“Per i trentacinque anni del Campus” ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE Campus Internazionale di Musica CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Bruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda COORDINATORE ARTISTICO Riccardo Cerocchi CONTRIBUTO E PATROCINIO Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio Amministrazione Provinciale di Latina e Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola e Sperlonga Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina Instituto Cervantes di Roma Università Pontina Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” COLLABORAZIONE RAI Radio Istituto di Studi Musicali “G Petrassi” di Latina Assindustria Latina Conservatorio Statale di Musica “O Respighi” di Latina Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA Pro Loco di Sermoneta e Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova SOSTEGNO SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi Fondazione Cassa di Risparmio di Roma Sidis International Inner Wheel SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano AMMINISTRAZIONE Nicola Astarita Paola Sighinolfi UFFICIO STAMPA Andrea Fasano ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA Mauro Buccitti PROGRAMMA GENERALE INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA E MOSTRA DOCUMENTARIA nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA CONCERTI nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA TESTIMONIANZE INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI Luis de Pablo Libro para el pianista ( ) manoscritto conservato presso l’Istituto “Goffredo Petrassi” Sono trascorsi trentacinque anni dal primo concerto che il neonato Campus Internazionale di Musica orga nizzò a Latina nella saletta dell’ACI avviando la prima stagione invernale dei concerti Alcuni di quegli anni rappresentano pietre miliari dello sviluppo dell’Associazione: dopo la stagione infatti venne il Festival Pontino poi si organizzarono i Corsi di perfe zionamento strumentale e interpretazione musicale di Sermoneta; si avviò il concerto di Capodanno ormai appuntamento tradizionale quindi qualche anno dopo si indisse il Premio internazionale “Latina” di studi musicali che aprì la strada alla fondazione dell’Istituto “Goffredo Petrassi” di Latina in collabora zione con la Regione Lazio Recentemente si è porta to il Festival Pontino nel territorio Aurunco e lo scor so anno per la prima volta si è allestita una mostra a carattere documentario sulla vita e sull’opera di Goffredo Petrassi Dopo Latina è stata esposta nel Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano Collegati ad essa si sono organizzati a Milano due concerti in collaborazione con il Conservatorio stesso e con le “Serate Musicali”; un terzo concerto si è tenuto a Torino con il Politecnico della città Con questo sinte tico e scarno richiamo il Campus ama festeggiare la propria età Il Pontino si apre con gli “Incontri internazionali di musica contemporanea” interamente dedicati alle opere e alle figure di due “Grandi” dell’odierno pano rama musicale europeo: Aldo Clementi e Luis de Pablo Gli Incontri sono articolati in colloqui a più voci tra autorevoli musicologi e i due compositori in con certi in mostra documentaria itinerante Quest’ultima sarà inaugurata nella pinacoteca del Palazzo della Cultura di Latina per essere trasferita in autunno presso l’Università di Catania Anticipa gli Incontri internazionali un concerto coprodotto con il Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina curato da Paolo Rotili tenuto dall’Ensemble strumentale del Conservatorio stesso diretto da Marco Angius con la partecipazione del flautista Mario Caroli del trombo nista Filippo Cangiamila e di Sylviane Sapir per la regia del suono delle musiche per nastro magnetico incluse nel programma della serata Roberto Prosseda apre gli Incontri interpretando i più importanti brani pianistici di Clementi alternati a brani contrappuntisti di Bach Scarlatti Chopin Mendelssohn Weber Petrassi e Ligeti Il giorno dopo il Contempoartensemble diretto da Mauro Ceccanti ese guirà musiche di Clementi tra cui Vertigo in prima mondiale e Till Björn in prima italiana Nelle due giornate dedicate a Luis de Pablo ascoltere mo in prima italiana dal pianista Ananda Sukarlan l’integrale dei Retratos y Transcripciones e Acrobacias Con il Quintetto e Razón Dormida di de Pablo il Contempoartensemble chiuderà le giornate dedicate alla musica contemporanea Può considerarsi “evento” l’esecuzione in prima mon diale in tempi moderni di una composizione per pia noforte a quattro mani di Mendelssohn rimasta ine dita e recentemente scoperta da Roberto Prosseda E’ riservata alla stampa specializzata e si terrà in matti nata nel giardino di Ninfa con lo stesso Prosseda e Charles Rosen pianisti Nell’occasione verrà presenta to il recentissimo CD “Mendelssohn Discoveries” che Prosseda ha inciso per la Decca Così inizia la parte “classica” del Festival Pontino Il giorno successivo da Charles Rosen ascolteremo nel castello di Sermoneta “l’ultimo Chopin” Sempre a Sermoneta seguirà un raffinato quanto attraente con certo per flauto e arpa “Pan e Orfeo” tenuto da Ursula Holliger e PeterLukas Graf; quindi ascoltere mo i bellissimi Quintetti in sol magg op di Brahms e in la magg op di Schubert da interpreti presti giosi in formazione poco probabile consentita dalla loro contemporanea presenza in veste di docenti ai Corsi di Sermoneta: Mariana Sirbu Bruno Giuranna Rocco Filippini Franco Petracchi e Elissò Virsaladze Chiuderà il ciclo sermonetano un concerto dell’Orchestra Filarmonica di Bacau diretta da Ovidio Balau con affreschi sinfonici di autori diversi da ^ Gershwin a Dvorák Nella sala dell’antica Infermeria di Fossanova il Festival inizierà con il Quartetto Eureka che eseguirà il K di Mozart e l’op in sol min di Brahms Seguirà Michail Lidsky pianista virtuoso e interprete attento al pensiero musicale dell’autore Quindi si ascolteranno i concerti per fiati di Bach eseguiti dall’Orchestra da camera Aretusea: sarà delizioso ascoltare Bach dal flauto di PeterLukas Graf e l’oboe di Maurizio Marino insieme alla direzione di Claudio Paradiso Concluderanno il ciclo il famoso clarinetto di Richard Stoltzman con il quartetto Foné e il pianofor te di Linda Di Carlo I concerti del comprensorio Aurunco così inizialmen te chiamati e ben curati da Roberto Prosseda sono ormai parte integrante del Pontino Nei paesi aurunci di Lenola Fondi e Sperlonga si alter nano musicisti di valore diversi dai più anziani colle ghi del Festival solo per età Sono le “grandi promes se” ormai confermate: Cristiana Pegoraro Letizia Belmondo lo Stark Quartet il duo LorussoZanotti i Solisti della Scala il duo BandiniChiacchieretta il gruppo di Kay McCarthy e il duo BorranniFossi Le musiche che ci proporranno coprono un vasto reper torio: dal classico al jazz dalla danza alla musica etni ca Si chiude così il ° Festival Pontino mentre idee e programmi nuovi affiorano alla mente per essere inclusi nell’edizione successiva Ringrazio i consulenti artistici che ci hanno indicato le vie giuste da seguire e Aldo Clementi per averci con sentito di riprodurre sulla copertina di questa brochu re il bellissimo collage che ha sigillato di suo pugno con la didascalia Esprimo sentita gratitudine anche a nome dei soci del Campus ai musicisti che in omaggio alla lunga amicizia e stima hanno sostenuto l’Associazione in tempi passati e quelli che oggi la sostengono nel momento difficile che viviamo Molta riconoscenza agli Enti agli sponsor alle Istituzioni e ai loro rappresentanti che condividono amano e favo riscono il nostro lavoro A tutti auguro buon ascolto Riccardo Cerocchi Presidente del Campus Internazionale di Musica IL CONSERVATORIO E IL CAMPUS PER ALDO CLEMENTI martedì giugno Latina Auditorium del Conservatorio “O Respighi” ore Colloquio a più voci: Dedicato ad Aldo Clementi Partecipano: Marco Angius Gianluigi Mattietti Sylviane Sapir ore Incontro con Aldo Clementi a cura di Paolo Rotili “Dedicato ad Aldo Clementi” Il concerto in omaggio ad Aldo Clementi nel suo ottantesimo compleanno offre più di uno spunto di riflessione e qualche considerazione a mar gine I due brani strumentali scelti rappresentano bene due momenti lontani e significativi della produzione di Clementi Ideogrammi del ’ e Berceuse del entrambi per strumento solista ed ampia compagine cameristica sono infatti momenti rispettivamente del periodo post strutturalista caratterizzato da una scrittura frastagliata inquieta aspra e dissonante e dell’ultima fase che si potrebbe definire neomodale nella quale il pannello sonoro realizzato secondo una scrittura rigorosamente canonica nasconde un interesse per la cangianza timbrica Il ruolo degli strumenti concertanti al di là dell’esito sonoro pare essere lo stesso: innescare l’amplificazione del gesto solistico nel resto dell’orga nico In Ideogrammi in modo discontinuo frammentato secondo gruppi di ‘risonanze’ timbricamente definiti (il brano è continuamente gioca to sui gruppi omogenei di ) in Berceuse al contrario in modo ‘fuso’ contemplativo A fianco di questi due importanti lavori del maestro si è pensato di far conoscere un lato meno frequentato di Clementi la musica elettronica In occasione del cinquantesimo della nascita dello Studio di Fonologia di Milano ci è sembrato interessante proporre in prima assoluta le ricostruzioni in quadrifonia di lavori dell’epoca affiancando a Clementi alcuni compositori della sua generazione Ma all’interesse storico in qualche modo didattico della manifestazione si affiancano alcuni aspetti che ci piace sottolineare e che possono essere forieri di importanti sviluppi Il concerto infatti nasce da una collaborazione tra un’istitu zione didattica il Conservatorio “Ottorino Respighi” e una associazione musicale il Campus Internazionale di Musica Il fatto può sembrare nor male un semplice rapporto tra istituzioni presenti sul territorio Al contrario vorrei sottolinearne l’eccezionalità Spesso è difficile nel nostro Paese collegare la fase della formazione dello studente a quella della sua reale professione artistica Difficile è creare delle strade di comunica zione tra lo studiare e il lavorare La collaborazione di questa sera nella chiarezza dei ruoli rappresenta bene il tentativo di creare proprio que sta opportunità Ci piace leggere questa serata dunque anche come un servizio reso ai giovani della provincia di Latina un momento profes sionalizzante della loro fase di formazione un confronto con l’alto standard artistico rappresentato dai solisti del concerto In questo senso anche il programma scelto è una sfida: le complesse partiture della musica contemporanea spesso ai margini del repertorio di studio sono oggi eseguite proprio dai nostri giovani del Conservatorio sfatando alcune leggende sul livello artistico prodotto dalle nostre scuole di musica Paolo Rotili I nastri quadrifonici dello Studio di Fonologia Musicale della RAI Nel per incentivare la produzione di musica elettronica italiana la RAI lanciò l’idea di accogliere una decina di musicisti per realizzare brani di musica elettronica presso lo Studio di Fonologia Musicale I compositori avevano la possibilità di trascorre due o tre settimane presso lo studio erano pagati e dovevano lasciare le loro produzioni in proprietà all’azienda I compositori che non sempre erano in grado di utilizzare le apparecchiature dello studio erano assistiti da tecnici tra cui il famoso Marino Zuccheri oggi scomparso che sapeva sempre suggerire le solu zioni tecniche adatte alla realizzazione delle loro idee musicali dando anche man forte nella realizzazione effettiva dei brani Il concerto in omaggio ad Aldo Clementi propone la diffusione di Collage opera elettronica del Maestro realizzata presso lo Studio di Fonologia nel grazie alla sopraccitata iniziativa Oltre a questo brano saranno diffuse altre cinque produzioni di compositori che hanno frequentato lo studio nel medesimo periodo: Divertimento ( ) di Niccolò Castiglioni Ricercare elettronico ( ) di Roman Vlad Recitativo ( ) di Camillo Togni Quartetto III ( ) di Franco Donatoni e Serenata III ( ) di Bruno Maderna Sono tutti lavori quadrifonici disponibili oggi su sup porti digitali grazie alle attività di ricupero operate dalla Rai di Milano in collaborazione con le Edizioni Suvini Zerboni Oggi a anni dalla creazione dello Studio di Fonologia e dopo anni dalla sua chiusura cresce sempre più l’esigenza di riscoprire e conoscere meglio le prime opere della musica elettronica italiana E’ importante sviluppare iniziative atte alla preservazione la rivalutazione e la divulgazione di questo patrimonio musicale La diffusione dei nastri quadrifonici rientra in questo obiettivo e conclude un percorso didattico attivo finalizzato alla conoscenza della musica italiana della secondo metà del XX secolo a cura delle classi di Composizione e di Musica Elettronica del Conservatorio di Latina In effetti durante l’anno gli studenti hanno potuto partecipare ad una serie di seminari riguardo alla storia la tecnologia e i compo sitori dello studio Si sono cimentati nell’analisi dei pezzi di questo concerto svolgendo inoltre un lavoro d’indagine sulle tecniche compositive ricostruendo alcuni brani le cui partiture sono state gentilmente messe a disposizione dalle Edizioni Suvini Zerboni simulando le operazioni svolte sui nastri con le tecniche e gli strumenti digitali di oggi La rievocazione del periodo storico dello Studio di Fonologia ha permesso di illu strare la specificità tutta italiana e l’altissimo livello delle ricerche e delle produzioni in esso svolte Sylviane Sapir ALDO CLEMENTI Collage per nastro magnetico La composizione elettronica Collage risale al E’ stata la prima esperienza elettronica di Clementi che in quegli anni aveva dato con diverse pagine strumentali una originale e coerente adesione allo strutturalismo Su questa composizio ne l’autore ha scritto: «Il problema del rapporto coi precedenti lavori strumentali: dato il “mezzo” quanto mai differente: sollecitazioni strane e nuove: gradite: accettate quindi come una realtà da non rigettare Il modo di “montare” compositamente degli “avveni menti” musicali creati in antecedenza (anzi il modo come farne scaturire il montaggio) è dello stesso tipo dei precedenti lavori strumentali Il titolo e l’omonima tecnica adoperata sono dovuti all’aver ideato il lavoro mediante piani compositivi indipendenti (senza relazioni né di parentela né costruttive) e successiva mente sovrapposti: ciò che dà luogo ad assorbimenti o evi denze intersecazioni o isolamenti volutamente ed assoluta mente impreveduti Gli inconvenienti acustici e quindi di risultato di tale trattamento sono scontati e accettati in par tenza» Aldo Clementi NICCOLÒ CASTIGLIONI Divertimento per nastro magnetico Niccolò Castiglioni realizzò Divertimento al termine del un anno particolarmente felice che aveva portato la sua musi ca al successo in tre grandi rassegne europee: il Festival SIMC a Colonia le giornate di Donaueschingen e il Festival di Venezia Come tanti altri compositori in quegli anni Castiglioni fu invitato allo Studio di Fonologia di Milano per ché potesse far pratica con le apparecchiature elettroniche e preparare un nastro che sarebbe poi stato diffuso per radio Due settimane furono il tempo a sua disposizione sotto il controllo del tecnico Marino Zuccheri; il risultato del lavoro insieme all'imminente opera radiofonica Attraverso lo spec chio dove però le nuove tecnologie hanno un ruolo per lo più decorativo in una partitura fondamentalmente acustica dove va restare la sua unica esperienza elettronica Divertimento è il primo brano di Castiglioni in cui gli elementi del gioco e del l'allegrezza si portano in primo piano conquistando tutta la scena; il titolo in questo senso è una dichiarazione d'intenti Si comincia con frammenti di rumore bianco filtrato dalle spiccate suggestioni onomatopeiche; su questo sfondo fa la sua apparizione la figura principale del brano una serie di grappoli di suoni sinusoidali che ricordano da vicino le analo ghe macchie sonore di Tropi Come già nel brano per ensem ble le figure musicali si infittiscono via via e nell'arco di un paio di minuti si fanno concitate e inafferrabili circondate da 21 giugno MARTEDÌ ore Latina Teatro Ridotto CONCERTO A CURA DI PAOLO ROTILI “Dedicato ad Aldo Clementi” ENSEMBLE STRUMENTALE DEL CONSERVATORIO “O RESPIGHI” Sara Natalizi Laura Papa flauti Antonio Fraioli Giuseppe Gentile Michele Secci Giulia Santibianchi clarinetti in si bem Maribel Orozco Hurtado Daniele Danieli clarinetti bassi Dario Volante Simone Alessandrini Roberto Guadagno Sara Romagnoli sassofoni Daniele Cherubino Beatrice Mazza trombe Filippo Cangiamila Giuseppe Saltarelli tromboni Alessandro Bruccoleri xilofono Rodolfo Rossi vibrafono Giuseppe Salvagni percussioni Paolo Saginario pianoforte Tiberio Di Fiori contrabbasso MARCO ANGIUS MARIO CAROLI FILIPPO CANGIAMILA SYLVIANE SAPIR direttore flauto trombone regia del suono ALDO CLEMENTI ( ) * Collage per nastro magnetico ( ) ’” NICCOLÒ CASTIGLIONI ( ) * Divertimento per nastro magnetico ( ) ’” ROMAN VLAD ( ) * Ricercare elettronico per nastro magnetico ( ) ’” ALDO CLEMENTI Berceuse per fiati e trombone obbligato () ’ CAMILLO TOGNI ( ) * Recitativo per nastro magnetico ( ) ’ FRANCO DONATONI ( ) * Quartetto III per nastro magnetico ( ) ’” BRUNO MADERNA ( ) * Serenata III per nastro magnetico ( ) ’” ALDO CLEMENTI Ideogrammi N per flauto solista e strumenti ( ) *Prima audizione delle versioni originali a quattro piste riversate in digitale ’ un riverbero sempre crescente finché non si perdono in una specie di vortice Il tutto infine rientra nei ranghi e la musica si ripiega di nuovo su se stessa Divertimento fu trasmesso alcune volte in sala o per radio a partire dal e qualche anno dopo fu incluso (insieme a brani elettronici di Bruno Maderna e Aldo Clementi) fra le musiche di scena per uno spettacolo di mobiles di Calder inti tolato Work in Progress andato in scena all'Opera di Roma nel e poi ripreso nel Alfonso Alberti ROMAN VLAD Ricercare elettronico per nastro magnetico Ho composto il Ricercare elettronico nell’inverno del La prima audizione pubblica del lavoro ha avuto luogo nell’ambi to del Festival di Venezia dello stesso anno Era il periodo nel quale dall’avanguardia postweberniana si levava il postulato di dar luogo all’epifania di una musica nuova realizzata sia con strumenti tradizionali sia e soprat tutto con i mezzi elettroacustici di recente conio Si propu gnava una radicale rottura col passato per dar luogo ad una vera e propria creatio ex nihilo Per conto mio ero profonda mente interessato alla sperimentazione e all’uso dei nuovi mezzi di produzione sonora senza indulgere però alla velleita ria utopia di un totale distacco dalla tradizione la quale secondo me doveva essere incessantemente innovata ma non rescissa Nel caso del Ricercare elettronico l’intenzione di mantenere un “contatto” con la tradizione è implicito nello stesso titolo Originariamente il “ricercare” corrispondeva alla seguente definizione che ne danno i dizionari: “composizione in forma libera che prendeva origine dal motetto (senza reso) e si sviluppava ad imitazioni generalmente a canone” Oltre a svilupparsi in virtù di procedimenti canonici il Ricercare elet tronico prende anch’esso origine da un brano vocale nel senso che la costellazione seriale che ne informa le strutture è mutuata dalla mia “Terza Cantata” Le ciel est vide Il titolo esatto del lavoro dovrebbe essere dunque: “Ricercare elettro nico sopra una serie di Le ciel est vide” La materia sonora che tale serie viene qui ad organizzare è però di natura esclusiva mente elettronica Oltre ai suoni sinusoidali il materiale sono ro del Ricercare elettronico risulta dall’elaborazione in diverse guise di dodici mescolanze di sette toni sinusoidali ciascuno di altrettante mescolanze di tredici suoni sinusoidali non tempe rati e dell’ordine dei quarti di tono di dodici diverse strisce di rumore bianco filtrato cioè di dodici diversi rumori colorati A differenza degli altri compositori che lavoravano con me nello Studio di Fonologia della RAI di Milano prima di proce dere alla realizzazione concreta dell’opera la misi in partitura Non in una partitura pentagrammata e con la consueta arma tura di chiavi e di segni ritmici Si trattava invece di una parti tura realizzata per mezzo di diagrammi numerici Sulle ordina te orientate verso l’alto sono segnate le altezze delle entità sonore in un ambito che va da Hertz a Hertz (con la sola eccezione di un rumore bianco il cui limite inferiore scen de fino a hertz) Le frequenze sono segnate in scala logarit mica: un millimetro corrisponde ad un quarto di tono Nel sistema delle ordinate inferiori sono segnate le intensità (in decibel) Sulle ascisse orizzontali sono indicate le durate secondo una scala ( : ) per cui ad ogni millimetro della par titura corrisponde un centimetro del nastro magnetico sul quale gli eventi sonori vengono registrati sicché data una velocità di scorrimento dei nastri di centimetri per secondo millimetri segnano la durata di un secondo Per la notazio ne sono stati usati quattro colori diversi corrispondenti a quattro diverse piste magnetofoniche ovvero a quattro canali che esigono per l’esecuzione quattro altoparlanti da disporsi nei quattro angoli della sala d’ascolto (in assenza di un’ideale sala sferica) L’ascoltatore dovrebbe sentirsi circondato dai suoni Per realizzare il Ricercare ne dettavo ogni particolare al tecnico del suono Marino Zuccheri il quale comandava le macchine Avevo scelto questo procedimento il quale richiedeva la for mulazione preventiva di una partitura completa per impadro nirmi meglio della inedita materia e soprattutto per permet tere una futura nuova realizzazione quando i nastri originali si sarebbero smagnetizzati Ciò rende possibile di sottrarre l’o pera all’inevitabile consunzione del materiale di supporto Roman Vlad ALDO CLEMENTI Berceuse per fiati e trombone obbligato “Una composizione canonica attorno a un tema a zigzag” Aldo Clementi (Il pezzo è stato scritto nel per il Festival di Nuova Consonanza) CAMILLO TOGNI Recitativo per nastro magnetico E’ all’inizio degli anni Sessanta che il catalogo di Camillo Togni svela la presenza di un brano elettronico Recitativo compo sto nel su richiesta della RAI la cui elaborazione avvenne presso lo Studio milanese di Fonologia Musicale La prima ese cuzione si tenne il aprile del al Festival di Venezia Presenza unica nel comporre di Togni che in quegli stessi anni lavorava ai pezzi su testi dei poeti prediletti Trakl e il francese Charles d’Orlèans la mente già protesa al teatro di Blaubart scandagliando una idea vocale e un timbro strumentale intar siati tra velluti espressionisti e filigrane clavicembalistiche L’autore ricordava di avere composto Recitativo in un breve lasso di tempo una ventina di giorni sull’impulso di una lettu ra I sequestrati di Altona di J P Sartre scrittore che lo aveva affascinato sin dal decennio precedente Il titolo nacque dalla scena finale del dramma Leggendo queste righe esplicative stese da Togni nel in occasione di una esecuzione brescia na ci si rende conto di come l’interesse verso il mezzo elettro nico fosse proiettato alla chiarificazione del proprio percorso dodecafonico in ambito strumentale: «Mi avvidi subito che l’approccio con il mezzo elettronico riscuoteva in me un vivis simo interesse e la sua importanza era tale da estendersi anche al campo della musica strumentale […] Basai la com posizione sul suono sinusoidale cioè prodotto da valvole elet tromagnetiche e come tale privo di armonici Al problema del "timbro" […] detti una soluzione "sintetica" cioè artificia le consistente nella aggiunta ad ogni suono sinusoidale di altri sei suoni sinusoidali (cioè "puri" privi di armonici) che lo accompagnano sempre sintetizzando così il problema del "timbro" con quello della così detta "formazione specifica" della musica pancromatica Con queste entità di suoni è morfologizzato tutto il pezzo non solo ma è scavalcato il problema del temperamento tradizionale dell’ambito di un’ot tava che dai tempi di Bach è suddivisa artificialmente in dodi ci semitoni […]» Il pezzo che dura minuti si compone di tre piccole sezioni ciascuna preceduta da un episodio introduttivo Ogni sezione utilizza un numero di frequenze scelte secondo una diversa scala "cromatica" che non coincide mai con quella tradizionale temperata nel modo seguente: I sezione Entro lo spazio determinato dal rapporto armonico di e ; un totale cromatico di frequenze (all’intervallo Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano minimo costante di / di tono); tre possibilità di trasporto su registro diverso del totale cromatico fondamentale II sezione Spazio stabilito dal rapporto armonico :; un totale cromatico di frazioni di tono (l’intervallo minimo è quello di / di tono); una sola possibilità di trasporto III sezione Campo determinato dal rapporto armonico di e ; frequenze (secondo l’intervallo costante di / di tono); nessuna possibilità di trasporto su registro diverso Come alla base delle tre sezioni sta una struttura armonico timbrica (così si può definire la formazione specifica di sette suoni in quanto percepita come una fusione di colore) fonda ta sull’elementare e univoco suono sinusoidale così per cia scuno dei tre episodi introduttivi l’autore ha fatto ricorso al suono bianco sempre diversamente manipolato «[…] ma pur costantemente "sentito" come totalità generalizzante come presenza e come tendenza "uniforme" […] Orizzonte dialetti co che può aiutare a circoscrivere e precisare la intenzionalità drammatica del pezzo […]» Daniela Cima FRANCO DONATONI Quartetto III per nastro magnetico Il Quartetto III per nastro magnetico è stato composto su commissione della Radiotelevisione Italiana realizzato presso lo Studio di Fonologia di Milano ed è la mia prima composi zione elettronica Il titolo si riferisce a procedimenti composi tivi che coinvolgono il lavoro in tutti i suoi aspetti: dall’orga nizzazione del materiale iniziale alla sua elaborazione tra sformazione e articolazione e alla sua definitiva «circolazione» distribuita su quattro canali intesi appunto come altrettanti «strumenti» a colloquio Se si tiene conto della molteplicità dei mezzi di produzione acustica e ancor più di quelli che per mettono la trasformazione del suono dunque ancor prima di iniziare il lavoro di composizione vero e proprio che riguarda piuttosto l’articolazione del materiale già elaborato si potrà facilmente comprendere come l’esigenza prima del composi tore inesperto fosse quella di limitare al massimo il campo entro il quale si sarebbe effettuata la ricerca Nel Quartetto III i mezzi di produzione sonora sono stati limitati al generatore di frequenze quelli di trasformazione del suono al modulatore ad anello; inoltre sono stati usati quei mezzi che consentono la trasposizione del suono e quelli di registrazione sino al mixage su nastro a quattro piste Non è difficile scorgere nel Quartetto III tutti i sintomi della inesperienza e quella certa rigidità formale che esclude il gioco libero e spontaneo possibile solo quando la materia ha lascia to scoprire tutti i suoi segreti: è una sorta di volontà irretita nella determinazione formale a priori che si risolve qui nell’in quadramento obbligato in schemi compositivi che sono estra nei alla natura del materiale sonoro; e così nella volontà di realizzazione di detti schemi si esplica l’atto stesso del com porre Naturalmente non vuole essere questa un’autocritica ma piuttosto e soprattutto un’affermazione della vitalità e del l’interesse suscitato in me dalla prima esperienza elettronica: e il risultato non vuole essere una realizzazione ma soltanto una riserva un tentativo di porre a se stesso problemi di carattere compositivo di porseli non di risolverli allo scopo di poter affrontare in futuro i mezzi elettroacustici in modo da integrarne i problemi specifici nella propria attività di com positore e mirando non tanto alla confezione di prodotti arti gianalmente efficienti quanto piuttosto alla scoperta di oggetti nuovi e alla loro assimilazione e circolazione entro i limiti della propria esperienza individuale Franco Donatoni BRUNO MADERNA Serenata III per nastro magnetico Nelle note di pesentazione di questo brano per la prima esecu zione avvenuta