga
nizzazione del materiale iniziale alla sua elaborazione tra
sformazione e articolazione e alla sua definitiva «circolazione»
distribuita su quattro canali intesi appunto come altrettanti
«strumenti» a colloquio Se si tiene conto della molteplicità
dei mezzi di produzione acustica e ancor più di quelli che per
mettono la trasformazione del suono dunque ancor prima di
iniziare il lavoro di composizione vero e proprio che riguarda
piuttosto l’articolazione del materiale già elaborato si potrà
facilmente comprendere come l’esigenza prima del composi
tore inesperto fosse quella di limitare al massimo il campo
entro il quale si sarebbe effettuata la ricerca Nel Quartetto III
i mezzi di produzione sonora sono stati limitati al generatore
di frequenze quelli di trasformazione del suono al modulatore
ad anello; inoltre sono stati usati quei mezzi che consentono
la trasposizione del suono e quelli di registrazione sino al
mixage su nastro a quattro piste
Non è difficile scorgere nel Quartetto III tutti i sintomi della
inesperienza e quella certa rigidità formale che esclude il gioco
libero e spontaneo possibile solo quando la materia ha lascia
to scoprire tutti i suoi segreti: è una sorta di volontà irretita
nella determinazione formale a priori che si risolve qui nell’in
quadramento obbligato in schemi compositivi che sono estra
nei alla natura del materiale sonoro; e così nella volontà di
realizzazione di detti schemi si esplica l’atto stesso del com
porre
Naturalmente non vuole essere questa un’autocritica ma
piuttosto e soprattutto un’affermazione della vitalità e del
l’interesse suscitato in me dalla prima esperienza elettronica:
e il risultato non vuole essere una realizzazione ma soltanto
una riserva un tentativo di porre a se stesso problemi di
carattere compositivo di porseli non di risolverli allo scopo
di poter affrontare in futuro i mezzi elettroacustici in modo
da integrarne i problemi specifici nella propria attività di com
positore e mirando non tanto alla confezione di prodotti arti
gianalmente efficienti quanto piuttosto alla scoperta di
oggetti nuovi e alla loro assimilazione e circolazione entro i
limiti della propria esperienza individuale
Franco Donatoni
BRUNO MADERNA Serenata III per nastro magnetico
Nelle note di pesentazione di questo brano per la prima esecu
zione avvenuta presso la Biennale di Venezia Maderna così lo
descrive: «E’ una composizione di soli suoni di marimbaphon e
flauto dove la forma musicale e la curiosità tecnica sta nel
procedere da un suono corto a carattere percussivo (quello
della marimba) ad un suono lungo a carattere espressivo ed
interpretato (suono del flauto) La forma ricorda quella del
preludio ma è qui concepita come una trasmutazione del
materiale sonoro» Dunque il materiale sonoro è ricavato dai
due strumenti citati ed è in seguito elaborato in diversi modi
ma senza l’impiego di suoni generati elettronicamente In
occasione della “prima” veneziana il titolo della composizione
era Serenata terza per nastri magnetici; successivamente esso
fu ridotto a Serenata III
La composizione del brano secondo le informazioni del cata
logo RAI e dei programmi di sala risale al La realizzazio
ne venne effettuata a Milano presso lo Studio di Fonologia
Musicale con l’assistenza del tecnico Marino Zuccheri I diritti
di esecuzione del nastro a tracce furono acquisiti dalle
Edizioni Suvini Zerboni; la durata è di ’”
Serenata III nacque come composizione elettronica a se stante
e non si hanno notizie di rimaneggiamenti successivi
Le principali tecniche di elaborazione dei materiali sonori sem
brano essere: variazione di velocità (con o senza variazione di
frequenza) sovrapposizioni modificazione dei transitori d’at
tacco montaggio uso di eco
Tiziano Popoli
(da: Bruno Maderna: Documenti a cura di Mario Baroni
e Rossana Dalmonte Milano Ed Suvini Zerboni )
ALDO CLEMENTI Ideogrammi N per flauto e strumenti
Sino a quando ho iniziato questo lavoro richiestomi da
Severino Gazzelloni e a lui dedicato il flauto mi era apparso
come materia inarticolabile in quanto vincolata a certi luoghi
comuni; lo pensavo insomma solo come destinato per sua
natura a sfociare inevitabilmente (dati anche alcuni equivoci
di oggi) nel liberty e nel “floreale” Questo handicap filtrato
inconsapevolmente attraverso l’impegno di scrivere per un
simile flautista si mutò da un lato in stimolo a “cercare” dal
l’altro nel piacere di violentare alcuni ereditari difetti di lin
guaggio (a mio parere) dello strumento
Il problema più attraente sorto da questo stato di autosugge
stione era di trasformare nel proprio contrario i tre lati che più
m’infastidivano: la dinamicità degli aspetti virtuosistici conce
pita solo come materiaportante o come veicolo di false vitto
rie; l’espressività ad ogni costo delle zone cantabili; la staticità
inespressiva delle note lunghe affidate passivamente a una
bellezzainsè “materiale” dello strumento Il contrario: “cam
pire” le zone dinamiche isolandole nello spazio (fissità stiliz
zazione) creando dei molteplici rapporti (movimento); “cal
mare” l’espressione; creare delle lineeforza all’interno dei
valori lunghi
Anche per il flauto come per l’organico la dinamica formale è
risolta mediante dei circuiti autonomi anzi automatici (auto
matismo come in pittura è inteso in rapporto al «gesto o
serie di gesti non consciamente controllati») dei diversi tipi di
figurazione creati astrattamente all’inizio (cioè durante il
lavoro preparatorio) quali parti di un “catalogo” continuo pur
nella progressiva differenziazione fisionomica e agenti in rap
porti vicini o lontani quindi implicanti una tensione più o
meno lenta della memoria Per quanto riguarda gli strumenti
il processo avviene naturalmente grazie a una varia circolazio
ne attraverso i differenti timbri la scelta dei quali ha rappre
sentato per me una seconda sollecitazione Un complesso
jazz ma solo fisicamente ( clarinetti clarinetto basso sas
sofoni trombe e tromboni xilofono vibrafono pianofor
te contrabbasso percussione) contrastante con la natura
apollinea dello strumento solista Le figurazioni ad accordi ed
omofoniche percorrono soprattutto le “sezioni” (cltti sax
trbe e trbni) Sul piano generale della composizione si
sovrappongono delle “isole” di soli e tutti
Il pezzo (
) è nato come tutti gli altri a partire dai Tre
Studi per orchestra da camera (
) mediante dei proce
dimenti grafici di una tecnica a collage tradotti successiva
mente sul pentagramma
Il titolo rappresenta l’aspirazione a un’estrema semplicità del
gesto sonoro e in particolare del segno appunto “ideografi
co”; anche nel senso che parafrasando una famosa frase l’o
recchio ha delle possibilità di vedere che l’occhio non conosce
Aldo Clementi
A R C O A N G I U S ha compiuto gli
studi di pianoforte composizione e
direzione d'orchestra presso il
Conservatorio Santa Cecilia di Roma Nel
si laurea con lode presso il DAMS di
Bologna Nel realizza la prima revi
sione moderna dell'opera Amor vuol sof
ferenza di Leonardo Leo per il Festival
Internazionale di Martina Franca e nel
’ riceve il premio Maurizio Rinaldi per
la direzione d'orchestra con l’opera Le
Villi di Giacomo Puccini Assistente di
Bruno Aprea presso il Teatro Lirico di
Messina lo Wexford Festival Opera in
Irlanda e il Teatro Belli di Spoleto inizia
una serie di collaborazioni con
l'Orchestra Sinfonica del Teatro
Petruzzelli di Bari Orchestra di Roma e
del Lazio Nuova Scarlatti di Napoli
Orchestra Città di Ferrara Orchestra
Sinfonica dell’Auditorium Centrale di
Pechino Gruppo Strumentale Musica
d’Oggi Mozart Sinfonietta Nuova
Cameristica (Premio Città di Milano
) Warsaw Autumn Festival Concerti del Quirinale Nuova
Consonanza Romaeuropa (Musica XXI)
Musicateneo Campus Internazionale di
Musica di Latina Dal insegna direzione d’orchestra in vari con
servatori italiani e viene ripetutamente
invitato a tenere masterclass di direzione
d’orchestra presso conservatori europei
come Lugano e Montbeliard
M
ARIO CAROLI allievo di Annamaria
Morini è stato profondamente
influenzato da Manuela Wiesler A anni vince il “Kranichsteiner Musikpreis”
di Darmastadt Il rilievo della carriera
solistica di Mario Caroli lo pone oggi
come uno dei flautisti più attivi sulla
scena internazionale L'artista è infatti
presente nei maggiori centri musicali del
mondo solista con l'Orchestra Sinfonica
Nazionale della RAI l'Orchestra della
WDR di Colonia la Philarmonia
Orchestra Les Percussions de
Strasbourg i Neue Vocalsolisten
Stuttgart la Schola Heidelberg sotto la
direzione di Pierre Boulez Peter Eötvös
M
Heinz Holliger Kazushi Ono Oswald
Sallaberger Ilan Volkov Hiroshi
Wakasugi Il pubblico e la critica interna
zionale esprimono entusiasmo per la sue
interpretazioni e per le sue incisioni
Interprete assai noto per la capacità di
setacciare l'intero repertorio e per le
impavide incursioni nelle pagine più
estreme della letteratura solistica a lui si
rivolgono i più grandi compositori d'og
gi confidandogli e dedicandogli nuove
partiture per flauto La sua vasta disco
grafia comprende intere monografie
flautistiche ed è regolarmente diffusa
insieme ad interviste ed interventi live
da tutte le maggiori emittenti radiofoni
che Docente ricercato nell'ambito del
perfezionamento Mario Caroli insegna
nei cicli di perfezionamento del
Conservatoire National di Strasburgo
dove vive ed è impegnato in masterclass
in tutto il mondo A anni ha ottenuto
una Laurea in Filosofia summa cum
laude sull'Anticristo di WFNietzsche
I L I P P O C A N G I A M I L A diplomato in
trombone composizione e strumen
tazione per banda ha studiato e
approfondito lo studio dello strumento
con Antonino Antonini Rocco Degola
Andrea Conti e Rex Martin Si è specia
lizzato frequentando il Corso di
Formazione Professionale per Professori
d’Orchestra promosso da Arts Academy
e Regione Lazio ed ha collaborato gio
vanissimo con diverse orchestre tra cui
l’Orchestra Giovanile Abruzzese
l’Orchestra Filarmonica di Roma e
l’Orchestra di Stato di Cipro
Successivamente ha ottenuto diverse
idoneità in seguito ad audizioni e con
corsi presso l’Orchestra Sinfonica di
Roma l’Orchestra dell’Arena di Verona
l’Orchestra di Padova e del Veneto e la
Banda musicale della Marina Militare
Attualmente è Primo Trombone
dell’Orchestra Sinfonica di Roma della
Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
Fa parte dell’insieme d’ottoni
“Euphonos” e del gruppo “Cecilia Elettri
ca” di Roma con il quale ha svolto alcuni
F
concerti per la XXV Stagione nell’ambito
di “Progetto Musica ” e la rassegna
“Musica verticale ” presso la Sala
accademica del Conservatorio “S Ce
cilia” e il Goethe Institut di Roma Ha
recentemente eseguito il brano per
trombone solo Intermedi e Canzoni di
Azio Corghi in presenza dell’autore
riscuotendo entusiastico consenso
Disegno di Christina Petrwska su “Affettuso” di Luis de Pablo
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
MOSTRA DOCUMENTARIA e CONCERTI
nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA: ALDO CLEMENTI E LUIS DE PABLO
martedì giugno Latina Palazzo della Cultura
Pinacoteca
ore Inaugurazione della mostra documentaria su Aldo Clementi e Luis de Pablo
a cura di Daniela Tortora e Gabriele Bonomo
ore Teatro Ridotto
Concerto: “Il contrappunto di Aldo Clementi: tradizione e modernità”
(vedi pagine seguenti)
mercoledì giugno Latina Palazzo della Cultura
Pinacoteca
ore Aldo Clementi a colloquio con Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Michele dall’Ongaro
Gianluigi Mattietti Mario Messinis David OsmondSmith Paolo Petazzi Roberto Prosseda
Daniela Tortora Guido Zaccagnini
ore Teatro Ridotto
Concerto: “Monotonia canonica a servizio della varietà”
(vedi pagine seguenti)
° Festival Pontino Latina Pinacoteca Comunale: mostra documentaria su Goffredo Petrassi realizzata in occasione del
giovedì giugno Latina Palazzo della Cultura
Pinacoteca
ore Luis de Pablo a colloquio con Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Michele dall’Ongaro
Piet De Volder Mario Messinis Paolo Petazzi Guido Zaccagnini
ore Teatro Ridotto
Concerto: “Luis de Pablo y Amigos”
(vedi pagine seguenti)
venerdì luglio
Giardini di Ninfa
ore Presentazione alla stampa del CD di Roberto Prosseda
“Mendelssohn Discoveries” (DECCA )
Concerto: “Mendelssohn Discoveries”
(vedi pagine seguenti)
ore Latina Teatro Ridotto
Concerto: “Encrucijada”
(vedi pagine seguenti)
Convegno di Studi “Il Secolo di Petrassi”
LDO CLEMENTI (Catania ) inizia a tredici anni
lo studio del pianoforte diplomandosi nel sotto la guida di Giovanna Ferro un'allieva di Alfredo
Casella; nel ' segue a Siena il corso di perfeziona
mento pianistico tenuto da Pietro Scarpini
A sedici anni comincia a studiare composizione nella
sua città e la continua poi con Alfredo Sangiorgi (allie
vo di Schoenberg a Vienna nel ) che lo mette
per la prima volta a contatto con la tecnica dodecafo
nica (Catania Bolzano ) Dal al stu
dia a Roma con Goffredo Petrassi sotto la cui guida si
diploma
Dal al frequenta i corsi di Darmstadt dove
vengono eseguiti Tre Studi per orchestra da camera
(
) Composizione n per pianoforte (
) e
Triplum (
) Per una decisiva svolta musicale fu
importante la conoscenza di Bruno Maderna (
)
che gli aprì orizzonti affatto sconosciuti e fondamen
tale l'aver frequentato lo Studio di Fonologia di
Milano (
): qui realizza Collage (
)
Collage (Dies irae) (
) e Collage (Jesu meine
Freude) (
) La prima esecuzione di una sua com
posizione si tenne a Vienna nel (Poesia di Rilke
soprano Lydia Stix pianista Erik Werba)
Terminati gli studi di composizione la prima esecuzio
ne importante di una sua opera avvenne nel alla
Radio di Amburgo per il ciclo "Das neue Werk"
(Cantata su un frammento di Calderon de la Barca
)
Nel vinse il secondo premio SIMC con Episodi
(
) e nel il primo premio dello stesso concor
so con Sette scene (
) Nel realizza a Roma
uno spettacolo su materiali visivi di Achille Perilli
(Collage Accademia Filarmonica Romana) Nel è
stata eseguita alle "Orestiadi" di Gibellina l'opera
Interludi Musica per il Mito di Eco e Narciso alla
quale è stato assegnato il Premio Abbiati Il
Teatro alla Scala gli ha commissionato una nuova
opera Carillon
Dal al è stato docente di "Teoria musicale"
presso il DAMS di Bologna; è sovente invitato a tene
re seminari e corsi di composizione
A
UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco)
il gennaio Inizia gli studi musicali a partire
dai anni di età a Fuenterrabía Li prosegue privata
mente a Madrid con Max Deutsch a Parigi e nei corsi
di Darmstadt Fonda a Madrid "Tiempo y Música" e
"Alea" (
) gruppi che hanno dato modo al
pubblico spagnolo di conoscere la musica contempo
ranea e diverse culture musicali non occidentali
Fonda anche il primo laboratorio elettroacustico spa
gnolo E' stato docente al Conservatorio di Madrid
presso le Università di Buffalo Ottawa Montreal
etc; ha tenuto corsi in Francia Italia Belgio USA
Giappone Argentina Messico etc; Direttore di
"Encuentros" (Pamplona) Biennale Musicale
(Madrid) Festival di Lille etc; Laurea "honoris
causa" presso l'Università Complutense (Madrid)
Accademico di belle arti (Madrid Granada Belgio)
Ha conseguito numerosi premi spagnoli e internazio
nali (Premio Guerrero Medaglia d'Oro del Re di
Spagna per le Belle Arti Medaglia d'Oro del Círculo de
Bellas Artes di Madrid "Officier des Arts et des
Lettres" su nomina del Ministero della Cultura france
se Premio della Fondation Prince Pierre di Monaco
Premio Honegger etc) La sua produzione musicale
comprende oltre cento titoli: quattro opere tre quar
tetti per archi vari concerti solistici (tre concerti per
pianoforte altri concerti per violino violoncello chi
tarra flauto clarinetto sax) molta musica da came
ra orchestrale e vocale etc Nel Claude
Rostand ha scritto di lui nel "Dizionario della Musica
Contemporanea" (Ed Larousse): «Luis de Pablo è oggi
non soltanto la personalità dominante della scuola
spagnola nonché uno dei primi compositori ad avere
percorso la strada per farla uscire dal suo stretto
nazionalismo e conferirle un'intonazione universale
ma anche una delle personalità più prominenti dell'at
tuale panorama musicale internazionale grazie all'im
pulso che egli ha saputo conferire alle tecniche inno
vative e alle soluzioni personali e originali che ha tro
vato per esprimere un temperamento inventivo e
poetico eccezionale Perché in tutta questa ricerca è
l'uomo a restare sempre dietro alla propria musica: è
una presenza che gli è naturale e alla quale lui tiene»
L
O B E R T O P R O S S E D A nato a Latina nel
ha attirato l'attenzione di
importanti musicisti e della critica specia
lizzata per l'originalità del repertorio e
delle sue scelte interpretative Ha intra
preso gli studi di pianoforte con Anna
Maria Martinelli e Sergio Cafaro succes
sivamente si è diplomato all'Accademia
Pianistica di Imola frequentando i corsi di
Alexander Lonquich Boris Petrushansky
e Franco Scala Ha completato la sua for
mazione artistica con Dmitri Bashkirov
Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich
Schnabel
Fou
Ts'ong
presso
l'International Piano Foundation e ai
corsi di Sermoneta Le affermazioni in
alcuni dei più prestigiosi concorsi del
mondo come il "Micheli" di Milano il
"Casagrande" di Terni lo "Schubert" di
Dortmund il "Mozart" di Salisburgo gli
hanno consentito di intraprendere un'in
tensa attività concertistica in più di qua
ranta paesi in Europa Asia Australia
Nord e Sud America Ha suonato come
solista con numerose orchestre tra cui la
Filarmonica della Scala la Mozarteum
Orchester di Salisburgo l'Ensemble Oriol
Berlin la KammerakademiePotsdam
l'Orchestra di Padova e del Veneto
l’Orchestra della Toscana la Mozart
Festival Orchestra (Chicago) collaboran
do con direttori come Dennis Russel
R
Davies Justus Frantz George
Pehlivanian In Italia ha tenuto concerti
per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e
Serate Musicali di Milano l'Accademia
Filarmonica Romana il Teatro la Fenice
di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino
e gli Amici della Musica di Firenze
l’Unione Musicale di Torino il Teatro
Comunale di Bologna l'Accademia
Chigiana di Siena il Festival Pontino il
Festival Pianistico di Bergamo e Brescia
Tra gli impegni del concerti con
l’Orchestra di Santa Cecilia con la
Sinfonica Siciliana la State Philharmonic
di Sofia e partecipazioni come solista a
numerosi festival tra cui la Biennale di
Venezia le Settimane Musicali di Stresa
l’Autunno Musicale di Como il Festival di
Lubiana Settembre Musica di Torino
Laureato con lode in Lettere presso
l’Università La Sapienza di Roma è auto
re di vari saggi musicologici ed è regolar
mente invitato a tenere seminari e
masterclass in prestigiose università
americane asiatiche ed australiane (tra
cui la "Georgetown" di Washington la
"Pepperdine" di Los Angeles l'Haverford
College di Philadelphia il Conservatorio
"Xing Hai" di Canton l'Australian
National University) Ha vinto il primo
premio al concorso TIM di critica musi
cale () e la sua Tesi di Laurea “Il
contrappunto nella musica pianistica di
Goffredo Petrassi Luigi Dallapiccola e
Aldo Clementi” è stata premiata al con
corso internazionale di musicologia
“Silvestro Sasso” (Bari ) Ha realiz
zato numerose incisioni discografiche tra
cui l’integrale pianistica di Petrassi
(Foné) e di Dallapiccola (Naxos) e un’an
tologia di brani pianistici contemporanei
(Velut Luna) comprendente cinque com
posizioni di Aldo Clementi Nel ha
debuttato con la Decca con il CD
“Mendelssohn Discoveries” dedicato a
musiche pianistiche di Mendelssohn in
prima registrazione mondiale
28 giugno
MARTEDÌ ore Latina Teatro Ridotto
“Il contrappunto di Aldo Clementi:
tradizione e modernità”
ROBERTO PROSSEDA
pianoforte
ALDO CLEMENTI (
)
Vom Himmel hoch (
)
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Fuga in mi magg dal Clavicembalo
ben Temperato vol II
’
’
ALDO CLEMENTI
BACH (
)
’
DOMENICO SCARLATTI ( )
Sonata K in sol magg
’
ALDO CLEMENTI
Variazioni su BACH (
)
’
JOHANN SEBASTIAN BACH
Fantasia in do min BWV ’
ALDO CLEMENTI
Studio (sulla monotonia) ()
’
MUZIO CLEMENTI ( )
Studi n e n da Gradus ad Parnassum
’
ALDO CLEMENTI
Invenzione ()
’
FELIX MENDELSSOHNBARTHOLDY (
)
Fuga in mi bem magg ()
’
(Prima esecuzione europea in tempi moderni)
ALDO CLEMENTI
Studio (sul tocco) (
)
’
FRYDERYK CHOPIN ( )
Preludio op n in do min
’
ALDO CLEMENTI
Loure (
)
’
FRYDERYK CHOPIN
Mazurka op n in la min
’
ALDO CLEMENTI
Composizione n (
)
’
ANTON WEBERN ( )
Variazioni op ()
’
ALDO CLEMENTI
Variazioni (
)
’
GOFFREDO PETRASSI (
)
Invenzione n (
)
’
ALDO CLEMENTI
Blues e Blues ()
’
GYÖRGY LIGETI (
)
Étude n : Arcenciel (
)
’
“Il contrappunto di Aldo Clementi: tradizione e modernità”
In questo concerto sono presentate tutte le composizioni per
pianoforte solo di Aldo Clementi con l’esclusione delle opere
giovanili (Preludio Suite e Sonatina scritte tra la fine degli anni
’ e i primi anni ’) e di due brani che prevedono la prepara
zione del pianoforte (Frammento e GiAnCArlo CarDini)
L’idea di alternare i contrappunti di Clementi con altre compo
sizioni polifoniche appartenenti a diverse epoche è volta ad evi
denziare quanto importante sia per Aldo Clementi il rapporto
con la tradizione musicale del passato e viceversa per sottoli
neare come anche le altre musiche presentino aspetti di parti
colare modernità che in altri contesti rimarrebbero nell’ombra
È dunque naturale che questo percorso d’ascolto inizi con un
brano in cui il prestito tematico è esplicito già nel titolo Vom
Himmel hoch (
) trae spunto infatti dall’omonimo corale
bachiano di cui mantiene il fraseggio sillabico e il rigore del
contrappunto a quattro parti Questo è basato su quattro diver
se linee le quali vengono variate per aumentazione o per inver
sione e danno luogo ad otto diversi movimenti ognuno con
altrettante nuove sovrapposizioni Gli ultimi quattro movimen
ti non sono altro che il retrogrado dei primi quattro secondo lo
schema Ogni voce ha una diversa pola
rità armonica e l’ascoltatore è costretto a cambiare continua
mente “angolazione” per inquadrare l’una o l’altra delle tonalità
compresenti così come in un disegno di Escher un piano può
essere interpretato come il “sopra” o il “sotto” Il brano può
essere ripetuto fino a tre volte ogni volta sempre alla metà del
tempo
La successiva Fuga in mi maggiore dal secondo volume del
Clavicembalo ben temperato di J S Bach presenta il medesimo
incipit della voce di basso di Vom Himmel hoch Naturalmente
in questo caso la tonalità è priva di ambiguità determinando
nell’ascoltatore un piacevole senso di ritrovata stabilità
Lo Studio (sulla monotonia) del è il più recente brano
pianistico composto da Clementi Si tratta di un complesso con
trappunto in cui le quattro parti ripropongono costantemente
un disegno di due sole note Il brano è in forma AB dove la
parte B è un “Double” (come eco) costituito dalla ripetizione
totale della parte A ma con alcune modifiche intervallari alla
cellula semitonale un diverso sfalsamento delle voci e velocità
e dinamiche ridotte La tessitura della parte A è anche leggibile
come un canone inverso considerando le tre voci superiori
come dux e le tre inferiori come comes
Lo sfasamento temporale caratterizza per definizione tutte le
forme di canone e dunque accomuna lo Studio di Aldo
Clementi allo Studio n dal Gradus ad Parnassum di Muzio
Clementi che comprende un rigoroso doppio canone Esso è
preceduto da un bellissimo preludio ossia lo Studio n che
introduce adeguatamente l’astrazione polifonica del canone
successivo
BACH (
) è una composizione di capitale importanza poi
ché dà inizio alla fase stilistica dell’attività creativa di Clementi
che perdura sino ad oggi da lui stesso denominata “fase diato
nica” La novità consiste infatti nell’uso di frammenti diatonici
per la costituzione del continuum ossia di quel flusso indistinto
di note che dagli anni ’ caratterizza la sua poetica e che fino
ad allora era stato sempre costituito da elementi cromatici
Prima di BACH Clementi non aveva mai realizzato il conti
nuum al pianoforte uno strumento che certo non è predispo
sto naturalmente a determinare quei suoni indefiniti e recipro
camente conglobati necessari a determinare un flusso costante
Eppure egli riesce perfettamente in quest’intento utilizzando
una scrittura pulviscolare e puntillistica in cui il rigoroso con
trappunto basato su tre scale ascendenti (due cromatiche e una
diatonica ognuna con una diversa intensità dinamica) genera
un moto incessante ed indistinto di suoni da cui emergono
accentate le quattro note che compongono il nome BACH
(si bemolle la do si) Ma il riferimento a Bach non si esaurisce
nel criptogramma del suo nome Infatti sia le tre scale ascen
denti sia il criptogramma derivano dalla Fantasia BWV in
do minore per cembalo Grazie anche alla totale omogeneità
ritmica e alla rapidissima velocità esecutiva l’effetto è quello di
un turbine che scorre vertiginoso ed ineluttabile La prescrizio
ne di ripetere il brano – anche all’infinito a discrezione dell’ese
cutore e comunque almeno tre volte – sarà frequente d’ora in
poi nelle composizioni di Clementi e contempla implicitamente
un particolare approccio verso la filosofia della creazione arti
stica in cui la forma è controllata dal compositore pur senza
