ANATOMIA TOMOGRAFICA CRANIO E COLONNA Oggi si parlerà di Neurocranio e Splancnocranio. La scatola cranica formata da ossa piatte: l’osso frontale, il parietale, lo sfenoide, l’etmoide, l’occipitale, il temporale. La differenza tra neurocranio e splancnocranio è che il neurocranio contiene l’encefalo, il cervelletto, lo splancnocranio il massiccio facciale. Quando dobbiamo eseguire una TC del cranio, come punto di riferimento della scatola cranica, o meglio detto come punti di repere, la linea che passa tra il centro dell’orbita dell’occhio e il meato acustico esterno (il piano orbitomeatale). Tomogramma digitale del cranio in visione laterale. In teoria, qualcuno preferisce il piano sovra-orbito-meatale,(punto di repere, il tetto dell’orbita), che è ancora + inclinato rispetto a quello O.M che è di 18-20°. Si ha questa inclinazione, quindi si scelgono questi punti di repere, per risparmiare il cristallino, l’unico organo non vascolarizzato molto sensibile alle radiazioni. Questi , quindi sono i punti di repere della TC, diversi dalla RM, in quanto vedremo che ogni fettina di strato del cranio ha un nome o piano anatomico, cioè c’è ogni struttura che ha un nome, il piano delle rocche petrose, sfeno-petrose, il IV ventricolo ecc. Lo studio del cranio inizia dalla base, questa potrebbe essere, lo strato TC che corrisponde alla radiografia, in posizione di Hirz. Esistono 4 proiezioni del cranio in radiologia tradizionale.(slide n°3) In questa immagine si vedono i seni mascellari, designate come aree nere, in quanto vi è l’aria, mentre le strutture bianche che stanno posteriormente al seni mascellari, sono le lamine pterigoidee, che fanno parte dello sfenoide. Poi ci sono le coane che stanno al centro e sono fondamentali perché permettono la comunicazione tra le cavità nasali con il rino-faringe e attraverso le coane, si posiziona il sondino, naso gatrico, intubazione rino-digiunale. L’atra struttura indicata è il forame magno, o occipitale, al livello della prima vertebra cervicale, l’atlante che non possiede il corpo, ma bensì due archi. Qui dentro ci passa il midollo e il liquor nello spazio sub aracnoideo. Poi ci sono tutti i muscoli, la fossa infratemporale, condili della mandibola, che poi si articolano con il temporale, si intravede il condotto acustico esterno, la loggia parotidea, e ci sono una serie di muscoli, che in TC non si vedono bene, poi si intravedono anche le orbite. (slide n°4)Poi saliamo dalla base cranica andiamo al piano sfeno-petroso, a dare il nome a questo piano sono le rocche petrose del temporale, vediamo in questa immagine i condotti uditivi esterni dove si vede il timpano. Abbiamo la formazione dell’orecchio interno, semicircolare, il timpano, e condotto uditivo esterno, alla fine c’è la membrana del timpano (ottava del timpano). Poi si vedono le tube di Eustachio che mettono in comunicazione il rino-faringe con l’orecchio interno. Anteriormente abbiamo le orbite e al centro abbiamo le celle etmoidali, anteriori, medie e posteriori, strutture che normalmente sono pneumatizzate, piene di aria, cosi come le mastoidi che fanno sempre parte del’osso temporale, dove qui si inserisce il muscolo sterno-cleidomastoideo. Questa struttura grigia che si vede posteriormente è il verme cerebellare, che si chiama anche FCP, cioè fossa cranica posteriore. Dove queste bande non sono altro che artefatti. Giacchè questa regione è circondata da diverse strutture ossee come le rocche petrose, incontriamo gli artefatti da indurimento del fascio, è talmente attesa questa cosa che in alcune TC hanno un filtro DHC hardware correctione cioè il filtro reimpostato, però anche in Tc addome si può creare questo artefatto. Cosa succede quando un fascio di raggi X incontra un corpo? Quel fenomeno attraverso cui si visualizzano le immagini, si chiama attenuazione e dipende dalla densità, in modo particolare dipende dalla densità del nucleo anatomico della particelle che costituiscono il nostro corpo. Le modalità in radiodiagnostica che producono immagini, sono l’effetto compton e quello fotoelettrico. La TC usa lo stesso fenomeno fisico dell’attenuazione, lo stesso strumento fisico, e la stessa modalità di interazione tra la materie e la riproduzione di immagini, della radiologia tradizionale,che è il compton. Però i risultati sono completamente diversi dalla radiografia, xk oggi è usata la tecnica ad alto chilovoltaggio. Ad esempio i toraci vengono fatti con 110 Kv e pochi MaS, x ridurre la dose al paziente. Invece è il mill.che influenza il contrasto. Perché è possibile ridurre il milleamperaggio nei toraci e non sull’addome, i Mas x il contrasto. TC multistrato a bassa dose x lo screening del carcinoma polmonare, xk mas 150, normalmente, invece a bassa dose. Cosa c’è in comune tra una colon-scopia virtuale e l’esame del torace?, la cosi in comune è l’aria. Quindi, tramite questo potente mezzo di contrasto, permette di limitare la dose al pz. Ed è il parametro che direttamente correlato all’esposizione ma anche ai MDC, senza compromettere l’esame. In TC usiamo lo stesso fascio radiogeno che usiamo anche in rad. Trad. con una caratteristica diversa, la presenza di un fascio policromatico, cioè si ha una serie di fotoni a bassa energia ad esempio quando ci troviamo di fronte le rocche petrose, sono i fotoni a bassa energia a essere bloccati e vengono rimossi (l’osso è costituito essenzialmente da calcio, e il Kedge del calcio è 4, quando un fotone di energia di 4 k edge interagisce con quell’atomo non è + effetto compton, ma fotoelettrico, di cui l’elettrone scompare) l’artefatto ad indurimento è dovuto dal fatto che l’assorbimento alla rimozione dei fotoni a bassa energia ad opera di strutture ad elevato numero atomico, in questo caso alle rocche petrose. Nel cranio è noto questa cosa che si ha un apposito filtro che non permette ciò. Se il pz è intubato, in coma, e ha le braccia intorno al corpo, dobbiamo modificare noi i parametri di acquisizione x ridurre gli artefatti: BUST. Si agisce sui kV, dobbiamo fare in modo che la spalla del raggio si allontani dal Kedge del calcio, la maggior parte dei macchinari e vengono scelti di lavorare con diversi kv, con 120, 130, 145, ma evitiamo con 145 kv riduciamo gli artefatti. Vicino ai Kv c’è una lettera che è la ‘p’ ed indica il picco. Non dobbiamo dimenticare che quando parliamo di questio valori, parliamo del kV , picco, quando facciamo un torace o TC , quando i valori impostati hanno a ke fare con il valore picco, ma secondo voi quando facciamo un torace quanti fotoni hanno il valore picco? EFFETTO FOTOELETTRICO Questo effetto si verifica, quando il kv è inferiore al 70-80 kv. Il fotone x incidente interagisce con l’atomo bersaglio determinandone ‘allontanamento con ionizzazione dell’atomo. L’energia del fotone x viene interamente spesa x rompere il legame dell’orbitale e quindi il fotone si arresta in corrispondenza dell’atomo bersaglio. Così si formano i radicali liberi ( questo fenomeno accade sempre). L’assorbimento di raggi x per effetto fotoelettrico dipende dalla quarta potenza del numero atomico dell’elemento attraversato ed è proporzionale alla sua densità, quindi questo effetto esalta il contrasto fra strutture e costituenti anatomici diversi, come accade fra l’osso e parti molli. EFFETTO COMPTON > AI 70-80 KV. Il fotone incidente, determina ionizzazione dell’atomo bersaglio, ma non si arresta e prosegue con direzione casuale ed energia ridotta. Questo fenomeno determina radiazione diffusa, che comporta una scarsa sensibilità della qualità dell’immagine finale con effetto nebbia ciò fa si che si verifichi l’appiattimento dei contrasti fra le diverse strutture del corpo umano. Il fenomeno di frenamento è un meccanismo secondo cui l’85% dei fotoni escono dal tubo dei raggi x, e non è altro che l’interazione elettrostatica dei raggi catogeni che provengono dal catodo con il nucleo degli atomi…la differenza tra energia cinetica d’entrata e quella di uscita permette la produzione di raggi x. Ci sono le righe delle componenti caratteristiche del fascio. Cosa sono…. Come mai esiste un punto in comune tra la colonscopia e l’esame del torace? Perché c’è l’aria. il tubo radiogeno è formato dall’anodo e dal catodo, che producono in particolar modo l’effetto compton, tranne in TC. Tramite quest’effetto impiegano e producono immagini usando la continuità dello spettro. La mammografia usa la componente caratteristica del molibdeno che vale 20 kiloelettronvolt (salto energetico) che è un valore quantico. La differenza tra la componente caratteristica e quella continua, è che la componente caratteristica dell’anodo, fisso, è uguale per tutti, il salto energetico degli orbitali k e lo strato l del molibdeno, il k edge è il valore energetico del suo orbitale k, cioè l’energia x espellere l’elettrone k da quell’orbitale, il valore del k edge di un atomo. Tra diversi atomi, con numero atomico diverso, il k edge è maggiore in quello + alto. L’energia, quanto + è carica positivamente maggiore sarà il valore energetico del valore + interno che deve essere trattenuto, la componente caratteristica dipende dalla specie atomica che costituisce l’anodo. Importante è il fenomeno di frenamento. Il 15% interagisce mediante l’effetto fotoelettrico rivolto agli elettroni interni dell’anodo di tugsteno e da luogo a righe caratteristiche così che l’elettrone interno verrà espulso, rimpiazzato da un elettrone esterno e il kiloelett. Tra k e l viene rilasciato come fotone x, però a differenza del fotone a componente continua avranno tutti la stessa energia. In mammografia, si usa la componente caratteristica del molibdeno, tutti i soldatini hanno la stessa energia, discreto, non la componente continua, ha effetti straordinari sul contrasto dell’immagine. Differenza tra l’esame della mammella e quella del