presso la Biennale di Venezia Maderna così lo descrive: «E’ una composizione di soli suoni di marimbaphon e flauto dove la forma musicale e la curiosità tecnica sta nel procedere da un suono corto a carattere percussivo (quello della marimba) ad un suono lungo a carattere espressivo ed interpretato (suono del flauto) La forma ricorda quella del preludio ma è qui concepita come una trasmutazione del materiale sonoro» Dunque il materiale sonoro è ricavato dai due strumenti citati ed è in seguito elaborato in diversi modi ma senza l’impiego di suoni generati elettronicamente In occasione della “prima” veneziana il titolo della composizione era Serenata terza per nastri magnetici; successivamente esso fu ridotto a Serenata III La composizione del brano secondo le informazioni del cata logo RAI e dei programmi di sala risale al La realizzazio ne venne effettuata a Milano presso lo Studio di Fonologia Musicale con l’assistenza del tecnico Marino Zuccheri I diritti di esecuzione del nastro a tracce furono acquisiti dalle Edizioni Suvini Zerboni; la durata è di ’” Serenata III nacque come composizione elettronica a se stante e non si hanno notizie di rimaneggiamenti successivi Le principali tecniche di elaborazione dei materiali sonori sem brano essere: variazione di velocità (con o senza variazione di frequenza) sovrapposizioni modificazione dei transitori d’at tacco montaggio uso di eco Tiziano Popoli (da: Bruno Maderna: Documenti a cura di Mario Baroni e Rossana Dalmonte Milano Ed Suvini Zerboni ) ALDO CLEMENTI Ideogrammi N per flauto e strumenti Sino a quando ho iniziato questo lavoro richiestomi da Severino Gazzelloni e a lui dedicato il flauto mi era apparso come materia inarticolabile in quanto vincolata a certi luoghi comuni; lo pensavo insomma solo come destinato per sua natura a sfociare inevitabilmente (dati anche alcuni equivoci di oggi) nel liberty e nel “floreale” Questo handicap filtrato inconsapevolmente attraverso l’impegno di scrivere per un simile flautista si mutò da un lato in stimolo a “cercare” dal l’altro nel piacere di violentare alcuni ereditari difetti di lin guaggio (a mio parere) dello strumento Il problema più attraente sorto da questo stato di autosugge stione era di trasformare nel proprio contrario i tre lati che più m’infastidivano: la dinamicità degli aspetti virtuosistici conce pita solo come materiaportante o come veicolo di false vitto rie; l’espressività ad ogni costo delle zone cantabili; la staticità inespressiva delle note lunghe affidate passivamente a una bellezzainsè “materiale” dello strumento Il contrario: “cam pire” le zone dinamiche isolandole nello spazio (fissità stiliz zazione) creando dei molteplici rapporti (movimento); “cal mare” l’espressione; creare delle lineeforza all’interno dei valori lunghi Anche per il flauto come per l’organico la dinamica formale è risolta mediante dei circuiti autonomi anzi automatici (auto matismo come in pittura è inteso in rapporto al «gesto o serie di gesti non consciamente controllati») dei diversi tipi di figurazione creati astrattamente all’inizio (cioè durante il lavoro preparatorio) quali parti di un “catalogo” continuo pur nella progressiva differenziazione fisionomica e agenti in rap porti vicini o lontani quindi implicanti una tensione più o meno lenta della memoria Per quanto riguarda gli strumenti il processo avviene naturalmente grazie a una varia circolazio ne attraverso i differenti timbri la scelta dei quali ha rappre sentato per me una seconda sollecitazione Un complesso jazz ma solo fisicamente ( clarinetti clarinetto basso sas sofoni trombe e tromboni xilofono vibrafono pianofor te contrabbasso percussione) contrastante con la natura apollinea dello strumento solista Le figurazioni ad accordi ed omofoniche percorrono soprattutto le “sezioni” (cltti sax trbe e trbni) Sul piano generale della composizione si sovrappongono delle “isole” di soli e tutti Il pezzo ( ) è nato come tutti gli altri a partire dai Tre Studi per orchestra da camera ( ) mediante dei proce dimenti grafici di una tecnica a collage tradotti successiva mente sul pentagramma Il titolo rappresenta l’aspirazione a un’estrema semplicità del gesto sonoro e in particolare del segno appunto “ideografi co”; anche nel senso che parafrasando una famosa frase l’o recchio ha delle possibilità di vedere che l’occhio non conosce Aldo Clementi A R C O A N G I U S ha compiuto gli studi di pianoforte composizione e direzione d'orchestra presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma Nel si laurea con lode presso il DAMS di Bologna Nel realizza la prima revi sione moderna dell'opera Amor vuol sof ferenza di Leonardo Leo per il Festival Internazionale di Martina Franca e nel ’ riceve il premio Maurizio Rinaldi per la direzione d'orchestra con l’opera Le Villi di Giacomo Puccini Assistente di Bruno Aprea presso il Teatro Lirico di Messina lo Wexford Festival Opera in Irlanda e il Teatro Belli di Spoleto inizia una serie di collaborazioni con l'Orchestra Sinfonica del Teatro Petruzzelli di Bari Orchestra di Roma e del Lazio Nuova Scarlatti di Napoli Orchestra Città di Ferrara Orchestra Sinfonica dell’Auditorium Centrale di Pechino Gruppo Strumentale Musica d’Oggi Mozart Sinfonietta Nuova Cameristica (Premio Città di Milano ) Warsaw Autumn Festival Concerti del Quirinale Nuova Consonanza Romaeuropa (Musica XXI) Musicateneo Campus Internazionale di Musica di Latina Dal insegna direzione d’orchestra in vari con servatori italiani e viene ripetutamente invitato a tenere masterclass di direzione d’orchestra presso conservatori europei come Lugano e Montbeliard M ARIO CAROLI allievo di Annamaria Morini è stato profondamente influenzato da Manuela Wiesler A anni vince il “Kranichsteiner Musikpreis” di Darmastadt Il rilievo della carriera solistica di Mario Caroli lo pone oggi come uno dei flautisti più attivi sulla scena internazionale L'artista è infatti presente nei maggiori centri musicali del mondo solista con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI l'Orchestra della WDR di Colonia la Philarmonia Orchestra Les Percussions de Strasbourg i Neue Vocalsolisten Stuttgart la Schola Heidelberg sotto la direzione di Pierre Boulez Peter Eötvös M Heinz Holliger Kazushi Ono Oswald Sallaberger Ilan Volkov Hiroshi Wakasugi Il pubblico e la critica interna zionale esprimono entusiasmo per la sue interpretazioni e per le sue incisioni Interprete assai noto per la capacità di setacciare l'intero repertorio e per le impavide incursioni nelle pagine più estreme della letteratura solistica a lui si rivolgono i più grandi compositori d'og gi confidandogli e dedicandogli nuove partiture per flauto La sua vasta disco grafia comprende intere monografie flautistiche ed è regolarmente diffusa insieme ad interviste ed interventi live da tutte le maggiori emittenti radiofoni che Docente ricercato nell'ambito del perfezionamento Mario Caroli insegna nei cicli di perfezionamento del Conservatoire National di Strasburgo dove vive ed è impegnato in masterclass in tutto il mondo A anni ha ottenuto una Laurea in Filosofia summa cum laude sull'Anticristo di WFNietzsche I L I P P O C A N G I A M I L A diplomato in trombone composizione e strumen tazione per banda ha studiato e approfondito lo studio dello strumento con Antonino Antonini Rocco Degola Andrea Conti e Rex Martin Si è specia lizzato frequentando il Corso di Formazione Professionale per Professori d’Orchestra promosso da Arts Academy e Regione Lazio ed ha collaborato gio vanissimo con diverse orchestre tra cui l’Orchestra Giovanile Abruzzese l’Orchestra Filarmonica di Roma e l’Orchestra di Stato di Cipro Successivamente ha ottenuto diverse idoneità in seguito ad audizioni e con corsi presso l’Orchestra Sinfonica di Roma l’Orchestra dell’Arena di Verona l’Orchestra di Padova e del Veneto e la Banda musicale della Marina Militare Attualmente è Primo Trombone dell’Orchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma Fa parte dell’insieme d’ottoni “Euphonos” e del gruppo “Cecilia Elettri ca” di Roma con il quale ha svolto alcuni F concerti per la XXV Stagione nell’ambito di “Progetto Musica ” e la rassegna “Musica verticale ” presso la Sala accademica del Conservatorio “S Ce cilia” e il Goethe Institut di Roma Ha recentemente eseguito il brano per trombone solo Intermedi e Canzoni di Azio Corghi in presenza dell’autore riscuotendo entusiastico consenso Disegno di Christina Petrwska su “Affettuso” di Luis de Pablo INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA MOSTRA DOCUMENTARIA e CONCERTI nel PALAZZO DELLA CULTURA DI LATINA INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA: ALDO CLEMENTI E LUIS DE PABLO martedì giugno Latina Palazzo della Cultura Pinacoteca ore Inaugurazione della mostra documentaria su Aldo Clementi e Luis de Pablo a cura di Daniela Tortora e Gabriele Bonomo ore Teatro Ridotto Concerto: “Il contrappunto di Aldo Clementi: tradizione e modernità” (vedi pagine seguenti) mercoledì giugno Latina Palazzo della Cultura Pinacoteca ore Aldo Clementi a colloquio con Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Michele dall’Ongaro Gianluigi Mattietti Mario Messinis David OsmondSmith Paolo Petazzi Roberto Prosseda Daniela Tortora Guido Zaccagnini ore Teatro Ridotto Concerto: “Monotonia canonica a servizio della varietà” (vedi pagine seguenti) ° Festival Pontino Latina Pinacoteca Comunale: mostra documentaria su Goffredo Petrassi realizzata in occasione del giovedì giugno Latina Palazzo della Cultura Pinacoteca ore Luis de Pablo a colloquio con Gabriele Bonomo Mario Bortolotto Michele dall’Ongaro Piet De Volder Mario Messinis Paolo Petazzi Guido Zaccagnini ore Teatro Ridotto Concerto: “Luis de Pablo y Amigos” (vedi pagine seguenti) venerdì luglio Giardini di Ninfa ore Presentazione alla stampa del CD di Roberto Prosseda “Mendelssohn Discoveries” (DECCA ) Concerto: “Mendelssohn Discoveries” (vedi pagine seguenti) ore Latina Teatro Ridotto Concerto: “Encrucijada” (vedi pagine seguenti) Convegno di Studi “Il Secolo di Petrassi” LDO CLEMENTI (Catania ) inizia a tredici anni lo studio del pianoforte diplomandosi nel sotto la guida di Giovanna Ferro un'allieva di Alfredo Casella; nel ' segue a Siena il corso di perfeziona mento pianistico tenuto da Pietro Scarpini A sedici anni comincia a studiare composizione nella sua città e la continua poi con Alfredo Sangiorgi (allie vo di Schoenberg a Vienna nel ) che lo mette per la prima volta a contatto con la tecnica dodecafo nica (Catania Bolzano ) Dal al stu dia a Roma con Goffredo Petrassi sotto la cui guida si diploma Dal al frequenta i corsi di Darmstadt dove vengono eseguiti Tre Studi per orchestra da camera ( ) Composizione n per pianoforte ( ) e Triplum ( ) Per una decisiva svolta musicale fu importante la conoscenza di Bruno Maderna ( ) che gli aprì orizzonti affatto sconosciuti e fondamen tale l'aver frequentato lo Studio di Fonologia di Milano ( ): qui realizza Collage ( ) Collage (Dies irae) ( ) e Collage (Jesu meine Freude) ( ) La prima esecuzione di una sua com posizione si tenne a Vienna nel (Poesia di Rilke soprano Lydia Stix pianista Erik Werba) Terminati gli studi di composizione la prima esecuzio ne importante di una sua opera avvenne nel alla Radio di Amburgo per il ciclo "Das neue Werk" (Cantata su un frammento di Calderon de la Barca ) Nel vinse il secondo premio SIMC con Episodi ( ) e nel il primo premio dello stesso concor so con Sette scene ( ) Nel realizza a Roma uno spettacolo su materiali visivi di Achille Perilli (Collage Accademia Filarmonica Romana) Nel è stata eseguita alle "Orestiadi" di Gibellina l'opera Interludi Musica per il Mito di Eco e Narciso alla quale è stato assegnato il Premio Abbiati Il Teatro alla Scala gli ha commissionato una nuova opera Carillon Dal al è stato docente di "Teoria musicale" presso il DAMS di Bologna; è sovente invitato a tene re seminari e corsi di composizione A UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco) il gennaio Inizia gli studi musicali a partire dai anni di età a Fuenterrabía Li prosegue privata mente a Madrid con Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt Fonda a Madrid "Tiempo y Música" e "Alea" ( ) gruppi che hanno dato modo al pubblico spagnolo di conoscere la musica contempo ranea e diverse culture musicali non occidentali Fonda anche il primo laboratorio elettroacustico spa gnolo E' stato docente al Conservatorio di Madrid presso le Università di Buffalo Ottawa Montreal etc; ha tenuto corsi in Francia Italia Belgio USA Giappone Argentina Messico etc; Direttore di "Encuentros" (Pamplona) Biennale Musicale (Madrid) Festival di Lille etc; Laurea "honoris causa" presso l'Università Complutense (Madrid) Accademico di belle arti (Madrid Granada Belgio) Ha conseguito numerosi premi spagnoli e internazio nali (Premio Guerrero Medaglia d'Oro del Re di Spagna per le Belle Arti Medaglia d'Oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid "Officier des Arts et des Lettres" su nomina del Ministero della Cultura france se Premio della Fondation Prince Pierre di Monaco Premio Honegger etc) La sua produzione musicale comprende oltre cento titoli: quattro opere tre quar tetti per archi vari concerti solistici (tre concerti per pianoforte altri concerti per violino violoncello chi tarra flauto clarinetto sax) molta musica da came ra orchestrale e vocale etc Nel Claude Rostand ha scritto di lui nel "Dizionario della Musica Contemporanea" (Ed Larousse): «Luis de Pablo è oggi non soltanto la personalità dominante della scuola spagnola nonché uno dei primi compositori ad avere percorso la strada per farla uscire dal suo stretto nazionalismo e conferirle un'intonazione universale ma anche una delle personalità più prominenti dell'at tuale panorama musicale internazionale grazie all'im pulso che egli ha saputo conferire alle tecniche inno vative e alle soluzioni personali e originali che ha tro vato per esprimere un temperamento inventivo e poetico eccezionale Perché in tutta questa ricerca è l'uomo a restare sempre dietro alla propria musica: è una presenza che gli è naturale e alla quale lui tiene» L O B E R T O P R O S S E D A nato a Latina nel ha attirato l'attenzione di importanti musicisti e della critica specia lizzata per l'originalità del repertorio e delle sue scelte interpretative Ha intra preso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro succes sivamente si è diplomato all'Accademia Pianistica di Imola frequentando i corsi di Alexander Lonquich Boris Petrushansky e Franco Scala Ha completato la sua for mazione artistica con Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong presso l'International Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta Le affermazioni in alcuni dei più prestigiosi concorsi del mondo come il "Micheli" di Milano il "Casagrande" di Terni lo "Schubert" di Dortmund il "Mozart" di Salisburgo gli hanno consentito di intraprendere un'in tensa attività concertistica in più di qua ranta paesi in Europa Asia Australia Nord e Sud America Ha suonato come solista con numerose orchestre tra cui la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l'Ensemble Oriol Berlin la KammerakademiePotsdam l'Orchestra di Padova e del Veneto l’Orchestra della Toscana la Mozart Festival Orchestra (Chicago) collaboran do con direttori come Dennis Russel R Davies Justus Frantz George Pehlivanian In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna l'Accademia Chigiana di Siena il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia Tra gli impegni del concerti con l’Orchestra di Santa Cecilia con la Sinfonica Siciliana la State Philharmonic di Sofia e partecipazioni come solista a numerosi festival tra cui la Biennale di Venezia le Settimane Musicali di Stresa l’Autunno Musicale di Como il Festival di Lubiana Settembre Musica di Torino Laureato con lode in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma è auto re di vari saggi musicologici ed è regolar mente invitato a tenere seminari e masterclass in prestigiose università americane asiatiche ed australiane (tra cui la "Georgetown" di Washington la "Pepperdine" di Los Angeles l'Haverford College di Philadelphia il Conservatorio "Xing Hai" di Canton l'Australian National University) Ha vinto il primo premio al concorso TIM di critica musi cale () e la sua Tesi di Laurea “Il contrappunto nella musica pianistica di Goffredo Petrassi Luigi Dallapiccola e Aldo Clementi” è stata premiata al con corso internazionale di musicologia “Silvestro Sasso” (Bari ) Ha realiz zato numerose incisioni discografiche tra cui l’integrale pianistica di Petrassi (Foné) e di Dallapiccola (Naxos) e un’an tologia di brani pianistici contemporanei (Velut Luna) comprendente cinque com posizioni di Aldo Clementi Nel ha debuttato con la Decca con il CD “Mendelssohn Discoveries” dedicato a musiche pianistiche di Mendelssohn in prima registrazione mondiale 28 giugno MARTEDÌ ore Latina Teatro Ridotto “Il contrappunto di Aldo Clementi: tradizione e modernità” ROBERTO PROSSEDA pianoforte ALDO CLEMENTI ( ) Vom Himmel hoch ( ) JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Fuga in mi magg dal Clavicembalo ben Temperato vol II ’ ’ ALDO CLEMENTI BACH ( ) ’ DOMENICO SCARLATTI ( ) Sonata K in sol magg ’ ALDO CLEMENTI Variazioni su BACH ( ) ’ JOHANN SEBASTIAN BACH Fantasia in do min BWV ’ ALDO CLEMENTI Studio (sulla monotonia) () ’ MUZIO CLEMENTI ( ) Studi n e n da Gradus ad Parnassum ’ ALDO CLEMENTI Invenzione () ’ FELIX MENDELSSOHNBARTHOLDY ( ) Fuga in mi bem magg () ’ (Prima esecuzione europea in tempi moderni) ALDO CLEMENTI Studio (sul tocco) ( ) ’ FRYDERYK CHOPIN ( ) Preludio op n in do min ’ ALDO CLEMENTI Loure ( ) ’ FRYDERYK CHOPIN Mazurka op n in la min ’ ALDO CLEMENTI Composizione n ( ) ’ ANTON WEBERN ( ) Variazioni op () ’ ALDO CLEMENTI Variazioni ( ) ’ GOFFREDO PETRASSI ( ) Invenzione n ( ) ’ ALDO CLEMENTI Blues e Blues () ’ GYÖRGY LIGETI ( ) Étude n : Arcenciel ( ) ’ “Il contrappunto di Aldo Clementi: tradizione e modernità” In questo concerto sono presentate tutte le composizioni per pianoforte solo di Aldo Clementi con l’esclusione delle opere giovanili (Preludio Suite e Sonatina scritte tra la fine degli anni ’ e i primi anni ’) e di due brani che prevedono la prepara zione del pianoforte (Frammento e GiAnCArlo CarDini) L’idea di alternare i contrappunti di Clementi con altre compo sizioni polifoniche appartenenti a diverse epoche è volta ad evi denziare quanto importante sia per Aldo Clementi il rapporto con la tradizione musicale del passato e viceversa per sottoli neare come anche le altre musiche presentino aspetti di parti colare modernità che in altri contesti rimarrebbero nell’ombra È dunque naturale che questo percorso d’ascolto inizi con un brano in cui il prestito tematico è esplicito già nel titolo Vom Himmel hoch ( ) trae spunto infatti dall’omonimo corale bachiano di cui mantiene il fraseggio sillabico e il rigore del contrappunto a quattro parti Questo è basato su quattro diver se linee le quali vengono variate per aumentazione o per inver sione e danno luogo ad otto diversi movimenti ognuno con altrettante nuove sovrapposizioni Gli ultimi quattro movimen ti non sono altro che il retrogrado dei primi quattro secondo lo schema Ogni voce ha una diversa pola rità armonica e l’ascoltatore è costretto a cambiare continua mente “angolazione” per inquadrare l’una o l’altra delle tonalità compresenti così come in un disegno di Escher un piano può essere interpretato come il “sopra” o il “sotto” Il brano può essere ripetuto fino a tre volte ogni volta sempre alla metà del tempo La successiva Fuga in mi maggiore dal secondo volume del Clavicembalo ben temperato di J S Bach presenta il medesimo incipit della voce di basso di Vom Himmel hoch Naturalmente in questo caso la tonalità è priva di ambiguità determinando nell’ascoltatore un piacevole senso di ritrovata stabilità Lo Studio (sulla monotonia) del è il più recente brano pianistico composto da Clementi Si tratta di un complesso con trappunto in cui le quattro parti ripropongono costantemente un disegno di due sole note Il brano è in forma AB dove la parte B è un “Double” (come eco) costituito dalla ripetizione totale della parte A ma con alcune modifiche intervallari alla cellula semitonale un diverso sfalsamento delle voci e velocità e dinamiche ridotte La tessitura della parte A è anche leggibile come un canone inverso considerando le tre voci superiori come dux e le tre inferiori come comes Lo sfasamento temporale caratterizza per definizione tutte le forme di canone e dunque accomuna lo Studio di Aldo Clementi allo Studio n dal Gradus ad Parnassum di Muzio Clementi che comprende un rigoroso doppio canone Esso è preceduto da un bellissimo preludio ossia lo Studio n che introduce adeguatamente l’astrazione polifonica del canone successivo BACH ( ) è una composizione di capitale importanza poi ché dà inizio alla fase stilistica dell’attività creativa di Clementi che perdura sino ad oggi da lui stesso denominata “fase diato nica” La novità consiste infatti nell’uso di frammenti diatonici per la costituzione del continuum ossia di quel flusso indistinto di note che dagli anni ’ caratterizza la sua poetica e che fino ad allora era stato sempre costituito da elementi cromatici Prima di BACH Clementi non aveva mai realizzato il conti nuum al pianoforte uno strumento che certo non è predispo sto naturalmente a determinare quei suoni indefiniti e recipro camente conglobati necessari a determinare un flusso costante Eppure egli riesce perfettamente in quest’intento utilizzando una scrittura pulviscolare e puntillistica in cui il rigoroso con trappunto basato su tre scale ascendenti (due cromatiche e una diatonica ognuna con una diversa intensità dinamica) genera un moto incessante ed indistinto di suoni da cui emergono accentate le quattro note che compongono il nome BACH (si bemolle la do si) Ma il riferimento a Bach non si esaurisce nel criptogramma del suo nome Infatti sia le tre scale ascen denti sia il criptogramma derivano dalla Fantasia BWV in do minore per cembalo Grazie anche alla totale omogeneità ritmica e alla rapidissima velocità esecutiva l’effetto è quello di un turbine che scorre vertiginoso ed ineluttabile La prescrizio ne di ripetere il brano – anche all’infinito a discrezione dell’ese cutore e comunque almeno tre volte – sarà frequente d’ora in poi nelle composizioni di Clementi e contempla implicitamente un particolare approccio verso la filosofia della creazione arti stica in cui la forma è controllata dal compositore pur senza dover determinare la durata del brano La Sonata K di Scarlatti che segue ripropone il medesimo grado di difficoltà virtuosistica pur con una scrittura diversa basata prevalentemente su scale rapidissime che però sono bruscamente interrotte da forti accordi ribattuti con amplissi mi sbalzi di registro Il successivo lavoro pianistico Variazioni su BACH ( ) non è altro che un’“autoclonazione” di BACH Si tratta in effetti di un’interessante operazione di “mixaggio” del materia le originale di BACH con l’inversione dello stesso Va da sé che il contrappunto risultante è molto più complesso e genera raffinati giochi di specchi e simmetrie La successiva esecuzione della già citata Fantasia BWV di J S Bach consentirà di cogliere le affinità che accomunano Clementi al grande Maestro lipsiense non solo sul piano tema tico ma anche su quello della finezza della tessitura polifonica L’Invenzione () s’inscrive in quella serie di recenti opere di Clementi basate su frammenti diatonici di lunghezza mini ma trattati con rigorose procedure contrappuntistiche In que sto caso le voci sono quattro ed intonano una melodia caden zata nel ritmo ternario di / basata su tre sole note La strut tura è divisa in sei variazioni di cui le ultime tre sono il retro grado delle prime tre secondo uno schema non troppo diverso da quello di Vom Himmel hoch: La Fuga in mi bemolle maggiore di Felix Mendelssohn ripropo ne una simile sovrapposizione di quattro voci con un anda mento lento e cantabile che evidenzia i punti di contatto della musica di Mendelssohn (che non a caso fu tra i primi a riscopri re la grandezza di JS Bach) con la poetica di Aldo Clementi Questa fuga basata su un riferimento tematico della Passione secondo Matteo di Bach è rimasta nell’oblio fino a pochi anni fa ed è qui presentata in prima esecuzione europea Nello Studio sul Tocco del il ricorso a materiale preesisten te non consiste nell’utilizzo di un determinato tema bensì di un certo tipo di fraseggio: quello sillabico del corale luterano Clementi raggiunge inoltre nuovi stadi di parziale indetermina zione del brano prescrivendo all’esecutore di improvvisare melodie (appunto nello stile di corale) utilizzando esclusiva mente un gruppo di sei note nella mano destra ed un altro gruppo di sei note speculare nella mano sinistra I due gruppi vengono reiterati ed elaborati come in un caleidoscopio risul tando continuamente cangianti ma nello stesso tempo sem pre identici a se stessi proponendo in una nuova luce quel par ticolare connubio di uguaglianza e diversità di statico e dinami co che caratterizza l’estetica musicale di Clementi Anche il celeberrimo Preludio in do minore di Chopin presenta una scrittura accordale di derivazione corale La struttura dei periodi del preludio potrà facilmente influenzare l’esecuzione del precedente Studio sul Tocco¸ che grazie alla sua duttilità ben si presta a prendere le forme di questo Preludio Loure ( ) è costituito da tre brevi movimenti caratterizzati dal ritmo ternario dell’omonima danza e basati sul medesimo materiale tematico Questo come di consueto è molto limita to con precise connotazioni armoniche e subisce sovrapposi zioni sempre diverse dando origine ad un contrappunto a quat tro parti in cui ogni voce ha una diversa tonalità I tre movi menti presentano diversi andamenti: Mosso (il primo) Moderato (il secondo) Lento (il terzo): il contrappunto viene quindi proposto in modo sempre più chiaro e l’ascoltatore ha modo di percepire gradualmente le affascinanti sovrapposizioni intervallari e la varietà dell’articolazione come osservando la partitura sotto una lente d’ingrandimento di volta in volta più potente La Mazurka op n di Chopin condivide con Loure il ritmo ternario di danza e soprattutto una notevole complessità polifonica e ascoltata subito dopo i contrappunti politonali di Clementi potrà far emergere gli aspetti più moderni del tardo stile chopiniano La Composizione n del è il primo importante brano pia nistico di Clementi Essa costituisce una chiara testimonianza dell’interesse dell’autore verso le esperienze seriali del postwe bernismo vissute anche attraverso la frequentazione dei corsi di Darmstadt Tuttavia ci sono delle caratteristiche che rendo no il linguaggio dodecafonico di Clementi decisamente origina le come l’utilizzo di note ribattute all’interno della serie e una certa morbidezza mediterranea L’attenzione alle risultanti armoniche delle combinazioni seriali è evidente nel reiterarsi del do diesis che dà una colorazione armonica di indubbio fascino L’accostamento con le V a r i a z i o n i o p ( ) di A n t o n Webern uno dei modelli più rappresentativi di composizione pianistica dodecafonica permetterà di cogliere le differenze tra il linguaggio seriale weberniano e quello di Clementi Il tema delle Variazioni composte da Aldo Clementi nel consiste in un esacordo prima discendente poi ascendente che viene reiterato senza alcuna modifica interna attraverso la rigo rosa trama contrappuntistica a quattro parti con le consuete varianti dell’inversione e del retrogrado Le voci peraltro non sono sovrapposte ma alternate con una scrittura puntillistica che conferisce una peculiare asciuttezza timbrica Le variazioni a cui il titolo allude sono le dodici riproposizioni della polifonia iniziale ogni volta con un maggiore sfasamento orizzontale tra le quattro parti Il ritmo presenta continue accelerazioni e ral lentamenti determinando un andamento quasi meccanico: ma non si tratta di un meccanismo arido bensì umano in grado di esaurirsi in una disincantata malinconia L’Invenzione n di Goffredo Petrassi presenta un’altrettanto raffinata trama contrappuntistica sempre basata su un’artico lazione staccata Non è un caso del resto che Goffredo Petrassi sia stato anche insegnante di Aldo Clementi e che lo abbia più volte indicato con orgoglio per