dover determinare la durata del brano
La Sonata K di Scarlatti che segue ripropone il medesimo
grado di difficoltà virtuosistica pur con una scrittura diversa
basata prevalentemente su scale rapidissime che però sono
bruscamente interrotte da forti accordi ribattuti con amplissi
mi sbalzi di registro
Il successivo lavoro pianistico Variazioni su BACH (
)
non è altro che un’“autoclonazione” di BACH Si tratta in
effetti di un’interessante operazione di “mixaggio” del materia
le originale di BACH con l’inversione dello stesso Va da sé
che il contrappunto risultante è molto più complesso e genera
raffinati giochi di specchi e simmetrie
La successiva esecuzione della già citata Fantasia BWV di J
S Bach consentirà di cogliere le affinità che accomunano
Clementi al grande Maestro lipsiense non solo sul piano tema
tico ma anche su quello della finezza della tessitura polifonica
L’Invenzione () s’inscrive in quella serie di recenti opere
di Clementi basate su frammenti diatonici di lunghezza mini
ma trattati con rigorose procedure contrappuntistiche In que
sto caso le voci sono quattro ed intonano una melodia caden
zata nel ritmo ternario di / basata su tre sole note La strut
tura è divisa in sei variazioni di cui le ultime tre sono il retro
grado delle prime tre secondo uno schema non troppo diverso
da quello di Vom Himmel hoch: La Fuga in mi bemolle maggiore di Felix Mendelssohn ripropo
ne una simile sovrapposizione di quattro voci con un anda
mento lento e cantabile che evidenzia i punti di contatto della
musica di Mendelssohn (che non a caso fu tra i primi a riscopri
re la grandezza di JS Bach) con la poetica di Aldo Clementi
Questa fuga basata su un riferimento tematico della Passione
secondo Matteo di Bach è rimasta nell’oblio fino a pochi anni
fa ed è qui presentata in prima esecuzione europea
Nello Studio sul Tocco del il ricorso a materiale preesisten
te non consiste nell’utilizzo di un determinato tema bensì di un
certo tipo di fraseggio: quello sillabico del corale luterano
Clementi raggiunge inoltre nuovi stadi di parziale indetermina
zione del brano prescrivendo all’esecutore di improvvisare
melodie (appunto nello stile di corale) utilizzando esclusiva
mente un gruppo di sei note nella mano destra ed un altro
gruppo di sei note speculare nella mano sinistra I due gruppi
vengono reiterati ed elaborati come in un caleidoscopio risul
tando continuamente cangianti ma nello stesso tempo sem
pre identici a se stessi proponendo in una nuova luce quel par
ticolare connubio di uguaglianza e diversità di statico e dinami
co che caratterizza l’estetica musicale di Clementi
Anche il celeberrimo Preludio in do minore di Chopin presenta
una scrittura accordale di derivazione corale La struttura dei
periodi del preludio potrà facilmente influenzare l’esecuzione
del precedente Studio sul Tocco¸ che grazie alla sua duttilità
ben si presta a prendere le forme di questo Preludio
Loure (
) è costituito da tre brevi movimenti caratterizzati
dal ritmo ternario dell’omonima danza e basati sul medesimo
materiale tematico Questo come di consueto è molto limita
to con precise connotazioni armoniche e subisce sovrapposi
zioni sempre diverse dando origine ad un contrappunto a quat
tro parti in cui ogni voce ha una diversa tonalità I tre movi
menti presentano diversi andamenti: Mosso (il primo)
Moderato (il secondo) Lento (il terzo): il contrappunto viene
quindi proposto in modo sempre più chiaro e l’ascoltatore ha
modo di percepire gradualmente le affascinanti sovrapposizioni
intervallari e la varietà dell’articolazione come osservando la
partitura sotto una lente d’ingrandimento di volta in volta più
potente
La Mazurka op n di Chopin condivide con Loure il ritmo
ternario di danza e soprattutto una notevole complessità
polifonica e ascoltata subito dopo i contrappunti politonali di
Clementi potrà far emergere gli aspetti più moderni del tardo
stile chopiniano
La Composizione n del è il primo importante brano pia
nistico di Clementi Essa costituisce una chiara testimonianza
dell’interesse dell’autore verso le esperienze seriali del postwe
bernismo vissute anche attraverso la frequentazione dei corsi
di Darmstadt Tuttavia ci sono delle caratteristiche che rendo
no il linguaggio dodecafonico di Clementi decisamente origina
le come l’utilizzo di note ribattute all’interno della serie e una
certa morbidezza mediterranea L’attenzione alle risultanti
armoniche delle combinazioni seriali è evidente nel reiterarsi
del do diesis che dà una colorazione armonica di indubbio
fascino
L’accostamento con le V a r i a z i o n i o p (
) di A n t o n
Webern uno dei modelli più rappresentativi di composizione
pianistica dodecafonica permetterà di cogliere le differenze tra
il linguaggio seriale weberniano e quello di Clementi
Il tema delle Variazioni composte da Aldo Clementi nel consiste in un esacordo prima discendente poi ascendente che
viene reiterato senza alcuna modifica interna attraverso la rigo
rosa trama contrappuntistica a quattro parti con le consuete
varianti dell’inversione e del retrogrado Le voci peraltro non
sono sovrapposte ma alternate con una scrittura puntillistica
che conferisce una peculiare asciuttezza timbrica Le variazioni
a cui il titolo allude sono le dodici riproposizioni della polifonia
iniziale ogni volta con un maggiore sfasamento orizzontale tra
le quattro parti Il ritmo presenta continue accelerazioni e ral
lentamenti determinando un andamento quasi meccanico: ma
non si tratta di un meccanismo arido bensì umano in grado di
esaurirsi in una disincantata malinconia
L’Invenzione n di Goffredo Petrassi presenta un’altrettanto
raffinata trama contrappuntistica sempre basata su un’artico
lazione staccata Non è un caso del resto che Goffredo Petrassi
sia stato anche insegnante di Aldo Clementi e che lo abbia più
volte indicato con orgoglio per i suoi risultati artistici: testimo
nianza della validità del metodo didattico petrassiano che
lasciava l’allievo libero di sviluppare un proprio linguaggio
anche molto diverso da quello del maestro
Con Blues e Blues del Clementi esplora le potenzialità
combinatorie di dodici frammenti di Thelonious Monk selezio
nati in base alla presenza del totale cromatico in ciascuno di
loro In ogni Blues la struttura è a specchio poiché la seconda
metà non è altro che il retrogrado della prima secondo uno
schema analogo a quello di Vom Himmel hoch: Il
Blues consiste nell’inversione del precedente; i due brani sono
pertanto complementari e se eseguiti in sequenza come in
questo programma formano un terzo Blues con l’enunciazione
delle quattro varianti: O R I IR
L’atmosfera sospesa e trasognata dei frammenti di Monk ci
introduce adeguatamente nel clima espressivo dello Studio n di Ligeti intitolato Arcenciel Anche questo è basato su una
scrittura derivata da modelli jazzistici evidenti nell’uso delle
armonie e nell’andamento swing esplicitamente prescritto da
Ligeti pur con una complessa scrittura poliritmica: la mano
destra suona sempre in / la sinistra in / Ma il maggior
fascino consiste forse nelle successioni armoniche di grande
raffinatezza e poesia
Roberto Prosseda
Lento per violoncello solo
La tecnica del continuum così spesso citata per definire l’opera di
Aldo Clementi si presenta anche in questo brano come strumento
di una temporalità sospesa ed al tempo stesso paradossalmente
rivela la sua totale adesione al divenire Nella partitura in oggetto
Clementi richiede all’esecutore di superare le difficoltà tecniche
per non “disturbare il senso di continuità” per creare un blocco
sonoro vario nei modi d’attacco ma uniforme nell’espressione
Così l’unicità formale sembra colorare monocromaticamente la
durata temporale ma i differenti modi d’attacco (pizzicato arco
etc) rappresentano la scansione temporale lasciando l’illusione di
aver saputo bloccare ogni attimo trascorso in una parossistica ed
ipersensibile percezione del divenire stesso
Giovanni Verrando (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni)
Variazioni per viola sola
In questo recentissimo lavoro dedicato al violista Aldo Bennici
trovano conferma in forma quasi emblematica le doti di rigore di radicale costruzione delle possibilità offertegli dalle «materie»
timbriche prescelte che riconosciamo ormai da tempo all’autore
di Triplum di Intavolatura delle Varianti e dei Collages
Anche qui l’assunto è di una notevole complessità soprattutto se
caricato sulle spalle non robustissime di una sola viola Nella Nota
autografa si legge: «Un canone circolare a voci distribuite su
ogni corda (normale e pizzicato) Tema (nelle quattro forme spe
culari): il primo versetto di una famosa melodia della prima metà
del ‘ Contrappunto naturalmente illusorio pretesto per
ottenere un fitto reticolo di suoni senza soluzione di continuità»
A questo proposito vorrei soltanto aggiungere che il tema di cui si
parla è costituito da sei sole note di cui due ribattute e due di
valore doppio rispetto alle altre Questo tema appare nelle diver
se «variazioni» con una certa evidenza nell’acuto sempre con
trappuntato da se stesso in un’altra delle quattro forme usate
(diretta moto contrario retrograda retrogradamoto contrario)
Questo è il vero impianto contrappuntistico mentre le altre parti
sono davvero come dice l’autore «illusorie» costituite da rapidis
simi pizzicati o note appena toccate da una voltata d’arco Si crea
così intorno ad un nucleo stabile che si muove per valori abba
stanza larghi un autentico pulviscolo sonoro continuamente
cangiante
Può stupire il permanere dell’uso della battuta Ma a parte l’ovvio
riferimento ai temi antichi di otto battute è proprio da questo
ordine metrico che parte tutto il calcolo combinatorio delle possi
bili disposizioni all’ interno di valori e di attacchi
Permangono insomma i diversi piani da cui è possibile osservare
la musica di Clementi: quello dell’analisi (e della tecnica combina
toria) delle possibilità strumentali; quello del risultato uditivo
collocato in trasparente evidenza; ed infine perchè no? quello di
una ricerca grafica minuziosa e compiaciuta che dà qui l’illusione
di una scrittura polifonica mediante una scrittura che distingue su
due righi diversi (due per rigo con gambette in opposizione) ciò
che va eseguito sulle quattro corde della viola Ed è pur sempe
quel «fitto reticolo di suoni» di cui l’autore parla a creare edoni
sticamente la fissità dell’immagine
Guido Salvetti (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni)
Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino
Fantasia su Giorgio MoEnCH Un canone a voci (le quattro
corde del violino) nello stile severo di Clementi elaborato in
modo che alternativamente vi sia sempre una corda vuota la
quale viene ad essere il perno attorno al quale ruotano le rima
nenti voci
«La Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino è un canone per vio
lino che sospende uno spazio di minime mutazioni interne e sem
bra perciò evocare un tempo bloccato che non scorre o scorre
sempre uguale»
Dino Villatico (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni)
Concertino per ensemble
Il pezzo è dedicato alla città di Asiago: canonico a otto voci su un
tema diatonico proprio
Aldo Clementi
Sphinxs per violino viola e violoncello
Si tratta di poche misure di un contrappunto canonico a parti
(ogni strumento suona sempre su tutte e quattro le corde) deri
vato dai tre moduli di Sphinxs (da Carnaval op ) di Schumann
Le varie combinazioni di corde tenute o appena sfiorate prolunga
no il pezzo indefinitamente; in più la diversa accordatura dei tre
archi dovrebbe generare un semplice tessuto fitto opaco e senza
dettagli Tre campane tubolari sono a tratti percosse con l’arco
ognuna da un esecutore (AS C H)
Aldo Clementi
Sottotitolo di questo pezzo è «canoni su ASCH» In tedesco que
ste lettere (pronunciando la seconda Es) corrispondono alle quat
tro note (la mi bemolle do si) che costituiscono il nucleo su cui è
costruito il Carnaval di Schumann e disposte in altro ordine
danno SCHA (mi bemolle do si la) e ASCH (la bemolle do si)
Le tre diverse combinazioni sono scritte (in forma di note sul pen
tagramma) tra l’ottavo e il nono pezzo del Carnaval portano il
titolo Sphinxs e non devono essere eseguite Al di là della loro
funzione strutturale c’è il gusto dell’allusione segreta: SCHA sono
le sole lettere interpretabili come note nel cognome Schumann
Asch è una cittadina boema dove era nata Ernestine von Fricken
che il musicista allora amava
In Clementi i tre «sfingei» moduli schumanniani sono divenuti
base di una fitta costruzione contrappuntistica La partitura è for
mata da tre pagine che vanno ripetute secondo lo schema /
/ / Questo schema deve essere eseguito almeno tre volte
ma può prolungarsi all’infinito; i tre strumentisti devono suonare
sempre pianissimo cominciando il più presto possibile e rallentan
do insensibilmente fino alla fine E’ indicata con precisione per
ciascuna pagina la distinzione tra suoni tenuti e suoni brevi o bre
vissimi
Va sottolineata nell’analisi dell’autore l’osservazione sul tessuto
«fitto opaco e senza dettagli»: si tratta di un risultato sonoro in
cui si tende alla negazione dell’intervallo all’annullamento attra
verso le dense sovrapposizioni contrappuntistiche della riconosci
bilità dei singoli elementi Si manifesta così coerentemente quel
la radicale concezione dell’informale cui Clementi è pervenuto
dopo essersi lasciato alle spalle l’originale partecipazione alle espe
rienze «postweberniane» approdando alla definizione di volta in
volta diversa di una massa sonora nella cui bloccata staticità solo
il variare della densità e del colore consente mutazioni
L’appiattimento dei contrasti l’annullamento dei contorni in un
cangiante magma sonoro implica il rifiuto di qualsiasi svolgimen
to «discorsivo» di qualunque percorso delineato come articolazio
ne del tempo: proprio all’annullamento del tempo tende fino ai
limiti del possibile la musica di Clementi proponendosi come
oggetto sonoro di carattere spaziale come spazio colore dove il
passare dei minuti serve solo a presentare diversi cangianti aspet
ti del magma sonoro
Paolo Petazzi (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni)
Till Björn per dieci esecutori
Till Björn è stata scritta in risposta a una commissione per il °
concerto di Ny Musik a Borås Svezia Senza considerare che
Clementi è uno degli autori maggiormente eseguiti da Ny Musik e
tra i preferiti dal dedicatario la scelta dei compositori per questo
concerto fu ristretta a quegli autori che ebbero due o più concerti
monografici a partire dal ° concerto nel (dove Clementi
contribuì con Om dagen i mitt arbete) Gli altri furono Zoltán
Jeney (Ungheria) Jo Kondo (Giappone) Chris Newman (Gran
Bretagna) Hans Otte (Germania) Howard Skempton (Gran
Bretagna) e Christian Wolff (Stati Uniti) In quell’occasione
Clementi eseguì anche la Sarabanda dalla sua giovanile Suite per
pianoforte (
) il “clou” della serata e il brano in assoluto più
apprezzato dal pubblico e dai critici lì presenti Till Björn è basato
su un motivo di quattro note che si rispecchia per così dire attor
no al proprio asse formando un gruppo di sei note un esacordo
che subito si percepisce come una piccola magnifica melodia che
origina un canone a sei parti Le sei note trasposte di una quinta
diminuita formano poi un esacordo complementare e la melodia
che ne risulta è eseguita all’inverso come un canone retrogrado a
sei parti Così quello si ascolta è un doppio canone a x parti
Questa procedura è comune a molte opere di Clementi; una strut
tura cromatica è costruita attraverso una giustapposizione di
blocchi diatonici L’intero brano dev’essere poi ripetuto tre volte
sempre più lentamente con differenti dinamiche e valori tempo
rali L’architettura è robusta ma la sonorità complessiva è soven
te nebulosa come fosse sospesa a mezz’aria fragile Opaca grigia
ma nello stesso tempo scintillante Come sempre la musica di
Clementi è caratterizzata dalla malinconia e dal lamento da un
lamento per lo stato della civilizzazione e della cultura per la per
dita della musica Ma nella sua essenza più intima la superficie è
segretamente rigogliosa di gioia gioia per il “fare” per le simme
29 giugno
MERCOLEDÌ ore Latina Teatro Ridotto
“Monotonia canonica
a servizio della varietà”
CONTEMPOARTENSEMBLE
MAURO CECCANTI direttore
DUCCIO CECCANTI DAVID CARAMIA violini
MAURIZIO BARBETTI viola
VITTORIO CECCANTI violoncello
ANTONELLA COSTANTINO violoncello
ALDO CLEMENTI (
)
Lento per violoncello solo (
)
Variazioni per viola sola (
)
’
’/’
Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino (
/) ’/’
Sphinxs per violino viola e violoncello (
)
’
Concertino per flauto clarinetto pianoforte
due violini viola e violoncello (
)
’
** Till
Björn per dieci esecutori ()
* Vertigo per ensemble ()
(Commissione del Contempoartensemble)
’
’/’
*Prima esecuzione assoluta **Prima esecuzione italiana
trie del materiale sonoro per le possibilità apparentemente infi
nite che offre la variazione musicale Clementi è per questo un
Homo ludens molto “serio”
Björn Nilsson
Vertigo per ensemble
Il pezzo è dedicato al Contempoartensemble di Mauro Ceccanti
Il titolo: dall’ondeggiamento continuo dei valori di durata: attor
no a un tema di Jean Mouton
Aldo Clementi
C
ONTEMPOARTENSEMBLE è nato nel
da un'idea di Mauro Ceccanti
che ne è direttore stabile e musicale fin
dalla fondazione Il complesso costituito
da un nucleo di solisti variamente modu
labile si dedica esclusivamente alla musi
ca contemporanea e del Novecento
Nella profonda convinzione della conti
guità e della consonanza fra musica e
arti visive Contempoartensemble opera
in contatto con il Centro per l'Arte
Contemporanea "Luigi Pecci" di Prato
tenendo i suoi concerti anche in luoghi
alternativi a quelli deputati come per
esempio il Museo Pecci di Prato il
Palacio dos Galveias di Lisbona
Apprezzato dalla critica internazionale
più qualificata Contempoartensemble
ha ricevuto il sostegno e la collaborazio
ne di alcuni fra i massimi compositori
contemporanei molti dei quali hanno
dedicato lavori all'ensemble e al suo
direttore Su commissione della BMG
RICORDI l’ensemble ha inciso le musiche
di Fabio Vacchi per la colonna sonora del
film Il mestiere delle Armi di Ermanno
Olmi colonna sonora che nel ha
ricevuto il DAVID di Donatello Nel
Maggio Contempoartensemble ha
inaugurato La Biennale Musica a
Venezia con l'opera Don Perlimplin di
Bruno Maderna che successivamente ha
eseguito per la Settimana Musicale di
Siena per il Teatro Grande di Brescia e
per il Teatro Rossetti di Trieste Ha
festeggiato i suoi dieci anni di attività a
Prato e a Firenze nell'ambito del °
Maggio Musicale Fiorentino presentan
do prime mondiali Nel ha orga
nizzato in collaborazione con il Teatro
Metastasio e il Museo Pecci di Prato il
Comune e la Provincia di Prato la prima
edizione del Contempopratofestival Nel
è stato invitato al Huddersfield
Contemporary Music Festival uno dei
più importanti appuntamenti per la
musica contemporanea d’Europa
A U R O C E C C A N T I diplomato in
violino al Conservatorio “L
Cherubini” di Firenze ha fatto parte fino
al dell'Orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino come "concertino"
dei primi violini Si è perfezionato in
direzione d'orchestra con Franco Ferrara
a Roma e a Hilversum Olanda con
Kyrill Kondrashin E' stato maestro colla
boratore del Teatro Comunale di Firenze
e del Maggio Musicale Ha diretto alcune
fra le più importanti orchestre italiane e
ha effettuato numerosi concerti in Italia
e all'estero Ha diretto numerose prime
esecuzioni di lavori sinfonici e teatrali di
Maxwell Davies Henze Barce Riley
M
Yeats Guarnieri Liberovici Luciani L
Lombardi Sbordoni Bussotti Sciarrino
Vacchi Battistelli D Lombardi avvalen
dosi di grandi registi per opere liriche e
lavori di teatro musicale Nel ha
fondato il Contempoartensemble com
plesso specializzato nella esecuzione
della musica contemporanea con il
quale ha inciso la prima registrazione
assoluta di Aspern Suite di Sciarrino il
Pierrot Lunaire di Schonberg e Dérive di
Boulez Differences e Folk Songs di
Berio musiche di Xenakis Bussotti
Sciarrino Steve Reich e Maderna
Interprete delle musiche di Fabio Vacchi
per la colonna sonora del film di
Ermanno Olmi Il Mestiere delle Armi
commissionate dalla BGM/RICORDI ha
inciso anche per la casa FONE’ e BON
GIOVANNI due opere rare di P
Mascagni: Il Piccolo Marat e Zanetto con
il quale ha ottenuto il premio ASOLO
MUSICA VIVA Ha insegnato fin dalla
sua fondazione alla Scuola di Musica di
Fiesole dove ha creato e diretto
l'Orchestra dei Ragazzi fino al E’
docente al Conservatorio "L Cherubini"
di
Firenze
E’
direttore
del
“Contempopratofestival” e dal del Festival "Suoni e Colori in Toscana" a
cui è legato il premio "Presidente della
Repubblica"
I T T O R I O C E C C A N T I nato nel comincia a studiare violoncello all'età
di cinque anni Diplomato al
Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze
con Andrea Nannoni con il massimo dei
voti e la lode e alla Hochschule für Musik
di Stoccarda con Natalia Gutman con la
menzione d’onore si perfeziona inoltre
con Yo Yo Ma Mischa Maisky David
Geringas Anner Bijlsma il Trio di Trieste
il Trio di Milano e con Piero Bellugi per la
direzione d’orchestra E’ vincitore di premi
nazionali ed internazionali tra i quali il
Primo Premio con menzione speciale di
merito al Concorso “Città di Vittorio
Veneto” nell’
il Diploma al Concorso
Eurovisione a Vienna nel ‘
il Premio
Yamaha Music Foundation of Europe nel
‘
il Premio speciale “Libero Lana” al
Concorso Internazionale “Trio di Trieste”
nel ‘
il "Karel Hilsum Prjice" ‘
ad
Amsterdam Dopo aver suonato a soli
diciassette anni il concerto di Lalo alla
Musikverein di Vienna con l’Orchestra
della Radio Austriaca (Orf) diretta da
Pinchas Steinberg e il concerto di Saint
Saens al Teatro San Carlo di Napoli viene
invitato come solista e in formazioni
cameristiche dalle più prestigiose società
concertistiche dei maggiori centri
d’Europa Asia e America Ha suonato
come primo violoncello solista con
V
l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
e da tre anni suona in duo con Simone
Gragnani e per alcuni progetti con Bruno
Canino Da oltre dieci anni l’artista è
impegnato nella diffusione e promozione
della musica contemporanea come mem
bro del Trio Artes e presidente di
Contempoartensemble con il quale ha
dato vita al ContempoPratoFestival Dal
collabora con l’Accademia Chigiana
di Siena come Maestro Assistente
Strumentista nei corsi di composizione di
Azio Corghi e Luis Bacalov Nel ha
debuttato come direttore al Teatro
Rossini di Pesaro con grande successo di
pubblico e di critica Nel Vittorio
Ceccanti ha dato vita ai Virtuosi della
Badia orchestra di residenza della
Stagione Concertistica dell’Abbazia di
Badia a Settimo Numerosi i CD (ARTS
BMGRICORDI STRADIVARIUS) da lui
incisi con musiche di Berio Boulez
Sciarrino Steve Reich Schoenberg
Maxwell Davies Maderna e Vacchi E’
docente del Corso di perfezionamento di
violoncello e di duo per violoncello e pia
noforte all’Accademia Musicale di Firenze
e del corso di violoncello alla Scuola di
Musica “G Verdi” di Prato Il suo violon
cello costruito a Venezia da C Tononi nel
è appartenuto al violoncellista del
Trio di Trieste Amedeo Baldovino
A U R I Z I O B A R B E T T I vincitore di
importanti premi internazionali
(International Darmstadt Preis
International Prize of interpretation
“Iannis Xenakis” di Parigi) si è esibito
nelle più importanti sale del mondo in
Italia e all’estero riscuotendo ovunque
enorme successo Come solista ha suona
to con l’Orchestra dell’Opera di Nizza
l’Orchestra Internazionale d’Italia
l’Ensemble Köln l’Ensemblea Recherce
Freiburg la Roma Sinfonietta
l’Euroasian Orchestra di Seul e
l’Orchestra di Roma e del Lazio
Compositori di tutto il mondo hanno
scritto e dedicato opere per viola a
Maurizio Barbetti Di particolare rilievo
la sua collaborazione con Ennio
Morricone di cui ha eseguito e inciso in
prima mondiale Ombra di lontana pre
senza Ha tenuto corsi in Giappone
Messico Francia e Finlandia Ha regi
strato in Italia per la RAI la Fininvest e
TMC e all’estero per gli enti radiofonici e
televisi tedeschi francesi inglesi messi
cani austriaci e israeliani
M
NANDA SUKARLAN nato a Jakarta nel
A
è giunto in Europa quando
aveva anni e nel si è diplomato con
lode presso il Den Haag Koninklijk
Conservatorium sotto la guida di Naum
Grubert È stato premiato in numerosi
concorsi internazionali quali il Prix Nadia
Boulanger di Orléans Gaudeamus
International Competition di Amsterdam
(° Premio) Xavier Montsalvage di Girona
(° Premio) e ha partecipato con successo
a numerosi festival tra cui: Holland
Festival Festival Pontino Gaudeamus
Music Week Autumn Festival Cité de la
Musique Alicante Si è esibito in impor
tanti auditorium come il Philharmonie di
Berlino il Concertgebouw di Amsterdam
l’Auditorio Nacional di Madrid Inoltre
compare spesso come solista con le orche
stre sinfoniche di Berlino Orléans Madrid
RTVE Madrid Bilbao Lisbona sotto illu
stri direttori come James Wood Magnus
Lindberg José de Eusebio Ernest
MartinezIzquierdo Josep Vicent Pierre
André Valade Hamish McKeich Douglas
Boyd Grazie agli sforzi di Ananda
Sukarlan per promuovere la musica game