torace: ciò che cambia è l’interazione del fascio con la materia. Il torace produce + contrasto perché la liberazione del fotone con la specie autofica a differenza del compton (indipendente dal numero atomico) dipende dalla densità degli elettroni. I fotoni interagiscono con i nuclei degli atomi e la densità elettronica media degli elettroni è uguale tranne per l’osso e per l’aria. Tranne l’aria e l’osso, tutte le altre sostanze stanno a ridosso dello zero. L’effetto fotoelettrico è uguale alla terza potenza del numero atomico. Le unità variano 8 volte, ciò vuol dire che fornisce contrasto all’immagine. La pellicola mammografica è molto + contrastata. Esistono diverse modalità di interazione del fascio con la materia e questa modalità è caratterizzata dall’effetto fotoelettrico. In TC e in RX ci sono delle sostanze che quando sono investite da un fascio radiogeno assorbono tramite effetto fotoelettrico e producono molto contrasto; queste sostanze sono i mezzi di contrasto. Tutto ciò dipende dal k edge. Il meccanismo d’azione è fotoelettrico ed è massimo x i fotoni che hanno energia pari a zero superiore ai 4 k edge del calcio, quindi parlando di rocche petrose e immaginando che i fotoni hanno energia pari a 5-6, verranno rimossi dal fascio e si creano gli artefatti. Nei fotoni che hanno energia 10-11non interagisce col fascio perché è troppo distante. Le sostanze che formano i mezzi di contrasto, hanno k edge intorno ai 33-35 e lavoriamo con un fascio di circa 120 kiloelett. E sono troppo leggeri x reagire. Il problema è che quando si lavora con energia picco 120 kev l’interazione con i fotoni è uguale a 0, ma la maggior parte dei fotoni hanno energia picco 1/3 di 120, quindi 40 kev, e quindi si trovano bene a reagire con i mezzi di contrasto. Perché la probabilità di interazione dei fotoni di avere energia picco è uguale a 0? Xk il coseno di 180 è = a 1, quindi l’elettrone deve sbattere frontalmente con il nucleo dell’atomo bersaglio, ma la probabilità che si verifichi è prossima allo 0, perché lo spazio occupato dal nucleo è piccolo rispetto a quello occupato dall’elettrone, 120 kev, non è 120 kv. Riducendo l’emissione del fascio, >l’attenuazione del fascio che interagisce tramite effetto fotoelettrico e la percentuale d’interazione > i raggi del k cono tutti fotoni con la stessa energia. CONTINUO DELL'ANATOMIA DEL CRANIO Mentre x la fossa cranica posteriore la maggior parte delle TC hanno filtri preimpostati per la correzione di questi artefatti, in altre circostanze in cui uno stesso artefatto si può produrre, ad esempio se il paziente non collabora xk è in coma e ha le braccia lungo il corpo, possiao aumentare i kV in modo da allontanare la spalla del fascio. in gergo questa cosa si chiama BUST. Nel piano del quarto ventricolo (è la + caudale delle cavità dei ventricoli cerebrali), si vede indicata con l*, ai lati del 4 ventricolo col numero 6 sono i peduncoli cerebellari, medi, questi peduncoli, sono costituiti da 3 sostenze, fibre bianche. La sostanze bianca in TC è un poco + ipodensa rispetto alla sostanza grigia la materia che c'è affianco sono gli emisferi cerebellari e questa ipodensità della sostanza bianca, rispetto alla grigia, è dovuta alla mielina, una specie di isolante formata da glicolipide, come se fosse grasso, quindi ha una densità + bassa. Per distinguere la sostanza grigia dalla bianca, in TC siamo costretti a fare una cosa, modifichiamo la finestra e ha due parametri, una è la window (ampiezza) e l'altra è il centro condiziona molto il contrasto nell'immagine , quanto + è stretta la finestra, + riusciamo a differenziare le strutture e la finestra della rappresentazione del cranio è la + stretta in assoluto mediamente è 80 (ampiezza) e 30 il centro. Se aprissimo una finestra con questi dati sull'addome non riusciremo a distinguere l'aria con il grasso. Si usano questi dati, appunto x distinguere le due sostanze, mentre se usiamo finestre a 300, non riusciamo a distinguerle. Quarto ventricolo, le rocche petrose, pori temporali, su questo piano si possono vedere e distinguere le 3 fosse, anteriore, media e posteriore. i limiti anatomici delle fosse sono: le rocche petrose, e le ali dello sfenoide, fossa cranica media, dietro la rocca petrosa, c'è la fossa cranica posteriore, anteriormente a quella media, c'è quella anteriore. Qui abbiamo i sen frontali e poi all'interno delle orbite ci sono i muscoli retti, 6 muscoli, 4 retti e 2 obliqui ,: retto superiore, laterali e inferiori e due obliqui, superiori e inferiori. Poi c’è la sella turcica sede dell’ipofisi. Al di sotto, indicata con il numero 5 dove dipartono i peduncoli cerebellari medi c’è il ponte, quindi il famoso ponte encefalico. I peduncoli cerebellari mettono in comunicazione il ponte con il cervelletto con i peduncoli superiori, medi e inferiori di sostanza bianca. In RM ha una visualizzazione di contrasto intrinsecamente superiore, qualsiasi distretto corporeo, è ben visibili in risonanza. I peduncoli cerebellari che appaiono ipodensi, in RM sono iperintensa, xk essendo la mielina ricca di acidi grassi, ha un’intensità molto + intensa. Saliamo + sopra, e arriviamo al piano mesencefalico, xk prende il nome da questa struttura che sembr a un topolino, le orecchie sono i peduncoli cerebellari, sono i corpi che dalla corteccia motoria sensitiva vanno giù che poi si incrociano al livello del bulbo, i fasci decorrono proprio in queste strutture che si chiamano peduncoli cerebellari che non si sono ancora incrociati. Dietro dove sono i tondini abbiamo i tubercoli superiori ed inferiori. In RM non si vedono gli ictus ischemico o emorragico, in quello ischemico si fa un controllo dopo le 24 ore se nelle prime non compare nulla. Posteriormente si vede il tentorio, delle lamine di colore + ipodenso, lamina di dura madre, che divide il cervelletto dai lobi occipitali che stanno sopra. Salendo abbiamo il piano del 3 ventricolo, è importante perché sta sulla linea mediana è importante, xk quando all’interno del cervello ci sono processi espansivi tumorali, o altro, si possono spostare, effetto massa, da luogo a un quadro clinico chiamato ipertensione, ai lati del terzo ventricolo ci sono delle zone di sostenza grigia, tra il talamo e il putamen e caudato ci sono delle fasce che costituiscono la capsula interna, i famosi fasci cortico-spinali delle aree motorie e sensitive della corteccia, che al livello mesencefalico costituiscono i peduncoli cerebrali e poi si incrociano ecc. nucleo capsulare e qundosi ha un’emorragia e diventa paraplegico. Tra i nuclei della base, caudato e putamen e il terzo ventricolo ci sono queste fibre cortico-spinale organizzate nella capsula interna, ci sono diverse capsule esterna interna e una estrema. L’altra sezione si chiama piano dei corni frontali c’è sempre una zono ipodensa, il tentorio, compaiono queste strutture chiamate corni occipitali si vedono meglio i corni temporali poi ci sono i corni frontali poi troviamo delle strutture laterali che sono i corni temporali e occipitali che si uniscono in questa cella che sono 4 cavità i ventricoli che comunicano tra di loro… i corni frontali sono ai lati indicati cn ** che sono la testa del nucleo caudato strutture grigi, nuclei della base hanno densità superiore rispetto a questa struttura bianca che ci sta affianco (ipodenza). Questa struttura bianca forma questa C ed è la capsula interna, questa capsula si distinguono in 2 braccia e un ginocchio, braccia anteriore (fibre motrici), un ginocchio e braccia posteriore (fibre sensitive), problema braccia posteriore, svilupperà un ipestesia, dato da un focolaio emorragico, se focolaio emorragico alle braccia anteriore = atralgia. Davanti ai corni frontali, c’è lo splen del corpo calloso, sostanza bianca che collega i due emisferi. Stiamo salendo verso il vertice e dove stanno i cerchietti dove si trova della sostanza grigia, sono le porzioni + craniali del nucleo caudato che ha una testa caudale e un corpo che sta ai lati della celle medie, il 3 è ipodensa, questa sostanza bianca, arrivata in questo piano, chiamato piano sovraventricolare xk stiamo sopra i ventricoli laterali si organizza in centri semi-ovali che prendono convessità, abbiamo solo due lobi, scomparti lobo frontale, occipitale, la struttura fondamentale che si trova tra il parietali e il frontale è la scissura di rolando, o scissura centrale, circonvoluzione pre-rolandica….