i suoi risultati artistici: testimo nianza della validità del metodo didattico petrassiano che lasciava l’allievo libero di sviluppare un proprio linguaggio anche molto diverso da quello del maestro Con Blues e Blues del Clementi esplora le potenzialità combinatorie di dodici frammenti di Thelonious Monk selezio nati in base alla presenza del totale cromatico in ciascuno di loro In ogni Blues la struttura è a specchio poiché la seconda metà non è altro che il retrogrado della prima secondo uno schema analogo a quello di Vom Himmel hoch: Il Blues consiste nell’inversione del precedente; i due brani sono pertanto complementari e se eseguiti in sequenza come in questo programma formano un terzo Blues con l’enunciazione delle quattro varianti: O R I IR L’atmosfera sospesa e trasognata dei frammenti di Monk ci introduce adeguatamente nel clima espressivo dello Studio n di Ligeti intitolato Arcenciel Anche questo è basato su una scrittura derivata da modelli jazzistici evidenti nell’uso delle armonie e nell’andamento swing esplicitamente prescritto da Ligeti pur con una complessa scrittura poliritmica: la mano destra suona sempre in / la sinistra in / Ma il maggior fascino consiste forse nelle successioni armoniche di grande raffinatezza e poesia Roberto Prosseda Lento per violoncello solo La tecnica del continuum così spesso citata per definire l’opera di Aldo Clementi si presenta anche in questo brano come strumento di una temporalità sospesa ed al tempo stesso paradossalmente rivela la sua totale adesione al divenire Nella partitura in oggetto Clementi richiede all’esecutore di superare le difficoltà tecniche per non “disturbare il senso di continuità” per creare un blocco sonoro vario nei modi d’attacco ma uniforme nell’espressione Così l’unicità formale sembra colorare monocromaticamente la durata temporale ma i differenti modi d’attacco (pizzicato arco etc) rappresentano la scansione temporale lasciando l’illusione di aver saputo bloccare ogni attimo trascorso in una parossistica ed ipersensibile percezione del divenire stesso Giovanni Verrando (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni) Variazioni per viola sola In questo recentissimo lavoro dedicato al violista Aldo Bennici trovano conferma in forma quasi emblematica le doti di rigore di radicale costruzione delle possibilità offertegli dalle «materie» timbriche prescelte che riconosciamo ormai da tempo all’autore di Triplum di Intavolatura delle Varianti e dei Collages Anche qui l’assunto è di una notevole complessità soprattutto se caricato sulle spalle non robustissime di una sola viola Nella Nota autografa si legge: «Un canone circolare a voci distribuite su ogni corda (normale e pizzicato) Tema (nelle quattro forme spe culari): il primo versetto di una famosa melodia della prima metà del ‘ Contrappunto naturalmente illusorio pretesto per ottenere un fitto reticolo di suoni senza soluzione di continuità» A questo proposito vorrei soltanto aggiungere che il tema di cui si parla è costituito da sei sole note di cui due ribattute e due di valore doppio rispetto alle altre Questo tema appare nelle diver se «variazioni» con una certa evidenza nell’acuto sempre con trappuntato da se stesso in un’altra delle quattro forme usate (diretta moto contrario retrograda retrogradamoto contrario) Questo è il vero impianto contrappuntistico mentre le altre parti sono davvero come dice l’autore «illusorie» costituite da rapidis simi pizzicati o note appena toccate da una voltata d’arco Si crea così intorno ad un nucleo stabile che si muove per valori abba stanza larghi un autentico pulviscolo sonoro continuamente cangiante Può stupire il permanere dell’uso della battuta Ma a parte l’ovvio riferimento ai temi antichi di otto battute è proprio da questo ordine metrico che parte tutto il calcolo combinatorio delle possi bili disposizioni all’ interno di valori e di attacchi Permangono insomma i diversi piani da cui è possibile osservare la musica di Clementi: quello dell’analisi (e della tecnica combina toria) delle possibilità strumentali; quello del risultato uditivo collocato in trasparente evidenza; ed infine perchè no? quello di una ricerca grafica minuziosa e compiaciuta che dà qui l’illusione di una scrittura polifonica mediante una scrittura che distingue su due righi diversi (due per rigo con gambette in opposizione) ciò che va eseguito sulle quattro corde della viola Ed è pur sempe quel «fitto reticolo di suoni» di cui l’autore parla a creare edoni sticamente la fissità dell’immagine Guido Salvetti (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni) Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino Fantasia su Giorgio MoEnCH Un canone a voci (le quattro corde del violino) nello stile severo di Clementi elaborato in modo che alternativamente vi sia sempre una corda vuota la quale viene ad essere il perno attorno al quale ruotano le rima nenti voci «La Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino è un canone per vio lino che sospende uno spazio di minime mutazioni interne e sem bra perciò evocare un tempo bloccato che non scorre o scorre sempre uguale» Dino Villatico (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni) Concertino per ensemble Il pezzo è dedicato alla città di Asiago: canonico a otto voci su un tema diatonico proprio Aldo Clementi Sphinxs per violino viola e violoncello Si tratta di poche misure di un contrappunto canonico a parti (ogni strumento suona sempre su tutte e quattro le corde) deri vato dai tre moduli di Sphinxs (da Carnaval op ) di Schumann Le varie combinazioni di corde tenute o appena sfiorate prolunga no il pezzo indefinitamente; in più la diversa accordatura dei tre archi dovrebbe generare un semplice tessuto fitto opaco e senza dettagli Tre campane tubolari sono a tratti percosse con l’arco ognuna da un esecutore (AS C H) Aldo Clementi Sottotitolo di questo pezzo è «canoni su ASCH» In tedesco que ste lettere (pronunciando la seconda Es) corrispondono alle quat tro note (la mi bemolle do si) che costituiscono il nucleo su cui è costruito il Carnaval di Schumann e disposte in altro ordine danno SCHA (mi bemolle do si la) e ASCH (la bemolle do si) Le tre diverse combinazioni sono scritte (in forma di note sul pen tagramma) tra l’ottavo e il nono pezzo del Carnaval portano il titolo Sphinxs e non devono essere eseguite Al di là della loro funzione strutturale c’è il gusto dell’allusione segreta: SCHA sono le sole lettere interpretabili come note nel cognome Schumann Asch è una cittadina boema dove era nata Ernestine von Fricken che il musicista allora amava In Clementi i tre «sfingei» moduli schumanniani sono divenuti base di una fitta costruzione contrappuntistica La partitura è for mata da tre pagine che vanno ripetute secondo lo schema / / / Questo schema deve essere eseguito almeno tre volte ma può prolungarsi all’infinito; i tre strumentisti devono suonare sempre pianissimo cominciando il più presto possibile e rallentan do insensibilmente fino alla fine E’ indicata con precisione per ciascuna pagina la distinzione tra suoni tenuti e suoni brevi o bre vissimi Va sottolineata nell’analisi dell’autore l’osservazione sul tessuto «fitto opaco e senza dettagli»: si tratta di un risultato sonoro in cui si tende alla negazione dell’intervallo all’annullamento attra verso le dense sovrapposizioni contrappuntistiche della riconosci bilità dei singoli elementi Si manifesta così coerentemente quel la radicale concezione dell’informale cui Clementi è pervenuto dopo essersi lasciato alle spalle l’originale partecipazione alle espe rienze «postweberniane» approdando alla definizione di volta in volta diversa di una massa sonora nella cui bloccata staticità solo il variare della densità e del colore consente mutazioni L’appiattimento dei contrasti l’annullamento dei contorni in un cangiante magma sonoro implica il rifiuto di qualsiasi svolgimen to «discorsivo» di qualunque percorso delineato come articolazio ne del tempo: proprio all’annullamento del tempo tende fino ai limiti del possibile la musica di Clementi proponendosi come oggetto sonoro di carattere spaziale come spazio colore dove il passare dei minuti serve solo a presentare diversi cangianti aspet ti del magma sonoro Paolo Petazzi (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni) Till Björn per dieci esecutori Till Björn è stata scritta in risposta a una commissione per il ° concerto di Ny Musik a Borås Svezia Senza considerare che Clementi è uno degli autori maggiormente eseguiti da Ny Musik e tra i preferiti dal dedicatario la scelta dei compositori per questo concerto fu ristretta a quegli autori che ebbero due o più concerti monografici a partire dal ° concerto nel (dove Clementi contribuì con Om dagen i mitt arbete) Gli altri furono Zoltán Jeney (Ungheria) Jo Kondo (Giappone) Chris Newman (Gran Bretagna) Hans Otte (Germania) Howard Skempton (Gran Bretagna) e Christian Wolff (Stati Uniti) In quell’occasione Clementi eseguì anche la Sarabanda dalla sua giovanile Suite per pianoforte ( ) il “clou” della serata e il brano in assoluto più apprezzato dal pubblico e dai critici lì presenti Till Björn è basato su un motivo di quattro note che si rispecchia per così dire attor no al proprio asse formando un gruppo di sei note un esacordo che subito si percepisce come una piccola magnifica melodia che origina un canone a sei parti Le sei note trasposte di una quinta diminuita formano poi un esacordo complementare e la melodia che ne risulta è eseguita all’inverso come un canone retrogrado a sei parti Così quello si ascolta è un doppio canone a x parti Questa procedura è comune a molte opere di Clementi; una strut tura cromatica è costruita attraverso una giustapposizione di blocchi diatonici L’intero brano dev’essere poi ripetuto tre volte sempre più lentamente con differenti dinamiche e valori tempo rali L’architettura è robusta ma la sonorità complessiva è soven te nebulosa come fosse sospesa a mezz’aria fragile Opaca grigia ma nello stesso tempo scintillante Come sempre la musica di Clementi è caratterizzata dalla malinconia e dal lamento da un lamento per lo stato della civilizzazione e della cultura per la per dita della musica Ma nella sua essenza più intima la superficie è segretamente rigogliosa di gioia gioia per il “fare” per le simme 29 giugno MERCOLEDÌ ore Latina Teatro Ridotto “Monotonia canonica a servizio della varietà” CONTEMPOARTENSEMBLE MAURO CECCANTI direttore DUCCIO CECCANTI DAVID CARAMIA violini MAURIZIO BARBETTI viola VITTORIO CECCANTI violoncello ANTONELLA COSTANTINO violoncello ALDO CLEMENTI ( ) Lento per violoncello solo ( ) Variazioni per viola sola ( ) ’ ’/’ Fantasia su Giorgio MoEnCH per violino ( /) ’/’ Sphinxs per violino viola e violoncello ( ) ’ Concertino per flauto clarinetto pianoforte due violini viola e violoncello ( ) ’ ** Till Björn per dieci esecutori () * Vertigo per ensemble () (Commissione del Contempoartensemble) ’ ’/’ *Prima esecuzione assoluta **Prima esecuzione italiana trie del materiale sonoro per le possibilità apparentemente infi nite che offre la variazione musicale Clementi è per questo un Homo ludens molto “serio” Björn Nilsson Vertigo per ensemble Il pezzo è dedicato al Contempoartensemble di Mauro Ceccanti Il titolo: dall’ondeggiamento continuo dei valori di durata: attor no a un tema di Jean Mouton Aldo Clementi C ONTEMPOARTENSEMBLE è nato nel da un'idea di Mauro Ceccanti che ne è direttore stabile e musicale fin dalla fondazione Il complesso costituito da un nucleo di solisti variamente modu labile si dedica esclusivamente alla musi ca contemporanea e del Novecento Nella profonda convinzione della conti guità e della consonanza fra musica e arti visive Contempoartensemble opera in contatto con il Centro per l'Arte Contemporanea "Luigi Pecci" di Prato tenendo i suoi concerti anche in luoghi alternativi a quelli deputati come per esempio il Museo Pecci di Prato il Palacio dos Galveias di Lisbona Apprezzato dalla critica internazionale più qualificata Contempoartensemble ha ricevuto il sostegno e la collaborazio ne di alcuni fra i massimi compositori contemporanei molti dei quali hanno dedicato lavori all'ensemble e al suo direttore Su commissione della BMG RICORDI l’ensemble ha inciso le musiche di Fabio Vacchi per la colonna sonora del film Il mestiere delle Armi di Ermanno Olmi colonna sonora che nel ha ricevuto il DAVID di Donatello Nel Maggio Contempoartensemble ha inaugurato La Biennale Musica a Venezia con l'opera Don Perlimplin di Bruno Maderna che successivamente ha eseguito per la Settimana Musicale di Siena per il Teatro Grande di Brescia e per il Teatro Rossetti di Trieste Ha festeggiato i suoi dieci anni di attività a Prato e a Firenze nell'ambito del ° Maggio Musicale Fiorentino presentan do prime mondiali Nel ha orga nizzato in collaborazione con il Teatro Metastasio e il Museo Pecci di Prato il Comune e la Provincia di Prato la prima edizione del Contempopratofestival Nel è stato invitato al Huddersfield Contemporary Music Festival uno dei più importanti appuntamenti per la musica contemporanea d’Europa A U R O C E C C A N T I diplomato in violino al Conservatorio “L Cherubini” di Firenze ha fatto parte fino al dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino come "concertino" dei primi violini Si è perfezionato in direzione d'orchestra con Franco Ferrara a Roma e a Hilversum Olanda con Kyrill Kondrashin E' stato maestro colla boratore del Teatro Comunale di Firenze e del Maggio Musicale Ha diretto alcune fra le più importanti orchestre italiane e ha effettuato numerosi concerti in Italia e all'estero Ha diretto numerose prime esecuzioni di lavori sinfonici e teatrali di Maxwell Davies Henze Barce Riley M Yeats Guarnieri Liberovici Luciani L Lombardi Sbordoni Bussotti Sciarrino Vacchi Battistelli D Lombardi avvalen dosi di grandi registi per opere liriche e lavori di teatro musicale Nel ha fondato il Contempoartensemble com plesso specializzato nella esecuzione della musica contemporanea con il quale ha inciso la prima registrazione assoluta di Aspern Suite di Sciarrino il Pierrot Lunaire di Schonberg e Dérive di Boulez Differences e Folk Songs di Berio musiche di Xenakis Bussotti Sciarrino Steve Reich e Maderna Interprete delle musiche di Fabio Vacchi per la colonna sonora del film di Ermanno Olmi Il Mestiere delle Armi commissionate dalla BGM/RICORDI ha inciso anche per la casa FONE’ e BON GIOVANNI due opere rare di P Mascagni: Il Piccolo Marat e Zanetto con il quale ha ottenuto il premio ASOLO MUSICA VIVA Ha insegnato fin dalla sua fondazione alla Scuola di Musica di Fiesole dove ha creato e diretto l'Orchestra dei Ragazzi fino al E’ docente al Conservatorio "L Cherubini" di Firenze E’ direttore del “Contempopratofestival” e dal del Festival "Suoni e Colori in Toscana" a cui è legato il premio "Presidente della Repubblica" I T T O R I O C E C C A N T I nato nel comincia a studiare violoncello all'età di cinque anni Diplomato al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze con Andrea Nannoni con il massimo dei voti e la lode e alla Hochschule für Musik di Stoccarda con Natalia Gutman con la menzione d’onore si perfeziona inoltre con Yo Yo Ma Mischa Maisky David Geringas Anner Bijlsma il Trio di Trieste il Trio di Milano e con Piero Bellugi per la direzione d’orchestra E’ vincitore di premi nazionali ed internazionali tra i quali il Primo Premio con menzione speciale di merito al Concorso “Città di Vittorio Veneto” nell’ il Diploma al Concorso Eurovisione a Vienna nel ‘ il Premio Yamaha Music Foundation of Europe nel ‘ il Premio speciale “Libero Lana” al Concorso Internazionale “Trio di Trieste” nel ‘ il "Karel Hilsum Prjice" ‘ ad Amsterdam Dopo aver suonato a soli diciassette anni il concerto di Lalo alla Musikverein di Vienna con l’Orchestra della Radio Austriaca (Orf) diretta da Pinchas Steinberg e il concerto di Saint Saens al Teatro San Carlo di Napoli viene invitato come solista e in formazioni cameristiche dalle più prestigiose società concertistiche dei maggiori centri d’Europa Asia e America Ha suonato come primo violoncello solista con V l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e da tre anni suona in duo con Simone Gragnani e per alcuni progetti con Bruno Canino Da oltre dieci anni l’artista è impegnato nella diffusione e promozione della musica contemporanea come mem bro del Trio Artes e presidente di Contempoartensemble con il quale ha dato vita al ContempoPratoFestival Dal collabora con l’Accademia Chigiana di Siena come Maestro Assistente Strumentista nei corsi di composizione di Azio Corghi e Luis Bacalov Nel ha debuttato come direttore al Teatro Rossini di Pesaro con grande successo di pubblico e di critica Nel Vittorio Ceccanti ha dato vita ai Virtuosi della Badia orchestra di residenza della Stagione Concertistica dell’Abbazia di Badia a Settimo Numerosi i CD (ARTS BMGRICORDI STRADIVARIUS) da lui incisi con musiche di Berio Boulez Sciarrino Steve Reich Schoenberg Maxwell Davies Maderna e Vacchi E’ docente del Corso di perfezionamento di violoncello e di duo per violoncello e pia noforte all’Accademia Musicale di Firenze e del corso di violoncello alla Scuola di Musica “G Verdi” di Prato Il suo violon cello costruito a Venezia da C Tononi nel è appartenuto al violoncellista del Trio di Trieste Amedeo Baldovino A U R I Z I O B A R B E T T I vincitore di importanti premi internazionali (International Darmstadt Preis International Prize of interpretation “Iannis Xenakis” di Parigi) si è esibito nelle più importanti sale del mondo in Italia e all’estero riscuotendo ovunque enorme successo Come solista ha suona to con l’Orchestra dell’Opera di Nizza l’Orchestra Internazionale d’Italia l’Ensemble Köln l’Ensemblea Recherce Freiburg la Roma Sinfonietta l’Euroasian Orchestra di Seul e l’Orchestra di Roma e del Lazio Compositori di tutto il mondo hanno scritto e dedicato opere per viola a Maurizio Barbetti Di particolare rilievo la sua collaborazione con Ennio Morricone di cui ha eseguito e inciso in prima mondiale Ombra di lontana pre senza Ha tenuto corsi in Giappone Messico Francia e Finlandia Ha regi strato in Italia per la RAI la Fininvest e TMC e all’estero per gli enti radiofonici e televisi tedeschi francesi inglesi messi cani austriaci e israeliani M NANDA SUKARLAN nato a Jakarta nel A è giunto in Europa quando aveva anni e nel si è diplomato con lode presso il Den Haag Koninklijk Conservatorium sotto la guida di Naum Grubert È stato premiato in numerosi concorsi internazionali quali il Prix Nadia Boulanger di Orléans Gaudeamus International Competition di Amsterdam (° Premio) Xavier Montsalvage di Girona (° Premio) e ha partecipato con successo a numerosi festival tra cui: Holland Festival Festival Pontino Gaudeamus Music Week Autumn Festival Cité de la Musique Alicante Si è esibito in impor tanti auditorium come il Philharmonie di Berlino il Concertgebouw di Amsterdam l’Auditorio Nacional di Madrid Inoltre compare spesso come solista con le orche stre sinfoniche di Berlino Orléans Madrid RTVE Madrid Bilbao Lisbona sotto illu stri direttori come James Wood Magnus Lindberg José de Eusebio Ernest MartinezIzquierdo Josep Vicent Pierre André Valade Hamish McKeich Douglas Boyd Grazie agli sforzi di Ananda Sukarlan per promuovere la musica game lan nel mondo molti affermati composito ri hanno approfondito i loro studi della musica indonesiana per adattarla al loro linguaggio musicale Sukarlan ha presenta to più di opere in prima esecuzione la maggior parte scritte appositamente per lui tra cui la Sinfonia n per pianoforte e orchestra “Nusantara” di David del Puerto e concerti per pianoforte e orchestra non chè composizioni per solo pianoforte scrit ti da Per Norgaard Peter Sculthorpe Barry Conyngham Jesús Rueda Santiago Lanchares John McLeod Roderik de Man Gareth Farr Sukarlan collabora regolar mente anche con l’Arditti Quartet e in duo con il violoncellista Rohan de Saram il fisarmonicista Angel Luis Castaño ed il percussionista Miquel Bernat Ha inciso CD con musica di Takemitsu Tippett Debussy Godowsky mentre la sua regi strazione delle opere complete per pianoforte di Santiago Lanchares è divenuto un “best seller” Il vasto repertorio di Sukarlan comprende anche l’intera musica pianistica di James MacMillan André Previn Hans Werner Henze Luciano Berio Jesús Rueda Benjamin Britten Toru Takemitsu È direttore artisti co dei Festival Internazionali di Musica di New York e di Miami ed è inoltre socio fon datore del Conservatorio di Musica di Jakarta Acrobacias Due pezzi facili per pianoforte Ho composto Acrobacias (Dos piezas faciles para piano) tra gennaio e aprile del su richiesta delle signorine AnneLise Gastaldi e Valérie Haluk docenti di pia noforte per la loro collezione di pezzi destinati ai giovani alunni e firmati da compo sitori in attività I due pezzi (Tonada e Saluto a Albéniz) presentano piccoli problemi di diteggiatura e di pedale anche se non di difficile soluzione così come suggerisce lo stesso titolo: Acrobacias Il primo brano con una semplice forma ABA si basa su una “tonada” ossia su un canto senza accompagnamento della provincia di Segovia (La navaja de Guillermo dal Cancionero de Agapito Marazuela); il secondo brano cita brevemente alcuni pezzi molto conosciuti di Albéniz con riferimento alle stesse posizioni delle mani che anch’io utilizzo in questa mia piccola opera Tanto Albéniz quanto io ci siamo “ricordati” di certe tecniche chitarristiche che hanno stimolato l’immaginazione di Domenico Scarlatti Nadería per pianoforte Nadería deriva da “Nada” e in spagnolo è una parola che si impiega per indicare qualcosa di poca sostanza o valore Questa piccola opera è dedicata al Maestro Petrassi in occasione del suo novantesimo compleanno la qual cosa potrebbe appa rire di una grossolanità inaccettabile da parte mia Eppure non è così: il titolo si rife risce alla premura con cui dovetti comporre l’opera Come con Scherzo e Ornamento anche questa volta partii da un’opera precedente in questo caso Eros e poi invocai la mia “Musa” affinché mi conducesse velocemen te lungo altri percorsi Questa Nadería potrebbe dunque essere omonima del l’ “intermezzo interrotto” bartókiano (per via appunto della sua “interruzione”) È una Nadería perché s’interrompe prima di formulare un’idea completa… e forse se ha qualche merito risiede proprio in questo suo aspetto Luis de Pablo Retratos y Transcripciones (I Serie) per pianoforte I Retratos y Transcripciones sono tre pezzi che iniziano una serie di opere per pianoforte solo che credo saranno piuttosto numerose e che si distingueranno dai pezzi d'originale conce zione scritti per pianoforte sino a comprendere trasposizioni di altre opere oppure libere trascrizioni di diversi tipi di musiche Il primo "Allegramente" è una rielaborazione di un brano scritto in omaggio ad Arthur Rubinstein il cui titolo originale è Toy Piano Il secondo "Gong" è una trascrizione alquanto fantasio sa di un gong balinese in particolare sotto l'aspetto agogico Il terzo "Tango" è stato scritto otto anni fa su incarico del piani sta nordamericano Yvar Mikhashoff e conclude provvisoria mente questa prima serie di Retratos y Transcripciones Retratos y Transcripciones (II Serie) per pianoforte Il primo pezzo è uno studio della sonorità del pianoforte quan do si suona con il pedale "una corda" Seguono una trascrizione molto libera di un'improvvisazione di un solista coreano che suona uno strumento tradizionale Il Go mungo ("Cetra") e una trascrizione di un pezzo orchestrale che corrisponde a un'altra versione orchestrale di "Monologo" Retratos y Transcripciones (III serie) per pianoforte Questa terza serie di Retratos y Transcripciones ha avuto origi ne da una commissione del Festival “Octobre en Normandie” È dedicata al mirabile pianista Jay Gottlieb Consta di tre pezzi: “Notturno come un recitativo” “Confusione” e “Bisbiglio in chiave di violino” In qualche modo il lavoro nasce dalla lettura di tre testi di Giorgio Manganelli: La palude definitiva Dall’inferno e Hilarotragoedia Naturalmente non si tratta né potrebbe trattarsi di una traduzione ma dell’allusione perso nale a un clima Retratos y Transcripciones (IV serie) per pianoforte La quarta serie dei Retratos y Transcripciones consta di due parti: “LeggeroPesante” e “Chiave di basso” La prima è stata scritta su commissione del “Concurso Internacional de Piano de Jaén” come pezzo d’obbligo Si tratta di un brano virtuosistico che oppone così come suggerisce il titolo un materiale quasi inafferrabile a un altro di grande densità dove il solista deve lavorare molto sulle caratteristiche del timbro Il secondo pezzo “Chiave di basso” è una versione pianistica assai libera dell’omo nimo brano per orchestra scritto su commissione della Filarmonica della Scala In realtà più che una trascrizione è una riscrittura “per pianoforte” del materiale orchestrale ed è perciò facile immaginare la disparità del risultato La quarta serie dei Retratos y Transcripciones (che forse è quella più complessa) è dedicata ad Ananda Sukarlan Luis de Pablo 30 giugno GIOVEDÌ ore Latina Teatro Ridotto “Luis de Pablo y Amigos” ANANDA SUKARLAN pianoforte LUIS DE PABLO ( ) Retratos y Transcripciones (I serie) ( ) Allegramente Gong Tango **Tonada ’ da “Acrobacias” due pezzi facili per pianoforte () Retratos y Transcripciones (II serie) ( ) Una corda (Falsa Toccata) Cetra Balletto ’ ’ (“a Nicholas Unwin”) **Saludo a Albéniz da “Acrobacias” due pezzi facili per pianoforte () Retratos y Transcripciones (III serie) () Notturno come un recitativo Confusione (“Dall’inferno Giorgio Manganelli) Bisbiglio in chiave di violino (“Hilariotragoedia” Giorgio Manganelli) ’ ’ (“a Jay Gottlieb”) Nadería (“para el Maestro Goffredo Petrassi”) ( ) **Retratos y Transcripciones (IV serie) () Chiave di basso Leggero Pesante (“a Ananda Sukarlan”) ** Prima esecuzione italiana ’ ’ “Mendelssohn Discoveries” La produzione di Felix Mendelssohn caso raro per un grande compositore del Romanticismo tedesco non è stata ancora oggetto di una catalogazione scientificamente curata Per quanto riguarda la musica per pianoforte solo oltre ai brani raccolti nella sedicente "Edizione Completa" pubblicata dalla Breitkopf tra il e il a cura di Julius Rietz esistono infatti molte altre composizioni ancora inedite o ineseguite tra cui un’impressionante Fantasia del (il brano pianistico più lungo concepito dall’autore) varie Sonate in tre movimen ti e un certo numero di Romanze senza Parole Una ragione di ciò è legata all'eccezionale prolificità della vena creativa del l'autore il quale diversamente da molti suoi illustri colleghi tra cui Brahms non si curò parti colarmente dell'archiviazione e della conservazione dei suoi mano scritti Anche la progressiva ostilità di cui la sua musica è stata vittima alimentata dal deprecabile saggio wagneriano “Il Giudaismo in Musica” e culminata nel divieto di eseguire le sue opere nella Germania nazista ha certamente contribuito a rendere Mendelssohn il compositore romantico maggior mente sottovalutato anche nei nostri giorni Non stupisce dun que che ancora oggi possano emergere nuovi autografi di cui fino a ieri si ignorava l'esistenza i quali vengono a volte ritrovati per caso in fondi privati Del resto Mendelssohn specialmente negli anni della giovinezza fece molti viaggi cambiando continuamente residenza e lasciando un dono musicale alle famiglie che lo ospitavano o semplicemen te a persone con cui era entrato in amicizia Questo è il caso dell'Adagio e Presto Agitato composto nel durante il soggiorno londinese e dedicato a Mary Alexander che Mendelssohn ebbe modo di frequentare in quel periodo Il brano è stato recentemente rinvenuto nella "Music Autograph Box" di Mary alla quale il compositore associandosi a quanto fecero la sorella Fanny Moscheles Hummel Pixis ed altri celebri musicisti del tempo dedicò questo dittico L'Adagio introduttivo presenta molte delle caratteristiche del Mendelssohn più maturo individuabili nel lirismo intimo e passionale nell'originalità dei cromatismi armonici nella naturalezza ed efficacia del gesto strumentale Il Presto Agitato preparato da un'intensa perorazione su un'armonia di nona di dominante ha un carattere molto più incisivo e si dipana attraverso un incessante moto di semicro me dalla fortissima propulsione ritmica Da questo Presto deriva la seconda parte del (poco) più noto Capriccio op n scritto