lan nel mondo molti affermati composito
ri hanno approfondito i loro studi della
musica indonesiana per adattarla al loro
linguaggio musicale Sukarlan ha presenta
to più di opere in prima esecuzione la
maggior parte scritte appositamente per
lui tra cui la Sinfonia n per pianoforte e
orchestra “Nusantara” di David del Puerto
e concerti per pianoforte e orchestra non
chè composizioni per solo pianoforte scrit
ti da Per Norgaard Peter Sculthorpe
Barry Conyngham Jesús Rueda Santiago
Lanchares John McLeod Roderik de Man
Gareth Farr Sukarlan collabora regolar
mente anche con l’Arditti Quartet e in
duo con il violoncellista Rohan de Saram
il fisarmonicista Angel Luis Castaño ed il
percussionista Miquel Bernat Ha inciso
CD con musica di Takemitsu Tippett
Debussy Godowsky mentre la sua regi
strazione delle opere complete
per pianoforte di Santiago
Lanchares è divenuto un “best
seller” Il vasto repertorio di
Sukarlan comprende anche
l’intera musica pianistica di
James MacMillan André
Previn Hans Werner Henze
Luciano Berio Jesús Rueda
Benjamin Britten Toru
Takemitsu È direttore artisti
co dei Festival Internazionali
di Musica di New York e di
Miami ed è inoltre socio fon
datore del Conservatorio di
Musica di Jakarta
Acrobacias Due pezzi facili per pianoforte
Ho composto Acrobacias (Dos piezas faciles para piano) tra gennaio e aprile del
su richiesta delle signorine AnneLise Gastaldi e Valérie Haluk docenti di pia
noforte per la loro collezione di pezzi destinati ai giovani alunni e firmati da compo
sitori in attività I due pezzi (Tonada e Saluto a Albéniz) presentano piccoli problemi
di diteggiatura e di pedale anche se non di difficile soluzione così come suggerisce
lo stesso titolo: Acrobacias Il primo brano con una semplice forma ABA si basa su
una “tonada” ossia su un canto senza accompagnamento della provincia di Segovia
(La navaja de Guillermo dal Cancionero de Agapito Marazuela); il secondo brano
cita brevemente alcuni pezzi molto conosciuti di Albéniz con riferimento alle stesse
posizioni delle mani che anch’io utilizzo in questa mia piccola opera Tanto Albéniz
quanto io ci siamo “ricordati” di certe tecniche chitarristiche che hanno stimolato
l’immaginazione di Domenico Scarlatti
Nadería per pianoforte
Nadería deriva da “Nada” e in spagnolo è una parola che si impiega per indicare
qualcosa di poca sostanza o valore Questa piccola opera è dedicata al Maestro
Petrassi in occasione del suo novantesimo compleanno la qual cosa potrebbe appa
rire di una grossolanità inaccettabile da parte mia Eppure non è così: il titolo si rife
risce alla premura con cui dovetti comporre l’opera
Come con Scherzo e Ornamento anche questa volta partii da un’opera precedente in questo caso Eros e poi invocai la mia “Musa” affinché mi conducesse velocemen
te lungo altri percorsi Questa Nadería potrebbe dunque essere omonima del
l’ “intermezzo interrotto” bartókiano (per via appunto della sua “interruzione”) È
una Nadería perché s’interrompe prima di formulare un’idea completa… e forse se
ha qualche merito risiede proprio in questo suo aspetto
Luis de Pablo
Retratos y Transcripciones (I Serie) per pianoforte
I Retratos y Transcripciones sono tre pezzi che iniziano una
serie di opere per pianoforte solo che credo saranno piuttosto
numerose e che si distingueranno dai pezzi d'originale conce
zione scritti per pianoforte sino a comprendere trasposizioni di
altre opere oppure libere trascrizioni di diversi tipi di musiche Il
primo "Allegramente" è una rielaborazione di un brano scritto
in omaggio ad Arthur Rubinstein il cui titolo originale è Toy
Piano Il secondo "Gong" è una trascrizione alquanto fantasio
sa di un gong balinese in particolare sotto l'aspetto agogico Il
terzo "Tango" è stato scritto otto anni fa su incarico del piani
sta nordamericano Yvar Mikhashoff e conclude provvisoria
mente questa prima serie di Retratos y Transcripciones
Retratos y Transcripciones (II Serie) per pianoforte
Il primo pezzo è uno studio della sonorità del pianoforte quan
do si suona con il pedale "una corda" Seguono una trascrizione
molto libera di un'improvvisazione di un solista coreano che
suona uno strumento tradizionale Il Go mungo ("Cetra") e una
trascrizione di un pezzo orchestrale che corrisponde a un'altra
versione orchestrale di "Monologo"
Retratos y Transcripciones (III serie) per pianoforte
Questa terza serie di Retratos y Transcripciones ha avuto origi
ne da una commissione del Festival “Octobre en Normandie” È
dedicata al mirabile pianista Jay Gottlieb Consta di tre pezzi:
“Notturno come un recitativo” “Confusione” e “Bisbiglio in
chiave di violino” In qualche modo il lavoro nasce dalla lettura
di tre testi di Giorgio Manganelli: La palude definitiva
Dall’inferno e Hilarotragoedia Naturalmente non si tratta né
potrebbe trattarsi di una traduzione ma dell’allusione perso
nale a un clima
Retratos y Transcripciones (IV serie) per pianoforte
La quarta serie dei Retratos y Transcripciones consta di due
parti: “LeggeroPesante” e “Chiave di basso” La prima è stata
scritta su commissione del “Concurso Internacional de Piano de
Jaén” come pezzo d’obbligo Si tratta di un brano virtuosistico
che oppone così come suggerisce il titolo un materiale quasi
inafferrabile a un altro di grande densità dove il solista deve
lavorare molto sulle caratteristiche del timbro Il secondo pezzo
“Chiave di basso” è una versione pianistica assai libera dell’omo
nimo brano per orchestra scritto su commissione della
Filarmonica della Scala In realtà più che una trascrizione è una
riscrittura “per pianoforte” del materiale orchestrale ed è perciò
facile immaginare la disparità del risultato La quarta serie dei
Retratos y Transcripciones (che forse è quella più complessa) è
dedicata ad Ananda Sukarlan
Luis de Pablo
30 giugno
GIOVEDÌ ore Latina Teatro Ridotto
“Luis de Pablo y Amigos”
ANANDA SUKARLAN pianoforte
LUIS DE PABLO (
)
Retratos y Transcripciones (I serie) (
)
Allegramente
Gong
Tango
**Tonada
’
da “Acrobacias” due pezzi facili
per pianoforte ()
Retratos y Transcripciones (II serie) (
)
Una corda (Falsa Toccata)
Cetra
Balletto
’
’
(“a Nicholas Unwin”)
**Saludo
a Albéniz da “Acrobacias” due pezzi facili
per pianoforte ()
Retratos y Transcripciones (III serie) ()
Notturno come un recitativo
Confusione (“Dall’inferno Giorgio Manganelli)
Bisbiglio in chiave di violino (“Hilariotragoedia”
Giorgio Manganelli)
’
’
(“a Jay Gottlieb”)
Nadería (“para el Maestro Goffredo Petrassi”) (
)
**Retratos
y Transcripciones (IV serie) ()
Chiave di basso
Leggero Pesante
(“a Ananda Sukarlan”)
** Prima esecuzione italiana
’
’
“Mendelssohn Discoveries”
La produzione di Felix Mendelssohn caso raro per un grande
compositore del Romanticismo tedesco non è stata ancora
oggetto di una catalogazione scientificamente curata Per
quanto riguarda la musica per pianoforte solo oltre ai brani
raccolti nella sedicente "Edizione Completa" pubblicata dalla
Breitkopf tra il e il a cura di Julius Rietz esistono
infatti molte altre composizioni ancora inedite o ineseguite
tra cui un’impressionante Fantasia del (il brano pianistico
più lungo concepito dall’autore) varie Sonate in tre movimen
ti e un certo numero di Romanze senza Parole Una ragione di
ciò è legata all'eccezionale prolificità della vena creativa del
l'autore il quale diversamente da molti suoi illustri colleghi
tra cui Brahms non si curò parti
colarmente dell'archiviazione e
della conservazione dei suoi mano
scritti Anche la progressiva ostilità
di cui la sua musica è stata vittima
alimentata dal deprecabile saggio
wagneriano “Il Giudaismo in
Musica” e culminata nel divieto di
eseguire le sue opere nella
Germania nazista ha certamente
contribuito a rendere Mendelssohn
il compositore romantico maggior
mente sottovalutato anche nei
nostri giorni Non stupisce dun
que che ancora oggi possano
emergere nuovi autografi di cui
fino a ieri si ignorava l'esistenza i
quali vengono a volte ritrovati per
caso in fondi privati Del resto
Mendelssohn specialmente negli
anni della giovinezza fece molti
viaggi cambiando continuamente residenza e lasciando un
dono musicale alle famiglie che lo ospitavano o semplicemen
te a persone con cui era entrato in amicizia
Questo è il caso dell'Adagio e Presto Agitato composto nel
durante il soggiorno londinese e dedicato a Mary
Alexander che Mendelssohn ebbe modo di frequentare in
quel periodo Il brano è stato recentemente rinvenuto nella
"Music Autograph Box" di Mary alla quale il compositore
associandosi a quanto fecero la sorella Fanny Moscheles
Hummel Pixis ed altri celebri musicisti del tempo dedicò
questo dittico L'Adagio introduttivo presenta molte delle
caratteristiche del Mendelssohn più maturo individuabili nel
lirismo intimo e passionale nell'originalità dei cromatismi
armonici nella naturalezza ed efficacia del gesto strumentale
Il Presto Agitato preparato da un'intensa perorazione su
un'armonia di nona di dominante ha un carattere molto più
incisivo e si dipana attraverso un incessante moto di semicro
me dalla fortissima propulsione ritmica Da questo Presto
deriva la seconda parte del (poco) più noto Capriccio op n
scritto non a caso nello stesso periodo
Mendelssohn era solito suonare a quattro mani con la sorella
Fanny di quattro anni più grande anch’ella dotata di grande
talento musicale Certamente da questa consuetudine hanno
avuto origine la sua cospicua produzione per duo pianistico
costituita sia da opere originali che da trascrizioni di propri
lavori sinfonici e in parte tuttora inedita In questo program
ma sono comprese due opere giovanili mai pubblicate che
testimoniano la precocità del talen
to compositivo di Mendelssohn
L’Andante e Presto in do maggiore
qui presentato in prima esecuzione
assoluta in tempi moderni è stato
composto nel ossia all’età di
undici anni e testimonia la cono
scenza da parte del giovanissimo
Felix della polifonia bachiana che
infatti era alla base del metodo
didattico del suo insegnante di
composizione Carl Zelter Tuttavia
Mendelssohn era dotato di un pro
digioso talento che già allora gli
consentiva risultati di grande pro
fessionalità e compiutezza musica
le: in questo senso si tratta proba
bilmente del più precoce talento
musicale nella storia della musica
occidentale visto che neanche
Mozart a undici anni era in grado
di raggiungere una simile perfezione
Tra il e il Mendelssohn compose ben tre opere liri
che tredici sinfonie almeno cinque concerti per strumento
solista e orchestra varie cantate e brani corali ed un buon
numero di sonate per pianoforte due pianoforti violino e pia
noforte Quando nel maggio compose la Fantasia in re
minore per pianoforte a quattro mani Mendelssohn era dun
que un compositore professionista a tutti gli effetti tanto
che pochi mesi dopo avrebbe scritto il celebre Ottetto per
archi mirabile esempio di perfezione formale e stilistica
Questa Fantasia anch’essa ancora inedita è divisa in quattro
sezioni collegate Inizia con un pensoso “Adagio” introduttivo
in re minore costruito su un severo contrappunto a quattro
parti Una sospensione cadenzale sulla dominante conduce al
successivo “Allegro” che introduce
un nuovo tema in re minore dal
carattere agitato ed incalzante
tipico del Mendelssohn più
maturo Segue un secondo tema
in fa maggiore dalla spiegata can
tabilità poi sviluppato in passaggi
virtuosistici che concludono il
movimento nella tonalità di fa
maggiore Il successivo “Andante” in si
bemolle maggiore introdotto da una
breve cadenza ricca di ornamenta
zioni presenta uno squisito tema
di origine belcantistica Esso
subisce graduali elaborazioni in
una progressiva intensificazio
ne agogica e dinamica culmi
nante nel successivo “Allegro
Molto” in re maggiore: un
finale ricco di quel brio ener
gico e fantasioso che innerva
numerosi analoghi esempi
mendelssohniani e che
dona a questa Fantasia una
brillante e festosa conclu
sione
Roberto Prosseda
L’uso di raccogliere fogli d’album
era molto diffuso all’epoca spe
cie tra le giovani donne e la
stessa Fanny Mendelssohn con
servava il suo NotenAlbum a
cui Felix contribuì con varie
composizioni tra cui la
Sonatina
Felix Mendelssohn: ritratto di James Warren Childe
(da “The New Grove”)
1 luglio
VENERDÌ ore Giardini e Rovine di Ninfa
“Mendelssohn Discoveries “
CHARLES ROSEN
pianoforte
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
FELIX MENDELSSOHN (
)
Adagio e Presto agitato per pianoforte solo
Andante e Presto per pianoforte a quattro mani
’”
’
(Prima esecuzione assoluta in tempi moderni)
Fantasia in re min per pianoforte a quattro mani
’
(Prima esecuzione europea in tempi moderni)
Adagio
Allegro
Andante
Allegro molto
LUIS DE PABLO (
)
da: Cuaderno Cinque pezzi per pianoforte: n (
)
’
ALDO CLEMENTI (
)
Preludio per pianoforte (
)
’
Scherzo per violino da”Caligrafias”
Ornamento per ottavino e celesta
La storia di queste miniature insieme alle conseguenze che ne
sono derivate è complicata Decido di raccontarla oggi perché
credo sia l’occasione giusta e per evitare di fare confusione Nel
l’Ensemble em diretto da Paul Méfano incise un Cd
dedicato alla mia musica Una volta deciso e scandito in minuti
il suo contenuto Paul mi disse che rimanevano ancora circa tre
minuti a disposizione: perché non comporre una breve opera
per riempirli? In quegli anni era morto Arthur Rubinstein La
“Fundación Albéniz” chiese a un numero ristretto di composi
tori tra i quali mi trovai anch’io di scrivere “qualcosa per pia
noforte in sua memoria” in un tempo da “record” In questo
modo nacquero le opere gemelle Toy piano e Notturnino Toy
piano divenne ben presto il primo numero con il nuovo titolo
di “Allegramente” della prima serie di Retratos y
Transcripciones per pianoforte Notturnino ebbe altri sviluppi
che adesso non è necessario raccontare Qualche tempo dopo
il Festival Pontino mi chiese con una scadenza altrettanto
inverosimile una piccola opera in omaggio agli ottant’anni di
Elliott Carter Allora tirai fuori del cassetto Toy Piano
(“Allegramente”) e dopo varie manipolazioni lo trasformai in
uno Scherzo per violino solo Fu normalmente eseguito Poche
settimane dopo a Tokyo Irvine Arditti mi comunicò che stava
preparando un Cd con un recital per violino solo: avevo voglia
di fare qualcosa anch’io? Certamente! Prendendo lo Scherzo
come punto “finale” aggiunsi altri due pezzi e fu così che nac
que Il violino spagnolo (“Improvvisazione” “Pensieroso” e
“Scherzo”) Passò qualche anno Con a quanto pare la solita
inevitabile urgenza il Festival Pontino mi chiese un altro
micropezzo questa volta in memoria di Italo Calvino e le sue
Lezioni Americane Mi furono concessi pochi giorni Mai sono
stato amico di quello che i francesi chiamano “pochade” Così
ricorsi al tanto sofferto Notturnino e lo trasformai in
Ornamento per ottavino e celesta: una musica senza peso che
pensai forse sarebbe piaciuta a Calvino (vedi le sue lezioni su
“Lightness” e “Quickness”) Le peripezie di Scherzo e
Ornamento finiscono qui ma non quelle di Notturnino Ne
riparlerò quando se ne presenterà l’occasione
Luis de Pablo
Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi
Opera commissionata dalla Fondación Caja Madrid per il Ciclo
“Música de Nuestro Tiempo”
Luis de Pablo dimostra nelle sue creazioni più recenti una pre
dilezione per i gruppi strumentali tradizionali È possibile
riscontrarlo sia nelle produzioni concertistiche sia nel campo
della musica da camera dove gli “ensembles” cedono il passo al
trio o al quintetto per pianoforte al quintetto di fiati o a que
sto Quintetto con clarinetto Una preoccupazione caratteristi
ca dell’attitudine depabliana è la ricerca della varietà nell’im
postazione di ogni sua opera Il fatto che l’impianto di un’opera
sia tradizionale non costituisce né un fattore determinante né
un ingombro; si tratta di una sfida che il compositore di Bilbao
ama affrontare apportandovi la propria soluzione personale Il
Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi è stato com
posto nel ed è dedicato a José Luis Estellés e al Quartetto
Orpheus che ne offrirono la prima esecuzione all’Auditorio
Nacional di Madrid il aprile È costituito da tre movi
menti: “Voluta” “Bagatela” e “Solemne” Il primo movimento
come ci si aspetterebbe dal titolo è basato sull’ornamento
sulla decorazione come idea compositiva che percorre tutti gli
strumenti Si succedono vari episodi in cui si sovrappongono e
si giustappongono diverse tessiture Il primo gesto parte da un
trillo intorno al Mib che si apre progressivamente occupando
un registro più ampio Tale registro è attraversato da scale
arpeggi e altre figure Quanto alle tessiture la scrittura omofo
nica si alterna a quella contrappuntistica e il clarinetto a tratti
si fonde con gli altri strumenti e a tratti si distanzia da essi con
il risultato di un insieme mutevole dalla superficie in continuo
movimento Nel secondo movimento il clarinetto diviene sem
pre più protagonista con una scrittura più personalizzata
Questo movimento si articola in due sezioni: la prima di carat
tere rapsodico in cui gli archi accompagnano con alcuni arpeg
gi di armonici naturali; la seconda nelle parole testuali di Luis
de Pablo è uno “scherzo impazzito” Nella prima parte della
“Bagatela” il clarinetto si muove in maniera del tutto indipen
dente rispetto agli archi i quali creano un sottofondo armoni
co come la “tanpura” nella musica indiana ma con campi
armonici cangianti Il quartetto d’archi utilizza un numero
maggiormente variato di corde ossia di campi armonici sino a
confluire nelle corde in La vale a dire nello stesso arpeggio che
scatena un episodio di transizione alla seconda parte Nella
seconda sezione della “Bagatela” il quartetto passa dai suoni
armonici a quelli naturali mentre il clarinetto presenta una
scrittura più integrata con l’insieme La pulsazione di semicro
me si rende molto presente anche se il tempo oscilla fra poche
velocità Improvvisamente la sensazione della pulsazione si dis
solve e una breve allusione all’inizio di questo tempo conclude
il secondo movimento “Solemne” il terzo e ultimo movimen
to è un tempo lento e ha l’aspetto di un recitativo distribuito
fra i vari strumenti L’accompagnamento è costruito con i piz
zicati delle corde che sono impiegati ad imitazione dell’arpeg
gio della chitarra Le tessiture sono frammentarie in modo da
evitare la sensazione di continuità Una coda estatica con pul
sazione molto lenta e in unisoni conclude l’opera Il Quintetto
di Luis de Pablo la cui scrittura ricorda a tratti il Trio con pia
noforte o il quintetto con pianoforte Metáforas reca in testa
alla partitura il motto Arcta via est ossia “la via è stretta” che
de Pablo ha tratto da San Giovanni della Croce anche se pro
viene in origine dal vangelo secondo San Matteo Il composito
re non vuol affatto alludere all’arduo percorso della salvazione
bensì al rigore che deve presiedere al lavoro di un artista È
questo un lemma antico e profondamente radicato nel credo
depabliano
Jacobo DuránLoriga (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni)
Razón dormida per quattordici esecutori
La figura di Goya mi ha sempre interessato Il suo profondo
pessimismo la sua illimitata capacità di riflettere l’orrore l’as
surdo la crudeltà la prepotenza l’enigma della condizione
umana e la cosa più importante forse la radicale novità dei
mezzi impiegati per trasmettere questo atroce messaggio sono
stati una delle mie “scuole” non l’unica per fortuna Già nel
scrissi Yo lo vi per dodici voci miste sopra un disegno
omonimo dei Desastres de la guerra Quando ho ricevuto l’in
carico del Nouvel Ensemble Moderne avevo tutto il tempo che
volevo per immergermi nel mondo dei suoi Disparates Non ho
mai pensato di comporre una musica descrittiva come farlo
senza banalizzare l’opera? bensì di liberare la mia immagina
zione musicale come lui ha fatto così sommamente con la sua
opera Il titolo della mia opera si riferisce al suo famoso El
sueño de la razón produce monstruos del quale abbiamo diver
se versioni In una di queste uno dei gufi o forse pipistrelli che girano attorno al dormiente tiene la fronte del pittore e la
contempla con aria di commiserazione La sagoma del dor
miente ricorda a sua volta quella di Goya Si tratta di uno
sdoppiamento Questa è la mia versione preferita I titoli delle
cinque parti che formano l’opera provengono dai Disparates e
dai Desastres de la guerra: Bobalicón (“Disparates”); Las
exhortaciones (“Disparates”); Caballo raptor I
(“Disparates”); Y no hai (sic) remedio (“Desastres de la guer
ra”); Caballo raptor II (“Disparates”) Non credo sia necessa
rio conoscere i disegni per ascoltare la composizione Inoltre
l’opera di Goya fa parte della nostra cultura anche se come in
tutta la sua poetica il suo significato profondo (almeno par
zialmente) continua a essere un enigma (non parliamo delle
interpretazioni storiche o dell’epoca: sono troppo facili Goya
va al di là) Questa è la vertigine di fronte al pozzo nero e
senza fondo della nostra coscienza (che Goya osa mostrare
senza paura) e lo stimolo che ha fatto nascere Razón dormida
Luis de Pablo
1 luglio
VENERDÌ ore Latina Teatro Ridotto
“Encrucjada”
CONTEMPOARTENSEMBLE
MAURO CECCANTI direttore
ANTON DRESSLER clarinetto
DUCCIO CECCANTI violino
ARCADIO BARACCHI ottavino
GIOVANNI VERONA celesta
LUIS DE PABLO (
)
Ornamento per ottavino e celesta (
)
’
Scherzo per violino da”Caligrafias” (
)
’
(omaggio ad Elliott Carter)
** Quintetto
per clarinetto e quartetto d’archi (
)
** Razón
dormida per quattordici esecutori ()
Bobalicón
Las exhortaciones
Caballo raptor I
Y no hai remedio
Caballo raptor II
** Prima esecuzione italiana
’
’
UCCIO CECCANTI nato nel in
una famiglia di musicisti ha iniziato
a cinque anni lo studio del violino sotto
la guida del padre; si è diplomato giova
nissimo con il massimo dei voti e la lode
con Andrea Tacchi al Conservatorio
"Luigi Cherubini" di Firenze ricevendo il
premio Fondazione Banca “F Del
Vecchio" come migliore allievo Ha otte
nuto cinque volte il diploma di merito e
ha vinto la borsa di studio "G Chigi"
all'Accademia Chigiana di Siena seguen
do i corsi di Uto Ughi Boris Belkin
Riccardo Brengola e Alain Meunier Ha
seguito alla Scuola di Musica di Fiesole i
corsi del Trio di Trieste e del Trio di
Milano Ha frequentato masterclasses di
Stefan Gheorghiu e Felix Andriewski Si è
perfezionato al Conservatorio di
Maastricht con Boris Belkin e alla fonda
zione "W Stauffer" di Cremona con
Salvatore Accardo Ha suonato come
solista e in formazioni cameristiche per
importanti società e festivals in Italia e
all’estero (Francia Germania Spagna
Portogallo Brasile Argentina Cile e
Uruguay) Ha suonato con orchestre ita
liane e europee in qualità di spalla e di
solista Ha interpretato prime esecuzioni
assolute di Sylvano Bussotti Mauricio
Sotelo Peter Maxwell Davies Azio
Corghi Goffredo Petrassi Luciano Berio
e Fabio Vacchi Ha inciso in CD il Pierrot
Lunaire e il Trio per archi op di A
Schoenberg per la ARTS con il complesso
Contempoartensemble e con il Trio
Artes; di prossima uscita sono CD con
musiche di P Maxwell Davies B
Maderna F Vacchi e l’integrale delle
opere per violino e pianoforte di L
Dallapiccola per la Naxos E’ primo violi
no solista del Contempoartensemble e
dell’Ensemble Strumentale dell’Accademia
Chigiana E’ maestro assistente ai corsi di per
fezionamento dell’Accademia Chigiana di
Siena Suona su un violino Nicola Amati del
D
NTON DRESSLER è nato a Mosca nel
a sette anni viene ammesso alla
Scuola Centrale di Musica dove studia
sotto la guida di Lev Mikhailov e Vladimir
Sokolov Nel si diploma al
Conservatorio "GB Martini" di Bologna
con Italo Capicchioni e nel si laurea
con menzione d'onore al Conservatorio
Superiore "PI Chaikovskiy" con V
Sokolov Ha partecipato a corsi tenuti da
Antony Pay Fabrizio Meloni Vincenzo
Mariozzi Sabine e Wolfgang Meyer Eddie
Daniels Ha vinto il primo premio in nume
rosi concorsi tra cui "Giovani Talenti
dell’Unione Sovietica" "Citta di Stresa" "A
Ponchielli" "Rovere d'Oro" Ha inoltre con
seguito il diploma di merito quale giovane
promettente solista al Concorso
Internazionale di Markneikirchen
(Germania) il secondo premio nella sezio
ne fiati al Torneo Internazionale Musicale
di Roma (TIM) e il terzo premio al
Concorso Internazionale "Bucchi" di Roma
La sua attività concertistica lo ha portato
nelle citta piu importanti della Russia
Inghilterra Francia Italia Svezia Taiwan
sia come solista che con diverse orchestre
suonando con Misha Maisky Boris
Petrushansky JeanYves Thibaudet Julian
Rachlin Itamar Golan Daniel Müller
Schott Vladimir Spivakov Pavel Vernikov
Moni Ovadia Pavel Berman Virtuosi di
Mosca Giovane Quartetto Italiano
Quartetto di S Pietroburgo Orchestra da
Camera di Mosca etc Ha suonato al
"Festival Dei Due Mondi" "Portogruaro
Festival" "Da Bach a Bartók" "Emilia
Romagna Festival" "Colmar Festival" ed
"Elogette" in Francia "Four Seasons" a S
Pietroburgo "Russian Winter" a Mosca
Come primo clarinetto ha collaborato con
"I Virtuosi del Conservatorio di Mosca"
diretti da Juri Bashmet con "The World
Orchestra by Jeunesses Musicales" effet
tuando tournées nelle piu importanti citta
europee
A
CONTEMPOARTENSEMBLE
Arcadio Baracchi
flauto/ottavino
Fabio Bagnoli
oboe/corno inglese
Anton Dressler
clarinetto/clarinetto basso
Marcello Bonachelli clarinetto basso
Stefano Benedetti tromba