(libro) al livello di questo pianoquello che c’è davanti è la scissuira di rolandoe corteccia lobo-frontale quello che c’è dietro è corteccia parietaleindicato cn il numero 2 e 3 la differenziazione netta il lobo frontale e la circonvoluzione pre-rolandica e il lobo parietale e la circonvoluzione post-rolandica è dovuta dalla scissura di rolando che però la troviamo in un piano ancora + superiore che è quello della convessità, e lo indichiamo xk di tutte le scissure è quella che si dirige di + inter-emisfero. Una volta identificato la scissura di rolando, quello che c’è davanti è la scissura pre-rolandica, e quella che c’è dopo è la scissura post-rolandica. Lobo frontale, area motoria. Al centro c’è la falce che divide i due emisferi e una piccola che è rappresentata dal tentorio e divide la fossa cranica posteriore dal lobo occipitale. Libro… Quindi l'acquisizione è comunque isotropica ma la risoluzione spaziale farà schifo. quindi vi ho dimostrato perchè la definizione risoluzione migliore abbinata all'isotropismo è sbagliata, l'isotropismo garantisce semplicemente una risolzione identica sui 3 piani, ne migliore nè peggiore perchè dipende (la risoluzione) sempre e solo funzione delle dimensioni del pixel. io per farvi capire potrei avere un voxel isotropico grande come a questo cappuccio della mia penna, questo cappuccio quant è 1 cm? Acquisisco su una matrce 24x24 giusto? un FOV di 100 (centi?) il mio pixel sarà così grande. Farò una collimazione di 10 millimetri, avrò ottenuto un voxel isotropico, ma la risoluzione spaziale farà schifo. Detto questo, la risoluzione spaziale della risonanza è inferiore rispetto a quella della tac perchè si lavora su matric più grossolane. perkè? non è possibile ottenere un immagine risonanza su una matrice 512x512? come non è possibile, ma l'esame invece durare 7 minuti, durere 45 minuti perchè si tratta di riempire il famoso K spazio (che vi verrà poi spiegato) ovviamente quanto più è il feed della matrice, tanto più tempo sarà necessario per riempire k spazio che è quella cosa virtuale che presiede alla formazione dell'immagine in risonanza magnetica. Quindi non è che non è concettualmente possibile, nella pratica clinica una metodica deve avere un tempo ragionevole, non è che possiamo tenere un paziente una nottata intera sotto... è chiaro? Teoricamente èerò è possibile acquisire un'immagine risonanza su una matrice di 512 ma non di un cristiano, ti metti per esempio un oggetto inanimato, tipo la bottiglia, la fai stare tutta la notte nel gantry, acquisisci una risonanza su una matrice 1024x1024 ti assicuro che di quella bottiglia riesci a vedere pure le bollicine d'acqua nella risonanza. Sto facendo un esempio eh. Ma in un cristiano sano che deve esere eseguito in condizioni compatibili appunto con un'apnea respiratoria o altre cose, si lavora su matrici molto più grossolane. Chiede Luca: perchè in TC allora ci vuole meno tempo? Se si lavora con una matrice grande? Risp: la tc non rappresenta altro la ricostruzione bidimensionale dei coefficienti di attenuazione dei tessutri attraversati dal fascio. ricostruzione che viene ottenuta partendo dai profili di attenuazione misurati lungo diverse traiettorie del fascio stesso. ma è un'indagine monoparametrica, l'unico parametro è la densità che viene valutata attraverso il fenomeno dell'attenuazione. in risonanza magnetica i parametri sono meno(almeno?) 3, le sequenze durano molto di più, perchè per generare una singola immagine è necessario che ciascuna sequenza viene ripetuta centinaia o migliaia di volte per generare un segnale misurabile. questi parametri, queste cose sono espresse in millisecondi, una sequenza dura vari minuti, questo significa tempo di ripetizione 530millisecondi, che significa? che ogni mezzo secondo la sequenza viene ripetuta, diciamo l'erogazione dell'impulso di risonanza. Quindi ogni sequenza deve esserere ripetuta tante volte per generare un segnale misurabile, quindi perciò la risonanza impiega tutto questo tempo... con matrici 128x224. se volessimo riempire una matrice 256 o 512 impiegheremo ancora più tempo, ecco perchè in risonanza magnetica ci si accontenta di matrici un pò più grossolane. Ovviamente tra risoluzione spaziale e risoluzione di contrasto quale è più importante? Beh se c'è una piccola metastasi epatica per esempio è più facile vederla in risonanza che non in tac, pur avendo in risonanza una risoluzione spaziale inferiore poichè c'ha una risoluzione di contrasto infitamente superiore. Se un paziente c'ha una steatosi epatica, una condizione per cui la densità del fegato è un pò più bassa della norma, se c'è una piccola metastasi su un fegato steatosico, pur avendo la tc una risoluzione spaziale più alta ha una risoluzione di contrasto mooolto più bassa e se c'è una metastasi di 5mm (un questo fegato steatosico) in tc rischiamo di non vederla. se lo stesso paziente lo portiamo dalla tac e lo mettiamo in risonanza, noi vedremo un punticino iperintenso (questo per dimostrarvi che pur avendo una risoluzione spaziale più bassa, avendo invece una risoluzione di contrasto infinitamente superiore noi riusciamo a vedere cose più piccole) quindi i due concetti sono diciamo diversi ma non confondete le cose, il fatto che abbia risoluzione spaziale inferiore non significa che non può vedere cose che la tc non vede perchè c'ha una risoluzione di contrasto infinitamente superiore. Arriverà il giorno in cui anche in risonanza si lavorerà con matrici maggiori, perchè alla ricerca ed al progresso non c'è limite, devono inventarsi qualche altro modo per riempire ovviamente il famoso k spazio. tutta la difficoltà che abbiamo avuto nel valutare l'anatomia tomografica assiale sulle immagini tc, è stato un buon allenamento perchè in risonanza tutto quello che abbiamo visto ci renderà tutto più semplice per i motivi che abbiamo appena detto se guardiamo l'immagine tac, questa qui iperdensa è la teca rappresentata dalle ossa, le ossa piatte, il che significa che c'è un tavolato interno, un tavolato esterno e una diploe. in tac ci appare tutto bianco, iperdenso. Quello che vediamo qua è grasso sottocutaneo (è iperintenso), questa cosa qui il grasso ricco di protoni, perchè gli acidi grassi hanno i famosi terminali carbossilici COH, quindi immaginate quanti protoni, quanto segnale c'è nel grasso. L'osso si vede ma essendo povero di protoni lo vediamo come nero, assenza di segnale, addirittura distinguiamo i due tavolati interno ed esterno, in mezzo c'è una cosa bianca, la diploe, perchè al suo interno c'è il midollo, essendoci un pò d'acqua ci sono un pò di protoni e quindi avrà un segnale. Al centro in pratica di queste due tavolate c'è questa lamina di segnale che corrisponde alla diploe. Di queste tre immagini quella che somiglia di più a quella tc è la centrale. Quella che ci ricorda di più la TC è la densità protonica (quella centrale) e non è un caso. t1 e t2 sono tempi di rilassamento tissutali che in tac non hanno nessuna rilevanza, l'immagine di densità protonica è quella delle varie immagini di risonanza che ricorda più da vicino la tac perchè in effetti l'immagine tac è funziona della densità tissutale che ben o male ha a che fare con la densità protonica: protoni e elettroni nelle specie "neutre", non eccitabili, sono uguali. Oltre la multiparametricità (tra i parametri: i 2 tempi di rilassamento + la densità protonica), altro vantaggio-parametro-cosa, fino a 5 anni fa si diceva e con ragione che la rm aveva 2 vantaggi, la multiparametricità e multiplanarietà, cioè di acquisire immagini sui piani diversi da quello assiale, nel caso specifico (slide) piano coronale e sagittale. Questo vantaggio è ancora attuale ed importante nel distretto di cui stiamo parlando, nell'encefalo, ma non più ad esempio nell'addome, per la riformattazione (ricostruzione?): possiamo riformattare il volume acquisito sul piano coronale o sagittale senza perdere risoluzione, se l'acquisizione è stata isotropica. Sul cranio invece il vantaggio rimane: la maggior parte dei neuroradiologi preferisce che l'esame venga eseguitonon in maniera volumetrica ma una scansione alla volta. Vi spiego: queste immagini che vi ho mostrato sono state acquisite con tecnica "convenzionale" cioè un'immagine alla volta, ovviamente con una multistrato anzichè acquisire un'immagine alla volta ad esempio con la 4strati se ne acquisicono 4 alla volta, ma sempre non in maniera volumetrica sempre a tavolo cosiddetto fermo. Se io devo acquisire un'immagine TAC e c'ho un soggetto fermo e faccio il mio angolo giro e così facendo raccolgo 18 profili di attenuazione, ammesso che il fascio abbia un'ampiezza di 20° (18*20 fa 360) e ho la mia immagine. Se mentre ruota il tubo, sposto il lettino (e quindi non acquisisco più in maniera convenzionale ma faccio un'acquisizione volumetrica) la mia raccolta di dati non la potrò più avere su 360 perchè mentre ruota il tubo sposto il lettino quindi nella migliore delle ipotesi io ho profili di attenuazione raccolti per lungo 270°. L'immagine che vedremo sul monitor sarà comunque un'immagine intera, non mancherà niente. Com'è possibile? Il computer ricorre a un procedimento di approssimazione che si chiama interpolazione lineare e ricostruisce i profili di attenuazione anche dove in effetti non li ha raccolti, li approssima. Ovviamente avrà più risoluzione un'immagine che avrà compiuto un giro completo senza approssimazione. Ed è questo il motivo per cui i neuroradiologi preferiscono che non venga acquisito il cranio in maniera volumetrica. Nell'addome, nel torace si preferisce invece la volumetrica, perchè? Se la risolzuone spaziale sul piano x y, è superiore con tecnica convenzionale (per quanto appena detto), c'è però un terzo tipo di risoluzione di cui non abbiamo parlato ma che ha un peso fondamentale nella pratica clinica, quella temporale. Perchè il vantaggio offerto dall'acquisizione volumetrica in termini di risoluzione temporale è tale da superare i limiti in termini di risoluzione spaziale sul piano x y. La possibilità di acquisire un torace in 5 secondi (tanto ci mette un tc multistrato) rispetto a 8 minuti è un vantaggio che supera i limiti in termini di risoluzione spaziale. Perciò sul torace e sull'addome si lavora in volumetrica è più conveniente sia per noi che per il paziente. Sull'encefalo è ancora valido il concetto del vantaggio della multiplanarietà della risonanza magnetica rispetto alla tac. Ciò solo per l'encefalo, il neurocranio. Quando parleremo di splancnocranio (cioè di massiccio facciale) lì lo stesso radiologo a quel punto dirà fai una volumetrica e poi una bella coronale per i seni. Sono modalità di lavorare diverse: convenzionale per neuro, volumetrica sullo splancno. Un'altra distinzione che in rm è immediata e in tc molto meno è tra questi due grossi distretti del neuro cranio che sono il sovratentoriale e il sottotentoriale, ovviamente il tentorio e la famosa piccola falce, l'hanno chiamata tentorio perchè assomiglia ad una piccola tenda canadese, ovviamente in coninuazione con questa che è la grande falce, il tentorio è una lamina di dura madre che divide in fossa cranica posteriore il cervelletto sotto dai lobi occipatli sopra. Tale distinzione, tra sovra e sotto tentoriale è