non a caso nello stesso periodo Mendelssohn era solito suonare a quattro mani con la sorella Fanny di quattro anni più grande anch’ella dotata di grande talento musicale Certamente da questa consuetudine hanno avuto origine la sua cospicua produzione per duo pianistico costituita sia da opere originali che da trascrizioni di propri lavori sinfonici e in parte tuttora inedita In questo program ma sono comprese due opere giovanili mai pubblicate che testimoniano la precocità del talen to compositivo di Mendelssohn L’Andante e Presto in do maggiore qui presentato in prima esecuzione assoluta in tempi moderni è stato composto nel ossia all’età di undici anni e testimonia la cono scenza da parte del giovanissimo Felix della polifonia bachiana che infatti era alla base del metodo didattico del suo insegnante di composizione Carl Zelter Tuttavia Mendelssohn era dotato di un pro digioso talento che già allora gli consentiva risultati di grande pro fessionalità e compiutezza musica le: in questo senso si tratta proba bilmente del più precoce talento musicale nella storia della musica occidentale visto che neanche Mozart a undici anni era in grado di raggiungere una simile perfezione Tra il e il Mendelssohn compose ben tre opere liri che tredici sinfonie almeno cinque concerti per strumento solista e orchestra varie cantate e brani corali ed un buon numero di sonate per pianoforte due pianoforti violino e pia noforte Quando nel maggio compose la Fantasia in re minore per pianoforte a quattro mani Mendelssohn era dun que un compositore professionista a tutti gli effetti tanto che pochi mesi dopo avrebbe scritto il celebre Ottetto per archi mirabile esempio di perfezione formale e stilistica Questa Fantasia anch’essa ancora inedita è divisa in quattro sezioni collegate Inizia con un pensoso “Adagio” introduttivo in re minore costruito su un severo contrappunto a quattro parti Una sospensione cadenzale sulla dominante conduce al successivo “Allegro” che introduce un nuovo tema in re minore dal carattere agitato ed incalzante tipico del Mendelssohn più maturo Segue un secondo tema in fa maggiore dalla spiegata can tabilità poi sviluppato in passaggi virtuosistici che concludono il movimento nella tonalità di fa maggiore Il successivo “Andante” in si bemolle maggiore introdotto da una breve cadenza ricca di ornamenta zioni presenta uno squisito tema di origine belcantistica Esso subisce graduali elaborazioni in una progressiva intensificazio ne agogica e dinamica culmi nante nel successivo “Allegro Molto” in re maggiore: un finale ricco di quel brio ener gico e fantasioso che innerva numerosi analoghi esempi mendelssohniani e che dona a questa Fantasia una brillante e festosa conclu sione Roberto Prosseda L’uso di raccogliere fogli d’album era molto diffuso all’epoca spe cie tra le giovani donne e la stessa Fanny Mendelssohn con servava il suo NotenAlbum a cui Felix contribuì con varie composizioni tra cui la Sonatina Felix Mendelssohn: ritratto di James Warren Childe (da “The New Grove”) 1 luglio VENERDÌ ore Giardini e Rovine di Ninfa “Mendelssohn Discoveries “ CHARLES ROSEN pianoforte ROBERTO PROSSEDA pianoforte FELIX MENDELSSOHN ( ) Adagio e Presto agitato per pianoforte solo Andante e Presto per pianoforte a quattro mani ’” ’ (Prima esecuzione assoluta in tempi moderni) Fantasia in re min per pianoforte a quattro mani ’ (Prima esecuzione europea in tempi moderni) Adagio Allegro Andante Allegro molto LUIS DE PABLO ( ) da: Cuaderno Cinque pezzi per pianoforte: n ( ) ’ ALDO CLEMENTI ( ) Preludio per pianoforte ( ) ’ Scherzo per violino da”Caligrafias” Ornamento per ottavino e celesta La storia di queste miniature insieme alle conseguenze che ne sono derivate è complicata Decido di raccontarla oggi perché credo sia l’occasione giusta e per evitare di fare confusione Nel l’Ensemble em diretto da Paul Méfano incise un Cd dedicato alla mia musica Una volta deciso e scandito in minuti il suo contenuto Paul mi disse che rimanevano ancora circa tre minuti a disposizione: perché non comporre una breve opera per riempirli? In quegli anni era morto Arthur Rubinstein La “Fundación Albéniz” chiese a un numero ristretto di composi tori tra i quali mi trovai anch’io di scrivere “qualcosa per pia noforte in sua memoria” in un tempo da “record” In questo modo nacquero le opere gemelle Toy piano e Notturnino Toy piano divenne ben presto il primo numero con il nuovo titolo di “Allegramente” della prima serie di Retratos y Transcripciones per pianoforte Notturnino ebbe altri sviluppi che adesso non è necessario raccontare Qualche tempo dopo il Festival Pontino mi chiese con una scadenza altrettanto inverosimile una piccola opera in omaggio agli ottant’anni di Elliott Carter Allora tirai fuori del cassetto Toy Piano (“Allegramente”) e dopo varie manipolazioni lo trasformai in uno Scherzo per violino solo Fu normalmente eseguito Poche settimane dopo a Tokyo Irvine Arditti mi comunicò che stava preparando un Cd con un recital per violino solo: avevo voglia di fare qualcosa anch’io? Certamente! Prendendo lo Scherzo come punto “finale” aggiunsi altri due pezzi e fu così che nac que Il violino spagnolo (“Improvvisazione” “Pensieroso” e “Scherzo”) Passò qualche anno Con a quanto pare la solita inevitabile urgenza il Festival Pontino mi chiese un altro micropezzo questa volta in memoria di Italo Calvino e le sue Lezioni Americane Mi furono concessi pochi giorni Mai sono stato amico di quello che i francesi chiamano “pochade” Così ricorsi al tanto sofferto Notturnino e lo trasformai in Ornamento per ottavino e celesta: una musica senza peso che pensai forse sarebbe piaciuta a Calvino (vedi le sue lezioni su “Lightness” e “Quickness”) Le peripezie di Scherzo e Ornamento finiscono qui ma non quelle di Notturnino Ne riparlerò quando se ne presenterà l’occasione Luis de Pablo Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi Opera commissionata dalla Fondación Caja Madrid per il Ciclo “Música de Nuestro Tiempo” Luis de Pablo dimostra nelle sue creazioni più recenti una pre dilezione per i gruppi strumentali tradizionali È possibile riscontrarlo sia nelle produzioni concertistiche sia nel campo della musica da camera dove gli “ensembles” cedono il passo al trio o al quintetto per pianoforte al quintetto di fiati o a que sto Quintetto con clarinetto Una preoccupazione caratteristi ca dell’attitudine depabliana è la ricerca della varietà nell’im postazione di ogni sua opera Il fatto che l’impianto di un’opera sia tradizionale non costituisce né un fattore determinante né un ingombro; si tratta di una sfida che il compositore di Bilbao ama affrontare apportandovi la propria soluzione personale Il Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi è stato com posto nel ed è dedicato a José Luis Estellés e al Quartetto Orpheus che ne offrirono la prima esecuzione all’Auditorio Nacional di Madrid il aprile È costituito da tre movi menti: “Voluta” “Bagatela” e “Solemne” Il primo movimento come ci si aspetterebbe dal titolo è basato sull’ornamento sulla decorazione come idea compositiva che percorre tutti gli strumenti Si succedono vari episodi in cui si sovrappongono e si giustappongono diverse tessiture Il primo gesto parte da un trillo intorno al Mib che si apre progressivamente occupando un registro più ampio Tale registro è attraversato da scale arpeggi e altre figure Quanto alle tessiture la scrittura omofo nica si alterna a quella contrappuntistica e il clarinetto a tratti si fonde con gli altri strumenti e a tratti si distanzia da essi con il risultato di un insieme mutevole dalla superficie in continuo movimento Nel secondo movimento il clarinetto diviene sem pre più protagonista con una scrittura più personalizzata Questo movimento si articola in due sezioni: la prima di carat tere rapsodico in cui gli archi accompagnano con alcuni arpeg gi di armonici naturali; la seconda nelle parole testuali di Luis de Pablo è uno “scherzo impazzito” Nella prima parte della “Bagatela” il clarinetto si muove in maniera del tutto indipen dente rispetto agli archi i quali creano un sottofondo armoni co come la “tanpura” nella musica indiana ma con campi armonici cangianti Il quartetto d’archi utilizza un numero maggiormente variato di corde ossia di campi armonici sino a confluire nelle corde in La vale a dire nello stesso arpeggio che scatena un episodio di transizione alla seconda parte Nella seconda sezione della “Bagatela” il quartetto passa dai suoni armonici a quelli naturali mentre il clarinetto presenta una scrittura più integrata con l’insieme La pulsazione di semicro me si rende molto presente anche se il tempo oscilla fra poche velocità Improvvisamente la sensazione della pulsazione si dis solve e una breve allusione all’inizio di questo tempo conclude il secondo movimento “Solemne” il terzo e ultimo movimen to è un tempo lento e ha l’aspetto di un recitativo distribuito fra i vari strumenti L’accompagnamento è costruito con i piz zicati delle corde che sono impiegati ad imitazione dell’arpeg gio della chitarra Le tessiture sono frammentarie in modo da evitare la sensazione di continuità Una coda estatica con pul sazione molto lenta e in unisoni conclude l’opera Il Quintetto di Luis de Pablo la cui scrittura ricorda a tratti il Trio con pia noforte o il quintetto con pianoforte Metáforas reca in testa alla partitura il motto Arcta via est ossia “la via è stretta” che de Pablo ha tratto da San Giovanni della Croce anche se pro viene in origine dal vangelo secondo San Matteo Il composito re non vuol affatto alludere all’arduo percorso della salvazione bensì al rigore che deve presiedere al lavoro di un artista È questo un lemma antico e profondamente radicato nel credo depabliano Jacobo DuránLoriga (fonte: archivio Ed Suvini Zerboni) Razón dormida per quattordici esecutori La figura di Goya mi ha sempre interessato Il suo profondo pessimismo la sua illimitata capacità di riflettere l’orrore l’as surdo la crudeltà la prepotenza l’enigma della condizione umana e la cosa più importante forse la radicale novità dei mezzi impiegati per trasmettere questo atroce messaggio sono stati una delle mie “scuole” non l’unica per fortuna Già nel scrissi Yo lo vi per dodici voci miste sopra un disegno omonimo dei Desastres de la guerra Quando ho ricevuto l’in carico del Nouvel Ensemble Moderne avevo tutto il tempo che volevo per immergermi nel mondo dei suoi Disparates Non ho mai pensato di comporre una musica descrittiva come farlo senza banalizzare l’opera? bensì di liberare la mia immagina zione musicale come lui ha fatto così sommamente con la sua opera Il titolo della mia opera si riferisce al suo famoso El sueño de la razón produce monstruos del quale abbiamo diver se versioni In una di queste uno dei gufi o forse pipistrelli che girano attorno al dormiente tiene la fronte del pittore e la contempla con aria di commiserazione La sagoma del dor miente ricorda a sua volta quella di Goya Si tratta di uno sdoppiamento Questa è la mia versione preferita I titoli delle cinque parti che formano l’opera provengono dai Disparates e dai Desastres de la guerra: Bobalicón (“Disparates”); Las exhortaciones (“Disparates”); Caballo raptor I (“Disparates”); Y no hai (sic) remedio (“Desastres de la guer ra”); Caballo raptor II (“Disparates”) Non credo sia necessa rio conoscere i disegni per ascoltare la composizione Inoltre l’opera di Goya fa parte della nostra cultura anche se come in tutta la sua poetica il suo significato profondo (almeno par zialmente) continua a essere un enigma (non parliamo delle interpretazioni storiche o dell’epoca: sono troppo facili Goya va al di là) Questa è la vertigine di fronte al pozzo nero e senza fondo della nostra coscienza (che Goya osa mostrare senza paura) e lo stimolo che ha fatto nascere Razón dormida Luis de Pablo 1 luglio VENERDÌ ore Latina Teatro Ridotto “Encrucjada” CONTEMPOARTENSEMBLE MAURO CECCANTI direttore ANTON DRESSLER clarinetto DUCCIO CECCANTI violino ARCADIO BARACCHI ottavino GIOVANNI VERONA celesta LUIS DE PABLO ( ) Ornamento per ottavino e celesta ( ) ’ Scherzo per violino da”Caligrafias” ( ) ’ (omaggio ad Elliott Carter) ** Quintetto per clarinetto e quartetto d’archi ( ) ** Razón dormida per quattordici esecutori () Bobalicón Las exhortaciones Caballo raptor I Y no hai remedio Caballo raptor II ** Prima esecuzione italiana ’ ’ UCCIO CECCANTI nato nel in una famiglia di musicisti ha iniziato a cinque anni lo studio del violino sotto la guida del padre; si è diplomato giova nissimo con il massimo dei voti e la lode con Andrea Tacchi al Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze ricevendo il premio Fondazione Banca “F Del Vecchio" come migliore allievo Ha otte nuto cinque volte il diploma di merito e ha vinto la borsa di studio "G Chigi" all'Accademia Chigiana di Siena seguen do i corsi di Uto Ughi Boris Belkin Riccardo Brengola e Alain Meunier Ha seguito alla Scuola di Musica di Fiesole i corsi del Trio di Trieste e del Trio di Milano Ha frequentato masterclasses di Stefan Gheorghiu e Felix Andriewski Si è perfezionato al Conservatorio di Maastricht con Boris Belkin e alla fonda zione "W Stauffer" di Cremona con Salvatore Accardo Ha suonato come solista e in formazioni cameristiche per importanti società e festivals in Italia e all’estero (Francia Germania Spagna Portogallo Brasile Argentina Cile e Uruguay) Ha suonato con orchestre ita liane e europee in qualità di spalla e di solista Ha interpretato prime esecuzioni assolute di Sylvano Bussotti Mauricio Sotelo Peter Maxwell Davies Azio Corghi Goffredo Petrassi Luciano Berio e Fabio Vacchi Ha inciso in CD il Pierrot Lunaire e il Trio per archi op di A Schoenberg per la ARTS con il complesso Contempoartensemble e con il Trio Artes; di prossima uscita sono CD con musiche di P Maxwell Davies B Maderna F Vacchi e l’integrale delle opere per violino e pianoforte di L Dallapiccola per la Naxos E’ primo violi no solista del Contempoartensemble e dell’Ensemble Strumentale dell’Accademia Chigiana E’ maestro assistente ai corsi di per fezionamento dell’Accademia Chigiana di Siena Suona su un violino Nicola Amati del D NTON DRESSLER è nato a Mosca nel a sette anni viene ammesso alla Scuola Centrale di Musica dove studia sotto la guida di Lev Mikhailov e Vladimir Sokolov Nel si diploma al Conservatorio "GB Martini" di Bologna con Italo Capicchioni e nel si laurea con menzione d'onore al Conservatorio Superiore "PI Chaikovskiy" con V Sokolov Ha partecipato a corsi tenuti da Antony Pay Fabrizio Meloni Vincenzo Mariozzi Sabine e Wolfgang Meyer Eddie Daniels Ha vinto il primo premio in nume rosi concorsi tra cui "Giovani Talenti dell’Unione Sovietica" "Citta di Stresa" "A Ponchielli" "Rovere d'Oro" Ha inoltre con seguito il diploma di merito quale giovane promettente solista al Concorso Internazionale di Markneikirchen (Germania) il secondo premio nella sezio ne fiati al Torneo Internazionale Musicale di Roma (TIM) e il terzo premio al Concorso Internazionale "Bucchi" di Roma La sua attività concertistica lo ha portato nelle citta piu importanti della Russia Inghilterra Francia Italia Svezia Taiwan sia come solista che con diverse orchestre suonando con Misha Maisky Boris Petrushansky JeanYves Thibaudet Julian Rachlin Itamar Golan Daniel Müller Schott Vladimir Spivakov Pavel Vernikov Moni Ovadia Pavel Berman Virtuosi di Mosca Giovane Quartetto Italiano Quartetto di S Pietroburgo Orchestra da Camera di Mosca etc Ha suonato al "Festival Dei Due Mondi" "Portogruaro Festival" "Da Bach a Bartók" "Emilia Romagna Festival" "Colmar Festival" ed "Elogette" in Francia "Four Seasons" a S Pietroburgo "Russian Winter" a Mosca Come primo clarinetto ha collaborato con "I Virtuosi del Conservatorio di Mosca" diretti da Juri Bashmet con "The World Orchestra by Jeunesses Musicales" effet tuando tournées nelle piu importanti citta europee A CONTEMPOARTENSEMBLE Arcadio Baracchi flauto/ottavino Fabio Bagnoli oboe/corno inglese Anton Dressler clarinetto/clarinetto basso Marcello Bonachelli clarinetto basso Stefano Benedetti tromba Filippo Ceccarini tromba Antonio Sicoli trombone Davide Gronchi corno Stefano Vicentini fagotto/controfagotto Giovanni Verona pianoforte e celesta Luigi Manaresi celesta Maurizio Ben Omar percussioni Duccio Ceccanti violino Davide Caramia violino Maurizio Barbetti viola Antonella Costantino violoncello Andrea Lombardo contrabbasso Luis de Pablo riceve dal Re di Spagna Juan Carlos II la Medaglia d’Oro per le Arti (Spagna ) Andras Schiff (pianoforte) e Heinz Holliger (oboe) Festival Pontino CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA e nei comuni di FONDI LENOLA E SPERLONGA HARLES ROSEN è considerato uno dei più illustri pianisti del nostro tempo e scrittore di straordinaria per cezione in campo musicale letterario e storico Ha insegnato nelle più presti giose università degli Stati Uniti e estere tra le quali Harvard Chicago e Oxford Nel ha ricevuto il titolo di Doctor of Music dall’Università di Cambridge e la George Peabody Medal for Outstanding Contributions to Music in America dall’Istituto Peabody della John Hopkins University Il suo libro “The Romantic Generation” pubblicato nel ha riscosso un grande successo di pubbli co e critica Nato a New York Rosen ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni; ha frequentato la Juillard School of Music e a anni ha proseguito sotto la guida di Moriz Rosenthal un allievo di Liszt e di sua moglie Hedwig Kanner La vasta disco grafia di Rosen comprende opere di Bach Scarlatti Haydn Mozart Beethoven Schubert Brahms Liszt Chopin Schumann Martinu Debussy Ravel Bartók e Schoenberg Ha rice vuto il Grammy Award per la registra zione delle Variazioni di Diabelli di Beethoven che ha presentato in due interessanti programmi della BBC Grandi compositori del XX secolo tra cui Stravinskij e Carter hanno affidato a Rosen l’incisione delle loro opere Laureato con lode alla Phi Beta Kappa di Princeton ha studiato letteratura francese a Parigi conseguendo un MA e PhD E’ vincitore del premio Guggenheim ed è stato due volte nominato Visiting Scholar dalla Phi Beta Kappa Ha ottenuto dottorati onorari dal Trinity College e dalle Università di Dublino Leeds e Durham in Inghilterra Attualmente è professo C re di Musica e Pensiero Sociale all’Università di Chicago Charles Rosen ha ottenuto anche grandi suc cessi come scrittore Nel ha vinto il National Book Award con il suo primo libro “The Classical Style: Haydn Mozart Beethoven” Nel ha pubblicato “The Frontiers of Meaning: Three Informal Lectures on Music” La sua ultima pubblicazione “Beethoven’s Piano Sonatas” è dedica ta agli allievi dei Corsi di Sermoneta Durante gli ultimi anni della sua pur breve vita Chopin sviluppò uno stile di nuova e straordinaria intensità espressiva che a volte appariva ai suoi contemporanei talmente stravagante che persino un osservatore intelligente e ben disposto come Franz Liszt riten ne "morbose" e "malate" molte di quelle pagine; Liszt ebbe tuttavia a rincrescersi di aver espresso un simile giudizio quando col tempo giunse ad un apprezzamento più perspicace di tali lavori Già in precedenza comunque aveva affermato che nella musica di Chopin l’impegno armonico si rivela soprattutto proprio in quelle "morbose" composizioni Negli ultimi due Notturni composti da Chopin compaiono una vivacità di scrittura nelle parti interne ed una audacia dell’armonia che generano un'introspezione lirica di grande intensità Le ultime serie di Mazurke mostrano insieme ai ritmi popolari allora in voga una dotta maestria contrappuntistica che il compo sitore non aveva mai sfoggiato così apertamente in passato sebbe ne avesse studiato Bach per tutta la sua vita Chopin ora era sem pre in grado di esprimere il celebrato splendore dei precedenti lavori ma con maggiore discrezione e concentrazione come appa re dall’ultima serie di Walzer Un analogo concentrato di virtuosi smi si trova nella Berceuse dove su un semplice basso ripetuto la mano destra del pianista produce una filigrana di delicati passaggi digitali i cui arabeschi sono apparentemente indipendenti dal dise gno regolare della mano sinistra Altrettanto rimarchevole nell'ultima produzione di Chopin è la per fezione delle forme più estese La Barcarola è modellata sui duetti per due soprani di compositori italiani come Rossini È basata su tre temi tutti relativamente piano e ciascuno leggermente più rapido del precedente Dopo il terzo tema una transizione medita tiva conduce ad una completa dissoluzione del tempo con una liri ca melodia che fluisce liberamente (“sfogato” in italiano è l’anno tazione di Chopin) Il primo ed il terzo tema infine ricompaiono ma questa volta con molta più forza e la coda raggiunge la più grande sonorità orchestrale che Chopin (o qualunque altro compo sitore) abbia mai saputo ottenere dal pianoforte La quarta Ballata è la più toccante combinazione di dramma e liri smo della propria epoca con un movimento narrativo creato appo sitamente da Chopin per questo genere formale La ripresa del tema principale è un capolavoro di invenzione contrappuntistica e l’intera composizione ha una potenza narrativa che spazia da una intensa delicata melanconia ad un'ardente passionalità Verso la fine della sua vita Chopin ritornò due volte alla forma della sonata classica e precisamente con la Sonata per pianoforte e violoncello e con la Sonata per pianoforte in si minore Il primo movimento di quest'ultima non s’ispira a Beethoven e nemmeno a Mozart prediletto di Chopin bensì a Hummel allievo di Mozart Chopin trascende il blando stile classico di Hummel imprimendogli intensità e maestosità molto maggiori Uno scherzo brillante intro duce il movimento lento che essenzialmente ricalca un’aria d’ope ra italiana con relativo accompagnamento; la sezione intermedia invece è caratterizzata da quello stile rapsodico di improvvisazione che Chopin aveva già sfoggiato in alcuni Preludi Il movimento finale Presto ma non troppo è un rondò che mette in risalto tutte le capacità timbriche e dinamiche dello strumento Charles Rosen (trad Anne Ricotti) 2 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Gli ultimi anni di Chopin” CHARLES ROSEN pianoforte FRYDERYK CHOPIN ( ) Notturni op : si magg mi magg Mazurke op : la min la bem magg fa diesis min Mazurka op n in do diesis min Barcarolle op in fa diesis magg Walzer op : re bem magg do diesis min la bem magg Berceuse op in re bem magg Ballata n op in fa min Sonata n in si min op Allegro maestoso Scherzo Largo Presto ma non troppo con il sostegno di: AVID ROMANO è nato a Napoli nel Diplomatosi sotto la guida di Aldo Pavanelli si perfeziona in segui to con Pavel Vernikov Riccardo Brengola e Giuseppe Prencipe Nel consegue il Diploma superiore presso la Musik Akademie der Stadt di Basilea nella Konzert Klasse di Adelina Oprean È membro fondatore del Sestetto Stradivari D A R Z I A T R A M M A si è diplomata in pianoforte con Franco Medori e in musica da camera con Marco Lenzi pres so il Conservatorio SCecilia di Roma otte nendo il massimo dei voti E’ stata mem bro effettivo dell’Orchestra Giovanile Italiana Ha frequentato corsi di perfezio namento e masterclass con Dan Grigore Bernardine Blaha Wu Han David Golub Aldo Tramma e per la musica da camera con Dario De Rosa Maureen Jones Renato Zanettovich e con Riccardo Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena ottenendo ogni anno il diploma di merito e la borsa di studio Si è esibita in Italia Stati uniti e Giappone presso le più importanti istitu zioni concertistiche Ha collaborato con Heiichiro Ohyama July Rosenfeld Marco Rogliano Ha collaborato come pia nista accompagnatrice per corsi tenuti da A Persichilli JGalway E’ stata pianista accompagnatrice nel Dipartimento di Musica all’Università di Santa Barbara in California e presso la stessa università è stata maestro sostituto e clavicembalista nella produzione della Finta Giardiniera di Mozart Ha effettuato registrazioni video e radiofoniche per la RaiRadiotelevisione Italiana (Radio) E’ stata premiata in vari concorsi nazionali M I E G O R O M A N O nato a Napoli nel si diploma presso il Conservatorio della stessa città sotto la guida di Salvatore Altobelli con il massimo dei voti Successivamente si perfeziona con M Drobinsky FM Ormezowsky A Baldovino M Maisky Nel viene ammesso nella Konzertklass di T Demenga alla Musikakademie di Basel dove nel gli viene conferito il Solistendiplom con il massimo dei voti che lo vede esibir si nel concerto di A Dvorák con l’ Orchestra Sinfonica di Basel diretta da J Henneberger Hanno contribuito alla sua formazione cameristica il Trio di Trieste P Farulli e PN Masi Vincitore di numerosi concorsi e borse di studio è stato Primo Violoncello dell’Orchestra Giovanile Italiana dell’Orchestra Giovanile dell’ Accademia Nazionale di S Cecilia dell’Orchestra Sinfonica della RAI e su invito di C Abbado della Mahler Jugend Orchester Dal è Terzo Violoncello con obbligo del Primo dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e collabora come Primo Violoncello con l’ Orchestra del Teatro Regio di Torino D ABIO CATANIA nato a Roma nel ha studiato al Conservatorio di S Cecilia diplomandosi in viola nella classe di Margot Burton e in musica da camera nella classe di Marco Lenzi; successiva mente all’Accademia di Santa Cecilia con Bruno Giuranna e alla Musikhochschule Detmold con Nobuko Imai E’ stato pre miato alla Rassegna Nazionale “Vittorio Veneto” nel e nel ; nel vince il ° premio (° non assegnato) al Concorso Nazionale per Viola “VPitzianti” (VE); nel viene premiato al “Lionel Tertis Viola Competition” all’Isola di Man (Universal Music Publisher Prize) e al Concorso Internazionale Valentino Bucchi di Roma (°premio primo non assegnato ) Ha suo nato da solista con l’Orchestra “Roma Symphonia” e i Virtuosi dell’Ensemble di Venezia E’ stato Prima Viola al Teatro San Carlo di Napoli con l’Orchestra Scarlatti di Napoli e il Teatro Regio di Torino Dal è membro dell’ Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia F Mozart compose solo due quartetti per pianoforte e archi entrambi in prossimità delle Nozze di Figaro: la stesura dell'ope ra iniziò infatti subito dopo che il compositore ebbe portato a termine il quartetto in Sol minore K (il ottobre ) e la sua trionfale prima rappresentazione fu immediatamente segui ta dalla composizione del quartetto in Mi bemolle maggiore K (il giugno ) Questo genere musicale mai praticato prima e poco diffuso anche nel secolo successivo fu affrontato da Mozart come una ibridazione tra due forme quella del quar tetto per archi e quella del concerto che egli stesso aveva porta to al loro massimo grado di evoluzione negli anni precedenti Questa commistione risulta evidente sia nella struttura architet tonica dei due lavori (entrambi in tre movimenti come nel con certo con il primo tempo in forma sonata e il finale in forma di rondò) sia nella scrittura strumentale (con una parte pianistica dal carattere virtuosistico come nel concerto benché priva di cadenze e con gli archi che alternano funzioni concertanti ad altre di ripieno) Il quartetto in Sol minore che nonostante la tie pida accoglienza fu pubblicato immediatamente da Hoffmeister inizia con un Allegro dal tono veemente e autoritario dato dal profilo ritmico dei temi e dalla grande tensione armonica; cam bia radicalmente atmosfera nell'Andante pervaso di dolcezza; e si chiude con un Rondò di grande esuberanza melodica basato su refrain bitematico Sono invece tre i quartetti con pianoforte scritti da Brahms due in epoca giovanile nel il terzo l'op venti anni più tardi Composto ad Hamm vicino ad Amburgo dopo un lunga gestazione Il Quartetto op in Sol minore si apre con un Allegro in / dalla forma molto libera e dalla complessa struttura tematica: ventisei battute d'introdu zione con un tema misterioso e pieno di inquietudine del pia noforte solo numerosi motivi secondari innestati intorno ai due temi principali uno sviluppo assai ampio ma basato su combina zioni contrappuntistiche del solo primo tema una coda di qua ranta battute che conclude il movimento in pianissimo Il secon do movimento Intermezzo (Allegro ma non troppo) in Do minore ha il carattere di un notturno e una forma tripartita basata su due temi intimistici e su un animato Trio La bemolle maggiore Dopo l'Andante con moto in Mi bemolle maggiore scritto in forma di Lied ma con alcuni elementi eroici e dalla pie nezza di scrittura