le lingue dei segni - Trentino Trilingue

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LE LINGUE DEI SEGNI
LA DIFFERENZA SI VEDE, MA NON C’È
Francesco Pavani
AZIONI A SUPPORTO DEL PIANO “TRENTINO TRILINGUE”
Sviluppo delle risorse professionali e predisposizione di strumenti di
apprendimento e valutazione cod. 2015_3_1034_IP.01
Questa iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma operativo
FSE
2014-2020 della Provincia autonoma di Trento grazie al sostegno
finanziario del Fondo sociale europeo, dello Stato italiano e della
Provincia autonoma di Trento
La Commissione europea e la Provincia autonoma di Trento
declinano ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle
informazioni contenute nei presenti materiali
Cognition Across the Senses (CAtS)
http://r.unitn.it/en/cimec/cats
Diversità di superficie
• Le lingue parlate utilizzano l'articolazione vocale
• Le lingue segnate utilizzano l'azione delle mani,
del torso, del volto. In aggiunta coinvolgono
maggiormente le immagini mentali, lo spazio ed il
controllo motorio rispetto alle lingue parlate.
• Anche lettura, scrittura e lettura labiale
coinvolgono percezione visiva, immagini mentali,
controllo motorio ed elaborazioni spaziali -- Tuttavia
derivano dalla lingua orale
Similarità di fondo
Boston Diagnostic Aphasia Examination adattata per la ASL
• Valuta produzione, comprensione, denominazione, ripetizione
•
Afasia per la lingua dei segni
Segno e gesto: afasia e aprassia
• Sono stati descritti due pazienti (Corina et
al., 1992; Marshall et al., 2004) in grado di
fare la pantomima di un gesto o
comprendere un'azione (es., lavarsi i denti),
senza però riuscire a produrre o
comprendere un segno dalle caratteristiche
superficiali molto simili (es. 'spazzolino’)
Emmorey et al., 2011
Confronto fra verbo/pantomima e compito di controllo
Giro frontale
inferiore sinistro
Corteccia parietale
posteriore sinistra
Sordi
Corteccia parietale
posteriore sinistra
Udenti
MacSweeney, Waters, Brammer, Woll & Goswami, 2008
Comprensione in lingua dei segni
90
a
b
Sordi
Udenti (inglese come L2)
70
Lingua
segnata nel periodo
critico
Lingua
parlata (L1) nel
periodo critico
60
50
40
10
Sordi
20
Sordi
30
Sordi
Task performance (%)
80
Prestazione in
inglese
Prestazione in
ASL
0
Nessuna lingua
nel periodo critico
Lingua parlata nel
periodo critico
Nessuna
lingua nel periodo
critico
Conclusioni
• Nonostante le differenze superficiali la lingua dei segni
è per il cervello una lingua a tutti gli effetti
• Le similarità rivelano la natura multimodale dei circuiti
linguistici
• Gli studi sull’assenza di esperienza linguistica –
confrontati con un’esperienza linguistica in segni o
lingua orale – rivelano l’esistenza di periodi critici
fondamentali per l’acquisizione del linguaggio
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