Filippo Ceccarini
tromba
Antonio Sicoli
trombone
Davide Gronchi
corno
Stefano Vicentini
fagotto/controfagotto
Giovanni Verona
pianoforte e celesta
Luigi Manaresi
celesta
Maurizio Ben Omar percussioni
Duccio Ceccanti
violino
Davide Caramia
violino
Maurizio Barbetti viola
Antonella Costantino violoncello
Andrea Lombardo contrabbasso
Luis de Pablo riceve dal Re di Spagna Juan Carlos II la Medaglia d’Oro per le Arti (Spagna )
Andras Schiff (pianoforte) e Heinz Holliger (oboe) Festival Pontino CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA
e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA
HARLES ROSEN è considerato uno
dei più illustri pianisti del nostro
tempo e scrittore di straordinaria per
cezione in campo musicale letterario e
storico Ha insegnato nelle più presti
giose università degli Stati Uniti e
estere tra le quali Harvard Chicago e
Oxford Nel ha ricevuto il titolo
di Doctor of Music dall’Università di
Cambridge e la George Peabody Medal
for Outstanding Contributions to
Music in America dall’Istituto
Peabody della John Hopkins
University Il suo libro “The Romantic
Generation” pubblicato nel ha
riscosso un grande successo di pubbli
co e critica Nato a New York Rosen
ha iniziato lo studio del pianoforte
all’età di quattro anni; ha frequentato
la Juillard School of Music e a anni
ha proseguito sotto la guida di Moriz
Rosenthal un allievo di Liszt e di sua
moglie Hedwig Kanner La vasta disco
grafia di Rosen comprende opere di
Bach Scarlatti Haydn Mozart
Beethoven Schubert Brahms Liszt
Chopin Schumann Martinu Debussy
Ravel Bartók e Schoenberg Ha rice
vuto il Grammy Award per la registra
zione delle Variazioni di Diabelli di
Beethoven che ha presentato in due
interessanti programmi della BBC
Grandi compositori del XX secolo tra
cui Stravinskij e Carter hanno affidato
a Rosen l’incisione delle loro opere
Laureato con lode alla Phi Beta Kappa
di Princeton ha studiato letteratura
francese a Parigi conseguendo un MA
e PhD E’ vincitore del premio
Guggenheim ed è stato due volte
nominato Visiting Scholar dalla Phi
Beta Kappa Ha ottenuto dottorati
onorari dal Trinity College e dalle
Università di Dublino Leeds e Durham
in Inghilterra Attualmente è professo
C
re di Musica e Pensiero Sociale
all’Università di Chicago Charles
Rosen ha ottenuto anche grandi suc
cessi come scrittore Nel ha vinto
il National Book Award con il suo
primo libro “The Classical Style:
Haydn Mozart Beethoven” Nel ha pubblicato “The Frontiers of
Meaning: Three Informal Lectures on
Music” La sua ultima pubblicazione
“Beethoven’s Piano Sonatas” è dedica
ta agli allievi dei Corsi di Sermoneta
Durante gli ultimi anni della sua pur breve vita Chopin sviluppò
uno stile di nuova e straordinaria intensità espressiva che a volte
appariva ai suoi contemporanei talmente stravagante che persino
un osservatore intelligente e ben disposto come Franz Liszt riten
ne "morbose" e "malate" molte di quelle pagine; Liszt ebbe tuttavia
a rincrescersi di aver espresso un simile giudizio quando col tempo
giunse ad un apprezzamento più perspicace di tali lavori Già in
precedenza comunque aveva affermato che nella musica di
Chopin l’impegno armonico si rivela soprattutto proprio in quelle
"morbose" composizioni
Negli ultimi due Notturni composti da Chopin compaiono una
vivacità di scrittura nelle parti interne ed una audacia dell’armonia
che generano un'introspezione lirica di grande intensità
Le ultime serie di Mazurke mostrano insieme ai ritmi popolari
allora in voga una dotta maestria contrappuntistica che il compo
sitore non aveva mai sfoggiato così apertamente in passato sebbe
ne avesse studiato Bach per tutta la sua vita Chopin ora era sem
pre in grado di esprimere il celebrato splendore dei precedenti
lavori ma con maggiore discrezione e concentrazione come appa
re dall’ultima serie di Walzer Un analogo concentrato di virtuosi
smi si trova nella Berceuse dove su un semplice basso ripetuto la
mano destra del pianista produce una filigrana di delicati passaggi
digitali i cui arabeschi sono apparentemente indipendenti dal dise
gno regolare della mano sinistra
Altrettanto rimarchevole nell'ultima produzione di Chopin è la per
fezione delle forme più estese La Barcarola è modellata sui duetti
per due soprani di compositori italiani come Rossini È basata su
tre temi tutti relativamente piano e ciascuno leggermente più
rapido del precedente Dopo il terzo tema una transizione medita
tiva conduce ad una completa dissoluzione del tempo con una liri
ca melodia che fluisce liberamente (“sfogato” in italiano è l’anno
tazione di Chopin) Il primo ed il terzo tema infine ricompaiono
ma questa volta con molta più forza e la coda raggiunge la più
grande sonorità orchestrale che Chopin (o qualunque altro compo
sitore) abbia mai saputo ottenere dal pianoforte
La quarta Ballata è la più toccante combinazione di dramma e liri
smo della propria epoca con un movimento narrativo creato appo
sitamente da Chopin per questo genere formale La ripresa del
tema principale è un capolavoro di invenzione contrappuntistica e
l’intera composizione ha una potenza narrativa che spazia da una
intensa delicata melanconia ad un'ardente passionalità
Verso la fine della sua vita Chopin ritornò due volte alla forma
della sonata classica e precisamente con la Sonata per pianoforte e
violoncello e con la Sonata per pianoforte in si minore Il primo
movimento di quest'ultima non s’ispira a Beethoven e nemmeno a
Mozart prediletto di Chopin bensì a Hummel allievo di Mozart
Chopin trascende il blando stile classico di Hummel imprimendogli
intensità e maestosità molto maggiori Uno scherzo brillante intro
duce il movimento lento che essenzialmente ricalca un’aria d’ope
ra italiana con relativo accompagnamento; la sezione intermedia
invece è caratterizzata da quello stile rapsodico di improvvisazione
che Chopin aveva già sfoggiato in alcuni Preludi Il movimento
finale Presto ma non troppo è un rondò che mette in risalto tutte
le capacità timbriche e dinamiche dello strumento
Charles Rosen (trad Anne Ricotti)
2 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Gli ultimi anni di Chopin”
CHARLES ROSEN pianoforte
FRYDERYK CHOPIN ( )
Notturni op :
si magg
mi magg
Mazurke op :
la min
la bem magg
fa diesis min
Mazurka op n in do diesis min
Barcarolle op in fa diesis magg
Walzer op :
re bem magg
do diesis min
la bem magg
Berceuse op in re bem magg
Ballata n op in fa min
Sonata n in si min op Allegro maestoso
Scherzo
Largo
Presto ma non troppo
con il sostegno di:
AVID ROMANO è nato a Napoli nel Diplomatosi
sotto la guida di Aldo Pavanelli si perfeziona in segui
to con Pavel Vernikov Riccardo Brengola e Giuseppe
Prencipe Nel consegue il Diploma superiore presso la
Musik Akademie der Stadt di Basilea nella Konzert Klasse
di Adelina Oprean È membro fondatore del Sestetto
Stradivari
D
A R Z I A T R A M M A si è diplomata in
pianoforte con Franco Medori e in
musica da camera con Marco Lenzi pres
so il Conservatorio SCecilia di Roma otte
nendo il massimo dei voti E’ stata mem
bro effettivo dell’Orchestra Giovanile
Italiana Ha frequentato corsi di perfezio
namento e masterclass con Dan Grigore
Bernardine Blaha Wu Han David Golub
Aldo Tramma e per la musica da camera
con Dario De Rosa Maureen Jones
Renato Zanettovich e con Riccardo
Brengola presso l’Accademia Chigiana di
Siena ottenendo ogni anno il diploma di
merito e la borsa di studio Si è esibita in
Italia Stati uniti e Giappone presso le più importanti istitu
zioni concertistiche Ha collaborato con Heiichiro Ohyama
July Rosenfeld Marco Rogliano Ha collaborato come pia
nista accompagnatrice per corsi tenuti da A Persichilli
JGalway E’ stata pianista accompagnatrice nel
Dipartimento di Musica all’Università di Santa Barbara in
California e presso la stessa università è stata maestro
sostituto e clavicembalista nella produzione della Finta
Giardiniera di Mozart Ha effettuato registrazioni video e
radiofoniche per la RaiRadiotelevisione Italiana (Radio)
E’ stata premiata in vari concorsi nazionali
M
I E G O R O M A N O nato a Napoli nel si diploma
presso il Conservatorio della stessa città sotto la guida
di Salvatore Altobelli con il massimo dei voti
Successivamente si perfeziona con M Drobinsky FM
Ormezowsky A Baldovino M Maisky Nel viene
ammesso nella Konzertklass di T Demenga alla
Musikakademie di Basel dove nel gli viene conferito
il Solistendiplom con il massimo dei voti che lo vede esibir
si nel concerto di A Dvorák con l’ Orchestra Sinfonica di
Basel diretta da J Henneberger Hanno contribuito alla
sua formazione cameristica il Trio di Trieste P Farulli e
PN Masi Vincitore di numerosi concorsi e borse di studio
è stato Primo Violoncello dell’Orchestra
Giovanile Italiana dell’Orchestra
Giovanile dell’ Accademia Nazionale di S
Cecilia dell’Orchestra Sinfonica della RAI
e su invito di C Abbado della Mahler
Jugend Orchester Dal è Terzo
Violoncello con obbligo del Primo
dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia
e collabora come Primo Violoncello con
l’ Orchestra del Teatro Regio di Torino
D
ABIO CATANIA nato a Roma nel ha studiato al Conservatorio di S
Cecilia diplomandosi in viola nella classe
di Margot Burton e in musica da camera
nella classe di Marco Lenzi; successiva
mente all’Accademia di Santa Cecilia con
Bruno Giuranna e alla Musikhochschule
Detmold con Nobuko Imai E’ stato pre
miato alla Rassegna Nazionale “Vittorio
Veneto” nel e nel ; nel vince il ° premio (°
non assegnato) al Concorso Nazionale per Viola
“VPitzianti” (VE); nel viene premiato al “Lionel
Tertis Viola Competition” all’Isola di Man (Universal Music
Publisher Prize) e al Concorso Internazionale Valentino
Bucchi di Roma (°premio primo non assegnato ) Ha suo
nato da solista con l’Orchestra “Roma Symphonia” e i
Virtuosi dell’Ensemble di Venezia E’ stato Prima Viola al
Teatro San Carlo di Napoli con l’Orchestra Scarlatti di
Napoli e il Teatro Regio di Torino Dal è membro
dell’ Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia di Santa
Cecilia
F
Mozart compose solo due quartetti per pianoforte e archi
entrambi in prossimità delle Nozze di Figaro: la stesura dell'ope
ra iniziò infatti subito dopo che il compositore ebbe portato a
termine il quartetto in Sol minore K (il ottobre ) e la
sua trionfale prima rappresentazione fu immediatamente segui
ta dalla composizione del quartetto in Mi bemolle maggiore K
(il giugno ) Questo genere musicale mai praticato
prima e poco diffuso anche nel secolo successivo fu affrontato
da Mozart come una ibridazione tra due forme quella del quar
tetto per archi e quella del concerto che egli stesso aveva porta
to al loro massimo grado di evoluzione negli anni precedenti
Questa commistione risulta evidente sia nella struttura architet
tonica dei due lavori (entrambi in tre movimenti come nel con
certo con il primo tempo in forma sonata e il finale in forma di
rondò) sia nella scrittura strumentale (con una parte pianistica
dal carattere virtuosistico come nel concerto benché priva di
cadenze e con gli archi che alternano funzioni concertanti ad
altre di ripieno) Il quartetto in Sol minore che nonostante la tie
pida accoglienza fu pubblicato immediatamente da Hoffmeister
inizia con un Allegro dal tono veemente e autoritario dato dal
profilo ritmico dei temi e dalla grande tensione armonica; cam
bia radicalmente atmosfera nell'Andante pervaso di dolcezza; e
si chiude con un Rondò di grande esuberanza melodica basato
su refrain bitematico Sono invece tre i quartetti con pianoforte
scritti da Brahms due in epoca giovanile nel il terzo
l'op venti anni più tardi Composto ad Hamm vicino ad
Amburgo dopo un lunga gestazione Il Quartetto op in Sol
minore si apre con un Allegro in / dalla forma molto libera e
dalla complessa struttura tematica: ventisei battute d'introdu
zione con un tema misterioso e pieno di inquietudine del pia
noforte solo numerosi motivi secondari innestati intorno ai due
temi principali uno sviluppo assai ampio ma basato su combina
zioni contrappuntistiche del solo primo tema una coda di qua
ranta battute che conclude il movimento in pianissimo Il secon
do movimento Intermezzo (Allegro ma non troppo) in Do
minore ha il carattere di un notturno e una forma tripartita
basata su due temi intimistici e su un animato Trio La bemolle
maggiore Dopo l'Andante con moto in Mi bemolle maggiore
scritto in forma di Lied ma con alcuni elementi eroici e dalla pie
nezza di scrittura quasi orchestrale il quartetto si chiude con il
celebre Rondò alla zingarese (Presto) pagina geniale dal carat
tere quasi improvvisativo che suscitò l'immediata ammirazione
dell'amico violinista Joachim Si tratta di un movimento vastissi
mo (più di quattrocento battute) condotto su un ritmo febbrile e
incalzante con una grande profuzione di temi e con espliciti
rimandi alla musica ungherese: l'imitazione del cimbalom le
cadenze virtuosistiche l'alternanza di umori contrastanti
Gianluigi Mattietti
3 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“Il quartetto per pianoforte e archi”
QUARTETTO “EUREKA”
David Romano
Fabio Catania
Diego Romano
Marzia Tramma
violino
viola
violoncello
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quartetto in sol min K Allegro
Andante
Rondeau
JOHANNES BRAHMS ( )
Quartetto in sol min op Allegro
Intermezzo
Andante con moto
Rondò alla zingarese
Johannes Brahms: disegno di Aldo Clementi
ETER L UKAS GRAF è nato a Zurigo
nel città nella quale ricevette la
sua prima educazione musicale Prima
del diploma André Jaunet – il grande
didatta con cui studiava a Zurigo – gli
consigliò di continuare gli studi al
Conservatoire Nationale de Paris con
Marcel Moyse Nel ottenne il
Premier Prix in flauto nella classe di
Roger Cortet e l’anno successivo il diplo
ma in direzione d’orchestra con Eugène
Bigot Nel divenne primo flauto
solista della Winterthur Symphonie
Orchester restandovi fino al Dal
fu chiamato regolarmente
nell’Orchestra del Festival Internazionale
di Musica di Lucerna in qualità di primo
flauto Nel vinse il primo premio al
Concorso Internazionale di Musica di
Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan
International Music Award di Londra
Con la registrazione del Concerto di
Jacques Ibert per flauto ed orchestra
registrato all’età di anni si guadagnò
immediatamente una reputazione arti
stica internazionale iniziando tre appas
sionate attività: una cameristica una
concertistica ed una prettamente diret
toriale Da allora ha realizzato in tutto il
mondo concerti e tournée una ricca e
pluripremiata discografia (soprattutto
con l’etichetta svizzera Claves) registra
zioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro
d’Opera di Lucerna È stato docente in
numerosissime masterclass: Amsterdam
Biella Danzica Lenk Monaco di Baviera
Imola Mainz Örebro Quebec
Ramsgate Saarbrücken Sendai
Salisburgo St Prex Sermoneta Sion
Stoccarda Tokyo Vienna; dal al
è stato professore nell’Accademia
di Musica di Basilea Molti sono i compo
sitori che hanno dedicato opere per flau
to a Graf: tra gli altri Salm Bärtschi
Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz
P
R S U L A H O L L I G E R ha studiato a
Basilea e Bruxelles Ha dato nume
rosi concerti come solista tra l’altro
con i Berliner Philarmoniker i Wiener
Philarmoniker la Los Angeles
Philharmonic I Musici di Roma English
Chamber Orchestra Orchestre de Paris
Si è esibita sotto la direzione di famosi
direttori come Michael Gielen Pierre
Boulez Simon Rattle André Previn Sir
Neville Marriner etc Ha suonato musica
da camera tra gli altri con Aurèle
Nicolet PeterLukas Graf Heinz
Holliger Il suo repertorio comprende
tutte le tendenze stilistiche oltre alle
opere tradizionali con particolare impor
tanza alle composizioni di Louis Spohr E’
arpa solista nell’Orchestra Sinfonica della
Radio della Germania Meridionale e
nell’Orchestra del Festival di Lucerna Da
parecchi anni svolge una intensa attività
come insegnante: Conservatorio di
Zurigo (fino al ) Conservatorio
Statale di Freiburg/br Corsi di
Perfezionamento di Sermoneta Ha inci
so per la Philips la Deutsche
Grammophon ArchivProduktion
Claves
U
Ringger Yamada Zimmermann È auto
re di tre importanti testi didattici pub
blicati dalla casa editrice tedesca Schott
(Checkup Interpretation e The singing
flute) che nel loro insieme costituisco
no uno dei più moderni metodi di studio
per il flauto; di numerose revisioni ed
arrangiamenti per flauto (pubblicati
soprattutto dall’editore Zimmermann di
Francoforte) ed è frequentemente invi
tato nelle giurie di importanti concorsi
internazionali
Nel dicembre del Ferdinand De Jean un appassionato di
musica chiese a Mozart di comporre dei concerti e dei quartetti
per flauto dietro il compenso di fiorini Nacquero così i due
concerti in re maggiore K e in Sol Maggiore K i quartetti
in Re maggiore K e in La maggiore K a e anche
l'Andante per flauto e orchestra in Do maggiore KV compo
sto nella primavera del e probabilmente destinato a rim
piazzare il secondo movimento del concerto K È una pagina
di grande intensità poetica dominata da una melodia che si
dipana con grazie e semplicità e un tocco di malinconia nel
breve passaggio in tonalità minore La musica di Mozart è stata
un serbatoio inesauribile di idee musicali per i compositori
dell'Ottocento: su un tema del Flauto Magico si basano ad
esempio le Variazioni per arpa di Michail Glinka che sono anche
la sua prima composizione scritta nel quando aveva appe
na anni (lo spartito fu ricostruito e pubblicato dalla sorella
Ludmilla Chestakovà nel un anno dopo la morte del com
positore); a temi del Flauto magico attinse anche Louis Spohr
per la sua Sonata op (il secondo movimento è Un potpourri
su temi del Flauto Magico) che fa parte di un gruppo di grandi
sonate concertanti per violino e arpa insieme all'op e
all'op che ebbero una grande fortuna e furono anche pubbli
cate in adattamenti per strumenti diversi La sonata op che
risale al periodo in cui Spohr aveva sposato l'arpista
Doretta Scheidler si contraddistingue per il classicismo della
forma unito però ad un grande afflato romantico soprattutto
nel primo movimento Un altro repertorio al quale molti com
positori hanno attinto per scrivere variazioni trascrizioni e
parafrasi sono i celebri Capricci per violino di Niccolò Paganini:
il primo tra questi fu lo stesso Paganini che basò le sue
Variazioni di bravura per violino e chitarra sul capriccio n; lo
stesso capriccio fu usato da Witold Lutoslawski nel come
tema per le sue celebri Variazioni per due pianoforti Il composi
tore polacco si ispirò invece a materiali folklorici in molte com
posizioni dei primi anni Cinquanta: il Concerto per orchestra di
impronta bartókiana e le numerose pagine vocali e cameristi
che di quel periodo come Bukoliki per pianoforte o i Tre
Frammenti per flauto e arpa Magia (Allegro moderato) Odys
na Itace (Andante con moto) Presto che mostrano anche il
ricorso a gamme tetarcordali e il gusto per inflessioni pastorali e
arcaizzanti A un mondo bucolico rimanda anche la Pièce per
flauto solo di Jacques Ibert composta nel parente stretta
del Prélude à l'aprèsmidi d'un faune e di Syrinx di Debussy ma
caratterizzata da uno spiccato senso del colore e da virtuosistici
arabeschi da eseguirsi con grande libertà ritmica («a piacere»)
Un'impronta salottiera ha invece la Berceuse op di Fauré
pezzo per violino e pianoforte del al quale il compositore
non diede mai grande importanza ma che conobbe una imme
diata popolarità con la sua melodia semplice e charmante soste
nuta da un ondeggiante motivo rimtico La versione per flauto e
pianoforte è dunque una trascrizione mentre è un pezzo origi
nale per questi strumenti la Fantaisie op
composta nel per un concorso del Conservatorio di Parigi vinto da Gaston
Blanquart
Gianluigi Mattietti
9 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Pan e Orfeo”
PETERLUKAS GRAF
URSULA HOLLIGER
flauto
arpa
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Andante in do magg KV MICHAIL I GLINKA ( )
Variazioni sopra un tema di Mozart per arpa sola
LOUIS SPOHR ( )
Sonata in mi bem magg op Allegro brillante
Adagio
Presto
WITOLD LUTOSLAWSKI (
)
Tre frammenti:
Magia
Odysseus in Ithaka
Presto
JACQUES IBERT (
)
Pièce per flauto solo
GABRIEL FAURÉ ( )
Fantaisie in mi min op Berceuse in re magg op NICCOLÒ PAGANINI ( )
Variazioni di bravura in la min
(Trascrizione di PL Graf Interludi di H Holliger)
M
IKHAIL
LIDSKY nato a Mosca il dicembre ha iniziato lo stu
dio del pianoforte all’eta di cinque anni
Nel è stato ammesso alla Scuola
Specializzata di Musica Gnessin di Mosca
(classe di Marina MarshakYoung) Dal
fino al conseguimento del diploma
e anche in seguito all’Accademia Russa di
Musica Gnessin ha studiato con
Vladimir Tropp A anni si è esibito per
la prima volta con l’orchestra e a ha
dato il suo primo recital Anche durante
gli studi si è esibito in diversi città dell’ex
Unione Sovietica sia come solista che
come membro di insiemi da camera
Vincitore del Primo Premio
dell’Associazione Russa della Musica al
VIII Concorso Pianistico “AllRussia”
insieme al Premio Speciale per l’esecuzio
ne del ° Concerto per Pianoforte di
Prokofiev Nell’ aprile Mikhail
Lidsky ha debuttato con un recital alla
Sala delle Colonne di Mosca Nel giugno
dello stesso anno si è esibito in Gran
Bretagna e in dicembre alla Sala Grande
del Conservatorio di Mosca Dal ha
proseguito brillantemente la sua attività
concertistica esibendosi in Russia e in
altri paesi tra cui Gran Bretagna
Finlandia Francia Germania Giappone
Italia Paesi Bassi Taiwan Ha suonato
con prestigiose orchestre Orchestra
Sinfonica dello Stato Russo Orchestra
Nazionale Russa Orchestra Filarmonica
di Mosca Orchestra Sinfonica di Mosca
Orchestra da Camera
Lituana Orchestra
Filarmonica della Radio
Olandese Orchestra
Filarmonica di Rotterdam
Orchestra Sinfonica della
Radio Olandese Orchestra
Sinfonica della Filarmonica
Giapponese sotto la guida di
illustri direttori Mikhail
Lidsky svolge anche un’atti
vità di musica da camera esi
bemdosi con “I Virtuosi di
Mosca” lo Shostakovich Quartet il
Mozart Quartet e con Yuri Bashmet
Alexander Knyazev Frans Helmerson
Alexey Lundin Dmitri Tsirin Boris
Berezovsky ed altri E’ solista della
Associazione Filarmonica Statale di
Mosca Mikhail Lidsky si è esibito rego
larmente nelle sale da concerto più
importanti di Mosca è andato in
tournée in Russia e ha partecipato in
prestigiosi festivals come il Festival
d’Autunno di Praga e il Festival Milano
LondraNew YorkMosca organizzato
dalle “Serate Muscali” di Milano Mikhail
Lidsky ha anche istituito “Serate
Musicali d’Autunno di Mosca” e ha diret
to il Festival Volgograd Piano Ha
inciso otto CD di cui sei per la DENON
Attualmente sta registrando l’integrale
delle Sonate per pianoforte di Nikolai
Myaskovsky per MELODIYA Dal Mikhail Lidsky insegna al Conservatorio
di Stato di Mosca Fino al è stato
l’assistente di Elissò Virsaladze per poi
divenire un libero docente Ha tenuto
masterclass in diverse città della Russia
e all’estero incluso il corso di specializ
zazione all’University di Anatolia
(Turchia) nel e all’Accademia
Estiva di Kostomuksha del Privi di un carattere unitario perché compositi in periodi diversi i
Sei momenti musicali op
furono raccolti e pubblicati nell'ulti
mo periodo della vita di Schubert nel Si tratta pièces de
caractère più brevi degli Improvvisi: il primo (Moderato) ha la
grazia di di un minuetto con un episodio centrale misterioso e
sognante; il secondo (Andantino) è costruito come un rondò su
un ritmo di barcarola con un canto pieno di pathos; il terzo
(Allegro moderato) il più celebre già pubblicato nel con il
titolo Air russe è una piccola danza dal sapore ungherese; il
quarto (Moderato) è invece il pezzo più sviluppato basato su un
disegno che evoca i preludi di Bach e che si trasforma in un mor
morante moto perpetuo; il quinto (Allegro vivace) è uno scherzo
violento dal ritmo dattilico; il sesto (pubblicato con il titolo
Plainte d'un troubadour) ha l'andamento di un corale ma intriso
di lirismo e pieno di audaci modulazioni Alla produzione giova
nile di Chopin appartiene invece il Rondeau à la Mazur op
composto nel e dedicato a una sua allieva la contessa
Alexandrine de Moriolles Si tratta di una pagina vivace in stile
di Mazurka dalla scrittura brillante con un primo tema agile
modellato su stilemi della tradizione popolare polacca e un
secondo più ampio e espressivo con una grande varietà di motivi
secondari e alcune insolite indicazioni di espressione (come
lusingando e leggiero o risvegliato) Composta venti anni dopo
nel la Polaccafantasia op è invece un esempio di speri
mentazione formale: lo schema tradizionale della polacca viene
scardinato e trasformato in una forma aperta simile alla ballata
con temi che sembrano improvvisazioni Il risultato è una musica
fluida e sfuggente in cui Chopin sfoggia una straordinaria inven
zione timbrica e armonica ma anche una scrittura pianistica di
tipo sinfonico Come Chopin anche Nicolai Medtner è stato prin
cipalmente un compositore di musica per pianoforte Nato a
Mosca nel allievo di Taneev e Arenskij trasferitosi a Parigi
e poi a Londra fedele al sistema tonale e critico nei confronti
delle innovazioni della musica contemporanea unì nella sua
musica il gusto per la perfezione formale con la ricerca di forti