quasi orchestrale il quartetto si chiude con il celebre Rondò alla zingarese (Presto) pagina geniale dal carat tere quasi improvvisativo che suscitò l'immediata ammirazione dell'amico violinista Joachim Si tratta di un movimento vastissi mo (più di quattrocento battute) condotto su un ritmo febbrile e incalzante con una grande profuzione di temi e con espliciti rimandi alla musica ungherese: l'imitazione del cimbalom le cadenze virtuosistiche l'alternanza di umori contrastanti Gianluigi Mattietti 3 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “Il quartetto per pianoforte e archi” QUARTETTO “EUREKA” David Romano Fabio Catania Diego Romano Marzia Tramma violino viola violoncello pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quartetto in sol min K Allegro Andante Rondeau JOHANNES BRAHMS ( ) Quartetto in sol min op Allegro Intermezzo Andante con moto Rondò alla zingarese Johannes Brahms: disegno di Aldo Clementi ETER L UKAS GRAF è nato a Zurigo nel città nella quale ricevette la sua prima educazione musicale Prima del diploma André Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli consigliò di continuare gli studi al Conservatoire Nationale de Paris con Marcel Moyse Nel ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet e l’anno successivo il diplo ma in direzione d’orchestra con Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato regolarmente nell’Orchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan International Music Award di Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente una reputazione arti stica internazionale iniziando tre appas sionate attività: una cameristica una concertistica ed una prettamente diret toriale Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una ricca e pluripremiata discografia (soprattutto con l’etichetta svizzera Claves) registra zioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam Biella Danzica Lenk Monaco di Baviera Imola Mainz Örebro Quebec Ramsgate Saarbrücken Sendai Salisburgo St Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna; dal al è stato professore nell’Accademia di Musica di Basilea Molti sono i compo sitori che hanno dedicato opere per flau to a Graf: tra gli altri Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz P R S U L A H O L L I G E R ha studiato a Basilea e Bruxelles Ha dato nume rosi concerti come solista tra l’altro con i Berliner Philarmoniker i Wiener Philarmoniker la Los Angeles Philharmonic I Musici di Roma English Chamber Orchestra Orchestre de Paris Si è esibita sotto la direzione di famosi direttori come Michael Gielen Pierre Boulez Simon Rattle André Previn Sir Neville Marriner etc Ha suonato musica da camera tra gli altri con Aurèle Nicolet PeterLukas Graf Heinz Holliger Il suo repertorio comprende tutte le tendenze stilistiche oltre alle opere tradizionali con particolare impor tanza alle composizioni di Louis Spohr E’ arpa solista nell’Orchestra Sinfonica della Radio della Germania Meridionale e nell’Orchestra del Festival di Lucerna Da parecchi anni svolge una intensa attività come insegnante: Conservatorio di Zurigo (fino al ) Conservatorio Statale di Freiburg/br Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Ha inci so per la Philips la Deutsche Grammophon ArchivProduktion Claves U Ringger Yamada Zimmermann È auto re di tre importanti testi didattici pub blicati dalla casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The singing flute) che nel loro insieme costituisco no uno dei più moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto (pubblicati soprattutto dall’editore Zimmermann di Francoforte) ed è frequentemente invi tato nelle giurie di importanti concorsi internazionali Nel dicembre del Ferdinand De Jean un appassionato di musica chiese a Mozart di comporre dei concerti e dei quartetti per flauto dietro il compenso di fiorini Nacquero così i due concerti in re maggiore K e in Sol Maggiore K i quartetti in Re maggiore K e in La maggiore K a e anche l'Andante per flauto e orchestra in Do maggiore KV compo sto nella primavera del e probabilmente destinato a rim piazzare il secondo movimento del concerto K È una pagina di grande intensità poetica dominata da una melodia che si dipana con grazie e semplicità e un tocco di malinconia nel breve passaggio in tonalità minore La musica di Mozart è stata un serbatoio inesauribile di idee musicali per i compositori dell'Ottocento: su un tema del Flauto Magico si basano ad esempio le Variazioni per arpa di Michail Glinka che sono anche la sua prima composizione scritta nel quando aveva appe na anni (lo spartito fu ricostruito e pubblicato dalla sorella Ludmilla Chestakovà nel un anno dopo la morte del com positore); a temi del Flauto magico attinse anche Louis Spohr per la sua Sonata op (il secondo movimento è Un potpourri su temi del Flauto Magico) che fa parte di un gruppo di grandi sonate concertanti per violino e arpa insieme all'op e all'op che ebbero una grande fortuna e furono anche pubbli cate in adattamenti per strumenti diversi La sonata op che risale al periodo in cui Spohr aveva sposato l'arpista Doretta Scheidler si contraddistingue per il classicismo della forma unito però ad un grande afflato romantico soprattutto nel primo movimento Un altro repertorio al quale molti com positori hanno attinto per scrivere variazioni trascrizioni e parafrasi sono i celebri Capricci per violino di Niccolò Paganini: il primo tra questi fu lo stesso Paganini che basò le sue Variazioni di bravura per violino e chitarra sul capriccio n; lo stesso capriccio fu usato da Witold Lutoslawski nel come tema per le sue celebri Variazioni per due pianoforti Il composi tore polacco si ispirò invece a materiali folklorici in molte com posizioni dei primi anni Cinquanta: il Concerto per orchestra di impronta bartókiana e le numerose pagine vocali e cameristi che di quel periodo come Bukoliki per pianoforte o i Tre Frammenti per flauto e arpa Magia (Allegro moderato) Odys na Itace (Andante con moto) Presto che mostrano anche il ricorso a gamme tetarcordali e il gusto per inflessioni pastorali e arcaizzanti A un mondo bucolico rimanda anche la Pièce per flauto solo di Jacques Ibert composta nel parente stretta del Prélude à l'aprèsmidi d'un faune e di Syrinx di Debussy ma caratterizzata da uno spiccato senso del colore e da virtuosistici arabeschi da eseguirsi con grande libertà ritmica («a piacere») Un'impronta salottiera ha invece la Berceuse op di Fauré pezzo per violino e pianoforte del al quale il compositore non diede mai grande importanza ma che conobbe una imme diata popolarità con la sua melodia semplice e charmante soste nuta da un ondeggiante motivo rimtico La versione per flauto e pianoforte è dunque una trascrizione mentre è un pezzo origi nale per questi strumenti la Fantaisie op composta nel per un concorso del Conservatorio di Parigi vinto da Gaston Blanquart Gianluigi Mattietti 9 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Pan e Orfeo” PETERLUKAS GRAF URSULA HOLLIGER flauto arpa WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Andante in do magg KV MICHAIL I GLINKA ( ) Variazioni sopra un tema di Mozart per arpa sola LOUIS SPOHR ( ) Sonata in mi bem magg op Allegro brillante Adagio Presto WITOLD LUTOSLAWSKI ( ) Tre frammenti: Magia Odysseus in Ithaka Presto JACQUES IBERT ( ) Pièce per flauto solo GABRIEL FAURÉ ( ) Fantaisie in mi min op Berceuse in re magg op NICCOLÒ PAGANINI ( ) Variazioni di bravura in la min (Trascrizione di PL Graf Interludi di H Holliger) M IKHAIL LIDSKY nato a Mosca il dicembre ha iniziato lo stu dio del pianoforte all’eta di cinque anni Nel è stato ammesso alla Scuola Specializzata di Musica Gnessin di Mosca (classe di Marina MarshakYoung) Dal fino al conseguimento del diploma e anche in seguito all’Accademia Russa di Musica Gnessin ha studiato con Vladimir Tropp A anni si è esibito per la prima volta con l’orchestra e a ha dato il suo primo recital Anche durante gli studi si è esibito in diversi città dell’ex Unione Sovietica sia come solista che come membro di insiemi da camera Vincitore del Primo Premio dell’Associazione Russa della Musica al VIII Concorso Pianistico “AllRussia” insieme al Premio Speciale per l’esecuzio ne del ° Concerto per Pianoforte di Prokofiev Nell’ aprile Mikhail Lidsky ha debuttato con un recital alla Sala delle Colonne di Mosca Nel giugno dello stesso anno si è esibito in Gran Bretagna e in dicembre alla Sala Grande del Conservatorio di Mosca Dal ha proseguito brillantemente la sua attività concertistica esibendosi in Russia e in altri paesi tra cui Gran Bretagna Finlandia Francia Germania Giappone Italia Paesi Bassi Taiwan Ha suonato con prestigiose orchestre Orchestra Sinfonica dello Stato Russo Orchestra Nazionale Russa Orchestra Filarmonica di Mosca Orchestra Sinfonica di Mosca Orchestra da Camera Lituana Orchestra Filarmonica della Radio Olandese Orchestra Filarmonica di Rotterdam Orchestra Sinfonica della Radio Olandese Orchestra Sinfonica della Filarmonica Giapponese sotto la guida di illustri direttori Mikhail Lidsky svolge anche un’atti vità di musica da camera esi bemdosi con “I Virtuosi di Mosca” lo Shostakovich Quartet il Mozart Quartet e con Yuri Bashmet Alexander Knyazev Frans Helmerson Alexey Lundin Dmitri Tsirin Boris Berezovsky ed altri E’ solista della Associazione Filarmonica Statale di Mosca Mikhail Lidsky si è esibito rego larmente nelle sale da concerto più importanti di Mosca è andato in tournée in Russia e ha partecipato in prestigiosi festivals come il Festival d’Autunno di Praga e il Festival Milano LondraNew YorkMosca organizzato dalle “Serate Muscali” di Milano Mikhail Lidsky ha anche istituito “Serate Musicali d’Autunno di Mosca” e ha diret to il Festival Volgograd Piano Ha inciso otto CD di cui sei per la DENON Attualmente sta registrando l’integrale delle Sonate per pianoforte di Nikolai Myaskovsky per MELODIYA Dal Mikhail Lidsky insegna al Conservatorio di Stato di Mosca Fino al è stato l’assistente di Elissò Virsaladze per poi divenire un libero docente Ha tenuto masterclass in diverse città della Russia e all’estero incluso il corso di specializ zazione all’University di Anatolia (Turchia) nel e all’Accademia Estiva di Kostomuksha del Privi di un carattere unitario perché compositi in periodi diversi i Sei momenti musicali op furono raccolti e pubblicati nell'ulti mo periodo della vita di Schubert nel Si tratta pièces de caractère più brevi degli Improvvisi: il primo (Moderato) ha la grazia di di un minuetto con un episodio centrale misterioso e sognante; il secondo (Andantino) è costruito come un rondò su un ritmo di barcarola con un canto pieno di pathos; il terzo (Allegro moderato) il più celebre già pubblicato nel con il titolo Air russe è una piccola danza dal sapore ungherese; il quarto (Moderato) è invece il pezzo più sviluppato basato su un disegno che evoca i preludi di Bach e che si trasforma in un mor morante moto perpetuo; il quinto (Allegro vivace) è uno scherzo violento dal ritmo dattilico; il sesto (pubblicato con il titolo Plainte d'un troubadour) ha l'andamento di un corale ma intriso di lirismo e pieno di audaci modulazioni Alla produzione giova nile di Chopin appartiene invece il Rondeau à la Mazur op composto nel e dedicato a una sua allieva la contessa Alexandrine de Moriolles Si tratta di una pagina vivace in stile di Mazurka dalla scrittura brillante con un primo tema agile modellato su stilemi della tradizione popolare polacca e un secondo più ampio e espressivo con una grande varietà di motivi secondari e alcune insolite indicazioni di espressione (come lusingando e leggiero o risvegliato) Composta venti anni dopo nel la Polaccafantasia op è invece un esempio di speri mentazione formale: lo schema tradizionale della polacca viene scardinato e trasformato in una forma aperta simile alla ballata con temi che sembrano improvvisazioni Il risultato è una musica fluida e sfuggente in cui Chopin sfoggia una straordinaria inven zione timbrica e armonica ma anche una scrittura pianistica di tipo sinfonico Come Chopin anche Nicolai Medtner è stato prin cipalmente un compositore di musica per pianoforte Nato a Mosca nel allievo di Taneev e Arenskij trasferitosi a Parigi e poi a Londra fedele al sistema tonale e critico nei confronti delle innovazioni della musica contemporanea unì nella sua musica il gusto per la perfezione formale con la ricerca di forti caratterizzazioni espressive Lo si nota anche nei tre brevi Arabeschi op composti nel nell'atmosfera incantata di Ein Idyll (Allegretto tranquillo e dolce) in quella sinistra e aggressiva dei due TragoedieFragmenten (Andante con moto Adagio; Allegro inquieto) Medtner fu anche un affermato piani sta allievo di Paul Pabst (a sua volta allievo di Liszt) ed ebbe come compagni di studi Rachmaninov (che lo considerava «il più grande compositore del nostro tempo») e Aleksander Skrjabin Quest'ultimo mentre era impegnato a portare a termine il cosmico e visionario Prometeo compose alcuni piccoli pezzi per pianoforte tra i quali il Foglio d'album op del una miniatura di battute che contiene alcuni espliciti riferimenti alle armonie del Prometeo Alla sua ultima produzione apparten gono i leggeri e misteriosi Deux Poèmes op ( Fantastico Sognando) e la Sonata op composta tra il e il la più lunga tra le ultime sonate dalla complessa articolazione formale che genera l'effetto di una allucinata frenesia di un oggetto sonoro che ruota su se stesso Gianluigi Mattietti 10 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “Il pianoforte evocativo e visionario” MIKHAIL LIDSKY pianoforte FRANZ PETER SCHUBERT ( ) Sei momenti musicali op do magg (Moderato) la bem magg (Andantino) fa min (Allegro moderato) do diesis min (Moderato) fa min (Allegro vivace) la bem magg (Plainte d’un troubadour) FRYDERYK CHOPIN ( ) Rondò in fa magg op “ À la Mazur” PolonaiseFantaisie in la bem magg op NIKOLAJ KARLOVIC MEDTNER ( ) Arabesques op Ein Idyll (Allegretto tranquillo e dolce) TragoedieFragment in la min (Andante con moto Adagio) TragoedieFragment in sol min (Allegro inquieto) ALEKSANDR SKRJABIN ( ) Feuillet d’album op Deux Poèmes op Fantastico Sognando Sonata n op E T I Z I A B E L M O N D O nel febbraio all’età di anni si è aggiu dicata il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale di Israele dove le è anche stato assegnato il Premio “Ester Herlitz” per la miglio re interpretazione di un pezzo con temporaneo Dal suo debutto inter nazionale a anni con l’Orchestra RTE di Dublino Letizia Belmondo ha vinto numerosi concorsi e premi: Concorso Internazionale di Arpa a Lausanne nel e il Premio Speciale per la miglior interpretazio ne del Prélude di A Jolivet Concorso Franz Schubert Concorso Martine Geliot a Lille Terzo Grand Prix al Concorso Lily Laskine nel Concorso della Società Umanitaria nel Premio Rovere d’Oro nel Concorso Victor Salvi nel Letizia è una delle soliste d’arpa più straordinarie della sua generazione: la sua capacità musicale e la sua tec nica hanno sedotto il pubblico in tutto il mondo Dopo il debutto alla Wigmore Hall di Londra ha raccolto successi e riconoscimenti in tutta Europa e negli Stati Uniti Nel gen naio ha registrato il suo primo CD per la “Egan records” Nata a Torino nel inizia a studiare l'ar pa nella sua città a anni presso il Suzuki Talent Center Dal pro segue gli studi con Gabriella Bosio ottenendo il diploma a anni con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "G Verdi" di Torino nel Grazie anche ad una borsa di studio dell’Associazione per la Musica De Sono Letizia si perfezio na al Conservatoire National Superieur de Musique de Lyon L (Francia) sotto la guida del M Fabrice Pierre e successivamente alla Juilliard School di New York con Nancy Allen La sua formazione musicale si compie anche con lo stu dio del violoncello che inizia a soli anni proseguendolo con Antonio Mosca presso il Conservatorio "G Verdi" di Torino Le tre Sonate di Domenico Scarlatti sono trasposizioni da originali per cembalo Nella K il tema in libera polifonia a due voci acquisisce nel suono arpistico una particolare cantabilità che si infrange nelle parti centrali delle due sezioni su modulazioni e cromatismi che l'arpa settecentesca non poteva eseguire Prima della conclusione spiccano tre consecutive cadenze d'inganno: identico trattamento s'incontra nelle arie di turbamento di Pergolesi (per esempio Adriano in Siria e Olimpiade) e nella Fantasia in do minore K di Mozart Se la secon da Sonata in mi maggiore evoca l'arpa per il tipo di scrittura più complessa è la trasposizione della K : un canone condotto libera mente affine allo stile delle Sonate di Corelli L’Ottocento con Spohr vede un maggior approfondimento delle spe cifiche possibilità dello strumento per lo sviluppo di una sua forma autonoma di scrittura: nella Fantaisie op cominciano ad essere pre senti infatti quegli effetti tipici dell’arpa quali rapide salite e discese arpeggiate o in glissando passaggi con suoni armonici e suoni étouffés (suoni smorzati con il palmo della mano) Nell’Impromptu di Fauré da un canto piano che si muove inizialmen te quasi come un corale prende le mosse un percorso – che di questo canto ne è lo sviluppo – in cui rari momenti di cantabilità vengono subito sommersi da un turbinio e da avvicendamenti di rapidi passaggi che in questo brano sembrano condensare tutto lo scibile delle possi bilità tecniche ed espressive che lo strumento era in grado di realizzare La Sonata di Paul Hindemith ( ) pone a contrasto il ritmo mecca nico quasi da valzer irrigidito dei due primi tempi al finale che porta a epigrafe un Lied del poeta romantico Holty Il poeta immagina che dopo la morte la sua arpa appesa dietro un altare risuonerà misterio samente all'imbrunire (ancora un'immagine frequente nella poesia romantica tedesca) Il legame fra musica e testo è molto labile: Hindemith costruisce un unico arco culminante su un accordo di mi bemolle fortissimo lentamente sfumato in note brevi Inizio e fine sono accomunati dallo stesso tema a sua volta costruito ad arco rove sciato discendente ascendente: il misterioso suono serale di Holty è alluso da Hindemith con i lontani arpeggi che risuonano al termine L’esplorazione di nuove dimensioni sonore nei timbri strumentali è uno degli aspetti che caratterizzano le ricerche delle avanguardie musicali soprattutto a Parigi fronte più avanzato delle nuove espe rienze artistiche del primo Novecento ma anche capitale europea del l'arpa Fra i primi a subire il fascino delle sue sonorità eteree è Claude Debussy che la impiega in vari lavori cameristici e ad essa sembra guardare anche per la sua rivoluzionaria concezione del timbro piani stico L’arpa non è dunque fuori luogo quale alternativa al pianoforte per qualcuno dei celebri Préludes (due libri ) Nel Romanticismo emerge il pianoforte come strumento solista: nella tendenza al virtuosismo alla potenza di suono all'emulazione cel canto l'arpa non sembra più un mezzo idoneo La ripresa d'interesse avviene a fine secolo soprattutto nelle culture più indipendenti dal l'influenza germanica Ne è testimone Henriette Renié con la Légende ispirata alla ballata Les Elfes del simbolista Leconte de Lisle Il poemetto racconta dell'incontro del cavaliere con la morte che lo attira nella tomba paragonandola al loro letto nuziale; suggerendo riferimenti al Re degli Elfi di Schubert alle ballate Leonore di Burger e Loreley Le strofe come in tutte le ballate narrative sono intercala te dal ritornello: "Couronnés de Thym et de Marjolaine / les Elfes joyeux dansent sur la plaine" La struttura musicale segue quella poe tica: il Moderato iniziale espone un primo tema mentre il seguente Allegro alla marcia presenta il secondo Ogni successiva sezione ripete il secondo tema in scritture sempre variate (ribattuti accordi arpeggi terzine); nel finale la melodia d'inizio s'innesta alle prime note del secondo tema come l'unione mortale dei due personaggi della balla ta Letizia Belmondo 13 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “Absolute Harpe...” LETIZIA BELMONDO arpa DOMENICO SCALRLATTI ( ) Sonata K in fa min Andante moderato Sonata K in mi magg Allegro Sonata K in mi min Allegro LUDWIG SPOHR ( ) Fantasia GABRIEL FAURÉ ( ) Impromptu op PAUL HINDEMITH ( ) Sonata Mäßig schnell Lebhaft Sehr Langsam CLAUDE DEBUSSY ( ) Da Préludes (° e ° libro): Des pas sur la neige Bruyères HENRIETTE RENIÉ ( ) Légende d’après “Les Elfes” de Leconte de Lisle Moderato Allegro alla marcia C RISTIANA PEGORARO si è esibita regolar Joaquin Nin Le sue registrazioni televisive e “Al Ritmo di Valzer Tanghi mente nelle principali città d’Europa Stati Uniti Sud America e Australia sin dal l'età di dieci anni Il suo pianismo ha costan temente dimostrato grandi capacità tecniche ed interpretative come attestano i primi premi in vari concorsi internazionali tra i quali "Città di Senigallia" "Città di Marsala" "D Scarlatti" di Napoli e "Artists International Special Presentation Debut Award" di New York Nel a Praga le è stato assegnato il premio "Il migliore dell'an no per la musica classica" per "il naturale talento la grande personalità la magistralità del fraseggio e la maturità espressiva" Il New York Times l’ha definita "un’artista di altissimo livello" in occasione del suo debut to al Lincoln Center di New York nel Cristiana Pegoraro ha suonato come solista e con orchestra per alcune delle più importanti associazioni e sale da concerto del mondo (Lincoln Center Carnegie Hall Nazioni Unite e Museo Guggenheim New York; Opera House Sydney; Grosses Saal Festspielhaus Salisburgo; Bösendorfer Saal Vienna; Centro Cultural de Belem Lisbona; Auditorium Parco della Musica Sala Santa Cecilia Roma; Serate Musicali Milano; Sorrento Jazz Festival Festival di S Pietroburgo Festival di Edimburgo Klavierfestival Ruhr – Germania) Nel durante una tournée in Brasile con i Salzburger Kammervirtuosen e il coro dell’Accademia Nazionale di S Cecilia di Roma ha debuttato al Teatro Municipale di San Paolo al Teatro Municipale di Rio de Janeiro e al Teatro dell’Opera di Manaus Nel ha suonato per il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della sua visita a New York e ha tenuto il suo ottavo recital al Lincoln Center di New York alla presenza del Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Julian Hunte Acclamata dalla critica come una delle migliori interpreti di musica cubana e suda mericana ha suonato in prima assoluta alcu ne opere di compositori latinoamericani quali Astor Piazzolla Ernesto Lecuona e radiofoniche includono RAI Mediaset Radio Vaticana Discoteca di Stato BBC (Scozia) ARD (Germania) RTP (Portogallo) WQXR New York (USA) e Nine Network (Australia) Ha partecipato a diverse trasmis sioni televisive per la RAI e Mediaset Ha inciso per Decision Products Nuova Era Dynamic e Diva Ha inoltre composto la musica per il video “Per chi suona la sirena” presentato alle Nazioni Unite l’ Settembre in memoria delle vittime dell’attacco terroristico Cristiana Pegoraro si è diploma ta presso il Conservatorio di Terni sua città natale con il massimo dei voti lode e men zione d'onore ed ha proseguito gli studi con Jörg Demus a Vienna e Hans Leygraf al Mozarteum di Salisburgo e alla Hochschule der Künste di Berlino In seguito si è perfe zionata con Nina Svetlanova alla Manhattan School of Music di New York e Danze Cubane” Figlio di un maestro di scuola Schubert mostrò sin dalla fanciullezza una straordi naria disposizione per la musica ed iniziò ancora giovane a comporre prolificamen te Il valzer è da sempre associato a Vienna e in tal riguardo Schubert è un vero Viennese capace di afferrare la viva cità di questa danza popolare Soirée de Vienne N (Serata viennese N) fa parte di una serie di valzer di Schubert trascritti da Liszt come brani da concerto Chopin viene considerato “il poeta del pia noforte” Nessuno infatti come lui è stato capace di sfruttare le risorse timbriche del pianoforte per creare un universo di colori del suono La mazurka era in origine una danza popolare polacca che poteva essere eseguita a tempi diversi con accento spesso sul tempo debole della battuta Le mazurke di Chopin sono danze idealizzate dello spirito Questi brevi brani alcuni malinconici altri capricciosi e briosi ridon dano di incantevoli melodie Le migliori composizioni di Chabrier riflet tono il brio e l’arguzia della società parigi na dell’Ottocento Chabrier basa spesso la sua musica su schemi ritmici irregolari o su figure rapidamente ripetute e tratte dalla bourrée una danza popolare della sua nativa Auvergne La sua musica è spesso animata dal senso dell’umorismo e della caricatura Lo ScherzoValse fa parte delle Pièces Pittoresques ed è caratterizza to da un fraseggio mozzafiato ricco di prorompenti accordi vividi policromi staccati e tanta spavalderia Brahms fu largamente riconosciuto come il più classico dei compositori romantici I Valzer op rappresentano le pagine più leggiadre ed eleganti della sua musica per pianoforte senza peraltro contenere alcunché dei manierismi della musica da salotto Sono portatori di una vasta gamma di espressioni e formano un’incan tevole rassegna di motivi non tutti però rassomiglianti alla danza Granados s’impose presto come pianista e conquistò popolarità in tutta la Spagna Scrisse copiosamente per il pianoforte con uno stile vagamente romantico Le dodici Danzas españolas sono di straordinario effetto sia nella versione originale per pia noforte che nei vari adattamenti strumentali e per orchestra Il prestigio di Rossini nel mondo della musica italiana rimase sempre ineguagliato durante tutta la sua vita Dopo il primo successo nel le sue opere vennero rappresentate in tutti i teatri italiani Rossini godette di grande stima sia a Parigi dove passò gran parte dei suoi ultimi anni che in Italia dove morì nel Liszt fece varie trascrizioni della musica di Rossini e tra esse spicca per esuberanza la famosa tarantella napoletana La danza Come artista mi ritengo in continua evoluzione Recentemente ho intrapreso un nuovo viaggio musicale iniziando ad esprimer mi attraverso la composizione Balla con me racconta di una donna che vorrebbe divenire vento e mare per abbracciare il suo uomo e danzare con lui Il vento e il mare è stata invece compo sta osservando l’incredibile variazione di gradazioni di colore e di temperamento di questi due elementi Il finale è altamente drammatico e mostra come a volte i contrasti in natura possano divenire violenti e distruttivi A Piazzolla è attribuito il merito di aver portato la musica del tango sulla scena concertistica internazionale senza peraltro comprometterne le origini di danza popolare di Buenos Aires Trasferitosi molto giovane a New York il soggiorno in tale città gli permise di entrare in contatto con la musica di Gershwin e di altri compositori jazz Dopo aver studiato composizione a Parigi Piazzolla si dedicò al tango rinnovandolo per venire incontro alle aspettative delle nuove generazioni Ascoltando Nazareth scopriamo un compositore che nessuno storico della musica brasiliana classica o popolare può permet tersi di trascurare Troppo forbita per essere veramente popola re la sua musica è anche troppo popolare per potersi considera re classica Nell’Ottocento giunsero in Brasile danze quali la polka il valzer ed il tango che in quel paese si fusero alle origini afrocubane della musica popolare Nelle composizioni di Nazareth si ravvisano i ritmi del suo paese misti al pianismo romantico del musicista di formazione classica Il manierismo da salotto è evidente nelle polke sotto forma di un lessico ricco di sincopi Lecuona è stato il principale compositore cubano del ventesimo secolo Personalità eclettica svolse attività sia come musicista classico che come creatore di colonne sonore per film Tra le principali caratteristiche delle sue danze cubane spiccano una sorta di ostinato per la mano sinistra le melodie sincopate l’uso percussivo della tastiera e il notevole brillante ricorso al virtuo sismo Cristiana Pegoraro 14 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga ex Chiesa S Maria “Al ritmo di Valzer, Tanghi e Danze Cubane” CRISTIANA PEGORARO pianoforte F SCHUBERT / F LISZT Soirée de Vienne: ValseCaprice n FRYDERYK CHOPIN ( ) Mazurke: op n e op n ALEXISEMMANUEL CHABRIER ( ) Scherzo Valse JOHANNES BRAHMS ( ) Walzer op : n in si magg n in mi magg n in si min n in la magg n in la min ENRIQUE GRANADOS ( ) Danza española: Oriental G ROSSINI / F LISZT La Danza Tarantella Napoletana CRISTIANA PEGORARO ( ) Dance with me (prima esecuzione europea) The Wind and the Sea ASTOR PIAZZOLLA ( ) Tanghi (arr C Pegoraro): Chau Paris La Muerte del Angel Oblivion Made in USA ERNESTO NAZARETH ( ) Polke: Ameno Resedá A Fonte do Suspiro E LECUONA / C PEGORARO Fantasia su Danze Cubane M ARIANA S I R B U nata a Iasi in Romania in una famiglia di tradi zioni musicali ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera concerti stica ottenendo numerosi premi interna zionali ed ha suonato come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica vincitore di prestigiosi premi nei concorsi internazio nali di Liegi Monaco Ginevra Belgrado con il quale ha svolto un’intensa attività di concerti e di registrazioni Nel entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha partecipa to a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fonda tore e primo violino del Quartetto Stradivari Invitata regolarmente ad alcuni dei più importanti festival musica li internazionali ha collaborato con alcu ni dei più noti musicisti contemporanei Ha registrato per numerosissime radio e televisioni in tutto il mondo ed ha inciso per le case discografiche Philips Dynamic Schwann Harmonia Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di ErbaComo e ha tenuto Masterclass in Italia e Europa Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran nominato “Conte de Fontana” strumen to che ha accompagnato per lungo tempo la carriera artistica del violinista David Oistrach R U N O G I U R A N N A direttore d'or chestra e violista italiano nato a Milano da una famiglia di musicisti ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del complesso I Musici e parti colarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carrie ra solistica presentando in prima esecu zione assoluta con la direzione di B Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato con presti giose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di per fezionamento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona Ha tenuto masterclass in tutto il mondo frequentemente invitato al Festival di Marlboro negli Stati Uniti Direttore arti stico dal al dell'Orchestra da Camera di Padova e del Veneto ha diret to l'orchestra durante questo periodo in numerosi tour in Europa e Sud America Nel ha presieduto la giuria della First International Bruno Giuranna Viola Competition in Brasile La sua discogra fia comprende la Sinfonia Concertante di Mozart con Franco Gulli Henryk Szeryng e AnneSophie Mutter l'integra le dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart con il Beaux Arts Trio prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination Come direttore ha vinto il Grand Prix du Disque dell'Académie Charles Cros di Parigi per la registrazione con David Geringas dei Concerti per Violoncello di Boccherini Nella sua ultima realizzazione discografi ca della Sinfonia Concertante di Mozart pubblicata da EMI ha collaborato con la violinista AnneSophie Mutter e l'Academy of St MartinintheFields diretta da Sir Neville Marriner Attuale Principal Guest Conductor della Irish Chamber Orchestra ha iniziato dal una stretta collaborazione con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fon datore del “Trio di Milano” in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia attività nei più presti giosi centri musicali e festivals internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del “Quartetto Accardo” e mem bro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga R RANCO PETRACCHI nasce a Pistoia nel e compie i suoi studi a Roma presso il Collegio di Musica di SCecilia dove si diploma con Guido Battistelli nel con il massimo dei voti Questo gli permette di iniziare immediatamente l’attività concertistica Nel contempo studia Composizione con Di Donato e Margola e Direzione d’Orchestra con Franco Ferrara Il primo concerto importan te che lo segnala all’attenzione del pubblico e della critica nazionale ed interna zionale è a Venezia ( ) al Festival di Musica Contemporanea dove esegue in prima esecuzione il Concerto di Firmino Sifonia per contrabbasso e orchestra La critica è unanime nel definirlo “astro nascente del concertismo di questo stru mento” Nel vince il concorso di Primo contrabbasso alla Rai di Torino e nel ’ si trasferisce a Roma dove diventerà il Primo contrabbasso titolare fino al anno in cui intraprende definitivamente l’attività di solista e direttore d’or chestra In orchestra ha suonato con i più importanti Direttori d’orchestra Un’esperienza unica e preziosa che Franco Petracchi ha trasmesso ai numerosi allievi nel mondo Nel vince per concorso ed esami la cattedra di contrabbas so per i Conservatori ed insegna a Bari Frosinone L’Aquila e Roma Nel lascia il Conservatorio italiano per trasferirsi in Svizzera presso quello di Ginevra ottenendo la classe di perfezionamento e “ virtuosité” In questo stesso anno insieme ai colleghi Accardo Giuranna e Filippini fonda la Scuola per Strumenti ad Arco “Accademia Walter Stauffer” di Cremona e viene invitato ad insegnare anche presso la Scuola di Musica di Fiesole Da venticinque anni insegna ai Corsi di Perfezionamento Musicale di Sermoneta di cui è direttore artistico Franco Petracchi è sicuramente il contrabbassista che sulla scia di grandi Maestri come Dragonetti Bottesini Caimmi Mengoli Billè Prunner Findeisen Simandl Nanny ha rivoluzionato la tecnica del suo strumento Il suo modo di interpreta re sintetizzare formalizzare la tecnica del contrabbasso portandola a livello degli altri strumenti ad arco con concetti anche pianistici è unico Questo aspetto peculiare del suo insegnamento ha permesso ad innumerevoli allievi che hanno seguito la sua scuola in ogni parte del mondo di affermarsi in tutti i più impor tanti concorsi di interpretazione I suoi studi di Composizione e di Direzione d’Orchestra hanno permesso di far penetrare l’interesse degli allievi nell’aspetto più profondo delle composizioni scritte per questo strumento sia solistiche che orchestrali F E LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi in una famiglia che per generazioni ha par tecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia Ha iniziato a stu diare piano con la nonna la professoressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequenta to il conservatorio ha lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca A vent’anni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky A Mosca ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak Questi insegnanti di grande talento oltre ad influire profondamente sullo sviluppo artistico di Elissò l’hanno immersa nella rinomata tradizione russa della pedagogia del pianoforte Non sorprende pertanto che Elissò sia oggi considerata una insegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano ottenuto straordinari riconoscimenti Elissò Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come membro della giuria a pressoché tutti i più importanti concorsi internazionali: Santander Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di Tel Aviv solo per citare gli eventi più recenti L’artista ha una grande passione per i compositori del tardo diciottesimo seco lo e del diciannovesimo secolo in particolare Mozart Beethoven Chopin e Schumann A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla stampa internazionale tra i grandi inter preti contemporanei di Schumann La pianista è altresì nota per il vasto repertorio che si estende fino a comprendere i compositori russi moderni L’Unione Sovietica le ha attribuito le massime onorificenze artistiche Elissò Virsaladze si esibisce regolarmente a Londra Milano Roma Parigi Lisbona Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo con Natalia Gutman a Vienna Berlino Bruxelles Madrid Monaco Milano Ginevra e Losanna solo per citare le principali città europee Con il repertorio di musi ca da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournées nel Nord America in Giappone e in Europa Elissò Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in Francia Germania Italia Spagna Svizzera Stati Uniti e in altri paesi collaborando con direttori d’orche stra quali Rudolf Barschai Kyril Kondraschin Riccardo Muti Kurt Sanderling Wolfgang Sawallisch Evgeny Svetlanov Juri Temirkanov o Antoni Wit L’etichetta Live Classics con cui ha pubblicato nume rose opere apre un’ampia prospetti va sulla personalità musicale di Elissò Virsaladze Ë L O Ï S E G E O G H E G A N nata a Dublino ha iniziato lo studio del violino presso il " Conservatory of music and Drama" di Dublino sotto la guida di Brian MacNamara conseguendo il diploma con il mas simo dei voti e la lode A soli anni si è esibita come solista con l’Orchestra della Radio e Televisione d’Irlanda registrando il concerto n di Camille SaintSaens nella "National Concert Hall" di Dublino Nel ha ricevuto una borsa di studio presso la "Scuola di musica di Fiesole" a Firenze dove si è perfe zionata sotto la guida di Mariana Sirbu Contemporaneamente si è dedicata alla musica da camera seguendo i corsi del Trio di Milano Attualmente frequenta la classe di Mariana Sirbu alla “Musikhochschule Felix MendelssohnBartholdy" di Lipsia Nel ha debuttato con la "National Symphony Orchestra of Ireland" eseguendo il "Poème " di Chausson Dal collabora con la "Gewanhaus Orchestra" di Lipsia e con l'orchestra della Radio Televisione Tedesca (MDR) H Dei due Quintetti per archi di Brahms quello in sol magg op fu composto a Bad Ischl nell'estate del Nonostante le criti che che ricevette all'epoca (per la scrittura strumentale troppo complicata per il ruolo predominante dato alla prima viola) rap presenta un capolavoro della produzione matura di Brahms nel quale la grande saldezza formale si fonde con una straordinaria varietà di soluzioni timbriche le atmosfere festose e malinconi che le inflessioni ungheresi negli ultimi tre movimenti Hanslick ne sottolineò «l'intensità espressiva e l'ammirevole concisione della forma» che gli faceva pensare all'ultimo Beethoven Nel primo movimento Allegro non troppo ma con brio in forma sonata Brahms recupera alcuni materiali tematici destinati ad una Quinta Sinfonia mai compiuta: ad esempio il primo tema in / dal carattere eroico e dominato dalla voce del violoncello al quale si contrappone un secondo motivo tutto melodico una linea dolce del primo violino prolungata in forma sincopata dalla prima viola Il secondo movimento Adagio basato su un malin conico motivo in Re minore è in forma di tema con (quattro) variazioni; mentre il terzo Un poco Allegretto in tempo terna rio ha il carattere di un intermezzo ma ancora un po' cupo come un valzer triste e ancora in tonalità minore (Sol minore) Il finale Vivace ma non troppo presto è invece un'esplosione di gioia una musica «meridionale» (Rostand) viennese (è stato anche soprannominato PraterQuintett) dal piglio danzante pena di elementi ritmici e zigani Articolato in cinque movimenti e strettamente imparentato con la forma del divertimento è invece il celebre Quintetto per pianoforte e archi in la maggiore «La Trota» Fu composto da Schubert tra l'estate del e l'au tunno del su richiesta di Sylvester Paumgartner buon vio loncellista dilettante (a casa di Paumgartner avvenne la prima esecuzione privata alla fine del ): per affidare una parte melodica al violoncello ma senza rinunciare al rinforzo dell’ar monia Schubert decise di introdurre il contrabbasso ottenendo così una dimensione timbrica insolita accentuata dal frequente impiego melodico del pianoforte che si fonde con le trame degli archi (violino viola violoncello e contrabbasso) Nei cinque movimenti emerge la ricerca di un'espressione libera il piacere tutto schubertiano del suonare insieme Il titolo «La trota» deri va dalle variazioni del quarto movimento (Andantino) basate sul tema del Lied Die Forelle che mostrano una grande inventiva un'ampia gamma di espressioni ottenuta ricorrendo anche a passaggi di agilità soprattutto nel violino e nel pianoforte Precedono questo movimento un guizzante Allegro vivace con un primo tema calmo e meditativo esposto da violino e violon cello e un secondo tema dal carattere danzante; un Andante bipartito in fa maggiore molto modulante; uno Scherzo breve fugace carico di energia Il quintetto si chiude con un Allegro giusto basato su due temi distinti su ritmi incalzanti su elementi ungheresi che trasformano questo finale in una vera e propria esplosione di gioia Gianluigi Mattietti 16 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Itinerari romantici” MARIANA SIRBU HËLOISE GEOGHEGAN BRUNO GIURANNA WILLIAM LANE ROCCO FILIPPINI FRANCO PETRACCHI ELISSÒ VIRSALADZE violino violino viola viola violoncello contrabbasso pianoforte JOHANNES BRAHMS ( ) Quintetto in sol magg op per due violini due viole e violoncello Allegro non troppo ma con brio Adagio in forma di tema con variazioni Un poco allegretto Vivace ma non troppo presto FRANZ PETER SCHUBERT ( ) Quntetto in la magg op “La Trota” Allegro vivace Andante Scherzo Presto Andantino Franz Schubert: disegno di Aldo Clementi L’O RCHESTRA DA CAMERA ARETUSEA trae la sua denominazione dalla mitolo gia greca che narra della figlia di Nereo e Doride Aretusa trasformata da Diana in una fonte di acqua dolce sgorgante copiosa lungo la riva baciata dalle acque del porto grande di Siracusa L’orchestra costituita in seno all’ASAM (Associazione Siracusana Amici della Musica) consta di un organico formato da musicisti siciliani con una solida esperienza cameristica Il gruppo sorge con l’intento di diffondere le più nobili tradizio ni strumentali dell’Isola dipanando un tes suto culturale forse solo idealmente ipotiz zato dato dall’unione delle ottime leve artistiche presenti in questo comprensorio del meridione Le collaborazioni dell’Orchestra da Camera Aretusea hanno toccato artisti quali: Gabriele Pieranunzi Myriam Dal Don Sergej Girschenko Antonello Farulli In qualità di gruppo sta bile di soli archi ha preso parte al Master di Alto Perfezionamento Strumentale e da Camera tenuto ad Erice dai docenti J Kawasaki Federico Agostini e James Kreitz LAUDIO PARADISO nato a Roma nel dopo gli studi classici si è diploma to con il massimo dei voti nel Conservatorio “Santa Cecilia” in Roma nella classe di flauto di Angelo Persichilli e ha conseguito il Diploma Accademico nella Accademia Filarmonica di Bologna Ha ottenuto il C SolistenDiplom nella MusikAkademie di Basilea nella classe di PeterLukas Graf e conseguito il Diploma Accademico dell’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” in Roma nella classe di musica da camera di Riccardo Brengola Si è perfezionato in flau to con Andrè Jaunet Conrad Klemm Gerardo Levy e Giorgio Zagnoni in musica da camera con Bruno Canino Cesare Ferraresi e Rocco Filippini Dal ha svol to un’intensa attività concertistica sia come solista con orchestra che in numerose for mazioni cameristiche figurando spesso tra i fondatori Ha suonato come primo flauto nell’Orchestra Sinfonica di Piacenza nell’Orchestra “A Scarlatti” di Napoli della RAI nell’Orchestre Symphonique de Fribourg e nell’Orchestra Sinfonica Italiana Ha inciso per Amadeus EdiPan Edizioni De Santis EMIAcademie de Musique de Sion The Classic Voice e registrato per All India Radio Canale Radio de la Suisse Romande Radiotelevisione Italiana RadioTre Radio Vaticana Suddeutsche Rundfunk e UER Unione Europea di Radiodiffusione È titola re della cattedra di Musica d’insieme per strumenti a fiato nel Conservatorio di Perugia È fondatore e direttore de I Fiati di Parma Claudio Paradiso è da anni impegna to nella ricerca musicologica della grande tradizione strumentale italiana dei secoli XVIII e XIX Ha coordinato un gruppo di stu dio per la prima biografia su Luigi Hugues sta concludendo quella su Teodulo Mabellini ha ideato e curato il volume “Il flauto in Italia” prima importante raccolta di saggi sulla storia di uno strumento musi cale in ambito nazionale pubblicato dalla Libreria di Stato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato A U R I Z I O M A R I N O nel ha vinto il concorso per oboe presso l’Orchestra “Alessandro Scarlatti” della RAI di Napoli con la quale si è esibito spesso in qualità di solista in dirette radiofoniche e televisive collaborando con direttori e soli sti di fama internazionale Tale ruolo è stato ricoperto fino alla chiusura del com plesso orchestrale Premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali con il “Quintetto Scarlatti” ha vinto nel il primo premio per la musica da camera al concorso “Francesco Cilea” di Palmi Primo oboe solista dell’orchestra “Associazione Alessandro Scarlatti” di Napoli ha eseguito numerosi concerti solistici Da circa dieci anni è primo oboe del complesso “I Fiati di Parma” È invitato stabilmente a collabora re come primo oboe con diverse orchestre tra le quali l’Orchestra Sinfonica Abruzzese I Solisti di Santa Cecilia l’Orchestra del tea tro Verdi di Salerno I Solisti Aquilani l’Orchestra Filarmonica di Torino ed altre E’ titolare della cattedra di oboe presso il Conservatorio statale di musica “Domenico Cimarosa” di Avellino M La grandezza di un gigante della musica quale Johann Sebastian Bach può essere individuata anche nei particolari non è neces sario dover far riferimento alla Messa in si minore o capolavori del genere Uno di questi dettagli riguardante il programma della serata è la sua ‘moderna’ attenzione per gli strumenti a fiato Attenzione che nella storia della musica è invece preroga tiva del successivo periodo classico (Haydn Mozart) Bach vio lista e cembalista dedica già nella prima metà del ‘ opere e importanti parti solistiche al flauto all’oboe alla tromba antici pando sicuramente i tempi noncurante dell’inaffidabilità e del l’arretratezza tecnica che gli strumenti a fiato dell’epoca accusa vano rispetto all’intera famiglia degli strumenti ad arco ai suoi tempi già perfetta per forme e sonorità da oltre un secolo Il programma di questo concerto intende focalizzare proprio la lungimiranza del maestro di Eisenach e riproporre al pubblico la medesima musica eseguita con strumenti così tecnicamente avanzati ed così affidabili sotto l’aspetto dell’intonazione che lo stesso Bach non avrebbe che potuto compiacersene Il Concerto BWV è costruito in solido stile italiano Questa in si minore è una delle numerose ricostruzioni di un concerto per violino andato perduto Il secondo movimento è in stile veneto e la sua grande cantabilità (che richiama il famoso Adagio del Concerto di Alessandro Marcello divenuto universal mente noto come colonna sonora del film Anonimo veneziano) viene discretamente accompagnata dal ‘pizzicato’ degli archi creando una sorta di magica atmosfera notturna Questo Largo dedicato all’oboe solista è stato utilizzato in precedenza da Bach quale Sinfonia della Cantata BWV Anche il Concerto in re minore BWV è stato ricostruito Di questo lavoro è arrivato fino a noi un solo frammento per oboe archi e continuo che gli studiosi hanno ritrovato identico nella Sinfonia della Cantata BWV Tale fortunata scoperta frutto delle riutilizzazioni che i compositori del XVIII secolo erano soli ti realizzare delle loro stesse opere ha permesso la ricostruzione di questo capolavoro che rappresenta uno degli odierni caposal di del repertorio oboistico L’Orchestersuite II BWV in si minore è complessivamente la più nota delle quattro Suite per orchestra che Bach scrisse per il Collegium Musicum l’orchestra di corte del principe di Köthen presso cui il compositore soggiornò in differenti periodi della sua vita Le quattro Suite sono le uniche composizioni superstiti di una più rilevante produzione creata per intrattenere il princi pe e la sua corte secondo l’usanza dell’epoca ed oggi completa mente perduta Di questo esiguo gruppo di composizioni la seconda è l’unica Suite a prevedere uno strumento solista in organico (peculiarità rara per una raccolta di danze) ed è diven tata come il precedente Concerto per l’oboe uno dei punti di riferimento nel repertorio flautistico barocco Lo stile imitato in questo caso è quello francese: una scelta con dizionata dal tipo di committenza interessata alla moda galante del tempo – fastosamente rappresentata in Francia dall’italiano Giovan Battista Lulli – ed allo «spirito della danza che di quella moda era il riflesso più immediato e spontaneo» (A Basso) Claudio Paradiso 17 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “I concerti per fiati di Bach” ORCHESTRA DA CAMERA ARETUSEA CLAUDIO PARADISO direttore PETERLUKAS GRAF flauto MAURIZIO MARINO oboe JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Concerto in si min BWV per flauto archi e bc Allegro Largo Presto Concerto in re min BWV per oboe archi e bc Allegro Largo Presto JOHANN SEBASTIAN BACH Suite n in si min BWV per flauto archi e bc Ouverture Rondeau Sarabande Bourrée I alternativament Bourrée II Polonaise & Double Menuet Badinerie TARK Q U A R T E T il cui nome trae origine dal grande clarinettista e compositore tedesco Robert Stark ( – ) nasce nel con l’intento di valorizzare ed ampliare il repertorio per quartetto di clarinetti Nel corso degli anni si è caratterizza to per la possibilità di affrontare generi musicali differenti anche attraverso l’esecuzione di brani scrit ti e arrangiati per la formazione dagli stessi strumentisti dell’ensem ble Composto da Vinibaldo Baccari (vincitore del concorso per strumen tisti a fiato “Amilcare Ponchielli” di Cremona) Antonio Fraioli (vincitore del I premio assoluto tra gli stru mentisti a fiato nel III Torneo Internazionale di Musica – titolare della cattedra di Musica d’insieme per strumenti a fiato presso il Conservatorio “G Martucci” di Salerno) Simone Saccoccio (compo nente della Banda della Marina Militare Italiana) e Sergio Brusca (direttore della Banda Musicale S “Città di Priverno”) lo STARK QUAR TET presenterà nel il suo primo CD dedicato alle trascrizioni per quartetto di clarinetti Tra la folta schiera di strumentisti e didatti dell’Ottocento italiano risalta la figura del clarinettista Benedetto Carulli ( – ) titolare per ben anni di una cattedra presso il Conservatorio di Milano dove completarono i loro studi eccezionali virtuosi quali Ernesto Cavallini e Romeo Orsi Carulli attivo anche come editore compose diversi brani e realizzò numerose trascrizioni per strumen ti a fiato La trascrizione dell’Allegro Vivace tratto dalla prima scena di Semiramide di Gioachino Rossini ( – ) fu pubblicata prima del per un organico strumentale formato da flauto o oboe clarinetti e fagotto Lo Stark Quartet traendo spunto dalla partitura originale ha realizzato una versione del lavoro per quar tetto di clarinetti Astor Piazzola ( – ) compositore e suonatore di bando neon argentino deve la sua popolarità soprattutto al tango del quale rinnovò la tradizione con una scrittura personalissima raffi nata e complessa che tenne conto anche delle lezioni del jazz Histoire du Tango composizione trascritta per svariati organici strumentali rappresenta una deliziosa passeggiata attraverso l’evo luzione nel XX secolo dello stile delle melodie delle armonie e dei ritmi della danza argentina Trygve Madsen compositore norvegese nato nel ha sempre prestato molta attenzione agli strumenti a fiato utilizzati tanto in piccole formazioni cameristiche quanto in formazioni bandistiche di ampie dimensioni L’interesse per il clarinetto ha tra l’altro ispirato Madsen nella composizione di una Sonata per clarinetto e pianofor te e di Clarinet Marmalade op per quartetto di clarinetti brano in tre brevi movimenti nel quale le possibilità timbriche ed espressi ve della formazione cameristica vengono sfruttate con maestria La produzione per strumenti a fiato di Wolfgang Amadeus Mozart ( – ) comprende un numero notevole di lavori Anche se scritte quasi sempre per essere eseguite all’aperto per un pubblico vasto le composizioni di Mozart per ensemble di fiati contengono tutti gli elementi che caratterizzano la migliore musica del genio di Salisburgo La Serenata n KV «Gran Partita» è un lavoro per strumenti a fiato datato e dedicato probabilmente agli strumentisti dell’orchestra di Monaco città nella quale Mozart si trovava in quel periodo per completare la partitura di Idomeneo Re di Creta La trascrizione di Harry R Gee per quattro clarinetti è limi tata al Rondò ultimo dei sette movimenti che compongono la Serenata L’ultima parte del programma è caratterizzata dal minimo comune denominatore del jazz Sia la Sinfonia da «La Forza del Destino» di Giuseppe Verdi ( – ) che il tema dal film Amarcord di Nino Rota ( – ) sono considerati dall’arrangiatore Sergio Brusca spunto per divagazioni di stampo jazzistico sfruttando quelle potenzialità del clarinetto che resero lo strumento famoso nell’Era dello Swing Misty di Errol Garner ( – ) è una delle più affa scinanti ballad (brano lento) della storia del jazz mentre in Chanson ’ Sergio Brusca ( ) questa volta nella veste di compositore esplora il mondo dei ritmi latino – americani Antonio Fraioli 20 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “Clarinet marmalade” STARK QUARTET Vinibaldo Baccari Antonio Fraioli Simone Saccoccio Sergio Brusca clarinetto clarinetto clarinetto clarinetto basso GIOACHINO ROSSINI ( ) Allegro vivace da “Semiramide” (trascr di Benedetto Carulli) ASTOR PIAZZOLLA ( ) Histoire du Tango (trascr di Bruce Edwards) Bordel Café NightClub Concert d’aujourd’hui TRYGVE MADSEN ( ) Clarinet Marmalade op Allegretto Andante Allegro WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Rondò dalla Serenata n KV “Gran Partita” (trascr di Harry R Gee) GIUSEPPE VERDI ( ) Sinfonia da “La forza del destino” (arr di Sergio Brusca) ERROLL GARNER ( ) Misty (arr di Gareth Brady) NINO ROTA ( ) Tema dal film “Amarcord” di F Fellini (arr di Sergio Brusca) SERGIO BRUSCA ( ) Chanson ‘ ARCO LO RUSSO solista estrema mente eclettico e versatile amante delle sonorità mediterranee e contempo ranee con interessi musicali che spaziano dal repertorio classico sino al Tango argentino passando per contaminazioni Jazzistiche Diplomato al Conservatorio “G Rossini” di Pesaro con Sergio Scappini riceve la menzione d’onore al concorso “Migliori diplomati anno ” di Castrocaro Terme e al TIM a Parigi Studia Composizione con Filippo Maria Caramazza con Gianpaolo Luppi e attualmente con Adriano Guarnieri pres so il Conservatorio “G B Martini” di Bologna Frequenta i corsi di Strumentazione per Banda con Roger Mazzoncini e Jazz con Paolo Birro Tommaso Lama Paolo Ghetti e Stefano Zenni E’ laureato al DAMS di Bologna Risulta vincitore di ventitrè rassegne fisarmonicistiche nazionali ed interna zionali classificandosi primo assoluto in sette occasioni e riceve dall’ENAM per meriti artistici il premio “Federico II di Svevia” Svolge una consistente attività concertistica esibendosi in Festival Nazionali ed Internazionali in Italia Canada e Albania sia come solista che in formazioni cameristiche collaborando anche con il cantautore Daniele Silvestri con l’attore Davide Riondino Franz Campi Giorgio Comaschi Fabrizio Binacchi e con Clive Griftin Partecipa agli incontri del Festival Internazionale di Musica Contemporanea a Sermoneta (LT) e collabora con Adriano Guarnieri per l’esecuzione di composizioni inedite nel festival Oltre il Contemporaneo in Bologna Ha suonato per la radio satelli tare BLUSAT per Radio Rai e per le reti televisive Mediaset Hanno scritto per lui compositori quali Gianpaolo Luppi Roberto Di Cecco e Virginia Guastella E’ arrangiatorecompositore dello Studio di Registrazione di Stefano Benzi in Rimini M IZIANO ZANOTTI bassista contrab bassista e compositore terminati gli studi classici ha frequentato diversi corsi di specializzazione in musica jazz e rock approfondendo anche la conoscenza della chitarra del pianoforte e del vio loncello Ha suonato in diverse orchestre sinfoniche e formazioni cameristiche in gruppi jazz e pop Ha al suo attivo la par tecipazione in produzioni discografiche come turnista arrangiatore e produttore artistico Come leader ha realizzato il CD “Minimized” riscuotendo consensi sia dal pubblico che dalla stampa specializzata Insegna da diversi anni nei corsi di for mazione musicale in enti come il Teatro alla Scala di Milano la Fondazione Arturo Toscanini di Parma e Associazione Idea di Bologna dove dal è anche responsabile delle attività T musicali nei corsi per professionisti e insegnanti finanziati dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Emilia Romagna Nel ha fondato il Centro di Formazione Musicale di Bologna e lo ha diretto fino al pubblicando diversi manuali e CD multimediali per l’insegna mento tradotti anche in lingua inglese e francese Esperto di formazione a distan za ha coordinato il progetto “Good Practices Good Music” per la realizzazio ne di Suonatidentrocom attualmente il più innovativo sito italiano dedicato all’insegnamento della musica Ultimamente gli interessi per la musica indostana giapponese e musica elettro nica lo impegnano ad un progetto solista per contrabbasso e basso con elaborazio ni elettroniche in tempo reale che pre senta in recital Con questo ultimo pro getto a breve verrà pubblicato un CD 21 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga ex Chiesa S Maria “Tarabuk: dialogo tra fisarmonica e contrabbasso” Tarabuk è una sfida Sfida dove fisarmonica e contrab basso sono portati alle estreme possibilità La fisarmoni ca strumento che “respira” insieme a chi la suona cele brata per le possibilità melodiche in Tarabuk aggiunge le enormi possibilità armoniche e polifoniche Il con trabbasso che vanta una grande tradizione popolare nel ruolo di strumento accompagnatore sia attraverso l’ar co o il pizzicato in Tarabuk affianca un uso melodico che ripropone la grande tradizione della musica colta italiana del contrabbasso ottocentesco Sfida dove la mancanza di un vero strumento a percussione non fa mancare la componente fondamentale del ritmo nel suo movimento intensamente fisico e insieme interiore: in Tarabuk i due strumenti sono percossi maltrattati e attraverso l’uso insolito dell’elettronica svelano un mondo ricco di sfumature Il risultato musicale è diffici le da classificare composizioni originali improvvisazio ni atmosfere mediterranee tango impressioni dell’est europeo suono classico e contemporaneo danno vita ad un concerto di semplice musica Più di un anno di lavoro prima di uscire in pubblico è stato necessario per questo progetto: la scelta del repertorio delle apparecchiature elettroniche del “sound” Uno spettacolo anche da vedere oltre che da sentire Tarabuk è gioco di suoni e gesto è esplorazione prendendosi dose di rischio e di controllo Tarabuk è ricerca della semplicità Marco Lo Russo MARCO LO RUSSO TIZIANO ZANOTTI Musiche di MARCO LO RUSSO ASTOR PIAZZOLLA TIZIANO ZANOTTI fisarmonica contrabbasso RANCESCO DI ROSA Primo Oboe del Teatro alla Scala e dell’omonima Filarmonica è nato a Montegranaro (AP) nel Ha iniziato giovanissimo lo studio del pianoforte per passare all’età d’undici anni a quello dell’oboe con Fabio Fabrizzioli e Luciano Franca Diplomatosi nel con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “G Rossini”di Fermo completa gli studi con il Maurice Bourgue presso la “Scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo” Tra i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera si segnalano il Secondo Premio al concorso Jugendmusik Wettbewerb “Premio Europeo ” per oboe di Zurigo ed altri sei Premi in concorsi nazionali di musica da camera in duo con il pianofor te Nel vince il concorso internazio nale di primo oboe nell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano Accanto all’attività di Primo Oboe Francesco Di Rosa affianca una crescente carriera soli stica; ha tenuto numerosi concerti in Europa USA e Giappone in prestigiose sale da concerto Molto intensa è anche l’attività cameristica con I Solisti della Scala il quintetto Briccialdi il Trio d’ance italiano ed in duo con il pianista Nazzareno Carusi Ha inciso numerosi CD e DVD per Bongiovanni Tactus Thymallus Preiser Records Real Sound MusicomEMI DAD Records Ha tenuto master classes alla Toho Graduated School di Tokyo e dal Conservatorio Nazionale di Valenzia e attualmente inse gna presso l’accademia Cà Zenobio di Treviso e quella delle arti e dei mestieri del Teatro alla Scala Suona uno strumento “Buffet & Crampon” Green Line F A B R I Z I O M ELONI Primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala dal ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio “Giuseppe Verdi “ di Milano diplomandosi con il massimo dei voti la lode e la menzione d’onore Vincitore di concorsi nazionali e interna zionali ha collaborato con solisti di fama internazionale quali Bruno Canino Alexander Lonquich Michele Campanella Heinrich Schiff Friederich Gulda Editha Gruberova il Quartetto Hagen MyungWhun Chung Philip Moll Nazzareno Carusi e il maestro Riccardo Muti nella veste straordinaria di pianista Ha tenuto tournée negli Stati Uniti e in Israele con il Quintetto a Fiati Italiano eseguendo brani dedicati a que sta formazione da Berio Sciarrino e Mascagni e in Giappone con Phillip Moll e I Solisti della Scala Ha all’attivo diverse incisioni discografiche e nell'aprile uscirà per la rivista musicale AMADEUS la registrazione delle due Sonate op di Brahms con Nazzareno Carusi E’ stato invitato a tenere masterclass dal Conservatorio Superiore di Musica di Parigi e dal Conservatorio della Svizzera Italiana: Attualmente è impegnato in un corso di perfezionamento annuale alla Scuola Musicale di Milano e tiene corsi estivi a Città di Castello e Montegiorgio E’ autore del libro “Il Clarinetto” edito da Zecchini Editore F AZZARENO CARUSI nato a Celano nel Nazzareno Carusi è stato allievo di Alexis Weissenberg e Viktor Merzhanov Gli è stato attribuito il "Premio Alexis Weissenberg " ad Engelberg (Svizzera) e ha vinto il primo premio ai "Rencontres Internationales de Piano " a Parigi al "National Federation of Music Clubs Competition " a Buffalo e in sei competizioni pia nistiche nazionali italiane (Roma Ravenna Macerata Albenga Moncalieri e Sulmona) Ha vinto anche il Terzo Premio al "XIX Concurso Internacional 'Luis Sigall' " di Viña del Mar (Cile) È stato invitato a suonare in Italia e all’e stero Nel luglio debutterà in Italia con gli archi dei Berliner Philharmoniker e nell’ottobre successivo sarà per la prima volta in Giappone con i Solisti del Teatro alla Scala con i quali suona regolarmente in trio Ha registrato per la RAI la Radio della Svizzera Tedesca di Lucerna la WFMT Classical Radio Station di Chicago la China International RadioTelevision di Ottawa la Omni Television di Toronto il Canale Televisivo ItaloCanadese di Montréal e la RadioTelevisione Nazionale Greca Dal è titolare della cattedra di musica da camera al Conservatorio "G Tartini" di Trieste dove tiene anche un corso pianistico per il biennio di studi superiori di secondo livello È stato invita to a tenere master class alla Northeastern Illinois University di Chicago alla York University di Toronto alla Victoria University di Wellington alla Universidad de Cordoba all’Odeon Conservatorium di Salonicco e per il Festival “Asolo Musica” Dal è ArtistinResidency della Northeastern Illinois University di Chicago La Junior Chamber Italiana gli ha attribuito il Premio TOYP Italia per la Cultura N Agli strumenti a fiato Francis Poulenc ha dedicato le pagine più belle del suo repertorio cameristico e tra queste le tre sonate composte negli ultimi anni della sua vita: quella per flauto del e le due sonate per clarinetto e per oboe che risalgono al Dedicata alla memoria di Arthur Honegger la Sonata per clarinetto e pianoforte fu scritta per Benny Goodman che la eseguì alla Carnegie Hall di New York (con Leonard Bernstein al pianoforte) il aprile tre mesi dopo la morte del com positore Inizia con un Allegro tristamente che mostra alcuni dei caratteri tipici della scrittura strumentale di Poulenc come il gruppetto iniziale del tema del clarinetto le delicate punteg giature ritmiche del pianoforte le inflessioni puntate del secondo motivo un inatteso episodio triste e cullante (Très calme) che precede la ripresa e la rapida conclusione Il secon do movimento Romanza si apre con motivo di quattro note del clarinetto solo seguito da un breve recitativo accompagna to e da una melodia Très doux et mélancolique che viene poi inquadrata in differenti prospettive tonali Il sentimento di nostalgia scompare nel turbinio del conclusivo Allegro con fuoco che inizia e finisce in uno spensierato Do Maggiore Anche la Sonata per oboe che è l'ultima composizione scritta da Poulenc fu eseguita postuma da Pierre Pierlot (con Jacques Février al pianoforte) l' giugno Dedicata alla memoria di Prokof’ev mostra ancora un magistrale senso delle propor zioni formali e una grande finezza nel gioco dei contrasti: nel passaggio dall'aggraziato melodizzare che apre l'Elégie (paisi blement) accompagnato da delicati accordi ribattutti del pia noforte al dialogo serrato e rimticamente incalzante; nella sezione lirica collocata al centro dello Scherzo (très animé) in / dominato dalla scrittura percussiva del pianoforte; nell'al ternanza dei tempi lentovivolento della Déploration finale che si dipana come una sorta di canto liturgico Hanno invece un carattere decisamente brillante e vituosistico gli ultimi quattro pezzi del programma tutti per trio formato da oboe clarinetto e pianoforte e tutti basati su temi operistici: varia zioni fantasie parafrasi che trasformano l'aria d'opera in gesto strumentale dando sfoggio delle possibilità tecniche dell'oboe e del clarinetto Si tratta di esempi storicamente lontani tra loro dalla Fantasia sulla Sonnambula di Bellini op () di HyacintheÉléonore Klosé (compositore e clarinettista noto per aver applicato al clarinetto il sistema delle chiavi ad anello inventato dal flautista Böhm) e dal Duetto dal Poliuto di Gaetano Donizetti () di Benedetto Carulli (che fu clarinet tista dell'Orchestra della Scala e grande didatta professore di clarinetto al Conservatorio di Milano dal al ) a com posizioni recentissime come la Fantasia dalla Cenerentola di Rossini () di Paolo Blundo e la Fantasia su temi verdiani () di Stefano Squarzina che trasforma temi tratti dalla tri logia popolare in dialoghi strumentali dal diabolico virtuosi smo Gianluigi Mattietti 22 luglio VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico “I fiati all’opera” I SOLISTI DELLA SCALA Francesco Di Rosa oboe Fabrizio Meloni clarinetto Nazzareno Carusi pianoforte FRANCIS POULENC ( ) Sonata per clarinetto e pianoforte Allegro tristamente Romanza Allegro con fuoco Sonata per oboe e pianoforte Élégie Scherzo Déploration HYACINTHE KLOSÉ ( ) Tema e Variazioni da “La Sonnambula” di V Bellini STEFANO SQUARZINA Fantasia da “Il Trovatore” “Rigoletto” “La Traviata” di G Verdi PAOLO BLUNDO ( ) Fantasia da “La Cenerentola” di G Rossini BENEDETTO CARULLI ( ) Duetto da “Il Poliuto” di G Donizetti con il sostegno di: ’O R C H E S T R A FILARMONICA “MIHAIL JORA” DI BACAU Romania L costituita nel riunisce un gruppo di circa strumentisti sotto la direzione principale e artistica del maestro Ovidiu Balan Dall’orchestra si sono formati diversi gruppi camerali includendo anche i componenti del celebre “Trio Syrinx” ( Dorel Baicu flauto Adrian Petrescu oboe e Pavel Ionescu fagotto) vincitore di sei premi in importanti concorsi inter nazionali Il repertorio adell’Orchestra comprende brani di musica sinfonica sinfonicavocale e da camera e tocca una grande varietá di periodi di creazione e di stili musicali: Rinascimento Barocco ClassicismoRomanticismo Contemporaneo A parte i concerti setti manali la Filarmonica organizza vari Festival nazionali: “Orpheus Moldavo” “I Giorni della Musica Contemporanea” “L’Atélier dei Giovani Compositori” L’Orchestra viene invitata ad accompa gnare semifinalisti e finalisti in impor tanti concorsi nazionali ed internazionali di Pianoforte Violino Canto e Strumenti a Fiato (in Italia: “Concorso Cittá di Cantú” “Valsesia Musica”; in Francia: “Aix en – Provence” “Floraisons Musicales”; negli Stati Uniti: “Altamura Music Festival on the Greene”) L’Orchestra é stata invitata ad incidere CD da diverse case discografiche in Europa: Electrorecord (Romania) Edi Pan Musica Insieme (Italia) Cadenza Music Production (Germania) Belgio etc Ha tenuto concerti in Italia Francia Germania Spagna Gibilterra Stati Uniti Grecia Malta Russia ottenendo notevo li successi di pubblico e di critica Ha par tecipato nel al prestigioso festival “Altamura Music Festival on the Greene” ed al ventesimo anniversario del festival “Beethoven” a Long Island negli Stati Uniti VIDIU BALAN direttore artistico e direttore stabile dell’Orchestra “Mihail Jora” é considerato tra i migliori direttori rumeni Ha studiato a Bucarest con Iosif Conta perfezionandosi succes sivamente in Olanda Francia e Stati Uniti con Jean Fournet Marius Constant Fernand Quattrocchi Eugene Ormandi Zubin Mehta Seiji Ozawa Georg Solti Pierre Boulez Lorin Maazel Ha diretto importanti orchestre negli Stati Uniti Cuba Italia Germania Francia Olanda Bulgaria Jugoslavia Russia Portogallo Polonia Ungheria Ovidiu Balan ha ricevuto il premio “ATM” per l’interpretazione della Nona Sinfonia di Beethoven il premio dei criti ci d’arte per l’interpretazione della Musica Contemporanea Rumena il pre mio dell’Associazione Giornalisti di Bacau Per i suoi meriti artistici e la sua carriera ha ricevuto nel il “Merito Culturale” nel nella Repubblica Moldava la “Master of Arts” nel il “Puncetto d’argento” della città Varallo – Valsesia in Italia nel la “Cittadinanza d’Onore” a Bacau O Composta nel dopo un breve viaggio nelle Antille l'Ouverture cubana fu inizialmente pensata come un concerto per pianoforte intitolato Rumba Ma Gershwin cambiò presto idea affascinato dalle percussioni esotiche e dalla possibilità di creare una pagina breve e ricca di colori tropicali con maracas e bongos al posto del pianoforte dominata dai ritmi sfrenati del folklore afrocubano e dai timbri smaglianti degli ottoni Diretta il agosto da Albert Coates sul podio della New York Philharmonic l'Ouverture cubana divenne presto un pezzo ama tissimo negli Stati Uniti Di grande popolarità nelle sale da con certo hanno sempre goduto anche le ouvertures delle opere di Rossini Quella della Gazza ladra del è una caso emblemati co di una pagina rimasta sempre in repertorio nonostante l'opera sia per lungo tempo scomparsa dalla scene Più sviluppata delle precedenti ouvertures rossiniane e più elaborata dal punto di vista dell'orchestrazione è introdotta da un rullo di tamburi che conduce a un Maestoso marziale seguito da un Allegro e da un sontuoso crescendo tipicamente rossiniano che culmina nella irresistibile stretta finale Per la sua ultima opera il Guillaume Tell andata in scena dodici anni dopo all'Opéra di Parigi Rossini si discostò dai collaudati modelli di ouverture creando una sorta di poema sinfonico suddiviso in quattro parti che riassumono gli episodi principali dell'azione e che sfruttano tutta la tavolozza orchestrale (un organico con i legni raddoppiati quattro corni due trombe e tre tromboni): il risultato è un raffinato gioco di contrasti timbrici e dinamici dalla grande carica evocativa che ha il suo culmine nella quarta parte (Allegro vivace) introdotta dagli squilli di tromba dove la formula del crescendo è trasfor mata in una travolgente cavalcata Come le montagne della Svizzera e i suoi canti popolari (i ranzdes vaches) avevano ispira to Rossini nel Guillaume Tell così i ritmi del folklore spagnolo sti molarono RimskijKorsakov nella composizione del Capriccio spa gnolo op Pagina del divenuta immediatamente celebre per l'orchestrazione virtuosistica e il carattere mediterraneo e pieno di sensualità che emerge nelle sue cinque sezioni: la danza rapida di Alborada (Vivo e strepitoso); Variazioni con un tema presentato in contesti timbrici sempre diversi fino alla sezione finale affidata all'intera orchestra; la ripresa di Alborada in una diversa tonalità e con una diversa orchestrazione; Scena e canto gitano (Allegro) movimentato e impregnato di humour; Fandango asturiano danza montanara introdotta dai tromboni e Ispirata a musiche americane conclusa da un travolgente Presto ^ è infine l'ultima sinfonia di Dvorák “Dal Nuovo Mondo” portata a termine nel maggio : «É lo spirito delle melodie negre e degli indiani d’America che mi sono sforzato di ricreare nella mia nuova sinfonia Non ho usato neanche una di quelle melodie Ho semplicemente scritto dei temi caratteristici incorporando in essi le qualità della musica indiana e usando questi temi come mio materiale li ho sviluppati servendomi di tutti i moderni mezzi del ritmo del contrappunto e del colore orchestrale» Sono infatti alcune strutture ritmiche e intervallari ad alludere alla musica americana e i suoi temi sono semmai più vicini all’idealizzazione di un canto popolare che all’ipotetico originale Gianluigi Mattietti 23 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani “Affreschi sinfonici” ORCHESTRA FILARMONICA “MIHAIL JORA” DI BACAU OVIDIU BALAN direttore GEORGE GERSHWIN ( ) Cuban Overture GIOACHINO ROSSINI ( ) Ouverture da “Guglielmo Tell” Andante Allegro Andante Allegro vivace NIKOLAJ RIMSKIJKORSAKOV ( ) Capriccio spagnolo op Alborada (Vivo e strepitoso) Variazioni (Andante con moto) Alborada (Vivo e strepitoso) Scena e canto gitano (Allegro) Fandango asturiano GIOACHINO ROSSINI Ouverture da “La gazza ladra” Maestoso marziale Allegro Più mosso ^ ANTONÍN DVORÁK ( ) Sinfonia n in mi min op “Dal nuovo mondo” Adagio Allegro molto Largo Scherzo: molto vivace Allegro con fuoco ICHARD STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State University con una doppia specializzazione in musica e matematica Si è perfezionato all’University of Yale mentre seguiva le lezioni di Keith Wilson In seguito ha con seguito il dottorato con Kalmen Opperman alla Columbia University Fondatore del celebre Ensemble Tashi Stoltzman si è guadagnato fama internazionale per il suo modo realmente unico di suonare il clarinetto E’ stato il primo nella storia della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto Nel ha vinto il Premio “Avery Fisher” assegnato per la prima volta ad uno strumento a fiato Stoltzman si è esibito come solista in grandi orchestre e con famosi direttori come Levine Chailly Dohnànyi Aschenbach Il talento che espri me sia come musicista classico che di jazz è stato sempre apprezzato durante le sue tournées Stoltzman ha al suo attivo più di trenta incisioni comprese le due vincitrici del premio Grammy R INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il Conservatorio F Morlacchi di Perugia con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Salvatorella Coggi Nel ha brillantemente conseguito il diploma in clavicemba lo con Annalisa Martella Dal svolge attività concertistica in varie formazioni da camera come solista e in formazioni orchestrali sia in Italia che all'estero Si è esi bita per gli Istituti Italiani di Cultura di Tunisi Madrid e Rio de Janeiro per l’Istituto di Cultura Artistica di Belo Horizonte per la Fondazione El Monte di Siviglia e recentemente nella Izuminomori Hall di Osaka E' risultata vincitrice di vari concorsi nazionali e internazionali Ha svolto un’intensa attività in qualità di maestro collabo ratore in vari corsi di perfezionamento e master class tenuti da Ciro Scarponi Giuseppe Garbarino Vincenzo Mariozzi Jean Marie Londeix Lajos Kozma Carmen Gonzales Enzo Porta Bice Antonioni Ha effettuato registrazioni per la Sagra Musicale Umbra e la Casa discografica Camerata Tokyo Dal è assistente di Richard Stoltzman ai Corsi di Perfezionamento e di Interpetazione Musicale di Sermoneta E’ maestro collaboratore al pianoforte presso la classe di canto del Conservatorio U Giordano di Rodi Garganico (Foggia) L L QUARTETTO FONÈ si é formato alla scuola di Franco Rossi violoncellista del Quartetto Italiano perfezionandosi in seguito con il Quartetto Borodin e con il Quartetto di Tokyo con il quale ha studiato all’ Università di Yale in qualità di titolare di borsa di studio della stessa Università Dopo essersi affermato in vari concorsi nazionali nel ha vinto il primo premio al Concorso internazionale "GB Viotti" di Vercelli e nel ha ottenuto il secondo premio al Concorso internazionale per quar tetto d'archi "D Shostakovich" a San Pietroburgo Ha tenuto concerti per le maggiori istituzioni concertistiche in Italia e all’estero Ha effettuato registrazioni per la RAI l’ORF e la Rete televisiva canadese Il quartetto ha collaborato con HansJörg Schellenberger Carlo Bruno Pietro de Maria Piernarciso Masi Alexander Lonquich Paolo Restani PeterLukas Graf Antony Pay Danilo Rossi Miclos Perenyi Il reperto rio del Quartetto Fonè concentra particolarmente l’attenzione sulle composizioni per quartetto di L van Beethoven e di B Bartók eseguita in cicli integrali presso diverse società italiane; inoltre si è dedicato parallelamente alla diffusione della musica con temporanea con prime esecuzioni di Pennisi Guarnieri Cappelli Grossi e Aralla I Il secondo dei due quartetti per pianoforte e archi di Mozart quello in Mi bemolle maggiore K composto nel giugno del ricalca la medesima struttura formale del K e mostra una analoga commi stione tra elementi del quartetto per archi e del concerto Ma rispetto a quello presenta una scrittura strumentale più compatta una mag giore indipendenza delle parti (nel K il violoncello ad esempio raddoppiava spesso la mano sinistra del pianoforte mentre qui ha una totale indipendenza) unita ad un respiro intimistico e a un'infinità di sottigliezze espressive che ne fanno un capolavoro assoluto dell'ulti ma produzione mozartiana Nel primo movimento (Allegro) la bruma sonora che avvolge il primo tema viene dissipata dallo slancio virile del secondo che domina anche in tutto lo sviluppo e nell'energica stretta finale Anche il Larghetto comprende un breve sviluppo cen trale molto teso armonicamente come una zona oscura che si scio glie nella lunga malinconica coda L'Allegretto finale è un pimpante rondò dal carattere concertante più marcato rispetto al K e con esiti quasi orchestrali nella imponente coda con stretta contrappunti stica Alla fase della maturità appartengono anche molti dei capolavo ri cameristici di Brahms che nell'estate del aveva deciso di con cludere la sua carriera di compositore con il Quintetto per archi op Ma nel marzo del durante il suo soggiorno a Meiningen ebbe occasione di ascoltare il clarinettista Richard Mühlfeld solista nell'or chestra del granduca e fu così conquistato dal suo talento che comin ciò ad esplorare le possibilità tecniche del clarinetto e nella estate successiva dedicò a questo strumento il Trio op e il Quintetto op Considerato come il suo testamento spirituale questo quintet to è una pagina dall'atmosfera intimistica e colloquiale «un miracolo di purezza» (Mila) L'Allegretto iniziale è una forma sonata assai com patta con uno sviluppo piuttosto breve ma che contiene i germi tematici destinati a propagarsi nei movimenti seguenti Seguono un Adagio costruito come un Lied pervaso dalla cantilena sognante e arabescata del clarinetto ma con un episodio centrale (Più lento) dalle venature zigane; un Andantino che dopo battute passa improvvisamente ad un Presto non assai ma con sentimento dal carattere di scherzo leggero; e il finale movimentato in forma di tema con variazioni Alla lezione di Brahms si può ricollegare anche il Langsamer Satz per quartetto d'archi di Anton Webern scritto nel giugno del composizione ancora scolastica tonale basata sulla ricerca della massima economia del materiale motivico (evidente nei rispecchiamenti tra i due temi nelle loro trasformazioni nella fitta costruzione imitativa) ma caratterizzata anche da un intenso lirismo Un brano giovanile è anche il Sextett di Aaron Copland nato come rielaborazione della Short Symphony del che Carlos Chavez diresse nel ma che molte orchestre si rifiutavano di eseguire per ché giudicata troppo difficile: per questo Copland decise di riscriverla per quartetto d'archi clarinetto e pianoforte e in questa veste fu ese guita a New York nel divenendo una delle sue composizioni cameristiche più eseguite: con un Allegro vivace basato su materiali pentatonici e un pò jazz; un movimento Lento introdotto da un tema malinconico clarinetto; un Finale brillante ricco di colori dal quale emergono insieme a frammenti del primo movimento ritmi di charle ston e danze popolari messicane Gianluigi Mattietti 24 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova “4, 5, 6” RICHARD STOLTZMAN clarinetto LINDA DI CARLO pianoforte QUARTETTO FONÈ Paolo Chiavacci e Marco Facchini violini Yuki Young viola Ilaria Maurri violoncello WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quartetto in mi bem magg K per pianoforte violino viola e violoncello Allegro Larghetto Allegretto JOHANNES BRAHMS ( ) Quintetto in si min op per clarinetto e quartetto d’archi Allegro Adagio AndantinoPresto non assai ma con sentimento Finale: Con moto ANTON VON WEBERN ( ) Langsamer Satz per quartetto d’archi AARON COPLAND ( ) Sestetto per quartetto d’archi clarinetto e pianoforte Allegro vivace Lento Finale GIAMPAOLO BANDINICESARE CHIACCHIARETTA chi tarra e bandoneon si forma nel con il preciso intento di riproporre il tango attraverso il fascino e la magia dei suoi stru menti più rappresentativi Da subito il duo diviene importante punto di riferimento nel panorama concertistico internazionale suonando per i più importanti teatri del mondo e riscuotendo ovunque straordinari consensi di critica e di pubblico Nel ha il privilegio di suonare il Double Concerto “Hommage a Liegi” di Astor Piazzolla sotto la direzione di Leo Brouwer presso l’Auditorium Paganini di Parma Nel al duo Bandini Chiacchiaretta viene assegnato il XV Premio “Beniamino Joppolo” Città di Patti (Messina) per gli alti meriti artistici rag giunti in campo musicale Nel il duo debutta nella presti giosa Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo ed effet tua tournées in Messico Romania Polonia Austria Germania e Spagna I L DUO IAMPAOLO BANDINI è oggi considerato tra i migliori chitarri sti della sua generazione Brillantemente diplomatosi a soli diciannove anni deve la sua formazione musicale a Giovanni Puddu Sul versante cameristico si è formato presso la prestigiosa Accademia Pianistica di Imola con musicisti quali Pier Narciso Masi Alexander Lonquich Dario De Rosa Maureen Jones e Franco Gulli E’ stato componente dell’unico duo di chitarre riu scito ad entrare nell’albo d’oro dei più prestigiosi concorsi inter nazionali di musica da camera risultando vincitore all’XI Concorso “Città di Caltanissetta” nel a Perugia Gubbio Palmi Roma (ARAM) e Milano (GMI) E’ ospite sia come solista che in varie formazioni cameristiche delle più importanti istitu zioni concertistiche italiane ed estere Nel ha ricevuto dai lettori del magazine “Guitart” la nomination come miglior chitar rista italiano dell’anno Ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per le più importanti emittenti italiane ed estere Suona una chitarra del liutaio Antonino Scandurra G ESARE CHIACCHIARETTA nato a Chieti si dedica sin da giova nissimo allo studio della fisarmonica per poi intraprendere ed affiancargli quello del bandoneon Ha studiato con Claudio Calista presso l’Accademia Musicale Pescarese diplomandosi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “N Piccinni” di Bari In seguito si è perfezionato con Max e Christiane Bonnay Vladimir Zubitsky e Mogens Ellegaard Ha tenuto concerti per le più prestigiose società concertistiche in Italia e all’estero sia come solista che in varie formazioni cameristiche E’ stato pre miato nei più importanti concorsi nazionali ed internazionali di esecuzione solistica e cameristica ottenendo tra gli altri il primo premio nel al Concorso internazionale “Città di Castelfidardo” Ha effettuato numerose registrazioni radiofoni che e televisive per emittenti nazionali ed estere Si dedica da sempre con particolare dedizione alla musica di Astor Piazzolla della quale è un profondo conoscitore C “Hombres de Tango” “Quell’abbraccio così stretto tra uomo e donna l’ha inventato il tango Nessuna danza precedente aveva mai osato tanto Esiste segno più evidente dell’amore?” Vogliamo partire dalla rifles sione di Horacio Ferrer per introdurci al complesso e poetico universo disegnato da Hombres de tango In così breve spazio non potremo tentare una storia sintetica dei singoli brani o abbozzare superficiali medaglioni d’autore Ancor più improba bile sarebbe una storia del tango momento fondamentale di storia dell’arte sorto nell’estuario di Rio della Plata (spazio mitologico più che geografico) luogo spurio tra Argentina e Uruguay e da lì diffusosi fino ai confini del