Si aprirà sulle note della popolare aria «La donna è mobile», intonata dal Duca di Mantova nell’ultimo atto
del Rigoletto di Giuseppe Verdi, la stagione lirica «Città di Seriate». All’ottava edizione, organizzata dal
cineteatro Gavazzeni, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, e la direzione artistica del maestro
Antonio Brena, aprirà il sipario sabato 11 marzo alle 21 con «Rigoletto». Si proseguirà con due titoli di
Gioacchino Rossini: il 5 maggio «La cenerentola», il 20 ottobre «Il Barbiere di Siviglia». Si chiuderà in
bellezza il 30 dicembre con il Valzer di Fine Anno, che vedrà il debutto dell’Orchestra e coro Gianandrea
Gavazzeni.
«Sono molto soddisfatta per la proficua e continua collaborazione con il cineteatro Gavazzeni, che si
consolida di anno in anno e ci permette di proporre spettacoli dai linguaggi differenti: dal cinema al teatro,
dai concerti sinfonici alla danze e opera – dichiara l’assessore alla Cultura Ester Pedrini -. Quest’anno
abbiamo deciso di stringere il sodalizio affidando direttamente al teatro la conduzione dell’ottava stagione
lirica, pur continuando a sostenerla. Da anni infatti investiamo nell’opera, credendo che sia un’espressione
d’arte completa, componendosi di recitazione, canto, musica, costumi e scene. La bellezza del teatro lirico
e delle sue storie senza tempo. Non a caso manteniamo dei prezzi abbordabili per permettere a tutti,
soprattutto ai più giovani, di vivere quest’esperienza cha arricchisce».
La scelta del cartellone è a cura della direzione artistica del maestro Antonio Brena, che ha stilato un
bilancio e presentato la stagione. «In otto anni abbiamo rappresentato 20 titoli tra opere, di cui 7 di Verdi,
2 di Puccini, altrettante di Rossini e Donizetti, e operette. Il numero sale se si aggiungono i balletti – dice il
direttore artistico -. Quest’anno ho puntato sul meglio del melodramma italiano con i suoi autori più
rappresentativi: Verdi, che aprirà la stagione con Rigoletto, con un cast per lo più di giovani interpreti
bergamaschi, e Rossini. Di quest’ultimo sarà rappresentato il titolo La Cenerentola, mai allestito a
Bergamo e messo in scena sotto forma di voci e pianoforte. Quest’opera riprende anche un tema
letterario, come Otello di Verdi, che vorrei portare per il 2018. E questo connubio potrebbe interessare i
giovani». Continuando nella presentazione del cartellone, Brena illustra il popolare Barbiere di Siviglia e,
dopo il successo dell’anno scorso, «il concerto di fine anno con i valzer viennesi di Strauss e il debutto
dell’orchestra giovanile e del coro Gianandrea Gavazzeni – aggiunge -. Progetto ideato il 5 febbraio, vuole
omaggiare uno dei grandi intellettuali del Novecento con la formazione di un organico di 40 elementi, che
vanno dai 18 ai 40 anni di età, pescando tra i neo-diplomati bergamaschi e musicisti di esperienza. Dopo
l’esordio con un concerto sinfonico il 25 luglio prossimo in piazza Vecchia, l’orchestra e il coro si esibiranno
al cineteatro Gavazzeni di Seriate, unica città italiana a intitolare da anni un teatro al maestro».
La stagione si aprirà sabato 11 marzo con l’opera «Rigoletto»
«Rigoletto». Tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi
s’amuse (Il re si diverte), insieme a Il trovatore (1853) e La traviata (1853), costituisce la «trilogia
popolare» verdiana. Inizialmente censurata per il soggetto trattato, tra maledizione e buffone di corte,
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Ufficio Relazioni Esterne
«Rigoletto»
Rigoletto» apre l’ottava
’ottava stagione lirica di Seriate
In cartellone Verdi, due titoli rossiniani e il valzer di fine anno
con il debutto dell’orchestra e coro Gavazzeni
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quest’opera «segna un’evoluzione marcata – scrive il musicologo Claudio Toscani -. Per la capacità di
tratteggiare caratteri psicologicamente complessi, l’opera è solitamente considerata lo spartiacque tra la
prima produzione di Verdi e le opere della maturità, nelle quali il compositore si consacra all’esplorazione
realistica della natura umana in tutta la sua tortuosità e mutevolezza … Grazie a questi tratti, all’originalità
del soggetto e alla potenza nel delineare i caratteri, Rigoletto apre nuove prospettive al teatro musicale e
lascia tracce indelebili nella coscienza popolare».
Sono già disponibili le prevendite acquistabili alla biglietteria del Gavazzeni da lunedì a venerdì dalle 20.30
alle 23 e sabato e domenica dalle 14.30 alle 23.30, al costo di 15 euro intero e 10 euro ridotto under 26.
Per chi acquisterà un biglietto dell’opera Cenerentola, al costo di 10 euro intero e ridotto 7 euro, «verrà
dato un biglietto omaggio per entrare al cinema gratis», afferma Michele Nolli, gestore del cineteatro
Gavazzeni.
In autunno la stagione propone un altro titolo rossiniano: il 20 ottobre «Il Barbiere di Siviglia».
Siviglia» Celebre
melodramma di Gioachino Rossini, scritto su libretto di Cesare Sterbini, tratto dall’omonima commedia
di Beaumarchais, intitolata invece Almaviva, ossia l’inutil precauzione. La prima, fu un fiasco, riscattato dal
successo delle repliche. L’opera di Rossini finì per oscurare quella del compositore tarantino, divenendo
una delle più rappresentate e probabilmente la più famosa del compositore pesarese e ancora adesso è
tra le maggiormente eseguite. La trama è nota. Il conte d’Almaviva, uomo spagnolo ricco e potente, si
innamora di Rosina, una giovane orfana sivigliana, di cui è innamorato anche il tutore Bartolo, che
vorrebbe sposarla, tanto da tenerla segregata in casa proibendole ogni contatto con l’esterno per evitare
soprese. Il conte d’Almaviva per vederla e parlarle va in incognito a Siviglia sotto il nome di Lindoro.
Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e per aiutarlo escogita degli stratagemmi perché il conte riesca a
inviare all’amata dei biglietti. Il geloso Bartolo per sposare Rosina scredita l’avversario, calunniandolo.
Figaro interviene con i suoi maneggi perché il tutore Bortolo non l'abbia vinta.
Appuntamento finale il 30 dicembre con Valzer di Fine anno e il debutto dell’orchestra Gavazzeni.
Per maggiori informazioni contattare: 035.294868, negli orari di apertura.
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A seguire, il 5 maggio, «La cenerentola»,
cenerentola», titolo originale «La Cenerentola, ossia La Bontà in trionfo» di
Rossini. Dramma giocoso in due atti su libretto di Giacomo Ferretti, fu rappresentata per la prima volta al
Teatro Valle di Roma il 25 gennaio 1817. Il soggetto è tratto da Cendrillon ou la petite pantoufle di
Charles Perrault, con elementi dei libretti Cendrillon di Charles-Guillaume Etienne e Agatina, o la Virtù
premiata di Felice Romani. Il riferimento principale però va alla favola di Perrault per ragioni morali,
perché nella favola si accentuano gli elementi del perdono e della virtù, all’epoca graditi al Pontificio.
Sullo sfondo della vicenda la società degradata romana di quegli anni, pervasa da corruzione, nobiltà
decadente, da gravi disagi tra i ceti sociali più poveri, letta con sarcasmo sotto la lente del buonismo,
dovuto per la censura pontificia.