importante, molti neuroradiologi ci tengono particolarmente perchè ci sono tutta una serie di patologie che tipicamente sono sovra e altre sotto tentoriali. Questa è un'immagine pesata in t1, lo possiamo dire perchè l'intensità della bianca è maggiore della grigia e questo lo vediamo è una cosa che caratterizza le sequenze t1 (famoso discorso dei protoni della mielina); ed è un'immagine t1 eseguita dopo somministrazione del contrasto (solito da usare in rm) che si chiama GADOLINIO <<< elemento appartentente alla categoria delle terre rare (penultima sulla destra nella tavola periodica, pò ci fa la palla che dobbiamo conoscere la chimica, che dobbiamo conoscere la tavola periodica, comm), ha proprietà paramagnetiche (proprie delle terre rare): cioè? I mezzi di contrasto in risonanza agiscono sui tempi di rilassamento: i mezzi di contrasto PARAMAGNETICI in genere agiscono prevalentemente su t1, accorciandolo (significa che in una sequenza t1 per vedere gli effetti di queste sostanze dobbiamo esere sequenze t1 pesate? e infatti questa è una sequenza t1 dopo somministrazione di gadolinio); i mezzi di contrasto SUPERPARAMAGNETICI non ce n'è più traccia, tranne uno (ma non dice quale) sono a base di ossido di ferro ed il ferro è una sostanza superparamagnetica, cioè che agisce su t2: lo accorcia sempre, però l'effetto sull'immagine è il contrario, mentre una lesione ipervascolarizzata in rm nelle sequenze t1 apparirà iperintensa perchè ci arriva più gadolinio che altrove, nelle sequenze t2 l'effetto dell'accorciamento di t2 è il contrario anzichè esaltare, annulla il segnale [ Nella tc usiamo il bario per via enterale, per via parenterale (per vena) abbiamo i mezzi di contrasto organo-iodati] Quest'immagine coronale è ottenuta CON mdc, si vede in più zone ma non dentro al parenchima, questo è strano, perchè? Perchè c'è la barriera emato-encefalica (Vincenz è roba bona). Il parenchima cerebrale è l'unico parenchima che sia in tac che in risonanza (*) in cui non avviene questo processo diffusione perchè c'è questa barriera. Faremo moltissimi esami in Rm proprio per vedere se c'è una rottura di tale barriera: ovviamente da sano non c'è il passaggio, ma se ci fosse un processo qualsiasi che ne determina la rottura (la cosa più comune una patologia neoplastica, un tumore, o anche un'encefalite) vedremo l'impregnazione col gadolinio (in caso di meningite si impregnano le meningi). In condizioni normali il parenchima è l'unico che ad esempio in tac mettiamo una roi (region of interest?) sul parenchima prima della somministrazione del mdc misuriamo 30-40, se la mettiamo dopo la somministrazione misureremo sempre 30-40. Già se andiamo sul fegato prima della somministrazione del mdc misurate 45-50 (questa è la sua densità media, a meno che il paziente non abbia una steatosi per esempio), dopo la somministrazione, in fase portale avrà 120-130. Questa parenchimografia epatica, ma si verifica ovviamente anche in altri distretti, è frutto proprio di questo processo di diffusione delle molecole di contrasto dal letto vascolare all'interstizio che avviene secondo gradiente. Queste sostanze, sia organo-iodate che i chelati del gadolinio, però non è che rimangono confinate all'interno dell'interstizio. Perchè se ad esempio fate un esame del fegato a un minuto e mezzo viene la fase portale, quindi fegato bello opacizzato, se ci tornate dopo 4-5 minuti, la zona del fegato è tornata come quella di prima, come se fosse un'altra pre-contrasto: il contrasto dal letto interstiziale retrodiffonde nel letto vascolare, sempre secondo gradiente di concentrazione, non all'infinito. In pratica ci sono 3 fasi: una fase in cui il contrasto dal letto vascolare va nell'interstizio, una fase in cui le due concentrazioni si equivalgono (il famoso equilibrio, cioè la concentrazione è uguale nei due compartimenti) e poi il contrasto a livello dei reni, quando passa nei famosi glomeruli renali, viene filtrato e viene eliminato con le urine (a quel punto la concentrazione del letto vascolare si riduce e il contrasto, sempre seguendo un gradiente di concentrazione (processo non energiadipendente, passivo) le molecole dal letto interstiziale retrodiffondono nel letto vascolare per essere anch'esse poi eliminate attraverso l'urina) *[fa una piccola, proprio piccola divagazione chiedendo se è possibile fare un paragone tra tac e risonanza precisamente tra mdc organo-iodati e gadolinio(mdc paramagnetico), si può fare con alcuno chelati del gadolinio perchè queste due sostanze si distribuiscono alla stessa e identica maniera, hanno la stessa biodistribuzione: significa che se io vedo una cosa iperdensa in tc, la vedrò iperintensa in risonanza; se la vedo ipodensa in tc, la vedrò ipointensa in risonanza, a patto che si usino queste due categorie di mdc: organoiodati e i chelati extracellulari del gadolinio. Che cosa hanno in comune? la distribuzione: vengono iniettati nel letto vascolare, ma non rimangono confinate a quest ultimo, se ci fate caso dopo che lo abbiamo somministrato aspettiamo un poco di tempo, un minuto più o meno, se facciamo un'acquisizione sul fegato per esempio la densità del fegato aumenta. Semplicemente il mdc dal letto vascolare si è diffuso secondo un gradiente di concentrazione, diffusione passiva, negli spazi interstiziali. Questo succede sia con i mdc organo-iodati sia col gadolinio: questa diffusione si chiama intra-vascolare extracellulare, extra-cellulare perchè queste sostanze rimangono negli spazi interstiziali, ma non attraversano la membrana cellulare. Questo processo di diffusione avviene secondo gradiente di concentrazione: una volta iniettato il bolo il mdc si farà tutto il suo percorso(da ripetere perchè dice di aver bocciato 7-8 persone su questa cosa, compreso un ragazzo che doveva laurearsi ed era l'ultimo esame: ti maledico!) >> vena brachiale, vena ascellare, vena suclavia, vena cava superiore, atrio dx, ventr dx, circolo polmonare, atrio sn, ventr sn << ] Ora vediamo le stesse cose che abbiamo visto in tac, in risonanza: alcune strutture vi saranno familiari, ricordate che tutto questo bianco che vedete in risonanza sono tutte sequenze t1 non è osso, ma grasso. L'osso in risonanza è nero. [slide 16]Queste cose nere sono le famose rocche petrose: nere perchè sono povere di protoni, c'è il calcio che ha un numero atomico elevato, determina un'elevata attenuazione, questo quindi saraà denso in tac, ma pochi protoni quindi scuro in risonanza magnetica. Questo è il famoso verme cerebellare inf, questi gli emisferi cerebellari, questo è il bulbo. Ovviamente l'aria questa è un'analogia l'unica che c'è tra tac e risonanza, l'aria è nera sia in tac che in risonanza: in tac perchè non attenua nulla, in risonanza perchè povera di protoni. Vedete bene che differenza ci possa essere tra un seno quando ha una normale pneumatizzazione (dx) e un seno vedete che c'ha tutta quella che noi volgarmente definiamo sinusite, cioè tutto l'inspessimento della mucosa. Vedete che differenza c'è in termini di segnale: uno apparirà nero, come giusto che sia, l'altro avrà un segnale intermedio tipico dei processi flogistici. C'è ancora il rinofargine, questi sono i famosi muscoli questo è lo pterigoideo esterno, questa è la famosa fossa infratemporale, c'è molto grasso in questo piano per la verità. [17] Saliamo: a quel punto i famosi peduncoli cerebellari medi in RM li vedremo un pò + intensi della sostanza, infatti vedete sono un + bianchi rispetto al parenchima cerebellare, qua ci sono neuroni, cellule grigie, qua sono tutte fibre bianche di connessione tra il ponte e il cervelletto. L'angolo ponto-cerebellare è l'angolo tra il ponte e il cervelletto (immaginate affianco al ponte la rocca petrosa) e ce n'è uno per parte, a molti di voi arriveranno richieste APC (angolo...), RM cranio: è importante perchè in questa regione possono insorgere 2 neoplasie: il famoso neurinoma dell'acustico (neuroacustico) o i meningiomi (patologie classiche dell'angolo ponto-cerebellare). Noi tecnici dobbiamo sapere che se arriva un paziente con una patologia del genere bisogna fare attenzione a questa regione anatomica del cranio (se presente una patologia esce una massa, col gadolinio si impregnano, anche senza mdc si vedono comunque). Il quatro ventricolo, il più caudale dei ventricoli ...ali(?), avendo un contenuto acquoso nella sequenza t1 avrà un segnale basso perchè l'acqua c'ha un t1 molto molto breve e un t2 molto molto lungo, un segnale talmente basso che potrà essere simile a quello dell'aria; la differenziazione si farà nelle sequenze t2 perchè l'acqua avrà un segnale iperintenso, mentre l'aria rimarrà scura. [18] Saliamo : questo è il famoso ponte, qua compare già il lobo occipitale, non riusciamo ad avere un'esatta corrispondenza tra l'img tac e l'img risonanza. Se vi ricordate a questo livello le strutture rappresentate erano un pò diverso. L'inclinazione dei piani di studio tra tac e risonanza è diversa, qui stiamo ragionando su un piano che non è solo orbito meatale è un piano bicommisurale (la struttura che circonda la cella media del ventricolo ...ale si chiama corpo calloso). In risonanza magnetica vi verrà detto he l'esame, le assiali si eseguono secondo un piano che è parallello alla linea bicommisurale, quella che unisce lo splenio con il genio del corpo calloso, l'estremità anteriore con quella posteriore. La linea bicommisurale, la cui inclinazione è diversa dal piano orbito meatale, e questo fa si che non ci sia una diretta corrispondenza tra immagini tac e risonanza, in ogni caso qui abbiamo il ponte, il verme cerebellare, i poli occipitali, i lobi temporali, con 1 sono indicate tutte le cosiddette cavità orbitarie (hanno un segnale bianco perchè c'è tutto il grasso retro-orbitario, dietro ai globi oculari abbiamo il questo grasso retro-orbitario nel quale