caratterizzazioni espressive Lo si nota anche nei tre brevi
Arabeschi op composti nel nell'atmosfera incantata di
Ein Idyll (Allegretto tranquillo e dolce) in quella sinistra e
aggressiva dei due TragoedieFragmenten (Andante con moto Adagio; Allegro inquieto) Medtner fu anche un affermato piani
sta allievo di Paul Pabst (a sua volta allievo di Liszt) ed ebbe
come compagni di studi Rachmaninov (che lo considerava «il più
grande compositore del nostro tempo») e Aleksander Skrjabin
Quest'ultimo mentre era impegnato a portare a termine il
cosmico e visionario Prometeo compose alcuni piccoli pezzi per
pianoforte tra i quali il Foglio d'album op del una
miniatura di battute che contiene alcuni espliciti riferimenti
alle armonie del Prometeo Alla sua ultima produzione apparten
gono i leggeri e misteriosi Deux Poèmes op ( Fantastico
Sognando) e la Sonata op composta tra il e il la più
lunga tra le ultime sonate dalla complessa articolazione formale
che genera l'effetto di una allucinata frenesia di un oggetto
sonoro che ruota su se stesso
Gianluigi Mattietti
10 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“Il pianoforte evocativo e visionario”
MIKHAIL LIDSKY pianoforte
FRANZ PETER SCHUBERT (
)
Sei momenti musicali op do magg (Moderato)
la bem magg (Andantino)
fa min (Allegro moderato)
do diesis min (Moderato)
fa min (Allegro vivace)
la bem magg (Plainte d’un troubadour)
FRYDERYK CHOPIN ( )
Rondò in fa magg op “ À la Mazur”
PolonaiseFantaisie in la bem magg op NIKOLAJ KARLOVIC MEDTNER ( )
Arabesques op Ein Idyll (Allegretto tranquillo e dolce)
TragoedieFragment in la min (Andante con moto Adagio)
TragoedieFragment in sol min (Allegro inquieto)
ALEKSANDR SKRJABIN ( )
Feuillet d’album op Deux Poèmes op
Fantastico
Sognando
Sonata n op E T I Z I A B E L M O N D O nel febbraio
all’età di anni si è aggiu
dicata il Primo Premio al prestigioso
Concorso Internazionale di Israele
dove le è anche stato assegnato il
Premio “Ester Herlitz” per la miglio
re interpretazione di un pezzo con
temporaneo Dal suo debutto inter
nazionale a anni con l’Orchestra
RTE di Dublino Letizia Belmondo ha
vinto numerosi concorsi e premi:
Concorso Internazionale di Arpa a
Lausanne nel e il Premio
Speciale per la miglior interpretazio
ne del Prélude di A Jolivet Concorso
Franz Schubert Concorso Martine
Geliot a Lille Terzo Grand Prix al
Concorso Lily Laskine nel Concorso della Società Umanitaria
nel Premio Rovere d’Oro nel
Concorso Victor Salvi nel Letizia è una delle soliste d’arpa più
straordinarie della sua generazione:
la sua capacità musicale e la sua tec
nica hanno sedotto il pubblico in
tutto il mondo Dopo il debutto alla
Wigmore Hall di Londra ha raccolto
successi e riconoscimenti in tutta
Europa e negli Stati Uniti Nel gen
naio ha registrato il suo primo
CD per la “Egan records” Nata a
Torino nel inizia a studiare l'ar
pa nella sua città a anni presso il
Suzuki Talent Center Dal pro
segue gli studi con Gabriella Bosio
ottenendo il diploma a anni con il
massimo dei voti e la lode presso il
Conservatorio "G Verdi" di Torino
nel Grazie anche ad una borsa
di studio dell’Associazione per la
Musica De Sono Letizia si perfezio
na al Conservatoire National
Superieur de Musique de Lyon
L
(Francia) sotto la guida del M
Fabrice Pierre e successivamente alla
Juilliard School di New York con
Nancy Allen La sua formazione
musicale si compie anche con lo stu
dio del violoncello che inizia a soli anni proseguendolo con Antonio
Mosca presso il Conservatorio "G
Verdi" di Torino
Le tre Sonate di Domenico Scarlatti sono trasposizioni da originali per
cembalo Nella K il tema in libera polifonia a due voci acquisisce
nel suono arpistico una particolare cantabilità che si infrange nelle
parti centrali delle due sezioni su modulazioni e cromatismi che l'arpa
settecentesca non poteva eseguire Prima della conclusione spiccano
tre consecutive cadenze d'inganno: identico trattamento s'incontra
nelle arie di turbamento di Pergolesi (per esempio Adriano in Siria e
Olimpiade) e nella Fantasia in do minore K di Mozart Se la secon
da Sonata in mi maggiore evoca l'arpa per il tipo di scrittura più
complessa è la trasposizione della K : un canone condotto libera
mente affine allo stile delle Sonate di Corelli
L’Ottocento con Spohr vede un maggior approfondimento delle spe
cifiche possibilità dello strumento per lo sviluppo di una sua forma
autonoma di scrittura: nella Fantaisie op cominciano ad essere pre
senti infatti quegli effetti tipici dell’arpa quali rapide salite e discese
arpeggiate o in glissando passaggi con suoni armonici e suoni
étouffés (suoni smorzati con il palmo della mano)
Nell’Impromptu di Fauré da un canto piano che si muove inizialmen
te quasi come un corale prende le mosse un percorso – che di questo
canto ne è lo sviluppo – in cui rari momenti di cantabilità vengono
subito sommersi da un turbinio e da avvicendamenti di rapidi passaggi
che in questo brano sembrano condensare tutto lo scibile delle possi
bilità tecniche ed espressive che lo strumento era in grado di realizzare
La Sonata di Paul Hindemith (
) pone a contrasto il ritmo mecca
nico quasi da valzer irrigidito dei due primi tempi al finale che porta
a epigrafe un Lied del poeta romantico Holty Il poeta immagina che
dopo la morte la sua arpa appesa dietro un altare risuonerà misterio
samente all'imbrunire (ancora un'immagine frequente nella poesia
romantica tedesca) Il legame fra musica e testo è molto labile:
Hindemith costruisce un unico arco culminante su un accordo di mi
bemolle fortissimo lentamente sfumato in note brevi Inizio e fine
sono accomunati dallo stesso tema a sua volta costruito ad arco rove
sciato discendente ascendente: il misterioso suono serale di Holty è
alluso da Hindemith con i lontani arpeggi che risuonano al termine
L’esplorazione di nuove dimensioni sonore nei timbri strumentali è
uno degli aspetti che caratterizzano le ricerche delle avanguardie
musicali soprattutto a Parigi fronte più avanzato delle nuove espe
rienze artistiche del primo Novecento ma anche capitale europea del
l'arpa Fra i primi a subire il fascino delle sue sonorità eteree è Claude
Debussy che la impiega in vari lavori cameristici e ad essa sembra
guardare anche per la sua rivoluzionaria concezione del timbro piani
stico L’arpa non è dunque fuori luogo quale alternativa al pianoforte
per qualcuno dei celebri Préludes (due libri )
Nel Romanticismo emerge il pianoforte come strumento solista: nella
tendenza al virtuosismo alla potenza di suono all'emulazione cel
canto l'arpa non sembra più un mezzo idoneo La ripresa d'interesse
avviene a fine secolo soprattutto nelle culture più indipendenti dal
l'influenza germanica Ne è testimone Henriette Renié con la
Légende ispirata alla ballata Les Elfes del simbolista Leconte de Lisle
Il poemetto racconta dell'incontro del cavaliere con la morte che lo
attira nella tomba paragonandola al loro letto nuziale; suggerendo
riferimenti al Re degli Elfi di Schubert alle ballate Leonore di Burger
e Loreley Le strofe come in tutte le ballate narrative sono intercala
te dal ritornello: "Couronnés de Thym et de Marjolaine / les Elfes
joyeux dansent sur la plaine" La struttura musicale segue quella poe
tica: il Moderato iniziale espone un primo tema mentre il seguente
Allegro alla marcia presenta il secondo Ogni successiva sezione ripete
il secondo tema in scritture sempre variate (ribattuti accordi arpeggi
terzine); nel finale la melodia d'inizio s'innesta alle prime note del
secondo tema come l'unione mortale dei due personaggi della balla
ta
Letizia Belmondo
13 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“Absolute Harpe...”
LETIZIA BELMONDO arpa
DOMENICO SCALRLATTI ( )
Sonata K in fa min
Andante moderato
Sonata K in mi magg
Allegro
Sonata K in mi min
Allegro
LUDWIG SPOHR ( )
Fantasia
GABRIEL FAURÉ ( )
Impromptu op PAUL HINDEMITH (
)
Sonata
Mäßig schnell
Lebhaft
Sehr Langsam
CLAUDE DEBUSSY ( )
Da Préludes (° e ° libro):
Des pas sur la neige
Bruyères
HENRIETTE RENIÉ ( )
Légende d’après “Les Elfes” de Leconte de Lisle
Moderato
Allegro alla marcia
C
RISTIANA
PEGORARO si è esibita regolar Joaquin Nin Le sue registrazioni televisive e “Al Ritmo di Valzer Tanghi
mente nelle principali città d’Europa
Stati Uniti Sud America e Australia sin dal
l'età di dieci anni Il suo pianismo ha costan
temente dimostrato grandi capacità tecniche
ed interpretative come attestano i primi
premi in vari concorsi internazionali tra i
quali "Città di Senigallia" "Città di Marsala"
"D Scarlatti" di Napoli e "Artists
International Special Presentation Debut
Award" di New York Nel a Praga le è
stato assegnato il premio "Il migliore dell'an
no per la musica classica" per "il naturale
talento la grande personalità la magistralità
del fraseggio e la maturità espressiva" Il
New York Times l’ha definita "un’artista di
altissimo livello" in occasione del suo debut
to al Lincoln Center di New York nel Cristiana Pegoraro ha suonato come solista e
con orchestra per alcune delle più importanti
associazioni e sale da concerto del mondo
(Lincoln Center Carnegie Hall Nazioni
Unite e Museo Guggenheim New York;
Opera House Sydney; Grosses Saal
Festspielhaus Salisburgo; Bösendorfer Saal
Vienna; Centro Cultural de Belem Lisbona; Auditorium Parco della Musica Sala
Santa Cecilia Roma; Serate Musicali Milano; Sorrento Jazz Festival Festival di S
Pietroburgo Festival di Edimburgo
Klavierfestival Ruhr – Germania) Nel durante una tournée in Brasile con i
Salzburger Kammervirtuosen e il coro
dell’Accademia Nazionale di S Cecilia di
Roma ha debuttato al Teatro Municipale di
San Paolo al Teatro Municipale di Rio de
Janeiro e al Teatro dell’Opera di Manaus Nel
ha suonato per il Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione
della sua visita a New York e ha tenuto il suo
ottavo recital al Lincoln Center di New York
alla presenza del Presidente dell’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite Julian Hunte
Acclamata dalla critica come una delle
migliori interpreti di musica cubana e suda
mericana ha suonato in prima assoluta alcu
ne opere di compositori latinoamericani
quali Astor Piazzolla Ernesto Lecuona e
radiofoniche includono RAI Mediaset Radio
Vaticana Discoteca di Stato BBC (Scozia)
ARD (Germania) RTP (Portogallo) WQXR
New York (USA) e Nine Network
(Australia) Ha partecipato a diverse trasmis
sioni televisive per la RAI e Mediaset Ha
inciso per Decision Products Nuova Era
Dynamic e Diva Ha inoltre composto la
musica per il video “Per chi suona la sirena”
presentato alle Nazioni Unite l’ Settembre
in memoria delle vittime dell’attacco
terroristico Cristiana Pegoraro si è diploma
ta presso il Conservatorio di Terni sua città
natale con il massimo dei voti lode e men
zione d'onore ed ha proseguito gli studi con
Jörg Demus a Vienna e Hans Leygraf al
Mozarteum di Salisburgo e alla Hochschule
der Künste di Berlino In seguito si è perfe
zionata con Nina Svetlanova alla Manhattan
School of Music di New York
e Danze Cubane”
Figlio di un maestro di scuola Schubert
mostrò sin dalla fanciullezza una straordi
naria disposizione per la musica ed iniziò
ancora giovane a comporre prolificamen
te Il valzer è da sempre associato a
Vienna e in tal riguardo Schubert è un
vero Viennese capace di afferrare la viva
cità di questa danza popolare Soirée de
Vienne N (Serata viennese N) fa parte
di una serie di valzer di Schubert trascritti
da Liszt come brani da concerto
Chopin viene considerato “il poeta del pia
noforte” Nessuno infatti come lui è stato
capace di sfruttare le risorse timbriche del
pianoforte per creare un universo di colori
del suono La mazurka era in origine una
danza popolare polacca che poteva essere
eseguita a tempi diversi con accento
spesso sul tempo debole della battuta Le
mazurke di Chopin sono danze idealizzate
dello spirito Questi brevi brani alcuni
malinconici altri capricciosi e briosi ridon
dano di incantevoli melodie
Le migliori composizioni di Chabrier riflet
tono il brio e l’arguzia della società parigi
na dell’Ottocento Chabrier basa spesso la
sua musica su schemi ritmici irregolari o
su figure rapidamente ripetute e tratte
dalla bourrée una danza popolare della
sua nativa Auvergne La sua musica è
spesso animata dal senso dell’umorismo e
della caricatura Lo ScherzoValse fa parte
delle Pièces Pittoresques ed è caratterizza
to da un fraseggio mozzafiato ricco di
prorompenti accordi vividi policromi
staccati e tanta spavalderia
Brahms fu largamente riconosciuto come
il più classico dei compositori romantici I
Valzer op rappresentano le pagine più
leggiadre ed eleganti della sua musica per
pianoforte senza peraltro contenere
alcunché dei manierismi della musica da
salotto Sono portatori di una vasta
gamma di espressioni e formano un’incan
tevole rassegna di motivi non tutti però
rassomiglianti alla danza
Granados s’impose presto come pianista e conquistò popolarità
in tutta la Spagna Scrisse copiosamente per il pianoforte con
uno stile vagamente romantico Le dodici Danzas españolas
sono di straordinario effetto sia nella versione originale per pia
noforte che nei vari adattamenti strumentali e per orchestra
Il prestigio di Rossini nel mondo della musica italiana rimase
sempre ineguagliato durante tutta la sua vita Dopo il primo
successo nel le sue opere vennero rappresentate in tutti i
teatri italiani Rossini godette di grande stima sia a Parigi dove
passò gran parte dei suoi ultimi anni che in Italia dove morì nel
Liszt fece varie trascrizioni della musica di Rossini e tra
esse spicca per esuberanza la famosa tarantella napoletana La
danza
Come artista mi ritengo in continua evoluzione Recentemente
ho intrapreso un nuovo viaggio musicale iniziando ad esprimer
mi attraverso la composizione Balla con me racconta di una
donna che vorrebbe divenire vento e mare per abbracciare il suo
uomo e danzare con lui Il vento e il mare è stata invece compo
sta osservando l’incredibile variazione di gradazioni di colore e
di temperamento di questi due elementi Il finale è altamente
drammatico e mostra come a volte i contrasti in natura possano
divenire violenti e distruttivi
A Piazzolla è attribuito il merito di aver portato la musica del
tango sulla scena concertistica internazionale senza peraltro
comprometterne le origini di danza popolare di Buenos Aires
Trasferitosi molto giovane a New York il soggiorno in tale città
gli permise di entrare in contatto con la musica di Gershwin e di
altri compositori jazz Dopo aver studiato composizione a
Parigi Piazzolla si dedicò al tango rinnovandolo per venire
incontro alle aspettative delle nuove generazioni
Ascoltando Nazareth scopriamo un compositore che nessuno
storico della musica brasiliana classica o popolare può permet
tersi di trascurare Troppo forbita per essere veramente popola
re la sua musica è anche troppo popolare per potersi considera
re classica Nell’Ottocento giunsero in Brasile danze quali la
polka il valzer ed il tango che in quel paese si fusero alle origini
afrocubane della musica popolare Nelle composizioni di
Nazareth si ravvisano i ritmi del suo paese misti al pianismo
romantico del musicista di formazione classica Il manierismo da
salotto è evidente nelle polke sotto forma di un lessico ricco di
sincopi
Lecuona è stato il principale compositore cubano del ventesimo
secolo Personalità eclettica svolse attività sia come musicista
classico che come creatore di colonne sonore per film Tra le
principali caratteristiche delle sue danze cubane spiccano una
sorta di ostinato per la mano sinistra le melodie sincopate l’uso
percussivo della tastiera e il notevole brillante ricorso al virtuo
sismo
Cristiana Pegoraro
14 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga ex Chiesa S Maria
“Al ritmo di Valzer, Tanghi
e Danze Cubane”
CRISTIANA PEGORARO pianoforte
F SCHUBERT / F LISZT
Soirée de Vienne: ValseCaprice n FRYDERYK CHOPIN ( )
Mazurke: op n e op n ALEXISEMMANUEL CHABRIER ( )
Scherzo Valse
JOHANNES BRAHMS ( )
Walzer op :
n in si magg n in mi magg n in si min
n in la magg n in la min
ENRIQUE GRANADOS ( )
Danza española: Oriental
G ROSSINI / F LISZT
La Danza Tarantella Napoletana
CRISTIANA PEGORARO (
)
Dance with me (prima esecuzione europea)
The Wind and the Sea
ASTOR PIAZZOLLA (
)
Tanghi (arr C Pegoraro):
Chau Paris La Muerte del Angel Oblivion Made in USA
ERNESTO NAZARETH ( )
Polke: Ameno Resedá A Fonte do Suspiro
E LECUONA / C PEGORARO
Fantasia su Danze Cubane
M
ARIANA
S I R B U nata a Iasi in
Romania in una famiglia di tradi
zioni musicali ha compiuto i suoi studi
all’Accademia di Musica di Bucarest nella
classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha
iniziato giovanissima la carriera concerti
stica ottenendo numerosi premi interna
zionali ed ha suonato come solista nelle
più importanti sale da concerto di tutto
il mondo Nel è stata tra i fondatori
del Quartetto Academica vincitore di
prestigiosi premi nei concorsi internazio
nali di Liegi Monaco Ginevra Belgrado
con il quale ha svolto un’intensa attività
di concerti e di registrazioni Nel entra a far parte del Trio di Milano con il
pianista Bruno Canino ed il violoncellista
Rocco Filippini con il quale ha partecipa
to a numerose tournées in Europa USA
Canada e Australia Nel Mariana
Sirbu è divenuta il leader del gruppo I
Musici Dal è anche membro fonda
tore e primo violino del Quartetto
Stradivari Invitata regolarmente ad
alcuni dei più importanti festival musica
li internazionali ha collaborato con alcu
ni dei più noti musicisti contemporanei
Ha registrato per numerosissime radio e
televisioni in tutto il mondo ed ha inciso
per le case discografiche Philips
Dynamic Schwann Harmonia Mundi
UNICEF e Decca Ha insegnato
all’Accademia di Musica di Bucarest alla
Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
di Saluzzo all’Accademia Europea di
Musica di ErbaComo e ha tenuto
Masterclass in Italia e Europa
Attualmente è docente alla Scuola di
Musica di Fiesole e all’University of
Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona
un violino A Stradivari del sopran
nominato “Conte de Fontana” strumen
to che ha accompagnato per lungo
tempo la carriera artistica del violinista
David Oistrach
R U N O G I U R A N N A direttore d'or
chestra e violista italiano nato a
Milano da una famiglia di musicisti ha
compiuto gli studi musicali a Roma Tra i
fondatori del complesso I Musici e parti
colarmente attivo come membro del
Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carrie
ra solistica presentando in prima esecu
zione assoluta con la direzione di
B
Herbert von Karajan la Musica da
Concerto per viola e orchestra d'archi
composta per lui da Giorgio Federico
Ghedini Da allora ha suonato con presti
giose orchestre diretto da Claudio
Abbado Sir John Barbirolli Sergiu
Celibidache Carlo Maria Giulini e
Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di per
fezionamento di Sermoneta e presso la
Fondazione Stauffer di Cremona Ha
tenuto masterclass in tutto il mondo
frequentemente invitato al Festival di
Marlboro negli Stati Uniti Direttore arti
stico dal al dell'Orchestra da
Camera di Padova e del Veneto ha diret
to l'orchestra durante questo periodo in
numerosi tour in Europa e Sud America
Nel ha presieduto la giuria della
First International Bruno Giuranna Viola
Competition in Brasile La sua discogra
fia comprende la Sinfonia Concertante di
Mozart con Franco Gulli Henryk
Szeryng e AnneSophie Mutter l'integra
le dei Concerti per Viola d'amore di
Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di
Mozart con il Beaux Arts Trio prodotti
dalla Philips Nel l'incisione dei Trii
di Beethoven realizzata con la violinista
AnneSophie Mutter ed il violoncellista
Mstislav Rostropovich per la Deutsche
Grammophon ha ottenuto una Grammy
Award Nomination Come direttore ha
vinto il Grand Prix du Disque
dell'Académie Charles Cros di Parigi per
la registrazione con David Geringas dei
Concerti per Violoncello di Boccherini
Nella sua ultima realizzazione discografi
ca della Sinfonia Concertante di Mozart
pubblicata da EMI ha collaborato con la
violinista AnneSophie Mutter e
l'Academy of St MartinintheFields
diretta da Sir Neville Marriner Attuale
Principal Guest Conductor della Irish
Chamber Orchestra ha iniziato dal
una stretta collaborazione con
l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di
Milano
OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre
Fournier e ha iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso
Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fon
datore del “Trio di Milano” in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco
repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia attività nei più presti
giosi centri musicali e festivals internazionali Insegna violoncello al
Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del “Quartetto Accardo” e mem
bro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation
di Praga
R
RANCO PETRACCHI nasce a Pistoia nel e compie i suoi studi a Roma
presso il Collegio di Musica di SCecilia dove si diploma con Guido Battistelli
nel con il massimo dei voti Questo gli permette di iniziare immediatamente
l’attività concertistica Nel contempo studia Composizione con Di Donato e
Margola e Direzione d’Orchestra con Franco Ferrara Il primo concerto importan
te che lo segnala all’attenzione del pubblico e della critica nazionale ed interna
zionale è a Venezia (
) al Festival di Musica Contemporanea dove esegue in
prima esecuzione il Concerto di Firmino Sifonia per contrabbasso e orchestra La
critica è unanime nel definirlo “astro nascente del concertismo di questo stru
mento” Nel vince il concorso di Primo contrabbasso alla Rai di Torino e nel
’ si trasferisce a Roma dove diventerà il Primo contrabbasso titolare fino al
anno in cui intraprende definitivamente l’attività di solista e direttore d’or
chestra In orchestra ha suonato con i più importanti Direttori d’orchestra
Un’esperienza unica e preziosa che Franco Petracchi ha trasmesso ai numerosi
allievi nel mondo Nel vince per concorso ed esami la cattedra di contrabbas
so per i Conservatori ed insegna a Bari Frosinone L’Aquila e Roma Nel lascia il Conservatorio italiano per trasferirsi in Svizzera presso quello di Ginevra
ottenendo la classe di perfezionamento e “ virtuosité” In questo stesso anno
insieme ai colleghi Accardo Giuranna e Filippini fonda la Scuola per Strumenti
ad Arco “Accademia Walter Stauffer” di Cremona e viene invitato ad insegnare
anche presso la Scuola di Musica di Fiesole Da venticinque anni insegna ai Corsi
di Perfezionamento Musicale di Sermoneta di cui è direttore artistico Franco
Petracchi è sicuramente il contrabbassista che sulla scia di grandi Maestri come
Dragonetti Bottesini Caimmi Mengoli Billè Prunner Findeisen Simandl
Nanny ha rivoluzionato la tecnica del suo strumento Il suo modo di interpreta
re sintetizzare formalizzare la tecnica del contrabbasso portandola a livello degli
altri strumenti ad arco con concetti anche pianistici è unico Questo aspetto
peculiare del suo insegnamento ha permesso ad innumerevoli allievi che hanno
seguito la sua scuola in ogni parte del mondo di affermarsi in tutti i più impor
tanti concorsi di interpretazione I suoi studi di Composizione e di Direzione
d’Orchestra hanno permesso di far penetrare l’interesse degli allievi nell’aspetto
più profondo delle composizioni scritte per questo strumento sia solistiche che
orchestrali
F
E
LISSÒ
VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi in una famiglia che per generazioni ha par
tecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia Ha iniziato a stu
diare piano con la nonna la professoressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequenta
to il conservatorio ha lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca A vent’anni si è
aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky A Mosca ha proseguito
gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak Questi insegnanti di grande talento oltre
ad influire profondamente sullo sviluppo artistico di Elissò l’hanno immersa nella
rinomata tradizione russa della pedagogia del pianoforte Non sorprende pertanto che
Elissò sia oggi considerata una insegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti
abbiano ottenuto straordinari riconoscimenti Elissò Virsaladze insegna regolarmente
al Conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come
membro della giuria a pressoché tutti i più importanti concorsi internazionali:
Santander Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di Tel Aviv solo per citare gli eventi più
recenti L’artista ha una grande passione per i compositori del tardo diciottesimo seco
lo e del diciannovesimo secolo in particolare Mozart Beethoven Chopin e Schumann
A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in
occasione del quale è stata annoverata dalla stampa internazionale tra i grandi inter
preti contemporanei di Schumann La pianista è altresì nota per il vasto repertorio che
si estende fino a comprendere i compositori russi moderni L’Unione Sovietica le ha
attribuito le massime onorificenze artistiche Elissò Virsaladze si esibisce regolarmente
a Londra Milano Roma Parigi Lisbona Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in