mondo; “invenzione complessa prodotto di un métissage sorto nel contesto di un mescolamento umano etnico culturale sessuale” come ha scritto Rémi Hess in Le Tango Ne hanno scritte di tutti i colori sul tango argentino dalla svelta profonda imprescindibile sin tesi del poeta Enrique Granados “un pensiero triste che si balla” poi corretta da musicista da Piazzolla “un pensiero tri ste che si suona” fino alla tenerezza lirica di Paolo Conte “come la lucertola è il riassunto di un coccodrillo così il tango è il riassunto di una vita” passando per Borges “tango: ricordo impossibile d’esser morto duellando in qualche angolo di stra da d’un suburbio” E si potrebbe continuare a lungo Da dove partire allora? Racconteremo solo alcuni suggerimenti dubbi emozioni lampi che Hombres de tango ci ha suggerito “Può nascere un tango senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires?” chiedeva qualche anno fa Jorge Luis Borges (anche se occorre ricordare “Borges non capisce niente di musica” come disse Astor Piazzolla nel ’) “Sì può rinascere” viene da rispondere dopo aver ascoltato questa incisione e la domanda è ulterior mente rilanciata: “Come sono riusciti due musicisti italiani a penetrare così a fondo nel cuore segreto di questa musica così lontana (geograficamente ma non certo spiritualmente)?” Sono tutti interrogativi formulati per tentare risposte (d’altra parte la musica è tutta contemporanea) Se il tango nasce in qualche bordello ai cigli d’una strada picaresca sperdutezza drammatica di un’anima immersa in una metropoli sudamerica na (il tango è sempre un rantolo di solitudine grido di comu nione alla ricerca di un volto da un bar all’altro: non inganni l’assordante vociare incomprensibile proveniente della folla anonima) non sarà mai possibile per un interprete essere real mente il personaggio cantato dal testo (o dalle note) del canto Detto in altri termini: nel suonare un tango (anche se il discor so è valido per ogni grande musica) non basta abbandonarsi a generiche emozioni né è sufficiente un’improbabile immedesi mazione Occorre tentare una costruzione di senso sempre carica di tensione e di dolcezza compiuta proprio attraverso una profondissima lettura del testo A ciò va aggiunta la bellez za del suono: riuscire ad addensare in ogni nota il crepitio di una storia cambiare i colori come Schubert cambia le tonalità lasciare passare la luce dentro al canto cioè spalancare qualche cosa le note una a una E’ quello che accade in Hombres de tango: gli strumenti divengono protesi in legno della mente di Bandini e Chiacchiaretta; i due si muovono come su una scac chiera: ogni spostamento è una mossa per rinviare l’istante dello scacco matto (rimandato a non si sa quando) un’alchimia di domande e risposte e movimenti: una danza funebre e orgia stica allo stesso tempo Così la musica che i nostri due artisti rileggono rallenta fino a che appaia definitivamente bloccata e invece riparte ancora per l’ennesima volta un istante prima che ti manchi il fiato; e le corone durano piccole eternità (con dentro disperazione rabbia urlo ansia di riscatto) senza paura di esagerare senza la minima vergogna d’essere impudichi di mettersi a nudo giungendo dove non avevi previsto; e il duo di Hombres de tango sa sfogarsi nelle gradazioni dinamiche ma – pure – sa lasciarsi andare attraverso l’ornamento sovrabbon dante che confonde l’occhio e nasconde l’autentico appoggio dei pesi riuscendo a sposare libertà di fraseggio e unità di tempo; e poi esitare rincorrere allargare mantenendo una relazione precisa con l’insieme La linea melodica del tango è spesso carnale oleosa greve (nata tra la serra e il sepolcro è stato scritto) è la perfezione sensuale di un istante; è evocazio ne d’erotismo e di sguardi lanciati a chilometri di distanza espressione di definitiva solennità; ritmo lento di torpore dopo pranzo come uccelli migratori posati sui fili a riposare dopo una tappa massacrante Musica intrisa di una fisicità liricamente minimalista che è nata trafficando ai confini dell’illegalità (case di appuntamenti e bische clandestine) e così si è sporca ta si è spiegazzata ha cambiato la traiettoria ha graffiato il suono La coerenza autentica delle loro interpretazioni non deriva tanto da un ragionamento che le unifica quanto da un impulso spirituale che le genera Si potrebbe anche raccontare dell’ampio caldo vibrato vocale del bandoneon (ma pure del vibrato chitarristico lento e profondo come solo i grandi chi tarristi sanno fare) del gusto della sorpresa e dell’azzardo del l’inquietudine della freschezza della libertà Una fantasia musicale la loro che non è più faticosa conquista ma biologico respiro della mente; un’emozione ottenuta cercando la preci sione Enrico Raggi 27 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “Hombres de Tango” GIAMPAOLO BANDINI CESARE CHIACCHIERETTA ASTOR PIAZZOLLA ( ) Bandoneon Adios Nonino JOSEPH LACALLE ( ) Amapola AUGUSTIN BARDI ( ) Gallo Ciego ANGEL VILLOLDO ( ) El Choclo ASTOR PIAZZOLLA da “Histoire du Tango”: Café Nightclub CARLOS GARDEL ( ) El dia que me quieras ASTOR PIAZZOLLA Lo Que Vendrà Oblivion Libertango chitarra bandoneon AY MC CARTHY nata a Dublino ed italiana d'adozione è da oltre vent'anni portavoce della tradizione musicale irlandese Famosa ed apprezza ta in Italia gode di ampia considerazione e stima anche all'estero Con uno stile proprio unico ed inconfondibile raffina tissimo espressivo ed alieno a qualunque etichetta o moda di mercato nonché abile intrattenitrice Kay McCarthy trae la sua ispirazione da radicati elementi costitutivi della terra d'origine arricchita di tutte le più aggiornate esperienze di cui è pregno il suo linguaggio considera to tra i più interessanti nell'attuale pano rama della musica irlandese Il suo reper torio è composto da brani di musica tra dizionale ai quali si aggiungono pezzi originali firmati dalla stessa vocalist Il background artistico è costellato di suc cessi a partire dalle affollate performan ce degli anni ' nel mitico Folkstudio di Roma all'incisione del primo album "Róisín Dubh" ( ) per la Fonit Cetra Quindi il trionfale Tour con i Chieftains nel e la realizzazione di un secondo lavoro discografico "Stormy Lullaby" ( ) per la RCA International Brevi pause si alternano a periodi di grande attività e fervore artistico La partecipa zione a Festival Rassegne e Tournée allargando l'orizzonte espressivo della sua musica per poi trasferirsi felicemente sul Cd "Arís" ( ) prodotto dalla Helikonia Rec di Roma "Níl Sé 'na Lá" ( ) Helikonia Rec viene invece distribuito da un autorevole settimanale raccogliendo un grande successo di criti ca e di pubblico e con oltre copie vendute Il successivo lavoro intitolato "Fadó fadó" ( ) inciso per la Helikonia Discografica s'inserisce in un neofolklore squisitamente e finemente ricamato dal punto di vista dell'orche strazione con la voce di Kay McCarthy che esprime una straordinaria vocalità lieve ed acreata magica e fatta di carez K zevoli dolcezze e malinconie di emozio ni dai ritmi trascinanti e da suggestive melodie L'artista irlandese ha raccolto intorno a sé un gruppo di ottimi musici sti in grado di spaziare tranquillamente in ambiti strumentali rigorosamente acustici oppure in quelli influenzati dalla tecnologia Una corte di bardi fedeli agli stilemi tradizionali ma al tempo stesso geniali alchimisti di sonorità contempo ranee Nell’agosto del il gruppo è stato ospite del prestigiosissimo Festival Interceltique de Lorient Per l'occasione Helikonia pubblicò un Cd a tiratura limi tata dal titolo "Crosaire" [punto d'incon tro] Nel novembre del è apparso nei migliori negozi di musica distribuito da Storiedinote il bellissimo Cd di brani inediti dal titolo "AM" sempre per la Helikonia Nel gennaio del la pre stigiosa rivista bimensile World Music ha pubblicato una riedizione del CD "Stormy Lullaby" che ha riscosso notevo le successo di vendita L'ultimo lavoro di Kay McCarthy si intitola "Rìanta" "trac ce percorsi frammenti" prodotto dalla Helikonia di Roma In questo CD il gruppo propone ben tredici composizioni originali di grande fascino e suggestione distribuito in Italia da Storiedinote e in Europa dalla Mint Records “I testi in gaelico la lingua originaria d’Irlanda trasmettono la magia che fa parte di noi è la chiave di volta per comprendere il mistero della vita il mio è sempre stato un popolo di nomadi che si è servito della parola per conservare la memoria storica preser varne e tramandare la tradizione e quindi la conoscenza Nel suo peregrinare ha portato con sé il ricordo servendosi soltanto della parola che non ha peso Questo ricordo è vivo dentro di me e nella mia musica e ogni volta che inizio qualcosa c’è sempre un qualcosa di magico in quello che faccio Sono convinta che se ovunque nel mondo si tornasse a raccontare la magia e la bellezza di questo attimo che è la vita con le sue mille sfaccettature e diversità molte cose cambierebbero dentro e fuori di noi In posi tivo ovviamente Ma è necessario iniziare da subito” Queste le parole dell’irlandese Kay McCarthy voce solista del gruppo che da sempre ama dedicare le sue serate a tutti coloro che desiderano vivere con e nella natura e che si adoperano attivamente per con servarla e proteggerla L’Irlanda è un immenso smeraldo che brilla in un mare color grigio argento Dalla sua terra nutrita dal vento e dalla fine pioggia incessante si innalzano il profumo della torba la melodia dell’ar pa le litanie di antiche preghiere il battito d’ali dei corvi Un ciclo incessante di eventi atmosferici mescolati all’iniziativa dell’uomo che sembra accompagnare il flusso del tempo come un servo fedele fa luce al suo signore Questa è l’Irlanda: una terra immobi le nei secoli dove ancor oggi la tradizione scandisce i gesti quoti diani dei pastori indica il percorso ai viandanti attraverso fieri car telli in gaelico o guida le mani degli artisti sulle corde di antichi strumenti tribali Questa è l’Irlanda: una terra in continuo fervore dove il progresso bussa alle porte colorate delle case attraverso la nuova emancipazione delle donne o la strenua ricerca della pace per le martoriate terre del nord Questa è anche l’Irlanda di kay McCarthy una delle figure più sensibili attente ed amate che la musica di matrice gaelica abbia mai prodotto Una terra dove antico o moderno camminano fianco a fianco al ritmo di pipe e violino seguendo Am il tempo Am gàeth i mmuir Am tond trethan: Io sono il vento del mare e la forza delle onde Così can tava oltre mille anni fa il poeta Amorgeln Am: Io sono in antico gaelico il tempo cronologico in gaelico moderno Con il passare dei secoli questo senso di extradimensionalità è diventato sinoni mo di movimento universale In questo modo si completa la para bola simbolica dell’isola di smeraldo Una terra che fa del tempo la sua risorsa primaria impreziosendolo di ricchezza antica e di forza moderna L’appuntamento musicale di questa sera è dunque la colonna sonora per percorrere questo lungo sentiero si può ascol tare nitidamente il battito del cuore del tempo Le sonorità gaeli che ricordano a tratti la contemplativa ed ascetica melodia giap ponese così come l’irruente passione delle danze russe Un ideale abbraccio musicale che vede Kay McCarthy interprete ma anche autrice di gran parte dei testi e delle melodie e che consacra defi nitivamente questa grande artista irlandese ponendoal idealmen te al finaco di Van Morrison e Christy Moore tra i più degni bardi di terra gaelica (fonte: Norman Music) 28 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Piazza Fontana “L’arpa e la luna, canti notturni d’Irlanda” KAY MCCARTHY voce e arpa SUSI VALLONI flauti FABIO DE PORTU chitarre CRISTIANO BRUNELLA violino UGO DORATO tastiere e piano PIERO RICCIARDI bodhrán e Cnámha BeanSí Tenpenny bit Níl sé ‘na lá Pinch of snuff The Foggy Dew She moved through the fair Cajun Cooking Break of Day Chaos Beidh Aonach Amairech I gContae an Chlair Uiseag bheag rua; the Maid in the Meadow Johnny I hardly knew ye! Will ye no’cam’ back again Set of reels: Gan ainm; Musical Priest; Last Night’s Fun Cúnla The Well Below the ValleyO! Gravel Walk ORENZA BORRANI nata a Firenze nel ha intrapreso a cinque anni lo studio del violino sotto la guida di Alina Company presso la Scuola di Musica di Fiesole diplomandosi nel al Conservatorio di Firenze con il massimo dei voti e la lode Dal frequenta anche i corsi di alto perfezionamento tenuti a Fiesole e Portogruaro dai maestri Pavel Vernikov Zinaida Gilels Ilya Grubert Matis Vaitsner Vincitrice di numerosi premi e borse di studio (tra cui il “Premio Firenze Donna” nel ‘ ) nel si è aggiudicata il primo premio alla rassegna nazionale di violino di Vittorio Veneto con menzione speciale di merito e nel il primo premio al Concorso Nazionale di violino di Carpi Ha collabo rato in veste di solista con importanti orchestre (tra cui l’Orchestra Giovanile Italiana i Virtuosi Italiani i Solisti di Perugia l’Orchestra Sinfonica di Manheim i Munchner Symphoniker l’Orchestra National de Americana (Brasile) l’Orchestra Internazionale d’Italia l’Orchestra dei Sinfoniekonzert di Aachen Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Slovena) e direttori quali Yuri Ahronovitch Gyorgy Gyorivany Rath Stefan Sanderling Mathias Foster Anton Nanut Bruno Giuranna Mario Ancillotti Si è esibita in prestigiose sale e stagioni concertistiche in Italia e all’estero a fianco di artisti del calibro di Salvatore Accardo Isabelle Faust Andrea Lucchesini Pavel Gililov Vladimir Mendelssohn Gert Mortensen Christof Richter Alexander Ivashkin Simonide Braconi Domenico Nordio Enrico Bronzi Danilo Rossi Intensa è la sua attività cameristica a cui si è da sem pre dedicata con passione sotto la guida di Piero Farulli Alexander Lonquich Pier Narciso Masi Pavel Vernikov il Trio di Milano Il duo suona per le più importanti associazioni concertistiche italiane ed è stato invitato in prestigiose manifesta zioni Internazionali Lorenza Borrani suona un violino Ferdinando Galliano (Napoli ) offerto dalla Fondazione Pro Canale di Milano L ATTEO FOSSI nato a Firenze nel ha iniziato lo studio del pia noforte a otto anni alla Scuola di Musica di Fiesole sotto la guida di Tiziano Mealli che l’ha condotto dai primi passi sullo strumento al diploma conseguito nel al Conservatorio di Ferrara col massimo dei voti Successivamente si è perfezionato dapprima con Maria Tipo e Pietro De Maria poi con Pier Narciso Masi e nel ha frequentato come allievo effettivo il Seminario di Maurizio Pollini all’Accademia Chigiana di Siena Dopo aver vinto giovanissimo alcuni primi premi ad importanti concorsi nazionali solistici e di musica da camera nel ha debuttato come solista a Firenze eseguendo il Concerto in re mag giore di Haydn in occasione del tradizio nale Concerto di Capodanno con l’Orchestra della Scuola di Musica di Fiesole; da allora si è spesso esibito come solista anche con orchestra in impor tanti teatri italiani quali il Comunale di Firenze; nel ha debuttato in Germania con un caloroso successo di M pubblico e di critica Il suo repertorio spazia da Bach a Schnittke con un’atten zione particolare alla musica del Novecento testimoniata anche dalla sua assidua collaborazione con l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti Fin da piccolo si è dedicato con passione alla musica da camera sotto la guida di artisti quali Piero Farulli Pavel Vernikov Pier Narciso Masi Alexander Lonquich il Trio di Milano Il duo che Matteo Fossi ha for mato con la violinista Lorenza Borrani risale ai primissimi anni della loro infan zia e si è distinto in importanti concorsi nazionali ed internazionali Si è esibito presso la Fondazione Walton di Ischia (in occasione del centenario della nascita di William Walton) alla presenza del Principe Carlo d’Inghilterra ed ha recen temente inciso un cd beethoveniano per l’Unicef; si è esibito in Italia Francia Germania Spagna Inghilterra Stati Uniti e Brasile «Non suona una sola nota senza sentimento [] mette tutta l'anima e tutto il cuore nelle melodie che esegue; bellissimo è il suono notevole anche la forza Trovo del resto che una donna con talento suoni con più espressione di un uomo» Così si esprimeva Leopold Mozart a proposito della giovane e bella violinista Regina Strinasacchi Per lei Wolfgang scrisse la Sonata per violino e pianoforte in Si bemolle maggiore K che fu eseguita il aprile (in quell'occasione avendo completato solo la parte del violino aveva improvvisato la parte pianistica) Il linguaggio musicale di questa sonata tradi sce la sua prossimità con lo stile del concerto evidente nella scrittura virtuosistica nella dovizia di idee di natura cantabile nell'articolazione in tre movimenti nella struttura concertan te Il Largo iniziale molto più lungo di una abituale introduzio ne e con elementi tematici in netto contrasto lascia spazio ad un Allegro in forma sonata di grande ricchezza melodica Il cuore della sonata è però l'Andante costruito su tre temi e immerso in un'atmosfera cupa che contrasta con quella gioio sa dell'Allegretto finale un fantasioso rondò intessuto di dise gni leggeri e delicatissimi Al periodo giovanile di Hindemith appartengono le due sonate per violino e pianoforte op composte nel quando il compositore aveva anni e suo nava nel quartetto d'archi del reggimento presso il quale pre stava servizio militare Fanno parte di un ciclo di sonate per pianoforte e archi basate sull'idea della netta contrapposizione espressiva tra i diversi movimenti: «Voglio rendermi conto una volta tanto se in una serie di tali pezzi mi è possibile allar gare l'espressività portandola verso i limiti imposti dallo spazio ristretto di questo genere e di questa formazione» Eseguita a Francoforte il giugno da Adolf Rebner e Emma LübbeckeJob la sonata op n in mi bemolle si basa su un gusto armonico di tipo impressionistico (nei concerti del reggi mento suonavano il quartetto di Debussy) su un melodizzare vicino a Brahms e a Reger sul contrasto tra l'animazione e la freschezza (Frisch) del primo movimento e il carattere più misurato e le mezze tinte del secondo («nel tempo di una danza lenta e solenne») Composta a Düsseldorf nel in poco più di una settimana (con l'ambizioso titolo di Seconda Grande Sonata) l'op n di Schumann fu poi ampiamente rielaborata ed eseguita da Clara e Joseph Joachim il ottobre Comincia con un'introduzione lenta (Ziemlich Langsam) dove si profila già il tema principale che nella parte successiva (Lebhaft) viene presentato alternativamente dal violino e dal pianoforte in forma di fugato Il secondo movimento molto animato (Sehr Lebhaft) è uno scherzo con due trii basato su un tema di ballata esposto all'unisono dai due strumenti men tre il terzo (Leise Einfach dolcemente semplicemente) è un tema con variazioni basato sul corale Gelobet seist Du Jesu Christ Il finale mosso (Bewegt) è una forma sonata dotata di grande propulsione con la parte del pianoforte sempre in evi denza uno sviluppo dal carattere fugato e una coda costruita come una brillante sintesi di tutto il materiale esposto Gianluigi Mattietti 29 luglio VENERDÌ ore Fondi Auditorium S Domenico “Violino e pianoforte: dal classicismo alla modernità” LORENZA BORRANI violino MATTEO FOSSI pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sonata in si bem magg K per violino e pianoforte Largo Allegro Andante Allegretto PAUL HINDEMITH ( ) Sonata op n per violino e pianoforte Frisch Ein wenig ruhiger Lebhaft Im Zeitmass eines langsamen feierlichen Tanzes ROBERT SCHUMANN ( ) Sonata in re min n op per violino e pianoforte Ziemlich langsam Lebhaft (Piuttosto lento Vivo) Sehr lebhaft (Molto vivo) Leise einfach (Leggero semplice) Bewegt (Agitato) con il sostegno di: CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale nel Castello Caetani di Sermoneta DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI pianoforte CHARLES ROSEN luglio luglio arpa URSULA HOLLIGER luglio luglio violoncello e musica da camera ROCCO FILIPPINI luglio luglio viola BRUNO GIURANNA luglio luglio pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE luglio luglio flauto PETERLUKAS GRAF luglio luglio contrabbasso FRANCO PETRACCHI luglio luglio tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA luglio luglio violino MARIANA SIRBU luglio luglio clarinetto RICHARD STOLTZMAN luglio luglio Collaboratori Massimo Bianchi Linda Di Carlo Clara Dutto Roberto Paruzzo Desirée Scuccuglia Romina Vavassori TESTIMONIANZE DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E ECONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI PASSATI ARPA Ursula Holliger dal al CANTO Mascia Predit CLARINETTO Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva (tecnica del contrabbasso) FAGOTTO Sergio Azzolini FLAUTO PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘ al ‘ Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele D’Amico: Petrassi e Salviucci Tavola rotonda: La musica nuova Incontro con i musicisti polacchi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti francesi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti sovietici I generi musicali e il loro pubblico Incontro con i musicisti spagnoli Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? Incontro con i musicisti statunitensi Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee Convegno: Committenza e composizione Incontro con i musicisti giapponesi La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato Incontro con i musicisti tedeschi La musica in Germania dopo Darmstadt L’editoria musicale in Italia Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi anni Incontro con i musicisti sovietici La musica in Unione Sovietica Seminario di studi: Il libro musicale in Italia Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi? Incontri internazionali di musica contemporanea Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione diffusione e documentazione Incontri internazionali di musica contemporanea Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia Incontri internazionali di musica contemporanea Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival Pontino Per Petrassi: ricordi e testimonianze Incontri internazionali di musica contemporanea Donne compositrici: una nuova realtà musicale Ritratto di Aldo Clementi Incontri internazionali di musica contemporanea “luCiAnoBErio” Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino e il ruolo dell’estetica nella cultura Incontri internazionali di musica contemporanea “LEM” Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi: “Parole/suoni/gesto/visività” Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica d’oggi tra valore estetico e mercato Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi” di Gérard Grisey Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni: “Sette volte dieci” Convegno di studi: “Gino Contilli ( )” Incontri internazionali di musica contemporanea Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci” Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger” Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporanea” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image I Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni ricerche tendenze” Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza Incontro con Robert Cahen Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image II Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di Luis de Pablo” Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi” “Il Secolo di Petrassi” PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE AL FESTIVAL DAL ACILU A Gonzales PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte BOSCO Gilberto A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione ) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto STELLE ASSENTI ARATA Paolo LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto d’archi BACCILE Walter E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano DUETTI per violino e flauto ( /) (versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo SIMILE C SONATA SCARLATTI CASTIGLIONI Niccolò DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni “FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello per sette strumenti e voce CORREGGIA Paolo EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA DI BARI Marco SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte DINESCU Violeta KATA DITTRICH P Heinz KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS László SARY László VIDOVSZKY HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti DAMIANI Giovanni PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo ESPAJ Andrej MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FANTICINI Fabrizio CANTO DI LAURA per flauto in do DEL PUERTO David VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono DENHOFF Michael MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte PABLO Luis DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e calrinetto DE DE ROSSI RE Fabrizio MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco IRRTUM per soprano flauto e percussioni FEDELE Ivan ETUDES BOREALES NOTTURNO FRANCESCHINI Armando ORGANA (per strumenti) GALDI Enzo RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario QUARTETTO N GENTILE Ada MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte GIULIANO Giuseppe VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica MAESTRI Fabio STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello HALFFTER Cristobal DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz SONATA per flauto solo KOENIG G Michael SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte violino e violoncello KURTÁG György SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LAGANÀ Ruggero SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato danzatore e videoclip LUGO Claudio BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert CORN MANNUCCI Andrea SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi) MOSCA Luca SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) NONO Luigi DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per flauto e clarinetto NOVA Riccardo STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba RAZZI Fausto LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso PANNI Marcello TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo RENOSTO Paolo ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani PASQUOTTI Corrado GRAFFITI per oboe solo RIJNVOSN Richard PIECE OF CAKE per ensemble PENNISI Francesco PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello SBORDONI Alessandro DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso PETRASSI Goffredo FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio popHACK POSSIO Gianni VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e pianoforte POUSSEUR Henry LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto PRIORI Massimo SONATINA PTASZYMSKA Marta UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa SCHNEBEL Dieter CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio LA MAR per marimba SECO Manuel TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG STACHOWSKI Marek MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello e soprano SZÖLLÖSY András SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele TEATRO II per ensemble TESTONI Gianpaolo SERENATA per flauto TOGNI Camillo PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE” per pianoforti VANDOR Ivan TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso e pianoforte “Il Secolo di Petrassi” Convegno di Studi e Concerti Latina Palazzo della Cultura giugno da s a d: Cristina Landuzzi Aldo Clementi Fausto Razzi Franco Oppo Ennio Morricone Maurizio Pisati Giovanni Damiani CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA Viale Le Corbusier LATINA Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (durante i corsi) http://wwwcampusmusicait Email: campusmusica@panserviceit media partners: COSTO ABBONAMENTI n Concerti a Latina unico € n Concerti a Sermoneta:intero € ridotto € n Concerti a Priverno: intero € ridotto € COSTO BIGLIETTI Concerti a Latina:unico € Concerti a Sermoneta e Priverno: intero € ridotto € Il concerto a Latina del giugno è a ingresso gratuito (la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio e dell’Università Pontina persone con più di anni di età) La direzione del Campus si 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