si possono distinguere i muscoli, il nervo ottico). Poi abbiamo le famose cisterne peri-pontine, sempre liquor, che circola attorno al ponte e anche al mesencefalo [19] Ecco il mesencefalo, vedete il "topolino" come si vede molto meglio qua, i famosi peduncoli cerebrali vedete come si vedono benissimo, questo puntino scuro è il famoso acquedotto di silvio quello che collega il terzo ventricolo col quarto ventricolo. Qua dietro c'è sempre il verme cerebellare superiore (comunque ce ne sono 2, uno superiore e uno inferiore) [20] qua siamo sul famoso piano del terzo ventricolo, indicato col numero 1, già detto l'importanza di questa struttura: sta sempre sulla linea mediana, se lo vediamo da un lato o dall'altro possiamo dedurre la presenza di un processo espansivo di qualsiasi natura all'interno dell''encefalo. Col numero 2 i corni occipitali nonchè trigoni ventricolari, con l'asterisco è la famosa cisterna silviana, decorre la scissura silviana (ci decorre dentro l'arteria cerebrale media [21] qua se vi ricordate bene questo piano dei corni frontali in tac non si vedono i corni occipitali ventricolo-laterali, perchè ovviamente l'inclinazione della tac è maggiore, quindi noi i corni occipitali non li vediamo, mentre in risonanza noi stiamo studiando il paziente con una inclinazione del genere, in tac con una del genere. Quindi non ci sarà mai una perfetta corrispondenza delle strutture rappresentate nello stesso piano. In ogni caso vedete come si differenziano bene le strutture liquorali, quelle che hanno una bassa intensità di segnale, che hanno liquor, dalle strutture parenchimali sia bianche che grigia vedete che ci sono queste strutture cosiddette grigie immerse in questa sostanza bianca: sono i famosi nuclei grigi della base, e sono caudato, il putamen e il pallido, li dovete ovviamente riconoscere. Il caudato è quello che sta immediatamente a ridosso dei corni frontali ventricololaterali, la testa del nucleo caudato.Il putamen e il pallido si trovano qui, tra il talamo (che sta ai lati del 3o ventricolo), la famosa capsula interna (che è un fascio di fibre cortico-spinali, che si dividono in braccia anteriori (fibre motorie), il ginocchio, il braccio posteriore(fibre sensitive)). In risonanza si riconosce anche la famosa capsula esterna che in tac avevamo qualche difficoltà a riconoscere e addirittura c'è una capsula estrema che non si vede in questa sezione ma in un'altra sezione che sta tra il famoso claustro e la corteccia insulare. [22] Saliamo, dovreste già avere familiarità con questo piano, quello dei corpi ventricolari, dove ci sono le celle medie dei ventricoli laterali, vedete che accanto alle celle medie dei ventricoli laterali c'è un nucleo di sostanza grigia, non è altro che il corpo del nucleo caudato (abbiamo detto il nucleo caudato ha una testa, un corpo ed una coda ovviamente). Poi c'è la sostanza bianca peri-ventricolare (iper-intensa perchè ricca di mielina) [23] Qui abbiamo i famosi centri semi-ovali, è ben rappresentata la scissura interemisferica e già vi ho detto che a quest'altezza ci sono solo 2 lobi il frontale , davanti, e il parietale, dietro. La struttura di riferimento per distinguere l'uno dall'altro è la famosa scissura di rolando, che in questo piano possiamo solo immaginare essere questa (ma si vede sicuramente meglio sopra) [24] La scissura di rolando è quella che si avvicina di più alla scissura inter-emisferica. Quella indicata con 1 è la corteccia pre-rolandica (nota anche come corteccia motoria), quella indicata con 2 è la corteccia post-rolandica (anche nota come corteccia sensitiva), in mezzo c'è la scissura di rolando, detta anche centrale. Se paragoniamo un'immagine tac a un'immagine risonanza vedrete subito l'abisso (nel senso di differenza netta credo) , è il motivo per cui l'encefalo si studia con la risonanza e non con la tac, non c'è paragone, è tutto più semplice. In risonanza magnetica riusciamo a distinguere a parità di piano di studio molte più strutture, grazie alla risoluzione di contrasto e alla metodica a sua volta funzione della multiparametricità della metodica. Vedete questo qua che è il famoso acquedotto di Silvio [dovrebbe essere slide 25], vedete quanto si veda nitidamente in rm e quanto si possa intravedere, ma giusto sapendo che c'è, in tac, non perchè sia fatta male, o documentata peggio, fa parte di una diversa risoluzione contrasto. Guardate il mesencefalo come si vede benissimo il topolino, e qua si intravede, in rm è tutto più chiaro. Altra osservazione: mentre in questo piano che è il piano mesencefalico vediamo il grasso retro-orbitario, qui invece vediamo i tetti dell'orbita, questo per confermarvi che non ci sarà mai una perfetta corrispondenza di strutture rappresentate, anche a parità di piani, perchè il piano di inclinazione della tac è diverso da quello della rm. Questa è una regola che varrà SEMPRE, in tutti i piani noi vedremo cose lievemente diverse [26] Per esempio qua siamo al livello del piano dei corni frontali, in risonanza si vedono benissimo questi che sono i famosi corni occipitali, in tac si vede giusto un accenno. Se vedete un libro di anatomia normale riconoscerete questo strutture che sono la testa del caudato, il putamen e il pallido, e il talamo, così come gli spaccati di anatomia. [27] Questa è una immagine acquisita prima della somministrazione del gadolinio e un'immagine acqusita dopo: vedete che queste cose qua iperintense rappresenta la diploe (tra i due tavolati, interno ed esterno, della calotta cranica); mentre questo che si vede solo dopo gadolinio rappresenta l'impregnazione della meninge, quella che aderisce di più alla sostanza cerebrale: la pia madre; poi c'è l'aracnoide e poi c'è la dura madre. Sotto l'aracnoide c'è il famoso spazio che si chiama sub-aracnoideo che contien il liquor. Dopo la somministrazione di gadolinio si impregnano i vasi piali, ma non si impregna il parenchima, per i motivi che abbiamo detto prima. Le meningi, in particolare la pia madre, e i plessi corioidei (che vediamo all'interno dei ventricoli laterali) sono le uniche strutture, che si impregnano in un cervello normale (cioè senza rottura di barriera). [28] Il poligono di willis (importante in neuroradiologia, da conoscere bene) è un'impoirtantissimo sistema di comunicazione tra il distretto carotideo e il distretto vetrebro-basilare, cioè tra le arterie carotidi interne e le arterie vetrebrali. Le due arterie vertebrali, quelle che decorrono i famosi canali trasversali delle vetrebre cervicali: queste hanno un buco, il forame trasversario e tanti forami impilati uno sull'altro formano il canale trasversario, nel quale decorre l'arteria vertebrale. Ci entra precisamente all'altezza di C6 e ci esce all'altezza di C1, l'atlante. Si unisce sulla linea mediana e forma il tronco basilare, che decorre al davanti del ponte e del bulbo, e poi si divide nelle due arterie cerebrali posteriori, da cui origina la famosa pica (arteria cerebellare postero inferiore), poi c'è l'arteria cerebellare posterosuperiore e si diriggono negli emisferi cerebellari. Poi le arterie cerebrali posteriori comunicano attraverso le comunicanti posteriori con le arterie cerebrali medie, le quali a loro volta originano le arterie carotidi interne. La carotide interna è quella che a sua volta origina dalla suddivisione della carotide comune, interna ed esterna: l'interna sale sopra, attraversa la famosa rocca petrosa del temporale, decorre nel seno cavernoso quello ai lati della sella turcica e dopodichè emrge il sifone carotideo e fornisce questi due vasi: l'arteria cerebrale media, che decorre nella famosa scissura di Silvio, e l'arteria cerebrale anteriore. Le due arterie cerebrali anteriori ai 2 lati sono uniti da questo vaso che si chiama comunicante anteriore. In sintesi per il poligono di willis è fondamentale che mette in comunicazione i 2 distretti e i 2 lati: il distretto carotideo e il distretto vertebro-basilare; lato destro e lato sinistro. Oveai qualcuno di noi dovesse avere una placca o una stenosi da qualche lato, per fortuna ci può sempre essere un compenso dall'altro lato Fino ad adesso abbiamo parlato del neurocranio, quello che contiene l'encefalo, dove per encefalo intendiamo l'insieme del cervello e del cervelletto.Ora parleremo di splancnocranio, altrimenti detto massiccio-facciale. Questa distinzione è importante per vari motivi : 1- L'inclinazione dei piani di studio, da un punto di vista tecnico,( il topogramma è lo stesso, il Latero- Laterale sullo scout,come si chiama in gergo) è totalmente diversa. Se ad esempio, studiamo il neurocrano e consideriamo il piano orbito-meatale, uno sovraorbito-meatale per ridurre ulteriormente l'esposizione del cristallino, i punti di repere sono il meato acustico esterno e il tetto dell'orbita ( per l'inclinazione sovraorbito-meatale). Il centro dell'orbita, e il meato acustico, per il piano orbito-meatale. Per lo studio del neurocranio (lo slancnocanio), invece, la struttura di riferimento è il palato duro. Lo splancnocranio o massiccio-facciale si studia secondo piani di scansione paralleli al palato duro, quindi è un'inclinazione completamente diversa. Se l'inclinazione del piano orbitomeatale è pari a 21-22°, questa sarà di 7-8° (un piano quasi assiale). Questo per quanto riguarda l'inclinazione dei piani. Per quanto riguarda la tecnica di acquisizione, una è convenzionale, detta "step and shout" (ferma e spara): l'emissione dei raggi avviene a tavolo fermo. Nella tecnica volumetrica, invece, l'emissione dei raggi e la rotazione del tubo avviene con il tavolo in movimento. Le strutture anatomiche contenute nello splancnocranio sono essenzialmente le cavità aeree paranasali, altrimenti definite seni paranasali che sono vari e che comunicano con la cavità nasale attraverso i tre meati ( il superiore, il medio