duo con Natalia Gutman a Vienna Berlino Bruxelles Madrid Monaco Milano
Ginevra e Losanna solo per citare le principali città europee Con il repertorio di musi
ca da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal
Philharmonia London ha effettuato tournées nel Nord America in Giappone e in
Europa Elissò Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in
Francia Germania Italia Spagna
Svizzera Stati Uniti e in altri paesi
collaborando con direttori d’orche
stra quali Rudolf Barschai Kyril
Kondraschin Riccardo Muti Kurt
Sanderling Wolfgang Sawallisch
Evgeny Svetlanov Juri Temirkanov
o Antoni Wit L’etichetta Live
Classics con cui ha pubblicato nume
rose opere apre un’ampia prospetti
va sulla personalità musicale di
Elissò Virsaladze
Ë L O Ï S E G E O G H E G A N nata a
Dublino ha iniziato lo studio
del violino presso il " Conservatory
of music and Drama" di Dublino
sotto la guida di Brian MacNamara
conseguendo il diploma con il mas
simo dei voti e la lode A soli anni
si è esibita come solista con
l’Orchestra della Radio e Televisione
d’Irlanda registrando il concerto n
di Camille SaintSaens nella
"National Concert Hall" di Dublino
Nel ha ricevuto una borsa di
studio presso la "Scuola di musica di
Fiesole" a Firenze dove si è perfe
zionata sotto la guida di Mariana
Sirbu Contemporaneamente si è
dedicata alla musica da camera
seguendo i corsi del Trio di Milano
Attualmente frequenta la classe di
Mariana Sirbu alla “Musikhochschule
Felix MendelssohnBartholdy" di
Lipsia Nel ha debuttato con la
"National Symphony Orchestra of
Ireland" eseguendo il "Poème " di
Chausson Dal collabora con la
"Gewanhaus Orchestra" di Lipsia e
con l'orchestra della Radio
Televisione Tedesca (MDR)
H
Dei due Quintetti per archi di Brahms quello in sol magg op fu composto a Bad Ischl nell'estate del Nonostante le criti
che che ricevette all'epoca (per la scrittura strumentale troppo
complicata per il ruolo predominante dato alla prima viola) rap
presenta un capolavoro della produzione matura di Brahms nel
quale la grande saldezza formale si fonde con una straordinaria
varietà di soluzioni timbriche le atmosfere festose e malinconi
che le inflessioni ungheresi negli ultimi tre movimenti Hanslick
ne sottolineò «l'intensità espressiva e l'ammirevole concisione
della forma» che gli faceva pensare all'ultimo Beethoven Nel
primo movimento Allegro non troppo ma con brio in forma
sonata Brahms recupera alcuni materiali tematici destinati ad
una Quinta Sinfonia mai compiuta: ad esempio il primo tema in
/ dal carattere eroico e dominato dalla voce del violoncello al
quale si contrappone un secondo motivo tutto melodico una
linea dolce del primo violino prolungata in forma sincopata dalla
prima viola Il secondo movimento Adagio basato su un malin
conico motivo in Re minore è in forma di tema con (quattro)
variazioni; mentre il terzo Un poco Allegretto in tempo terna
rio ha il carattere di un intermezzo ma ancora un po' cupo
come un valzer triste e ancora in tonalità minore (Sol minore) Il
finale Vivace ma non troppo presto è invece un'esplosione di
gioia una musica «meridionale» (Rostand) viennese (è stato
anche soprannominato PraterQuintett) dal piglio danzante
pena di elementi ritmici e zigani Articolato in cinque movimenti
e strettamente imparentato con la forma del divertimento è
invece il celebre Quintetto per pianoforte e archi in la maggiore
«La Trota» Fu composto da Schubert tra l'estate del e l'au
tunno del su richiesta di Sylvester Paumgartner buon vio
loncellista dilettante (a casa di Paumgartner avvenne la prima
esecuzione privata alla fine del ): per affidare una parte
melodica al violoncello ma senza rinunciare al rinforzo dell’ar
monia Schubert decise di introdurre il contrabbasso ottenendo
così una dimensione timbrica insolita accentuata dal frequente
impiego melodico del pianoforte che si fonde con le trame degli
archi (violino viola violoncello e contrabbasso) Nei cinque
movimenti emerge la ricerca di un'espressione libera il piacere
tutto schubertiano del suonare insieme Il titolo «La trota» deri
va dalle variazioni del quarto movimento (Andantino) basate sul
tema del Lied Die Forelle che mostrano una grande inventiva
un'ampia gamma di espressioni ottenuta ricorrendo anche a
passaggi di agilità soprattutto nel violino e nel pianoforte
Precedono questo movimento un guizzante Allegro vivace con
un primo tema calmo e meditativo esposto da violino e violon
cello e un secondo tema dal carattere danzante; un Andante
bipartito in fa maggiore molto modulante; uno Scherzo breve
fugace carico di energia Il quintetto si chiude con un Allegro
giusto basato su due temi distinti su ritmi incalzanti su elementi
ungheresi che trasformano questo finale in una vera e propria
esplosione di gioia
Gianluigi Mattietti
16 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Itinerari romantici”
MARIANA SIRBU
HËLOISE GEOGHEGAN
BRUNO GIURANNA
WILLIAM LANE
ROCCO FILIPPINI
FRANCO PETRACCHI
ELISSÒ VIRSALADZE
violino
violino
viola
viola
violoncello
contrabbasso
pianoforte
JOHANNES BRAHMS ( )
Quintetto in sol magg op per due violini
due viole e violoncello
Allegro non troppo ma con brio
Adagio in forma di tema con variazioni
Un poco allegretto
Vivace ma non troppo presto
FRANZ PETER SCHUBERT (
)
Quntetto in la magg op “La Trota”
Allegro vivace
Andante
Scherzo
Presto
Andantino
Franz Schubert: disegno di Aldo Clementi
L’O
RCHESTRA DA CAMERA ARETUSEA
trae la sua denominazione dalla mitolo
gia greca che narra della figlia di Nereo e
Doride Aretusa trasformata da Diana in
una fonte di acqua dolce sgorgante copiosa
lungo la riva baciata dalle acque del porto
grande di Siracusa L’orchestra costituita in
seno all’ASAM (Associazione Siracusana
Amici della Musica) consta di un organico
formato da musicisti siciliani con una solida
esperienza cameristica Il gruppo sorge con
l’intento di diffondere le più nobili tradizio
ni strumentali dell’Isola dipanando un tes
suto culturale forse solo idealmente ipotiz
zato dato dall’unione delle ottime leve
artistiche presenti in questo comprensorio
del meridione Le collaborazioni
dell’Orchestra da Camera Aretusea hanno
toccato artisti quali: Gabriele Pieranunzi
Myriam Dal Don Sergej Girschenko
Antonello Farulli In qualità di gruppo sta
bile di soli archi ha preso parte al Master di
Alto Perfezionamento Strumentale e da
Camera tenuto ad Erice dai docenti J
Kawasaki Federico Agostini e James Kreitz
LAUDIO PARADISO nato a Roma nel
dopo gli studi classici si è diploma
to con il massimo dei voti nel Conservatorio
“Santa Cecilia” in Roma nella classe di flauto
di Angelo Persichilli e ha conseguito il
Diploma Accademico nella Accademia
Filarmonica di Bologna Ha ottenuto il
C
SolistenDiplom nella MusikAkademie di
Basilea nella classe di PeterLukas Graf e
conseguito il Diploma Accademico
dell’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” in
Roma nella classe di musica da camera di
Riccardo Brengola Si è perfezionato in flau
to con Andrè Jaunet Conrad Klemm
Gerardo Levy e Giorgio Zagnoni in musica
da camera con Bruno Canino Cesare
Ferraresi e Rocco Filippini Dal ha svol
to un’intensa attività concertistica sia come
solista con orchestra che in numerose for
mazioni cameristiche figurando spesso tra i
fondatori Ha suonato come primo flauto
nell’Orchestra Sinfonica di Piacenza
nell’Orchestra “A Scarlatti” di Napoli della
RAI nell’Orchestre Symphonique de
Fribourg e nell’Orchestra Sinfonica Italiana
Ha inciso per Amadeus EdiPan Edizioni De
Santis EMIAcademie de Musique de Sion
The Classic Voice e registrato per All India
Radio Canale Radio de la Suisse Romande
Radiotelevisione Italiana RadioTre Radio
Vaticana Suddeutsche Rundfunk e UER Unione Europea di Radiodiffusione È titola
re della cattedra di Musica d’insieme per
strumenti a fiato nel Conservatorio di
Perugia È fondatore e direttore de I Fiati di
Parma Claudio Paradiso è da anni impegna
to nella ricerca musicologica della grande
tradizione strumentale italiana dei secoli
XVIII e XIX Ha coordinato un gruppo di stu
dio per la prima biografia su Luigi Hugues
sta concludendo quella su Teodulo
Mabellini ha ideato e curato il volume “Il
flauto in Italia” prima importante raccolta
di saggi sulla storia di uno strumento musi
cale in ambito nazionale pubblicato dalla
Libreria di Stato dell’Istituto Poligrafico e
Zecca dello Stato
A U R I Z I O M A R I N O nel ha
vinto il concorso per oboe presso
l’Orchestra “Alessandro Scarlatti” della RAI
di Napoli con la quale si è esibito spesso in
qualità di solista in dirette radiofoniche e
televisive collaborando con direttori e soli
sti di fama internazionale Tale ruolo è
stato ricoperto fino alla chiusura del com
plesso orchestrale Premiato in numerosi
concorsi nazionali ed internazionali con il
“Quintetto Scarlatti” ha vinto nel il
primo premio per la musica da camera al
concorso “Francesco Cilea” di Palmi Primo
oboe solista dell’orchestra “Associazione
Alessandro Scarlatti” di Napoli ha eseguito
numerosi concerti solistici Da circa dieci
anni è primo oboe del complesso “I Fiati di
Parma” È invitato stabilmente a collabora
re come primo oboe con diverse orchestre
tra le quali l’Orchestra Sinfonica Abruzzese
I Solisti di Santa Cecilia l’Orchestra del tea
tro Verdi di Salerno I Solisti Aquilani
l’Orchestra Filarmonica di Torino ed altre
E’ titolare della cattedra di oboe presso il
Conservatorio statale di musica “Domenico
Cimarosa” di Avellino
M
La grandezza di un gigante della musica quale Johann Sebastian
Bach può essere individuata anche nei particolari non è neces
sario dover far riferimento alla Messa in si minore o capolavori
del genere Uno di questi dettagli riguardante il programma
della serata è la sua ‘moderna’ attenzione per gli strumenti a
fiato Attenzione che nella storia della musica è invece preroga
tiva del successivo periodo classico (Haydn Mozart) Bach vio
lista e cembalista dedica già nella prima metà del ‘ opere e
importanti parti solistiche al flauto all’oboe alla tromba antici
pando sicuramente i tempi noncurante dell’inaffidabilità e del
l’arretratezza tecnica che gli strumenti a fiato dell’epoca accusa
vano rispetto all’intera famiglia degli strumenti ad arco ai suoi
tempi già perfetta per forme e sonorità da oltre un secolo
Il programma di questo concerto intende focalizzare proprio la
lungimiranza del maestro di Eisenach e riproporre al pubblico la
medesima musica eseguita con strumenti così tecnicamente
avanzati ed così affidabili sotto l’aspetto dell’intonazione che lo
stesso Bach non avrebbe che potuto compiacersene
Il Concerto BWV è costruito in solido stile italiano Questa
in si minore è una delle numerose ricostruzioni di un concerto
per violino andato perduto Il secondo movimento è in stile
veneto e la sua grande cantabilità (che richiama il famoso
Adagio del Concerto di Alessandro Marcello divenuto universal
mente noto come colonna sonora del film Anonimo veneziano)
viene discretamente accompagnata dal ‘pizzicato’ degli archi
creando una sorta di magica atmosfera notturna Questo Largo
dedicato all’oboe solista è stato utilizzato in precedenza da
Bach quale Sinfonia della Cantata BWV Anche il Concerto in re minore BWV è stato ricostruito Di
questo lavoro è arrivato fino a noi un solo frammento per oboe
archi e continuo che gli studiosi hanno ritrovato identico nella
Sinfonia della Cantata BWV Tale fortunata scoperta frutto
delle riutilizzazioni che i compositori del XVIII secolo erano soli
ti realizzare delle loro stesse opere ha permesso la ricostruzione
di questo capolavoro che rappresenta uno degli odierni caposal
di del repertorio oboistico
L’Orchestersuite II BWV in si minore è complessivamente
la più nota delle quattro Suite per orchestra che Bach scrisse per
il Collegium Musicum l’orchestra di corte del principe di Köthen
presso cui il compositore soggiornò in differenti periodi della
sua vita Le quattro Suite sono le uniche composizioni superstiti
di una più rilevante produzione creata per intrattenere il princi
pe e la sua corte secondo l’usanza dell’epoca ed oggi completa
mente perduta Di questo esiguo gruppo di composizioni la
seconda è l’unica Suite a prevedere uno strumento solista in
organico (peculiarità rara per una raccolta di danze) ed è diven
tata come il precedente Concerto per l’oboe uno dei punti di
riferimento nel repertorio flautistico barocco
Lo stile imitato in questo caso è quello francese: una scelta con
dizionata dal tipo di committenza interessata alla moda galante
del tempo – fastosamente rappresentata in Francia dall’italiano
Giovan Battista Lulli – ed allo «spirito della danza che di quella
moda era il riflesso più immediato e spontaneo» (A Basso)
Claudio Paradiso
17 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“I concerti per fiati di Bach”
ORCHESTRA DA CAMERA ARETUSEA
CLAUDIO PARADISO direttore
PETERLUKAS GRAF flauto
MAURIZIO MARINO oboe
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Concerto in si min BWV per flauto archi e bc
Allegro
Largo
Presto
Concerto in re min BWV per oboe archi e bc
Allegro
Largo
Presto
JOHANN SEBASTIAN BACH
Suite n in si min BWV per flauto archi e bc
Ouverture
Rondeau
Sarabande
Bourrée I alternativament Bourrée II
Polonaise & Double
Menuet
Badinerie
TARK Q U A R T E T il cui nome trae
origine dal grande clarinettista e
compositore tedesco Robert Stark
( – ) nasce nel con
l’intento di valorizzare ed ampliare il
repertorio per quartetto di clarinetti
Nel corso degli anni si è caratterizza
to per la possibilità di affrontare
generi musicali differenti anche
attraverso l’esecuzione di brani scrit
ti e arrangiati per la formazione
dagli stessi strumentisti dell’ensem
ble Composto da Vinibaldo Baccari
(vincitore del concorso per strumen
tisti a fiato “Amilcare Ponchielli” di
Cremona) Antonio Fraioli (vincitore
del I premio assoluto tra gli stru
mentisti a fiato nel III Torneo
Internazionale di Musica – titolare
della cattedra di Musica d’insieme
per strumenti a fiato presso il
Conservatorio “G Martucci” di
Salerno) Simone Saccoccio (compo
nente della Banda della Marina
Militare Italiana) e Sergio Brusca
(direttore della Banda Musicale
S
“Città di Priverno”) lo STARK QUAR
TET presenterà nel il suo primo
CD dedicato alle trascrizioni per
quartetto di clarinetti
Tra la folta schiera di strumentisti e didatti dell’Ottocento italiano
risalta la figura del clarinettista Benedetto Carulli (
– )
titolare per ben anni di una cattedra presso il Conservatorio di
Milano dove completarono i loro studi eccezionali virtuosi quali
Ernesto Cavallini e Romeo Orsi Carulli attivo anche come editore
compose diversi brani e realizzò numerose trascrizioni per strumen
ti a fiato La trascrizione dell’Allegro Vivace tratto dalla prima scena
di Semiramide di Gioachino Rossini (
– ) fu pubblicata
prima del per un organico strumentale formato da flauto o
oboe clarinetti e fagotto Lo Stark Quartet traendo spunto dalla
partitura originale ha realizzato una versione del lavoro per quar
tetto di clarinetti
Astor Piazzola (
– ) compositore e suonatore di bando
neon argentino deve la sua popolarità soprattutto al tango del
quale rinnovò la tradizione con una scrittura personalissima raffi
nata e complessa che tenne conto anche delle lezioni del jazz
Histoire du Tango composizione trascritta per svariati organici
strumentali rappresenta una deliziosa passeggiata attraverso l’evo
luzione nel XX secolo dello stile delle melodie delle armonie e dei
ritmi della danza argentina
Trygve Madsen compositore norvegese nato nel ha sempre
prestato molta attenzione agli strumenti a fiato utilizzati tanto in
piccole formazioni cameristiche quanto in formazioni bandistiche di
ampie dimensioni L’interesse per il clarinetto ha tra l’altro ispirato
Madsen nella composizione di una Sonata per clarinetto e pianofor
te e di Clarinet Marmalade op
per quartetto di clarinetti brano
in tre brevi movimenti nel quale le possibilità timbriche ed espressi
ve della formazione cameristica vengono sfruttate con maestria
La produzione per strumenti a fiato di Wolfgang Amadeus Mozart
( – ) comprende un numero notevole di lavori Anche se
scritte quasi sempre per essere eseguite all’aperto per un pubblico
vasto le composizioni di Mozart per ensemble di fiati contengono
tutti gli elementi che caratterizzano la migliore musica del genio di
Salisburgo La Serenata n KV «Gran Partita» è un lavoro per
strumenti a fiato datato e dedicato probabilmente agli
strumentisti dell’orchestra di Monaco città nella quale Mozart si
trovava in quel periodo per completare la partitura di Idomeneo Re
di Creta La trascrizione di Harry R Gee per quattro clarinetti è limi
tata al Rondò ultimo dei sette movimenti che compongono la
Serenata
L’ultima parte del programma è caratterizzata dal minimo comune
denominatore del jazz Sia la Sinfonia da «La Forza del Destino» di
Giuseppe Verdi ( – ) che il tema dal film Amarcord di Nino
Rota (
– ) sono considerati dall’arrangiatore Sergio Brusca
spunto per divagazioni di stampo jazzistico sfruttando quelle
potenzialità del clarinetto che resero lo strumento famoso nell’Era
dello Swing Misty di Errol Garner (
– ) è una delle più affa
scinanti ballad (brano lento) della storia del jazz mentre in Chanson
’
Sergio Brusca (
) questa volta nella veste di compositore
esplora il mondo dei ritmi latino – americani
Antonio Fraioli
20 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“Clarinet marmalade”
STARK QUARTET
Vinibaldo Baccari
Antonio Fraioli
Simone Saccoccio
Sergio Brusca
clarinetto
clarinetto
clarinetto
clarinetto basso
GIOACHINO ROSSINI (
)
Allegro vivace da “Semiramide” (trascr di Benedetto Carulli)
ASTOR PIAZZOLLA (
)
Histoire du Tango (trascr di Bruce Edwards)
Bordel Café NightClub Concert d’aujourd’hui
TRYGVE MADSEN (
)
Clarinet Marmalade op Allegretto
Andante
Allegro
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Rondò dalla Serenata n KV “Gran Partita”
(trascr di Harry R Gee)
GIUSEPPE VERDI ( )
Sinfonia da “La forza del destino” (arr di Sergio Brusca)
ERROLL GARNER (
)
Misty (arr di Gareth Brady)
NINO ROTA (
)
Tema dal film “Amarcord” di F Fellini (arr di Sergio Brusca)
SERGIO BRUSCA (
)
Chanson ‘
ARCO LO RUSSO solista estrema
mente eclettico e versatile amante
delle sonorità mediterranee e contempo
ranee con interessi musicali che spaziano
dal repertorio classico sino al Tango
argentino passando per contaminazioni
Jazzistiche Diplomato al Conservatorio
“G Rossini” di Pesaro con Sergio
Scappini riceve la menzione d’onore al
concorso “Migliori diplomati anno ”
di Castrocaro Terme e al TIM a Parigi
Studia Composizione con Filippo Maria
Caramazza con Gianpaolo Luppi e
attualmente con Adriano Guarnieri pres
so il Conservatorio “G B Martini” di
Bologna Frequenta i corsi di
Strumentazione per Banda con Roger
Mazzoncini e Jazz con Paolo Birro
Tommaso Lama Paolo Ghetti e Stefano
Zenni E’ laureato al DAMS di Bologna
Risulta vincitore di ventitrè rassegne
fisarmonicistiche nazionali ed interna
zionali classificandosi primo assoluto in
sette occasioni e riceve dall’ENAM per
meriti artistici il premio “Federico II di
Svevia” Svolge una consistente attività
concertistica esibendosi in Festival
Nazionali ed Internazionali in Italia
Canada e Albania sia come solista che in
formazioni cameristiche collaborando
anche con il cantautore Daniele Silvestri
con l’attore Davide Riondino Franz
Campi Giorgio Comaschi Fabrizio
Binacchi e con Clive Griftin Partecipa
agli incontri del Festival Internazionale
di Musica Contemporanea a Sermoneta
(LT) e collabora con Adriano Guarnieri
per l’esecuzione di composizioni inedite
nel festival Oltre il Contemporaneo in
Bologna Ha suonato per la radio satelli
tare BLUSAT per Radio Rai e per
le reti televisive Mediaset Hanno scritto
per lui compositori quali Gianpaolo
Luppi Roberto Di Cecco e Virginia
Guastella E’ arrangiatorecompositore
dello Studio di Registrazione di Stefano
Benzi in Rimini
M
IZIANO ZANOTTI bassista contrab
bassista e compositore terminati gli
studi classici ha frequentato diversi corsi
di specializzazione in musica jazz e rock
approfondendo anche la conoscenza
della chitarra del pianoforte e del vio
loncello Ha suonato in diverse orchestre
sinfoniche e formazioni cameristiche in
gruppi jazz e pop Ha al suo attivo la par
tecipazione in produzioni discografiche
come turnista arrangiatore e produttore
artistico Come leader ha realizzato il CD
“Minimized” riscuotendo consensi sia dal
pubblico che dalla stampa specializzata
Insegna da diversi anni nei corsi di for
mazione musicale in enti come il Teatro
alla Scala di Milano la Fondazione
Arturo Toscanini di Parma e
Associazione Idea di Bologna dove dal
è anche responsabile delle attività
T
musicali nei corsi per professionisti e
insegnanti finanziati dal Ministero del
Lavoro e dalla Regione Emilia Romagna
Nel ha fondato il Centro di
Formazione Musicale di Bologna e lo ha
diretto fino al pubblicando diversi
manuali e CD multimediali per l’insegna
mento tradotti anche in lingua inglese e
francese Esperto di formazione a distan
za ha coordinato il progetto “Good
Practices Good Music” per la realizzazio
ne di Suonatidentrocom attualmente il
più innovativo sito italiano dedicato
all’insegnamento della musica
Ultimamente gli interessi per la musica
indostana giapponese e musica elettro
nica lo impegnano ad un progetto solista
per contrabbasso e basso con elaborazio
ni elettroniche in tempo reale che pre
senta in recital Con questo ultimo pro
getto a breve verrà pubblicato un CD
21 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga ex Chiesa S Maria
“Tarabuk: dialogo tra fisarmonica
e contrabbasso”
Tarabuk è una sfida Sfida dove fisarmonica e contrab
basso sono portati alle estreme possibilità La fisarmoni
ca strumento che “respira” insieme a chi la suona cele
brata per le possibilità melodiche in Tarabuk aggiunge
le enormi possibilità armoniche e polifoniche Il con
trabbasso che vanta una grande tradizione popolare nel
ruolo di strumento accompagnatore sia attraverso l’ar
co o il pizzicato in Tarabuk affianca un uso melodico
che ripropone la grande tradizione della musica colta
italiana del contrabbasso ottocentesco Sfida dove la
mancanza di un vero strumento a percussione non fa
mancare la componente fondamentale del ritmo nel suo
movimento intensamente fisico e insieme interiore: in
Tarabuk i due strumenti sono percossi maltrattati e
attraverso l’uso insolito dell’elettronica svelano un
mondo ricco di sfumature Il risultato musicale è diffici
le da classificare composizioni originali improvvisazio
ni atmosfere mediterranee tango impressioni dell’est
europeo suono classico e contemporaneo danno vita ad
un concerto di semplice musica Più di un anno di lavoro
prima di uscire in pubblico è stato necessario per questo
progetto: la scelta del repertorio delle apparecchiature
elettroniche del “sound” Uno spettacolo anche da
vedere oltre che da sentire Tarabuk è gioco di suoni e
gesto è esplorazione prendendosi dose di rischio e di
controllo Tarabuk è ricerca della semplicità
Marco Lo Russo
MARCO LO RUSSO
TIZIANO ZANOTTI
Musiche di
MARCO LO RUSSO
ASTOR PIAZZOLLA
TIZIANO ZANOTTI
fisarmonica
contrabbasso
RANCESCO DI ROSA Primo Oboe del
Teatro alla Scala e dell’omonima
Filarmonica è nato a Montegranaro
(AP) nel Ha iniziato giovanissimo
lo studio del pianoforte per passare
all’età d’undici anni a quello dell’oboe
con Fabio Fabrizzioli e Luciano Franca
Diplomatosi nel con il massimo dei
voti e la lode al Conservatorio “G
Rossini”di Fermo completa gli studi con
il Maurice Bourgue presso la “Scuola di
alto perfezionamento musicale di
Saluzzo” Tra i riconoscimenti ottenuti
nel corso della sua carriera si segnalano il
Secondo Premio al concorso
Jugendmusik Wettbewerb “Premio
Europeo ” per oboe di Zurigo ed
altri sei Premi in concorsi nazionali di
musica da camera in duo con il pianofor
te Nel vince il concorso internazio
nale di primo oboe nell’orchestra del
Teatro alla Scala di Milano Accanto
all’attività di Primo Oboe Francesco Di
Rosa affianca una crescente carriera soli
stica; ha tenuto numerosi concerti in
Europa USA e Giappone in prestigiose
sale da concerto Molto intensa è anche
l’attività cameristica con I Solisti della
Scala il quintetto Briccialdi il Trio d’ance
italiano ed in duo con il pianista
Nazzareno Carusi Ha inciso
numerosi CD e DVD per
Bongiovanni Tactus
Thymallus Preiser Records
Real Sound MusicomEMI
DAD Records Ha tenuto
master classes alla Toho
Graduated School di Tokyo e
dal Conservatorio Nazionale di
Valenzia e attualmente inse
gna presso l’accademia Cà
Zenobio di Treviso e quella
delle arti e dei mestieri del
Teatro alla Scala Suona uno
strumento
“Buffet
&
Crampon” Green Line
F
A B R I Z I O M ELONI Primo clarinetto
solista dell’Orchestra del Teatro e
della Filarmonica della Scala dal ha
compiuto gli studi musicali al
Conservatorio “Giuseppe Verdi “ di
Milano diplomandosi con il massimo dei
voti la lode e la menzione d’onore
Vincitore di concorsi nazionali e interna
zionali ha collaborato con solisti di fama
internazionale quali Bruno Canino
Alexander Lonquich Michele
Campanella Heinrich Schiff Friederich
Gulda Editha Gruberova il Quartetto
Hagen MyungWhun Chung Philip
Moll Nazzareno Carusi e il maestro
Riccardo Muti nella veste straordinaria
di pianista Ha tenuto tournée negli Stati