e l'inferiore). Il seno sfenoidale e il seno etmoidale posteriore comunicano attraverso il meato superiore, il seno etmoidale anteriore e medio e frontale, attraverso il meato medio, il condotto naso-lacrimale attraverso il meato inferiore. In queste cavità, in condizioni normali, sono piene di aria, sono cioè pneumatizzate, in modo da funzionare come cassa di risonanza per la voce. Lo studio per lo splancnocranio è detto piano di Francoforte o orizzontale tedesco, il riferimento, come abbiamo già detto, è il palato duro. Il piano di Francoforte è quindi quasi parallelo al palato duro. Ovviamente l'inclinazione è completamente diversa rispetto a quella che abbiamo visto per il piano orbito-meatale o sovraorbitomeatale. Lo studio dello splancnocranio e quello del neurocranio sono due studi totalmente diversi, che diferiscono sia per l'inclinazione dei piani di studio che per la tecnica di acquisizione. Per lo splancnocranio, se è possibile, si preferisce la volumetrica. Per il piano passante per arcata dentaria superiore, vediamo delle ossa, i cosiddetti montanti della mandibola, ai lati delle branche montanti, ci sono due muscoli importanti, che sono lo pterigoideo internp e il massetere. Dietro la branca montante, c'è una struttura ipodensa, una ghiandola, la parotide che deve la sua ipodensità al fatto che contiene acqua, e quindi non ci deve sorprendere che la parotide abbia questa densità, anzi, quando non notiamo questa densità, vuol dire che è in atto probabilmente una patologia. Indicato con il numero 6, notiamo il dente dell'epistrofeo che si articola con l'arco anteriore dell'atlante. L'articolazione atloassiale è un ginglimo che consente un movimento di lateralità, esiste un altro ginglimo, detto laterale, che si trova nell'articolazione del gomito, e poi c'è il ginglimo angolare, tra il capitello radiale. Dietro al dente dell'epistrofeo, c'è un legamento, che in Tc non si vede, ma in Rm si, che mantiene insieme tutta la struttura. Dove si trova il numero 4 c'è aria, un normale contenuto aereo, ci troviamo all'altezza, più o meno, dell'orofaringe. Al lato del faringe che è un canale muscolo-membranoso che dalla base cranica arriva fino alla all'altezza di C6, quindi fino all'apertura dell'esofago, detti spazi adiposi parafaringei dove normalmente c'è soltanto grasso, ma in caso patologico possiamo trovare anche altro. In una TC senza mezzo di contrasto, troviamo delle strutture : la vena retromandibolare, le arterie carotidi che non si vedono per l'assenza del mezzo di contrasto. Nella slide seguente cominciamo a vedere le famose fossette di Rosenmuller che abbiamo accennato parlando della base cranica. Il rinofaringe, la porzione più craniale della faringe , quella che comunica con le cavità nasali attraverso le coane. Nel rinofaringe, normalmente riconosciamo delle protuberanze che si chiamano torus tubarius, che delimitano anteriormente queste rientranze che si chiamano fossette di Rosenmuller. Le fossette di Rosenmuller sono importanti per il semplice motivo che in esse sboccano le tube di Eustachio, quelle che mettono in comunicazione l'orecchio medio con il rinofaringe.Inoltre notiamo i muscoli pterogoidei interni, le mastoidi che sono, in condizioni normali pneumatizzate, così come i seni mascellari e le cavità nasali. In più è presente il grasso, se stessimo parlando di una risonanza, lo vedremmo iperintenso, in questo caso è invece ipodenso. queste strutture sono le rocche petrose dell'osso temporale, questa è la mastoide, i 4 seni sfenoidali e due sono le fosse infratemporali. Notiamo inoltre le pareti dei seni mascellari, in questo caso il seno è normo pneumatizzato. RICORDA: l'etmoide, un osso del massiccio facciale, in esso sono contenute varie cavità aeree, che sono le celle etmoidali che si distinguono in anteriori, medie e posteriori. Le anteriori comunicano con le cavità nasali attraverso il meato superiore, le medie e le posteriori tramite il meato medio. Dietro ai globi oculari, c'è una zona scura, il grasso che in risonanza è iperintenso, e al centro abbiamo i nervi ottici. Un terzo piano di studio nell'ambito di questo distretto è il piano di studio neuro-oculare. Possiamo studiare quindi, il contenuto dell'encefalo attraverso i piani orbito e sovraorbito meatali, lo splancnocranio attraverso il piano orizzontale o di Francoforte, e tramite il piano neuro oculare possiamo studiare le cavità orbitarie (studio raro). Questo, è un piano parallelo ai decorsi dei nervi ottici. Questa distinzione è importante per individuare le necessità del paziente. Il seno sfenoidale lo riconosciamo per il suo normale contenuto aereo. COLONNA VERTEBRALE: La colonna ha una funzione di sostegno. Ciascun tratto presenta una curvatura fisiologica: lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare, cifosi sacrale. Queste curvature hanno una loro ragion d'essere, esse infatti hanno il compito di ammortizzare il peso del corpo. La cosa più semplice da notare in una radiografia del rachide in laterale è quella di valutare se queste curvature sono conservate o meno, l'appiattimento delle curvature è un segno indiretto comune a molte patologie, come il cosiddetto "colpo di frusta". Sfalsamento mielosomatomerico dovuto all'accrescimento scheletrico:All'interno del canale vertebrale c'è il midollo spinale, composto da motoneuroni. Non c'è un'esatta corrispondenza tra il mielomero e il somatomero, questa corrispondenza ad un certo punto si perde perchè il midollo finisce all'altezza di L1-L2. Il mielomero ad L5 corriponde al somatomero, al disco D12-L1. Il midollo resta ancorato alla cauda equina, ma i mielomi sono sfalsati verso l'alto. L'anatomia tomografica delle vertebre è semplice. Le ossa sono ossa brevi che si somigliano molto, tranne due, le prime due (l'atlante e l'epistrofeo). In linea generale, tutte le altre vertebre, sono costituite da un corpo e da un arco collegati dalle masse apofisiarie.Poi presentsno dei processi spinosi, processi trasversi. Come tutti i segmenti ossei, anche le vertebre si articolano tra di loro, tramite articolazioni di due tipi: le cosiddette sinfisi, articolazioni poco mobili, interposte da tessuto fibrocartilagineo, e le artroidie, che permettono il movimento della colonna e di ammortizare il peso del corpo. Esse sonointerapofisiarie, si realizzano quindi tra i massicci apofisiarie. Dal punto di vista radiologico sono la sede delle malattie artrosiche. SPLANCNOCRANIO : Ora parliamo dello SPLANCNOCRANIO detto MASSICCIO FACCIALE ,è importante la distinzione col neurocranio perché 1.l’inclinazione del tomogramma è lo stesso,il latero-laterale sullo SCOUT ( detto in gergo ) l’inclinazione del piano di studio è completamente diversa poiché se si studia il neurocranio abbiamo detto il piano è orbito-meatale oppure sovra-orbito-meatale; per ridurre ulteriormente l’esposizione del cristallino ,i punti di repere sono il meato acustico esterno ed il tetto dell’orbita ,per l’inclinazione sovra-orbito-meatale, mentre il centro dell’orbita è il meato acustico per il piano orbito-meatale .2. Per lo studio del neurocranio invece la struttura di riferimento è il palato duro ;il neurocranio o il massiccio facciale si studia secondo piani di scansioni paralleli al palato duro quindi l’inclinazione è completamente diversa ,21° per il sovra-orbito –meatale ( il palato duro è parallelo quasi assiale ) invece 7-8 ° per il piano orbitomeatale. Questo è per quanto riguarda l’inclinazione dei piani ,invece per la tecnica di aquisizione dell’immagine, una è convenzionale STEP AND SHOUT vuol dire FERMATI E SPARA , cosi vengono indicate le tc nella letteratura anglo-sassone ,significa che l’emissione dei raggi avviene a tavolo fermo, step vuol dire fermare, invece nella tecnica volumetrica l’emissione della rotazione del tubo avviene col tavolo in movimento . Le strutture anatomiche contenute nello splancnocranio sono : le cavità aeree paranasali (tutte peraltro in connessione, atte ad aumentare la superficie di contatto per l'aria inspirata, in modo da poterne efficientemente regolare vari parametri, quali temperatura, definite seni ( sono 4 e prendono il nome dalla posizione che giacciono : mascellari,frontali,etmoidali,sfenoidali ) umidità e purezza .) cavità a contenuto aereo che sboccano e sono in comunicazione con la cavità nasale attraverso delle aperture che sono i tre meati : superiore,medio ed inferiore. Il seno sfenoidale e celle etmoidale posteriore comunicano attraverso il meato superiore , le celle etmoidali anteriori e medi - il seno frontale – seno mascellare attraverso il meato medio ,il condotto naso-lacrimale attraverso il meato inferiore. In queste cavità in condizioni normali sono piene di aria cioè pneumatizzate fungono da cassa di risonanza per la nostra voce invece quando si è raffreddati si ha la cossidetta voce nasale ,appunto per questo motivo . Il piano di studio è : -PIANO ORIZZONTALE TEDESCO : O PIANO DI FRANCOFORTE, come riferimento è il palato duro ,è un piano parallelo al palato duro, ovviamente l’inclinazione è completamente diversa da quella orbito o sovra orbito meatale ,sono due esami completamente diversi . Neurocranio e splancnocranio si distinguono per l’inclinazione dei piani di studio e per la tecnica di acquisizione che ovviamente nello splancnocranio è possibile e preferibile la volumetrica perché una volta aquisito il volume si fa una coronale e si vedono tutti i seni para-nasali . -LOGGIA PAROTIDEA : Ora il piano che passa per l’arcata dentaria superiore ,tutte le strutture bianche sono ossa sono le branche cossi dette montanti della mandibola ai lati ci sono due muscoli importanti : 1. M.MASSETERE 2. M.PTERIGOIDEO interno, dietro alle branche montanti c’è una struttura un po’ ipodensa ed è una ghiandola 3 .GHIANDOLA PAROTIDE (ha una struttura vascolare che è la vena retro-mandibolare , è così ipodensa perché è la ghiandola salivare maggiore quindi contiene acqua anzi quando non possiede questa densità vuol dire che ha un problema il paziente ), 6. DENTE DELL’EPISTROFEO si articola con l’arco anteriore dell’atlante ,l’articolazione atlo-assiale è un ginglimo consente il movimento di lateralità ( ci sono : Ginglimo laterale o trocoide : Il movimento è rotatorio, per esempio le articolazioni prossimale e distale tra radio e ulna e l'articolazione atlantoassiale (o atlo-assiale) mediana tra il dente dell’epistrofeo e un anello osteofibroso formato dall’arco anteriore e dal legamento trasverso dell’atlante.E il Ginglimo angolare o troclea : Il Dietro al dente dell’epistrofeo c’è un legamento che in tc non si vede ma in risonanza si . Dove stà il numero 4 c’è aria all’altezza dell’ OROFARINGE ,al lato del faringe che è un canale muscolo membranoso dalla base cranica arriva fino all’esofago fino all’altezza di C6 ( riferimento importante ) in cui faringe diventa esofago ,al lato del faringe ci sono degli spazi chiamati SPAZI ADIPOSI PARA-FARINGEI dove normalmente c’è soltanto grasso mentre in condizioni patologiche ci può essere di tutto . Ovviamente questa è una tc senza mdc ,queste strutture cioè la vena retro-mandibolare e le arterie carotidi non si vedono perché è un’esame senza mdc . movimento è angolare ad esempio l'articolazione del gomito, tra ulna e omero.) . -RINO – FARINGE : qui iniziamo a vedere le fossette di ROSENMULLER ,il rinofaringe è la porzione + craniale del faringe che comunica con le cavità nasali attraverso le n° 3. COANE .Qui riconosciamo delle protuberanze che si chiamano TORUS TUBARIUS delimitano anteriormente queste rientranze che sono le fossette di rosenmuller ,importanti xkè in esse sboccano le tube di eustacchio che mettono in comunicazione l’orecchio medio con il rino-faringe . Qui abbiamo i M.PTERIGOIDEO interni ; le n° 5 MASTOIDI che sono in condizioni normali pneumatizzate così come i seni mascellari delle cavità nasali . Tutto il grasso qui se fosse una risonanza lo vedremmo iperintenso poiché è una tc lo vediamo ipodenso. -FOSSE INFRA – TEMPORALI : vediamo le rocche petrose del temporale ,n° 3, n°5 le mastoidi , n°4 il seno sfenoidale ,n° 2 le fosse infra-temporali, n°1 i seni mascellari qui è normo-pneumatizzato. -CELLE ETMOIDALI : da ricordarsi che l’etmoide è un’osso del massiccio facciale ,in esse sono contenute varie cavità aereee che sono le celle etmoidali che si distinguono in anteriore,medie e posteriori a seconda di come le vediamo, le anteriori sono poste davanti e comunicano con le cavità nasali attraverso il meato superiore , le posteriori e le medie comunicano attraverso il meato medio . Poi ci sono al n° 1 i GLOBI OCULARI mentre dietro che è tutto scuro c’è il famoso “grasso retro-orbitale “ ( si distingue in intra-conico e stra- conico, il cono è una lamina tendinia che circonda i muscoli oculo-motori ) che in risonanza è iperintenso ; al centro abbiamo il n° 2 NERVI OTTICI . C’è anche un terzo piano di studio nell’ambito di questo distretto che è il PIANO DI STUDIO NEURO-OCULARE ,xkè noi possiamo studiare l’encefalo x valutare il contenuto encefalico ed il piano sarà orbito o sovra orbito meatale ,possiamo studiare lo splancnocranio ed il piano sarà orizzontale tedesco o di Francoforte , terza possibilità per questo distretto è per le cavità orbitali secondo un piano che non è né quello orizzontale tedesco né quello orbito meatale ma è il piano neuro-oculare ed è un piano che è semplicemente parallelo al decorso dei nervi ottici . E’ importante la distinzione perché un paziente una cosa è se fa la tc delle cavità orbitali che si fa cmq raramente ed una cosa è la tc dei seni paranasali ,i piani di studio sono diversi . -SENO FRONTALE : si distingue per il suo contenuto aereo. COLONNA VERTEBRALE : ( La colonna vertebrale umana è costituita da 33/34 vertebre infilate le une sulle altre e fra loro articolate. Una vertebra generica presenta: anteriormente un corpo, di forma pressoché cilindrica, costituito da un anello di tessuto osseo compatto contenente tessuto osseo spugnoso; posteriormente vi sono invece i cosiddetti archi vertebrali che circoscrivono il foro vertebrale, la cui giustapposizione ha per effetto di delimitare il canale vertebrale, al cui interno alloggia il midollo spinale.Gli archi vertebrali presentano, oltre i cosiddetti peduncoli (ossia la parte dell'arco a diretto contatto col corpo vertebrale), due processi laterali simmetrici, detti processi trasversi, mentre posteriormente il cosiddetto processo spinoso: il complesso dei processi spinosi forma ciò che è volgarmente detto spina dorsale.Importante è inoltre lo spazio che esiste tra i peduncoli delle varie vertebre, denominato incisura vertebrale, che, unendosi con l'incisura vertebrale della vertebra adiacente, determina il foro intervertebrale da cui emergono i nervi spinali, che originano dal midollo spinale e non direttamente dal tronco encefalico.) Ha la struttura di sotegno ,ciascun tratto ha la sua curvatura fisiologica :. Tratti (metameri) e [curvature fisiologiche]: Cervicale (7) [Lordosi] Dorsale (12) [Cifosi] Lombare (5) [Lordosi] Sacrale (5) [Cifosi] Coccigeo (4) Queste curvature hanno una loro “ ragion d’essere “,per ammortizzare il peso del corpo.Ovviamente la cosa più facile da valutare di una radiografia di una colonna vertebrale di una laterolaterale se queste curvature sono conservate o meno altrimenti l’appiattimento è un segno indiretto frequentissimo di tante patologie, la cosa più banale è il famoso “colpo di frusta “ esempio quando si fa un’incidente la prima cosa che si fa è la rx della colonna x veder se c’è un’appiattimento. VERTEBRE • Ossa brevi in cui si riconosce: Soma o Corpo vertebrale: Lamina compatta Tela spugnosa Arco: Peduncoli Masse apofisarie Lamine Processi spinosi ARTICOLAZIONI INTERVERTEBRALI • Inter-somatiche (Sinfisi): Si realizzano per interposizione di tessuto fibro-cartilagineo (disco inter-somatico): Nucleo polposo + Anulus fibroso • Inter-apofisarie (Artrodie) I capi articolari sono rivestiti da cartilagine ialina ed avvolti da una capsula articolare. Più interessante è lo “sfalsamento-mielo-somatomerico “ ,si sa che attraverso il canale della colonna vertebrale c’è il midollo spinale (Il midollo spinale è un fitto fascio di neuroni, collocato, assieme alla teca meningea che lo avvolge e che gli permette una certa libertà di movimento, all'interno del canale vertebrale formato dalla sovrapposizione delle vertebre della colonna. È perciò protetto da uno scheletro osseo che in direzione cranio-caudale si fa sempre più robusto sino a L5 per poi presentare una piastra ossea, l'osso sacro e quindi le ultime 3-4 vertebre coccigee. Il canale vertebrale, che inizia sopra l'atlante, termina inferiormente con lo iato sacrale a livello di S5. Il suo diametro è piuttosto uniforme durante tutto il decorso, anche se leggermente più largo sopra l'atlante e nelle prime vertebre cervicali e più ristretto a partire da L5 sino a S5. Possiede una prima, leggera concavità posteriore a livello del rigonfiamento cervicale del midollo, una toracica anteriore, una seconda posteriore a livello lombare ed infine una più pronunciata anteriore tra S1 e le ultime vertebre coccigee. ) e ci sono i motoneuroni, cordone anteriore e cordone posteriore,motoneurone (il neurone motorio o motoneurone è ogni neurone localizzato all'interno del sistema nervoso centrale (SNC) che trasporta il segnale all'esterno del SNC per controllare direttamente o indirettamente i muscoli e il movimento dei muscoli. Tutti i motoneuroni provenienti dal sistema nervoso centrale devono prima contrarre sinapsi nel midollo e somatoneurone(Motoneuroni somatici: innervano direttamente i muscoli scheletrici ) ,importante che non c’è una corretta corrispondenza tra il mielomero ed il somatomero,poiché questa corrispondenza ad un certo punto si perde perché il midollo finisce normalmente all’altezza di L1-L2 ecco xkè le rachicentesi si fanno dalla L2 in poi xkè non c’è più una corretta corrispondenza e c’è il timore di danneggiare il midollo.Inizialmente c’è una corrispondenza al mielomero D1 corrisponde il somatomero D1 ,poi con l’accrescimento scheletrico questa corrispondenza si perde ; il mielomero L5 corrisponde più o meno al somatomero D12-L1 ,c’è un sfalsamento dovuto all’accrescimento scheletrico .Il midollo rimane ancorato con la CAUDO-EQUINA (Col termine cauda equina si spinale, per poi andare verso il muscolo bersaglio. ) intende la particolare organizzazione che gli ultimi nervi spinali (3-5 lombari, 5 sacrali e il coccigeo) assumono rispetto alla porzione più distale del nevrasse, all'altezza delle prime vertebre lombari (L1-L2). Durante l'embriogenesi il midollo spinale e il rachide crescono in stretta associazione, con uguali velocità e dimensioni; dopo la nascita invece solo la colonna vertebrale continua la sua crescita, mentre il midollo cessa di svilupparsi: ciò causa un continuo distendersi degli ultimi nervi spinali, che gradualmente assumono un angolo rivolto in basso sempre più acuto rispetto all'asse spinale, al fine di poter raggiungere il proprio foro di uscita posto più in basso rispetto all'emergenza dal midollo. Complessivamente gli ultimi nervi spinali vanno perciò a formare una struttura che ricorda la coda di un cavallo.I nervi della cauda equina nascono dal cono midollare, ossia l'ultima porzione propria del midollo spinale che si assottiglia distalmente assumendo forma per l'appunto conica ) ma i mielomeri sono sfalsati verso l’alto . L’anatomia tomografica delle vertebre è molto semplice ,le vertebre sono ossa brevi che si somigliano molto l’une alle altre tranne due cioè le prime due,che sono : ATLANTE ED EPISTROFEO.In linea generale tutte le