Uniti e in Israele con il Quintetto a Fiati
Italiano eseguendo brani dedicati a que
sta formazione da Berio Sciarrino e
Mascagni e in Giappone con Phillip Moll
e I Solisti della Scala Ha all’attivo diverse
incisioni discografiche e nell'aprile uscirà per la rivista musicale AMADEUS
la registrazione delle due Sonate op di Brahms con Nazzareno Carusi E’ stato
invitato a tenere masterclass dal
Conservatorio Superiore di Musica di
Parigi e dal Conservatorio della Svizzera
Italiana: Attualmente è impegnato in un
corso di perfezionamento annuale alla
Scuola Musicale di Milano e tiene corsi
estivi a Città di Castello e Montegiorgio
E’ autore del libro “Il Clarinetto” edito da
Zecchini Editore
F
AZZARENO CARUSI nato a Celano
nel Nazzareno Carusi è stato
allievo di Alexis Weissenberg e Viktor
Merzhanov Gli è stato attribuito il
"Premio Alexis Weissenberg " ad
Engelberg (Svizzera) e ha vinto il primo
premio ai "Rencontres Internationales de
Piano " a Parigi al "National
Federation of Music Clubs Competition
" a Buffalo e in sei competizioni pia
nistiche nazionali italiane (Roma
Ravenna Macerata Albenga Moncalieri
e Sulmona) Ha vinto anche il Terzo
Premio al "XIX Concurso Internacional
'Luis Sigall' " di Viña del Mar (Cile) È
stato invitato a suonare in Italia e all’e
stero Nel luglio debutterà in Italia
con gli archi dei Berliner Philharmoniker
e nell’ottobre successivo sarà per la prima
volta in Giappone con i Solisti del Teatro
alla Scala con i quali suona regolarmente
in trio Ha registrato per la RAI la Radio
della Svizzera Tedesca di Lucerna la
WFMT Classical Radio Station di Chicago
la China International RadioTelevision di
Ottawa la Omni Television di Toronto
il Canale Televisivo ItaloCanadese di
Montréal e la RadioTelevisione
Nazionale Greca Dal è titolare della
cattedra di musica da camera al
Conservatorio "G Tartini" di Trieste dove
tiene anche un corso pianistico per il
biennio di studi superiori di
secondo livello È stato invita
to a tenere master class alla
Northeastern Illinois
University di Chicago alla York
University di Toronto alla
Victoria
University
di
Wellington alla Universidad
de Cordoba all’Odeon
Conservatorium di Salonicco e
per il Festival “Asolo Musica”
Dal è ArtistinResidency
della Northeastern Illinois
University di Chicago La
Junior Chamber Italiana gli ha
attribuito il Premio TOYP Italia
per la Cultura
N
Agli strumenti a fiato Francis Poulenc ha dedicato le pagine più
belle del suo repertorio cameristico e tra queste le tre sonate
composte negli ultimi anni della sua vita: quella per flauto del
e le due sonate per clarinetto e per oboe che risalgono al
Dedicata alla memoria di Arthur Honegger la Sonata per
clarinetto e pianoforte fu scritta per Benny Goodman che la
eseguì alla Carnegie Hall di New York (con Leonard Bernstein
al pianoforte) il aprile tre mesi dopo la morte del com
positore Inizia con un Allegro tristamente che mostra alcuni
dei caratteri tipici della scrittura strumentale di Poulenc come
il gruppetto iniziale del tema del clarinetto le delicate punteg
giature ritmiche del pianoforte le inflessioni puntate del
secondo motivo un inatteso episodio triste e cullante (Très
calme) che precede la ripresa e la rapida conclusione Il secon
do movimento Romanza si apre con motivo di quattro note
del clarinetto solo seguito da un breve recitativo accompagna
to e da una melodia Très doux et mélancolique che viene poi
inquadrata in differenti prospettive tonali Il sentimento di
nostalgia scompare nel turbinio del conclusivo Allegro con
fuoco che inizia e finisce in uno spensierato Do Maggiore
Anche la Sonata per oboe che è l'ultima composizione scritta
da Poulenc fu eseguita postuma da Pierre Pierlot (con Jacques
Février al pianoforte) l' giugno Dedicata alla memoria
di Prokof’ev mostra ancora un magistrale senso delle propor
zioni formali e una grande finezza nel gioco dei contrasti: nel
passaggio dall'aggraziato melodizzare che apre l'Elégie (paisi
blement) accompagnato da delicati accordi ribattutti del pia
noforte al dialogo serrato e rimticamente incalzante; nella
sezione lirica collocata al centro dello Scherzo (très animé) in
/ dominato dalla scrittura percussiva del pianoforte; nell'al
ternanza dei tempi lentovivolento della Déploration finale
che si dipana come una sorta di canto liturgico Hanno invece
un carattere decisamente brillante e vituosistico gli ultimi
quattro pezzi del programma tutti per trio formato da oboe
clarinetto e pianoforte e tutti basati su temi operistici: varia
zioni fantasie parafrasi che trasformano l'aria d'opera in gesto
strumentale dando sfoggio delle possibilità tecniche dell'oboe
e del clarinetto Si tratta di esempi storicamente lontani tra
loro dalla Fantasia sulla Sonnambula di Bellini op () di
HyacintheÉléonore Klosé (compositore e clarinettista noto
per aver applicato al clarinetto il sistema delle chiavi ad anello
inventato dal flautista Böhm) e dal Duetto dal Poliuto di
Gaetano Donizetti () di Benedetto Carulli (che fu clarinet
tista dell'Orchestra della Scala e grande didatta professore di
clarinetto al Conservatorio di Milano dal al ) a com
posizioni recentissime come la Fantasia dalla Cenerentola di
Rossini () di Paolo Blundo e la Fantasia su temi verdiani
() di Stefano Squarzina che trasforma temi tratti dalla tri
logia popolare in dialoghi strumentali dal diabolico virtuosi
smo
Gianluigi Mattietti
22 luglio
VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico
“I fiati all’opera”
I SOLISTI DELLA SCALA
Francesco Di Rosa oboe
Fabrizio Meloni clarinetto
Nazzareno Carusi pianoforte
FRANCIS POULENC (
)
Sonata per clarinetto e pianoforte
Allegro tristamente
Romanza
Allegro con fuoco
Sonata per oboe e pianoforte
Élégie
Scherzo
Déploration
HYACINTHE KLOSÉ ( )
Tema e Variazioni da “La Sonnambula” di V Bellini
STEFANO SQUARZINA
Fantasia da “Il Trovatore” “Rigoletto” “La Traviata”
di G Verdi
PAOLO BLUNDO (
)
Fantasia da “La Cenerentola” di G Rossini
BENEDETTO CARULLI (
)
Duetto da “Il Poliuto” di G Donizetti
con il sostegno di:
’O R C H E S T R A
FILARMONICA
“MIHAIL JORA” DI BACAU Romania
L
costituita nel riunisce un gruppo di
circa strumentisti sotto la direzione
principale e artistica del maestro Ovidiu
Balan Dall’orchestra si sono formati
diversi gruppi camerali includendo anche
i componenti del celebre “Trio Syrinx” (
Dorel Baicu flauto Adrian Petrescu
oboe e Pavel Ionescu fagotto) vincitore
di sei premi in importanti concorsi inter
nazionali Il repertorio adell’Orchestra
comprende brani di musica sinfonica
sinfonicavocale e da camera e tocca una
grande varietá di periodi di creazione e
di stili musicali: Rinascimento Barocco
ClassicismoRomanticismo
Contemporaneo A parte i concerti setti
manali la Filarmonica organizza vari
Festival nazionali: “Orpheus Moldavo” “I
Giorni della Musica Contemporanea”
“L’Atélier dei Giovani Compositori”
L’Orchestra viene invitata ad accompa
gnare semifinalisti e finalisti in impor
tanti concorsi nazionali ed internazionali
di Pianoforte Violino Canto e Strumenti
a Fiato (in Italia: “Concorso Cittá di
Cantú” “Valsesia Musica”; in Francia:
“Aix en – Provence” “Floraisons
Musicales”; negli Stati Uniti: “Altamura
Music Festival on the Greene”)
L’Orchestra é stata invitata ad incidere
CD da diverse case discografiche in
Europa: Electrorecord (Romania) Edi
Pan Musica Insieme (Italia) Cadenza
Music Production (Germania) Belgio
etc Ha tenuto concerti in Italia Francia
Germania Spagna Gibilterra Stati Uniti
Grecia Malta Russia ottenendo notevo
li successi di pubblico e di critica Ha par
tecipato nel al prestigioso festival
“Altamura Music Festival on the Greene”
ed al ventesimo anniversario del festival
“Beethoven” a Long Island negli Stati
Uniti
VIDIU BALAN direttore artistico e
direttore stabile dell’Orchestra
“Mihail Jora” é considerato tra i migliori
direttori rumeni Ha studiato a Bucarest
con Iosif Conta perfezionandosi succes
sivamente in Olanda Francia e Stati
Uniti con Jean Fournet Marius
Constant Fernand Quattrocchi Eugene
Ormandi Zubin Mehta Seiji Ozawa
Georg Solti Pierre Boulez Lorin Maazel
Ha diretto importanti orchestre negli
Stati Uniti Cuba Italia Germania
Francia Olanda Bulgaria Jugoslavia
Russia Portogallo Polonia Ungheria
Ovidiu Balan ha ricevuto il premio
“ATM” per l’interpretazione della Nona
Sinfonia di Beethoven il premio dei criti
ci d’arte per l’interpretazione della
Musica Contemporanea Rumena il pre
mio dell’Associazione Giornalisti di
Bacau Per i suoi meriti artistici e la sua
carriera ha ricevuto nel il “Merito
Culturale” nel nella Repubblica
Moldava la “Master of Arts” nel il
“Puncetto d’argento” della città Varallo –
Valsesia in Italia nel la
“Cittadinanza d’Onore” a Bacau
O
Composta nel dopo un breve viaggio nelle Antille
l'Ouverture cubana fu inizialmente pensata come un concerto
per pianoforte intitolato Rumba Ma Gershwin cambiò presto
idea affascinato dalle percussioni esotiche e dalla possibilità di
creare una pagina breve e ricca di colori tropicali con maracas e
bongos al posto del pianoforte dominata dai ritmi sfrenati del
folklore afrocubano e dai timbri smaglianti degli ottoni Diretta il
agosto da Albert Coates sul podio della New York
Philharmonic l'Ouverture cubana divenne presto un pezzo ama
tissimo negli Stati Uniti Di grande popolarità nelle sale da con
certo hanno sempre goduto anche le ouvertures delle opere di
Rossini Quella della Gazza ladra del è una caso emblemati
co di una pagina rimasta sempre in repertorio nonostante l'opera
sia per lungo tempo scomparsa dalla scene Più sviluppata delle
precedenti ouvertures rossiniane e più elaborata dal punto di
vista dell'orchestrazione è introdotta da un rullo di tamburi che
conduce a un Maestoso marziale seguito da un Allegro e da un
sontuoso crescendo tipicamente rossiniano che culmina nella
irresistibile stretta finale Per la sua ultima opera il Guillaume
Tell andata in scena dodici anni dopo all'Opéra di Parigi Rossini
si discostò dai collaudati modelli di ouverture creando una sorta
di poema sinfonico suddiviso in quattro parti che riassumono gli
episodi principali dell'azione e che sfruttano tutta la tavolozza
orchestrale (un organico con i legni raddoppiati quattro corni
due trombe e tre tromboni): il risultato è un raffinato gioco di
contrasti timbrici e dinamici dalla grande carica evocativa che ha
il suo culmine nella quarta parte (Allegro vivace) introdotta
dagli squilli di tromba dove la formula del crescendo è trasfor
mata in una travolgente cavalcata Come le montagne della
Svizzera e i suoi canti popolari (i ranzdes vaches) avevano ispira
to Rossini nel Guillaume Tell così i ritmi del folklore spagnolo sti
molarono RimskijKorsakov nella composizione del Capriccio spa
gnolo op Pagina del divenuta immediatamente celebre
per l'orchestrazione virtuosistica e il carattere mediterraneo e
pieno di sensualità che emerge nelle sue cinque sezioni: la danza
rapida di Alborada (Vivo e strepitoso); Variazioni con un tema
presentato in contesti timbrici sempre diversi fino alla sezione
finale affidata all'intera orchestra; la ripresa di Alborada in una
diversa tonalità e con una diversa orchestrazione; Scena e canto
gitano (Allegro) movimentato e impregnato di humour;
Fandango asturiano danza montanara introdotta dai tromboni e
Ispirata a musiche americane
conclusa da un travolgente Presto
^
è infine l'ultima sinfonia di Dvorák “Dal Nuovo Mondo” portata a
termine nel maggio : «É lo spirito delle melodie negre e degli
indiani d’America che mi sono sforzato di ricreare nella mia
nuova sinfonia Non ho usato neanche una di quelle melodie Ho
semplicemente scritto dei temi caratteristici incorporando in essi
le qualità della musica indiana e usando questi temi come mio
materiale li ho sviluppati servendomi di tutti i moderni mezzi del
ritmo del contrappunto e del colore orchestrale» Sono infatti
alcune strutture ritmiche e intervallari ad alludere alla musica
americana e i suoi temi sono semmai più vicini all’idealizzazione
di un canto popolare che all’ipotetico originale
Gianluigi Mattietti
23 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
“Affreschi sinfonici”
ORCHESTRA FILARMONICA
“MIHAIL JORA” DI BACAU
OVIDIU BALAN direttore
GEORGE GERSHWIN (
)
Cuban Overture
GIOACHINO ROSSINI (
)
Ouverture da “Guglielmo Tell”
Andante Allegro Andante Allegro vivace
NIKOLAJ RIMSKIJKORSAKOV ( )
Capriccio spagnolo op Alborada (Vivo e strepitoso) Variazioni (Andante con moto)
Alborada (Vivo e strepitoso) Scena e canto gitano (Allegro)
Fandango asturiano
GIOACHINO ROSSINI
Ouverture da “La gazza ladra”
Maestoso marziale Allegro Più mosso
^
ANTONÍN DVORÁK ( )
Sinfonia n in mi min op “Dal nuovo mondo”
Adagio Allegro molto
Largo
Scherzo: molto vivace
Allegro con fuoco
ICHARD STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State University
con una doppia specializzazione in musica e matematica Si è perfezionato
all’University of Yale mentre seguiva le lezioni di Keith Wilson In seguito ha con
seguito il dottorato con Kalmen Opperman alla Columbia University Fondatore
del celebre Ensemble Tashi Stoltzman si è guadagnato fama internazionale per il
suo modo realmente unico di suonare il clarinetto E’ stato il primo nella storia
della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto
Nel ha vinto il Premio “Avery Fisher” assegnato per la prima volta ad uno
strumento a fiato Stoltzman si è esibito come solista in grandi orchestre e con
famosi direttori come Levine Chailly Dohnànyi Aschenbach Il talento che espri
me sia come musicista classico che di jazz è stato sempre apprezzato durante le
sue tournées Stoltzman ha al suo attivo più di trenta incisioni comprese le due
vincitrici del premio Grammy
R
INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il Conservatorio F
Morlacchi di Perugia con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di
Salvatorella Coggi Nel ha brillantemente conseguito il diploma in clavicemba
lo con Annalisa Martella Dal svolge attività concertistica in varie formazioni
da camera come solista e in formazioni orchestrali sia in Italia che all'estero Si è esi
bita per gli Istituti Italiani di Cultura di Tunisi Madrid e Rio de Janeiro per l’Istituto
di Cultura Artistica di Belo Horizonte per la Fondazione El Monte di Siviglia e
recentemente nella Izuminomori Hall di Osaka E' risultata vincitrice di vari concorsi
nazionali e internazionali Ha svolto un’intensa attività in qualità di maestro collabo
ratore in vari corsi di perfezionamento e master class tenuti da Ciro Scarponi
Giuseppe Garbarino Vincenzo Mariozzi Jean Marie Londeix Lajos Kozma Carmen
Gonzales Enzo Porta Bice Antonioni Ha effettuato registrazioni per la Sagra
Musicale Umbra e la Casa discografica Camerata Tokyo Dal è assistente di
Richard Stoltzman ai Corsi di Perfezionamento e di Interpetazione Musicale di
Sermoneta E’ maestro collaboratore al pianoforte presso la classe di canto del
Conservatorio U Giordano di Rodi Garganico (Foggia)
L
L QUARTETTO FONÈ si é formato alla scuola di Franco Rossi violoncellista del
Quartetto Italiano perfezionandosi in seguito con il Quartetto Borodin e con il
Quartetto di Tokyo con il quale ha studiato all’ Università di Yale in qualità di titolare
di borsa di studio della stessa Università Dopo essersi affermato in vari concorsi
nazionali nel ha vinto il primo premio al Concorso internazionale "GB Viotti" di
Vercelli e nel ha ottenuto il secondo premio al Concorso internazionale per quar
tetto d'archi "D Shostakovich" a San Pietroburgo Ha tenuto concerti per le maggiori
istituzioni concertistiche in Italia e all’estero Ha effettuato registrazioni per la RAI
l’ORF e la Rete televisiva canadese Il quartetto ha collaborato con HansJörg
Schellenberger Carlo Bruno Pietro de Maria Piernarciso Masi Alexander Lonquich
Paolo Restani PeterLukas Graf Antony Pay Danilo Rossi Miclos Perenyi Il reperto
rio del Quartetto Fonè concentra particolarmente l’attenzione sulle composizioni per
quartetto di L van Beethoven e di B Bartók eseguita in cicli integrali presso diverse
società italiane; inoltre si è dedicato parallelamente alla diffusione della musica con
temporanea con prime esecuzioni di Pennisi Guarnieri Cappelli Grossi e Aralla
I
Il secondo dei due quartetti per pianoforte e archi di Mozart quello in
Mi bemolle maggiore K composto nel giugno del ricalca la
medesima struttura formale del K e mostra una analoga commi
stione tra elementi del quartetto per archi e del concerto Ma rispetto
a quello presenta una scrittura strumentale più compatta una mag
giore indipendenza delle parti (nel K il violoncello ad esempio
raddoppiava spesso la mano sinistra del pianoforte mentre qui ha una
totale indipendenza) unita ad un respiro intimistico e a un'infinità di
sottigliezze espressive che ne fanno un capolavoro assoluto dell'ulti
ma produzione mozartiana Nel primo movimento (Allegro) la bruma
sonora che avvolge il primo tema viene dissipata dallo slancio virile
del secondo che domina anche in tutto lo sviluppo e nell'energica
stretta finale Anche il Larghetto comprende un breve sviluppo cen
trale molto teso armonicamente come una zona oscura che si scio
glie nella lunga malinconica coda L'Allegretto finale è un pimpante
rondò dal carattere concertante più marcato rispetto al K e con
esiti quasi orchestrali nella imponente coda con stretta contrappunti
stica Alla fase della maturità appartengono anche molti dei capolavo
ri cameristici di Brahms che nell'estate del aveva deciso di con
cludere la sua carriera di compositore con il Quintetto per archi op
Ma nel marzo del durante il suo soggiorno a Meiningen ebbe
occasione di ascoltare il clarinettista Richard Mühlfeld solista nell'or
chestra del granduca e fu così conquistato dal suo talento che comin
ciò ad esplorare le possibilità tecniche del clarinetto e nella estate
successiva dedicò a questo strumento il Trio op e il Quintetto
op Considerato come il suo testamento spirituale questo quintet
to è una pagina dall'atmosfera intimistica e colloquiale «un miracolo
di purezza» (Mila) L'Allegretto iniziale è una forma sonata assai com
patta con uno sviluppo piuttosto breve ma che contiene i germi
tematici destinati a propagarsi nei movimenti seguenti Seguono un
Adagio costruito come un Lied pervaso dalla cantilena sognante e
arabescata del clarinetto ma con un episodio centrale (Più lento)
dalle venature zigane; un Andantino che dopo battute passa
improvvisamente ad un Presto non assai ma con sentimento dal
carattere di scherzo leggero; e il finale movimentato in forma di tema
con variazioni Alla lezione di Brahms si può ricollegare anche il
Langsamer Satz per quartetto d'archi di Anton Webern scritto nel
giugno del composizione ancora scolastica tonale basata sulla
ricerca della massima economia del materiale motivico (evidente nei
rispecchiamenti tra i due temi nelle loro trasformazioni nella fitta
costruzione imitativa) ma caratterizzata anche da un intenso lirismo
Un brano giovanile è anche il Sextett di Aaron Copland nato come
rielaborazione della Short Symphony del che Carlos Chavez
diresse nel ma che molte orchestre si rifiutavano di eseguire per
ché giudicata troppo difficile: per questo Copland decise di riscriverla
per quartetto d'archi clarinetto e pianoforte e in questa veste fu ese
guita a New York nel divenendo una delle sue composizioni
cameristiche più eseguite: con un Allegro vivace basato su materiali
pentatonici e un pò jazz; un movimento Lento introdotto da un tema
malinconico clarinetto; un Finale brillante ricco di colori dal quale
emergono insieme a frammenti del primo movimento ritmi di charle
ston e danze popolari messicane
Gianluigi Mattietti
24 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
“4, 5, 6”
RICHARD STOLTZMAN clarinetto
LINDA DI CARLO pianoforte
QUARTETTO FONÈ
Paolo Chiavacci e Marco Facchini violini
Yuki Young viola Ilaria Maurri violoncello
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quartetto in mi bem magg K per pianoforte
violino viola e violoncello
Allegro
Larghetto
Allegretto
JOHANNES BRAHMS ( )
Quintetto in si min op per clarinetto e quartetto d’archi
Allegro
Adagio
AndantinoPresto non assai ma con sentimento
Finale: Con moto
ANTON VON WEBERN ( )
Langsamer Satz per quartetto d’archi
AARON COPLAND (
)
Sestetto per quartetto d’archi clarinetto e pianoforte
Allegro vivace
Lento
Finale
GIAMPAOLO BANDINICESARE CHIACCHIARETTA chi
tarra e bandoneon si forma nel con il preciso intento di
riproporre il tango attraverso il fascino e la magia dei suoi stru
menti più rappresentativi Da subito il duo diviene importante
punto di riferimento nel panorama concertistico internazionale
suonando per i più importanti teatri del mondo e riscuotendo
ovunque straordinari consensi di critica e di pubblico Nel ha il privilegio di suonare il Double Concerto “Hommage a Liegi”
di Astor Piazzolla sotto la direzione di Leo Brouwer presso
l’Auditorium Paganini di Parma Nel al duo Bandini
Chiacchiaretta viene assegnato il XV Premio “Beniamino
Joppolo” Città di Patti (Messina) per gli alti meriti artistici rag
giunti in campo musicale Nel il duo debutta nella presti
giosa Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo ed effet
tua tournées in Messico Romania Polonia Austria Germania e
Spagna
I
L DUO
IAMPAOLO BANDINI è oggi considerato tra i migliori chitarri
sti della sua generazione Brillantemente diplomatosi a soli
diciannove anni deve la sua formazione musicale a Giovanni
Puddu Sul versante cameristico si è formato presso la prestigiosa
Accademia Pianistica di Imola con musicisti quali Pier Narciso
Masi Alexander Lonquich Dario De Rosa Maureen Jones e
Franco Gulli E’ stato componente dell’unico duo di chitarre riu
scito ad entrare nell’albo d’oro dei più prestigiosi concorsi inter
nazionali di musica da camera risultando vincitore all’XI
Concorso “Città di Caltanissetta” nel a Perugia Gubbio
Palmi Roma (ARAM) e Milano (GMI) E’ ospite sia come solista
che in varie formazioni cameristiche delle più importanti istitu
zioni concertistiche italiane ed estere Nel ha ricevuto dai
lettori del magazine “Guitart” la nomination come miglior chitar
rista italiano dell’anno Ha effettuato registrazioni radiofoniche
e televisive per le più importanti emittenti italiane ed estere
Suona una chitarra del liutaio Antonino Scandurra
G
ESARE CHIACCHIARETTA nato a Chieti si dedica sin da giova
nissimo allo studio della fisarmonica per poi intraprendere ed
affiancargli quello del bandoneon Ha studiato con Claudio
Calista presso l’Accademia Musicale Pescarese diplomandosi con
il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “N Piccinni”
di Bari In seguito si è perfezionato con Max e Christiane Bonnay
Vladimir Zubitsky e Mogens Ellegaard Ha tenuto concerti per le
più prestigiose società concertistiche in Italia e all’estero sia
come solista che in varie formazioni cameristiche E’ stato pre
miato nei più importanti concorsi nazionali ed internazionali di
esecuzione solistica e cameristica ottenendo tra gli altri il primo
premio nel al Concorso internazionale “Città di
Castelfidardo” Ha effettuato numerose registrazioni radiofoni
che e televisive per emittenti nazionali ed estere Si dedica da
sempre con particolare dedizione alla musica di Astor Piazzolla
della quale è un profondo conoscitore
C
“Hombres de Tango”
“Quell’abbraccio così stretto tra uomo e donna l’ha inventato il
tango Nessuna danza precedente aveva mai osato tanto Esiste
segno più evidente dell’amore?” Vogliamo partire dalla rifles
sione di Horacio Ferrer per introdurci al complesso e poetico
universo disegnato da Hombres de tango In così breve spazio
non potremo tentare una storia sintetica dei singoli brani o
abbozzare superficiali medaglioni d’autore Ancor più improba
bile sarebbe una storia del tango momento fondamentale di
storia dell’arte sorto nell’estuario di Rio della Plata (spazio
mitologico più che geografico) luogo spurio tra Argentina e
Uruguay e da lì diffusosi fino ai confini del mondo; “invenzione
complessa prodotto di un métissage sorto nel contesto di un
mescolamento umano etnico culturale sessuale” come ha
scritto Rémi Hess in Le Tango Ne hanno scritte di tutti i colori
sul tango argentino dalla svelta profonda imprescindibile sin
tesi del poeta Enrique Granados “un pensiero triste che si
balla” poi corretta da musicista da Piazzolla “un pensiero tri
ste che si suona” fino alla tenerezza lirica di Paolo Conte
“come la lucertola è il riassunto di un coccodrillo così il tango è
il riassunto di una vita” passando per Borges “tango: ricordo
impossibile d’esser morto duellando in qualche angolo di stra
da d’un suburbio” E si potrebbe continuare a lungo Da dove
partire allora? Racconteremo solo alcuni suggerimenti dubbi
emozioni lampi che Hombres de tango ci ha suggerito “Può
nascere un tango senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires?”
chiedeva qualche anno fa Jorge Luis Borges (anche se occorre
ricordare “Borges non capisce niente di musica” come disse
Astor Piazzolla nel ’) “Sì può rinascere” viene da rispondere
dopo aver ascoltato questa incisione e la domanda è ulterior
mente rilanciata: “Come sono riusciti due musicisti italiani a
penetrare così a fondo nel cuore segreto di questa musica così
lontana (geograficamente ma non certo spiritualmente)?”