altre vertebre sono costituite da un corpo e un’arco collegato dalle masse apofisarie (La massa apofisaria è costituita dal processo trasverso e dai processi articolari superiore e inferiore.) che delimita il foro vertebrale al cui interno è contenuo il midollo spinale ,ci sono i processi spinasi (Il processo spinoso o processo spinato di una vertebra è diretto indietro e in basso a partire dalla giunzione delle lamine (nell'essere umano) e serve da attacco per i muscoli e i legamenti ) ,i processi trasversi (I processi trasversi di una vertebra, che sono due, si protendono ognuno dal suo lato dal punto dove la lamina si unisce al peduncolo, fra il processo articolare superiore e inferiore.Essi servono da attacco per i muscoli e i legamenti.) ,i processi articolari (I processi articolari (zigapofisi) di una vertebra, due superiori e due inferiori, originano dalla unione dei peduncoli vertebrali e delle lamine vertebrali.I processi superiori si protendono in alto da una vertebra inferiore, e le loro superfici articolari sono dirette più o meno all'indietro.I processi inferiori si protendono in basso da una vertebra superiore, e le loro superfici articolari sono dirette più o meno in avanti e in fuori.Le superfici articolari sono cosparse di cartilagine ialina. ), le lamine (Procedendo all’indietro si trovano le lamine, di forma quadrangolare, che delimitano posteriormente il foro vertebrale con la loro superficie anteriore e che si continuano ventralmente nei processi trasversi e dorsalmente con il processo spinoso con orientamento, forma e dimensione variabili a seconda del tratto della colonna considerato.) … .. Come tutti i segmenti ossei anche le vertebre si articolano tra di loro ,esistono due tipi di articolazioni : SINFISI (Le sinfisi presentano un disco fibrocartilagineo di connessione, le superfici articolari delle ossa a contatto con il disco fibrocartilagineo della sinfisi sono rivestite da cartilagine ialina. Esempi sono la sinfisi pubica e mentoniera, l'articolazione tra i corpi delle vertebre (anfiartrosi) e quella tra il manubrio e il corpo dello sterno. ) , la più famosa è la sinfisi pubica ma ne esistono di tanti tipi anche tra le vertebre ,sono articolazioni in cui c’è un’interposizione di fibrocartilagineo, non è a caso che i dischi sono costituiti da dischi fibrocartilaginei . Le vertebre non si articolano solo tra di loro con la sinfisi che ha la funzione diciamo di ammortizzare il peso infatti i dischi sono dei veri e propri armortizzatori ma i movimenti della colonna vertebrale non si realizzano attraverso la sinfisi infatti sono poco mobili ma si articolano attraverso l’articolazioni inter-apofisari tra i massicci apofisari ,sono delle ARTRODIE (Le due superfici articolari sono pianeggianti e consentono solo movimenti di scivolamento dei due capi articolari, (non consentono movimenti angolari) un esempio sono quelle tra i processi articolari delle vertebre. Poiché la capsula di un'articolazione a superfici piane è sempre tesa, il movimento concesso è limitato ma multidirezionale (uniassiale).) , e sono le vere dal punto di vista radiologico la sede reale della localizzazione delle malattie cossi dette artrosiche (artrosi malattia della cartilagine ),a livello vertebrale,l’artrosi interesserà queste articolazioni e no le sinfisi che non ha cartilagine . Le uniche articolazioni della colonna rivestite da cartilagine ialina sono inter-apofisarie e per definizione sono le uniche che possono essere interessate alla malattia atrosica. Cominciamo dall’atlante C1 ,non ha un soma,ha due archi anteriori e posteriori uniti da masse laterali, qui c’è un legamento che mantiene in sede il legamento transverso. (L'atlante, assieme all'epistrofeo, forma l'articolazione che connette il cranio alla colonna vertebrale. Atlante ed epistrofeo sono adattati per permettere un maggior grado di mobilità rispetto a quello delle altre vertebre.La maggiore peculiarità dell'atlante è l'assenza del corpo vertebrale, dovuta al fatto che esso si è fuso con quello della vertebra successiva (l'epistrofeo). Un'altra particolarità è l'assenza del processo spinoso: l'atlante infatti ha Il dente dell’epistrofeo C2 si vede benissimo anche facendo un’esame radiografico cosidetto a “bocca aperta “ ,chiamata giunzione occipitovertebrale , l’esame si fa invitando il paziente ad aprire e chiudere forma di anello, formato da un arco posteriore ed uno anteriore. ) . la bocca si ha un’auto-tomografia ,è lo stesso principio della stratigrafia in cui otteniamo una sfocatura delle strutture sovra e sottostante le strutture in esame grazie al movimento del tubo ,nell’auto-tomografia ( = Definizione: Messa a fuoco di un piano anatomico ottenuta attraverso il movimento volontario ed il conseguente annullamento delle strutture anatomiche che lo mascherano.) otteniamo la stessa cosa anche se il tubo non si muove ma a muoversi è il paziente . Attraverso la giunzione occipito-vertebrale, vediamo tutte le articolazioni: art. atlo-occipitale (La articolazione atlo-occipitale è l'articolazione tra l'occipitale e la prima vertebra cervicale (atlante) ed è ritenuta dai più un'articolazione condiloidea. Alcuni la considerano però un ginglimo angolare. Essa consente dei movimenti di flesso-estensione e alcuni moderati , art. atlo-assiale centrale e laterali. A questo livello ci sono tre tipi di articolazioni : ARTROSI, ARTRODIE ,GINGLIMO. C’è un altro principio di auto-tomografia ,cioè che differenza c’è tecnicamente tra una laterale rachide-dorsale ed una laterale torace??...nella alterale dorsale inviti il paziente a respirare liberamente e le costole col movimento si annullano mentre nella laterale del torace no e si ha una perfetta visione delle vertebre ; uno viene fatto in apnea x lo studio del parenchima polmonare nell’altro volutamente si fa respirare anzi più respira e meglio è cossicchè le costole si annullano perché a noi principalmente ci interessano le vertebre . Quindi ci sono due esempi di autotomografia,uno è la giunzione occipito - vertebrale e l’altro è lo studio del rachide dorsale , sono due esami completamente diversi . movimenti di flessione laterale.) Fatte eccezione delle prime due vertebre cervicali,le altre C3 a C7 sono tutte uguali quindi hanno un corpo quadrangolare che sul versante superiore ha apofisi cioè i processi uncinati ,se li guardiamo sul piano coronale ,invece se le guardiamo sul piano assiale sono caratterizzate dalla morfologia del canale vertebrale triangolare dove ci sono i forami trasversali dove decorre l’artrie vertebrale ,l’apofisi spinosa caratterizzata a livello cervicale è bifida ( apofisi spinosa bifida ) , e l’altra caratteristica fondamentale delle vertebre cervicali è l’orientamento dei peduncoli OBLIQUA , questo è importante perché i peduncoli delimitano col peduncolo di una vertebra col peduncolo della vertebra sottostante i forami di comunicazione dove passano i nervi ; motivo per cui si fanno le oblique a livello del rachide cervicale è proprio perché i peduncoli hanno un decorso obliquo “obliquo del rachide dorsale “ ma non si fa per il semplice motivo che a livello dorsale i peduncoli hanno un decorso anteroposteriore o meglio dire sagittale ; radiologicamente prendere di infilato una struttura significa che il rachide è parallelo al maggior asse. Ora il rachide cervicale presuppone lo studio radiologico : AP,LL e le due proiezioni OBLIQUE per lo studio dei peduncoli, si fanno sempre sul rachide-cervicale le oblique perché i peduncoli hanno un decorso obliquo , per vedere i forami di coniugazione si deve x forza fare una proiezione obliqua invece a livello dorsale non abbiamo queste esigenze perché i forami di coniugazione dove passano i nervi li vediamo già nella LL delimitate dai peduncoli ; nel rachide dorsale non abbiamo necessità di fare le oblique infatti lo studio si fa con solo due proiezioni AP e LL in respiro libero .I forami di coniugazione li vediamo già nella LL, quindi la laterale non si fa, perché il peduncolo ha un decorso sagittale chiamati anche “ gli occhi della vertebra “ che sono pari e simmetrici come gli occhi perciò si è dato questo soprannome . La morfologia della rachide dorsale ,del canale vertebrale con maggior asse AP ,facile riconoscere una dorsale perché ha un’articolazione costo-trasversale . A livello lombare ,la maggior parte delle tc sono del rachide lombare, è la porzione della colonna dove si scarica la maggior parte del peso dove si riscontrano più problemi come la famosa “ ernia del disco “ ,l’anatomia è semplice c’è il soma, il disco intersomatico, le articolazioni inter-apofisarie,i legamenti gialli che sono ipertrofici, il sacco durale che da questo punto da L1 non continua più il midollo ma solo le radici della cauda ; la morfologia del canale vertebrale diventa triangolare ,diversamente dal rachide dorsale . Anche a livello lombare si fanno le oblique ,sia cervicale che lombari sono le oblique della colonna , però per motivi diversi perché a livello lombare e dorsale i peduncoli hanno un decorso sagittale quindi non c’è necessità di fare le oblique per vedere i forami di coniugazione, le oblique si fanno a livello lombare x vedere quello che qualcuno chiamo il famoso “cagnolino “ cioè quell’immagine che mostra l’istmo-interipofisario che corrisponde al collo del cagnolino e c’è una patologia perché si possa vedere la spondilo lisi,solo attraverso l’obliqua lombare; cioè una lisi di questo istmo che può essere congenita o acquisita e il cagnolino risulta decapitato ; istmo interipofisario corrisponde proprio al collo del cagnolino ,il muso è l’apofisi trasverso vicino alla cassetta ,il corpo corrisponde alla lamina ,le zampe ai processi articolari dei massicci ipofisari inferiori, la coda del cagnolino corrisponde all’apofisi trasversa lontana dalla cassetta .