Sono tutti interrogativi formulati per tentare risposte (d’altra
parte la musica è tutta contemporanea) Se il tango nasce in
qualche bordello ai cigli d’una strada picaresca sperdutezza
drammatica di un’anima immersa in una metropoli sudamerica
na (il tango è sempre un rantolo di solitudine grido di comu
nione alla ricerca di un volto da un bar all’altro: non inganni
l’assordante vociare incomprensibile proveniente della folla
anonima) non sarà mai possibile per un interprete essere real
mente il personaggio cantato dal testo (o dalle note) del canto
Detto in altri termini: nel suonare un tango (anche se il discor
so è valido per ogni grande musica) non basta abbandonarsi a
generiche emozioni né è sufficiente un’improbabile immedesi
mazione Occorre tentare una costruzione di senso sempre
carica di tensione e di dolcezza compiuta proprio attraverso
una profondissima lettura del testo A ciò va aggiunta la bellez
za del suono: riuscire ad addensare in ogni nota il crepitio di
una storia cambiare i colori come Schubert cambia le tonalità
lasciare passare la luce dentro al canto cioè spalancare qualche
cosa le note una a una E’ quello che accade in Hombres de
tango: gli strumenti divengono protesi in legno della mente di
Bandini e Chiacchiaretta; i due si muovono come su una scac
chiera: ogni spostamento è una mossa per rinviare l’istante
dello scacco matto (rimandato a non si sa quando) un’alchimia
di domande e risposte e movimenti: una danza funebre e orgia
stica allo stesso tempo Così la musica che i nostri due artisti
rileggono rallenta fino a che appaia definitivamente bloccata e
invece riparte ancora per l’ennesima volta un istante prima
che ti manchi il fiato; e le corone durano piccole eternità (con
dentro disperazione rabbia urlo ansia di riscatto) senza paura
di esagerare senza la minima vergogna d’essere impudichi di
mettersi a nudo giungendo dove non avevi previsto; e il duo di
Hombres de tango sa sfogarsi nelle gradazioni dinamiche ma –
pure – sa lasciarsi andare attraverso l’ornamento sovrabbon
dante che confonde l’occhio e nasconde l’autentico appoggio
dei pesi riuscendo a sposare libertà di fraseggio e unità di
tempo; e poi esitare rincorrere allargare mantenendo una
relazione precisa con l’insieme La linea melodica del tango è
spesso carnale oleosa greve (nata tra la serra e il sepolcro è
stato scritto) è la perfezione sensuale di un istante; è evocazio
ne d’erotismo e di sguardi lanciati a chilometri di distanza
espressione di definitiva solennità; ritmo lento di torpore dopo
pranzo come uccelli migratori posati sui fili a riposare dopo una
tappa massacrante Musica intrisa di una fisicità liricamente
minimalista che è nata trafficando ai confini dell’illegalità
(case di appuntamenti e bische clandestine) e così si è sporca
ta si è spiegazzata ha cambiato la traiettoria ha graffiato il
suono La coerenza autentica delle loro interpretazioni non
deriva tanto da un ragionamento che le unifica quanto da un
impulso spirituale che le genera Si potrebbe anche raccontare
dell’ampio caldo vibrato vocale del bandoneon (ma pure del
vibrato chitarristico lento e profondo come solo i grandi chi
tarristi sanno fare) del gusto della sorpresa e dell’azzardo del
l’inquietudine della freschezza della libertà Una fantasia
musicale la loro che non è più faticosa conquista ma biologico
respiro della mente; un’emozione ottenuta cercando la preci
sione
Enrico Raggi
27 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“Hombres de Tango”
GIAMPAOLO BANDINI
CESARE CHIACCHIERETTA
ASTOR PIAZZOLLA (
)
Bandoneon
Adios Nonino
JOSEPH LACALLE ( )
Amapola
AUGUSTIN BARDI ( )
Gallo Ciego
ANGEL VILLOLDO ( )
El Choclo
ASTOR PIAZZOLLA
da “Histoire du Tango”:
Café Nightclub CARLOS GARDEL (
)
El dia que me quieras
ASTOR PIAZZOLLA
Lo Que Vendrà
Oblivion
Libertango
chitarra
bandoneon
AY MC CARTHY nata a Dublino ed
italiana d'adozione è da oltre
vent'anni portavoce della tradizione
musicale irlandese Famosa ed apprezza
ta in Italia gode di ampia considerazione
e stima anche all'estero Con uno stile
proprio unico ed inconfondibile raffina
tissimo espressivo ed alieno a qualunque
etichetta o moda di mercato nonché
abile intrattenitrice Kay McCarthy trae
la sua ispirazione da radicati elementi
costitutivi della terra d'origine arricchita
di tutte le più aggiornate esperienze di
cui è pregno il suo linguaggio considera
to tra i più interessanti nell'attuale pano
rama della musica irlandese Il suo reper
torio è composto da brani di musica tra
dizionale ai quali si aggiungono pezzi
originali firmati dalla stessa vocalist Il
background artistico è costellato di suc
cessi a partire dalle affollate performan
ce degli anni ' nel mitico Folkstudio di
Roma all'incisione del primo album
"Róisín Dubh" (
) per la Fonit Cetra
Quindi il trionfale Tour con i Chieftains
nel e la realizzazione di un secondo
lavoro discografico "Stormy Lullaby"
(
) per la RCA International Brevi
pause si alternano a periodi di grande
attività e fervore artistico La partecipa
zione a Festival Rassegne e Tournée
allargando l'orizzonte espressivo della
sua musica per poi trasferirsi felicemente
sul Cd "Arís" (
) prodotto dalla
Helikonia Rec di Roma "Níl Sé 'na Lá"
(
) Helikonia Rec viene invece
distribuito da un autorevole settimanale
raccogliendo un grande successo di criti
ca e di pubblico e con oltre copie
vendute Il successivo lavoro intitolato
"Fadó fadó" (
) inciso per la
Helikonia Discografica s'inserisce in un
neofolklore squisitamente e finemente
ricamato dal punto di vista dell'orche
strazione con la voce di Kay McCarthy
che esprime una straordinaria vocalità
lieve ed acreata magica e fatta di carez
K
zevoli dolcezze e malinconie di emozio
ni dai ritmi trascinanti e da suggestive
melodie L'artista irlandese ha raccolto
intorno a sé un gruppo di ottimi musici
sti in grado di spaziare tranquillamente
in ambiti strumentali rigorosamente
acustici oppure in quelli influenzati dalla
tecnologia Una corte di bardi fedeli agli
stilemi tradizionali ma al tempo stesso
geniali alchimisti di sonorità contempo
ranee Nell’agosto del il gruppo è
stato ospite del prestigiosissimo Festival
Interceltique de Lorient Per l'occasione
Helikonia pubblicò un Cd a tiratura limi
tata dal titolo "Crosaire" [punto d'incon
tro] Nel novembre del è apparso
nei migliori negozi di musica distribuito
da Storiedinote il bellissimo Cd di brani
inediti dal titolo "AM" sempre per la
Helikonia Nel gennaio del la pre
stigiosa rivista bimensile World Music ha
pubblicato una riedizione del CD
"Stormy Lullaby" che ha riscosso notevo
le successo di vendita L'ultimo lavoro di
Kay McCarthy si intitola "Rìanta" "trac
ce percorsi frammenti" prodotto
dalla Helikonia di Roma In questo CD il
gruppo propone ben tredici composizioni
originali di grande fascino e suggestione
distribuito in Italia da Storiedinote e in
Europa dalla Mint Records “I testi in gaelico la lingua originaria d’Irlanda trasmettono la
magia che fa parte di noi è la chiave di volta per comprendere il
mistero della vita il mio è sempre stato un popolo di nomadi che
si è servito della parola per conservare la memoria storica preser
varne e tramandare la tradizione e quindi la conoscenza Nel suo
peregrinare ha portato con sé il ricordo servendosi soltanto della
parola che non ha peso Questo ricordo è vivo dentro di me e
nella mia musica e ogni volta che inizio qualcosa c’è sempre un
qualcosa di magico in quello che faccio Sono convinta che se
ovunque nel mondo si tornasse a raccontare la magia e la bellezza
di questo attimo che è la vita con le sue mille sfaccettature e
diversità molte cose cambierebbero dentro e fuori di noi In posi
tivo ovviamente Ma è necessario iniziare da subito” Queste le
parole dell’irlandese Kay McCarthy voce solista del gruppo che da
sempre ama dedicare le sue serate a tutti coloro che desiderano
vivere con e nella natura e che si adoperano attivamente per con
servarla e proteggerla
L’Irlanda è un immenso smeraldo che brilla in un mare color grigio
argento Dalla sua terra nutrita dal vento e dalla fine pioggia
incessante si innalzano il profumo della torba la melodia dell’ar
pa le litanie di antiche preghiere il battito d’ali dei corvi Un ciclo
incessante di eventi atmosferici mescolati all’iniziativa dell’uomo
che sembra accompagnare il flusso del tempo come un servo
fedele fa luce al suo signore Questa è l’Irlanda: una terra immobi
le nei secoli dove ancor oggi la tradizione scandisce i gesti quoti
diani dei pastori indica il percorso ai viandanti attraverso fieri car
telli in gaelico o guida le mani degli artisti sulle corde di antichi
strumenti tribali Questa è l’Irlanda: una terra in continuo fervore
dove il progresso bussa alle porte colorate delle case attraverso la
nuova emancipazione delle donne o la strenua ricerca della pace
per le martoriate terre del nord Questa è anche l’Irlanda di kay
McCarthy una delle figure più sensibili attente ed amate che la
musica di matrice gaelica abbia mai prodotto Una terra dove
antico o moderno camminano fianco a fianco al ritmo di pipe e
violino seguendo Am il tempo Am gàeth i mmuir Am tond
trethan: Io sono il vento del mare e la forza delle onde Così can
tava oltre mille anni fa il poeta Amorgeln Am: Io sono in antico
gaelico il tempo cronologico in gaelico moderno Con il passare
dei secoli questo senso di extradimensionalità è diventato sinoni
mo di movimento universale In questo modo si completa la para
bola simbolica dell’isola di smeraldo Una terra che fa del tempo la
sua risorsa primaria impreziosendolo di ricchezza antica e di forza
moderna L’appuntamento musicale di questa sera è dunque la
colonna sonora per percorrere questo lungo sentiero si può ascol
tare nitidamente il battito del cuore del tempo Le sonorità gaeli
che ricordano a tratti la contemplativa ed ascetica melodia giap
ponese così come l’irruente passione delle danze russe Un ideale
abbraccio musicale che vede Kay McCarthy interprete ma anche
autrice di gran parte dei testi e delle melodie e che consacra defi
nitivamente questa grande artista irlandese ponendoal idealmen
te al finaco di Van Morrison e Christy Moore tra i più degni bardi di
terra gaelica
(fonte: Norman Music)
28 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Piazza Fontana
“L’arpa e la luna, canti notturni
d’Irlanda”
KAY MCCARTHY
voce e arpa
SUSI VALLONI
flauti
FABIO DE PORTU
chitarre
CRISTIANO BRUNELLA violino
UGO DORATO
tastiere e piano
PIERO RICCIARDI
bodhrán e Cnámha
BeanSí
Tenpenny bit Níl sé ‘na lá
Pinch of snuff
The Foggy Dew
She moved through the fair
Cajun Cooking
Break of Day
Chaos
Beidh Aonach Amairech I gContae an Chlair
Uiseag bheag rua; the Maid in the Meadow
Johnny I hardly knew ye!
Will ye no’cam’ back again
Set of reels: Gan ainm; Musical Priest; Last Night’s Fun
Cúnla
The Well Below the ValleyO!
Gravel Walk
ORENZA BORRANI nata a Firenze nel
ha intrapreso a cinque anni lo
studio del violino sotto la guida di Alina
Company presso la Scuola di Musica di
Fiesole diplomandosi nel al
Conservatorio di Firenze con il massimo
dei voti e la lode Dal frequenta
anche i corsi di alto perfezionamento
tenuti a Fiesole e Portogruaro dai maestri
Pavel Vernikov Zinaida Gilels Ilya
Grubert Matis Vaitsner Vincitrice di
numerosi premi e borse di studio (tra cui
il “Premio Firenze Donna” nel ‘
) nel
si è aggiudicata il primo premio alla
rassegna nazionale di violino di Vittorio
Veneto con menzione speciale di merito e
nel il primo premio al Concorso
Nazionale di violino di Carpi Ha collabo
rato in veste di solista con importanti
orchestre (tra cui l’Orchestra Giovanile
Italiana i Virtuosi Italiani i Solisti di
Perugia l’Orchestra Sinfonica di
Manheim i Munchner Symphoniker
l’Orchestra National de Americana
(Brasile) l’Orchestra Internazionale
d’Italia l’Orchestra dei Sinfoniekonzert di
Aachen Orchestra Sinfonica della
Radiotelevisione Slovena) e direttori
quali Yuri Ahronovitch Gyorgy
Gyorivany Rath Stefan Sanderling
Mathias Foster Anton Nanut Bruno
Giuranna Mario Ancillotti Si è esibita in
prestigiose sale e stagioni concertistiche
in Italia e all’estero a fianco di artisti del
calibro di Salvatore Accardo Isabelle
Faust Andrea Lucchesini Pavel Gililov
Vladimir Mendelssohn Gert Mortensen
Christof Richter Alexander Ivashkin
Simonide Braconi Domenico Nordio
Enrico Bronzi Danilo Rossi Intensa è la
sua attività cameristica a cui si è da sem
pre dedicata con passione sotto la guida
di Piero Farulli Alexander Lonquich Pier
Narciso Masi Pavel Vernikov il Trio di
Milano Il duo suona per le più importanti
associazioni concertistiche italiane ed è
stato invitato in prestigiose manifesta
zioni Internazionali Lorenza Borrani
suona un violino Ferdinando Galliano
(Napoli ) offerto dalla Fondazione
Pro Canale di Milano
L
ATTEO FOSSI nato a Firenze nel
ha iniziato lo studio del pia
noforte a otto anni alla Scuola di Musica
di Fiesole sotto la guida di Tiziano
Mealli che l’ha condotto dai primi passi
sullo strumento al diploma conseguito
nel al Conservatorio di Ferrara col
massimo dei voti Successivamente si è
perfezionato dapprima con Maria Tipo e
Pietro De Maria poi con Pier Narciso
Masi e nel ha frequentato come
allievo effettivo il Seminario di Maurizio
Pollini all’Accademia Chigiana di Siena
Dopo aver vinto giovanissimo alcuni
primi premi ad importanti concorsi
nazionali solistici e di musica da camera
nel ha debuttato come solista a
Firenze eseguendo il Concerto in re mag
giore di Haydn in occasione del tradizio
nale Concerto di Capodanno con
l’Orchestra della Scuola di Musica di
Fiesole; da allora si è spesso esibito come
solista anche con orchestra in impor
tanti teatri italiani quali il Comunale di
Firenze; nel ha debuttato in
Germania con un caloroso successo di
M
pubblico e di critica Il suo repertorio
spazia da Bach a Schnittke con un’atten
zione particolare alla musica del
Novecento testimoniata anche dalla sua
assidua collaborazione con l’Ensemble
Nuovo Contrappunto diretto da Mario
Ancillotti Fin da piccolo si è dedicato
con passione alla musica da camera
sotto la guida di artisti quali Piero
Farulli Pavel Vernikov Pier Narciso
Masi Alexander Lonquich il Trio di
Milano Il duo che Matteo Fossi ha for
mato con la violinista Lorenza Borrani
risale ai primissimi anni della loro infan
zia e si è distinto in importanti concorsi
nazionali ed internazionali Si è esibito
presso la Fondazione Walton di Ischia
(in occasione del centenario della nascita
di William Walton) alla presenza del
Principe Carlo d’Inghilterra ed ha recen
temente inciso un cd beethoveniano per
l’Unicef; si è esibito in Italia Francia
Germania Spagna Inghilterra Stati
Uniti e Brasile
«Non suona una sola nota senza sentimento [] mette tutta
l'anima e tutto il cuore nelle melodie che esegue; bellissimo è il
suono notevole anche la forza Trovo del resto che una donna
con talento suoni con più espressione di un uomo» Così si
esprimeva Leopold Mozart a proposito della giovane e bella
violinista Regina Strinasacchi Per lei Wolfgang scrisse la
Sonata per violino e pianoforte in Si bemolle maggiore K che fu eseguita il aprile (in quell'occasione avendo
completato solo la parte del violino aveva improvvisato la
parte pianistica) Il linguaggio musicale di questa sonata tradi
sce la sua prossimità con lo stile del concerto evidente nella
scrittura virtuosistica nella dovizia di idee di natura cantabile
nell'articolazione in tre movimenti nella struttura concertan
te Il Largo iniziale molto più lungo di una abituale introduzio
ne e con elementi tematici in netto contrasto lascia spazio ad
un Allegro in forma sonata di grande ricchezza melodica Il
cuore della sonata è però l'Andante costruito su tre temi e
immerso in un'atmosfera cupa che contrasta con quella gioio
sa dell'Allegretto finale un fantasioso rondò intessuto di dise
gni leggeri e delicatissimi Al periodo giovanile di Hindemith
appartengono le due sonate per violino e pianoforte op
composte nel quando il compositore aveva anni e suo
nava nel quartetto d'archi del reggimento presso il quale pre
stava servizio militare Fanno parte di un ciclo di sonate per
pianoforte e archi basate sull'idea della netta contrapposizione
espressiva tra i diversi movimenti: «Voglio rendermi conto
una volta tanto se in una serie di tali pezzi mi è possibile allar
gare l'espressività portandola verso i limiti imposti dallo spazio
ristretto di questo genere e di questa formazione» Eseguita a
Francoforte il giugno da Adolf Rebner e Emma
LübbeckeJob la sonata op n in mi bemolle si basa su un
gusto armonico di tipo impressionistico (nei concerti del reggi
mento suonavano il quartetto di Debussy) su un melodizzare
vicino a Brahms e a Reger sul contrasto tra l'animazione e la
freschezza (Frisch) del primo movimento e il carattere più
misurato e le mezze tinte del secondo («nel tempo di una
danza lenta e solenne») Composta a Düsseldorf nel in
poco più di una settimana (con l'ambizioso titolo di Seconda
Grande Sonata) l'op n di Schumann fu poi ampiamente
rielaborata ed eseguita da Clara e Joseph Joachim il ottobre
Comincia con un'introduzione lenta (Ziemlich Langsam)
dove si profila già il tema principale che nella parte successiva
(Lebhaft) viene presentato alternativamente dal violino e dal
pianoforte in forma di fugato Il secondo movimento molto
animato (Sehr Lebhaft) è uno scherzo con due trii basato su
un tema di ballata esposto all'unisono dai due strumenti men
tre il terzo (Leise Einfach dolcemente semplicemente) è un
tema con variazioni basato sul corale Gelobet seist Du Jesu
Christ Il finale mosso (Bewegt) è una forma sonata dotata di
grande propulsione con la parte del pianoforte sempre in evi
denza uno sviluppo dal carattere fugato e una coda costruita
come una brillante sintesi di tutto il materiale esposto
Gianluigi Mattietti
29 luglio
VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico
“Violino e pianoforte:
dal classicismo alla modernità”
LORENZA BORRANI violino
MATTEO FOSSI
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sonata in si bem magg K per violino e pianoforte
Largo Allegro
Andante
Allegretto
PAUL HINDEMITH (
)
Sonata op n per violino e pianoforte
Frisch Ein wenig ruhiger Lebhaft
Im Zeitmass eines langsamen feierlichen Tanzes
ROBERT SCHUMANN ( )
Sonata in re min n op per violino e pianoforte
Ziemlich langsam Lebhaft (Piuttosto lento Vivo)
Sehr lebhaft (Molto vivo)
Leise einfach (Leggero semplice)
Bewegt (Agitato)
con il sostegno di:
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA
Corsi di Perfezionamento e
di Interpretazione Musicale
nel Castello Caetani di Sermoneta
DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI
pianoforte CHARLES ROSEN
luglio luglio
arpa URSULA HOLLIGER
luglio luglio
violoncello e musica da camera ROCCO FILIPPINI
luglio luglio
viola BRUNO GIURANNA
luglio luglio
pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE
luglio luglio
flauto PETERLUKAS GRAF
luglio luglio
contrabbasso FRANCO PETRACCHI
luglio luglio
tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA
luglio luglio
violino MARIANA SIRBU
luglio luglio
clarinetto RICHARD STOLTZMAN
luglio luglio
Collaboratori
Massimo Bianchi Linda Di Carlo
Clara Dutto Roberto Paruzzo
Desirée Scuccuglia Romina Vavassori
TESTIMONIANZE
DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E ECONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
DOCENTI DEI CORSI PASSATI
ARPA
Ursula Holliger dal al CANTO
Mascia Predit CLARINETTO
Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE
Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO
Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva (tecnica del contrabbasso)
FAGOTTO
Sergio Azzolini FLAUTO
PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA
Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE
Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA
Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘
al ‘
Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO
Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO
Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele
D’Amico: Petrassi e Salviucci
Tavola rotonda: La musica nuova
Incontro con i musicisti polacchi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti francesi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti sovietici
I generi musicali e il loro pubblico
Incontro con i musicisti spagnoli
Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della
musica di oggi?
Incontro con i musicisti statunitensi
Convergenze e divergenze nelle esperienze
artistiche contemporanee
Convegno: Committenza e composizione
Incontro con i musicisti giapponesi
La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi
Prospettive italiane e ungheresi
La musica in Italia tra pubblico e privato
Incontro con i musicisti tedeschi
La musica in Germania dopo Darmstadt
L’editoria musicale in Italia
Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi?
Ad Elliott Carter per i suoi anni
Incontro con i musicisti sovietici
La musica in Unione Sovietica
Seminario di studi: Il libro musicale in Italia
Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi?
Incontri internazionali di musica contemporanea
Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti
Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione
diffusione e documentazione
Incontri internazionali di musica contemporanea
Ritratto di Witold Lutoslawski
Les liaisons dangereuses: musica parola poesia
Incontri internazionali di musica contemporanea
Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival
Pontino
Per Petrassi: ricordi e testimonianze
Incontri internazionali di musica contemporanea
Donne compositrici: una nuova realtà musicale
Ritratto di Aldo Clementi
Incontri internazionali di musica contemporanea
“luCiAnoBErio”
Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista
Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino
e il ruolo dell’estetica nella cultura
Incontri internazionali di musica contemporanea
“LEM”
Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi:
“Parole/suoni/gesto/visività”
Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica
d’oggi tra valore estetico e mercato
Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi”
di Gérard Grisey
Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni:
“Sette volte dieci”
Convegno di studi: “Gino Contilli (
)”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci”
Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger”
Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per
la promozione della musica contemporanea”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image I
Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni
ricerche tendenze”
Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza
Incontro con Robert Cahen
Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image II
Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di
Luis de Pablo”
Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore
oggi”
“Il Secolo di Petrassi”
PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE AL FESTIVAL DAL ACILU A Gonzales
PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni
ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar
ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello
e pianoforte BOSCO Gilberto
A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado
QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano
LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione
) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio
IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo
DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio
SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA
THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film
di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto
LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide
SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto
STELLE ASSENTI ARATA Paolo
LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro
NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo
FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo
CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per
quartetto d’archi BACCILE Walter
E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione
pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino
NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon
KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio
SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano
DUETTI per violino e flauto (
/)
(versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due
violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott
RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e
clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio
DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo
SIMILE C SONATA SCARLATTI CASTIGLIONI Niccolò
DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno
CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e
strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni
“FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo
STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre
trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola
e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino
viola e violoncello per sette strumenti e voce CORREGGIA Paolo
EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele
SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto
e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA DI BARI Marco
SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per
pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE
per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE
per pianoforte DINESCU Violeta
KATA DITTRICH P Heinz
KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco
LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico
AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS
László SARY László VIDOVSZKY
HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti DAMIANI Giovanni
PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo ESPAJ Andrej
MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo
DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e
pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su
testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FANTICINI Fabrizio
CANTO DI LAURA per flauto in do DEL PUERTO David
VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono DENHOFF Michael
MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte PABLO Luis
DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e calrinetto DE
DE ROSSI RE Fabrizio
MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco
IRRTUM per soprano flauto e percussioni FEDELE Ivan
ETUDES BOREALES NOTTURNO FRANCESCHINI Armando
ORGANA (per strumenti) GALDI Enzo
RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario
QUARTETTO N GENTILE Ada
MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando
OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte GIULIANO Giuseppe
VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed
elaborazione elettronica MAESTRI Fabio
STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard
ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario
IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano
DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele
CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino
e violoncello HALFFTER Cristobal
DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco
SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz
PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico
SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz
SONATA per flauto solo KOENIG G Michael
SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo
BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte
violino e violoncello KURTÁG György
SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce
e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LAGANÀ Ruggero
SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina
ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele
AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato
danzatore e videoclip LUGO Claudio
BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo
VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per
video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert
CORN MANNUCCI Andrea
SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo
EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald
CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per
violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro
LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario
IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc
FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio
RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo
Petrassi) MOSCA Luca
SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) NONO Luigi
DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per
flauto e clarinetto NOVA Riccardo
STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty
CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco
ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward
TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per
clarinetto basso e marimba RAZZI Fausto
LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro
magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico
ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso PANNI Marcello
TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari
sul Salmo RENOSTO Paolo
ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani PASQUOTTI Corrado
GRAFFITI per oboe solo RIJNVOSN Richard
PIECE OF CAKE per ensemble PENNISI Francesco
PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e
pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto
violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto
pianoforte violino viola e violoncello SBORDONI Alessandro
DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso PETRASSI Goffredo
FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio
popHACK POSSIO Gianni
VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e
pianoforte POUSSEUR Henry
LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico
acuto PRIORI Massimo
SONATINA PTASZYMSKA Marta
UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa SCHNEBEL Dieter
CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore
LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO
PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio
LA MAR per marimba SECO Manuel
TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe
SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce
pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro
E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e
percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto
e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG STACHOWSKI Marek
MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello
e soprano SZÖLLÖSY András
SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele
TEATRO II per ensemble TESTONI Gianpaolo
SERENATA per flauto TOGNI Camillo
PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio
DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco
TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo
FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio
CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE”
per pianoforti VANDOR Ivan
TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto
violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello
e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn
OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter
LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso
e pianoforte “Il Secolo di Petrassi” Convegno di Studi e Concerti Latina Palazzo della Cultura giugno da s a d: Cristina Landuzzi Aldo Clementi Fausto Razzi Franco Oppo Ennio Morricone Maurizio Pisati Giovanni Damiani
CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA
Viale Le Corbusier LATINA
Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (durante i corsi)
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Email: campusmusica@panserviceit
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COSTO ABBONAMENTI
n Concerti a Latina
unico € n Concerti a Sermoneta:intero € ridotto € n Concerti a Priverno: intero € ridotto € COSTO BIGLIETTI
Concerti a Latina:unico € Concerti a Sermoneta e Priverno: intero € ridotto € Il concerto a Latina del giugno è a ingresso gratuito
(la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio e dell’Università Pontina
persone con più di anni di età)
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